...

Sigaretta elettronica, big del tabacco investono Singapore investe nel

by user

on
Category: Documents
25

views

Report

Comments

Transcript

Sigaretta elettronica, big del tabacco investono Singapore investe nel
14
Venerdì 26 Luglio 2013
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Se non c’è posto, le casse pubbliche tedesche pagano il costo della mamma ad ore
Questi sì che sono asili infantili
Socialisti e sindacati preferirebbero le donne a casa
da Berlino
ROBERTO GIARDINA
ancano meno di
due mesi al voto,
la battaglia elettorale sarà decisa
all’asilo infantile? Il 1° agosto
entrerà in vigore la legge voluta fortemente dalle signore
nel governo di Frau Merkel:
tutti i bambini avranno diritto a un posto in un asilo
nido, o al kindergarten. E se
un posto non sarà disponibile
i genitori potranno ricorrere
a una tagesmutter, come dire
una mamma a ore, a spese
della comunità. Un’autentica rivoluzione per la società
tedesca che suscita vigorose
proteste non solo tra governo
e opposizione, ma all’ interno
di ogni partito.
Per cominciare, non ci sono
i posti ordinati per decreto.
Anche se sembrerà incredibile, in percentuale alla popolazione, i posti all’asilo sono
il doppio in Italia rispetto
alla Germania. Esattamente
sono disponibili solo il 39%
dei 780 mila posti necessa-
M
ri. E le mamme a tassametro non si trovano ovunque,
e non sempre piacciono alle
mamme vere.
Una situazione che è il
risultato di una mentalità
radicata. Le giovani madri
dovrebbero rinunciare alla
carriera per badare al figlioletto, almeno per i primi anni.
Magari fino al termine delle
elementari. Quelle che preferiscono il lavoro, per legittimo
desiderio o per necessità, vengono chiamate Rabenmutter,
madri corvo, perchè si ritiene (a torto) che questi volatili stiano poco attenti alla
covata. Un retaggio del passato? Niente affatto. Secondo
un sondaggio della Forsa, il
40% delle donne, e il 43% degli uomini, ritiene ancor oggi
che minimo per tre anni le
mamme dovrebbero restare
a casa.
Quando anni fa, l’allora
ministro per la famiglia Ursula von der Layen decise di
raddoppiare i posti al kindergarten, si trovò contro i sindacati, appoggiati dal partito
socialdemocratico, e la chiesa
cattolica. Le madri avrebbero
portato via i posti di lavoro
agli uomini, si sosteneva.
Oggi questo pericolo è molto
ridotto, ma l’Spd è sempre
contro. Lo stato, si sostiene,
non dovrebbe immischiarsi
nelle scelte familiari. Vero,
se queste scelte fossero libere. Ma i genitori costretti a
lavorare perché guadagnano
poco non hanno alternativa,
e spesso non possono pagarsi i cari asili privati, mentre
quelli pubblici in certe zone
non sono sufficienti.
La percentuale di padri e
madri disposti a lavorare ad
orario ridotto, non più di trenta ore settimanali, per badare
alla prole, non supera il 38%.
I giovani tedeschi pensano
che i piccoli crescano meglio
se possono confrontarsi con i
coetanei, invece di annoiarsi
a casa in compagnia di una
madre sempre più nevrastenica. D’ altra parte, il tasso di
natalità in Germania (l’1,3) è
il più basso del mondo, battuto solo da quello italiano (1,2).
Colpa anche della mancanza
di asili?
La legge è stata approvata
in fretta, tanto non è compito del Bund, la federazione,
realizzarla ma dei comuni
e delle regioni, cui compete
l’attività scolastica. Difficile,
in così breve tempo. Non è
solo questione di soldi: manca
anche il personale qualificato
per badare ai piccoli tedeschi.
La Merkel, che non ha figli,
è messa sotto accusa, e lei
risponde con un’altra riforma: le mamme che vorranno
badare ai rampolli riceveranno un premio di 100 euro al
mese, forse in seguito anche
150 €. Una taglia sui bambini, protesta l’opposizione.
Però a molte mamme questo
regalo piace.
© Riproduzione riservata
In America ci credono ancora, in Italia si parla di crollo Per mantenere il primato su Emirates
Sigaretta elettronica,
Singapore Air.
big del tabacco investono investe nel lusso
A
DI
CARLA SIGNORILE
lleato o nemico? A volte la linea di demarcazione è sottile. Sulla sigaretta
elettronica (e-cig), che dovrebbe indurre
i fumatori ad abbandonare quella tradizionale, le big tobacco americane hanno le idee
chiare: alleato. Mentre in Italia il parlamento
è chiamato ad approvare la norma che porterà
al raddoppio dei prezzi e oramai si parla apertamente di moda passeggera, negli Stati Uniti
i tre colossi del tabacco non vedono la sigaretta
elettronica come una minaccia, bensì un prodotto in più da offrire ai tabagisti. Questa, per
esempio, la strategia di Reynolds American, che
e
controlla quasi un
terzo del mercato
Usa e che ha annunciato la volontà
di testare la vendita
delle sigarette elettroniche nello stato
del Colorado. In caso
di risposta positiva dei
consumatori, la proprietaria
rietaria
del marchio Camel intende estendere l’esperimento a tutto il territorio americano. Strategia
addirittura anticipata da Lorillard inc., la più
piccola delle tre big del tabacco Usa, che lo scorso anno aveva comprato la Blu e-cigs per 135
milioni di dollari (102 milioni di euro).
L’interesse di questi colossi si giustifica con le
potenzialità del business. Si stima, infatti, che
nel 2013 il valore di mercato delle e-cig potrebbe
raggiungere il miliardo di dollari (760 milioni
di euro) che sarebbe comunque solo l’1% del
giro d’affari delle sigarette tradizionali negli
Usa. Numeri ancora limitati, certo, ma che rap-
presenterebbero il raddoppio rispetto a quanto
venduto dalle e-cig lo scorso anno in un settore,
quello del tabacco in senso lato, in declino negli
Stati Uniti.
A frenare la marcia trionfale di questo nuovo
strumento potrebbe essere la regolamentazione ancora inesistente a livello federale, ma già
contraddittoria a livello di singoli stati. Ci sono
quelli più severi, capeggiati dalla salutista California che lo scorso maggio ha equiparato l’uso
della e-cig alla sigaretta tradizionale e, di conseguenza, non si può usare negli stessi luoghi
dove
do vige il divieto di
fumo.
Anche alcune
fu
metropoli
statunim
tensi hanno adottato la
ten
stessa rregolamentazione: è
il caso di Boston,
Seattle e IndiaBos
napolis che sono città dove il fumo
vietato sia per le sigain pubblico è vie
rette tradizionali sia per quelle elettroniche. Ci sono invece stati, come
Colorado, Maryland
Maryla e Arkansas, che
ne hanno proibito lla vendita ai minori,
mentre New Jersey, North
Dakota e Utah
N
ne hanno vietato l’uso in lluoghi chiusi. Anche
sui mezzi di trasporto sono vietate le sigarette
elettroniche, sia sugli aerei sia sui treni Amtrak
e non sono consentite neppure nella catena dei
caffè Starbucks. Attualmente, sono circa una
dozzina i produttori di sigarette elettroniche negli Stati Uniti e proprio recentemente la Njoy,
che è leader di mercato, ha ottenuto un investimento di 75 milioni di dollari (57 mln di euro)
fornito da investitori e venture capitalist tra cui
spicca il nome di Sean Parker, che ha lavorato in
Facebook al momento del suo lancio e in Spotify,
il servizio di musica su internet.
© Riproduzione riservata
105116097108105097111103103105095109097110
DI
SIMONETTA SCARANE
L
e hostess e gli stewards, eleganti, accolgono con splendidi sorrisi e grandi
cortesie i giornalisti arrivati per la presentazione delle
nuove cabine di Singapore
Airlines. Del resto l’aerolinea di proprietà per il
50% del fondo sovrano dello stato-città di Singapore,
Temasek, investe ogni anno
circa 100 milioni di dollari,
75 milioni di euro l’anno,
nella formazione del suo
personale. La gentilezza
verso i passeggeri unita al
comfort del viaggio, grazie
a comode poltrone che si distendono e diventano letti,
sono due degli elementi vincenti che hanno portato la
compagnia di linea a guadagnarsi il primato di migliore del mondo. Primato che
oggi è seriamente insidiato
dalla compagnia del Golfo,
Emirates. Per mantenersi
all’altezza della sua fama,
Singapore Airlines ha deciso di continuare a investire
nel lusso. E nei giorni scorsi
ha mostrato i nuovi equipaggiamenti delle cabine
della sua flotta, costituita
da 8 A 380, e i Boeing 777300, in attesa che arrivino
i 30 Dreamliner commissionati a Boeing e i 70 vettori
A350 che saranno consegnati a partire dal 2015.
Nelle cabine sono state installate le nuove poltrone
progettate da Bmw, in pelle per la prima classe. Ma
è sull’intrattenimento di
bordo che la compagnia ha
molto investito, convinta di
fare la differenza: il sistema multimediale di ultima
generazione, realizzato da
Panasonic, è costato 400
dei 500 milioni destinati a
questa voce. Oltre al wi-fi a
bordo, a pagamento i passeggeri potranno scegliere
fra 230 film, 340 programmi
tv e 800 album di musica.
E, sullo schermo personale,
ciascun passeggero potrà
seguire il volo minuto per
minuto grazie a una sorta di
Google Maps che permette
loro di vedere città e monumenti mentre l’aereo li sta
sorvolando. Un rinnovamento della flotta che costa
a Singapore Airlines all’incirca 1,2 miliardi di dollari,
poco più di 981 milioni di
euro. Può permetterselo,
dal momento che nel 2012
ha fatturato 7 miliardi di
euro, con un utile netto di
229,4 milioni di euro.
© Riproduzione riservata
Fly UP