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“Vi deve servire di memoriale” “Continuate a far questo in ricordo di
15 DICEMBRE 2013
17-23 febbraio
“Vi deve servire
di memoriale”
PAGINA 3
CANTICI: 109, 18
24 febbraio – 2 marzo
“Continuate a far questo
in ricordo di me”
PAGINA 18
CANTICI: 99, 8
Edizione a caratteri grandi
PARTE 2
15 DICEMBRE 2013
Vol. 134, No. 24
Semimonthly
ITALIAN
ARTICOLI DI STUDIO
“Vi deve servire di memoriale”
“Continuate a far questo in ricordo di me”
Nello stesso periodo dell’anno, gli ebrei celebrano
la Pasqua mentre i veri cristiani commemorano la
morte di Gesù. Perché dovremmo conoscere meglio la Pasqua ebraica? Come si determina la data
del Pasto Serale del Signore, e che significato ha
tale evento per tutti noi?
`
Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo
`
diversa indicazione, la versione biblica usata e la
Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con
riferimenti.
`
La Torre di Guardia e un periodico quindicinale
edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma
n. 14289 - 10/1/1972. Stampata in Germania da:
Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen
Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Druck und Verlag:
Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen
Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus. 5 2013
Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.
Tutti i diritti sono riservati. Printed in Germany.
“Vi deve servire di memoriale”
“Questo giorno vi deve servire di memoriale,
e lo dovete celebrare come festa a Geova” (ESO. 12:14)
SAPRESTE SPIEGARE?
Cosa dovettero fare gli israeliti in Egitto per celebrare
la prima Pasqua?
Quand’è che Gesù e gli apostoli mangiarono l’ultima cena
pasquale insieme, e cosa accadde più tardi quello stesso
giorno?
Quali importanti verità possiamo imparare
dai capitoli 12-15 di Esodo?
QUANDO si parla di anniversari, qual è il primo che
vi viene in mente? “Quello del mio matrimonio”, potrebbe dire chi è sposato. Altri potrebbero ricordare
la data di un importante avvenimento storico, per
esempio quella in cui il loro paese ha ottenuto l’indipendenza. Ma sapevate che c’è un anniversario che
un intero popolo commemora da più di 3.500 anni?
1, 2. Quale anniversario dovrebbe interessare in modo particolare ai cristiani, e perché?
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2Si tratta della Pasqua ebraica, che ricorda la liberazione dell’antico Israele dalla schiavitù egiziana.
Dal momento che ha a che fare con alcuni aspetti importanti della nostra vita, questa ricorrenza dovrebbe
interessare anche a noi. Se non siamo ebrei praticanti, però, forse ci chiediamo perché. Il motivo sta in
questa pregnante dichiarazione: “Cristo, la nostra
pasqua, è stato sacrificato” (1 Cor. 5:7). Per capire
la piena portata di questa verità, abbiamo bisogno di
conoscere meglio la Pasqua ebraica e di analizzarla
alla luce di un comando dato a tutti i cristiani.
LA PASQUA: PERCHÉ?
3Pur non essendo ebree, centinaia di milioni di
persone in tutto il mondo sanno qualcosa degli avvenimenti che portarono alla celebrazione della prima
Pasqua. Forse ne hanno letto la narrazione nel libro
di Esodo, ne hanno sentito parlare, oppure hanno visto qualche film che si ispirava a quelle vicende.
3, 4. Quali avvenimenti portarono alla celebrazione della prima Pasqua?
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4Dopo che per molti anni gli israeliti erano stati
schiavi in Egitto, Geova mandò Mosè e suo fratello
Aaronne dal faraone a chiedergli di liberare il Suo popolo. L’orgoglioso faraone, però, non lo lasciò andare, perciò Geova colpì il paese con una serie di piaghe devastanti. Solo dopo la decima piaga, che causò
la morte di tutti i primogeniti egiziani, il faraone liberò gli israeliti (Eso. 1:11; 3:9, 10; 5:1, 2; 11:1, 5).
5Ma cosa dovettero fare gli israeliti prima di essere liberati? Correva l’anno 1513 a.E.V. e si era a ridosso dell’equinozio di primavera, nel mese ebraico
di abib, in seguito chiamato nisan. Dio aveva detto
che nel decimo giorno di quel mese gli israeliti avrebbero dovuto iniziare a prepararsi per qualcosa che sarebbe successo il 14, al tramonto. Per gli ebrei, infatti, il giorno cominciava al tramonto e finiva a quello
Abib era il primo mese del calendario ebraico. Quando gli
ebrei tornarono dall’esilio babilonese lo chiamarono nisan, ed
è questo nome che per semplicità utilizzeremo nell’articolo.
5. Quali preparativi dovettero fare gli israeliti prima di essere liberati? (Vedi l’illustrazione iniziale nell’edizione normale.)
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successivo. Il 14 nisan ogni famiglia avrebbe dovuto
uccidere un agnello (o un capretto) e spruzzarne parte del sangue sugli stipiti e sull’architrave della porta
(Eso. 12:3-7, 22, 23). Inoltre avrebbe dovuto arrostirne la carne e mangiarla insieme a pani non fermentati ed erbe amare. L’angelo di Dio sarebbe passato
attraverso il paese e avrebbe colpito i primogeniti d’Egitto, mentre gli israeliti ubbidienti sarebbero stati risparmiati e poi liberati (Eso. 12:8-13, 29-32).
6Questo è proprio ciò che accadde, e gli israeliti
avrebbero dovuto ricordare la loro liberazione negli
anni a venire. Dio aveva detto: “Questo giorno vi deve
servire di memoriale, e lo dovete celebrare come festa a Geova per tutte le vostre generazioni. Lo dovreste celebrare come uno statuto a tempo indefinito”.
Alla ricorrenza del 14 nisan avrebbe fatto seguito una
festa della durata di sette giorni. Il 14 nisan era il
giorno della Pasqua vera e propria, ma questo termi6. Perché gli israeliti avrebbero dovuto continuare a celebrare la Pasqua ogni anno?
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ne poteva essere usato per riferirsi a tutti gli otto giorni di festa (Eso. 12:14-17; Luca 22:1; Giov. 18:28;
19:14). La Pasqua era una delle “feste stabilite” (“anniversari”, The Bible in Living English) che gli ebrei
erano tenuti a celebrare ogni anno (2 Cron. 8:13).
7Essendo ebrei e quindi soggetti alla Legge mosaica, Gesù e i suoi apostoli osservavano la Pasqua
(Matt. 26:17-19). L’ultima volta che lo fecero insieme, Gesù istituì una nuova celebrazione che i suoi
seguaci avrebbero dovuto tenere ogni anno: il Pasto
Serale del Signore. Ma in che giorno dovevano farlo?
IL PASTO SERALE DEL SIGNORE:
IN CHE GIORNO?
8
Dal momento che Gesù lo istituì subito dopo aver
celebrato la Pasqua, il Pasto Serale del Signore si sarebbe tenuto lo stesso giorno. Avrete notato, però,
che la data della Pasqua ebraica indicata in alcuni
7. Cosa istituì Gesù durante l’ultima Pasqua che festeggiò con
i suoi apostoli?
8. Quale domanda sorge in relazione alla Pasqua e al Pasto
Serale del Signore?
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calendari moderni differisce di uno o più giorni da
quella della Commemorazione della morte di Cristo.
Come mai? In parte la ragione ha a che fare con il
comando che Dio diede agli israeliti. Dopo aver detto che “l’intera congregazione dell’assemblea d’Israele [doveva] scannare” l’agnello, Mosè specificò quando in quel 14 nisan avrebbe dovuto farlo. (Leggi
Esodo 12:5, 6.)
9Esodo 12:6 dice che l’agnello doveva essere scannato “fra le due sere”. Questa è l’espressione usata,
nel testo o in nota, da alcune traduzioni; altre dicono “sull’imbrunire”, “verso sera”, o “al crepuscolo”.
L’agnello perciò doveva essere scannato dopo il tramonto ma prima che diventasse buio, quindi all’inizio del 14 nisan.
10Tra l’XI e il XII secolo, alcuni ebrei ipotizzaro9. In base a Esodo 12:6, quando doveva essere scannato l’agnello pasquale? (Vedi anche il riquadro “In quale parte del
giorno?”)
10. Quand’è che, secondo alcuni, veniva scannato l’agnello,
ma quale domanda fa sorgere questa interpretazione?
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IN QUALE PARTE DEL GIORNO?
Marcus Kalisch, studioso ebreo (1828-1885), scrisse:
“La stessa opinione è stata espressa più chiaramente da
Ebn [Ibn] Ezra [noto rabbino spagnolo, 1092-1167]:
‘Abbiamo due sere: la prima quando tramonta il sole
[...] e la seconda quando si spegne l’ultimo bagliore di
luce riflessa nelle nuvole; e tra le due c’è un intervallo
di circa un’ora e venti minuti’. Questa spiegazione, che
sembra essere la più logica, è anche quella dei caraiti e
dei samaritani, ed è condivisa da molti altri”. L’interpretazione secondo cui l’agnello veniva scannato all’inizio del 14 nisan è in sintonia con il comando ricevuto dagli israeliti, riportato in Deuteronomio 16:6, che
dice: “Devi sacrificare la pasqua, la sera, appena sarà
tramontato il sole, al tempo fissato della tua uscita dall’Egitto” (Eso. 30:8; Num. 9:3-5, 11)
no che sacrificare tutti gli agnelli portati al tempio richiedesse delle ore. Per questo motivo, pensarono che
le istruzioni contenute in Esodo 12:6 si riferissero
alla fine del 14 nisan, tra il momento in cui il sole
cominciava a calare (dopo mezzogiorno) e il tramonto. Ma se davvero l’agnello doveva essere scannato
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alla fine del 14 nisan, quand’è che gli israeliti avrebbero consumato la cena pasquale? Il prof. Jonathan
Klawans, esperto di ebraismo antico, ha osservato: “Il
nuovo giorno inizia al tramonto del sole, perciò il sacrificio viene fatto il 14, ma la Pasqua e la cena in
realtà iniziano il 15, anche se questa successione
di date in Esodo non è specificata”. Il professor
Klawans ha anche scritto: “La letteratura rabbinica
[...] non affronta affatto l’argomento del modo in cui
si teneva il Seder [la cena pasquale] prima della distruzione del Tempio” nel 70. (I corsivi sono nostri.)
11Quand’è, allora, che fu celebrata la Pasqua del
33? Il 13 nisan, dato che si avvicinava il giorno “in
cui si doveva sacrificare la vittima pasquale”, Cristo
disse a Pietro e Giovanni: “Andate e preparateci la
pasqua affinché la mangiamo” (Luca 22:7, 8). “Infine, quando fu venuta l’ora”, dopo il tramonto da cui
iniziò il 14 nisan (giovedì sera), Gesù mangiò la cena
11. (a) Cosa accadde a Gesù il giorno di Pasqua del 33?
(b) Perché il 15 nisan del 33 fu “un gran” sabato? (Vedi la
nota in calce.)
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pasquale con i suoi apostoli, dopodiché istituì il Pasto Serale del Signore (Luca 22:14, 15). Quella notte fu arrestato e processato. Sempre il 14 nisan, verso mezzogiorno, fu messo al palo e nel pomeriggio
morì (Giov. 19:14). Quindi “Cristo, la nostra pasqua, [fu] sacrificato” lo stesso giorno in cui veniva
scannato l’agnello pasquale (1 Cor. 5:7; 11:23; Matt.
26:2). Prima dell’inizio del 15 nisan Gesù fu sepolto
(Lev. 23:5-7; Luca 23:54).
UNA CELEBRAZIONE
SIGNIFICATIVA ANCHE PER NOI
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Ma torniamo alla prima Pasqua in Egitto. Mosè
disse che negli anni a venire il popolo di Dio avrebbe dovuto osservare la Pasqua; sarebbe stato “un regolamento [...] a tempo indefinito”. In occasione di
Al tramonto iniziò il 15 nisan, e così quell’anno il normale sabato settimanale coincise con il primo giorno della festa
dei pani non fermentati, che era sempre un sabato. A motivo
di tale coincidenza, quello fu “un gran” sabato. (Leggi Giovanni 19:31, 42.)
12, 13. In che modo i bambini ebrei erano coinvolti nella celebrazione della Pasqua?
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quella ricorrenza i bambini avrebbero fatto ai loro genitori domande relative al suo significato (leggi Esodo 12:24-27; Deut. 6:20-23). Quindi, la Pasqua sarebbe servita “di memoriale” anche per loro (Eso.
12:14).
13Generazione dopo generazione, gli israeliti tramandarono ai propri figli importanti verità legate alla
Pasqua. Una era che Geova protegge i suoi adoratori. I bambini imparavano così che egli non è una qualche divinità indistinta e astratta, bensì un Dio vivente, reale, che si interessa del proprio popolo e che
interviene in suo favore. Lo dimostrò “quando piagò
gli egiziani” e protesse i primogeniti israeliti tenendoli in vita.
14A voi genitori cristiani non è richiesto di spiegare ogni anno ai vostri figli il significato della Pasqua
ebraica. Ma insegnate loro questa stessa verità, cioè
che Geova protegge il suo popolo? Trasmettete loro la
14. Quale verità legata alla Pasqua possono insegnare i genitori cristiani?
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profonda convinzione che protegge anche noi? (Sal.
27:11; Isa. 12:2). Lo fate durante piacevoli chiacchierate, o a mo’ di arido sermone? Non trascurate questa verità; usatela per aiutare la vostra famiglia a confidare sempre di più in Geova.
15Dalla Pasqua ebraica possiamo imparare che
Geova non solo protegge il suo popolo, ma sa anche
liberarlo. Ripensate a come “fece uscire dall’Egitto”
gli israeliti: una colonna di nuvola e di fuoco li guidò fino al mare; mentre le acque del Mar Rosso li sovrastavano da entrambi i lati, lo attraversarono camminando sull’asciutto; una volta raggiunta l’altra riva
videro quelle stesse acque riversarsi sull’esercito egiziano. A quel punto lodarono Geova per averli liberati con questo cantico: “Voglio cantare a Geova [...].
Ha lanciato in mare il cavallo e il suo cavaliere. Mia
forza e potenza è Iah, giacché serve alla mia salvezza” (Eso. 13:14, 21, 22; 15:1, 2; Sal. 136:11-15).
16Se avete figli, li state aiutando a vedere Geova
15, 16. Come possono essere usati i capitoli 12-15 di Esodo?
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come un Dio potente che libera il suo popolo? Riescono a percepire questa vostra convinzione, anche
nelle conversazioni che fate e nelle decisioni che prendete? Durante l’adorazione in famiglia potete includere una trattazione dei capitoli 12-15 di Esodo e mettere in evidenza il modo in cui Geova liberò il suo
popolo. Altre volte potreste analizzare lo stesso argomento alla luce di Atti 7:30-36 o Daniele 3:16-18, 2628. Tutti, piccoli e grandi, dovremmo avere la piena
fiducia che, come liberò il suo popolo in passato, Geova libererà anche noi in futuro. (Leggi 1 Tessalonicesi 1:9, 10.)
ASPETTI DA RICORDARE
17I veri cristiani non celebrano la Pasqua ebraica.
Questa ricorrenza era prevista dalla Legge mosaica, a
cui i cristiani non sono più soggetti (Rom. 10:4; Col.
2:13-16). Oggi commemoriamo un altro anniversario,
quello della morte del Figlio di Dio. Ci sono comun17, 18. Che cosa dovrebbe farci ricordare il modo in cui fu
utilizzato il sangue durante la prima Pasqua?
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que alcuni aspetti della celebrazione della Pasqua istituita in Egitto che sono significativi ancora oggi.
18Il sangue dell’agnello asperso sugli stipiti e sull’architrave della porta salvò la vita dei primogeniti di
Israele. Oggi non offriamo sacrifici animali a Dio, né
il giorno della Pasqua né in nessun altro momento.
C’è un sacrificio migliore, però, che ci salva la vita in
modo definitivo. Parlando dei cristiani unti come della “congregazione dei primogeniti che sono stati iscritti nei cieli”, l’apostolo Paolo disse che possono vivere
per sempre in cielo grazie “al sangue di aspersione”,
il sangue di Gesù (Ebr. 12:23, 24). Dal sangue di
Gesù dipende anche la speranza della vita eterna sulla terra delle altre pecore, che dovrebbero sempre tenere bene a mente queste parole: “Per mezzo di lui
abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo
sangue, sì, il perdono dei nostri falli, secondo la ricchezza della sua immeritata benignità” (Efes. 1:7).
19All’agnello scannato per la cena pasquale gli
19. Perché il trattamento riservato alla vittima pasquale rafforza la nostra fiducia nelle profezie?
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israeliti non dovevano rompere nessun osso (Eso.
12:46; Num. 9:11, 12). Cosa accadde all’“Agnello di
Dio”, che venne per dare la sua vita come riscatto?
(Giov. 1:29). Fu messo al palo tra due criminali. Gli
ebrei chiesero a Pilato di far rompere le gambe dei tre
uomini, così da accelerarne la morte e da non lasciare i loro corpi sul palo il 15 nisan, che era un grande
sabato. I soldati fecero così con i due criminali, “ma
venuti da Gesù, poiché videro che era già morto, non
gli ruppero le gambe” (Giov. 19:31-34). A motivo di
tale corrispondenza tra Gesù e l’agnello pasquale, si
può dire che quest’ultimo fu “un’ombra” di quello che
poi si verificò il 14 nisan del 33 (Ebr. 10:1). Quel giorno si adempirono anche le parole di Salmo 34:20.
Tutto ciò rafforza la nostra fiducia nelle profezie.
20 Tra la Pasqua ebraica e il Pasto Serale del Signore ci sono comunque delle differenze. Questo dimostra che la Pasqua che gli ebrei dovevano celebrare
20. Quale notevole differenza c’è fra la Pasqua ebraica e il
Pasto Serale del Signore?
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non prefigurava ciò che Cristo disse ai suoi seguaci di
fare per commemorare la sua morte. Per esempio, in
Egitto gli israeliti mangiarono la carne dell’agnello,
ma non ne bevvero il sangue. Ai suoi discepoli, invece, Gesù diede altre istruzioni. Disse che quelli che
avrebbero regnato “nel regno di Dio” avrebbero dovuto sia mangiare il pane che bere il vino, che simboleggiavano la sua carne e il suo sangue. Questo è
ciò che analizzeremo più nel dettaglio nel prossimo
articolo (Mar. 14:22-25).
21 La Pasqua fu di sicuro un evento importante nella storia dei rapporti tra Dio e il popolo di Israele.
Ciò non toglie che ognuno di noi possa trarne preziosi insegnamenti. È vero, la Pasqua doveva “servire
di memoriale” per gli ebrei, ma noi cristiani facciamo
bene a conoscerla meglio e a prendere a cuore le importanti verità che ci insegna, essendo anch’essa parte di “tutta la Scrittura [che] è ispirata da Dio”
(2 Tim. 3:16).
21. Perché è utile conoscere meglio la Pasqua?
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“Continuate a far questo
in ricordo di me”
“Prese un pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò
e disse: ‘Questo significa il mio corpo che è a vostro
favore. Continuate a far questo in ricordo di me’”
(1 COR. 11:23, 24)
COME RISPONDERESTE?
Come si calcola in pratica la data della Commemorazione?
Cosa rappresentano il pane e il vino al Pasto Serale
del Signore?
A prescindere dalla speranza che abbiamo, perché è
importante che assistiamo alla Commemorazione?
LE SENTINELLE a Gerusalemme avevano visto la
prima falce di luna. Il Sinedrio ne era stato informato e aveva dichiarato l’inizio del nuovo mese, nisan. La notizia si era sparsa grazie a fuochi di segnalazione e messaggeri. Gli apostoli sapevano perciò
che si avvicinava la Pasqua, e avranno pensato che
1, 2. Durante l’ultimo viaggio di Gesù verso Gerusalemme,
cosa avranno pensato a un certo punto gli apostoli?
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Gesù volesse proseguire per Gerusalemme in modo
da arrivare prima della festa.
2 In quel momento gli apostoli si trovavano in Perea (oltre il Giordano) insieme a Gesù, durante il
suo ultimo viaggio verso Gerusalemme (Matt. 19:1;
20:17, 29; Mar. 10:1, 32, 46). Una volta determinato il primo giorno del mese, la Pasqua si sarebbe tenuta 13 giorni più tardi, cioè il 14 nisan, dopo il
tramonto.
3Nel 2014 il Pasto Serale del Signore, la cui data
corrisponde a quella della Pasqua ebraica, si terrà
dopo il tramonto del 14 aprile. Sarà un giorno speciale per i veri cristiani e per le persone interessate.
La ragione sta in ciò che si legge in 1 Corinti 11:
23-25: “Gesù nella notte in cui stava per essere consegnato prese un pane e, dopo aver reso grazie, lo
spezzò e disse: ‘Questo significa il mio corpo che è
a vostro favore. Continuate a far questo in ricordo
di me’. E fece similmente riguardo al calice”.
3. Perché ai cristiani interessa la data della Pasqua ebraica?
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4Saremo senz’altro tutti presenti all’unica ricorrenza che Gesù comandò ai suoi seguaci di commemorare ogni anno. Ma fin da adesso possiamo chiederci: “Come devo prepararmi per quella sera? Cosa
rappresentano gli emblemi che si useranno? Come
si svolgerà la celebrazione? E che significato hanno
per me questo evento e gli emblemi utilizzati?”
GLI EMBLEMI
5Quando Gesù mandò gli apostoli a preparare
una stanza per la cena pasquale non parlò di addobbi elaborati; probabilmente voleva soltanto una camera pulita e adatta allo scopo, abbastanza spaziosa da accogliere tutti i partecipanti. (Leggi Marco
14:12-16.) Gli apostoli avranno dovuto preparare
tutto il necessario, compresi il pane non lievitato e
4. (a) Quali domande possiamo farci riguardo alla Commemorazione? (b) Come viene calcolata ogni anno la data della
Commemorazione? (Vedi il riquadro “La Commemorazione del
2014”.)
5. Quali preparativi fece fare Gesù per l’ultima Pasqua che
celebrò con gli apostoli?
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LA COMMEMORAZIONE DEL 2014
La Luna compie ogni mese un giro completo attorno alla Terra. Nel corso di ciascuna rivoluzione,
a un certo punto viene a trovarsi esattamente fra la
Terra e il Sole: a tale configurazione astronomica
viene dato il nome di “novilunio” o “luna nuova”.
In quel momento la Luna non è visibile dal nostro
pianeta, e non lo sarà per le successive 18-30 ore.
Nel 2014 la luna nuova più vicina all’equinozio
di primavera si avrà il 30 marzo alle 20:45 (ora di
Gerusalemme). Il tramonto successivo (quello del
31 marzo) a Gerusalemme avverrà circa 21 ore più
tardi. È poco probabile che allora sia già visibile una
falce di luna. Verosimilmente il primo tramonto in
cui a Gerusalemme si riuscirà a vedere il filetto luminoso della falce lunare sarà quello del 1° aprile.
In base al metodo usato dagli antichi ebrei, dunque, il 1° nisan inizierà al tramonto del 1° aprile.
Le congregazioni dei Testimoni di Geova di tutto il mondo sono quindi state informate che il 14 nisan comincerà al tramonto di lunedì 14 aprile 2014.
Sarà approssimativamente il tempo della luna piena. (Per ulteriori informazioni su come calcolare
questa data, vedi La Torre di Guardia del 1° dicembre 1977, pagine 735-736.)
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il vino rosso. E fu su queste due cose che Gesù richiamò l’attenzione al termine della cena.
6L’apostolo Matteo, che era presente, in seguito
scrisse: “Gesù prese un pane e, dopo aver detto una
benedizione, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli,
disse: ‘Prendete, mangiate’” (Matt. 26:26). Il pane
era del tipo non lievitato, quello normalmente usato per la Pasqua (Eso. 12:8; Deut. 16:3). Era fatto
con farina di grano e acqua, senza l’aggiunta di lievito o altri ingredienti come il sale. Non contenendo
lievito, non cresceva. Era semplice, secco e friabile,
facile da spezzare. Oggi, prima della Commemorazione, gli anziani possono incaricare qualcuno di
preparare il pane mescolando farina di grano e acqua e cuocendo l’impasto ottenuto in una teglia leggermente oliata. (Se non si ha a disposizione farina di grano si può usare farina di riso, d’orzo, di
mais o di qualche altro cereale.) In alternativa si
6. (a) Dopo la cena pasquale, cosa disse Gesù in relazione al
pane? (b) Che tipo di pane si usa alla Commemorazione?
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possono usare mazzot ebraiche che non contengano altri ingredienti come malto, uova o cipolle.
7Matteo racconta cosa fece Gesù subito dopo:
“Prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro,
dicendo: ‘Bevetene, voi tutti’” (Matt. 26:27, 28).
Quello che Gesù prese in mano era un calice di vino
rosso. (Non poteva essere succo d’uva non fermentato, dal momento che la vendemmia era finita da
tempo.) Alla prima Pasqua in Egitto non c’era vino,
ma Gesù non disse che fosse sbagliato berlo quando si celebrava la ricorrenza; anzi, lo utilizzò come
simbolo durante il Pasto Serale del Signore. Perciò
il vino è presente alla Commemorazione tenuta dai
cristiani. Dato che non c’era alcun bisogno di accrescere il valore del sangue di Gesù, non si impiega
vino fortificato con brandy o aromatizzato con spezie. Si dovrebbe usare un vino rosso genuino, non
artefatto; può essere prodotto in casa o trattarsi di
7. Cosa c’era nel calice usato da Gesù al Pasto Serale del Signore? Che tipo di vino si dovrebbe usare alla Commemorazione?
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un vino commerciale tipo il beaujolais, il borgogna
o il chianti.
COSA RAPPRESENTANO GLI EMBLEMI
8L’apostolo Paolo fece capire che non solo gli
apostoli, ma i cristiani in generale dovevano osservare il Pasto Serale del Signore quando scrisse ai fratelli di Corinto: “Ho ricevuto dal Signore ciò che vi
ho anche trasmesso, che il Signore Gesù [...] prese
un pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:
‘Questo significa il mio corpo che è a vostro favore. Continuate a far questo in ricordo di me’”
(1 Cor. 11:23, 24). Perciò ancora oggi i cristiani
commemorano questa speciale ricorrenza ogni anno
e sono interessati al significato del pane e del vino.
9Alcuni sottolineano che, alla lettera, Gesù disse: “Questo è il mio corpo”; sostengono perciò che
il pane si trasformò miracolosamente nella sua car8. Perché i cristiani sono interessati al significato del pane e
del vino?
9. Quale convinzione errata nutrono alcuni riguardo al pane
usato da Gesù?
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ne. Questa tesi, tuttavia, è contraria ai fatti. Il corpo di Gesù era lì, davanti agli apostoli fedeli, così
come lo era il pane che stavano per prendere. È indubbio, quindi, che Gesù stesse parlando in senso
figurato, come aveva fatto tante altre volte (Giov. 2:
19-21; 4:13, 14; 10:7; 15:1).
10Il pane che gli apostoli vedevano e che di lì a
poco avrebbero mangiato significava il corpo di
Gesù. Ma quale corpo? Un tempo i veri cristiani
credevano che, siccome Gesù aveva spezzato il pane
ma le sue ossa non erano state spezzate, il pane rappresentasse la congregazione degli unti, definita nella Bibbia il “corpo del Cristo” (Efes. 4:12; Rom. 12:
4, 5; 1 Cor. 10:16, 17; 12:27). In seguito, comunque,
Lo studioso tedesco Heinrich Meyer rilevò: “Vedendo [...] che
il corpo di Gesù era ancora integro (ancora vivo) e che il Suo
sangue non era ancora stato versato, nessuno dei convitati [gli
apostoli] poteva ipotizzare [...] che stessero davvero mangiando il
corpo e bevendo il sangue del Signore”. E aggiunse: “Gesù stesso non poteva volere che alle sue semplici parole fosse dato un significato che esse allora non ammettevano”.
10. Cosa rappresenta il pane usato al Pasto Serale del Signore?
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si concluse che sia la logica sia le Scritture indicavano che il pane rappresenta il corpo umano di Gesù.
Egli “soffrì nella carne”, essendo perfino messo al
palo. Pertanto al Pasto Serale del Signore il pane
rappresenta il corpo fisico in cui Gesù “portò i nostri peccati” (1 Piet. 2:21-24; 4:1; Giov. 19:33-36;
Ebr. 10:5-7).
11Questa spiegazione ci aiuta a capire il senso di
ciò che Gesù disse poi riguardo al vino. Le Scritture riportano: “Fece similmente riguardo al calice,
dopo aver preso il pasto serale, dicendo: ‘Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue’”
(1 Cor. 11:25). Molte traduzioni bibliche rendono le
parole di Gesù in maniera simile alla Versione Riveduta: “Questo calice è il nuovo patto nel mio sangue”. (Il corsivo è nostro.) Ma il calice che Gesù teneva in mano era forse il nuovo patto? No. La parola
“calice” si riferiva al suo contenuto, cioè al vino. E
11, 12. (a) Cosa disse Gesù riguardo al vino? (b) Cosa rappresenta il vino usato al Pasto Serale del Signore?
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cosa significava, o rappresentava, il vino in base a
quanto disse Gesù? Il sangue che avrebbe versato.
12Secondo il Vangelo di Marco, Gesù si espresse
così: “Questo significa il mio ‘sangue del patto’, che
dev’essere versato a favore di molti” (Mar. 14:24). Il
sangue di Gesù sarebbe stato “versato a favore di
molti per il perdono dei peccati” (Matt. 26:28).
Quindi il vino rosso rappresenta appropriatamente il
sangue letterale di Gesù. Mediante quel sangue possiamo avere “la liberazione per riscatto [...], il perdono dei nostri falli”. (Leggi Efesini 1:7.)
COME SI SVOLGE LA COMMEMORAZIONE
DELLA MORTE DI CRISTO
13Se avete intenzione di assistere per la prima
volta alla Commemorazione tenuta dai Testimoni di
Geova, forse vi chiedete come sarà. Molto probabilmente si svolgerà in una struttura gradevole e pulita dove si possa seguire comodamente la celebrazione. Potranno esserci delle semplici decorazioni
13. Spiegate come si svolge la Commemorazione annuale della morte di Cristo.
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floreali, ma non ci saranno addobbi appariscenti né
un ambiente chiassoso a distrarvi. Un anziano qualificato spiegherà in maniera chiara e dignitosa cosa
dice la Bibbia su questa ricorrenza, e aiuterà i presenti a comprendere e ad apprezzare quello che Cristo ha fatto per noi dando la sua vita come riscatto
così che noi possiamo vivere. (Leggi Romani 5:
8-10.) L’oratore illustrerà inoltre le due diverse speranze che la Bibbia prospetta ai cristiani.
14A un numero relativamente piccolo di seguaci
di Cristo, tra cui gli apostoli fedeli, è stata riservata la speranza di regnare con lui in cielo (Luca
12:32; 22:19, 20; Riv. 14:1). L’altra speranza è aperta alla maggior parte dei cristiani che oggi servono
lealmente Dio: vivere per sempre sulla terra riportata alle condizioni paradisiache originali. Così la
volontà di Dio sarà fatta sulla terra come lo è in
cielo, cosa per cui i cristiani pregano da tanto tem14. Quali speranze vengono illustrate nel discorso della Commemorazione?
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po (Matt. 6:10). Le Scritture descrivono in maniera toccante le condizioni meravigliose in cui si vivrà per sempre (Isa. 11:6-9; 35:5, 6; 65:21-23).
15 Verso la fine del discorso l’oratore indicherà che
è giunto il momento di seguire le istruzioni date da
Gesù agli apostoli. Come si diceva, verranno usati
due emblemi, il pane non lievitato e il vino rosso,
che potranno trovarsi su un tavolo vicino all’oratore.
Questi leggerà un brano della Bibbia che narra ciò
che Gesù disse e fece nell’istituire la celebrazione. Ad
esempio nel Vangelo di Matteo si legge: “Gesù prese un pane e, dopo aver detto una benedizione, lo
spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: ‘Prendete,
mangiate. Questo significa il mio corpo’” (Matt.
26:26). Gesù spezzò il pane in modo da distribuirlo
agli apostoli che aveva a entrambi i lati. Alla Commemorazione del 14 aprile vedrete del pane non lievitato già spezzato e disposto su piatti.
15, 16. Come viene usato il pane non lievitato durante il Pasto Serale del Signore?
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16Si useranno abbastanza piatti da far sì che il
pane possa essere passato a tutti i presenti in un
tempo ragionevole. Non ci saranno rituali elaborati: verrà pronunciata una breve preghiera, dopodiché
i piatti saranno passati in modo ordinato, secondo
ciò che è pratico a livello locale. Pochi mangeranno il pane (o forse nessuno), come del resto è accaduto nella maggioranza delle congregazioni alla
Commemorazione del 2013.
17 L’oratore si soffermerà poi su ciò che Gesù fece
subito dopo, descritto così da Matteo: “Prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene, voi tutti; poiché questo significa il mio “sangue del patto”, che dev’essere versato a favore di molti
per il perdono dei peccati’” (Matt. 26:27, 28). In armonia con il modello stabilito da Gesù, sarà pronunciata un’altra preghiera e poi saranno fatti passare dei
calici di vino rosso fra tutti i presenti.
17. Alla Commemorazione, come vengono seguite le istruzioni di Gesù circa il vino?
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18La maggioranza dei presenti si asterrà dal consumare gli emblemi quando verranno passati, dato
che Gesù indicò che solo coloro che regneranno nel
suo Regno celeste devono farlo (leggi Luca 22:2830; 2 Tim. 4:18). Tutti gli altri quindi saranno rispettosi osservatori. È comunque importante che assistano al Pasto Serale del Signore, perché questo è indice
del loro profondo apprezzamento per il sacrificio
di riscatto di Gesù. Durante la Commemorazione
avranno modo di riflettere sulle benedizioni che possono ricevere sulla base di tale sacrificio. Poiché “hanno lavato le loro lunghe vesti e le hanno rese bianche nel sangue dell’Agnello”, hanno la prospettiva di
far parte della “grande folla” che sopravvivrà alla futura “grande tribolazione” (Riv. 7:9, 14-17).
19Noi che siamo testimoni di Geova come ci
prepareremo per questo evento speciale? Alcune
18. Anche se pochi prenderanno gli emblemi (o forse nessuno), perché è comunque importante essere presenti?
19. Come possiamo prepararci per il Pasto Serale del Signore e trarne pieno beneficio?
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o scansiona il codice
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130828
settimane prima cercheremo di invitare il maggior
numero possibile di persone. Poi, nel periodo immediatamente precedente la Commemorazione, la
maggioranza di noi leggerà ogni giorno la narrazione biblica di ciò che Gesù fece e di quanto accadde
nella corrispondente data del 33. Nel frattempo ci
saremo organizzati in modo da essere presenti. È
bene che quella sera arriviamo con largo anticipo
rispetto al cantico e alla preghiera iniziali, così da
accogliere gli interessati e poi assistere all’intero
programma. Tutti — componenti della congregazione e interessati — troveremo utile seguire la lettura
e la spiegazione dei versetti con la nostra Bibbia.
Quel che più conta, la nostra presenza alla Commemorazione dimostrerà che apprezziamo sinceramente il sacrificio di Gesù e che ubbidiamo al suo comando: “Continuate a far questo in ricordo di me”
(1 Cor. 11:24).
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