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cercate tra i morti... - Parrocchia SS. Redentore

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cercate tra i morti... - Parrocchia SS. Redentore
progetto
Decanato Venezia - Parrocchia SS. Redentore - Disponibile anche online su www.parrocchiaredentore.it
n°5 - Maggio 2014
43°
ANNO
di Comunità aperta
Perchè
cercate tra i morti...
Prosegue il Tempo di Pasqua
di don Natale
ercoledì di Pasqua ore 11.17. Mes- conto delle donne, rimangono tristi e camsaggio da piazza S. Pietro: “Perché minano delusi verso Emmaus. Dovrebbecercate tra i morti colui che è vivo?”. E’ don ro essere allegri, eppure la morte di Gesù
Alessandro in pellegrinaggio con i quattor- sembra rimandare i discepoli al ricordo del
dicenni che mi manda in diretta una sintesi passato. E noi? Perché cerchiamo la nodella catechesi del Papa: litterae commu- stra vita tra le cose morte? La domanda è
nionis. Quante volte abbiamo sentito que- fondamentale e coinvolge tutti.
sta domanda rivolta dagli angeli alle don- Ci capita di cercare tra i morti molto più
ne nel sepolcro di Gesù trovato vuoto. Lo di quanto possiamo immaginare. Spesso
stesso evangelista Luca narra di seguito la siamo come quelli che, al cimitero, pasvicenda di due discepoli che, dopo il rac- seggiano con le mani dietro la schiena tra
le tombe osservando una statua qua, una
fotografia là: surrogati di persone vissute
In Questo numero
in epoche remote o appena morte, centenari o fanciulli. Ci immaginiamo quelle vite
✔ La penna di don Natale
Perchè cercate tra i Morti...
al passato, come nel passato riposano an✔ Il saluto di don Gigi
che coloro che hanno pianto quei defunti.
Tra S. Ambrogio e S. Benedetto
Ma il presente? Il presente contiene solo il
✔ Diamoci la mano
dolore di chi è colpito da lutti recenti. Che
Il nostro Doposcuola
spazio ha la risurrezione di quelle persone
✔ Calendario parrocchiale
nei nostri pensieri? Ho conosciuto un’anTutti gli appuntamenti del mese
ziana mamma che parla serenamente
✔ Dalla lettera pastorale
del card. Scola Il Campo è il Mondo con la figlia in cielo da alcuni anni: è un
✔ Il mese di Maggio
➲ Segue nella seconda pagina
Il Santo Rosario in Oratorio
✔ Sintesi di Atlantide
Il sendo delle Vita Umana
✔ Dall’archivio parrocchiale Chi
arriva, chi si sposa, chi ci lascia
✔ La Casa del pellicano
La trasmissione dei valoti
è una sfida aperta
✔ Freschi di stampa
Libri appena usciti letti per voi
✔ Chierichetti Grazie e Benvenuti
✔ Proiezione in Oratorio
Un film da non perdere
✔ Cineforum I nostri film
✔ Nella vigna del Signore
Rendiconto del Comitato Economico
✔ Numeri ed indirizzi utili
M
Tra
S. Ambrogio
e S.Benedetto
Il saluto di don Gigi alla parrocchia
e ai lettori di Progetto
Q
ualche anno fa, alla fine della
sua messa d’ingresso come
parroco, don Natale ringraziando
per la celebrazione di accoglienza,
menzionando anche me, mi
soprannominò “regista occulto”
(penso volesse dire “quello che era
dietro le quinte e stava dirigendo
tutto”... o almeno spero, visto che
nel dizionario e nell’immaginario
comune, l’aggettivo “occulto” non
è dei migliori, anche se significa
“non visibile”).
Non l’avesse mai detto! Bello è
che il mio percorso mi porta ad
essere ancora più “occulto”, cioè
meno evidente. Mi sto ritirando
dalla pastorale, per dedicarmi ad
una esperienza di tipo monasticoeremitico. Il primo passo è
➲ Segue nella seconda pagina
Da sinistra a destra:
- Mosaico, di
Sant’Ambrogio,
Sacello di San
Vittore (378 ca.)
presso la Basilica
del Santo a Milano.
- Andrea Mantegna:
San Benedetto
Abate dalla Pala
dell’altare di San
Luca. Tempera
su Legno, 1453.
Milano, Pinacoteca
di Brera.
➲ Segue dalla prima pagina
lasciare Milano per un periodo
di alcuni mesi in cui verificare
la mia capacità psico-fisica in
un’esperienza di questo tipo,
presso un locale nel santuario
di Montevecchia in Brianza,
concessomi dalla parrocchia del
luogo in accordo con il Vicario
generale. Rimango membro del
clero diocesano e l’obiettivo
che ho in mente è poter essere
un prete-eremita (anche se mi
piace di più il suono della parola
“monaco”), se Dio vorrà, legato
alla figura del Vescovo di Milano.
Non voglio fare il teorico di diritto
canonico sulla plausibilità di questa
➲ Segue dalla prima pagina
dialogo sostenuto da tanta fede e porta
consolazione. Ma la maggior parte sente il
bisogno di recarsi continuamente al sepolcro per cercare lì, lì dentro, le risposte alle
domande ultime. Ma lì dentro, senza la
luce della fede ci sono i cadaveri e così si
continua a cercare tra i morti chi è semplicemente morto. Anche alcune produzioni
artistiche che indagano oltre il limite della
vita sembrano dirci: “non c’è altro modo
che questo: cercare tra i morti coloro che
sono morti”. L’ultimo film di questo genere,
imitando senza successo grandi maestri
polacchi e russi, sviluppa un’intuizione a
partire dalla Divina Commedia, ma la prospettiva che emerge lascia l’uomo nello
sgomento delle sue domande: i morti sono
morti e quando comunichiamo con loro lo
possiamo fare solo con il loro linguaggio.
Una tristezza sconsolante. La tristezza
figura, e sul senso dell’esperienza mi
lascio guidare da chi è già da anni in
questo percorso e che mi ha sempre
posto questa domanda: “che tipo di
prete vuoi essere?” E’ con questa
domanda che ero stato trasferito in
questa parrocchia nel 2006 (lo dico
solo adesso apertamente). Vi ho
risposto con qualche gesto. Il Signore
ha permesso dapprima l’opportunità
di una giornata di ritiro settimanale
fuori Milano. Conseguentemente, mi
ha concesso di sviluppare ancora la
mia sensibilità per la lectio divina,
scoprendo che veramente non è solo
un mezzo per preparare la predica
della domenica, ma è il modo più
appetitoso per “mangiare” la sua
Parola. Ho incontrato altri due preti
che fanno questo cammino monastico
e, ultimamente, a completamento
della celebrazione dell’Eucarestia,
ho potuto non tanto recitare, ma
vivere quasi sempre la celebrazione
della liturgia delle Ore in privato
(poiché i miei impegni pastorali me
lo permettevano). Adesso voglio
stare di più con Dio, incontrandolo
nella fede, senza desiderare visioni o
rivelazioni strane, ma solo nel silenzio,
cioè ascoltando la Sacra Scrittura e
nell’adorazione del suo Mistero. Una
delle cose da scoprire nuovamente
sarà l’accoglienza verso le persone:
chi arriverà là?. Studierò di più la
Sacra Scrittura, ma vedrò di tenermi
a contatto con il creato con un po’ di
lavoro, ecc.
Ma non gonfiamo troppo … sì, ho
parlato già tanto. Ah, ah, ah… debbo
fare silenzio! Vi ringrazio per quello
che mi avete dato voi, sacerdoti della
parrocchia (don Natale, don Piero, don
Alessandro, don Federico, don Luigi
e il defunto don Filippo), le nostre
suore e voi tutti parrocchiani, specie
i gruppi che mi hanno accolto come
assistente. Chiedo scusa per quello
che in questi quasi otto anni fra voi
avrei potuto dare, ma non l’ho fatto,
oppure per quanto ho comunicato
male o malissimo.
Il Signore ora vi benedica tutti.
Don Gigi
dei discepoli di Emmaus che sono ancora
“stolti e lenti di cuore a credere”. E’ la tristezza dell’assenza di fede. Essi parlano
di Gesù al passato mentre non lo riconoscono presente e vivo al loro fianco.
Il rischio di cercare la vita nelle cose morte
è altissimo, anche nel campo delle nostre
devozioni. Pensiamo all’uso che facciamo
di statuette, immaginette, acque benedette, candele, reliquie e ogni sorta di oggetti
sacri. Si tratta di aiuti alla fede un po’ come
le fotografie dei bambini che teniamo sulla scrivania al lavoro e che ci ricordano la
loro vita presente e allegra. In molti casi
però il loro utilizzo è causato dalla nostra
lentezza a credere più che dalla nostra
fede. Non vedendo Gesù al nostro fianco lo consideriamo assente, lo pensiamo
al passato, lo sostituiamo con le sue immagini e questi oggetti diventano come
le fotografie ingiallite dei nostri nonni che
teniamo appese alle pareti di casa: un ri-
cordo di ciò che non è più. Ma Gesù risorto
ha tolto i ritratti dalle pareti ed è entrato tra
i discepoli a porte chiuse, più vivo e presente che mai.
Il Papa ha invitato a non considerare la
risurrezione come un maquillage ma a far
sì che la gioia di Cristo risorto si imprima
nei nostri cuori e traspaia dalla nostra vita.
Cerchiamo Gesù non tra i morti ma tra i
vivi, per non parlare di Lui al passato. Abbiamo compiuto un gesto significativo con
l’ulivo, portandolo come segno di pace a
una persona ammalata o a una famiglia
nuova che risiede nel nostro caseggiato.
Continuiamo questo stile: è la ricerca di
Cristo tra i vivi, riconoscendo la sua immagine nelle persone che ci stanno accanto.
Che ci accada, come ai discepoli di Emmaus di avere occhi che si aprono e che
lo possano riconoscere nel presente, vivo
e operante accanto a noi.
Don Natale
Accogliere
Proteggere,
Accompagnare
Diamoci la mano
Chi sa di essere amato, ama e chi è amato ottiene tutto,
specialmente dai giovani.” (Don Bosco).
O
rmai sono vent’anni che seguo
i bimbi del nostro doposcuola.
Possono sembrare tanti e la consuetudine parrebbe spesso prendere il
sopravvento, eppure ogni volta che
entro in quell’ aula mi rendo conto che
scelgo questo servizio per lo stesso
motivo per cui l ‘ho scelto la prima
volta: fare sì che da quell’ incontro,
magari breve e intenso, nasca in
ogni bambino la consapevolezza che
è unico e che ha l’occasione di avere
qualcuno di assolutamente dedicato
a lui, che non pretende nulla, ma vuole aiutarlo ad avere le stesse opportunità di altri bambini . Proprio oggi,
mentre vi scrivo, mi hanno coinvolto
nella difficile scelta di “allontanare un
ragazzino”, eppure anche dopo vent’
anni credo fermamente che gli incontri che avvengono fra questi banchi
compiano miracoli a volte impensabili. Quanti bambini, ragazzi abbiamo
recuperato con tanta fatica, non solo
scolasticamente, ma umanamente e
a quanti abbiamo dato l’amore e la
fedeltà che hanno permesso loro di
diventare veri uomini!
Anche oggi, nonostante la cronaca
ci mostri una gioventù che sembra
lontana e abbandonata a se stes-
sa, e ragazzini delle scuole medie
vengano, nel nostro quartiere, non
così periferico, coinvolti in spaccio
e delinquenze, io riesco ancora a
credere che sia indispensabile e necessario dare un’occasione diversa
dalla scuola che aiuti a far crescere
i ragazzi. La sfida è riuscire ad essere un luogo dove un ragazzo possa
sentirsi accolto, protetto e accompagnato. Questa è la motivazione per
la quale io esco di casa e trovo, nonostante tutti gli impegni, del tempo
da dedicare a questi bimbi perché la
prima felicità di un bimbo è sentirsi
amato, come dice don Bosco.
Ovviamente tutto questo avviene
perché mi affiancano persone competenti e piene di buona volontà,
che regalano parte del loro tempo a
questi piccoli, ma credo che prima di
tutto lo regalino a se stesse.
Noi volontari possiamo seguire una
cinquantina di ragazzi e accompagnarli fino alla terza media, ma chiunque di voi può unirsi a noi anche solo
per un’ora alla settimana e fare un
regalo a uno solo di questi piccoli…
vi aspettiamo!
Tiziana Torri
CALENDARIO
PARROCCHIALE
Maggio
Domenica 4 III domenica di Pasqua
Mercoledì 7 alle 20.45 Consiglio
Pastorale Parrocchiale
Domenica 11 maggio prime
Comunioni in 2 turni 9.30 e 11.00
Domenica 11 VI domenica di
Pasqua
Lunedì 12 – venerdì 16 Settimana
dei gruppi di ascolto della Parola di
Dio
Sabato 17 alle 15.00 e alle 17.00
Cresime
Domenica 18 V domenica di
Pasqua
Domenica 25 VI domenica di
Pasqua
- alla S. Messa delle 11.00
Anniversari di matrimonio
- Festa di fine anno della scuola
materna
Mercoledì 28 Pellegrinaggio
mariano a Caravaggio
Giovedì 29 ASCENSIONE DEL
SIGNORE
Giugno
Domenica 1 VII domenica di
Pasqua
Mercoledì 4 alle 20.45 Consiglio
Pastorale Parrocchiale
Venerdì 6 1° venerdì del mese
Domenica 8 PENTECOSTE –
Anniversario della dedicazione della
nostra chiesa
Lunedì 9 inizia l’oratorio estivo
Dalla lettera pastorale del cardinale Scola
Il Campo è il Mondo
L’ultima parte della sintesi della lettera pastorale del cardinale Scola.
Chi desiderasse leggerla nella versione integrale la può trovare al banco
della Buona stampa, situato all’interno della nostra chiesa.
Cap. 4 –
Gesù Cristo
Evangelo dell’umano
paragrafi h, i, j)
h) Un nuovo umanesimo
L’impegno del cristiano consiste nel documentare in prima
persona che Gesù è”via,verità
è”
e vita” (Gv14,6). Come annota acutamente il nostro padre Ambrogio:”Cristo è nostro, perché è la vita”.
Anche all’inizio di questo terzo millennio
Gesù Cristo è feconda radice di un nuovo
umanesimo. In tal modo l’incontro gratuito
con Cristo si mostra in tutta la sua corrispondenza all’umano desiderio di pienezza. A tal punto che la necessaria verifica
dell’autenticità della fede consiste proprio
nella scoperta che essa “conviene”al cuore dell’uomo.
i) Liberi dall’egemonia
Per il testimone in primo piano non c’è
quello che possiede (doti e capacità), ma
quello che ha ricevuto. Per questo è un
uomo libero, che sa stare davanti a tutti,
senza farsi ricattare dall’esito della propria
azione perché sa di essere servo inutile
del Signore della storia.
I cristiani non cercano la vittoria della propria parte. Possono essere, di volta in volta, maggioranza costruttiva o minoranza
perseguitata, ma ciò cui sono chiamati è
solo l’essere presi a servizio del disegno
buono con cui Dio accompagna la libertà
degli uomini.
j) Cristiani nel quotidiano
Lo stile del testimone, sull’esempio di
Gesù, domanda l’esercizio costante della
vita come comunione centrata sul “dono
totale” di sé ai fratelli. In questi convulsi
tempi di cambiamento le tre dimensioni
dell’esperienza umana - affetti, lavoro, riposo - provocano tutti i fedeli della nostra
Diocesi ad una verifica non più rinviabile.
Nel campo degli affetti non manca il seme
buono seminato dal Figlio dell’uomo. Il
Vangelo visita gli affetti e li porta a compimento proponendo il comandamento
dell’amore che da affettivo diventa effettivo. Il “per sempre” e la fecondità dell’amore, nel matrimonio e nella verginità consacrata, è il compimento del bisogno e del
desiderio di ciascuno di essere amato e
di amare. Perché allora la parola cristiana
sull’amore appare così poco attraente per
la sensibilità del nostro tempo? Invito gli
educatori, i genitori, gli insegnanti a porsi
IL SANTO ROSARIO IN
ORATORIO
Il Mese di maggio
è tradizionalmente dedicato
alla Madonna.
Per tutto il mese, da lunedì a
venerdì, in oratorio, alle 20.45
si reciterà il S. Rosario.
questa domanda, a lasciarsi provocare a
verificare la propria testimonianza, a confrontarsi con le diverse sensibilità presenti
nell’ambiente dove operano.
I cristiani hanno la responsabilità di essere
il seme buono anche nel campo del lavoro. Essi hanno il dovere di vivere nell’ambiente quotidiano del lavoro come discepoli che non nascondono la loro fede, la
condividono con gli altri fratelli e ne offrono testimonianza a tutti. Perché allora
si ha l’impressione che i cristiani che si
riconoscono alla celebrazione domenicale
dell’Eucarestia si ignorino nell’ambiente di
lavoro? Invito tutti i cristiani che lavorano
in ogni settore a porsi questa domanda, lasciandosi provocare a verificare la propria
testimonianza.
I cristiani hanno la responsabilità di essere
il seme buono anche nel campo del riposo. Il nome cristiano del riposo è la festa e
il cuore della festa è la celebrazione eucaristica. La domenica eredita tutto il valore
del sabato biblico e tutta la novità cristiana
e ritma il tempo con l’irrinunciabile memoria delle opere di Dio e della sua presenza:
è quindi il tempo della lode, della intercessione, della speranza, della condivisione,
della letizia. E’ la festa cristiana. Perché
allora se l’Eucarestia domenicale è il centro della festa, come avviene che sia così
comune la distrazione? Se il riposo e la festa hanno il loro principio nella comunione,
perché la domenica è così spesso motivo
di dispersione? Invito le comunità cristiane
a porsi queste domande , a verificare il
modo di celebrare l’Eucarestia, a curare le
espressioni della vita della comunità.
“Maria, Madonna di Loreto,
porta del cielo,
aiutaci a levare in alto lo sguardo.
Vogliamo vedere Gesù.
Parlare con Lui.
Annunciare a tutti il suo amore”
(da una preghiera di Benedetto XVI)
Guardare alla vita umana
con la misericordia di Cristo
Sintesi da Atlantide
Un estratto dal giornale di opinione
che viene esposto all’interno della
nostra chiesa e sul sito web della
parrocchia; temi che affrontano e
discutono l’attualità che ci circonda,
perchè talvolta soffermarsi e
approfondire il pensiero aiuta la
fede e la nostra coscienza.
L
o scorso mese di Febbraio il Parlamento Belga ha approvato a
grande maggioranza la legge sull’Eutanasia dei bambini, che ora possono
essere trattati come adulti per scegliere
di essere avviati alla “dolce morte”. Si è
deciso in tutta fretta di procedere, senza ascoltare una lettera firmata da 160
pediatri che avvertivano i parlamentari
“che non c’è alcuna domanda da parte
della popolazione e del mondo medico-scientifico di estendere ai minori la
possibilità dell’eutanasia”. Dobbiamo
perciò constatare che questa nostra
Europa, con leggi e orientamenti di fondo discutibili, non sembra indirizzata
al bene dei popoli che ne fanno parte:
dimenticate le sue radici cristiane, finisce per emergere prepotentemente l’egoismo e la voglia di vivere alla grande
fin che si può, ed esclude chi ci sembra
di peso per il suo stato di salute o di
vecchiaia.
Fortunatamente dalla nostra Italia arrivano notizie più edificanti: a gennaio si è conclusa la vicenda umana di
Francesco Ederle, fondatore dell’agriturismo San Mattia a Verona, che nel
1989 era entrato in coma per un ictus
cerebrale. Francesco è spirato dopo
quasi un quarto di secolo d’infermità,
costantemente accudito dalla sua famiglia: la moglie Francesca, i figli Giovanni Mattia e Camilla, la madre. Alla
sua morte, il fratello Andrea ha lasciato
un’intervista in cui ha dichiarato: “Mi
sono sempre chiesto che senso abbia
una sofferenza così lunga, […] ma in
questo lungo periodo ho visto come
ha combattuto lui e come i suoi familiari l’hanno assistito. Ho visto la nostra
mamma Annamaria, scomparsa l’anno
scorso a quasi cent’anni, stargli vicino
tutti i giorni anche nella sua casa. […] italiani quando prenderanno in esame la
La sua sofferenza ha cambiato tutti noi tanto discussa legge sul fine vita, che da
e si è trasformata in serenità”.
anni giace ferma in Parlamento, dopo la
triste fine di Eluana Englaro.
Come è possibile un’esperienza del genere? Ci possono venire in soccorso le
La Redazione di Atlantide
parole di Papa Francesco contenute in
Sopra: Gustav Klimt, l’Albero della Vita.
una lettera inviata alla Pontificia Accademia per la Vita, in cui, dopo aver eviden- Pannello centrale dei cartoni per Palazzo
Stoclet, Vienna. 1905-1909.
ziato che oggi abbiamo dato inizio alla
“cultura dello scarto” - che non si limita
a sfruttare le persone, ma le emargina
DALL’ARCHIVIO
come “rifiuti e avanzi” - il Papa esamina
PARROCCHIALE
quali ne siano le ragioni. “Alla base delle
Sono rinati battezzati in Cristo
discriminazioni e delle esclusioni vi è una
Chiara Pastore
questione antropologica: quanto vale l’uoDiego De Simone
mo e su che cosa si basa questo valore.
Matteo Suriano
La pienezza a cui tende ogni vita umana
Filippo De Cristofaro
non è in contraddizione con una condizioCostanza De Cristofaro
ne di malattia e di sofferenza. […] La più
Ginevra Schenetti
Gioia Schenetti
grave privazione che le persone anziane
Enrico Leopoldo Ghirardi
subiscono non è l’indebolimento dell’orEttore Bongiorni
ganismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la
Si sono sposati in Cristo
privazione di amore”. […] Una società è
Nency Rupac e Pietro D’Amato
veramente accogliente nei confronti della
Valentina Colonnelli e Luca Semeraro
vita, quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità,
Ci hanno preceduto
nella malattia grave e persino quando si
nella casa del Padre
sta spegnendo; quando insegna che la
Mario Pisani
di anni 94
chiamata alla realizzazione umana non
Maria Tisarbi
“
99
esclude la sofferenza, anzi insegna a veMirko Mervic
“
95
Gian Franco Lambertini “
68
dere nella persona malata e sofferente un
Nicola Bombini
“
81
dono per l’intera comunità, una presenza
Giuseppe
Minniti
“
94
che chiama alla solidarietà e alla responRosa Fernanda Vasta
“
80
sabilità”. Parole che speriamo vengano
Fortunato Monaco
“
93
tenute in considerazione dai legislatori
Scelte dei Genitori
e Scelte dei Figli...
Presso la Casa del Pellicano
L
Domenica 6 aprile, presso il salone nuovo dell’oratorio
nella nostra Parrocchia, il gruppo di genitori della “Casa
del Pellicano” ha presentato il 6° incontro; relatrice, la
psicologa e psicoterapeuta e dott.ssa Gemma Barbouth.
Ai lettori di progetto ecco una sintesi.
a Trasmissione dei valori è una sfida
aperta per noi genitori, generazione cresciuta in un mondo che aveva un
linguaggio più lento, meno tecnologico,
meno connesso “in tempo reale” con tutto
il globo e per loro figli, generazione bombardata da messaggi e immagini portatrici
di una controcultura.
Il rischio di frattura, di perdere le radici oggi
è più alto.
I nostri figli hanno bisogno di testimoni credibili, che si facciano custodi della possibilità di interrogare la Vita e di avere risposte
vere sul loro desiderio di sentirsi amati.
E’ urgente oggi porsi la domanda: cosa
davvero educa? Come possiamo essere
autorevoli ai loro occhi?
“Qualcuno dotato di autorità - dice Papa
Francesco- è qualcuno capace di creare
uno spazio di crescita”.
E lo spazio si genera attraverso un lavoro di squadra, nel rispetto dei diversi posti
che ciascuno occupa nella famiglia.
Con lo sguardo della madre che accompagna e sostiene il figlio ma sa anche lasciarlo andare, con l’abbraccio del padre
che accoglie e protegge il suo desiderio di
muovere i primi passi verso la vita.
E’ la fiducia in uno sguardo buono su di
Freschi di stampa
Valerio Albisetti
VERSO LA
CONSAPEVOLEZZA
Paoline edizioni
pp. 128, € 13,00
Ogni qualvolta si
persegue un ideale, una
passione, si può
raggiungere una vera
consapevolezza di se
stesso che porta alla
serenità, alla pace, in
armonia non solo con
se stessi, ma anche
con il mondo.
noi che ci permette di spingerci oltre le
nostre paure, oltre i difetti e i limiti. Ed è
nella famiglia che se ne può fare una prima esperienza.
Nella nostra storia cosa ci ha aiutato a crescere, e cosa ci ha ostacolato il cammino?
Ricordiamo chi ha saputo donarci mappe
e strumenti per orientarci nelle sfide della
vita, chi ha saputo aspettare i nostri timidi
movimenti quando non sapevamo se ce
l’avremmo fatta, chi ci ha preso in braccio
quando il cammino era troppo duro per le
nostre forze? I nostri figli hanno bisogno
di testimoni veri che sappiano con passione e rispetto “rendere ragione con giudizi
incarnati” della propria esperienza di vita.
Perchè i figli poi possano ‘sentire’ il nostro
amore occorre che, con sapienza sappiamo accompagnare la nascita della loro
coscienza, per nutrirla, orientarla, incoraggiarla. Per fare questo dobbiamo sapere
che il pensiero dei bambini e quello degli
adolescenti hanno caratteristiche qualitativamente diverse dal nostro. Se ascoltiamo con dignità e curiosità il mondo dei
piccoli che attraverso la fantasia cercano
un ordine concreto nelle relazioni e con
Dio, e non attribuiamo loro intenzionalità e
cattiva volontà quando la coscienza non è
La famiglia secondo il film di animazione
‘I Croods’: tutti i componenti costretti ad
affrontare molti cambiamenti e a scoprire
un mondo completamente nuovo.
matura e libera, i bambini sentiranno che
ci sono adulti che credono in loro e che
danno valore ai loro pensieri. Saranno poi
più capaci di difenderli. Se non confondiamo l’educazione morale (ciò che è bene
ciò che è male) da quella religiosa (“se fai
così Gesu’ si arrabbia”) e ci assumiamo
la nostra responsabilità degli interventi
educativi, i nostri figli saranno più liberi nel
credere in un Dio giusto e misericordioso.
Loro ci spingono a guardare la realtà con
uno sguardo nuovo, ci invitano a sentire ancora una volta emozioni e desideri
che nel quotidiano incontro con la realtà
abbiamo dimenticato. Ci vogliono vivi, ci
chiedono di crescere con loro, e questa
domanda è un’opportunità unica anche
per noi. Se non avessimo la responsabilità
di questo passaggio di testimone potremmo impigrirci: il loro bisogno può divenire
un’occasione per noi per salire più in alto
sulla montagna della Vita.
Gemma Barbouth
I libri consigliati in questa rubrica sono disponibili
al Banco della Buona Stampa situato in chiesa.
Daniel
Marguerat
DIO E IL
DENARO
Qiqujon
Editrice
pp. 124, €
9,00
Accolto come un dono
di Dio, il denaro non è
più condannato a essere
luogo delle nostre paure.
Può divenire un segno di
gratuità, l’amore del Dio
che dona.
Shelly Rambo
QUEL CHE RESTA
DEL DOLORE
San Paolo edizioni
pp. 312 € 29,50
Una delle voci più
fresche e innovative
nell’ambito della ricerca
teologica statunitense,
indaga sul rapporto fra
trauma e testimonianza
alla luce di una teologia
dello Spirito a confronto
con le istanze del
postmoderno.
Giuseppe Crea
PSICOLOGIA, SPIRITUALITÀ
E BENESSERE VOCAZIONALE
Edizioni Messaggero Padova,
pp. 288, € 19,00. Credere
nella crescita vocazionale
vuol dire aprirsi a una
prospettiva di amore e
speranza, che proietta
ciascuno verso la realizzazione
della propria esistenza.
Chierichetti di ieri, di oggi e di domani
Grazie e Benvenuti!
U
n giorno, nel mio solito paese
di montagna, ho conosciuto
Francesco, un chierichetto, sempre
presente alla S.Messa pomeridiana,
compitissimo, attento e molto compreso del suo ruolo.
Ha dieci anni, è un bel bambino con
occhi celesti come un cielo sereno,
vivace e a volte birichino, come mi
racconta la sua mamma. Ma è anche
speciale perché mi ha confidato che
da grande vorrebbe fare il sacerdote
e chissà, magari tra una quindicina
di anni potrei dire di aver conosciuto
“don” Francesco da bambino.
Allora ho subito pensato ai nostri bravissimi chierichetti grandi e piccoli, e
in particolare ai ragazzini che da poco
Cineforum
hanno ricevuto ufficialmente la vestizione.
Ho davanti agli occhi e al cuore i loro
volti attenti, volti di bambini, volti di ragazzi, volti ”belli” quando precedono il
sacerdote verso l’altare all’inizio della
S. Messa, quando sono ai lati dell’ambone, mentre il sacerdote legge il vangelo e loro reggono, magari un po’ a
fatica, un candelabro con la candela
accesa, simbolo della vera luce che
è per noi tutti la Parola di Dio e poi
quando si accostano con il sacerdote
all’altare e versano dalle ampolline nel
calice il vino e l’acqua che diventeranno il sangue di Gesù.
Allora vorrei augurare ai nostri bravissimi chierichetti, anche a nome dei
parrocchiani del SS. Redentore, di essere felici e orgogliosi dell’importante
servizio che svolgono durante la S.
Messa. Scampanellate con entusiasmo perché ognuno di
voi…”… ascoltando la
Tua voce ricordi dove
porta la Tua strada
nella vita all’incontro
con Te”… e chissà se
anche fra voi, un giorno, ci sarà un “don”
felice di esserlo.
Emma
Della Valle Mella
UNA PROIEZIONE
DA NON PERDERE
Il gruppo parrocchiale “La Casa
del Pellicano” a coronamento
del partecipato e riuscito
ciclo di incontri con esperti
riguardanti tematiche inerenti
la famiglia, i figli e i rapporti
interpersonali, invita tutti i
parrocchiani alla visione del
film “Le Nevi del Kilimangiaro”,
dramma sociale del regista
francese Robert Guédiguian.
Il film, tratta argomenti
critici come l’indigenza e
la disoccupazione, ma in
un’atmosfera lieve tanto che lo
spettatore rimane affascinato
dalla voglia di vivere dei due
coniugi e dalla loro famiglia
che pur tra mille difficoltà,
affrontano questi drammi
quotidiani con forte senso
dell’onestà e grande cuore. Un
film che esprime e sollecita
che la forza dell’etica e della
speranza sono valori
vincenti.
La proiezione del
film, dopo una breve
presentazione, Martedì
20 Maggio alle ore
21.15 presso il Salone
dell’Oratorio, dopo il
Rosario che, in occasione
di questo evento, sarà
anticipato alle 20.30.
I film selezionati e proiettati questo mese nelle sale della nostre parrocchie.
Cinema PALESTRINA
Via Palestrina, 7 Milano
- proiezione pomeridiana h. 17.00
- proiezione serale con
presentazione e dibattito
h. 21.00 a cura di G. Zappoli (My
Movies) e A. Autieri (Box Office).
8 maggio ZORAN, IL MIO
NIPOTE SCEMO
15 maggio VENERE IN
PELLICCIA
22 maggio IN CASTELLO IN
ITALIA
29 maggio I SOGNI SEGRETI
DI WALTER MILLY
Sala GREGORIANUM
Via Settala, 27 Milano
- proiezione domenicale h. 16.00
- proiezione del martedì
con presentazione e dibatitto
h. 21.00.
info: www.gregorianum.com
6 maggio IL CAPITALE UMANO
di Paolo Virzì con V. Bruni Tedeschi,
F. Bentivoglio, V. Golino. Ita 2013
Comm.
13 maggio NEBRASKA di
Alexander Payne con B. Dern, W.
Forte, J. Squibb, B. Odenkirk. USA
2013 Dramm.
20 maggio LA MAFIA UCCIDE
SOLO D’ESTATE di Pierfrancesco
Diliberto con C. Capotondi, P.
Diliberto. Ita 2013 Dramm.
27 maggio THE LUNCHBOX di
Ritesh Batra con I. Khan, N. Kaur,
D.Smith. INDIA 2013 Comm.
3 giugno I MISTERI DI OSAGE
COUNTY di John Wells con M.
Streep, J. Roberts, E. McGregor, C.
Cooper. USA 2013 Comm.
10 giugno SOTTO UNA BUONA
STELLA di Carlo Verdone con P.
Cortellesi, T. Falco. Ita 2014 Comm.
Sintesi del Rendiconto
della Parrocchia
Nella vigna del Signore
Anno 2013
le attività caritative, missionarie ed
educative.
Le Entrate relative alla gestione
ordinaria e straordinaria (delle attività
istituzionali) registrano in termini
assoluti un incremento: € 863.974,76
per il 2013 contro € 858.880,03 per il
2012.
L
a Parrocchia quale Ente canonico
e nel contempo Ente civilmente
riconosciuto è tenuta a predisporre
annualmente un rendiconto relativo alle
varie attività di cui è promotrice.
Il rendiconto economico delle entrate
e delle uscite concerne in primo luogo
le attività istituzionali: il culto, nonché
Doveroso evidenziare che le Entrate
ordinarie relative alle offerte per le
Sante Messe e le offerte nelle cassette
hanno registrato una contrazione di
€ 30.906,46 rispetto all’anno
precedente. Un dato da mettere in
relazione anche alla crisi economica in
atto.
Relativamente alle Uscite per la
gestione ordinaria delle attività
istituzionali si registrano costi in
aumento di € 12.551,72.
Particolare rilevanza assumono
invece le Uscite per la manutenzione
straordinaria relativa agli impianti
e agli immobili della Parrocchia pari
complessivamente a € 120.547,10,
che interessano la Centrale termica, gli
PARROCCHIA SS. REDENTORE - Numeri e Indirizzi Utili
www.parrocchiaredentore.it
Orari S. Messe
Feriali: 7.15 - 9.30 - 16.00 (escluso
settembre)- 18.30 Prefestivi: 18.30
Festivi: 8.30 - 10.00 - 11.00 - 12.15 - 18.30
Segreteria Parrocchiale
9.30-12.00 da lunedì a sabato
15.30 - 18.30 solo il mercoledì
Tel. 02 6694498 Fax 02 6697251
Sagrestia 02 87240491
[email protected]
Centro Ascolto Caritas
Martedì e Giovedì: 16.00-18.00
Tel. 02 6705181
Casa Accoglienza
02 87240490
Associazione GRATIS
02 87241923
ORATORIO
[email protected]
16.00-19.00 da lunedì a sabato
11.00-12.00 e 16.00-19.00
domenica Tel. 02 36756109
SCUOLA MATERNA
Direzione
Tel. 02 6704677 Fax 02 66986082
Suore Comunità 02 6704677
SACERDOTI
Don Natale Castelli (Parroco)
02 6694498 347 8517657
Don Alessandro Noseda (Vicario)
02 67384112 328 8861369
Don Piero Denna (Residente)
02 87241922
Don Luigi Parisi (Residente)
02 67384113
impianti elettrici di trasmissione dati e
di telefonia, nonché i lavori di restauro
conservativo.
Sotto il profilo patrimoniale permane
un debito di € 97.151,04 nei confronti
della Regione Lombardia, da
estinguersi in rate annuali entro il 2022.
Trattasi di un contributo a rimborso
senza interessi a suo tempo erogato
dalla Regione per interventi di
ristrutturazione e di adeguamento
alle norme di sicurezza dell’edificio
parrocchiale che ospita la Scuola
Materna.
Il 2014 vede la Parrocchia impegnata
sia sul fronte della gestione corrente
dove nel corso del 2013 le Entrate
non hanno coperto le spese, sia e
soprattutto negli interventi di restauro e
recupero degli stabili parrocchiali di Via
Palestrina 5, terminati ma non ancora
fatturati, e oggetto quindi del bilancio
per l’anno 2014, per i quali è stato
chiesto un contributo eccezionale a
tutta la comunità.
L’obiettivo è quello di ripianare al più
presto le posizioni debitorie anticipando
il piano di rientro in tre anni concordato
per le spese straordinarie effettuate
e nello stesso tempo raggiungere
un equilibrio tra le Entrate e le spese
correnti della Parrocchia, garantendo in
particolare il consueto impegno per le
opere caritative e missionarie.
Emilio Cuzziol
Comitato Affari Economici
Parrocchiali
progetto
di Comunità Aperta
Parrocchia SS. Redentore
via L. Palestrina 5 - Milano
Direttore responsabile
Margherita Faustinelli
Per contatti:
[email protected]
Registrato presso il Tribunale
di Milano n° 426 del 19-11-1971
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