Comments
Transcript
LA MIA RIVOLUZIONE INIZIA NEL CORPO di Eve
LA MIA RIVOLUZIONE INIZIA NEL CORPO di Eve Ensler Traduzione in italiano a cura di Sasha Arlorio La mia rivoluzione inizia nel corpo Non aspetta più La mia rivoluzione non ha bisogno di approvazione o permesso Succede perché deve succedere in ogni quartiere, villaggio, città nei raduni delle tribù, tra i compagni di studio, tra le donne al mercato, sull'autobus Può essere graduale e morbida Può essere spontanea e rumorosa Potrebbe essere già in atto La potresti trovare nel tuo armadio, nei tuoi cassetti, nel tuo stomaco, nelle tue gambe, nel moltiplicarsi delle tue cellule, nella nuda bocca di capezzoli turgidi e seni prorompenti La mia rivoluzione cresce insaziabile al ritmo di tamburi tra le mie gambe La mia rivoluzione è disposta a morire per questo La mia rivoluzione è pronta a vivere in grande La mia rivoluzione sta rovesciando quello stato mentale chiamato patriarcato La mia rivoluzione non avrà una coreografia anche se comincerà con alcuni passi familiari. La mia rivoluzione non è violenta ma non arretra davanti al ciglio pericolosodi dimostrazioni forti di resistenza che potrebbero farla scivolare in qualcosa di nuovo La mia rivoluzione è in questo corpo In questi fianchi atrofizzati dalla misoginia In questa mandibola messa a tacere dalla fame e dall'atrocità La mia rivoluzione è Connessione non consumo Passione non profitto Orgasmo non possesso La mia rivoluzione è della terra e verrà da lei Per lei, grazie a lei La mia rivoluzione sa che ogni volta che scaviamo o trivelliamo O bruciamo o violiamo gli strati della sua sacralità violiamo l'anima del nostro futuro La mia rivoluzione non si vergogna di premere il mio corpo giù Sul suo suolo fangoso davanti a Baniani, Cipressi, Pini, Kalyaan, Querce, Castagni, Gelsi, Sequoie, Sicomori Di inchinarsi senza vergogna ad uccelli giallo fosforescente e tramonti rosa e blu, a buganvillee viola da far scoppiare il cuore e mari verde acqua La mia rivoluzione bacia con gioia i piedi di madri ed infermiere e cameriere e donne delle pulizie e bambinaie E guaritrici e tutte coloro che sono vita e danno vita La mia rivoluzione è in ginocchio Sulle mie ginocchia davanti ad ogni cosa sacra E a coloro che portano fardelli creati dall'impero sulle loro teste e sulle loro schiene e Nei loro cuori La mia rivoluzione richiede abbandono Si aspetta l'originale Si affida a piantagrane, anarchici, poeti, sciamani, veggenti, esploratori del sesso Prestigiatori, viaggiatori mistici, funamboli e coloro che vanno troppo lontano e sentono troppo, La mia rivoluzione arriva inaspettata Non è ingenua ma crede nei miracoli Non può essere classificata, definita, marchiata O perfino collocata Offre profezie non ricette E' determinata da mistero e gioia estatica Richiede ascolto Non è centralizzata anche se tutte sappiamo dove stiamo andando Avviene gradualmente e allʼimprovviso Avviene dove vivi e ovunque Capisce che le divisioni sono diversioni Richiede di stare seduta immobile e fissare a fondo i miei occhi Andare avanti Con amore.