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Cosa succederà tra un mese? On line i compensi dei medici Puc: è

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Cosa succederà tra un mese? On line i compensi dei medici Puc: è
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€ 1,00
Editore: Calore s.r.l. Sede Legale: Via S. Giovanni, 86 - Villa Littorio - Laurino (Sa); Sede Redazionale: Via della Repubblica, 177 - Capaccio-Paestum (Sa) - Poste Italiane - Spedizione in a.p. - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Dir. Com. Business Salerno - Abb. annuale 25,00€
0828.720114 - unicosettimanale.it - [email protected] Anno XII n° 26 del 10 Luglio 2010
BATTIPAGLIA
La legge sulle
intercettazioni
ANNULLA
il diritto
all’informazione
Puc:
è già polemica
di Valerio Calabrese
Dopo vari tentativi, da Zara a Liguori,
negli ultimi 15 anni mai si è riuscito
ad approvare un Piano Urbanistico
Comunale, che superasse quello datato 1972 e che ormai da almeno 20
anni risulta essere incapace di indirizzare i cambiamenti che si sono verificati. Epperò, per la prima volta dal
’72, il Comune di Battipaglia ha deciso di affidare la stesura del Puc non
ad un professionista esterno, magari
CONTINUA A PAGINA
EBOLI
TARSU: PRETI SI, PRETI
NO.
IL DON
20
FRANCESCO FAENZA A PAGINA 18
Cosa succederà
tra un mese?
AGROPOLI
LA CITTÀ
SI MOBILITA DI NUOVO
di Stefania Zerella
PER SALVARE
Due numeri fa su qualcuno si chiedeva
che fine avessero fatto gli immigrati
sgomberati da Varolato. Ad oggi, 06 luglio 2010, sono dov’erano due settimane fa, ossia in alcune ville in località
Laura. Le ville sono state messe a disposizione per quest’emergenza dall’associazione Anziani Insieme e dalla
sua presidente, la dott.ssa Scovotto.
di Luigi Rossi
Il vangelo di domenica ha riproposto
alla nostra attenzione la notissima parabola del buon Samaritano. Al centro
del racconto c’è un uomo in stato di
bisogno. Impotente qual egli è, vede
sfilare gli altri davanti a sé e dalla sua
CONTINUA A PAGINA
L’OSPEDALE
SERENA SGROI A PAGINA 9
CAPACCIO
TROMBA D’ARIA: UN
PRESTITO AGEVOLATO
2
Il buon
samaritano
17
CAMILLO DI
SAN CATALDO
CAPACCIO/MIGRANTI
CONTINUA A PAGINA
ECCO MARRA,
DIPENDENTI DELL’EX ASL SA3
On line i compensi dei medici
Il convento è povero e i frati sono ricchi”. Lapidario e significativo il ministro
Renato Brunetta stigmatizza così in un’intervista la situazione della Sanità al
Sud “mentre al nord le cose funzionano, e ci si va a curare al Settentrione”,
approvando in questa maniera l’agire ultimo del collega Tremonti in caso di
spesa pubblica. Il “caso” sanità è tornato molto in rilievo ultimamente nel
Cilento, non solo per la manifestazione di Agropoli in difesa dell’ospedale di
fronte alle minacce dei tagli, ma anche per l’agitazione che non ha lasciato
indenne Vallo della Lucania, già fiore all’occhiello della sanità provinciale,
ora fagocitata in quella dell’Asl unica di Salerno ed ai suoi problemi. Ma a
mettere il cacio sui maccheroni ci ha pensato la stessa Asl che ha pubblica
CONTINUA A PAGINA
12
PER RICOSTRUIRE
VELOCEMENTE
ARTICOLO A PAGINA 6
OLIVETO CITRA
NELL’ALTO SELE
C’È APPRENSIONE
PER LA SANITÀ CHE
FUNZIONA
ANNIBALE DI LEO A PAGINA 21
Attualità
2
N°26 del 10 Luglio 2010
Le ville confiscate dovranno essere restituite entro il 15 luglio
Immigrazione, situazione ancora esplosiva
DALLA PRIMA
Sfortunatamente le emergenze hanno un limite. L’emergenza degli immigrati vale
trenta giorni allo scadere dei
quali le ville dovranno essere
vuote. I trenta giorni scadono
il 15 luglio e se la prossima domanda sarà “Che fine faranno
gli immigrati sgomberati da
Varolato” la mia risposta, ad
oggi, sarà “Non lo so”.
Fino ad ora nessuno ha trovato case in affitto, le stanno cercando gli immigrati, i servizi
sociali, qualche volontario ma
le risposte sono sempre negative. Un po’ è complice l’estate, un po’ la cattiva nomea di
cui godono gli immigrati marocchini, un po’ anche la mancanza di volontà di qualche
immigrato. Quasi nessuno è
disposto ad affittare una casa a
quattro o cinque uomini ma-
rocchini. Qualcuno si è detto
disponibile da settembre, ma
fino ad allora dove andranno
queste quaranta persone?
Un’altra domanda a cui sono
costretta a rispondere “Non lo
so”. Chi ha qualche idea per
risolvere questa situazione è
invitato a farsi avanti. Per
estremi laterali, piloni uncinati fanno fronte alle reti a strascico dei pescatori, che altrimenti sarebbero devastanti
per questo ambiente.
La barriera è stata progettata
proprio per contrastare le attività dell’uomo che potrebbero causare la scomparsa di
molte specie marine, alterando un ambiente, che si presenta spesso ai subacquei biologicamente devastato, dominato da poche specie viventi.
Gli ambienti inalterati invece
presentano un elevato grado
di biodiversità, flora e fauna
marina vivono in equilibrio
tra loro.
marocchini rappresentano
un’emergenza che non si verifica tutti i giorni ma sono solo
la punta di un problema molto
più grande. Nel comune vivono molte famiglie straniere
che non sono affatto integrate,
ci sono moltissimi immigrati
che dormono in pineta (non è
un bel biglietto da visita per la
“perla del Cilento”), molti di
loro lavorano in nero nei dintorni, esiste un racket di venditori ambulanti sulle spiagge.
Una volta venivano da soli o
in treno, ora vengono con pulmini che li scaricano al mattino presto e li vengono a prendere a mezzogiorno per portarli altrove, nel pomeriggio
c’è il secondo turno, inoltre ci
sono molti venditori ambulanti che sono minorenni e
non credo che tutta questa organizzazione sia completamente straniera. Dimenticavo
gli immigrati che dormono nel
cinema Miriam a due passi dal
comune. La situazione dell’immigrazione a Capaccio è
un po’ come un vulcano inattivo da decenni. Tutto sembra
tranquillo ma da un momento all’altro il vulcano potrebbe
esplodere e chi si dovesse trovare nel suo raggio d’azione
potrebbe pagarne care le conseguenze.
L’amministrazione comunale
ha assicurato che ha iniziato a
lavorare da tempo per un seria
politica sull’immigrazione.
Ora sta a tutti lavorare, soprattutto sull’integrazione
coinvolgendo amministrazioni, parti sociali, sindacati, chiesa, cittadini, associazioni, imprenditori agricoli e turistici,
possibilmente prima che il
Vulcano si svegli e prima di
vivere un altro 15 giugno.
Serena Sgroi
Stefania Zerella
adesso lancio un appello dalle
pagine di questo giornale:
chiunque voglia affittare una
casa o conosca qualcuno che
abbia una casa da affittare
contatti me i servizi sociali del
comune di Capaccio o il lo
stesso comune. La ricerca è urgente. I quaranta immigrati
AGROPOLI. Arrivano le “Piramidi”, primato europeo
Una casa per i pesci nei fondali marini
Massi cubitali forati, sistemati uno sull’altro a formare un
parallelepipedo denominato
dai subacquei “Piramidi”, formano una barriera artificiale
di ripopolamento a difesa
della flora e fauna marine
agropolesi, prima opera di
questo genere in Europa.
Il progetto e la sua realizzazione fu voluta da Donato
LAURIA, docente di patologia ambientale all’Università
di Napoli recentemente scomparso, e le sue dimensioni
vanno dai 12 metri circa di larghezza a oltre un miglio marino di lunghezza, il tutto con
una profondità che varia dai
15 ai 35 metri. Negli anni ot-
tanta la messa in opera non
era ancora terminata e già
delle seppie trovarono questo
habitat di loro gradimento a
tal punto da deporci le loro
uova.
La piramide più grande è
posta centralmente per il rifugio di grossi pesci, sui fianchi
di questa altre piramidi più
piccole per dare rifugio e protezione a pesci più piccoli. Su
entrambi i lati di questa struttura inoltre, sono state sistemate delle grosse gabbie di
pietra, un habitat ideale per
molluschi cefalopodi, crostacei, artropodi, e decapodi e
perfetto per le loro uova.
A difesa di questa oasi, sugli
N°26 del 10 Luglio 2010
Primo Piano
3
C’era una volta la civiltà contadina con i suoi valori
Il mondo rurale ancora ci parla
In un mondo in continua evoluzione, dove le cose materiali soffocano i valori umani. In
un mondo dove regna un incessante quanto abbietta ipocrisia, dove la solidarietà verso
l’altro è superata dall’egoismo,
per rigenerarci l’animo, in questo clima non certo idilliaco,
guardare al passato può essere
il displuvio per andare avanti.
Basta ricordare la vita del contadino cilentano, nei primi anni
del secolo scorso, costituita
sempre più di lacrime che di
gioia, più di miseria che di benessere. La sua giornata iniziava allo spuntar del sole e si
concludeva solo quando il sole
calava all’orizzonte. Malgrado
lo stato miserevole, i patimenti per il lavoro duro, per la malaria, per la mancanza di fognature e di acqua, vi erano valori morali profondamente sentiti come il rispetto reciproco e
la dirittura morale era intensamente avvertita dagli anziani e
tradotta automaticamente ai
figli che crescevano in uno
stato di miseria sì, ma non, cer-
tamente, scarno di virtù morali. L’abitazione contadina agli
inizi del ‘900 era in genere
composta da due grossi vani:
cucina e camera da letto illu-
ROCCADASPIDE.
Nuove attività con l’Informagiovani
Grazie alla collaborazione
della Città di Roccadaspide,
in particolare del Sindaco
Auricchio e dell’Assessore
alle Politiche Giovanili
Musto, le collaboratrici dell’Informagiovani Distretto
Cinquantanove hanno organizzato alcune attività per i
giovani del territorio. In programmazione ci sono: un
Corso di Inglese Junior, pensato per l’estate, il corso si
pone come un “IMPARANDO GIOCANDO” rivolto a
bambini/e dagli otto ai dieci
anni. Lo scopo principale del
corso è di fornire ai bambini
momenti d’incontro e sensibilizzazione all’ambiente,
fornendo loro, attraverso attività ludiche/ricreative nozioni base della lingua inglese.
Non sono previste penne e
quaderni ma colori, cartoni e
fantasia! Il corso inizia il 15
luglio e l’iscrizione va fatta
entro il 10.
Poi per il ciclo Cineforum, il
12 luglio, ci sarà la seconda
proiezione del film “Lezioni
di cioccolato” di Claudio Cupellini sul tema intercultura e
immigrazione.Ospiti della serata: Rosaria Corvino, membro della Commissione Provinciale Pari opportunità, e
due immigrati residenti nelle
nostre zone che portano a
conoscenza la loro esperienza diretta. Dopo il film seguirà un dibattito tra i presenti
su tale tema.
Per tutte le informazioni è
possibile rivolgersi all’Ufficio
Informagiovani presso la Biblioteca del Comune di Roccadaspide.
minati
con
candele
di
cera e successivamente a
petrolio. Nella
camera
da
letto si trovava
il letto formato
da due cavalletti in ferro, su
cui poggiavano delle assi di
legno e su di
queste un saccone (riempito
di spoglie di
granturco) che
fungeva
da
materasso.
Sotto il materasso venivano
conservati,
fichi secchi,
fagioli, patate
e altri cereali e
non mancava
il rinale, che
fungeva da wc. Antistante l’abitazione c’era il cortile, quasi
sempre in comune, dove si trovavano il forno, il pozzo con il
lavatoio adiacente e una specie di bagno. Da un lato c’era
la stalla in cui erano custoditi
gli attrezzi agricoli e quasi tutti
gli animali posseduti. Non
mancava mai il cane, il quale
veniva sempre legato dietro il
carretto quando si andava in
campagna. Le serate del contadino venivano trascorse talvolta rifugiandosi con gli amici
nelle tipiche osterie oppure davanti al focolare con la propria
famiglia, dove si raccontavano
vecchie storie di briganti, di
streghe, lupi mannari, ecc.
D’estate si riunivano nel cortile sotto le pergole, dove si passavano le serate cantando e a
volte ballando. Ai genitori era
assolutamente proibito accarezzarsi o fare manifestazioni
d’affetto davanti ai figli, anzi la
moglie in tempi più remoti
dava del “ voi “ al marito e
mangiava nello stesso piatto.
L’autorità e le decisioni del genitore erano legge per la moglie e i figli e a tale proposito
dobbiamo ricordare che i matrimoni venivano stabiliti dai
genitori, dopo aver raggiunto
l’accordo per la dote. In questa
società che spazza via indifferente ogni giorno valori e ideali, fermarsi a ricordare abitudini, tradizioni, usi e sapori di un
tempo, attraverso i racconti dei
nostri avi può essere di sicuro
salutare. Le 200 sagre e feste di
un centinaio di paesi della provincia di Salerno, sono la dimostrazione di come si sia cominciato a sfruttare per obiettivi turistici la varietà e la risorsa
unica della cucina paesana e
dei prodotti agricoli di una
delle provincie più belle dell’Italia meridionale. Per questo
alla fine degli anni del boom
economico si avviarono recuperi di feste di carattere popolare di grande interesse antropologico. Si chiudeva un periodo di espansione economica, nascevano le lotte studentesche, le lotte operaie, ma proprio in questo periodo, nei piccoli paesi partirono, iniziative
di recupero della propria storia
culturale. Le feste tradizionali
e popolari nel corso degli anni
non hanno conosciuto soste.
C’è stata una corsa frenetica e
costante nel trovare in queste
manifestazioni l’origine delle
abitudini, ma soprattutto, della
storia di ciascuna comunità.
Ma perché si scava nel passato? Attualmente esse esprimono una domanda di massa. La
festa popolare o la sagra rappresenta senza dubbio una
forma di ricchezza da aggiungere ad altre forme di cultura,
che non è quella della televisione, di internet o dei social
network. Utilizzare il computer si, ma solo come mezzo divulgativo delle proprie tradizioni locali . Salerno e la sua
provincia da Scafati fino a Sapri
sono l’esempio di cultura gastronomica tipica dal gusto
unico ineguagliabile. Il Parco
Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano ne rappresenta il culmine, attraverso un mondo
denso di memorie culturali ancora tutte da scoprire e da valorizzare. Ricordiamoci dunque del mondo rurale attraverso i valori, le usanze e le virtù
di un tempo.
Pietrantonio Accarino
Sede
84020 ROSCIGNO (SA) tel 0828963131- fax 0828963247
Sede Amm.va e Filiale:
84037 SANT’ARSENIO (SA) - tel 0975 398611 - fax 0975 398630
Filiali:
84065 PIAGGINE (SA) - tel 0974 942700 - fax 0975 942238
84069 TEGGIANO (SA) - tel 0975 510610 - fax 0975 510608
84036 S. CONSILINA (SA) - tel 0975 521282 - fax 0975 21949
84057 LAURINO (SA) - tel 0974 941252 - fax 0974 941544
84070 ROFRANO (SA) - tel 0974952511 - fax 0974 952433
85052 MARSICO NUOVO (PZ) - tel 0975 344244 - fax 0975 342431
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Feste popolari
N°26 del 10 Luglio 2010
FELITTO. Dal 16 al 17 luglio 2010 rassegna di arte, musica e spettacolo.
ARTE’ddeca, creatività sfrenante con i Campitiello
Manifestazione realizzata e voluta dalla Pro loco di Felitto
(SA), in collaborazione con le
associazioni: New Generation
di Felitto ed Erosiva di Stio.
Da un magnifico sperone roccioso Felitto si reinventa e, all’ingresso dell’antico Pomerio,
diventa palcoscenico di antiche
memorie, albergo di giovani
provenienti da tutto il Cilento e
non, che si incontrano in occasione di ‘ARTE’ddeca’, prima
rassegna politematica che si
pone di rivalutare il patrimonio artistico, culturale, naturalistico e paesaggistico del territorio. Il 16 e il 17 luglio ‘ARTE’decca’ alimenterà di nuova
linfa il centro storico, con due
serate interamente dedicate all’arte. Con questo termine dialettale, richiamante la capacità
di non riuscire a stare fermi, si
è voluto prefigurare la “frenesia” della creatività che sfrenandosi diventa Arte esprimendo così la volontà di creare. La rassegna vuole promuovere momenti di incontro e di
divertimento concentrando la
propria attenzione sulla cultura locale e tradizione campana.
La manifestazione sarà una
sorta di laboratorio artistico
sperimentale che fonderà più
voci e più stili sul leit motiv
della cultura popolare. Con
Tullia Conte, artista poliedrica
e di notevole esperienza, venerdì 16 luglio alle ore 18.00
avrà inizio un Laboratorio di
danza e musica popolare.
Lo stage, strutturato in due
giorni, intende fornire un approccio alle danze popolari,
non privo della conoscenza
delle culture entro cui queste
determinate danze si sono sviluppate. Riguarda: Tarantella
Pugliese (pizzica), tammurriata (danza tipica dell’agro nocerino) e Tarantella Cilentana.
Alle 20.30 si esibiranno Domenico e Luigi Campitiello, la
loro musica sarà intervallata
dalla riflessione personale di
Domenico legata al rapporto
tra mestieri e memoria, un
modo per dire che la tecnica
viene da lontano e che la musica è espressione di un popolo e di un territorio. Alle 21.30
sarà la volta dei Nova Felix in
concerto, gruppo ormai maturo che ha saputo trovare un suo
timbro inconfondibile di
espressività e passione musicale. La serata sarà arricchita
dai frammenti poetici letti e
commentati da Alfonso Senatore, grande voce e firma del
teatro popolare cilentano
espresso con nobiltà, realismo
e fierezza. Sabato 17 luglio alle
ore 18.30 ci sarà la seconda
giornata del corso di danza e
musica popolare, sempre tenuto da Tullia Conte. Alle 21.30
Angelo Bonfrisco e la sua band
in concerto ci regaleranno un
altro emozionante momento di
musica. La serata terminerà
con l’esibizione di Marco
Bruno e i Namarà i quali ripropongono con la loro musica un
melange di tradizione, dialetto
e sonorità versatili. Musica dal
ritmo incalzante e dalla atmosfere suggestive, per questo
adatta al pubblico di ogni età.
La kermesse vedrà la partecipazione di giovani artisti che
coloreranno e impreziosiranno
la scena con le proprie tele.
Nelle due serate non mancherà
l’appuntamento col gusto e la
genuinità perché sarà possibile
degustare prodotti tipici, accompagnati da un buon bicchiere di vino. Non vi resta che
venire a divertirvi con noi lasciandovi rapire da queste antiche e magiche atmosfere!
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ROCCADASPIDE. Dal 21 al 25 luglio festa della trebbiatura
Quando il contadino si divertiva con il lavoro
Ritorna anche quest’anno la
festa della trebbiatura, dal 21 al
25 luglio, organizzata dall’ associazione Asso Carr, che
vedrà Carretiello scenario di
un revival legato alla tradizione popolare, portatrice di quei
valori tuttora validi che non si
vuole e non si deve dimenticare. Esiste infatti un’attività
astratta delle comunità che custodisce, tramanda e rinnova,
le tradizioni che si dimostrano
adeguate, mentre estingue man
mano quelle che si rivelano superate e non più efficienti.
“Questa festa, spiega Pietro Vitolo (presidente dell’associazione Asso Carr), vuol essere
un’ occasione per rivivere le
proprie radici contadine, attraverso la rievocazione del rituale della trebbiatura, che in passato coinvolgeva l’intera comunità”. Le tradizioni, sono
una risorsa importante di ogni
società che intenda valorizzare
il proprio territorio, recuperando una ricchezza intrinseca che
è utile a comprendere il presente partendo dal passato,
mentre oggi perfino i ricordi rischiano di sbiadire o addirittura di svanire. La trebbiatura era
per i contadini un evento importante e faticoso considerato
che i1 lavoro, iniziava ad ottobre, con l’aratura e la semina, e
si concludeva in questo periodo, con la mietitura, tagliando
il grano maturo. Questo processo interessava tutta la comunità poiché era necessario
l’impiego di molte persone e
per questo vi era uno scambio
reciproco di lavoro fra le famiglie di terreni confinanti, che in
molti casi erano anche legate
da rapporti di parentela. Coinvolti nell’operazione erano più
che altro maschi, ma insieme
ad essi si muovevano anche le
donne della famiglia, che aiutavano nella preparazione e
nello svolgimento delle faccende domestiche o in alcune circostanze da supporto al lavoro
dei campi. Dopo il lavoro era
consuetudine trattenersi a cena
presso le famiglie che avevano
trebbiato concludendo la giornata in allegria, cantando e bevendo vino. Ciò che emerge da
questo quadro è che in quei
momenti il lavoro si caratterizzava quasi come “festivo” sia
per i suoi aspetti di comunione
di lavoro, sia perché si ripartiva con tutta la comunità una
parte della produzione. Nella
cultura contadina, infatti, il
momento festivo non era sepa-
rato da quello
lavorativo, il
periodo della
mietitura e
del raccolto,
apparivano
collegati
a
momenti di
festa, compresi
nei
tempi legati
alle ciclicità
stagionali del
calendario
agricolo. Oggigiorno invece il concetto di
festività è ormai modificato, i
tempi sono più rapidi e inducono all’individualismo alterando quell’ambito che prima
era vissuto collettivamente. Ne
consegue un tempo, non più
comunitario come quello passato, ma sempre più vissuto in
maniera privata e spesso invaso dai mass-media (TV, internet). Una festa, attualmente,
può essere collettiva solo se
resa propria tramite valori, si-
gnificati e simboli partecipati
da una stessa comunità, in pratica se esiste una memoria condivisa, e proprio intorno ad
essa nasce l’idea di rivivere
quel clima di festa popolare
che si respirava al tempo della
trebbiatura. Animata da questi
aspetti si terrà dal 21 al 25 Luglio a Carretiello, frazione di
Roccadaspide, la seconda edizione della festa della trebbiatura caratterizzata da degustazioni di prodotti tipici locali,
esibizioni di gruppi folkloristici, esposizione di mezzi d’epoca, mostra fotografica e relativi convegni a tema. Il nostro
tempo libero potrebbe essere
impiegato in un investimento
culturale che tende ad una società migliore, che sia più partecipata del territorio in cui
vive e della comunità con cui
spartisce i momenti sociali, per
parlare di una dimensione di
presente che non sia solo formale.
Mariarachele Daniele
Capaccio-Paestum
N°26 del 10 Luglio 2010
5
PAESTUM. Al meeting del Pdl si ripristina il rapporto politica e cultura
Un fine settimana nel segno dell’impegno politico
Un caldissimo week end che
invitava al fresco di un ombrellone più che all’afa di una radura, la coincidenza di eventi
sportivi mondiali, unici e spettacolari come i tuffi nel fiordo
di Furore, la concomitanza
della manifestazione politica
provinciale dei Giovani dello
stesso partito in altro nevralgico territorio, il moltiplicarsi di
immancabili presenze di politici e amministratori reclamati
in zone che soffrono da decenni i problemi irrisolti della stagione estiva, non potevano garantire una presenza di personalità politiche e di dirigenti
nella misura auspicata dagli organizzatori del “1° Paestum
Summer Meeting del PDL” che
si è svolto il 3 e 4 luglio nell’Area archeologica di Paestum.
Ai promotori dell’evento, in
particolare al Dottor Franco
Sica e a Glicerio Taurisano, il
merito di aver dato inizio ad un
percorso di analisi e di confronto che finalmente mette insieme cultura e politica, ricerca e amministrazione quali premesse per un progetto di sviluppo territoriale. La partecipazione di Fernando Zara, neo
Presidente del Consiglio pro-
DA SINISTRA FERNANDO ZARA E MARIO MIANO
vinciale, dell’Assessore provinciale Antonio Fasolino, dell’On.
Eva Longo e dell’On. Guido
Milanese, di Franco Annunziata, Presidente della Commissione provinciale del Turismo e
della Trasporti Marittimi Salernitani SPA, dell’Assessore provinciale all’Agricoltura Mario
Miano, in rappresentanza oltre
che del Presidente On. Cirielli
anche dell’UDC, dà autorevol-
mente il segno dell’importanza
che ha rivestito questa prima
manifestazione del Popolo
della Libertà di Capaccio, che
vuole essere l’inizio di una comune riflessione sui problemi
che assillano soprattutto il territorio pestano e cilentano.
Questa due giorni, infatti, non
ha voluto essere nelle intenzioni degli organizzatori, confermate dall’esito e dai contenuti
CAPACCIO. Crepe al cimitero è la denuncia di Gorrasi
Il comune fa causa alla ditta
“Non è concepibile che ci
venga negato il diritto di portare un fiore ai nostri cari”.
La denuncia arriva da Francesco Gorrasi. Il fatto: una
cappella del cimitero di Capaccio risulta inagibile ed il
proprietario chiede la messa
in sicurezza al Comune, temendo che si possa verificare un cedimento della struttura.
La cappella è stata consegnata al proprietario, Francesco Gorrasi, nel dicembre
del 1998 ma fin da subito
mostrò segni di cedimenti
strutturali che, prontamente,
furono segnalati al Comune.
L’ente intervenne con alcune
opere di ristrutturazione che,
però, non sono state sufficienti a garantire la necessaria messa in sicurezza. “Con
il passare del tempo – spiega Gorrasi – la situazione è
andata sempre peggiorando,
si sono formate evidenti lesioni sia all’interno che all’esterno della cappella ed il
marmo della zoccolatura
esterna si è staccato, tanto
che la struttura è diventata
inagibile.
Temiamo che da un momento all’altro si possa verificare un crollo. Per quanto
ci riguarda, non possiamo
attendere la vertenza tra il
Comune e la ditta. Chiedia-
Via Magna Graecia 281, 84040 Capaccio Scalo
tel 0828 724949 fax 0828 720775
mo che il Comune proceda
in modo tempestivo alla
messa in sicurezza e, successivamente, potrà valersi
sulla ditta che ha eseguito i
lavori per la costruzione
delle cappelle”. Infatti, l’ente comunale di Capaccio
Paestum ha iniziato una vertenza con la ditta che ha
proceduto con la costruzione delle strutture, anche perché non è l’unica cappella a
presentare evidenti lesioni.
La cappella di proprietà di
Francesco Gorrasi fa parte di
un lotto di una cinquantina
di strutture funerarie, tutte
costruite alla fine degli anni
Novanta.
del dibattito, un momento di
propaganda politica “di o per”
qualcuno, ma un’occasione di
incontro tra cultura e politica
per affrontare tematiche sociali, economiche, culturali e civili. Ne sono testimonianza il seminario di apertura e il tema
del dibattito conclusivo. Il
primo è stato dedicato a “La comunità della Scienza e degli
Enti locali” il cui obiettivo fondamentale è stato bene illustrato dall’intervento del Dr. Loris
Facchinetti, Presidente TECNOM e Delegato del Comune
di Roma per Scienza e Cultura.
Stimolato dagli interessanti interventi degli altri illustri partecipanti al seminario, tra i quali
il Dr Stefano Amore (vice Segretario Generale Magistratura
Democratica), il prof. Avv.
Paolo Valerio (Presidente nazionale della Federazione Magistrati Onorari dei tribunali), il
prof. Matteo Gaeta (Università
Salerno), il Dr Facchinetti ha
concretizzato la tematica illustrando le linee del progetto “La
Provincia di Salerno, possibilità straordinarie per la costruzione di una rete del sapere e
Delle Scienze nel Bacino del
Mediterraneo”. La due giorni
del Meeting si è conclusa con
il dibattito, aperto agli interventi
del pubblico, introdotto e coordinato dal prof. Aurelio Di
Matteo (Comitato per la promozione della cultura del Turismo- Ministero del Turismo) che
ha affrontato il tema delle politiche per lo sviluppo economico e sociale attraverso la Pianificazione e la valorizzazione
territoriale:”Territorio, cultura e
identità per un Turismo integrato e sostenibile”. È risultato un
ricco e propositivo dialogo con
amministratori e cittadini intervenuti che ha riguardato gli
aspetti più critici del territorio
di riferimento. Nel saluto finale
degli organizzatori, Franco Sica
e Glicerio Taurisano, l’impegno
che l’incontro tra cultura e politica continuerà con una serie
di seminari su specifiche tematiche e proposte relative al territorio della zona Salerno Sud.
andrettese
Capaccio
6
N°26 del 10 Luglio 2010
THE DAY AFTER. Dopo la tromba d’aria parte l’iniziativa della Bcc Capaccio
Un prestito agevolato per ricostruire velocemente
Prestiti agevolati per i cittadini
e gli imprenditori turistici, vittime dei danni causati dalla
tromba d’aria che la notte del
20 giugno scorso aveva colpito
e devastato un’ampia zona di
Capaccio che da Torre di Mare
arriva fino a Paestum. Un vento
fortissimo, che soffiava ad oltre
90 chilometri orari, schiodò le
cabine dei lidi, sollevando in
aria roulotte e pedalò, piegando strutture in ferro e spaccando i vetri. La banca di credito
cooperativo di Capaccio, presieduta da Enrico Di Lascio, si è
immediatamente attivata per
dare un aiuto economico ad
operatori turistici, agricoltori e
privati che hanno subito danni.
In meno di una settimana il
consiglio di amministrazione
ha, infatti, approvato un prestito riservato ai cittadini di Capaccio coinvolti nell’evento calamitoso. Potranno accedere ad
un prestito a 7 anni che verrà
assegnato in base al merito creditizio e per beneficiarne occorrer à presentare la certificazione del Comune, in cui vengono
accertati i danni subiti e l’entità
a cui ammontano. «Anche in
questo modo l’istituto di credito di Capaccio conferma il suo
ruolo di banca del territorio spiega Di Lascio - vicina alla
gente, soprattutto nei momenti
di maggiore difficoltà». La
tromba d’aria ha danneggiato
IL LIDO CINZIA, DEVASTATO DALLA TROMBA D’ARIA
strutture balneari e ricettive
proprio all’inizio della stagione
turistica, quando si stava appena iniziando a lavorare, così
come anche molte colture sono
state devastate dalla furia del
vento. I danni hanno riguardato anche diverse abitazioni. I
danni causati dalla tromba
d’aria sono stati stimati intorno
ad un milione di euro. Il Comune ha chiesto agli organi
competenti il riconoscimento
dello stato di calamità naturale. Per l’importanza rivestita da
Paestum quale sito Unesco l’assemblea dei soci ha approvato il
cambio di denominazione della
Bcc da Capaccio a Bcc di Capaccio Paestum.
L’OPINIONE CONTROCORRENTE.
La politica giusta per Capaccio
Comunisti? Fascisti?
Pd?
Pdl? Lo sappiamo tutti, la politica col pedigree è morta e
sepolta. Socialisti? Democristiani? Mutano solo i termini. Ma
soprattutto, quando mai è stata attuata, la filosofia di una politica?
Abbiamo signori di sinistra che
pensano alle imprese di amici, e
quelli di destra che pensano ad
aiutare i parenti. E intanto Capaccio è rimasta a guardare, in attesa, e alla fine a morire. Intanto i
giovani trovano più utile spacciare, l’unico mestiere che non dà timore ma guadagni, oppure se la
svignano al nord per fare i precari. Qui servirebbe destra, sinistra?
Intanto ai piccoli esercizi è stato
messo il bastone tra le ruote, l’economia è stata spenta a favore dei
pochi potenti. Destra, sinistra? Intanto gli anziani pascolano come
randagi per le vie, e i bambini
fanno educazione fisica usando
tanti lacci delle scarpe come rete.
Intanto i campeggiatori piangono,
i turisti ci ripensano, le spiagge
hanno bisogno di Prozac per curare la sindrome da abbandono. Allora, destra o sinistra? O magari
centro, sotto, in diagonale?
Ho sentito voci sulle nuove leve,
che poi sarebbero quelle già
“usate”. Spesso funziona che se
cade la sinistra si prova con la destra. Come se stessimo giocando.
E la gente, avvilita, commenta con
“le cose non cambieranno mai. Chi
è fortunato se ne va. Non ci sono
speranze, nessuno di nuovo”.
Politici, avete
fallito, e la
mia Capaccio
è stanca di
voi. Non ne
ha bisogno, di
colore politico. I giovani
si professano
sempre più
spesso apartitici. I vostri
partiti sono
superflui e ridicoli. Perciò
io parlo a voi, cittadini: se siete comunisti, cattolici, atei, berlusconiani, fascisti, gay, ecologisti,
smettete di votare per partito, perché i partiti bramano solo i voti, e
ciò in cui credete rimarrà affar vostro. I problemi di un paese non
hanno colore, sono di tutti, e le
giuste soluzioni non possono appartenere a una sola idea di parti-
to. Se volete cambiare le cose, cittadini, allora usate la logica, l’unica fazione che dovrebbe esistere
davvero. Perché politica è solo sinonimo di SOLDO. Non serve un
politico al comando, occorre una
persona, una mente, una voce che
dia aiuto al suo paese. Una persona che parli ai cittadini, essendone
una di loro, e non li tenga a distanza e all’oscuro dopo essere
stata eletta. Una persona che conosca davvero i problemi perché li
vive in prima persona. Come può
un ricco preoccuparsi di un povero? Come può un ignorante occuparsi di istruzione? Come può il
passato occuparsi del presente?
Ma soprattutto, come può chi ha
già deluso tornare a provarci?
Qual è la soluzione? Giovinezza,
competenza, spirito collettivo.
Tutti devono essere rappresentati
e aiutati. Non alcuni.
Pierpaolo Mandetta
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Contatti
Via della Lusa, 10 Loc. Fonte di
Roccadaspide (Sa)
N°26 del 10 Luglio 2010
Capaccio-Paestum
Nessuno ha accettato l’offerta del “Porta Sirena”. Lo sconcerto del gestore
Lavorare per avere lo sconto in un agriturismo da sogno?
“Non abbiamo ricevuto una sola telefonata o mail che sia”, ammette uno
sconsolato Giovanni Barlotti, che dirige tutte le attività del “Porta Sirena”.
Niente diavolerie del tipo last minute.
Cioè che ti affibbiano l’invenduto. Qui
si trattava dello sconto del 50% sul
prezzo della camera in uno dei più
esclusivi agriturismi che si trova proprio a ridosso delle mura che cingono l’antica città archeologica di Paestum . Lo sconto in cambio di un aiuto
nelle operazioni agricole, come è normale trovare in Trentino o in Val
D’Aosta. E non in una malga d’alta
montagna ma a poche centinaia di
metri da quella Porta Sirena, il più
bello dei quattro ingressi nell’antica
Poseidonia. L’idea è in linea con la filosofia aziendale di Gaetano Iemma,
uno dei più affermati nomi di riferimento dell’imprenditoria agricola del
salernitano e proprietario della struttura, è meglio descritta sul sito
www.portasirena.it. Dagli allevamenti Iemma vi arriva la carne di bufalo che è la specialità – bandiera della
casa. Dentro la storia, in uno scenario
al top e con la cura dei particolari. Al
“Porta Sirena” per tutto il mese di
Giugno era possibile partecipare alla
raccolta delle pesche nei 35 ettari del
frutteto che circonda l’agriturismo. In
cambio la camera, prima colazione
compresa, sarebbe stata data a € 35,
la metà del normale trattamento previsto.
“Non abbiamo posto nessun obietti-
L’AGRITURISMO PORTA SIRENA.
SOTTO GIOVANNI BARLOTTI
vo né in termini di orario o di quantità”, racconta Giovanni Barlotti. “Abbiamo pure fatto capire che in caso di
indisposizione o di temperature troppo alte non c’era problema, noi lo
sconto l’avremmo fatto lo stesso. Non
c’è stato niente da fare. Silenzio completo dai quindicimila visitatori che
ogni anno visitano il nostro sito”. In
altri tempi, quelli dei giovani che con
pochi soldi andavano all’avventura,
un’occasione così sarebbe stata presa
d’assalto anche e solo per bagnarsi
nelle spiagge del litorale pestano. “La
verità è che il lavoro fisico spaventa
ed allontana. Preferiamo tutti lasciarlo agli stranieri che vengono dai paesi
più sfortunati”, è il pensiero del giovane Barlotti. Lo esprime mentre attraversiamo l’azienda e vediamo l’orto dal quale viene tratto ciò che entra
nei piatti ed un bell’allevamento di
galline che razzolano libere nell’aia.
Oreste Mottola
7
Un’intera giornata
dedicata
all’ambiente L’occasione sarà la prima edizione
della manifestazione “I love natura”
che si terrà nel comune di Albanella il prossimo 10 luglio. Laboratori di trasformazione dei rifiuti, creazione di aiuole aromatiche, attività di educazione ambientale, sfilata di vestiti ecologici, nutella party, gare ecologiche, trasformazione in diretta del latte, sono
questi alcuni delle attività che caratterizzeranno la manifestazione “I
love nature”, organizzata da undici
associazioni del territorio. L’evento
che vedrà impegnati bambini, adulti e volontari di Legambiente si svolgerà sabato nelle borgate di Borgo
San Cesareo, Matinella e Albanella
capoluogo. << La manifestazione,
ha l’obiettivo di lanciare un messaggio - afferma Angela Sabetta, coordinatrice dell’iniziativa insieme a
Sofia Gorrasi - soprattutto alle
nuove generazioni sull’importanza
del rispetto della natura. Vedrà il
coinvolgimento di associazioni, anziani, giovani ma soprattutto dei
bambini, impegnati in attività finalizzate alla sensibilizzazione sul servizio di raccolta differenziata, la trasformazione dei rifiuti e il riciclaggio.
L’iniziativa simbolica vuole essere
uno strumento di riflessione sul problema rifiuti e tutto quanto connesso all’utilizzo degli spazi pubblici.
L’obiettivo è offrire ai ragazzi la possibilità di essere protagonisti in materia di qualità ambientale>>.
Terminate le attività con i bambini
la manifestazione si concluderà
presso il centro sportivo S. Sofia
dove sarà allestita un’area esposizione di oggetti realizzati con ma
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15
Agropoli
8
N°26 del 10 Luglio 2010
SAN MARCO DI CASTELLABATE. Con i professori Capaccioli e Tata
Arte, scienza e musica nello scenario dell’Hermitage
L’universo è infinito: ma a Licosa “il cor non si spaura… e
il naufragar m’è dolce in questo mare”
L’evento si è svolto lo scorso
due luglio e ha visto come
protagonisti un astrofisico e
un biologo marino, due voci
a confronto sull’universo e le
meraviglie subacquee di
Punta Licosa. Un ritrovo di
amici e colleghi originari di
Castellabate o amanti di questa terra, più che una conferenza, organizzato all’Hotel
Hermitage, in occasione del
suo 64° compleanno, dalla
professoressa Tata, neurologa
della Seconda Università di
Napoli. Ospiti d’onore sono
stati Giandomenico Lepore,
procuratore capo della repubblica a Napoli e Maria Falcone, sorella del giudice assassinato.Presenti alla manifestazione, inoltre, diversi uomini
di scienza, intellettuali e professionisti, tra i quali la senatrice Gabriella Pagano, il pro
rettore della Seconda Università di Napoli e l’avvocato Patrizia Cardinale Miranda di
Milano.
La serata è stata inaugurata intorno alle 19:00 dal Sindaco
di Castellabate Costabile
Maurano che, dopo aver fatto
gli “onori di casa” assieme
alla professoressa Tata, ha
omaggiato gli ospiti di un
DVD in italiano e in inglese,
una raccolta di suggestive immagini e video sulle meraviglie di Castellabate.A seguire,
dopo aver risolto qualche problema tecnico con proiettore
e microfono, Massimo Capaccioli, astrofisico e professore
ordinario dell’Università di
Napoli, ha introdotto il tema
“scienza e bellezza”, con una
domanda: “La scienza è
bella?”. E da questa domanda
l’astrofisico ha avuto lo spunto per poter raccontare qualcosa sull’universo e le sue
A PARER MIO
stelle al pubblico che, affascinato, lo ha ascoltato. Subito
dopo Gianni Russo, biologo
marino professore dell’Ateneo
di Napoli, ha catturato l’attenzione dei presenti con una
serie di foto suggestive alla
scoperta dei fondali marini di
Licosa e dei segreti da essi custoditi. Al termine di queste
due lezioni magistrali, intorno
alle 20.30 è entrato in scena
Pino De Maio, cantautore napoletano che ha allietato i
presenti, a bordo piscina, con
un recital napoletano prima
della cena di chiusura della
serata.
Serena Sgroi
DI
CATELLO NASTRO
Facimm’ economia…ma non sull’ospedale di Agropoli!
Fare economia come termine
casalingo familiare potrebbe
anche significare “risparmiare” sulla spesa, ma fare economia a livello nazionale dovrebbe, a mio avviso, anche significare studiare nuove strategie di fare impresa, studiare
per ricercare nuove prospettive quando quelle passate non
funzionano tanto bene. E qui
sorge il primo scoglio. Solo gli
studi vengono a costare milioni di euro in maniera tale che
fanno abortire sul nascere
l’idea di partenza. Prendiamo
ad esempio gli ospedali ed i
malati. Al nord il malato ha
per lo stato un costo quasi
equo, al sud il malato costa
molto di più. Ho parlato di
stato e non di regione perché
ritengo lo stato un insieme di
regioni che gestiscono la sanità con una certa autonomia.
Il malato del Piemonte o della
Lombardia non può avere un
costo inferiore a quello della
Campania o della Puglia.
Anche per i malati esiste “La
livella”, come quella di Totò.
Allora qualcosa non funziona.
A sentire e vedere le performance in TV, a dire il vero, il
telespettatore rimane a dir
poco sbigottito. Tutti hanno ragione, ma nel momento in cui
vengono pescati con le mani
nel sacco, il cosiddetto “avviso di garanzia” allora tutto diventa discutibile. Quando un
vitello si vende a un euro ed
una mosca si acquista, coi
soldi dello Stato, a centomila
euro, viene da pensare. Non si
deve – e non è mia intenzione
– di fare di tutt’erba un fascio.
D’altro canto in molte gestioni
esistono i lati positivi ed i lati
negativi. Quelli negativi fanno
sfigurare anche quelli positivi.
Nel “facimm’economia”, versione prima descrizione, vorrebbero chiudere l’ospedale di
Agropoli perché non serve.
Non serve un cacchio! Tra i
miei tanti titoli ho anche quello di “malato cronico”. Ne
farei a mano, ma non posso.
Ho usufruito della struttura
ospedaliera cilentana varie
volte e tutte le volte sono stato
curato con perizia, assistenza
medica ed infermieristica, spirito di solidarietà, alta professionalità. Anzi in un caso, sono
riusciti a migliorare la mia
condizione dopo che non c’era
riuscito un privato. In parole
povere non sempre il privato
è meglio del pubblico. “Facimm’ economia” sulla sanità
pubblica, a mio avviso, è assurdo, specialmente quando ci
sta abbondante spreco in altri
settori. L’ospedale di Agropoli ha una utenza notevole, è facilmente raggiungibile, è una
struttura efficiente e valida e
non deve essere chiuso. Il diritto alla salute è uno dei primi
sancito dalla Costituzione.
Molti di coloro che accettano
passivamente e indifferentemente la chiusura della struttura ospedaliera agropolese –
senza volere male a nessuno –
se ne accorgeranno, allorquando
ne avranno bisogno, per
se o per i loro cari, quando non
ci sarà più. Quando tempo addietro scrissi che i Borboni
erano i colpevoli e destai l’ira
dell’Associazione Borbonica
Napoletana, non volevo offendere costoro, ma mettere alla
berlina coloro che ragionano
ancora con una mentalità antiquata e sono indietro di oltre
un secolo e mezzo. Vorrebbero fare un centro specialistico
per le nuove malattie. Lo spazio ci sta. La volontà pure. La
coesistenza è possibile. I cervelli certamente non mancano
e talvolta sono costretti ad
emigrare.Per concludere, con
Don Abbondio: “ Quest’ospedale non s’ha da chiudere né
oggi, né mai!”
Cilento
N°26 del 10 Luglio 2010
9
AGROPOLI. Come andrà a finire? Nuova manifestazione: e adesso, cosa succederà?
La città si mobilita per salvare l’Ospedale
L’ultimo atto dell’opera di sensibilizzazione del Comitato Civico pro Ospedale di Agropoli,
che dura ininterrottamente da
diversi mesi, è stato il corteo tenutosi lo scorso primo luglio,
lasciandosi alle spalle un’inevitabile scia di giudizi e polemiche.
Nei capitoli precedenti: a fine
novembre del 2008, la regione
Campania approvava una delibera che declassava l’Ospedale
di Agropoli dalla rete di prima
emergenza; l’Ospedale si sarebbe dovuto poi specializzare
per l’oncologia; dopo mesi di
dibattiti e confronti la regione
ritirava la “declassazione” della
struttura, ma solo un anno
dopo, la riorganizzazione della
rete ospedaliera (necessaria per
UN MOMENTO DELLA MOBILITAZIONE
Loro certamente da lassù, ma
quaggiù i mass media e le Istituzioni. Sapranno i giovani cogliere al meglio questa possibilità offerta loro? C’è da augurarselo, soprattutto in paesi isolati come Sacco, molti anziani e
pochi giovani, un borgo disteso
in posizione sud occidentale
alle falde del massiccio roccioso del Monte Motola, linea di
confíne tra Cilento e Vallo di
Diano.
Detta in soldoni, sarà la risposta dei giovani a garantire la effettiva funzionalità di sportelli
disseminati nella Provincia di
Salerno, una operatività che
spazia dalla raccolta dei dati e
delle informazioni (a valenza
regionale, nazionale ed europea sui principali campi di
azione della vita giovanile) alla
trasmissione, diffusione e pubblicizzazione, su supporti idonei, dei dati e delle informazioni raccolte e dirette ai giovani
della Regione. Ai posteri l’ardua
sentenza!
ca, che si è lentamente affollata di gente comune (forse anche
meno di quella che scese in
piazza la prima volta per dire
“No!” alla chiusura del Pronto
Soccorso dello stesso Ospedale), adulti e anziani per lo più,
ma anche esponenti di partiti
politici e associazioni religiose.
La partecipazione dei giovani è
stata molto minore rispetto a
quella attesa e solo intorno alle
19:00 ha avuto inizio il corteo,
che attraversando Viale Europa,
Via Piave, Via Vittorio Veneto e
Via Pio X è giunto in prossimità dell’Ospedale. Nel corso dell’ultima assemblea del Comitato Civico svolta il mese scorso,
proprio per discutere dell’azione di protesta, si era deciso di
suggerire ai commercianti di listare a lutto i loro esercizi. Il
suggerimento è stato accolto da
una buona parte di loro, e la
partecipazione al corteo è stata
matura e disciplinata.
L’evento ha voluto essere un
segno tangibile della volontà di
Agropoli e dei suoi cittadini di
non lasciarsi sottrarre passivamente il loro ospedale, risorsa
indiscutibile per un bacino di
utenza che comprende grandi
centri urbani come Castellabate, Agropoli e Capaccio e che
ha dimostrato in questi sei anni
di attività la sua importanza per
aver salvato decine e decine di
vite. Nonostante gli intenti fossero pacifici e nonostante la
collaborazione delle Forze dell’Ordine, le difficoltà organizzative hanno generato momenti di tensione e un po’ di confusione tra la folla di manifestanti, che ha bloccato il traffico tra
Madonna del Carmine, Agropoli e la SS.18.
Alle 21:00 a protestare animatamente sono rimasti in pochi, e
il corteo si è sciolto, dopo le parole del sindaco Franco Alfieri,
il quale ha annunciato che il
nosocomio, visto il numero di
accessi davvero alto, non verrà
depotenziato per l’estate, affermando poi “Saremo vigili”, in
attesa che la regione elabori un
nuovo piano sanitario. Come
andrà a finire?
Mariantonietta Sorrentino
Serena Sgroi
il rientro del deficit economico
sanitario della regione Campania) ne prevedeva la “dismissione”, indiscutibile risorsa
anche per tanti altri comuni, tra
i quali Giungano, Cicerale, Prignano, Capaccio, Castellabate,
Perdifumo, Trentinara.
Invitati alla manifestazione di
protesta, quindi,anche i sindaci dei paesi limitrofi e gli esponenti dell’amministrazione comunale che finora avevano invece spinto i cittadini ad attendere che le vie istituzionali (fallite una dopo l’altra) facessero
il loro corso.La manifestazione
è stata pacifica, ma non proprio
una “passeggiata”, con qualche
attimo di disagio. L’appuntamento era fissato per le ore
18:00 in Piazza della Repubbli-
SACCO. Nel piccolo paese montano si scommette sui giovani
L’Informagiovani: Teseo vince il Minotauro?
Secondo a narrazione mitologica il giovane Teseo affrontò e
vinse il Minotauro, rinchiuso
nel labirinto dal re di Creta.
Il successo dell’impresa fu merito tanto del suo ardimento
quanto dell’amore per Arianna,
figlia
del
re
Minosse.
Coraggio e passione sono gli
stessi ingredienti di un progetto
ambizioso che è stato varato
dalla Provincia di Salerno, alias
il Progetto Teseo caparbiamente voluto dall’Assessorato al Lavoro ed alle Politiche Giovanili.
Il Minotauro moderno da sconfiggere ha un altro volto, ma minaccia ugualmente le giovani
generazioni come accade nel
Mito. Servirsi dell’arma della
tecnologia diventa, perciò, un
“must”.
In questa direzione punta la
creazione del portale www.teseogiovani.it, il nuovo sito web
della Rete Informagiovani della
Provincia di Salerno. A detta dei
sondaggi, lo strumento operativo ha già dato i suoi frutti.
E se il filo di Arianna dell’intero
Progetto si dipana dalla legge
Regionale n.14 del 14-04-2000,
il portale mira a facilitare interazione e partecipazione dei
giovani, una utenza disseminata qui in una Provincia di 4.918
kmq, comprendente ben 158
comuni.
L’impresa che suona titanica,
tuttavia, non è utopia allo stato
puro come farebbe pensare il
disfattismo imperante.
Teseo Minotauro1 a 0, a ben
guardare gli sportelli Informagiovani creati sul territorio, la
loro operatività e la loro crescita. Ne è riprova il portale del distretto
di
Roccadaspide
(http://www.teseogiovani59.it/)
comprendente Albanella ,
Aquara , Bellosguardo, Castelcivita , Ottati , Piaggine, Roccadaspide , Sacco , Sant’ Angelo a Fasanella.
E se dal 29 gennaio 2010 è stato
aperto il nuovo sportello Informagiovani di Sacco, domenica
27 giugno nel neonato punto
informativo sono stati convocati i giovani del paese per
prendere visione del nuovo programma. Tra gli altri erano pre-
senti la sociologa Cinzia
Monzo, il vicesindaco Franco
La Tempa e Vito Mastandrea, assessore al Bilancio ed alle Politiche giovanili. Vari i punti all’ordine del giorno, ma su tutti
un monito: non è la Montagna
che va a Maometto,ma Maometto alla montagna, ossia una
volta creato un servizio è saggio approfittarne, vincendo apatia e disfattismo generalizzati.
Divenire protagonisti del proprio destino è la sfida dei giovani cilentani. E dei giovani sacchesi. Sapranno raccoglierla?
Ci sarebbe da ben sperare su
questo sportello se è allo “start”
il Corso di Inglese programmato e se un nutrito gruppo di ragazzi ha aderito alla proposta
formativa. Il condizionale è
d’obbligo: se alle Province la
legge Regionale n.14 assegna
il compito di creare una agenzia generale ed una rete di Informagiovani operante su più
fronti, sarà la risposta o meno
dell’utenza a decretarne il successo o la sconfitta.
“E le stelle stanno a guardare”?
Agropoli
10
N°26 del 10 Luglio 2010
Cosa c’è nei nostri mari? Un protagonista ci svela i tanti segreti
Un viaggio nel mondo delle immersioni, guidati da Angelo De Luca
I fondali marini della zona di
Agropoli e Paestum, anche grazie alla loro importanza storica
e culturale, sono ricchi di reperti archeologici. Angelo De Luca,
(nella foto) istruttore team leader del Diving Ippocampo, ha
collaborato fin dagli anni ’70, al
recupero di oggetti di antico valore presenti nei fondali marini
avvalendosi di tecniche di recupero e di strumenti all’avanguardia, per far sì che i reperti,
una volta individuati e localizzati, anche grazie alla competenza del Team Archimede, venissero prelevati e conservati
senza danni o alterazioni.
Buona parte degli oggetti fino
ad oggi recuperati sono conservati nell’ex Prefettura di Agropoli in attesa dell’apertura dell’Antiquarium.
Dottor De Luca, vogliamo iniziare a parlare di cosa c’è nel
nostro mare?
“Beh, c’è molto da dire sul nostro mare: tutta la fascia cilentana e in particolare la zona antistante ad Agropoli, nasconde
diversi relitti. Negli anni ‘80 ho
collaborato con Piero Cantalupo, archeologo molto conosciuto dalle nostre parti, con la passione per l’archeosub, l’archeologia subacquea. Proprio in
quegli anni egli mise su un’associazione: il GAA (Gruppo Archeologico Agropolese), e furono subito recuperate numerose
ancore, ritrovate nella zona del
vallone, insenatura che i Greci
trovavano favorevole per i venti
del sud. Quando però avvistavano una nave non sapendo
quasi mai di che nave si trattasse, essendo i mari infestati di pirati e quant’altro, tagliavano le
cime e scappavano, abbandonando le ancore, generalmente
di piombo, che era troppo pericoloso recuperare. La nostra più
Angelo De Luca nasce ad
Agropoli il 13 maggio di
qualche anno fa e non ancora
18 enne si arruola nei reparti
speciali, dove svolge attività
off-limits. Entra a far parte
dei reparti FOLGORE e
A.N.P.D.I. (Associazione
Nazionale Paracadutisti
d’Italia), ma il mare e in
particolar modo la subacquea
restano le sue più grandi
passioni, passioni che lo
spingono a diventare
istruttore e successivamente
direttore tecnico della
D.I.W.A. (Diving Instructor
World Association). La
passione per la fotografia lo
porta, poi, a entrare in
contatto con il Team
Archimede, un gruppo
costituito da giovani ragazzi
altamente preparati nel
settore delle immersioni,
provenienti sia dall’Italia che
dall’estero.
recente scoperta è un’antica galera saracena, o brigantino, se
così lo vogliamo chiamare. Il relitto, che ci riporta tracce di una
tragedia di 600 anni fa, è lungo
circa 30 metri e dotato di enormi
cannoni, ora ad esso adiacenti.
Ogni tanto il mare ne tira fuori
un pezzo, ogni tanto lo ricopre
oppure alcune volte lo scava,
ma comunque, a modo suo, lo
conserva. Oggi inoltre, per i su-
bacquei con un’esperienza tale
da poter raggiungere una profondità intorno ai 50 mt, è possibile ammirare, dopo oltre 60
anni, i maestosi relitti, forse ancora minacciosi, dello sbarco
degli alleati avvenuto sulle
coste di Agropoli e Paestum con
l’impiego di 463 navi e 70.000
uomini, centinaia di mezzi da
sbarco, carri armati, aerei, alcuni dei quali, bombardati, non
hanno mai raggiunto la terra
ferma. Un pezzo di storia senza
precedenti con le sue navi come
l’Alfieri, una nave ospedale che
si trova davanti punta Teresina.
I tedeschi impiegarono tre giorni per affondarla e per noi oggi
giace là, su un fondale sabbioso, teatro di suggestive escursioni subacquee”.
Ma fare immersioni subacquee
non vuol dire solo archeosub,
giusto? Cos’altro c’è sotto la superficie del nostro mare?
“Giustissimo. In genere le scoperte avvengono per caso, l’Alfieri o i mezzi da sbarco si è
sempre saputo che c’erano,
anche fuori dall’acqua fino a
molti anni fa, quelli che giacciono oggi a profondità di 20-30 mt
giacciono là, restano fermi nel
tempo. E le immersioni su questi relitti hanno tutte un fascino
particolare. L’archeologia subacquea è una specializzazione
molto richiesta, forse proprio
per il gusto della scoperta, dell’ignoto, come a voler essere un
Indiana Jones delle profondità.
Ma il nostro mare è un ambiente con spiccate particolarità, la
sua flora e la sua fauna sono
uniche, e questo conferisce un
certo fascino alla nostra costa,
fin dalla mitologia greca. Spesso mi si chiede come mai non ci
sono pesci nel nostro mare,
come mai dalla superficie non
se ne vedono quasi mai; in real-
tà ce ne sono e pure tanti, e io ne
incontro frequentemente. Bisogna non solo conoscere il mare
ma anche sapere cosa si può
cercare, ad esempio la Gorgonia
è fauna, ma se non si ha la dovuta preparazione la si scambia
per flora. E poi il mare di notte
cambia, assume tutta un’altra
sembianza, ed è ancora più
bello che di giorno: i pesci assumono dei comportamenti particolari, il polpo è meno aggressivo e timoroso, la murena sembra dormire, la cernia gioca a
nascondino, assumono dei
comportamenti che di giorno è
impossibile osservare, diventano docili”.
Come, quando e perché nasce
la sua attività?
“L’80% dell’attività subacquea
si fa a tavolino (come noi in questo momento): le materie da studiare sono tante, si spazia dalla
fisica alla chimica, dalla biologia alla fisiologia del corpo
umano. Io sono cresciuto in un
paese di mare e ho iniziato subito a fare apnea. Quella del sub
è un’attività particolarissima,
per me è soprattutto una passione, nata sin da piccolo, che
mi è sempre rimasta per le emozioni che nessun altra attività mi
ha dato modo di provare. Fare
il tour operator sott’acqua non
è come fare il tour operator a
terra, significa innanzitutto dare
sicurezza ai subacquei e avere
una grande professionalità e responsabilità; in immersione le
problematiche sono tante e
l’ausilio della tecnologia è fondamentale”.
Tecnologia? Come si è evoluta
l’attività subacquea nel corso
degli ultimi anni?
“Principalmente l’attività subacquea è stata rivoluzionata
dall’utilizzo dell’erogatore, nato
come strumento bellico per gli
Via Giunta 15
Borgo San Cesareo
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nel secondo conflitto mondiale:
si tratta di un componente trattenuto dalla bocca che permette
l’immissione di aria (o miscele
speciali) respirabile nei polmoni; ma la subacquea è in continua evoluzione: noi durante le
immersioni tradizionalmente
usiamo dei contenitori, bombole, che immagazzinano aria grazie alla quale riusciamo a stare
più o meno a lungo in profondità, ma portarsi dietro un insieme di strumentazioni complementari tra loro implica delle
difficoltà. Oggi si è ridotto tutto
a uno zaino, anche se ancora in
fase sperimentale, chiamato REBREATHER, un’apparecchiatura per la respirazione indipendente dall’ambiente circostante,che garantisce una fonte
d’aria respirabile dotata di
un’elevata autonomia e peso ridotto. Alla base del suo funzionamento c’è un complesso sistema di filtri e carboni attivi,
che ci permette di stare sott’acqua e di respirare a circuito
chiuso, quindi di respirare la
stessa aria che noi liberiamo, filtrata e riciclata in modo tale da
poter essere riutilizzata”.
Chiunque può fare immersioni?
“Sì e no. Diciamo che tutti sappiamo nuotare, ma per avvicinarsi a questo sport bisogna essere dotati di umiltà e disciplina; sono indescrivibili i ragionamenti che passano per la
testa mentre ci si immerge, avvolti dal mare, soli con noi stessi, come nel grembo materno.
Ogni immersione, bella o brutta che sia, è un’esperienza unica
e irripetibile, che porta ad acquistare sicurezza in sé e a conoscere i propri limiti”.
Serena Sgroi
Alburni
N°26 del 10 Luglio 2010
11
SERRE. Il 26 se ne discuterà in consiglio comunale
Ritardi nel completamento e apertura del campo da golf
Diciotto milioni sono stati già spesi, ne
servono subito altri quindici. Li dovrebbero mettere i soci privati ma questi
sembrano nicchiare. Un po’ per la crisi
economica e per via della “profittabilità”
turistica della zona, a loro avviso profondamente mutata nel corso degli ultimi due anni. Il fatto è che il «Due costiere Golf Resort» di Serre, campo con
due percorsi da diciotto buche, protagonista di un’inedita anteprima dell’inaugurazione, a febbraio scorso, con
protagonista all’allora governatore Antonio Bassolino, non è ancora pronto.
Doveva aprire a giugno, ma non è successo e non accadrà a breve. I lavori
sono di fatto fermi. Allarmati dalle voci
che vogliono i partner privati vicini all’abbandono i consiglieri comunali dell’opposizione a Palmiro Cornetta, hanno
convocato, “per fare chiarezza”, il parlamentino cittadino. Lo stesso sindaco
ha accolto positivamente l’iniziativa ed
in questi giorni sta intensificando i contatti con i tre soci del “Due Costiere”: la
«Serenissima», che ha costruito l’autostrada Brescia-Milano, la Mattioli (la
ditta della metropolitana di Salerno) e
la Sofer. E i golfisti, che sono più di
quanto si possa immaginare, a Salerno e
nella regione, giustamente si lamentano. E con loro i tanti giovani di Serre, ma
anche dei paesi limitrofi, che sperano di
trovare nella struttura adeguate possi-
bilità occupazionali. La situazione di
stallo ha investito anche i lavoratori impegnati nella costruzione che hanno ricevuto l’ultimo stipendio con ritardo ed
ora procedono a ranghi ridotti con i soli
otto addetti alla manutenzione del
verde.
SERRE. La rivolta dei privati partner del comune
“Abbiamo speso troppo, Cornetta cambiaci la convenzione”
“Vogliamo rinegoziare i termini della
nostra convenzione”. Da qui parte Fulvio Ricciuti, presidente del Consorzio
Persano Royal Golf. La premessa è di
tipo contabile: “Già paghiamo 240 mila
euro all’anno per la locazione dei terreni ed abbiamo ipotizzato investimenti
per altri 13 milioni di euro”. Seguono
una serie di considerazioni sul danno
d’immagine subito da Serre a seguito
delle scelte fatte per contenere l’emergenza rifiuti in Campania che hanno
comportato l’apertura della discarica di
Macchia Soprana, del deposito di ecoballe nel comprensorio militare di Persano e dell’inserimento di Valle della
Masseria nell’elenco delle località “idonee” ad ospitare i rifiuti.
C’è poi la crisi internazionale: “Tutto
ciò ha profondamente intaccato l’attrattività turistica del luogo e quindi la
nostra possibilità di rientrare dall’investimento”, è il succo del ragionamento
di Fulvio Ricciuti. Da qui, messa nera
su bianco, la richiesta formale di modifica della convenzione tra comune di
Serre e “Royal Golf” con la quantificazione, in cinque milioni di euro, delle
maggiori spese sostenute e la richiesta
di una “revisione” delle prospettive di
redditività del campo e, “delle prospettive di vendita delle 340 unità immobiliari che dovranno essere costruite”. Queste ultime rappresentano infatti l’unico parametro che può essere aumentato.
“Gli altri? Sono stati trasferiti su altri
cantieri”, dicono a mezza bocca i colleghi ancora impegnati su Persano.
Più ottimista Emiddio Trotta, titolare
della società di catering «In Tavola» e responsabile della struttura ricettiva che
doveva nascere nell’area attrezzata,
un’esclusiva club house: «Il campo è già
finito, le diciotto buche sono state ultimate e tutta la parte tecnica di ospitalità con la club house è pronta. Prevedo
la giocabilità a partire da ottobre». Cornetta, ma di tutti questi ritardi che ne
pensa? «Stanno lavorando e io sono fiducioso – dice volendo letteralmente
sgomberare il campo da eventuali polemiche - quella di febbraio non fu
un’inaugurazione ma una presentazione, un po’ per far vedere che i finanziamenti qui non facevano la stessa fine del
dopoterremoto e un po’ per dare soddisfazione agli investitori». Sui tempi Cornetta concorda con Trotta: «Penso che
apriranno a fine settembre-inizio ottobre». Ed ammette: «Hanno qualche difficoltà tra di loro, al loro interno, succede quando c’è più di un socio». E se
pure a ottobre non aprono? «Il campo è
lì e si vede, se non si mettono d’accordo
rescindo il contratto». “Non è stata realizzata nessuna delle condizioni richieste” ribatte Angelo Gallo, il consigliere
comunale dell’Udc, che ha le finestre di
casa che affacciano direttamente sull’area golfistica. “Il Consorzio Persano
“Royal Golf” – spiega Gallo -, che si incarica della costruzione e della gestione
della struttura, ha stravolto in più punti
il progetto del quale, pur avendo speso
cifre assai ragguardevoli, ha in pratica
realizzato, ad occhio e croce, intorno al
10% dei lavori previsti. Insomma, i conti
non tornano e ho più o meno la fondata
impressione che fra qualche settimana
il campo da golf si trasformerà in un
“campo di battaglia” giuridica e politica”. Sembra proprio che il mitico Tiger
Woods dovrà ancora aspettare prima di
poter giocare al «Due costiere Golf Resort» di Serre.
Pagina a cura di
Oreste Mottola
Sanità
12
N°26 del 10 Luglio 2010
L’ex Asl Sa3 mette on line i compensi del personale medico
Fatturano più di centomila euro all’anno. Ecco i nomi
DALLA PRIMA
to online i bilanci dei medici dell’ex Asl di Vallo, dati
pubblicati in applicazione
della Legge n. 69 del 18
giugno
2009
(www.aslsa3.com/trasparenza/A.asp) leggibili oggi
7/7/10, sito che ha rilevato
un boom di contatti.
Cifre relative al 2009 notevoli, da far invidia ai ministeri, per alcuni, giusto contributo a chi lavora onestamente per altri. Ai compensi - si arriva anche a
330.000,00 (trecentotrentamila) euro annuali - bisogna
togliere le tasse, gli importi
sono al lordo degli oneri
previdenziali, assistenziali e
fiscali (IRPEF), ma sempre
onorari di buon(!) livello rimangono pensando alla situazione nazionale attuale,
italiana e mondiale, non
solo in tema di salute.
Adesso ci si chiede: perché
non sono visibili gli stipendi dei medici di Battipaglia,
Nocera o della stessa Salerno, e perché questa giusta
trasparenza avviene proprio
adesso, in un momento così
delicato e di lotta per il sostegno della sanità cilentana?
In compenso, si fa per dire,
i cittadini campani pagano
- per sostenere il rosso perenne del comparto Sanità –
un’addizionale Irpef tra le
più salate del Paese. Il bollo
auto, d’altro canto, schizza
al massimo importo consentito dalla legge.
Et amarus in fundo, secondo l’Istat più di 450mila famiglie della Campania sono
sotto la soglia di povertà,
cioè sotto i 7mila euro di
reddito all’anno, «più di
Lombardia, Triveneto, Piemonte, Liguria messe insieme».
L’ex Asl Sa3 si è dunque si
è messa sulla stessa strada
intrapresa indicata da Renato Brunetta, ministro della
Funzione pubblica, che ha
pubblicato sul sito del ministero l’elenco di tutti i
CONTINUA A PAGINA
13
BABINO NUNZIO ANTONIO
BANDIERAMONTE GIUSEPPE
BARBATO ALFONSO
BARLOTTI VINCENZO
BARTOLINI ALESSANDRO
BASILE GIUSEPP
BELLUCCI GIOVANNI
BENEDETTO LUCIA
BENINCASA GIUSEPPE
BIASCO CIRO PIETRO
BLASI CHIARA
BONADIES DOMENICO
BORRELLI ANNAMARIA
BOSCO MICHELE
BRACALE CLAUDIO
BRUNO CONO ANDREA
BUONICONTI CANDIDA
CAFARO LORENZO
CALABRIA PAOLO
CALANDRIELLO ANTONIO
CAMMARDELLA FRANCESCO
CAMMAROTA GIOVANNI
CANTARELLA SALVATORE
CAPPELLI ANTONIO
CAPUANO NICOL
CARANNANTE ELISA
CARONNA ANTONIO
CARPINELLI CRESCENZO
CASELLA VINCENZO
CASILLI LUCIA
CASO MASSIMO
CESTARO NICOLA
CIANCIOLA EMIDIO
CIMINO ROCCO
CONTALDI CARLO
CORTESE COSIMO DAMIANO
CAFARO LORENZO
CALABRIA PAOLO
CALANDRIELLO ANTONIO
CAMMARDELLA FRANCESCO
CAMMAROTA GIOVANNI
CANTARELLA SALVATORE
CAPPELLI ANTONIO
CAPUANO NICOL
CARANNANTE ELISA
CARONNA ANTONIO
CARPINELLI CRESCENZO
CASELLA VINCENZO
CASILLI LUCIA D.S.
CASO MASSIMO
CESTARO NICOLA
CIANCIOLA EMIDIO
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
P.O. AGROPOLI
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
D.S. ROCCADASPIDE
P.O. AGROPOLI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. POLLA
P.O. POLLA
P.O. AGROPOLI
P.O. POLLA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
D.S. ROCCADASPIDE
P.O. AGROPOLI
D.S. SALA CONSILINA
P.O. AGROPOLI
P.O. POLLA
D.S. SAPRI
D.S. CAPACCIO
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. POLLA
P.O. POLLA
P.O. AGROPOLI
P.O. POLLA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
ROCCADASPIDE
P.O. AGROPOLI
D.S. SALA CONSILINA
P.O. AGROPOLI
€ 144.361,81
€ 111.899,66
€ 120.379,10
€ 103.971,83
€ 175.386,41
€ 123.288,82
€ 155.422,27
€ 139.056,20
€ 139.371,46
€ 118.109,16
€ 120.840,62
€ 103.481,22
€ 102.730,05
€ 192.228,29
€ 120.434,38
€ 101.201,15
€ 100.913,85
€ 100.382,51
€ 128.763,80
€ 142.016,45
€ 100.981,00
€ 192.081,07
€ 168.788,46
€ 110.106,01
€ 121.623,78
€ 172.823,68
€ 116.986,95
€ 113.642,29
€ 109.832,38
€ 103.354,74
€ 102.509,92
€ 104.318,17
€ 294.536,30
€ 104.996,08
€ 114.280,28
€ 117.959,08
€ 100.382,51
€ 128.763,80
€ 142.016,45
€ 100.981,00
€ 192.081,07
€ 168.788,46
€ 110.106,01
€ 121.623,78
€ 172.823,68
€ 116.986,95
€ 113.642,29
€ 109.832,38
€103.354,74
€102.509,92
€104.318,17
€294.536,30
Sanità
N°26 del 10 Luglio 2010
CIMINO ROCCO
CONTALDI CARLO
CORTESE COSIMO DAMIANO
D'AMATO CARMELO
D'AMBROSIO PASQUALINA
D'ANGELO ANIELLO MAURO
DE ANGELIS LUIGI
DE LAURENTIIS FRANCESCO
DE LEO ANTONINO
DE LEO ROCCO
DE LUCA PANTALEO
DE MAIO GAETANO
DE MARCO NICOLA
DE MARINO GIUSEPPE
DE MARTINO CORRADO
DE MATTIA ADRIANO
DE ROSA CARLO
DE SANTIS DONATO
DE VITA ADRIANO
DE VITA EMANUELE
DEL DUCA MICHELE
DEL PRETE GIUSEPPE
DELLA CASA LUIGI
DELLA GRECA GIUSEPPE
DELLA PEPA DOMENICO
DI BLASI FRANCESCO
DI DOMENICO GIOVANNI
DI FIORE MASSIMO
DI GENIO MICHELE
DI MAURO GIOVANNI
DI PACE LUCIANO
DI SEVO MARIA GIOVANNA
DI SPIRITO ARTURO
DI STASIO STEFANIA
DI VITA AQUILINO
DI VITA GIUSEPPE
DODDATO ANGELO
DI PACE LUCIANO
DUCCESCHI VALENTINO
ESCALONA MARCELLINO
FEOLA ANGELO
FEOLA GIULIO
FILPI VINCENZO
FIORDELISI GIUSEPPE
FIORILLO SALVATORE
FISCELLA BIAGINO
FORNINO GIUSE
FUSCO BARTOLO
GALASSO LUIGI
GALLO ANGELO
GALLO LUIGI
GAROFALO DANTE
GATTO ANTONIO
GATTO FILIPPO
GILIBERTI ANTONIO
GIORDANO ANGELOMARIA
GIORDANO FRANCESCO
P.O. POLLA
D.S. SAPRI
D.S. CAPACCIO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
DIP. DI PREVENZIONE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. POLLA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. SAPRI
P.O. POLLA
DIP. DI PREVENZIONE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. CAMEROTA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. POLLA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
SEDE CENTRALE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
DIP. DI PREVENZIONE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
D.S. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
€104.996,08
€114.280,28
€117.959,08
€108.873,65
€103.931,46
€104.654,08
€234.558,54
€109.120,50
€100.624,08
€193.791,54
€225.698,44
€152.635,73
€106.185,11
€101.865,00
€194.496,78
€101.970,23
€124.027,96
€133.661,81
€108.647,37
€156.719,38
€141.466,86
€118.057,17
€106.575,81
€101.419,75
€104.020,00
€192.233,01
€100.278,89
€166.653,76
€142.705,36
€102.173,87
€178.009,36
€113.685,09
€154.996,45
€142.510,48
€202.985,54
€208.929,85
€119.627,23
€178.009,36
€127.935,21
€189.092,93
€145.478,26
€126.194,40
€122.933,98
€104.924,41
€101.840,50
€132.492,94
€132.126,93
€157.023,70
€150.452,39
€183.745,65
€195.045,42
€132.744,97
€181.030,34
€100.925,62
€223.949,99
€120.994,03
€107.734,51
13
On line i
compensi dei
medici dell’ex
Asl Sa3
SEGUE DA PAGINA 12
consulenti della Pubblica
amministrazione e i relativi
emolumenti. E’ la prima
della Campania a farlo.
Da oggi chiunque può sapere quanto guadagnano gli
addetti alla sua salute. Si specifica pure che i dati
pubblicati affianco sono
pubblicati in applicazione
della Legge n. 69 del 18
giugno 2009 concernente la
regolamentazione sulla trasparenza nella Pubblica
Amministrazione.
I curricula allegati sono
quelli pervenuti, all’ufficio
preposto alla pubblicazione, nel formato richiesto. I
tassi di “presenze/assenze”
sono in fase di elaborazione e saranno pubblicati a
lavoro ultimato. I dati relativi alle consulenze esterne
(nomi, tipo e durata, retribuzione) saranno pubblicati al termine della loro elaborazione.
Gli importi sono al lordo
degli oneri previdenziali,
assistenziali
e
fiscali
(IRPEF). Un’iniziativa davvero di avanguardia, poco
emulata da queste parti.
Un giro per i siti istituzionali dei comuni del circondario è davvero frustrante.
Al massimo si può sapere
qualcosa sugli stipendi dei
segretari comunali che così
dimostrano di aver personalmente ottemperato all’indicazione del ministro
più che al dettato dalla
legge. Un’eccezione è quella di Altavilla Silentina dove
risultano essere stati conferiti incarichi di collaborazione esterna alla giornalista Annavelia Salerno, agli
avvocati Antonio Bassi, Enrico Tortolani e Maria Iuliano. Segue Palmerino Belardo. Una stretta è però annunciata per il 2010, meglio tardi che mai.
14
Sanità
GIUGLIANO GIOVANNI
P.O. SAPRI
€126.489,66
GIULIANI TERESA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €125.595,36
GIULIO ROBERTO
D.S. SALA CONSILINA
€130.723,24
GRANDE GIOVANNI
P.O. SAPRI
€112.974,11
GRAZIUSSI GUIDO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €105.365,48
GRECO ANIELLO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €207.433,65
GRECO PIETRO
P.O. POLLA
€106.268,44
GREGORIO GIOVANNI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €148.012,21
GUARIGLIA PASQUALE
DIP. DI PREVENZIONE
€119.168,95
GUARINI LUCIA
P.O. ROCCADASPIDE
€113.647,11
GUARNIERI GAETANA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €103.104,99
GUIDA MATTEO
SEDE CENTRALE
€123.573,92
GUZZI GERARDO
P.O. SAPRI
€208.614,44
IANNICELLI ALBERTA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €110.103,72
INFANTE FRANCESCO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €126.267,70
IPPOLITO GIOVANNI
P.O. POLLA
€124.344,53
LAMAIDA EROS
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €114.679,82
LANIA VINCENZO
P.O. AGROPOLI
€128.456,83
LEPORE PIERFRANCESCO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €107.036,00
LETTIERI ANNA
P.O. ROCCADASPIDE
€160.179,09
LIGUORI ALDO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €117.965,52
LOMBARDI MATTEO
P.O. ROCCADASPIDE
€102.644,76
LOMBARDO FRANCESCO GIOVANNI D.S. AGROPOLI
€141.226,12
LOMBARDOZZI RODOLFO
P.O. ROCCADASPIDE
€151.694,91
LUONGO GIOVANNI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €103.975,04
MAIESE ADAMO
DIP. DI PREVENZIONE
€158.524,87
MAIOLI CASTRIOTA SC. AGOSTI P.O. POLLA
€123.589,40
MAIONE ANTONGIULIO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €109.956,46
MANGANELLI VINCENZO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €101.518,85
MANGIERI FRANCESCO
P.O. POLLA
€103.705,70
MARINO MARIA
P.O. ROCCADASPIDE
€115.251,36
MARMO RICCARDO
P.O. POLLA
€108.644,20
MARMORA GIOVANNI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €104.561,23
MARROCCO FLAVIO
P.O. POLLA
€167.768,25
MARSICANO ANIELLO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €167.527,36
MARTORANO MARCO
P.O. SAPRI
€110.092,65
MASULLO PIETRO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €110.296,53
MAUTONE ANTONIO
D.S. POLLA
€119.845,73
MAUTONE LUIGI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €126.683,11
MAZZARELLA FRANCESCO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €100.314,64
MEDOLLA ARCANGELO
P.O. SAPRI
€100.861,12
MEOLA FLAVIO
D.S. ROCCADASPIDE
€113.125,30
MEUCCI EUGENIO
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €105.621,83
MEUCCI LUIGI
P.O. SAPRI
€155.071,96
MIGLIACCIO NICOLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA €135.275,41
MION GUSTAVO
P.O. SAPRI
€106.562,65
MOLINARO ATTILIO
P.O. SAPRI
€114.507,90
MOLLO CARLOP.O.
ROCCADASPIDE
€179.378,03
MONACI PASQUALE
P.O. VALLO d. LUCANIA
€117.334,01
MONACO GIULIA
P.O. AGROPOLI
€143.736,39
MONDELLI ANTONIO
D.S. VALLO d. LUCANIA
€136.985,15
MONDELLI ANTONIO CLAUDIO SEDE CENTRALE
€108.507,68
MUCCIOLO CLAUDIO
D.S. ROCCADASPIDE
€102.084,17
NAPOLITANO NELSON
P.O. SAPRI
€123.022,07
NASTARI CARMINE
P.O. VALLO d. LUCANIA
€111.279,33
NESE DOMENICO ANTONIO DIP. DI PREVENZIONE
€119.593,75
NICOLETTI ANIELLO
P.O. AGROPOLI
€120.943,68
NICOLETTI ROSARIO
OPPO IGINO
ORICCHIO CARMINE
PACE ERNESTO
PACENTE GAETANO
PALLADINO PANTALEO
PANDOLFO NICOLA
PARISI EMILIO
PASCALE DOMENICANTONIO
PASSARO ANTONIO
PECCERILLO OLIMPIO
PEDUTO GIANGIUSEPPE
PEDUTO GIUSEPPE
PERAZZO VINCENZA
PERITO PIERANGELO
PESSOLANO ANTONIO CIRO
PETRILLO OTTAVIANO
PIERUCCI IPPOLITO
PINTO ANGELO
PINTO BENEDETTO
PIZZA ANGELO
PIZZA LUIGI
PIZZA SILVIA ANNA
PIZZA VINCENZO
PIZZOLANTE LUIGI
POLITO ALBERTO
POLITO PAOLO MARIA
POMPEO DOMENICO
PROTA FERDINANDO
PUGLIA MARCO
PUGLISI ADRIANA
RAIA GERARDA
RAPITI MARISA
RICCIO GIOVANNI
RINALDI GENNY
RIZZO BRUNO
RIZZO ROSARIO
ROMEO GIANCARLO
RONSINI SALVATORE
ROSSETTI GIUSEPPE
ROSSI ANNA
ROSSI NESTORE
ROTUNNO RAFFAELE
RUBERTO GIUSEPPE GIOVANNI
RUBINO DOMENICO
RUOCCO MARIA
RUSSO ANTONIO
RUSSO GAETANO
SAGGESE CARMELO
SALA ROSA
SALATI ANDREA
SALERNO CLAUDIO
SANSONE ANTONIO
SANTOMAURO ALESSANDRO
SANTORO MICHELE
SAPIO VINCENZO
SARNICOLA NICOLA
N°26 del 10 Luglio 2010
D.S. VALLO d. LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. VALLO d. LUCANIA
D.S. AGROPOLI
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
D.S. ROCCADASPIDE
P.O. SAPRI
DIP. DI PREVENZIONE
P.O. POLLA
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO d. LUCANIA
SEDE CENTRALE
D.S. AGROPOLI
D.S. SAPRI
P.O. AGROPOLI
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. VALLO d. LUCANIA
D.S. CAPACCIO
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. SAPRI
P.O. POLLA
P.O. AGROPOLI
P.O. VALLO d. LUCANIA
D.S. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. POLLA
P.O. POLLA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO d. LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
D.S. CAPACCIO
€143.727,96
€126.057,78
€127.869,78
€124.298,49
€213.055,28
€167.520,52
€126.862,30
€101.980,79
€115.651,44
€121.959,26
€106.977,83
€246.821,75
€100.415,36
€114.237,32
€103.420,55
€106.795,78
€153.511,03
€139.788,13
€105.134,93
€103.498,24
€150.361,15
€107.788,13
€100.849,99
€113.269,28
€122.082,62
€164.851,65
€115.520,25
€364.373,53
€141.029,23
€111.729,84
€121.633,61
€115.658,71
€103.831,47
€122.897,23
€118.799,93
€109.935,47
€143.498,37
€137.714,77
€136.149,59
€174.846,07
€121.045,75
€104.058,33
€118.524,21
€111.960,23
€139.016,13
€134.446,16
€100.947,20
€102.894,30
€135.566,66
€142.076,15
€105.254,60
€106.750,14
€137.460,88
€206.238,78
€105.759,27
€104.493,11
€107.376,32
Calore
N°26 del 10 Luglio 2010
15
ROCCADASPIDE. La titolare della De Rosa precisa
Coincidenze ed attese, ci affidiamo al buon senso
Con riferimento a quanto
pubblicato sul vostro giornale circa la mancata attesa all’arrivo del Treno del Bus di
Linea della società De Rosa diretto a Roccadaspide si ritiene
opportuno fornire i seguenti
chiarimenti.
La società De Rosa ha in affidamento dalla Provincia di
Salerno il collegamento Capaccio (Scalo FFSS) - Roccadaspide - Castelcivita il cui
programma di esercizio prevede orari e percorso predeterminati per i quali non è
possibile apportare modifiche,
salvo casi comprovati di forza
maggiore.
Ad ogni modo, con un miniSARNICOLA PASQUALE
SATURNO CIRO
SAVINO FRANCESCO
SCEVOLA COSTANZA
SCHIAVO GAETANO
SCOGNAMIGLIO FRANCO
SCORZA LUCIANO
SERAFINO MARIA
SICA AURELIO
SPARANO FRANCESCOP.O.
SPERA AUGUSTO
SPERANZA PIETRO
SPINELLI PIETRO
STIFANO VINCENZO
TABANO GAETANO
TABANO PASQUALE
TADDEO FULVIO
TARDIO MARIO
TEDESCO MASSIMILIANO
TORSIELLO BRUNO
TROTTA GIUSEPPE
TURTURIELLO FRANCESCO
VALLONE ANDREA
VASTOLA PASQUALE
VENERI EUGENIO
VIGORITO ROSA
VINCENZO ANTONIO
VITA CARLO
VOLPE ANTONIO
ZEOLI MASSIMO
mo di tolleranza rispetto agli
orari approvati dalla Provincia, viene garantita un minimo di attesa per un tempo
massimo di quindici minuti,
al fine
di non
incorrere in
addebiti da
parte
dell’Ente
affidante,
qualora
il
Treno
giunga
in Stazione con ritardo. Purtroppo l’attesa non può essere illimitata in quanto lungo il
percorso, trattandosi di pubblico servizio di linea, fruisco-
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
P.O. ROCCADASPIDE
SEDE CENTRALE
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
D.S. ROCCADASPIDE
P.O. ROCCADASPIDE
D.S. CAPACCIO
P.O. ROCCADASPIDE
P.O. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. POLLA
P.O. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
D.S. ROCCADASPIDE
D.S. SAPRI
P.O. VALLO DELLA LUCANIA
P.O. AGROPOLI
€129.088,57
€230.213,33
€103.400,34
€100.959,49
€160.608,21
€112.873,03
€189.585,00
€100.060,82
€126.803,49
€280.862,26
€180.880,49
€134.694,53
€151.618,72
€106.550,47
€118.483,73
€144.042,74
€169.348,18
€146.680,94
€136.217,65
€114.094,03
€124.459,90
€112.242,44
€119.380,48
€104.409,22
€133.487,89
€127.453,45
€107.726,72
€115.501,19
€151.254,49
€104.779,65
no del collegamento altri
utenti diretti a Roccadaspide.
Soprattutto con riferimento
alla corsa del mattino non ci si
può attardare di molto in
quanto si rischierebbe di compromettere l’arrivo in orario ai
rispettivi siti scolastici degli
studenti che lungo il percorso
fruiscono del servizio di linea,
in quanto lo stesso non è,
esclusivamente, finalizzato ai
soli viaggiatori provenienti in
Treno.
Auspicando di aver fornito i
necessari chiarimenti resta a
disposizione per quant’altro.
Autolinee De Rosa S.A.S.
L’Amministratore
Maria Grazia De Rosa
Un’intera
giornata
dedicata
all’ambiente SEGUE DA PAGINA 7
teriali riciclati e oggetti d’arte costruiti con utensili quotidiani.
A partire dalle 20,30 in scena i
ragazzi con esibizioni canore,
musicali, cabaret e danza. Non
mancheranno i momenti gastronomici con la festa della
pizza, la trasformazione in diretta del latte e creazione prodotti caseari, il nutella party.
Nel corso della serata si svolgerà anche la premiazione del
concorso “La nonna più zuccherosa” e delle gare dei bambini. Hanno partecipato alla
realizzazione dell’evento le associazioni Legambiente, Pro loco, “A.S. Matinella”, “Pentart…e”, “Alba soccorso”, “Promoter”, Coro lirico sinfonico di
Albanella”, “Vigili di protezione civile di Salerno”, “I quattro
venti”, “Biancospino”, “La Pagoda”. Azienda dolciaria
Diano
16
IN FARMACIA
Ho preso un
farmaco scaduto...
cosa mi capiterà?
Su tutte le confezioni dei farmaci, insieme al numero di
lotto e alla data di
fabbricazione, viene
riportata la data di
scadenza. Quest’ultima indica il
tempo durante il quale il farmaco
medesimo, se conservato correttamente, mantiene inalterate le proprie caratteristiche farmacologiche. La data è definita tenendo
conto della stabilità del principio
attivo e degli eccipienti e fa riferimento al prodotto integro e conservato correttamente. In genere,
per la maggior parte dei farmaci, il
periodo di validità è compreso tra
2 e 5 anni. E’ bene non confondere la data di scadenza con alterazioni che possono verificarsi per
una inappropriata conservazione
del farmaco. Infatti, luce, aria,
sbalzi di temperatura, ripetute
aperture della confezione possono causarne la contaminazione o
l’inquinamento. A questo proposito è sempre utile fare riferimento a quanto riportato nel foglietto
illustrativo. Queste alterazioni
possono, essere provocate, nel
caso di alcune formulazioni per
esempio sciroppi, colliri, soluzioni
iniettabili non tanto dal principio
attivo, ma dagli eccipienti, che risultano più sensibili e modificabili dal tempo e dalle condizioni di
conservazione pensiamo alla temperatura, alla luce, all’umidità. Volendo approfondire il concetto di
data di scadenza si può chiarire
che non è del tutto vero che oltre
tale data il farmaco perde la sua
efficacia ma che, secondo studi di
stabilità il farmaco sarà sicuramente stabile fino a quella data.
Non bisogna drammatizzare se erroneamente si assume un farmaco scaduto. Dopo la scadenza, infatti, l’attività del farmaco può diminuire ma solo raramente potrebbero formarsi sostanze di degradazione potenzialmente pericolose. Non certo si vuole promuovere l’utilizzo del farmaco
oltre la data di scadenza, dopo
questo termine infatti esso non dovrebbe più essere usato. E’ però
importante chiarire che l’uso inavvertito di prodotti scaduti può
solo esporre al rischio di una terapia inefficace e solo molto più raramente, a rischi di effetti tossici.
Alberto Di Muria
[email protected]
N°26 del 10 Luglio 2010
Anche nel Vallo di Diano passerà l’Equiraduno
Turismo equestre nuovo modo di scoprire il territorio
Il conto alla rovescia è iniziato
e al 39° Equiraduno nazionale
della Fitetrec-Ante manca oramai una manciata di ore. L’appuntamento con la più grande
festa del turismo equestre italiano è per sabato 10 e domenica 11 luglio in uno dei luoghi più suggestivi d’Italia: Paestum. L’evento è preceduto da
sette tappe di avvicinamento,
che hanno coinvolto pressoché
l’intera regione, e costituisce
un momento unico, con respiro anche internazionale, cui
partecipano centinaia di binomi. Venerdì 9 luglio sarà una
giornata dedicata ai diversamente abili con un trekking
nell’area di Seliano di Capaccio mentre la sfilata conclusiva
di domenica avrà come quinta
naturale la maestosità dei templi e le mura dell’insediamento
paestano.
«L’Equiraduno – spiega Alberto Spinelli, presidente nazionale della Fitetrec-Ante – rappresenta il culmine dell’attività federale nell’ambito del turismo
equestre, attesta la bontà del lavoro svolto in ambito regionale e valorizza la regione ospitante. L’evento, nella sua formula itinerante, rappresenta un
volano turistico e culturale di
primaria importanza il cui successo si fonda su sinergie che
rendono l’esperienza in sella
un’autentica full immersion nel
territorio, nell’ambiente, nella
biodiversità, nelle tradizioni e
nella cultura della regione». Significativo è il coinvolgimento
attivo del Parco nazionale del
Cilento e Vallo di Diano – patrimonio dell’Unesco – che ha
portato lo scorso 9 giugno alla
firma di un protocollo d’intesa
con la Fitetrec-Ante Campania,
i cui ambiti di applicazione si
estendono ben oltre l’Equiraduno. Grazie a una perfetta integrazione degli obiettivi istituzionali, l’Ente Parco e la Federazione italiana turismo equestre e trec Ante si impegnano
infatti insieme per quattro anni
nella promozione del turismo,
equestre e no, e della cultura
ambientale attraverso attività
nella natura. Fondamentale è
anche il forte riferimento alla
biodiversità, aspetto che acquisisce un particolare valore
in considerazione delle razze
equine autoctone campane
come il Persano, il Salernitano
e il Napoletano. La zona di
scuderizzazione è localizzata
a circa tre chilometri dalle
mura di Paestum, pertanto l’ingresso nella antica città e nelle
sue mura sarà effettuato in sede
di sfilata finale.
«La scelta di portare l’Equiraduno a Paestum – precisa il
presidente della Fitetrec-Ante
Campania Ferdinando Trotta –
si spiega con lo straordinario
territorio e l’immenso patrimonio culturale, storico e tradizionale della zona. Inoltre, la
grande sensibilità subito dimostrata da tutte le istituzioni,
come testimoniano, tra l’altro,
la piena disponibilità della Sovrintendenza alle Belle Arti,
CERASO. Dal 10 al 17 luglio
Angeli nel cielo del Cilento
Siamo giunti all’ormai consueto appuntamento con il
Festival “Angeli nel Cielo del
Cilento”, che si svolge a Ceraso dal 10 al 17 Luglio ed è
giunto alla IV edizione.
Questo Festival ospita ogni
anno, artisti di spicco del panorama artistico. Ospite della
manifestazione quest’anno
sarà il pittore Franco Massanova, originario di Stella Cilento. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti a Napoli è
stato docente di Discipline Pittoriche all’Istituto Statale
d’Arte “ Filiberto Menna” di
Salerno. Attualmente vive e
lavora a Salerno.
Le prime due giornate si svolgeranno a Ceraso. La grande
inaugurazione partirà con la
mostra di Franco Bossanova
presso il Centro Studi Ebner,
per poi proseguire in Piazza
San Silvestro con la presentazione dell’opera di Francesco
Abbate “ Storia dell’Arte meridionale”. Non mancheranno
ovviamente i consueti saluti
delle autorità e del Sindaco di
Ceraso, Avv. Gennaro Maione.
La seconda giornata (sempre
in Piazza San Silvestro) sarà
dedicata al Geoparco del Cilento. Ad intervenire, vari funzionari del Parco tra cui Aniello Aloia e Andrea Toni, e il Direttore Angelo De Vita.
Le seguenti tre giornat saranno dedicate al festival della
Letteratura in compagnia dei
Poeti: Lino Angioli, Menotti
Lerro, Paola Lucarini, Francesco Piscitello, Nedo Soldaini,
Paola Variale, Silvia Venuti,
con votazione della Giuria Popolare. Coordinatore di que-
ste tre serate, Vincenzo Guarracino.
Venerdì 16 Luglio,a Vallo della
Lucania, serata dedicata alla
Musica. Fusione poetico musicale tra i musicisti del Parco
della Musica e i poeti partecipanti.
Sabato 17 Luglio, giornata
conclusiva a Novi Velia. Riflessioni su “ Il pensiero della
Morte”. Giornata leopardiana.
La manifestazione si concluderà a Ceraso, in Piazza Madonnina, con i saluti del sindaco Maione. Un ringraziamento speciale va al Parco
Nazionale del Cilento e Vallo
di Diano che ha permesso la
realizzazione di questo evento
e che ha avvicinato e sensibilizzato e i cittadini di Ceraso
alla letteratura e alla poesia.
Liliana Ragni
che ci ha concesso l’accesso a
cavallo all’interno della cinta
muraria di Paestum, e il contributo preziosissimo del Parco
nazionale del Cilento e Vallo di
Diano ha donato grande slancio a tutta la macchina organizzativa. Indispensabile è
stato anche l’appoggio offerto
dal Comune di Capaccio, che
ha saputo cogliere immediatamente l’importanza dell’evento. Massimo supporto è venuto anche dai centri che hanno
organizzato una rete di tratte di
avvicinamento assolutamente
unica nel valore territoriale e
ambientale».
Sette sono le tappe di avvicinamento, previste nei giorni
immediatamente precedenti il
fine settimana, che porteranno
amazzoni e cavalieri a Paestum
il 10 e l’11 luglio. Partendo dal
Vallo di Diano “Sulle tracce del
brigante Tardio” ripercorre vecchi sentieri in quota nel comprensorio del Cervati, dominio
del fuorilegge, attraversando le
pendici del monte Raialunga
con le sue spettacolari faggete.
“Le meraviglie della costiera”
porta per sessanta chilometri
amazzoni e cavalieri in un
viaggio alla scoperta della Costiera Amalfitana lungo la catena dei monti Lattari. Percorso
di grande rilievo paesaggistico,
naturalistico, storico, e culturale “Mare, monti e allegria”
parte da Materdomini, in provincia di Avellino, e si snoda
attraverso il Parco regionale dei
monti Picentini, sito di massima importanza per la presenza
di rarissime specie endemiche
e tassi millenari. “Sulla via dei
Lucani” conduce il gruppo in
sella in un percorso nel verde
di grande suggestione, punteggiato da antichi insediamenti
arroccati su speroni rocciosi.
L’attraversamento del territorio
della Valle del Calore, Sito di
interesse comunitario, è invece l’obiettivo della tratta “Sulle
orme del cavallo Persano”
mentre “Cavallo che vai, Cilento che trovi” percorre le stupende valli del fiume Calore e
dell’Alento con un tracciato di
ottanta chilometri. “In sella...
alla Bella Dormiente” invita
amazzoni e cavalieri a un affascinante viaggio nel Parco regionale del Taburno.
Ulteriori informazioni sul sito
www.campania.fitetrec-ante.it.
Cultura
N°26 del 10 Luglio 2010
17
La riflessione religiosa del professor Rossi
Buon Samaritano ed esame di coscienza
DALLA PRIMA
prospettiva, che è quella di
supplice attesa, coglie diversi atteggiamenti, individuando in tal modo chi veramente si comporta da prossimo.
La parabola inizia con la
fredda domanda del dottore
della legge a Gesù “Chi è il
mio prossimo?”, posta non
perché è disposto ad apprendere, ma “per mettere alla
prova”. Il Maestro sorvola su
questo particolare. Di fronte
alla portata del tema non accetta polemiche; non risponde definendo la categoria di
prossimo che eventualmente
può accontentare la ragione,
ma rimane una nozione esterna al quotidiano di ciascuno.
Gesù descrive a tuttotondo e
con vividi colori la dinamica
dell’essere prossimo.
La vita può determinare strani incontri, anche con chi ha
bisogno estremo di aiuto e
non può chiederlo perfino
con un filo di voce. Che fare?
Scansarlo? Passare oltre dall’altra parte, come fanno il sacerdote ed il levita, persone
istituzionalmente demandate ad aprirsi all’ascolto del bisognoso perché hanno dedicato la vita al culto di Dio?
Ma il legalismo ha fatto loro
dimenticare che quel moribondo, assalito dai briganti,
lì per terra, è immagine di
Dio perché creato a sua somiglianza. Costoro non
sanno vedere oltre la polvere
e lo strazio del dolore, anzi
per loro, avvicinarsi e lenire
le ferite macchiandosi di sangue rischierebbe di farli divenire legalmente impuri,
quindi non abilitati ad esercitare la funzione sacrale per la
quale stanno andando a Ge-
rusalemme!
Rispetto al perbenismo di
tanti, l’anonimo Samaritano
si prende subito concretamente cura del malcapitato
impegnandosi anche per il
futuro in un crescendo di
gesti che si trasformano nel
cantico dell’amore personale.
“Gli si fece vicino, gli fasciò
le ferite, versandovi olio e
vino; poi caricatolo sopra il
suo giumento, lo portò a una
locanda e si prese cura di lui”
(Lc 10). E’ il gesto fraterno di
chi non conosce barriere politiche o religiose, lui samaritano, abituato ad essere oggetto di sarcasmi razziali. La
lezione finisce così con un invito che non può rimanere
senza risposta: “Va’ e anche
tu fa’ lo stesso!”.
Il vigoroso esame di coscienza, al quale non può non seguire un deciso atto di conversione, deve convincerci
che oggi il bisogno di buon
samaritani è cresciuto perché
occorre lenire il disagio di
singoli o di intere categorie,
ovviare alle difficoltà di
gruppi sociali, ridare speranza ad intere generazioni. Ad
esempio, ogni anno, con
l’esperienza dell’esame di
maturità si ripetono analisi,
si lanciano allarmi, si fanno
statistiche per registrare la
caduta di conoscenze e la
scarsa padronanza delle discipline da parte degli studenti.
Ancora una volta la denuncia
viene dagli esperti, i quali ritengono insoddisfacente la
conoscenza della lingua italiana per la scarsa competenza mostrata dai ragazzi sia
dal punto di vista testuale e
lessicale-semantico, sia per i
livelli di conoscenza della
grammatica e per capacità
ideativa. I giovani scrivono
con difficoltà ed il problema
coinvolge direttamente il sistema scuola con un aggravarsi della situazione man
mano che dalle medie inferiori si passa alle superiori.
Sono i limiti del popolo dei
ragazzi e dei giovani che
hanno manifestato pubblicamente il cordoglio per la
morte quasi in diretta di Pietro Taricone.
Una ondata di emozioni ha
invaso i social network per
attestare un particolare legame con un giovane che ha
fatto della simpatia, a volte
centellinata con perizia, il
motore per passare dall’anonimato del personaggio comune al successo, grazie alla
pervadente necessità di coniugare pubblico e privato.
Chi sa realizzare nel modo
migliore questa simbiosi diventa una icona nella quale si
riconoscono i comportamenti del pubblico.
Di essa fanno uso in massa,
per un generalizzato processo di autocoscienza, tutti coloro che desiderano abbeverarsi alla fonte del protagonismo e, non avendone l’opportunità, si proiettano sul
proprio eroe. Sono i nuovi
viandanti sperduti per la
strada da Gerico, città delle
genti, mentre cercano di recarsi a Gerusalemme, città
della pace.
Quanti brutti incontri li attendono con effetti disastrosi
sulla loro salute mentale, psichica, morale e fisica. Si può
rispondere con l’indifferenza
dei ricchi, con i pregiudizi dei
benpensanti, col preconcetto
dei potenti, oppure aprirsi
alla misericordia, sentimento
che fa più simili a Dio, anzi
l’unica vera goccia di vita divina che ci rende specchi dell’Amore trinitario. Ricordare
o far conoscere questa alternativa al vuoto di una civiltà
dell’immagine che fagocita
tutti perché, essendo effimera, ha bisogno sempre di
nuovi protagonisti, significa
aiutare i giovani a riconquistare competenze anche nelle
proprie capacità di ideazione.
Luigi Rossi
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18
N°26 del 10 Luglio 2010
Rosania: “Intanto spieghi agli ebolitani l’aumento della tassa sui rifiuti”
Arturo Marra il don Camillo di San Cataldo
Preti esentati e preti tassati. La
tassa sulla spazzatura scatena
una baraonda alla Peppone e
don Camillo. Il comunista
mangiapreti è Gerardo Rosania. L’appellativo gli arriva
dal don Camillo di San Cataldo, all’anagrafe Arturo Marra.
Preti privilegiati e preti tartassati. Il regolamento approvato dal consiglio comunale
crea disparità. A dirlo è il cannibale sacerdotale, il sellino
Rosania: “Arturo Marra stia
pure tranquillo. Alla favola
dei mangiapreti non ci crede
più nessuno. Piuttosto, spieghi agli ebolitani l’aumento
della tassa sui rifiuti. Come la
giustifica?”. Parliamo prima
dei preti. Don Camillo Marra
le punta il dito contro.
Rosania è contro i preti, dice.
E’ contro la Chiesa Cattolica
ebolitana, in particolare. Ci
dica, allora, cosa sta progettando? Un golpe alla Fidel Castro? Chiuderà le chiese ebolitane per farne tante case del
popolo? Caccerà i preti dalle
canoniche per aprire sale cinematografiche di partito?
“Ho fatto un ragionamento in
consiglio comunale. A Marra
sarà sfuggito- riparte il comunista Rosania- ho sottolineato
che se i preti che vivono in canonica non pagano la Tarsu,
non vedo perché la debbano
pagare i preti che vivono in
condomini e appartamenti
lontani dalle chiese. E’ una discriminazione da eliminare”.
Torniamo al punto di partenza. Secondo lei, i preti la devono pagare o no questa maledetta tassa sui rifiuti? “Secondo me, la devono pagareriparte l’Hannibal the cannibal del cattolicesimo ebolitano-. Oppure, se non pagano i
EBOLI
preti, anche gli altri ministri di
culto devono essere esentati”.
O tutti o nessuno. Scontro vecchio stile. Ex Pci contro ex Dc.
Rosania contro Marra. Peppone contro Don Camillo. Falce
martellata contro scudocrociato. Screzi e veleni, dopo
aver governato insieme per 10
anni. La parola a Marra. Il papalino di Melchionda, ex vicario di Rosania: “io per Rosania mi sono gettato nelle
fiamme”. Si spieghi meglio. E
non esageri: “a gennaio finirò
davanti la Corte dei Conti, per
una convenzione che Rosania
ci ha fatto approvare, contro il
parere dei revisori dei conti”.
Fedelissimo Marra.
Quando era assessore di Rosania, ha rischiato di rimetterci tutto il suo patrimonio immobiliare. Anche se la contestazione della Corte dei Conti
ammonta a 4000 euro cadauno. Roba di poco. Per uno che
ha fatto l’assessore per 10
anni. Prima col mangiapreti
Rosania. Poi con il più moderato comunista, tal Martino
Melchionda: “io contesto il
principio. Se c’era un parere
negativo dei revisori dei conti,
perché facemmo quella convenzione?”. Per un giovane
comunista, esperto di turismo,
orsù, un pizzico sulla pancia
lo si poteva dare. “Pizzico un
corno. Qui parliamo di 100
mila euro in tre anni. Una cifra
che noi politici ci sogniamo”.
Marra ingordo.
Marra irriverente: “io Rosania
non lo capisco. Cosa vuole
fare? Il futuro leader del centrosinistra? Ora che Cariello è
andato a destra, Melchionda
non si può candidare più, Rosania potrebbe anche avere
delle ambizioni. Ma per come
si sta comportando, si isolerà
soltanto”.
Amichevole consiglio. Peppo-
ne si dia una calmata, se il sindaco vuol tornare a fare. Se
vuol ricandidarsi, con la benedizione cattolica del don
Camillo assicuratore (Marra).
Fa la faccia offesa, l’ex assessore Arturo. Ha un diavolo
per capello, quando Rosania
esclama: “Marra fa il finto
tonto, finge di non capire. Si
limiti ad alzare la mano in
consiglio comunale- terrificante stoccata di Pepponecosì evita figuracce”. Un colpo
così basso, Marra non se lo
aspettava: “Me la dovevo tagliare, la mano, quando gli ho
votato quella convenzione che
ci ha portati davanti la Corte
dei Conti” ribatte il sacrestano di san Cataldo (Marra), terrorizzato dai 4000 euro che
dovrà restituire, forse, alla
magistratura contabile. Il discorso è scivolato via. Siamo
finiti fuori tema. Ma allora, è
giusto o iniquo che i preti non
paghino le tasse? “Per me è
giusto e sacrosanto. I preti che
vivono in canonica- conclude
don Camillo Marra- svolgono
una funzione sociale e religiosa importante. La Tarsu non
gli tocca”. Per Peppone Rosania, invece, “o pagano tutti o
non paga nessuno”. Vecchio
principio comunista che disturba il sonno di Marra e
Melchionda.
Alla fine, però, vince il don
Camillo di piazza Mustacchio
(Marra). I preti non pagheranno. Se vivono in parrocchia.
Quelli che vivono in città, nei
condomini laici, invece, dovranno mettere mano al portafoglio. “Chiedete a Rosania
perché non dice niente sul
convento dei frati cappuccini.
Nemmeno loro pagano”. Signor Peppone, ci faccia capire, perché non protesta sull’esenzione dei frati francescani? Cosa fa, il Che Guevara
di Assisi? “Anche in questo
caso, Marra dimostra di non
aver capito niente. Se ne stia
zitto. E alzi la mano a comando. Farà una figura migliore”
conclude Red Gerardone.
Preti tassati e preti esentati. Lo
scontro finisce a favore del
vecchio democristiano Marra.
A gennaio, si riparte. Don Camillo e Peppone, cor a cor, si
ritroveranno davanti la Corte
dei Conti. Per una convenzione da 32 mila euro (100 mila
in tre anni) a un giovane “comunista”. E lì, vecchie frizioni
e vecchie ideologie da Prima
Repubblica, torneranno a scatenare polemiche senza fine.
Con la benedizione dei preti
esentati, dei frati e delle monache senza Tarsu da pagare. Francesco Faenza
N°26 del 10 Luglio 2010
Eboli
19
Le pagelle ebolitane
di Francesco Faenza
Carmine Campagna, voto 3: il capogruppo del Pd viene impallinato dalla
sua maggioranza. Ma punta il dito con-
CARMINE CAMPAGNA
tro l’opposizione. Nello specifico, polemizza con Rosania. La polemica è semplice. Campagna voleva togliere la
Tarsu alle cooperative onlus. La tassa
sui rifiuti la pagano gli ebolitani. Perché dovrebbero pagarla anche le cooperative? Una trovata unica. Geniale,
singolare. Tanto convincente che il capogruppo del Pd viene spernacchiato
dal suo stesso partito e dagli alleati (Api
e Fatti per Eboli).
Non contento, Campagna si lancia in
una filippica contro Rosania. Cosa è accaduto nell’aula consiliare? L’emendamento Campagna avrebbe fatto risparmiare parecchini quattrini a una clinica
privata. In aula l’hanno capito tutti, il
nome della clinica. Tranne Campagna.
Che ha continuato a fare finta di nulla.
Finchè i suoi non lo hanno messo faccia
a mura. Regalandogli una figuraccia politica. Bocciato il capogruppo del Pd.
L’emendamento pro clinica privata non
passa. E almeno il consiglio comunale
di Eboli salva un po’ di faccia e di dignità, rispetto al Parlamento Italiano
chino e supino, impegnato com’è ad approvare tutte le leggi ad personam per
il premier plurindagato. Non moriremo
berluschini. Questo il messaggio per il
capogruppo del Pd. Chissà se Campa-
gna l’avrà capito. In politica contano gli
interessi della gente. Perché gli ebolitani devono pagare le tasse. E le cliniche
private, no?
Assud, voto 7: L’associazione promossa
da Massimo Bonelli e Peppe Biondi ha
raggruppato 20 gruppi musicali, culturali e ambientali. Ed è subito polemica.
Stupida e zuccona. A scatenarla è l’interpretazione di questa frase di Antonio
Conte, vicesindaco e assessore alla cultura: “non abbiamo soldi. Dovremo fare
in modo di raccattare fondi europei, per
creare a Eboli un’iniziativa degna del
Giffoni Film Festival”. Anonimi dementi, su Facebook, hanno subito capito fischi per fiaschi. Nemmeno il tempo
di sentire la parola Fondi Europei, che
Bonelli e Biondi son diventati due tangentisti di craxiana memoria. La frase
di Conte si è abbattuta sui due ebolitani come un fulmine a ciel sereno. Polemiche sul social network.
Frasi ingiuriose. Considerazioni a vanvera. Giudizi affrettati. Invidia sparsa a
quattro mani. Un abbaglio colossale. “Il
progetto deve ancora partire. Casa Cultura è solo un’idea” spiega Bonelli. Si è
parlato di Sant’Antonio, l’ex sede del
liceo artistico. Ma è solo un discorso
embrionale. Promosso da Antonio
Conte. Le frasi del vicesindaco, come
per magia demente ebolitana, si abbattono misteriosamente su Bonelli e Biondi, trasformandoli nei Bonny e Clide
della situazione. Niente di più distorto.
Aspettiamo che arrivino questi fondi.
Da come parla Tremonti, gli enti pubblici meridionali sono cialtroni e incapaci nel reperirli. Se poi vedremo Bonelli e Biondi girare in Suv, per le incafonite strade ebolitane, cercheremo di
capire la provenienza degli assegni consegnati in concessionaria.
Se son soldi pubblici, ne faremo una cagnara.
Altrimenti…nemmeno il tempo di frenare la prima polemica, che allo scoperto esce Vito Mercurio, con una lettera al vetriolo, contro Bonelli e Biondi. Il
reato contestato è quello di aver parla-
to di “una scuola di musica popolare
con il maestro Mercurio”. Nemmeno un
rigo intero di computer, copriva quella
frase. E’ stata sufficiente per scatenare
l’ira del violinista ebolitano, del cantore di via dei Cappuccini. “Avevamo
solo iniziato un discorso con Mercurioè la risposta di Bonelli- Tanta acredine e
tanto astio, nessuno se li aspettava. Se
lui non crede alle potenzialità dei giovani ebolitani, non significa che il nostro progetto sia nato male. O sia destinato a morire. Noi andremo avanti”.
Voto sette a Bonelli e Biondi. Voto tre,
alla fretta disfattista del maestro Mercurio. Prima sentiamo che “musica”
cantano, poi vedremo se usciranno in
Suv dalla concessionaria. A buon intenditore…
Remo Mastrolia, voto 4: dismesso il
mantello di Superman della Marina di
Eboli, posata la maschera dello Zorro
REMO MASTROLIA
del centro storico, dopo mille brindisi
alla performance della bella Corna, di
nome Luisa, la ricreazione per Mastrolia è finita. Vinte le elezioni, festeggiato
l’assessorato, è giunto il momento di
rimboccarsi le maniche. A mare, mancano i bagnini comunali. E anche i cartelli che avvisano i bagnanti, sull’assenza del salvataggio pubblico. A mare,
gli spartifuoco sono spesso frequentati
da prostitute.
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A mare, in assenza della Multiservizi,
sono spuntati parcheggi privati a pagamento. Abusivi. Nel centro storico,
mansarde e pertinenze varie, dall’aspetto abusivo, attendono ancora un
intervento delle forze dell’ordine. In via
Sturzo e via Pertini (le strade che “tagliano” il rione Pescara) si è verificato
il terzo incidente grave in un mese. Un
altro ragazzo rischia grosso. La paralisi
a vita. E’ vero, si corre. I limiti non vengono rispettati. Ma gli incroci con le erbacce, le svolte vietate, le strade che si
intersecano senza una rotatoria (i semafori no, per carità), chiamano in
causa Super San Remo Mastrolia.
Il restringimento di carreggiata su via
Sturzo, nei pressi della Q8, è da vomito
estetico, ma ha una sua funzione. Incanala le auto. Evita sorpassi azzardate. E
corse pericolose. L’incrocio successivo,
quello dopo il caseificio Viscido (procedendo dal liceo classico verso il cimitero) è in condizioni penose. Dismessi i
panni da supereroe, l’appiedator dei vigili urbani, il cacciator di deiezioni canine, non ha più alibi. Ci sono quattro,
cinque criticità sul territorio ebolitano
che reclamano la massima attenzione.
Risolte quelle, vamos pure a bailar, con
l’ “assessor allo spettaculo”.
Salvatore Nastri, voto 4: le regole si
scrivono per essere rispettate. Se è vietato allenare due squadre durante la
stessa stagione calcistica, non c’è alibi
che tenga. Nastri fa bene ad ammettere
la giusta natura della sua prossima
squalifica. La commissione disciplinare
lo ha pizzicato sulla panchina dell’Ebolitana, dove non poteva stare.
Aveva un contratto con un’altra squadra. Lo ha rescisso. Ma il divieto non è
venuto meno. Andava rispettato. Nastri
c’è passato sopra.
Recitando un atto di pentimento, il
biondo Mourinho ebolitano commenta
la sua prossima squalifica. E fin qui,
siamo con lui. Quel che non ci convince sono le giustificazioni. “L’ho fatto
perché, l’ho fatto per come”…se ci sono
delle regole, che vietano quel comportamento, è inutile calpestare la legge per
poi appendersi agli specchi. Le giustificazioni diventano infantili alibi, penose scuse. Ben venga la squalifica. Chiedere scusa, forse, sarebbe stata la soluzione migliore. Altrimenti finiremo tutti
per sentirci degli invincibili e improcessabili, piccoli Berlusconi. Niente di
peggio, in un’Italia già omologata, grandefratellizzata, rimbambita e senza
palle (la chiosa finale è di Bossi). La giustizia non è uguale per tutti. Soprattutto tra cittadini sudditi e premier depenalizzati. Battipaglia
20
N°26 del 10 Luglio 2010
A PARER MIO
di ERNESTO GIACOMINO
Quell’arte senza rancore
Accadrà domenica 18 luglio
alle 19,30, presso il centro polifunzionale Ro.Do.Pa - Casinò
Cafè, sulla provinciale di via
Spineta che collega Battipaglia
alla litoranea. Francesco Ventriglia, battipagliese doc, ballerino del Corpo di Ballo del Teatro
alla Scala e coreografo di fama
internazionale, con la sua compagnia “Eliopoli” metterà in
scena la 1^ edizione dello spettacolo “Danze sulla via del
mare”: una serata di gala interamente dedicata alla danza,
con pièces tratte dalle più famose opere del repertorio classico e non solo, interpretate –
oltre che dallo stesso Ventriglia
- dai danzatori del Teatro alla
Scala di Milano. Tra i promoter
della manifestazione si annovera peraltro la Compagnia Teatrale “Avalon”, altra “profeta
fuori patria” cui le recenti tour-
FRANCESCO VENTRIGLIA
nèe hanno tributato un ottimo
successo di pubblico e critica.
L’evento, oltre a costituire
un’“opera prima” di tutto rispetto nella storia delle celebrazioni artistiche ospitate dalla
A lavoro per il Piano Urbanistico che manca dal 1972
Puc: più polemiche che proposte
SEGUE DALLA PRIMA
da pagare lautamente, ma utilizzando le professionalità interne alla struttura comunale.
Sarà una Tecnostruttura, formata appunto dagli specialisti in forza all’ufficio tecnico
del Comune, e affiancata da
un Comitato politico interpartitico che deciderà l’idea
di sviluppo da dare alla
nuova Battipaglia, che redigerà il primo Puc battipagliese del nuovo millennio, almeno stando alle intenzioni
del sindaco.
Di questo comitato interpartitico, che dovrà essere capace di dare contenuti politici
al Piano, fanno parte: Terribile (Adc), Tedesco e Mastrangelo (Gruppo Misto), Frezzato (Udc), Motta (Pdl), Francese (Etica per il Buongoverno),
Rocco (Mpa), Di Benedetto
(Idv), Pastina e Guerra (Liberal
Democratici), Mirra (Pd), Tramontano (Battipaglia Domani), Salimbene (Udeur). Rappresentato dunque l’intero
arco politico del parlamentino comunale. O forse no? E’
dal Pdl che, infatti, viene la
polemica. Motta, invitato dal
sindaco a partecipare a queste riunioni, non rappresenterebbe più il partito, almeno a
detta del capogruppo Provenza: “Motta non è il Pdl. Apprendo dai giornali che nei
giorni scorsi si è tenuta una
riunione per la redazione del
Puc tra la Tecnostruttura e
l’organismo politico. A questo incontro il Pdl non è stato
presente perché non invitato.
Nessuno ci ha avvertito né
formalmente, né informalmente - dichiara il capogruppo Se il sindaco Santomauro ritiene di invitarlo a titolo personale, libero di farlo.
È grave comunque che su una
questione così importante,
venga tenuto fuori il Pdl, che
comunque rimane disponibile al confronto su problematiche così rilevanti per la
città». Come si sa, anche al-
l’interno del PdL locale è in
atto una lotta senza esclusione di colpi. Così, anche a Battipaglia le ripercussioni non
mancano. Gerardo Motta
sembra ora incredibilmente
vicino a Santomauro, eppure
appena un anno fa i due furono protagonisti di una memorabile battaglia senza
esclusioni di colpi messa in
piedi in campagna elettorale.
Fernando Zara, sul fronte opposto, è oggi in un muro contro muro quotidiano con l’inquilino di palazzo di città,
dopo che nell’inverno passato i due sembravano essere su
posizioni molto vicine, pure
troppo.
Il teatrino della politica, dunque, ancora una volta, non
viene meno alla sua reputazione: burattini e burattinai
alla disperata ricerca di qualche applauso, ma che meriterebbero molto più spesso
qualche sonora pernacchia.
Valerio Calabrese
nostra città, ha in sé una caratteristica di rarità se non di unicità: di fatto, parrebbe che sia
la prima volta in assoluto in cui
ballerini della Scala allestiscono uno spettacolo in Campania. Ciò che non è riuscito
nemmeno a strutture del calibro del San Carlo di Napoli, insomma, succede a Battipaglia.
Il che la dice lunga sull’impegno e la caparbietà di Francesco Ventriglia nel voler riaprire,
nella sua città di origine, un dibattito artistico di un respiro più
ampio, potente, elevato rispetto ai livelli su cui, passo indietro più passo indietro, sembriamo volerci inesorabilmente assestare. La prova, dunque –
l’ennesima - del fatto che i nostri artisti non emigrano: semplicemente, non essendoci qui
(ahinoi) ambiti in cui esercitarlo, il talento lo esportano. Ma
anche il segnale che tutti loro,
pur con corpo e mente altrove,
un pezzetto di cuore finiscono
sempre per lasciarlo a casa.
Francesco Ventriglia, prediligendo per una prima del genere la sua città a piazze ben più
“papabili” in termini di rimbalzo mediatico, dà quindi all’evento una valenza fortemente emblematica. Il messaggio è
forte, quasi tuonante: diamoci
da fare. Qui, signori, può esserci ben altro. Discorso che,
di rimando, chiama inevitabilmente in causa quello della
sensibilità o insensibilità delle
istituzioni locali, per alcuni ancora ingiudicabili - al momento - causa una scaletta quotidiana che mette sempre la frase
“emergenza cash” in cima alla
lista delle priorità. Per quanto,
almeno da un punto di vista di
etichetta, abbiano il buon senso
di non esimersi dal dare il proprio patrocinio morale a tali
eventi. Altra storia, invece, la ricettività popolare, e tutto quello che ne consegue. Su quella
c’è da lavorare, e le recenti polemiche pro/contro la maestosità di celebrazioni come la
festa patronale (denudata,
ormai, di qualsivoglia contenuto sociale o aggregativo, se non
CONTINUA A PAGINA
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Sele
N°26 del 10 Luglio 2010
21
OLIVETO CITRA. Nell’Alto Sele c’è apprensione per la sanità
Ospedale sano ed efficiente
In questo scorcio d'estate freddo e piovoso, ad aumentare la
temperatura e far salire la febbre ad un intero territorio, ci
pensa la decisione regionale di
voler riconvertire l'utilizzo del
presidio ospedaliero "San Francesco d'Assisi" di Oliveto Citra
in semplice struttura riabilitativa, con la scomparsa del comparto delle emergenze.
Una realtà situata nelle cosiddette "zone interne" della provincia salernitana che riesce a
presentare bilanci senza passività e a preservare un diritto
universale sancito anche con
l'art. 32 della costituzione italiana ovvero il diritto alla salute, anche per le piccole popolazioni.
La sanità campana ha indubbiamente bisogno di progettare tagli agli sprechi, sovente
non vengono ridefiniti con bisturi e precisione ma programmati in maniera generalizzata soprattutto per le piccole
comunità, come nel caso del
"San Francesco".
Il territorio in questione che
usufruisce dei servizi dell'ospedale non corrisponde
solo al Sele-Tanagro ma anche
alla Provincia di Avellino e di
Potenza, vista l'ubicazione strategica di confine del nosocomio.
Non da ultimo, il primo intervento ad un ragazzo di Caposele (AV) e di un neonato di
otto giorni che rischiavano entrambi la vita ma che hanno ricevuto le prime cure a Oliveto.
Inoltre con queste caratteristiche di riconversione, prettamente riabilitativa si genererebbe una struttura identica alle
vicine Campolongo Hospital
ad Eboli e il “Don Gnocchi” di
S.Angelo dei Lombardi (AV) .
Interpellando il Sindaco di Oliveto Citra, Dott. Italo Lullo
tracciamo un quadro della situazione sanitaria nel Sele-Tanagro “la chiusura di questo
ospedale significherebbe un
danno sociale gravissimo, nell'ottica di tagli agli sprechi in
maniera indiscriminata, non
può pagare il giusto per il peccatore, in questo caso l'ospedale di Oliveto a salvaguardia
del comparto delle emergenze
e del reparto maternità”.
Se questo presidio ospedaliero
riesce ,con grande merito, a
presentare bilanci in pareggio
e fornisce assistenza sanitaria
ad un bacino geografico inter-
provinciale, non si capisce perché, invece altri ospedali di
zone interne sono stati qualificati e una simile realtà positiva
debba essere messa in rischio,
decretando una sorta di guerra
tra poveri.
“Si evince che con questo presidio ospedaliero si siano attuate analisi politiche e chi
vuol fare politica sulla Sanità è
un povero uomo” tuona Lullo
“ non si devono decretare posti
di potere ma svolgere la funzione di assistenza sanitaria
alla popolazione,quando poi si
farà una discussione intorno ad
un tavolo seria e pacata tutte le
ragioni del San Francesco d'Assisi emergeranno.”
Ciò che più lascia perplessi
sulle decisioni di tagli ad Oliveto Citra è l'alterazione o errori in riferimento ai dati del
Nosocomio tra cui i dati
Utic, la degenza media ed infine si è anche riscontrata la
convinzione che il presidio
fosse ancora in un antico convento.
“Non escludo azioni legali al
termine di una petizione e mobilitazione generale del comprensorio Sele-Tanagro, di sicuro non ce ne staremo con le
MEDUSA CHA CHA CHA
braccia conserte su tale argomento.”
Tutto il comprensorio è unito in
questa battaglia, tutti i sindaci
della zona senza colore politico di sorta, si stanno spendendo per evitare la chiusura della
struttura in un'azione univoca,
anche il mondo religioso della
zona è coinvolto in questa
azione di far affermare i diritti
del Sele Tanagro.
La protesta di Lullo non tralascia neanche azioni simboliche, infatti con altri sindaci
della zona si sono incatenati
davanti la sede della Regione
Campania, presentando un
dossier sulla situazione sanitaria del San Francesco alla presidenza della Regione Campania, ma ancora si aspetta una
risposta.
“In attesa di una risposta, abbiamo avuto anche altri incontri a Napoli: con l'ARSAN,
Zuccatelli quale sub-commisario alla sanità campana e il Sen.
Prof. Raffaele Calabrò, il quale
quest'ultimo in una sua recente visita ad Oliveto ha mostrato
un reale interessamento alla vicenda. Anche se la stessa Regione teme le decisioni prese
da Roma in merito a tale piano,
DI VALENTINA
DEL PIZZO
Dal castello dell’abate
Se vi accomodate sulla nuda
pietra del muretto che cinge
l’ingresso in un emiciclo e vi
guardate intorno, vi sembrerà
tutto piccolo. Siamo a quasi
300 m di altitudine e davanti
noi si staglia il blu. Ma non
solo. La costa spezza con una
linea contorta il limite naturale
tra la terra e il mare Tirreno e
così tratteggia per noi la propria storia. Basterebbe saperla
leggere. Ora consigliata, quella prima della comparsa di Venere. Qui e a quest’ora potrei
perdere la testa e decidere di
librarmi nell’aere. Ma l’ho già
perduta tempo fa, in un gesto
di estrema resa all’uomo. Talvolta ne sento la mancanza e
mi siedo, come ora sto facendo, qui davanti al Castello dell’Abate, che si erge alle mie
spalle, a mo’ di protezione. La
possanza delle mura di cinta
traduce bene lo scopo, intessute come sono di pietre calcaree locali posizionate di taglio, come quelle delle ‘murecine’ dei terrazzamenti cilentani. Quattro le torri angolari a
dominare la vista da Punta Licosa a Capo Palinuro e verso
l’entroterra. Una fortezza dunque, custode di granai e di magazzini, di abitazioni e di cisterne. Il cortile interno, la scalea, gli archi, risalgono invece
CASTELLABATE
ad una fase successiva, in cui
la residenza è diventata signorile con tanto di colonne di abbellimento. Potrei raccontarvi
allora anche dell’umidità che
trasuda dalle pietre del corpo
centrale e macchia l’intonaco
che vi è stato spalmato sopra.
Intervento inutile, colore dell’intonaco pessimo. Sarebbe
bastato asportarlo e rendere
giustizia alla dura asperità
della pietra.
Dagli abati ci si aspetterebbe
un’abazia, mentre qui la toponomastica è stata forgiata insieme alla fondazione di una
fortezza. Ed in effetti l’abate
fondatore di questa imponente
struttura medievale era partito
a soli 7 anni dal villaggio, oggi
abbandonato, di Punta Tresino,
sulla costa in basso, per entrare nell’ordine benedettino
della Badia di Cava. Si chiamava Costabile Gentilcore ed
è divenuto poi il santo protettore di questa comunità, oggi
aspirante santo protettore di
tutto il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Lo
sfidante è San Cono da Teggiano. Ma Costabile vanta molti
meriti, tutti a favore della sua
terra natia. Durante la propria
brevissima reggenza della
Badia cavese – morì infatti
dopo circa un anno, il 17 gennaio 1124 – diede un grosso
input alla economia locale, recuperando i terreni incolti di
proprietà dell’ente e distribuendoli ai contadini, con regimi molto vantaggiosi anche
per loro. Il Castello fu eretto
per difendere questo sistema di
rilancio delle proprietà agrarie
dalle incursioni dei saraceni.
Oggi sta lì, nuovamente fruibile, a imperitura memoria di
tanto amore per le radici nutrito dal santo, che amava raccogliere i gigli bianchi mentre se
ne andava a piedi da Punta Tresino a quella che, in suo ricordo, oggi è conosciuta come
Castellabate. Anch’io qui mi
abbandono ai ricordi, quelli di
una donna monca di qualcosa,
sopravvissuta a stento ad una
storia fatta di uomini, siano essi
santi orchi oppure amanti.
Medusa Cha Cha Cha
qui si vede il valore della nostra classe politica, se sa farsi
valere anche su decisioni bieche come questa, già nel 2004,
poi con la legge 16 /2008 ed
ora con questo piano ospedaliero sia la Sinistra che la Destra hanno fatto registrare una
certa penalizzazione delle
zone interne in campo sanitario, situazione che puntualmente è stata smentita presentando nel merito i dati oggettivi registrati dal presidio ospedaliero, accogliendo le nostre
istanze. ”
Sicuri che l'estate del Sele-Tanagro presenterà nuovi spunti
sull'argomento lasciamo per
ora il Sindaco Lullo, il quale ci
congeda con un plauso ai suoi
colleghi, “ uniti e compatti su
tale vicenda va un ringraziamento ufficiale agli amministratori locali, aldilà del proprio
credo politico, e continueremo
senza paura nel merito oggettivo della questione”.
Annibale Di Leo
A PARER MIO
Quell’arte
senza rancore
SEGUE DA PAGINA 20
altro in termini d’identità cittadina) ne danno conferma.
Molte lodevoli iniziative artistiche o culturali sono andate scemando per carenza di partecipazione (se non proprio svanite dopo il primo tentativo: ricordate la rassegna jazz in memoria di Larry Nocella? E il teatro di spessore proposto da
Acunzo, che ebbe merito e tenacia di portarci Michele Placido, laddove imperversavano
comparsate di truzzoni da
Grande Fratello?). Non abbiamo combattuto contro la chiusura dell’unico cinema sopravvissuto alla logica del business
immobiliare (peraltro, negli
anni, palcoscenico prestigioso
di numerosi spettacoli teatrali
di caratura nazionale), o, semmai, abbiamo contribuito alla
sua chiusura preferendo, ab origine, il fenomeno massificante
dei multisala (sissignori, per salvare un monumento della tua
città serve pure quel campanilismo insano che ti fa prediligere poltroncine più scomode
e un dolby sorrund non propriamente di ultima generazione). Ma pure: che ben venga
l’ignavia, alla fine. Perché a
volte è il contesto migliore in
cui manifestazioni come questa di Ventriglia sono viatico, al
di là del momento artistico, di
una chiara e sana occasione di
riscatto.
Ernesto Giacomino
Sele
22
N°26 del 10 Luglio 2010
PONTECAGNANO. Un parco a misura di bambino
Tana di Sofia, saggezza e sapienza
Un parco a misura di bambino”
è questo l’obiettivo di Legambiente per l’area eco-archeologica che gestisce da oltre dieci
anni e che da oggi si arricchisce
di una biblioteca. La struttura è
tutta in legno e contiene più di
800 libri con sezioni dedicate
alla natura e all’ambiente, alla
letteratura per ragazzi e per
bambini, enciclopedie generali
e diversi Dvd con documentari
sulla natura. Presto sarà allestita anche una sezione per le culture straniere, in particolare
quelle presenti sul territorio
(africane ed est europee). Il
primo lotto di testi è stato acquistato grazie al finanziamento
del Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali al quale man
mano si sono aggiunte le generose donazioni di diversi cittadini di Pontecagnano e Salerno,
soprattutto docenti. La biblioteca ha al suo interno tavolini e
sedie ma il bambino ha la possibilità di leggere all’aperto al-
l’interno del parco stesso, dove
ci sono decine di panche con
tavoli posti sotto agli alberi o in
prossimità degli scavi (l’area
scavo è di circa 500 mq con
resti dell’antica colonia romana
di Picentia). Si è scelto di chiamarla “tana di Sofia” dal greco
“Saggezza, sapienza” ma anche
perché per anni il cane storico
del parco è stata proprio Sofia,
una cagnolina morta solo pochi
giorni fa. La struttura è aperta
tutti i giorni dalla mattina al tramonto sia d’estate che d’inverno, a breve saranno previste
presentazioni di libri per bambini mentre da settembre molte
scuole verranno a visitarla partecipando ad eventi ideati per
sensibilizzare genitori e figli alla
lettura attraverso campagne e laboratori didattici. “In una città
sempre meno attenta alla qualità della vita dei propri abitanti,
abbiamo voluto creare un parco
a misura d’uomo -ha dichiarato
il vicepresidente Gerardo
Raimo- Alla meravigliosa iniziativa degli orti urbani si è aggiunta l’esclusiva biblioteca all’aperto per ragazzi. Il parco diventa così crocevia di diverse
generazioni e luogo di cultura,
tradizione, storia, dove la Natura regna sovrana”. La biblioteca
rientra in un progetto di ampio
respiro che vuole rendere il
parco un vero luogo adatto ai
bambini: oltre alla biblioteca,
CAMPAGNA. Un busto marmoreo in memoria di Bettino Craxi
Monta la protesta sul web e nasce pure un comitato
Lo scorso 26 gennaio fu pubblicato sul blog monesti.blog.tiscali.it la “Proposta iniziativa
commemorativa per Bettino
Craxi”. Sono dovuti passare
ben sei mesi prima di dare una
risposta a quella “Proposta” di
Rizzo.
Evidentemente
il
“parto” è stato molto contrastato all’interno del consiglio
comunale e della stessa maggioranza, altrimenti, se vi fosse
stata una condivisione, si sarebbe arrivati molto tempo
prima alla sconcertante decisione di oggi.
È ormai noto a tanti, che il Consiglio Comunale del 24 Giugno
ha votato una Delibera che sta
già facendo discutere molto in
città e nell’intero panorama politico provinciale e regionale.
All’unanimità dei presenti, 17
consiglieri e lo stesso primo
Cittadino, ovvero un’Opposizione unita e compatta e la restante parte della Maggioranza
di centro-sinistra, perché prima
del voto ben Tre Consiglieri di
Maggioranza (Bruno Avagliano, Liberato Ceriale e Pierfrancesco D’Ambrosio, che è, quest’ultimo, anche Segretario Cittadino del PD), in segno di
netto “dissenso” nei confronti
della Delibera (Punto 3/a - Mozione: “Intitolazione Spazio
Pubblico, Via o Piazza, a Benedetto, detto Bettino, Craxi”), si
sono allontanati dalla Sala Consiliare Sandro Pertini. Di fronte ad una decisione che
ha semplicemente dell’incredibile, che sconcerta, che divide
l’antica cittadina picentina del
Sele, un “busto” marmoreo
(perché in sede di Consiglio, su
proposta del Coordinatore cittadino del PDL, Giovanni Iuorio, addirittura si è optato per
questa
ipotesi,
rispetto
all’o.d.g., che palava di “Via o
Piazza”) in memoria del leader
socialista scomparso 10 anni fa,
da allocare all’entrata del centro storico, perché, a questo
punto, non vicino alla caserma
dei carabinieri?, non poteva che
montare la protesta in città, che
si sta allargando a macchia
d’olio, che sta camminando
ormai velocemente sul Web
e/o su Facebook. C’è stato addirittura chi ha scritto una “lettera a Beppe Grillo”…numerosi, poi, i commenti che si possono liberamente leggere, tutti,
o quasi, di condanna netta, di
prese di posizione chiare, argomentate, dettagliate, di rabbia
se vogliamo.
E per dire NO al “busto” è nato
già all’indomani del 24 Giugno,
giorno del consiglio comunale,
che tra l’altro approvò delibere
importanti per Campagna, perchè, al di là di queste cose effimere, la maggioranza di centro
sinistra sta lavorando e tanto
per la città, tanto è vero chi io
non farei confusione tra l’operato amministrativo di questi
anni e qualche discutibile scelta, quale quella di cui stiamo
discutento ora!, è nato spontaneamente un Comitato dal
nome “Ad onor del vero…ripristino della verità”, con rappresentanze individuabili in
tutte e tre le zone del territrorio
comunale, con il chiaro obiettivo di far annullare la Delibera
“incriminata” ed in sub-ordine,
se ciò non dovesse concretizzarsi, indire un Referendum tra
i cittadini.
Abiamo incontrato alcuni di
questi cittadini. Queste le motivazioni della loro protesta:
“Contestiamo le motivazioni
che son alla base dell’atto deliberativo e della stessa richiesta
fatta mesi orsono da Gennaro
Rizzo, secondo le quali ‘grazie’
a Craxi Campagna sarebbe entrata nella Prima Fascia dei Comuni terremotati. Ad onor del
vero, ciò avvenne perchè il
Consiglio Comunale dell’epoca e l’Amministrazione Comunale, quella eletta nell’agosto
del 1981, dimostrarono che
Campagna era stata ingiustamente esclusa dalla Prima Fascia, in quanto il Centro Storico, con una dettagliata documentazione inviata a Palazzo
Chigi e al Commissario di Governo Giuseppe Zamberletti
(da tutti riconosciuto come il
padre fondatore della moderna
protezione Civile italiana)
aveva subito danni al suuo patrimonio abitativo ben al di
sopra dell’80%. Una delegazione di dieci parlamentari dell’Opposizione fece un sopralluogo in loco. Nel febbraio
dell’81 la CGIL organizzò proprio a Campagna una Manifestazione nazionale per sensibilizzare il governo e le forze politiche e sociali sul danno reale
subito dalla città per la non-inclusione nel cratere. Erroneamente per Campagna era stato
quantizzato un danno relativo
solo al 20%, ciò perché il Centro Storico era stato considerato assieme a tutte le altre frazioni, che oggettivamente
erano state toccate, fatta qualche eccezione, piuttosto lievemente”.
Mario Onesti
monesti.blog.tiscali.it
nell’ambito della manifestazione “Festa dell’ambiente: un
parco a misura di bambino”che
ha coinvolto oltre 500 studenti
provenienti da tutta la provincia
il 5 giugno scorso , sono stati
anche inaugurati giochi costruiti con materiale riciclato. Giostre in legno e plastica, laboratori, premi, spettacoli di magia e
la presenza di simpatici personaggi, come Capitan Eco e
Mukko Pallino, hanno allietato
le scolaresche.
Si tratta di un progetto ad ampio
respiro che ha intenzione di
mettere in campo diverse iniziative con le scuole del comune e della provincia: nel parco
esiste da anni un centro di educazione ambientale che con i
suoi esperti propone alle scolaresche laboratori e programmi
sui temi ambientali (riciclaggio
dei rifiuti, mobilità sostenibile,
agricoltura biologica, energie
rinnovabili, etc.) e dal prossimo
anno scolastico la biblioteca
farà parte integrante di tutte le
attività del CEA con corsi di
scrittura creativa, di lettura e
book sharing.
Tiziana Troisi
Tel 0828.720114
Fax 0828.720859
e-mail:
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Gastronomia
N°26 del 10 Luglio 2010
23
Viaggi e Assaggi
Paestum, capitale del sud per la guida Slowine
Da qualche anno
il mondo del vino
è in continuo fermento. Le aziende
aumentano a dismisura, la gente
ne vuole sapere
sempre di più, diversi giornali
hanno la loro rubrica enologica, molti imprenditori investono creando nuove aziende, si
organizzano degustazioni e
corsi a destra e a manca, i siti
che scrivono di vino sono tra i
più cliccati e così via. Per me,
come per tanti, questo è un
mondo meraviglioso. Da sempre, chi mi segue lo sa molto
bene, mi è piaciuto mangiare e
bere bene. Pochi giorni fa ho
partecipato da spettatore attivo
(ho assaggiato senza esprimere
il mio giudizio) alle degustazioni della nuova guida Slowine,
che sarà edita quest’anno per la
prima volta dalla Slow Food, la
prestigiosa associazione che
promuove, comunica e studia la
cultura del cibo in tutti i suoi
aspetti. Ricordo che la Slow
Food fino a due anni fa pubblicava la guida “Vini d’Italia” insieme al Gambero Rosso, poi,
NELLA FOTO IL GRUPPO DEI DEGUSTATORI SLOWINE
dopo la separazione, la Slow
Food ha preferito prendere un
anno sabbatico e successivamente ha deciso di editare una
propria guida con una filosofia
diversa da tutte le altre. Molti
pensavano che sarebbe uscita
una guida dove, al posto di bicchieri, grappoli, bottiglie o stelle, sarebbero state assegnate
delle chioccioline, il simbolo
che da sempre contraddistingue
questa associazione. A Paestum,
al Savoy Beach Hotel, sede delle
degustazioni che si sono tenute
per Campania, Basilicata e Calabria, c’era Giancarlo Gariglio,
uno dei due curatori della guida
(l’altro è Fabio Giavedoni) che
ci ha così descritto il progetto:
«Era necessaria una riflessione
e un sostanziale cambiamento
nell’affrontare il mondo vino, un
panorama molto dinamico. Se-
GUSTO.
Il gusto è servito a “Dalla terra alla tavola”
Una bella iniziativa che potrebbe servire da esempio. 10 agricoltori: Tonino Orlotti (presidente), Nicola Di Spirito, Alfonso
Agresti, Michele Castelluccio,
Michele Maddalo, Stefano Ferro,
Luigi Naddeo, Sandro Orlotti,
Francesco Voza, Antonio Ferro e
la Cooperativa Paestum rappresentata da Lucido Capo si sono
riuniti per fondare una società
cooperativa, “Dalla terra alla tavola”, che ha come obiettivo di
promuovere e commercializzare i propri prodotti gastronomici. Nel punto vendita in via
Magna Grecia 1067, in località
Santa Venere, poco distante dalla
Taverna dei Re, in occasione dell’inaugurazione c’era veramente
la folla delle grandi occasioni. Si
è notata la presenza del sindaco
LUCIDO CAPO E TONINO ORLOTTI
di Capaccio, Pasquale Marino,
del Presidente della BCC di Capaccio e di tanti altri personaggi
della politica locale. Il punto
vendita è solamente all’inizio,
ma già dimostra di avere le idee
ben chiare. Si possono trovare i
prodotti ortofrutticoli, le
carni e i polli ruspanti provenienti dalle coltivazioni
e dagli allevamenti dei soci
della cooperativa. I prodotti caseari, invece, sono
ottenuti da caseifici di fiducia con il latte degli associati. Mentre il compito
della Cooperativa Paestum,
rappresentata da Lucido
Capo, è quello di selezionare altri prodotti locali
che corrispondono alla filosofia della Cooperativa
“Dalla terra alla tavola”,
cioè proporre solo prodotti genuini per la salvaguardia della
nostra salute. Complimenti, se il
tutto corrisponde al vero, il successo è assicurato.
Dibbì
Via S. Pio X (nei pressi
dell’ospedale) Agropoli
0974 829451
condo noi bisogna spostare l’attenzione dal mero bicchiere a
tutto ciò che sta dietro, a partire dalle cantine, per avere una
valutazione completa, precisa e
affidabile. Slow Wine scaturisce
da questo nuovo approccio, grazie al quale il vino è diventato
veicolo per descrivere il territorio. Infatti, la vera svolta che c’è
dietro alla guida sono le 2000
visite in cantina con più di 150
collaboratori coinvolti. Un fatto
unico nel panorama delle guide
enologiche nazionali e possibile grazie alla rete associativa
Slow Food. Abbiamo voluto conoscere le donne e gli uomini
che lavorano in vigna». «Adottando questo nuovo approccio»
continua Gariglio «abbiamo voluto mettere in campo una diversa metodologia di valutazione, che si basa su tre parametri:
rapporto qualità prezzo, eccellenza del prodotto e vicinanza
alla filosofia Slow Food nelle
pratiche dell’azienda (ecosostenibilità, legame con il territorio,
valori socio-culturali quali il recupero di vitigni autoctoni o impianti tradizionali, appartenenza a realtà territoriali particolari quali la montagna). Speriamo
così di riuscire a esplicitare il
vino in tutta la sua complessità,
valore e peculiarità unici. E con
i tre parametri valuteremo anche
le cantine. Non utilizzeremo
però punteggi, ma giudizi. Un
metodo che garantisce completezza e profondità alla valutazione per conoscere gli uomini,
le vigne e i vini, le tre parole
chiave di Slow Wine». Per le regioni sopraindicate, il coordinatore della guida Slowine è Luciano Pignataro, giornalista del
“Mattino” ed esperto del mondo
del vino del sud. A Paestum, Pignataro ha convocato degustatori provenienti da tutte le province della Campania oltre che
dalla Basilicata e dalla Calabria.
Sono stati valutati circa 500 vini,
rigorosamente alla cieca, e tra
una pausa e l’altra sono state
degustate mozzarelle e latticini
locali che sono stati molto apprezzati. Per completare, mi
sono preso la gioia di accompagnare alcuni degustatori ad
una salutare passeggiata nottur-
na per ammirare i nostri maestosi templi illuminati, che basta
guardarli attentamente e suscitano enormi emozioni anche a
chi, come me, li conosce dalla
nascita. Alla fine dei lavori, Peppino Pagano, titolare del Savoy
Beach Hotel, ha accompagnato
i degustatori a visitare i vigneti e
la cantina della neo azienda vitivinicola San Salvatore, che
entro la fine di questo mese farà
il suo ingresso sul mercato con
un bianco che, secondo indiscrezioni, promette molto bene.
Grazie Slow Food, per aver reso
Paestum, per due giorni, capitale del vino per il sud. Ora,
aspettiamo con ansia il 20 ottobre, data di uscita della guida
Slowine.
Diodato Buonora
LA RICETTA
Linguine con
zucchine, tonno e
limone profumate
alla menta
Ingredienti per 4 persone:
280 g di linguine
2 zucchine affettate finemente
1 spicchio di aglio
160 g di tonno sott’olio
un pò di menta spezzettata
il succo e la buccia grattugiata
di mezzo limone non trattato
olio extravergine di oliva
sale q.b.
Preparazione:
Salate leggermente le zucchine per 30 minuti. Strizzatele e
friggetele a fiamma alta per 5
minuti. A parte sbriciolate il
tonno con tutto il suo olio e
conditelo con il succo e la buccia di limone e la menta. Conditeci le linguine, scolate bene
al dente, aggiungendo le zucchine e mescolando bene.
Vino consigliato: Bacalàt 2009,
Solopaca Bianco Doc, Antica
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