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la responsabilità da prodotto negli stati uniti d`america

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la responsabilità da prodotto negli stati uniti d`america
LA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO
NEGLI STATI UNITI D’AMERICA:
“BUONE NOTIZIE PER LE IMPRESE!”
RECENTI TENDENZE E SVILUPPI
UNA GUIDA PER LE SOCIETÀ ITALIANE
DI
AARON N. WISE
Attorney at Law,
Member of the
New York Bar
PIERANTONIO PAULON
Avvocato in Treviso, LL.M.
AARON N. WISE, ESQ., PARTNER
Gallet Dreyer & Berkey, LLP
Attorneys at Law
845 Third Avenue, 8th Floor
New York, New York 10022-6601, USA
Telephone:
+1 212 935-3131
Telefax: +1 212 935-4514
E-mail: [email protected]
PIERANTONIO PAULON
Avvocato, LL.M. (Padova)
Studio Legale Paulon
Via Francesco Baracca, 25
31038 Paese (TREVISO), ITALIA
Telefono: +39 0422 480700
Telefono: +39 0422 480700
E-mail: [email protected]
Aaron N. Wise and Pierantonio Paulon © 2007
All rights reserved
Sull’Autore americano
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}I
Aaron N. Wise è partner dello studio legale di New York Gallet Dreyer & Berkey, LLP. Le aree
di competenza di Mr. Wise includono diritto societario, commerciale e contrattuale, diritto
tributario, proprietà intellettuale ed altre aree trattate in questa guida. Mr. Wise ha ottenuto
attestati dalla Boston College School, dalla New York University Law School e dall’Universitè
de Paris. È spesso chiamato come relatore sia negli USA che all’estero e compare nella lista di
Who’s Who in the World, Who’s Who in America e Who’s Who in American Law. L’avvocato
Wise ha padronanza linguistica di italiano, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, russo e
giapponese, ed ha inoltre una discreta conoscenza di altre lingue, come l’olandese. Tratta anche
gli aspetti legali nel campo dello sport, sia a livello nazionale che internazionale. È inoltre autore
di un’opera in più volumi, intitolata International Sports Law and Business (Kluwer Law
International, The Hague and Cambridge, Mass., 1997). Ha tenuto conferenze in vari paesi
europei, tra cui l’Italia, su come condurre gli affari negli Stati Uniti e sugli aspetti legali in
materia sportiva e del relativo mercato. Mr. Wise ha notevole esperienza nel rappresentare
soggetti europei in relazione alle loro attività sia all’interno degli USA che a livello
internazionale.
L’attività di GALLET DREYER & BERKEY, LLP
Gallet Dreyer & Berkey, LLP („GDB“) è uno studio legale con sede in New York City con
un’offerta completa di consulenza in materia legale e tributaria. GDB è in grado di trattare le
pratiche dei propri assistiti in ogni parte degli Stati Uniti così come di fornire assistenza legale e
tributarie in ambito internazionale. L’attività di GDB si estende, tra le altre, alle seguenti aree:
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Investimenti diretti negli Stati Uniti, tra cui acquisti di azienda e fusioni (M&A), Joint
Ventures, fondazione di società ed insediamento di unità produttive
Diritto commerciale in generale
Preparazione di contratti
Proprietà intellettuale
Trasferimento di tecnologia ed accordi di licenza; Franchising
Diritto immobiliare
Diritto dell’informatica e contratti informatici; diritto di Internet e contratti via Internet
Visti d’affari
Diritto tributario e consulenza tributaria (per gli Stati Uniti ed internazionale)
Attività processuale, procedimenti arbitrali, mediazione
Diritto dello sport (Stati Uniti ed internazionale)
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}II
Sull’Autore italiano
L’Avv. Pierantonio Paulon è titolare dell’omonimo studio legale di Paese (Treviso). L’Avv.
Paulon, laureato a Padova, ha ottenuto presso la stessa università un Master of Laws di II° liv. in
International Litigation. L’Avv. Paulon ha padronanza della lingua inglese e tedesca ed ha una
buona conoscenza linguistica di francese e spagnolo. Ha collaborato a due pubblicazioni edite
nel 2006 da CEDAM: Formulario dei contratti di S. Merz (Cap. III, La contrattualistica nel
sistema germanico e Cap. IV, La contrattualistica nel sistema inglese) e Manuale pratico e
formulario delle procedure concorsuali di S. Merz (Parte XVI, Le procedure d’insolvenza
nell’ordinamento tedesco).
L’attività dello STUDIO LEGALE PAULON
Lo Studio Paulon si occupa di contrattualistica nazionale ed internazionale e di contenzioso
civile e commerciale. E’ membro di Eurojuris Italia, corrispondente italiana di Eurojuris
International G.E.I.E., che raggruppa più di 720 studi legali operanti nell'intera comunità europea
e in numerosi paesi extra CE, selezionati per competenze e qualità. È inoltre membro della
Deutsch-Italienische Juristenvereinigung (Associazione per gli Scambi Culturali tra Giuristi
Tedeschi ed Italiani). Lo studio collabora attivamente con vari studi legali europei ed
extraeuropei, offrendo ai propri clienti, italiani e stranieri, consulenza legale ed assistenza
giudiziaria in caso di contenzioso nelle materie di competenza. In particolare, lo studio tratta:
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contratti di vendita ed appalto nazionali ed internazionali
contratti di agenzia e distribuzione nazionali ed internazionali
assistenza in procedure concorsuali in Italia ed all’estero
diritto successorio in Italia ed all’estero
recupero crediti in Italia ed all’estero
contenzioso civile e commerciale internazionale
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}III
SOMMARIO
I. INTRODUZIONE....................................................................................................................................... 6
Lo Scopo di questa guida .......................................................................................................................... 6
II.
ALCUNI TERMINI LEGALI AMERICANI............................................................................................ 7
Alcune definizioni informali e relative spiegazioni ..................................................................................... 7
Ancora sui danni punitivi............................................................................................................................ 8
III.
RIFORMA LEGISLATIVA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI USA A LIVELLO
STATALE .................................................................................................................................................... 10
Quadro generale...................................................................................................................................... 10
Sintesi dettagliata sulle riforme legislative a livello statale sulla responsabilità da prodotto................... 11
IV.
RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE FEDERALE SULL’ILLECITO .................................................. 11
Agenda del Presidente Bush................................................................................................................... 11
La riforma federale approvata sulle “class action” .................................................................................. 11
Legislazione del 2005: Limiti alle azioni contro produttori di determinati farmaci, vaccini e
apparecchiature mediche ........................................................................................................................ 12
Futura riforma della legislazione federale ............................................................................................... 12
V. POSSIBILI CONSEGUENZE DELLA RIFORMA DELLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO ....... 13
VI.
ALTRI SVILUPPI E TENDENZE PRO-BUSINESS SULLA RESPONSABILITA ............................. 13
DA PRODOTTO.......................................................................................................................................... 13
Difesa basata sul fatto che il tribunale statunitense non ha “giurisdizione personale” ........................... 13
sul convenuto non residente ................................................................................................................... 13
Citare il “manager” personalmente per la responsabilità per danni da prodotto ..................................... 14
Superare lo schermo della personalità giuridica (Piercing the Corporate Veil) per rendere
personalmente responsabile il proprietario della società ........................................................................ 15
Come vengono trattati gli stranieri davanti ai tribunali del USA: vincono più di quanto non perdano..... 17
VII
LA SENTENZA AMERICANA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NON SEMPRE POTRÀ
ESSERE RICONOSCIUTA ED ESEGUITA IN ITALIA............................................................................... 17
Premessa ................................................................................................................................................ 17
Giurisdizione............................................................................................................................................ 18
Conoscenza del giudizio da parte del convenuto. La Convenzione dell’Aja del 1965............................ 20
Ordine pubblico. I c.d. punitive damages ed il principio di proporzionalità ............................................. 21
Altre ipotesi di danni punitivi. Violazione della normativa antitrust e concorrenza sleale ....................... 23
Il jury trial e la mancanza di motivazione................................................................................................. 23
Rispetto dei diritti essenziali della difesa e class action.......................................................................... 24
Conclusioni .............................................................................................................................................. 25
VIII. MISURE CHE LE AZIENDE POSSONO ADOTTARE PER RIDURRE IL RISCHIO DI
RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO.......................................................................................................... 26
APPENDICE A ............................................................................................................................................ 28
SINTESI DELLE RIFORME DELLE LEGISLAZIONI STATALI APPLICABILI ALLE CONTROVERSIE
PER RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO.............................................................................................. 28
Alabama .................................................................................................................................................. 28
Alaska ...................................................................................................................................................... 28
Arizona..................................................................................................................................................... 29
Arkansas.................................................................................................................................................. 30
California ................................................................................................................................................. 30
Colorado .................................................................................................................................................. 31
Connecticut.............................................................................................................................................. 32
Florida...................................................................................................................................................... 32
Georgia .................................................................................................................................................... 33
Hawaii ...................................................................................................................................................... 34
Idaho........................................................................................................................................................ 35
Illinois....................................................................................................................................................... 35
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}IV
Indiana ..................................................................................................................................................... 36
Iowa ......................................................................................................................................................... 36
Maryland .................................................................................................................................................. 37
Michigan .................................................................................................................................................. 37
Minnesota ................................................................................................................................................ 38
Mississippi ............................................................................................................................................... 38
Missouri ................................................................................................................................................... 40
Montana................................................................................................................................................... 41
New Hampshire ....................................................................................................................................... 41
New Jersey.............................................................................................................................................. 42
North Carolina ......................................................................................................................................... 42
North Dakota ........................................................................................................................................... 43
Ohio ......................................................................................................................................................... 44
Oklahoma ................................................................................................................................................ 46
Oregon..................................................................................................................................................... 46
Pennsylvania ........................................................................................................................................... 47
South Carolina......................................................................................................................................... 47
Texas ....................................................................................................................................................... 49
Utah ......................................................................................................................................................... 50
Virginia..................................................................................................................................................... 51
Wisconsin ................................................................................................................................................ 51
APPENDICE B: SPIEGAZIONE PRATICA DEGLI ARGOMENTI DI DIFESA SULLA MANCANZA DI
“GIURISIDIZIONE PERSONALE” CONTRO I COVENUTI NON RESIDENTI:.......................................... 53
APPENDICE C: ELENCO DI ALTRE PUBBLICAZIONI DELL’AUTORE DISPONIBILI GRATUITAMENTE
.................................................................................................................................................................... 58
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I. INTRODUZIONE
Lo Scopo di questa guida
Domanda: Qual è la più grande preoccupazione per le imprese straniere (ad es. italiane)
che hanno delle relazioni commerciali con gli Stati Uniti o pensano di instaurale in futuro.
Risposta: la responsabilità da prodotto prevista negli Stati Uniti. In particolare, esse sono
preoccupate per la possibilità di dover pagare un risarcimento esorbitante per i danni alla persona
che i loro prodotti, componenti oppure parti, potrebbero causare. Queste inquietudini sono in gran
parte alimentate dai reportage dei mezzi di comunicazione su tali casi, compresi alcuni bizzarri.
Secondo l’opinione e l’esperienza dello scrivente avvocato americano, queste
preoccupazioni sono esagerate, gonfiate in modo sproporzionato e non riflettono la realtà dei
fatti. Le sentenze americane sulla responsabilità da prodotto che condannano ad un risarcimento
danni esorbitante sono molto rare. Questi casi particolari sono, tuttavia, manna per i media.
Altrettanto e forse ancor più importante è l’esistenza di una recente tendenza a
riformare il regime legale della responsabilità da prodotto negli Stati Uniti. È probabile che
questa tendenza continui ed estenda la sua portata. Questi sviluppi sono assolutamente a
favore delle imprese e sono piuttosto significative per i produttori, venditori ed altri soggetti
coinvolti nella catena di immissione dei prodotti sul mercato. Ciò riguarda anche le imprese
straniere, le loro filiali negli U.S.A. e le loro joint ventures. È possibile che questa tendenza
raggiunga in breve tempo la proporzione di una “rivoluzione legale sulla responsabilità da
prodotto”. Secondo alcuni, questo momento è già arrivato.
Questa guida spiega e riassume cosa è già accaduto, cosa probabilmente accadrà e le
implicazioni per le imprese, soprattutto per i fabbricanti e i venditori e per gli altri soggetti della
catena distributiva. Vengono inoltre descritti numerosi altri fattori e sviluppi in favore delle
imprese. Si conclude rilevando che esistono delle misure che le aziende possono adottare per
ridurre ulteriormente il rischio. Adottate queste, il rischio per responsabilità da prodotto negli
U.S.A. non è per le maggior parte delle aziende così terribile come i mezzi di comunicazione
hanno rappresentato. Nella maggior parte dei casi si tratta, al contrario, di un rischio abbastanza
gestibile.
------------------------Attenzione: La presente guida non intende sostituire la consulenza di un legale competente o di
altro consulente riguardo alle materie o questioni che possono sorgere, e non deve neanche essere
usata con tale fine. Gli autori hanno cercato di essere accurati nelle affermazioni sulle quali si
basa la guida, ma le opinioni e previsioni fatte sono proprie del singolo autore.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}6
II.
ALCUNI TERMINI LEGALI AMERICANI
Alcune definizioni informali e relative spiegazioni
Ci sono dei termini legali americani utilizzati in questa guida che il lettore, soprattutto il
lettore straniero senza conoscenza del diritto americano, può non capire. Qui di seguito offriamo
delle definizioni per il profano e la spiegazione di alcune di esse, in ordine non alfabetico.
“Tort” = un illecito civile. In particolare, è un fatto illecito che causa dei danni ed in virtù del
quale si può esercitare un’azione civile, come l’azione per il risarcimento dei danni.
“Plaintiff” = la parte che inizia l’azione legale con una o più richieste, di solito, nel contesto della
responsabilità da prodotto, per danni. L’attore.
“Defendant” = la parte citata in giudizio dal “plaintiff”. Il convenuto.
“Class action” = nel contesto della responsabilità da prodotto, una causa civile nella quale gli
attori (plaintiffs) che reclamano d’aver sofferto dei danni dallo stesso prodotto o articolo, si
riuniscono per avviare assieme un’unica causa contro lo/gli stesso/i convenuto/i. Gli attori
saranno spesso di diversi Stati degli Stati Uniti. La dimensione del gruppo di attori può variare
considerevolmente da un caso all’altro.
“Economic damages” = ad esempio, spese mediche, perdita di salario o di guadagno, danni alla
proprietà, perdita di profitti che il presunto attore danneggiato potrà cercare di recuperare.
“Noneconomic damages” = ad esempio, indennizzo per il dolore e la sofferenza, disturbi
emozionali e pregiudizio alla vita di relazione che il presunto attore danneggiato potrà cercare di
recuperare.
“Compensatory damages” = entrambi i risarcimenti, economici e non economici.
“Punitive damages” = danni che l’attore può chiedere che siano risarciti da uno o più convenuti
la cui condotta, causa di tali danni, è stata e/o è “reprensibile”. “Reprensibile” significa in
maniera intenzionale e dolosa, oppure, in maniera avventata e/o temeraria senza tenere in
considerazione i diritti altrui. Le leggi dei vari stati possono variare parecchio nella descrizione
del tipo di condotta che può giustificare il risarcimento dei danni punitivi. Tale tipo di condotta
va ben oltre la negligenza e, nella maggior parte dei casi, supera anche una grave negligenza. Una
grande maggioranza dei casi di responsabilità da prodotto negli U.S.A., viene decisa, in primo
grado, da una giuria (non da un magistrato). La giuria decide se il risarcimento debba essere
accordato ed il suo ammontare, compresi i danni punitivi se l’attore li chiede. I giudici esercitano
una funzione di revisione e di controllo sul risarcimento danni stabilito dalla giuria. Il
risarcimento dei danni punitivi va a favore dell’attore, tranne nel caso in cui determinate leggi
prevedano che una percentuale sia pagata allo stato o a qualche fondazione statale.
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Ancora sui danni punitivi
1. I requisiti che l’attore deve soddisfare per ottenere un risarcimento dei danni punitivi sono
piuttosto restrittivi.
2. Le sentenze di condanna per danni punitivi sono molto rare.
Uno studio realizzato dal “Rand Institute for Civil Justice”, afferma che, tra il 1984 ed il
1995, nelle giurisdizioni di 15 Stati degli Stati Uniti, i danni punitivi sono stati riconosciuti in
meno del quattro percento (4%) delle sentenze civili. Un recente studio del Dipartimento di
Giustizia degli Stati Uniti rileva che i danni punitivi sono riconosciuti solo nel tre percento (3%)
delle cause civili, mentre un altro rapporto parla di un 2% delle cause civili.
Questi studi si riferiscono alle cause civili di ogni tipo, soltanto una minoranza delle quali sono
cause per responsabilità da prodotto, quindi, le percentuali sarebbero ancora minori se
considerassimo solo le cause per responsabilità da prodotto1.
Secondo un articolo pubblicato recentemente da un avvocato e professore di procedura
civile della Harvard Law School:
•
•
•
•
le giurie condannano al risarcimento dei danni punitivi solo nell’1% circa delle cause per
responsabilità da prodotto;
delle cause per responsabilità da prodotto vinte dagli attori in giudizio nelle quali sono stati
chiesti i danni punitivi, essi sono stati concessi sono nel 2,2% circa dei casi;
in rare occasioni i risarcimenti hanno superato 3 volte i danni riparatori (compensatory
damages);
La probabilità che i danni punitivi vengano riconosciuti nelle cause di responsabilità da
prodotto è bassa. E questo è dovuto o al fatto che le aziende hanno agito in modo adeguato
oppure che i loro comportamenti non raggiungono il grado “reprensibilità” legalmente
richiesto per i danni punitivi2.
Solo perché l’attore presenta una domanda per danni punitivi, non vuol dire che vengano
concessi!
3. Inoltre, abbastanza di frequente, le condanne per danni punitivi stabilite in modo eccessivo
dalle giurie, sono significativamente ridotte ovvero revocate dal Giudice o dalle corti
superiori nel caso di impugnazione, ad esempio, in appello. Molte volte, la minaccia
dell’appello porta ad una transare per una somma anche di molto inferiore all’importo
complessivo riconosciuto dalla giuria.
4. Come vedremo, un certo numero di Stati americani hanno riformato la legislazione per
limitare la misura dei danni punitivi che possono essere concessi. E’ probabile che altri Stati
seguano questa linea. In più, la Corte Suprema degli Stati Uniti (la massima Corte del Paese),
1
I danni punitivi vengono infatti riconosciuti anche in un limitato numero di altre ipotesi, come ad esempio nel caso
di concorrenza sleale o di violazioni antitrust.
2
L.S. Crawford, “Product Liability Threat to the Responsible or the Reprehensible? Hype of Large Punitive
Damage Awards in Product Liability Cases Does Not Match Reality”, New Jersey Law Journal, Sept. 10, 2001.
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ha proprio recentemente cassato le sentenze che concedevano danni punitivi eccessivi,
considerandoli arbitrari, irrazionali e addirittura incostituzionali; ed ha stabilito alcune linee guida
sui danni punitivi per le corti inferiori. Tutti i tribunali federali e statali degli U.S.A. sono soggetti
agli effetti di questi decisioni.
I danni punitivi, nel caso raro in cui vengano concessi, possono rappresentare una
questione grave. Tuttavia, se un’impresa che fabbrica un prodotto, un componente od una parte,
non agisce in maniera dolosa, fraudolenta, e temeraria con simile “reprensibilità: in relazione alla
progettazione, alla fabbricazione, al controllo di qualità, agli avvertimenti circa pericoli noti o
sospetti, alle istruzioni per l’uso, alla distribuzione ed al controllo post-vendita degli articoli, il
suo rischio di essere condannata al risarcimento dei danni punitivi è basso. Lo stesso vale per un
venditore non-produttore di questi articoli o per un altro soggetto della catena distributiva sempre
che non abbia agito in modo “reprensibile”. Nascondere un rischio noto o sospetto oppure non
richiamare dal mercato articoli che si sanno o si sospettano essere difettosi sono esempi di
condotta potenzialmente reprensibile.
Come abbiamo detto prima, queste riforme legislative sono importanti ed a favore delle
imprese. Esse riducono sensibilmente il rischio di responsabilità da prodotto per i fabbricanti e
per i venditori di beni. E servono anche, negli Stati che hanno adottato queste riforme, a rendere il
territorio più attraente per fare investimenti ed affari.
Prima dell’adozione della riforma legislativa di gennaio 2005, i tribunali del Mississippi
erano ritenuti un vero porto sicuro per ottenere dei risarcimenti esorbitanti in materia civile. Nel
2004, lo Stato fallì nel suo tentativo di ospitare un nuovo impianto di montaggio della Toyota del
valore di 800 milioni di dollari, in gran parte a causa di questa situazione. Si dice che il vice
presidente della Toyota Motor del Nord America scrisse al governatore Barbour del Mississippi
in aprile del 2004 che “ il clima giudiziario in Mississippi non è favorevole. Una riforma del
sistema di risarcimento del danno in Mississippi sarebbe in grado, secondo me, di migliorare
sostanzialmente le prospettive dello stato di attrarre un nuovo sviluppo economico”.
La legislazione radicalmente nuova dell’Ohio “rimuove grandi ostacoli per i titolari di
piccole imprese che vogliono operare con successo“, è stata la reazione del Presidente di una
piccola azienda dell’Ohio. Il Governatore Taft, dopo aver sottoscritto la nuova legge, disse: “per
due anni sono stato a sentire le preoccupazioni di dirigenti d’impresa e delle associazioni per lo
sviluppo economico in tutto lo Stato e quindi conosco bene gli effetti negativi dell’abuso di mezzi
giudiziari. Sono orgoglioso che siamo riusciti a trovare una soluzione significativa a ciò”.
Le riforme del Texas hanno avuto un impatto positivo per imprese e consumatori. Un
rapporto del National Center for Policy Analysis sottolinea che il sistema di giustizia civile del
Texas è imprevedibile e rischioso---i costi crescenti per difendersi contro le cause civili per danni
presunti e le condanne eccessive per danni punitivi incrementano il costo sia della vita che degli
affari nel territorio. La riforma del 1995, continua il rapporto, ha portato “benefici economici
significativi”, ha avuto un impatto positivo su tutta l’economia ed ha promosso la creazione di
posti di lavoro permanenti nello Stato.
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La più importante promessa elettorale fatta dal governatore del Missouri Matt Blunt
mentre correva per le elezioni a governatore del 2004 fu quella dell’adozione di una riforma
dell’illecito a favore delle imprese, ivi compresa la legislazione sulla responsabilità da prodotto.
Alla fine di marzo del 2005, il Missouri approvò una legge in questo senso.
Le riforme legislative del South Carolina adottate in Marzo 2005 riguardano la
responsabilità da prodotto. Secondo il Governatore di quello Stato: “Il clima economico del
nostro Stato è divenuto ora molto più accogliente. Alla fine della giornata questo significa che
posti di impiego e investimenti che altrimenti sarebbero finiti altrove resteranno qui o vi
arriveranno”.
III.
RIFORMA LEGISLATIVA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO NEGLI
USA A LIVELLO STATALE
Quadro generale
Alcuni Stati americani, nel periodo 2003 - 2006 hanno approvato una nuova legislazione,
riformando i loro sistemi di illecito civile, in particolare, riguarda alle cause per responsabilità da
prodotto. Altri stati avevano ancor prima attuato riforme di questo tipo. Queste leggi restringono
sensibilmente, limitano e controllano il contenzioso per responsabilità da prodotto, i risarcimenti
che possono essere accordati, e contengono varie altre importanti misure favorevoli ai produttori,
venditori ed agli altri oggetti della catena di distribuzione. Tra le più recenti di queste riforme
sono quelle avvenute in Florida nel 2006; in Georgia, Ohio, Missouri , e South Carolina nel
2005; in Oklahoma e Mississippi nel 2004; in Idaho nel 2003-04; ed in Texas nel 2003.
Appare probabile che questa tendenza continuerà. Alcuni Stati che non hanno approvato
di recente una riforma della legislazione applicabile alla responsabilità da prodotto, sono in
procinto di farlo e quelli che l’hanno già fatto, potrebbero attuare riforme ulteriori.
Il controllo dei Repubblicani a livello legislativo e governativo in un gran numero di Stati
è alla base di questa tendenza, sebbene anche alcuni legislatori e governatori degli stati controllati
dai Democratici appoggino, almeno in certa misura, tale tendenza. Dopo aver fatto approvare
delle restrizioni alla controversie nel 2004, il governatore di Mississippi, Haley Barbour, il primo
presidente della Commissione Repubblicana Nazionale, in un tour attraverso gli Stati sul tema
dell’illecito (“tort reform”) raccomandava ad altri governatori di far lo stesso. Un altro dei grandi
sostenitori è il Presidente Bush che il quale ha messo la riforma federale del sistema dell’illecito
tra le priorità del suo secondo mandato. Ciò che ha provocato che siano adottate misure di
riforma sul “tort” a livello federale e in molti stati è stata la responsabilità medica, a causa degli
alti costi di assicurazione ed una pletora di azioni legali per un negligente esercizio della
professione contro dottori, dentisti, ospedali ed altri soggetti del settore. Alcuni Stati hanno
affiancato la riforma sulla responsabilità medica ad altre riforme in materia di contenzioso civile,
come quella sulla responsabilità da prodotto. Altri Stato potrebbero seguire questo esempio.
Pur con variazioni da uno Stato all’altro, alcune delle principali caratteristiche della
riforma legislativa sulla responsabilità da prodotto già approvate sono;
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•
•
•
•
•
•
•
stabilire un tetto (un limite massimo) ai danni non economici;
stabilire un tetto ed imporre criteri e controlli più rigidi per il risarcimento dei danni
punitivi;
rendere più rigidi i principi legali sulla responsabilità da prodotto, ad esempio ciò che
l’attore deve provare, ed predisporre determinate difese a favore di fabbricanti ed altri;
limitare oppure escludere la responsabilità solidale tra i convenuti;
stabilire ovvero ridurre i termini di prescrizione dell’azione;
restringere le azioni legali che i non residenti di un determinato Stato possono far
valere nel territorio di quello Stato; limitare i tribunali nello Stato davanti ai quali la
causa può essere iniziata –per impedire ai legali degli attori il c.d. forum shopping del
tribunale più favorevole all’attore;
imporre sanzioni alle parti e ai loro consulenti legali per l’inizio di azioni “frivole” o
temerarie.
Il fatto che vengano posti per legge dei limiti massimi ai danni non economici e punitivi
non significa che il risarcimento verrà accordato nella misura massima. Al contrario, la
presenza di limiti massimi può indurre nelle giurie una tendenza a diminuire i
risarcimenti.
Sintesi dettagliata sulle riforme legislative a livello statale sulla responsabilità da
prodotto
L’Appendice A contiene un riassunto dettagliato delle riforme legislative approvate da 33
Stati americani ed applicabile alle cause per responsabilità da prodotto.
Tranne poche eccezioni, la disciplina sulla responsabilità da prodotto è, in questo
momento, “legge statale”. Anche se una causa per responsabilità da prodotto viene portata
davanti ad un tribunale federale, verrà applicata la relativa legge statale sulla
responsabilità da prodotto.
IV
RIFORMA DELLA LEGISLAZIONE FEDERALE SULL’ILLECITO
(“FEDERAL TORT REFORM”)
Agenda del Presidente Bush
Come abbiamo detto in precedenza, il Presidente Bush sta spingendo per una legislazione
federale sull’illecito civile per rimediare ad alcuni degli abusi lamentati. L’obiettivo che ha
richiamato l’attenzione dei media è stato costituito dagli abusi nei casi riguardanti la
“responsabilità medica”. Tuttavia, la sua amministrazione sta mirando anche alle riforme sulla
responsabilità da prodotto ed altre controversie per responsabilità civile. Vi è già riuscita in parte.
La riforma federale approvata sulle “class action”
Questo era un obiettivo nella lista di riforme del Presidente Bush ed egli è riuscito a farlo
arrivare al Congresso. Nel febbraio del 2005 è stata approvata una nuova legge federale
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riguardante le c.d. class actions. Essa potrebbe avere un effetto particolarmente significativo
nelle cause che riguardano prodotti difettosi: prodotti farmaceutici e veicoli a motore
costituiscono due esempi. Come abbiamo spiegato in precedenza, la class action nel caso di
responsabilità da prodotto consiste in una causa nella quale gli attori—molto spesso da molti e
differenti Stati degli USA—reclamano, associati in una sola azione civile per danni e contro lo
stesso convenuto, d’aver sofferto dei danni dallo stesso prodotto o articolo.
La nuova legge vieta ai tribunali statali di trattare molti tipi di class actions che fino ad
ora avevano accettato, richiedendosi il loro trasferimento ai tribunali federali. Più
specificatamente, essa vieta ai tribunali statali di trattare class actions che riguardano richieste di
risarcimento superiori a cinque milioni di dollari e hanno almeno un attore proveniente da uno
stato diverso da quello del convenuto. Gli esperti dicono che la nuova legislazione impedirà che
molte class action vengano affatto avviate, perché i giudici federali sono tenuti in forza di alcune
decisioni delle corti superiori a non trattare oltre un certo numero di class action che riguardino
la legge di Stati USA diversi. I gruppi di imprese che appoggiano la legge ritengono necessario
ridurre le cause frivole (le cause senza un fondamento reale) e fermare la pratica sleale degli
avvocati degli attori di fare forum shopping tra i tribunali statali storicamente più favorevoli agli
attori. Alcuni tribunali statali favorevoli agli attori sono divenuti famosi per aver provocare
grandi transazioni con poco guadagno per i membri della categoria (class) e grandi onorari per gli
avvocati che hanno promosso le cause.
A parte questa nuova legge, un numero di tribunali statali in tutti gli USA stanno
adottando una linea più dura contro le class actions frivole e contro il così detto forum shopping
tra i vari Stati. Questa tendenza si è manifestata attraverso una serie di sentenze di rigetto.
Legislazione del 2005: Limiti alle azioni contro produttori di determinati farmaci,
vaccini e apparecchiature mediche
Anche nel 2005 il Congresso statunitense ha varato una legislazione in questo ambito.
Essa impedisce tutte le azioni contro i produttori di un farmaco, vaccino o un’apparecchiatura
medica prescritta per una malattia o disturbo funzionale, i quali siano stati dichiarati come
pubblica emergenza sanitaria da parte del Segretario degli Stati Uniti per la Salute (US-Secretary
of Health and Human Services). Il Segretario dispone di un’ampia discrezionalità, in quanto la
legge non contiene alcuna definizione su quando una tale emergenza sanitaria sussista. Questa
barriera processuale appare applicabile anche nei casi in cui tali medicinali, vaccini od
apparecchiature sono state classificati come difettosi o ingannevoli.
Futura riforma della legislazione federale
Il Presidente Bush e i suoi sostenitori hanno previsto nella loro agenda una riforma ancora
più ampia sull’illecito civile. Ma stanno affrontando notevoli ostacoli politici per far approvare
questo tipo di riforma federale dal Congresso durante l’ultima parte del suo secondo mandato.
Resta da vedere se la sua amministrazione od il suo successore vi riusciranno a livello federale.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}12
V
POSSIBILI CONSEGUENZE DELLA RIFORMA DELLA RESPONSABILITÀ DA
PRODOTTO
Le riforme legislative attuali e quelle previste sulla responsabilità da prodotto a livello dei
singoli Stati USA, insieme ad altri fattori sopra menzionati, anche senza una ulteriore legislazione
federale in tale ambito, è probabile che, nel tempo, porti a
•
una sensibile riduzione del numero delle cause avviate negli USA per
responsabilità da prodotto;
•
condanne al risarcimento dei danni significativamente inferiori e composizioni
stragiudiziali delle controversie;
•
meno decisioni frivole, inaccettabili o apparentemente ingiustificate da parte
dei tribunali;
•
una riduzione dei costi dei premi per le assicurazioni sulla responsabilità da
prodotto; un aumento delle compagnie assicurative dentro e fuori dagli Stati
Uniti che offrono questo servizio;
•
incremento del commercio ed investimenti in USA, anche dalle aziende
straniere.
Questo potrebbe produrre un effetto ricaduta anche negli Stati USA che non hanno
adottato la nuova riforma legislativa.
VI
ALTRI SVILUPPI E TENDENZE PRO-BUSINESS SULLA RESPONSABILITA
DA PRODOTTO
Difesa basata sul fatto che il tribunale statunitense non ha “giurisdizione personale”
sul convenuto non residente
Un soggetto che non risiede in un determinato Stato americano nel quale è stato citato (sia
davanti ad un tribunale statale che federale) probabilmente avrà o una difesa vincente o almeno
un argomento legale solido, ovvero che il tribunale non può decidere la causa poiché non ha
“giurisdizione personale” (personal jurisdiction) sul non residente. Il non residente può essere
una società oppure un individuo che si trova in un altro Paese o in un altro Stato degli Stati Uniti.
Negli ultimi anni, grazie ad alcune decisioni chiave della Corte Suprema degli Stati Uniti,
i criteri in base ai quali i tribunali americani possono avere giurisdizione personale sul convenuto
non residente sono stati ristretti. Questo vale anche per le cause per responsabilità da prodotto.
Abbastanza spesso, la prima linea di difesa per un convenuto non residente in una causa
per responsabilità da prodotto è quella di contestare la giurisdizione del tribunale americano.
Poiché di solito, gli avvocati del convenuto non vogliono invischiarsi in una lunga e noiosa
battaglia sulla giurisdizione, con possibilità di appello, il risultato può essere non iniziare affatto
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}13
la causa contro il non residente oppure arrivare ad un accordo stragiudiziale relativamente
favorevole al convenuto. Questo però, non significa che questa difesa sia valida per tutti i non
residenti o che abbia sempre successo. Tuttavia essa può essere disponibile, e spesso lo sarà, sia
per essere sollevata, anche con successo, in giudizio, sia per provocare una transazione
stragiudiziale migliore, che per fare in modo che l’attore non inizi affatto l’azione nei confronti
del non residente. Si tratta, dunque, di un potenziale fattore di riduzione del rischio di
responsabilità da prodotto.
Spiegare questo argomento/difesa di “difetto di giurisdizione personale” sul convenuto
non residente non è un compito facile neanche per gli avvocati.
Il concetto: la principale questione, di solito, verte sul fatto se il non residente abbia
“sufficienti contatti” con lo Stato degli USA nel quale viene iniziata la causa, in modo tale da
giustificare l’esercizio di “giurisdizione personale” sul non residente da parte di tribunale (statale
o federale) di quello Stato. La ”giurisdizione personale” sta a significare il potere di quel
tribunale di sottoporre il non residente alle sue regole e decisioni secondo le norme applicabili---e
se, giuridicamente, abbia, oppure no, questo potere. Dunque, per un ente od un individuo non
residente, la questione sarà se esiste, a tal proposito, un sufficiente contatto con lo Stato USA in
questione. Generalmente, se il solo contatto che il non residente ha con quello stato è che alcuni
dei suoi prodotti o componenti hanno entrato nello Stato attraverso il produttore o un terzo che
non sia suo distributore ubicato laggiù ed il suo volume di vendite e promozioni per/in quello
stato in particolare è minimo o zero, vi saranno solide ragioni per opporsi alla “giurisdizione
personale”. Questo non sarà l’unica situazione in cui sarà possibile utilizzare un argomento/difesa
di questo tipo.
Per chi desidera una spiegazione più dettagliata, in un linguaggio non tecnico, sui criteri
della “giurisdizione personale sui convenuti non residenti” e sugli argomenti/difese che un
onvenuto non residente può far valere, vedere Appendice B. Questa Appendice
B contiene anche uno studio su un caso reale.
Citare il “manager” personalmente per la responsabilità per danni da prodotto
Il lettore può chiedersi se, secondo la legge americana, un attore che si presume
danneggiato può citare personalmente il “manager” come responsabile dei danni causati dai
prodotti. Per “manager” intendo dire, il funzionario, il direttore, l’amministratore o il dipendente
della compagnia.
La regola generale è sì, se il manager ha partecipato attivamente, ha autorizzato o diretto
l’azione illecita o conosceva (o avrebbe potuto conoscere) una situazione o condizione pericolosa
o rischiosa suscettibile di danneggiare qualcuno e non ha adottato l’azione adeguata per evitare il
danno.
Comunque, la buona notizia è:
1. I manager vengono raramente citati nelle cause di responsabilità da prodotto. Lo
scrivente avvocato americano ha fatto una ricerca sulla casistica in quest’area e ha trovato
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}14
davvero pochi casi di responsabilità da prodotto o simili, nei quali siano stati citati i
manager personalmente.
2. La responsabilità personale del manager non è facile da provare. Tranne i casi di
alcune condotte dolose, intenzionali, o temerarie da parte del manager, è probabile che
l’attore nella maggior parte dei casi, abbia parecchie difficoltà nel provare la negligenza
del manager.
3. Se il manager non risiede negli USA oppure nello Stato americano nel quale è iniziata
la causa, il manager può non essere soggetto alla giurisdizione personale del tribunale o
può avere, almeno, un buon argomento al riguardo. Vedere i paragrafi precedenti.
Superare lo schermo della personalità giuridica (Piercing the Corporate Veil) per
rendere personalmente responsabile il proprietario della società
Certi tipi di enti giuridici, sia americani che stranieri, hanno la caratteristica della
“responsabilità limitata” per i loro proprietari (azionisti; titolari di quote proprietarie).
Nell’ordinamento degli Stati Uniti queste entità sono le “corporation” (simili alle nostre società
per azioni) e le “limited liability company” (società a responsabilità limitata). In generale questa
responsabilità è limitata all’apporto di capitale col quale il proprietario ha contribuito all ’ente
(contributo in capitale). Il titolare di un ente di questo tipo normalmente non è responsabile
personalmente dei debiti dell’ente.
I tribunali di tutti gli USA, in alcune occasioni, superano lo schermo della responsabilità
limitata per rendere responsabile personalmente il proprietario dell’ente. Ci sono diverse teorie
nel diritto americano che vengono adottate dai tribunali per decidere se ignorare questo status di
persona giuridica con responsabilità limitata di un ente. Tra i tanti fattori che un tribunale terrà in
considerazione vi è il fatto se l’ente è stato usato illecitamente per perpetrare una frode o una
grave ingiustizia, se è manifestamente sottocapitalizzato, e se non è stata mantenuta ed ha operato
come una persona giuridica separata e distinta dai suoi proprietario/i. I fattori specifici e il peso
dato ad ognuno può variare da uno Stato all’altro.
La buona notizia è che
• i tribunali americani sono molti restii a superare lo schermo della personalità
giuridica; questo capita nella minoranza dei casi.
• difficilmente si può rinvenire una decisione di un tribunale americano in cui il
titolare di un ente giuridico straniero (ad es. italiano) a responsabilità limitata
sia stato giudicato responsabile personalmente per mezzo di tale superamento
dello schermo della personalità giuridica. Ciò non significa che un tribunale
americano non lo possa fare. Ma probabilmente esiterà a farlo, in particolare ci
sono differenze significative tra ciò che viene richiesto agli enti stranieri
soggetti alle proprie leggi ed una corporation o LLC americana.
• l’argomento della mancanza di giurisdizione personale è utilizzabile in
particolari casi.
Ė importante sottolineare che con una consulenza legale e delle indicazioni
adeguate, le aziende straniere e le loro filiali od associate americane possono
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adottare determinate misure per ridurre il rischio del superamento dello schermo
della personalità giuridica.
Meno processi per responsabilità da prodotto; gli attori perdono molto di più di
quanto non vincano
Secondo un nuovo rapporto del Dipartimento di Giustizia statunitense:
•
Il numero di processi decisi con sentenza in materia di illecito (“tort”) davanti alle
corti federali distrettuali statunitensi (federal district courts) è sceso da circa 3600
nell’anno 1985 a meno di 800 nell’anno 2003 - una diminuzione di quasi l’80%.
Nove su dieci (90%) di questi processi avevano ad oggetto responsabilità da
prodotto, incidenti d’auto o nautici e responsabilità medica. Le cause per questa
significativa diminuzione sono, tra l’altro, il crescente impiego di Tribunali
arbitrali e la composizione delle liti tramite mediazione, oltre alla crescente
complessità ed ai costi dei procedimenti giudiziali.
•
gli attori vittoriosi nel periodo 2002 – 2003 nei processi decisi con sentenza
davanti alle corti federali sono stati solo il 34%. Gli attori vincevano più spesso se
era un giudice e non una giuria a dover decidere il caso (nel 71% dei casi
esaminati era competente una giuria, e nel 29% un giudice).
•
nel periodo 2002 – 2003 il risarcimento concesso mediamente nelle cause per
responsabilità da prodotto davanti alle corti federali statunitensi si aggirava sui US
$ 350.000.
Thomas H. Cohen (Statistico BJS ), “Federal Tort Trials and Verdicts, 2002-03”, NCJ208713 (2005), riassunto in NAMIC Online, Legal News, Industry News and
Information, ”Number of Federal Tort Trials Fell by Almost 80% From 1985 Through
2003”, pubblicato il 17 Augosto 2005.
Una indagine rivolta a 422 consulenti interni senior di società, di cui 311 dagli Stati Uniti,
111 dal resto del mondo, i quali rappresentavano società appartenenti a molti settori diversi,
rivela che la responsabilità da prodotto e le controversie per lesioni personali non erano più tra le
cinque cause legali che davano maggiori preoccupazioni alle società nell’anno 2006. Le materie
che occupavano i primi cinque posti per quell’anno erano:
controversie di lavoro:
48%;
controversie contrattuali:
40%
questioni e controversie amministrative:
26%
controversie sulla proprietà intellettuale:
24%
class actions (azioni collettive):
24%.
Le cause per responsabilità da prodotto/lesioni personali nel 2006, quale motivo di
preoccupazione per le imprese, sono scese al 21%. Ciò sembrerebbe indicare da parte di esse che
le riforme ed altri fattori affrontati in questa guida stanno avendo un loro effetto.
Fulbright & Jaworski LLP’s “Third Annual Litigation Trend Survey Findings (2006).
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Come vengono trattati gli stranieri davanti ai tribunali del USA: vincono più di
quanto non perdano
Una opinione comune tra gli stranieri è quella di pensare che saranno trattati male davanti
ai giudici e giurie americane a causa della discriminazione contro gli stranieri, del favoritismo per
l’avversario americano, della xenofobia, eccetera. Un recente e dettagliato studio apparso sulla
prestigiosa rivista Harvard Law Review3 non sostiene questa conclusione. Infatti, viene rilevato
che nelle cause civili davanti ai tribunali federali degli USA, anche nelle cause per responsabilità
da prodotto, i convenuti stranieri (e gli attori stranieri) vincono le cause più spesso che le loro
controparti americane. Anche se lo studio non considera i tribunali statali degli USA a causa della
mancanza di dati comparabili, gli autori dello studio ritengono che i dati dei tribunali statali
rivelerebbero risultati simili.
Si evidenzia, inoltre, che le cause contro gli stranieri sono caratterizzate da pretese elevate
ma non da elevati risarcimenti. Gli attori americani, di frequente gonfiano le loro pretese con
l’obiettivo di intimidire il convenuto straniero; ma in realtà cadono essi stessi nell’errore di
pensare che la xenofobia influenzerà la giuria od il giudice.
VII
LA SENTENZA AMERICANA SULLA RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO
NON SEMPRE POTRÀ ESSERE RICONOSCIUTA ED ESEGUITA IN ITALIA
Premessa
L’esecuzione di una sentenza di condanna per product liability in Italia pone una serie di
questioni che costituiscono un filtro, talvolta impenetrabile, alla sua concreta applicazione nel
nostro paese.
Una prima questione è data dal fatto che si è di fronte ad una sentenza straniera.
Il nostro ordinamento prevede il riconoscimento automatico delle sentenze straniere, purché esse
rispettino determinati requisiti4. Quando si vuol far eseguire la sentenza nel territorio italiano, la
sussistenza di tali requisiti deve essere accertata con sentenza dalla Corte d’Appello del luogo di
esecuzione.
Affinché, ad esempio, il vincitore della causa di risarcimento avviata negli Stati Uniti,
possa pignorare i beni del convenuto che si trovano in Italia ed essere soddisfatto attraverso la
loro vendita, dovrà prima ottenere una sentenza della Corte d’Appello che dichiari l‘efficacia
esecutiva in Italia della sentenza del giudice statunitense, e poi sulla base di tale titolo, iniziare un
procedimento esecutivo.
3
Clermont and Eisenberg, “Commentary: Xenophilia in American Courts”, 109 Harvard Law Review 1120 (March,
1996).
4
L’Italia è parte di numerose Convenzioni ed accordi bilaterali sul riconoscimento e l’esecuzione di sentenze
straniere. Tra queste ricordiamo le Convenzioni di Bruxelles del 1968 stipulata tra i Paesi della Comunità Europea e
quella di Lugano del 1988 in vigore con i paesi dell’EFTA. Per quanto riguarda i paesi dell’Unione Europea (esclusa
la Danimarca), la Convenzione di Bruxelles è stata ora sostituita dal Reg. CE/44/2001. Con gli Stati Uniti, in
mancanza di Convenzioni o accordi bilaterali sul riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze si applicano le
disposizioni previste, in via generale, dagli art. 64 ss. L. 218/1995.
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Una breve analisi dei requisiti più significativi richiesti per il riconoscimento (e per la
conseguente dichiarazione di esecutività in Italia) ci permetterà di comprendere se, quando ed in
che misura, una sentenza di condanna per product liability emessa da un giudice statunitense
possa essere eseguita in Italia.
Giurisdizione
Una prima condizione per il riconoscimento (e per la eseguibilità in Italia della sentenza)
è data dal fatto che il giudice straniero, in questo caso di uno Stato degli Stati Uniti, possa essere
considerato competente a decidere la causa secondo i principi previsti dall‘ordinamento italiano5.
Si vuole con ciò evitare che un giudice straniero si occupi della causa in base a criteri c.d.
esorbitanti, cioè in casi in cui essa non presenti un legame abbastanza significativo (dal punto di
vista italiano) con quell’ordinamento.
Nel caso della responsabilità da prodotto, riconducibile ad una responsabilità di tipo
extracontrattuale, sussisterà la competenza del giudice americano:
- quando l’impresa od il soggetto convenuto abbia la sede principale negli Stati Uniti, più
precisamente, nello Stato americano dove è stata iniziata l’azione6, oppure vi abbia una sede
secondaria a cui sia preposto un rappresentante autorizzato a stare in giudizio7 ;
oppure
-
quando l’evento dannoso sia avvenuto nel territorio degli Stati Uniti, più precisamente, dello
Stato americano in cui è stata iniziata l’azione8. Come luogo in cui è avvenuto l’evento
dannoso si intende sia il luogo in cui è insorto il danno (ad es. dove è avvenuto l‘incidente
provocato dal difetto del prodotto), sia quello in cui si è verificato il fatto generatore dello
stesso (ad es. dove il prodotto è stato fabbricato o distribuito).
Queste due condizioni sono alternative. Il fatto che il soggetto italiano non abbia sede negli
Stati Uniti, più in particolare, nello Stato del foro, non è da solo sufficiente ad escludere la
giurisdizione del giudice americano, in presenza di altri criteri9.
5
Nel caso in cui, applicando i criteri di giurisdizione italiani, risulti competente il giudice di uno Stato U.S.A.
diverso da quello che ha deciso la causa, riteniamo che il giudice italiano debba comunque negare il riconoscimento
per difetto di giurisdizione, poiché la ripartizione della competenza giurisdizionale tra i singoli Stati americani attiene
alla giurisdizione e non alla competenza territoriale. Se, ad esempio, dal punto di vista italiano, sarebbe stato
competente il giudice dello stato della Florida anziché quello dello Stato del Montana, il giudice italiano dovrebbe
ritenere il giudice del Montana carente di giurisdizione.
6
In base al criterio generale del foro del convenuto previsto dall’art. 3 L. 218/1995.
7
Vedi art.3, 1° comma L. 218/1995.
8
L’art. 3, 2° comma della L.218/1995 rinvia alla Convenzione di Bruxelles e questa, all’art. 5 n. 3 (che si applica
agli illeciti extracontrattuali, detti “quasi-delitti“), prevede la competenza del giudice del luogo in cui l’evento
dannoso è avvenuto.
9
Si veda ad esempio. Cass. 9247/2002 in cui la Suprema Corte, sulla base dell’Art. 5.1 della Convenzione di
Bruxelles del 1968, ha affermato la giurisdizione del giudice americano, poiché il contratto controverso doveva
essere eseguito negli Stati Uniti.
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Nella maggior parte dei casi si tratterà di cause per fatti avvenuti negli Stati Uniti e
pertanto, sotto il profilo della giurisdizione, dal punto di vista dell’ordinamento italiano, non
sussisteranno particolari ostacoli. Ricorrerà, infatti, quasi sempre, almeno uno dei due criteri di
giurisdizione sopra indicati (sede dell’impresa oppure luogo dell’evento dannoso). Il fatto che il
giudice americano abbia affermato la propria giurisdizione sulla base di diversi criteri non rileva.
Oltre che nelle ipotesi indicate, la giurisdizione sussiste quando il convenuto sia comparso
nel processo senza eccepire il difetto di giurisdizione nel primo atto difensivo. Ad esempio
perché, pur partecipando al giudizio, si sia difeso solo nel merito, senza contestare al
giurisdizione del giudice americano10. Se invece il convenuto non compare in giudizio, ciò non
comporterà, dal punto di vista dell’ordinamento italiano, una sua accettazione della giurisdizione
del giudice straniero. Il convenuto non comparso (contumace) potrà quindi contestare la
giurisdizione nella fase del riconoscimento. Questo è vero, tuttavia, come vedremo, solo con
riferimento ai fatti che emergano dalla sentenza e non ad ulteriori circostanze che il convenuto
avrebbe potuto far valere nel giudizio di merito.
Occorre infatti tener presente che il giudizio per il riconoscimento iniziato davanti alla
Corte d’Appello è un giudizio di legittimità. Per accertare la sussistenza dei requisiti per il
riconoscimento la Corte deve attenersi a quanto emerge dalla sentenza, e non può riesaminare i
fatti di causa, ivi compresi i presupposti di fatto della giurisdizione.11.
Questo significa che il convenuto dovrà, avanti al giudice statunitense, non solo contestare
la giurisdizione sulla base dei criteri di giurisdizione previsti dallo Stato americano in questione,
ma anche far emergere quei dati di fatto che potrebbero essere tenuti in considerazione dal
giudice italiano per escludere la giurisdizione nel momento del riconoscimento della sentenza.
Poniamo il caso che, contrariamente a quanto affermato dall’attore, il convenuto abbia
elementi per dimostrare che il fatto dannoso non è avvenuto negli Stati Uniti o nel particolare
Stato in cui è stata intentata l’azione e che pertanto, in assenza di altri criteri di giurisdizione, si
possa per tale motivo contestare la competenza del giudice americano. Se il convenuto non fa
valere questi fatti nel processo americano perché, ad esempio, preferisce rimanere contumace,
oppure perché tralascia di farli emergere nelle sue difese, si vedrà preclusa la possibilità di farli
valere per contestare la giurisdizione anche davanti al giudice italiano del riconoscimento.
Vi potrebbero essere dubbi sulla sussistenza della giurisdizione del giudice statunitense,
quando questo ritenesse esistente un sufficient minimum contact con il proprio ordinamento, tale
da giustificare la personal jurisdiction su una data impresa o individuo, anche se questa/questo
non abbia la sua sede principale negli Stati Uniti o nel particolare Stato in cui è instaurata la
causa, né una sede secondaria a cui sia preposto un rappresentante autorizzato a stare in giudizio.
10
Questo in virtù dell’art. 4 L. 218/1995 che si applica, ai sensi dell’art. 64 a), anche nei confronti della giurisdizione
del giudice straniero.
11
Vedi ancora Cass. 9247/2002. In questa sentenza la suprema corte ha ritenuto che la presenza di una clausola
arbitrale, che non era stata valere nel processo americano, in cui il convenuto si era costituito, non poteva essere
eccepita per contestare la giurisdizione in sede di riconoscimento della sentenza in Italia.
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In questo caso, se l’evento dannoso non è avvenuto negli Stati Uniti o nello Stato dove è
stata iniziata la causa12 perché, ad esempio, si è verificato mentre la vittima si trovava in vacanza
all’estero opure in un altro Stato americano, il giudice italiano potrebbe considerare esorbitante la
giurisdizione affermata dal giudice americano sulla base della “teoria del traffico commerciale”
(stream of commerce theory) od anche della più restrittiva “teoria del collegamento finalizzato
con lo stato” (purposeful connection with the state theory) spiegate nell’Appendice B.
Una analisi caso per caso di tutti i presupposti che possono fondare o escludere la
giurisdizione del giudice statunitense, sia secondo l’ordinamento americano che secondo quello
italiano, permetterà di individuare la difesa più adeguata sul punto.
Conoscenza del giudizio da parte del convenuto. La Convenzione dell’Aja del 1965
Un altro requisito necessario per il riconoscimento di una sentenza straniera è che il
convenuto abbia avuto modo di conoscere l’instaurazione di un giudizio contro di lui secondo le
norme del luogo dove si è svolto il processo13. Il giudice italiano ha perciò il dovere di informarsi
sulle modalità con cui l’atto introduttivo del giudizio doveva essere portato a conoscenza del
convenuto ed accertarsi che siano state rispettate14.
Nei rapporti tra Stati Uniti ed Italia, tali modalità saranno quelle stabilite dalla
Convenzione relativa alla notifica all'estero di atti giudiziari ed extragiudiziari in materia civile o
commerciale, adottata a l'Aja il 15 novembre 1965, ratificata in Italia con Legge 6 febbraio 1981
n. 42.
Tale convenzione istituisce delle Autorità Centrali15 incaricate in ciascuno Stato di
ricevere le richieste di notifica di atti giudiziari provenienti da un altro Stato membro e di darvi
seguito.
L’art. 3 prevede che la richiesta debba essere accompagnata dall’atto giudiziario o dalla copia, il
tutto in duplice esemplare. L’autorità, ai sensi dell’art. 5, procede o fa procedere alla
notificazione o alla comunicazione dell’atto:
a) o secondo le forme prescritte dalla legislazione dello Stato richiesto per la notifica o la
comunicazione degli atti redatti in questo Paese e che sono destinati alle persone che si trovano
sul suo territorio;
b) o secondo la forma particolare chiesta dal richiedente, purché tale forma non sia incompatibile
con la legge dello Stato richiesto.
L’autorità centrale può chiedere che l’atto sia redatto o tradotto nella lingua o in una delle lingue
ufficiali del suo Paese.
Accanto a queste forme di notifica è prevista altresì la possibilità di notifica:
12
e quindi non ricorra l’ulteriore criterio di collegamento del luogo di accadimento dell’evento dannoso.
Art. 64 b) della L. 218/1995
14
Vedi Cass. 13662/2004 la quale ha cassato la sentenza della Corte d’Appello di Bari che aveva dichiarato esecutiva
una sentenza emessa nello Stato di New York, poiché aveva omesso di verificare la conformità all'ordinamento degli
Stati Uniti delle modalità di notificazione in concreto.
15
Per l’Italia l’Ufficio unico degli ufficiali giudiziari presso la Corte d’appello di Roma. Per gli Stati Uniti , a partire
dal 2003, è stata designata la società privata Processing Forwarding International con sede a Seattle.
13
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-
per via consolare (Art. 9), inviando la richiesta insieme all’atto da notificare in duplice
copia con allegata traduzione in italiano e corredata dal modello “elementi essenziali
dell’atto” al Consolato USA rispettivamente competente;
direttamente tramite gli ufficiali ministeriali, funzionari o altre persone competenti dello
Stato di destinazione (Art. 10 c) anche in questo caso allegando alla richiesta l’atto in
duplice copia con traduzione in italiano, oltre al modello “elementi essenziali dell’atto”.
Ricordiamo infine l’Art. 15 della Convenzione in base al quale, in caso di mancata
comparizione del convenuto il giudice è tenuto a soprassedere alla decisione fintanto che non si
abbia la prova:
a) o che l’atto è stato notificato o comunicato secondo le forme prescritte dalla legislazione dello
Stato richiesto per la notificazione o la comunicazione degli atti redatti in tale Paese e destinati
alle persone che si trovano sul suo territorio;
b) o che l’atto è stato effettivamente consegnato al convenuto o nella sua dimora secondo un’altra
procedura prevista dalla Convenzione e che, sia la notificazione o la comunicazione sia la
consegna ha avuto luogo in tempo utile perché il convenuto abbia avuto la possibilità di
difendersi. In ogni caso il giudice può, in caso di urgenza, ordinare misure provvisorie
conservative16.
La mancata osservanza degli adempimenti sopra elencati potrà costituire una ulteriore
difesa nella fase del riconoscimento.
Ordine pubblico. I c.d. punitive damages ed il principio di proporzionalità
Il filtro forse più significativo posto al riconoscimento di sentenze straniere nel nostro
paese è costituito dall’ordine pubblico.
Ciò che suscita maggiori dubbi, circa la compatibilità con l’ordine pubblico di una
condanna per product liability, sono i criteri e la procedura attraverso cui, negli Stati Uniti,
questo tipo di condanne vengono determinate.
Il risarcimento accordato nel caso di product liability, infatti, salvo quanto si è detto e si
dirà circa la recente evoluzione del quadro normativo e giurisprudenziale in materia, comprende
generalmente, varie componenti. Accanto alla condanna ad una somma destinata alla riparazione
del danno (materiale e morale17) effettivamente subito dal danneggiato, vi è la possibilità di
condanna al pagamento ad una somma ulteriore, avente funzione afflittiva e al tempo stesso
deterrente. Tale somma viene commisurata, non tanto all’entità del danno arrecato, ma al fatto
che la condotta del produttore o venditore (o dei loro collaboratori) la quale ha provocato il danno
od ha permesso il suo verificarsi sia particolarmente “reprensibile” perché intenzionale o dolosa,
oppure posta in essere in modo temerario e arbitrario nel disprezzo dei diritti e della sicurezza
16
Gli Stati Uniti si sono avvalsi della facoltà prevista dall’art. 16 di consentire ai propri giudici di decidere la cause,
nonostante non sia stata ricevuta alcuna attestazione che dia atto della notifica o comunicazione o della consegna,
qualora siano adempiute le seguenti condizioni: a) l’atto è stato trasmesso secondo uno dei modi previsti dalla
Convenzione; b) dalla data di invio dell’atto è trascorso un termine che il giudice valuterà in ciascun caso particolare
e che sarà di almeno sei mesi; c) malgrado ogni diligenza utile presso le autorità competenti dello Stato richiesto, non
è stata ottenuta un’attestazione.
17
Quest’ultimo non sempre di facile determinazione, anche nel nostro ordinamento.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}21
altrui. Come abbiamo detto, il concetto di reprensibilità viene interpretato in modo molto
restrittivo, richiedendosi in molti casi una condotta che vada oltre una negligenza grave.
Questa componente o quota del risarcimento è costituita dai c.d. punitive ed exemplary
damages, fissati talvolta in cifre esorbitanti agli occhi del giurista europeo, ed avente appunto,
funzione punitiva ed esemplare.
La dottrina e la giurisprudenza europee hanno assimilato tale tipo di risarcimento ad una
sanzione di tipo penale, con la particolarità, tuttavia, che la somma dovuta dal condannato non va
a favore dello Stato, ma del privato cittadino (o del gruppo di privati cittadini) promotore
dell’azione.
Tale tipo di risarcimento, estraneo ai sistemi europei continentali, viene generalmente
considerato contrario all’ordine pubblico, sia pure con motivazioni diverse.
Una sentenza della Corte d’Appello di Venezia del 2001, costituisce ad oggi l’unico
precedente noto sul tema. Essa ha recepito l’orientamento riportato, respingendo la domanda di
delibazione (era allora vigente la disciplina anteriore alla L. 218/1995) di una sentenza di
condanna della Corte della Contea di Jefferson (Alabama).La sentenza ha affermando che quando
il risarcimento non è semplicemente teso ad una riparazione del danneggiato, ma ha una funzione
afflittiva e deterrente, come nel caso dei punitive damages, esso contrasta con l’ordine pubblico,
poiché comporta una surroga del privato nella potestà punitiva dello Stato, sconosciuta al nostro
ordinamento, ed un arricchimento ingiustificato del danneggiato.
La valutazione del carattere afflittivo o meno del risarcimento dipenderà spesso dal suo
ammontare. Come emerge chiaramente dalla sentenza della Corte di Venezia, si presume che il
giudice del riconoscimento confronti, anche se in modo non analitico, il risarcimento che sarebbe
stato accordato in Italia, con quello concesso dal giudice americano.
La regola che se ne deduce sembra essere la seguente:
quando il risarcimento accordato dal giudice americano, a titolo di punitive o exemplary
damages, ma anche di danno morale, non è proporzionale al danno effettivamente subito
dal danneggiato, e sia quindi suscettibile di assumere natura punitiva, esso potrà essere
negato (o ridotto) in sede di riconoscimento della sentenza.
La sentenza citata riguardava un produttore di fibbie di chiusura di caschi per motocicli,
convenuto dall’erede della vittima di un incidente stradale. La vittima era rimasta uccisa a seguito
della contusione alla testa riportata nella caduta da un motociclo, durante la quale, a causa di un
asserito difetto della fibbia, il casco si era slacciato.
La decisione fu emessa a seguito di un procedimento iniziato, oltre che nei confronti del
produttore di fibbie italiano, anche contro il conducente del veicolo che aveva provocato
l’incidente e delle società produttrice e distributrice del casco. Le altre controparti erano però
giunte ad una transazione nel corso del giudizio, il quale era proseguito, dunque, nei confronti del
solo produttore italiano.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}22
La sentenza conteneva una condanna per 1 milione di dollari per la negligente
progettazione del casco nei confronti dell’impresa convenuta e non faceva cenno, tuttavia, ai
criteri adottati per pervenire alla quantificazione del danno, né al fatto se, nella quantificazione, si
fosse tenuto conto della corresponsabilità dei precedenti convenuti.
Altre ipotesi di danni punitivi. Violazione della normativa antitrust e concorrenza
sleale
Quanto appena detto circa il criterio di proporzionalità ed la natura compensativa del
risarcimento nel nostro ordinamento, riteniamo debba valere anche quando venga richiesto il
riconoscimento di una sentenza straniera che, anche al di là delle ipotesi finora considerate,
conceda risarcimenti che vadano perciò oltre ad una mera riparazione del danno.
Ci riferiamo, in particolare, ai c.d. treble o triple damages, che possono essere accordati,
negli Stati Uniti, in caso concorrenza sleale o di violazione della normativa antitrust (ad es.,
Sherman Act), od ai punitive damages concessi fuori dai casi di responsabilità da prodotto,
allorché sia riscontrabile una condotta particolarmente scorretta o riprovevole del
danneggiante.Famoso è il caso Texaco Inc. v Penzoil, nel quale Texaco fu condannata, oltre ai
danni compensativi per sette miliardi di dollari, a risarcire ulteriori 3 miliardi di dollari a titolo di
punitive damages (ridotti ad 1 milione in appello), per aver indotto la società Getty Oil a non
adempiere un contratto di vendita di azioni precedentemente stipulato con Penzoil.
Nel nostro ordinamento, sia nel caso di violazione del diritto antitrust18, sia nel caso di
danni per i quali non è possibile una immediata quantificazione patrimoniale (come per il danno
all’immagine19 derivante da atti di concorrenza sleale), i giudici hanno ribadito la natura
compensativa del risarcimento. Esso infatti deve essere comunque determinato, sia pure in via
equitativa, in relazione ad una perdita potenziale od effettivamente subita. Anche in queste
ipotesi, infatti, la valutazione del danno è pur sempre legata ad un criterio di proporzionalità e
non può avere natura affittiva.
Pertanto, pur non risultando, ad oggi, precedenti sul punto, riteniamo che, anche in queste
ipotesi, qualora il giudice del riconoscimento ravvisi che la sentenza del giudice statunitense (o di
un altro Stato) abbia determinato il risarcimento in modo non proporzionale alla lesione subita dal
danneggiato, così da avere natura punitiva od esemplare, molto probabilmente negherà il
riconoscimento o lo accorderà in misura parziale.
Il jury trial e la mancanza di motivazione
Un’ulteriore questione che è stata considerata anche nella sentenza citata (Corte d’Appello
di Venezia del 2001), è data dal fatto che, negli Stati Uniti, le sentenze di condanna per
responsabilità da prodotto sono spesso emesse nel corso di un jury trial, ovvero di un
18
Corte di Appello di Torino, 6 luglio 2000 - Soc. Indaba Incentive Company c. Soc. Juventus F.C. in Danno e resp.
2001, 46 nota (BASTIANON; ROSCIONI); Corte appello Milano, 24 dicembre 1996 - Soc. Telesystem c. Soc. Telecom
Italia in Dir. informatica 1997, 389.
19
Corte Conti, sez. riun., 23 aprile 2003, n. 10/Q.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}23
procedimento nel quale l’organo giudicante è costituito da una giuria popolare20. La sentenza
espressa dalla giuria, composta da gente comune, è spesso priva di motivazione e, può non
contenere, come nel caso citato, una specifica indicazione delle componenti del risarcimento.
La mancanza di motivazione non viene considerata di per sé un ostacolo al
riconoscimento in Italia di una sentenza straniera21. Tale mancanza impedirà tuttavia il
riconoscimento quando, a causa di essa, non sia possibile stabilire se ed in quale misura la
sentenza contenga una condanna per punitive damages, considerati contrari all’ordine pubblico.
Nel caso di specie la Corte di Appello di Venezia ha ritenuto che l’ammontare
considerevole del risarcimento e la particolare qualità del danneggiante (produttore) lasciavano
supporre che si trattasse di una condanna per punitive damages ed ha quindi negato il
riconoscimento.
Se, invece, la sentenza in questione, pur priva di motivazione, avesse permesso di
individuare le singole voci del risarcimento, si potrebbe pensare che la Corte avrebbe
riconosciuto in maniera parziale la sentenza22.
Rispetto dei diritti essenziali della difesa e class action
Un altro profilo sotto il quale il giudice italiano è tenuto ad esaminare la sentenza di un
giudice straniero è quello del rispetto dei diritti essenziali della difesa. Ciò presuppone non solo
che il convenuto sia stato informato dell’inizio di un procedimento nei suoi confronti, ma anche
egli sia stato messo in condizioni di difendersi in modo adeguato nel corso di tale procedimento.
Questo in virtù del principio costituzionale secondo cui la difesa è un diritto inviolabile in ogni
stato e grado del procedimento (art. 24 Cost.).
Un problema particolare si pone nel caso di procedimenti per responsabilità da prodotto
avviati a seguito di una c.d. class action, ovvero di un’azione promossa da un c.d. class
representative, cioè da un soggetto che si fa portavoce di un gruppo di persone danneggiate, ad
esempio, a causa un difetto di progettazione di un determinato prodotto. La sentenza che decide
sulla controversia è destinata ad avere effetto contro un numero anche elevatissimo di persone
che, su propria richiesta, verranno dichiarate rientranti nella stessa categoria di danneggiati
attraverso una certification dell’autorità giudiziaria ed ai quali verrà assegnata una quota del
risarcimento collettivamente determinato.
Nei confronti dei soggetti diversi dal representative, i quali non partecipano nel processo,
il convenuto non potrà, di fatto, esercitare la propria difesa. Non potrà infatti interrogare
testimoni, né contraddire su circostanze proprie al caso singolo riguardanti un soggetto rimasto
fuori dal processo. L’esame di tali circostanze potrebbe magari portare, in concreto, ad una
20
Negli Stati Uniti la parte ha il diritto, costituzionalmente garantito per processi di valore superiore ai 20 $, di
essere giudicata da una giuria.
21
Pur essendo, infatti, l’obbligo di motivazione previsto da una norma costituzionale del nostro ordinamento (art.
111 Cost.), tale disposizione rientra nel c.d. ordine pubblico interno, e non si applica al riconoscimento dei
provvedimenti stranieri. Vedi Cass. 9247/2002; App. Venezia, 15 ott. 2001, cit.
22
Come avvenuto nella sentenza del Bundesgerichtshof 4 giugno 1992 in Neue Juristische Wochenschrift.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}24
esclusione di responsabilità del produttore o ad accertare un concorso di responsabilità con il
danneggiato, con potenziali conseguenze anche sull’ammontare del risarcimento.
Questa limitazione del diritto di difesa viene ritenuta contraria al principio
dell’inviolabilità della difesa e quindi ostativa al riconoscimento. Per questi motivi, una sentenza
di risarcimento danni per responsabilità da prodotto emessa negli Stati Uniti a seguito di una
class action potrà difficilmente essere eseguita in Italia.
Il fatto stesso che la sentenza possa avere effetto contro soggetti che non sono stati parte
del processo, risulta in aperto contrasto con quanto previsto dal nostro Codice Civile all’art. 2909
secondo cui la sentenza non ha effetto che tra le parti, i loro eredi, ed aventi causa. Di qui un
ulteriore ostacolo, secondo la nostra dottrina23, al riconoscimento in Italia di sentenze emesse a
seguito di class action, le quali invece, nel loro ordinamento di origine hanno effetto contro una
intera categoria di persone.
Un altro problema che si pone nel caso delle class action per product liability, è dato dai
criteri di determinazione del danno, che appaiono difficilmente conciliabili con il principio di
proporzionalità tra danno e risarcimento proprio del nostro ordinamento.
Nelle class action infatti, il convenuto può essere condannato per importi corrispondenti
non solo al diritto dell’attore formale, cioè del class representative, ma anche di tutta una
categoria di soggetti che per lo più, in questa fase, non saranno neppure nominativamente
identificabili. Questo comporta che il risarcimento venga determinato in modo complessivo,
generalmente sulla base di dati statistici, ma senza essere proporzionato al danno effettivamente
subito dai singoli danneggiati.
In ciò si ravvisa, oltre ad un contrasto con il principio generale di proporzionalità sancito
in varie norme del nostro ordinamento (Art. 1223, 2056, 2058, 2059 C.C.), anche un’ulteriore
limitazione del diritto di difesa. Il convenuto, infatti, nei confronti dei soggetti che rimangono
fuori dal processo, si troverà nell’impossibilità di contraddire oltre che sulla sussistenza o meno
di un diritto al risarcimento, anche sull’ammontare del danno subito da tale gruppo indeterminato
di soggetti.
Conclusioni
Come abbiamo potuto vedere in questo capitolo, sussistono ad oggi numerose ragioni che
inducono a dubitare della riconoscibilità ed eseguibilità in Italia di sentenze di condanna per
product liability, emanate sia a seguito di azioni individuali sia, soprattutto, a seguito di class
action. Tali impedimenti, che trovano fondamento in principi generali del nostro diritto civile e di
procedura civile e che sono radicati nel nostro ordinamento costituzionale (principio di
proporzionalità, efficacia del contraddittorio tra le parti, diritto di difesa), difficilmente potranno
essere superati dalla giurisprudenza.
23
Vedi RESCIGNO, “Sulla compatibilità tra il modello processuale della «class action» ed i principi fondamentali
dell’ordinamento giuridico italiano, in Giur. It, 2000, 2224 ss.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}25
Anche un intervento normativo che preveda, ad esempio, l’introduzione di una class
action a tutela del consumatore (di cui da tempo si parla in ambito comunitario) dovrà
necessariamente tener conto della diversa tradizione dei paesi europei rispetto agli Stati Uniti in
materia di risarcimento del danno ed in particolare del principio di proporzionalità, che
costituisce anche uno dei principi fondamentali affermati dalla giurisprudenza della Corte di
Giustizia delle Comunità Europee.
Occorre tuttavia tener conto anche delle recenti riforme attuate in numerosi Stati degli
U.S.A. e di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti. Queste riforme mostrano una tendenza a
limitare l’applicazione dei punitive damages ed a riportare i risarcimenti per responsabilità da
prodotto entro parametri meno lontani da quelli propri del nostro ordinamento.
Ciò, se da un lato può portare ad una maggiore tranquillità da parte del produttore od esportatore
italiano, dall’altro lato può significare anche una maggiore possibilità che sentenze di condanna
per responsabilità da prodotto emanate negli Stati Uniti vengano riconosciute ed eseguite,
quantomeno in modo parziale, in Italia. Questo vale in particolare nel caso di azioni individuali,
le quali non incontrano i limiti che abbiamo visto per le class action.
Dal punto di vista difensivo, pertanto, spesso potrà essere consigliabile spiegare le
proprie difese già nel processo davanti al giudice statunitense anziché limitarsi ad “attendere il
passaggio del cadavere del nemico”, attaccando la sentenza straniera solo nella fase del
riconoscimento. Questo soprattutto quando:
- si possa prevedere che, nel caso di condanna, la sentenza che verrà emanata soddisfi i requisiti
per il riconoscimento in Italia e, naturalmente
- si abbiamo buoni argomenti di fatto per dimostrare la mancanza di un comportamento doloso,
negligente o imprudente dell’impresa convenuta o dei propri collaboratori.
Se non ci si difende nel processo di merito negli Stati Uniti, infatti, tali argomenti di fatto non
potranno più essere fatti valere in sede di riconoscimento della sentenza in Italia. Questo vale,
come abbiamo visto, anche per quelle circostanze di fatto che possano portare ad escludere la
giurisdizione e che altrimenti non potrebbero essere tenute in considerazione dal giudice
attraverso un esame formale del provvedimento straniero.
La strategia difensiva migliore potrà in ogni caso essere messa a punto solo attraverso una
attenta analisi della fattispecie concreta e mediante una adeguata collaborazione tra il legale
americano e l’avvocato italiano.
VIII. MISURE CHE LE AZIENDE POSSONO ADOTTARE PER RIDURRE IL
RISCHIO DI RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO
Queste misure sono importanti al pari delle tendenze e degli sviluppi descritti in questa
guida.
Ci sono un numero di cose che le aziende possono fare per ridurre ulteriormente la loro
esposizione ad una possibile responsabilità da prodotto negli Stati Uniti, nonché quella dei loro
manager e titolari. Esse hanno a disposizione tutta una serie di misure, tra le quali, ad esempio:
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}26
•
considerare la sottoscrizione di una polizza che copra la responsabilità da prodotto nel
territorio degli USA;
•
strutture societarie potenzialmente favorevoli;
•
stabilire e mantenere certe procedure o discipline interne, adottare sistemi di
registrazione dei dati;
•
inserire determinate disposizioni nei contratti con fabbricanti, distributori, agenti di
vendita, con i partners delle joint ventures e simili;
•
stabilire determinate disposizioni nelle “ condizioni generali di vendita” della società;
•
stabilire procedure adeguate di replica di fronte a pretese potenziali od attuali per
responsabilità da prodotto;
•
consulenze legali periodiche.
L’avvocato americano può assistere presentando, selezionando, sviluppando e
implementando le misure adatte per una particolare società.
Tali misure ridurranno non solo il rischio “americano” per responsabilità da prodotto, ma
anche il rischio globale per una azienda, per i manager e per i proprietari.
Una discussione sulle tattiche e strategie che una società italiana (o la sua controllata
americana) possa adottare nel caso in cui venga colpita da un’azione per responsabilità da
prodotto negli Stati Uniti o ne sia minacciata, va oltre lo scopo di questa guida. Sull’argomento
faremo solamente questi pochi cenni. Se venite contattati da un attore (attuale o potenziale) o dal
legale dell’attore riguardo ad una attuale o potenziale causa per responsabilità da prodotto, non
replicate, né oralmente, né per iscritto. Piuttosto contattate immediatamente un avvocato
americano di esperienza il quale vi potrà consigliare sul cosa fare. A volte il legale americano
potrà preparare per voi una replica. Non di rado il legale del potenziale attore vi invierà una
richiesta di sottoscrivere e restituire un documento col quale rinunciate alla notifica o con cui
permettete che la notifica vi sia fatta in modo semplificato (es. per posta). Se il vostro legale
americano non vi dà istruzioni in senso contrario, non dovete aderire a questa richiesta poiché,
normalmente, l’attore, per ottenere una valida notifica nei vostri confronti, dovrà andare incontro
ad una noiosa procedura formale che potrà richiedere diversi mesi. Il fatto che l’attore abbia
presentato un’azione davanti ad un determinato tribunale americano non significa che il tribunale
possa procedere nei vostri confronti, parte italiana. Quale elemento importante per ottenere la
“giurisdizione personale” su di voi, l’attore dovrà effettuare una valida notifica dell’atto di
citazione e fornire prova di ciò al tribunale.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}27
APPENDICE A
SINTESI DELLE RIFORME DELLE LEGISLAZIONI STATALI APPLICABILI
ALLE CONTROVERSIE PER RESPONSABILITÀ DA PRODOTTO
Note: Gli Stati vengono qui indicati in ordine alfabetico, quindi l’ordine non riflette quelli
che hanno adottato le riforme più incisive o le più recenti.
Questo riepilogo non deve essere inteso come una presentazione completa ed esaustiva di
tutte le riforme stati in questa materia.
Alabama
•
Riforma dei danni punitivi
Nei casi di danni fisici: i danni punitivi sono limitati ad un massimo di 3 volte i danni
compensativi accordati oppure a 1,5 milioni US$.
Nella maggior parte dei casi in cui non vi sono danni fisici: i danni punitivi sono limitati
ad un massimo di 3 volte i danni compensativi accordati oppure a 500.000 US$, tranne
contro le imprese con patrimonio netto (net worth) inferiore a 2 milioni di dollari, essendo
in questo caso limitati ad un massimo di 50.000 US$ oppure al 10% del patrimonio netto
fino ad un massimo di 200.000 US$.
Viene prevista una indicizzazione dei tetti massimi dei danni punitivi ogni tre anni.
Per dar luogo ad un risarcimento dei danni punitivi colui che agisce in giudizio deve
fornire prove chiare e convincenti del fatto che il convenuto ha agito dolosamente.
Viene vietata la responsabilità solidale tra convenuti per i danni punitivi, tranne che per
comportamenti illeciti che abbiano causato la morte, per la volontaria inflizione di un
patimento fisico e per le class actions.
•
Riforma della competenza territoriale
Vengono adottate misure per ridurre il “forum shopping” nelle cause contro le società.
(Riforma legislativa del 1999)
Alaska
•
Riforma dei danni punitivi
Pone un tetto massimo ai risarcimenti dei danni punitivi nella maggior parte dei casi fino
a 3 volte i danni compensativi accordati, oppure fino a 500.000 US$. Se l’azione illecita
del convenuto è stata motivata da ragioni di guadagno, il tetto massimo è fino a 4 volte i
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}28
danni compensativi oppure fino a 7 milioni di dollari.
Per ottenere una condanna ai danni punitivi l’attore deve fornire attraverso una prova
“chiara e convincente” che il convenuto ha agito con “indifferenza avventata”, oppure ha
tenuto una condotta “oltraggiosa”.
Nella quantificazione di un eventuale diritto al risarcimento del danno non si può tener
conto deli onorari degli avvocati dell’attore in caso di vittoria.
Per la determinazione del risarcimento dei danni punitivi è necessario un procedimento
separato.
•
Riforma del risarcimento dei danni non economici
Viene fissato un tetto per i danni non economici per la maggior parte delle singole lesioni
o per la morte fino ad un massimo di 400.000 US$ o di 8.000 US$ per ogni anno di
aspettativa di vita. Tuttavia, nel caso di impedimento fisico permanente o di grave
deturpazione, il tetto è fino ad un massimo di un milione di dollari oppure di 25.000 US$
per ogni anno di aspettativa di vita della persona.
•
Concorso di colpa; responsabilità solidale
Viene applicata una distribuzione comparativa della colpa tra coloro che sono parte e
coloro che non lo sono. Viene vietata l’imposizione della responsabilità solidale per il
risarcimento dei danni.
•
Riforma dei termini di decadenza
Richiede che l’azione sia iniziata entro 10 anni (con alcune eccezioni e sfumature)
(Riforma risalente prevalentemente al 1997)
Arizona
•
Riforma dei danni punitivi
L’attore deve sostenere la sua richiesta di risarcimento dei danni punitivi attraverso prove
chiare e convincenti.
Per i prodotti farmaceutici e le apparecchiature mediche approvati dalla FDA il rispetto
degli standard fissati dalla FDA è sufficiente come difesa contro la concessione del
risarcimento danni (FDA = Food and Drug Administration, l’ente federale per il controllo
dei prodotti alimentari e farmaceutici).
•
Riforma relativa alla responsabilità solidale
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}29
La condanna ad una responsabilità solidale per danni è nella maggior parte dei casi
inammissibile. Eccezioni si hanno nel caso di comportamenti dolosamente illeciti
(intentional torts) o di rifiuti pericolosi.
(Giurisprudenza e legislazione del 1989 e del 1987)
Arkansas
•
Riforma dei danni punitivi
I danni punitivi sono limitati ad un massimo di 250.000 US$ oppure fino a 3 volte i danni
compensativi, comunque non oltre 1 milione di dollari.
Si richiede un procedimento separato per la determinazione dei danni punitivi.
Si rende più gravoso l’onere della prova per imporre i danni punitivi, richiedendosi una
prova “chiara ed convincente” di una frode effettiva, di una condotta intenzionale o
premeditata.
•
Riforma della responsabilità solidale
Un convenuto ritenuto responsabile per un grado di colpa pari dall’1% al 10% è
responsabile in quella misura percentuale anche per il risarcimento accordato. Ad un
convenuto ritenuto responsabile per un grado di colpa dall’11% al 50% può essere
imputato un ulteriore 10% del risarcimento, ed ad un convenuto con un grado di colpa dal
50% al 99%, una percentuale aggiuntiva del 20%. Questo vale in tutti questi casi,
nell’ipotesi in cui l’altro o gli altri convenuti ritenuti corresponsabili non siano in grado di
pagare la propria quota di risarcimento.
•
Riforma della competenza territoriale
Viene limitata la competenza delle corti dell’Arkansas ai distretti giudiziari nei quali è
avvenuta l’azione illecita, in quelli in cui risiede l’attore oppure il convenuto.
(Riforma legislativa del 2003)
California
•
Riforma dei danni punitivi
L’attore, per far valere una pretesa al risarcimento dei danni punitivi deve dimostrare che
il convenuto ha agito con violenza, inganno o dolo.
Il riconoscimento e la quantificazione del risarcimento del danno deve avvenire in un
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}30
separato procedimento.
•
Riforma relativa alla responsabilità solidale
Nel caso di danno non patrimoniale è inammissibile la condanna per una responsabilità
solidale.
•
Riforma relativa ad azioni concernenti prodotti per loro natura pericolosi
Prodotti, che sono per loro natura pericolosi, così come prodotti alimentari con un alto
contenuto di colesterolo, alcool e sigarette, non possono dar luogo ad un’azione per
responsabilità da prodotto.
(Riforma del 1987 e del 1986)
Colorado
•
Riforma dei danni punitivi
I danni punitivi non possono superare l’ammontare dei danni compensativi.
Tuttavia, se la condotta illecita continua nel corso del giudizio la corte può aumentare la
condanna al risarcimento dei danni punitivi fino a 3 volte i danni compensativi.
Per ottenere i danni punitivi l’attore deve provare “oltre ogni ragionevole dubbio” che la
condotta del convenuto era intenzionale ed in mala fede.
La corte può ridurre o eliminare una condanna per danni punitivi se l’effetto deterrente
verso una condotta illecita futura può essere ottenuta senza la condanna.
•
Riforma dei danni non economici
Vengono limitati i risarcimenti dei danni non economici ad un massimo di 250.000 US$, a
meno che la corte non ritenga, sulla base di una prova “chiara e convincente” che sia
giustificabile un risarcimento maggiore, non comunque superiore a 500.000 US$.
Viene limitato il risarcimento dei danni non economici nelle cause per inadempimento
contrattuale (comprese riguardanti la garanzia per il prodotto), stabilendo che tale
risarcimento può essere accordato solo se ammesso specificatamente dal contratto in
questione.
•
Riforma sul venditore non produttore incolpevole
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}31
Vieta le azioni di responsabilità da prodotto contro parti che non siano state fabbricanti
del prodotto.
•
Riforma della difesa
Si previene la proposizione di azioni per responsabilità da prodotto nel caso in cui l’attore
abbia utilizzato il prodotto in modo improprio, o quando il prodotto sia stato corredato da
adeguate avvertenze o istruzioni che, se osservate, avrebbero evitato la lesione, la morte o
il danno alla proprietà.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Viene abolita la responsabilità solidale riguardo a tutti i danni tranne quando vi sia stato
concorso volontario nella condotta illecita.
•
Riforma sulla tempestiva offerta di transazione
Si richiede all’attore di pagare le spese legali ed i costi del convenuto se l’attore rifiuta
una proposta di transazione del convenuto, procede in giudizio ed ottiene una condanna
per una somma inferiore a quella offerta nella proposta di transazione rifiutata.
•
Riforma della legislazione sull’obesità
I fabbricanti, i distributori e rivenditori (ed altri) di cibo o le loro associazioni non
possono essere ritenute responsabili per pretese riguardanti l’aumento di peso o simili
causa dal consumo a lungo termine di cibo, a meno che la pretesa non sia fondata su una
violazione di normative federali o statali sulla marcatura od etichettatura dei prodotti e la
lesione sia stata causata da tale violazione.
(Riforme del 1986, 1987, 2003 e del 2004).
Connecticut
•
Vengono limitati i danni punitivi nelle cause per responsabilità da prodotto fino ad un
massimo di due volte l’ammontare dei danni compensativi.
•
Viene vietata la responsabilità solidale per i danni non economici, tranne quando la quota
del risarcimento imputata al convenuto corresponsabile non sia recuperabile.
(Riforma legislativa del 1986-1987)
Florida
•
Riforma dei danni punitivi
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}32
Vengono limitati i danni punitivi fino ad un massimo di 3 volte l’ammontare dei danni
compensativi, oppure a 500.000 US$. Laddove, tuttavia, la condotta illecita del convenuto
sia stata motivata da un guadagno economico ingiustificabile o la probabilità della lesione
era conosciuta dal convenuto, il limite ai danni punitivi è fissato fino ad un massimo di 4
volte i danni compensativi accordati, oppure a 2 milioni di dollari.
Si richiede all’attore di dimostrare attraverso una prova chiara e convincente che la
condotta illecita del convenuto era intenzionale o gravemente negligente.
La legislazione tratta inoltre delle circostanze in cui un datore di lavoro può essere
ritenuto responsabile per la condotta di uno dipendente.
•
Riforma dei termini di decadenza
L’azione per responsabilità da prodotto deve essere iniziata entro 12 anni per prodotti che
hanno durata d’uso di 10 anni o meno a meno che una garanzia specifica non preveda una
durata maggiore ai 12 anni. Regole speciali con termini più lunghi valgono per aeroplani
ed imbarcazioni utilizzate per scopi commerciali.
I termini di decadenza suddetti non sono applicabili, tra l’altro, a controversie riguardanti
difetti occulti, ed a casi nei quali i produttori, per mezzo dei loro funzionari, direttori,
amministratori e managers, hanno posto in essere una condotta positiva per celare il
difetto del prodotto.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
La legislazione della Florida esclude la responsabilità solidale.
•
Riforma delle “Class Actions”
Vieta ad non residenti della Florida di agire in giudizio in Florida a meno che la pretesa
non sia maturata o sorta nello Stato della Florida. Richiede inoltre che l’attore provi i
danni effettivi per poter continuare ad utilizzare certi tipi di class action.
•
Presunzione sulla colpa nell’assunzione
Per legge, in favore del datore di lavoro convenuto è prevista una presunzione
(confutabile - non assoluta) di non colpevolezza nella scelta dei dipendenti assunti.
(Riforma del 1999)
Georgia
•
Riforma dei danni punitivi
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}33
Viene limitata la responsabilità per danni punitivi fino ad un massimo di 250.000 US$ a
meno che l’attore non provi che il convenuto ha agito con lo specifico intento di
provocare la lesione. L’attore deve dimostrare di aver titolo al risarcimento dei danni
punitivi attraverso una prova “chiara e convincente”.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Le riforme del 2005 hanno eliminato la responsabilità solidale in tutti i casi di illecito
civile, facendo in modo che le giurie decidano per quale percentuale di colpa il convenuto
deve essere ritenuto responsabile. Finora la responsabilità solidale era negata solo in certi
casi quando veniva dimostrato un concorso di colpa dell’attore.
Riforma sulle controversie riguardanti l’obesità
I produttori, rivenditori ed alcuni altri soggetti che hanno a che fare con prodotti
alimentari sono esentati dalla responsabilità per il consumo a lungo termine di cibo, a
meno che l’azione non sia fondata su una effettiva violazione di una normativa federale o
statale sulla adulterazione o non conforme marcatura o su certe altre violazioni di norme
federali o statali.
•
Riforma sulla competenza territoriale
Le corti della Georgia possono negare di conoscere cause civili (ad es. per responsabilità
da prodotto) iniziate da soggetti non residenti in Georgia tenendo conto di dove la pretesa
è sorta; di dove si trovano i testimoni; la residenza delle parti; se l’attore sta cercando di
raggirare un termine di decadenza dell’azione di un altro Stato; e se, in generale, la
Georgia è o meno un foro appropriato per l’azione.
•
Incoraggiamento di una composizione stragiudiziale
Le riforme del 2005 richiedono ad una parte in causa di pagare le spese legali dell’altra
parte se la prima rifiuta l’offerta di una composizione stragiudiziale della controversia da
parte di quest’ultima.
•
Azioni frivole o temerarie
Le giurie possono decidere che una azione è frivola (priva di ogni reale sostanza e
fondamento nel merito) e, in questo caso, condannare la parte soccombente a pagare le
spese legali dell’altra parte.
(Riforme del 2005, 2004, 2003 e precedenti)
Hawaii
•
Riforma dei danni non patrimoniali
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}34
Per particolari tipi di danni non patrimoniali “dolore fisico e sofferenza” c’è un limite di
legge di 375.000 US$
(Riforma legislativa del 1986)
Idaho
•
Riforma dei danni punitivi
Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi ad un massimo di 250.000 US$ oppure a
3 volte l’ammontare dei danni compensativi accordati.
Per ottenere la condanna al risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare con
una prova schiacciante che la condotta del convenuto è stata oppressiva, fraudolenta,
avventata, maliziosa od oltraggiosa.
•
Riforma dei danni non economici
Vengono limitati nel caso di lesioni personali (corporali) ad un massimo di 250.000 US$.
Nei casi di lesioni non corporali, i danni non economici sono limitati a un massimo di
400.000 US$.
•
Riforma della legislazione sull’obesità
Simile alla legislazione del Colorado e della Georgia –vedi sopra.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Bandisce la responsabilità solidale tra i convenuti riguardo a tutti i tipi di danno. Le
eccezioni riguardano prodotti medici e farmaceutici e i cosiddetti “illeciti intenzionali”.
(Principali riforme del 2003-2004, alcune precedenti).
Illinois
•
Riforma dei danni punitivi
Nell’atto di citazione iniziale l’attore non può far valere alcuna pretesa al risarcimento dei
danni punitivi. Deve prima convincere il giudice che, alla fine del processo sussiste, per
lui una ragionevole possibilità di ottenere in suo favore il risarcimento per danni punitivi.
Per ottenere i danni puntivi l’attore deve dimostrare che il convenuto ha agito
“dolosamente” e “in modo del tutto irresponsabile”.
(Riforma legislativa del 1986)
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}35
Indiana
•
Riforma dei danni punitivi
Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi ad un massimo di 3 volte l’ammontare
accordato per i danni compensativi o a 50.000 US$.
•
Riforma sulla difesa del venditore non produttore
Le azioni per responsabilità da prodotto basate su una responsabilità oggettiva (“strict
liability”) possono essere fatte solo contro il fabbricante del prodotto.
•
Riforma delle norme sulla responsabilità da prodotto
Viene stabilita una presunzione non assoluta che il prodotto non è difettoso se:
1. il suo produttore ha rispettato le direttive di sicurezza riconosciute dallo “stato
dell’arte”; oppure
2. il suo produttore ha rispettato gli standard stabiliti dal governo degli Stati
Uniti.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Bandisce la responsabilità solidale nelle cause per responsabilità da prodotto.
(Riforma legislativa del 1995)
Iowa
•
Riforma dei danni punitivi
Per ottenere i danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso prove chiare, convincenti e
soddisfacenti che la violazione è stata commessa dal convenuto dolosamente e con
irresponsabile e totale noncuranza dei diritti o della sicurezza degli altrui.
•
Nessuna responsabilità per mancato avvertimento su rischi generalmente noti;
Istruzioni/avvertimenti adeguati
La riforma legislativa stabilisce che:
•
un produttore, venditore, progettista, fornitori di specifiche tecniche, assemblatore
o distributore non incorre in alcuna responsabilità per non aver avvertito circa
rischi e misure preventive del rischio che devono ritenersi ovvie, o generalmente
conosciute da parte dei prevedibili utilizzatori del prodotto; e
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}36
•
un prodotto che nel suo utilizzazione è ragionevolmente sicuro e che porti o sia
accompagnato da istruzioni e avvertimenti ragionevoli e visibili e che, quando
queste istruzioni o questi avvertimenti siano seguiti, non verrà considerato
difettoso o irragionevolmente pericoloso per mancanza di avvertimenti o
istruzioni.
La questione se i rischi o le misure di prevenzione del rischio erano ovvie o generalmente
conosciute, e se l’avvertimento o le istruzioni erano ragionevoli e visibili è decisa
attraverso la valutazione dei dati di fatto (normalmente da una giuria).
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Non vi è responsabilità solidale per i convenuti, che sono ritenuti colpevoli con
percentuale di corresponsabilità inferiore al 50%. Con una corresponsabilità maggiore od
uguale al 51% il convenuto è ritenuto responsabile solidalmente per il 100%
dell’ammontare del risarcimento riconosciuto.
(Riforma legislativa del 2004, 1998, 1997 e 1987)
Maryland
•
Riforma dei danni non economici
Il risarcimento dei danni non economici è stato limitato ad un massimo di 500.000 US$,
tranne nel caso azioni illecite che abbiano causato morte con due o più beneficiari, nel
qual caso il limite è di 700,000 US$.
(Riforme legislative del 1986 e del 1994)
Michigan
•
Il risarcimento dei danni non economici per responsabilità da prodotto in casi in cui non
vi sia stata morte o perdità di funzioni vitali è stato limitato a 280.000 US$; e se include
l’una o gli altri, ad un massimo di 500.000 US$.
•
Viene abolita la responsabilità solidale dei convenuti nelle cause per responsabilità da
prodotto.
•
Vengono stabilite per legge alcune difese per le controversie riguardanti responsabilità da
prodotto, compreso il rispetto di standard governativi, incluse le norme della FDA (Food
& Drug Administration), e difese a disposizione del venditore non produttore incolpevole.
•
Si prevede un controllo della competenza per territorio nelle cause per responsabilità da
prodotto.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}37
(Riforma legislativa del 1995).
Minnesota
•
Riforma dei danni punitivi
Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una
prova chiara e convincente che il convenuto ha agito deliberatamente con noncuranza dei
diritti altrui. A richiesta del convenuto la determinazione dei danni puntivi deve essere
fatta in un procedimento separato.
È sempre possibile, anche in appello, la revisione di tutte le condanne a danni punitivi.
L’attore non può invocare il risarcimento dei danni punitivi nella pretesa originaria;
l’attore può farlo solo modificando la domanda originaria dopo aver convento il giudice
che c’era una motivazione ragionevole per la richiesta dei danni punitivi (la richiesta deve
dimostrarsi prima facie fondata).
•
Riforma dei danni non economici
Il risarcimento di tipi particolari di danni non economici, ciò è, per angoscia emotiva,
imbarazzo o pregiudizio alla vita di relazione, viene limitato ad un massimo di 400.000
US$. Nessun massimo esiste per altri tipi di danni non economici, ad es., “pain and
suffering”.
•
Riforma sul concorso di colpa
Il concorso di colpa e la distribuzione del risarcimento basata su di esso viene esteso ai
danni economici.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Nessuna responsabilità solidale per i convenuti che non siano corresponsabili per un grado
di colpa minore del 50%.
(Riforme legislative del 1986, 1990, e del 2003)
Mississippi
•
Riforma dei danni punitivi
Modificato e ridotto il limite del risarcimento per danni punitivi, cosicché i limiti attuali
sono i seguenti:
---20 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto di oltre un
miliardo di dollari;
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}38
---15 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto di oltre 750
milioni ma non oltre 1 miliardo di dollari;
---5 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra 500
e 750 milioni di dollari;
---3,75 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra
100 e 500 milioni di dollari;
---2,5 milioni di dollari per un convenuto con un patrimonio netto compreso tra 50
e 100 milioni di dollari;
---2 % del patrimonio netto del convenuto se il convenuto ha un patrimonio netto
di 50 milioni di dollari o inferiore.
L’attore deve provare di aver titolo al risarcimento dei danni punitivi fornendo una prova
“chiara e convincente”.
La legislazione stabilisce fattori pertinenti che le giurie devono considerare nel
determinare i danni punitivi.
Il diritto al risarcimento dei danni punitivi deve essere fatto valere in procedimento
separato.
•
Riforma dei danni non economici
Viene limitato il risarcimento dei danni non economici (che include anche il deturpamento
fisico) ad un massimo di 1 milione di dollari.
•
Riforma dei termini di decadenza
Il termine per cominciare l’azione per responsabilità da prodotto viene ridotto a tre anni.
Se l’azione non può essere iniziate in un altro Stato perché lo spirare del termine di
decadenza per la proposizione dell’azione, essa non può più essere iniziata nemmeno in
Mississippi.
•
Riforma sul venditore non produttore incolpevole
Esenta dalla responsabilità il venditore di un prodotto che non sia il produttore a meno che
il venditore non produttore avesse un effettivo controllo sulla caratteristica dannosa del
prodotto, oppure il danno sia stato causato da una alterazione o modificazione del
prodotto da parte del venditore, o il venditore avesse conoscenza effettiva delle condizioni
del prodotto al momento in cui fu venduto, o il venditore abbia dato una espressa garanzia
circa la caratteristica del prodotto che ha causato il danno all’attore.
•
Riforma dei principi di responsabilità
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}39
I prodotti che contengono una caratteristica intrinsecamente pericolosa non sono difettosi
se la caratteristica non può essere eliminata senza ridurre sostanzialmente la utilizzabilità
o desiderabilità del prodotto, e si tratti di una caratteristica riconoscibile da una persona
normale con una conoscenza normale nella collettività.
I produttori o i venditori non saranno ritenuti responsabili per la mancanza di
avvertimento circa una condizione pericolosa del prodotto se questa non era conosciuta al
momento in cui il prodotto è uscito dalla sfera di controllo del produttore o del venditore.
Il produttore od il venditore non ha un dovere di avvertire di un rischio palese od visibile.
Un attore che consapevolmente e volontariamente si espone ad una condizione pericolosa
del prodotto non può reclamare i danni derivanti da tale condizione.
Se al momento della fabbricazione non fosse possibile una progettazione alternativa
pratica, economicamente fattibile, un prodotto adeguatamente funzionante si presume
esente da difetti di progettazione.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Abolisce la responsabilità solidale e stabilisce che i convenuti non sono responsabili per
un fatto dovuto a colpa di un soggetto non imputabile o la cui imputabilità sia limitata per
legge.
•
Riforma sulla competenza territoriale
La riforma legislativa limita in modo significativo la facoltà di attori non residenti nello
Stato di iniziare un’azione davanti ai tribunali del Mississippi (c.d. forum shopping), e
prevedendo, sostanzialmente, che l’azione possa essere instaurata nella contea del
Mississippi in cui la società convenuta ha la sua sede d’affari principale, o nella contea in
cui è avvenuto un evento rilevante che ha provocato il danno, oppure nella contea di
residenza dell’attore. Si richiede alla corte di rigettare la domanda se la causa sarebbe
stata decisa in modo più appropriato in un altro Stato.
(Riforma legislativa principalmente del 2004)
Missouri
•
Riforma dei danni punitivi
I danni punitivi sono limitati ad un massimo di 5 volte l’ammontare netto del totale del
risarcimento concesso all’attore oppure fino US$500,000.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}40
Ciascuna parte può chiedere due procedimenti separati riguardanti la possibile
concessione dei danni punitivi. Nella prima fase la giuria decide (i) se c’è responsabilità
per un risarcimento compensativo, e se sì, per quale ammontare (ii) se un convenuto
determinato è responsabile per danni punitivi, e se sì (iii), allora nel secondo
procedimento, la giuria decide sull’ammontare dei danni punitivi.
•
Riforma della competenza territoriale
Nuove norme cercano di evitare il “forum shopping” da parte dei legali degli attori per
quelle corti del Missouri che sono tradizionalmente pro-attore, limitando la scelta a loro
disposizione.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Con poche eccezioni, non c’è alcuna responsabilità solidale per i convenuti che sono
considerati responsabili per meno del 51%. Se un convenuto viene considerato
corresponsabile per il 51% od oltre, allora quel convenuto risponde al 100% dei danni. Ma
se il attore porti una parte della responsabilità, i convenuti non possono essere
solidalmente responsabili. Inotre, ogni convenuto è singolarmente responsabile solo per
l’ammontare dei danni punitivi concessi contro di lui/lei/esso (nessuna responsabilità
solidale).
(Riforma legislativa del 2005 e 1987)
Montana
•
Riforma dei danni punitivi
Il tetto limite per il riconoscimento dei danni punitivi è il 3% del patrimonio netto del
convenuto („net worth“) oppure 10.000.000 US- a seconda di quale tra i due importi è
minore. Nel caso di azioni collettive („class actions“), tuttavia, questo limite non è
applicabile.
Per ottenere i danni punitivi l’attore deve fornire la prova „chiara e convincente“ che il
convenuto ha agito effettivamente con frode e con dolo.
La quantificazione dei danni punitivi deve avvenire in un separato procedimento.
Il giudice deve esaminare tutte le pretese per danni punitivi e può aumentare o diminuirne
il risarcimento.
(Riforma legislativa del 2003, 1997 e 1987)
New Hampshire
•
Riforma dei danni punitivi
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}41
Il riconoscimento dei danni punitivi è vietato.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Non c’è responsabilità solidale per danni per i convenuti, il cui grado di corresponsabilità
sia inferiore al 50%.
(Riforma legislativa del 1989 e 1986)
New Jersey
•
Riforma dei danni punitivi
Viene limitato il risarcimento massimo per danni punitivi a 5 volte i danni compensativi
concessi oppure a 350.000 US$.
Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una
prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con dolo effettivo o in modo
avventato ed volontario e con noncuranza dei diritti altrui.
La determinazione dei danni punitivi è fatta in procedimento separato.
Il rispetto degli standard stabiliti dalla FDA (riguardante i prodotti in questione)
costituisce una difesa contro le richieste di danni punitivi.
•
Nessuna responsabilità oggettiva per il venditore non produttore; altre circostanze che
escludono la responsabilità
La responsabilità oggettiva (“strict liability”) non si applica a questo tipo di venditori.
Vengono inoltre stabilite numerose circostanze in cui il fabbricante ed il venditore non
sono ritenuti responsabili.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Nessuna responsabilità solidale per danni tra convenuti ritenuti responsabili in misura
inferiore al 60%.
(Riforme legislative del 1987 e del 1995)
North Carolina
•
Riforma dei danni punitivi
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}42
Viene limitato il risarcimento massimo per danni punitivi a 3 volte l’ammontare dei danni
compensativi accordati oppure a 250.000 US$.
Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve dimostrare attraverso una
prova “chiara e convincente” che il convenuto ha agito con frode, dolo, condotta
intenzionale o condotta avventata e arbitraria.
A richiesta del convenuto la determinazione dei danni punitivi deve essere fatta in un
procedimento separato.
•
Riforma escludente la responsabilità oggettiva (“strict liability”)
La North Carolina non ammette le azioni per responsabilità da prodotto basate sulla
“responsabilità oggettiva”.
•
Riforma dei mezzi di difesa
La legge della North Carolina prevede alcune difese rispetto alla responsabilità da
prodotto nel caso in cui l’attore abbia “assunto il rischio”.
(Riforma legislativa del 1995)
North Dakota
•
Riforma dei danni punitivi
Viene fissato un tetto all’ammontare massimo del risarcimento che può essere accordato
per danni punitivi fino a 2 volte i danni compensativi accordati oppure fino a 250.000
US$.
Vengono vietati i danni punitivi quando il produttore dimostra di aver rispettato gli
standard governativi.
Per poter avanzare una richiesta per danni punitivi l’attore deve dapprima convincere il
giudice attraverso una prova decisiva che il convenuto ha agito in modo oppressivo,
fraudolento, o in mala fede. L’attore deve poi provare il diritto ad ottenere il
risarcimento dei danni punitivi (oppressione, frode o mala fede) attraverso una prova
chiara e convincente.
Il diritto al risarcimento dei danni punitivi deve essere fatto valere in un procedimento
separato.
•
Difesa del rispetto degli standard governativi
L’osservanza degli standard e delle normative posti dal Governo costituirò normalmente
una difesa a disposizione.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}43
(Riforme legislative del 1997, 1995, 1993 e del 1987)
Ohio
•
Riforma dei danni punitivi
Limita il risarcimento dei danni punitivi:
• recuperabili da “grandi imprese”---- fino a 2 volte i danni compensativi
accordati;
• recuperabili da “piccole imprese” o individui---- fino all’importo minore tra il
doppio del dei danni compensativi accordati ed il 10% del patrimonio netto del
datore di lavoro o dell’individuo, o fino a 350.000 US$.
“Piccola impresa“ significa, per un produttore, un’impresa che impiega non più di
500 lavoratori a tempo pieno su base permanente; e per un non produttore, 100 tali
dipendenti. “Grande impresa” significa un’impresa che supera i limiti indicati per la
“piccola impresa”.
Viene escluso un limite al risarcimento dei danni punitivi solo se un determinato
convenuto ha agito intenzionalmente o consapevolmente nella commissione di un delitto
(un reato particolarmente grave) quando tale stato soggettivo integra i requisiti previsti per
il reato in questione.
Per ottenere la condanna ai danni punitivi l’attore deve dimostrare in modo “chiaro
e convincente” che l’attore ha subito “danni effettivi” poiché il convenuto ha agito con
dolo o frode aggravata o madornale (viene eliminata il requisito dell’oppressione o
dell’offesa).
I fabbricanti di prodotti soggetti a prescrizione medica e di presidi medici non
possono essere ritenuti responsabili per danni punitivi se li hanno prodotti ed etichettati
rispettando le norme, licenze ed autorizzazione della FDA americana (Food & Drug
Administration) a meno che l’attore non provi che il produttore ha frodato la FDA. A certe
condizioni una simile eccezione esiste per i prodotti da banco (non soggetti a prescrizione
medica).
Per produttori e venditori di prodotti diversi da farmaci e presidi medici, una
regola simile esiste per l’osservanza delle norme, licenze ed autorizzazioni delle agenzie
governative.
•
Riforma dei danni non economici (Risarcimento per il dolore e la sofferenza, per
l’angoscia e per il pregiudizio alla vita di relazione)
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}44
Vengono limitati per le “lesioni non catastrofiche” all’importo maggiore tra 250.000 US$
ed il triplo dei danni economici accordati fino ad un massimo di 350.000 US$ per ciascun
attore e a 500.000 US$ per ciascun evento. Una lesione “non-catastrofica” è una lesione
che non comporti una deformazione permanente o sostanziale oppure non riguardi una
lesione permanente ad una funzione vitale che impedisca all’attore di accudire a se stesso
e esercitare di compiere le attività necessarie alla sopravvivenza, né una ipotesi di
omicidio colposo, etc…
Esiste un apposito giudizio per la revisione e la possibile riduzione dei danni non
economici.
•
Riforma dei termini di decadenza
Viene fissato un termine di decadenza di 10 anni per iniziare la causa per responsabilità
da prodotto contro produttori e fornitori; e per le cause relative a costruzione,
analogamente 10 anni dall’effettivo completamento dell’opera.
Viene vietato al potenziale attore di iniziare l’azione in Ohio se nello stato di residenza
dell’attore è già spirato il termine per proporre l’azione.
•
Riforma sulle cause per difettosa progettazione
Vengono resi più restrittivi i requisiti legali per l’attore che intenti una causa per difettosa
progettazione.
•
Riforme sulle cause per obesità
Prevede la non imputabilità per i produttori, venditori di cibo ed altri per le azioni di
risarcimento badate sul consumo di cibo o bevande per aver causato un aumento di peso
od obesità.
• Riforma sulla responsabilità solidale
Per i danni non patrimoniali: nessuna responsabilità solidale per i convenuti.
Per i danni patrimoniali: la responsabilità solidale è ammessa solo per un grado di
corresponsabilità maggiore o uguale al 50%. Nel caso di comportamenti intenzionalmente
illeciti (intentional torts) questa regola del 50% non si applica.
•
Riforma sulla fase giudiziaria
In Ohio sono state emanate anche altre disposizioni a favore delle imprese applicabili alla
fase del giudizio.
(Riforme legislative del 2005 e 2003).
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}45
Oklahoma
•
Riforma dei danni punitivi
Se la giuria ritiene sulla base di una prova “chiara e convincente” che il convenuto
- ha agito in modo avventato con noncuranza dei diritti altrui i danni punitivi sono limitati
ad un massimo di 100.000 US$ oppure all’ammontare dei danni effettivi concessi;
- ha agito intenzionalmente e con dolo, i danni punitivi sono limitati ad un massimo di
500.000 US$ o a 2 volte il danno effettivo concesso o all’incremento economico effettivo
derivato al convenuto (o all’assicuratore) dalla condotta lesiva.
Questi limiti non si applicano se la giuria decide, oltre ogni ragionevole dubbio, che la
condotta del convenuto è stata intenzionale e maliziosa, ed ha minacciato la vita umana.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
La responsabilità solidale può essere imposta solo ad un convenuto corresponsabile in
misura maggiore al 50%; tranne nel caso in cui uno dei convenuti non abbia agito
intenzionalmente e con temeraria o con noncuranza arbitraria dei diritti altrui. In questo
caso tutti i convenuti sono ritenuti solidalmente responsabili. Ma questa regola si applica
solo quando l’attore risulta non avere alcuna percentuale di colpa.
(Riforme legislative del 1995 e del 2004)
Oregon
•
Riforma dei danni punitivi
Per ottenere il risarcimento per danni punitivi l’attore deve dimostrare con prove chiare e
convincenti che il convenuto ha agito con dolo o con una indifferenza riprovevole e senza
alcun riguardo per il rischio di lesioni altrui o con consapevole indifferenza per la saluta,
sicurezza o benessere altrui.
Il tribunale può riesaminare ed eventualmente ridurre il risarcimento per danni punitivi
riconosciuto dalla giuria.
L’attore nella sua domanda iniziale non può avanzare pretese per danni punitivi. Solo
quando l’attore può dimostrare in generale „prima facie“ i presupposti della responsabiltà
per danni punitivi, può modificare la domanda iniziale inserendovi la richiesta al
risarcimento per danni puntivi.
Il rispetto degli standard fissati dalla FDA nel caso di medicinali e apparecchiature
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}46
mediche approvati dalla FDA, costituisce una difesa contro il riconoscimento dei danni
punitivi. La FDA = Food and Drug Administration, è l’ente federale per il controllo dei
prodotti alimentari e farmaceutici
Riforma sulla responsabilità solidale
Non vi è responsabilità solidale dei convenuti per il risarcimento dei danni. Una regola
speciale (eccezione) riguarda i casi in cui entro un anno dalla sentenza uno dei convenuti
diviene insolvente.
(Riforme legislative del 1995 e del 1987)
Pennsylvania
•
Riforma dei danni punitivi
Il tetto massimo per il risarcimento dei danni punitivi è di 2 volte l’importo del
risarcimento normale (compensativo).
Per il risarcimento dei danni puntivi l’attore deve dimostrare che la violazione è stata
commessa intenzionalmente, dolosamente o con colposa non considerazione dei diritti
altrui.
Per l’ottenimento dei danni punitivi è necessario un separato procedimento.
•
Riforma sulla responsabilità solidale.
Con poche eccezioni (Es. quando il convenuto ha un grado di responsabiltà superiore al
60% o nel caso di comportamenti intenzionalemente dolosi = intentional torts) non c’è
responsabilità solidale dei convenuti per il risarcimento dei danni.
(Riforme legislative del 2002 e del 1996)
South Carolina
•
Riforma sulla responsabilità solidale; distribuzione della colpa tra convenuti
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}47
Le riforme del 2005 eliminano la responsabilità solidale per risarcimenti da illecito
(compresa la responsabilità da prodotto) per danni economici e non economici non
divisibili che siano causati da più di un convenuto, quando un convenuto sia ritenuto
corresponsabile in misura inferiore al 50% rispetto alla colpa determinata
complessivamente (100%). Se la percentuale di colpa di un determinato convenuto è tra
l’1% ed il 49%, egli è ritenuto responsabile solo tale % dei danni non divisibili.
Chi esamina i fatti (normalmente una giuria) applica la regola della colpa comparata. Si
determina la % di colpa di ciascun convenuto per il danno non divisibile, e la percentuale
di colpa di ciascun convenuto ritenuto responsabile per i danno non divisibile e la
percentuale di colpa dell’attore (se esistente).
Quanto sopra no si applica se la condotta di un determinato convenuto è stata volontaria,
arbitraria, avventata, intenzionale o gravemente negligente o legata all’uso alla vendita od
al possesso di alcool e droghe.
•
Azioni, richieste ed argomenti “frivoli”
Le riforme del 2005 impongono dei rigidi requisiti e delle penalità, in particolare agli
avvocati, contro la proposizione di azioni o richieste frivole, di istanze o di documenti a
supporto di una difesa frivola o contro azioni intentate meramente per bersagliare o
danneggiare la controparte o a fini dilatori.
•
Regole di competenza territoriale
Le riforme del 2005 (i) restringono le regole per determinare le contee della South
Carolina nelle quali la causa può essere instaurata; e (ii) indirettamente, rendono può
difficile instaurare la causa in South Carolina a meno che non vi sia una connessione
molto diretta con quello Stato, ed esempio se la maggior parte delle condotte asseritamene
illecite si sono verificate lì; o se l’attore risiedeva o la società convenuta avevano lì la sede
principale di affari al tempo in cui la pretesa è sorta.
Nota: gli avvocati dell’attore spesso scelgono una particolare corte entro lo Stato (es.
South Carolina) o in qualche altro Stato americano che storicamente è stato
particolarmente favorevole agli attori e largo nei risarcimenti accordati. La riforma della
competenza per territorio è stata progettata per combattere ciò. A esempio, l’Associazione
americana per la riforma dell’illecito civile (American Tort Reform Association) ha
descritto la contea del South Carolina di Greenwood come un buco dell’inferno
giudiziario (“judicial hellhole”) nel 2004, ritenendola come oltremodo “pro-attore” e
quindi, una attorno alla quale gravitavano gli avvocati degli attori.
•
Controllo delle riduzioni dei premi di assicurazione
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}48
Il Dipartimento per le Assicurazioni della South Carolina terrà sotto controllo le
dichiarazioni annuali degli assicuratori per responsabilità per determinare i risparmi
ottenuti (ad es. diminuzione dei premi) dalla diminuzione delle controversie e delle
richieste di risarcimento pagate a seguito della riforma legislativa del 2005.
•
Danni punitivi
L’attore deve dimostrare il diritto ad essi attraverso una prova “chiara e convincente”.
(Quasi tutto è contenuto nella riforma legislativa del 2005)
Texas
•
Riforma dei danni punitivi
Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi fino ad un massimo di 200.000 US$; o di
2 volte l’ammontare dei danni economici accordati più i danni non economici accordati
ma fino ad un massimo di 750.000 US$.
Si richiede all’attore di dimostrare attraverso una prova “chiara e convincente” che il
convenuto ha agito con dolo o la consapevole noncuranza dei diritti, della sicurezza o del
benessere altrui.
Si richiede il voto unanime della giuria per accordare i danni punitivi; e che il Giudice
informi in anticipo che è richiesta l’unanimità.
•
Riforma dei termini di decadenza
Le cause per responsabilità da prodotto devono essere iniziate entro 15 anni. Per i difetti
occulti, l’attore deve stato esposto al danno entro 15 anni dalla vendita del prodotto e deve
mostrarne i sintomi oltre i 15 anni dalla vendita.
•
Riforma sulla responsabilità e sui mezzi difesa
Per la maggior parte delle cause per progettazione difettosa, l’attore deve dimostrare che
vi era una alternativa più sicura economicamente e tecnologicamente possibile disponibile
al momento della fabbricazione del prodotto.
Ai produttori e venditori di beni intrinsecamente non sicuri e che si sanno non essere
sicuri è offerta per legge una difesa.
Se il prodotto rispetta gli standard governativi obbligatori o è stato approvato ed
autorizzato dalla FDA vi è una presunzione relativa che esso non è difettoso.
•
Riforma a difesa del venditore non produttore incolpevole
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}49
Viene proibita l’azione contro i venditori non produttori tranne che in determinate
circostanze, ad es. se il particolare venditore ha partecipato alla progettazione del prodotto
o sapeva del difetto al momento della vendita del prodotto.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
A meno che il convenuto specifico sia responsabile nella misura del 50% od oltre per il
danno sofferto dall’attore, la sua responsabilità per il pagamento del risarcimento è
limitata alla percentuale assegnata alla sua colpa.
•
Riforma sul foro non appropriato; riforma sulla competenza territoriale
Viene richiesto alle corti del Texas di rifiutare di trattare le cause se vi è un foro più
appropriato o per l’azione; e si permette alle corti del Texas di rifiutare una causa per
lesioni personali o per morte colposa che è sorta fuori dal Texas.
Sono state rese più restrittive le regole sulla competenza territoriale.
•
Riforma sull’offerta transattivi e sugli onorari degli avvocati
Se un convenuto fa un’offerta transattiva che l’attore rigetta e l’attore non ottiene una
sentenza per almeno l’80% dell’ammontare offerto, l’attore deve pagare le spese degli
avvocati ed i costi sostenuti dal convenuto dopo il rifiuto. Se l’attore fa un’offerta
transattiva che il convenuto rigetta, e la condanna al risarcimento supera del 120%
l’offerta rifiutata, il convenuto deve pagare le spese degli avvocati ed i costi sostenuti
dall’attore dopo il rifiuto. Tuttavia, gli onorari ed i costi così stabiliti non possono
eccedere la somma dei danni non economici, dei danni punitivi e del 50% dei danni
economici accordati.
(Le riforme suddette sono state emanate principalmente nel 2003, alcune nel 1995 ed
ancor prima).
Utah
•
Riforma dei danni punitivi
Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi, l’attore deve fornire prove „chiare e
convincenti“ che il convenuto ha agito „in modo consapevole“ e „senza riguardo“
Il rispetto degli standard fissati dalla FDA nel caso di prodotti farmaceutici approvati dalla
FDA, costituisce una difesa contro il riconoscimento dei danni punitivi
La FDA = Food and Drug Administration, è l’ente federale per il controllo dei prodotti
alimentari e farmaceutici
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}50
Su richiesta dell’attore è necessario un procedimento separato per l’accertamento dei
danni punitivi.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
Sostanzialmente non c’è nessuna responsabilità solidale dei convenuti per i danni.
(Riforme legislative del 1999, 1989 e del 1986)
Virginia
•
Riforma dei danni punitivi
Viene limitato il risarcimento dei danni punitivi fino ad un massimo di 350.000 US$.
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Riforma sulla responsabilità solidale
Vieta l’imposizione della responsabilità solidale per il risarcimento dei danni.
(Riforma legislativa del 1987).
•
Riforma sulla responsabilità solidale
La responsabilità solidale può essere imposta solo se il convenuto è responsabile in
misura superiore al 50%, e laddove abbia agito volontariamente ed ingiustificatamente o
con avventatezza e noncuranza dei diritti altrui o non viene attribuita alcuna colpa
all’attore.
(Riforme legislative del 1995 e del 2004)
Wisconsin
•
Riforma dei danni punitivi
Per ottenere il risarcimento dei danni punitivi l’attore deve fornire prove „chiare e
convincenti“ che il convenuto ha agito dolosamente o con consapevole noncuranza dei
diritti altrui.
•
Riforma sulla responsabilità solidale
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}51
Non c’è responsabilità solidale per i convenuti che abbiano un grado di corresponsabilità
inferiore al 51%.
(Giurisprudenza e riforma legislativa del 1995)
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}52
APPENDICE B: SPIEGAZIONE PRATICA DEGLI ARGOMENTI DI DIFESA
SULLA MANCANZA DI “GIURISIDIZIONE PERSONALE” CONTRO I COVENUTI
NON RESIDENTI:
UNA CORTE STATUNITENSE AVRÀ GIURISDIZIONE SU UN PRODUTTORE.
ESPORTATORE, PROGETTISTA DEL PRODOTTO, O LICENZIANTE DEL
PRODOTTO O DEL COMPONENTE CHE NON SIA RESIDENTE?
Una corte americana sarà legalmente competente a decidere e ad emettere una condanna
al risarcimento in una causa per responsabilità da prodotto contro un soggetto non residente nel
suo Stato? O la parte avrà almeno a disposizione degli argomenti giuridici convincenti per
opporsi all’esercizio della “giurisdizione personale” della corte americana su di essa? La risposta
è: in molte occasioni la corte nello Stato americano in cui è stata instaurata la causa da parte dal
soggetto asseritamene danneggiato non avrà giurisdizione personale su una persona od una ditta
non residente in quello stato. O, almeno, il “non residente” avrà un buon argomento giuridico in
questo senso in molte situazioni. Questo è un punto principale, di importanza decisiva per le
imprese americane e non, ed anche per gli individui. Molte società ed anche molti avvocati non
sono pienamente consapevoli delle regole di diritto a questo proposito.
Naturalmente, dipende dai particolari fatti e circostanze del caso concreto. In alcuni casi
il “non residente” dello Stato in cui è stata intentata l’azione può offrire buoni e ragionevoli
argomenti giuridici per contestare la giurisdizione della corte americana e può vedere accolta la
sua eccezione in tal senso. In altri casi, potrà avere degli argomenti relativamente deboli e la sua
contestazione della giurisdizione potrà essere respinta. La questione principale verterà per lo più
sul fatto se il “non residente” abbia un “sufficiente contatto” con lo Stato americano nel quale la
causa è instaurata per poter giustificare l’esercizio da parte della corte di quello stato americano
della giurisdizione personale su di esso. “Non residente” significa non solo società che compiono
operazioni solamente al di fuori degli U.S.A. --- società “straniere” ed individui che operano nel
loro paese. Comprende anche società americane ed individui che non sono residenti nel
particolare Stato americano nel quale la causa per responsabilità da prodotto è stata o può essere
instaurata.
La “vecchia” regola: teoria del “traffico commerciale”
Fino ad un periodo relativamente recente, la regola giuridica, affermata in modo molto
generalizzato e senza sfumature, sembrava essere la seguente: se un “non residente” dello Stato
in questione, compresa una impresa non americana operante al di fuori degli Stati, immette i suoi
prodotti, parti o componenti con la ragionevole aspettativa che qualcuno di essi verrò acquistato
od utilizzato nello Stato americano in cui la causa è instaurata, le corti di quello Stato americano
avranno giurisdizione personale sulla parte non residente, anche se la parte non ha altri contatti
con lo Stato americano in questione. Oltre a ciò, alcuni altri criteri dovrebbero essere rispettati. In
base alla teoria del “traffico commerciale” l’”aspettativa” che il prodotto possa essere acquistato
od utilizzato nel particolare Stato americano è di solito interpretata in modo piuttosto sfavorevole
alla parte non residente. Chiamiamo pure questa la “teoria del traffico commerciale”.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}53
La regola generalmente accolta attualmente: uno o più atti del non residente
intenzionalmente mirati allo Stato americano in questione
Le direttive della Suprema Corte degli Stati Uniti ed un numero importante di decisioni
delle corti federali e statali americani tendono a richiedere più di una “aspettativa” o
“consapevolezza” che il prodotto, componente e parte possa entrare nello stato americano del
foro attraverso il “traffico commerciale”. Questo orientamento delle decisioni delle corti – ora
generalmente accettato- richiede una condotta del convenuto non residente stesso mirata
intenzionalemente verso lo stato americano nel quale è instaurata la causa (lo Stato
americano del foro). Esempi ne possono essere: (i) progettare il prodotto per il mercato dello
Stato marciano del foro; (ii) fare pubblicità nello Stato del foro; (iii) creare dei canali per fornire
informazioni, consulenza o servizi ai clienti nello Stato americano del foro; (iv) commercializzare
i prodotti attraverso un distributore od un agente che ha lo Stato del foro come parte del territorio
contrattualmente assegnatogli (in altre parole creare, controllare od impiegare il sistema di
distribuzione che ha fatto entrare il prodotto nello Stato americano del foro); (v) avere un ufficio,
dipendenti, agenti o proprietà nello Stato americano del foro. Ci riferiremo nel seguito a questa
teoria come “Teoria del collegamento finalizzato con lo Stato”. La questione viene volutamente
semplificata.
Tecnicamente, supponendo che la legge sulla giurisdizione del particolare Stato sia ampia
abbastanza da permettergli di decidere la cause, vi sono due criteri di valutazione che la corte
applica normalmente: (i) se i contatti del non residente con lo Stato sono stati piuttosto effettivi
(ad esempio, ha un ufficio nello Stato, è registrato per esercitare affari in quello Stato, ha uno o
più dipendenti stabiliti in quello Stato) – questo è il “criterio generale di giurisdizione”. Se questo
criterio è soddisfatto la corte normalmente avrà la giurisdizione personale sul non residente. Se
tale criterio non è soddisfatto allora la corte applica il criterio del “collegamento finalizzato”
assieme ad alcuni altri fattori (“il criterio di giurisdizione speciale”). Se nessuno dei due criteri è
soddisfatto, allora la causa contro il non residente non prosegue.
Lo scrivente avvocato americano nella sua esperienza ha lavorato per un certo numero di
cause di questo genere, per più riguardanti società situate al di fuori degli U.S.A. Una di esse,
nella quale la causa fu instaurata nello Stato del Colorado, riguardava un produttore/venditore (il
cliente) straniero (non americano). Questa causa viene trattata di seguito. Leggendo il caso
pratico è opportuno tenere a mente la “teoria del traffico commerciale” e la “teoria del
collegamento finalizzato con lo Stato”.
Caso pratico
Un produttore straniero (non americano) di panchine metalliche per i parchi pubblici,
centri commerciali etc. (in seguito “PS”) aveva venduto le sue panchine per oltre vent’anni
solamente ad una società americana distributrice situata in Massachusetts, U.S.A. (in seguito
"MassCo"), la quale a sua volta le rivendeva ai propri clienti in varie parti degli Stati Uniti. Non
ci fu mai un contratto scritto tra PS e MassCo in base al quale PS avesse nominato MassCo suo
distributore esclusivo o non esclusivo per gli Stati Uniti o per una parte di essi, o che avesse in
altre maniera definito il loro rapporto.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}54
MassCo aveva rivenduto un certo numero di panchine di PS ad una società situata nello
Stato de Colorado (in seguito “ColoCo”), e ColoCo le aveva installate in un centro commerciale
del Colorado. Mr. Jones, l’attore ("Jones") lamentò di aver subito gravi danni fisici oltre a danni
economici allorché, a suo dire, Jones si era seduto su una delle panchine e questa aveva ceduto.
Jones chiamò in giudizio tre parti per danni davanti ad una corte dello Stato del Colorado:
MassCo; ColoCo; e PS, il produttore straniero (non americano) il quale aveva venduto la
panchina in questiona a MassCo.
Sebbene PS avesse un’assicurazione che copriva in certa misura i risarcimenti per
responsabilità da prodotto relativi a cause negli Stati Uniti, PS ed il suo assicuratore decisero di
contestare la giurisdizione della corte del Colorado nei confronti di PS. PS ed il suo assicuratore
incaricarono lo studio legale dello scrivente americano.
Il problema principale che si poneva per il nostro studio era di convincere la corte del
Colorado di non applicare la “teoria del traffico commerciale” sopra esposta.
In particolare, la Corte Suprema del Colorado applicò la “Teoria del traffico
commerciale” nel ben noto caso Michelin. Era abbastanza chiaro che con l’applicazione della
Teoria del traffico commerciale la corte, nel nostro caso, avrebbe deciso che essa aveva
giurisdizione su PS tale da permettere di emettere una decisione contro PS riguardo alle pretese
per responsabilità da prodotto di Jones. Il nostro compito principale era:
--- persuadere la corte del Colorado di non applicare la “Teoria del traffico
commerciale”, ma piuttosto di applicare la “Teoria del collegamento finalizzato
con lo Stato”; e
--- provare che PS non aveva il necessario “collegamento finalizzato” con lo Stato
del Colorado tale da giustificare l’esercizio della sua giurisdizione personale su di
PS.
Evidenziammo che:
1.
PS non aveva mai avuto né aveva tuttora un ufficio, dipendenti, agenti,
conti bancari od altri collegamenti con lo Stato del Colorado;
2.
PS non aveva mai avuto e non aveva tuttora alcun canale per fornire
consulenza continuativa o servizi clienti destinati ai clienti del Colorado;
3.
PS non aveva mai progettato od adattato le sue panchine metalliche (o
qualsiasi altro prodotto) in modo specifico per il mercato dello Stato del
Colorado;
4.
PS non aveva mai fatto pubblicità di alcuno dei suoi prodotti, incluse le
panchine, nel Colorado;
5.
al tempo in cui la panchina metallica in questione fu prodotta o venduta a
MassCo, al tempo dell’”incidente” di Jones, ed al tempo in cui Jones iniziò
la causa contro PS, PS non aveva un distributore esclusivo o non esclusivo
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}55
od un agente che avesse, come proprio territorio di competenza, gli Stati
Uniti o lo Stato del Colorado medesimo. Nello specifico, si evidenziò che
non c’era stato ne c’era tuttora, al tempo dei fatti, alcun contratto tra PS e
MassCo. Sostenemmo che MassCo era sempre stata solamente un
acquirente occasionale delle panchine di PS, che venivano vendute da
MassCo a chiunque e dovunque MassCo desiderasse; che MassCo faceva
la propria pubblicità e promozione delle panchine negli Stati Uniti; e che
MassCo aveva i propri clienti e canali di distribuzione negli Stati Uniti.
Enfatizzammo inoltre il fatto che PS aveva sempre consegnato le sue
panchine direttamente a MassCo nel Massachusetts. E che PS non aveva
mai avuto conoscenza dei clienti di MassCo e della sua rete di
distribuzione e di vendita. Da quanto appena descritto, concludemmo che
PS non aveva creato, controllato od utilizzato un sistema di distribuzione
che avesse introdotto la panchina in questione nello Stato del Colorado
causando i danni lamentati da Jones.
I legali di Jones, nelle loro ben formulate e ricercate memorie di replica e nel
dibattimento orale, replicarono in modo deciso che: 1. andava applicata la “Teoria del traffico
commerciale”; 2. in base alla sua applicazione, la corte del Colorado aveva giurisdizione su PS.
La loro argomentazione, in breve, era che quando PS aveva venduto e consegnato la panchina in
questione a MassCo, era prevedibile che MassCo l’avrebbe rivenduta a qualcuno che l’avrebbe
installata o l’avrebbe fatta installare nel Colorado, considerato che MassCo vendeva e
consegnava le panchine in molte zone degli Stati Uniti. Di conseguenza, concluse l’avvocato di
Jones, la corte del Colorado poteva e doveva esercitare la giurisdizione personale su PS.
La corte del Colorado decise che non aveva giurisdizione personale su PS. In altre parole,
PS vinse la causa sulla questione della giurisdizione personale. ---La corte del Colorado non
avrebbe deciso la questione della responsabilità di PS verso Jones. La corte fondò la sua
decisione principalmente sulla “Teoria del collegamento finalizzato con lo Stato” (senza
nominare specificamente la Teoria), concludendo che PS non aveva il requisito del
“collegamento finalizzato con lo Stato del Colorado".
Jones, invece, non cedette. Gli avvocati di Jones presentarono due domande, per far
riesaminare nuovamente la decisione sulla base di nuove prove. Il Tribunale del Colorado,
tuttavia, rigettò entrambe le domande. PS sfuggì così al giudizio del Tribunale del Colorado.
Jones rinunciò allora a presentare impugnazione davanti ad una Corte superiore.
Il lettore non dove trarre, da questo caso - esempio, la conclusione che ogni tribunale
americano in una simile fattispecie e con circostanze simili sarebbe giunto alla medesima
conclusione. Tanto meno il lettore dovrebbe concludere che in presenza di circostanze per certi
aspetti diverse un Tribunale sarebbe giunto al medesimo risultato anche se fosse stata applicata la
teoria della "Purposeful Connection with the State“
La cosa più importante è che sussiste per lo meno la possibilità che un determinato
produttore, venditore, progettista, licenziatario, etc. che non sia “residente” dispone di una teoria
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}56
giuridica (appunto la teoria della "Purposeful Connection with the State“), in base alla quale è
possibile contestare la competenza giurisdizionale di un Tribunale statunitense.
La maggior parte degli avvocati americani che difendono le parti attrici nelle cause di
responsabilità da prodotto lavorano con sulla base di onorari legati al successo, cioè ricevono il
loro compenso in base all’importo della sentenza o della transazione. Questi avvocati
normalmente non sono interessati ad un confronto preprocessuale lungo e difficile e dispendioso
sulla questione se il tribunale sia competente nei confronti di un convenuto straniero (non
americano) o in alcuni casi anche statunitense ma non residente, a meno che il diritto al
risarcimento del cliente non raggiunga determinati ordini di grandezza. Ciò vale in particolare
quando altri convenuti americani possono essere raggiunti facilmente (come MassCo e ColoCo
nella causa presentata sopra), i quali abbiano “tasche capienti” e/o abbiano una assicurazione per
responsabilità da prodotto sufficiente a coprire i danni. Noi stessi eravamo stupiti di come gli
avvocati di Jones fossero determinati ad investire tanto tempo ed impegno nel cercare di
perseguire in giudizio PS.
Anche quando un’impresa straniera possiede una società affiliata od una filiale
statunitense, può sussistere la possibilità di trarre giovamento dalla teoria della "Purposeful
Connection with the State". Se la società affiliata o la filiale si trovano completamente al di fuori
dello Stato degli Stati Uniti nel quale l’azione viene o fu iniziata, essa è considerata non residente
in quello Stato e – a seconda che sussistano le circostanze sopra esposte -, può accadere, o quanto
meno sussistono dei fondati argomenti giuridici in tal senso, che né la ditta straniera né la sua
società affiliata o filiale americana risultino giuridicamente attaccabili nello Stato in cui è stata
avviata la causa per responsabilità da prodotto.
L’ottenimento di una pronuncia di incompetenza di un Tribunale statunitense, come sopra
esposto, richiede un considerevole dispendio dal punto di vista legale e pratico e può essere
tutt’altro che economico in termini di onorari. Se si dovesse perdere sulla questione della
competenza davanti ad un Tribunale inferiore, rimane la possibilità di chiedere un riesame allo
stesso Tribunale o di proporre impugnazione (appello presso un Tribunale superiore), per far
riesaminare la questione. Sussiste la possibilità di vincere, nel caso di un riesame od
impugnazione; sussiste inoltre la possibilità che la controversia finisca con un accordo transattivo
ragionevole, se l’attore viene a sapere che sono stati proposti dei mezzi di impugnazione.
{Italprliabgde(italo)fl (W:\09999\017\itprlgfl\00099528.DOC;1)}57
APPENDICE C: ELENCO DI ALTRE PUBBLICAZIONI DELL’AUTORE
DISPONIBILI GRATUITAMENTE
(Tranne ove indicato, l’autore di queste pubblicazioni è il co-autore di questa Guida, Aaron N. Wise)
Condurre Affari Negli USA: Una Guida per le Imprese Italiane
“What Form of American. Legal Entity Should I Use for My U.S. Business Operation?”
A Guide for the Foreign Business Person
American Product Liability: “Good News for Business!” Recent Trends and Developments:
A Guide for Foreign Companies
General Terms of Sale for Exports to the USA, the Western Hemisphere Generally, and
Worldwide: A Guide for the Foreign (Non-US) Exporter
Placing Your Goods “On Consignment” with Your American Business Partner: What the
Foreign Exporter and its Financing Bank or Factor Should Know
Will United States Courts Recognize and Enforce Foreign Country Judgments? A Practical
Guide for the Foreign Lawyer and Business Person (With Particular Reference to
New York State Law and Practice as to Foreign Country Money Judgments)
Purchase and Leasing of Real Property in the United States.
L’autore David Berkey, Esq. Partner di Gallet Dreyer & Berkey, LLP, New York City, appartiene allo stesso studio
legale di Mr. Wise.
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