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NAVI MILITARI - Marinai d`Italia

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NAVI MILITARI - Marinai d`Italia
Vita a bordo
un piccolo materassino e con due stecche
di legno smontabili per tenerle aperte alle
estremità, sono state lo standard per l’equipaggio ancora sulle grandi navi della
prima guerra mondiale e dopo.
Solo dopo la seconda con l’adozione di
nuovi standard si è passati alle brandine a
telaio.
Negli anni trenta le navi tutto ferro apparato motore e armi come le Regia Torpediniera Insidioso avevano un serie di oblò a
prora anche molto vicini alla linea di galleggiamento. Là c’erano i locali equipaggio. L’Insidioso era di 73 metri di lunghezza, circa 7 metri di larghezza, aveva un
equipaggio 77 uomini di cui solo cinque
RT Insidioso
in uscita dal Mar Piccolo
a Taranto all’imbocco
del Canale Navigabile - 1930.
Notare le file di oblò
sulla fiancata
(archivio A. Gamaleri)
NAVI MILITARI
Alloggi del personale.
Nuove tendenze
Antonello Gamaleri
Socio del Gruppo di Genova
marinai sono diversi dai comuni terrestri. Anche nel modo di mangiare,
dormire e vivere su una nave. Sulle
navi si sono sempre inventati qualcosa
che in terra non c’è oppure l’hanno usata
in modo diverso.
Tutti i sistemi a bordo dovevano e devono
essere efficienti con minimo dispendio di
spazio, di materiale e di energia.
I
Le amache, che in Marina ho sempre sentito chiamare semplicemente “brande” ne
sono un classico esempio, ma lo sono anche le brandine a telaio e le cuccette con
i bordi antirollio, tutto ben lontano dallo
statico mondo terrestre.
Le vecchie navi da guerra in legno con i
cannoni a murata e il ponte batteria alloggiavano l’equipaggio negli stessi spazi dei
La foto risale ai primi del ‘900 e raffigura
i 12 marinai di un «rancio» della Nave
da battaglia Ammiraglio di Saint Bon
(varata nel 29 aprile 1897).
I tavoli pieghevoli in dotazione sono
gli stessi che sono stati utilizzati fino a poche
decine di anni fa e alcuni esemplari
sono ancore reperibili
Ricostruzione di ponte batteria
di una nave da guerra
Le amache equipaggio tese sui cannoni tra i bagli
del ponte batteria (da una vecchia stampa)
cannoni con le brande stese “tra i bagli”
per chiglia di notte e le mense ripiegabili di
giorno. La mattina le amache–brande venivano “rollate“ e portate in coperta per
prendere aria e fare spazio sotto e alloggiate a murata nei “bastingaggi” che facevano anche da barriera e difesa alle
pallottole del nemico in battaglia.
Su quelle navi solo il comandante aveva
una “cuccetta”.
Sembra di parlare di una storia antica, ma
le amache-brande fatte da tela da vele con
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Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2013
Nave Vespucci – bastingaggi –
squadra di manovra corso Antares –
campagna istruzione 1968.
Dietro la pazienza con le manovre i bastingaggi
dove sistemare le brande durante il giorno
(archivio A. Gamaleri)
Nave Vespucci – quadrato allievi
(corso Antares campagna istruzione 1968).
Notare gli stipetti, i tavoli per mangiare
e studiare e, sotto i bagli, le barre
per il fissaggio delle brande
(archivio A. Gamaleri)
Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2013
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Vita a bordo
ufficiali e sette sottufficiali e una propulsione con due eliche, due turbine a vapore e quattro caldaie.
Sembrerà strano ma ancora pochi anni
orsono i progetti delle nostre navi militari
prevedevano sistemazioni non molto distanti da quelle degli anni venti o trentaper il personale.
Partendo dalle sistemazioni delle navi di
15-20 anni fa con camerate e bagni in comune (ad esempio le navi classe DDG “de
la Penne“) si nota che le nuove costruzioni e quelle che sono state progettate negli
ultimi anni hanno subito una rapida evoluzione dello standard in termini di spazi, numero di persone per cabina e moduli bagni dedicati a ciascun modulo cabina.
In aggiunta ci sono state modifiche nell’arredamento e nella gestione logistica
della vita a bordo.
Prima vi era un numeroso equipaggio militare di leva che ora, con equipaggi professionali volontari, sono stati eliminati da
nuove modalità di gestione o sono stati rimodulati con modi e tempi legate spesso
alle soste in porto.
La riduzione del numero di persone dell’equipaggio, ma anche la sua composizione
hanno influenzato le scelte che sono state
ALLOGGI PERSONALE
Tabella di confronto tra tre diverse tipologie
DDG
Classe Comandanti
Cavour
Alloggi Equipaggio
12 / 36
igiene comune
6/12
igiene comune
4
box igiene prefabb
Alloggi sottufficiali
4
igiene comune
4
igiene comune
2
box igiene prefabb
Alloggi ufficiali
2/1
Igiene comune
2
igiene comune
2/1
box igiene prefabb
al tempo stesso in linea con le necessità
operative “attuali“ dei paesi più industrializzati, seguite dall’ aumento dell’automazione e dalle nuove dimensioni richieste
dagli spazi abitativi.
Questi nuovi spazi, che diventano modulari, condizionano i volumi e l’architettura
generale della nave militare. Essa infatti
sta aumentando non solo di dimensioni
ma anche nei rapporti dimensionali lunghezza/larghezza rispetto ai precedenti
progetti e realizzazioni. Le dimensioni e i
volumi maggiori permettono anche una
migliore sistemazione degli apparati, dei
macchinari, degli spazi tecnici e una più facile manutenibiltà lungo la vita della nave
con riduzione dei costi globali a vita intera.
In pochi anni si è passati ad avere maggiori spazi, ma anche un differente tipo di
arredamento. Dalle pareti metalliche verniciate e mobili metallici ai nuovi arredamenti più confortevoli, ma fatti sempre di
materiali speciali incombustibili.
Schizzo di tipiche sistemazioni equipaggio navi classe DDG
Un analogo processo si è sviluppato per i
locali igiene.
Schizzo tipiche sistemazioni equipaggio
navi tipo Pattugliatori
Nave maggiore.
Schizzo tipica sistemazione equipaggio.
Da notare come la terminologia
si sia allontanata dal classico Marina
degli alloggi per “equipaggio” e per sottufficiali
MIGLIORAMENTI STANDARD ABITATIVI
Dalla vita in comune dell’ equipaggio al “comfort e privacy“ delle ultime navi.
Immagini esemplificative dell’affollamento e tipologia cabine per varie tipologie di navi
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Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2013
Marinai d’Italia Gennaio/Febbraio 2013
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Vita a bordo
È interessante notare come nelle navi di
appena qualche anno fa nel locale equipaggio e anche nei locali igiene capitava
un puntello in mezzo. Si trattava di una impostazione progettuale che dava nella nave assoluta priorità alla struttura: le sistemazioni e gli uomini si adattavano in qualche modo. Se però i puntelli capitavano
magari anche in mezzo a cuccette o macchinari (previsti sui piani generali prima di
Struttura modulare
a pianta quadrata
e matrice alloggi
modulari
per navi tipo LPD
disegnare la struttura) andavano allora
sostituiti con altri tipi di rinforzi, e la continuità strutturale si perdeva comunque
senza avere razionalizzato le sistemazioni.
La spinta verso nuovi standard è arrivata
anche da nuove linee guida internazionali
quali ad esempio: ABS, Crew Habitability
on Ships, American Bureau Of Shipping,
Huston, 2001. R.I.NA Comfort a bordo. NATO, Guidelines for shipboard habitability
requirements for combatant surface ship.
Non tutte le Marine hanno però adottato
sistemazioni più confortevoli per i singoli,
per le ragioni più diverse; qualcuna privilegiando gli spazi di vita in comune, altre
per diverse priorità e diverse situazioni sociali degli equipaggi.
La nuova standardizzazione degli alloggi
ha anche permesso alla nostra Marina
una adeguata soluzione alle problematiche della sistemazione a bordo delle navi
della componente militare femminile.
Per gli studi dedicati a nuove navi tipo LPD
(Landing Platform Dock) e trasporto truppe sono state esaminate possibili soluzioni tese a razionalizzare, ai fini della massima capienza e funzionalità e della architettura generale nave e urbanistica, uno
spazio tra quattro puntelli. In tale spazio,
dettato dalle priorità di modularità della tipica struttura nave per quelle dimensioni,
si sono studiate tutte le possibili soluzioni
di cabine e alloggi multi modulari secondo
vari approcci dal “design to functionality”
al “design for production”.
Il “design for production” segue la spinta
tecnologica e le innovazioni industriali razionalizzanti, quando non sono prioritarie
altre componenti. Vengono ottimizzati i
TABELLINA DI CONFRONTO «STORICO»
Navi di diverse tipologie: comparazioni fra totale di equipaggio/aree di vita/m2 per persona
Si nota nelle nuove navi un raddoppio dei m2 per persona facilitato anche dalla riduzione dell’ equipaggio.
equipaggio
aree di vita m2
m2/persona
Lupo
185
760
circa 4
Maestrale
225
940
circa 4
DDG
400
1670
circa 4
Fregate Orizzonte
195
1620
circa 8
Fregate Fremm
145
1110
circa 7,5
Nave tipo
processi produttivi e si cerca di trovare
un equilibrio, non solo come tradizionalmente esiste per le costruzioni mercantili,
ma anche per le navi militari, tra i requisiti del cliente e le necessità produttive (legate al mantenimento dei costi ad un livello accettabile) raggiungendo una situazione di “affordability“ sulla base delle
risorse economiche che possono essere
allocate per le varie costruzioni militari
dalle varie nazioni.
Oltre agli alloggi veri e propri ci sono anche le aree di vita. Nella considerazione
delle “aree di vita” vi sono gli spazi dedicati alle aree comuni, quadrati, mense, cucine, locali stivaggio refrigerati e i percorsi.
Nuovi studi HF (Human Factor) e in generale nuovi studi trasversali per il progetto
delle navi militari (i cosiddetti “transwarship“) sono stati impostati dai progettisti e
hanno interessato e condizionato l’architettura generale della nave e delle disposizioni dei locali, dei percorsi, i colli di bottiglia per l’equipaggio nelle varie condizioni operative.
Sono stati inoltre analizzati i carichi di lavoro, le mansioni da svolgere correlate
con indici di efficienza dell’equipaggio.
Gli studi hanno portato alla progettazione
di una architettura generale della nave
che tiene conto e, ove possibile ottimizza,
uno o più parametri ritenuti prioritari nell’ambito di ciascun particolare progetto.
Anche l’interfaccia uomo/macchina e in
generale l’ergonomia delle sistemazioni
di alcuni locali speciali condizionano il
progetto sin dalle prime fasi nell’ottica di
una evoluzione verso una maggiore attenzione alla realizzazione di prodotti che
aiutino l’equipaggio a svolgere la propria
funzione in maniera efficiente e quindi a
rendere.
nnn
Conclusioni
Questa chiacchierata a volo d’uccello su argomenti un po’ tecnici e complicati parte da
riferimenti lontani, passa attraverso qualche ricordo personale delle “brande” sul Vespucci e arriva a sintetizzare osservazioni su come son cambiate le sistemazioni a bordo negli ultimi anni e da quali esigenze, talora contrastanti, nasca la nave militare.
I veri motori del cambiamento sono state probabilmente le mutate abitudini della società civile e della vita militare, ma una nuova sintesi tra le proposte dei progettisti e i
requisiti delle Marine ha sicuramente condotto a un passo significativo verso innovazione e razionalizzazione.
ESEMPI DI STUDI HF
Esempio
di cabine modulari
standard
da otto posti letto
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• Analisi delle lavorazioni
• Analisi dei flussi per evitare incroci
tra sporco e pulito
• Inserimento dei lavamani
per la pulizia del personale
• Aree di lavaggio separate
per cucina e stoviglie mense
• Illuminazione efficace sui piani di lavoro
• Abbattitori di temperatura per i cibi
non consumati
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