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Il genio Mozart e le tracce delle sue innovazioni nella musica odierna

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Il genio Mozart e le tracce delle sue innovazioni nella musica odierna
Maria Elettra Esteri
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Il genio Mozart e le tracce delle sue
innovazioni nella musica odierna!
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Maria Elettra Esteri
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TABLE OF CONTENTS!
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Introduzione!
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Mozart e il suo tempo, Mozart e il nostro tempo!
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Conclusioni!
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Bibliography !
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Maria Elettra Esteri
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Introduzione!
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Il fascino che Wolfgang Amadeus Mozart esercita, è sicuramente legato al suo immenso
genio musicale che può essere considerato senza dubbio tra i più eccelsi della storia della
musica. Tra i più significativi risultati del suo straordinario talento, non si può trascurare
l’influenza che la sua opera e la sua concezione dell'essere musicista, hanno continuato
ad avere a 360 gradi in campo musicale, tanto che, ancora oggi, possiamo riconoscere
proprio nel tardo Settecento e in Mozart in particolare, l’origine di alcuni fenomeni
tipicamente contemporanei. Obiettivo della presente tesina è, quindi, quello di individuare
gli aspetti più innovativi della figura di Mozart non solo e non tanto in rapporto al contesto
sociale, culturale e musicale in cui visse e compose i suoi capolavori, quanto, piuttosto, in
rapporto all’attuale mondo della musica. !
Approfondendo lo studio della vita e delle opere di Mozart ho identificato alcune specifiche
tematiche che mi sembra dimostrino in modo piuttosto concreto, per quanto a volte
sorprendente, il debito che, anche a distanza di più di duecento anni, continuiamo ad
avere nei confronti di questo inarrivabile prodigio ed è su queste che mi soffermerò.!
Sono quattro, in particolare, gli aspetti che desidero sottolineare per far emergere, in tutto
il suo eccezionale spessore, la valenza assolutamente attuale di Wolfgang Amadeus
Mozart: Mozart e la figura del “libero professionista” nella musica, Mozart e i “concerti a
pagamento”, Mozart e la nascita della “musica orecchiabile”, Mozart come antesignano del
pop. Naturalmente gli aspetti così espressi e sintetizzati possono sembrare alquanto strani
o forse addirittura delle provocazioni ma il mio intento nelle prossime pagine sarà proprio
quello di renderli quanto più chiari possibile.!
Per questo la trattazione dei quattro aspetti specifici rientrerà all’interno di una generale
contestualizzazione della vita e delle opere di Mozart nel panorama europeo tardo
settecentesco.!
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Maria Elettra Esteri
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Mozart e il suo tempo, Mozart e il nostro tempo!
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Mozart nacque nel 1756 a Salisburgo e fin dalla più tenera età dimostrò un talento
musicale assolutamente fuori dal comune. Suo padre Leopold, capace violinista, era vicemaestro di cappella presso la corte dell’Arcivescovo di Salisburgo e, da uomo pragmatico
e ambizioso quale era, cercò di ottenere il massimo dalle eccezionali capacità del figlio
portandolo in giro per l’Europa ad esibirsi presso le maggiori corti e i più prestigiosi salotti
nobiliari. A partire dal 1763, quindi, i viaggi oltre i confini austriaci furono frequenti e con lo
scopo preciso di trovare al bambino prodigio il “posto fisso” presso qualche mecenate
europeo. Leopold non riuscì nell’intento ma certamente questi anni di intensa e variegata
formazione saranno decisivi per Mozart che durante questi soggiorni all’estero ebbe
l’occasione di incontrare e di imparare dai più importanti musicisti dell’epoca e di assorbire
le tradizioni dei diversi Paesi che influenzeranno la sua opera.!
Dal 1767 Mozart è assunto dallo stesso Arcivescovo presso cui lavora il padre, ma il ruolo
gli sta stretto e la sua situazione di disagio peggiora ulteriormente con la morte
dell’Arcivescovo e l’arrivo del suo successore, Geronimo Colloredo, che non lo apprezzerà
mai e che gli sarà sempre ostile. Questa condizione frustrante e il successo che,
contemporaneamente alla sua attività a Salisburgo, ottenne a Monaco con la sua opera
“Idomeneo re di Creta”, nel 1781 lo spinsero a licenziarsi e a trasferirsi a Vienna dove, non
riuscendo ad entrare a corte, intraprese la via della libera professione. Questo fu un passo
davvero decisivo nella sua carriera. All’epoca, infatti, ogni musicista aveva un “padrone”,
riceveva uno stipendio fisso, proprio come camerieri e valletti di corte, sebbene,
naturalmente, ad un altro livello.!
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“In un’epoca in cui tutto ciò che era richiesto era scrivere
musica su commissione, ecclesiastica o nobiliare, per
appagarne i gusti spesso frivoli, la volontà di raccontare con
la propria arte qualcosa di assolutamente innovativo poteva
procurare qualche problema, e così andò per
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Mozart.” (Stangalino 2008 p 13)!
La decisione di Mozart di passare dal “posto fisso” a Salisburgo alla “libera professione” a
Vienna, si può considerare davvero il punto nevralgico della sua biografia e della sua
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straordinaria modernità. Sarebbe scorretto affermare che Mozart fu il primo musicista in
assoluto a svincolarsi dal rapporto-controllo con un committente: altri lo avevano fatto
prima di lui e, in particolare nell’ambito della produzione operistica, il musicista “autonomo”
era una situazione già abbastanza diffusa. La vera grande novità è che nell’epoca di
Mozart è tutta la produzione musicale che si svincola dall’essere un “pubblico impiego”, sia
esso legato alle corti o alle chiese. Inoltre si può dire che furono le circostanze a spingere
Mozart a questa drastica decisione: lasciò la corte del Vescovo Colloredo, dove la
situazione ormai era per lui intollerabile artisticamente e umanamente, con l’intenzione di
trovare un nuovo e più prestigioso impiego presso altri. Di fatto non lo trovò e si dedicò,
quindi, alla libera professione. !
In effetti, quindi, Mozart non fu il primo a staccarsi dal rapporto con i mecenati e con le
corti, né lo fece del tutto “volontariamente”, ma certamente fu colui che rese più evidente e lo fece ad un livello di assoluta genialità - il problema del contrasto fra le costrizioni
legate alla committenza e l'irrinunciabile bisogno di una libera espressione delle proprie
idee. Mozart va, quindi, considerato, più che altro, come un personaggio che diede un
segnale forte: non dunque un pioniere in senso assoluto, ma un acuto interprete dei tempi
che cambiavano, fino ad incarnare uno dei più reali artisti d'avanguardia.!
Vi è infatti una profonda relazione tra gli stili musicali e artistici nei periodi classico e
romantico e i movimenti sociali che, in quegli stessi periodi,
nascono e si sviluppano.
Nello stesso modo in cui la musica rock e pop dei nostri giorni riflette il tipo di società in cui
viviamo, così la musica di Mozart è stata specchio dei suoi tempi e questo grande
musicista ha fatto anche di più dimostrando, con la sua vita stessa, il progresso creativo
della sua epoca. In questo modo, ha lasciato un segno nella storia che non può essere
cancellato.!
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“[…] ma il caso di Mozart doveva diventare simbolico:
perché era Mozart, naturalmente, ma anche per l’attrito
violento e per il momento in cui avviene, a pochi anni dalla
Rivoluzione Francese; […] la ribellione di Mozart, lui così
alieno da ogni posa, doveva assumere il significato di una
dichiarazione di guerra fra il nuovo mondo borghese e
l’antico regime della produzione artistica; anche il
fallimento materiale dell’operazione finisce col dare
all’autore del passo l’ulteriore luce mitica della
vittima.” (Pestelli 1979 p. 153)!
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Maria Elettra Esteri
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In ogni caso, i primi anni viennesi furono felici e portarono a Mozart notorietà e
soddisfazione economica. Dopo il grande successo del Singspiel “Il ratto del serraglio”, il
grande musicista si dedicò alle esibizioni pubbliche con concerti che lui stesso
organizzava e produceva. Era la star del momento e il beniamino del pubblico. !
La seconda metà del Settecento è il momento storico in cui nasce la borghesia europea.
Si tratta di una nuova classe sociale che diventa una nuova destinataria della produzione
culturale del tempo. In questo contesto, quindi, la musica inizia ad acquistare un carattere
censitario per cui può andare ad ascoltare la musica chiunque possa pagare un biglietto.
Si tratta di un capitolo della storia della musica delicato e importante. L’affermarsi del
fenomeno del pagamento del biglietto per i concerti "borghesi" fra 700 e primo 800 è lento
e graduale ed è un passaggio ricco di controversie, di contrasti, di spinte di varia natura,
diverso da Paese a Paese, e fu contrassegnato anche da un continuo alternarsi di passi
avanti e di passi indietro. In questo panorama ambiguo e in divenire, il libero professionista
Mozart si inserì perfettamente e il suo fu un approccio nuovo e rivoluzionario in particolare
con l’organizzazione e la produzione dei concerti viennesi del 1784-1785. Proprio questo
periodo segna un passaggio fondamentale, un momento decisivo per lo sviluppo di una
formula che in parte esisteva già e che solo progressivamente si affermerà come
consuetudine.!
A questo proposito vale la pena sottolineare un fatto abbastanza scontato ma che
rappresenta un aspetto fondamentale da tenere in considerazione parlando della musica
di quel periodo storico: naturalmente ai tempi di Mozart non esisteva la possibilità tecnica
di riprodurre la musica. L’impossibilità di effettuare registrazioni di qualsiasi tipo, quindi,
faceva sì che l’unico modo per ascoltare le opere di Mozart (come di chiunque altro) fosse
assistere dal vivo alla loro esecuzione (prevalentemente da parte del compositore stesso)
nelle sale da concerto, nei teatri e nelle chiese, dove spesso il pubblico era molto
numeroso.!
È questo il momento in cui nascono le cosiddette “Akademie” e Mozart sarà tra i primi a
sfruttarle in tutto il loro potenziale economico. Si trattava di esecuzioni pubbliche di musica
strumentale alle quali gli spettatori potevano assistere tramite la sottoscrizione di una sorta
di abbonamento “preventivo”. All’apice della sua fama, Mozart seppe utilizzare con
sapienza questa formula soprattutto per i suoi concerti per piano che, durante il primo
periodo dopo il trasferimento a Vienna, ricevevano una entusiastica partecipazione da
parte del pubblico che era attratto più dalla figura dell’interprete, Mozart stesso, che dalle
opere che spesso non erano ancora state composte al momento della sottoscrizione. Si
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può vedere già in questo un embrionale sviluppo dei meccanismi ancora oggi in atto nello
star System della musica pop: i musicisti spesso hanno uno “zoccolo duro” di fan sui quali
possono contare quasi indipendentemente dai lavori prodotti.!
Questo è quindi un periodo molto prolifico per il giovane Mozart, spinto a comporre di
continuo per poter allestire le sue remunerative Akademie, e anche per la storia della
musica. Sono infatti queste circostanze e l’assoluta genialità di Mozart a far nascere il
moderno concerto per pianoforte e orchestra.!
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“Mozart non inventò la forma del concerto per pianoforte,
ma la plasmò in modo da renderla simile a quella sinfonica.
Senza il suo intervento, che valorizzò il dialogo tra solista e
orchestra, la storia della musica sarebbe stata molto
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diversa.” (Beadle [online])!
Ma presto l’infatuazione nei suoi confronti svanì e per Mozart iniziarono le gravi difficoltà
economiche. Eppure sono gli anni dei suoi più grandi capolavori: tra gli altri, “Le nozze di
Figaro”, “Don Giovanni”, “Così fan tutte”, “Il flauto magico”.!
Nel 1791, ormai debilitato da un’improvvisa e misteriosa malattia, Mozart ricevette
l’incarico, da un committente anonimo, di comporre un Requiem che, però, resterà
incompiuto e verrà terminato da alcuni suoi allievi secondo le indicazioni del Maestro. Le
disastrose condizioni economiche in cui versava la famiglia Mozart permisero soltanto un
funerale modesto e il grande compositore venne seppellito in una tomba comunitaria
semplice, senza nemmeno una lapide in sua memoria.!
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“Ma Wolfgang fu da subito commemorato: i confratelli massoni
fecero pubblicare la Cantata massonica K. 623 a beneficio della
vedova e organizzarono una grande cerimonia
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funebre.” (Stangalino, 2008 p. 111)!
Nonostante la sua prematura scomparsa a soli 35 anni, l’opera mozartiana appare
davvero vasta e molto diversificata. È possibile però trovare un denominatore comune che
è anche uno degli aspetti di maggiore modernità di questo indiscusso genio:
l’orecchiabilità. La grazia dell'invenzione melodica di Mozart è uno dei fenomeni più belli di
tutta la storia della musica, come un dono immenso che ci è stato dato dalla nostra
tradizione. Tuttavia non si può dimenticare che questo "dono" non fu affatto qualcosa di
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innato, ma fu il frutto di una sapiente assimilazione di un modo di "inventare" e
"strutturare" la melodia tipico degli anni 50-70 del Settecento. La melodia mozartiana è
facile, immediata, orecchiabile in virtù proprio della sua configurazione, di come è fatta, di
come cadenza, di come si muove, di come alterna momenti di tensione e di distensione.
Nasce dalla volontà di superare la superficialità della cosiddetta “musica galante”, a sua
volta nata per superare la “difficile” musica barocca, e tuttavia non sempre fu capita dai
suoi contemporanei. Paradossalmente sembra più a misura dell’orecchio contemporaneo,
formato da secoli di musica cresciuta sulle fondamenta gettate da Mozart, rispetto a
quanto non risultasse per un viennese della fine del Settecento.!
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“Per tutto il Settecento i teatri furono veri e propri centri di
aggregazione. Le rappresentazioni non avvenivano, come
oggi siamo abituati, in religioso silenzio, ma facevano di
sfondo a disparati tipi di attività: in teatro si banchettava, si
leggeva, si concludevano affari e, di quando in quando, si
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ascoltava l’opera messa in scena.” (Stangalino, 2008 p.17)!
In questo contesto, quindi, la musica pur leggera e allegra di Mozart risulta troppo
impegnativa, troppo innovativa, troppo “inedita” per poter essere semplicemente il
sottofondo musicale di altre attività di svago, intrattenimento e “pubbliche relazioni”. E
come tutti I fenomeni di rottura non fu compresa appieno dai suoi contemporanei. Anche
questo è un elemento assolutamente contemporaneo del grande artista austriaco e la
figura del genio – parzialmente – incompreso ci porta anche alla sua immagine come
artista scapestrato e fuori dagli schemi.!
L’infanzia e la prima giovinezza di Mozart sono caratterizzati fondamentalmente da un
rapporto di assoluta obbedienza al padre Leopold. Da queste premesse sembra quindi
difficile immaginarsi la svolta sregolata che prese la sua vita, soprattutto una volta resosi
indipendente e trasferitosi a Vienna. !
Mozart vive alterne fortune nella vita artistica così come in quella privata, passando dai
favori del pubblico all’indifferenza e anche attraversando momenti di irrequietezza
sentimentale. Si lascia spesso sedurre da uno stile di vita bohémienne, fatto di donne,
buon vino, biliardo e la sua attività di compositore alterna lunghi periodi di ozio a momenti
di grande intensità. In questo la biografia di Mozart ricorda da vicino le vicende delle più
acclamate star di oggi o del recente passato. Tuttavia Mozart come figura storica, vita e
opere, è soprattutto l'emblema (a volte fallace, ma resistente) della facilità inventiva, della
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naturalezza, del profluvio di idee, dell'abbondanza dell'ispirazione, della generosità.
Questo più di qualsiasi altra cosa, più della vita tutta genio e sregolatezza, lo accomuna
ad alcune star del Pop di oggi che sembrano essere quasi noncuranti nei confronti della
propria "ispirazione" ed inventiva, come se buttassero fuori idee a getto continuo, quasi
senza curarsi del fatto che le canzoni o i brani musicali siano davvero "compiuti". Poi,
evidentemente, tutta questa noncuranza non è del tutto vera, è forse più apparenza che
realtà: eppure è un'apparenza che suggestiona molto il nostro immaginario.!
È forse il suo essere “pop ante litteram” ad aver reso Mozart anche un’insospettabile icona
pop “ex post”: si pensi al famosissimo e apprezzatissimo film “Amadeus”, si pensi alla
fama (anche presso i “profani”) delle sue maggiori composizioni, si pensi a quanto Mozart
e la leggenda della sua misteriosa morte, per esempio, siano conosciuti tra il grande
pubblico. Per essere un autore classico, gode di una notorietà decisamente sorprendente
e sono probabilmente le sue caratteristiche così vicine anche ai giorni nostri a renderlo
particolarmente “appetibile” anche all’interno della cultura pop.!
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Conclusioni!
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Una visione d’insieme di Mozart all’interno del suo tempo e paragonato al nostro porta ad
alcune considerazioni circa la sua influenza che ancora ritroviamo ai giorni nostri. Si può
certamente dire che Mozart riuscì a intercettare con il suo innato talento tutte le
caratteristiche più innovative del tempo in cui visse, portandole alle estreme conseguenze
con il risultato di cambiare in modo radicale la figura del compositore e la forma stessa
delle composizioni. !
Non inventò niente che non esistesse già in campo musicale ma grazie al suo estro, alla
sua straordinaria creatività ed al suo anticonformismo ottenne il massimo da questo
momento di fermento che la società e la musica stavano vivendo. Fin da bambino, aveva il
dono di catturare i vari suoni dalla sua vita quotidiana o dall'ambiente a lui circostante,
ricordandoli ad orecchio per cercare poi di incorporarli nelle sue composizioni. Questa sua
particolarità mi fa pensare a Mozart come a un antesignano nella composizione di quella
musica contemporanea che oggi viene prodotta in studio sintetizzando ed elaborando
suoni raccolti ovunque, non necessariamente originati da strumenti musicali, presi anche
dalla strada. Egli faceva a orecchio e con il pentagramma ciò che oggi si fa con sofisticati
strumenti tecnologici, manipolando suoni concreti per trasformarli in musica. !
Mozart nei pochissimi anni di carriera nella sua breve vita, riuscì ad esprimere una tale
dinamicità nella composizione musicale, insolita per i suoi tempi, e continuò sempre ad
evolversi in maniera così veloce e profonda nella sua espressione musicale, da
rappresentare in ciò un vero artista moderno, non lontano, e anzi precursore, degli artisti a
noi contemporanei. !
In particolare il suo sentire con profondo disagio il legame artista-committente ricorda da
vicino la riluttanza con cui spesso i musicisti di oggi vivono il loro rapporto con le etichette
discografiche, viste come un limite per la propria creatività e per l’espressione delle proprie
idee. Anche la sua raffinata capacità di apprendere da ciascun genere, da ciascun autore
e da ciascuna cultura e di rimaneggiare il materiale per renderlo qualcosa di
assolutamente nuovo, è sicuramente un elemento di sorprendente contemporaneità. Pur
non avendo inventato niente sul piano, tecnico, infatti, le sue composizioni risultarono
all’epoca “mai sentite”, in qualche caso decretando così anche clamorosi insuccessi.
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Processi simili (per quanto possano essere simili eventi musicali con più di duecento anni
di differenza) si possono riscontrare anche nella storia di grandi artisti pop.!
Mozart era ed ancora oggi rimane senza dubbio il compositore classico preferito da tutti e
la sua straordinaria popolarità permette un paragone che può sembrare azzardato ma che
dà l’idea della sua sorprendente attualità: quello con i Beatles. Questi artisti, pur avendo
prodotto le loro opere musicali in due diversi periodi storici, hanno molti aspetti in comune:
entrambi hanno dato vita a qualcosa di veramente innovativo all'interno della loro
creazione musicale influenzando in modo significativo gran parte dei musicisti che sono
venuti dopo. Ma ciò che è veramente nuovo e che più di qualsiasi altra cosa consente
questo accostamento, è la loro popolarità di massa, caratterizzata da un'immagine molto
originale, testi e melodie orecchiabili e alto livello di tecnica strumentale.!
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Bibliography !
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