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Quanti onesti guardati storti!

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Quanti onesti guardati storti!
2
Periscopio
Mondo
I SLAVI: PERCHÉ TA N
Delinquono, ma anche gli italiani...
Test nucleare in Corea
contro l’ostilità americana
La Corea del Nord ha annunciato che compirà un
esperimento nucleare, perché, secondo quanto affermato da un portavoce del ministero degli esteri
nordcoreano “costrettavi dall’ostilità americana”.
Non si sa la data del test, che è il primo del genere
della Corea del Nord, ma il portavoce ha affermato che saranno prese tutte le misure per garantirne
la sicurezza. La Corea del Nord aveva annunciato
nel febbraio 2005 di possedere armamenti nucleari.
Il Nobel per la fisica
agli americani Mather e Smoot
Gli scienziati americani John Mather e George
Smoot sono i vincitori del Nobel per la fisica. Mather
(centro Goddard della Nasa), e Smoot (università
della California a Barkeley), sono stati premiati per
la scoperta delle irregolarità presenti nel fondo di
radiazione cosmica, grazie a cui è possibile studiare l’universo come era alle origini, subito dopo il
Big Bang.
Tifone nelle Filippine
allagamenti e 161 morti
Ha causato almeno 161 morti il passaggio del tifone Xangsane sulle Filippine. Si tratta del decimo
della stagione che colpisce l’arcipelago: ha investito prima l’isola principale di Luzon e poi l’est, provocando massicce inondazioni. A Manila, dove molte strade si sono trasformate in corsi d’acqua, scuole e mercati finanziari hanno sospeso l’attività.
Sondaggio in Usa:
pronti a donna presidente
Quanti onesti
guardati storti!
F
orzano bancomat, sono clandestini, sfruttano
le prostitute, rapinano,
borseggiano, rubano dvd,
formano baby gang, sono
accusati di estorsione, gli
uni.
Spacciano droga, picchiano donne, sono espulsi, sono ladri,
sono alcolizzati, fanno risse, ammazzano un connazionale e rubano un salame e una salsiccia, gli altri.
Chi sono
gli uni e gli altri?
Se lasci rispondere la
pancia, dirai: “i slavi”.
E per certi versi ci azzecchi: qui sopra si citavano notizie di cronaca ap-
Al Congresso internazionale di astronautica di Valencia il direttore esecutivo della Federazione internazionale dell’astronautica Philippe Willekens
ha annunciato che l’uomo ritornerà sulla luna; è stata anche lasciata aperta la porta ad un possibile viaggio umano su Marte per il 2040.
Un pacemaker aiuta
contro l’incontinenza
Un vero e proprio pacemaker, pacemaker impiantato sotto-pelle, poco al di sopra dei glutei, che stimola i muscoli della vescica potrebbe risolvere i
problemi legati all’incontinenza. Poco più grande di
una moneta da 2 euro, controllabile con un telecomando, per la prima volta in Italia, è stato impiantato in anestesia locale ad una paziente affetta
da ritenzione incompleta di urina e incontinenza fecale, al reparto di urologia dell’Ospedale
San Raffaele di Milano.
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
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ABBONAMENTI 2006:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22
Sostenitore 80
viene dall’Europa dell’Est
il 63% degli immigrati residenti, a Lentiai il 69%, per
fare solo due esempi.
Tanto nei discorsi da
bar quanto nei discorsi politici rudi, “i slavi” hanno
preso il posto che un po’ di
anni fa era de “i teroni”.
Successivamente, dei marocchini.
Un secolo
fa, degli italiani che
emigravano in Europa e negli Stati Uniti.
Slavi,
dunque,
uguale
criminali?
Davvero
romeni e
albanesi
I DATI DELL’OSSERVATORIO REGIONALE
Veneto, detenuti
e autori noti di reato
G
razie alle elaborazioni dell’Osservatorio regionale sulla sicurezza possiamo costruire
un quadro abbastanza dettagliato della criminalità relativa alla popolazione straniera in Veneto, con particolare attenzione all’immigrazione dall’Est Europa in
provincia di Treviso.
Detenuti
Presso i 10 istituti di prevenzione e pena del Veneto erano presenti al 30 giugno 2004 un totale di 2.772
detenuti di cui il 51% cittadini stranieri. Nella maggior parte appartengono all’area africana (marocchini 24%, tunisini 17,2%). Seguono i Paesi dell’Est: albanesi 13%, romeni 10% ed
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SETTIMANALI
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Per l’estero chiedere in amministrazione.
Conto corrente postale n. 130310
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente
nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in
base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
parse nell’ultimo mese su
un quotidiano locale e riferite a romeni, “gli uni”,
ed albanesi, “gli altri”.
Comunque chiamati
popolarmente “slavi”, al
pari di serbi, macedoni,
bosniaci, montenegrini,
zingari… Un unico calderone a cui guardiamo con
un misto di disprezzo e paura. Sentimenti
diffusi frutto
di una altrettanto diffusa
convinzione,
vagamente irrazionale: che
la criminalità
sia cosa loro.
E loro non sono pochi:
albanesi e romeni sono seconda e quarta comunità
straniera nella Marca, e i
terzi sono i serbi; a Mel
Trattati
da un misto
di paura
e disprezzo
Un sondaggio popolare rivela che gli americani sarebbero pronti ad una donna presidente: oltre 6 elettori su 10 accettano l’idea. Per il 64% dei democratici l’America è pronta ad avere un presidente
donna contro il 54% dei repubblicani. Metà dei democratici ritiene il Paese pronto ad avere un nero
o un ebreo alla Casa Bianca, una percentuale che
sale, tra i repubblicani, al 67 e al 58%. Solo una minoranza, invece, direbbe sì ad un ispanico, asiatico
o mormone.
Nel 2040 l’uomo
sbarcherà su Marte
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 8 ottobre 2006
Chiuso in redazione
il 4.10.2006 alle ore 18.30
ex jugoslavi 7%. L’etnia che
tra il 2003 e il 2004 registra
l’indice di aumento più alto (+39%) è quella serbomontenegrina (ex Jugoslavia). In decremento, invece, il numero di detenuti romeni (-3%). In merito alla
componente femminile, peraltro molto esigua, il peso
percentuale più significativo è rappresentato da donne della ex Jugoslavia
(21%) e della Romania
(11%).
Autori noti per i quali
è stata iniziata azione
penale
Nel 2002 in Veneto si sono registrati più di 142 mila reati denunciati di cui solo il 20% è stato ascritto a un
autore noto, mentre il restante 80% corrisponde a
delitti di autore ignoto. Gli
autori noti per i quali si è iniziata l’azione penale sono stati 38.065. I cittadini
stranieri, pari a 10.575 autori, rappresentano il 28%
sono quelli delle prime
due frasi?
No. O quantomeno:
non sono solo quelli. E
non solo perché né gli albanesi, che sono un ceppo a sé, né i romeni, la cui
lingua deriva dal latino
quanto la nostra, e che si
apprestano a fare il loro ingresso nell’Unione europea, sono slavi. Ma perché
per ogni immigrato dall’Europa dell’Est arrestato, processato e condannato (mentre magari un italiano si salva perché ha
un avvocato migliore...) ce
n’è uno, cinque, dieci che
in Italia lavora e vive onestamente quanto noi. Solo
che noi non veniamo costantemente guardati storti. (TB)
Nelle carceri
il 50%
dei detenuti
è straniero
del totale di autori noti in
Veneto.
A Treviso, in particolare, erano il 32%. Entrando
nel dettaglio delle nazionalità troviamo in testa alla
graduatoria gli immigrati
provenienti dall’Africa settentrionale (27,3%) e dall’Europa dell’Est (26,8%).
Gli autori noti marocchini registrano le quote
percentuali più alte in tutte le categorie di reati, salvo i reati contro il patrimonio (furto, rapina, danneggiamento) dove sono superati dai romeni. Infatti la
metà dei romeni autori di
reato è sottoposta ad azione penale per reati contro
il patrimonio.
Gli albanesi invece si distinguono, con circa 350
autori noti, nei reati contro
l’ordine pubblico (sfruttamento della prostituzione,
bigamia, associazione a delinquere).
Il report fornisce anche
i dati suddivisi per fasce
d’età (senza però incrociarli con le etnie).
Risulta che il maggior
numero di autori noti stranieri di reati si concentra
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 8 ottobre 2006
ANDREA CITRON, ACLI
NTA PA U R A ?
“Sono molto simili a noi:
sia nel bene che nel male”
D
SCUOLA E INTEGRAZIONE
Reazioni inconsce
per sentito dire
«I
bambini trasmettono a scuola il clima che respirano a casa
propria. Ma specialmente
per i più piccoli non è un
atteggiamento consapevole».
Roberta Benato, insegnante che riveste il ruolo di “funzione strumentale (che indica, nel gergo
scolastico, chi si occupa di
coordinare il lavoro tra insegnanti, famiglia e dirigenza) per gli stranieri” all’Istituto comprensivo Vittorio Veneto II, segue con
attenzione da anni le problematiche legate all’inserimento degli alunni
stranieri.
«Una questione sorta
una decina d’anni fa, con i
primi ricongiungimenti familiari, e sorta col piede
sbagliato, nel senso che
gli alunni stranieri finivano col trovarsi concentrati solo in alcune scuole e
in alcune classi, non favorendo così l’integrazione.
Il problema, quindi, era di
concentrazione e non di
etnia». Che fossero per di
più albanesi o ex jugoslavi era dunque una coincidenza, ma psicologicamente si è associato alla
loro etnia il problema.
Nel corso degli anni,
anche per l’aumento dei
bambini immigrati e delle
loro provenienze, il problema concentrazione è
svanito, e si è cominciata
a studiare l’effettiva inte-
nella fascia 25-29 anni
(28,3%), a seguire 20-24
(22,7%) e 30-34 (19,8%).
Fra le nazionalità maggiormente rappresentate,
sul totale di denunciati, si
rileva una composizione
etnica molto simile a
quella rilevabile per le
medie nazionali: emergono la ex Jugoslavia
(15,1%), la Romania
(6,5%), il Marocco (6%),
l’Albania (4,1%).
La situazione dei minori
In Veneto è molto elevata la percentuale di minorenni stranieri denunciati rispetto al totale: 41%
nel 2002.
STRANIERI E REATI
Nazionalità
di provenienza
1)
2)
3)
5)
13)
15)
Residenti
in Veneto
(censimento 2001)
azioni
penali
2002
rapporto
az.penali
su residenti
Marocco
Romania
Albania
Serbia-Montenegro
Bosnia-Erzegovina
Macedonia
25406
11346
16917
14109
4285
4922
2136
1332
994
507
190
148
8,41%
11,74%
5,88%
3,59%
4,43%
3,00%
Tutti gli altri
76089
1988
2,61%
uesta tabella va spiegata. Abbiamo riportato i dati relativi ai cittadini stranieri residenti in Veneto secondo il censimento 2001,
relativamente alla loro provenienza, in particolare dagli stati interessati dal nostro Primo Piano, più il Marocco, paese dal quale proviene la maggioranza degli stranieri presenti nel Veneto.
Il numero a fianco di ogni nazione indica la posizione nella particolare classifica delle nazioni più rappresentate nella nostra Regione.
Abbiamo quindi riportato il dato degli stranieri per i quali l’Autorità giudiziaria ha iniziato delle azioni penali nel corso del 2002.
La percentuale indica il rapporto tra le persone per le quali sono
state avviate le azioni penali e il totale dei connazionali.
Va fatta una precisazione molto importante. Il dato
delle azioni penali si riferisce a cittadini stranieri comprendendo i
regolari ed i clandestini, ed è anche verosimile che quest’ultimi siano la maggioranza in questa particolare classifica. La percentuale dei
cittadini regolari con azioni penali pendenti quindi dovrebbe diminuire, ma il rapporto tra le nazionalità, se i clandestini sono equamente distribuiti, rimane.
Q
Roberta Benato
grazione.
«Cinque anni fa abbiamo sviluppato un progetto per valutare la visione
che avevano i bambini delle categorie considerate
diverse. È emerso che i
bambini consideravano la
diversità per sentito dire,
riportando a parole il parere degli adulti, a volte
un pregiudizio negativo
nei confronti di chi proviene da terre ex jugoslave o albanesi. Ma nella
realtà, nella quotidianità,
giocavano, si confrontavano indifferentemente
con italiani e stranieri di
ogni Paese.
Con l’età, alle scuole
medie, si acuisce la percezione del diverso, che
mette in crisi l’individualità in costruzione, il colore della pelle comincia a
diventare un problema, in
particolare quindi verso i
centroafricani».
In classe affrontate
questi aspetti?
«È un percorso pericoloso: di fronte alla discrepanza tra una ostilità a parole, per sentito dire, e una sostanziale integrazione nei fatti e negli atteggiamenti, parlarne rischierebbe di porre l’attenzione sulle differenze
invece di favorirne l’annullamento. Proprio per
questo si avverte forte l’esigenza nella scuola dell’apporto di una figura con
competenze specifiche
che lavori per l’integrazione scolastica sul piano
delle relazioni».
E i bambini stranieri
come reagiscono?
«Nel caso di certe etnie, sono i bambini stessi
a portarsi dentro storie e
culture di intolleranza, ovviamente derivanti dai loro genitori: capita ad esempio che un bambino
dei paesi dell’est provi disagio nel sedersi accanto
ad un compagno di colore.
Ma sono reazioni inconsapevoli».
Alessandro Tof foli
3
opo aver letto e
sentito tante teorie
sociologiche sul “diverso
che fa paura” ci ritroviamo
a cercare di capire perché
il “simile” spaventi più del
“diverso”. «Temiamo gli
“slavi” proprio perché non
hanno un che di “esotico”
che li contraddistingue, come ad esempio gli africani,
perché si “mescolano” con
noi nel bene ma anche nel
male, perché riescono a
“legare” facilmente con la
nostra criminalità». A pensarla così è Andrea Citron,
operatore dell’area immigrati delle Acli trevigiane.
«A differenza dei cinesi e
degli africani, le cui comunità sono molto chiuse, albanesi, rumeni e slavi sono
molto “permeabili”
rispetto alla nostra società.
Magari il livello di violenza
sociale è lo
stesso, ma cinesi e africani
usano la violenza esclusivamente per
regolare i propri rapporti
interni, gli “slavi” invece
fanno sfociare la loro violenza anche nei confronti
degli italiani poiché si le-
Andrea Citron
gano facilmente alla criminalità italiana: ad esempio,
in molte rapine in villa succede che la banda è albanese mentre il basista è italiano. Su questo penso
che pesi anche la vicinanza geografica: è più facile
che una banda organizzata arrivi dall’Albania piuttosto che dal
Senegal».
Andrea ci
invita a riflettere sulla storia di questi
popoli: «Sono
Paesi passati
da regimi di assoluto controllo a una totale liberalizzazione senza essersi prima dotati di un’adeguata
strutturazione sociale e istituzionale. Prendiamo
Da loro
non c’è idea
di convivenza
sociale
FLORA, SUORA ALBANESE
“Per i siciliani
stesso trattamento”
«S
ei albanese... e
sei una suora?».
Più di una volta, racconta suor Flora, le è stata rivolta questa domanda in tono stupito.
Quasi come dire: ma
come, sei albanese e non
spacci né stupri né rubi
né ti prostituisci?
No, si dà il caso che
suor Flora, albanese della zona di Scutari, faccia
la suora. Con residenza
all’Antonianum a Vittorio
Veneto dopo aver girato
mezza Italia: Calabria, Sicilia, Puglia, Roma.
«È proprio vero, noi albanesi abbiamo una cattiva fama qui in Italia».
E perché?
«Siamo identificati con
i pochi albanesi, che purtroppo in effetti esistono,
che sono ladri o ragazze
di strada. Ma non sono
tutti. Del resto, ho visto
anche italiani avere comportamenti sbagliati: ma
mica per questo penso
che tutti gli italiani...».
Animando le messe
in lingua albanese
organizzate dalla Caritas, lei è spesso a
contatto con i suoi
connazionali. Avertono il pregiudizio
verso di loro degli italiani?
«A volte si
lamentano che
si
sentono
guardati male.
C’è anche qualcuno che vorrebbe evitare
di rivelare di
essere albanese in certe situazioni».
Che opinione hanno
gli albanesi degli italiani?
«Dipende dalle espe-
l’Albania. Noi delle Acli facciamo molta difficoltà ad
avviare progetti perché lì
regna l’anarchia e la giustizia ha carattere “familiare”, esiste ancora la vendetta. Le relazioni – dalla
famiglia alla pubblica amministrazione – sono molto fragili». Andrea sottolinea che la maggior “permeabilità” sociale, se da un
lato favorisce un legame tra
la criminalità italiana e
quelle dell’Est, dall’altro facilita l’integrazione delle
tante famiglie “sane”. «Conosco diverse famiglie dell’Est che hanno figli che
vanno alle superiori o addirittura all’università. Grazie alle affinità culturali sono riuscite a integrarsi e
realizzare il proprio progetto migratorio. Le mele
“buone” sono la stragrande maggioranza rispetto a
quelle marce. Da parte nostra possiamo favorire e accelerare l’integrazione mediante la trasmissione delle regole della nostra convivenza sociale. Regole che
gli immigrati, in genere, faticano a comprendere poiché provengono da realtà
dove non c’è neppure l’idea
di Stato e convivenza sociale». (FC)
rienze che hanno avuto.
C’è chi dice, ad esempio,
che una donna albanese
che fa le pulizie non viene trattata allo stesso modo di una italiana che fa
la stessa cosa. Altri invece si sono stabilizzati in Italia, si sono trovati bene,
hanno incontrato persone che li hanno aiutati».
Il rappor to della
gente con gli immigrati è diverso qui rispetto al sud dell’Italia?
«È da un anno che sono
qui e posso dire che si nota
un po’ più di intolleranza. Ma
è la stessa sensazione
che provano anche i siciliani quando vengono
qui!».
Tommaso Bisagno
Sbagliano
gli albanesi
ma anche
gli italiani
4
Notizie
Nordest
Dare la morte è buona morte?
L
ben precisa. Ognuno può
fare quello che vuole della sua vita, perché “la vita
è mia e me la gestisco io”,
in piena libertà. Una concezione individualistica
che considera ogni individuo come un’isola il cui unico obbligo è di non interferire nella vita degli altri.
Ma ci sono altri modi di
considerare la vita. In
realtà, ogni mia decisione
influenza, nel bene o nel
male, gli altri, anche quella che riguarda il prolungare o meno la mia vita.
Perché la mia vita non è
solamente mia, ma, in un
certo senso, di tutti. Tutti
siamo impegnati a difendere la vita di tutti, la vita
umana. Permettere di farla finita quando uno si trova in situazioni insopportabili, apre una porta pericolosa per tutti. Diminuisce quella sicurezza
sulla intangibilità della vita che è il fondamento di
ogni convivenza civile. È
fragilissima la barriera
che difende la vita dall’istinto di morte che c’è in
tutti e in tanti modi, lo sappiamo bene, la scavalchiamo. Dovremmo, invece, rinforzarla sempre di
più. La vita può diventare
insopportabile non solo
quando è colpita da certe
terribili malattie, ma anche per una depressione.
Una volta ammesso il principio che della mia vita faccio quello che voglio, non
c’è nessuna ragione di negare il diritto al suicidio,
garantito dalle leggi e dalle prestazioni dello Stato.
Senza dire di tutti i possibili abusi che una licenza
ad uccidere per una “buona morte” comporta.
Un credente deve tener
davanti agli occhi il comandamento di Dio di
non uccidere, perché la vita umana è a sua immagine e somiglianza, ma que-
sto comandamento non fa
che illuminare e rinforzare il dettame della coscienza e della ragione
che la vita ha valore assoluto e deve essere rispet-
UNA PRECISAZIONE
+ assegno di accompagnamento + ogni altro introito
comunque denominato, anche esente Irpef, compresi
i redditi derivanti dal patrimonio immobiliare e mobiliare. Se l’utente è in possesso di patrimonio mobiliare e immobiliare si provvederà a stipulare un accordo fra le parti (utente e
Comune) che preveda una
pianificazione di utilizzo delle suddette disponibilità economiche previo ottenimento da parte del legale
rappresentante o amministratore di sostegno delle
autorizzazioni di legge;
b) qualora la persona disabile non sia in grado di
provvedere con le proprie
disponibilità economiche alla copertura della quota sociale, su sua istanza o del
suo legale rappresentante o
amministratore di sostegno, il Comune di residenza provvederà alla valutazione dei redditi e del patrimonio del nucleo familiare come risultante dalla
situazione Isee. Il regolamento non prevede alcun
obbligo nei confronti dei fratelli.
Pertanto, il regolamento
è alquanto complesso, prevede innanzitutto la contribuzione da parte della persona con disabilità e in secondo luogo della sua famiglia che contribuisce allo sviluppo del progetto di
vita del figlio.
3. La terza novità del regolamento è legata alla costituzione del Fondo solidale tra le amministrazioni
comunali. I comuni facenti parte del territorio dell’Ulss 7 hanno costituito un
Si conclude giovedì 12 all’oratorio Don Bosco di Maron di Brugnera il percorso formativo sulle problematiche del distretto del legno e del mobile organizzato
dalle Pastorali sociali e del lavoro delle diocesi di Vittorio Veneto e Concordia-Pordenone. Dopo l’intervento di don Livio Destro, della pastorale sociale di Padova, le conclusioni di monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia Pordenone.
A Conegliano quattro
incontri con la grappa
L’Accademia della grappa e delle acquaviti organizza
alla Scuola enologica di Conegliano quattro “Incontri
serali con la grappa”, per conoscere un vero simbolo
della nostra terra: su una produzione nazionale di circa 40 milioni di bottiglie, il territorio di Treviso rappresenta il 26% dei consumi che, aggregati a quelli del
resto del Veneto, raggiungono quota 54%.
Gli appuntamenti, i quattro martedì dal 10 al 31 ottobre, sono aperti a tutti, esperti o neofiti. Ogni serata vedrà relatori di tutta Italia affrontare uno specifico argomento. Per informazioni: 0438-450475.
Festeggiati i vent’anni
della Cassa edile artigiana
Dureranno tre giorni, dal 5 al 7 ottobre, i festeggiamenti per il ventennale della Cassa edile artigiana veneta, l’ente bilaterale di Confartigianato che è diventato un modello per le relazioni sindacali del panorama
economico veneto e nazionale, ispirando la nascita di
enti analoghi in paesi stranieri e altre regioni d’Italia.
18.900 iscritti complessivi, di cui 5.200 imprese e 13.700
lavoratori dipendenti, quasi 21 milioni e mezzo di euro
di prestazioni erogate
solo nel 2005, oltre 4
milioni e mezzo di euro investiti in 5 anni in
dispositivi di protezione e sicurezza. Noto è
l’impegno di Ceav anche per la salvaguardia
dell’ambiente, in particolare nell’ambito delle energie
rinnovabili e del fotovoltaico.
Negli ultimi anni Ceav si è impegnata anche in progetti
di cooperazione e solidarietà finanziando la realizzazione di alcuni progetti: il centro di accoglienza per i
ragazzi realizzato dalla missione cattolica di Ndithini in
Kenya (in foto); una casa costruita in Tanzania per l’accoglienza delle famiglie più bisognose e dei casi più disagiati; la costruzione di tre sorgenti di acqua nella località di Bukawu in Congo.
on riferimento all’articolo apparso in
data 30 luglio 2006, relativo al regolamento di contribuzione per l’accesso alle comunità alloggio per persone
con disabilità, ritengo necessario precisare quanto segue,
in quanto non sono stati riportati tutti gli argomenti da
me esposti, creando confusione e disagio tra le famiglie.
Il regolamento redatto in
stretta collaborazione e con
la condivisione dei rappresentanti delle associazioni
dei familiari, delle amministrazioni comunali e dell’Ulss, ha consentito di raggiungere tre obiettivi qualificanti:
1. Porre innanzitutto l’attenzione dei servizi e delle
famiglie sul progetto di vita
della persona. Il principio
SEGUE DALLA PRIMA
ascio da parte la
questione dell’accanimento terapeutico. Andiamo al nocciolo della
questione. Pensiamo al
caso che ha riaperto in
maniera plateale la questione, mai peraltro abbandonata in questi anni,
quello di Piergiorgio
Welby, affetto da distrofia
muscolare che lo ha completamente immobilizzato. La condizione è al limite della sopportabilità
anche se, forse, non soffre di dolori fisici. Una vita umana ridotta a questo
stato si chiede di poterla
uccidere, nel caso che la
persona lo desideri.
I sostenitori dell’eutanasia fanno un ragionamento semplice che fa
presa su molte persone.
Perché non concedere la
libertà di porre fine alla
propria vita quando ci si
trova in situazioni così estreme? Non si fa torto a
nessuno. È ovvio che nessuno sarà costretto a sottoporsi all’eutanasia. Essa
resta una scelta strettamente individuale e sottoposta a precise condizioni
stabilite dalla legge. Le obiezioni dei credenti, per
i quali la vita è un dono di
Dio che si deve rispettare,
sono fuori luogo. La Repubblica italiana è laica,
cioè garantisce la massima libertà in campo religioso, ma non si lega a
nessuna confessione. Di
fatto ormai esiste una pluralità di religioni che hanno pareri diversi sul fatto
dell’eutanasia. Ognuno si
tenga la sua e lo stato decide in base alle sue ragioni.
Quali ragioni? Sta qui il
punto cruciale. Le ragioni
che i fautori dell’eutanasia
portano e che presentano
come accettabili da ogni
persona di buon senso civile, di fatto si rifanno ad
una concezione della vita
Giovedì 12 conclusioni
del percorso sul legno
C
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 8 ottobre 2006
Comunità alloggio:
così vanno le rette
su cui è basato il regolamento è il rispetto e la promozione della persona disabile quali che siano l’origine, la natura o la gravità
delle sue difficoltà: questo
deve diventare obiettivo primario di ogni azione sociale. Ogni progetto, anche
quelli riguardanti la residenzialità delle persone disabili, deve essere pertanto
pensato e realizzato nel pieno rispetto della persona e
dei suoi diritti. A tal fine cardine di ogni intervento diventa il Progetto di vita del-
la persona disabile intorno
al quale ruotano tutti i soggetti che con la persona
concorrono a renderne possibile la realizzazione;
2. La contribuzione economica da parte della persona e dei suoi familiari, si
articola nel seguente modo:
a) l’utente è tenuto a contribuire, fino a un massimo
di 46 euro al giorno (per
l’anno 2006), al pagamento
della retta della struttura residenziale – quota sociale –
con il proprio reddito composto da: reddito personale
tata anche nelle situazioni estreme. Anche in queste la buona morte è quella che si attende sostenuti dall’affetto e dalla cura
degli altri. (GpM)
LE PAROLE PER CAPIRE
EUTANASIA
Indica un’azione o un’omissione che pone termine alla vita di una persona, su sua richiesta esplicita (eutanasia volontaria), per ridurre sofferenze considerate disumane o perché la vita non è più ritenuta meritevole di essere vissuta. Quando la richiesta è presunta si parla invece di eutanasia non volontaria, cioè praticata su soggetti
che non sono in grado di esprimere un consenso, come
bambini malformati o malati psichici gravi.
SUICIDIO ASSISTITO
Si ha quando l’operatore sanitario non agisce in prima
persona nel togliere la vita al malato, ma gli fornisce dietro sua richiesta le conoscenze e gli strumenti tecnici perché egli possa procedere da solo.
ACCANIMENTO TERAPEUTICO
È un prolungamento eccessivo di cure dalle quali non
ci si può attendere un miglioramento delle condizioni di
vita.
Il magistero della Chiesa definisce accanimento terapeutico quegli “interventi medici non più adeguati alla reale situazione del malato, perché ormai sproporzionati ai
risultati che si potrebbero sperare o anche perché troppo gravosi per lui e per la sua famiglia”.
Nessuno è tenuto all’uso di tutte le tecnologie disponibili per prolungare il morire o per ritardare la morte: il
diritto di rifiutare terapie sproporzionate, anche vitali, è
oggi ampiamente riconosciuto, in quanto non rispettoso
della dignità della persona.
CURE PALLIATIVE
Consistono nell’assistenza attiva e totale dei pazienti
terminali quando la malattia non risponde più alle terapie
e il controllo del dolore, dei sintomi, degli aspetti emotivi e spirituali e dei problemi sociali diventa predominante.
Le cure palliative hanno carattere interdisciplinare e
coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in
generale; rispettano la vita e considerano il morire come
un processo naturale. Il loro scopo non è quello di accelerare o differire la morte, ma quello di garantire sino alla fine la migliore qualità di vita, alleviando le sofferenze.
TESTAMENTO BIOLOGICO
È un documento con cui il malato esprime chiaramente
la propria volontà in materia di trattamenti medici, in modo che venga rispettata anche quando egli non sarà più
in grado di comunicarla.
Non deve porre un totale vincolo sul medico, e deve
escludere le richieste di eutanasia.
fondo solidale finalizzato all’integrazione del pagamento della quota sociale
delle rette di inserimento
delle persone disabili nelle
strutture residenziali. Il fondo rappresenta una modalità di mutualità tra i comuni, che si possono trovare a
sostenere quote particolarmente elevate di integrazione della retta sociale. Il
fondo viene alimentato da
tutti i comuni del territorio
dell’Ulss 7 in quota pro capite per abitante; la quota
annuale viene determinata
in via preventiva all’inizio di
ciascun anno con atto della
Conferenza dei sindaci ed
è vincolante per ciascuna
amministrazione.
Dott.ssa
Marisa Durante
Direttrice Servizi sociali
Ulss 7 Pieve di Soligo
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 8 ottobre 2006
5
A28: SI CORRE AI RIPARI
C
ambiano di giorno in giorno le
regole di circolazione nella zona di Pianzano. Per far respirare il
paese, sommerso dal traffico dopo l’apertura del
tratto Sacile Ovest-Godega dell’autostrada A28,
Comune, Provincia e Autovie Venete hanno adottato progressivamente misure sempre più restrittive di limitazione del traffico pesante. E non è detto che i divieti siano finiti.
Primo a inter venire è
stato il sindaco di Godega
che, con propria ordinanza, ha posto il divieto di
transito ai camion superiori ai 35 quintali su tutte le strade laterali alla
Per non soccombere nel traffico Godega ferma i Tir
Stop ai camion
nel lotto 28
strada provinciale 41 nel
tratto che va dal casello fino all’incrocio delle Quattro strade.
A ruota Autovie Venete
– messe sotto pressione
da Comuni, Provincia e
Prefettura di Treviso –
hanno avviato il blocco
dei mezzi pesanti superiori alle 7,5 tonnellate al
casello di Sacile Ovest.
L’obbligo di uscita a quel
casello scatta il 9 ottobre.
«Nei giorni successivi faremo nuove verifiche – afferma il sindaco di Godega, Donatella Santambro-
PROVIAMO L’AUTOSTRADA
che cortile, passo il cavalcavia della Fossa Zigana
finché la segnaletica lampeggiante mi avvisa dell’interruzione del tratto.
Eccomi arrivata a Levada.
Viaggio nel traffico
in centro a Pianzano
P
assata l’epoca delle
Cinquecento, delle
Topolino e delle Giardinette, come ricorda Luca
Zaia, cosa circola oggi nel
tratto della A28 Sacile Ovest-Levada, ma soprattutto nel centro di Pianzano?
Immedesimandosi in uno
dei tanti lavoratori e lavoratrici che la mattina presto si immettono in quel
tratto di strada, in uno dei
genitori o nonni che accompagnano i figli a scuola a Pianzano, cosa incontreremo? File chilometriche, smog, tir, insomma una vera e propria giungla
moderna piena di insidie?
Partendo da Orsago alle
7.35, quanto tempo sarà necessario per percorrere i
25 chilometri che mi riportano a casa imboccando la A28 a Sacile Ovest, uscita a Levada?
Da Orsago a Sacile
Venerdì mattina, inizio
il viaggio: si tratta di percorrere il tratto di Pontebbana che mi porta ad im-
boccare la bretella per la
A28, cercando di non investire uno degli operai della Doria che attraversano
la statale per arrivare in
fabbrica e rispettando il limite di 70 km/h. Il traffico, con i suoi soliti camion
e le auto, è scorrevole. In
prossimità di Cornadella,
si infittisce la segnaletica
(e con essa i cartelloni pubblicitari) che mi avvisa dei
lavori all’imboccatura della
bretella e pure della direzione per la PortogruaroConegliano. Mi inoltro in
campagna, il traffico della
statale è un ricordo, qui in
mezzo al verde,
percorro tranquillamente la
mia strada rispettando il limite dei 50 km/h.
In autostrada
da Sacile a Godega
Alle 7.45 sono allo svincolo di Sacile Ovest inseguendo la mia chimera,
Conegliano. La segnaletica è comprensibile, non ho avuto
grosse difficoltà, di
certo già so che,
per ora, a Conegliano non ci arriverò, ma la direzione è chiara. In
compagnia di qualche camion e qualche auto, percorro
i 9 chilometri che
mi portano all’uscita di Godega
Sant’Urbano, attraverso la campagna,
mi intrometto nella
privacy di qualche
Coda al passaggio a livello in centro a Pianzano azienda e di qual-
Da Godega a Orsago
Sono le 7.55, qualche
macchina svolta per Codognè, ma la maggior parte
prosegue verso le Quattro
strade. Avvicinandosi al
centro di Pianzano il traffico aumenta, è l’ora di punta, i bambini vanno a scuola. Un vigile controlla la situazione, mentre un addetto del servizio scuole agevola l’attraversamento
della strada. Le bici corrono disciplinate sul tratto di
pista ciclabile vicino alla
ferrovia, camion e tir avanzano lenti. Qualche manovra azzardata per uscire
dal parcheggio, ma nell’insieme il traffico appare or-
Coda al semaforo sulla Pontebbana
dinato. Alle 8.03, le sbarre
del passaggio a livello scendono per far passare un treno merci e le auto si affrettano per passare o per
imboccare qualche strada
alternativa. Qualcuno riaccende i motori, qualcun altro non li ha mai spenti, alle 8.07 ripartiamo. Rispettando i 50 km/h alle 8.12
arrivo al semaforo rosso
delle Quattro strade, un minuto di attesa in coda e riprendo la mia corsa verso
casa. Non mi resta che il
tratto della Pontebbana, alle 8.20 rieccomi ad Orsago. Non ho trovato code interminabili, sarà stato un
caso o i primi frutti dei
provvedimenti presi?
Erica Bet
gio – e se i problemi persisteranno emanerò una
nuova ordinanza, già
pronta sul mio tavolo, con
cui vieterò il transito dei
mezzi superiori ai 35 quintali nel centro di Pianzano. La decisione di Autovie mi soddisfa solo par-
zialmente perché contavo
nello stop a Sacile dei camion che superano i 35
anziché i 75 quintali».
Come ampiamente previsto dal sindaco e dagli abitanti di Pianzano, i nodi
critici della viabilità sono
rappresentati dal passag-
LETTERA DEI GENITORI
Rispettate la scuola
dei nostri bambini
I
llustri Prefetto, Presidenti, Sindaci
ci rivolgiamo a voi per
sollecitare il vostro interessamento diretto e concreto rispetto a quanto sta
accadendo nella nostra comunità in seguito alla recente apertura del tratto Sacile Est-Godega di Sant’Urbano dell’autostrada A28.
Come avrete avuto modo di leggere nei giornali
di questi giorni o dai sopralluoghi effettuati da taluni di voi, la recente apertura dell’autostrada A28, in
assenza delle “bretelle di
collegamento” verso la
strada statale Pontebbana
e la strada provinciale Cadoremare, ha completamente paralizzato il centro
abitato di Pianzano compromettendo la sicurezza e
la salute dei residenti.
Il centro di Pianzano è
costretto a subire il transito dei veicoli provenienti/diretti dall’autostrada su
di una strada totalmente inadeguata che attraversa il
centro abitato, caratterizzata dalla presenza di un
passaggio a livello adiacente la stazione ferroviaria (chiuso per oltre 100 volte nel corso della giornata)
in coincidenza dell’intersezione con la ferrovia Venezia-Udine (che vede il transito di circa 200 treni al giorno concentrati nelle ore di
maggiore congestione della viabilità).
Il traffico prodotto dall’apertura dell’autostrada
ha generato effetti insostenibili in termini di congestione, vibrazioni, emissioni atmosferiche e sonore,
in un’area che si caratteriz-
za per la presenza di numerosi servizi pubblici, tra
cui l’asilo e la scuola dei nostri figli, attività commerciali e abitazioni con 2 mila
500 residenti.
Ciò premesso, esigiamo
un vostro intervento urgente e deciso in merito alle seguenti problematiche:
- la scuola dell’infanzia e
la scuola primaria sono situate sulla strada provinciale a circa 100 metri dalla stazione e dal passaggio
a livello ferroviario e conseguentemente durante
tutta la giornata e in particolare in occasione della
chiusura del passaggio a livello si formano lunghissime code di autoveicoli (in
particolare dei mezzi pesanti); la lunga sosta a motore acceso provoca l’emissione continua di sostanze inquinanti di cui è risaputa la pericolosità per la
salute, in particolare per
quella dei bambini;
- il continuo flusso dei
veicoli verificatosi in questi
giorni ha comportato, soprattutto nelle ore di entrata e uscita dalle scuole, la
gio a livello, «specie tra le
10 e le 10.30 e le 17 e le
18.30», e il semaforo delle Quattro strade. In questi due punti si creano,
specie nei giorni feriali,
lunghissime code. «Non
sono ancora in grado di
dire quanti mezzi passano all’ora per Pianzano
ma da un giorno all’altro
avrò in mano le rilevazioni fatte dalla Provincia».
Intanto fanno dei passettini avanti i progetti
delle quattro circonvallazioni previste per portare
il traffico fuori dai centri
abitati dei Comuni di Godega, Codognè, Cordignano, Gaiarine e San
Fior. Ma i primi cantieri si
vedranno solo nel 2007.
Federico Citron
completa paralisi del traffico con il conseguente aumento della pericolosità e
la compromissione della incolumità di bambini e accompagnatori;
- la concentrazione delle
principali attività commerciali e servizi (banca, posta,
centro giovani, consorzio,
parrocchia, oratorio, centro anziani, palestra, eccetera) e la presenza di numerosi accessi e parcheggi
nel tratto di strada a cavallo della ferrovia in un ambito di circa 200 metri lungo la strada provinciale,
sommati al traffico di attraversamento generato dall’autostrada provoca situazioni di caos e paralisi durante tutto l’arco della giornata.
Crediamo sia quindi inevitabile che venga trovata una soluzione immediata e risolutiva, nel rispetto
delle diverse competenze e
ruoli istituzionali dai voi ricoperti, ai gravi problemi
sopra descritti.
I genitori dei bambini
delle scuole di Pianzano
Sciopero sabato 7
Per continuare la loro
civile protesta, i genitori
degli scolari di Pianzano
hanno deciso di non mandarli a scuola sabato 7, e
di boicottare le elezioni
degli organi collegiali.
Si riunisce il Consiglio pastorale
Q
ualche settimana prima dell’apertura del tratto
Sacile Ovest-Pianzano della A28 il Consiglio pastorale parrocchiale di Pianzano inviò una lettera a diverse autorità – locali, regionali e nazionali – per chiedere l’applicazione di tutte le misure atte ad evitare che
il paese venisse soffocato dal traffico da e per il casello. Il Consiglio fece anche un elenco dettagliato degli
interventi a suo avviso necessari.
La prossima settimana il Consiglio pastorale tornerà
a riunirsi e tra i punti all’ordine del giorno vi sarà anche la verifica della grave situazione viaria e ambientale. Che, peraltro, era stata puntualmente prevista e
preannunciata dallo stesso Consiglio.
6
Domenica 8 ottobre 2006
L’AZIENDA DI MANSUÈ HA CHIUSO:
62 LAVORATORI MESSI IN MOBILITÀ
Addio Eurocomponenti
È
finita nel modo
peggiore possibile la vicenda
Eurocomponenti: l’impresa è stata posta in liquidazione, messi in mobilità i 62 lavoratori che
ancora erano suoi dipendenti. Ad entrare in mobilità, a par tire dall’8 agosto scorso, erano stati
trenta lavoratori. Adesso
seguono tutti gli altri.
È l’epilogo di una vicenda iniziata ancora nell’autunno del 2005, quando all’epoca venne chiesta la cassa integrazione
per alcuni operai. La crisi che ha colpito l’Eurocomponenti ha fatto scal-
Fallite
le ipotesi
di cessione
dell’azienda
pore nell’Opitergino-Mottense e nel Friulano, dove l’azienda è molto nota.
«Diciamo che l’azienda ha spento i motori – è
il commento di Rolando
Feltrin, sindacalista della
Cgil che ha seguito questo dif ficile percorso –.
C’erano delle trattative
per la cessione dell’azienda, ma pur troppo
non sono andate a buon
fine».
È un brutto colpo per
diverse famiglie. I lavoratori da tempo percepivano che le cose non andavano bene e in molti si
sono dati da fare per trovare un altro posto di lavoro. Operazione del resto tutt’altro che facile in
questi tempi di incertezza economica, che vedono le aziende sempre più
restie a stipulare contratti a tempo indeterminato.
«Ero in Eurocomponenti da tanti anni – ci ha
detto un ex dipendente –
e mi è dispiaciuto molto
andarmene. Ma devo
CONCORSO LETTERARIO DE L’AZIONE
Mauro Corona ospite
alla festa di premiazione
S
e vi dico sabato 7
ottobre ore 16.30
voi cosa rispondete?
Ma “concorso letterario”, è ovvio!
Sono infatti quelli il
giorno e l’ora della festa finale del concorso
letterario “C’era una
volta lassù... fiabe di
montagna” organizzato
da L’Azione e dagli altri
partner.
Il luogo è la barchessa di villa Spada a
Refrontolo, messa gentilmente a disposizione
dalla parrocchia.
E il programma?
Esauriti i convenevoli, si verrà presto al
dunque: la proclama-
U
ndici anni dopo il
trattato di Dayton,
l’insieme di accordi sponsorizzati soprattutto da
Bill Clinton che pose fine
alla guerra in Bosnia-Erzegovina, la popolazione
del piccolo stato balcanico lo scorso primo ottobre
è tornata a votare, nelle
prime elezioni interamente autogestite.
La comunità internazionale (attraverso la Nato, l’Osce, l’Unione europea, l’Onu, eccetera) ha finora esercitato uno stretto “protettorato” sulla Bosnia, organizzando direttamente, tra le altre cose,
anche tutte le elezioni.
In questa circostanza,
invece, gli inviati internazionali si sono limitati a fare da osservatori. Non è
facile organizzare elezioni in Bosnia, anche per la
straordinaria complessità
e contraddittorietà del si-
Sabato 7
alle 16.30
a Villa Spada
a Refrontolo
zione dei vincitori.
Uno è già noto, il trichianese Giovanni Sommacal per la categoria ragazzi. Ma gli altri? Quale
tra i racconti pubblicati
nell’inserto estivo de L’Azione avrà ricevuto il
maggior numero di televoti, pardon, di cartoline?
Lo scopriremo con la
lettura degli attori di teatro Orazero, che con le
stema politico e costituzionale.
Lo stato bosniaco è diviso infatti in due “entità”:
la repubblica srpska e la
federazione di BosniaHerzegovina. La prima è
la “patria” dei serbi; la seconda è la “patria” di musulmani e croati. Naturalmente nell’una e nell’altra parte vivono cittadini serbi, musulmani e
croati, nonché rom, ebrei
(ormai pochissimi), albanesi, e persone che non dichiarano alcuna appartenenza etnica. E tuttavia, in
base alle leggi vigenti, il
popolo può eleggere alla
presidenza dello stato solo persone che si dichiarino esplicitamente bosgnacchi – ossia bosniaci
musulmani –, croati o serbi, dal momento che la
presidenza è tripartita: ciascun co-presidente è chiamato a rappresentare la
e
L’AZiON
Attualità / Economia
loro voci educate sapranno ricreare la magia della fiaba, grazie pure al
sottofondo musicale di
Berty Ballarin.
Per i vincitori palcoscenico, applausi e premio: una cesta di prodotti tipici delle nostre zone.
I doverosi onori andranno anche a tutti i selezionati per l’inserto estivo: prenderanno la forma di un libro autografato, per i bambini, e di un
prodotto di ar tigianato,
per gli adulti. Anche per
questo vi attendiamo tutti a Refrontolo!
E non è finita qui:
verrà raccontata per immagini e parole la gita
pensare alla mia
famiglia, ai figli da
crescere, al mutuo
da pagare». «L’aspetto positivo –
continua Feltrin –
è che buona parte
dei primi trenta lavoratori messi in
mobilità ha già trovato lavoro. Ci sono degli ex soci di
Eurocomponenti
che hanno avviato
un’attività simile e
diverse persone vi hanno
trovato lavoro. In questo
momento il mercato del
lavoro, riguardo il settore
del legno, è per fortuna
ricettivo. Per questo motivo confidiamo che, nel
giro di un anno, gli altri
sessanta dipendenti che
erano rimasti riescano a
trovare un’occupazione».
È chiaro che quando la
crisi investe un’azienda le
ripercussioni sulla società sono profonde.
Lo stabilimento della Eurocomponenti
L’Eurocomponenti era
stata fondata a Mansuè
ancora nel 1976 dall’imprenditore Silvio Montagner insieme ad un altro
socio. Quest’ultimo mesi
fa si è distaccato dall’azienda. All’origine delle
difficoltà di Eurocomponenti ci sono, secondo
Rolando Feltrin, strategie
sbagliate aggravate dalla
globalizzazione. L’azienda era leader nella produzione di componenti
premio della ex quinta
elementare
di Villapiana di Lentiai, ospite
della Forestale in Cansiglio.
Si potranno ammirare in mostra
le tavole degli allievi
della Scuola
estiva di illustrazione
legata alla
I ragazzi della ex quinta di Villapiana di Lentiai durante la loro gita premio in Cansiglio. Per un errore nel
Mostra di
numero scorso abbiamo pubblicato la foto della gita 2005. Ce ne scusiamo con tutti gli interessati
Sarmede
che sono state riprodotte contare, raccontare, rac- riverà. E se non gli lasciamo car ta bianca
contare!
nell’inserto de L’Azione.
probabilmente se la
Finito qui? Sicuri?
Dal palco verrà poi
No. Abbiamo voluta- prenderà. Verrà? Masvelato e presentato il tema del concorso lettera- mente lasciato in fondo la gari ascolterà i racconrio 2006/2007: di modo chicca di Refrontolo, il ti dei nostri narratori.
che voi appassionati nar- superospite del concor- Magari parlerà de “I
ratori appena tornati a ca- so. Mauro Corona.
fantasmi di pietra”, il
Artista imprevedibile, suo ultimo libro, dedisa dalla festa possiate subito rimetter vi al compu- non possiamo prevedere cato alla sua Erto e alter o al tavolino e rac- quando e se di preciso ar- le vittime del Vajont.
SEGNALI DALLE ELEZIONI
La Bosnia Erzegovina
vuole andare avanti
propria parte etnica.
Chi continua a dichiarasi “iugoslavo” o semplicemente rifiuta ogni nazionalismo non potrebbe
correre per tale carica. Inoltre, chi vota nella Federazione non può votare
per un serbo, e chi vive
nella repubblica srpska
non può votare un connazionale musulmano o
croato. Si tratta insomma
di un sistema chiaramente discriminatorio, frutto
per mobili: ante, piani cucina e piani tavolo, mensole in laminato, addirittura in pet, un prodotto
tecnologico e riciclabile.
Si allunga così l’elenco
delle aziende che nell’Opitergino-Mottense sono
state colpite da crisi: la
Fillattice di Cessalto, la
sezione produttiva della
De Longhi di Gorgo al
Monticano ed ora l’Eurocomponenti.
Annalisa Fregonese
dei conflitti interetnici degli anni Novanta, da cui
ancora il paese non sembra in grado di liberarsi.
Gli accordi di Dayton del
1995 sono alla radice di
questa situazione. L’assetto stabilito per gestire
temporaneamente una difficile fase postbellica è rimasto in vigore oltre dieci anni e ha ingessato le istituzioni statali in una corazza nazionalista e mafiosa che sembra inacces-
sibile ad ogni riforma.
Ma le elezioni della
scorsa settimana potrebbero aver rappresentato una svolta. Sul piano della
partecipazione, sono state un mezzo disastro: solo il 53% ha votato. Segno
di sfiducia e disprezzo per
la politica, ma anche manifestazione di insofferenza per un sistema costituzionale che inchioda
ogni individuo al proprio
clan. Gli eletti alla presi-
denza poi (Radmanovic, serbo; Silajdzic,
bosgnacco;
Komsic, croato),
pur appartenendo
per lo più a formazioni politiche nazionaliste (e non
potrebbe essere diverso, visto il sistema di voto), non sono più esponenti
dei vecchi partiti radicati nella guerra
civile. Del presidente
croato si mette anzi in risalto la sua provenienza
da un partito multietnico
e antinazionalista (e infatti la sua elezione ha suscitato le ire dei partiti nazionalisti croati). Insomma, Dayton comincia a
stare stretta anche ai politici bosniaci, che pure sulla divisione etnica hanno
prosperato per un decennio.
Paolo De Stefani
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 8 ottobre 2006
Da Zanzotto un invito a credere in un mondo migliore
“Giovani, non dovete
perdere la speranza”
M
artedì Andrea Zanzotto, il maggiore poeta italiano vivente, compie 85 anni. Con affetto e riconoscenza il mondo della cultura si è stretto attorno al letterato, omaggiandolo con
numerose iniziative celebrative. Innamorato del paesaggio e del territorio nel quale è
cresciuto, Zanzotto ha accettato per l’occasione un’inter vista per i lettori de L’Azione,
regalando grani di saggezza e anche qualche monito.
Come è avvenuta in
lei la scoperta della
poesia?
«La scoperta è avvenuta molto presto. Abitavo
nelle vicinanze di una donna, che non era una persona molto istruita ma aveva
una cultura di tipo popolare che si era raffinata a
Vienna dove era stata cameriera e presso i Collalto. L’idea di poesia, poi, mi
è venuta proprio sentendo
le cantilene che mia nonna
paterna, Algida/Angela,
mi ripeteva. Erano tutte
scintillanti di parole nuove
che non conoscevo. Le parole prendevano una vitalità nuova all’interno delle
filastrocche che mia nonna mi ripeteva perché le
imparassi. Non mancò mai
la presenza del “Corriere
dei Piccoli”: è sulle rime
del Signor Bonaventura
con il suo milione che io
apprendevo a memoria.
Ancora adesso mi ricordo
di qualche vignetta del
“Corriere” che, prima ancora che io leggessi, mi veniva letta dalla nonna. Da
qui il piacere delle parole
che suonano. Ben presto
cominciai a capire che c’era una musica interna alla
parola stessa che è la base
della poesia. Del resto mio
padre era pittore, decoratore e professore di disegno, costretto all’estero
per l’oppressione fascista.
L’apprendimento delle lingue, perciò, era facilitato
dal fatto che mio padre era in Francia per periodi
abbastanza lunghi e scriveva delle cartoline in francese. La lingua mi interessò sempre più, soprattutto
per quel che riguarda le
differenze strutturali fra le
lingue, così presi a esercitarmi da solo. Feci una
specie di training autogeno».
La sua, insomma, è
stata una formazione
diversa, irregolare,
onnivora rispetto a
quella dei poeti suoi
contemporanei.
«Non so come fu l’infanzia dei miei colleghi, ma
so che parecchi fecero lo
stesso viaggio che ho fatto
io in condizioni abbastanza
simili. Solo sentivo
come un fatto mio
quella specie di ardore interno, un bisogno di avere la rima. Mia nonna, poi, mi recitava anche delle strofe
della “Gerusalemme liberata” che erano una tradizione popolare nel Veneto,
erano cantate anche dai
barcaioli a Venezia. Quindi
mi trovavo già con un bagaglio notevole di nozioni
ancor prima di frequentare
la scuola. All’asilo, inoltre,
avevo ricevuto quella impressione del canto, più articolato, che mi ha spinto
ad approfondire la conoscenza della musica».
Nella sua vita ha incontrato molti intellettuali di spicco nei
diversi ambiti della
cultura. Fra i più curiosi incontri ci fu
quello con il regista
Federico Fellini. Che
ricordo ha?
«Era un personaggio unico. Bisogna dire che lui,
in realtà, era sempre al di
là delle sceneggiature già
pronte. Pensava oltre. Aveva come collaboratore
più importante Tonino
Guerra, bravo poeta e suo
conterraneo. Era sempre
un piacere ascoltare Fellini. Sono stato più volte sul
set, cominciando a dargli
alcuni aiuti per l’aspetto
linguistico, perché per il
film “Casanova” voleva che
NATO A PIEVE DI SOLIGO,
SI È LAUREATO A PADOVA
A
ndrea Zanzotto è nato il 10 ottobre 1921 a
Pieve di Soligo da Giovanni, decoratore e
insegnante di disegno diplomato all’Accademia di
Belle Arti di Bologna, e Carmela Bernardi. Nel
1924 iniziò a frequentare l’asilo di Pieve di Soligo
improntato al metodo montessoriano. Nel 1931
concluse le elementari come allievo esterno al collegio Balbi-Valier, quindi si iscrisse alle scuole medie di Vittorio Veneto prima di trasferirsi alle magistrali di Treviso. Ottenne il diploma magistrale
e, da privatista, quello classico. Dopo aver già preso la via dell’insegnamento, si laureò in letteratura italiana all’Università di Padova nel 1942. Militare ad Ascoli Piceno, per motivi di salute non venne inviato al fronte. In seguito abbracciò la causa
della resistenza veneta combattendo nelle file di
“Giustizia e libertà”. Emigrato in Svizzera e Francia, rientrò in Italia e riprese l’insegnamento. Nel
1959 ha sposato Marisa Michieli.
ci fossero dei tratti in dialetto veneto. Gli ho scritto
una cantilena, un dialogo e
tanti altri tasselli a seconda
delle sue esigenze. La cosa mi veniva molto bene,
perché sentivo che anche
lui la pensava nella stessa
maniera, c’era una concordia sottintesa. Il cinema era un ambiente estraneo alla mia vita, ma quello che
Fellini faceva aveva un alto significato artistico. Ricordo che sua moglie Giu-
UNA PREMIATA E VARIA
PRODUZIONE LETTERARIA
P
oeta, scrittore, drammaturgo, critico, saggista, giornalista, sceneggiatore, traduttore Zanzotto nel 1950 vinse il premio di poesia San Babila,
cui seguirono il premio Del Duca (1959), il Teramo
(1964), l’internazionale Etna-Taormina (1977), il
Viareggio (1979), il Librex-Montale (1983), il Feltrinelli (1987), il Munster in Germania (1993), il Bagutta (2000). Fra le sue opere: “Dietro il paesaggio”
(1951), “Elegia e altri versi” (1954), “Vocativo”
(1957), “IX Egloghe” (1962), “La beltà” (1968), “Gli
sguardi, i fatti e Senhal” (1969), “A che valse? (Versi 1938-1942)” (1970), “Pasque” e “Poesie (19381972)” (1973), “Fosfeni” (1983), “Idioma” (1986),
“Sovrimpressioni” (2001), “Colloqui con Nino”
(2005). Nel 1995 l’Università di Trento gli ha attribuito la laurea ad honorem. Ha collaborato alla sceneggiatura dei film “Casanova” e “La città delle donne” di Federico Fellini.
lietta Masina aveva fatto
parte della giuria del Premio Comisso a Treviso.
Così ho girato le nostre zone assieme a Fellini, perché diceva che non poteva
conoscermi davvero se
non si rendeva conto dei
paesaggi e delle qualità del
mondo naturale che avevo
vissuto. Questa, poi, è una
gran verità: io sento molto
l’attaccamento alla natura
e alla sua bellezza».
Sente minacciata la
natura dai cambiamenti avvenuti nel Quartier
del Piave e in tutto il
Nord-Est? Come vede
oggi il paesaggio che la
circonda?
«È molto negativo. Non
penso di voler essere pessimista, ma se vedo che nel
giro di poco tempo cambiano i connotati al paesaggio mi coglie una specie di disperazione. Si dice: “Così è aumentata la
produzione”. Saltano sempre fuori dei buoni motivi,
ma nessuno dice che la
produzione deve essere
prodotta distruggendo
l’oggetto di cui ci si fa carico. Bene se si vuole coltivare la terra, ma se si vuole cambiare la faccia di una collina per trasformarla
7
IL RICCO PROGRAMMA
DELLE CELEBRAZIONI
P
ieve di Soligo, Refrontolo, Venezia, Solighetto, Padova, Feltre, Seravella di Cesiomaggiore e Santo Stefano di Cadore unite nel festeggiare il
compleanno di Andrea Zanzotto. Venerdì 13 al cinema teatro Careni di Pieve di Soligo alle 10.30 interverranno i docenti universitari Niva Lorenzini,
Clelia Martignoni e Maria Elisabetta Romano, alle
15 sarà la volta di Zanzotto, Silvana Tamiozzo Goldmann, Donatella Capaldi, Sandra Bortolazzo e Costanza Lunardi, quindi alle 17.30 Patrizia Valduga
leggerà poesie di Zanzotto. Alle 21 all’azienda Astoria di Refrontolo si potrà assistere alla videointervista a Zanzotto con musiche dal vivo con il soprano
Susanna Armani e il Quintetto Carraresi. L’omaggio
proseguirà sabato 14 alla Fondazione Cini e alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia. Mercoledì 18
alla Locanda da Lino a Solighetto alle 17.30 Zanzotto ricorderà Toti Dal Monte con la soprano Armani
e il Quintetto Carraresi. Le celebrazioni proseguiranno venerdì 20 a Palazzo del Bo a Padova, sabato
21 alla Sala degli stemmi a Feltre, il 7 novembre alla Fondazione Querini Stampalia a Venezia, il 10 novembre al Museo etnografico della provincia di Belluno a Seravella di Cesiomaggiore e il 29 a Santo
Stefano di Cadore.
tutta in vigneto la cosa non
funziona più. Giorni fa, girando in auto, non ho riconosciuto tanti paesaggi. Si
sono spostate addirittura
pareti collinari affinché fossero tutte verso il sole. L’utilitarismo più bieco ha guidato queste scelte e io lo
sento come un peso gravissimo. Non è che non voglia certe cose, ma dico
che per tutto c’è un limite».
C’è una via di ritorno
da questa situazione di
degrado ambientale?
«Mi pare che una forza
di inerzia maligna abbia
spinto in questa direzione,
e adesso si stia incontrando con il fenomeno catastrofico della mutazione
del clima. Nessuna economia riuscirà a controllare
la mutazione del clima, certamente spinta dal selvaggio comportamento umano che riempie di carbonio
l’atmosfera. Si vuole che
l’economia cresca sempre
ma non c’è nulla che cresce sempre, bisognerebbe
controllare di più gli andirivieni dell’economia e soprattutto questa sfrenata avidità per mammona. Credo che sia possibile, con
l’accordo di tutte le volontà
del mondo, fermare questa corsa verso la catastrofe. Però è molto difficile.
Le grandi potenze arrivano anche contro voglia a
confliggere tra di loro perché tutte hanno imboccato una strada di sviluppo
che non è giusta. Ci sono
delle componenti che sfuggono alla possibilità di essere messe in ordine, perché ci sono troppi residui
delle ostilità che hanno caratterizzato tutto il secolo
scorso».
Quali i suoi progetti
futuri? Non si aspetta un premio importante?
«Non è facile fare previsioni, ma non mi pare di
meritare tutte queste celebrazioni. Continuo a scrivere versi che mi vengono
naturali e che non posso-
no non riflettere il paesaggio che si degrada. Sono
altre le vie che possono
portare ai grandi premi internazionali e per le mie
ambizioni ho ricevuto riconoscimenti più che sufficienti».
Vede eredi nel Veneto?
«In altri tempi c’è stato
un periodo in cui Treviso era considerata una piccola
Atene, basta andare indietro di 50-60 anni ma ora mi
pare che proprio la Marca
trevigiana si segnali per la
sconsideratezza di certi dirigenti che fanno affermazioni a vanvera».
Quale messaggio vuole trasmettere alle generazioni future? È
migliorato il mondo
negli ultimi 85 anni?
«È migliorato per tante
ragioni, ad esempio nella
legislazione, perché c’è
sempre stato qualcuno,
tanto di derivazione cristiana che socialista, che
ha tentato di dare un messaggio di aiuto ai poveri.
Qualcosa si è fatto ma solo fino ad un certo punto.
Dopo si è aperta una voracità folle e non so come si
potrà superare questo
strangolamento. Nessuno
avrebbe mai pensato che
si arrivasse così rapidamente dai campi di sterminio allo sterminio dei
campi, ma c’era già qualcosa di orrendo nei campi
di concentramento da includere la futura idea dell’annientamento dei campi. Ora questa volontà negativa dilaga in maniera folle. In tutte le cose bisogna
tornare ad una forma di equilibrio, di humanitas,
comprendente anche il cristianesimo, che può essere una base per arrestare
questa deriva. L’idea di una spes contra spem di derivazione paolina mi sembra l’unica cosa proponibile: sperare anche quando i
motivi di speranza sono ridottissimi».
Giacinto Bevilacqua
e
L’AZiON
Curiosando
L’ARTISTA DI FOSSALTA MAGGIORE È NOTA PER
LA SUA SPECIALITÀ:“DÀ VITA” CON IL PENNELLO AI SASSI
I sassi di Carmen Rusalen
I
sassi di Carmen, come per una nota pubblicità: basta la parola e tutti capiscono di chi e di cosa si parla. Carmen Rusalen, vive a Fossalta Maggiore con il marito, la figlia
e… i suoi pennelli. La sua
casa, il giardino, sono un
laboratorio dove i lavori
già finiti, quelli abbozzati,
i sassi in attesa di trovare
veste e colore spuntano da
ogni dove. Carmen ha
sempre dipinto.
«Su tutto, oggetti, vetri,
legno, fin da quando ero
bambina. Una passione
che mi porto dentro e che
coltivo da tanti anni. I sassi li studio, li guardo, li lascio lì anche per anni, poi
un gioco di luce, un’ispirazione mi danno l’idea di
cosa possono diventare, di
quale vita hanno dentro e
che aspetta solo di essere
rivelata; allora prendo colori e pennelli e dipingo»,
racconta Carmen.
Non solo sassi, però. Da
anni la pittrice fossaltina
cura anche opere di restauro di paramenti sacri,
di immagini votive. «Nel
più assoluto rispetto dell’origine – sottolinea Carmen – ritocco i colori dove si sono scrostati, ripulisco le statue, le restauro».
Sempre disponibile anche
a dipingere gli stendardi
per i grest parrocchiali, i
cartoni per immagini sacre. Con semplicità ed umiltà: quasi nascondendosi. Ma ormai la sua fama è
volata fuori dai confini del
suo paese, ed ora è la gente che la cerca per chiederle dei lavori. Quelli minuziosi, attenti; quelli che
non hanno prezzo perché
richiedono anche anni di
lavoro, con il pensiero che
vi torna giorno e notte.
Una passione che Carmen coltiva nella quiete operosa della sua casa, all’ombra del tiglio del giardino. «Esegue la sua opera con colori ad olio – dice
di lei lo scrittore Eugenio
Bucciol – ma non per que-
I consigli del medico
Mangiare pere fa
bene alla salute
L
a pera è un frutto
di stagione che
andrebbe valorizzato di
più, elevato ad un rango
superiore per le sue numerose proprietà. Molte sono le specie che fruttificano
per
gran parte
dell’anno, ma
il raccolto nei
nostri paesi
avviene soprattutto alla
fine dell’estate ed all’inizio
dell’autunno.
La pera è
un armonico
complesso di nutrienti.
In particolare è un frutto ricco di zuccheri semplici, specialmente il
fruttosio, che lo rendono
indicato come spuntino in
qualsiasi momento della
giornata, quando si avverte
stanchezza mentale o fisica da calo glicemico. Può
essere tranquillamente consumato
anche dai diabetici perché il fruttosio viene utilizzato dall’organismo
indipendentemente dall’insulina.
Le proprietà
della pera servono
a normalizzare l’equilibrio acido-basico organico grazie alla presenza
di sali alcalini. La grande
prevalenza del potassio rispetto al sodio rende il consumo di pere raccomanda-
bile in tutti i regimi dietetici iposodici prescritti
nel trattamento dell’ipertensione e delle cardiopatie edematose.
Il contenuto in composti fenolici, dalle riconosciute proprietà antiossidanti, inoltre, concorre a mantenere integre le pareti vascolari e
favorire così la circolazione e i suoi scambi di
sostanze nutritive.
Interessante è la sua
azione a livello dell’intestino, con effetto astringente nelle forme colitiche diarroiche e lassativo, invece, nelle situazioni di stipsi. Una sola
pera, infatti, assicura
l’apporto del 16% delle fibre di cui il corpo necessita ogni giorno per normalizzare l’attività intestinale.
Molto digeribile svolge un’azione diuretica e
rinfrescante ed è particolarmente indicata nell’alimentazione di anziani e bambini.
sto è pittrice. Poiché porta a termine un lavoro d’incisione avviato dalla natura, direi che scolpisce dipingendo».
Carmen Rusalen da anni fa parte del gruppo degli “Artisti opitergini”, con
loro ha partecipato a molte manifestazioni e mostre. L’ultimo impegno
pubblico è stata la parte-
cipazione alla fiera mercato allestita a Fossalta Maggiore in occasione della festa di San Marco, dove
Carmen ha mostrato al
pubblico come si applica
la tecnica del dipinto su vari materiali, dalle stoffe al
vetro, ma la sua vocazione
è dipingere sassi: i sassi di
Carmen.
Giuseppina Piovesana
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
FRUTTO DI STAGIONE
Carmen Rusalen mentre lavora ad una sua opera
SPIEDO DI PIEVE DI SOLIGO
Pollo, costa e
coniglio nello speo
P
ieve di Soligo domenica 8 ottobre celebra
il suo 50° Spiedo gigante.
Cinquant’anni con il “buon
odore della carne che arrostisce sugli spiedi e che ci dà
gioia e certezza di assaggiare bocconi prelibati che sanno d’usanze antiche”: così
Fernando e Tina Raris ne
“La Marca gastronomica”,
sottolineando che “gli arrosti allo spiedo sono di tradizione, nel periodo autunnale
primaverile, nella fascia pedemontana dell’alta Marca
trevigiana” dove lo spéo si
prepara con carni di maiale,
vitello, pollo e coniglio, accompagnate con polenta
bianca tenera e con del Prosecco delle rive. Una variante storica a Pieve di Soligo,
come ci racconta Sergio Dalle Crode, è invece lo spéo di
Sergio Dalle Crode
pollo, costicine (di maiale)
ed ossocollo (insaccato con
delle belle venature di grasso che danno poi un bel profumo a tutto il resto). Il segreto, o uno dei segreti, dello spéo di Dalle Crode è l’uso di carni di prima scelta,
dopo di che si comincia ad
impirare (infilzare) la costicina, un pezzo di pollo e l’ossocollo (di 2-3 centimetri di
spessore) e così via finché si
riempiono 3-4 ferri, ponen-
do fra un pezzo e l’altro una
foglia di salvia e un quadratino di lardo. Lo spéo è carne
che vuole la fiamma viva,
mantenuta in special modo
vivace dalla legna di carpino
e faggio. «Il segreto dei segreti è però – commenta ancora Sergio Dalle Crode – il
tempo di cottura, che non
può essere inferiore a 6 ore».
La fretta brucia fuori e lascia
crudo dentro! A mezza cottura Dalle Crode aggiusta di
sale e pepe, lasciandolo ancora girare “a macchina” fino alla fine. Far girare lo spiedo “a macchina” (i tempi sulla fiamma sono così scanditi con regolarità cronometrica) non è però poi cosa così
moderna, giacché ricordano
ancora Fernando e Tina Raris: “Per alleviare le fatiche
dei garzoni di cucina, Leonardo Da Vinci (1452-1519)
inventò un girarrosto automatico dotato di un’elica
mossa dal calore del fumo”.
Dopo 6 canoniche ore su
fiamme allegre lo spéo casereccio di Pieve è dunque
pronto.
Mario Sanson
FIGLIE DELLA MADONNA DEL DIVINO AMORE:
Dal 1953 a Colfosco prestano servizio presso l’asilo
A
lla bontà e all’assidua fede mariana di don Umberto Terenzi, affiancato dalla co-fondatrice suor
Elena Pieri, si deve la nascita ufficiale, nel 1942,
della Congregazione delle Figlie della Madonna del Divino Amore, presso l’omonimo santuario lungo l’Ardeatina,
nella campagna romana. Ripercorrendo gli insegnamenti
esemplari di carità e di virtù dei fondatori, le Figlie si diffondono ben presto in tutta la Penisola. Mettono radici nella
nostra diocesi, nella frazione di Colfosco, nei primi anni
Cinquanta. «Correva l’anno 1953, precisamente il 12 settembre, la festa del sacro nome di Maria – racconta suor
Marisa Massaro, dal 1998 alla conduzione come madre
superiora della famiglia religiosa di Colfosco – quando sei
nostre consorelle, accompagnate da don Umberto e guidate da madre Pasqualina De Simone, vennero accolte con
entusiasmo dalla comunità locale e da don Guido Frare».
Con 54 anni d’impegno e di attività indefessa a favore delle piccole generazioni della scuola dell’infanzia “Santa Cecilia”, della terza età, della sofferenza spirituale e fisica o
al servizio pastorale – liturgico della comunità parrocchiale,
le sorelle hanno maturato a Colfosco esperienze di evangelizzazione, affrontato scambi multiculturali per un maggiore
dialogo interreligioso, superato difficoltà e offerto sacrifici
personali, per essere fedeli ai principi radicati della vocazione. «Il marcato senso di appartenenza alla Madonna è la carta d’identità che ci contraddistingue – spiega madre Marisa
– oltre al riflesso costante nel nostro operare, anche nelle missioni diffuse in tutto il mondo, dell’intensa spiritualità di don
Umberto, in odore di futura beatificazione, e della compassione autentica di suor Elena, a cui riconosciamo i cardini teologici del nostro istituto». L’umanità straordinaria di suor Maria Palma Fanizzi e la delicatezza d’animo di suor Maria Laura Cotugno completano, tra il 2000 e il 2002, l’attuale comunità di Figlie della Madonna del Divino Amore presso la parrocchia colfoscana di San Daniele Profeta, condotta da monsignor Luigi Davanzo, l’unica, ancora in servizio attivo, in
ambito diocesano. «Una coincidenza fuori dal comune che
ci ha fatto pensare ai disegni della Provvidenza – commenta
suor Marisa – è la nostra identica provenienza geografica… Tutte e tre apparteniamo per origini alla terra pugliese, al paese suggestivo di Monteiasi, in provincia di Taranto». Meritano una menzione particolare tra le consorelle pioniere dell’insediamento a Colfosco suor Pasqualina De Simone per la dolce premurosità espressa in tutto il suo apostolato e suor Maria Celestina Pompeo, nata
a Colfosco e da più di 50 anni, instancabilmente a fianco
dei più bisognosi, nelle missioni colombiane.
Elena Pilato
e
L’AZiON
Economia
Domenica 8 ottobre 2006
9
L’INCUBO LATTINA
ABBIAMO PARLATO CON L’AZIENDA AUSTRIACA
CHE HA LANCIATO IL VINO IN LATTINA
Rich, Prosecco e idee chiare
R
curi che qualche produttore non si lamenti della lattina mentre sta pensando a
saltare sul carro/business
che sta partendo?”. A quanto pare il dubbio è fondato.
Anche perché ad ascoltare l’altra campana della
guerra della lattina i punti di
vista diversi non si fermano qui. Se da un lato solo
poco prima della discesa
dal cielo di Paris Hilton nella Marca si è aperto il dibattito e ci si è strappate le
vesti per la salvezza del vino nostrano, da Rich si racconta che «già tempo fa a
Venezia avevamo incontra-
«S
NARCISO ZANCHETTA, PRESIDENTE
DELLA COMMISSIONE TECNICA DELLE DOC
acconta un portavoce della Rich
Prosecco: «Mentre eravamo a Solighetto
con Paris Hilton, i produttori di varie aziende locali
ci hanno chiamato per proporre di venderci il loro prosecco».
Riferita candidamente e
con germanica serietà, l’affermazione cade in realtà
come un sasso pesante nel
lago delle (apparenti?) proteste contro il prosecco in
lattina.
Si chiedeva Alessandro
Toffoli su L’Azione la scorsa settimana “Siamo così si-
pero che l’eccessiva paura del
prosecco in lattina serva a
rilanciare il vino trevigiano (non solo il prosecco,
che mantiene alto il suo appeal sui mercati), magari
attraverso una nuova Doc
provinciale, come marchio
di qualità». Narciso Zan- 2005 alle prime avvisaglie
chetta, da presidente della del pericolo lattina, ma ecommissione tecnica del videntemente le norme cocomitato nazionale per i vi- munitarie hanno sopravni Doc (l’organismo mini- valso quelle nazionali, che
steriale incaricato all’ap- comunque non ammettoprovazione dei vini a Doc no tale confezionamento in
italiani) segue con gran- presenza del nome prodissima attenzione la vi- secco».
cenda legata al prosecco in
Ma c’è chi fatica ad
lattina.
immaginare il nostro
«Tutti si sono scatenati
prosecco dentro una
contro chi si è dichiarato
lattina.
favorevole (Zaia e Gava, n«Il vero svilimento non
dr): sono solo punti di vi- è mettere il prosecco in latsta. La lattina
tina, ma l’esidanneggia
stenza di Igt
ULTIMA ORA:
l’immagine o si muovono
prosecco del
fa avvicinare i sindaci
Veneto o delal nome del
le Tre Veneprosecco fasindaci dei Comuni zie, dalle quasce di consuinteressati alla colti- lità non eccelmatori altri- vazione del Prosecco, riu- se, con cui si imenti irrag- nitisi martedì 3 a Valdob- nonda mezza
giungibili?
biadene, hanno concor- Europa. FinSenza dimen- dato con la Camera di ché il vino
ticare, che se Commercio un’azione co- messo in lattiil prezzo alle mune per riservare alla na proviene
volte fa il pro- sola provincia di Treviso da una cantidotto, si veri- l’uso della denominazione na di Soligo,
fica che costa Prosecco.
la qualità è
anche più del
garantita.
prosecco Igt in bottiglia (1
A tal proposito va anche
euro la lattina da 200 ml, notato che peggio ancora
quando una bottiglia da del Rich prosecco – che si
0,75 l al supermercato ca- definisce frizzante italiano
pita di vederla a meno di – è invece il “Boticelli”,
due euro, ndr): perché al- un’altra lattina che da temlora scandalizzarsi?
po viene venduta in GerPer queste stranezze in mania e che si chiama
questi giorni si sono date “Prosecco frizzante dei coltroppe colpe al Consorzio li trevigiani”, e in quel cadi tutela del Prosecco, so il territorio è ancor più
mentre proprio per la que- direttamente coinvolto».
stione lattina il Consorzio
Quindi è da essere
era intervenuto presso gli
veramente preoccuorgani ministeriali di conpati?
trollo già nel novembre del
«La questione si sgon-
to politici per discutere l’introduzione del nostro nuovo prodotto». E come si era arrivati a questi incontri?
«Inizialmente avevamo soprattutto parlato con Giancarlo Vettorello, direttore
del Consorzio di tutela del
Prosecco di ConeglianoValdobbiadene».
Del resto, il prosecco in
lattina (al pari dei suoi promotori) non è nato ieri. «Abbiamo comprato prosecco
già dalla vendemmia 2005»,
confermano dalla Rich. Altrimenti come avrebbero
potuto «vendere fino ad ora 4 milioni di lattine di Ri-
ch Prosecco»?
Dove? «Non solo in Germania, ma anche in Svizzera e Spagna; e molto in Slovenia e in Turchia». Malgrado quest’ultimo sia un
paese islamico, e l’Islam
proibisca il consumo di alcol.
A quanto pare – ma dall’azienda produttrice non si
poteva sentire versione diversa – le prospettive per il
vino messo in lattina in Austria sono rosee. Ma paradossalmente il frutto delle
vigne del QdP non ritornerà nel nostro paese. «All’inizio dell’inverno lance-
“Il futuro? Treviso Doc”
I
remo due nuovi prodotti
per l’Italia: Rich Passion e
Rich Royal». Le due bevande, diverse dal Prosecco,
hanno già avuto buon successo al di là delle Alpi.
Alla ditta austriaca abbiamo poi sottoposto le critiche più frequenti rivolte al
loro prodotto.
Primo: si svilisce il prodotto-prosecco. «Bisogna
distinguere tra prosecco e
prosecco; il prosecco Rich
non c’entra niente con quello Doc».
Secondo: si ruba una
bandiera al Veneto. «Non si
tratta di rubare la Doc, ma
solo di usare un prodotto.
Nelle proteste si è fatta confusione».
Terzo: come ha evidenziato l’associazione Manuela, è stata scelta come
testimonial una star che oltre a dubbie qualità morali
ha al suo attivo una recen-
Circa la riserva del nome
(come è avvenuto per il Sagrantino
di
Montefalco, o il
Brachetto piemontese) serve innanzitutto
il pieno accordo di tutta la filiera poiché
non dobbiamo dimenticare che ciò comporterebbe
il sacrificio connesso alla
perdita dell’Igt per tutti,
dentro e soprattutto fuori
provincia».
Quali scogli per questi passaggi?
«Quando 7-8 anni fa si è
cominciato a parlare di
questo argomento si producevano 300 mila quintali di uva prosecco a Doc e
100/200 mila ad Igt: oggi,
essendo il territorio circoscritto alla collina, la Doc
ne produce sempre 300
mila, mentre l’Igt, cavalcando l’onda di notorietà
creata dalla Doc, ha raggiunto gli 800/900 mila
quintali. Ottenere quindi
ora l’auspicato e per certi
versi ormai indispensabile
decreto legge che tuteli il
vitigno prosecco è verosi-
fierà da sola: il vino in lat- seconda ipotesi».
tina si conserva male. DoDoppio colpo in vista
po pochi mesi il
dunque: Doc
vino, a contatto
in tutta la procol metallo e l’evincia e risersposizione ad uva del nome
na maggior quanprosecco?
tità d’aria rispet«Sì, perché
to al collo della
pretendere di ribottiglia, può asservare il nome
sumere sapori
prosecco alla sostrani, come pela collina che va
raltro è già avveda Vittorio Venuto anni fa per il
neto a Valdoblambrusco».
Narciso Zanchetta biadene è imSi parlava di
possibile, poiriser vare il nome ché le piantagioni di proprosecco al solo Doc. secco si sono ormai estese
«È già avvenuto, anche in tutto il territorio della
se di rado, per altri vitigni Marca; ma siccome il 95%
in Italia. È comunque un dei vigneti a prosecco si ripassaggio subordinato al scontra proprio nella nofatto che la zona Doc con- stra provincia, facendo ritenente il prosecco si e- ferimento alla recente legstenda a tutta la provincia ge 82/2006 sarà possibile
di Treviso».
far riconoscere questo viUn Treviso Doc che tigno quale autoctono per
cancelli il Prosecco di il nostro territorio e quinConegliano e Valdob- di non utilizzabile altrove.
biadene Doc?
«No. Le possibilità sono
due. O una Doc che si chiami Treviso o Marca trevigiana che comprenda anche il Conegliano-Valdobbiadene (che si potrebbe
chiamare “Prosecco storico” o “Prosecco nobile”) ,
on sono bastati quattro anni
oppure una Doc che comper esaurire le vecchie lire
prenda sì l’intera provincia
che se ne stavano custodite nelle bima lasciando autonoma sia
scottiere della credenza o soto ’l pajon.
la Doc Conegliano-ValLo si deduce, a sentire certe pubblidobbiadene che quella del
cità (che sanno sempre dove andare
Montello e dei Colli Asoa parare) o a leggere alcuni cartelli aflani, aggiungendo a loro il
fissi sulle vetrine dei negozi dove “si
nascente Prosecco della
accettano pagamenti in lire”.
Treviso Doc. ProbabilSarebbe curioso capire perché chi
mente si opterà per questa
milmente diventa-
“Il vero to più difficile.
La Doc Treviso
svilimento è comunque necessaria per conè l’Igt durre tutto il prosecco prodotto in
triveneto provincia entro un
alveo di controllo
scadente” che, attraverso le
Lire soto ’l pajon
N
te multa per guida in stato
di ebbrezza.
Su questo punto, dalla
Rich si nicchia: «Sono accuse esageratissime: sulle
stelle dello spettacolo circolano informazioni di tutti
i tipi. In ogni caso non c’entra con il suo ruolo di testimonial. E le pubblicità con
Paris Hilton sono riservate
solo al mercato tedesco, in
Italia non si vedranno».
Zuccherino finale dalle
dichiarazioni della Rich
Prosecco: «Il nostro obbiettivo è chiarissimo: far
conoscere il prosecco in tutto il mondo». Se nel farlo si
ar-Rich-iscono, non piangono.
Tommaso Bisagno
rese contenute,
ne garantisca la
qualità se non altro per
l’obbligatorietà che verrebbe ad instaurarsi circa
l’esame organolettico cui
il produttore è tenuto a sottoporre ogni partita di vino presso le commissioni
della Camera di Commercio.
Sotto la tutela di questa
nuova Doc entrerebbero
però anche gli altri vini
prodotti nella nostra provincia quali i Merlot, Cabernet, Raboso, Refosco,
Chardonnay, Pinot Grigio
per non dimenticare i vari
Incroci Manzoni che ebbero in questa provincia, a
Conegliano, la loro culla
fin dagli anni Trenta ad opera del professor Luigi
Manzoni, allora preside
della gloriosa Scuola enologica».
Alessandro Toffoli
aveva soldi
in lire abbia lasciato
passare il 30 giugno
2002 senza cambiarli o
versarli in conto corrente: diffidenza?
paura di far scoprire quanti ne aveva?
Non possiamo credere che sia solo gente anziana. È una questione culturale. Nell’era di Internet Banking,
che permette a chiunque abbia un
computer a casa di effettuarci qualsiasi operazione senza andare in banca, c’è anche questo. Mondi che viaggiano a due velocità.
e
L’AZiON
INCONTRI DIOCESANI
Cresimandi
e cresimati, si parte!
R
VIA AI LABORATORI VOCAZIONALI
Mosè ci insegna
ad ascoltare
I
l breve ma intenso
cammino di fede che
il Centro diocesano
vocazioni propone attraverso i laboratori vocazionali vuole, quest’anno, aiutare la nostra Chiesa a crescere nell’atteggiamento
dell’ascolto, soprattutto
nella dimensione dell’accompagnamento.
Ripercorrendo alcuni
tratti della vita di Mosè, ci
si propone di smascherare
gli ostacoli che rendono
difficile l’ascolto e di riconoscere la dinamica e gli
strumenti della “lotta spirituale” che ogni cristiano
è chiamato ad affrontare
per “poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito, perfetto”
(Rm 12, 2).
Si tratta, prima di tutto,
di un cammino personale,
poiché solo colui che impara con fatica ad ascoltare il suo Signore e a maturare la docilità al suo volere può farsi compagno di
strada di altri fratelli.
minare sulla via della salvezza”. Il contenuto della
prima serata: “In ascolto di
Dio che ci parla oggi”, vuole esercitare i partecipanti
a diventare discepoli della
Parola, a scoprire e realizzare la volontà di Dio.
Quello del secondo incontro, “Mosè e il roveto”,
vuole aiutare a chiamare
per nome i desideri che ardono nel cuore e a riordinarli secondo il primato di
Dio.
Nel terzo tema, a partire dalla figura di “Mosè:
servo di Dio”, si vorrebbe
trovare la radice autentica
del servizio cristiano e le
modalità di servire che realizzano il piano di Dio.
Infine “Mosè: uomo saldo nella fede” ci educa a vivere la lotta che nasce dal
Battesimo: la battaglia contro il maligno. Si rifletterà
quindi sul tema del come
vivere e vincere le tentazioni.
La proposta
Il percorso è rivolto a
tutti coloro che desiderano
esercitarsi in un cammino
di fede a partire dal confronto con la Parola e l’esperienza viva della Chiesa. Solo chi fa personalmente un cammino di purificazione e di lotta può accogliere nella verità la chiamata a porsi accanto a un
fratello e a una sorella per
accompagnarli nel cammino della sequela del Signore Gesù. Pertanto la
proposta può sicuramente
aiutare genitori, animatori,
catechisti e ogni credente,
poiché per tutti vivere la fede significa “generare nuovi figli alla vita di grazia”.
Il metodo
Il metodo adottato è decisamente laboratoriale
poiché il cammino spirituale è sempre molto concreto (non esiste spiritualità che non passi per la vita). Si tratta di cogliere le
provocazioni che vengono
Il tema
Gli incontri sono costruiti intorno al tema generale: “Come Mosè... in ascolto del Signore per cam-
OTTOBRE MISSIONARIO / 2ª SETTIMANA
Tutti hanno le scarpe,
io non ne ho mai avute
Siamo alla seconda settimana dell’Ottobre missionario, tema: “Sacrificio
e impegno”. Abbiamo chiesto un contributo a don
Carlo Maccari, sacerdote
fidei donum in Ciad.
N
on è facile parlare
in astratto di amore quando vivi immerso
nella miseria e a circondarti hai gente che esperimenta soprattutto la fame.
Oggi, profittando della
pioggia, mi sono fermato a
chiacchierare con un ragazzo di 18 anni circa che
è appena entrato al Foyer
Seminaire dove io e don E-
gidio viviamo. Mi sono accorto che spesso si allontana dagli altri amici, non
lega con loro. Dopo un po’
di reticenza riesco a farmi
dire il motivo di questo disagio: «Qui tutti hanno le
scarpe – mi ha detto – io
non le ho ancora mai provate». Qui al Foyer, i ragazzi che entrano per studiare la loro vocazione sono tra quelli che hanno
delle possibilità, hanno
qualcuno che si preoccupa
di loro, vanno a scuola, qui
trovano una casa dove non
piove dentro, sono curati,
hanno da mangiare tutti i
giorni… hanno un letto. In
parrocchia incontro ogni
giorno decine di ragazzi
che non hanno niente di
tutto questo: nati per sbaglio continuano a vivere di
espedienti. Quando sono
malati… spesso muoiono
nell’attesa che qualcuno si
accorga di loro.
Non è possibile parlare
di amore in questa realtà:
bisogna solo mostrarlo
con qualche segno concreto. Già fermarsi e parlare con loro, senza giudicarli con i nostri sicuri criteri morali, è una grande
cosa.
Ascoltare l’uomo: è la
grande iniziativa di Dio
nella storia della salvezza.
Da Abramo in poi possia-
dalla Parola, ma anche dalla stessa esperienza ed esercitarsi attraverso le indicazioni della millenaria
vita della Chiesa a “vivere
nella comunione con Cristo” e collaborare con la
sua grazia perché la storia
personale e comunitaria
diventi “storia di salvezza”.
Ad ogni incontro verrà lasciato ai partecipanti, oltre
che una scheda di lavoro,
anche materiale per l’approfondimento del tema da
meditare a casa.
iprendono in questo mese, precisamente domenica 22 ottobre alle 9 in Seminario, gli incontri dei
gruppi vocazionali per ragazzi/e dai 14 ai 16 anni, l’età
del post-cresima. Sono un’opportunità preziosa per aiutare i cresimati a coltivare e far fiorire il dono ricevuto.
In questi giorni sta arrivando un invito personale a coloro che hanno partecipato al campo a Spert, ma gli incontri sono aperti anche ad altri. Gli animatori o catechisti che desiderano ulteriori informazioni sul percorso si mettano in contatto con il Centro diocesano vocazioni.
Pubblichiamo di seguito una breve riflessione di Irene, Elisa, Linda e Veronica, quattro dei 23 ragazzi
partecipanti al campo estivo per cresimati svoltosi a
Spert.
“Lavorando sul significato del nome, abbiamo cercato
di scoprire la parte più intima e più vera di noi stessi.
Abbiamo cercato e scoperto anche il significato dei vari nomi di Gesù. Poi abbiamo approfondito la funzione
del crisma: attraverso la vicenda di Davide e Golia abbiamo individuato i “Golia” di oggi e i ciottoli indispensabili per combatterli. A partire poi dal significato della stretta di mano e dall’augurio di pace che il Vescovo ci dà nella cresima, abbiamo cercato di capire cosa significa vocazione; infine gli animatori e le cuoche
ci hanno presentato le testimonianze circa la propria
vocazione”.
Il calendario
Questo il programma
dei percorsi del primo periodo dell’anno pastorale.
- Susegana (oratorio di
fronte alla chiesa); lunedì
6, 13, 20 e 27 novembre;
- Castello Roganzuolo
(canonica); martedì 10 e 17
ottobre, martedì 14 e 21 novembre;
- Pieve di Soligo (patronato); giovedì 9, 16, 23 e 30
novembre.
Tutti gli incontri si svolgono dalle 20.30 alle 22.15.
Le iscrizioni si effettuano
nel primo incontro. Nella
seconda parte dell’anno
sono in programma dei laboratori in altre foranie.
mo facilmente ritrovare
Dio che ascolta il suo popolo. Lo vede quando è
spensierato e in festa perché ha un po’ di benessere e si crede l’onnipotente,
e lo castiga per abbassare
il suo orgoglio.
Ma molto più spesso
vede la miseria e la sofferenza e si commuove… fino al punto di condividere
questa povertà in tutto fino alla morte.
Per la prima volta, due
domeniche fa, sono riuscito ad andare a celebrare in un villaggio a 12 km
dalla parrocchia: tutti pensavamo fosse un villaggio
di soli mussulmani, dunque la nostra presenza
non era tanto ricercata.
Ma lo scorso anno un ragazzo di 20 anni circa ha
cominciato a venire alla
messa nel villaggio vicino,
dove spesso andiamo a celebrare. Si è presentato
come un catecumeno che
ha appena iniziato il cam-
Il gruppo di cresimati durante il campo estivo
Il 9 ottobre incontro
per i catechesti dei cresimandi
L
unedì 9 ottobre, alle 20.30 in Seminario, sono invitati i catechisti dei ragazzi della Cresima che si
sono prenotati per gli itinerari di spiritualità promossi
dal Centro. Gli itinerari inizieranno il pomeriggio di sabato 21 ottobre in Seminario: tema “Il Signore ti invita:
“Prendi il largo!” Cresima - Viaggio vita”.
mino per arrivare al battesimo. A un anno di distanza sono arrivate altre
quattro donne, e queste erano cristiane: “Perché
non venite a celebrare da
noi?! – ci hanno detto – altri sono là ad attendervi”.
Dopo un primo tentativo
andato a vuoto perché la
strada era impraticabile, finalmente ho celebrato con
una cinquantina di persone. Non sono riuscito a celebrare con tanta “devozione” perché avevo qualcosa in testa che non mi
lasciava in pace: “Perché
questa gente mi ha cercato per celebrare la messa?
Sono straccioni, ubriaconi, poligami… che senso
ha restare con loro? E… il
mistero dell’Eucaristia?”.
Alla fine della Messa
parlando con quel ragazzo ho scoperto che da due
anni lui, unico nel villaggio a saper leggere e scrivere (ha fatto anche qualche anno di scuola supe-
Don Carlo Maccari
riore!), ha insegnato a leggere e a scrivere quasi gratuitamente ai bambini del
villaggio. “Padre, i bambini sono tanti… anche se i
genitori mi promettono,
ma non mi danno quasi
niente, come faccio ad abbandonarli?”.
Ho capito. La Messa da
due anni la stava “celebrando” lui, catecumeno,
povero in canna e… spesso ubriaco.
Don Carlo
Sarh - Ciad
e
L’AZiON
Chiesa
La
tradizione
Come trasmettere oggi
fede e valori
C
ontinua il nostro
percorso di avvicinamento al
Convegno ecclesiale di Verona (16-20 ottobre). Questa settimana ci soffermiamo, con l’insegnante mosnighese Lina De Conti, sul
quarto ambito del convegno: la tradizione.
C
ome trasmettere la
fede e i valori etici
e civili oggi? Nella mia esperienza osser vo che
lungo questa via la testimonianza avviene, oserei
dire, per osmosi: nella
condivisione della vita con
le persone che sono al
proprio fianco la testimonianza avviene naturalmente. Penso alle “domande” degli alunni, formulate nei mille modi in
cui un preadolescente le
I vescovi del Triveneto invitano tutti i cristiani delle loro chiese
a guardare con molta
attenzione e a prepararsi adeguatamente al
prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Verona. È un evento che
deve incidere nella vita
delle chiese locali e delle singole parrocchie.
In particolare deve stimolare l’impegno di testimoniare la speranza
cristiana della quale il
mondo odierno sente
grande bisogno. Poi i
vescovi continuano:
«Condizione essenziale per ritrovare limpidità e
coraggio nell’impegno
della testimonianza e della missione è l’incontro
con il Signore Risorto,
presente e attivo nella vita della Chiesa, ma capace, con la forza del suo Spirito, di creare segni di novità nella vita delle persone e nella storia degli uomini. L’incontro con Colui
che è il Vivente e l’autore
della vita è veramente in
grado di trasformare l’esistenza dei credenti e di
rinnovare il volto delle comunità cristiane. Per questo al centro della vita e
dell’azione pastorale delle
comunità devono restare
i segni e le esperienze che
alimentano continuamente il rapporto con il Signore: il religioso ascolto
della Parola di Dio, la celebrazione nella fede dei
segni sacramentali, l’esperienza della preghiera
sa porre: dal perché mi assento per un ritiro e quindi cos’è in realtà un ritiro,
alla richiesta di conoscere
il mio giudizio su alcuni
fatti, alla condivisione delle loro problematiche e
dei loro dubbi esistenziali, morali, civili e religiosi,
particolarmente pressanti nell’animo dei ragazzi
che si aprono alla vita. Ormai sanno che nessuna
delle loro domande sarà
censurata e nessuna delle
mie risposte sarà formale.
Quello che cerco di evitare (perché lo ritengo
un atteggiamento molto
scorretto) è il pormi come
qualcuno che ha qualcosa
da insegnare agli altri.
Cerco di pormi per ciò che
sono: una persona credente, che vive insieme agli altri la propria fede,
non solo nell’ambiente ecclesiale, ma anche in ambienti che non sempre
condividono la fede.
Nella scuola entro da
cristiana, senza minimamente celare la mia identità, senza infingimenti,
senza evitare di dire il mio
pensiero perché è cristiano: io accetto chi la pensa
diversamente da me, non
perché io sia buona, ma
perché è un suo diritto: allo stesso modo gli altri sono tenuti ad accettare la
mia identità.
Calandomi nel discorso di fede, quella fede che
fonda profondamente il
mio essere e riprendendo
la domanda: come trasmettere la fede oggi? In
famiglia, con gli amici, al
lavoro con colleghi o alunni, nelle realtà più o
meno scristianizzate e
contraddittorie, in cui il
contatto è quotidiano e
costante, si dà ciò che si è.
Direi allora che si trasmette la fede innanzitutto vivendola profondamente come esperienza
salvifica per se stessi, inebriandosi della Benedizione del Padre in Gesù,
immergendosi nella bellezza di un Dio che è Amore. Ecco io dico: sentirei di aver testimoniato
Gesù se le persone che lavorano al mio fianco mi
potessero percepire come
una benedizione, come uno iota, un minuscolo Segno della Buona Novella
che il Buon Dio in Gesù è
venuto ad annunciare. A
volte quando parlo con le
persone a me più vicine
dico, quando mi chiedono
qualcosa circa il mio essere cristiana: “Paradossalmente devo dire che
non lo so nemmeno io se
Domenica 8 ottobre 2006
sono cristiana, ci sarà un
giudizio finale e solo in
quel giorno mi sarà rivelato da Gesù chi sono, se
sono davvero cristiana,
cioè se il mio Maestro mi
reputa conforme a Lui.
L’unica cosa che so è che
Gesù è il Cristo, e Lui io
seguo, come sono capace
e per quel che sono, ma
senza infingimenti”. Gesù
d’altronde ci ha già detto
che quel giorno ci saranno grandi sorprese: che
non chi ha profetato, non
chi ha cacciato i demoni,
non chi ha guarito malattie e operato miracoli (pur
importantissimi e sempre
operati da Gesù e dai
suoi), ma chi si è immerso nella propria umanità
(con le sue contraddizioni, fragilità e risorse) da
cui naturalmente scaturisce l’amore al prossimo,
da ricevere e donare come ineludibile necessità di
vita, ecco solo costoro gli
sono conformi. Questa è
la via che ho scelto di percorrere, la via della piena
attuazione della propria umanità, quella via che Gesù, Via Verità e Vita è venuto a rivelare a tutti noi,
evitando spiritualismi disincarnati, lontanissimi
dalla sconcertante concretezza di quell’unico Dio
incarnato che la storia conosca.
Lina De Conti
L’INVITO DEI VESCOVI DEL TRIVENETO PER VERONA
Partecipazione
appassionata
perseverante, la maturazione di relazioni fraterne
e solidali, l’esercizio della
gratuità dell’amore verso
ogni uomo e soprattutto
verso i più poveri, di qualsiasi nazionalità, con i quali Cristo si è fatto solidale.
Queste realtà plasmano
lentamente l’esistenza del
credente e la figura della
comunità cristiana ad immagine del loro Signore
perché esse siano segno
trasparente della sua presenza per l’umanità di oggi.
Per essere luce e sale del
mondo
A contatto con Cristo
“luce del mondo”, i cristiani sono in grado di riscoprire la loro natura e il
loro compito di essere, a
loro volta, luce e sale della terra, città posta sul
monte alla quale gli uomini possono guardare con
speranza (Cf. Mt 5, 13-16).
Non hanno senso un’esperienza cristiana vissuta
come fatto privato e comunità cristiane ripiegate
su se stesse in atteggiamenti difensivi o consolatori: sarebbero sale non
più in grado di dar sapore
alla vita degli uomini e
quindi inutili. Occorrerà
pertanto che le comunità
cristiane formino cristiani
che ritrovino il coraggio
dell’incontro e del confronto, che siano in grado
di accompagnare le complesse vicende umane del
nostro tempo con la luce
del Vangelo attualizzato e
vissuto in forme incisive e
significative. Uno dei compiti fondamentali del Convegno ecclesiale sarà quello di ridisegnare la figura
di credenti che nell’esistenza quotidiana e nel
tessuto sociale sappiano
manifestare il “di più” di
libertà e di vita che una fede vissuta può offrire alle
persone e alla comunità
degli uomini. Si tratterà di
configurare, per il nostro
tempo, il volto dell’uomo
delle beatitudini evangeliche che, nell’accoglienza
del Regno, scopre una vita autenticamente felice, e
perciò è in grado di aprire
prospettive di speranza
per i bisogni e le attese ma
anche per le contraddizioni e le fragilità che segnano il nostro attuale contesto sociale e culturale. Suscitare, perciò, forme di una santità feriale, dove la
fede si saldi al vissuto e agli impegni quotidiani, è
la condizione fondamen-
tale perché le nostre comunità possano essere luce e sorgente di speranza
per gli uomini d’oggi.
Testimoni della speranza
che è in noi
Occorre però che i credenti e le comunità cristiane prendano coscienza che sono chiamati a testimoniare la loro speranza dentro un mondo complesso,
segnato
da
profonde trasformazioni
culturali. Saper rispondere, con dolcezza, rispetto
e buona coscienza, a
chiunque chiede ragione
della speranza che è in loro (Cf. 1Pt 3, 15s.) è divenuto un compito più impegnativo che in altri tempi. Il pluralismo culturale
e religioso, il diverso approccio ai problemi dell’etica, la sfida della scienza
e dell’economia, l’indebolimento della verità e del
senso dell’esistenza, l’importanza e la fragilità dei
legami affettivi sono tra i
segnali più evidenti di un
mondo che cambia. I cristiani, chiamati a vivere e
a testimoniare la speranza dentro questo contesto
differenziato e problematico, devono essere culturalmente attrezzati, edu-
cati al dialogo autentico,
formati al discernimento
su ciò che è vero e giusto.
Il Convegno ecclesiale
sarà la palestra nella quale cominciare ad esercitarsi in questi atteggiamenti. Esso ha scelto per
l’esercizio del discernimento comunitario alcuni
ambiti significativi per la
vita personale, familiare e
sociale, sui quali sembrano farsi maggiormente
sentire le trasformazioni
culturali in atto: la vita affettiva, il lavoro e la festa,
la fragilità dell’esistenza umana, la trasmissione della cultura e dei valori, la
cittadinanza come senso
di appartenenza civile e
sociale. Dal discernimento su queste realtà potranno scaturire indicazioni sia sulle modalità
che sugli orientamenti
con cui questo lavoro impegnativo potrà continuare, in diverse forme, nelle
nostre Chiese locali. Fin
da ora però si profila per
le comunità cristiane il
compito di coniugare il
senso della testimonianza
e della missionarietà con
uno sforzo culturale che educhi i cristiani alla lettura delle realtà in mutamento e li metta in grado
11
DIOCESI
Con quattro
pullman
alla messa
del Papa
I
l Santo Padre sarà presente al Convegno ecclesiale di Verona giovedì 19
ottobre e celebrerà l’eucaristia allo stadio Bentegodi
il pomeriggio alle 16. La nostra diocesi sta organizzando quattro autobus. L’accesso allo stadio è consentito solamente a coloro che
sono muniti di pass, perciò
si sconsiglia di andare a Verona per proprio conto.
I 4 autobus sono così distribuiti:
1. Per il Quartier del Piave, la Vallata, Vittorio Veneto, Zumellese. Responsabile don Claudio Carniel parroco di Miane.
2. Per Sacile, Pedemontana, Pontebbana.
Responsabile monsignor
Graziano De Nardo parroco
di Sacile.
3. Per Conegliano, La
Colonna.
Responsabile
monsignor Fausto Scapin
parroco di Parè di Conegliano.
4. Per Oderzo, Motta,
Torre di Mosto. Responsabile don Giuseppe Querin,
parroco di Cessalto.
di dialogare e confrontarsi apertamente con culture e visioni della vita anche molto diverse, presenti tra noi. Solo in questo confronto, infatti, i credenti potranno rendere
pienamente ragione della
speranza che è in loro e
potranno far crescere la
domanda di speranza nascosta nel cuore degli uomini del nostro tempo.
Augurio e auspicio
Auspichiamo di cuore
che il Convegno ecclesiale, ospitato nella nostra regione, costituisca un primo significativo segnale di
speranza per gli uomini e
le donne del nostro paese
e sia di impulso al rinnovamento delle nostre
Chiese. La nostra terra ha
alle spalle una lunga storia
di santità e di trasmissione viva della fede: possano
le nostre comunità cristiane riscoprire e formare nuove figure di vita cristiana e di testimonianza
che siano contagiose e
portatrici di speranza per
le nostre popolazioni.
Per questo vogliamo invitare tutte le comunità,
nell’immediata preparazione al Convegno, ad intensificare la loro invocazione allo Spirito Santo. Lo
Spirito della Verità, che ci
introduce alla pienezza
della Verità che è il Cristo
risorto, ci annunci anche
le cose future, rendendoci testimoni credibili di
Cristo speranza nostra e
del mondo».
I vescovi del Triveneto
12
NEL LIBRO “LA NOSTRA CHIESA”
Mons. Poletto
si racconta
A
rriva in questi
giorni nelle librerie un libro intervista a monsignor Ovidio
Poletto, vescovo di Pordenone e già nostro vicario generale. Il volume, intitolato
“La nostra chiesa”, è frutto
di un colloquio del vescovo
con il direttore del settimanale di Pordenone don Bruno Cescon. Ne pubblichiamo
un passaggio particolarmente vivido.
Il pesce d’aprile
«Ricordo che nel 2000,
in concomitanza con un
problema che non riuscivo
a risolvere nella prima decina di agosto, espressi al
vescovo monsignor Magarotto il desiderio che si trovasse un nuovo vicario generale. Mi rispose: longa tibi restat via. Credo che già
sapesse qualcosa. Mentre
a Pordenone si faceva il “toto vescovi”, nei quotidiani
locali uscì una terna di nomi, tra i quali anche il mio.
Ma a Vittorio Veneto non
giungevano i quotidiani della provincia di Pordenone.
I confratelli di Sacile si incaricarono di inviarmi una
fotocopia degli articoli. Dato il giorno in cui l’articolo
fu pubblicato, il primo d’aprile, considerai le illazioni
un autentico “pesce d’aprile”. Non ci pensai più. In agosto andai come il solito
in montagna a Nebbiù in
Cadore, dove vi è una casa
per ferie della diocesi. Mi
distesi e riposai con lunghe
passeggiate e scalate verso
le vette delle Dolomiti».
La novità era in agguato
«Rientrai dalle ferie. Lunedì 28 agosto, mentre stavo ricevendo gente in Curia
come spesso accadeva, mi
telefonò il vescovo. Mi doveva parlare con urgenza.
“Salga” mi disse. Il vescovo
abita nel castello sopra un
colle a ridosso della città.
Chiesi di poter terminare il
lavoro mattutino. Verso
mezzogiorno salii tranquillo all’episcopio. Monsignor
Magarotto mi accolse senza tante parole. Si sedette e
mi fece sedere. Con sem-
CONVEGNO UCID A TREVISO SABATO 14
Cristiani in Cina,
clandestini in chiesa!
I
l problema della libertà religiosa è una
delle questioni fondamentali sulle quali la comunità cattolica si sta interrogando. Una questione particolarmente importante in un paese sempre più vicino alle nostre
imprese come la Cina.
In Cina, quindi, il cattolicesimo esiste ed è presente, ma chi sono i cattolici cinesi? Sono veramente liberi di professare
il loro credo? E come si
rapporta la Chiesa Patriottica con il Vaticano,
quali rapporti in realtà e-
«I
l grande paese asiatico – spiega
Mario Vizzotto (nella foto), referente Ucid per
l’internazionalizzazione
che da oltre 15 anni intrattiene rapporti di lavoro con la Cina – è diventato di grande attualità negli ultimi anni, se ne è parlato e si continua ad elencarne le potenzialità, ma
anche i possibili “danni”
che un’economia così irrefrenabile possa causare al nostro sistema produttivo. La Cina, però,
non è solo questo, esistono al suo interno fortissi-
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 8 ottobre 2006
sistono e quale
potrà essere il futuro? Ci sarà la
possibilità che il
Papa possa un
giorno scendere
da una scaletta
d’aereo e mettere
piede sul territorio cinese?
A queste e altre domande intende rispondere – o comunque avviare
una riflessione – l’importante convegno organizzato e promosso dalla sezione trevigiana dell’Ucid,
in programma a Treviso
sabato 14 ottobre, dalle
9.30 fino alle 12.30, a Casa dei Carraresi. Titolo
“La Cina lontana. Cristiani in Cina, clandestini in
chiesa”.
Ne discuteranno autorevoli relatori ed esperti.
Dopo l’introduzione dell’onorevole Dino De Poli,
mi squilibri
sociali mentre sta crescendo una
grande voglia
di “spiritualità” che il
Governo cerca di tenere
sotto controllo; i cattolici cinesi sembrano essere sor vegliati
speciali, il Vaticano e Pechino, almeno ufficialmente, non intrattengono
rapporti, anzi il Governo
cinese ha recentemente
voluto rafforzare l’indipendenza della cosiddet-
ta Associazione Patriottica
Cattolica dalla Santa Sede
nominando
alcuni vescovi senza chiedere l’opinione di Benedetto XVI. È
la prima volta che, nella
nostra provincia, un’associazione affronta questo argomento e pertanto
l’evento assume, a maggior ragione, un interesse straordinario. Sarà perciò molto importante ascoltare, da chi è quoti-
plicità, in silenzio, estrasse
la solita cartellina. Esordì:
“C’è qui una lettera”. Pensavo ad una lettera anonima. Apre e legge senza batter ciglio e aggiungere una
sola parola: “Si comunica a
vostra eccellenza che il Santo Padre ha nominato vescovo di Concordia-Pordenone, monsignor Ovidio
Poletto, vicario generale
della diocesi di Vittorio Veneto. Si attende quanto prima risposta”. Neppure mi
consegnò la lettera, né me
la diede in mano, visto che
era indirizzata a lui. La ripose nella stessa cartellina.
Aggiunse: “Vai, non devi dir
niente a nessuno. Non stare a pensarci su”».
Come reagì?
«La mia sorpresa era totale. Non riuscii a balbettare che qualche parola. Accortosene, monsignor Magarotto concluse con un invito: “Beh vieni anche a
pranzare”. Fu l’unica volta
che durante il pranzo monsignor Magarotto si trasformò in persona loquace
come non mai, con il segretario e con le suore. Alla fine mi lasciò ventiquattro ore di tempo per decidere».
Che cosa fece lei, a questo punto?
«Il giorno dopo ritornai
da lui con una lettera, che
conservo, scritta a mano.
presidente di Fondazione
Cassamarca e membro
del Consiglio di Presidenza dell’Ucid, interverrà padre Gianni Criveller, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) che opera ad Hong
Kong, studioso che ha
prodotto una vasta bibliografia, in particolare su Cina e Cristianesimo.
Sono inoltre previste
inter viste e approfondimenti da parte di Adriano
Madaro, sinologo, monsignor Lucio Bonomo, direttore della Vita del Popolo, don Giampiero Moret, direttore de L’Azione,
e Ulderico Bernardi, sociologo.
Concluderà i lavori il
vescovo di Treviso, monsignor Andrea Bruno
Mazzocato, cui seguirà il
saluto del presidente della sezione trevigiana dell’Ucid, Aldo Tognana.
Pregavo il Santo Padre di
trovare altri e aggiungevo
le mie difficoltà. Il vescovo
prese la matita, tagliò la seconda parte della lettera e
mi disse: finisci così. Mi
consegnò un foglietto con
la formula dell’accettazione».
E lei accettò le modifiche, che significavano una
piena accettazione dell’episcopato.
«Esattamente. Certamente la lettera precedente era diversa. Poi il Vescovo continuò: “Mettiti in ginocchio, diciamo una preghiera insieme”. E si inginocchiò egli stesso. Pregammo il Padre Nostro e
mi diede la benedizione.
Aggiunse, quasi a confortarmi: “Quando il mio vescovo di Padova, monsignor Girolamo Bortignon,
mi nominò vicario generale mi disse semplicemente:
‘Ti ho fatto vicario generale; inginocchiati’; e mi benedisse”. Questo ero lo stile. Qui emerge il grande tema dell’obbedienza. L’argomento esplicito di Margarotto è stato: “Non si può
disobbedire al Papa. Tu hai
promesso obbedienza? Sì.
Allora non c’è molto da discutere”.
Per un bel po’di giorni
entrai in una sorta di tunnel
oscuro di pensieri. Volevo
ritornare a Roma per dire
D
omenica
1º ottobre,
primo giorno del mese
che la Chiesa
dedica
tradizionalmente al rosario e alle
missioni, Benedetto XVI
ha ricordato, durante
l’Angelus a Castelgandolfo, l’essenza di questa
preghiera mariana e ha
chiesto che si reciti – in
famiglia – per la pace, le
missioni e anche a sostegno del suo ministero petrino. «È come se, ogni
anno, la Madonna ci invitasse a riscoprire la bellezza di questa preghiera, così semplice e tanto
profonda – ha riconosciuto il Santo Padre alludendo alla festa della
Vergine del Rosario, il 7
ottobre prossimo –. Il ro-
di no. Furono quindici giorni di grande tensione interiore. La notizia della nomina alla fine venne data il
16 settembre del 2000».
Nel frattempo monsignor Ovidio Poletto è chiamato ad alcuni adempimenti a Roma. Anzitutto incontra il nunzio apostolico
presso lo Stato italiano, oggi cardinale, monsignor
Andrea Cordero Lanza di
Montezemolo. Interessante l’indirizzo proveniente da
Roma.
«Il nunzio mi pose dei
problemi tutto sommato
non pressanti. Era preoccupato di semplificare il nome della diocesi, togliendo
Concordia e lasciando soltanto Pordenone. Altra questione che lo interessava era la modifica dei confini
della diocesi. Mi invitò a costituire subito una commissione. Insomma mi pose problemi che non erano
di natura pastorale».
Tutto questo è stato
scritto nel suo mandato?
«No, no. Sono temi irrilevanti e non certo sentiti
in diocesi. Nella nomina di
papa Giovanni Paolo II in
fondo si sottolineava unicamente l’importanza dei
problemi pastorali».
Di fatto la Santa Sede
consegna la diocesi al vescovo e poi si affida alla sua
responsabilità.
sario,
preghiera contemplativa e
cristocentrica, inseparabile dalla meditazione della Sacra Scrittura, è la preghiera del cristiano che avanza nel pellegrinaggio della fede, alla sequela di Gesù, preceduto da Maria».
Il Pontefice ha invitato
«a recitare il rosario durante questo mese in famiglia» e nelle famiglie
spirituali più ampie, «nelle comunità e nelle parrocchie per le intenzioni
del Papa, per la missione
della Chiesa e per la pace
nel mondo».
Ha inoltre voluto segnalare il «grande apostolo del rosario», il suo
predecessore, «l’amato
Giovanni Paolo II».
PAPA
“In ottobre
recitiamo
il rosario
in famiglia”
LE RELIQUIE AL PAPA
VIZZOTTO
“I cattolici
cinesi sono
sorvegliati
speciali”
dianamente “dentro” la
questione della religione
in Cina, quali scenari ci
troveremo di fronte nel
prossimo futuro in quel
grande paese».
La Nostra Famiglia ha espresso al Papa il suo grazie corale per la beatificazione del fondatore Luigi Monza durante l’udienza di mercoledì 27 settembre scorso. Nella foto il momento della consegna al Papa delle reliquie
del beato da parte della responsabile generale delle Piccole Apostole della
Carità, Giancarla Ronco.
e
L’AZiON
Chiesa
MONS. LAMBIASI AI SOCI DELL’AC
Da viandanti
a pellegrini
In oltre trecento sabato
30 settembre all’incontro unitario dell’Azione cattolica
di Vittorio Veneto, con monsignor Francesco Lambiasi
assistente nazionale dell’Ac.
«S
e il viandante
non si fa pellegrino diventa uno sbandato, perché smarrisce il senso, la
direzione del suo andare»
ha ricordato il vescovo
Francesco Lambiasi, assistente nazionale dell’Ac, agli oltre trecento soci che
hanno accolto l’invito a partecipare all’Incontro unitario di sabato scorso in seminario.
E pellegrino era il buon
samaritano della parabola
evangelica che il vescovo
ha commentato con intensità. Spiegando il brano che
farà da guida all’Ac italiana
lungo tutto il nuovo anno
associativo, monsignor
Lambiasi ha ricordato come i verbi usati nella para-
bola siano tutti verbi di
coinvolgimento materiale
ed emotivo. Il samaritano,
infatti, oltre a curare il sofferente, si commuove per
l’uomo ferito incappato nei
briganti. E questa commozione è così forte da essere viscerale, quasi materna. Lo stesso verbo è usato nei vangeli per descrivere la commozione di Gesù alla vista della vedova di
Naim che veglia il figlioletto defunto e rende l’idea
dell’intensità del sentimento provato.
È questo tipo di coinvolgimento che l’uomo moderno, e l’aderente di Ac in
particolare, dovrebbe pro-
vare per il suo prossimo
sofferente. Un prossimo
che, oltre all’aiuto materiale, chiede di dare un senso
alla propria esistenza. L’uomo smarrito del terzo millennio ha sete di significato e il cristiano non può tacere di aver incontrato il Risorto.
«La tentazione della
Chiesa oggi non è più il
proselitismo e il trionfalismo, ma il sottile rischio
del relativismo, della rinuncia cioè dell’annuncio
evangelico – ha sottolineato Lambiasi – perché una
Chiesa che non si faccia annuncio del Vangelo di Cristo diventa un’ulteriore a-
AFRICA CHIAMA: BILANCIO
E FESTA PER “HARAMBEE”
tubercolosi. Con i coneglianesi Rinaldo Bonadio,
Francesco Beldì, Romina
Alessio di Africa Chiama
come leader.
Il triennio di Harambee è terminato e per Africa Chiama domenica 8
è momento di festa e di
R
icordate Harambee? “Aiutiamoci”,
significa, in una lingua
dell’Angola, paese in cui
è stato realizzato questo
progetto di cooperazione
decentrata. Finanziato
dai 95 Comuni della provincia di Treviso e finalizzato a lottare contro la
AL VIA NELLE FORANIE
Corsi per operatori liturgici
e animatori del canto
A
nche quest’anno riprende il cammino
di formazione per quanti
svolgono il ser vizio pastorale nell’ambito della
liturgia: gruppi liturgici,
lettori, animatori della liturgia, gruppi corali, direttori di coro, organisti,
eccetera. È un percorso
che prosegue ormai da diversi anni in diocesi, iniziato e incoraggiato da
monsignor Magarotto. Finora si organizzavano
due percorsi formativi autonomi: uno per i gruppi
corali, a cura dell’Ufficio
di musica sacra, e uno per
i gruppi e animatori liturgici a cura dell’Ufficio di
pastorale liturgica.
Mercoledì 27 settembre, nella riunione congiunta delle due Commissioni di musica sacra
e pastorale liturgica, si è
convenuto sulla necessità
di unificare almeno l’am-
bito della formazione per entrambi questi settori.
Siamo giunti allora a proporre un
calendario di incontri, sia per i
gruppi corali che
per i gruppi e animatori liturgici,
che coprisse tutte
le foranie: tale calendario è stato discusso e definito, tenendo conto delle esigenze avanzate dai rappresentanti delle singole foranie.
In questi giorni sta giungendo ovunque tale programma attraverso i responsabili zonali del settore e i vicari foranei. C’è
da ricordare, però, che
questo nuovo programma
è diverso da quello presente nel calendario del
Piano pastorale: quindi fa
testo il dèpliant che giungerà fra poco, non il ca-
lendario del Piano.
Il cammino di quest’anno si svilupperà (in
alcuni casi in una forania
da sola in altri casi unendo due o più foranie) nel
modo seguente:
- un primo incontro
formativo generale per
tutti: gruppi corali, gruppi e animatori liturgici,
lettori…;
- dall’incontro successivo ci si divide secondo
gli ambiti (musicale e pastorale): i gruppi corali e
genzia che propone solo
valori universali come la
pace e la fraternità».
Per questo il laico di Ac
dovrebbe chiedersi dove
sia il novanta per cento dei
suoi fratelli che non pratica e non vive la vita comunitaria delle parrocchie.
L’Ac infatti vuole rilanciare
la centralità della parrocchia senza però rinchiudersi in sacrestia. «Non si
fa il pieno al distributore
per fare solo qualche giretto attorno alla stazione
di servizio!» ha provocatoriamente ricordato il vescovo.
La missione del laico è
quella di evangelizzare il
suo prossimo comunicando la propria fede da persona a persona, incontrando l’altro là dove vive, là dove lavora. Questo richiede
che la propria fede sia costantemente nutrita nella
contemplazione, sia consolidata nella comunione
per divenire vera opera di
missione.
L’Azione cattolica italiana propone allora ai propri
aderenti il nuovo Progetto
formativo, strumento per
rendere la formazione un
cammino di continuità che
partendo dai più piccoli, accompagni i giovani e gli adulti nella testimonianza
della propria fede nel Risorto.
Angelo Buffo
bilancio. A partire dalle
10.30 con la messa nella
parrocchia di San Pio X e
a proseguire, al ristorante Melograno, la presentazione di Harambee e il
pranzo degli amici di “Africa Chiama”.
gli animatori musicali
proseguono per altri cinque incontri successivi
per approfondire il repertorio musicale liturgico; i
gruppi liturgici e gli animatori liturgici proseguiranno con altri tre incontri per approfondire il tema dell’anno “Il linguaggio simbolico della liturgia (il significato e la cura dello spazio liturgico)”.
Il cammino avrà cadenza settimanale, e si
terrà in una sede individuata in ogni forania sotto la guida degli insegnanti della Scuola diocesana di musica per la liturgia “V. Fortunato”.
Se questa proposta,
che non è nuova, troverà
sempre maggior rispondenza in tutte le comunità, non c’è dubbio che
ne avrà beneficio lo stile
delle nostre celebrazioni
e migliorerà, di conseguenza, la partecipazione
“piena, consapevole e attiva” dei fedeli alla liturgia, tanto raccomandata
dalla Riforma liturgica
conciliare.
L’Uf ficio per
la pastorale liturgica
e la musica sacra
Domenica 8 ottobre 2006
13
MOTTA: Il cardinale Piovanelli
ricorda Giorgio La Pira
U
n momento di alta riflessione su una figura politica sempre attuale. Questo sarà “Giorgio La Pira: testimone del nostro tempo”, il convegno organizzato dal Centro studi Giorgio La Pira e dalla Pastorale sociale e del lavoro che si svolgerà venerdì 6 alle 20.30 al
patronato Don Bosco di Motta.
I due relatori saranno il cardinale fiorentino Silvano
Piovanelli (nella foto) e l’ex sindaco della città del giglio
Mario Primicerio: entrambi hanno conosciuto La Pira e
hanno condiviso quel periodo di fermenti politici e sociali
a Firenze. Ospite d’onore del
convegno sarà il vescovo Giuseppe, mentre il direttore de
L’Azione don Giampiero Moret farà da moderatore.
Sabato 7, alle 17, il cardinale Piovanelli celebrerà la
messa nel Duomo di Motta.
MARENO: Assemblea autunnale
della zona scout di Vittorio
N
ei giorni 7 e 8 ottobre si terrà a Mareno di Piave
l’assemblea autunnale della zona scout di Vittorio Veneto.
L’evento, a cui sono chiamati tutti i capi della zona, inizierà con un tratto di strada a partire da Rai di San Polo o da Susegana o da Conegliano a seconda dei gruppi
di appartenenza.
Momenti centrali saranno la definizione e approvazione del programma di zona, che si ispira al progetto
di zona che quest’anno è al suo secondo anno e ha per
tema l’“attingere alle fonti” e l’elezione di alcuni membri del comitato, tra cui il nuovo responsabile di zona.
L’assemblea apre un anno importante per l’associazione scout, quello che la porterà nel 2007 a festeggiare il suo centesimo compleanno con un momento di incontro previsto a Brownsea, in Inghilterra, nel luogo del
primo raduno (Jamboree) voluto da Baden Powell, il fondatore dello scoutismo. (GdB)
CISON: Giulio Andreotti
per il libro su papa Luciani
A
ndreotti a Castelbrando per papa Luciani. Si riassume così l’evento organizzato dal Rotary Opitergino-Mottense per giovedì 12 ottobre alle 19: una nuova prestigiosa presentazione per “Lo stupore di Dio - vita di papa Luciani” la biografia del nostro vescovo che
fu pontefice scritta dal parroco di Tarzo monsignor Francesco Taffarel assieme a Nicola Scopelliti, giornalista
del Gazzettino.
Ad aprire la serata sarà Lorenzo Favero, presidente
del Rotary, organizzatore. Alle 19.15 è previsto l’intervento di monsignor Massimo
Magagnin; alle 19.30 a presentare “Lo stupore di Dio”
sarà il senatore Giulio Andreotti. Il saluto finale sarà
del direttore del Gazzettino
Roberto Papetti.
CISM: Padre Gianni Rosa
è il nuovo segretario
L
o scorso 26 settembre, i rappresentanti delle comunità religiose della diocesi hanno eletto il nuovo segretario Cism nella persona di padre Gianni Rosa
dei Padri Giuseppini di Oderzo. Sostituisce padre Francesco Polotto, dei Servi di Maria, passato ad altro incarico fuori della nostra diocesi. Compito del nuovo segretario, indicato dallo Statuto Cism, è quello di creare
occasioni di comunione tra le famiglie religiose maschili
presenti sul territorio e con la diocesi, e di collaborazione con tutte le altre forme di vita consacrata della
Chiesa di San Tiziano. Inoltre con gli altri segretari della Chiesa triveneta.
USMI: Incontro formativo a Vittorio
con don Guariento
S
abato 7 ottobre, alle 14.30, dalle suore di Maria
Bambina in Vittorio Veneto, ci sarà un incontro formativo tenuto da don Mario Guariento, salesiano, sul tema “Mistero pasquale: luogo e spazio della maturazione della vita spirituale”.
14
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 8 ottobre 2006
Agenda
OGGI Domenica
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 8 ottobre: Celebra Messa e Cresime a
Vallonto (ore 9), San Polo di Piave (ore 11) e
San Michele di Sacile (ore 19). All’auditorium
Toniolo di Conegliano guida l’incontro per il
Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Lunedì 9: In vescovado incontra i responsabili degli
uffici pastorali (ore 9.30).
Martedì 10: In vescovado incontra i vicari foranei
(ore 9.30).
Giovedì 12: In seminario partecipa al ritiro del presbiterio (ore 9).
Venerdì 13: A Susegana partecipa all’inaugurazione
dei lavori di restauro della chiesa parrocchiale (ore 20).
Sabato 14: In seminario presiede l’incontro del Consiglio pastorale diocesano (ore 15). Celebra Messa e Cresime ad Albina (ore 19).
Domenica 15: Celebra Messa e Cresime a Carpesica
(ore 9). Nel duomo di Oderzo guida l’incontro
per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Presiede il rito d’ingresso del nuovo parroco a San Pio X in Conegliano (ore 18).
Altre cresime: Mareno di Piave domenica 8 ottobre ore 10.30.
L’uomo non separi
ciò che Dio ha congiunto
Domenica 8 ottobre - 27ª del
tempo ordinario - anno B
Gen 2, 18-24; Sal 127; Eb
2, 9-11; Mc 10, 2-16
Ci benedica il Signore, fonte
della vita
Terza settimana del Salterio
L’
evangelista Marco che
scrive per il mondo romano, come l’evangelista Matteo che scrive per il mondo
ebraico, affronta il tema dell’unità
di coppia e della sua conseguente
fedeltà. Nel quadro del progetto di
Dio. Fedeli fino a che punto? Uniti
fino a che punto? E a chi spetta il
giudizio: ad entrambi i coniugi o al
solo maschio?
L’interrogativo posto dai farisei
a Gesù va nella direzione dei diritti del maschio, unicamente: “È lecito ad un marito ripudiare la
propria moglie?”. Gesù non esita
a smantellare i falsi diritti del maschio e ne smaschera le apparenti
ragioni: “Per la durezza del vostro cuore”. Il divorzio è provocato dunque da un cuore duro, sclerotico per usare il termine originario, incapace di amare. In altri
termini, il divorzio è causato da persone che, nelle profondità del loro
essere, sono incapaci di matrimonio, o per mancanza di elementi
fondamentali o per mancata formazione adeguata. Verrebbe da
chiedere: perché vi siete sposati?
Per rovinarvi la vita? Ma sappiamo
bene che le problematiche in proposito sono assai più complesse.
Comunque, Gesù ripropone in
termini non equivocabili il Vangelo del matrimonio che esce dalla
mente e dalle mani di Dio Creatore: “All’inizio della creazione
Dio li creò maschio e femmina… Non sono più due ma una carne sola”.
Ecco la buona notizia per l’umanità: Dio guarda con somma benevolenza alla sua opera d’arte che
è la coppia aperta alla trasmissione della vita, la famiglia, e le garantisce tutte le risorse necessarie
al raggiungimento delle sue potenzialità. La difende da possibili
insidie e aggressioni: “L’uomo
non separi ciò che Dio ha congiunto” e ne promuove lo sviluppo
con grazie del tutto speciali. Con
dei doni specializzati al raggiungimento dei fini del matrimonio: unitivo e procreativo.
Gesù non fa che riproporre il
progetto originario della famiglia,
come viene descritto nelle prime
Ascoltare
R
iprendo il mio contributo a “La Sosta”
dopo gli avvenimenti dell’estate, in cui ho dovuto
affrontare un cambiamento di vita e di lavoro,
lasciando la responsabilità
di una parrocchia per assumere il servizio di vicario del vescovo e di assistente di Ac.
Uno dei primi impegni
del nuovo servizio è stato
di confrontarmi col Piano
pastorale diocesano che
ha come tema di fondo l’ascolto. Era stato il Consiglio pastorale diocesano
ad avvertire l’opportunità,
per la nostra Chiesa, di sostare per ascoltare: ascolto all’interno delle comunità parrocchiali, ascolto
nei confronti di ogni persona, ascolto degli avvenimenti della storia; ascolto, soprattutto, di Dio
che, nella sua bontà, non
ci abbandona e continua a
parlarci.
Ho pensato di riprendere la mia collaborazione a “La Sosta” sviluppando, a piccole dosi, il tema
dell’ascolto. Mi sforzerò di
farlo nello stile del rac-
conto, col desiderio di comunicare l’esperienza dell’ascolto che avviene in me
e attorno a me, nelle persone e nelle comunità che
incontro. Per questa volta,
desidero esporre solo tre
piccole esperienze che titolo così: ascoltare dà
gioia, ascoltare fa bene, ascoltare è difficile.
Nei giorni in cui mi preparavo a lasciare la parrocchia, molte persone
della comunità mi si sono
avvicinate per confidarmi
pensieri e sentimenti. Ho
avuto la possibilità e la grazia di ascoltare i miei parrocchiani. È stata un’esperienza tonificante. Al di
là di quanto mi dicevano,
il fatto stesso di avvicinarsi per comunicarmi quanto avevano in cuore mi ha
dato una grande gioia. È
stata, per me, la conferma
che è buona la pastorale
che ha cura di sviluppare
relazioni fraterne, semplici e vere; e che è possibile il sogno di Gesù che si
chiama Regno di Dio e
che non è utopia il progetto di una Chiesa che si
sforza di essere comunio-
pagine della Genesi: “la donna carne della carne dell’uomo… l’uomo lascerà suo padre e sua
madre e si unirà a sua moglie e i
due saranno una carne sola!”: una
tale unità che nessun evento, tranne la morte, è in grado di intaccare e disintegrare. Di conseguenza
il divorzio si rivela come un fatto
che contraddice, in radice, la realtà
del matrimonio, bene inalterabile,
non negoziabile, non barattabile.
Gesù semmai accentua ed evidenzia la bontà del matrimonio, appunto che parte del suo Vangelo.
Per le famiglie e le comunità cristiane. Siamo davanti al loro Vangelo. Da tenere fisso nella mente e
nel cuore. Da rimeditare frequentemente. Da assimilare sempre. Si
tratta di una pagina che traccia le
linee programmatiche dell’essere
famiglia. E ogni comunità cristiana è chiamata e impegnata a favorire con tutti i mezzi e le iniziative,
soprattutto con la testimonianza
della vicinanza fattiva, la solidarietà
a tutte le sue famiglie. Nello stesso tempo, famiglie e comunità sono chiamate ad evangelizzare il dono della famiglia come regalo di
Dio per tutti, negli ambiti della ferialità.
+ Giuseppe Zenti
ne e famiglia. Ascoltare dà
gioia!
Durante l’estate, mi è
capitato più volte di celebrare la messa nella casa
di riposo di Villa delle Rose a Vittorio Veneto. È stata un’esperienza interiore
molto intensa. La prima
volta avevo preparato una
certa omelia che, strada
facendo, ho provveduto a
semplificare
all’essenziale. La seconda e terza volta l’omelia si
è ridotta a un
breve pensiero. Mi accorsi che non
c’era bisogno
di tante parole. Bastava la parola del Signore, pronunciata lentamente, con chiarezza. Il
vangelo, da solo, era in
grado di parlare e di incontrare in profondità le
vite vissute e sofferte degli uditori. Davanti a me
corpi debilitati e sofferenti, eppure uomini e donne
di fede anelavano all’incontro col Signore della vita. È stato un dono per me
vedere e comunicare con
questi vissuti di vita cristiana, quasi sacramento
della fedeltà di un Dio che
cammina con noi. Ascoltare fa bene!
Mi è capitato anche, in
questi giorni, di ricevere
qualche lettera, di dover
rispondere al telefono, e
di incontrarmi con qualche persona. Mica facile esercitare, in queste varie
circostanze, l’ascolto pieno di ogni persona! Mi accorgo di avvertire irritazione di fronte al parlare
insistente di
qualcuno.
Magari apro
con curiosità
una lettera o
scorro velocemente sul
video del computer una email: ma, talvolta, è difficile sostare, leggere in
profondità, cogliere il vero
problema dell’altro, al di là
del detto o non detto. Difficile, veramente, farsi
vuoto di fronte a chi desidera essere ascoltato e accolto. Ascoltare è difficile!
Ascoltare, tuttavia, è atteggiamento essenziale
per una comunità cristiana
che voglia offrire il vangelo!
Don Martino Zagonel
La vicinanza dei vescovi ai
musulmani che celebrano il Ramadan
A
gli amici musulmani residenti nel Nord-Est.
Desideriamo esprimervi la nostra vicinanza in questi giorni di Ramadan nei quali praticate il
digiuno e intensificate la preghiera come testimonianza della vostra fede, anche di fronte alla tendenza a ridurre l’esistenza ai soli aspetti materiali della
vita.
Nello stesso tempo confermiamo, sull’esempio e
l’esortazione del nostro venerato papa Benedetto XVI, l’impegno affinché un dialogo interreligioso franco e rispettoso e una cooperazione costruttiva possano svilupparsi sempre più per la dignità di ogni
persona e per la pace nel mondo.
Per queste finalità eleviamo la nostra preghiera all’Onnipotente.
I vescovi
della Conferenza episcopale triveneta
FAMIGLIE: A Conegliano percorso
formativo guidato dal Vescovo
D
omenica 8 ottobre all’auditorium Toniolo di Conegliano prima tappa del Percorso formativo familiare, guidato dal vescovo Giuseppe, per le parrocchie
cittadine e del Coneglianese. Dalle 15 alle 17.30. Servizio di animazione per i bambini. Non ci sarà la messa a
conclusione della giornata.
CATECHISTI: Un prete-artista
alla veglia diocesana di MdG
G
iovedì 12 ottobre, alle 20.30 nella chiesa di Madonna delle Grazie (MdG) in Conegliano, si tiene la Veglia di preghiera di inizio anno per i catechisti
della diocesi. Presiede il vescovo Giuseppe. Tema: “In
ascolto del Dio della vita”. Interviene don Marco Campedelli, della diocesi di Verona, che attraverso varie modalità di comunicazione, tra le quali i burattini, aiuterà a
scorgere la presenza di Dio nella vita.
SACERDOTI: Ritiro mensile
G
iovedì 12 ottobre in seminario ritiro mensile dei
presbiteri (dalle 9 alle 11.30). Predica monsignor
A. Marangon.
SACERDOTI: Ultimi giorni per
l’iscrizione agli esercizi spirituali
S
i pregano gentilmente quanti ne avessero l’intenzione, di affrettarsi nell’iscrizione al primo corso
di esercizi spirituali che si terrà a Lentiai dal 23 (pranzo) al 27 (pranzo) ottobre. Attualmente gli iscritti sono
solo 5. Se il numero rimane questo il corso verrà sospeso.
e
L’AZiON
Nostri
«Il tempo per
leggere, come il
tempo per amare, dilata
il tempo per vivere»
(Pennac).
Libri
NEL SUO ESORDIO ROMANZESCO, MENEGON
RICORDA LA FIGURA DI DON BATTISTELLA
Un prete all’antica
U
n prete, don Pietro Battistella,
di spiccata tempra caratteriale, severo e
molto colto, dalla “parlata
imperiosa”, che lega per
più di quarant’anni la sua
missione pastorale al borgo di Collalto: paese intriso di tradizioni antiche e
di una tenace cultura rurale. Eccoli i capisaldi narrativi di “Una vita a Collalto”, esordio romanzesco
del giornalista Antonio
Menegon, che rievoca con
fedeltà, in pagine ricche di
freschezza, non solo la figura sacerdotale ma anche il fascino arcaico e la
quotidianità, fitta e laboriosa, di un borgo a vocazione agricola, dal passato
glorioso quale culla residenziale, dal 1100, del casato longobardo dei Collalto.
Don Pietro
appare, fin dal
suo arrivo nella
parrocchia di
San Giorgio, come un uomo di
chiesa all’antica,
dallo stile aristocratico, capace
di vivere la sua
vocazione con una fermezza d’animo e con un cipiglio autoritario di notevole impatto. Dopo il primo apostolato a Ceggia,
nel Veneziano, nel settembre del 1952 il Signore ha
in serbo per il prete dai
modi forbiti una delle sfide
più importanti: l’approdo
in una comunità che attende con ansia una guida
spirituale e tenta, con pesanti sacrifici, di recuperare la normalità, minata
dalle lacerazioni delle
guerre e della povertà. Devoto al
culto della Madonna, dotato di
un talento innato,
fin dagli anni del
Seminario, per la
scrittura che lo
porta a trascorrere, ore e ore, chino sui fogli giallognoli della sua Olivetti Lexikon 80,
il sacerdote non perde occasione per far sentire la
sua voce nelle dispute religioso-culturali dell’epoca,
ribadendo con fervore il
ruolo irrinunciabile dell’etica cristiana in tutti i segmenti della vita civile. La
sua figura ossuta e spigolosa, dal volto scarno e pallido, che si nutre esclusivamente di cipolle e di pasti frugali, preparati con
amorevolezza dalla madre
LA VERA STORIA DELLA SCUOLA MATERNA
E DELLA CASA DI RIPOSO DI SANTA LUCIA
S
e mancava una pubblicazione analitica e
documentata sulle origini
della scuola materna e della casa di riposo di S. Lucia,
ora c’è con il libro “La Casa
Soggiorno “Divina Provvidenza” di S. Lucia di Piave Storia di una Comunità e dei
suoi Pastori”, curato da Maria Santin Nadal, stampato
per i tipi delle Grafiche Bernardi di Pieve di Soligo nel
luglio 2006.
Nei contenuti del lavoro
si presentano le vicende delle due iniziative sociali dal
loro sorgere. Il volume si apre anche con una sintesi
storica che riprende opportune notizie da studi precedenti, ormai diffusi, qualcuno dovuto anche all’impegno di ricerca di chi scrive.
Dei pastori richiamati nel
sottitolo ne vengono in definitiva nominati tre. Protagonista delle vicende risulta in primis mons. Vittorio
Morando, arciprete per oltre un cinquantennio, che
ha avviato nel 1912 la costruzione della prima sede
della scuola materna con le
benemerite e indimenticabili Suore di Maria Bambina, e nel 1937 della casa di
riposo, grazie a offerte e donazioni ad hoc di benefattori insigni del paese. Sono documentati gli interventi notevoli del parroco don Oreste Nespolo, sia in parrocchia che a S. Croce del La-
go con la casa
“Don Gino Ceccon”, fiancheggiato da Riccardo
Camerotto, presidente delle Opere Sociali dal 1977
al 1993, e da molte altre persone,
tra cui il direttore
Maurilio Canzian. Non sono stati tralasciati i contributi del nuovo arciprete don
Italo Moras e altri apporti di
volontariato illustrati a ruota libera in una serie di appendici finali. Non manca
nemmeno il riferimento al
beato Claudio e all’inaugurazione della sua statua in
bronzo.
In buona sostanza si tratta di un lavoro, reperibile in
parrocchia e librerie, che offre un ampio resoconto di aspirazioni e realizzazioni di opere come
la scuola Materna e
la casa di Riposo, dalla primitiva sede ai nuovi, moderni e funzionali edifici progettati dagli ingegneri Marcuzzo e Nardi, con annessa
casa del clero “Papa Luciani”.
Nello scorrere le pagine
del libro, con la matita in
mano (come consiglia sem-
Stella, diventa ben presto
una presenza decisiva nelle mille storie della gente
di Collalto. Che vive sospesa tra l’appartenenza
con orgoglio alle radici e
alle consuetudini contadine, descritte da Menegon
con documentazione sapiente e precisa (l’allevamento dei cavalièr, l’uccisione del porzhèl, i racconti dei filò, la polenta preparata nei dì de festa) e il
boom economico delle fabbriche Zoppas e Dal Vera
negli anni Sessanta, dopo
la riforma agraria.
Il fisico mingherlino di
don Piero cede inesorabilmente il 4 agosto del 1994.
Quell’anima coraggiosa,
che si era battuta con zelo
per mantenere unite le famiglie di Collalto, portava
con sé i volti dei tanti parrocchiani che aveva aiutato, nel corso degli anni, a
diventare uomini.
Elena Pilato
ANTONIO
MENEGON, Una vita a Collalto, Casa editrice Cooperativa Servizi Culturali Santa Lucia di Piave; pp. 139;
costo 10 euro.
pre l’archivista mons. Nilo
Faldon), ho trovato l’accenno al piccolo appartamento
che mons. Morando aveva
fatto preparare per sé e mai
usato nella sistemazione
della vecchia casa di riposo.
A questo proposito ho un ricordo personale e inedito.
Un giorno del 1960, con la
mia Bianchina (di seconda
o terza mano...) ho accompagnato mons. Morando a
visitare i bimbi dell’asilo e le
ospiti della casa di riposo.
Ad un certo punto monsignore mi portò a vedere in
che modo aveva sistemato
due stanzette con un bagno.
«È per me - mi disse - ma
quando sarò vecchio». In
quell’epoca aveva già 77 anni...
Innocente Soligon
asterà raccoglierli un libro per
insegnarci a guardarli dal vero?
Sono le teste ed i mascheroni scolpiti
che adornano la facciata di almeno ventitrè palazzi vittoriesi e che ritroviamo
nella corposa galleria di immagini di
“Testimoni silenziosi”, prima pubblicazione della neonata collana “Quaderni
dell’Università” della “Ippolito Pinto” di
Vittorio Veneto. Che a questo ignorato
museo di scultura all’aria aperta ha dedicato il corso di storia dell’ar te dell’anno accademico 2005/2006.
Gli scatti di Luciano Della Giustina
ci mostrano grandi e vicine teste che
solitamente stanno piccole sopra le nostre teste. Prima delle foto c’è la trattazione della docente dell’Università Antonella Uliana che dapprima ripercorre la storia delle “teste nei muri” da Mi-
Rapiti dalle foto
della Soligo che fu
C
i sono libri fotografici che, una
volta aperti, non riesci a
chiudere finché non sei
arrivato all’ultima pagina.
È il caso di “Soligo - Il percorso della memoria” realizzato su iniziativa della
ditta Stelbi spa per festeggiare i primi 15 anni
di attività. Il volume propone scene di vita e scorci del paese dall’inizio del
’900 fino agli anni ’40. Le
foto, messe a disposizione da alcuni privati e dalla parrocchia, offrono uno spaccato storico interessante e non solo per
chi a Soligo ci è nato. Lo
abbiamo verificato di persona dando in mano il volume a persone residenti
altrove. Le abbiamo viste
soffermarsi su alcune foto originali: la piccola Tina Dolce in carrozzina
(1905), il cantiere della
chiesa
parrocchiale
(1925), la festa del frumento (1929), i bambini
vestiti da balilla con a
fianco bambine truccate
da piccole abissine
(1930), i piccoli (tutti rasati a zero!) della materna (1930), un gruppo di
vendemmiatori con il carro di legno (1934), le tre
sorelle suore della famiglia Dorigo (1935), Villa
Brandolini prima dell’incendo nazifascista...
Naturalmente, per chi
è di Soligo, specie per i
più anziani, ogni foto è una piccola scintilla che richiama alla memoria episodi di vita, amici, parenti...
Molti scatti sono legati alla vita religiosa, segno
del peso che la parrocchia aveva nell’esistenza
quotidiana dei solighesi
nella prima metà del ’900.
Mons. Pasin, per 60 anni
arciprete di Soligo, compare praticamente dalle
prime alle ultime pagine:
lo conosciamo nel 1910
giovane curato e lo ritro-
don Mansueto Viezzer a cavallo, 1939
viamo in diversi scatti degli anni successivi al fianco sia dei parrocchiani
che di illustri prelati. Ma
incontriamo anche alcuni preti nativi del paese:
don Giovanni Stella, prima chierichetto e poi giovane cappellano; don
Mansueto Viezzer in due
pose curiose: a cavallo e
impegnato in un saggio
ginnico; mons. Fausto
Moschetta, pluridecorato della prima guerra
mondiale.
Tina Dolce in carrozzella, 1905
In appendice del libro
viene proposto un elenco
di termini dialettali della
zona solighese. A curarlo la dottoressa Debora
Simonetta.
Il libro viene venduto
a 40 euro. Il ricavato
verrà devoluto a sostegno della comunità alloggio per disabili adulti
che l’associazione Viezzer sta realizzando a Soligo.
Federico Citron
Un manuale per il giardino
botanico del Cansiglio
Le teste di pietra sparse
per Vittorio Veneto
B
PROMOSSO DA STELBI SPA
cene alla Serenissima, poi si sof ferma
su Vittorio, dove grazie a Maria Teresa
Bortoletti, Dina Gilda Bitto, Pier Giorgio
Botteon, Lorenza Peruch, Adriana Ciocca e Giovanni De
Marchi è stato completato il censimento di teste e palazzi. Poche ma chiare
note su ognuno sono offerte da Uliana.
Per insegnarci ad apprezzare queste opere d’arte. Ma anche per farci notare
come tempo e smog se le stiano mangiando.
Tommaso Bisagno
UNIVERSITÀ DEGLI ANZIANI “IPPOLITO PINTO” DI VITTORIO VENETO, Testimoni silenziosi, Dario
De Bastiani 2006; costo 16 euro.
V
eneto Agricoltura
ha realizzato una
“Guida al Giardino Botanico Alpino Giangio Lorenzoni”.
Un centinaio di pagine
abbondantemente illustrate, frutto di nove autori e dieci fotografi, con
tutto quello che c’è da sapere su questo spicchio
di Cansiglio che ne sintetizza tutta la biodiversità. Materiale di studio
per gli esperti, invito alla visita per i profani.
Per avere la guida contattare Veneto Agricoltura: 049 8293760, www.venetoagricoltura.org (TB)
DA SABATO ALLA CASTELLA
L’Amalteo torna
“alla Motta”
D
opo Pordenone e
in contemporanea a San Vito al Tagliamento, tocca a Motta di
Livenza ricordare il “suo”
Pomponio Amalteo, illustre pittore del Rinascimento. L’esposizione, intitolata “Alla Motta nel
Cinquecento. Restauri e
testimonianze per il cinquecentenario di Pomponio Amalteo” è visita- Particolare di un’opera di Pomponio Amalteo
bile da sabato 7 ottobre
al 26 novembre alla CaL’evento è accompastella. La mostra, che gnato da un volume pubverrà inaugurata sabato blicato da Antiga Edizioalle 18, insieme a pochi ni; la mostra e il catalogo
altri eventi del 2006 ha sono curati da Sergio
ottenuto l’Alto Patronato Momesso, con il coordidel presidente della Re- namento editoriale e orpubblica, quale ricono- ganizzativo di Carlo Sascimento del suo valore la.
artistico e scientifico. AlL’esposizione, struttulestita con un criterio di- rata in modo chiaro e acdattico, consente al visi- cessibile, si ar ticola in
tatore di acquisire attra- due sezioni: la prima con
verso un adeguato appa- le opere realizzate da Arato illustrativo alcune malteo per Motta; la senozioni sulle opere che conda cone alcuni pezzi
l’Amalteo ha realizzato impor tanti e poco noti
“alla Motta”, come si di- che consentono di rievoceva nel Cinquecento. care il cantiere della baL’allestimento è correda- silica della Madonna dei
to da didascalie, fotogra- Miracoli e la figura del
fie, ricostruzioni grafiche cardinale Girolamo Ae con i frutti degli ultimi leandro.
e meritori restauri.
Gianandrea Rorato
BIADENE: Libro
di Paola Fantin
G
iovedì 12 ottobre
al teatro di Villa
Correr Pisani a Biadene di Montebelluna la
gior nalista
Marina
Grasso presenterà l’ultimo libro di Paola Fantin, collaboratrice de
L’Azione e direttore responsabile di “Tg0 positivo”, “Il quaderno dei
rimedi per la casa”, pubblicato da Kellermann
Editore. Allieteranno la
serata la soprano Miriam Mel e la pianista
Renata Sacchi. L’appuntamento, ad ingresso libero, è per le 21. (GB)
CENEDA
Le Giornate
nazionali sul
mandolino e la
musica a plettro
A
Ceneda dal 7 al 15
ottobre ritornano le
“Giornate nazionali sul
mandolino e la musica a
plettro”. Inserita in un più
ampio progetto di recupero e di valorizzazione delle
tradizioni e della cultura veneta, la settima edizione
organizzata dall’associazione “Il plettro” verrà inaugurata sabato alle 17
nella sala del collegio San
Giuseppe con un concerto
dell’orchestra “La Mandolinistica” di Rijeka, cui seguiranno la lettura di poesie e prose e l’esecuzione
di brani musicali con Tiziano Palladino al mandolino e Fabrizio Baranello alla chitarra. Sempre sabato
alle 20.30 nell’aula magna
del seminario musica dall’Iran con Hossein Mohammadzadeh e Darioush Madani, il liuto rinascimentale di Giulio Chiandetti, le
musiche della tradizione
ebraica con Avi Avital e il
duo Palladino-Baranello.
Domenica 8 al collegio San
Giuseppe si terrà la manifestazione “Ragazzi con
chitarra e mandolino”, con
le scuole musicali di Udine, Trieste, Breganze, Ferrara e Vittorio Veneto.
A SUSEGANA: Convegno
regionale del Fondo per l’ambiente
N
el Castello di San Salvatore dei conti Collalto a Susegana sabato 7 ottobre si terrà il
convegno regionale del Fai - Fondo per l’ambiente italiano. Partendo dalla definizione della Convenzione europea del paesaggio
secondo cui “il paesaggio designa
una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni”, a partire dalle 9.45 interveranno personalità della cultura veneta quali Anco Marzio Mutterle, Francesco Vallerani, Cesare De Michelis,
Monica Giachino, Ilaria Crotti, Patrizia Dalla Rosa, Enza Del Tedesco, Ricciarda Ricorda, Simone Tonin e
Francesco Carbognin. Sono previste visite guidate al
castello e la colazione con contributo libero a favore del
Fai. Prenotazioni: segreteria regionale Fai, tel. e fax
041-719707. (GB)
GALLERIA PEZZELLA: “Il dominio del rosso”,
mostra personale della pittrice Lisa Perini
S
i inaugura venerdì
13 ottobre alla Galleria Pezzella Arte a Treviso la mostra della trevigiana Lisa Perini “Il dominio del rosso”. L’artista
trentatrenne, diplomata
all’Istituto d’arte di Vittorio Veneto e all’Accademia
di Belle Arti di Venezia, espone uno spaccato della
sua produzione artistica,
dai dipinti ai collages, dalle sculture alle ceramiche.
L’inaugurazione avverrà alle 18 con presentazione di Eugenio Manzato. La mostra rimarrà aperta fino al 12 novembre
da martedì a domenica
dalle 10 alle 13 e dalle 16
alle 20. Previo appuntamento telefonico (0422543783 o 335-5730355) è
possibile la visita da parte
di gruppi e scolaresche.
Il Castello
di San
Salvatore
a Susegana
teatro di
un’originale
rievocazione:
la vendemmia
del 1345.
D
omenica scorsa, 1 ottobre,
vendemmia
storica a Susegana dai
conti di Collalto. La macchina del tempo ci ha ricondotti ad un giorno
d’autunno del 1345. La
vendemmia storica, o
meglio le “Vigne nel tempo”, nascono dalla collaborazione tra l’azienda
agricola Conte Collalto,
il Comitato “Antica Fiera” di Santa Lucia di Piave e Slow Food Veneto.
«L’evento intende essere l’espressione delle
molteplici vocazioni di
questo territorio - ha
commentato Lodovico
Giustiniani, amministratore delegato dell’azienda Conte Collalto - innanzitutto per la produzione di prodotti di qualità, in primis il Prosecco
doc di Conegliano e Valdobbiadene, poi per la
capacità di valorizzare la
nostra storia da parte del
Comitato Antica Fiera di
Santa Lucia di Piave ed,
infine, per la passione
nell’aggregare e divulgare, intorno ad un movimento come Slow
Food, conoscenza e cultura del gusto».
Vendemmia medievale, pigiatura dell’uva con
i piedi, festa di fine vendemmia e mercato di
quegli anni così lontani
sono ciò a cui abbiamo
assistito. La bella rievocazione ha avuto luogo
in uno degli antichi vigneti a ridosso del Castello di San Salvatore e
nel suggestivo borgo del
Castello medesimo. È
stato un bel giorno di festa così come lo sarebbe
stato in passato: gli uomini si divertivano con il
sozum (si tirano tre dadi
e vince colui che realizza il numero più alto),
mentre i più piccoli combattevano tra loro con
spade e scudi di legno, imitando le gesta dei cavalieri. Meno violente,
invece, le bambine, accontentandosi di bambole di pezza e stracci, o
delle animellas (noccioli
di frutta). Cer to è che
nell’anno 1345 alla vendemmia e tra le vigne
partecipavano tutti, in un
rito che coinvolgeva anche i più piccini, custoditi all’ombra tra i filari.
Per la messa in scena
di “Vigne nel tempo”, il
Comitato “Antica Fiera”
di Santa Lucia ha coinvolto ben 148 figuranti,
fra vendemmiatori, pigiatori, mercanti, falconieri, pastori, frati, nobili, armigeri, avventori.
«Tutti rigorosamente
preparati dagli abiti agli
atteggiamenti, grazie ad
accurati studi che ci hanno consentito di rendere
il più fedele possibile la
rievocazione e che ci
hanno mostrato come il
lavoro era quasi tutto fatto dalle braccia e dai piedi» ha spiegato Aurelio
Ceccon, presidente del
Comitato. Oggi invece la
raccolta è parzialmente
meccanizzata e la pigiatura dolce è di nuovo ottenuta per mezzo di sofisticati macchinari.
Al tramonto, infine,
entro le mura dell’imponente castello, in un borgo incantato, la millenaria festa di fine vendemmia con giocolieri, giullari, musicanti e menestrelli, mentre al mercato fer vevano rumorose,
vivaci trattative. Affollato
l’erborista, rimedio di
mille acciacchi, più sobria l’atmosfera dal ceramista e dal mercante
di canapa, ma canti e urla dalla vicina taverna.
Festa in cui si sono riempiti boccali di mosto accompagnati dai “bussolà” (dolci prodotti in
queste terre dalla notte
dei tempi). Si diceva dell’erborista af follato. All’epoca della rievocazione di “Vigne nel tempo”
la chirurgia era pressoché fatale, ma funzionava una cer ta medicina
che si avvaleva di piante
officinali, spezie, sciroppi, polveri pastiglie, orzo, avena, miele, aglio,
latte di mandorle e via elencando.
Le malattie a cui si
tentava di far fronte erano tracomi, malnutrizione, rachitismo, carie, cecità, tubercolosi, lebbra,
ascessi, cancrena, scabbia, tumori, eczemi, ulcere e parecchio altro ancora. I testi medici in uso a quel tempo erano in
par ticolare “I medicamenti di Lorch” del VII
secolo d. C., i cosiddetti
“Trattati conventuali”
dell’abate Strabo e di
santa Ildegarda di Bingen. Senza mai però trascurare quel grande medico che fu Galeno.
Mario Sanson
Domenica 8 ottobre 2006
DA SABATO IL VIA ALLA XXV EDIZIONE
F
leno di Pedro Sienna El
Húsar de la Muerte
(1925); il documentario
bellico inglese “The Battle
of the Somme” (1916) e
“Agonia sui ghiacci”
(1920).
Curiosità
La sezione “Cinema e
Italia rediviva
Il cinema muto italiano
sarà celebrato con sei nuovi restauri, fra i quali “Cabiria” di Giovanni Pastrone, proiettato sia nella versione del 1914 che in quella, sonorizzata, del 1931.
Celebrità
Eventi musicali
Il film di David W. Griffith del 1919, “True Heart
Susie”, per cui le Giornate
hanno commissionato
un’apposita partitura al
compositore Giovanni Spinelli; il lungometraggio ci-
IL LINGUAGGIO TEATRALE
a compagnia teatrale Tremilioni, il Progetto
Giovani e il Comune di Conegliano lanciano
il progetto “Il linguaggio teatrale”. Tre le iniziative
in campo. In settimana è partito il ciclo di lezioni
spettacolo di storia del teatro tenute da Pier Mario
Vescovo, docente di storia del teatro veneto all’Università di Venezia, sul tema “Tracce ritrovate: Gozzi, Goldini e il teatro veneto”. I prossimi appuntamenti, ad ingresso libero, sono per venerdì 13 e
mercoledì 25 ottobre a palazzo Sarcinelli con inizio
alle 21. Martedì 10 parte il laboratorio di regia e
composizione teatrale tenuto dalla regista Daniela
Mattiuzzi (per informazioni e iscrizioni all’Informacittà-Informagiovani telefono 0438-413319, fax
0438-413400). Inizierà l’8 novembre, infine, il laboratorio propedeutico sulle tecniche di commedia
dell’arte alla base del teatro contemporaneo e di ricerca.
ASOLO Si inaugura sabato 7, alle
17.30 alla galleria
Vardanega, la mostra di dipinti e ceramiche d’arte “La terra,
il fuoco, l’acqua” di Valeria Brescancin. Orario (fino al 22 ottobre): giovedì e venerdì 15.30-19, sabato e domenica 10-19.
VITTORIO VENETO Fino al 15 ottobre a palazzo Piazzoni è aperta la mostra di Bruna Pizzarotti. Orario: mercoledì-domenica 15.30-19, sabato-domenica 10-12.30 e 15.3019.
REFRONTOLO Fino al 15 ottobre al Molinetto della Croda è aperta la mostra personale di Vittorio Marchi “Impressioni trevigiane e dintorni”. Orario: sabato 14.30-19, domenica 10-12 e 14.30-19. Altri giorni su prenotazione telefonando allo 0438-978199.
CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a palazzo Sarcinelli è
disneyane, esempio di perfetta fusione tra immagini
e musica.
Eventi collaterali
Nell’ex chiesa di San
Gregorio “Film Fair”, la
fiera del libro e del collezionismo cinematografico,
presso la quale tutte le sere alle 18 sarà possibile incontrare autori ed editori;
la Scuola di musica e immagini, che propone lezioni quotidiane di accompagnamento musicale dei film muti; due mostre straordinarie: sul cinema muto torinese e su
Charlie Chaplin nella sala
degli affreschi di palazzo
Flangini Biglia.
Orari e biglietti
Lon Chaney, Rodolfo
Valentino, ricordato attraverso la ricostruzione del
suo perduto lungometraggio “The young Rajah”, e,
nei cento anni dalla nascita, Louise Brooks.
MOSTRE
PER EFREM CASAGRANDE
il
Le Giornate del muto doppio Presentato
incantano Sacile S cd “Cantari”
esteggiano 25 anni
le Giornate del cinema muto, al teatro Zancanaro e al cinema Ruffo
di Sacile da sabato 7 al 14
ottobre. Evidenziamo alcune “chicche” del celebrato Festival internazionale, rimandando al sito
per la conoscenza del programma
completo
(www.cinetecadelfriuli.org
/gcm).
L
17
Rodolfo Valentino in “The young Rajah”
magia” offre la rara opportunità di vedere sullo
schermo il più grande mago del XX secolo, Harry
Houdini. Si potranno, inoltre, ammirare opere
dei pionieri americani del
cinema d’animazione e anche le Silly Symphonies
DESIGN:
Premio Oderzo
S
abato 7, alle 10.30 a
palazzo Foscolo, è
in programma la premiazione dei vincitori e l’inaugurazione della mostra “Premio Oderzo - Azienda design”. La mostra, patrocinata dallo
Iuav di Venezia, l’Associazione italiana per il disegno industriale e le Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino
Alto Adige, è aperta fino
al 7 novembre. Orario:
mercoledì-sabato 9-12 e
15.30-18.30, domenica
15.30-18.30.
aperta la mostra
“Elegantia” di Lino Dinetto. Orario: 10-12 e
15.30-19.30 sabato e domenica, 15.30-19.30 i feriali, chiusa il lunedì. Ingresso: 5 euro intero, 3 ridotti.
CONEGLIANO Fino al 22 ottobre a Casa Cima è aperta la mostra “Autoritratto d’artista e il suo mondo” del club
culturale Perinciso. Orario: feriali 15.30-19, sabato e festivi
10.30-12.30 e 15.30-19.
VITTORIO VENETO Fino al 26 ottobre alla galleria La
Torre è aperta la personale di Mirella Brugnerotto. Orario:
mercoledì-sabato 16.30-19, domenica su appuntamento (telefono 0438-554704).
PIEVE DI SOLIGO Fino al 29 ottobre alla galleria d’arte Oltre è aperta la mostra personale di Lucio Ranucci. Orario: martedì-sabato 10-12 e 16-19.30, domenica 16-19.30.
Le proiezioni sacilesi a
partire da domenica 8 si
articoleranno in otto fasce
orarie distribuite fra le 9.30
e la mezzanotte. Il costo
dell’ingresso alle proiezioni diurne è di 5 euro, agli
eventi serali di 8, agli eventi speciali di apertura e
chiusura del festival 15.
L’entrata è libera all’evento preinaugurale di venerdì 6 al teatro Verdi di
Pordenone.
Maria Pia Arpioni
i intitola “Cantari”
(con evidente riferimento ai narratori-cantori
che dal Tre-Quattrocento
offrivano alle piazze avventure, fiabe e miti religiosi)
l’elegante cofanetto contenente belle e suggestive immagini di via Manin e di
piazza Flaminio e due cd
presentati lo scorso 28 settembre. Si tratta di un’antologia di canto popolare,
nel primo cd, “espressione
d’arte – scrive Fabio Girardello, assessore alla Cultura di Vittorio Veneto –, come nessun’altra, che riesce
a rendere con immediatezza l’aria di un’epoca e, insieme, lo spirito di una gente”. La raccolta, formata da
melodie popolari appartenenti alla tradizione della
nostra regione, nell’interpretazione di vari cori maschili, femminili e misti in
rappresentanza delle sette
province del Veneto, mette
in evidenza diversi filoni. Si
passa dal tema dell’amore –
l’agrodolce amoroso, l’amore romantico e contrastato, l’amore-odio coniugale – a quello del lavoro e
dell’emigrazione e a quello, irrinunciabile, della
Grande Guerra. La religiosità è presente solo con due
brani, ma di tale finezza di
scrittura e di interpretazione da giustificare da soli tutto il primo disco. Il secondo, che contiene le esecuzioni dei cori vincitori del
Concorso nazionale corale
“Trofei Città di Vittorio Veneto” dal 2003 al 2005, offre
vari brani, forse troppo eterogenei, ma tutti ben eseguiti che possono dilettare l’ascolto, aiutare i maestri per rinnovare il repertorio e stimolare i cantori
per esecuzioni migliori. Tale prodotto artistico è stato
presentato con il concerto
“Per Efrem”. Sono passati,
infatti, 15 anni dalla morte
di Efrem Casagrande, l’illustre maestro che ha fatto
sì che Vittorio Veneto diventasse un punto di riferimento della coralità italiana. Sua, infatti, è stata l’idea
di dar vita al Concorso corale – da lui diretto fino alla morte – che pian piano si
è sviluppato fino a coprire
con il progetto “Coralità veneta nei secoli” tutto l’arco
dell’anno. Nel suo ricordo,
quindi, i tre cori vittoriesi
coro Col di Lana, Coro Ana
e Corale femminile vittoriese si sono esibiti presentando un’antologia di
melodie della tradizione veneta.
Camillo De Biasi
PABLO PICASSO AL BROLO DI MOGLIANO
U
n autunno targato Pablo Picasso
al Centro d’arte
Brolo di Mogliano Veneto. Il padre del cubismo
pittorico nella
mostra moglianese ci sorprende ancora una
volta, rivelandoci doti grafiche sorprendenti e sconosciute ai più. Ottanta le
opere in visione tra litografie, disegni, manifesti e
rari documenti d’archivio,
curati e selezionati da Ca-
simiro Di Crescenzo, per testimoniare la rigorosa ricerca formale, carica di
tradizione classica, del Picasso disegnatore, teso
ad una figurazione dai canoni antichi. Un’attività
grafica copiosa e incessante, condotta tra gli anni Quaranta e Cinquanta, in cui il
maestro di Malaga sa esprimere, con impareggiabile padronanza, tutto il suo
fervore politico antifascista,
l’impegno libertario e per
la pace, il rinnovato amore per la figura femminile e l’appartenenza tematica ai miti e alle figure di
una cultura arcaica e primitiva. “Pablo Picasso - Il
tempo della pace”, fino al
10 dicembre, al Centro
d’arte e di cultura Brolo,
Mogliano Veneto; orari:
tutti i giorni dalle 10 alle
19; informazioni telefono
041-5905151, fax 0415905154; costo del biglietto 5 euro; sito web
www.brolo.org.
Elena Pilato
e
L’AZiON
C
inema &
T eatro
HA UN NUOVO SITO WEB IL CONVENTO
DI SAN FRANCESCO A VITTORIO VENETO
I frati nella rete
Teatro
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 6
alle 21, sabato 7 alle 15, 18.15 e
21.30 e domenica 8 alle 14.30,
17.45 e 21 il cinema teatro Careni proietta il film di Gore Verbinski “Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma”, interpretato da Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightley. Ingresso 5 euro, ridotto 3.
MUSICA: Dai “Santi Sailor”
alla Sicilia dei “Marta sui tubi”
T
utte le proposte cameriere in costume e
musicali del week- pietanze dell’epoca.
end.
Allo Zion Rock Club
di Conegliano concerto tributo ai Nine Inch Nails
Venerdì 6
(musica industrial) con
Al Bar Duomo di Vit- The Spiral.
Al Bar Roma di Conetorio Veneto alle 21 si esibirà il navigato trio dei gliano Dj set di Dj Sectral
Santi Bailor (nella foto), fino alle 24.
composto dal quarantenne Claudio Zulian, ex muSabato 7
sicista della band di Tolo
Marton, alla voce e orgaAllo Zion Rock Club,
no Hammond, il quaranta- concerto dei siciliani Marsettenne Gabriele Collin ta sui tubi, gruppo pop
alla chitarra e il cinquan- rock d’autore di recente
tenne Roberto Buttignol formazione ma già piuttoalla batteria.
sto affermato a livello di
A Carpesica alle 21 se- musica indipendente.
rata per giovani con la
Fantasy Disco Tour, nelAndrea Pizzinat
l’ambito della Festa
Rustica. Organizza
l’associazione San
Daniele. Si replica la
sera successiva alle
20 con la Festa medievale, serata con
to a chi entra nel nuovo sito del Convento di San
Francesco. Basta digitare
www.frativittorioveneto.it
per entrare letteralmente
nel chiostro o nella chiesa
di San Francesco, o ancora
per ammirare le opere del
beato Claudio o semplicemente scrivere ai frati, capire che cosa essi fanno per
la comunità vittoriese, allargare l’orizzonte al di là
dei confini accedendo ai diversi
links
suggeriti. Con
piglio allegro
e accattivante
viene presentata a 360 gradi la realtà del
convento dei
frati minori. A
dare l’input i
400 anni di presenza dei religiosi a Vittorio Veneto. Al
benvenuto affidato ad un
fraticello che passeggia nel
chiostro fa seguito la presentazione con un’ampia
pagina di storia, dalla costruzione della struttura e
consacrazione della chiesa
avvenuta nel 1607 alle soppressioni prima napoleonica e poi italiana e all’importanza della presenza dei
frati in città. Ampio spazio
è poi dato alla chiesa e alle
sue opere così come agli edifici del convento. Giungendo all’attualità, si presenta poi la fraternità composta di cinque religiosi intenti nei vari servizi interni
ed altri rivolti all’esterno.
Tra questi la mensa dei poveri, la visita alle famiglie e
la comunione e l’unzione
degli infermi ai malati; il
CULTURA
SCELTI PER VOI da GdR
FICTION
BELLUNO Domenica 8, alle 21
nell’ambito di Oltre le Vette, verranno proiettati al teatro comunale i film “Conflict Tiger” di Sasha Snow,“Norway - Wet and Wild”
di Odegard e “Magic Mountain” di
Pat Morrow. Ingresso 5 euro, ridotto 4.
FILM
BELLUNO Sabato 7 alle 21
Marco Paolini, sulle note della
“Sonata a Kreutzer”, calca il palco del teatro comunale con testi liberamente ispirati a Tolstoj.
Lo spettacolo fa parte della X edizione di Oltre le Vette. Ingresso libero.
COLLE UMBERTO Venerdì 6
alle 21 con la proiezione di
“Freaks”, film di Todd Browning,
debutta in biblioteca la rassegna
cinematografica “Cinema deforme”,
organizzata da Foodstock Entertainment e Associazione Culturale
Radar, con il patrocinio del Comune
di Colle Umberto. Ingresso 3 euro, abbonamento 9.
NOTTE
CONEGLIANO Sabato 7, alle 16 al teatro Toniolo, è di scena la danza in occasione dell’apertura del nuovo anno accademico dell’Università degli adulti
e degli anziani. L’ingresso è libero.
Cineforum
“V
ittorio Veneto ama i suoi
frati e a nessun patto se ne vuole privare. Li ama quando li vede nella disadorna perfezione del saio; li ama quando non li vede ma sa che ci
sono, nella quiete delle celle e nel chiostro”. Sono le
parole di Francesco Franceschini a dare il benvenu-
SPORT
CONEGLIANO Sabato 7 alle 21 debutta all’auditorium Dina Orsi la rassegna di teatro brillante “Scena Ridens”, giunta alla
quarta edizione. Ad inaugurare il
cartellone c’è “008 donne. Licenza di ucciderlo” di Robert Thomas, proposto dalla compagnia
“Bretelle lasche” di Belluno. Si
tratta di un thriller-comico con
otto donne e un solo uomo sul
palcoscenico. Ingresso 8 euro, ridotto 5.
BELLUNO Giovedì 12 alle 21
è di scena al teatro comunale lo
spettacolo “Liberi in libera. La scalata libera sulle pareti del mondo”, interpretato da Simone Pedeferri, Fabio Palma e il gruppo Ragni di Lecco, nell’ambito di Oltre
le Vette. Ingresso 5 euro, ridotto 4.
VARIETA’
PORDENONE Venerdì 6 e
sabato 7 alle 21 è di scena al
Deposito Giordani lo spettacolo
“Fabrica” di Ascanio Celestini nell’ambito della rassegna “’900 civile. 5 storie per 5 giovani talenti del teatro italiano”. Ingresso 10 euro, ridotto 5 per studenti fino ai 25 anni e pensionati ultra sessantenni.
L’
uomo e il mare è il tema trattato da Alberto Angela in Ulisse
(Raitre, sabato, 21.30). Report (Raitre,
domenica, 21.30) presenta un’inchiesta
di Stefania Rimini sugli “affossatori” ovvero le aziende che ingoiano i finanziamenti pubblici e privati. Riprende la fa-
D
ue le novità: Assunta Spina, il
personaggio creato da Salvatore Di Giacomo, viene riproposto nella versione filmata da Riccardo Dilani
con Bianca Guaccero (Raiuno, domenica e lunedì, 21); la prima puntata di
La freccia nera, ambientato nel Tiro-
TV
scia quotidiana Verba volant (Raitre, da
martedì a venerdì, 9.05) che si occupa
delle parole dell’italiano. In Appuntamento con la storia Cecchi Paone presenta un documentario sulla vita sotto il
fascismo con il giornalista Giorgio Vecchiato (Retequattro, venerdì, 23.25).
lo del 1450 (Canale 5, giovedì, 21). È già
incominciata fuori programma la sesta
serie di Distretto di polizia (Canale
5, lunedì e martedì, 21), intanto i Cesaroni passano alla domenica (Canale
5, 21) e La squadra continua a indagare (Raitre, mercoledì, 21).
F
scito a metà Insomnia dal thriller di
King con Al Pacino e Robin Williams
(Retequattro, domenica, 21). Sabato per
famiglie: La carica dei 101 con Glenn
Close nei panni di Crudelia (Raidue, 21)
contro Mamma ho riperso l’aereo (Italia 1, 20.30) di Chris Columbus.
“F
(venerdì, 1.25) e Lunedì mattina del
2002 (venerdì, 3.25). Chi ama i pirati,
guardi il classico Il pirata dell’isola
verde di Robert Siodmak del 1952 (Raitre, domenica, 2.45). Lunedì va in onda la seconda puntata dello sceneggiato Jekyll di e con Giorgio Albertazzi.
A
il Trofeo Beghelli (Raitre, sabato,
15.55). La nazionale di calcio si gioca
la qualificazione ai Campionati europei contro l’Ucraina (Raiuno, sabato,
20.30) e la Georgia (Raiuno, mercoledì,
20.30), l’Under 21 è impegnata contro
la Spagna (Raitre, martedì, 20.25).
G
Mai dire reality della Gialappa’s (Italia
1, martedì, 23.40); Gene Gnocchi e Afef
tornano a premiare il peggio della tivù
in La grande notte (Raidue, giovedì,
23.30). Non facciamoci prendere dal
panico di Gianni Morandi e compagnia
fa tappa ad Arezzo (Raiuno, giovedì, 21).
ra i titoli da non perdere ci sono
la commedia leggera Shall we
dance? di Peter Chelsom con Richard
Gere, Susan Sarandon e Jennifer Lopez
(Raiuno, martedì, 21) e quella cattiva di
Mario Monicelli Parenti serpenti con
Paolo Panelli (La 7, lunedì, 21). È riu-
uori orario” di Raitre omaggia
il regista georgiano Otar Iosseliani con C’era una volta un merlo canterino del 1973 (sabato, 1.35),
Un incendio visto da lontano del
1989 (sabato, 3), Briganti del 1996 (sabato, 4.45), Addio terraferma del 1999
Torino si concludono i Campionati mondiali di scherma:
sciabola femminile a squadre (Raitre,
sabato, 17.45) e fioretto maschile a
squadre (Raidue, sabato, 18.55). Ultime
battute anche per il ciclismo con la Parigi-Tours (Raitre, domenica, 16.20) e
randi ritorni: Paperissima (Canale 5, venerdì, 21) presentata
da Gerry Scotti e Michelle Hunziker;
l’unico quiz televisivo degno del suo nome, Il migliore, condotto da Mike Bongiorno (Retequattro, martedì, 21); Le
iene show (Italia 1, martedì, 21.05), e
ministero della riconciliazione e la direzione spirituale; il nuovo progetto di
accoglienza dedicato a consacrati che intendono trascorrere un periodo di riflessione e verifica. Infine
gli orari, utili per quanti desiderano recarsi dai frati
per un colloquio o per le
funzioni liturgiche. All’artista e beato Claudio Granzotto è stata dedicata un’intera sezione con la storia
della sua vita, le sue opere,
l’icona dell’artista Enzo
Bozzer. Per chi non sapesse dove si trova il Convento di San Francesco, inoltre, una chiara mappa fa
conoscere il percorso e indicazioni accurate portano
fino a Vittorio Veneto quanti volessero giungervi, in
auto, in aereo, o in treno.
Gerda De Nardi
PALINSESTO
I telespettatori
inascoltati sono
ostaggio delle reti e
della pubblicità
È
cominciata con le
scuse dei direttori dei
settimanali di programmi
tivù, per ora (lunedì 2 ottobre) è finita con una lettera di
Enrico Mentana e Bruno Vespa a Rai e Mediaset perché
rispettino gli orari dei programmi. A voi è di certo capitato di scoprire che il programma che volete vedere è
stato spostato oppure di trovare mezz’ora di una trasmissione che non vi interessa nella cassetta che avete programmato nel videoregistratore seguendo gli orari
previsti. C’è una crisi generale degli ascolti, dovuta al dilagare di reality show e all’offerta delle televisioni a pagamento, ma i contratti pubblicitari prevedono la fetta di
telespettatori che dovrebbero vederla. Se non c’è il successo previsto, il programma
viene spostato o cancellato,
altre volte si allunga la minestra, così nella fascia successiva aumenta la percentuale:
l’importante è non perdere
troppi incassi. Noi telespettatori siamo ostaggio delle
reti, di quello
che pensiamo
non sembra
importare
niente a nessuno.
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
PROFESSIONE RELIGIOSA NEI CLARETIANI
PER IL VITTORIESE MICHELE RIONDINO
La Parola e il diritto
L’
interesse per la
vita di frati e
suore e l’orgoglioso sbandierare di essere nato il 18 maggio come Wojtyla da chi lo frequentava una quindicina
di anni fa (o dai tantissimi
che lo conoscevano) venivano probabilmente considerati poco più che vezzi. Il senno di poi ci dice
invece che erano semi, per
quanto minimi, di una vocazione che gradualmente, senza “vie di Damasco”, senza stravolgere carattere o personalità, è
sbocciata.
E così sabato 7 ottobre
nella chiesa di Santa Lucia
al Gonfalone a Roma farà
la sua professione religiosa nella congregazione dei
Figli del Cuore Immacolato di Maria, in breve i claretiani, il ventottenne vittoriese Michele Riondino.
Magari qualcuno si
stupirà. O magari ripenserà col sorriso alle feste
di Carnevale vittoriesi in
cui si vestiva da vescovo e,
come dire?, non sembrava poi così tanto mascherato.
«Per l’appoggio alla mia
scelta – dice Michele – devo ringraziare mia mamma e la mia famiglia. E tre
persone in modo particolare: suor Francisca Piovesana, padre Bartolomeo
Sorge e padre Manuel Arroba Conde». Suor Francisca è stata la sua (ado-
rata) insegnante di lettere
al Collegio San Giuseppe a
Ceneda. Dopo la maturità,
Michele si è trasferito a
Milano: per studi di Giurisprudenza nell’ambito dei
quali trascorre anche un
anno a Londra. A Milano
frequenta gli ambienti culturali cattolici,
conosce padre
Sorge e attraverso lui il cardinale
Martini. Con cui
poi ha un colloquio privato il 31
luglio 2003, festa
di sant’Ignazio di
Loyola, a Gerusalemme: Michele partecipava ad uno dei molti pellegrinaggi diocesani con
don Giuseppe Querin.
«Ho espresso al cardinale
il desiderio di capire la mia
strada e mi ha risposto: vai
a Roma, e Maria non ti abbandonerà».
Eccolo dunque nell’Urbe: il 7 ottobre 2003, festa
della Madonna del Rosa-
rio. (E giusto tre anni dopo…)
A rinforzare attitudine
e competenza sviluppate
durante l’università, Michele frequenta il Master
in Scienze del Matrimonio
e della Famiglia, ad indirizzo giuridico, presso la
Pontificia Università Lateranense, Istituto Giovanni
Paolo II.
Dove conosce il terzo
pilastro della sua vocazione: padre Manuel Arroba
Conde, decano della facoltà di diritto canonico.
Claretiano.
Eccola, finalmente, la
congregazione giusta, dopo che «a Milano avevo conosciuto tante realtà, ma
nessuna mi sembrava giu-
“Per la mia
vocazione è stata
fondamentale suor
Francisca
Piovesana”
sta per me».
Giusta per coniugare la
passione per il diritto e l’amore per il Signore. Nella
quale, spiega, «perseguire
la giustizia evangelica appoggiandosi alle leggi umane. Per una giustizia interpretata con gli occhi del
Vangelo».
Un esempio? Occuparsi di famiglia con gli strumenti della “mediazione
familiare”, un sostegno alle famiglie in difficoltà che
non è solo psicologico e
che mira a «restituire la
responsabilità genitoriale
nell’esclusivo interesse
dei figli».
Il secondo anno a Roma, residente presso l’Istituto Giuridico Claretiano, dove si specializza in
diritto canonico, ed il
2005/2006 di noviziato
presso la comunità dei
Claretiani a Granada in
Spagna (con l’esperienza
forte del volontariato in
carcere) corroborano la
convinzione di Michele,
sia per l’impegno spirituale che giuridico-sociale.
Dopo la professione religiosa continuerà a studiare teologia a Roma: tra
tre anni, se tutto procede,
l’ordinazione.
Nel frattempo pone per
sé un alto traguardo: «ridare la parola a chi per
troppo tempo non l’ha espressa». Nell’ottica del
carisma claretiano di “promozione della giustizia” e
“servizio della Parola”.
«Appunto, il carisma
della Parola... non poteva
che essere quello giusto
per me!» sorride infine Michele, cosciente di essere
noto per la fluviale eloquenza. Anche in questo
non è cambiato per nulla.
Tommaso Bisagno
GIOVANI DI SS PIETRO E PAOLO:
Ritorna il musical “L’isola di Nede”
D
opo il tutto esaurito delle due serate d’esordio di
alcuni mesi fa, non può che offrire, e ben volentieri, una replica “L’isola di Nede”, il musical messo in
scena dai giovani della parrocchia di Santi Pietro e Paolo in collaborazione con il coro di Carpesica.
Due gli spettacoli: sabato 7 alle 21 e domenica 8 alle
16.30, sempre al patronato della Cattedrale. Si consiglia
la prenotazione del posto: contattare Lisa Da Re, 3491412165, [email protected].
SS. PIETRO E PAOLO:
Raccolta carta pro parrocchia
D
a sabato 7 via alla raccolta carta al patronato della parrocchia di Santi Pietro e Paolo “La Tenda”.
Il container in cui gettare la carta resterà nel cortile per
due settimane. Il ricavato della raccolta serve a sostenere le attività parrocchiali.
CENTRO ITALIANO FEMMINILE:
Marisa Bozzo nuovo presidente
D
opo aver brillantemente retto la carica di presidente del Centro italiano femminile di Vittorio
Veneto per nove anni consecutivi, Luigina Antonello Giovannini (non rieleggibile per statuto), ha passato il testimone a Marisa Bozzo, che è dunque la nuova presidente.
Giovannini resta con l’incarico di vicepresidente. Sono state elette consigliere Piera Colledan, Dina Dal Cin
e Ginetta Dartora, che ricopre anche il ruolo di tesoriera. Segretaria rimane Gabriella Melandri.
SERRAVALLE: Concerto d’organo
di Roberto Sonetto
S
econdo appuntamento della rassegna internazionale
di musica per organo di Serravalle: domenica 8 alle 16 Roberto Sonetto, docente al conservatorio di Bolzano, proporrà un
programma intitolato “Francia, Italia, Germania: tre grandi scuole a confronto”.
SANTA GIUSTINA:
Festa in parrocchia
T
VENERDÌ 6
Alle 18.30, alla biblioteca civica,
“Il vangelo di Giuda” conferenza
di Massimo Gusso. A cura
del Circolo vittoriese di ricerche
storiche.
Alle 20.45, alla biblioteca civica
“Pace, decrescite, diritti. Quali progetti per la sinistra europea”. Relatore: Paolo Cacciari, deputato di Rifondazione Comunista.
Alle 21.30 al bar Duomo per il ciclo “Venerdì con tutta un’altra musica” concerto dei Santi Bailor (nella foto)con repertorio di
rock blues.
SABATO 7
Giornate del mandolino: vedi
articolo in Omnibus.
Al Marco Polo Sporting Center “Raduno internazionale d’autunno del
cane Leonberger”.
Si inaugura alle 17 la Stanza
Creativa dello Sportello Donna, in cui le donne possano esporre
le loro creazioni o incontrarsi. Gli
incontri si svolgeranno il secondo
e il quarto giovedì del mese dalle 15 alle 18.
Per il ciclo “Gli incontri della stanza gialla”, alle 18 alla libreria Fenice incontro con Cristiano
Cavina che presenterà il suo libro “Nel paese di Tolintesac”.
Apre oggi alla galleria La Torre in
via Virgilio la personale di Mirella Brugnerotto. Aperta
fino al 26 ottobre, da mercoledì
a sabato dalle 16.30 alle 19, domenica su appuntamento chiamando 0438-554704.
Si inaugura alle 18 alla Galleria
137 in via Manin 137 la mostra
“Divina creatura - l’immagine femminile nell’arte dall’Ottocento ad
oggi” organizzata da Saviano
Bellè. Parte del ricavato sarà
empo di festa a Santa Giustina. Il programma, organizzato dal Comitato festeggiamenti legato alla parrocchia, prevede per venerdì sera la gara di briscola, sabato 7 alle 15 il pomeriggio di giochi per ragazzi,
alle 20.30 serata danzante con Frenesy. Il giorno più importante è domenica 8: alle 11 il “Giro dei 5 laghi” di ciclismo, alle 17 la messa solenne con processione, alle
20.30 Gigi Rock. Sempre aperto lo stand enogastronomico.
CARPESICA: Festa Rustica
devoluto all’onlus Abc Burlo.
DOMENICA 8
Dalle 9 alle 20 in piazza della Cattedrale mostra dell’artigianato. Organizza Insieme per
Ceneda.
In centro concerti e spettacoli per
Victor d’Autunno.
LUNEDÌ 9
Alle 15, al collegio Dante nell’ambito delle attività rivolte agli anziani del Progetto Sicurezza, l’assessore Giuseppe Maso parlerà de “Conoscere i servizi comunali a favore degli anziani per
vivere più tranquilli in un terri-
torio più sicuro perché conosciuto”.
Alle 20.30, in seminario, incontro
di catechisti e parroci che sono
interessati ad aderire all’itinerario
per cresimandi.
MERCOLEDÌ 11
A palazzo Piazzoni si può visitare
la mostra di Bruna Pizzarotti. Aperta da mercoledì a domenica dalle 16.30 alle 19, sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.30.
Farmacia di turno: Palatini, via Cavour, telefono 0438-53274.
I
l Medioevo arriva anche a Carpesica. Sarà infatti “serata medievale”, in collaborazione con l’associazione Undicigradi, quella di sabato 7 dalle 20 sotto il tendone della Festa Rustica, che prende il via venerdì 6 per
proseguire fino a domenica 15.
Domenica 8 alle 12.30 “poenta e mus” per tutti; dalle
21 esibizione della scuola di ballo Frenesy.
CENEDA: “Educarsi ad educare”
con mons. Padovese
P
rende il via venerdì 6 il ciclo di incontri di formazione per genitori educatori e animatori “Educarsi
ad educare” organizzato dall’associazione Il Sentiero con
Agesc, Volontarinsieme e Azione cattolica diocesana. Alle 20.45 al collegio San Giuseppe parlerà monsignor Luciano Padovese sul tema “Educare alla felicità - Attenzione a corpo, mente e spirito”.
22
A colloquio con l’assessore Sergio Faraon
Victoria Sport,
un altro ritardo
L’
assessore Sergio Faraon ci
riceve nel suo
ufficio.
Non in piazza del Popolo, ma al patronato di
Salsa.
Per quanto infatti sia
stato obbligato a dimettersi una volta nominato
assessore, Faraon non ha
abbandonato la società
calcistica San Michele di
cui era presidente. Tutt’altro. È lui stesso, ridacchiando, a citare Berlusconi: «Sono in conflitto di
interessi!» e Gentilini: dal
prosindaco di Treviso, al
propresidente del Salsa.
Ma è dello sport vittoriese in senso più ampio
che dobbiamo qui parlare.
Per quanto riguarda le
le intricate vicende;
com’è la situazione
per la seconda?
«Verrà realizzata dove
ora c’è il campo da calcio
dell’Ipsia. Il progetto è
pronto, ma manca il finanziamento».
Senza palestra le
nicato ufficialmente».
Ma nel consiglio comunale che verrà
prossimamente convocato, sarete in ogni
caso “costretti” a
prorogare la concessione?
«Una decisione diversa
Il Victoria Sport come appare oggi. Non ancora terminato.
manifestazioni ospitate in
città, l’assessore si dice
ben soddisfatto: la memoria non basta a sciorinarne il lungo elenco. E ancora una in più si spera di
avere nel 2008, novant’anni dalla Vittoria.
scuole sono in dif ficoltà. Il preside dell’Ipsia segnalava che
fino a metà ottobre i
suoi alunni non possono fare educazione fisica.
«Dipende dai lavori al
palazzetto, che si concludono a ottobre. In
anticipo sui tempi: erano previsti da giugno a
novembre».
E sono abbinati a
quelli per la pista di
atletica.
«La tribuna coperta
sarà pronta per Natale.
Inaugureremo la pista
di atletica domenica 15
con il trofeo Turbian».
Spese?
«Il preventivo è di 700
mila euro: circa 300 per la
pista, 400 per il palazzetto».
E quanto all’altro
punto dolente oltre
alle palestre, il Victoria Sport?
«Ho appreso dai giornali, stupendomi, che Cervellin (patron della Cerfim, l’impresa che svolge
i lavori) non è in grado di
concludere i lavori entro
la scadenza della concessione il 20 ottobre. A noi
non era mai stato comu-
Faraon: presto
un campo
di calcetto
coperto vicino
al Marco Polo
«Il Giro d’Italia: almeno un arrivo di tappa, vedremo se anche qualcosa
in più. Magari una cronometro Vittorio-Vittorio o
Vittorio-Valdobbiadene attraverso le terre del Prosecco».
Se su questo fronte
il quadro è roseo,
meno entusiastica è
la situazione delle
strutture sportive.
«Ci mancano un paio di
palestre: quella di San Giacomo e quella per le scuole superiori».
Della prima si sanno
e
L’AZiON
iese
Vittorio Veneto / Vittor
Domenica 8 ottobre 2006
si sarebbe potuta prendere 7-8 anni fa. Ormai che
la struttura è in piedi… Bisognerà invece verificare
che ne sarà delle parti che
non sono ancora state costruite, la palestra e la foresteria».
II Victoria non potrà
ospitare il torneo internazionale di judo
a febbraio 2007. Dove lo farete?
«Al palazzetto e nel tendone realizzato apposta,
come l’anno scorso».
Ma non avete paura
che Vascellari, anima
del Judo Vittorio Veneto organizzatore, si
stufi e sposti il torneo altrove?
«Ormai è l’ultimo anno
che deve pazientare».
Una delle carenze di
Vittorio è un campo
di calcetto.
«Attualmente vengono
utilizzate la palestra di via
Pontavai e il campetto del
Luzzati. Prevediamo di
realizzare un campo da
calcetto coperto da realizzare vicino ai campi di calcio in viale del Cansiglio,
in convenzione con il Marco Polo Sporting Center».
E il bocciodromo?
«Il progetto è pronto
dal 1997. Basterebbe trovare una società che si
prenda cura dell’impianto».
Altri progetti nel calderone?
«Una vasca in più riservata all’aquagym, alle
piscine Nottoli; la Silca ipotizza di realizzare un
centro federale di triathlon che avrebbe bisogno
di piscina propria; per lo
stabile ex Mafil si ipotizzava all’ultimo piano una
sala polifunzionale per judo e karate».
Calcetto e bocce, palestre e Victoria,
triathlon e piscina e
karate… questi però
sono solo progetti.
Ma al di là delle parole, quale si realizzerà prima?
«La palestra di San Giacomo!», risponde l’assessore tra il serio e il faceto.
Poi precisa: «Il campo da
calcetto, anche perché o
lo si fa subito o non lo si
fa più».
Tommaso Bisagno
“Assessore senza portafoglio”
S
ergio Faraon è l’uomo dello sport. Ma detiene
anche un altro referato, quello all’agricoltura.
Di cosa si occupa in quest’ambito?
«Facciamo qualche carta e partecipo a qualche
riunione – risponde schietto come al solito –. In realtà
il grosso delle questioni è sbrigato dall’assessorato
alle Attività produttive (di Barbara Saltini). Anche
perché non ci sono fondi: quello all’agricoltura è un
assessorato... senza portafoglio».
“Poco sui giornali? Meglio!”
S
ia o non sia vero, come si sussurra, che gli assessori vittoriesi tengono scrupolosamente
conto delle loro presenze in testo e in foto sulla stampa locale, è comunque indiscutibilmente certo che in
qualsiasi modo siano congegnate queste classifiche,
Sergio Faraon sarà sempre ultimo.
Provate a chiedere all’uomo della strada chi sono
gli assessori: nominerà Caldart e Braido, Saltini o Girardello. Forse citerà De Bertolis e Maso. E poi sicuramente si fermerà.
Come ci si sente ad essere “assessore Cenerentola”? «È una bella cosa – risponde pronto –. Perché
la gente ti riconosce e ti ringrazia per quello che fai
per la città. Non per quello che fai vedere sui giornali».
SAN GIACOMO
Palestra nel brolo?
Al Fai 14.608 “no”
M
arco Pannella,
guarda e impara.
L’instancabile raccoglitore di firme per i suoi referendum ha trovato chi
può sopravanzarlo per tenacia e anche per risultati.
Con quattordicimilaseicentootto (14.608!) firme
per la salvaguardia del brolo del monastero di San
Giacomo di Veglia al censimento “I luoghi del cuore” del Fondo per l’ambiente italiano, i promotori della campagna pro-monastero e anti-palestra hanno ottenuto un risultato
francamente straordinario. A prescindere da ogni
valutazione sulla bontà o
meno della loro causa,
hanno dimostrato di essere eccellenti raccoglitori di
firme; e hanno dimostrato
che la sensibilità alla causa del monastero è ampia
e diffusa. Quattordicimilaseicentootto persone è come dire un vittoriese su
due, anche se ovviamente
non sono solo vittoriesi i
firmatari.
Quattordicimila, e forse
ancora non è finita. Perché
queste sono solo le schede
raccolte dai promotori al
30 settembre, scadenza
del censimento, e da essi
spedite al Fai. Ad esse si
potrebbero sommare anche quelle inviate direttamente dai singoli cittadini
al Fai.
Per capire che 14 mila
sono davvero tante, tenete
conto che nel 2005 le segnalazioni giunte sono state complessivamente 92
mila, e che il “luogo del
cuore” più votato ottenne
7474 voti.
«Siamo più che soddisfatti – spiegano i promotori –. Ci aspettavamo di
arrivare a 4-5 mila firme».
E adesso?
Si attenderà lo scrutinio
completo dei risultati del
censimento. Tanto più alta sarà la posizione in classifica tra i luoghi da salvare del brolo, quanto più
forte sarà l’azione di pressione, diretta o indiretta,
che lo stesso Fondo ambiente eserciterà sul Comune per una rinuncia definitiva alla collocazione
della palestra in quel sito.
I “difensori del monastero” hanno trovato un alleato potente. E sembra
sempre più probabile che
riusciranno a costringere
la giunta Scottà a fare, in
un modo o nell’altro, marcia indietro. (TB)
ASS. FAMIGLIE RURALI
Le nostre competenze
al servizio del Benin
L’
Associazione Famiglie Rurali Sinistra Piave torna in Benin.
Sul biglietto dell’aereo c’è
scritto “solidarietà”.
Vanno e ritornano lasciando non elemosina ma
attività, costruzioni, idee,
competenze. Ora cercano
nuove vie per accrescerle:
sono partiti mercoledì 4,
ritorneranno martedì 10.
Arrivati nell’amica diocesi di Natitingou, fanno la
prima tappa all’ospedale di
Tanguieta: qui vent’anni fa
operò da volontario il dottor Andrea Portello, direttore del distretto sanitario
di Conegliano; ora ci ritorna, col figlio Marco. Si cercheranno accordi per dare sempre più concretezza al già presentato progetto di un poliambulatorio seguito dal dottor Giovannoni, incaricato dalla Afr ad occuparsi del settore
sanitario.
Nei giorni successivi
visiteranno poi l’azienda agricola Pam Pam sostenuta dall’Afr - e qui l’occhio esperto del santaluciese
Virgilio Bozzetto saprà in-
dicare cosa ancora fare -, il
forno “Betlehem” presso
il vescovado, materia per
Giuseppe Da Re, l’imprenditore dei Bibanesi sostenitore delle attività in Benin. Non trascureranno
poi quanto è stato realizzato grazie alla Caritas vittoriese, dalle scuole di
Boukombè alla casa per
bambini salvati i cui lavori
proseguono.
Il viaggio tocca anche il
Burkina Faso, ove la signora Angiola Tremonti
(sorella dell’ex ministro),
che viaggia con l’Afr, segue alcuni progetti. A guidare i magnifici dodici in
Africa sarà Romano Volpato,segretario dell’Afr e
veterano del Benin; con lui
anche l’assessore coneglianese Enzo Perin, i volontari Afr Alberto Da Col
e Angelo Cattelan di San
Vendemiano, Vittoria Bassi del’Afr del Friuli, e Filippo Tabaccanti, figlio del
direttore del distretto Ulss
di Vittorio Veneto Sandro,
che è sostenitore dei progetti della Caritas.
Tommaso Bisagno
e
L’AZiON
Vittoriese
COLLE / PROGETTO “AGGANCIAMOCI”
Disabili e ragazzi
arrampicano insieme
“A
gganciamoci”. Mai titolo è stato più
azzeccato di questo per dare il via alla fase sperimentale di un’iniziativa
che vede come protagonisti i disabili dei Ceod dell’Ulss 7, i ragazzi delle
scuole medie di Colle Umberto e una palestra di
roccia.
È un’idea nuova all’in-
terno del territorio dell’Ulss quella che prende
forma venerdì 6 ottobre a
Colle Umberto. Il Progetto arrampicata “Agganciamoci” è giunto alla fase operativa di una collaborazione nata tra il Comune
di Colle Umberto, la Polisportiva San Marco e
l’Ulss 7 con la partecipazione della Cooperativa
Fenderl.
I ragazzi che frequentano i dieci Ceod del territorio sono stati invitati ad
una mattinata in cui hanno modo di cimentarsi nell’arrampicata sportiva: insieme a loro ci sono anche
gli alunni delle classi terze
medie.
«Il progetto – spiega
l’ex sindaco Maria Barbero Scarpis, una delle promotrici – è frutto della col-
VENT’ANNI DI POLISPORTIVA SAN MARCO
È
diventata grande
la Polisportiva San
Marco di Colle Umberto:
è pronta a festeggiare il
suo ventesimo compleanno. L’associazione, nata
nel 1986 dalla passione di
un gruppo che ha creduto e crede tuttora all’importanza dello sport per
la crescita dei giovani, ha
fatto conoscere nel territorio la pallavolo e ha permesso a tante ragazze, e
ora anche ragazzi, di fare
di questa disciplina sportiva la compagna della loro crescita.
Oggi la San Marco può
contare su cinque squadre – prima divisione, under 18, due team under 16
e l’under 13 – alle quali si
unisce il gruppo del mini
volley.
Negli anni si sono succeduti alla sua guida i presidenti Giorgio Rovato,
Roberto Furlan, Sergio
Fontanive e Andrea Tomasella. Tra le atlete che
si sono fatte strada la Polisportiva vanta la presenza di Manuela Poser
che ha giocato in serie A
Una squadra della Polisportiva San Marco
e in nazionale.
Nell’album storico della realtà collumbertese
sono inseriti gli scambi
sportivi con La Balme de
Sillingy in Francia e San
Lawrenz a Malta, i paesi
gemellati con Colle, i tornei di beneficenza, l’annuale marcia non competitiva e le manifestazioni
di minivolley.
Oltre alla pallavolo
l’impegno prosegue con i
corsi di ginnastica per adulti, le escursioni in
montagna, le collaborazioni con le altre associazioni e con l’amministra-
zione comunale.
Un capitolo a parte merita l’arrampicata sportiva portata avanti nell’ambito della Polisportiva dall’Ice Climbing Rock. Colle Umberto può vantare
infatti la presenza di una
struttura all’avanguardia
che è diventata nel tempo
centro di ritrovo per climbers locali e non.
La festa per i vent’anni
dalla fondazione si terrà
domenica 8 ottobre e
coinciderà con la presentazione delle squadre per
l’inizio dei campionati.
(GDN)
SARMEDE/ RESTAURI PER ZAVREL
A
Sarmede, “Paese
delle fiabe”, ove il
21 ottobre sarà aperta la
XXIV edizione de “Le immagini della fantasia”,
sono in corso inter venti
sui tre affreschi realizzati da Stepan Zavrel che
abbelliscono il centro.
«I dipinti, uno sulla parete dell’edificio che ospita la pizzeria, l’altro
sull’edificio a lato del
ponte, sede della Pro loco, e l’altro ancora sull’edificio ai piedi del ponte
– dichiara Leo Pizzol,
presidente della Fondazione Mostra, dedicata a
Stepan Zavrel – saranno
nei prossimi giorni oggetto di restauro, divenuto necessario per il degrado subito a causa degli agenti atmosferici.
Privati e Fondazione si
sono uniti per riportare
all’antico splendore que-
L’affresco in restauro e, sullo sfondo, gli altri che manifestano qualche acciacco
ste preziose opere realizzate da Stepan Zavrel nel
1998, un anno prima della sua comparsa».
«Le opere in questione – conclude Pizzol –
rappresentano il nuovo
ponte del centro di Sarmede, noto come “Ponte
dei bambini”; “Venezia” ;
e “Il mondo dei bambini”».
Gli inter venti sono già
partiti: si auspica possano concludersi in tempo
per il taglio del nastro del
21 ottobre.
Rossella Pagotto
laborazione di enti e associazioni per contribuire alla crescita civile del nostro
territorio. È un tentativo di
utilizzare la palestra di roccia con i ragazzi dei Ceod
dell’Ulss, naturalmente avvalendosi dell’assistenza
di persone qualificate e
della disponibilità della Polisportiva San Marco. Dopo questa prima giornata
vedremo se ci sarà la possibilità di proseguire, magari con un corso».
«Viviamo tutto questo –
afferma l’assessore Antonella Maggi – con lo spirito dell’integrazione. Crediamo nella cooperazione
delle varie forme e soprattutto all’importanza della
partecipazione dei ragazzi
della scuola media. È proprio partendo dalla scuola
che si può creare integrazione. Dal punto di vista
pratico verranno predisposte due vie da percorrere, una per gli alunni delle classi terze medie, una
per i ragazzi del Ceod».
La mattinata dedicata
all’arrampicata prende il
via nella palestra comunale di Colle Umberto alle 9.
L’arrivo degli utenti del
Ceod è fissato entro le 10.
Segue la presentazione
della giornata e il saluto
delle autorità. Alle 10.20 è
previsto l’inizio dell’arrampicata sportiva.
Gerda De Nardi
Domenica 8 ottobre 2006
23
CAPPELLA MAGGIORE: Inaugurata
la sede degli Alpini
L
a cerimonia di inaugurazione della nuova sede del
gruppo Alpini di Cappella Maggiore è avvenuta
domenica 24 settembre, all’insegna della grande partecipazione. I discorsi ufficiali e il taglio del nastro al civico 9 di via Trevisani nel mondo sono stati preceduti da
un vero e proprio corteo, che ha sfilato da via Roma sino alla chiesa sulle note del Corpo bandistico locale.
(RP)
CAPPELLA: lotteria parrocchiale
D
omenica 1 ottobre sono stati estratti a Cappella
i biglietti vincenti della lotteria a favore della scuola materna e del nido parrocchiali. Ecco i primi dieci estratti e i relativi premi: 4684 (vince una vacanza a Djerba), 221 (gruppo letto), 1134 (servizio in vetro artistico), 3226 (elettroutensili), 5157 (cena a base di pesce),
2296 (cellulare), 1318 (friggitrice), 5345 (lampada), 3064
(barbecue), 1757 (set di coltelli), 5328 (stampante), 4719
(prosciutto).
CORDIGNANO: Jazz con Bacchia
A
Cordignano è prevista l’istituzione di un corso di
canto moderno e jazz con Enrica Bacchia.
Sono previste due lezioni al mese della durata di due
ore, in piccoli gruppi, di sabato alla Scuola di musica “A.
Felet” in via Monte Piana a Cordignano.
Durante il periodo di corso gli allievi avranno l’opportunità di esibirsi dal vivo sia singolarmente che in
gruppo.
Informazioni alla biblioteca di Cordignano tutti i giorni dalle 15 alle 19 (esclusi giovedì e sabato) telefono
0438-995463.
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
“MELE A MEL” DAL 6 AL 9 OTTOBRE
I pòm, coltura
riscoperta
M
el accoglie,
dal 6 al 9 ottobre, la manifestazione “Mele a Mel”.
Un appuntamento che di
anno in anno sta crescendo per interesse e per partecipazione sia di espositori che di visitatori e che
sta assumendo un ruolo
di riferimento importante
per chi produce mele e
prodotti ortofrutticoli in
generale.
“Mele a Mel” prima di
una mostra mercato è innanzitutto un consorzio di
trenta produttori zumellesi, come spiega Alessandro Gallon agronomo e
presidente del sodalizio.
«Il consorzio è nato qualche anno fa
innanzitutto
con la finalità
di recupero e
cura
delle
piante autoctone di mele
presenti nel
nostro vasto
territorio.
Possiamo stimare in ben
130 le varietà
di mele coltivate nel territorio zumellese. Le più conosciute oggi
sono quelle
classiche come il pòm della rosetta, il
pòm del rùdèn, la mela del
fèrro e la canadà, varietà
di mele che sono arrivate
a Mel dalla Francia come
dagli Usa nel corso degli
anni passati, e le varietà
moderne come la florina,
la topaz o la golden orange.
Queste ultime sono varietà, in particolare la mela
florina dal colore rosso, che si
prestano molto
bene alla coltivazione anche
di un semplice
appassionato che vuole
produrre qualche cesto di
mele nel proprio giardino.
Questa varietà di mela si
presta molto bene alla coltivazione biologica,quindi
senza l’impiego di antiparassitari o insetticidi. Quest’anno - continua Gallon la produzione è stata veramente abbondante. La
produzione totale di mele
si aggira sui 250-300 quintali. Oltre alla vendita delle mele come consorzio
produciamo il succo di
mela - e durante la manifestazione ci sarà una di-
mostrazione pratica - ottenuto da una spremitura
a freddo, non fermentato,
poi pastorizzato e imbottigliato. Abbiamo anche
miele e marmellate, e grazie a questi prodotti conser vati possiamo commercializzare durante tutto l’anno nelle fiere e in esposizioni italiane e anche
estere».
L’interesse per la coltivazione della mela a Mel
non è un fenomeno recente. Già negli anni trenta esisteva un gruppo di
frutticoltori, nato sulla
spinta data dalle “cattedre
ambulanti”, un’organizzazione statale che organizzava corsi di coltura e potatura con l’obiettivo di
diffondere tra gli agricoltori la frutticoltura nel Bellunese. L’iniziativa però a
Mel non prese piede per
la “competizione” del prato sotto l’albero da frutto.
Infatti, se da un lato alcuni agricoltori sentirono
la necessità di dedicarsi
alla frutticoltura come ulteriore risorsa, dall’altro
non si voleva sacrificare il
prato, rinunciando al fieno necessario per l’allevamento del bestiame e la
successiva produzione di
latte, burro e formaggio,
unica garanzia di reddito
alle famiglie agricole di allora.
Sergio Cugnach
MEL: AFFRESCO DI VICO CALABRO’ IN CASA DI RIPOSO
O
ra chi entra nella casa di riposo di Mel può ammirare nella parete esterna che sovrasta l’ingresso due
grandi dipinti. Sono due affreschi di sei metri quadrati ciascuno, realizzati durante il periodo estivo dal pittore Vico
Calabrò aiutato da otto allieve della scuola del restauro. L’opera è stata realizzata su proposta del presidente della casa
di riposo Angelo Dalla Costa. Nei due dipinti sono rappresentati rispettivamente strumenti di lavoro di un tempo e oggetti utilizzati in cucina. Questi dipinti, vivacemente colorati, vogliono essere uno sguardo ai tempi passati e un omaggio a tutte quelle persone che, come gli ospiti della casa di
riposo, hanno vissuto tempi in cui il lavoro dei campi era duro e faticoso. (SC)
S
ono iniziati, con il rifacimento della scalinata in pietra esterna
della chiesa e il rinnovo
del sagrato i lavori di restauro della chiesetta di
San Pietro nella frazione
di Tiago. In questi giorni
si è passati alla copertura
del tetto del campanile e
della sacrestia. «I lavori si
sono resi urgenti - spiega
il parroco di Villa di Villa
don Stefano Sitta -: l’acqua
e le intemperie avevano
marcito e reso precaria la
copertura sia del campanile che della sacrestia e
gli scalini esterni, molto
rovinati, rendevano pericoloso ai fedeli l’ingresso
alla chiesa. Il progetto di
intervento di recupero generale della chiesa era stato avviato ancora dal mio
predecessore, don Antonio Botteon. Al momento
- continua don Stefano grazie anche ad una donazione, siamo riusciti a
coprire in parte il costo di
TIAGO
In corso
il restauro
dell’antica
chiesetta
questo primo inter vento,
il più urgente, che è di
24.000 euro. Sarebbe necessario poter concludere
il restauro con altri lavori
esterni ed interni alla
struttura, ma al momento
le disponibilità finanziare
non ce lo permettono».
La piccola ma antica
chiesa di San Pietro sorge
in località Tiago, tra Villa
di Villa e il Castello di Zumelle, in posizione rialzata nei pressi dell’antica via
romana Claudia Augusta
Altinate. Le sue origini
non sono cer te, ma una
testimonianza della sua esistenza la troviamo in un
documento del 1234 e suc-
cessivamente nel 1515. Fino al 1633 era ricompresa
nella parrocchia di Lentiai
per poi passare a quella di
Villa di Villa.
La chiesa, che ha un
impianto
medioevale,
conser va un’affresco raffigurante un’Ultima Cena,
probabilmente del XV secolo. La struttura ha subito un inter vento di restauro nell’Ottocento: fu
ampliata la navata, venne
modificata la zona absidale e l’edifico sacro fu dotato della facciata che
tutt’oggi vediamo. (SC)
Domenica 8 ottobre 2006
25
MIANE: Domenica 8 la mandria
scende da Malga Mont
D
omenica 8 ottobre termina il periodo dell’alpeggio presso Malg Mont. La giornata inizia alle 7.15
con la merenda con i prodotti di malga, alle 8 ci sarà il
raduno del bestiame e la partenza dello scargar montagna, alle 11.30 è previsto l’arrivo al centro polifunzionale di Cal di Mezzo a
Miane, alle 12.30
sempre al centro
pranzo con “sapori”
di malga. Nella mattinata è previsto un
servizio di bus navetta dal centro polifunzionale a Mont.
Organizza la pro loco di Miane.
COMBAI: Animazioni e coro Monte
Cimon alla festa dei Marroni
È
festa dei Marroni a
Combai dal 7 al 29 ottobre. Questa domenica, 8 ottobre, dalle 10 in poi nella Fantastica Via animazioni per grandi
e piccoli, laboratori di pittura,
creazione di giocattoli in legno,
mercatino del giocattolo usato
a cura dei bambini. Alle 14.30
presso la chiesetta di Ronch il
coro Monte Cimon presente un
repertorio dei suoi canti. Alla
stessa ora giochi con palloncini
colorati nella Fantastica Via.
Organizza la pro loco.
TARZO: Convegno sul castagno
come risorsa economica
“I
l castagno come risorsa economica” è il titolo del
convegno promosso da pro loco e Comune di
Tarzo per venerdì 6 ottobre alle 20.30 nello stand della
pro loco. Intervengono il Consorzio tutela Marrone San
Zeno dop, il Consorzio Marrone di Combai, la Comunità
Montana, il Birrificio artigianale di Barchessa. Il convegno si tiene nell’ambito della festa della castagna di
Colmaggiore.
FOLLINA: Gli effetti della
pubblicità sulla dieta alimentare
V
enerdì 6 ottobre alle 20.30 nell’aula magna della
scuola media di Follina l’esperto di comunicazione
Gianfranco Araldi spiega come abbiamo modificato la nostra dieta sulla scorta dei messaggi pubblicitari. Organizzano l’Istituto comprensivo e il Comune di Follina.
H
anno preso il via a
Cison di Valmarino
i lavori di restauro conservativo e consolidamento
statico delle ex Cantine
Brandolini. L’opera di restauro, progettata dall’architetto Fabio Nassuato, è
stata affidata alla ditta
Mark Color spa di Castelminio di Resana. La durata dell’inter vento è stata
fissata in circa 240 giorni
lavorativi e la consegna dei
lavori è prevista per aprile
2007.
Le ex cantine sono state acquistate qualche tempo fa dalla pro loco, con usufrutto trentennale del
Comune, e saranno utilizzate come sede dell’associazione e di manifestazioni, mostre e convegni. Per
il loro recupero è a disposizione all’incirca un milione di euro di contributi
statali e regionali. Il resto,
circa 600 mila euro, è a carico della pro loco che ha
contratto un mutuo.
CISON
Cominciato
il restauro
delle ex
cantine
Il progetto di restauro si
divide sostanzialmente in
tre fasi: il consolidamento
statico, il restauro conservativo e le attività di finitura. Nella prima parte la ditta interverrà sulla struttura di copertura e sui solai
originali, e realizzerà l’impianto elettrico, quelli di illuminazione, sicurezza, antincendio, audio, l’impianto di riscaldamento e quello idricosanitario.
Il fabbricato, riprodotto
nelle sue linee originali,
viene riportato su una tavola disegnata nel XV secolo. Eretto dalla famiglia
Brandolini, venne destinato in una prima fase a scu-
deria e solo successivamente riadattato alla produzione vinicola e alla conser vazione di prodotti agricoli. Nelle informazioni
riportate nei cartigli catastali si nota la rappresentazione grafica dell’edificato in questione, inizialmente denonimanto “Il
Maso di Cison”. Nel corso
degli anni, le modifiche sostanziali sono avvenute attraverso interventi di manutenzione che non hanno
alterato la struttura originale.
28
Domenica 8 ottobre 2006
FESTEGGIATE LE SUORE DI MARIA BAMBINA
Da cento anni educano
i piccoli pievigini
Q
uanta sincera
commozione e
spontanea affettuosità ha salutato, domenica 1 ottobre, in Duomo a Pieve di Soligo, le celebrazioni conclusive del
centenario di attività della
scuola dell’infanzia “Maria
Bambina”. Note di festa
gioiosa, in una chiesa traboccante di più di 120 piccoli allievi, si sono intrecciate alle parole sentite espresse dall’arcivescovo
Beniamino Stella e da
monsignor Giuseppe Nadal durante la funzione liturgica delle 10.30, verso
l’operato delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza
Gerosa, alla guida dell’istituto infantile esattamente dal 1º ottobre 1906.
Un sodalizio spirituale e
assistenziale con la comunità pievigina, che affonda
le radici fin dagli albori del
secolo scorso, con la fondazione del complesso
Balbi Valier, che comprendeva allora, oltre all’asilo privato di via Cal
Santa, anche una scuola di
lavoro gratuita, un orfanotrofio per fanciulle, un ospedale, un ricreatorio oratoriale. Una fedeltà,
quella delle consorelle che
si rinnova ogni giorno,
scandita da uno spirito autentico di sacrificio, di carità, di sostegno e di educazione verso le generazioni più giovani e future.
Una catena di volti del passato e del presente, un filo
invisibile ma indelebile di
ricordi e di memorie dei
SENTITA FESTA PATRONALE
Fontigo si stringe
intorno a S. Libera
D
omenica 8 ottobre
la statua e le reliquie di santa Libera ritornano “a casa”. Dopo esser
state ospitate per una settimana nella chiesa parrocchiale di Fontigo, con una
solenne processione vengono riportate nell’oratorio
a lei dedicato. I tanti devoti della santa, provenienti
da Fontigo e paesi limitrofi, si ritrovano alle 14.30 per
l’inizio della processione
presieduta da don Sergio
Bortolamiol e accompagnata dalla banda di Moriago (la sera prima alle
19.30 è invece prevista la
messa solenne).
La devozione per la santa è ancor oggi diffusa e
sentita. «Un tempo – racconta Graziano Mazzero,
presidente della Pro loco e
“sacrestano” dell’oratorio –
le mamme portavano i
bambini piccoli per chiedere alla santa che li facesse camminare. Nella sacrestia abbiamo esposto
decine e decine di quadretti ex voto donati da devoti della santa. Ci sono anche alcune stampelle».
Su iniziativa di Mazzero
e di un gruppo di volontari, nato 30 anni fa come
“Gruppo giovani” e due anni fa trasformatosi in Pro
tanti pievigini che hanno
calcato le pietre di un asilo, sempre aperto all’accoglienza e al calore cristiano, hanno regalato alla
commemorazione domenicale il respiro vivo e tangibile della gratitudine.
«Senza le reverende Suore di Maria Bambina e la
loro preziosa opera educativa – commenta monsignor Nadal – la nostra comunità cristiana sarebbe
cresciuta più povera e più
sola». Toccante e ricco di
significato anche l’augurio
rivolto alla Congregazione
dall’arcivescovo Stella, pievigino di nascita, attual-
loco, l’oratorio è stato completamente ristrutturato.
«Con i soldi raccolti durante le feste patronali e alcuni generosi contributi
privati abbiamo dapprima
restaurato l’esterno e poi
l’interno. Gli interventi,
realizzati nel corso di diversi anni, hanno comportato una spesa complessiva di circa 280 milioni di
vecchie lire. Sei anni fa, terminato il restauro dell’oratorio, abbiamo cominciato
a metter mano alla chiesa
parrocchiale con il restauro delle sacrestie e la tinteggiatura interna. Il prossimo passo sarà la tinteggiatura esterna».
L’oratorio di Santa Libera, risalente al 1912, venne
miracolosamente risparmiato dalle bombe della
Grande Guerra che distrussero il resto del paese, compresa la chiesa parrocchiale.
SOLIGHETTO / AVEVA 83 ANNI
Addio caro maestro
Giannetto Fontana
U
na grande folla ha
partecipato sabato
scorso nella chiesa di Solighetto ai funerali del
compianto Giannetto Fontana, che il parroco nell’omelia ha definito un “simbolo”, un punto di riferimento costante nella vita
civile ed ecclesiale del
paese.
Con lui scompare un
personaggio illustre di Solighetto. Discendeva da
quella schiera di valenti artisti che, insieme ai Possamai, nel periodo tra le
due guerre fecero meritare a Solighetto il titolo di
“culla dell’artigianato artistico”. Era figlio di Emilio,
il celebre pittore e decoratore.
La sua fu una vita tutta
e
L’AZiON
Quartier del Piave
dedita alla cultura e all’istruzione.
Per quasi 40 anni fu
maestro elementare nelle
scuole di Solighetto e insegnante di educazione fisica al Balbi-Valier, collegio del quale fu per alcuni
anni anche segretario.
Il secondo dopoguerra
mente nunzio apostolico in
Colombia, «un augurio
mosso da profondo rispetto, affinché l’opera delle
suore, condotta negli anni
con encomiabile trasparenza di vita, di abnegazione, di bontà, possa continuare salda in futuro, regalando a ciascuno di noi
freschezza di cuore e gioventù dell’anima». In memoria di una meta così rilevante quale il centenario,
è stata scoperta nell’entrata della scuola dell’infanzia una lapide commemorativa, oltre alla consegna di una targa e di due
medaglie di riconoscimento a suor Sandra Fragiacomo, superiora provinciale della Congregazione, a suor Piera Savarè,
madre superiora nella comunità pievigina e a suor
Agnese Carraro, direttrice
dell’istituto infantile.
L’Inno alla gioia di
Beethoven, suonato dalla
Filarmonica, ha allietato,
quale degna cornice musicale, il lancio di palloncini variopinti nel cortile della scuola: un messaggio
simbolico di “100 anni d’amore”, che possa cingere
in un abbraccio ideale i
bambini di tutte le comunità.
Elena Pilato
Intorno alla Pro loco girano una trentina di volontari (su 800 residenti).
Quanto basta per mettere
in piedi ben tre iniziative: i
festeggiamenti di santa Libera, la festa di San Nicolò
(cui partecipano bambini
di tutto il Quartier del Piave) e la neonata festa di primavera. «La gente del paese – conclude Mazzero –
continua a partecipare alle
nostre iniziative e ci sostiene perché vede i risultati». (FC)
PIEVE: Grandi eventi per il 50º
dello Spiedo gigante
P
er il 50º compleanno dello Spiedo gigante la Pro
loco di Pieve di Soligo ha predisposto, per domenica 8 ottobre, un programma con i fiocchi. Si comincia
alle 9, all’auditorium della biblioteca, con il convegno “Lo
spiedo nella letteratura e nella tradizione gastronomica”:
intervengono lo storico Danilo Gasparini, il vicedirettore del “Gazzettino” Edoardo Pittalis, il governatore di
SlowFood Carlo Casti, il presidente di SlowFood Veneto
Gino Bortoletto. Alle 11, in piazza Vittorio Emanuele, è
prevista l’accensione del 50º Spiedo gigante. La degustazione dello spiedo si terrà alle 17 sempre in piazza.
In contemporanea Pieve ospita Prealpi in festa, manifestazione itinerante, a cadenza annuale, promossa dalla Comunità Montana delle Prealpi per presentare i prodotti tipici locali. Inoltre questa edizione è arricchita dalla mostra itinerante “Il bracconaggio”, a cura del Corpo
forestale dello Stato, e dallo stand della Riserva di caccia
della Val Zoldana. La mostra-mercato e le esposizioni sono aperte sabato 7 dalle 15 alle 21 e domenica 8 dalle 9
alle 21.
Per tutta la giornata di domenica l’Ail vende le castagne per sostenere il reparto di ematologia dell’ospedale
di Treviso.
Nelle sere di
venerdì 6, sabato
7 e domenica 8 ottobre nella tensostruttura presso
l’ex Cfp cena a
cura della Pro
loco e musica dal
vivo.
PIEVE: Con Lionello Puppi
riparte l’Università adulti
G
iovedì 12 ottobre, alle 15 all’auditorium “Battistella Moccia” di Pieve di Soligo, si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2006-2007
dell’Università adulti di Pieve di Soligo. La prolusione
sarà tenuta da Lionello Puppi sul tema “Ritorno a Gianbattista Cima”. Verrà anche presentato l’ottavo numero
del periodico dell’Università “Il forziere aperto”.
VIDOR: Escursione con Legambiente
D
omenica 8 ottobre escursione di Legambiente
tre i colli di Colbertaldo. Partenza alle 14 dal santuario di Madonna delle Grazie. Durata: 2 ore e 30 più
la sosta.
SERNAGLIA: Completata
una rotatoria, avanza la seconda
C
ompletata, a Fontigo, la costruzione della rotatoria all’incrocio del capitello di Sant’Antonio tra le
vie Montello, Marconi e Moriago (nella foto), a Sernaglia
è cominciata la realizzazione di una seconda rotatoria tra via Trevigiana
e via Fontigo, all’altezza
dell’azienda Bertazzon
3b. La spesa complessiva
per le due opere è di 558
mila euro, in buona parte
in carico alla Provincia.
lo vide a Pieve direttore
dei corsi serali per apprendisti, scuola alla quale si sono formati molti giovani che poi, con l’industrializzazione, avviarono
e affermarono l’industria
del mobile nel Quartier del
Piave.
La politica locale lo vide nel ruolo di assessore
e vicesindaco.
Preziosa fu la sua dedizione all’Istituto musicale
Toti Dal Monte che raggiunse, con lui, risultati lusinghieri.
Notevole fu anche il suo
apporto alla compagnia
teatrale solighettese “La
Malintesa”, prima come at-
tore dal secondo dopoguerra e poi, nei primi anni Settanta, con l’arrivo del
nuovo parroco don Casagrande, come aiuto regista.
In ambito parrocchiale
fu più volte membro attivo
del consiglio pastorale parrocchiale.
L’anno scorso aveva collaborato alla stesura del
volume su Solighetto, di
cui era ormai una delle poche “memorie storiche”.
Giannetto Fontana, che
aveva 83 anni, lascia i figli
Laura e Giancarlo, genero,
nuora, i tre adorati nipotini e tre fratelli.
Enrico Dall’Anese
VIDOR:
La storia
della mafia
in Veneto
V
enerdì 13 ottobre nella sala
consiliare di Vidor
verrà presentato il libro
“A casa nostra - Cinquant’anni di mafia e
criminalità in Veneto”.
Interverranno gli autori Monica Zornetta e
Danilo Guerretta e il
procuratore Antonio
Fojadelli.
Organizza il Comune
di Vidor.
e
L’AZiON
Conegliano
INAUGURATO IN OSPEDALE
Finalmente
il polo ecografico!
È
nato il polo ecografico dipartimentale dell’ospedale di Conegliano, dotato di ambulatori adeguati e di una sala d’aspetto capiente e confortevole. Il parco attrezzature è aumentato di un ecografo a cui si aggiungeranno presto una Tac e una risonanza magnetica di
ultima generazione. Il nodo che rimane da sciogliere rimane quello del
personale: il reparto di radiologia è sotto organico
di tre medici radiologi,
pertanto un ecografo di
fatto non viene utilizzato.
Se, con l’adeguamento
della pianta organica, entrassero in funzione tutti e
quattro gli ecografi a disposizione, le liste di attesa verrebbero completamente abbattute (attualmente chi è in classe di
priorità clinica C, la meno
urgente, attende fino a sei
mesi, chi è in B fino a due
mesi e chi in A, le urgenze, fino a 10 giorni. Le emergenze hanno ovviamente una corsia prefe-
T
erza edizione delle
conferenze “Psicologia per il benessere” promosse dall’associazione Psiche 2000 e organizzate dal
Centro di Psicologia Limens di Conegliano. All’ultimo ciclo di conferenze, la
scorsa primavera, hanno
preso parte una media di
150 persone a serata. Gli incontri si terranno nella sala
dell’Informagiovani di Conegliano con ingresso libero. “Psicologia per il benessere” intende informare i
cittadini sulle dinamiche
della mente per promuovere il benessere fisico e psichico.
L’iniziativa prenderà il via
il 12 ottobre alle 20.30 con
VENERDÌ 6
Alle 14.30, l’Amministrazione comunale in collaborazione con Astarte Servizi Culturali organizza una visita guidata degli angoli, noti e meno conosciuti, di Conegliano. Informazioni all’Informacittà al numero
0438-413319. La partecipazione
alla visita è gratuita.
Alle 23, allo ZionRockClub, nuovo appuntamento con la rassegna Zion Off, con il concerto The Spiral - Nine Inch Nails
Official Tribute Project. Ingresso
Il numero di ecografie eseguite
presso il Polo ecografico di Conegliano
Radiologia
2004
2005
8.925
9.834
Medicina Nucleare Totale
5.746
5.825
14.671
15.659
due fasi, la prima dal giugno al novembre 2005 e la
seconda dal dicembre
2005 al marzo 2006, gli
ambulatori erano vere e
proprie sistemazioni di
fortuna, ricavati, in radiologia, nella vecchia
diagnostica Tac divisa in
due parti da un separè di
legno, mentre in medicina nucleare la situazione
non era migliore. Non esisteva una sala d’attesa e
dagli utenti arrivavano
numerose lamentale per
la mancanza di privacy.
Dalla razionalizzazione
del servizio è saltata fuori anche un’unità senologica, ovvero un ambulatorio dove il medico visita le pazienti contiguo alla stanza con l’attrezzatura diagnostica - mammografo e mammotone - e agli ambulatori ecografici.
Il polo ecografico unico è stato inaugurato martedì 3 ottobre, con cerimonia del taglio del nastro e benedizione, alla
presenza dei dirigenti dell’Ulss 7 e di altre autorità
amministrative e politiche. Il direttore generale
Angelo Lino Del Favero
ha voluto sottolineare che
«l’aspetto interessante
non è tanto la ristrutturazione edilizia né l’apparecchiatura all’avanguardia, ma il nuovo modo di
operare che mette al centro il paziente, infatti a
muoversi non sarà più il
paziente ma le équipe mediche intorno a lui».
Francesca Nicastro
renziale).
Vediamo cosa cambia
per l’utente con la costituzione del polo ecografico unico. Intanto, le ecografie non vengono più effettuate sia nel reparto di
radiologia che in quello di
medicina nucleare, ma in
un unico centro situato all’interno dell’unità operativa di radiologia. Tale razionalizzazione di fatto migliora il servizio: gli ambulatori con gli ecografi
sono tutti contigui e co-
municanti pertanto, qualora in corso ad esempio
di una mammografia si
renda necessario effettuare anche un’ecografia
o una biopsia, basta che il
paziente si sposti di ambulatorio senza dover
prendere un altro appuntamento in un altro giorno. I nuovi ambulatori sono confortevoli, di dimensioni adeguate e dotati di bagno. Prima dei lavori di adeguamento edilizio, che si sono svolti in
PSICHE2000
ster in Comunicazione Neurolinguistica; giovedì 26 ottobre alle 20.30, “Strategie
per prendere decisioni e
strutturare obiettivi”, relatrice Franca Da Re, psicologa, psicopedagogista, dirigente scolastico; giovedì 9
novembre alle 20.30 “Disturbi dell’umore: tra farmacoterapia e psicoterapia”, relatore Ettore D’Antonio, psichiatra dell’Ulss 7;
giovedì 16 novembre alle
20.30, concluderà il ciclo di
conferenze la dott.ssa Patrizia Furlan con la relazione dal titolo “Ai confini tra
mente e corpo. Anatomia di
un dolore spostato”. Per
informazioni Centro Limens 0438.63239.
omenica 8 ottobre
alle 15.30 nel Duomo di Conegliano Paolo
G.Russo,artista di Vittorio
Veneto, propone lo spettacolo “L’Amore vince sempre” dedicato a Giovanni
Paolo II. Russo è autore sia
dei testi che delle musiche
del recital giunto alla diciannovesima replica.
Verranno proposte le
più significative e commoventi poesie del Papa e alcuni brani tratti dai suoi discorsi.
ri 348-8543165 e 347-0833356.
Alle 17, all’oratorio dell’Assunta, inaugurazione della personale di pittura di Lilia
Maniero Baroni dal titolo Colori ed emozioni, che prosegue fino al 15 ottobre. Ingresso libero.
Alle 14.30, in Contrada Granda,
15ª Giornata della solidarietà dell’Aido, con allestimento di mostra di pittura
e mercatino di oggetti da collezione. La manifestazione prosegue anche domani.
Alle 15, a villa Cavallini, pomeriggio musicale con
ballo in villa. Ingresso libero
Alle 18.30, allo Hellzino Bar, per
Gente & vino 2006 enologi e
sommelier presentano gratuitamente al pubblico una selezione di vini Passito.
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, inizia la 4ª rassegna di teatro brillante Scena Ridens
2006. Questa sera sul palco saliranno la compagnia teatrale
Bretelle Lasche in 008 donne Licenza di ucciderlo, liberamente tratto da Otto donne di Robert Thomas. Prevendite alla libreria Canova in via Cavour.
Informazioni su www.colonnainfame.it.
Alle 21, a Parè, anniversario della fondazione del gruppo Alpini,
con il concerto del Co-
Percorso
alla ricerca
del benessere
psichico
il tema: “Angoscia di solitudine e paura di abbandono”
sviluppato dalla dott.ssa Patrizia Furlan, psicoterapeuta e direttrice del centro di
psicologia “Limens”. Seguiranno: giovedì 19 ottobre alle 20.30, “Costruire la capacità di sviluppare relazioni
utili e positive attraverso una comunicazione efficace”,
relatore Nello Bosco, ma-
gratuito riservato soci Arci.
SABATO 7
Alle 9, alla palestra stadio, corso di antiaggressione
femminile, che unisce ad una parte pratica, una parte di
ausilio psicologico. Nella parte
pratica saranno insegnate alcune tecniche, semplici ed efficaci, adatte anche a chi non ha
esperienza con le arti marziali,
non ha dimestichezza con l’esercizio fisico o non è più in giovane età. Informazioni ai nume-
DUOMO: La vita
di Giovanni
Paolo II
in un recital
D
Domenica 8 ottobre 2006
29
CENTRO HUMANITAS: Luigi Alici
(Ac) apre la stagione di dibattiti
I
l prof. Luigi Alici, professore di etica all’Università
di Macerata e presidente nazionale dell’Azione Cattolica, introdotto dal dott. A. Battistella, giovedì 12 ottobre alle ore 20.30 all’auditorium Toniolo, di Conegliano
terrà la prolusione per l’anno sociale 2005/06 del Centro
Culturale Humanitas sul tema: “Il Veneto da modello di
sviluppo a modello di civiltà”. Nel preludio musicale si potrà ascoltare al pianoforte un bambino prodigio Alessandro Villalva, dell’Istituto musicale Benvenuti.
UNIVERSITÀ ANZIANI:
Un concerto al Toniolo apre l’anno
I
n occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università degli adulti e anziani, sabato 7 alle 16 al Teatro Toniolo di Conegliano interverranno il coro “Cantori di Sottoselva”, le giovani allieve
di una locale scuola di danza, il violinista Christian Saccon e il duo Salamon - Malaguti. Verranno presentati inoltre dei giovani e giovanissimi talenti locali. L’ingresso è libero.
CANCRO AL SENO: Una serata
dedicata alla prevenzione
L
a Lega italiana per la lotta contro i tumori - delegazione di Conegliano - in occasione della Campagna nazionale di prevenzione dei tumori “Nastro Rosa” ha promosso per giovedì 12 ottobre alle 20.30 all’auditorium “Toniolo” una serata di informazione sul tema:
“Stili di vita e prevenzione del tumore al seno”. Interverranno: Luigi Salvagno, primario di Oncologia Medica dell’Ulss 7, e Paolo Burelli,
chirurgo senologo dell’ospedale di Conegliano.
Con il patrocinio del Comune di Conegliano e di
Mareno di Piave verranno
illuminati per tutto il mese
di ottobre con fasci di luce
rosa, la fontana di Nettuno
a Conegliano e la rotonda di Mareno di Piave.
DINA ORSI: Spettacolo degli ospiti
del Centro di salute mentale
V
enerdì 13 ottobre alle 20.30 all’auditorium Dina
Orsi di Parè viene rappresentato lo spettacolo
“Un pizzico di zenzero”. Protagonisti gli ospiti e i volontari del Centro di salute mentale coinvolti in questo
progetto dall’associazione Psiche 2000 e dall’Ulss 7. Lo
spettacolo prende vita tra i tavoli di un bar richiamando
le atmosfere del “Bar sotto il mare” Stefano Benni.
I volontari delle case di riposo
al Santuario di Castelmonte
L’
associazione Volontariato Opera Immacolata di
Lourdes organizza per domenica 22 ottobre l’annuale pellegrinaggio per le volontarie delle due case di
riposo “Opera di Lourdes” di Conegliano e “Istituto Botteselle” di Col San Martino. Dopo la messa nel santuario di Castelmonte, pranzo al “Bosco Romagno” di Spessa, quindi visita guidata della città di Cividale; conclusione
della giornata a san Daniele con uno spuntino del classico prosciutto.
rocastel. Ingresso libero.
perti con spettacoli di cabaret.
DOMENICA 8
Alle 8, all’azienda della Scuola
enologica, 7º Duathlon di
Conegliano Tra colli e vigne, gara promozionale di Sprint Rank
in mountain bike. Ingresso libero.
Alle 9.30, in piazza Cima, 48º
anniversario della fondazione della sezione Avis di
Conegliano, con sfilata fino a
piazza 4 Novembre con deposito di una corona e premiazione
dei soci donatori e dichiarazione morale del presidente.
Orario pomeridiano, Festaloonga by-day, negozi a-
MARTEDÌ 10
Alle 15, al liceo linguistico, apertura del 4º anno accademico dell’Università Aperta Auser. Ingresso libero.
Alle 20.30, nella sala teatro della parrocchia di San Pio X, inizio del laboratorio di
regia e composizione
teatrale, percorso di quattro
lezioni rivolto ad attori e registi che hanno maturato già esperienza in teatro sul tema del
dirigere una scrittura teatrale
per realizzare uno spettacolo.
Informazioni all’Informagiovani
al numero 0438-413319.
30
LA CHIEDE IL SINDACO DI SUSEGANA
«Serve una nuova strada
da Spresiano ai Campidui»
«T
ornare a far
politica sul
territorio
per affrontare i gravi problemi della viabilità, senza illuderci che sia una rotatoria a risolverli». Questa la posizione del sindaco di Susegana Gianni
Montesel che sul territorio da lui amministrato
vede aperti due cantieri
lungo la Pontebbana mentre un terzo verrà avviato
entro la fine dell’anno. Si
tratta delle due rotatorie
in fase di realizzazione nel
capoluogo in prossimità
della Cantina Collalto e a
Ponte della Priula, di fronte al Tempio Votivo, mentre non è ancora partito lo
svincolo degli Stradonelli.
«Il traffico sulla Pontebbana - afferma Gianni
Montesel - è un problema
irrisolvibile se non con so-
luzioni drastiche, da decidere a un livello politico
ampio e condiviso, perché
le rotatorie snelliscono il
traffico, diminuiscono le
code e l’inquinamento,
ma non risolvono i problemi della viabilità».
A Ponte della Priula è
in fase avanzata di esecuzione il sottopasso che
permetterà a ciclisti e pedoni di superare la Statale 13 in sicurezza davanti
al Tempio Votivo. Qualche rallentamento nelle ore di punta, ma nella so-
stanza una situazione del
traffico in linea con quella esistente prima dei lavori.
«Il traffico è così sostenuto, che una soluzione che possa chiamarsi tale è davvero difficile da
trovare con provvedimenti localizzati - sostiene
ancora il sindaco Montesel -: ser ve un piano del
trasporto serio e una viabilità alternativa alla Pontebbana da concordare,
ma ampiamente discussa,
con i Comuni contermini
PRIMA PIETRA DEL NUOVO MARCO FANNO
V
enerdì 22 settembre è stata posata la prima pietra per la nuova
sede dell’istituto Marco Fanno di Conegliano. Questo è il secondo passo verso la nuova scuola dopo la presentazione del progetto avvenuta qualche mese fa.
La nuova sede dell’istituto viene realizzata all’interno di un più generale progetto di riqualificazione urbanistica relativo all’area compresa tra le vie Stadio,
Vital e Filzi. Il nuovo edificio, con il por-
e
L’AZiON
no
Coneglianese / Coneglia
Domenica 8 ottobre 2006
tico, il giardino interno e il fronte su via
del Lavoro, verrà ad inserirsi in un contesto urbano.
L’edificio avrà 45 aule, 8 laboratori
(1 chimica/fisica, 2 linguistici, 5 informatica), un’aula magna e una biblioteca; potrà accogliere 1.125 allievi. Gli
spazi per le attività extrascolastiche e di
amministrazione (biblioteca, aula magna, spazio gradonato...) verranno collocati sulle due teste dell’edificio. La
spesa prevista è di 4,6 milioni di euro.
e anche con Pieve di Soligo. Serve una strada che
da Spresiano, superato il
Piave con un nuovo ponte, porti ai Campidui di
Conegliano e da lì si raccordi con la provinciale di
Pieve e l’autostrada».
Secondo il sindaco di
Susegana «i disagi sulla
Pontebbana finora sono
stati minimi anche per la
professionalità dimostrata dalle maestranze dell’impresa, ma bisogna avere fiducia e non puntare sul catastrofismo, altrimenti non si va da nessuna parte. In pochi giorni osserva Montesel - sono
stati movimentati migliaia
di metri cubi di ghiaia
senza che ci siano stati
particolari rallentamenti
rispetto a quanto già succedeva prima dell’apertura del cantiere sia a Susegana che e a Ponte della
Priula, dove lo sforzo organizzativo e operativo è
sotto gli occhi di tutti.
Diffondere allarmismo o
fare del catastrofismo di
moda non giova a nessuno e per fortuna questo i
cittadini lo hanno già capito».
SAN VENDEMIANO: Avis, Aido
e Anfass insieme per la salute
L
a collaborazione tra Avis, Aido e Anffas si traduce a San Vendemiano in un’iniziativa di formazione e informazione rivolta alla cittadinanza. Giovedì 12 alle 20.30 al Centro Culturale Fabbri di Cosniga il geriatra Ruggero Spinazzé e lo psicologo Stefano Drioli intervengono su “La nostra mente e la problematiche correlate”. Giovedì 26 ottobre verrà posto all’attenzione del
pubblico l’argomento “Dobbiamo vaccinare i nostri figli?”. In questo caso il relatore sarà il dottor Ferdinando Dondolato.
SAN VENDEMIANO: Una mostra
missionaria da visitare
E
cco alcuni lavori della mostra missionaria - frutto di ingegno, arte e buon gusto del gruppo femminile “Un cuore per le missioni” - allestita nei locali della parrocchia. Preparata con entusiasmo, in mesi di laboriosi incontri del gruppo, resterà aperta fino all’8 ottobre. In vendita i ricami della nonna, biancheria, ceramiche e altri lavori dell’artigianato locale fatti a mano.
SCUOLA ENOLOGICA: MOSTRA SUI PALU’
G
iovedì 12 ottobre si apre al Cerletti la mostra “I Palù: un paesaggio agrario benedettino come modello della creazione e dell’uomo”, promossa nell’ambito
delle manifestazioni per i 130
anni del prestigioso istituto
scolastico coneglianese. La
mostra verrà presentata, alle
10, dal curatore Luigi Ghizzo
e da padre Ermenegildo Zor-
dan del convento dei Ser vi di
Maria di Follina (nella foto).
La mostra, che è promossa
dalla scuola in collaborazione
con il Centro di Educazione
Ambientale “Media Piave” di
Fontigo e con la Compagnia
delle Opere Nord-Est, rimane aperta fino al 12 novembre
dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13, sabato e domenica dalle 15 alle 18.
e
L’AZiON
Coneglianese
CASTELLO ROGANZUOLO
Una casa ricca
di affetto
A
ndrea e Alessandra Ruffato con
le loro figlie Matilde ed Ester, il piccolo
Loris (in affido) e una
mamma in difficoltà con
la figlioletta, risiedono da
poco più di un mese nella
casa di via Pieve a Castello Roganzuolo, data in comodato dalla parrocchia
alla comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste
Benzi.
Andrea, 34 anni, e Alessandra, 26, sono originari di Cittadella. Una decina di anni fa hanno conosciuto la proposta di
don Oreste. «Il mio primo
contatto – racconta Alessandra – è avvenuto nella
casa famiglia di Cinto doveva vivevano Tarcisio e
Susanna Rebellato, oggi
trasferitisi qui vicino, a Soligo». Fino al matrimonio,
avvenuto tre anni fa, hanno vissuto la loro vocazione nel lavoro – entrambi erano operatori socio-sani-
Alessandro e Andrea Ruffato all’esterno della casa-famiglia di Castello Roganzuolo
tari –, e nell’animazione
giovanile partecipando a
campi estivi con disabili e
promuovendo a Cittadella uno spazio settimanale
di condivisione sempre
con i disabili. Con il matrimonio è venuta la grande decisione: entrare definitivamente nella Comunità e dare vita a una casafamiglia. Subito la loro abitazione, una casetta a
schiera in una zona residenziale di Cittadella, si apre all’accoglienza. Nasce
la loro prima figlia, Matilde, arriva Loris in affido,
poi varcano la porta una
mamma in difficoltà con
la figlia piccola, infine lo
scorso giugno la cicogna
porta un nuovo regalo: Ester. Alessandra lascia
ben presto il lavoro per
dedicarsi completamente
alla casa famiglia. Andrea
prova a conciliare questo
e quello ma non ci riesce
e così abbandona l’ospedale. Scelgono la via radicale: per il loro sostentamento si affidano alla Comunità. «Non è stata una
scelta semplice – raccontano –, abbiamo dovuto
superare paure molto concrete e umane: ce la fare-
NUOVO PARROCO
tandolo a far percepire
sempre alla comunità la luce insostituibile di Dio.
«Chiedo la preghiera a voi
– ha espresso don Mario –
in questa comunità che data come storia il 1470 quando ai tempi del vescovo
Niccolò Trevisan era unita alla Pieve di San Cassiano del Meschio. Tante
persone qui hanno vissuto, pregato, sofferto. Persone che hanno costruito
qui la prima scuola materna della diocesi. Vogliamo
ricordarle tutte e affidarci
a Cristo perché ci doni lo
spirito di apertura e la disponibilità all’ascolto».
Infine il saluto di don
Domenico, che dopo quattro anni di guida della parrocchia ha terminato questo suo impegno. «Abbiamo fatto insieme – ha detto – tante esperienze, sempre guardando a Cristo. È
lui il centro della nostra vita. Siamo qui a passarci il
testimone che è Cristo
stesso».
A conclusione della
messa il Vescovo ha ricordato come Orsago sia un
terreno fecondo: ben due
dei 44 sacerdoti diocesani
al di sotto dei 55 anni sono
infatti originari di tale parrocchia. Si tratta di don Alberto Basso, che presto
sarà missionario in Brasile, e don Marzo Zarpellon
il parroco più giovane della Chiesa di San Tiziano.
Gerda De Nardi
a partire dall’aspetto estetico, anche per ciò che concerne il marciapiedi che si
snoda sul lato opposto della strada per una lunghezza di 400 metri. Una nuova
cordonata e la sostituzione
del manto d’asfalto con porfido sono gli interventi progettati per l’occasione.
Le auto invece non avranno più la possibilità di
sostare sul lato sinistro di
via Garibaldi in direzione
statale-centro, dove un
tempo erano segnanti dei
parcheggi.
Sul lato interessato dal-
la pista ciclabile, della lunghezza di 300 metri, viene
inoltre collocata la nuova illuminazione
pubblica.
(GDN)
Caro don Mario
benvenuto a Orsago!
I
l suono delle campane a festa hanno accolto a Orsago l’arrivo del
nuovo parroco don Mario
Casagrande, accompagnato dal vescovo Giuseppe e
da numerosi confratelli.
«Vi ho fatto un regalo
grande – ha affermato il
vescovo Giuseppe rivolgendosi ai fedeli di Orsago
– e ve lo possono confermare i parrocchiani di San
Pio X». Il Vescovo ha poi allargato lo sguardo e ha invitato gli orsaghesi a fare
lo stesso. Don Mario opererà a stretto contatto con
i confratelli don Vittorino,
don Livio, don Marco e
don Michele in comunione quindi tra più unità pastorali. «Alcuni filoni – ha
detto monsignor Zenti –
saranno seguiti soprattutto da un prete, altri da un
altro. Lavoreranno articolandosi nelle loro competenze a livello di unità pastorali che si uniscono a unità pastorali. Specialmente voi giovani create una
mentalità nuova. Il campanilismo non ha più senso
di esistere. Lavorate più al
largo, farete una bellissima esperienza di Chiesa».
Il consiglio pastorale ha
regalato al nuovo parroco
Mario una lampada invi-
ORSAGO:AVANZANO I LAVORI
DELLA PISTA CICLABILE
D
opo la pausa estiva
sono ripresi ad Orsago i lavori di realizzazione della pista ciclabile e dei
marciapiedi posti lungo via
Garibaldi, dall’incrocio con
la statale Pontebbana all’intersezione con via Vittorio Veneto. «Contiamo –
afferma il sindaco Giancarlo Mion – di veder conclusi i lavori entro la fine di
ottobre. Questo intervento
metterà in salvaguardia sia
i pedoni che i ciclisti finora
a rischio nel tratto di strada che dalla statale porta al
centro del paese. In modo
particolare la pista ciclabile, grazie alla posa di transenne, che hanno il pregio
di essere gradevoli anche
dal punto di vista dell’arredo urbano, garantirà una
maggior sicurezza a quanti transiteranno in bicicletta».
Miglioramenti in vista,
mo? E la pensione? E il futuro? Alla fine abbiamo seguito il nostro cuore». Fatto questo passo impegnativo, i due sposi sono presto chiamati a farne un altro: lasciare la casa di Cittadella, che nel frattempo
hanno donato alla Comunità, per Castello Roganzuolo. «Il distacco non è
stato semplice ma ci siamo fidati. Ci siamo lasciati condizionare solo dai
poveri e da Gesù. Abbiamo voluto sentirci completamente liberi da qualsiasi bene, anche dalla casa. Ci ha molto aiutato il
pellegrinaggio a Lourdes,
vissuto poco prima del trasloco».
Andrea e Alessandra
sono ancora un po’ “spaesati”. Domenica scorsa
hanno battezzato Ester e
in quell’occasione sono
stati presentati da don Vittorio Bottan alla parrocchia. «Don Vittorio è stato molto caloroso, ci ha
spinto a venire a Castello
Roganzuolo».
Sono “spaesati” ma non
preoccupati. «La nostra
serenità viene dalla preghiera. Il luogo più importante della nostra casa
è la cappellina, dove ci fermiamo al mattino e alla sera. Speriamo di poter avere anche l’Eucaristia, che
è il nostro vero sostegno».
Federico Citron
Don Mario Casagrande
Domenica 8 ottobre 2006
31
MARENO: A 98 anni è mancato
il maestro Luigi Fagaraz
S
i è spento, mercoledì scorso, 27 settembre, “il maestro” di Mareno, al secolo Luigi Eugenio Fagaraz.
Aveva 98 anni, e fu maestro elementare nella sua Mareno, oltre che a Nervesa, Vazzola e Santa Lucia di Piave. Anche dopo il pensionamento fu sempre “il maestro”
per la sua straordinaria carica umana. Il “maestro” Luigi spese la sua lunga vita soprattutto per gli altri. Combattente della seconda guerra mondiale con i gradi di
ufficiale di fanteria, dopo l’8 settembre 1943 aderì alla
resistenza fino a presiedere a Conegliano, dopo la liberazione, il tribunale di guerra. Gli anni Settanta lo videro assessore nella sua cara Mareno, dove profuse un impegno civico straordinario. Si
impegnò pure nella Cisl come delegato dei pensionati. È
mancato dopo un brevissimo
ricovero ospedaliero. Lascia
i figli Danilo, Caterina e Piergiorgio ed ha così raggiunto
la moglie Maria morta nel
2001. Giovedì 28 settembre i
funerali nell’arcipretale di
Mareno. (MS)
MARENO: Sabato 7 tre cori
all’Oasi Campagnola
D
opo l’ottimo successo ottenuto nelle precedenti edizioni la Società operaia mutuo soccorso di Mareno di Piave ripresenta anche quest’anno la “Rassegna
di canto corale” giunta ormai alla undicesima edizione.
La manifestazione si terrà sabato 7 ottobre, alle 21,
nella nuova struttura polivalente dell’Oasi Campagnola.
Nel corso della serata si esibiranno il gruppo corale Sonoria di Cimadolmo e il Coro Conegliano. La serata si concluderà con l’esibizione del coro Voci alpine città di Mori di Mori (Tn).
CODOGNÈ: Un panino di 70 metri
alla Festa ecologica
F
esta ecologica e della mela cotogna domenica
8 ottobre a Codognè. Apre le manifestazioni, alle 9, la pedalata ecologica con visita alle “cascatelle”
(12 chilometri). Sempre intorno alle 9, e fino alle 18,
esposizione di prodotti biologici e artigianato artistico nonché bancarelle delle associazioni, cotognata e dolci alla mela cotogna e degustazione vino novello.
Alle 13.30 inizia un’altra serie di proposte per grandi e piccini: “rampinini” percorso in mountain bike
sulla Mutera per bambini; creazioni di bambole e giochi con il fieno; fate, gnomi e streghe alla corte del
re: sfilata e danze con l’Ocatogna (a cura della scuola primaria di Codognè);
Roberto il Clown, spettacolo di magie e animazioni; dimostrazione tosatura
pecore e mungitura; panino gigante: 70 metri da
mordere (Avis Codognè);
musiche e danze della tradizione Igbo.
SUSEGANA: Ampliato il cimitero
S
ono terminati a Susegana i lavori di ampliamento
del cimitero. Nella parte nord sono state realizzate
trenta tombe di famiglia a cappella perimetrali
e
due blocchi
di
loculi.
L’intervento
si è sviluppato su tre piani sfalsati in altezza tra loro e
collegati da rampe e scale. La spesa sostenuta dal Comune è stata di 660 mila euro.
SUSEGANA: Inaugurazione
dei restauri della chiesa
V
enerdì 13 ottobre, alle 20, il vescovo Giuseppe
partecipa all’inaugurazione dei lavori di restauro
della chiesa parrocchiale di Susegana.
32
e
L’AZiON
Mottense
Domenica 8 ottobre 2006
L’“ALZHEIMER CAFÈ” DI MOTTA OFFRE SOSTEGNO E
UN’OCCASIONE DI CONFRONTO AI FAMILIARI DEI MALATI
“PORTE APERTE” A MOTTA
Prova lo sport,
mangia la pizza!
Assieme è meno dura
È
partita l’iniziativa “Alzheimer
Cafè”, promossa
dall’Usl 9 e dedicata alla
malattia omonima, attraverso un incontro mensile per parlare dell’argomento.
I familiari delle persone affette da questa malattia si ritrovano il primo
martedì del mese, dalle 17
alle 19, al centro sociale
“El Cason”, che si trova
nella lottizzazione di
Sant’Antonino, alle porte
di Motta. Si tratta, in pratica, di un gruppo di persone che si autosostengono, condividendo gli
importanti problemi generati dalla presenza in
famiglia di una persona
con questa malattia. Esiste un’associazione di familiari di ammalati, ma si
trova a Conegliano. L’ambulatorio di cura, che si
trova all’ospedale di Motta di Livenza ed è svolto
dalla dottoressa Dalla Libera e dal dottor Cancellier, non ce la fa a rispon-
dere a tutte le domande
delle famiglie. Mediamente un ammalato, fatti
salvi i casi particolari, viene visto due volte l’anno.
Un contatto insufficiente
soprattutto sul piano pratico, perché spesso le famiglie hanno domande,
più che inerenti la cura
del malato, di ordine pratico e burocratico. «L’Alhzeimer Cafè - ha detto il
dottor Fabio Chiapetta,
medico di base e fra i promotori dell’iniziativa, inter venuto durante l’incontro di martedì 5 settembre - vuole essere un
supporto, dove potersi
confrontare, dove chiedere, dover tirar fuori i problemi e discuterli insieme». «Alzheimer Cafè - ha
aggiunto lo psicologo dottor De Bortoli - ha come
punto di riferimento la Casa di riposo di Motta di Livenza». «È vero, - è intervenuta la dottoressa Dalla Libera - costituire un
gruppo può rappresentare una fatica. Ma forse la
Alzheimer Cafè
anche a Pordenone
U
n altro “Alzheimer Cafè” aprirà il 28 ottobre alle
10.30, con un incontro sul tema: “La demenza: segreti da scoprire” a Torre di Pordenone, presso la sede
del centro diurno “Casa Incontro”. Anche in questo caso viene offerto un appuntamento mensile, gratuito, per
le persone con demenza e i loro familiari. Organizzano
cooperativa Itaca ed associazione Alzheimer.
I giovani cestisti della scuola media Girardini, campioni regionali 2005/2006
“S
Il Cason che è sede dell’Alzheimer Cafè
condivisione rende meno
difficile la sopportazione
del problema».
Alzheimer Cafè è aperto a tutta la popolazione
dell’opitergino-mottense;
chiunque si occupi di persone affette da demenza,
quindi non solo di Alzheimer, vi può partecipare.
Tanti gli argomenti in discussione, molti i “nuovi”
problemi. Ad esempio,
quanto poco resistono le
badanti straniere con un
malato di Alzheimer. Appena possono, a parità di
trattamento economico,
cambiano lavoro. Quindi
i trattamenti farmacologici, gli aspetti pratici, i rapporti con i medici. Il dottor Chiapetta si è impegnato, nel limite delle possibilità, a sensibilizzare gli
altri medici di famiglia
dell’opitergino-mottense,
che sono 59, sui problemi
AUSER
MOTTA/ LA REGIONE DÀ L’OK
Al via l’Università a
Motta, Oderzo,
Fontanelle Ormelle,
Ponte d.P. e Salgareda
L’ospedale resta
pubblico-privato
I
l 2006 vede la conclusione del primo triennio della sperimentazione
pubblico - privata presso
l’Ospedale di Alta Specializzazione di Motta.
Ma quel che era sperimentazione diventerà standard. La struttura proseguirà la propria attività riabilitativa a tutto tondo anche il prossimo anno. Si
tratterà ora di verificare e
scegliere la nuova modalità di gestione.
La conferma, comunque non scontata, è arrivata al convegno organizzato dall’associazione Amici del Cuore sul futuro
dell’ospedale mottense.
Hanno dato il proprio parere positivo l’assessore
regionale alla sanità Flavio
Tosi e il dirigente generale dell’Ulss 9 Claudio Dario.
I Dati.
Ma quali i dati più importanti della struttura?
Relativamente ai ricoveri
ordinari, si è passati dai
396 pazienti del 2004 ai 635
di quest’anno (dato agosto
2006) ; con una “mobilità”
(ossia pazienti fuori Ulss)
che passa dal 59% al 73%.
Importanti anche i numeri del servizio day hospital: 209 nel 2004, 323 nel
2006 e una mobilità che
passa dal 25% al 45%. Relativamente alle prestazioni
ambulatoriali: 7.277 nel
2004, 11.774 nel 2005 (18%
la mobilità) 10.087 quest’anno (mobilità al 23%).
Sono quaranta, ossia cinque in più, i posti letto a ricovero ordinario, 30 posti
in day hospital, oltre ad un
servizio navetta quanto
mai richiesto dagli stessi
utenti.
I pareri.
Alberto Prandin, direttore: “Siamo sicuri che potremo crescere ancora; siamo coscienti dei problemi
ma abbiamo creato una
della demenza, portando
loro a conoscenza dell’attività dell’Alzheimer Cafè.
Ogni incontro prevede una parte informativa condotta da esperti per allargare la conoscenza sulla
malattia. Vi sarà poi una
parte più informale per
aiutare la socializzazione
e l’interscambio attraverso appunto un caffè. A volte, anche un’ora di questo
tipo, può trasformarsi in
un sollievo per chi si dedica per giorni e giorni a
persone affette da demenza. Infine, una nota
informativa. Cinque incontri di formazione
“Alzheimer: che fare. La
memoria perduta” si svolgono a Oderzo nella sala
concerti di palazzo Moro,
venerdì 6 e 20 ottobre, 3
e 17 novembre e 1 dicembre, con inizio alle 20.30.
Annalisa Fregonese
squadra di lavoro che ci sta
dando soddisfazioni».
Il direttore generale
della Ulss 9 Claudio Dario:
«La sperimentazione è una pratica che si prolunga
per un certo periodo per
capire se le cose funzionano. A Motta funzionano,
termina dunque la sperimentazione e si andrà a regime. Ci riserviamo però
di capire le modalità tecniche di gestione della struttura».
Domenico Stellini, il
presidente della struttura
mottense, invece potrebbe
lasciare: «Non sono importanti gli uomini ma la
struttura in sé. Nel primo
anno ricordo come i conti
furono pericolosamente in
rosso, quasi un “bagno di
sangue”. Poi la crescita lo
scorso anno, confermata
dai dati che abbiamo anche per quest’anno fino ad
agosto».
Gianandrea Rorato
R
iprende martedì 10
ottobre l’attività
dell’“Università per il tempo libero e l’educazione
permanente” dell’Auser a
Oderzo, presso la scuola
media Amalteo, e a Motta, presso la scuola media
Girardini.
Nell’opitergino-mottense i corsi si tengono
anche a Fontanelle, Ormelle, Ponte di Piave e
Salgareda.
Per ulteriori informazioni
chiamare
lo
0438.666415
E c’è anche l’appuntamento con gli incontri
con il cinema d’autore
presso la sala della Casa
di soggiorno Simonetti ad
Oderzo. Si comincia lunedì 16 ottobre alle ore 16
con “Il mondo e la maschera” di Billy Wilder,
relatore Alessandro Battel.
Giuseppina Piovesana
port porte aperte” : questo il titolo della nuova iniziativa
promossa dall’assessorato
allo Sport di Motta in collaborazione con le associazioni sportive locali. Infatti
questo sabato 7 e sabato 14
infatti verranno aperte al
pubblico tutte le strutture
sportive: le associazioni offriranno un saggio delle discipline di riferimento, con
possibilità di provare lo
sport prescelto da parte di
chi interviene. «Si tratta –
spiega l’assessore allo
Sport Giorgio Bianco – di
una promozione collettiva
delle discipline sportive
con prove pratiche delle varie specialità». Skating, pallavolo, judo, karate, tennis,
basket, danza, ginnastica
artistica, ciclismo e calcio
sono le discipline previste:
vi sarà una suddivisione
per fasce d’età (dalle materne alle medie). La partecipazione ad almeno
quattro prove darà diritto a
un buono pizza da consumarsi presso la pizzeria “Al
Torresin”, entro il 30 novembre. Il buono corrispondente va ritirato in biblioteca (dal lunedì al venerdì, 14.45-18.45).(GR)
MOTTA: Il Cai Baby alla scoperta
della Grande Guerra sul Carso
D
omenica 24 settembre il Baby Club del CAI di
Motta di Livenza ha effettuato una escursione
sul Carso Isontino, sul fronte della prima guerra mondiale, con tappe a Monte San Michele ed a Monte Sei
Busi: grande successo tra i bambini del Baby Club, e molta curiosità anche tra gli adulti accompagnatori . Il gruppo “I GrigioVerdi del Carso”, in divisa della prima guerra mondiale, ha accompagnato il Baby Club con spiegazioni sulle divise e sugli vari equipaggiamento in dotazione «Il nostro scopo è portare a conoscenza, specialmente tra i ragazzi, anche se superficialmente, di cosa poteva essere la guerra per i soldati che combattevano
nelle trincee» ci dice Piergiorgio Saletti responsabile del
Gruppo.
CESSALTO:
è morta Bruna Pasqualetto
C
ordoglio a Cessalto. Domenica scorsa, dopo
lunga malattia, si è spenta Bruna Pasqualetto, per 22 anni dipendente del Comune di Cessalto prima all’anagrafe e poi in
segreteria. 47 anni, di Santa Maria di Campagna, ha lasciato il
marito Edoardo Niers Carretta, pure dipendente comunale, e la figlia Giulia di 23 anni.
MOTTA: Fiera d’autunno
D
omenica 8 dall’alba al tramonto grande fiera“Piante e fiori per l’autunno” in centro a Motta. Esposizione di piante e fiori di stagione, mostra di funghi e
ogni genere di prodotto agricolo: previste ad esempio le
mostre mercato dei funghi, dei formaggi e della zucca.
Organizza la Pro Loco in collaborazione con l’amministrazione comunale.
e
L’AZiON
Friuli / Mottense
SACILE/ RINASCE IL CHIOSTRO DI S.
ANTONIO. MA ANCORA MOLTO È DA FARE
Domenica 8 ottobre 2006
SARONE E FIASCHETTI
FAMIGLIE IN FESTA
Casa della Musica
MOTTA
Suor Luigina:
“Abbiate a
cuore il nuovo
nido!”
A
N
el chiostro di
Sant’Antonio Abate di Sacile, venerdì 29, giornata di apertura della manifestazione
"Profumi e sapori del giardino della Serenissima", sono risuonate le note della
Filarmonica Città di Sacile.
L’ampio complesso risalente al XVII secolo, inizialmente convento di suore, è
stato in un momento successivo adibito a caserma,
diventando il distretto militare Girolamo da Sacile. Ora un nuovo cambiamento
di destinazione e di fruitori.
«Questo spazio è stato in
mano a chi ha pensato a difendere la Patria. Ora che la
Patria è stata difesa, è tempo che torni alla comunità»:
con queste parole, il sindaco di Sacile Roberto Cappuzzo ha simbolicamente
tagliato il nastro posto all’ingresso del chiostro.
Dopo un lungo periodo
di silenzio, l’area tornerà a
vibrare con le note della
musica; l’esordio è stato riservato alla Filarmonica
33
D
L’interno del chiostro di Sant’Antonio Abate
della città che festeggia i
suoi 160 anni, ma in futuro
potrebbe diventare una vera e propria casa della musica.
Il progetto per la cittadella della cultura e del
tempo libero prevede uno
spazio per le associazioni
culturali e musicali della
città, la sede della scuola di
musica e della biblioteca,
l’archivio storico comunale, numerose sale espositive e museali. Sono previsti
anche due auditorium per
musica, teatro e conferenze
da circa 140 posti, sale studio e uffici. Una parte sarà
riservata alla ristorazione,
con bar, enoteca e ristorante. Il progetto di riconversione, che verrà portato avanti per lotti, richiederà anni e molte risorse, stimate
sui 12 milioni di euro. Per
ora l’area è un palcoscenico
a cielo aperto a disposizione della città, nel quale vengono organizzati eventi e
manifestazioni.
Erica Bet
omenica 1° ottobre l’unità pastorale delle parrocchie di Sarone e Fiaschetti ha celebrato la festa della famiglia.
L’incontro è iniziato con
la Santa Messa nella chiesa di Fiaschetti, magistralmente animata dal coro parrocchiale di Fiaschetti-Fratta e celebrata
dal parroco don Eliseo Da
Dalt.
Alla fine della messa, un
giovane padre ha letto la
preghiera per le famiglie
di Giovanni Paolo II, occasione per un’ulteriore riflessione sul significato
spirituale e formativo dell’incontro.
La festa è poi proseguita presso l’oratorio parrocchiale di Fiaschetti, dove, utilizzando le strutture
del “Maggio Fiaschettano”, ma soprattutto l’opera
SACILE DA GUINNESS CON LO STRUDEL PRO PARROCCHIA
instancabile di un gruppo
di volontari, ha avuto luogo il pranzo per oltre un
centinaio di persone.
L’occasione ha offerto
l’opportunità di riservare
particolare attenzione ad
alcune coppie che celebravano anniversari importanti del loro matrimonio, e anche per festeggiare il novantacinquesimo
compleanno di Olga De Re
di Sarone, presente e partecipe con spirito sorprendentemente giovanile.
La festa è stata anche
un’occasione per proseguire nel non facile coinvolgimento degli abitanti
delle due parrocchie, che
esige un lavoro di fine tessitura, di reciproca accettazione, di disponibilità e
di riconoscenza verso chi
si adopera per il buon esito delle varie attività.
Carlo Zoldan
ll’inaugurazione di sabato 9 del nuovo
asilo integrato
“Borgo degli
Angeli” c’era
anche la gradita presenza
di suor Luigina (nella foto), ex superiora a Motta.
«Abbiate tutti a cuore – ha
detto – questa istituzione
perché il lavoro che l’asilo
farà oggi sarà a tutto vantaggio della comunità negli anni a venire».
La struttura, per bimbi
da sei mesi a tre anni, ha
aperto la propria attività lunedì scorso: le preiscrizioni sono state 45 a fronte di
una trentina di posti disponibili. Dall’interno i
bambini avranno la sensazione di stare nel parco. La
struttura è costata 370mila euro, di cui 230 mila sottoforma di contributo del
comune; poi hanno partecipato Regione ed Ipab; un
privato cittadino che vuole restare anonimo ha assicurato 40mila euro.
Gianandrea Rorato
MOTTA: auto d’epoca
e mostra di moto
S
abato 7 alle 14 in centro
a Motta Trofeo Luigino Zampieri, raduno di auto
d’epoca con mostra di moto.
Il pezzo forte sarà un’Alfa Romeo 1750 Gran Sport Compressione del 1930 a sei cilindri. Alcune Ferrari di ieri ed oggi completeranno il già
nutrito parco vetture. Punto di ristoro per iscrizioni e partenza in piazza Luzzatti (nella foto) di fronte al Municipio; circuito di 2 km con prove di abilità e visita alle cantine con degustazione di vini locali. Previsto un premio
ricordo per tutti i partecipanti (info 347.4841304) (GR)
Il sindaco Cappuzzo brinda al raggiungimento del primato
A
lle 16.55 di domenica
scorsa, 1°ottobre, un
raggiante Roberto Cappuzzo, sindaco di Sacile, annunciava davanti ad un’enorme
folla assiepata in Piazza Duomo, che la città è entrata nel
"Guinness dei Primati" con lo
strudel più lungo del mondo:
per l’esattezza ben 544,70
metri! Garante della straordinaria misura il verbale stilato dalla polizia municipale.
Il tentativo del primato, cominciato alle ore 11 e inserito nella 2^edizione di “Profumi&Sapori del giardino
della Serenissima”, doveva
Il dolce serpentone dei 544 metri di strudel
concludersi tassativamente
alle 16.30 esatte. Da battere
una lunghezza di non meno
di 500 mt. per un peso finale
di oltre 1.500 Kg.
Dopo la misura dei Vigili,
il giusto e grande giubilo. Lo
strudel più lungo del mondo,
dopo i brindisi di rito, è stato
subito messo in vendita a
“tranche”, ed il ricavato dell’eccezionale impresa culinaria è stato devoluto in parte alla Parrocchia di Sacile e
in parte all’Ospedale pediatrico “Burlo Garolfo” di Trieste.
Mario Sanson
SACILE: rinviato l’incontro
con la moglie di Terzani
N
iente Terzani.
È rimandato a data da destinarsi l’arrivo a Sacile di Angela Terzani, moglie di Tiziano, che era attesa
venerdì 6 al teatro Ruffo per un confronto con Furio Colombo nell’ambito di Salam Shalom. Problemi personali sono alla base del rinvio.
34
IL SALUTO DI DON VITTORINO
“Grazie, Dio, di avermi
legato a Colfrancui”
È
un anno speciale
questo 2006 per
monsignor Vittorino Mason. L’ottantesimo di vita,
il primo da monsignore, il venticinquesimo, e ultimo, da parroco
di Colfrancui.
Sabato 23 settembre infatti ha
celebrato la sua
ultima messa in
parrocchia, consapevole che con la stessa
finisce un periodo della
sua vita che non tornerà
più. Lo aspetta il ruolo di
cappellano della casa di riposo “Villa Bianca” di Tarzo e di aiutante del parroco monsignor Francesco
Taffarel.
Con lui abbiamo voluto
ripercorrere
alcune tappe
della sua vita
sacerdotale, a
partire
dal
suo ingresso
in seminario.
«Era il 21
ottobre 1937. “Ce la farà
da solo Vittorino?”, pensavano i miei genitori mentre si avviavano alla stazione di Vittorio per fare
ritorno a casa. Non avevo
compiuto ancora undici
anni… Mi avevano lascia-
L’ultima messa di don Vittorino a Colfrancui
to in un sottotetto del seminario di Ceneda segnato da un precedente terremoto. In chiesa, vedevo
i teologi dell’ultimo anno,
tra cui i futuri monsignori
Paride Artico e Vittorio
Battistin. Mi chiedevo:
chissà se ce la farò ad ar-
Uno spirito giovane:
a 70 anni compra
il computer,
ad 80 il cellulare
rivare. Dodici anni sono
lunghi da passare. Da allora ne sono passati sessantanove».
Non erano anni facili…
«I metodi educativi e-
L’INGRESSO DI DON SANTE:
“È un prete che sa ascoltare”
C
hiesa di Colfrancui
ovviamente piena
domenica 1 ottobre alle
18 per la prima Messa del
nuovo parroco don Sante
Modolo, nato a Camino
54 anni fa ed ex parroco
di Staffolo-BoccafossaSenzielli. Presenti, oltre
al Vescovo, alcuni parroci delle vicinanze e le autorità comunali di Oderzo e Fontanelle.
Il vescovo Giuseppe ha
voluto sottolineare come
sa di aver provocato un
grosso dispiacere alla co-
munità togliendole don
Vittorino, ma «occorre ragionare in termini di diocesi: ho visto in lui la persona adatta a ricevere un
incarico molto nobile: seguire un gruppo di suore
nel loro cammino di fede,
aiutarle ad andare tutte in
Paradiso». Di don Sante
ha affermato che «è un
prete che sa ascoltare, e
al quale ci si può confidare senza timore, perché
sa mantenere un segreto».
Andrea Pizzinat
e
L’AZiON
Opitergino
Domenica 8 ottobre 2006
rano duri, con un’obbedienza inconcepibile oggi.
A questo si aggiungeva il
freddo e le buanse (geloni), ma non mancava la serenità. In seconda liceo
classico è arrivata la veste
lunga, poi la tonsura, infine l’entrata nel corso di
teologia che contava un’ottantina di studenti. Poi sono arrivati gli ordini minori, il suddiaconato, poi il
diaconato e il sacerdozio».
Poi, la prima esperienza pastorale.
«A fine luglio le scarne
parole della lettera del vicario generale mi comunicano l’assegnazione a coadiutore e cappellano di
Piavon e la raccomandazione all’obbedienza. Sono
stati anni di intenso lavoro
ma anche di grandi soddisfazioni. I gruppi erano numerosi: quaranta “aspiranti” ed altrettante ra-
Dalle “buanse”
in seminario
alle tante
esperienze
parrocchiali
gazzine dai dieci ai tredici
anni, poi i giovanissimi e i
giovani; dottrina e riunioni tutti i giorni. Le canoniche erano diventate sedi
di battaglie elettorali: si doveva fermare una possibile invasione materialista
della Russia, e le prediche
risentivano di questo clima».
Dopo Piavon, passa
qualche mese a Caneva, poi cinque an-
ni all’Istituto Moro di
Oderzo; seguono Susegana, Gaiarine, e
Sarone, con la prima
esperienza di parroco. Dal 1969 al
1981, è a Villanova
di Motta, quindi l’arrivo a Colfrancui.
Che impressione le
diede questo paese?
«La religiosità era marcata. La chiesa malandata
(e in seguito restaurata)
faceva fatica a contenere
tutti e facevo quattro messe festive. La gioventù frequentava e partecipava, le
prime contavano 27-28 alunni… Negli anni successivi la pratica religiosa
e la natalità sono vistosamente calate, come un po’
dappertutto, e l’arrivo di
tanti nuovi abitanti e di
stranieri non favorisce il
mantenimento dell’identità del paese. Oggi comunque non mancano le
famiglie che trasmettono
ai figli valori autentici, iniziative lodevoli come il patronato, il gruppo sposi, la
Caritas, e tante persone
che svolgono servizio in
chiesa».
Don Vittorino a più
di settant’anni ha imparato ad usare il
computer, col quale
compone personalmente il foglio domenicale, e a ottanta ha
comprato il cellulare.
Da cinque anni la
parrocchia ha un sito web sempre aggiornato. Cosa ne
pensa di questi strumenti?
«Sono molto utili per
comunicare notizie, e velocemente, ai fedeli, e per
tenersi in contatto con i
missionari. Non è mai
troppo tardi per imparare
ad usarli».
Infine è arrivato anche il titolo di monsignore.
«Sì, ma la cosa non mi
tocca. Sono in tanti ad aver ricevuto questa nomina…».
Vuol fare, in chiusura, un bilancio di questi anni trascorsi a Colfrancui?
«Devo ringraziare Dio
di avermi legato a questa
comunità. Avrei voluto fare molto di più, ma spero
che mi comprenderete e
che il Signore mi perdonerà. Una preoccupazione
ed un’esortazione voglio
esprimere a conclusione
di questa conversazione.
Ai genitori: seguite i giovani con amore e con attenzione. Ai giovani: non
sciupate tempo ed energie
in cose banali e amate la
vita e le cose belle che vi
presenta. A tutti: amate la
vostra comunità». (AP)
COLFRANCUI: Lucciolata sabato 7
S
i svolge sabato 7, alle 20.30 a Colfrancui, la
Lucciolata. La marcia notturna è divenuta ormai un “classico”: i fondi raccolti ser vono per aiutare la casa “Via di Natale” di Aviano e quindi i malati di tumore.
MANSUÈ: Concerto per festeggiare
il restauro dell’organo parrocchiale
S
i tiene sabato 7 ottobre, alle 21, il concerto inaugurale per il restauro dell’organo Ruffati che si
trova nella chiesa parrocchiale di Mansuè. Partecipano
il coro parrocchiale di Mansuè, la corale San Bartolomeo di Camino, il maestro Sandro Carnelos all’organo
e Renato Pante alla tromba. Tutta la comunità è invitata
a partecipare a questo momento di festa, per il restauro
di uno strumento pregevole che, dopo un accurato restauro, è tornato a far sentire la sua splendida “voce”.
(AF)
ODERZO: Mostra di Franca Faccin
V
enerdì 6, alle 20 al Postumia Hotel Design, Amalia Forcina presenta e inaugura la nuova mostra
dell’artista opitergina Franca Faccin. Organizza l’associazione culturale Aliprandi, al suo esordio. La mostra
resta aperta ad orario continuato fino al 29 ottobre.
ISIS OBICI: Fino a dicembre
mostre sulla Grande Guerra
S
i inaugura sabato 7 alle 11.30 all’Isis Obici a Oderzo “Il Trevigiano e la Grande Guerra”, prima
di tre mostre fotografiche curate dall’Istresco che fanno tappa alla scuola opitergina. Questa esposizione resta aperta fino al 28 ottobre; seguiranno “Il Trevigiano
tra le due guerre” dal 4 al 25 novembre e “La seconda
guerra mondiale e la Resistenza nel Trevigiano” dal 2 al
21 dicembre. Mostre aperte dal lunedì al sabato dalle 9
alle 13, e lunedì, martedì e giovedì dalle 14.30 alle 16.30.
PORTOBUFFOLÈ: Rassegna
dei vini tra Piave e Livenza
S
i inaugura sabato 7 alle 18 a Casa Gaia da Camino a Portobuffolè la “Rassegna dei vini tra Piave
e Livenza” organizzata dal Consorzio fra le Pro loco dell’Opitergino-Mottense. In esposizione 103 vini di 60 aziende vitivinicole del territorio, tra cui tutti i premiati
con Medaglia d’oro nelle rassegne svoltesi in zona nel
2006. Orari: sabato 7 dalle 18 alle 21; domenica 8 e domenica 15 dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 20; sabato 14 dalle 17 alle 21. Domenica 15 alle 17 verrà premiato il “Vin Piave 2006”.
VENERDÌ 6 OTTOBRE
Da oggi a domenica a Rustignè: festa della castagna.
SABATO 7
Alle 10.30, a palazzo Foscolo, premiazioni del concorso “Oderzo azienda e design”.
Alle 21, al centro polifunzionale
del Foro Boario, “Serata latino-americana… e non solo”, serata
con buffet organizzata dalla sezione opitergina dell’Ail nel 20º
anniversario dalla fondazione. Ingresso ad offerta libera. Il ricavato andrà a favore dell’associazione.
DOMENICA 8
Chiude a Ca’ Lozzio a Piavon
“Esco a vedere”, mostra di pittura con opere di Adriano Marinetti, Emanuele Convento, Michele Favaro. Orari: 10-12 e 15-24, lunedì
e martedì chiuso.
Mercatino dell’antiquariato a
Portobuffolè.
Alle 14.30 al campo da rugby
presso il foro boario nuovo: per
la terza giornata del campionato
nazionale di serie C, il Rugby
Oderzo sfida il Rugby Vicenza.
LUNEDÌ 9
Alle 20.30, al centro parrocchiale
del Duomo, parte la scuola di formazione all’impegno caritativo e
sociale, promossa dalla diocesi: relatore Lorenzo Biagi, che
parlerà sul tema “La nascita dello stato democratico moderno, i
concetti fondamentali che stanno
alla base della democrazia, regole di funzionamento”.
MARTEDÌ 10
Alle 19.45, al cinema Cristallo, primo appuntamento della rassegna
film d’autore con “Mare nero” di
Roberta Torre. Ingresso intero 5
euro, ridotto 4 euro. Si ripete il
12 ottobre.
Farmacia di turno:
Scotto, via Umberto I
28, Oderzo, telefono
0422-712221.
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/ Memorie
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Op
L’AZiON
GRANDE IMPEGNO SOCIALE
Settanta anni di
alpini opitergini
Il coro degli Alpini di Oderzo
F
esta grande in città
domenica 8 per la
celebrazione del 70° anniversario di fondazione del
gruppo Alpini. Il programma si articola in due
momenti. Sabato sera, alle 20.30 nell’aula magna
delle scuole medie, concerto con i cori Luca Lucchesi di Motta di Livenza
e Ana di Oderzo. Domenica, con inizio alle 9.45, ammassamento dei partecipanti all’anniversario nel
piazzale della Coop. Alle
10 inizio della sfilata, con
al termine l’alzabandiera
in piazza Grande. Alle 11
messa solenne in Duomo
accompagnata dal coro Ana. La giornata si concluderà con il pranzo all’alpina nel salone parrocchiale
di San Bartolomeo di Camino (prenotazioni al Bar
“Al bivio”, 0422-712305). È
un evento importante, considerata la presenza degli
Alpini nelle iniziative sociali dell’Opitergino. Si
pensi ad esempio, al restauro della casa colonica
destinata poi al recupero
dei
tossicodipendenti,
svolto a Fontanellette. Fu
la prima iniziativa di una
lunga serie. Gli Alpini opitergini si impegnarono poi
senza sosta, per mesi e
mesi, per ristrutturare il
padiglione dell’ospedale di
Oderzo che oggi ospita il
Centro per disabili gravissimi. Senza il loro apporto, tale opera non sarebbe
mai stata realizzata.
Annalisa Fregonese
MANSUÈ / IMPOSSIBILE
DIMENTICARTI, GIOVANNI
Domenica 8 ottobre 2006
CEGGIA / CENTO DAL BEN TUTTI INSIEME
APPASSIONATAMENTE. E IN MOSTRA
P
asserà alla storia
della famiglia Dal
Ben il grande raduno organizzato sabato 16 settembre: oltre cento parenti, tutti appartenenti
al ramo di Angelo Dal
Ben e Stella Cereser, si
sono ritrovati alla messa
delle 19 nella parrocchiale di Ceggia e poi a
cena per festeggiare insieme il primo ritrovo di
tutta la famiglia. Un’impresa non semplice per
gli organizzatori, anche
perché Angelo e Stella
hanno avuto una discendenza numerosa, 13 figli,
di cui 12 viventi, e 49 nipoti, la maggior parte
sposati e con figli. Per fis-
C’
erano circa una
decina di persone
mercoledì 27 per il primo
incontro annuale della
Commissione pastorale
giovanile foraniale.
Questo, in sostanza, è
quanto emerso durante la
serata.
Incontri di preghiera
foraniali
Ne verranno organizzati tre. Le date ufficiose sono 17 novembre, 19 gennaio e 16 febbraio 2007; i
sare nella memoria l’evento, oltre alle foto di rito, a tutti i partecipanti è
stato consegnato il quadro con l’albero genealogico. Inoltre, per ricordare “com’eravamo” è stata
organizzata una mostra
fotografica, con ben 350
ODERZO
“Siano presenti tutte
le parrocchie nella
Commissione pastorale
giovanile foraniale!”
luoghi verranno presto
concordati.
Corso animatori
Dopo la pausa di quest’anno, ritornerà nel 2007.
CEGGIA / INSIEME PER SEMPRE
immagini, raccolte con
pazienza da Armando Dal
Ben da ogni famiglia: foto recenti, ma anche molto antiche. La più preziosa, del 1900, era il ritratto
dei genitori di Angelo e
Stella.
Beatrice Doretto
L’idea è di incentrarlo soprattutto sul grest e di
coinvolgere nell’organizzazione le mamme e gli animatori più “navigati”.
Allargamento
Commissione
della
Si lancia l’appello a tutte le parrocchie di mandare un rappresentante, già
a partire dal prossimo incontro, mercoledì 11 ottobre alle 20.45 sempre in
patronato Turroni.
Andrea Pizzinat
PIANZANO
C
aro Giovanni,
sono trascorsi
due anni da quel 9 ottobre
2004.
Impossibile dimenticarti…
Il tuo amore, la gioia, la
serenità, la dolcezza che trasmetti, sono piccole fiamme che accendono il nostro
cuore di nuova luce. Dal
Cielo falla risplendere con
la preghiera che ogni giorno ci unisce a te. Continua
ad aiutarci nelle difficoltà
che incontriamo sul nostro
cammino terreno.
Con affetto, Raffaella e
Delfina.
ELENA MAZZAROTTO ARTICO
n. 30.3.1913 - m. 19.10.2003
GIOVANNI FAVERO
n. 22.11.1951 - m. 9.10.2004
In memoria una messa
sarà celebrata lunedì 9 ottobre, alle 18, nella chiesa parrocchiale di Mansuè.
CASTELLO ROGANZUOLO /
SEI NEL NOSTRO CUORE
FRANCESCO ARTICO
n. 28.12.1911 - m. 28.10.1975
D
alla Festa del Cielo ancora oggi ci amate come
quando eravate con noi. Siamo tristi perché
non vi vediamo, ma è dolce sapervi insieme per sempre, felici con Dio.
Per ricordare tutti insieme Francesco ed Elena, ci ritroveremo domenica 15 ottobre alla Messa delle 11 nella chiesa parrocchiale di Ceggia.
A. PAOLO DAL POS
n. 29.12.1916 - m. 6.10.1998
Il tuo ricordo e il tuo buon esempio rimangono sempre vivi nei nostri cuori che per il
dolore vegliano nella preghiera.
I tuoi cari
35
CEGGIA
C’è suor
Angela alla
“Charitas
Christi”
A
lla scuola materna
parrocchiale Charitas Christi di Ceggia (nella
foto i bambini) è arrivata
suor Angela Caspani, la
nuova superiora. Sostituisce suor Rosa, partita per
una scuola di Genova e salutata con affetto da tutti i
genitori con una festa da
loro organizzata alla Casa
della dottrina. Suor Angela si è subito ben inserita
nella nuova realtà anche se
per lei questo trasferimento è stato un cambiamento forte. È la prima
volta infatti che viene destinata ad una scuola in Veneto, dopo trent’anni di insegnamento in diversi paesi della Lombardia, l’ultimo Verdisio Superiore. Inoltre, per il primo anno,
ha deciso di prendersi una pausa dall’insegnamento e di svolgere unicamente attività di coordinamento. «Mi piange il
cuore a pensare che non
sarò più in aula con i miei
bambini – dice suor Angela – ma è stata una scelta
necessaria per riposare la
voce dopo l’operazione
che ho subito alla gola. Così avrò anche più tempo
per dare una mano in parrocchia». «Quando sono
arrivata – continua suor
Angela – e ho visto i lavori in corso, mi sono un po’
spaventata. Temevo non si
riuscisse a terminarli per
l’inizio della scuola. Invece tutto è stato sistemato
per tempo. L’impressone
che ho avuto di Ceggia è
quella di un paese vivo,
con persone attive e disponibili». (BD)
TEZZE DI PIAVE
PIANZANO
S. GIACOMO DI VEGLIA
OGLIANO
NARCISO ANGELI
n. 20.12.1924 - m. 3.10.1994
RITA CUZIOL in ANGELI
n. 11.1.1924 - m. 6.10.1982
Nel silenzio di questi anni risuona viva la vostra presenza
d’amore.
I vostri cari
VITTORIO SARI
n. 16.2.1929 - m. 6.10.1998
Ottavo anniversario di morte
ADA PICCIN in PIN
n. 16.5.1916 - m. 5.10.2000
GUERRINO PIN
n. 5.6.1917 - m. 29.7.2005
Cari genitori, vi ricordiamo
sempre con grandissimo affetto e riconoscenza quale luce di
saggezza, di bontà e guida sicura nella nostra vita.
I vostri cari
ALESSANDRO MARCON
n. 24.2.1931 - m. 6.7.2006
A tre mesi dalla scomparsa, ti
ricordiamo con l’amore di
sempre.
Tua moglie Graziella e i tuoi
figli
S
ALESSANDRO DALL’ANTONIA
n. 2.6.1938 - m. 6.10.2003
ei sempre presente nel cuore di chi
ti ha conosciuto e apprezzato per la tua instancabile disponibilità,
generosità, laboriosità e
amore per la famiglia.
Una Messa in suffragio sarà celebrata il 7 ottobre, alle 18.30, nella
chiesa di Castello Roganzuolo.
Moglie e figli
Non dimentichiamo il tuo amore e la tua dedizione per noi,
ti rimpiangiamo ricordandoti
sempre.
Giulia, figli e nipoti
LE COMPAGINI DI ODERZO E CODOGNÈ TRA UNA
SETTIMANA DEBUTTANO NEL CAMPIONATO DI SERIE B/1
Il volley tifa la Lae e il Maeg
È
in crescita l’interesse degli
sportivi diocesani verso la pallavolo.
Merito del rinnovato interesse per uno degli
sport di squadra per eccellenza è sicuramente la
qualità dei risultati ottenuti dalle società più blasonate. Impegnata la
Spes Conegliano in Coppa Italia, si avvicina il momento del debutto nel
campionato di serie B/1
per la Lae Electronic nel
maschile e per il Maeg
Codognè nel femminile.
Lae Electronic
La società opitergina,
presieduta da Antimo Puca, in estate ha proceduto ad un radicale rinnovamento dei ranghi. Della formazione che ha raggiunto il secondo turno
dei playoff la scorsa stagione sono rimasti appena il capitano Manuele
Cester e il giovane centro Andrea Parisotto. In
riva al Monticano è finito un ciclo, insomma, ma
visti i risultati del pre-
icecampioni d’Italia. È il risultato conseguito dal
Calcio Amatori Farra di Soligo 1990 (nella foto)
che ha rappresentato il Veneto alle finali nazionali. Dopo il titolo di campione regionale, la squadra allenata da
Augusto Merotto si è piegata alla Toscana. Campioni nello sport ma anche nella solidarietà: il ricavato dell’organizzazione
del torneo delle contrade di Col San Martino, infatti, è stato devoluto alla locale scuola materna.
N
Da sinistra il capitano della Lae Electronic Oderzo Manuele Cester e la squadra del Maeg Codognè
campionato (Coppa Italia di B e amichevoli di
lusso) ne è subito iniziato un altro. Attorno al
blasone del centro Massimo Pecorari, stella prelevata dal Loreto in A/2,
sono arrivati molti altri elementi interessanti dalle bande Figlioria e Lucchi, al libero di rientro
Zingaro, ai palleggiatori
Falcone (da Corigliano,
A/2) e Orefice, il centro
Mattia e gli opposti Kosmina e Radin. L’obiettivo stagionale, neanche a
dirlo, è di centrare la qualificazione ai playoff per
Vittorio Cansiglio:
torna la classica
opo due anni di
stop, serviti per allargare e riasfaltare il manto stradale, ritorna la cronoscalata automobilistica
Vittorio Veneto-Cansiglio,
giunta alla trentaquattresima edizione. Al richiamo
della classica gara in salita
(nel cui albo d’oro ci sono
nomi del calibro di Nuvolari, Merzario, Nesti e Danti), organizzata da Marca
V
SPORT ESTREMI: Flavio Zanet
12º alla Ultra rail du Mont Blanc
SABATO 7 E DOMENICA 8
D
CALCIO AMATORI: Farra
vicecampione tricolore
Racing e dalla Villorba Corse di Raimondo Amadio,
hanno risposto in tanti: saranno infatti oltre 130 le
vetture (moderne, storiche
e ad omologazione scaduta) che si cimenteranno
sulle due manches di 6600
metri che portano da Mezzavilla di Fregona a Valsalega.
Non ci sarà il vincitore
dell’ultima edizione, risa-
poi sognare in grande.
Stefania Positello, quindi sempre dall’Albignasego è stata acquistata Elisa Gastaldello che
giocò anche in serie A. Il
precampionato del sestetto affidato al nuovo
allenatore Luigi Lucchetta è trascorso all’insegna degli alti e bassi,
ma va spiegato che in vista del torneo di B/1,
molti esperimenti sono
stati tentati. L’obiettivo
stagionale del Maeg Codognè è la conquista della salvezza il prima possibile.
Giacinto Bevilacqua
Maeg Codognè
Il ritorno in B/1 delle
blues ha trovato pronta
la società presieduta da
Giorgio Polese. Dopo la
brutta esperienza conclusasi con la mesta e subitanea retrocessione, in
estate la dirigenza ha
proceduto a puntellare la
squadra con elementi
con esperienza nelle categorie superiori. Dall’Albignasego (B/1) è
stata prelevata Giovanna
Moretto, dal Cavezzale
(B/1, ma via Conegliano) è giunta la giovane
N
lente al 2003, Danny Zardo
(comunque presente alla
vernice in municipio a Vittorio Veneto e apripista in
gara), ma sarà al via il plurititolato Simone Faggioli,
che fu primo nel 2002.
Il programma di gara
prevede le verifiche tecniche tra venerdì 6 e sabato
7 mattina, i due passaggi di
prove cronometrate dalle
12 di sabato, e il via della
corsa domenica 8 alle
10.30. Le vetture saliranno
tutte al traguardo, per poi
ridiscendere incolonnate e
svolgere la seconda manche. L’ingresso per gli spettatori sarà gratuito. Al vincitore andrà anche il Trofeo Luigi Amadio. (AT)
S P O R T
on c’è tregua
con il ricco carnet proposto anche questo
week-end dalle sezioni locali del Cai e dalle associazioni affini. La meta domenicale del Cai di Vittorio Veneto è la chiesetta di Sant’Andrea a Col Frussal, nell’estrema propaggine sud-orientale del Serva. Tra le tappe: sella dei Fortin (852 metri), Pra de Nanies, Val de Rui
Sec e l’abitato di Polpet. Si
parte alle 8.30 dal parcheggio del Supermercato Cadoro.
La vicina sezione di Conegliano si lancia, invece, in
una passeggiata domenicale
lungo il sentiero Durissini a
Cadini di Misurina. Si parte
&
uova impresa sportiva di Flavio Zanet (nella foto). Il podista
estremo di San Polo di Piave ha firmato
un’altra pagina delle sue. Partendo dalla città francese di Chamonix ha partecipato alla Ultra rail du Mont Blanc,
massacrante corsa in montagna su un
percorso che si snoda attorno al Monte Bianco: 86 chilometri per 4597 metri di dislivello. Zanet
ha portato a termine la gara in 11 ore e 56 minuti, giungendo 12º su 1300 partecipanti, 2º tra gli italiani in gara.
PRIMO CARNERA: A Pordenone
la mostra del centenario
P
resso il Palazzo della Provincia di Pordenone fino al 3 dicembre è aperta la mostra “La leggenda di Primo Carnera”. A 100 anni dalla nascita, avvenuta il 25 ottobre 1906, rivive la leggenda del grande pugile di Sequals morto nel 1967, uno dei boxeur
più popolari della storia. Curata da Roberto Festi e Ivan Malfatto e articolata in sette sezioni, espone molti oggetti d’arte classica e manifesti inediti. (GB)
CAI E DINTORNI
da Col de Varda (2220) per
affrontare un dislivello di 600
metri. Il primo tratto di percorso è sul sentiero Bonacossa, che dal Col de Varda
porta alla forcella Misurina.
Tra le tappe: forcella della
Neve (2471), forcella Cristina (2390), forcella del Deserto (2400), forcella Sabbiosa (2450), forcella della
Torre (2420) e passo dei Tocci (2367) dove sorge il rifugio
Fonda Savio.
Grande relax questa domenica con il Cai di Pieve
di Soligo che organizza una
castagnata in casera Pian della Pita.
Duplice appuntamento
domenicale, invece, con
la sezione di Sacile. Un
gruppo propone l’escursione dall’Alpago al monte Colombera (2066), nel gruppo
Cansiglio Cavallo, un altro si
arma di mountain bike e punta alla val Cimoliana. L’associazione Liberalabici domenica se ne va sulle pendici del Montello, lungo un
percorso di 45 km, fino all’aviosuperficie Francesco Baracca.
Dulcis in fundo, la cooperativa Mazarol conquista
questa domenica il lago delle Anguane, passando per
Pralongo, Laghetto del Vach
e Col Cerver. Si parte dalla
stazione di Longarone alle 9.
Angela Deganis
B A N C A
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Janna
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
LE“DONNE COLONNE”DELLA NOSTRA CHIESA
Nell’emergenza la donna
ha dimostrato le sue doti
L
a presenza di una donna, Maria, che con il
suo sì all’arcangelo Gabriele ha compiuto il primo passo verso il compimento della storia della Salvezza.
La presenza di altre
donne, nel mattino di
Pasqua, che con i loro
passi veloci hanno raggiunto gli apostoli per
annunciare la risurrezione di Cristo, centro
della fede per milioni di
uomini nei secoli.
Basterebbero queste
due immagini per far cogliere l’importanza della donna per la religione cristiana, a partire
dal concepimento di
Gesù per giungere alla
gloria della risurrezione
e, via via, lungo il cammino della storia della
Chiesa. Cammino peraltro ricco di esempi di
donne che hanno contribuito a rendere il cristianesimo vivo, affasci-
nante, indispensabile per
dare un senso profondo all’esistenza di tanti battezzati. Da Giovanna d’Arco a
madre Teresa di Calcutta,
da santa Monica a Teresa
di Lisieux fino a Gianna
Berretta Molla. Tante madri di famiglia, religiose,
giovani che hanno dedicato la loro vita all’annuncio e alla testimonianza
del Vangelo.
Perché allora all’interno della Chiesa è difficile
riconoscere che le donne
hanno le potenzialità per
fungere da vere e proprie
colonne? Da alcuni anni si
sta facendo strada una più
ampia ministerialità e un
maggiore impegno concreto tutto al femminile.
Le donne sono catechiste,
ministri straordinari della
Comunione, lettrici (di fatto), coordinatrici di commissioni e consigli pastorali, responsabili e collaboratrici di uffici diocesani.
Perché e, soprattutto,
come siamo arrivati a
questo punto? Una lettura, forse un po’ troppo
schietta, della realtà fa percepire che il sesso debole
sta guadagnando nuovi
INCENERITORE AD AVIANO
mini di bolletta, ma soprattutto di salvaguardia
della salute (meno diossine, meno polveri sottili,
meno ricoveri ospedalieri,
niente farmaci più o meno
gratuiti e garantiti...).
Per quanto riguarda la
bolletta diamo solo alcuni
dati.
Nel 1996 una famiglia
di Miane ha versato per i
rifiuti 149 mila lire, salite
a 217 mila nell’anno seguente, fino ad arrivare a
139 euro nel 2002 (equivalenti a 269 mila lire circa) improvvisamente nel
2004, a seguito dell’introduzione della raccolta differenziata porta a porta
con tariffa puntuale, la bolletta è miracolosamente
scesa a 78 euro e cioè ai
valori più o meno del 1996.
Se poi qualche pignolo volesse tener conto dell’inflazione, potrebbe dire che
è inferiore.
“Una rondine non fa primavera”, è vero, ma perché non fare la stessa indagine a Sernaglia dove
nel 2005 vi è stata una riduzione media delle bollette del 18 per cento?
Di fronte a queste esperienze significative sarebbe ormai tempo di allargare il metodo di raccolta differenziata a tutti i
comuni della provincia di
Treviso. Con un metodo omogeneo, uguale per tutti, si potrebbero operare
confronti, controlli e miglioramenti.
Cecilia Tomè
Comitato ambiente
di Vittorio Veneto
Malati e ospedali
... ringraziano
P
are molto economico conferire i rifiuti
all’inceneritore di Trieste
per 100 euro a tonnellata e
ancor di più portarli ad Aviano, data la minore distanza.
La scelta sembra quanto mai azzeccata, perché
proprio ad Aviano c’è il famoso ospedale che a livello nazionale da anni cura con notevole competenza le malattie da cancro.
Sarà solo una coincidenza o è il risultato di un
piano valutato in tutti i suoi
aspetti?
Sì, perché il “termovalorizzatore”, che permette
di distruggere i rifiuti (che
disturbano occhi e naso),
permetterà sicuramente
all’ospedale di avere pazienti a iosa, vittime delle
diossine, delle nanopolveri (inferiori cioè a 0,25 micron e per questo maggiormente deleterie), dei
metalli pesanti, portati dai
fumi che usciranno dal
camino con buona pace di
tutti: Cit, Savno e Comune
di Vittorio Veneto. (...)
Non sono queste le opinioni di poveri untorelli
di provincia, camuffati da
membri di un “sedicente”
Comitato ambiente, ma le
autorevoli affermazioni
dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro
(Iarc), che nel 1997 ha definito cancerogene le diossine, e i risultati dei ricercatori europei (19952000), i quali sostengono
che le diossine sono originate nella misura maggiore dagli inceneritori.
È abbastanza evidente
che le geniali proposte di
far risparmiare sulle bollette, mescolando tutti i rifiuti che saranno poi selezionati da una macchina
(che oltre ai costi di acquisto, ha anche bisogno
continuo di energia e di altre attrezzature), può far
presa sulle amministrazioni che per vari motivi
non hanno già speso e non
si sono spese per introdurre la raccolta differenziata porta a porta. (...)
In provincia di Treviso
tutti i Comuni del Bacino
TV3, del Consorzio Priula, e di altri 2 comuni del
TV1 (per un totale di circa
500 mila persone) a cui si
devono aggiungere vari altri in cui opera la stessa
Savno, da almeno due anni hanno fatto degli investimenti per effettuare una
differenziazione dei propri
rifiuti all’unico scopo di ridurre al minimo la spesa
per tutti, non solo in ter-
spazi anche perché... gli
uomini hanno abbandonato il campo, i sacerdoti sono pochi e non arrivano dappertutto. In
altre parole, alla base c’è
o c’è stato un bisogno!
Ma tale situazione,
seppure in apparenza
negativa, sta portando
frutti fecondi perché è
grazie proprio a questa
iniziale emergenza che
la donna, in quanto tale,
ha dimostrato di “essere all’altezza” e di saper
fare qualcosa di più e di
diverso proprio perché
tipico della sua femminilità.
Papa Benedetto XVI
nell’intervista rilasciata
ad alcuni giornalisti della televisione tedesca affermava che «le donne
devono – e noi con loro
– cercare sempre di
nuovo il loro giusto posto nella Chiesa». Ci
sembra profetico quel
“noi con loro” in quanto
i tempi attuali sono
tutt’altro che semplici e
statici. Ci vorrà ancora
tempo dunque per raggiungere l’effettiva “parità” tra uomo e donna.
Parità, ben s’intende,
nel rispetto di compiti,
ruoli, competenze e carismi.
Gerda e Tiziana
De Nardi
Domenica 8 ottobre 2006
37
interventi
MARCIA TRIONFALE
VERSO LA SCONFITTA
G
iuseppe Verdi non avrebbe mai pensato che la marcia trionfale, racchiusa nel secondo atto di Aida, sarebbe diventata il leit motiv del nostro attuale Governo, eppure pare sia proprio così.
Anche i ricchi piangano, mi è stato detto, per cui dopo
quaranta anni di lavoro mi ritrovo improvvisamente assegnato alle lacrime, con il compiacimento della mia Cisl.
Il pensiero e il giudizio che qui vorrei esprimere riguardano, comunque, quanto è stato fatto o si preannuncia sul piano, che io continuo a chiamare valoriale, dei principi “non negoziabili”: vita, famiglia, istruzione.
Il primo atto internazionale è stato compiuto dal ministro Mussi che, in sede europea, ha sciolto il nostro paese dal gruppo di blocco che si opponeva al finanziamento
della ricerca sulle cellule staminali embrionali, con l’appendice, si fa per dire, del voto parlamentare che ha visto
privilegiare la scelta dello schieramento alla trasversalità
possibile e richiesta invano.
Ci ha pensato poi, lo stesso Presidente della Repubblica, sempre pronto a fare da supporter alla maggioranza e
“pentito” a posteriori, ad investire il Parlamento dell’obbligo
di affrontare il tema dell’eutanasia, con un suo giudizio
preventivo già favorevole.
Così dai banchi parlamentari maggioritari sono stati
presentati disegni di legge tesi a legittimare i Pacs, sulla
scorta di iniziative approvate in più di una regione italiana, amministrate anche con il consenso di chi si richiama
alle radici cristiane.
Radici che l’Italia chiedeva fossero richiamate nella Costituzione europea ma che ora, per il nostro ministro degli Esteri, è bene restino fuori.
Con questa marcia trionfale si va, come dice un mio amico friulano, di vittoria in vittoria verso la sconfitta finale.
Gianni Carminati
Vittorio Veneto
38
Domenica 8 ottobre 2006
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Tel. 340-5581232.
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professionale/tecnico di riabilitazione psichiatrica si rende disponibile per attività di consulenza, perseguimento di obiettivi terapeutico-riabilitativi, percorsi di riacquisizione di abilità sociali con minori e adulti. Tel. 349-7864769.
Signora automunita con esperienza nell’assistenza anziani cerca lavoro. Disponibile anche come
baby-sitter, pulizie o altro. Zona Oderzo e dintorni. Tel. 339-1998560.
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di pochi mesi. Disponibile tutto l’anno. Zona Oderzo. Tel. 349-5057599.
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e
L’AZiON
Lettere
& interventi
NON C’È RISPETTO PER GLI UTENTI
Vicenda Telecom: il denaro
passa sopra le nostre teste
C
non avendo nulla da temere, il filo del telefono
fisso e con il cellulare lanciarli il più lontano possibile. Tornare alla comunicazione diretta, ai segnali di fumo.
Ne guadagnerei in
tranquillità, serenità e tasca.
Ma la tecnologia è una
conquista
dell’uomo,
messa al suo servizio per
migliorarne la vita. Perché privarsene?
E se questa conquista
è il risultato di una partecipazione comune, onestà
e rispetto tra me utente
che la sostengo implementandola con il mio
flusso e tu azienda, privata o pubblica, che dovresti fornirmi il miglior servizio frutto di ricerca e
sviluppo,
dovrebbero
coincidere.
Nossignori, come lei
ha ben spiegato vi è un
“loro” che sa tutto di noi
e un “noi” che non sa nulla di loro.
Sopra a tutto ciò, ma
che non deve interessarci, il potere, i soldi e le intercettazioni. Non ci de-
POLITICA & QUERELE
quota prevista di 3 milioni
200 mila lire.
Perché non viene detto
che quella indennità, per
mio volere, è stata ridotta
di un milione, estesa al 40
per cento anche agli altri
amministratori dell’istituto?
Questa indennità non
dovuta, secondo loro, perché gli attuali amministratori della Destra continuano ad incassarla, pur essendo nel frattempo diminuito il numero degli ospiti?
Sappiano i lettori de L’Azione che per quanto sopra
esposto ho avuto una causa presso il Tribunale di
Monza, che si è conclusa
positivamente e dalla quale ho ricevuto anche 5 milioni di lire che ho dato interamente in offerta, e
questo non perché sia ricca, sono di famiglia operaia e vivo modestamente,
ma perché so che tanta
gente soffre e ha bisogno
di aiuto.
Francesca Meneghin
aro Direttore,
il suo editoriale colpisce
sempre nel segno. “Il caso Telecom e noi comuni
cittadini” sul numero
scorso de L’Azione è uno
dei tanti che in poche righe ha messo in risalto
antefatti e fatti a tinte fosche.
La mia prima reazione
a questo intruglio di economia e politica dentro il
quale molti sguazzano e
ne escono, in un modo o
nell’altro, sempre puliti, è
quella di strappare, pur
Le indennità ridotte
del Cesana Malanotti
E
Lega aveva proposto di
chiedere scusa attraverso
la stampa, riconoscendo
così il torto.
Desidero tuttavia ribadire ancora una volta, a salvaguardia della mia nota onestà come cittadina e come ex amministratore
pubblico per circa 40 anni,
che lo stipendio che, secondo il Gazzettino, io mi
sarei fatta, allargato anche
altri amministratori del Cesana Malanotti, era l’indennità decisa dalla Regione del Veneto a partire
dal 1º agosto ’98 (nel nostro caso) sino al 30 luglio
’99 per fine mandato, compenso spettante ad ogni
amministratore di case di
riposo con classifica di 1ª
A e con più di 300 ospiti;
G
S.VENDEMIANO
gregio Direttore,
le sarei grata se
potesse pubblicare sul
giornale da lei diretto
quanto segue: non mi è
sfuggito l’articolo apparso
su Il Gazzettino del 23 settembre scorso, avente come titolo, a caratteri cubitali,“Il vampiro della Lega
non offese la Meneghin”
e, più sotto, una dettagliata relazione sugli avvenimenti giudiziari a seguito
della mia denuncia alla
Lega vittoriese per manifesti sui muri della città e
volantinaggio con la figura
di un vampiro.
Nessun commento sulla decisione di archiviare
la pratica da parte del giudice De Luca; si sappia,
però, che sin dall’inizio la
uardando il cielo
non si direbbe, ma
le ferie sono proprio passate.
Il solito caos in città, le
strade che affogano nel
traffico, i trattori con l’uva; questi sì sono il segnale che l’estate se n’è
andata.
I nostri ragazzi diversamente abili si sono reinseriti nel loro mondo protetto e organizzato, ma nei
loro occhi, per chi è attento, si legge la nostalgia
per le vacanze appena trascorse a Lignano.
La settimana baciata
dal solleone, le serate tra-
Grazie
ai volontari
del centro
Arcobaleno
scorse passeggiando in pineta, i volontari meravigliosi angeli custodi... sono stati un cocktail di felicità.
Il clima, quello del cuore, è il solito: gli sguardi,
le carezze, il prendersi
per mano, sono riti ormai
consolidati per loro, ma il
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437
mondo, quello che corre
frenetico inseguendo i
miraggi moderni, è allibito e incredulo; c’è ancora
gente disposta a “perdersi” una settimana di ferie
portando a spasso “quelli
là”.
L’amaro in bocca resta
per la nostra società, ma il
dolce di quelle esperienze
così uniche e costruttive
dice a noi genitori: “Guardate avanti con fiducia”.
Non capita tutti i giorni di cenare col sindaco e
l’assessore quando si è in
vacanza; San Vendemiano
è anche questo: il San
Vendemiano dei volontari dell’“Arcobaleno”, degli
amministratori sensibili,
e dei nostri ragazzi portatori di handicap, fieri di essere per qualche giorno
delle primedonne, liberi
di essere coccolati... al
mare.
Grazie a tutti.
Giuliano Cettolin
ve riguardare inoltre il fatto che l’azienda è privata
e ogni inter vento di chi
dovrebbe tutelare il bene
comune (se realmente accaduto) venga bollato come preoccupante ingerenza. Si sottolinea infine
che il risanamento del debito di 41 miliardi di euro
della privata Telecom nulla ha a che vedere con il
patrimonio di chi ne è titolare.
Misteri che, come tali
e da “loro” ben giocati, ci
portano allo sfinimento e
quindi al mancato perseguimento del nostro buon
diritto di utenti attivi.
In questo clima che mina alla civile convivenza,
ciascuno di noi si sentirà
sempre più solo, nonostante tutti sappiano tutto!
Guido De Carlo
Cordignano
Domenica 8 ottobre 2006
39
interventi
FOCOLARINI A BUDAPEST:
UNA INIEZIONE DI FIDUCIA
«S
ento di tornare con un grande amore per il mondo»... «Fondamentale per ritrovare la grinta...»...
«Un’iniezione di fiducia»... «Le esperienze ascoltate mi
hanno spronato a rivedere cosa posso fare io». Queste sono alcune impressioni sentite alla conclusione del convegno di Budapest dove, dal 14 al 16 settembre quasi 12 mila focolarini provenienti da 92 paesi dei 5 continenti, erano presenti al palasport Arena per il “Volontarifest”. Tra
loro otto rappresentanti della nostra diocesi. L’incontro a
livello internazionale è stato organizzato dal Movimento
dei Focolari in occasione del 50º anniversario della nascita dei “Volontari” voluta da Chiara Lubich come risposta all’appello di Pio XII in seguito all’invasione dell’Ungheria da parte delle truppe sovietiche nell’autunno del
1956.
Chiara Lubich ha inviato un suo messaggio ai partecipanti in cui tra l’altro dice: “I Volontari sono persone che
pur restando nel mondo non sono del mondo, perché il
loro cuore è legato a Dio. E, seguendo i suoi piani, oggi
questi Volontari e Volontarie sono presenti nei 5 continenti e testimoniano che Egli è un Dio-Amore, che segue
ognuno di noi e ci è Padre. Per questo dobbiamo guardarci, amarci, come fratelli e diffondere la fraternità universale “affinché tutti siano una cosa sola”. Il tema delle
giornate è stata la fratellanza, intesa come attenzione incondizionata all’altro, sentire l’altro come portatore di un
contributo valido, senza lasciare spazio a nessuna forma
di ingiustizia.
Molte sono state le testimonianze di opere più o meno
grandi realizzate in ogni parte del mondo (dal Libano al
Brasile, dall’Irlanda alla Croazia, dall’Italia al Congo, da
Hong Kong alle Filippine) che dimostrano come è stato
possibile, non senza difficoltà, portare aiuto ai fratelli mettendo in pratica tutti gli aspetti della reciprocità, ispirati
alla cultura del dare, della gratuità e della condivisione.
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