Imberido,il nido raddoppia Speriamo scendano le rette

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LA PROVINCIA
OGGIONO E BRIANZA
MERCOLEDÌ 15 FEBBRAIO 2012
ASILI A CONFRONTO
A sinistra la "Matteucci", sopra la "Sironi"
[ OGGIONO ]
Imberido, il nido raddoppia
Speriamo scendano le rette
[ SCHEDA ]
[ COSTA MASNAGA ]
La storia
La scuola materna «Matteucci» di Imberido, frazione di Oggiono, è stata costruita negli anni tra il 1974
e il 1976. Oggi è costituita da
un unico fabbricato che si
sviluppa su livelli leggermente sfalsati per adattarsi
alla pendenza del terreno.
La scuola si articola normalmente in due sezioni ciascuna delle quali usufruisce
di spazi distinti mentre sono
in comune l’atrio, l’aula per
le attività libere e il refettorio.
L’ampliamento
Quando il progetto dell’ampliamento ha preso corpo,
l’obiettivo doveva essere la
realizzazione di una nuova
aula per gli alunni della materna d’Imberido, con un
proprio spogliatoio e gruppo di servizi; attualmente l’obiettivo dell’istituto "Matteucci" è diventato quello
puntare invece sul nido, che
si rivolgerà all’utenza di Oggiono (dove un’analoga offerta è nata da poco all’asilo «Sironi» del Peslago) e di
tutto il circondario. La decisione sta già sollevando delle perplessità.
Niente fa dare
I vandali sporcano
la sala d’attesa
appena rifatta
La "Matteucci" prepara l’apertura, concorrenza alla "Sironi"
OGGIONO L’asilo nido raddoppia;
non s’è ancora spenta l’eco del caro-retta deciso dalla «Fondazione Sironi» ed ecco la novità: la scuola dell’infanzia «Matteucci» di Imberido
si prepara all’apertura del servizio
per la prima infanzia già dal prossimo settembre.
Sono iniziati i lavori di ampliamento, per la creazione della struttura necessaria. La sfida è impegnativa e
giunge piuttosto inattesa: da più parti i segnali sono contrastanti, ma secondo le statistiche nelle mani dei
Comuni - da Galbiate, a Valmadrera
- il «nido» non attrae più e l’utenza
si orienta perlopiù su alternative come i «punto giochi» o, tutt’al più, la
frequenza per mezza giornata e perlopiù la mattina.
Sarà la crisi economica, che dimezza anche le giornate lavorative delle
mamme oltre che il portafogli delle
coppie; a Imberido hanno tuttavia deciso di provarci e, pochi mesi dall’apertura di un analogo servizio nella
materna del capoluogo, la «Matteucci» ha presentato l’idea nei giorni
scorsi, durante l’«open day».
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A Imberido si sono presentati i geni- da 500 a 550 euro in seconda fascia
tori dei bambini che dovranno fre- e da 550 a 600 per l’ultimo scaglioquentare la scuola materna a partire ne; sui circa dieci mesi d’attività, gli
da settembre 2012, ma anche quelli aumenti oscillano quindi tra 250 e
che potrebbero rivolgersi alla strut- 500 euro.
tura di via Piave a questo punto per Quanto all’ampliamento dell’istitui neonati.
to «Matteucci» di Imberido, ha una
Se l’ente «Matteuclunga storia: il proci» saprà attrarre una
getto risale al noconsistente domanvembre 2004 (la
da, infliggerà un colscuola, invece, al
po potenzialmente IL CARO RETTE
1976) e prevedeva
fatale al «nido» co- www.laprovinciadilecco.it
allora opere per cirmunale di Galbiate, Sul sito le polemiche per il
ca 200 mila euro.
delle rette all’asilo
già in difficoltà nel rincaro
Nell’agosto del 2005
Sironi di Oggiono. I genitori non
bilanciare i conti, e hanno mancato di protestare
il Comune aveva ripotrebbe sottrarre per la decisione
lasciato il permesso
utenza inoltre a queldi costruire: si penlo privato gestito dalsava a tre sezioni di
la «Fondazione Sironi» nel capoluo- scuola materna; nel giugno del 2006
go, nel rione Peslago di Oggiono: se l’amministrazione guidata allora dal
così fosse, qui le rette potrebbero però sindaco Pietro Riva «congelò» la deulteriormente salire, a causa della ne- cisione motivandola «con i numeri,
cessità di ripartire le spese fisse di ge- ragionando in modo complessivo sulstione su una minore affluenza.
le due scuole per l’infanzia di OggioRecentemente la «Sironi» ha già ap- no - la «Matteucci» e la «Sironi», approvato un aumento da 475 a 500 eu- punto - concludendo che l’offerta di
ro al mese per la prima fascia di red- posti è sufficiente a garantire la soddito, cioè quella dei meno abbienti; disfazione del fabbisogno delle fami-
glie residenti.
«Al contrario - sosteneva il sindaco
Riva - dare il via alla creazione della terza sezione potrebbe essere molto pericoloso: attivarla e poi ritrovarsela semivuota significherebbe rischiare il deficit economico, con spesa senza adeguata copertura e rette
versate da alunni poco numerosi. Si
rischia inoltre la guerra tra i due enti, in una distruttiva concorrenza a
colpi di iscritti».
Sia la «Matteucci» sia la «Sironi» sono materne paritarie, ma il Comune
è convenzionato e contribuisce massicciamente coi propri fondi. All’epoca dello stop all’ampliamento di
Imberido ci fu sconcerto: l’ente «Matteucci» aveva speso - si disse - settemila euro in progettazioni; Riva
contestò che «non sono stati soldi
buttati: l’ampliamento, tecnicamente, ha pur sempre una sua validità.
Rimandare l’attuazione non significa scartare l’idea». Determinati, infatti, a Imberido si sono rimessi al lavoro, calando la carta del nido sullo
scacchiere.
Patrizia Zucchi
COSTA MASNAGA Alla fine è durata solo pochi giorni la riqualificazione della sala d’attesa della stazione di Costa Masnaga.
L’intervento, che aveva avuto luogo nei giorni scorsi, grazie alla Rete Ferroviaria Italiana, mossasi dopo la segnalazione del comitato pendolari Lecco Besanino, non ha avuto l’esito sperato. I vandali hanno infatti subito imbrattato i muri dei locali interni, dopo la recente tinteggiatura.
La sala d’attesa è infatti tornata allo stato di
degrado in cui versava nei mesi scorsi: scritte assortite e impronte di piedi. In pratica,
la solita dimostrazione di inciviltà.
«Un peccato, è difficile commentare una
cosa del genere - conferma desolato il responsabile del comitato Alberto Viganò -.
La recente sistemazione aveva rappresentato un passo avanti importante nei rapporti di collaborazione tra utenti e gestori del
servizio. La sala d’attesa masnaghese era ridotta come un bronx e grazie alla nostra segnalazione si era rimesso il tutto a nuovo.
Purtroppo non è servito a nulla».
L’intervento aveva riguardato la tinteggiatura dei muri, completamente invasi dai
graffiti, e l’installazione di un nuovo impianto di riscaldamento. Per il futuro era
anche stata prospettata l’ipotesi di ritinteggiare la parte esterna della stazione. «Di fronte ad una beffa del genere, poi è facile aspettarsi rifiuti per ulteriori interventi di ripristino - continua -. Siamo caduti davvero in
basso. Questa è gente che non ha rispetto
di niente, figuriamoci di uno spazio a uso
di tutti. Serve il pugno di ferro. Spero che
il sindaco di Costa Masnaga prenda atto di
questa situazione ed intervenga».
Parole a cui fanno eco quelle del vice sindaco Bruno Anzani: «Era stato fatto un ottimo lavoro - sottolinea -, ma è stato rovinato dai soliti barbari. Hanno già sporcato tutto con pedate e scritte. I genitori si interroghino. Che tipo di educazione hanno dato
ai loro figli? Questa è una situazione vergognosa. Sappiamo chi sono i ragazzi che
prendono il treno a Costa. Se fosse per me,
farei pagare alle famiglie tutti i danni». Anzani attacca anche i graffitari che dipingono i treni. «Questa mattina è passato un treno nuovo del Besanino completamente rovinato da quella che chiamano arte, ma che
invece è solo maleducazione - conclude -.
Un insulto all’impegno di tutti. Una soluzione? Secondo me dovrebbero raddoppiare il prezzo dei biglietti».
Riccardo Berti
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