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TORINO: Cota ha mentito ai Magistrati, la prova nei tabulati telefonici

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TORINO: Cota ha mentito ai Magistrati, la prova nei tabulati telefonici
Società Meteorologica Italiana - www.nimbus.it diretta da Luca Mercalli - Elaborazione grafica: Centimetri.it
OGGI
Previsioni
AO
TO
DOMANI
Il vortice depressionario responsabile delle
nevicate di ieri tende ad allontanarsi nel
corso della giornata. Ancora in prevalenza
nuvoloso con piogge fino al mattino, e
nevicate dai 400-500 metri, ma fino al primo
mattino locale neve umida o frammista a
pioggia fin in pianura, specie a sud del Po.
Nella seconda parte della giornata piovaschi
più sparsi. Venti deboli o moderati orientali.
AO
TO
Previsioni
Temperature (C˚)
Umidità relativa
Qualità dell’aria
Correnti da nord fanno cessare le
precipitazioni, ma il Nord-Ovest resta sul
margine del fronte nuvoloso spostatosi sul
Centro Italia. Parzialmente nuvoloso con
schiarite più ampie tra Valle d'Aosta e nord
Piemonte, più nuvoloso sul basso Piemonte
con qualche piovasco tra pomeriggio e sera.
Venti deboli da nord-est. Temperatura in
aumento, con massime sui 10 gradi.
Torino
Torino
Ieri
1 Ottima
Ieri
2.9 6.8
Un anno fa 4.3 13.6
Alle 8
Alle14
90%
91%
Estremi del mese
dal 1753 al 2011
Limite pioggia/
neve oggi
28/11/1895 Min. -8,5˚C
07/11/1979 Max. 25,1˚C
Nord
Sud
Min.
Max.
-
Precipitazioni
Ieri fino alle 19
10.6 mm
2 Buona
Totale del mese
3 Accettabile
76.8 mm
Media del mese
4 Cattiva
dal 1802 al 2013
5 Pessima
61 mm
a cura di Provincia
NOVEMBRE più piovoso
di Torino e Arpa Piemonte xxxx - xxxx mm
TORINO
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
torino.repubblica.it
REDAZIONE DI TORINO Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 | tel. 011/5169611 | fax 011/533327 | CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO | VICARIO ROBERTO ORLANDO | INTERNET torino.repubblica.it | e-mail: [email protected]
SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 011/5169611 | fax 011/533327 dalle ore 9.00 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 011/533327 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Bruno Buozzi, 10 | 10123 TORINO | tel. 011/5527511 | fax 011/5527580
Si parte stasera all’Auditorium del Lingotto con “Last Vegas”
Il governatore scrive una lettera ai piemontesi per rivendicare l’innocenza: “Sempre onesto e leale”
Quattro premi Oscar
per il tappeto virtuale
del Torino Film Fest
Cota ha mentito ai magistrati
la prova nei tabulati telefonici
L GOVERNATORE Cota scrive una lettera ai piemontesi
per rivendicare al sua innocenza: “Sono sempre stato onesto e leale, non ho mai utilizzato
soldi a fini personali e anzi ho
moralizzato le spese della Regione. Trovo le accuse che mi
contestano infamanti». In realtà
il Governatore avrebbe mentito
ai pm: nel suo interrogatori ad
apre avrebbe dichiarato di non
essere mai stato in un autogrill
dove gli venivano contestati acquisti con i fondi dei gruppi ma i
tabulati del suo cellulare dimostrano il contrario.
ALLE PAGINE VIII E IX
E IN CRONACA NAZIONALE
I
L’INTERVISTA
La polemica
Il segretario regionale del Pd
“Potremmo lasciare da soli”
“Una mazzata
i 43 a giudizio
spero che tutti
si dimettano”
Gianfranco Morgando
PIER PAOLO LUCIANO
A PAGINA IX
Domani una tregua, poi arriva il grande freddo
Il manifesto di Gipi per il Tff davanti alla Mole
La neve manda in tilt la collina: strade chiuse
L LOGO rosso del Tff è pronto in piazza Castello nonostante
la neve. Stasera si comincia, con il tappeto rosso virtuale dei
quattro Oscar di «Last Vegas» e quello reale degli ospiti Elliott
Gould e Greta Gerwig, e Littizzetto a fare da madrina alternativa.
I SERVIZI DA PAGINA IV A PAGINA VII
E NEGLI SPETTACOLI NAZIONALI
I
Il personaggio/1
A SVEGLIA suona all’alba a casa Virzì-Ramazzotti, in un residence
nel cuore di Vanchiglia. In verità non ci sarebbe neppure
bisogno di caricarla: a far alzare tutti ci pensano le campane
della chiesa di Santa Giulia.
SEGUE A PAGINA VII
IANNI Pacinotti, in arte
e in immagini conosciuto come Gipi, sfiora Torino proprio prima del festival
per il quale ha disegnato la locandina. Un regalo all’altro toscano di questa edizione, Paolo Virzì.
SEGUE A PAGINA V
L
TIRAR fuori la questione è
uno dei “dossierati”. Lo fa
durante la commissione
sulle paghe delle maschere del Tff:
«Circolano dossier, capita ogni volta che si affrontano questioni spinose. Lo voglio dire apertamente,
non ho altri modi di tutelarmi» dice
il capogruppo di Sel, Michele Curto.
SEGUE A PAGINA XI
A
Mirafiori choc
Prodotte solo
25mila vetture
Ufficio e fornelli Gipi: “Un bacio
il Virzì torinese per emozionare”
JACOPO RICCA
GABRIELE GUCCIONE
DIEGO LONGHIN
Il caso/2
Il personaggio/2
VERA SCHIAVAZZI
Comune, veleni
sui rimborsi
per i consiglieri
A FABBRICA che un
tempo era il simbolo
della potenza di Fiat a
Torino (100mila dipendenti
e un milione di auto prodotte) oggi è un lontano ricordo
perché Mirafiori è quasi
sempre chiusa. Quest’anno
toccherà l’ennesimo record
negativo: i 5.437 addetti del
reparto Carrozzerie realizzeranno al massimo 25 mila
vetture. Mai così poche,
neanche cinque a testa.
PAROLA A PAGINA XIII
L
G
I vigili bloccano le auto in strada Traforo del Pino
ALLE PAGINE II E III
La storia
Le vittime per prima volta raccontano in pubblico le violenze sessuali subite
In piazza il dolore delle donne
UN esperimento
molto delicato.
Domani in piazza
Castello una decina di donne vittime di violenze sessuali racconteranno le loro
storie in pubblico, “protette” dalle sagome degli alberi-scultura dell’artista Raoul
Gilioli. Lo scopo dell’iniziativa “Nessuna colpa! Nessuna vergogna!” è quello di restituire la parola alle vittime.
IL SERVIZIO
A PAGINA XIX
E’
Pollenzo, dialogo tra lo scrittore
e il fondatore di Slow Food
Sepulveda
e Petrini
L’elogio
della lentezza
MASSIMO NOVELLI
A PAGINA XXVI
Carlo Petrini
llaa RReeppuubbbblliiccaa
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
■ VIII
TORINO
POLITICA
CRONACA E GIUSTIZIA
Cota ha mentito ai magistrati
Era nell’autogrill dove aveva negato di aver fatto acquisti
OTTAVIA GIUSTETTI
UE interrogatori frettolosi, il primo nella speranza
di dribblare l’avviso di
garanzia, il secondo per contestare le spese oggetto d’inchiesta, sono serviti solo a consacrare che Roberto Cota ha mentito.
Lo inchiodano le sue dichiarazioni ai pubblici ministeri e il
confronto con i tabulati telefonici disposti dalla Guardia di Finanza. «Quei soldi non li ho spesi io - aveva detto il governatore
ai magistrati confutando diverse voci - non è possibile perché
non mi trovavo lì quel giorno».
Così sono partiti i controlli.
Per lui, come per numerosi altri
consiglieri che avevano adottato in interrogatorio la stessa tecnica. Dieci politici su 43, è stato
accertato, hanno detto il falso: le
celle dei loro telefoni li hanno
collocati esattamente nel posto
in cui veniva emesso lo scontrino incriminato. E rinnegato. Cota, in particolare, si trovava proprio alla cassa di quell’autogrill
quando la dipendente scannerizzava i prodotti. Lo testimoniano i segnali che inviava il suo
telefonino alle celle telefoniche
poi consultate dagli inquirenti.
Eppure si è presentato davanti ai
pm con un lungo e dettagliato
calendario di trasferte istituzionali per dire che lui lì non c’era
mai stato. Ed è così finito nell’elenco di consiglieri che hanno
fornito versioni false per giustificare le spese pazze che la Procura di Torino gli contestava. Forse
nella speranza che le celle telefoniche non li avessero mai
«agganciati». O che nessuno facesse un lavoro tanto certosino.
Se un indagato mente non
commette reato. Questo bisogna dirlo. Negare una colpa è
una delle linee di difesa che si
possono concordare con l’avvocato. Stupisce che il presidente
Cota proprio all’indomani della
notifica della chiusura indagini,
nella quale spiccano questi e altri dettagli imbarazzanti, rilasci
pubbliche dichiarazioni di questo tenore: «Quello che mi preme maggiormente - scrive in
una lettera aperta - come uomo
prima che come politico, è far
sapere a tutti i piemontesi che il
loro presidente è una persona
onesta, dedita al lavoro, che non
esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre stato rispettoso
delle leggi». E poi affila le armi
per contrattaccare la Procura di
Torino, attraverso il suo avvocato milanese (avvocato anche di
Roberto Maroni) Domenico
Aiello, che la butta in polemica
sulla scelta dei magistrati torinesi che coordinano le indagini
- Andrea Beconi, procuratore
aggiunto, Enrica Gabetta e
Giancarlo Avenati Bassi, sostituti procuratori - di aver aderito
al nuovo protocollo elettronico
che prevede la consegna degli
atti attraverso la posta elettronica certificata. Un metodo poco
sicuro, del quale l’avvocato è rimasto sorpreso. «Vista l’importanza della questione - ha detto
Aiello - non mi aspettavo un clicday». E poi ha aggiunto, entrando nel merito della linea d’accusa: «Non c’è stata nessuna valutazione giuridica dei controversi temi di diritto, proposti da più
difese, da parte dei magistrati
della Procura, che si sono limitati a ripercorrere pedissequamente le relazioni della polizia
giudiziaria. Mi sarei aspettato,
da loro, un maggior senso di responsabilità».
D
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La prova sarebbe
nel confronto tra
le sue dichiarazioni
ai pm e i tabulati
del cellulare
che lo collocano lì
LA COPPIA
Il governatore
Roberto Cota
con Michele
Giovine il
consigliere
della sua
maggioranza
condannato
in via
definitiva a 2
anni e 8 mesi
per la
vicenda firme
false
Il retroscena
Sono dieci
i politici
che non hanno
detto la verità
ai giudici che li
interrogavano
L’AULA
L’aula di Palazzo Lascaris
dove 43 consiglieri
su sessanta rischiano di
essere rinviati a giudizio
Imputato di peculato col collega dei Moderati Dell’Utri per sondaggi pagati con fondi regionali
Spese pazze: due nuovi indagati
e c’è Moretti, consigliere comunale
SARAH MARTINENGHI
È ANCHE il capogruppo dei Moderati nel
consiglio comunale
Gabriele Moretti tra gli indagati
nell’inchiesta sui rimborsi regionali. Anche per lui l’accusa è quella di peculato, in concorso con
Michele Dell’Utri, che, con i suoi
220 mila euro in note spesa guida
la classifica delle cifre più alte
contestate dalla Procura a livello
personale. Con la chiusura dell’inchiesta, due giorni fa, sono
partite le raffiche di avvisi. E anche Moretti ha saputo così di essere ufficialmente finito sotto indagine. La vicenda è quella dei
sondaggi affidati alla Voice Care
azienda di Chivasso specializzata
in indagini demoscopiche, guidata proprio da Moretti. I pm Enrica Gabetta e Giancarlo Avenati
Bassi contestano a Dell’Utri (e
ora anche al consigliere comunale) di aver indebitamente chiesto
rimborsi per 191 mila euro per le
sue attività mensili di sondaggio.
Assistito dall’avvocato Tom Servetto, Dell’Utri si era difeso sostenendo che le interviste telefoniche eseguite dalla Voice Care gli
servivano per conoscere i problemi e le opinioni dei cittadini, e poter farsi così poi portavoce di esigenze e criticità. Non è stato creduto.
C’
Il caso
Truffa per Cantore,
Angeleri e Novero:
informazioni false
sulla residenza
per avere i rimborsi
Con Bresso anche
Stara e Cerutti (Sel)
devono rispondere
di finanziamento
illecito ai partiti
I GRUPPI
La sede di molti dei
gruppi del Consiglio
regionale in via Dellala
a due passi da
Palazzo Lascaris
Il peculato non è, comunque,
l’unica accusa contestata dalla
Procura. Un filone dell’inchiesta
è stato dedicato a svelare la truffa
delle false residenze: gli investigatori hanno cioè accertato che
alcuni consiglieri non vivevano
in effetti presso l’indirizzo dichiarato. Si tratta cioè di Daniele
Cantore (Pdl), che aveva indicato
di vivere a Chiusa di San Michele,
dei politici della Lega Antonello
Angeleri e Gianfranco Novero,
residenti rispettivamente a Incisa Scapaccino (Asti) e Groscavallo (Torino). Cantore e Angeleri vivrebbero invece a Torino, mentre
Novero a Ciriè. Inizialmente tra i
sospettati per le trasferte c’era
anche Carla Spagnuolo, residente a Sanremo, ma la procura ha
accertato che non ha mentito e
che in Liguria avrebbe anche
un’attività commerciale.
C’è poi l’accusa di truffa contestata a Maurizio Lupi, dei Verdi
Verdi, e, in concorso anche alla figlia Sara: avrebbero chiesto il
rimborso del suo stipendio come
collaboratrice del gruppo, mentre era in vacanza oltralpe o stava
studiando. Roberto Boniperti,
del Gruppo Misto, ha la stessa
contestazione per aver falsificato
alcune fatture.
E ancora, oltre a peculato e
truffa, c’è ancora il finanziamento illecito di campagne elettorali
con fondi pubblici. E Mercedes
Bresso non è l’unica indagata per
questo reato con i suoi 9 mila euro contestati per aver stampato
dei manifesti. Oltre all’ex governatrice del Piemonte devono infatti rispondere di questa accusa
anche Andrea Stara di Insieme
per Bresso e Monica Cerutti, di
Sel. Quest’ultima, difesa da Maria Grazia Cavallo, avrebbe fatto
produrre dei video promozionali.
Ora tutti gli indagati dell’inchiesta, che salgono da 43 a 45
(contando anche Gabriele Moretti e Sara Lupi) hanno 20 giorni
per farsi interrogare. Poi la procura deciderà se continuare a procedere nei loro confronti con la richiesta di rinvio a giudizio oppure se archiviare le loro posizioni.
Ieri gli avvocati hanno chiesto copia degli atti che sono stati scannerizzati e messi su supporto digitale. Ora è tempo di studiare la
mole di atti raccolti dalla procura:
decine di faldoni, con migliaia di
pagine ciascuno. Non potranno
però conoscere come si sono difesi i 14 consiglieri (tra cui tutto il
Pd) che sono stati risparmiati dalla chiusura indagine: la loro posizione è stata stralciata e i loro atti
non sono accessibili.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il governatore scrive una lettera ai piemontesi per spiegare la sua posizione sulla vicenda
“Sono un presidente onesto e leale”
MARIACHIARA GIACOSA
NIZIA con «cari piemontesi» la
lettera che il presidente Roberto Cota scrive ai corregianali per difendersi dalle accuse
dell’inchiesta “spese pazze”, accuse che definisce «infamanti». E'
la prima parola dopo 30 ore di silenzio, scattato quando, nel primo pomeriggio di mercoledì, è arrivata anche a lui la comunicazione di chiusura indagini dalla Procura di Torino. Inchiesta che per
lui, come per altri 42 consiglieri
ora andrà avanti. Un gesto, la lettera, che Cota chiama di «chiarezza», fatto «per sgombrare il cam-
I
po da ogni possibile equivoco».
«Voglio che sappiate che avete
un presidente onesto e leale - scrive il governatore - che si dedica
“Contro di me
accuse infamanti
Io ho moralizzato
la politica”
anima e corpo al governo della
Regione». Un presidente, «dedito
al lavoro, che non esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre
stato rispettoso delle leggi». A
Il Palazzo della Regione
proposito dell'accusa di aver usato per sé soldi pubblici, Cota dice
che «niente è più lontano dalla verità, dalla mia indole e dalla mia
storia». Riassume le sue spese,
«tutte connesse all'attività politica e istituzionale» e non ci sta a finire nel calderone degli scandali
scoppiati in mezza Italia, a partire dal Lazio-gate. «Non ho mai
fatto cene e festini in maschera - si
difende - non ne avrei avuto il
tempo e non è assolutamente nella mia indole di uomo e padre di
famiglia».
Cota fa poi riferimento al famoso hamburger offerto a notte fonda alla sua scorta: «Mi contestano
anche di aver pagato un caffè o
uno spuntino a persone che si occupano 7 giorni su 7 della mia sicurezza, purtroppo messa a repentaglio dalla mia azione di governo». Insomma l'uomo che da
tre anni guida il Piemonte dice ai
ittadini che non ha niente di cui
vergognarsi e che la sua azione
politica va avanti «a testa alta, con
dignità e impegno». Anche perché, ricorda, «ho portato avanti
un'opera di moralizzazione della
politica e ho dato l'esempio riducendomi lo stipendio». E questo
«prima dell’azione della magistratura».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
llaa RReeppuubbbblliiccaa
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
■ IX
TORINO
Nati i nuovi gruppi
Dall’esplosione del Pdl
rischio rimpasto in giunta
'ESPLOSIONE del Pdl in Regione è finita sei a sei. Ieri Luca Pedrale (che
resta capogruppo), Lorenzo Leardi,
Cristiano Bussola, Michele Formagnana,
Alberto Cortopassi e Carla Spagnuolo hanno dato vita al gruppo di Forza Italia. Gli altri sei ex Pdl Valerio Cattaneo, Rosa Anna
Costa, Angiolino Mastrullo, Giampiero
Leo, Francesco Toselli e Daniele Cantore
(nominato capogruppo) hanno invece seguito Alfano nel Nuovo centrodestra. La
partita ora si sposta sulla giunta, perché le
colombe hanno due assessori (Porchietto
e Coppola) uno in meno dei berlusconiani
(Cirio, Pichetto e Cavallera). Se il Ncd dovesse, come pare, avere nuovi adepti, per il
presidente Cota si aprirebbe l'ennesimo,
difficile, valzer di poltrone
L
L’intervista
“Una mazzata i 43 a giudizio
Spero nelle dimissioni di tutti”
PIER PAOLO LUCIANO
L DI la dei ragionamenti giuridici, c’è
un dato che è impressionante: 43 consiglieri su
57 indagati che rischiano di finire sotto processo. Una mazzata, che contribuirà a un’ulteriore delegittimazione della
politica. E non ne abbiamo
certo bisogno, dopo che in Basilicata la maggioranza degli
elettori non è andata a votare.
La caduta della di credibilità
della classe politica è lampante». Gianfranco Morgando, segretario regionale del Pd, scorre la tabella dei consiglieri verso il processo,
si preoccupa e
si indigna.
Segretario,
c’è chi come
Luca Pedrale
capogruppo
di Forza Italia
sostiene che il
problema riguarda altri
17 consigli regionali. Insomma un così fan tutti che
suona come
un’assoluzione. Che ne
pensa?
«Ed è questo
l’errore. Si sottovalutano i
campanelli
d’allarme che
ci arrivano da
più
parti.
Manca la consapevolezza
della gravità.
Così però si fa
del male innanzitutto alle
istituzioni. Le
si delegittima».
Dunque lei
condivide la
linea del capogruppo in
consiglio regionale Aldo
Reschigna
che dice che è
giusto dimettersi per recuperare un rapporto di fiducia con i cittadini?
«Condivido
totalmente quanto detto da
Reschigna. Il Pd chiede che sia
l’intero Consiglio regionale a
dimettersi, in nome della dignità della politica. Spero che
nei prossimi giorni arrivi un
segnale in tal senso dalle altre
forze politiche».
Ma la maggioranza ha già
detto che è pronta ad andare
avanti anche senza il Pd. Dun-
Il segretario regionale lunedì incontrerà il gruppo di Palazzo Lascaris determinato a dare un segnale
«A
Morgando: il Pd potrebbe lasciare anche da solo
que è meglio evitare il gesto di
rottura invocato da Reschigna?
«Io spero in un sussulto di
responsabilità da parte di tutte le forze politiche, come è av-
INDIGNATO
Il segretario regionale del
pd Gianfranco Morgando
si dice impressionato e
indignato dallo scandalo
rimborsopoli
venuto per esempio in Lombardia, uno dei tre recenti casi
di scioglimento di consigli regionali. Mi auguro innanzitutto che ci sia una convergenza
tra gruppi di opposizione.
D’altronde non possiamo nasconderci che c’è stata un’escalation nell’aggravarsi della
crisi regionale, che siamo di
fronte ad almeno tre fatti nuovi rispetto alla primavera scor-
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sa».
Quali?
«La sentenza della Cassazione che, riconoscendo Giovine colpevole per le firme false della sua lista, certifica di
fatto che le elezioni del 2010 si
sono svolte in un contesto di
non rispetto della legge. Poi la
paralisi dell’attività legislativa
e amministrativa della giunta
regionale nell’ultimo anno e
l’inchiesta sui rimborsi. Io non
provo certo soddisfazione di
fronte a quanto sta emergendo sul fronte delle spese dei
consiglieri regionali, ma non
posso non chiedere a tutti, innanzitutto ai gruppi più coinvolti, di rendersi conto della
gravità della situazione, dell’ennesimo colpo alla legittimazione della politica».
Il fatto che il Pd non abbia
indagati la frena al grande
passo? Teme che alla fine gli
onesti se ne vadano e restino
solo i disonesti?
«Non è proprio così. Io sono
soddisfatto umanamente prima ancora che politicamente
che il mio gruppo non abbia
avuto indagati. Ma mi preoccupa di più la perdita di credibilità che questa storia sta
dando alla politica piemontese».
Dunque, che cosa deciderete lunedì nell’incontro tra la
segreteria e il gruppo regionale dei democratici?
«Lunedì assumeremo un’iniziativa politica molte forte,
un richiamo alla responsabilità di tutti e un appello alla
mobilitazione della società
piemontese. Vedremo le risposte. Su questa base decideremo come dovrà comportarsi il nostro gruppo. Resto perplesso sulla decisione unilaterale delle dimissioni e sui suoi
possibili esiti. Tuttavia non la
escludo. Credo, però, che le
nostre dimissioni dovrebbero
essere l’atto finale di un movimento di opinione e di indignazione popolare che nasca
dalla società piemontese. L’orientamento definitivo del Pd
sarà comunque preso dalla direzione regionale che si riunirà la prossima settimana».
Ha parlato del caso Piemonte con il segretario nazionale Epifani?
«Lo farò nelle prossime ore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
‘‘
,,
Ci mobiliteremo per
coinvolgere la società
civile piemontese
in un’iniziativa di
indignazione dal basso
llaa RReeppuubbbblliiccaa
CRONACA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
■ XI
TORINO
Comune, veleni sui rimborsi per i consiglieri
“Risarcimenti sospetti a tre ditte”. Curto: ormai siamo al dossieraggio
(segue dalla prima di cronaca)
sessore Maurizio Braccialarghe,
il quale lavorando tuttora in Rai,
a sentire i detrattori, costringerebbe la città a onerosi rimborsi
nei confronti di viale Mazzini per
le ore che passa in assessorato:
57mila euro solo nell’ultimo anno.
Chiara Appendino non perde
la calma: «Quando critico qualcuno ci metto la faccia sempre,
non agisco nell’ombra. Sono assunta dal 2010, un anno e mezzo
prima di essere eletta: allora non
mi occupavo nemmeno di politica, e dal 2011 non ho mai avuto
scatti di carriera». Svela anche
I nomi
GABRIELE GUCCIONE
DIEGO LONGHIN
CURTO
Il capogruppo
di Sel lavora
per “Flare”
e “Terra
del Fuoco”,
enti di cui
è sempre
stato
animatore
e presidente
RA già successo durante il caso Martina.
È un atteggiamento al
limite dell’intimidatorio». L’ultimo dossier dei veleni ha cominciato a circolare ieri a Palazzo Civico: riguarda i rimborsi chiesti
dai datori di lavoro dei consiglieri. Solo le aziende private possono chiedere al Comune di coprire il costo delle ore di permesso
retribuito usate dai loro dipen-
«E
GRIMALDI
L’eletto di Sel
è assunto
dall’azienda
di famiglia.
Rimborsi per
25 mila euro.
«Lavoro a
pieno ritmo
per il
Comune»
A ricevere i fondi
datori di lavoro
parenti dei politici
o associazioni
fondate da loro
denti-eletti per partecipare ai lavori del Consiglio. Mezza dozzina i casi in Sala Rossa. Nulla di illecito, lo prevede la legge: i soldi
non arrivano ai consiglieri ma
vengono incassati dalle aziende.
Il meccanismo è pensato per
permettere a tutti di poter mantenere un impiego e al contempo
stare in municipio, anche a quella parte di eletti che non hanno
per unico lavoro la politica.
Chi ha messo insieme il “dossier dei veleni” pone l’accento sul
fatto che alcuni di questi consi-
APPENDINO
È impiegata
nella ditta
del marito
da prima di
essere eletta
in Sala Rossa.
Ha rinunciato
ai gettoni
di presenza
dal 2012
Una seduta del Consiglio comunale in Sala Rossa
glieri siano dipendenti di aziende di famiglia. Come dire, il rimborso resta «in casa». Fanno il nome di Marco Grimaldi (Sel), assunto dall’azienda del padre, che
avrebbe ottenuto nel 2012 rimborsi per circa 25mila euro. E pure quello di Chiara Appendino
(M5S), dipendente dalla piccola
fabbrica di famiglia del marito,
che l’anno scorso ne avrebbe
avuti circa 23mila. Non sono gli
unici nomi: l’altro è quello di Michele Curto (Sel), che lavora per
l’associazione Flare, e prima per
Terra del Fuoco, enti di cui è sempre stato animatore o presidente. Datori di lavoro che avrebbero percepito l’anno scorso circa
14mila euro.
Tra l’altro non è una novità: il
nome di Curto era stato già segnalato, in quel caso mettendoci
la faccia, da Maurizio Marrone di
Fdi. Non suscitò polveroni. Tutto lecito, allora come oggi. Questa volta non cambia la sostanza
ma la provenienza dei veleni, interna al centrosinistra. Ed è per
questo che Curto ha voluto met-
PREMIO ASTI D’APPELLO
edizione 2013 e il suo MAESTRO
23 e 24 novembre - Asti – Teatro Alfieri
clusiva con la nomina del vincitore al Teatro Alfieri di Asti
domenica 24 novembre 2013
dalle ore 17: conduce il giornalista e scrittore Massimo
Cotto, Assessore alla Cultura
del Comune di Asti e a chiudere il concerto della pianista
cinese Jin Ju, artista affermata nel panorama musicale internazionale. Gli scrittori incontreranno, però, i loro lettori a partire dalle ore 15.30
sempre al Teatro Alfieri alla
Sala Pastrone. Sono dunque
in gara: dal
PREMIO CORTINA Lidia Ravera,
con Piangi pure,
(Bompiani) e Letizia Muratori,
con Come se
niente
fosse,
(Adelphi); dal
PREMIO VIAREGGIO - REPACI Maurizio
De Giovanni, con
Vipera, (Einaudi); dal PREMIO
CAMPIELLO
Giovanni Cocco,
con La caduta,
(Nutrimenti); dal
PREMIO STREGA Alessandro
Perissinotto con
Le colpe dei padri (PIEMME)
Jin Ju
Due giornate nel segno della
Cultura ad Asti in occasione
della quinta edizione del Premio Asti dʼAppello. Questʼanno il riconoscimento come
Maestro del Premio Asti dʼAppello andrà al giornalista e
scrittore Enzo Bettiza il 23 novembre alle ore 18 presso la
Sala Conferenze di Palazzo
Borello della Camera di Commercio di Asti, - Piazza Medici, 8. Dieci gli autori che parteciperanno alla sfida astigiana
che vedrà la cerimonia con-
In due casi la cifra
mensile raggiunge
i duemila euro
Non ci sono in ogni
caso risvolti penali
Enzo Bettiza
e Paolo Di Paolo con Mandami tanta vita (Feltrinelli); dal
PREMIO RAPALLO Carola
Susani con Eravamo bambini
abbastanza (Minimun fax)
e Anna Maria Falchi con
LʼIsola delle lepri (ed. Guanda); dal PREMIO BAGUTTA
Fausta Garavini con Storie di
Donne (Bompiani) e dal PREMIO COMISSO Vincenzo Latronico con La cospirazione
delle colombe (Bompiani) - le
schede dei libri candidati sono
consultabili al seguente link:
http://www.premioastidappello.org/pagine.php?id=46&cerca=autori-candidati-premioasti-appello-2013. - Il Premio
riscatterà gli scrittori che hanno sfiorato lʼoro ai premi nazionali, rimettendoli così in gara. Lʼiniziativa recupera
unʼidea originale degli anni
ʼ60: in gioco gli scrittori per loro seconda chance, una sentenza dʼappello, da cui il nome
del concorso. Altra particolarità del Premio è una doppia
giuria: popolare e togata. La
giuria popolare è formata dalla Giuria Giovane che ha visto
al lavoro cinque scuole astigiane, da un gruppo di lettura
dal carcere ( Casa Circondariale di Quarto dʼAsti) e dai soci dellʼAssociazione del Premio Asti dʼAppello che ha votato ieri precedentemente.
Carlo Federico Grosso, Cristiana Maccagno Benessia,
Marcello Maddalena, Carlo
Nordio, Mario Barbuto, Luciano Violante, Giorgio Vitari,
Paolo Rampini sono i togati
che esprimeranno il loro voto
il giorno 24 dopo la pubblica
arringa degli scrittori. Al vincitore andranno 10.000 euro. Il
Presidente ad honorem dellʼAssociazione del Premio Asti
dʼAppello è il celebre cantautore e avvocato astigiano
Paolo Conte, artista nobile di
nome e nei modi. Il Premio
astigiano si avvale della preziosa collaborazione di Alberto Sinigaglia, Presidente
dellʼOrdine dei Giornalisti del
Piemonte.
Info:
www.premioastidappello.org
Biblioteca Astense corso Vittorio
Alfieri, 375- 14100 ASTI
tel: 0141.593002 fax: 0141-531117
[email protected]
www.bibliotecastense.it
tere in guardia i suoi vicini di banco. Il sospetto più diffuso è che gli
elenchi siano stati ammanniti, in
forma anonima, ad opera (nascosta) di esponenti democratici, prendendo spunto da questioni note per screditare chi sta
in prima linea e fa più da pungolo sulle magagne. «Non è politica
questa, è un clima inaccettabile»
commentava un autorevole
esponente del Pd. E forse non è
un caso che tra i dossierati di
maggior peso — altra questione
nota da anni — ci sia anche l’as-
ciò che sinora era rimasto segreto, anche all’interno del suo movimento: «Da quando il Comune
ha chiesto sacrifici ai dipendenti
a causa del Patto di stabilità — rivela — ho scelto di rinunciare a
tutti i gettoni di presenza». Parliamo di circa 29mila euro, non
incassati dalla consigliera dal
giugno 2012. E Marco Grimaldi
denuncia: «Ho dato sempre il
cento per cento a questa città,
continuerò a farlo nonostante
questi atti pseudo-intimidatori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
T1 CV PR T2
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
gg Dossier/la Regione in bilico
La cena elettorale? Era una festa di famiglia
Agende e telefoni cellulari hanno svelato alla Finanza la vera natura di molte spese spacciate per attività politica
A cinque consiglieri contestata la truffa: dichiaravano residenze fittizie per intascare di più coi rimborsi chilometrici
PAOLA ITALIANO
La lettera del presidente
A cinque consiglieri è contestata la truffa, tre devono rispondere di finanziamento
illecito ai partiti per aver
usato i soldi del gruppo per
pagare spese elettorali, per
tutti gli altri l’accusa è di peculato. Il giorno dopo la
chiusura delle indagini della
procura su Rimborsopoli, si
cerca di capire chi è accusato di cosa, chi ha preso di
più. Chi è stato il più spudorato nell’intascarsi i soldi
pubblici che dovrebbero
servire - sulla carta - a garantire il funzionamento del
gruppo consiliare.
«Ecco come ho speso
i venticinquemila euro»
Le trasferte
Per andare in Consiglio regionale e a tutti gli impegni
istituzionali, ad esempio, c’è
il rimborso chilometrico per
chi risiede fuori Torino. Antonello Angeleri, Gianfranco Novero e Daniele Cantore però, avevano dichiarato
false residenze. Truffa.
Il difensore dei leghisti
«Vorrei conoscere
i criteri adottati
nel fare le indagini»
Stessa accusa per Maurizio
Lupi, per il compenso alla figlia Sara, che risultava collaboratrice del gruppo, in
realtà - secondo i pm - studiava all’estero. Ed erano
false le fatture che Roberto
Boniperti si era fatto rimborsare. Ad Andrea Stara e
Monica Cerutti, oltre che a
Merceds Bresso, è contestato il finanziamento illecito ai
partiti. Devono rispondere
anche di peculato, a differenza dell’ex zarina. E qui si
chiude il capitolo centro-sinistra, se si escludono i 3
consiglieri Idv.
I testimoni
Non che anche all’opposizione non ci siano state spese
sospette o quanto meno bizzarre da giustificare. Ma tra
l’indignazione e la condanna
c’è di mezzo la legge, e la
Le prime perquisizioni
L’indagine della Guardia di Finanza prende il via ad aprile, ma da tempo la questione
rimborsi era sotto la lente degli investigatori: in tarda primavera i primi sequestri di documenti
legge esige prove concrete
che reggano al processo. Gli
investigatori hanno ascoltato
decine di testimoni, dai ristoratori ai titolari dei negozi dove sono stati effettuati gli acquisti, per capire chi ha pagato cosa e per quale motivo. E
hanno fatto un lavoro certosino sui tabulati telefonici per
verificare se chi diceva di essere a una cena «politica» si
trovasse davvero lì. Sorpresa: in alcuni casi la ricevuta
era da una parte e il consigliere da tutt’altra. Altro caso: la
cena ci fu veramente, peccato
che quello che spacciavano
come incontro di natura politica fosse una cena di compleanno in famiglia. E che a rivelare la verità sia stato l’ap-
punto sull’agenda del consigliere trovata durante le perquisizioni. Difficile poi sostenere come esigenza legata al
rapporto con l’elettorato le
cene al mare in ferie o quelle
in vacanza sulla neve. Arduo
immaginare l’esigenza istituzionale di una cena interamente a base di tartufi. Ma
c’è anche questo negli atti dei
pm.
La difesa del Carroccio
Le verifiche incrociate hanno
salvato invece i consiglieri del
Pd coinvolti. Al di là delle spese minime, non prese in considerazione, su quelle sospette
gli inquirenti sono riusciti ad
avere riscontri che possono
far ricondurre gli esborsi nel-
l’ambito delle attività istituzionali. «Ho notato che le doti
di tutti gli esponenti di un
preciso schieramento politico
sono state premiate; mi sarei
aspettato di leggere le motivazioni e poterne visionare i
criteri, ma forse anche su
questo tema devo aspettarmi
delle sorprese» dice l’avvocato Domenico Aiello, difensore
di quasi tutti i consiglieri leghisti sott’inchiesta. Ancora:
«Oggi, insieme al collega Piero Cassini, abbiamo dovuto
effettuare un tour alla ricerca
del fascicolo, del tutto infruttuoso quanto poco rispettoso
dei consiglieri regionali, dei
loro difensori e del presidente
in carica di una delle Regioni
più importanti di Italia».
Gianfranco Novero, Lega Nord
“Quei campanacci?
Solo premi alle mucche”
«... che poi, tutti parlano di
campanacci per i buoi: ma sono le vacche a portare le campane!». Gianfranco Novero,
barbuto consigliere regionale
in quota Lega, nonchè segretario dell’Ufficio di presidenza
del Consiglio, è perseguitato
dal tintinnare di alcuni campanacci comprati e improvvidamente inseriti nei rimborsi
presentati al suo gruppo: «I
più pregiati arrivano a costare
400 euro.
Non le sembra pazzesca questa storia dei campanacci?
Cosa c’entrano con l’attività
politica?
«Bisogna spiegare... Alcuni li
ho comprati io, recavano scritto “Regione Piemonte” e li por-
tavo alle manifestazioni».
Gianfranco
Novero
Quali?
«Le fiere bovine, ad esempio...
Come quella di Balangero».
Ha inserito
nei rimborsi
spese
l’acquisto
di alcuni
campanacci
per le mucche
Che successe, a Balangero?
«Dunque: c’era una mostra regionale... mi pare riguardasse la
pezzata rossa».
Cos’è?
«Una razza di vacca. La giuria
premiò i primi cinque esemplari: un campanaccio venne donato dal Comune, un altro dalla
Comunità montana, un altro ancora dalla Provincia... Oltretutto
mi chiedo cosa c’entrasse, la
Provincia».
Veniamo al sodo.
«Dissi agli organizzatori di comprare un campanaccio con la
scritta “Regione Piemonte”: mi
consegnarono la fattura e lo misi
nel rimborso».
Scusi: lei che c’entrava?
«Chiedere
all’assessorato
avrebbe significato aspettare
troppo... e poi anche lì non ci sono soldi. Ci ho pensato io: a saperlo, facevo meglio a lasciare
perdere. Come per i libri».
Cioè?
«Ogni tanto compro libri di
folklore piemontese, li tengo in
ufficio e li dono ai visitatori come forma di omaggio».
Le hanno contestato anche
quelli?
«Pare di sì. Sia chiaro: non ci vedo nulla di male, e lo rifarei. Anzi: lo rifarò. Ma a questo punto
pagherò di tasca mia». [ALE.MON]
Cari Piemontesi,
mi viene contestato perfino di
hodecisodiprenderecartae aver pagato anche un caffè o uno
penna e scrivere direttamente spuntino,anottefonda,apersone
ad ognuno di voi. Lo faccio per- che si occupano 7 giorni su 7 della
ché, leggendo i giornali o ascol- mia sicurezza, purtroppo messa
tando televisione e radio negli a repentaglio dalla mia incisiva
ultimi giorni, si descrive una azione di governo che non guarda
persona che non sono io met- in faccia a nessuno .
tendola in connessione diretta
Sono questi i dettagli dell’adcon le peggiori storture della debito e sono sempre pronto ad
malapolitica.
approfondire con chiunque ogni
Voglio innanzitutto ribadire singolo euro speso per il governo
che vado avanti a testa alta: sta- del Piemonte, proprio perché sote certi che il vostro presidente nodasempreestraneoainteressi
è persona onesta e leale, che si individuali. Non ho paura di afdedica anima e cuore al buon frontare e raccontare la verità
governo della Regione.
anche davanti a chi vive di preAndiamo ai fatti allora e giudizi.
sgombriamo il campo dalle illaAccanto a questa “verità” ce
zioni. Ieri ho ricevuto una co- n’è un’altra, non raccontata da
municazione via posta elettro- giornali e tv, legata alla vera azionica dalla Prone moralizzatrice
cura della Reche ho avviato
pubblica di Tosenza la necessità
rino, con la
di attendere le siquale mi si
rene dell’antipolicontesta di
tica Fin dall’inizio
aver utilizzato
del mio mandato ,
dei fondi a titoinfatti, ho prolo personale.
mosso una decisa
E’ un’accuazione di responsa infamansabilizzazione,
te, lontana
per ridurre i costi
dalla verità ,
della politica a codalla mia inminciaredaicomdole e dalla
pensi di tutti noi
mia storia!
consiglieri regioNon può es- Horidottoicosti
nali. Per dare l’avserci spazio
vio a questo proper equivoci: dellapolitica
cesso ho voluto
mi contestano nellanostraregione essere di esemspese per com- acominciare
pio, riducendomi
plessivi 25mila
spontaneamente
euro , in un pe- dalmiostipendio
lo stipendio.
riodo di quasi 3
Questamiainianni (circa 800
ziativa sul comeuro al mese),
penso è proseguita fino a quando
di cui l’importo
non siamo riusciti ad approvare
più consistente
la legge regionale con cui si ridupari a 21mila euro per pranzi, cevano le indennità del Consicene e viaggi connessi alla mia gliere Regionale. Sono stato inolattività politica e istituzionale, tre fautore di una drastica ridusu tutto il territorio nazionale, zione del trattamento di fine rapper impegni pressoché quoti- porto per i membri del Consiglio
diani. Non vedo e non riesco ad Regionale.
L’ammontare complessivo di
immaginare come avrei potuto
fare simili cene o trasferte, per quanto ho volontariamente devolutoallecassedellaRegioneèaminteressi personali.
Mi contestano poi, circa 650 piamente superiore alle somme
euro spesi sempre in tre anni oggi contestatemi.
Il risparmio che ho prodotto
(cioè in oltre mille giorni) , per
alcuni pernottamenti in alber- con la mia politica di ridimensionamento dei compensi, che
ghi, certamente non lussuosi.
Giusto per esser ancora più ho tra l’altro condiviso coi miei
chiaro e diretto: non ho mai assessori, è stato destinato al
fatto cene e festini in masche- fondo per i cassintegrati piera, come è avvenuto altrove. montesi. Ciò è avvenuto prima
Anche se ne avessi avuto il dell’azione della magistratura
tempo (e, credetemi, non lo ho e dei noti scandali che hanno
mai avuto), si tratta di un mo- investito altre Regioni.
dus vivendi sconosciuto alla
Dopo anni in cui hanno usato
mia coscienza di uomo e padre ogni espediente per ribaltare il risultato elettorale, si è passati aldi famiglia.
Infine, mi contestano altre l’offensiva mediatica.
Ve lo ripeto: ciò che mi preme
spese per 3.600 euro per costi
di rappresentanza e omaggi, maggiormente, come uomo priperaltro imposti dalla mia cari- machecomepolitico,èfarsapere
ca istituzionale e assolutamen- atuttiiPiemontesicheilloroPrete congrui per numero e qualità sidente è una persona onesta, dedelle persone incontrate sem- dita al lavoro, che non esclude la
pre e sottolineo sempre nell’in- possibilità dell’errore, ma che ha
teresse del Piemonte e dei pie- sempre rispettato le leggi.
Sappiatelo : la mia passione
montesi .
È bene ribadirlo, il tutto per perlapoliticaeperlanostraamacomplessivi25milaeuroinqua- taterrarimaneerimarràsempre
si tre anni di Presidenza.
immutata.
Si è arrivati all’assurdo che
Roberto Cota
T1 CV PR T2
LA STAMPA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
.
Cronaca di Torino .45
g
il caso
ALESSANDRO MONDO
roprio oggi ne ho
parlato con Gianfranco Morgando, il
segretario regionale: sono disponibile a
rassegnare le dimissioni da
questo Consiglio, per il momento mi ha detto di aspettare».
P
Il caso-Boeti
Giovanni Negro, consigliere regionale dell’Udc
Le carte
Il consigliere-sindaco
con la passione
per la cucina al tartufo
Cinquantamila
euro a tavola
per Negro, politico
e produttore di vini
MASSIMILIANO PEGGIO
Produttore di vini, ama i ristoranti e le eccellenze culinarie
della sua terra, il cuneese. È
anche il fondatore dell’associazione «Premio Giornalistico» del Roero. Per anni è stato
sindaco di Monteu Roero. Giovanni Negro, consigliere Udc,
tra gli indagati per peculato
occupa la zona alta della classifica per spese in ristoranti e
bar. Tra giugno 2010 e settembre 2012 ha chiesto rimborsi
per ben 50.790,37 euro. Tra i
suoi luoghi preferiti, un tempio della buona cucina nelle
langhe: «La Ciau del Tornavento» di Treiso. Tra i rimborsi sospetti anche spese per
piatti a base di tartufi.
«Negro? Eccome se lo conosco è uno dei miei fornitori. In
quel periodo - dice il titolare,
Maurilio Garola - sarà venuto
a mangiare da me sette, forse
otto volte. Viene speso. Sempre per motivi di lavoro, mai
personali». Negro ha contestazioni per rimborsi anomali,
per un totale di 64.613,01 euro.
Ma il peculato non è il solo capo d’imputazione che gli viene
contestato. È accusato anche di
aver violato la legge sul finanziamento ai partiti politici, pagando due fatture elettorali a favore dell’Udc con denaro prelevato dal «contributo regionale
per il funzionamento dei gruppi
consiliari». I pagamenti sono
avvenuti in concomitanza di
due appuntamenti con le urne:
il primo in occasione delle elezioni regionali del 2010, il secondo delle comunali del 2011. La
prima fattura sotto accusa, del
valore di 2000 euro, emessa dalla società «Studio Montaldo»,
riporta la data del 31 luglio 2010.
Riguarda la sua campagna elettorale. Nel capo di imputazione
si legge infatti: «consulenza organizzativa per attività di comunicazione e promozione, e
relativa all’ideazione e correzione dei testi e materiale promozionale relativo alla campagna
elettorale di Giovanni Negro».
La seconda fattura contestata dalla procura torinese, emessa da Edifay, risale al 30 aprile
2011: importo di 1074 euro.
Stando agli atti d’indagine, la
fattura serviva a pagare servizi
di «grafica per manifesti, locandine e flyer, depliant e prove di
stampa, e relativa stampa di
materiale di propaganda per
Deodato Scanderebech alle elezioni comunali di Torino del
2011».
IlConsiglioèquelloregionale,terremotatoda«Rimborsopoli».Chi
parla è Nino Boeti, consigliere del
Pd e medico di professione: inguaiato da un equivoco, poi chiarito con i magistrati, è disposto a
mollare. Galeotti furono 50 fazzoletti sui quali era stato ricamato il
logo di Italia 150, acquistati al
prezzo di 500 euro e donati a una
serie di persone: di uno venne
omaggiato pure Bersani durante
la visita a Torino. «Il negozio che
me li ha venduti trattava anche
cravatte, e “cravatte” risultava
sulla ricevuta: da qui l’equivoco
con la Procura,» spiega. Documentati anche gli altri 2.400 euro di rimborsi: essenzialmente
consumazioni, più un pernottamento a Biella.
Proposito, quello di Boeti, difeso dall’avvocato Maria Grazia Cavallo, che alimenta il dibattito tra i
democratici, destinato a culminare nella segreteria regionale convocata lunedì: dimettersi in blocL’EX INDAGATO
Boeti: «Mi dimetto
se me lo dice
il partito»
co, assestando (stando agli auspici) la mazzata finale a Cota e alla
sua maggioranza o continuare a
logorare il centrodestra restando
con i piedi a Palazzo Lascaris?
«Pronto a dimettermi»
È lo stesso Boeti che sette mesi
fa, stanco dell’esperienza in
Consiglio e avvilito dal coinvolgimento nell’inchiesta, aveva
annunciato di voler gettare la
spugna non appena questa vicenda fosse giunta a conclusione: sia che fosse stato scagionato, sia che, a maggior ragione, gli fosse stato notificato il
«415 bis».
E adesso, che la notifica non
è arrivata? Lascia? «Diciamo
che la rabbia di quei giorni è
passata - stempera l’interessato
-. Resto disponibile dimetter-
Partito diviso
Nella segreteria regionale convocata lunedì si dibatterà sull’opportunità delle dimissioni dei
consiglieri regionali da Palazzo Lascaris per mettere in difficoltà la maggioranza.
Dimissioni di massa,
nel Pd parte la conta
ma c’è chi frena
Esposito: sta a noi mandare a casa il centrodestra
Nino
Boeti
Stefano
Esposito
Il consigliere
aveva già
annunciato la
volontà di
tornare a fare
il medico
È pronto a
presentare
una mozione
per le
dimissioni
in blocco
mi». Insomma: si dimette o no?
«Se lo decide il partito. In ogni caso questo Consiglio, tutto quanto,
non può andare oltre il bilancio».
Esposito torna alla carica
Qui sta il punto, sul quale ieri è
tornato Stefano Esposito. «Invitare il centrodestra ad andare a casa è come chiedere al tacchino di
entrare nel forno il Giorno del
Ringraziamento - sbotta il sanguigno senatore Pd -. Come devo dirlo? Nel forno dobbiamo portarce-
lo noi, lasciando Cota e la sua
maggioranza al loro destino. Sono
come un pugile suonato, che si appoggia alle corde: leviamo le corde». Posizione che Aldo Reschigna, il capogruppo in Regione, rifiuta di commentare: «Continuare a parlare di questa cosa è stucchevole, ho già detto come la penso». L’approvazione del bilancio e
poi a casa, tutti quanti.
«Tutti a casa»
Sempre che dalla segreteria non
emerga un’altra linea. «Riproporrò
il tema - avverte Esposito -. O lo recepiscono, oppure presenterò una
mozione in direzione regionale. Se
il partito la boccia, se ne assumerà
la responsabilità. Però poi non lamentiamoci che questa maggioranza guida il Piemonte».
Tensione nel partito
Quanto basta per prefigurare un
confronto vivace. Non a caso Pino
Catizone, uno dei leader dei renziani subalpini, rilancia la proposta di
Esposito: peraltro condivisa da
Giorgio Merlo, esponente popolare
deicuperliani.«Sonostatoioaideare la campagna “Cota a casa”, ma a
fronte di quello che abbiamo sotto
gli occhi serve un salto di qualità spiega Catizone -. Ormai la questione va oltre la politica, in ballo c’è il
futuro del Piemonte».
AL
LA STAMPA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
.
Ovada e Appennino .53
OVADA. DOPO I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DURATI UN ANNO E MEZZO
BORGHETTO
Fisiatria torna “a casa”
e ha 5 posti letto in più
Alla Bundy
deciso
lo sciopero
“a scacchiera”
Ancora da decidere come saranno riutilizzati gli spazi lasciati vuoti
DANIELE PRATO
OVADA
Dopo un anno e mezzo di
lavori di ristrutturazione,
da lunedì torna al terzo
piano dell’ospedale di Ovada la degenza del reparto
di Fisiatria, adeguato alle
nuove esigenze e dotato di
5 posti letto in più (da 15 s’è
saliti a 20).
Ma il trasloco dal secondo piano, dove oltre un anno
fa erano stati trasferiti i pazienti, negli spazi dell’ex
Chirurgia, lascia spazio a
un nuovo rebus, ossia come
utilizzare i locali che resteranno vuoti. Presto se ne saprà di più.
«Sul piatto ci sono due
opzioni - ha spiegato ieri il
direttore generale dell’Asl,
Paolo Marforio, a margine
della presentazione della Fisiatria rinnovata -. Da un lato il trasferimento del Distretto dall’ex ospedale
Sant’Antonio (un trasloco
che era stato già annunciato; ndr), con risparmi notevoli, dall’altro un progetto
dell’associazione Vela e della fondazione Cigno, che
prevede la possibilità di utilizzare gli spazi al secondo
piano per attività in regime
libero professionale, a prezzi calmierati. A breve, saranno prese le opportune
decisioni».
Una novità inaspettata,
quest’ultima, che potrebbe
aprire nuovi spiragli per la
struttura, da tempo sotto la
lente per i tagli. In questo
senso, la ristrutturazione
della Fisiatria è stata colta
come un segnale positivo,
tenuto conto che la prima
bozza del piano sanitario regionale ne prevedeva la
chiusura (poi sventata dai
sindaci).
«L’obiettivo è stato quello
di rendere più gradevole e
funzionale un reparto dalle
degenze lunghe, da 15 giorni
a 2 mesi - ha spiegato il primario Giancarlo Rovere -:
sono state abbattute barriere architettoniche per migliorare i movimenti di carrozzine e barelle, rifatti pa-
GASTRONOMIA
I ricoveri possono salire da 220 a 300 all’anno
Ambienti rinnovati
In reparto spazi risistemati
Sul riutilizzo dei locali lasciati vuoti due ipotesi:
trasferirvi il Distretto o ospitarvi attività in
regime libero professionale, a prezzi calmierati
vimenti e tinteggiature».
Aggiunge il dottor Rovere:
«I cinque posti letto in più ci
consentiranno di passare da
Il primario Rovere: «L’obiettivo è stato quello di
rendere più gradevole e funzionale un reparto
dalle degenze lunghe, da 15 giorni a 2 mesi »
220 a 300 ricoveri l’anno e di
far crescere il volume d’affari, se così lo vogliamo chiamare, fino a 2 milioni di euro,
consolidando e ampliando le
attività. Ci agevolerà anche
avere le palestre sullo stesso
piano».
VERSO LE PRIMARIE DEL PD
L’ultimo appello dei candidati: ecco perché votare me
Dal bus elettrico dell’indipendente Sabrina Caneva, vice sindaco e insegnante, per
collegare i quartieri senza intasare le strade all’albergo
«diffuso» nel centro storico
per il rilancio dell’Ovada vecchia di Paolo Lantero, informatico e assessore all’Urbanistica, passando per il
marketing territoriale e la
creazione di un portale Web
dell’Ovadese a cui pensa
Gianpiero Sciutto, consulente aziendale e membro del coordinamento Pd. Turismo e
cultura ma anche sanità, trasporti, scuola, giovani, lavoro,
tasse. Sono questi i temi su
cui si sono confrontati per
l’ultima volta prima del voto
1
VIGNOLE. DOPO LE POLEMICHE
Il Comune: rinunciamo
al deposito dei “botti”
Il Comune di Vignole rinuncia
all’insediamento del deposito
di fuochi d’artificio in località
Fornace. Il sindaco Giuseppe
Teti ha reso nota la decisione
in una lettera inviata ai vignolesi, dopo che l’opposizione ha
organizzato una petizione sottoscritta da 400 cittadini per
chiedere al Comune di stoppare il progetto, indicato nella
variante al Prg in corso di approvazione, per motivi legati
soprattutto alla sicurezza. Nel
sito il materiale sarebbe stato
anche venduto, al dettaglio e
all’ingrosso. «Nel prossimo
Consiglio comunale - scrive
Teti - sarà stralciata la voce
“deposito fuochi pirotecnici”,
Benedetta Rebora
anche se con i vincoli strutturali da noi richiesti il sito sarebbe
stato assolutamente innocuo.
Ricordo che se mai il magazzino
fosse esploso la più vicina abitazione al sito è quella del sottoscritto. Traiamo le dovute conclusioni sulla pericolosità di un
magazzino interrato, circondato da terrapieni. Forse, non tutti sanno che un’attività analoga
è presente da tantissimi anni
nel cuore di Serravalle».
«La proposta - conclude Teti
- risale a due anni fa, quando
sul tema è stato convocato un
Consiglio aperto. Dov’era la minoranza che oggi contesta?
Forse le elezioni erano troppo
lontane?».
[G. C.]
di domenica, i candidati alle
primarie del Pd, che serviranno a individuare il candidato
sindaco alle elezioni 2014. Al
Teatro Splendor, di fronte a
circa 60 persone (anche gli
ovadesi si stanno disaffezionando alla politica?), Caneva,
Lantero e Sciutto si sono giocati le ultime carte per guadagnarsi il voto degli elettori. In
un dibattito (anche con domande dal pubblico) rimasto,
però, sempre su linee generali
e che non ha permesso di conoscere la ricetta degli aspiranti sindaci su argomenti
centrali per la città come, ad
esempio, il futuro alla Saamo,
il rilancio dell’Ipab Lercaro,
la mancanza di case popolari.
Di rito la domanda conclusiva
del moderatore Dedè Vinci:
perché votarvi? Caneva: «In
questi anni ho maturato la
giusta esperienza e mantenuto l’entusiasmo, coltivato gli
ideali ma acquisito concretezza. Credo di poter essere
un buon sindaco». Lantero:
«Il mio motto è “Ovada mi
piace”. Metterò nel mio lavoro grande entusiasmo e prometto due cose: conti a posto
e spazio per i giovani che vorranno fare politica». Sciutto:
«La mia discesa in campo è
nata dai tavoli di lavoro “E’ il
momento dell’Ovadese”: rappresento energia nuova da
mettere al servizio di Ovada e
del territorio».
[D. P.]
Un formaggio
proposto
come simbolo
di Ovada
All’occhio più attento non
sfuggirà la forma a torre o,
meglio, a campanile. Già, perché il nuovo formaggio candidato a diventare un simbolo
della gastronomia locale - che
finora non aveva un prodotto
caseario autoctono - si ispira
proprio ai campanili di Ovada, simboli della città. In questo caso, però, non si parla di
quelli dell’Assunta ma di quello della chiesetta sulla collina
di San Bernardo dove, dal latte di 35 capre di razza Camosciata delle Alpi, la giovane
Benedetta Rebora ricava una
dozzina di formaggi nel piccolo caseificio Cascina dell’Isidora. Il «San Bernardo», che
sarà presentato stasera, all’Enoteca regionale Balloon di
via Torino, in un appuntamento speciale che vedrà l’abbinata formaggi-vini, è nato
proprio dal confronto con il
wine selector del locale, Alfredo Maffieri, che ha proposto a
Benedetta di creare un formaggio unico, che si affiancasse ad altri simboli del territorio, come il Dolcetto. Così,
dopo essersi cimentata con ricotte e caprini, la giovane artigiana s’è lanciata nella sfida.
Ne è nato un prodotto unico, 100% made in Ovada, a forma di campanile a 3 gradini: i
due inferiori dalla consistenza cremosa e dal sapore più
delicato, l’ultimo più asciutto
e salato. A rendere unico il
formaggio, la granella di pistacchio applicata sui lati e i
due pistacchi all’ultimo piano,
campane in cima al campanile. «Questo formaggio avrebbe bisogno di un mese di stagionatura - spiega Benedetta ma stasera lo proporremo un
po’ in anticipo, in una versione
più morbida e delicata». [D. P.]
Si fa più dura la mobilitazione alla Bundy di Borghetto
Borbera. Da un mese è in corso lo sciopero a singhiozzo
(due ore ogni fine turno) dei
180 dipendenti per protestare contro la mancanza del
piano industriale, mai presentato dalla proprietà, la finanziaria Usa Sun Capital
Partner, che punterebbe a
trasferire all’estero il sito dove si producono componenti
per frigoriferi.
Nelle assemblee sindacali
dell’altro giorno i lavoratori
hanno deciso di scioperare «a
scacchiera». Spiegano Antonello Dell’Omo (Uilm Uil) e
Antonio Bordon (Fim Cisl)
(che seguono la vertenza
Bundy insieme alla Fiom
Cgil): «La maggioranza dei
lavoratori ha votato a favore
di una nuova modalità di sciopero che prevede l’interruzione, a partire dalle 6 di ieri
mattina, dell’attività lavorativa per linee di produzione, realizzando il blocco dei mezzi
per tutte le 24 ore del giorno.
Lo sciopero si protrarrà in attesa di poter conoscere il piano industriale della Bundy».
La proprietà, ricordano i
sindacati, aveva indicato nel
28 e 29 novembre il termine
per la presentazione del piano, «ma a oggi ancora non ci
sono conferme in tal senso ed
è chiaro che qualora la presentazione slittasse ulteriormente, la situazione andrebbe a generare altre tensioni.
La priorità di dipendenti e
sindacati è quella di poter
mantenere il sito di Borghetto Borbera aperto e attivo».
Lunedì, nell’assemblea
che si è svolta in municipio a
Borghetto, gli enti locali hanno rivolto un appello al dialogo alla proprietà mettendo
sul piatto anche fondi pubblici. Nell’occasione, Bordon e
Dell’Omo hanno ricordato: «I
lavoratori sopravvivono con
appena 800-900 euro al mese ottenuti dai contratti di
solidarietà, che rischiano di
finire. L’azienda va inchiodata alle sue responsabilità.
Non si capisce perché la Bundy chiede di produrre 36 milioni di metri di tubi come
scorta senza dire se la fabbrica è strategica». Dal 2003 a
oggi i dipendenti sono scesi
[G. C.]
da 300 a 180.
AT
44 .Asti
STAMPA
.LA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
SANITA’. IL DENARO ARRIVERA’ A DICEMBRE
POLITICA. IERI ALLE URNE PER LA CONVENZIONE
Oltre 26 milioni di euro all’Asl
Servono per pagare i fornitori
Non c’è tregua nel Pd
Si è tornati al voto
tra “veleni” e polemiche
Con la tranche
precedente erano
state saldate 4600
fatture di 630 ditte
Farmaci
Menocostosi
inPiemonte
Analisi in 18 Regioni
ENRICA CERRATO
ASTI
In arrivo dalla Regione 26 milioni 694 mila euro per pagare
i fornitori dell’Asl di Asti: una
buona notizia per le casse dell’azienda sanitaria, che avrà
questa anticipazione di liquidità fin da dicembre, con qualche mese di anticipo sul previsto. La Regione in totale ha
stanziato oltre 642 milioni di
euro, suddivisi nelle varie
aziende piemontesi: i maggiori importi andranno alle Asl di
Cuneo 1 e Alessandria (oltre
64 milioni) e sempre negli
ospedali dei due capoluoghi
(aziende autonome) arriveranno rispettivamente altri
27 e 18 milioni di euro. Il provvedimento è del 15 novembre
e come commenta l’assessore
Ugo Cavallera si tratta di una
seconda tranche «per proseguire il risanamento finanziario avviato nei mesi scorsi,
con due obbiettivi fondamentali. Da un lato rispettare i
termini dei pagamenti e dal-
l’altro creare le condizioni di
maggiore trasparenza e miglior rapporto con i fornitori di
beni e servizi». Nella primavera
scorsa il Piemonte aveva ricevuto dallo Stato 803 milioni per
coprire le spese delle Pubbliche
amministrazioni: di questa
somma arrivarono ad Asti circa 19 milioni con cui l’Asl fece
fronte ai pagamenti con i fornitori di merci varie fino al novembre 2102: una boccata di ossigeno per tante aziende anche
del territorio. Tra i fornitori
della Sanità astigiana infatti,
oltre il 20% è formato da piccoli
e medi imprenditori locali. E
ASTI. MENTRE IL COMUNE È PRONTO
con la prima tranche di danaro
furono soddisfatte 4.600 fatture di 630 fornitori diversi.
Adesso si potranno completare
i pagamenti.
A dire il vero, l’azienda astigiana, a differenza di altre
«consorelle» di altre località, ha
avuto un comportamento particolarmente virtuoso e, grazie
ad un piano di pagamenti già
iniziato in precedenza, aveva
già liquidato debiti in scadenza
anche oltre il novembre dell’anno passato. In generale infatti, i
tempi di pagamento dell’Asl AT
sono di 150 giorni, contro la media regionale di 297 giorni.
La Regione Piemonte,
con la centrale unica di
committenza degli acquisti di farmaci ad uso
ospedaliero, si è conquistata il plauso dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, che l’ha
collocata al primo posto
in Italia per i risparmi che
è riuscita a portare a
buon fine. L’analisi è stata condotta su un campione di farmaci non coperti da brevetto, in
trentanove punti di appalto, relativi a diciotto
Regioni. Soddisfazione
da parte degli assessori
regionali competenti
Ugo Cavallera responsabile della Sanità e Agostino Ghiglia, consigliere con delega alle società partecipate. Secondo
l’Osservatorio i prezzi di
acquisto per i cittadini
piemontesi risultano essere mediamente i più
bassi.
UNIVERSITA’. CON LA FONDAZIONE GORIA
FRANCO CAVAGNINO
ASTI
Ancora «veleni» all’interno
del Pd che ieri sera ha chiamato a raccolta gli iscritti per le
votazioni della convenzione
provinciale. I primi a partire
alla carica sono stati i «renziani» di «Adesso liberaMente»
che contestano la segreteria
uscente per le procedure che
hanno preceduto la consultazione di stasera. Sostenendo
unA sorta di «manipolazione»
per far pendere la bilancia a
favore dell’ala cuperliana del
partito. Alfredo Castaldo, responsabile della commissione
provinciale congresso, non ha
tardato a rintuzzare l’attacco.
Precisando dapprima che a
dare il via alla convenzione dei
circoli e a quella provinciale è
stato Gianluca Lioni, l’osservatore inviato da Roma.
Castaldo inizia affermando
che la segreteria del partito ha
dato la massima informazione,
contattando i coordinatori dei
circoli «ed inviando - spiega - a
tutti gli iscritti lettere, mail,
sms martedì 19 novembre con
l’avviso del luogo e dell’orario
delle Convenzioni. Devo ringraziare per tutto il lavoro fatto le due impiegate e i componenti della Commissione provinciale che hanno approvato
il calendario e organizzato ma-
terialmente le riunioni di circolo». Altra contestazione mossa
da «Adesso liberaMente» ha riguardato la mancata trasmissione ai sostenitori di Renzi di
copia dell’elenco degli iscritti.
«L’elenco degli iscritti non è stato dato a nessuno, perché a nessuno è possibile darlo, mentre è
possibile consultarlo su autorizzazione del sottoscritto, in
quanto responsabile esterno del
trattamento dei dati personali.». Quindi aggiunge: «E’ falsa
l’affermazione che l’elenco sia
stato dato a qualcuno e negato a
qualcun altro: ben sa il rappresentante del comitato Ferrero
in commissione Antonio Sardo
Sutera quali sono le disposizioni
in materia e come la commissione e la segreteria tecnica siano
state scrupolose nell’applicazione delle norme» .In conclusione:
«A chi afferma che il partito sarebbe in mano ai soliti noti, non
posso che dire ai nostri iscritti e
militanti che l’azione della commissione provinciale per il Congresso - prosegue Castaldo - è
stata improntata a mettere tutte le parti in campo sullo stesso
piano e nel rispetto rigoroso dei
regolamenti, ad ascoltare le
istanze di tutti i militanti senza
chinare la testa dinanzi a nessuna parte presunta vincente o
meno».
ASTI. INTERVENTO ESTESO ALLE VIE GARETTI E ALIBERTI
Sui rimborsi dell’Imu L’invito a 200 studenti Piazza San Martino
lo Stato prende tempo a riflettere sulla crisi restituita ai pedoni
Il Servizio tributi del Comune
è al lavoro per predisporre il
rimborso relativo all’Imu erroneamente percepita a causa
di errori nella compilazione o
per un importo non dovuto.
Per esempio l’ipotesi di un
fabbricato posseduto da un
anziano che ha trasferito la residenza in un casa di riposo e
per il quale il comune, alla scadenza prevista per il versamento dell’acconto, ha stabilito l’assimilazione all’abitazione principale e ha elevato la
detrazione fino a concorrenza
dell’imposta dovuta. Ora il Co-
mune eroga il rimborso della
sola quota versata al Comune
medesimo e avverte che per ottenere il rimborso della quota
versata allo Stato si rimane in
attesa di disposizioni ministeriali; a sua volta il ministero fa
sapere «che saranno impartite
successive disposizioni». Per
questo motivo i consiglieri Mariangela Cotto, Enrico Panirossi, Pierangelo Mantelli, Gianfranco Imerito, Piero Ferrero,
hanno presentato un ordine del
giorno affinchè la giunta ed i
parlamentari locali «sollecitino
Roma a provvedere».
La Fondazione Giovanni Goria e i giovani: oggi in Università si svolge la prima delle 4
giornate di appuntamenti dedicati ai ragazzi delle superiori per «proporre spunti di
riflessione e dibattito legati
alla realtà, offrire strumenti
per comprendere il momento
di crisi globale nella sua complessità». S’inizia alle 11: il politologo Maurilio Guasco (docente di Scienze Politiche,
Università Avogadro) incontrerà 200 ragazzi per un confronto su «La crisi della politica e dei valori». Alle 16, «I
Astiss
Francesco
Scalfari tra i
relatori del
convegno sul
patrimonio
collinare
paesaggi della bellezza: il patrimonio collinare come risorsa da valorizzare con creatività e innovazione». Con Carlo
Cerrato, Gianluigi Bravo, Marco Devecchi, Laurana Lajolo,
Dario Rei, Francesco Scalfari.
Pioggia permettendo, entro
domenica sarà completata la
pedonalizzazione di piazza
San Martino, via Garetti e
via Aliberti.
La pedonalizzazione è
stata decisa dalla giunta comunale nelle settimane
scorse ma, come spiegano
dagli uffici, «la realizzazione
pratica dell’intervento comporta il posizionamento di
cartelli, lo spostamento di
arredi e segnaletica orizzontale che non potranno essere
realizzati se si protrarrà il
maltempo». «Speriamo in
una tregua della pioggia –
commenta il sindaco Fabrizio
Brignolo - perché, dopo il successo della pedonalizzazione
di piazza Statuto, vogliamo
proseguire nella valorizzazione del nostro centro storico
medievale che deve essere liberato dall’assedio delle auto». Il provvedimento prevede
l’eliminazione degli stalli di
sosta per le auto. L’obiettivo
dell’Amministrazione comunale era quello di pedonalizzare la piazza in tempo per il
«Bagna cauda day» che prende il via oggi.
[V. FA.]
43
LA STAMPA
BIELLA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
REDAZIONE VIA XX SETTEMBRE 17
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TELEFONO 015 2522926 - 015 8353508
FAX 015 2522940
All’interno
BI
E PROVINCIA
MALTEMPO. LA MAPPA CON LE PRIORITA’ DI INTERVENTO
LA STORIA
Lezioni in webcam
per lo studente
che non cammina
Strade, pronto il piano anti-neve
Matteo Pria
La Provincia detta le regole operative alle aziende che hanno in appalto il servizio
A PAGINA 45
TRASPORTI
Il Comune vara
la mappa digitale
per usare il bus
Servizio
A PAGINA 44
ENTI LOCALI
Crosa e Lessona
stoppate da Torino
«La fusione nel 2015»
Francesca Fossati
A PAGINA 47
SPORT
La stagione dello sci
Oasi Zegna e Biella
pronti a partire
Fabrizio Corbetta
A PAGINA 61
Ora il piano neve c’è. La Provincia ha appena licenziato il
programma tecnico operativo per la gestione dell’emergenza sui suoi 1000 chilometri di strade. Il documento è
stato integrato con le osservazioni dei sindaci.
È prevista la suddivisione
delle strade in tre tipologie.
Per ciascuna delle quali sarà
tarato un servizio. Sulla
mappa preparata dagli uffici
a ogni strada è attribuito un
colore: rosso, giallo e verde. Le
prime, a bassa priorità, potranno essere chiuse al transito deviando il traffico su percorsi alternativi e poi sgomberate nei giorni successivi. Su
quelle gialle, di media priorità,
i mezzi arriveranno nel giro di
qualche ora a seconda dell’intensità della nevicata.
Quelle verdi, a grandi percorrenza come ad esempio la
Trossi o la superstrada, saranno le prime a essere pulite.
Il trattamento antigelo con
il sale, invece, viene sempre garantito su tutte le tipologie di
strada. Sia su quelle di collina,
con molte curve poco sole e
pendenze medie, su quelle di
montagna e su grandi arterie.
La delibera con cui il commissario della Provincia Ciuni
approva il piano prevede servizi prioritari per garantire i di-
sabili, gli anziani e le frazioni
isolate, oltre all’organizzazione di uomini e mezzi e i modi
per attivarli. Sarà coinvolta
anche la protezione civile per
l’assistenza ai cittadini nei
casi più difficili. E chi abita
sulle strade che saranno
chiuse in caso di nevicata, fa
sapere l’amministrazione, sarà esentato dal pagamento
della Cosap.
Moretti A PAGINA 45
Il commissario Ciuni
POLITICA. LEARDI SI DIFENDE SUL CASO-RIMBORSOPOLI
PROTOCOLLO. SERVIZI E GESTIONE
“Nessuna spesa pazza
Chiarirò tutto coi pm”
Sinergie fra industriali
Alleanza Biella-Novara
La chiusura delle indagini della procura di Torino sulle spese dei consiglieri regionali biforca i destini dei due rappresentanti biellesi a palazzo Lascaris: archiviazione per il Pd
Wilmer Ronzani, avviso al Pdl
Lorenzo Leardi. Che ora avrà
20 giorni di tempo per depositare una memoria difensiva
contro l’accusa di peculato
mossagli dal procuratore aggiunto Andrea Beconi dopo le
verifiche della Guardia di finanza sulle spese pazze dell’assemblea.
Leardi, indagato insieme a
43 colleghi del Consiglio che
hanno speso 1,5 milioni di euro
in meno di 3 anni e mezzo, dovrà giustificare circa 20 mila
euro di rimborsi istituzionali.
Tutti nero su bianco nella me-
Dopo la Camera di Commercio di Biella, che ha ottimizzato la gestione dei servizi
creando una sinergia con
Vercelli, ora, su indicazione
del presidente di Confindustria Squinzi, anche l’Uib ha
deciso di fare squadra con
l’Associazione industriali di
Novara.
L’assenso alla fusione è
stato dato a fine ottobre e in
questi giorni, il progetto sta
iniziando a prendere forma
con le firme della vicepresidente di Confindustria Antonella Mansi e del presidente
regionale Gianfranco Carbonato (il percorso si completerà nel 2016).
Intanto a Biella è stato firmato un altro protocollo, con
l’obiettivo di migliorare il dia-
moria cui sta lavorando, come
spiega il componente azzurro
dell’ufficio di presidenza: «Il nostro gruppo si era avvalso dei
pareri e della difesa di due studi
legali per la vicenda delle firme
false dopo il voto – ricostruisce
Leardi –. Spese che ho personalmente pagato, per la mia quota
di 2 mila euro, con tre assegni
che allegherò alla documentazione. Fu una libera decisione
del gruppo quella di rimborsare
la cifra». Gli altri 18 mila euro
contestati riguardano spese per
pernottamenti in alberghi di Torino, ristorazione e regalie: «Dal
2008 a oggi ho partecipato a
2600 riunioni e 12 volte mi sono
fermato a Torino, dormendo in
un albergo convenzionato con il
Consiglio regionale come fanno
tutti i colleghi», spiega Leardi.
Il consigliere Lorenzo Leardi
Che per l’hotel ha speso altri 3
mila euro, «tutti documentabili». Poi ci sono le spese per
27 mesi di bar e ristoranti e i
cesti natalizi che il consigliere
dona ogni anno: «Normale attività, sempre accompagnata
da pezze giustificative. Sono
pronto a restituire l’intera cifra spesa, ma queste cose vanno avanti dal 1972 e non mi risulta che siano mai state dichiarate fuori legge».
[S. M.]
Altri servizi in nazionale
logo fra il mondo delle imprese
e quello delle Dogane per una
collaborazione concreta. È
stata la presidente Uib Marilena Bolli a sottoscrivere con
Francesco Caruso, direttore
dell’Ufficio delle Dogane «una
«buona pratica già consolidata, per un vantaggio reciproco
nel segno dell’efficienza e della
trasparenza». Il documento
prevede l’organizzazione di incontri informativi e seminari
che approfondiscano i migliorino la conoscenza delle normative da parte delle imprese.
La prossima iniziativa riguarda l’avvio degli «Sportelli Dogane», incontri one to one, su
appuntamento e su temi specifici, in cui funzionari saranno a
disposizione degli associati
Uib nella sede di via Torino.
CN
LA STAMPA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
.
Cuneo e provincia .45
gg Salute/ Come cambiano i servizi
g
“I risparmi di oggi
servono a un futuro
più sereno in Sanità”
L’assessore regionale Cavallera promette di ridurre
il blocco del turn-over. Spariscono le Federazioni
CAMILLA PALLAVICINO
CUNEO
oppio appuntamento ieri a Cuneo per l’assessore regionale
alla sanità Ugo
Cavallera, che ha presenziato alla Conferenza dei sindaci
dell’Asl Cn1, chiamata a votare la relazione dei direttori
dell’Asl Cn1 e del «S.Croce»
sui primi 18 mesi di attività, e
poi alla presentazione della
convenzione tra «S.Croce» e
università di Torino, che consente agli studenti di medicina degli ultimi tre anni di
svolgere il tirocinio formativo all’ospedale del capoluogo
della Granda. «Veniamo da
un piano di rientro – ha spiegato ai sindaci Cavallera - di
circa un miliardo e mezzo,
che lo Stato ci ha prestato e
che dovremo restituire in 30
anni, ma sono fiducioso che
le economicità della gestione
che stiamo attuando potranno realizzare l’assestamento
entro il prossimo anno e mezzo. Il blocco del turn over sarà significativamente ridotto
a partire da gennaio prossimo. Da gennaio non ci saranno più le Federazioni, ma
manterremo il principio della centralità degli acquisti
con la Società di committenza regionale, mentre per l’acquisizione dei servizi, sarà la
Giunta regionale a scegliere
l’azienda sanitaria che farà
da capofila».
«Il S. Croce – ha spiegato
la direttrice Giovanna Baraldi - ha un debito che è frutto
delle assunzioni che sono state fatte nel 2010 e che potremo correggere solo gradual-
D
Al «Carle»
PorteaperteinNeuropsichiatriainfantile
1 Un contributo per portare a
termine lo studio sui rischi di epilessia nei neonati con sofferenza
da parto e per realizzare le attività a favore dei bambini disabili,
dalla musicoterapia alla idrokinesiterapia e all’ippoterapia: sono gli obiettivi della settimana
della Neuropsichiatria infantile
promossa dall’Associazione Fiori sulla luna che si svolgerà a Cuneo dal 25 al 29 novembre. Per
mente; un aumento del perso- mento di 30 milioni di euro,
nale dovuto all’attivazione del che con l’ultimo rilevamento di
blocco operatorio polivalente e settembre è stato pareggiato.
della terapia intensiva, ma che La rete ospedaliera è stata
detto onestamente era fuori riorganizzata con la creazione
luogo. Applicando criteri di dei due poli di Saluzzo-Saviappropriatezza abbiamo però gliano e Mondovì-Ceva, così
ridotto il costo di beni e servizi. come la riconversione di FosAbbiamo aumentato del 97% il sano in polo riabilitativo, e con
tasso di utilizzo delle sale ope- l’apertura di uno dei tre Centri
ratorie e gli interventi sono au- di Assistenza Primaria automentati del 13%, ma la suddivi- rizzati dalla Regione. A breve
sione su due
dovrebbe avvestrutture ci imCONTI ECONOMICI nire il passaggio
pedisce di ridurconsegne a
Il prestito ricevuto di
re i posti letto
Caraglio dove si
nella misura ri- dallo Stato dovrà essere insedierà la clirestituito in trent’anni nica di Monserchiesta dalla Regione. Il nostro
rato per la lunospedale deve lavorare su tem- godegenza. A Dogliani abbiapestività dell’intervento e bre- mo realizzato la casa per i pavità della degenza e in questo zienti ventilati, mentre Boves
senso la rete territoriale come diventerà centro per la salute
Monserrato e Robilante ci so- mentale». Per quanto riguarda
no state molto di aiuto nella ca- il saldo dei debiti nei confronti
pacità di ricevere il paziente dei fornitori, la Giunta ha da
nella fase successiva al ricove- poco stanziato 64 milioni e 867
ro ospedaliero».
mila euro per l’Asl Cn1, 27 mi«Alla fine del 2011 l’Asl Cn1 - lioni e 75 mila euro per il S.Croha spiegato il direttore Gianni ce e 35 milioni e 959 mila euro
Bonelli - aveva uno sbilancia- per la Cn2.
Personaggio
ZAIRA MUREDDU
CEVA
l suo mestiere è fare braccia e
gambe. Un’immagine scarna
(dal libro «Mosaico Afghano»)
che però meglio di altre descrive il
fisioterapista cebano Alberto Cairo. In realtà lui le gambe e le braccia le restituisce, a chi le ha avute
strappate dalla guerra.
Lo fa da più di vent’ anni, a Kabul, dove oggi dirige sette Centri
ortopedici. I suoi pazienti, prevalentemente bambini, sono le vittime delle mine anti-uomo. Basta
questo a spiegare perché Alberto
Cairo, lo scorso 17 novembre, è stato insignito della «Medaglia Henry
Dunant», la più alta onorificenza
del Movimento internazionale di
Croce rossa e Mezza luna rossa. La
cerimonia si è svolta a Sidney.
Quattro le medaglie assegnate in
tutto il mondo. «A chi – ha spiegato
Greg Vickery, presidente della
commissione permanente della
Croce Rossa internazionale - è riuscito a portare sollievo nel dolore, a
ridurre la vulnerabilità dei feriti e
I
tutta la settimana il reparto di
Neuropsichiatria infantile del
«Carle» sarà aperto alle famiglie
che vorranno conoscere le attività del reparto e il personale medico e paramedico che vi lavora.
Il 23 e il 24 verrà allestito un banchetto per la raccolta dei fondi in
piazza Galimberti a Cuneo; il 26
novembre alle 18, nel salone dell’ospedale, concerto dell’Ensemble del Giglio.
[C. P.]
Un momento della riunione dell’assessore Cavallera con l’assemblea dei sindaco
[FOTO ALBERTO CUCCHIETTI]
Contro la fibrosi
2347kmin«ape»
1 Un’Ape colorata che dalla
Langa fa il giro d’Italia a consegnare fondi per la ricerca contro la fibrosi cistica. Sono i ragazzi dell’associazione «Colora la tua vita», nata a Benevello
dopo la morte a 20 anni di Denise Gallesio, che ieri in piazza
Duomo hanno presentato il
progetto «Smile tour»: un
viaggio di 2.347 km da Pachino, in Sicilia, ad Argentera, tra
Italia e Francia, in partenza il 10
maggio 2014. Sei tappe - Palermo (Ospedale dei Bambini G.
Di Cristina), Roma (Policlinico
Umberto I), Firenze (Meyer),
Verona (Civile Maggiore), Milano (Policlinico) e Torino (Regina
Margherita) - per sei donazioni
ad altrettante associazioni che
si battono per trovare una cura
al terribile male che colpisce
polmoni e apparato digerente.
Per sostenere il progetto, oltre
alla vendita dei pacchetti di
chilometri (10 euro ciascuno),
seguiranno tanti eventi sul territorio fino alla data di partenza. Info www.coloralatuavi[CR. B.]
ta.org.
FIRMATA CONVENZIONE AL MUNICIPIO DI CUNEO
Studenti di Medicina in tirocinio al «S. Croce»
1 E’ stata presentata ufficialmente ieri nel salone d’onore del
municipio di Cuneo la convenzione tra l’ospedale «Santa Croce e
Carle» e l’Università di Torino per far svolgere il tirocinio di formazione agli studenti degli ultimi tre anni di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo del capoluogo piemontese all’ospedale di Cuneo. Nella foto l’assessore regionale alla Sanità Ugo Cavallera, con il sindaco di
Cuneo, Federico Borgna, la direttrice generale dell’Azienda ospedaliera « Santa Croce e Carle» Giovanna Baraldi, Ezio Ghigo, preside
della Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, Luigi Fenoglio,
primario di Medicina interna del «Santa Croce» e coordinatore dei
tirocini, Alfonso Pacitti, primario di Nefrologia e Dialisi e coordinatore degli specializzandi, e il direttore sanitario dell’ospedale di Cuneo.Guglielmo Bracco. Al «Santa Croce» ci sono già un centinaio di
[C. P.]
studenti tirocinanti.
A Cairo il massimo riconoscimento
di Cri e Mezza Luna rossa mondiale
Il fisioterapista cebano cura a Kabul bambini con gli arti dilaniati da mine anti-uomo
In Afghanistan Alberto Cairo gestisce sette Centri ortopedici
collabora per costruire società forti». Assieme al cebano sono stati
premiati Tom Buruku, segretario
generale dell’Uganda, Doña Meneca
de Mencía, che in Honduras ha prestato 50 anni di ininterrotto servizio
volontario alla locale Croce Rossa e
Chiatte Hamoud Al, membro fondatore del Kuwait Mezzaluna Rossa.
Alberto Cairo non ha potuto partecipare alla cerimonia australiana.
È rimasto a Kabul, dove ogni anno
cura, non solo fisicamente, più di
sette mila persone. Lontano dal
mondo che conosciamo, da internet
e facebook, irraggiungibile sul cellulare, Cairo riesce lo stesso a trasmettere un messaggio. «La vita
continua anche dopo una tragedia,
ma va accompagnata». È il principio
della sua attività, ma ancora prima
della Croce rossa internazionale. Ai
suoi pazienti non solo le cure medi-
che e la riabilitazione fisica, ma anche quella sociale. In Afghanistan
non esiste una pensione di accompagnamento per i disabili.
Nei sette centri gestiti da Alberto
Cairo ai pazienti, una volta guariti,
viene offerto un lavoro. A chi un mestiere lo aveva già, ma ha perso tutto, viene offerto un micro credito:
100 dollari, da restituire in 25 rate da
4, con i quali i pazienti si riorganizzano l’attività persa. «E i soldi – dicono
dalla Croce rossa – vengono sempre
restituiti».
Proprio in queste settimane Cairo
era impegnato in un altro progetto.
Rivolto ai ragazzi in carrozzina. Con
la Croce rossa li voleva coinvolgere
in una squadra di pallacanestro. Forse, mentre scriveva una lettera di
ringraziamento per la Medaglia
«Henry Dunant», era a bordo campo, a seguire i primi allenamenti.
43
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CALCIO SERIE B. STASERA GLI AZZURRI OSPITANO IL PESCARA (ORE 20,30)
IL TEMPO
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Mister Calori debutta al “Piola”
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Così in città
Oggi
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Centimetri-LA STAMPA
LA STAMPA
VENERDÌ 22 NOVEMBRE 2013
REDAZIONE DI NOVARA
C.SO DELLA VITTORIA 7 TEL.0321 380411
E-MAIL [email protected]
REDAZIONE DI VERBANIA
VIA SAN VITTORE 11TEL.0323 407024
E-MAIL [email protected]
PUBLIKOMPASS S.P.A.
C.SO CAVOUR 17 - NOVARA
TEL. 0321 393023 FAX 0321 399225
Stasera il Novara calcio ospita
il Pescara al Piola (inizio ore
20,30). E’ la prima volta di
Alessandro Calori sulla panchina azzurra. «Ho trovato un
gruppo sano – ha detto in conferenza stampa l’allenatore
che ha preso il posto di Alfredo Aglietti -. Bisogna prendere coscienza della classifica e
trovare la rotta giusta». Il tecnico sperimenta la difesa a tre.
In attacco confermato Raffaele Rubino, a segno tre volte
nelle ultime quattro appari-
Alessandro Calori ieri in conferenza stampa al Piola
[UMBERTO BOCCA]
zioni. Di fronte, Giuseppe Mascara: l’attaccante torna al Piola dopo l’esperienza in azzurro
nell’anno della serie A. Con il
Palermo, nelle ultime quattro
gare il Pescara è la squadra più
in forma del torneo. Per la gara
di stasera allo stadio torna la
campagna promozionale dedicata agli Under 18: i ragazzi in
Curva Nord pagano un euro. Intanto, la società ha già nominato
il nuovo ds. Fabrizio Larini, 60
anni, prende il posto del dimissionario Luca Cattani. E’ stato
dirigente di Atalanta, Parma e
Udinese. Servizi PAGINE 59, 60 E 61
NOVARA-VCO
All’interno
L’INCHIESTA DI TORINO. COTA E GIORDANO «ABBIAMO SEGUITO LE REGOLE, IL CASO SI CHIARIRÀ»
NOVARA
Rimborsi, scuse e imbarazzi
Scomparso da giorni
ritrovato cadavere
nel canale Cavour
Roberto Lodigiani
A PAGINA 44
Marinello: “Sono angosciato”. Cattaneo rivendica la buona fede di tutti
MARCELLO GIORDANI
LUCA ZIROTTI
NOVARA
Tensione al mercato
dopo il trasloco
degli ambulanti
Claudio Bressani
A PAGINA 45
VERBANIA
Elezioni comunali
Stasera Parachini
si presenta alla città
Filippo Rubertà
A PAGINA 51
OMEGNA
Progetto buon lavoro
Un nuovo premio
alla famiglia Alessi
Vincenzo Amato
A PAGINA 50
«Spiegheremo tutto, abbiamo agito secondo i regolamenti». Ognuno fa i suoi distinguo, ma è questo il punto
in comune che emerge dai
consiglieri regionali di Novara e Vco il giorno dopo la notizia che 43 di loro sono indagati per indebiti rimborsi
percepiti attraverso i gruppi
politici. Tra questi anche i
presidenti Roberto Cota
(giunta) e Valerio Cattaneo
(consiglio).
«Vedrò gli atti con i legali
nei prossimi giorni, mi preme innanzitutto ricordare
che si tratta di un avviso di
chiusura indagini e non di
rinvio a giudizio. Ed è giusto
sottolineare che abbiamo
agito tutti in buona fede»
esordisce Valerio Cattaneo,
fresco di passaggio al Nuovo
Centrodestra di Angelino Alfano. «Ribadisco che si è operato secondo le leggi e la
prassi - aggiunge Cattaneo,
difeso dall’avvocato torinese
Mauro Ronco - e ricordo il lavoro fatto sui costi della politica in questi anni: abbiamo
ridotto del 35% le spese del
consiglio, il fondo dei gruppi
è passato da 1,5 milioni a 500
mila euro, il vitalizio è stato
abolito, gli stipendi abbassati
del 30 per cento così come i
Girolamo
La Rocca
Roberto
Boniperti
Pdl
Novara
Progett’azione
Carpignano
Roberto
De Magistris
Massimo
Giordano
Lega Nord
Verbania
Lega Nord
Novara
Al presidente Cota vengono contestate spese per 25 mila euro
Michele
Marinello
Valerio
Cattaneo
Lega Nord
Domodossola
Nuovo C.D.
Ghiffa
rimborsi chilometrici». Questa invece la posizione di Roberto Cota: «Mi si contesta di
aver utilizzato dei fondi a titolo
personale, niente di più lontano dalla verità. Spese per 25
mila euro in quasi 3 anni, di cui
21 mila euro per pranzi, cene e
viaggi connessi alla mia attività politica e istituzionale, su
tutto il territorio nazionale,
per impegni pressoché quotidiani. Non riesco a immaginare come avrei potuto fare simili cene o trasferte per interessi
personali».
«Sono perplesso, i miei rimborso sono relativi a carburante e ristorante, come consentito dai regolamento - sostiene il
leghista Roberto De Magistris,
difeso dall’avvocato Giovanni
Lageard di Torino -. I miei rimborsi, comunque, sono tutti
nella cassa del partito, vincolati fino a quando non si chiarirà
la vicenda».
«Ho fatto quello che mi è
stato detto che si poteva fare,
senza eccessi - aggiunge l’altro
leghista del Vco Michele Marinello, assistito dagli avvocati
Domenico Aiello di Milano e
Piero Paolo Cassini di Torino -.
Sono angosciato e provato
perché ho sempre fatto della
questione morale un punto
d’onore della mia attività».
Massimo Giordano, ex assessore, anche lui della Lega, si
giustifica così: «Non ho fatto
nessuna spesa pazza o illecita.
Ad esempio, mi vengono contestate alcune multe: in questi
anni ne ho pagate di tasca mia
almeno un centinaio, il regolamento prevede che quelle che
vengono prese durante lo svolgimento del servizio possano
essere rimborsate e così ho
fatto». E aggiunge: «Sono assolutamente sereno, perchè
non ho nulla da nascondere:
attendo l’esito delle verifiche».
Nel mirino degli inquirenti
altri due consiglieri regionali
novaresi, entrambi dell’ex Pdl:
Roberto Boniperti e Girolamo
La Rocca. Ma con loro, ieri,
non è stato possibile parlare.
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