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La pena di morte nel mondo

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La pena di morte nel mondo
La pena di morte nel
mondo
Lo Stato non può chiedere ai cittadini
di non uccidere mai se poi lui stesso
trova delle buoni ragioni per uccidere.
(Cesare Beccaria)
Beccaria)
LA PENA DI MORTE
Eliminazione fisica di un individuo ordinata
da un tribunale in seguito ad una condanna.
Il primo stato ad abolire la pena di morte è il
Granducato di Toscana nel 1786.
In Italia la pena di morte è espressamente vietata
dalla nostra Costituzione anche se solo nel 1994 è
stata abolita la pena di morte comminata da corte
marziale. L’ultima esecuzione è avvenuta nel
1947.
1
LA PENA DI MORTE
Lo Stato Vaticano ha mantenuto nel suo ordinamento la
pena di morte, abolendola solo nel 2001. L’ultima
esecuzione è avvenuta nel 1870 (ghigliottina).
Papa Giovanni Paolo II affermò che il diritto alla vita è il
fondamento di ogni altro diritto.
Nel Catechismo del 1997 si afferma:
“L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude,
supposto il pieno accertamento dell’identità e della
responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte
quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere
efficacemente dall’aggressore ingiusto la vita di esseri
umani”.
LA PENA DI MORTE
La proibizione della pena di morte non è
stata esplicitamente inserita nella
Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo
del 1948 (scelta consapevole:
per es. è stato inserito “divieto di tortura
con scosse elettriche o con uso di corde”)
2
MORATORIA INTERNAZIONALE
DELLA PENA DI MORTE
Dopo 13 anni di tentativi falliti, è stata
approvata il 18 dicembre 2007
dall'Assemblea generale dell’ONU con 104
voti a favore, 54 contro e 29 astenuti. Tale
proposta è stata fortemente sostenuta dal
governo italiano.
E' la prima volta nella storia. Ha
un'importanza storica senza precedenti,
paragonabile forse all'abolizione della
schiavitù, un profondo significato morale e
un forte impatto politico.
MORATORIA INTERNAZIONALE
DELLA PENA DI MORTE
Ma:
ancora non definisce con decisione che la pena
di morte è una violazione dei diritti umani (l’ art.
3 della Dichiarazione Universale dei diritti umani
dice: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla
libertà ed alla sicurezza della propria persona).
è un ordinanza di sospensione non vincolante;
ha un valore puramente simbolico.
non è un divieto assoluto come accade invece
per la tortura o per altre gravi violazioni dei
diritti umani.
3
LA SITUAZIONE
NEL MONDO OGGI (2007)
I paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per
legge o in pratica sono oggi 146,
146, così suddivisi:
Stati abolizionisti: 93
Abolizionisti per crimini ordinari: 9
Abolizionisti di fatto (non eseguono condanne da
almeno 10 anni): 39
Paesi della UE che attuano una moratoria delle
esecuzioni e che si sono impegnati ad abolire la
pena di morte: 1 (Russia)
Paesi che attuano una moratoria delle esecuzioni:
4
Mantenitori: 51 (tra le democrazie liberali: Usa,
Giappone e Corea del Sud; in Europa la Bielorussia)
Bielorussia)
4
Le esecuzioni nel 2005 e nel 2006
2005:
2005: 5494 esecuzioni effettuate in 24 paesi
2006:
2006: 5628 esecuzioni effettuate in 27 paesi
Il 91 per cento delle pene eseguite nel mondo si concentra
in pochi Paesi: Cina, Iran, Iraq, Sudan, Pakistan e Usa.
In Europa c’è il caso della Bielorussia,
Bielorussia, che prevede la pena
di morte, considerata segreto di stato, per 14 reati: da
giugno 2005 a giugno 2006 si sono contate cinque
esecuzioni; e il governo di Minsk non mostra certo un volto
comprensivo: il corpo dei condannati non viene restituito
alle famiglie, alle quali non viene neppure comunicato il
luogo della sepoltura.
Le esecuzioni nel 2006: 5.628 in
oltre 27 nazioni
- Cina: almeno 5.000
- Iran: 215 (113)
- Pakistan: 82 (42)
- Iraq: almeno 65
- Sudan: almeno 65
- Stati Uniti: 53
- Arabia Saudita: 39
- Yemen:
Yemen: 30
- Vietnam: almeno 14
- Kuwait: almeno 11
- Somalia: almeno 7
- Singapore: almeno 5
- Egitto: almeno 4
- Giordania: almeno 4
- Bangladesh:
Bangladesh: 4
- Giappone: 4
- Malaysia: 4
- Corea del Nord: almeno 3
- Bahrein: 3
- Bielorussia:
Bielorussia: 3
- Indonesia: 3
- Mongolia: 3
- Siria: 2
- Uganda: 2
- Botswana:
Botswana: 1
- Emirati Arabi Uniti: 1
- Guinea Equatoriale: 1.
Non risultano esecuzioni nel 2006 in Libia, Taiwan, Uzbekistan e nei territori
amministrati dall'Autorità Nazionale Palestinese; in tutti ne erano però state effettuate
durante il 2005.
(Ultimo rapporto di “Nessuno Tocchi Caino” - 30 agosto 2007)
5
Le esecuzioni nei primi nove mesi
del 2007: alcuni dati
844 da gennaio a settembre, senza considerare le condanne a morte
morte
eseguite in Cina.
Iran: 166
Arabia Saudita: 121 (126 minorenni nel braccio della morte)
Usa: 42 (nel 2006: 53)
Iraq: 31
Vietnam: 17
Giappone: 6
Kuwait: 9
Pakistan: 4
Giordania: 4
Bangladesh:
Bangladesh: 6
Il caso Cina
In Cina, dove si consumano l'80 per cento di tutte le esecuzioni,
esecuzioni,
considerate segreto di Stato, non esiste un numero ufficiale: le cifre
dedotte dalle informazioni dei tribunali locali - almeno 1010
condanne nel 2006 - lasciano ampi coni d'ombra sui numeri reali.
Amnesty e la fondazione Dui Hua,
Hua, organizzazione no profit con sede
negli Usa, ne stimano tra le 7.500 e le ottomila l'anno. Una certa
certa
evoluzione del diritto ha ridotto le modalità di esecuzione - un
tempo si applicavano pratiche tipo l'asportazione della pelle o lo
squartamento dove il corpo veniva legato a quattro cavalli fatti
partire improvvisamente in diverse direzioni - ma restano ancora
tanti i reati punibili con la morte.
Sono 68 reati per cui, secondo il codice penale del 1997, è prevista
prevista
la pena di morte: meritano la pena capitale i contraffattori di
banconote e fatture, i protettori di prostitute, i tombaroli e chi
chi ruba
petrolio lungo gli oleodotti, i trafficanti di droga e i colpevoli
colpevoli di illeciti
finanziari.
6
Il caso Cina
Nel 2008 si volgeranno le Olimpiadi per cui la scelta del governo
governo
cinese è quella di offrire un’immagine pubblica “diversa”: così, il 14
settembre 2007, la Corte suprema ha reso pubblico questo
comunicato (l'ordine è stato poi comunicato alle corti provinciali):
provinciali):
"La pena capitale deve essere riservata solo ad un numero
estremamente ridotto di chi si è reso responsabile di reati gravi".
gravi".
Secondo le nuove disposizioni, i delitti passionali come l'omicidio
l'omicidio di
un familiare o di un vicino di casa, non dovrebbero più
automaticamente risultare in una condanna a morte se viene pagata
pagata
un'adeguata compensazione alla famiglia della vittima. Chi è stato
stato
condannato per reati finanziari ed economici dovrebbe anche poter
poter
ottenere una pena ridotta a patto che collabori con le autorità e
contribuisca al recupero del denaro sottratto.
La situazione negli USA
Nel 2006 53 le persone giustiziate (erano state
60 nel 2005 e 59 nel 2004).
Il governo degli Stati Uniti non ha votato per la
moratoria, né avrebbe potuto, perché, a parte
qualche delitto che ricade sotto la giurisdizione
dei tribunali federali ed è punibile con la morte,
sono i singoli Stati, e non il Presidente né il
Parlamento, che possono decidere delitti e
castighi, prerogative delle autonomia locali.
Da quando è stata ripristinata la pena di morte
(nel 1976) ci sono state oltre 1000 esecuzioni.
7
La situazione negli USA
Il 13 dicembre 2007 anche il New Jersey è ha abolito la pena di morte (in
realtà tale Stato non metteva a morte nessuno dal 1963), diventando
diventando il
primo Stato americano che ha soppresso la pena capitale per legge
legge da
quando venne ripristinata nel 1976 dalla Corte Suprema (Gli ultimi
ultimi Stati
degli Usa ad aver abolito la pena di morte erano stati lo Iowa e il West
Virginia, nel 1965).
Sono saliti quindi a 13, su 50, gli Stati americani dove il boia non uccide più.
Anche negli altri Stati che la prevedono - 37 - da settembre vige un regime
di moratoria di fatto delle esecuzioni, da quando il 25 settembre
settembre 2007 la
Corte Suprema ha deciso di valutare la costituzionalità del sistema
sistema
dell'iniezione letale (l’ Ottavo emendamento della Costituzione infatti
proibisce le punizioni ‘crudeli’), l'unico ormai in vigore tranne
tranne che in
Nebraska, dove viene impiegata ancora la sedia elettrica. Ma in Texas,
Tennessee, Virginia, Missouri, Georgia e Utah è in corso una discussione
discussione per
estendere la pena anche ad altri reati. In particolare, in Georgia
Georgia si propone
di non chiedere più l'unanimità dei giurati, mentre lo Utah ha votato
votato una
legge che prevede la morte per chi uccide un minore di 14 anni.
Il 16 aprile 2008 la Corte suprema degli Stati Uniti a grandissima
grandissima
maggioranza ha infine confermato l'uso delle iniezioni letali per
per le
.
esecuzioni: la prima esecuzione è stata effettuata in Georgia il 6 maggio
8
Usa: il caso di Daryl Holton
Il 12 settembre 2007, nello Stato del Tennessee (nel carcere di massima
sicurezza di Riverbend,
Riverbend, nei pressi di Nashville), la sedia elettrica è stata
impiegata per la prima volta dopo 47 anni: Daryl Holton,
Holton, 45 anni, che nel
novembre 1997 uccise i suoi tre figli e la la figlia della sua compagna
compagna ha
scelto egli stesso di morire sulla sedia elettrica (sono state necessarie
necessarie due
scosse da 1.750 volt) e ha rifiutato ogni appello.
La legge del Tennessee dà la scelta ai condannati a morte se il reato è stato
commesso prima del 1999 e Holton,
Holton, un veterano della prima guerra del
Golfo, ha scelto la tradizionale sedia elettrica. L'esecuzione ha
ha aperto una
serie di dubbi oltre ad innescare numerose polemiche. Holton,
Holton, che
sosteneva di meritare la morte e non ha mai voluto fare appello, era
probabilmente uno squilibrato, o come molti veterani di guerra era
era almeno
instabile di mente.
Teoricamente la sedia elettrica uccide in poco più di 30 secondi,
secondi,
«cuocendo»
cuocendo» il condannato a morte grazia all'alta tensione. La sedia di
Riverbend,
Riverbend, costruita nel 1989 e mai utilizzata, ha una tensione di 1.750 volt,
mentre secondo alcuni esperti ce ne vorrebbero almeno 2.000 per uccidere
rapidamente e senza troppo dolore. La sedia elettrica è autorizzata
autorizzata ancora
oggi in dieci Stati dell'Unione, ma tranne che nel Nebraska, dove
dove è l'unico
sistema in vigore, negli altri nove tutti i condannati a morte hanno
hanno il diritto,
se alcune condizioni vengono rispettate, di scegliere tra sedia elettrica e
iniezione letale. L'ultima esecuzione con una sedia elettrica era
era avvenuta
poco più di un anno prima, il 20 luglio 2006, in Virginia.
Il caso Iran e la pena di morte nei
paesi islamici
Iran: al 20 febbraio 2008 già 45 esecuzioni (ben 10 sono stati uccisi
uccisi in
un solo giorno, proprio il 20 febbraio); nel 2007 sono state 298 (nel
2006 almeno 215, nel 2005 113).
Il paese del presidente Mahmoud Ahmadinejad vanta anche un altro
primato: quello del più alto rapporto tra esecuzioni e numero di
abitanti. I boia iraniani nel 2006 hanno giustiziato anche sette bambini,
nonostante questo violi la Convenzione sui diritti del Fanciullo,
Fanciullo, ratificata
- in teoria - dall'Iran: sono infatti punibili i maschi sopra i 15 anni e le
femmine sopra i 9 anni.
in Iran, e in altri paesi mussulmani, vige la sharia, l'applicazione alla
giustizia della traduzione letterale del Corano. E la legge islamica
islamica ha
armato la mano del boia 541 volte nel 2006 (l'anno prima erano 302)
302) in
sedici paesi a maggioranza musulmana.
La sharia prevede, tra i metodi di uccisione, anche l'impiccagione, la
fucilazione e la decapitazione (quest'ultima viene usata solo in Arabia
Saudita: dove sono ne sono registrate, solo nei primi sette mesi del
2007, ben 119 esecuzioni). Senza dimenticare la lapidazione, forse
forse il
mezzo che suscita più orrore in Occidente: morire sotto una pioggia
pioggia di
pietre (e i sassi devono piccoli, perché non devono uccidere subito),
subito),
mentre si è interrati fino alla vita, se uomini, o fino alle ascelle,
ascelle, se
donne, è spesso lungo e molto doloroso.
9
In Africa
L'Africa è il continente in cui "la catena perpetua della
vendetta e l'eterna vicenda di Caino e Abele hanno forse
avuto una delle rappresentazioni più tragiche e attuali",
come scrive il Romano Prodi nell'introduzione all'analisi
di Nessuno tocchi Caino. Ma l'Africa nonostante registri
nel 2006 ben 80 esecuzioni (erano 19 l'anno prima) si è
schierata con la campagna per la moratoria universale
della pena capitale: su 53 Paesi, 13 sono abolizionisti per
legge e 20 sono abolizionisti nella pratica. L’ultimo paese
ad aver annunciato l’abolizione della pena capitale è il
Ruanda: per questo il riconoscimento di "Abolizionista
dell'anno 2007" verrà consegnato al presidente di questo
paese, Paul Kagame.
Kagame.
A FAVORE
A favore della pena di morte:
1. È un efficace deterrente.
2. E’ un impedimento al reiterarsi di reati
gravissimi.
3. È una punizione esemplare per i reati più gravi
4. E’ un supporto al funzionamento del
sistema carcerario (carceri troppo affollate,
spese per il mantenimento dei detenuti).
5. Chi ha commesso reati gravissimi ha perso il
diritto di essere trattato al pari degli altri cittadini.
10
CONTRO
1. E’ una procedura inumana (anche per il periodo di
Detenzione prima dell’esecuzione)
2. Possibilità di errore
3. Non è un deterrente (sono troppo poche le
condanne perché lo sia)
4. Esecuzione della sentenza avviene dopo anni,
quando la memoria del fatto non è più forte come
prima (vendetta)
5. Spesso è utilizzata contro minoranze o come arma
di repressione
6. Il suo impiego ha effetti devastanti su tutto il
sistema dei diritti umani
CONTRO
7. E’ una risposta troppo semplicistica a
problemi complessi
8. E’ uno strumento di oppressione
9. Chi ha commesso un reato gravissimo
non può vedersi sospesi i propri diritti
fondamentali, che non sono privilegi che si
perdono o acquisiscono a seconda di come
ci si comporta.
9. La vita umana non appartiene allo Stato
11
ALCUNI CONCETTI
PENA
TORTURA
VIOLENZA
PERDONO
DIRITTO ALLA VITA
ETICA DELLA VITA
Cominciamo dal concetto di PENA
Definizione: è la sanzione con cui viene,
nell’ambito di un processo penale, punito il
colpevole di un reato.
Possiede tre caratteristiche: è afflittiva, è
personale, è dotata di idonee garanzie sul
piano sostanziale e processuale.
12
LA PENA E’ AFFLITTIVA
E’ una punizione (e dovrebbe essere, quindi, un
deterrente) e deve essere, secondo i trattati
internazionali, umana, cioè vige il divieto di
sottoposizione a tortura, a trattamenti o punizioni
crudeli, inumane o degradanti.
Per es. la nostra Costituzione prevede che le pene
non possono consistere in trattamenti contrari al
senso di umanità e non ammette la pena di morte.
LA PENA E’ PERSONALE
La pena investe l’autore di un reato sotto
diversi profili:
1.può gravare sui suoi beni (pena pecuniaria)
2.può gravare (privare o limitare) sulla sua
libertà personale, in quanto bene posseduto
da tutti ed in grado, per questo, di
assicurare parità di trattamento.
13
GARANZIE SOSTANZIALI E
PROCESSUALI
Proprio per il fatto che le pene riguardano i
beni più importanti dell’individuo devono
essere introdotte garanzie sul piano
sostanziale e processuale:
la colpevolezza deve essere accertata con
sicurezza;
l’individuo deve essere difeso dagli abusi
del potere, giudicato in maniera imparziale
(diritto al giusto processo), ecc.
LE FUNZIONI DELLA PENA
Varie teorie, suddivise in assolute e relative:
1. Teorie assolute: la pena ha funzione
retributiva: è la giusta ricompensa dopo
che è stato commesso un reato, cioè
ristabilisce un ordine sociale.
2. Teorie relative: la pena ha funzione
deterrente: serve per impedire che
vengano commessi o reiterati i reati.
14
LE FUNZIONI DELLA PENA
Lo scopo può essere raggiunto o attraverso
l’incapacitazione dell’autore del reato (che
non è più in grado di nuocere alla società) o
attraverso la rieducazione del soggetto:
risocializzazione e superamento del
sistema carcerocentrico mediante pene
detentive brevi (pene pecuniarie, libertà
controllata o semidetenzione, lavoro
sostitutivo, ecc.).
CONCETTO DI VENDETTA
Nelle culture occidentali la vendetta è stata
confinata nell’ordine degli istinti umani.
Nella cultura cinese non esiste una parola
equivalente, ma due ideogrammi che
significano restituzione e ripetizione.
Alla vendetta è sostanzialmente estranea
ogni considerazione sull’offensore: ciò che
conta è l’azione offensiva.
15
CONCETTO DI VENDETTA
E’ un rito: viene contratto un debito e la
vittima (o chi per essa) diventa creditrice.
Si crea un obbligo regolato dalle leggi
dello scambio. L’equilibrio può essere
ricostruito solo attraverso la ripetizione di
un atto e il ripagamento di un equivalente
dolore. Si pensa di recuperare, di vedersi
restituita un’integrità infranta, un qualcosa
che è andato perso.
DALLA VENDETTA ALLA PENA
Il sistema giudiziario amministra e
razionalizza la vendetta.
L’agire viene trasferito da una giustizia
lasciata alle regole della vittima e del suo
gruppo di appartenenza ad una giustizia
governata dall’intervento di un terzo.
16
IL CONCETTO DI PERDONO
Un rabbino chiede: “Chi è l’eroe più grande
di tutti gli eroi? Colui che fa del nemico il
proprio amico”.
Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo fanno
del perdono una pratica vitale per l’integrità
dei rispettivi gruppi religiosi (così come della
pena).
IL CONCETTO DI PERDONO
E’ una risposta al male a metà strada tra
l’amnesia e la vendetta. Non si deve
guardare al passato ma nello stesso tempo
non si deve ignorare il male subito né
giustificarlo.
Presuppone il riconoscimento dell’altro come
individuo dotato di diritti.
17
IL CONCETTO DI VIOLENZA
Comportamento aggressivo e scomposto diretto a
procurare un male o un’offesa (in altri o sulle cose).
E’ una violazione, un oltrepassare un limite, un divieto, è
trasgressione.
Alcuni la giudicano vigliacca, perché non è un mezzo tra
altri per raggiungere uno scopo, ma la scelta deliberata di
raggiungere lo scopo con qualsiasi mezzo.
Con la violenza non viene garantito il mantenimento
dell’ordine sociale.
CONCETTO DI TORTURA
E’ l’unica forma di violenza non reciproca.
E’ vietata da molti strumenti internazionali
perché viola la dignità e l’integrità umana
(l’art. 5 della Dichiarazione Universale dei
diritti umani recita: “Nessun individuo potrà
essere sottoposto a tortura o a trattamento
o a punizione crudeli, inumani o
degradanti”).
18
I DIRITTI DEGLI ACCUSATI
E DEI SOSPETTATI
Diritto ad un giusto processo (tribunale
indipendente, imparziale, stabilito per legge;
diritto ad un processo pubblico, “trasparente”;
durata ragionevole del processo; presunzione di
innocenza; assistenza legale; diritto al silenzio)
Diritto al confronto con il proprio accusatore
Divieto di tortura del sospettato
IL CONCETTO DI
DIRITTO ALLA VITA
E’ il diritto sacro, inviolabile, fondamentale,
che precede tutti gli altri e senza di esso gli
altri non avrebbero senso.
Non si deve confondere il diritto alla vita
(diritto di chi è già nato) con il diritto a
nascere. La capacità giuridica si acquista al
momento della nascita.
19
LE MODALITA’ DI ESECUZIONE
Nella storia sono stati usati molti modi per
applicare la pena di morte. Con
l’introduzione della ghigliottina si è cercato
di rendere più “umani” tali metodi.
Così è avvenuto negli Stati Uniti con
l’introduzione della sedia elettrica (1888) e
poi dell’iniezione letale.
L’esecuzione è sempre pubblica.
LE MODALITA’ NELLA STORIA
Esempi:
Crocifissione: pena di morte e tortura
insieme, considerata umiliante a tal punto
che non poteva essere comminata a un
cittadino romano, ma solo a schiavi e
stranieri. Normalmente la crocifissione era
preceduta dalla flagellazione per stillicidia
emittere animam (perdere la vita
attraverso una lunga agonia):
esibizione del condannato era pubblica.
20
LE MODALITA’ NELLA STORIA
Garrota o garrotta: utilizzata in Spagna dal 1822 al 1978
(anno in
cui la Costituzione abolì la pena di morte). È costituita da
un cerchio di
ferro fissato ad un palo, che viene stretto mediante una
vite attorno al
collo del condannato, fino a provocarne la morte per
strangolamento.
Usata per l'ultima volta in Spagna il 2 marzo del 1974.
È da questo tipo di esecuzione che nasce la formula
espressiva
"giro di vite" per indicare l'inasprimento della pena per un
determinato
reato.
Il meccanismo può essere interrotto in qualsiasi momento:
è tortura che non si ferma fino alla morte.
LE MODALITA’ NELLA STORIA
Nella Bibbia la punizione del fuoco (Serifa) non è riferita al
rogo come oggi lo intendiamo: ai condannati veniva fatto
ingerire piombo fuso provocando la morte istantanea del
reo dovuta alla distruzione delle vene e delle arterie del
collo. La Serifa fu una delle quattro pene di morte
prescritte dal libro sacro (lapidazione,
(lapidazione, decapitazione e
impiccagione).
impiccagione).
Nel Medioevo il rogo (riservato agli eretici, ai condannati
per stregoneria e sodomia) serviva come purificazione
totale dal male e la riduzione in cenere del corpo impediva,
secondo l'ideologia cristiana, la resurrezione nel giorno del
giudizio universale:
universale: era quindi n'esecuzione sia corporale
che spirituale
21
LE MODALITA’ NELLA STORIA
In Francia:
- l'impiccagione era riservata ai contadini
- la decapitazione ai nobili: viene considerata una pena
“onorevole”; al contrario della Cina dove era considerata
peggiore dello strangolamento perché, secondo la
religione tradizionale, i corpi devono rimanere intatti
- la ruota era riservata ai colpevoli dei delitti più atroci
- il rogo ai delitti contro la religione
- lo squartamento ai delitti contro lo Stato (il corpo non
rimane intatto: possibilità di esporre in più luoghi
pubblici il “corpo” del condannato, mancata
“resurrezione” per il giudizio finale (il caso inglese).
I METODI MODERNI
Stanze sterili, illuminate
in modo da sembrare
luoghi clinici.
Luoghi vissuti come sedi
di rituali pubblici
(presenza del pubblico).
Il rituale della messa a
morte del condannato
sembra pulito, semplice,
silenzioso, indolore
(medicalizzazione della
pena di morte).
22
LE OMEGA SUITES
La Yellow Mama
della prigione di
Atmore in Alabama
Prigione di
Greensville in
Virginia
LE OMEGA SUITES
Patibolo
della
prigione di
Smyrna, nel
Delaware
Illinois, Texas,
North Carolina
e Mississippi
23
LE OMEGA SUITES
Camera a
gas in
Arizona
Dalla
“parte
dell’esecutore”
Una riflessione
Lo Stato non può porsi sullo stesso del singolo individuo.
L'individuo singolo agisce per rabbia, per passione, per interesse,
interesse, per
difesa. Lo Stato risponde meditatamente, riflessivamente,
razionalmente. Anch'esso ha il dovere di difendersi. Ma è troppo più
forte del singolo individuo per aver bisogno di spegnerne la vita
vita a
propria difesa. Lo Stato ha il privilegio e il beneficio del monopolio
monopolio della
forza. Deve sentire tutta la responsabilità di questo privilegio e di
questo beneficio. Capisco benissimo che è un ragionamento arduo,
astratto, che può esser tacciato di moralismo ingenuo, di predica
predica
inutile. Ma cerchiamo di dare una ragione alla nostra ripugnanza alla
pena di morte. La ragione è una sola: il comandamento di non
uccidere. (Norberto Bobbio).
Bobbio).
24
Non è utile la pena di morte per l’esempio
di atrocità che dà agli uomini. Se le guerre
e le passioni hanno insegnato a spargere
sangue umano, le leggi moderatrici della
condotta degli uomini non dovrebbero
aumentare il fiero esempio, tanto più
funesto quanto la morte legale è data con
istudio e formalità.
(Cesare Beccaria)
Ultimi aggiornamenti
Fortunatamente, negli ultimi anni, anche grazie alla moratoria, i paesi
abolizionisti sono sempre più numerosi: secondo l’associazione
“Nessuno tocchi Caino”, in pratica sono oggi (2009) 151. Di questi, i
Paesi totalmente abolizionisti sono 96; gli abolizionisti per crimini
ordinari sono 8; quelli che attuano una moratoria delle esecuzioni
sono 5; i Paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono sentenze
capitali da oltre dieci anni o che si sono impegnati internazionalmente
ad abolire la pena di morte, sono 42.
In 46 paesi però nel 2008 era ancora in vigore la pena di morte (a
fronte dei 49 del 2007, dei 51 del 2006 e dei 54 del 2005), e le
l
esecuzioni sono state almeno 5.727 (a fronte delle almeno 5.851 del
2007 e delle almeno 5.635 del 2006).
Negli Usa, in particolare, il 2008 ha registrato “solo” 37 esecuzioni, il
numero più basso a partire dal 1999, quando si raggiunse il numero
record di 98 esecuzioni.
l numero complessivo di detenuti nei bracci della morte, a fine
2008, era sceso a 3.297, il numero più basso dal 2000, anno in cui si
registrò il record di 3.593 detenuti. Ancora, il 18 marzo 2009, il New
Mexico ha abolito della pena di morte: si tratta dela seconda
abolizione registrata negli Usa in oltre quarant’anni, dopo quella in
New Jersey del dicembre 2007.
25
Fly UP