...

“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un`attitudine

by user

on
Category: Documents
31

views

Report

Comments

Transcript

“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di Pirelli, è un`attitudine
Prodottto
Intervista
Calendario
Cultura
WINTER
GUIDA SU NEVE
THE CALTM 2014
SIGLATO UN ACCORDO CON PRINCETON
La forza degli
invernali Pirelli
I consigli del pilota Ken Block
per viaggiare sicuri
Pirelli presenta l'inedito
di Helmut Newton
A Gianni Riotta la cattedra per lo studio della
storia d'Italia dal dopoguerra
Pubblicazione non in vendita —— Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949
p. 4
p.5
F&N
p. 6
p. 8
N° 404 / 2013
Periodico di informazione per il personale del Gruppo Pirelli in Italia
PIANO INDUSTRIALE 2013-2017
Una strategia di valore
“Premium non è soltanto prodotto, è nel dna di
Pirelli, è un’attitudine a creare valore. Negli ultimi
anni abbiamo abbandonato la logica che puntava
principalmente ai volumi per focalizzarci sul
valore” Marco Tronchetti Provera.
un nuovo piano industriale,
presentato lo scorso mese a
Londra, quello che accompagnerà Pirelli, proiettandola verso il futuro, da qui al 2017. Ed è il
concetto di Premium a rimanere al centro
della nostra strategia, ma declinato non
solo attraverso i prodotti a maggiore marginalità, ma anche attraverso l’ottimizzazione dei processi e di tutti gli elementi capaci di apportare valore, cosa che fa di Pirelli
– come sottolineato dal presidente Marco
Tronchetti Provera - un’azienda Premium
nel ‘Dna’: “Premium non è soltanto prodotto, è
nel Dna di Pirelli, è un’attitudine a creare valore.
Negli ultimi anni abbiamo abbandonato la logica
che puntava principalmente ai volumi per foca-
È
lizzarci sul valore”. Con l’obiettivo di massimizzare la redditività su un fatturato previsto in crescita a 7,5 miliardi di euro al 2016.
Finora Pirelli si è impegnata nell’espansione geografica concentrandosi sul
Premium, che ha tassi di crescita tre volte
superiori al mercato. Quest’ultimo piano
punta a renderci ancora più profittevoli,
coinvolgendo anche il segmento Medium
e rafforzando le strutture commerciali per
avvicinarci maggiormente al cliente finale. Riguardo ai mercati, invece, Pirelli sarà
sempre più competitiva, con cuore e testa
in Europa e radici nei Paesi la cui economia
si sta sviluppando rapidamente: in Cina,
che sarà il motore
continua a pagina 2
della crescita futura
2
F&N 404 — dicembre 2013
TR
UC
K
18%
SEG
ME
NT
OI
ND
US
T
11
%
4% ALTRO
I nuovi
investimenti
Stabilimenti
AGR
O
22
Paesi
3%
160
Piano Industriale
AL
RI
cambiamenti. Il modello di business si è
evoluto e oggi Pirelli è più vicina ai suoi
clienti. Come ha ricordato il Presidente,
“La nostra cultura manageriale si è evoluta da
un esercizio tecnologico a un orientamento di
creazione di valore. Ho voluto supervisionare
personalmente questa fase di transizione. Ora
la Pirelli ha due funzioni importanti: lo sviluppo
dei nuovi progetti, affidati a Maurizio Boiocchi e
la gestione delle operations, con Gregorio Borgo
responsabile. Oggi c’è una bella squadra: rinnovata, semplificata e con l’entusiasmo di far parte
di un team competitivo. Se questo team lavora
bene garantisce un futuro all’azienda”. Si tratta di un piano ambizioso per proiettare
un’azienda sempre più forte verso il futuro,
come indicato dallo stesso Presidente– “qui
c’è un progetto interessante. Cercherò di portare
a termine questo periodo nel miglior modo possibile”.
ME
G
”
AR
C
74%
SE
Pirelli sarà sempre
più competitiva,
con cuore e testa in
Europa e radici nei
Paesi la cui economia
si sta sviluppando
rapidamente
6% MOTO
%
“ Riguardo ai mercati
1,6 mld
O
LTR
82
non solo nel “Premium”.
In Russia dove Pirelli ha
già fatto un importante lavoro sulla parte
industriale; in Sud America, a cominciare
dal Brasile sul quale ci sono grandi aspettative anche in vista dei mondiali di calcio
del 2014 e delle Olimpiadi del 2016. Tutto
questo mantendendo una forte attenzione
su Usa, Europa, Medio Oriente e Africa. E
poi l’Italia, dove realizziamo il 7% del totale della nostra produzione e dove Settimo
Torinese è stato trasformato in un centro
di eccellenza tecnologica. Ci sono stati certamente dei momenti difficili, ma Pirelli,
forte di una storia di oltre 140 anni, della passione e della professionalità dei propri dipendenti e della tecnologia che ogni
anno riesce a mettere in campo, è riuscita
a fronteggiare i momenti più critici. Oggi,
come un tempo, il nostro futuro è frutto
dell’attenzione alle persone, della fermezza dei propri valori, di uno sguardo attento
alla cultura e allo sviluppo economico, politico e sociale delle regioni del mondo in
cui operiamo. La leadership tecnologica di
Pirelli si porta dentro questo suo dna. Dal
2010 l’azienda ha fatto una lunga serie di
segue dalla prima
A
2%
NT
O
CO
NS
UM
ER
EUROPA
38%
LATAM
26%
APAC
14%
NAFTA
10%
RUSSIA
6%
MEAI
6%
Obiettivi di sostenibilità al 2020
Dedicati allo sviluppo di prodotti sempre più sicuri
e a basso impatto ambientale
48%
-15%
Ricavi da prodotti “green
performance” al 2017
7%
Emissioni di CO2 al 2020
-58%
Dei ricavi da
prodotto premium
è il mantenimento
dell'investimento in
ricerca e sviluppo
Prelievo specifico
di acqua entro il 2020
3
F&N 404 — dicembre 2013
37
7%
Mila persone
Della produzione
realizzata in italia
Strategia
e mercati
R&D: Sviluppo
tecnologico e
nuovi prodotti
— Gregorio Borgo, direttore generale operations
osì come abbiamo illustrato nel Piano, ancora
puntiamo sul Premium e sul super Premium
(pneumatici con dimensione uguale o superiore
ai 17 e ai 18 pollici), sia nel primo equipaggiamento sia
nel ricambio. E prevediamo che l’incidenza del Premium
sui volumi crescerà dal 38%, stimato nel 2013, al 44% nel
2016, con un contributo ai ricavi che si valuta in aumento
dal 56% del 2013 al 60% del 2016. Da questo segmento,
date le sue dinamiche commerciali e di mercato, Pirelli
punta a estrarre ulteriore valore per la sua strategia di
crescita, tenuto conto anche dell’elevata marginalità di
alcuni prodotti che vi appartengono. I prodotti del segmento Medium completano l’offerta, una richiesta che ci
arriva anche dalle case auto Premium, che ci consente di
offrire una gamma di prodotti completa e che risponde
alla domanda che proviene dalla rete distributiva, permettendoci di coprire le esigenze di mercato in quelle
aree geografiche, come il Brasile, dove il segmento Medium è ancora preponderante. Nel business industrial
occupiamo a una posizione strategica di leadership in
Sud America e in Nord Africa; siamo tra i principali protagonisti in Oriente nel segmento Truck, mentre siamo
ancora una volta leader di mercato nel segmento Agro in
Sud America. Cosa ci attendiamo per il futuro? Gli obiet-
C
— Maurizio Boiocchi, Chief Technical Officer
tivi sono impegnativi ma molto chiari: Pirelli punta a
consolidare la posizione di leadership nell’area Latam e
nei mercati chiave (Arabia Saudita, Marocco e Sud Africa)
dell’area MEA, a rafforzarsi nell’area Apac e a migliorare
la profittabilità in Europa.
E in Europa, la Russia si conferma un mercato strategico per la tipologia della sua domanda, concentrata
sugli pneumatici Winter. Pirelli è già presente con due
stabilimenti locali che ha acquisito e che ad oggi si stanno sviluppando e adeguando agli standard aziendali. La
fabbrica di Voronezh, concentrata totalmente sul segmento Premium, avrà una produzione di 2 milioni di
pezzi annui, mentre Kirov, focalizzata su pneumatici non
Premium, avrà una capacita' produttiva al 2017 pari a 6,9
milioni di pezzi . Entrambi gli impianti hanno le certificazioni dei produttori auto e sono quindi pronti per il
mercato delle case aumobilistiche europee.
L'Importanza strategica del mercato russo è confermata dal recente accordo - siglato a Trieste lo scorso 26
novembre - con i partner russi di Rosneft e Rostec per
condurre attività congiunte di ricerca e sviluppo sui materiali: la gomma sintetica, i filler come il carbon black e
i materiali di rinforzo.
“ L’Europa resterà centrale
-18%
Consumo specifico
di energia al 2020
e la sfida sarà aumentarne la
produttività
”
“ In Cina si punta ad aumentare
-90%
95%
Indice frequenza
infortuni entro il 2020
rispetto al 2009
Tasso di recupero degli
scarti produttivi al 2020
la capacità produttiva degli
stabilimenti e a trovare nuovi
partner nella divisione Truck
”
“ Nel moto consolidamento della
leadership tecnologica
”
e guardiamo agli obiettivi del nuovo piano 2013-2017,
se puntiamo in particolare al segmento Premium,
allora dobbiamo rafforzare ulteriormente l’impegno nella ricerca e sviluppo in tutti i segmenti di business,
potendo contare su un centro principale a Milano e su 10
centri regionali con il contributo e il know-how di 1400
ingegneri. Con questo “esercito” di specialisti puntiamo a
sviluppare per il Car 14 nuove linee di prodotto (di cui 6
invernali): 6 destinate al primo equipaggiamento e 8 al ricambio. I nuovi prodotti saranno in parte indirizzati a tutti i mercati, in parte ai mercati locali. Sei linee, inoltre, includeranno prodotti di nicchia come i pneumatici Runflat,
Seal Inside e Noise Reduction. Oltre ad ampliare in maniera significativa il portafoglio prodotti, introdurremo ulteriori innovazioni tecnologiche. Tra queste, il sistema PNCS
(Pirelli Noise Cancelling System) per la riduzione dell’inquinamento acustico, e nuovi materiali e geometrie che
puntano a ridurre, entro il 2017, fino al 20% di resistenza al
rotolamento di alcuni prodotti. Nel Moto, ci impegneremo
a consolidare la leadership tecnologica con pneumatici
sempre più performanti, nel periodo 2014-2017 è previsto
il lancio di 10 nuovi prodotti Pirelli e 11 Metzeler. In particolare, sarà sviluppata per il mercato Latam una nuova linea radiale per le moto
di cilindrata 250-350cc,
mentre in Nord America sarà lanciata la linea Metzeler Custom
Touring.
Nel Truck Pirelli lancerà 11 nuovi pneumatici nel periodo 20142017. Tra questi, una
versione di Regional
dotata di un maggiore
chilometraggio e della
tecnologia di ricostruzione del battistrada, i
pneumatici Highway e City, dotati di una resistenza al rotolamento in linea con l’offerta dei principali competitor,
e completeremo anche la gamma per condizioni invernali
particolarmente rigide. Infine, ci focalizzeremo sullo sviluppo della tecnologia di ricostruzione e sul customer service attraverso il Cyber Fleet.
Per il business Agro, al quale trasferiremo il processo
di radializzazione degli pneumatici nel ricambio, si investirà nella capacità produttiva locale e nel rinnovamento
della gamma di prodotto, mentre stabiliremo partnership
nel primo equipaggiamento con i principali marchi - John
Deer, CNH e AGCO - anche al fine di sviluppare prodotti mirati e destinati alle esigenze locali.
S
4
F&N 404 — dicembre 2013
Winter
WINTER
WINTER
WINTER
SOTTOZERO ™ 3
SOTTOZERO™
Serie II
SNOWCONTROL™
Serie III
UN RACCONTO DI CINZIA STORTI
Su una strada,
è inverno, e
un viaggiatore...
voler guardar bene, per i nostri automobilisti, la stagione del freddo inizia addirittura prima, quando sul calendario di casa (lo stesso dove l’inverno inizia
il 21 dicembre), nel bel mezzo della pagina di ottobre, campeggia una scritta
– frettolosa e interrotta se di pugno maschile, accurata e rotonda, se di mano
femminile: “Telefonare gommista”.
Per i viaggiatori con le gomme, l’appuntamento con il gommista di fiducia (chi non
ne ha uno?) è un rito. Invernale, appunto. E propiziatorio eccome. Perché come tutti i riti
che salutano le stagioni della natura, dà a chi lo compie la sicurezza di iniziare un nuovo
viaggio con il piede giusto.
Così inizia l’inverno:un sabato mattina dal gommista, a recuperare il piede
giusto.
“Guidobene, vero?”. I minuti che precedono il cambio gomme sono sempre
interrotti da una strana inquietudine.
Un po’ meno che dal medico, un po’ più
che a un distributore self service. La
causa è un dubbio: riuscirà il gommista
di fiducia nel recupero istantaneo delle
gomme giuste, che da mesi giacciono in
chissà quale scaffale fra le centinaia di
scaffali e gomme, laggiù, oltre le doppie
porte del magazzino?
Poi dai due battenti si fa strada il gommista, gambe a doppio arco da cow boy,
braccia - anche quelle a doppio arco - da
tiratore con l’arco, appunto. Trotta verso l’auto con tutte e quattro le gomme
come se portasse fasci di biada e non
venti chili e più di scarpe giuste per
l’inverno.
“Ecco le tue Pirelli, dieci minuti e te le
metto su.” La tensione cala, anche per
quest’anno il gommista può rimanere
‘di fiducia’. E così il viaggiatore si gusta
il suo cambio gomme, soddisfatto come
chi si è portato avanti con il cambio armadi e già si sente addosso tutto il comfort del cappotto di lana preferito, e si immagina camminare sicuro per le vie dell’inverno, padrone
del freddo, e non teme pioggia, vento, nemmeno la neve...
“Fatto Guidobene! Da oggi puoi andare
dove vuoi, anche al Polo Nord con queste gomme! Il tuo bel Cinturato adesso
te lo mando in letargo, ci vediamo questa primavera.” Una stretta di mano e
poi dentro, in sella all’auto, alla conquista dell’inverno.
Non ci sarà nessuna spedizione artica,
forse il Capodanno in montagna, qualche gita nel week end, per il resto tanta
città, a tutto grip, sulle rotaie dei tram,
sul pavé del centro, sulla circonvallazione quando l’asfalto trasuda pozzanghere e umidità e pioggia e spuntano spuntano ciclisti,
motociclisti, automobilisti, e incauti pedoni...
Mette in moto il viaggiatore con le gomme e già pensa al calendario che lo attende, spalancato sulla pagina di marzo, pronto ad accogliere un nuovo memo: “Telefonare gommista”.
A
5
F&N 404 — dicembre 2013
SCORPION™
SCORPION™
WINTER
WINTER
WINTER
ICE & SNOW
ICE CONTROL
ICEZERO
INTERVISTE I colleghi
Pirelli e gli invernali
Quattro domande
a Jaap Leenderste,
Winter Platform
Quattro domande
ad Andrea Casaluci,
Product Marketing
F&N: Quale invernale Pirelli
F&N: Qual è l’invernale Pirelli più
consiglieresti ai colleghi che
trascorreranno il Capodanno ad
Amsterdam partendo in auto da
Milano?
J.L.: Vanno tutti bene i nostri
invernali, ma per evitare problemi con le autorità, non viaggerei
con i nostri chiodati IceZero™.
Consiglierei di provare i nuovi
Winter SottoZero™ 3.
F&N: E ai colleghi in partenza per
la settimana bianca?
J.L.: Per chi non vuole allontanarsi troppo, vale lo stesso consiglio
per il viaggio in Olanda. Per chi è
molto sportivo: perché non provare un IceZero™ in Finlandia?
F&N: È più impegnativo progettare un pneumatico estivo o un
invernale?
“ […] stiamo
puntando al
mercato degli
invernali estremi
”
J.L.: Sono due campi di proget-
tazione diversi, che richiedono
concentrazione su prestazioni
differenti. Il requisito imprescindibile della gomma invernale è
la tenuta su strada, in tutte le
condizioni. Non poter scendere
a compromessi rende il lavoro
interessante.
F&N: Su cosa sta puntando la Ricerca di Pirelli nello sviluppo dei
nuovi invernali?
J.L.: Continuiamo a lavorare sul
primo equipaggiamento per
offrire - anche per la stagione
fredda - una guida un po’, diciamo così, divertente. Inoltre stiamo puntando al mercato degli
invernali estremi. Dopo il grande
sforzo nello sviluppo del nuovo
chiodato su misura (IceZero™), ci
siamo concentrati sullo pneumatico che va bene sul ghiaccio
anche senza chiodi. Insomma,
come R&S stiamo lavorando per
avere una risposta adatta a ogni
clima.
venduto in Italia? E in Europa?
A.C.: In Italia, come in Europa,
il pneumatico più venduto è lo
SnowControl 3, dedicato a city
car e auto compatte, i modelli più
diffusi sul mercato. Stiamo però
raccogliendo ottimi risultati anche con il nuovissimo SottoZero
3, sviluppato grazie alla continua
collaborazione con le più prestigiose case auto.
F&N: Qual è la regione italiana
più attenta all’uso degli invernali? E il paese europeo?
A.C.: La regione italiana con le
maggiori vendite di pneumatici
invernali è la Lombardia, ma vi
sono delle zone d'Italia, quali il
triveneto, in cui l’attenzione al
pneumatico invernale è così diffusa che la percentuale di vendite
rispetto al totale di mercato si avvicina a quelle del centro Europa.
In Europa indubbiamente il paese di riferimento è la Germania,
ma il prodotto è ormai diffuso
in tutti i mercati. Ciascuno in
base alle proprie caratteristiche
climatiche. Dai rigidi inverni
Scandinavi, dove si utilizzano
prevalentemente pneumatici
chiodati, ai paesi con inverni più
miti, come la Spagna o la Turchia,
dove la diffusione degli invernali
è recente, ma in forte crescita.
F&N: Come è cambiato negli ultimi anni il mercato degli invernali in Italia?
A.C.: Completamente. Diciamo
che è eslposo. Questo grazie a
consumatori sempre più attenti alla sicurezza e al confort di
guida in tutte le stagioni, ma
anche per effetto delle ordinanze
che regolamentano la circolazione, rendendo obbligatori gli
pneumatici invernali (o catene )
su strade e autostrade a rischio
neve.
F&N: Per Pirelli quanto è importante il mercato degli invernali?
A.C.: Importantissimo, direi
strategico. Prima di tutto perché
questo tipo di prodotto aiuta a
diffondere la sicurezza sulle nostre strade durante tutto l’anno,
senza rinunciare alle prestazione della nostra auto. Poi perché
permette a Pirelli di confermare
la sua leadership tecnologica in
un segmento in cui la ricerca e lo
sviluppo sono di fondamentale
importanza. Ultimo, perché è
un mercato in crescita e ad alta
profittabilità!
INTERVISTA Ken Block in esclusiva
I consigli per non
Block…arsi sulla neve
— Simona Gelpi
ilota da rally, stuntman, snowboarder, skater, ma soprattutto noto per le sue Gymkane, Ken Block è un pilota esigente che non
risparmia nè il mezzo nè tanto meno gli pneumatici. I suoi video virali della serie Gymkhana ne
hanno fatto una star di You Tube, superando i 200
milioni di visualizzazioni. Questa volta il funambolo di Long Beach ci racconta come è nata la
sua passione per la guida estrema e ci da qualche
consiglio per viaggiare su neve e ghiaccio.
P
Ken, come e quando è nata la tua passione per la
guida in condizioni estreme?
Sono appassionato di guida da quando sono giovane. Sono stato nei guai da teenager per avere
messo in moto l’auto station wagon di mia madre
senza chiavi ma unendo i fili elettrici sotto il
cruscotto. Quindi puoi dire che utilizzo le auto in
modo estremo da molto tempo.
Quali sono gli errori da evitare?
Il più grande errore che le persone fanno sulla
neve è andare troppo veloci e frenare troppo tardi.
Una delle armi migliori contro la neve e il ghiaccio è moderare la velocità e iniziare a frenare
prima. Ricordatevi poi di mantenere le distanze di
sicurezza.
Bene. Grazie dell'intervista
e grandissimi complimenti
per le tue capacità di pilota
e per la tua simpatia.
Grazie a te e un saluto
a tutti i lettori di
Fatti&Notizie.
Una delle condizioni più difficili, in assoluto, per
chi guida un’ auto, è districarsi, senza particolari problemi, sulla neve e sul ghiaccio. Puoi dare
ai nostri lettori qualche consiglio?
È fondamentale montare gli pneumatici giusti per
guidare su neve e ghiaccio. Gli pneumatici da neve
sono l’unico mezzo per avere il massimo controllo
della macchina in condizioni invernali. Sono il
tuo punto di aderenza con il suolo, è la parte più
importante di un corretta preparazione invernale
del veicolo.
Aderenza, la forza degli invernali
In ogni condizione atmosferica, quando la temperatura
scende sotto i 7°C gradi, gli pneumatici invernali garantiscono condizioni di guida migliori rispetto agli estivi.
Perché? Qual è la loro forza e contro quale nemico?
Il battistrada degli invernali ha un disegno molto specifico. I tasselli sono infatti caratterizzati da intagli piccoli,
fatti apposta per trattenere l’acqua che altrimenti rimar-
rebbe sulla superficie creando attrito e dunque riducendo
l’aderenza.
Ma non è tutto qui. Anche la mescola con cui sono costruiti fa la sua parte. Negli invernali, infatti, rimane morbida
anche a temperature rigide, rendendo più efficace la
frenata. L’alleanza intagli-mescola mantiene l’aderenza
alta e l’auto bilanciata.
6
F&N 404 — dicembre 2013
Calendario Pirelli
Il Calendario
Pirelli compie
50 anni
Philippe Daverio
Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia, e vive a Milano dove ha avuto
inizio la sua attività di mercante d’arte. Quattro le
gallerie d’arte moderna da lui inaugurate, di cui
due a New York. Assessore alla Cultura a Milano
dal 1993 al 1997, si è occupato del restauro e del
rilancio di Palazzo Reale a Milano. Opinionista per
“Panorama”, “Liberal”, “Vogue”, “Gente”, consulente per la casa editrice Skira, Philippe Daverio
si è sempre definito uno storico dell’arte. Così infatti lo ha scoperto il pubblico televisivo di Raitre:
nel 1999 in qualità di “inviato speciale” della
trasmissione Art’è, nel 2000 come conduttore di
Art.tù, poi autore e conduttore di Passepartout,
programma d’arte e cultura che ha avuto grande
successo e ha notevole riconoscimento di critica e
di pubblico.
Si occupa inoltre di strategia ed organizzazione nei
sistemi culturali pubblici e privati, e svolge attività
di docente: è stato incaricato di un corso di Storia
dell’arte presso lo IULM di Milano, e mantiene corsi
di Storia del design presso il Politecnico di Milano.
Dal 2006 Philippe Daverio è Professore Ordinario di
"Sociologia dei processi artistici", presso l'Università
degli Studi di Palermo, facoltà di Architettura dipartimento Design.
Da marzo 2008 è il nuovo direttore della prestigiosa rivista d’arte Art e Dossier, della casa editrice
fiorentina Giunti.
Da dicembre 2010 è anche autore e conduttore di
Emporio Daverio su RaiCinque, una proposta di
invito al viaggio attraverso le città d’Italia e le unità
minori del Belpaese, una introduzione al museo
diffuso e uno stimolo a risvegliare le coscienze sulla
necessità d’un vasto piano di salvaguardia.
Da gennaio 2012 il programma d’arte e cultura
Passepartout è stato sostituito dal programma Il
Capitale, sempre in onda su Raitre (la domenica alle
13.20) .
Tra le ultime pubblicazioni, nel 2011 è uscito il
volume “Il Museo Immaginato”, edito da Rizzoli, e
nel 2012 il volume “Il Secolo lungo della Modernità”,
sempre edito dalla stessa casa editrice, con cui nel
2013 ha pubblicato “Guardar lontano veder vicino.
Esercizi di curiosità e storia dell’arte”.
Il racconto di Philippe Daverio
impossibile
dimenticarseli,
certi protagonisti dell’industria italiana. Soprattutto quelli della Pirelli. Alberto Pirelli
che vedevo tornare nella sua
casa fuori Varese, la villa detta “La Biblioteca”, lui che fu il delegato economico al
trattato di Versailles che chiudeva nel 1919
la Prima Guerra Mondiale e fu poi l’inventore dell’Istituto per il Commercio Estero.
Era stato il primo italiano a volare, nel 1908
a Le Mans con Wright. I suoi figli, Leopoldo
capo d’impresa e Giovanni a lui maggiore
d’età, comandante partigiano e scrittore,
marito di una straordinaria artista visiva,
Marinella, che si occupava di video quando neppure esisteva ancora la parola per
definire questa nuova forma d’arte. Capi
d’impresa che sognavano la
modernità e diedero a Gio
Ponti e a Pier Luigi Nervi
l’incarico nell’immediato
dopoguerra di costruire uno
dei più alti grattacieli d’Europa, dove allora si pensava
di porre all’ultimo piano un
museo aziendale. Non da
meno erano le personalità
della dirigenza. I milanesi
non possono dimenticare
Guido Venosta, sposato con
Carla la protagonista del design italiano, lui che dirigeva la Pirelli londinese negli
È
Le tre vite
di “The Cal”™
anni del dopoguerra. Noto
per la sua sottile quanto eccentrica eleganza, formato
fra Oxford e Cambridge, tornò in Italia a presiedere l’Associazione Italiana per la ricerca sul cancro, portandosi
a casa l’esperienza del fund
raising anglosassone. È nella fantasia apparentemente
sommessa e nell’understatement milanese che sorgevano esperimenti inattesi,
anche nel turbinoso mondo
della comunicazione. Esperimenti proseguiti nel tempo e che ancora oggi sono un tratto caratteristico della Pirelli.
Il Calendario, a suo
modo, ne è un esempio: nacque sul Tamigi
negli anni magici della
Swinging London, quando
i capelli dei ragazzi si stavano allungando e le gonne delle ragazze si stavano
accorciando. L’Inghilterra
usciva dall’austerità postbellica della ricostruzione e lo faceva scoprendo
libertà e gioia di vivere. Il
costume britannico si liberava dai rigori della upper
class e si faceva giovanile e
Il primo decennio,
dal 1964 al ’74,
seguito da una
lunga interruzione
delle pubblicazioni
(nove anni) a causa della recessione
economica seguita
all’austerity.
La storia del
calendario più
famoso del mondo.
Barry Lategan - 1988
spregiudicato. La sanzione
linguistica dello swinging
venne allora dall’intramontabile Diana Vreeland,
nata parigina ma anglo
americana da jet set e diventata guru newyorchese
di Vogue e Harper’s Bazaar.
All’opposto suo della barriera sociale, Mary Quant,
figlia di due insegnanti
cresciuti nell’ambiente dei
minatori del Galles, aveva
nella sua bottega di King’s
Road sancito il successo della minigonna come
simbolo trasversale delle classi sociali.
Oggi si dibatte sulla genesi dell’accorciamento che fece girare la testa ai ragazzi
e l’orientamento agli orologi della storia.
André Courrèges già s’era mosso prima
in quella augusta direzione, ma lo fece fra
i lussi delle sfilate parigine, e la signora
Marit Allen lo aveva ripreso nei suoi vestiti di scena per il cinema americano, ma
l’esplosione popolare d’una mutazione radicale del gusto fu sancita dai giovani di
Londra, non dagli eleganti parigini. Lo stesso concetto di pop che divenne in seguito
Pop Art ed ebbe la sua consacrazione americana nella Biennale di Venezia del 1964,
aveva invero germogliato in quella Londra
lì sin dalla fine degli anni ’40 con le anticipazioni di Eduardo Paolozzi, edimburghe-
Il secondo decennio,
dall’84 al ’94 inizia
con la rinascita del
Calendario e il progressivo ritorno alla
ribalta.
Peter Beard - 2009
7
F&N 404 — dicembre 2013
Per il 2014 un
inedito di Helmut
Newton
se figlio di immigrati italiani e compagno
d’impresa di Richard Hamilton nella fondazione dell’Indipendent Group. La vitalità del sovvertimento sociale della vecchia
Britannia trascinava l’Occidente in una direzione di rinnovamento.
Furono riassunti genialmente quegli
anni da Blow Up di Michelangelo Antonioni,
quella pellicola magica e metafisica del
1966 con la supermodella Verushka che trasformò come in un incendio che divampava il mestiere di fotografo di moda in mito
dell’Occidente: la modella e la moda erano
diventati sinonimi. E la moda non era più
appannaggio di pochi ma identità d’una
generazione che credeva di forgiare un suo
avvenire tutto da sperimentare.
Era la Swinging London anche la Singing
London, quella che dai Beatles evolse verso
i Rolling Stones fino ai Pink Floyd, musiche
dolci o psichedeliche, ironiche o travolgenti, trasmesse spesso dalle prime radio
pirata, fra le quali la più nota divenne la
Swinging Radio England.
E la prima edizione del Pirelli Calendar
fu proprio affidata a Robert Freeman, il fotografo che aveva esaltato l’immagine dei
Beatles.
L’abilità del Calendario Pirelli fu quella
di assorbire L’esprit du Temps seguendone le mutazioni, anche nelle onde successive. Quando le gonne corte tornarono
ad allungarsi per diventare le vesti hippy
della Woodstock del 1969, il grande rave
che sanciva l’illusione d’una rivoluzione
avvenuta, se non nella società, almeno nei
costumi, il Calendario come per magia ne
sente l’immediata conseguenza.
Sicché in realtà, a riguardarlo oggi nella sua peregrinazione di mezzo secolo, il
Calendario diventa un documento formidabile di antropologia culturale attraverso il gioco delle estetiche e degli sguardi,
laddove narra la mutazione degli umori,
l’evoluzione della percezione non solo del
soggetto ma del mondo intero dove opera
il fotografo. Intimità, glamour, sogno esotico, scoperta delle geografie della natura,
riflessione talvolta quasi romantiche accompagnano il mutare inarrestabile della società occidentale. Il tutto grazie alla
rappresentazione delle modelle e dei loro
modi, non solo delle loro mode. E gli anni
’60 sono quelli d’una nuova aria di libertà,
la decade successiva è quella delle riflessioni; gli anni ’80 sono ruggenti, gli anni ’90
sono quelli nei quali la globalità si afferma.
Il secolo nuovo, che sembra non decidersi
ad affrontare una sua rinnovata missione, inizia carico di nostalgie e sogni… il
Calendario riassunto aiuta a pensarci, in
un caleidoscopio dove passato e presente,
lontano e vicino convivono.
In occasione dei 50 anni di The CalTM la sorpresa
degli scatti realizzati dal grande fotografo
tedesco per l’edizione del 1986 mai pubblicati
— Simona Gelpi
l Calendario Pirelli compie cinquant’anni e per festeggiare regala
ai cultori un vero pezzo da collezione: non una nuova edizione con
nuove modelle, ma il calendario del
1986, realizzato in Italia dal fotografo tedesco Helmut Newton mai pubblicato e
da ventotto anni conservato nel nostro
Archivio Storico forse in attesa di un’occasione speciale, che proprio quest’anno
è arrivata.
Il Calendario 2014, reso possibile anche
grazie al lungo lavoro di ricostruzione
svolto dalla Fondazione Pirelli, propone
12 foto d'autore in bianco e nero, corredate da 29 immagini di backstage che restituiscono agli appassionati quella storica produzione realizzata tra il Chianti e
Montecarlo.
"Nel 1986 - ha spiegato il Presidente
Marco Tronchetti Provera - ci furono due
shooting, uno fatto a Londra da Pirelli
Uk, ideatrice del calendario nel 1964, e
uno in Italia. Alla fine fu scelto il lavoro
di Londra con gli scatti dell' americano
Bert Stern. Queste di Newton però sono
foto speciali e ci sembrava che il 50mo
I
calendario meritasse una scelta speciale.
Abbiamo lo sguardo avanti e la memoria
al passato".
Molti gli eventi organizzati per celebrare l'occasione dei 50 anni. Lo scorso giugno a New York è stato allestito
un set con due protagonisti della fotografia come Peter Lindbergh e Patrick
Demarchelier (gia' autori delle edizioni
1996 e 2002 il primo e 2005 e 2008 il secondo) per fotografare un cast di modelle
rappresentative dell' identita' visiva della
storia piu' recente del Calendario. In coincidenza con la consueta serata di gala cui
hanno partecipato circa 800 invitati, ha
preso il via una rassegna storica, allestita
presso HangarBicocca che ha offerto sia
agli ospiti della serata sia al pubblico - nei
giorni del 23 e 24 novembre 2013 - un percorso nei 50 anni di The CalTM attraverso
gli oltre 160 scatti degli oltre 30 fotografi
che nel corso del tempo sono stati chiamati a interpretare il Calendario.
Dal 1994 a oggi, a cavallo di due secoli, vede
“The Cal”™ affermarsi
come un oggetto cult,
capace di fare tendenza.
Francis Giacobetti - 1971
Il nuovo Calendario Pirelli
8
F&N 404 — dicembre 2013
Cultura
PRINCETON
— Fiorella Poppi
A Gianni Riotta
affidata la cattedra
sullo studio della
storia d’Italia dal
Dopoguerra a oggi
L'ultimo libro di Gianni Riotta
F&N
Fatti&Notizie
Nasce a Princeton
la Pirelli Visiting
Professorship
in Italian Studies
ell’ambito del proprio impegno nel promuovere, sponsorizzare e supportare
progetti culturali in Italia e nel mondo,
Pirelli - che già collabora con 14 università - ha costituto la “Pirelli Visiting Professorship in Italian
Studies” presso il Dipartimento di Studi Italiani e
Francesi dell’Università di Princeton. L’accordo di
durata quinquennale ha l’obiettivo di contribuire
alla diffusione dello studio della cultura e della
storia italiana con l’utilizzo di
nuovi media e tecnologie.
Per ciascun anno accademico, l’università inviterà un
eminente studioso o docente a
tenere un corso presso il proprio Campus e ad avviare attività capaci di arricchire l’esperienza educativa di Princeton
ed espandere la portata dei suoi
programmi interdisciplinari.
La visiting position 2014 è stata
affidata al giornalista, editorialista e scrittore Gianni Riotta,
che terrà il suo corso a partire
da gennaio in team con la professoressa Gaetana Marrone–Puglia. Riotta in visita alla Fondazione Pirelli si è detto emozionato
per questa nuova avventura che lo vede tornare
fra i banchi di una università americana – lui che
per anni ha studiato in America. “Visitare l’Archi-
N
vio Storico della Fondazione Pirelli è stata per me
una grande emozione, ho rivisto oggetti che appartengono alla mia storia e di cui conservo un ricordo molto felice – attraverso questo progetto la
più prestigiosa Università americana e una delle
più importanti industrie italiane si incontrano”.
Le lezioni si focalizzeranno sullo studio della
storia d'Italia dal Dopoguerra a oggi mediante
l'analisi di alcuni dei film italiani che meglio ne
hanno saputo cogliere le caratteristiche e le dinamiche politiche, culturali e di costume.
Gli studenti, chiamati ad
analizzare il periodo attraverso la realizzazione di progetti
multimediali, potranno attingere ai contenuti e materiali
conservati nell'archivio della
Fondazione Pirelli. Con oltre
140 anni di attività industriale Pirelli ha attraversato tutte
le principali fasi di sviluppo
del Paese contribuendone alla
crescita, non solo economica,
ma anche sociale e culturale.
L’archivio della Fondazione Pirelli offre testimonianze, manoscritti, fotografie, filmati e pubblicità d’epoca che potranno costituire originali materiali di ricerca.
Flash News
INSIEME PER LA SARDEGNA
Ancora una volta i dipendenti Pirelli hanno dato
un aiuto concreto alla popolazione duramente
colpita dalla recente alluvione in Sardegna,
attraverso una raccolta fondi in favore della
Croce Rossa Italiana, sin dal primo giorno attiva
sul campo nell’assistenza delle persone sfollate.
Questo è stato possibile partecipando alla
campagna di solidarietà di Pirelli e dei suoi
dipendenti donando una o più ore del nostro
lavoro. L’importo corrispondente verrà detratto
dalla busta paga.
A campagna conclusa, l’azienda aggiungerà una
somma equivalente, raddoppiando il nostro
contributo.
I fondi raccolti saranno destinati a progetti della
Croce Rossa Italiana.
TUTTI I NOSTRI PNEUMATICI IN UN
TROLLEY
È il nuovo kit a supporto dei formatori di
prodotto Pirelli. Il trolley della formazione
tecnica è pronto a partire per tutte le sessioni
di training del mondo. È leggero, capiente e ben
organizzato. E porta la firma di
un noto industrial designer
per rafforzare il suo look
premium. Nato come
progetto marketing a
supporto della strategia
Pirelli per rafforzare la
conoscenza del nostro
prodotto a partire
dalla sua ‘anatomia’
tecnologica, il trolley
contiene tutto quello
che c’è da conoscere sui
nostri pneumatici: campioni
di materie prime, componentistica, tipi di
battistrada...proprio così: una volta aperto,
il trolley dispiega chimica e fisica dei nostri
pneumatici, pronte per essere sperimentate. C’è
l’apparato delle materie prime. C’è quello dei
materiali di rinforzo scrutabili nel dettaglio con
una speciale lente in dotazione. C’è lo scomparto
frontale, che raccoglie tutte le tipologie di
battistrada. Infine un paio di vani aggiuntivi, per
il proprio pc portatile e materiale promozionale.
QUARANTENNI. E NON SOLO...
LABORATORI PER I FIGLI DEI DIPENDENTI
A scuola in Fondazione
— Martina De Petris
l pneumatico più veloce del mondo”,
“Se comprate degli pneumatici Pirelli
andrete a tutto gas”, “È sicuro e veloce,
scala ogni montagna!”, “La vera adrenalina”:
sono divertenti e coloratissime le pubblicità
dei nuovi pneumatici Pirelli “Razzo”, “Super Greta”, “Turbo” , “Fulmine” create dalla
fantasia dei figli dei colleghi che, sabato 26
ottobre presso la Fondazione Pirelli, si sono
calati per un giorno nei panni di provetti
grafici e pubblicitari. Dopo aver salutato i
genitori e aver fatto un po’ di conoscenza, i
bambini - accompagnati da una mascotte
d’eccezione, il Gatto Meo Romeo creato da
Bruno Munari per Pirelli nel 1949 - hanno
cominciato il loro viaggio attraverso la storia della nostra azienda: da piccola fabbrica
per la produzione della gomma nel centro di
Milano a grande azienda presente in tutto
il mondo. Ma che cosa si fa esattamente in
Pirelli e come si realizza uno pneumatico?
I bambini hanno appreso i segreti per realizzarlo: dalla mescola alla formatura, dalla
vulcanizzazione alla finitura e controllo,
perché fare un pneumatico... è un po’ come
fare una torta! Una volta realizzato però, e su
questo i bambini hanno le idee molto chiare, bisogna saperlo pubblicizzare. Armati di
“I
guantini bianchi per la consultazione dei
documenti, hanno potuto curiosare nell’archivio e osservare alcune delle più belle e
iconiche pubblicità create da Pirelli nel corso dei suoi oltre 140 anni di storia. Dopo aver
appreso gli elementi essenziali della comunicazione visiva si sono cimentati in prima
persona nell’ideazione di una pubblicità di
pneumatici. I risultati, a fine giornata, sono
pubblicità piene di creatività ed estremamente efficaci. Un altro successo per il ricco programma formativo Fondazione Pirelli
Educational rivolto non soltanto ai figli dei
dipendenti, ma a tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado che spazia
dalla storia alla tecnologia del
pneumatico, dalla grafica e
dalla pubblicità alla trasformazione del quartiere Bicocca
sede storica di Pirelli.
“Grandissima iniziativa, i
bambini si sono divertiti tantissimo” commenta mamma
Sabrina Bedini; “bellissima
iniziativa, bambini entusiasti”
dice mamma Laura Chiesa.
Un’occasione unica per far co-
noscere ai bambini dove lavorano i propri
genitori perché, come dice Stefania Paterna,
“il lavoro dei genitori spesso per i bambini
rimane una cosa molto astratta”; e ancora il
papà di Samuele, Alberto Adami “l’iniziativa
è molto interessante per avvicinare i figli dei
dipendenti al mondo dei papà o delle mamme che lavorano in Pirelli. Da riproporre per
far sì che con iniziative diverse i bambini
apprendano sempre di più cosa significa vivere la Pirelli e vivere il mondo del lavoro dei
genitori!”
Anche 35, 30 e 25enni: ecco i colleghi premiati
in Bicocca a inizio dicembre. Appuntamento
al castello degli Arcimboldi con il tradizionale
premio dedicato ai colleghi che sono in Pirelli da
25 anni e oltre. Alla cerimonia è intervenuto il
presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.
Quest’anno sono 37 i venticinquenni – tutti della
Bicocca, mentre in 27 compiono i trentacinque.
Il quarantennio è tutto al femminile:
congratulazioni a Gianna Gabbieri, Rossana
Comin e Mercedes Angela Simonini e a Maria
Santa Poggioli per la loro lunga vita in Pirelli.
F&N
Fatti&Notizie
404 — dicembre 2013
Periodico di informazione per il personale
del Gruppo Pirelli in Italia
Reg. Trib. Milano n. 1813 del 3/12/1949
Periodico Associato all’ASCAI
Direttore responsabile Barbara Lightwood
Coordinamento editoriale Maurizio Abet
Responsabile di redazione Simona Gelpi
E-mail [email protected]
Sede Viale P. e A. Pirelli, 25 — Milano
Stampa Graphicscalve SpA
Progetto Grafico Leftloft — www.leftloft.com
Fly UP