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Paghe troppo basse, la sanità perde il manager prima di nominarlo

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Paghe troppo basse, la sanità perde il manager prima di nominarlo
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I sarà un simbolo dello
sport fra i 40 aspiranti
consiglieri Pd. E questa
volta non sarà il calcio a farla da
padrone. La discussione è in corso, ma in diversi sono pronti a
scommettere che l’ex commissario tecnico della nazionale del
volley, il torinese Mauro Berruto, classe 1969 e una laurea in filosofia, sarà nella lista dei Democratici. Come ct dell’Italia,
dal 2010 al 2015, ha vinto diverse medaglie, tra Olimpiadi,
Campionati europei e World league.
Tornato in pianta stabile a Torino, oltre ad aver debuttato come commentatore alla Domenica Sportiva, è stato preso dalla
Scuola Holden come amministratore delegato. Insomma, il
momento giusto per spendersi
in politica e mettersi al servizio
della sua città. E il Pd sarebbe la
sua casa di riferimento per fare
il salto in Sala Rossa. Si vedrà.
Sotto Chiamparino la stella
sportiva era l’ex calciatore della
Juve Massimo Mauro, anche lui
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commentatore sportivo, ma di
Sky. Ora si cambierebbe sport e
canale tivù.
Dei 40 Dem farà parte il segretario del Pd provinciale, Fabrizio Morri? In un primo momento sembrava sicuro, poi i
dubbi. Tanto che ora è «più no
che sì» dicono in molti. La mappa dei Dem aspiranti a sedere in
Sala Rossa è già da giorni in discussione. Un puzzle per nulla
esente dalle regole classiche del
manuale Cencelli. Con il diktat
di avvicinarsi il più possibile ad
una presenza di donne del cinquanta per cento, la strategia
adottata dalle diverse correnti
e sottocorrenti è presentare un
ticket di alternanza uomo-donna.
Per gli ex-civatiani, la coppia
potrebbe essere composta da
Andrea Sacco, di Benvenuti in
Italia e Chiara Foglietta, ingegnere e militante Lgbt mentre
gli ex-bindiani che fanno riferi-
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mento al senatore Mauro Marino stanno valutando di presentare il ticket Michele Paolino, attuale capogruppo del consiglio
comunale e Anna Borasi.
Esistono i “lepriani”? Finora
pareva un azzardo, ma conside-
rate le posizioni sulle unioni civili che rendono il senatore Stefano Lepri una componente a parte - su questo punto l’alleanza
con Gariglio non è possibile - anche il senatore catto-dem pare
si stia dando da fare schierando
la coppia Roberto Cavaglià e Monica Canalis. Gariglio invece
punta alla riconferma di Domenico Mangone, attuale assessore al Commercio, e Federica
Scanderebech. All’interno della
supercorrente ”fassiniana” sicu-
Un ritratto accompagnato da
un’intervista alla neomamma (che
sfogga il suo buon tedesco secondo il
giornale), in cui dell’Appendino si
sottoline l’estrazione (il padre
Domenico è stato ai vertici di Prima
Industrie), la laurea alla Bocconi,
l’impiego alla Juventus e ora la
gestione nell’azienda di famiglia del
marito. La candidata sminuisce
l’associazione Bocconi-5Stelle: «Le
etichette sono cose superficiali».
Anche se ammette che all’inizio i
genitori non erano tanto entusiasti:
«Allora i 5Stelle erano un “mostro
sconosciuto”. Ora invece sono felici».
HH
re le candidature degli assessori Stefano Lo Russo e Claudio Lubatti. Il sotto-rivolo che guarda
al presidente del Consiglio regionale Mauro Laus si sta muovendo ipotizzando il duo Mimmo Carretta, attuale consigliere, e Maria Grazia Grippo, assistente di Laus a Palazzo Lascaris. Resta il dubbio su cosa farà
Gianni Ventura, il secondo consigliere “lausiano” - non totalmente doc - che siede a Palazzo
Civico. Per i “Giovani Turchi” il
nome è Enzo Lavolta, la metà rosa è Daniela Todarello, consigliera alla quinta circoscrizione.
Nella componente famiglia
Gallo qualche novità: Stefano
Gallo, assessore allo Sport non
si ricandida. Il nome potrebbe
essere quello di Francesca Troise, del circolo Pd Torino 5 e il sindacalista bancario Michele Pastore. Sempre in area fassiniana, Alberto Saluzzo dei Giovani
democratici, è uno dei nomi che
circolano. Fra le riconferme,
Giusi La Ganga, Silvio Viale
(ma il sottogruppo radicale ragiona pure su Igor Boni), Laura
Onofri, mentre Lucia Centillo
potrebbe diventare presidente
di circoscrizione.
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HIARA Appendino suscita
interesse in Germania. Il
quotidiano conservatore Die
Welt si è incuriosito al caso della
giovane bocconiana, figlia e moglie di
imprenditori, che il Movimento
5Stelle candida a sindaco di Torino.
In un articolo il giornale tedesco
sostiene che «non rispecchia per
nulla il cliché dell’isterico clown
politico» (riferito a Beppe Grillo) ma
che anzi «viene dall’establishment».
Motivo per il quale i 5Stelle «a Torino
hanno buone chance dato che la
candidata, a tutt’oggi l’avversario
più pericoloso dell’attuale sindaco
Fassino, potrebbe piacere anche alla
elite della città».
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UANTO è più verde il giardino del vicino? La decisione era presa: Pietro
Grasso, direttore dell’area sviluppo
al Policlinico Gemelli, doveva essere il futuro direttore generale del San Luigi. I dubbi
che fosse lui ad averla spuntata nelle terna
dei tre nomi - nessun piemontese - sottoposti all’Università per concorrere allo scranno di direttori erano talmente ridotti a zero
che locandina e programma di un convegno in calendario il 26 febbraio ad Orbassano “Controllo direzionale e governo clinico:
vincoli e opportunità per ospedalie e distretti” riporta già da giorni la sua presenza come direttore generale dell’azienda
2
ospedale universitaria. Sarà pure una bozza, ma il nome del direttore ancora da venire compare nero su bianco accanto a quello
del direttore sanitario in carica Franco Ripa.
La nomina era attesa nella giunta di lunedì o al massimo in quella della settimana
successiva. Non andrà così, tutto da rifare.
Pietro Grasso pareva convinto, ma più della seduzione di Antonio Saitta e Fulvio Moirano e un incarico prestigioso in un’azienda ospedaliera-universitaria potè lo stipendio, visto che il Piemonte finisce per offrire
circa 30mila euro in meno - 154 mila euro
contro 120 mila - di altre Regioni ai suoi direttori generali e ne sta pagando il prezzo.
Prima di Natale erano state le sirene del governatore lombardo Roberto Maroni ad attirare alcuni direttori freschi di sette mesi
di incarico in Piemonte. Stefano Manfredi,
direttore del San Luigi, non ha indugiato a
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fare le valigie ed è andato a Lecco. Solo Lorenzo Ardissone, direttore all’Asl To4, in
un primo tempo ha accettato e poi deciso di
restare a casa.
Antonio Saitta è consapevole che l’offerta economica più vantaggiosa avrebbe
creato difficoltà, e prima delle vacanze natalizie al forum a Repubblica aveva annunciato che era sua intenzione alzare i compensi. Anche se per farlo sarebbe stato necessarioattendere l’uscita ufficiale dal piano di rientro. Una condizione che non potrà
avvenire prima della prossima convocazione del tavolo congiunto di sanità ed economia a marzo. A questo punto ci sarà un’accelerazione? «Non è imminente, ma certo
ne stiamo discutendo», dice Saitta. Il quale
tuttavia smentisce che ci fosse una decisione ufficiale sulla nomina di Grasso.
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è stato travolto e ucciso ieri pomeriggio in corso Sacco e Vanzetti. La vittima si chiamava
Paolo Lorenzati, 55 anni. Un’Alfa 147 lo ha investito sul controviale in direzione di piazza Massaua, nel primo pomeriggio,
mentre pedalava su una bicicletta da corsa. La dinamica
dell’incidente è ancora da accertare e i vigili cercano testimoni
allo 011/0111. L’auto e la bici
viaggiavano nella stessa direzione, il ciclista si sarebbe spostato verso sinistra per svoltare
mentre sopraggiungeva l’auto.
Lorenzati stava tornando a casa, a nemmeno un chilometro
da dove è stato investito, ed è
morto poco dopo il suo arrivo al
pronto soccorso dell’ospedale
Martini. Il giovane che lo ha investito si è subito fermato per
prestare soccorso. È stato lui a
chiamare il 118.
Lorenzati era appassionato
di bici e di bocce, era iscritto alla società di bocce Il Velivolo, a
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due passi da casa. .BJQBSUJUPJMEPDVNFOUPDIFTFSWJWB
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RE mesi per scoprire che ba-
stava una lettera, una banale lettera per avere le garanzie del caso sui fondi romani,
10 milioni di euro, e lanciare la
gara di progettazione della linea
due della metropolitana. Per capire come superare l’impasse, cosa complicata per l’assessorato
ai Trasporti guidato da Claudio
Lubatti, è stato necessario mettere attorno ad un tavolo, oltre ai diversi dirigenti, due assessori, Lu-
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batti e il collega al Bilancio Gianguido Passoni, e tre parlamentari, quelli che più di altri si sono
mossi per far arrivare a Torino i
fondi per prolungare la linea 1 e
per iniziare a mettere nero su
bianco il percorso della linea 2:
Stefano Esposito, vicepresidente
della Commissione Trasporti del
Senato, Paola Bragantini e Umberto D’Ottavio.
I tre, venerdi intorno all’ora di
pranzo, sono usciti un po’ stupiti
dal “palazzaccio” del Comune,
quello di fronte al Duomo. «C’erano dei problemi tecnici, abbiamo
fatto da facilitatori — sottolinea
Bragantini — ora i problemi do-
vrebbero essere risolti». La questione tecnica? Come avere la garanzia della copertura economica, strappata ormai più di un anno fa, prima di lanciare la gara internazionale. La soluzione? «È
sufficiente una lettera — sottolinea Esposito — si sarebbe potuto
sbloccare anche prima, pensavamo a problemi di sostanza, non
di forma. Abbiamo disincagliato
una questione che sembrava difficile da superare».
Insomma, la gara per trovare
lo studio che progetterà la linea
due può partire. Anche se sono
passati tre mesi senza un particolare motivo. Era il 20 ottobre
quando la giunta Fassino ha dato
semaforo verde alla delibera, annunciando la gara entro fine anno e il vincitore in primavera. Sul
primo step si è già in ritardo: si
riuscirà a recuperare? L’assessore Lubatti confida, trovato il modo per superare l’impasse, di andare avanti in maniera spedita:
«Il bando è tecnicamente pronto
ma stiamo cercando il meccanismo tecnico per utilizzare gli 8
milioni. Non c’è una data sicura.
Speriamo entro metà febbraio di
aver terminato tutto le questioni
tecniche che possono apparire come banalità, ma non è così».
Di sicuro ci vorrà un altro mesetto di tempo, arrivando così a
ridosso di marzo. E se si dovesse
votare a metà maggio, con il conseguente stop di tutta la vita amministrativa a inizio aprile, il
tempo a disposizione per lanciare la gara è ridotto al minimo. Il
sindaco Fassino non perde occasione di dirlo: «Chiudete tutte le
partite aperte che si possono
chiudere». E la progettazione della linea due della metropolitana
è una di queste.
Il sindaco, che mostra irritazione sia per le questioni burocratiche sia per l’allungamento dei
tempi, è il primo a far pressing
per chiudere in fretta.
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UALCUNO si aspetterebbe di
trovare un cantiere, prima o poi,
lungo la strada. I cartelli gialli, di
solito, indicano la vicinanza a scavi,
palizzate, operai che lavorano o
situazioni simili. E invece no. Si tratta
solo di un “avvertimento”. Attenzione,
andate piano, ai 30 chilometri allora, e
attenzione ai dossi. In realtà i dossi
proprio non ci sono: si tratta di buche,
asfalto che manca, avvallamenti.
Insomma, una strada da rimettere a
posto. Cartelli che sono comparsi
nell’ultimo anno, ma i residenti
continuano a mandare foto e ad
interrogarsi. Quello che vedete in foto
è in via Arcivescovado, altri sono stati
2
piazzati in via Don Minzoni, altri
ancora in via Confienza da via Cernaia
fino in corso Matteotti. «Abbiamo
segnalato al settore Viabilità —
sottolinea il presidente della
Circoscrizione 1, Massimo Guerrini —
quali erano i tratti di strada più
compromessi». Ed ecco che sono
spuntati i segnali gialli e
continueranno a spuntare dove non
sono previsti lavori di sistemazione a
breve. «È una precauzione — spiegano
al settore Viabilità — meglio
segnalare che il tratto di strada non è
dei migliori piuttosto che ignorare la
EMPO
questione».
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ON POTRÀ più vivere nello
stesso Comune del fratello dopo che ha tentato di
ucciderlo a bastonate. L’uomo,
75 anni, è accusato del tentato
omicidio del fratello maggiore
di 78 anni. I carabinieri della
stazione di San Giorgio Canavese lo avevano fermato il 16 gennaio scorso. Ieri il gip ha convalidato l’arresto e disposto il divieto di dimora a San Giorgio Canavese. L’anziano dovrà lasciare il
condominio dove abita anche il
fratello. Tutto era nato da un litigio, l’ennesimo tra i due, famosi nel condominio per le loro
discussioni furiose. Quel pomeriggio i due si erano affrontati
in piazza Pescatore. Il fratello
maggiore aveva avuto la peggio, colpito alla testa con un bastone. Alcuni testimoni hanno
chiamato i carabinieri che hanno fermato l’aggressore. Il ferito era stato trasportato all’ospedale di Ivrea dove era stato medicato e dimesso con una proDSPD
gnosi di 20 giorni. ª3*130%6;*0/&3*4&37"5"
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AURO Salizzoni coordinerà il centro di riferimento regionale dei tumori al pancreas e probabilmente sarà anche responsabile
del centro per i tumori all’esofago. Corrado De Santis ha avuto
il mandato per coordinare la
struttura dedicata al tumore alla mammella. Per quello del colon-retto i nomi sono due: per la
parte oncologica Patrizia Racca; per quella chirurgica Mario
Morino.
Sono le prime indicazioni per
dare forma concreta ai contenuti della riorganizzazione della
rete oncologica. Entro un anno
la rivoluzione dovrà essere completata con una prima verifica:
chi non avrà rispettato i criteri
fissati — numero degli interventi ma anche parametri
dalla Città della Salute i suoi incontri con i direttori generali
perché siano approvati i principi della delibera. Proseguirà nei
prossimi mesi in tutte le azien-
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nell’esecuzione degli interventi — perderà la qualifica di centro di riferimento.
Oscar Bertetto, responsabile
della Rete oncologica del Piemonte, ha cominciato venerdì
de del Piemonte. Si devono
identificare i responsabili dei diversi centri di riferimento e in
una stessa azienda bisognerà
decidere dove si tratterà il tumore al colon-retto e dove quel-
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lo all’utero. Un esempio per tutti: «All’Asl To4 saranno i direttori a fare le loro proposte: sarà
Chivasso a trattare il colon e
Ivrea l’utero? Anche in questo
caso — ma sia chiaro che stiamo parlando di esempi — per
decidere si deve prendere in
considerazione non solo la capacità e l’sperienza dei chirurghi,
ma pure la presenza delle apparecchiature necessarie a garantire la sicurezza del paziente in
caso di complicanze. L’assenza
della radioterapia, ad esempio,
può fare la differenza».
Inevitabile lo spostamento
dei pazienti. In alcuni casi il personale dovrà essere potenziato:
fondamentale la comunicazio-
ne ai cittadini. Non ci si potrà
più rivolgere a un centro che
non garantisce i parametri richiesti e si devono chiarire gli
obiettivi per ciascuno dei centri. «Faremo verifiche periodiche — annuncia Bertetto — Se
il controllo dimostrerà che i parametri sono stati rispettati tutto bene. In caso contrario faremo partire degli audit per capire le motivazioni per cui l’obiettivo non è stato centrato. Non ci
sono intenti punitivi ovviamente, ma se dopo una seconda verifica il traguardo non sarà raggiunto allora la struttura perderà lo status di centro di riferimento».
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12
LA STAMPA
DOMENICA 24 GENNAIO 2016
.
Novi e Tortona .43
In breve
PRIMA EDIZIONE DI «NOVANTICO» CON LA NUOVA GESTIONE
Hobbisti furibondi
per gli aumenti
“Stand troppo cari”
Cambia il metodo di calcolo del plateatico
e arrivano i rialzi: alcuni pagano il doppio
L’opposizione all’attacco
Novantico diventa subito terreno di battaglia politica. Il
consigliere comunale di opposizione, Maria Rosa Porta,
presenta un’interpellanza
sulla scia della protesta degli
ambulanti del mercatino del
piccolo antiquariato che ieri
hanno minacciato anche di
non parteciparvi più, proprio
nella giornata del cambio di
gestione e del suo 25o anniversario. «Indignazione e incredulità – prosegue Maria Rosa
L’ex sindaco Negri
nel cda di Asmt Tortona
1 Ennio
Negri sarà il rappresentante dell’amministrazione comunale nel consiglio
di amministrazione di Asmt
Tortona spa. Sindaco di Tortona dal 1982 al 1987, ex assessore provinciale, è collaboratore di Bardone dall’inizio del
[M. T. M.]
mandato.
Polfer
Ruba zaino sul treno
clandestino bloccato
1 Ruba
uno zaino a un dipendente del ministero di
Grazia e Giustizia sul treno
regionale Genova-Torino, ma
il suo viaggio termina alla stazione di Novi. Il ladro, un nordafricano clandestino colpito
da decreto di espulsione, è
stato individuato e fermato
dalla Polfer. Denunciato, è
tornato libero.
[G. FO.]
GINO FORTUNATO
NOVI LIGURE
«Non è possibile un aumento
del plateatico di queste proporzioni – dice Vito Ranieri di
Alessandria, dal 1997 presente a Novantico -. Ho sempre
pagato 14 euro in base alla superficie occupata, ma adesso
mi chiedono di pagare una
tassa in funzione della lunghezza dello stand. Da 14 euro
sono passato a 30, oltre ai 16
euro di marca da bollo. Credo
che non verremo più a Novi,
se le cose rimarranno in questi termini». Lo sfogo ieri a
Novantico dove l’organizzazione è passata nelle mani
della società Mondo di Casale: ieri il primo appuntamento
con la nuova gestione. I commercianti ambulanti e gli
hobbisti si sono ritrovati
un’amara sorpresa.
«Conti alla mano – aggiunge Giorgio Viteritti di Borgo
San Martino – ho dovuto pagare 48 euro. Sommati alla
marca da bollo, alle spese di
benzina e per pagarmi da
mangiare, una giornata a Novi mi costa quasi 100 euro.
Vendendo libri da un euro in
su, riesco a malapena a rientrare nelle spese. Perché ciò
accade solo a Novi? A Nizza ci
chiedono 95 euro per 4 mesi,
ad Alessandria 35 euro, a Basaluzzo 10 e a Stradella e Broni solo 5 euro».
Nomina
Vigili urbani
Un novese su tre
non paga le multe
Quasi un novese su tre
non paga le contravvenzioni.
È emerso dalla relazione annuale della polizia municipale. Su contravvenzioni per
quasi 600 mila euro, ne sono
stati incassati circa 385 mila.
Nel 2015, i «civich» sono intervenuti su 215 incidenti, nessuno mortale, decurtato mille
334 punti sulle patenti (ritirate 42 di cui 4 per guida senza
patente). Per la Ztl sono state
riscontrate quasi 2 mila violazioni. Sgomberati 3 edifici occupati abusivamente. [G. FO.]
1
Tetti in fiamme
I portavoce
della
protesta
Quattro
degli
standisti
di Novantico
che
insieme con
gli altri
colleghi
si lamentano
per il salasso
a cui sono
sottoposti
col plateatico
Porta - questo ho raccolto stamane girando per i banchi del
mercatino dell’antiquariato.
Dovranno spiegare perché per
festeggiare i 25 anni di un mercato di cui il nostro sindaco, che
riveste anche la delega al Commercio vanta la primogenitura,
le tariffe sono aumentate più
del 200%. Bel metodo per rilanciare e invogliare gli operatori
a tornare sulla piazza di Novi».
La replica di Muliere
«Il rilancio di Novantico passerà soprattutto per la qualità
degli espositori – ha dichiarato
Muliere – ma essendo questa
la prima volta in cui la gestione
è affidata a una società esterna, peraltro curatrice anche
del mercato di Casale, molto
rinomato, valuteremo nei
prossimi giorni le ragioni delle
rimostranze».
100
euro
È la spesa
complessiva
che Giorgio
Viteritti
uno degli
hobbisti
di Novantico
è costretto
a pagare
per
partecipare
alla fiera
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Roghi a San Sebastiano
e a Casalnoceto
1 Danni
ingenti in una cascina lungo la provinciale fra
S. Sebastiano a Fabbrica Curone, dove è bruciato il tetto
forse per il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento. Fiamme anche sul tetto di una villetta in corso don
Orione, a Casalnoceto. Sono
intervenuti i vigili del fuoco di
Tortona.
[M. T. M.]
NECROLOGIE
ANNIVERSARI
2005
24 GENNAIO
2016
avv. Fulvio Abre
Con te Laura.
TORTONA, INCONTRO CON L’AVVOCATO
Ospedale, venerdì si discute
il ricorso al Consiglio di Stato
UN CAMIONISTA IN VAL BORBERA
Adotta un cucciolo di cinghiale disperso
1 L’autotrasportatore Emiliano Muttillo, 48 anni di Stazzano, l’al-
tro giorno ha raccolto lungo la strada della Val Borbera un cucciolo
di cinghiale appena partorito. Ad Albera il cinghialetto è stato
«adottato» da una signora del posto la quale, dopo averlo rifocillato e curato, ha deciso di custodirlo almeno fino a quando non sarà
svezzato, esprimendo il desiderio di averne cura anche dopo.
Venerdì l’avvocato Paolo Scaparone verrà a Tortona per illustrare ai sindaci del Distretto la sentenza con la quale il
Tar ha respinto il ricorso per
l’ospedale. L’assemblea dei
sindaci, già convocata per
martedì, slitterà di 3 giorni.
All’incontro, fissato per le
16,30, in municipio, parteciperanno anche l’associazione
Difesa salute e presidio ospedaliero e i Comitati Uniti per
Tortona. Il ricorso chiedeva
l’annullamento della delibera
regionale con il quale quello di
Tortona viene declassato ad
ospedale di base.
Email al Papa
Il Tar ha respinto tutti i punti,
a partire dai vizi di incompetenza fino all’incomprensibilità
della scelta attuata dalla Regione di preferire Novi Ligure a
Tortona per il Dea di primo livello. Ora non rimane che il ricorso al Consiglio di Stato e anche di questo si parlerà venerdì.
Altro argomento all’ordine del
giorno è l’ipotizzata intenzione
della direzione Asl di spostare
la sede del servizio veterinario
a Sale, non centrale rispetto all’ampio territorio distrettuale
con conseguente disagio per i
gli utenti delle valli. Intanto il
nuovo Comitato Uniti per Tortona ha deciso di scrivere una
mail a Papa Francesco per chiedere il suo aiuto.
[M. T. M.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12
LA STAMPA
DOMENICA 24 GENNAIO 2016
Vercelli e provincia .41
.
DOCENTE E POLITICO
DOPO LA RIFORMA DI SAITTA E SERPIERI
“Nessuno difende la nostra sanità”
Scomparso
a 72 anni
Il Comitato Salviamo l’ospedale Sant’Andrea preoccupato per il destino di Oncologia il prof. Bellini
Il futuro
ROBERTO MAGGIO
VERCELLI
«Reparti fantasma e promesse mancate. Cosa sta facendo
la politica locale in difesa della
sanità vercellese?». Se lo chiedono gli oltre 7000 membri
del Comitato salviamo l’ospedale Sant’Andrea, nato un anno fa a seguito della riorganizzazione della rete ospedaliera
dell’assessore Saitta e del direttore Serpieri. Una riforma,
a parere dei rappresentanti,
che impoverisce l’Asl, taglia
posti letto e cancella interi reparti ospedalieri. E che quest’anno dovrebbe entrare nella fase operativa, dopo l’ok dato dalla giunta regionale.
Sono
7 mila
i componenti
del Comitato
Salviamo
l’ospedale
Sant’Andrea
che si
interrogato
sulla
situazione
del
nosocomio
Luigi Bobba
«C’è l’assistenza
territoriale»
I dubbi del gruppo
Dopo dodici mesi i membri del
comitato si pongono alcuni interrogativi: «Ad oggi - dicono
- arrivano notizie inquietanti
su Oncologia, che passa da
struttura complessa dotata di
primario e posti letto, a struttura semplice senza primario
e posti letto. Il tutto senza che
sia stato avviato il piano territoriale per l’assistenza domiciliare. Da tempo ci stiamo ponendo una domanda: dov’è
l’on. Bobba? Cosa ne pensa dei
reparti fantasma che stanno
per crearsi, e del totale disinteresse della maggioranza
consiliare per le sorti del Sant’Andrea?». I 7000 si domandano anche «dove sono i tavoli
tecnici promessi dal sindaco
Forte sulla riforma ospedaliera
e sull’inceneritore?». Infine
chiedono a tutte le forze politiche e ai sindaci del territorio
«quale sia il loro pensiero, come
pensano che sarà il futuro della
sanità vercellese, e se pensano
di rimanere immobili a guardare o agire in qualche modo».
La storia
STEFANO FONSATO
VERCELLI
La posizione del Pd
Dal canto suo il Pd, attraverso
il segretario provinciale De
Dominici, sottolinea «di non
voler diminuire l’attenzione
nei confronti degli ospedali di
Vercelli e Borgosesia, per non
rischiare una diminuzione dei
servizi e la demotivazione del
personale sanitario». Nel frattempo il partito rinnova la fiducia al sindaco Forte, dopo
che il Tar, nei giorni scorsi, ha
respinto tutti i ricorsi presentati in Piemonte contro la riorganizzazione di Saitta. Dandole quindi ragione sulla decisione assunta in prima persona di
ritirare il ricorso votato dal
Consiglio: «Le motivazioni che
hanno originato la richiesta
erano strumentali e infondate dicono dal Pd - e l’amministrazione ha agito in modo corretto, evitando spese inutili».
«La riforma sanitaria?
Sono stati assegnati
40 posti di continuità
assistenziale tra Vercelli e Borgosesia, e ha
consentito al SS.Pietro
e Paolo di salvare il
punto nascite, anche
se è al limite con i numeri». Così il sottosegretario Luigi Bobba
risponde agli interrogativi del Comitato.
«Spesso ci si dimentica
- continua - che la riorganizzazione prende
in considerazione l'assistenza domiciliare e
territoriale, che ormai
ha un rilievo importante. E poi sono stato io a
promuovere l'incontro
tra Saitta e la Forte».
Bobba rimarca infine
la prospettiva di un insegnamento universitario a Vercelli collegato all'ospedale Maggiore di Novara.
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Il Comune apre a via Vittorio Mero
Vercelli non dimentica “lo sceriffo”
Se n’è parlato nell’anniversario della morte del calciatore
ntitolazione di una via a
Vittorio Mero: il Comune
di Vercelli apre le porte.
Spiega l’assessore allo Sport,
Carlo Nulli Rosso: «Non abbiamo mai ricevuto una richiesta formale da parte di
amici o di un’associazione a
tal scopo ma, allo stesso tempo, ci abbiamo pensato molto
in amministrazione - spiega -.
Solitamente attraverso la domanda esterna, la procedura
viaggia con tempi più rapidi
ma non è un problema se non
arriverà: ci attiveremo noi
stessi».
I
FOTO BENEDETTO
Lo striscione apparso ieri al Piola durante la partita della Pro
La ricorrenza
Un tema che torna d’attualità
ogni volta che il calendario recita «23 gennaio» giorno in
cui, nel 2002, il difensore ver-
cellese del Brescia perse la vita in quel maledetto incidente
stradale tra i caselli di Ospitaletto e Rovato.
Nel tempo, le città che han-
no ospitato le gesta del calciatore, hanno istituito qualcosa
di importante a suo nome:
Brescia, a cui Vittorio è stato
calcisticamente molto legato,
ha istituito un torneo di calcio
scolastico poi sospeso nel
2008 per mancanza di fondi.
Lo Sceriffo era però strettamente connesso anche con
Ravenna, città in cui aveva
giocato e incontrato la moglie
Monica e in cui ora riposa: i tifosi giallorossi gli hanno intitolato il settore curva della
stadio «Bruno Benelli».
A Vercelli ci si mosse per l’in-
Era stato per decenni insegnante di lettere prima d’intraprendere la carriera politica. La città è in lutto per la
morte di Eugenio Bellini,
spentosi ieri pomeriggio all’ospedale Sant’Andrea. Aveva 72 anni e da alcuni mesi lottava contro la malattia, affrontata con coraggio e fierezza. Bellini era
stato docente
di italiano e
storia all’Istituto Cavour
dove aveva ricoperto anche
l’incarico di vice preside. Insegnante pre- Bellini
parato e sempre pronto al dialogo, era molto amato dai suoi allievi. Ma
Eugenio Bellini era conosciuto anche per la sua passione
politica. Dopo aver cominciato nella Democrazia Cristina,
è stato tra la fine degli Anni 90
e l’inizio del 2000 consigliere
comunale a Vercelli e in Provincia (dove fu anche assessore alla Cultura) nelle fila Forza Italia. Bellini è stato anche
presidente di Coverfop, il consorzio per la formazione professionale. Lascia la moglie
Carla, insegnante elementare, e i figli Massimiliano e Lau[P. MF.]
ra.
titolazione del campo sportivo
di via Ivrea, mentre il Gruppo
Sportivo Canadà - in cui Vittorio era cresciuto - gli ha tributato la Scuola Calcio: «È vero, si
tratta di un tema che sta a cuore a tanti vercellesi e sono convinto che presto, saremo in grado di intitolare una strada anche per lo Sceriffo - chiosa Nulli
Rosso -. Intanto, presto inaugureremo il campo di basket
esterno al Pala Pregnolato dedicato ad Alberto Bellan, il giovane cestista tragicamente
scomparso la scorsa estate».
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Toro club
Serata con Bruno
1 Pasquale Bruno, il
leggendario difensore
di mille battaglia granata, sarà l’ospite
d’eccezione del Toro
Club Eusebio Castigliano. La serata-evento si
terrà venerdì 12 febbraio al Modo Hotel.
Nel corso della serata
anche una lotteria con
simpatici premi, mentre verrà messa all’asta
la maglia del Torino
2015-2016. Costo 25
euro (10 ridotti). Iscrizioni entro il 5 febbraio da «Manuela Tende», in via Bandiera 12.
12345367318
LA STAMPA
LUNEDÌ 25 GENNAIO 2016
.
Cronaca di Torino .51
Sabato l’urto che è costato la vita a un uomo di 55 anni, ieri un altro incidente
Il weekend nero dei ciclisti: due morti in 24 ore
L’ultima vittima è un cinese travolto in corso Dante. L’investitore: “Era vestito di scuro, l’ho visto tardi”
CLAUDIO LAUGERI
Trecentocinquanta metri. È
l’ultimo viaggio di D. S., 51
anni, di origine cinese, investito sulla propria bici da
un’auto all’incrocio tra via
Saluzzo e corso Dante. È il
secondo ciclista vittima della
strada in due giorni, dopo
l’uomo di 55 anni travolto sabato in corso Sacco e Vanzetti. Da aggiungere ai 28 pedoni investiti sulle strade della
città dall’inizio dell’anno.
Ieri poco dopo le 18,15 è avvenuto l’ennesimo incidente
mortale. D. S. percorreva via
Saluzzo, diretto verso il Lingotto. Abita nella zona di via
Petrarca, con ogni probabilità
era appena uscito di casa. Pedalava sulla propria bicicletta. Arrivato all’incrocio con corso
Dante, ha visto che dalla propria sinistra non arrivavano auto e ha deciso di attraversare.
Alla sua destra, però, arrivava
la Jeep «Gran Cherokee» guidata da un uomo di 60 anni, che
aveva superato da un centinaio
di metri l’incrocio con via Nizza
e viaggiava diretto verso corso
Massimo D’Azeglio.
«Era vestito di nero, l’ho visto soltanto all’ultimo momento alla mia sinistra, ma in un attimo era alla mia destra. Non ho
potuto evitarlo» si dispera l’uomo, che si è subito fermato per
soccorrere l’immigrato. Nell’urto, D. S. è stato sbalzato contro il lato destro del parabrezza; la bicicletta è scivolata sullo
stesso lato del fuoristrada ed è
rimasta incastrata sullo specchietto retrovisore, prima che
qualcuno la spostasse per appoggiarla a una ringhiera.
Sul posto sono arrivati i soccorritori del «118» e una pattuglia della polizia municipale, poi
raggiunta da un’altra dell’Infortunistica. Il ciclista era già morto. Il medico legale ha firmato il
referto poco prima delle 19.
Questo incidente ripropone
il problema delle sicurezza sulle strade della città. Una questione che sovente riguarda i
Sulla strada
L’incidente è
avvenuto
all’incrocio
tra corso
Dante e via
Saluzzo
L’investito è
un immigrato
di origine
cinese
REPORTERS
pedoni, ma in molti casi anche i
ciclisti rischiano di rimanere
coinvolti in incidenti. Le campagne per un atteggiamento
corretto (luci, giubbotti catarifrangenti) non sempre otten-
gono i risultati sperati. E poi,
c’è il problema dell’illuminazione. Il Comune ha già annunciato modifiche agli impianti,
passando dalle attuali lampade
a incandescenza (luci più cal-
SANITÀ 2.0
Molinette
de) a quelle a led, che dovrebbero garantire una maggiore
visibilità sulle strade di maggior traffico. Come in corso
Dante. Ma ieri, non è bastato.
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San Giovanni Bosco
Un’unica piattaforma
entro giugno 2017
Questionario telematico
per valutare le prestazioni
É in via di attuazione
un’unica piattaforma
informatica che unirà i
quattro ospedali della
Città della Salute: sarà
pronta entro giugno 2017.
É stato il primo degli ospedali torinesi, insieme al
Maria Vittoria, ad offrire
un questionario di gradimento on-line per valutare
le prestazioni ricevute.
Cto
Martini
I ticket non si pagano on line
Ma ci sono i “punti rossi”
Referti informatici
ma senza allegati
I ticket non si possono
pagare on-line. Così come
per le Molinette, per i
pazienti del Traumatologico ci sono i «Punti rossi» o lo sportello bancario.
Per il ritiro dei referti
senza allegati, l’Asl To1 non
si appoggia a Sistema
Piemonte ma a Galileo: per
usufruirne, bisogna farne
richiesta allo sportello.
REPORTERS
Sant’Anna
Visite programmabili
sul sito della Regione
Le visite di Prevenzione
Serena, per il tumore
della mammella e del collo
dell’utero, si possono
programmare sul sito
www.regione.piemonte.it/
sanita
Regina Margherita
Tablet ai piccoli pazienti
per seguire le lezioni
Ospedale all’avanguardia
Il cartaceo non è stato ancora dismesso, ma l’ospedale Mauriziano potrà inviare i documenti
al Fascicolo elettronico, con la storia clinica dei pazienti, non appena la Regione darà il via
Tra sei mesi in vigore il fascicolo sanitario elettronico
Prenotazioni e referti
on line: tutti in ritardo
tranne il Mauriziano
Grazie al sostegno della
Fondazione Agnelli, con
internet e tablet i bambini ricoverati possono
collegarsi con la loro
classe e seguire le lezioni
dall’ospedale.
Maria Vittoria
Wi-fi gratuito
entro un mese
Qui, come all’ospedale
San Giovanni Bosco, l’Asl
To2 attiverà entro un
mese un servizio gratuito
wi-fi che permetterà ai
pazienti di collegarsi a
internet.
Retroscena
NOEMI PENNA
ndietro e coscienti di
esserlo». Così si presentano gli ospedali torinesi a sei mesi dell’entrata in
vigore del Fascicolo Sanitario
Elettronico. Il 2016 rappresenta per la sanità l’anno della
«smaterializzazione», ma anche se qualcosa è stato fatto, gli
operatori evidenziano mancanza d’investimenti e coordinamento da parte della Regione.
Solo il Mauriziano ha fatto il
salto nel digitale: da pochi giorni ha ampliato i suoi servizi di
«I
prenotazione e ritiro referti online, includendo le radiografie.
«Abbiamo puntato sull’integrazione con Sistema Piemonte»,
spiega la dottoressa Silvia Torrengo: «In ospedale il cartaceo
non è stato ancora dismesso,
ma abbiamo introdotto la firma
elettronica e potremmo inviare
i documenti al Fascicolo elettronico, ma dobbiamo aspettare il via della Regione». Presente, ma non ancora utilizzata, è la
cartella elettronica alla Città
della Salute, dove il ticket on-li-
ne è disponibile solo per Sant’Anna e Regina Margherita e le
prenotazioni via mail sono una
«richiesta di contatto».
Attraverso il Sovracup, gestito da Sistema Piemonte, si
possono effettuare prenotazioni dirette, scaricare referti, ma
non tutti gli ospedali sono collegati. Non lo sono il San Luigi di
Orbassano e l’istituto di Candiolo, che ha preferito creare un
sistema indipendente – unico in
Italia – attraverso due applicazioni per smartphone. «In Asl
To1 abbiamo concluso la mappatura degli applicativi informatici per capire come muoverci», dichiara il direttore Giovanni Maria Soro. Pier Carlo
Sommo della To2 denuncia «la
mancanza di linee guida. Le
idee ci sono, ma in questo settore non si sta investendo».
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Oftalmico
Controlli prenotabili
sul portale dell’Asl
Fino a quando non sarà
suddiviso fra Città della
Salute e San Giovanni
Bosco, per prenotare
una visita bisognerà
utilizzare il sito internet
dell’Asl To1.
San Luigi di Orbassano
Cartella via mail
solo per la cardiologia
La cartella elettronica è
attiva solo in Cardiologia. Tutti gli altri referti
medici si ritirano di
persona, allo sportello:
alcuni possono essere
spediti a casa.
Istituto di Candiolo
In contatto con il medico
grazie alle App
Ha creato due applicazioni per smartphone che
permettono ai pazienti di
esser sempre in contatto
con il medico e di trasmettere i propri parametri vitali.
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