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Storia e significato della bandiera tricolore italiana

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Storia e significato della bandiera tricolore italiana
Storia e significato della bandiera tricolore italiana
La bandiera italiana è il Tricolore : verde, bianco e rosso, a tre bande
verticali di eguali dimensioni. Come ogni bandiera del mondo, la bandiera italiana non è nata per caso, i tre colori sono stati disposti a bande verticali di uguale spessore perché tale motivo ricorda la Rivoluzione Francese e di conseguenza gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità. Il verde simboleggia la speranza, a lungo coltivata e spesso delusa
durante l'Ottocento, in un'Italia unita e libera, e la macchia mediterranea, fondamentale elemento del paesaggio italiano; il bianco rappresenta la fede cristiana cattolica professata dalla maggioranza degli italiani le Alpi, famose per i loro ghiacciai e il rosso ricorda il sangue sparso
per l'Unità d'Italia. Questi tre colori, inoltre, erano già noti ai tempi di
Dante Alighieri, e lo si vede nella sua Commedia, come simboli delle tre
virtù teologali: verde-speranza; bianco-fede; rosso-carità.
« così dentro una nuvola di fiori
che da le mani angeliche saliva
e ricadeva in giù dentro e di fori,
sovra candido vel cinta d’uliva
donna m’apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. »
(Divina Commedia, Purgatorio, canto XXX, versi 28/33)
Padre del tricolore è considerato Giuseppe Compagnoni, anche se i primi a ideare l'accostamento dei colori della bandiera nazionale erano stati due patrioti e studenti dell'Università di Bologna, Luigi Zamboni e Giovanni Battista de Rolandis che nell'autunno del
1794 unirono il bianco e il rosso delle rispettive città natie al verde, colore della speranza. Si erano prefissi di organizzare una rivoluzione per ridare al Comune di Bologna
l'antica indipendenza perduta con la sudditanza agli Stati della Chiesa. La sommossa,
nella notte del 13 dicembre, fallì e i due studenti furono scoperti ,catturati e giustiziati
La cronologia della nascita del Tricolore sta in poche date: il 14 novembre 1794 appare per
la prima volta come coccarda puntata sugli abiti dei patrioti nella sommossa di Bologna. Il
18 maggio 1796 i colori di questa coccarda sono accettati da Napoleone, a Milano, e questi
consegna alla Guardia Civica, alla Legione Lombarda e alla Guardia Nazionale una bandiera a strisce verticali verde bianca e rossa. (Nel corso di questa cerimonia Napoleone specifica che questi tre colori provengono dalla coccarda della sollevazione bolognese, infatti, dice
testualmente: "Visto che loro (i due studenti) hanno scelto questi tre colori, così siano". Il 18
ottobre 1796 il senato riunito a Bologna e Modena decreta che sia creata una bandiera a
bande verticali con questi tre colori, simbolo della nuova Repubblica Cispadana, prima tappa di una nuova Repubblica Italiana. Il 7 gennaio del 1797 a Reggio Emilia, i convenuti delle assise fanno proprio il nuovo stendardo e s’impegnano a che esso diventi universale.
Il tricolore a tre bande verticali (così come lo conosciamo oggi), venne ereditato dalla
Repubblica Cisalpina (1797-1802). Con la nascita della Repubblica Italiana (1802-1805),
invece, vennero conservati i colori ma la forma mutò in un quadrato verde, inserito in
un rombo bianco, a sua volta inserito in un quadrato rosso: si tratta di una composizione
identica all'attuale stendardo presidenziale italiano, salvo che quest'ultimo è a sua volta
contenuto dal blu dei Savoia (a sua volta frutto di un’antica dedica alla Madonna). Con
la nascita del Regno d'Italia (1805-1814), nel primo quadrato verde venne iscritta l'aquila
imperiale. Il 14 marzo 1861 venne proclamato il Regno d'Italia e la sua bandiera continuò
ad essere, per consuetudine, quella della prima guerra d'indipendenza. Soltanto nel 1923
si definirono, per legge, i modelli della bandiera nazionale e della bandiera di Stato.Quest'ultima (da usarsi nelle residenze dei sovrani, nelle sedi parlamentari, negli uffici
e nelle rappresentanze diplomatiche) avrebbe aggiunto allo stemma la corona reale. Dopo la nascita della Repubblica, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946
stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall'Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita all'articolo 12 della nostra Carta Costituzionale. E perfino dall'arido linguaggio del verbale possiamo cogliere tutta l'emozione di
quel momento. PRESIDENTE [Ruini] - Pongo ai voti la nuova formula proposta dalla
Commissione: "La bandiera della repubblica è il tricolore italiano Cisalpino: verde, bianco
e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni". (E' approvata. L'Assemblea e il pubblico delle tribune si levano in piedi. Vivissimi, generali, prolungati applausi.)
Il nostro Tricolore riassume i naturali "Diritti dell'Uomo", le aspirazioni di tutte le genti,
la volontà di chi crede nella propria nazione volta al progresso, con leggi adeguate, senza
divisioni né discriminazioni, con stessi doveri e medesimi privilegi.
«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di
belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all' Etna; le nevi delle alpi,
l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli
effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei
savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue
dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con
lei la libertà»,
Giosuè Carducci dal discorso tenuto a Reggio Emilia il 7 gennaio 1897
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