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relazione Giacomin-1
I materiali compositi FRP a matrice organica e i criteri normativi per l’installazione ed il controllo in cantiere. Aspetti innovativi per l’impiego dei materiali compositi a matrice inorganica FRCM-SRG. I software FRP LAMELLA e COLONNA. 5HODWRUH,QJ*LRUJLR*LDFRPLQ *3LQWHFK DWWLYLWj *3LQWHFK UDSSUHVHQWDJUD]LHDOSURSULRNQRZKRZHDSDUWQHUVKLS LQWHUQD]LRQDOLXQDLPSRUWDQWHUHDOWjWHFQRORJLFDGLULIHULPHQWRQHOO¶LQJHJQHULD VWUXWWXUDOHHQHOO¶DUFKLWHWWXUD *3 LQWHFK ULVSRQGH DOOH HVLJHQ]H GHO PHUFDWR RIIUHQGR XQ VHUYL]LR WHFQRORJLFR FRPSOHWR QHO VHWWRUH GHO UHFXSHUR HGLOL]LR PRQXPHQWDOH H GHOOH LQIUDVWUXWWXUH $WWLYLWjVYROWDQHOO¶DPELWRGHJOL)53)5&065*6<67(0 ,QJHJQHULDVWUXWWXUDOHSHULULQIRU]LFRQPDWHULDOLFRPSRVLWLLQDVVLVWHQ]D DOODSURJHWWD]LRQHHDOODSRVDLQRSHUD5LFHUFDHVSHULPHQWD]LRQLSUHVVR 8QLYHUVLWjLWDOLDQHHGHXURSHH 3URGX]LRQHHYHQGLWDGL ODPHOOH&).SXOWUXVH LQFDUERQLR WHVVXWLLQILEUDGLFDUERQLR&6KHHW &7%4XQLELTXDGULDVVLDOL DGHVLYLVWUXWWXUDOLHPDOWHFRQPDUFDWXUD&( UHWLLQFDUERQLRYHWUR$5 WHVVXWLLQDFFLDLR8+766 DQFRUDJJL 3URGX]LRQHVHFRQGRVWDQGDUGGLTXDOLWj,62 )RUPD]LRQHSHUPDQHQWHSHUSRVDWRULDSSOLFDWRUL PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL PROGETTISTA ĮʼnŇŊʼnʼnŊŇĶľŃĸĶ ĮʼnŇŊʼnʼnŊŇĶľŃłŊŇĶʼnŊŇĶ ĮʼnŇŊʼnʼnŊŇĶľŃŁĺļŃń īĭĪĝħĠĨĜ ĮįĭİįįİĭĜħĠ ĤŃĸŇĺłĺŃʼnńĹľĸĶŇľĸĽľŅĺŇĸĶłķľńĹľĹĺňʼnľŃĶŏľńŃĺĹ/Ŋňń ĜĹĺļŊĶłĺŃʼnńĶŁŁĶŃńŇłĶʼnľŋĶŋľļĺŃʼnĺ ĤŃĸŇĺłĺŃʼnńĹ壣ĶĹŊʼnʼnľŁľʼnƚľŃĸĶłŅńňľňłľĸń ğĺļŇĶĹńĹĶŇľňĶŃĶŇĺĶňĺļŊľʼnńĹľĹĶŃŃĺļļľĶłĺŃʼnľĹńŋŊʼnľĶŁʼnĺłŅńĶĹĺŋĺŃʼnľ ňľňłľĸľĸĶŇľĸĽľĺĸĸĺňňľŋľĺʼnĸ ĜĵĤĪĩĤĭĠĮĤĮįĠĩįĤ!ĜĵĤĪĩĤĮĪħħĠĞĤįĜĩįĤ PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL PROGETTISTA ĞĶŁĸĺňʼnŇŊŏŏń ĤŃĸŇĺłĺŃʼnńĹľĸĶŇľĸĽľ ĜĹĺļŊĶłĺŃʼnńňʼnĶʼnľĸń ğĺļŇĶĹńĹĶŇľňĶŃĶŇĺ ĨŊŇĶʼnŊŇĶ ĤŃĸŇĺłĺŃʼnńĹľĸĶŇľĸĽľ ĜĹĺļŊĶłĺŃʼnńĺłľļŁľńŇĶłĺŃʼnńňʼnĶʼnľĸń PROBLEMATICHE CHE DEVE AFFRONTARE IL PROGETTISTA ħĺļŃń ĤŃĸŇĺłĺŃʼnńĹľĸĶŇľĸĽľ ĜĹĺļŊĶłĺŃʼnńŃńŇłĶʼnľŋń ğĺļŇĶĹńĹĶŇľňĶŃĶŇĺ POSSIBILI SOLUZIONI PER IL PROGETTISTA ĜĵĤĪĩĤĭĠĮĤĮįĠĩįĤ!ĜĵĤĪĩĤĮĪħħĠĞĤįĜĩįĤ SOLUZIONI PERCORRIBILI - Incremento della sezione resistente (c.a., acciaio) Incremento del numero di elementi resistenti (c.a., acciaio) - Modifica dello schema statico Utilizzo di FRP SYSTEM Normative di riferimento $VSHWWL1RUPDWLYL Il Documento normativo di riferimento in Italia per i rinforzi realizzati con tecnologia FRP su c.a., muratura e legno è il CNR DT 200-201/2004, per i rinforzi realizzati con tecnologia FRP su acciaio è il CNR DT 202/2005. Tali Documenti vengono richiamati dalle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC8 al cap. 8.6 strutture esistenti e approvati dal Cons. Sup LLPP nel luglio 2009. Il DT 200-201/2004 e il DT 202/2005 riportano i criteri di calcolo e dimensionamento dei rinforzi strutturali, nonché le attenzioni da osservare in fase di installazione e di controllo. PRINCIPALI IMPIEGHI DELL’FRP I principali impieghi dei rinforzi FRP si hanno nei campi di: - Edilizia civile / industriale: ripristino e rinforzo di strutture in c.a., muratura e legno per adeguamento a normative vigenti (aumento dei carichi di esercizio) e ripristino di situazioni di degrado; - Adeguamento sismico: aumento di resistenza e di duttilità di strutture in c.a., realizzazione di interconnessioni tra maschi murari, cerchiature e controventature degli edifici, nel rispetto delle prescrizioni dell’OPCM 3274 e s.a. e delle NTC8 - Ponti e viadotti: rinforzo a flessione e taglio di travi e impalcati da ponte, per riqualificazione funzionale e/o adeguamento a nuova categoria. Normativa di riferimento nazionale: DT CNR 200/2004 e succ. ĠĮĮĤĮįĠĨĜğĤĭĤĩġĪĭĵĪğĤįĠħĜĤ PERCHE’ SCEGLIERE RINFORZI IN FRP īĭĤĩĞĤīĜħĤıĜĩįĜĢĢĤĪįįĠĩĤĝĤħĤĞĪĩħ/İįĤħĤĵĵĪğĤġĭī ĩńŃĶŅŅńŇʼnĶŃńŃŊńŋľĺŊŁʼnĺŇľńŇľĸĶŇľĸĽľňŊŁŁĶňʼnŇŊʼnʼnŊŇĶ ĮńŃńĹľŋĺŁńĸĺĶŅŅŁľĸĶŏľńŃĺ īńňňńŃńĺňňĺŇĺĶŅŅŁľĸĶʼnľňĺŃŏĶŁ/ľŃʼnĺŇŇŊŏľńŃĺĹ壣ĺĶʼnʼnľŋľʼnƚŃ壣ĺĶŇĺĺňńʼnʼnńňʼnĶŃʼnľńňńŋŇĶňʼnĶŃʼnľ Ł/ľŃʼnĺŇŋĺŃʼnń ĤŃʼnĺŇŋĺŃʼnńĻľŃľʼnńŅŇĶʼnľĸĶłĺŃʼnĺľŃŋľňľķľŁĺ ĜŁʼnĶĹŊŇĶķľŁľʼnƚ ĮĸĶŇňĶńĶňňĺŃʼnĺĶļļŇĺĹľķľŁľʼnƚĸĽľłľĸĶ ĨľŃńŇľńŃĺҾžļĺňʼnľńŃĺĹĺŁĸĶŃʼnľĺŇĺ ĨľŃľłńľŃļńłķŇńĹľňʼnńĸĸĶļļľńłĶʼnĺŇľĶŁľľŃĸĶŃʼnľĺŇĺ ĮńŃńŃńŇłĶʼnľĶľňĺŃňľĹ壣ĺĩįĞ PROGRAMMA DI CALCOLO S&P EDIZIONE 2010 G&P mette a disposizione dei progettisti uno strumento di calcolo per la progettazione dei rinforzi strutturali per travi in c.a. e c.a.p. e colonne in c.a.. Il nuovo programma di calcolo S&P edizione 2010, che fa seguito all’edizione del 2001, svolge le verifiche dei rinforzi FRP secondo il DT CNR 200/2004. In particolare il software svolge: - Dimensionamento e verifica del rinforzo a flessione; - Verifica della lunghezza di ancoraggio, eventualmente anche mediante l’utilizzo delle speciali piastre Anchorfix; - Verifica delle tensioni di interfaccia allo SLS; - Dimensionamento e verifica del rinforzo a taglio. Il calcolo viene svolto secondo il metodo degli S.L. secondo le seguenti ipotesi: - Mantenimento delle sezioni piane; - Calcestruzzo privo di resistenza a trazione; - Assenza di scorrimenti tra fibra/lamella e calcestruzzo. FRP SYSTEM- MATERIALI MATERIALI PER RINFORZI FRP 2 ġĤĝĭĠįĠĮĮİįĤħĜĨĠħħĠĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪ 2 ĞĪĩĩĠįįĪĭĤĤĩĜĭĜĨĤğĠıĠįĭĪĞĜĭĝĪĩĤĪĜĞĞĤĜĤĪ 2 ĝĜĭĭĠĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪ 2 īĤĜĮįĭĠğĤĜĩĞĪĭĜĢĢĤĪ 2 ĜğĠĮĤıĤ 2 ĨĜħįĠīĠĭĭĤīĭĤĮįĤĩĪĭĜĮĜĩįĤīĭĪįĠįįĤıĤĝĪĤĜĞĞģĠĠĭĠĮĤĩĠğĜ ĤĩĤĠĵĤĪĩĠ I MATERIALI FIBRORINFORZATI I polimeri fibro-rinforzati (FRP – Fiber Reinforced Polymers) sono materiali artificiali composti da due FASI: ƒ La fase discontinua: rappresentata dalle fibre (carbonio, aramide, vetro) ƒ La fase continua: rappresentata da una matrice di natura polimerica nella quale sono avvolte le fibre LEGAMI COSTITUTIVI DI FIBRA, MATRICE E COMPOSITO Modulo di elasticità normale del composito Ef = Vfib • Efib + (1-Vfib) • Em Tensione di rottura del composito ff ؆ Vfib • ffib + (1-Vfib) • fm ƒ Vfib : Frazione in volume delle fibre (Vfibre/ Vtotale) ƒ Efib : Modulo di elasticità normale delle fibre ƒ Em : Modulo di elasticità normale della matrice CATEGORIE PRINCIPALI DI FRP Gli FRP nell’ambito strutturale vengono prodotti in: • fasce e tessuti (uni, bi-direzionali, quadriassiali). Nei tessuti le fibre possono essere solo affiancate o intrecciate e quindi resistono a sollecitazioni in una o più direzioni, mostrando una isotropia più o meno accentuata a seconda della tipologia di tessitura. Tela - Plain Batavia - Twill Raso - Satin • lamine e barre. Nelle lamine le fibre sono disposte secondo un’ unica direzione e quindi il materiale presenta forti indici di anisotropia. Lamina Disposizione monodirezionale comportamento anisotropo FIBRE E TESSUTI Carbonio LAMELLE BARRE CONNETTORI BARRE FIOCCATE SCHEMA RIASSUNTIVO RINFORZI FRP E LORO PRINCIPALI IMPIEGHI CARBONIO CALCESTRUZZO MURATURA ACCIAIO-LEGNO legno CALCESTRUZZO MURATURA FIBRE E TESSUTI UNIDIREZIONALI UNI-BIQUADRIDIREZIONALI TESSUTI CALCESTRUZZO ACCIAIO LAMELLE CFK MURATURA –LEGNO ARAMIDE TESSUTO MURATURA CALCESTRUZZO TESSUTI UNI-BI DIREZIONALI LEGNO VETRO TESSUTO TESSUTI UNI- BIDIREZIONALI MURATURA CARATTERISTICHE MECCANICHE FRP VALORI MEDI SCORRIMENTO TIPO FIBRE SENSIBILITA’ COEFFICIENTE DI RIDUZIONE VISCOSO FRP ηa (fattore ambientale) ηl (lunga durata) assente 0,85 0,80 elevata medio 0,70 0,50 bassa alto 0,50 0,30 RESISTENZA [MPa] MODULO [GPa] ALLUNGAMENTO [%] ALL’UMIDITA’ 2500-4000 240-640 0,3-1,7 assente 3000 120 2-3 3000 70 3-4 (CREEP) CARBONIO (nero) ARAMIDE (giallo) VETRO AR (bianco) PRINCIPALI DIMENSIONI FRP DISPONIBILI NEL MERCATO TIPO FIBRE FRP CARBONIO TIPOLOGIA Tessuti C-SHEET, CTB, Q Dimensioni (larghezza) [cm] 5, 10, 20, 30, 40, 50, 60, 100 (nero) Mod. 240-390-640 GPa Lamelle CFK sp. 1.2-1.4 mm 5, 8, 10, 12, 15 ARAMIDE (giallo) Tessuti A-SHEET 10, 20, 30, 50 Tessuti G-SHEET 10, 20, 50, 100 Mod. 110-120 GPa VETRO AR (bianco) Mod. 65-73 GPa PRINCIPALI GRAMMATURE FRP DISPONIBILI NEL MERCATO TIPO FIBRE FRP TIPOLOGIA Tessuti C-SHEET, CTB, Q GRAMMATURA [g/mq] 200-300-400-500-600 CARBONIO (nero) Lamelle CFK sp. 1.2-1.4 mm Standard ARAMIDE (giallo) Tessuti A-SHEET 300-400 Tessuti G-SHEET 300-600 VETRO AR (bianco) Fibra Unidirezionale in carbonio e aramide ad alta prestazione C-Sheet e ASheet GRAMMATURA MODULO ELASTICO RESISTENZA A TRAZIONE ∆L COEFFICIENTE INTERNO DI SICUREZZA 240/200 200 g/m2 240 GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 240/300 300 g/m2 240 GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 240/400 400 g/m2 240 GPa 3800 MPa > 1,5% 1,2 390/300 300 g/m2 390 GPa 3000 MPa > 0,8% 1,2 640/400 400 g/m2 640 GPa 2650 MPa > 0,4% 1,2 120/300 300 g/m2 120 GPa 2900 MPa > 2,5% 1,3 120/400 400 g/m2 120 GPa 2900 MPa > 2,5% 1,3 NOME COMMERCIALE FRP SYSTEM C-SHEET A-SHEET Lamelle CFK in fibra di carbonio SPESSORE MODULO ELASTICO RESISTENZA A TRAZIONE ∆L COEFFICIENTE INTERNO DI SICUREZZA 150/2000 1,2 – 1,4 mm > 160 GPa > 2500 MPa > 1,5% 1,0 200/2000 1,4 mm > 200 GPa 2500 MPa > 1,3% 1,0 NOME COMMERCIALE LAMELLE CFK TESSUTI IN ACCIAIO UHTSS AD ALTA RESISTENZA STEEL NET da applicarsi con adesivi • STEEL NET 80 • STEEL NET 190 • STEEL NET 310 g/mq 765 g/mq 1910 g/mq 3056 • Adesivo omologato RESIN 90 0$7(5,$/,3(55,1)25=,)53± $'(6,9,5(6,1 Le resine e gli adesivi RESIN marcati CE (EN 1504-4) utilizzati per regolarizzare le superfici e incollare/impregnare il rinforzo FRP sono per la maggior parte bicomponenti, e si dividono in primer, adesivi in pasta e fluidi. E’ pertanto fondamentale mescolare i componenti A e B secondo i corretti rapporti di catalisi indicati dal produttore. L’impregnazione del tessuto deve inoltre essere garantita per tutto lo spessore! ,PDWHULDOLFRPSRVLWL TXDOLILFD]LRQHHGDFFHWWD]LRQH SDU± WHVWRUHYLVLRQDWR'7 Ai sensi delle attuali norme i materiali compositi devono essere: - identificabili per poter risalire al produttore (sch. tecnica) e inoltre devono essere forniti con: -- i pultrusi con marchiatura sul laminato -- le fibre con cartellino o etichetta di accompagnamento - qualificati e controllati secondo definite procedure di controllo - accettati dalla D.L. secondo procedura documentale e prove di accettazione in cantiere īĭĪıĜĜįĭĜĵĤĪĩĠġĤĝĭĜĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪĞ īĭĪıĜĜįĭĜĵĤĪĩĠġĤĝĭĜĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪĞĮģĠĠį ĜľňĺŃňľĹ壣ĺŃńŇłĺĜĮįĨğ3 ĜľňĺŃňľĹ壣ĺŃńŇłĺĜĮįĨğ3 İĩĤĠĩ Prove di laboratorio su almeno 5 provini ESEMPIO 1: C-SHEET (modulo 240 GPa) impregnato con Resin 70-75 Resistenza ultima media: 3791 MPa Scarto quadratico medio: 202 MPa Resistenza caratteristica: 3184 MPa Modulo elastico medio: Allungamento: 237 GPa > 1,5 % ESEMPIO 2: C-SHEET (modulo 240 GPa) impregnato con Resin 70-75 Resistenza ultima media: 3452 MPa Scarto quadratico medio: 89 MPa Resistenza caratteristica: 3186 MPa Resistenza dichiarata: 3800 MPa Modulo elastico medio: 235 GPa Allungamento: > 1,5 % Coefficiente di sicurezza interno dichiarato: Į= 0,85 īĭĪıĜĜįĭĜĵĤĪĩĠġĤĝĭĜĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪĜħįĪĨĪğİħĪĞ īĭĪıĜĜįĭĜĵĤĪĩĠġĤĝĭĜĤĩĞĜĭĝĪĩĤĪĜħįĪĨĪğİħĪĞĮģĠĠį ĜľňĺŃňľĹ壣ĺŃńŇłĺĜĮįĨğ ESEMPIO 3: C-SHEET (modulo 640 GPa) impregnato con Resin 70-75 Resistenza ultima media: 1945 MPa Resistenza caratteristica: 1700 MPa Modulo elastico medio: Allungamento: 680 GPa > 0.3% Coefficiente di sicurezza interno dichiarato: Į= 0,85 īĭĪıĜĜįĭĜĵĤĪĩĠħĜĨĠħħĜĞġĦ Schema dell’applicazione e prova di resistenza a trazione di una lamella CFK /$0(//$&)53 $'(6,92 35,0(5 &/6 6&+(0$',$33/,&$=,21('(/5,1)25=2 ,1/$0(//$ 527785$$75$=,21(',81&$03,21(', /$0(//$&)53 ĞĠĭįĤġĤĞĜĵĤĪĩĤħĜĨĠħħĠĞġĦ ĜľňĺŃňľĹ壣ĺŃńŇłĺĜĮįĨğ3 ĜľňĺŃňľĹ壣ĺŃńŇłĺĜĮįĨğ3 ğĤĩĠĩ ESEMPIO 1: LAMELLA CFK 150/2000/1012 Resistenza ultima media: 2800 MPa Scarto quadratico medio: 150 MPa Resistenza caratteristica: 2350 MPa Resistenza dichiarata: 2500 MPa Modulo elastico medio: 164 GPa Allungamento: > 1,5 % ESEMPIO 2: LAMELLA CFK 200/2000/1014 ASTM D3039 DIN EN 2561 Resistenza ultima media: 2986 MPa 3045 MPa Scarto quadratico medio: 106 MPa 108 MPa Resistenza caratteristica: 2668 MPa 2721 MPa Resistenza dichiarata: 2500 MPa 2500 MPa Modulo elastico medio: 182 GPa (0.1-0.3%) 209 GPa (10-50% Ft) Allungamento: > 1,3 % > 1,3 % Coefficiente di sicurezza interno Į= 0,9 ANCORAGGI $1&25$**, 3LDVWUH$QFRUIL[ LQDOOXPLQLR )DVFLDWXUHGLHVWUHPLWj &RQQHWWRUL$),;LQDUDPLGH &),;FDUERQLR*),;YHWUR 6),;DFFLDLR &RQQHWWRUL$),;%&SHUEDUUH&). (6(&8=,21(',$1&25$**, ĞĪĩĩĠįįĪĭĤĜġĤijĤĩġĤĝĭĜĜĭĜĨĤğĤĞĜ ĞńŁĶʼnŊŇĶĹ壣ĶŇĺňľŃĶŃĺŁĻńŇń ŅŇĺĸĺĹĺŃʼnĺłĺŃʼnĺŇĺĶŁľŏŏĶʼnń ĤŃňĺŇľłĺŃʼnńĹĺŁĸńŃŃĺʼnʼnńŇĺŃĺŁĻńŇń ĮĻľńĸĸĶʼnŊŇĶĺľłŅŇĺļŃĶŏľńŃĺĹĺŁ ĻľńĸĸńňŊŁŁĺĻĶňĸĺŅŇĺĸĺĹĺŃʼnĺłĺŃʼnĺ ŅńňĶʼnĺīŇńʼnĺŏľńŃĺĹĺŁĻľńĸĸńĸńŃ ŊŃĶŊŁʼnĺŇľńŇĺĻĶňĸľĶĹľʼnĺňňŊʼnń &211(7725,$),;3529(63(5,0(17$/,,8$99(1(=,$ Test sperimentali su connettori in AFRP AFIX $1&25$**,$0(==2&211(7725,$),;%& $1&25$**,68&$ īĤĜĮįĭĠğĤĜĩĞĪĭĜĢĢĤĪĨĠįĜħħĤĞģĠīĠĭħĜĨĠħħĠĞġĦ ĤŃʼnĶļŁľńĺĻľŃľʼnŊŇĶĹ壣/ľŃʼnĶļŁľńŃĺŁĸŁň ĞŇĺĶŏľńŃĺĹĺľĻńŇľĸńŃʼnŇńŁŁńŅńňľŏľńŃĶłĺŃʼnń ŅľĶňʼnŇĶĺŇľĺłŅľłĺŃʼnńĹ壣/ľŃʼnĶļŁľńĸńŃ ŇĺňľŃĶĹľŇĺļńŁĶŇľŏŏĶŏľńŃĺĺľŃĸńŁŁĶļļľń $1&25$**,68&$ ĜŅŅŁľĸĶŏľńŃĺŅľĶňʼnŇĶľŃĻĺŇľńŇĺ īńňľŏľńŃĶłĺŃʼnńĹ壣ĶŁĶłĺŁŁĶ īńňľŏľńŃĶłĺŃʼnńĹ壣ĶŅľĶňʼnŇĶ ňŊŅĺŇľńŇĺľŃĸńŁŁĶļļľńĸńŃŇĺňľŃĶĺ ňĺŇŇĶļļľńĹĺľķŊŁŁńŃľ ĜňŅĺʼnʼnńĻľŃĶŁĺĹ壣/ĶŃĸńŇĶļļľń (6(&8=,21((&21752//2',5,1)25=,,1 )536<67(06867587785(&,9,/, 23(5$=,21,35(/,0,1$5,(7(&1,&+(',$33/,&$=,21(', 5,1)25=,,1)536<67(06867587785(,1&$/&(6758==2 085$785$($&&,$,2 $VSHWWL1RUPDWLYLSHUFD Controllo del substrato (cap. 4.8 CNR DT 200/2004) - Valutazione dello stato di deterioramento (par. 4.8.1.1 (1)) - Rimozione del cls ammalorato (idrodemolizione, sabbiatura, scalpellatura, ecc.) – (par. 4.8.1.2 (2)) - Pulizia e trattamento delle barre di armatura ossidate o corrose (par. 4.8.1.2 (3)) - Ricostruzione della sezione (malta di apporto deve essere ben agganciata: adesivo per riprese di getto) (par. 4.8.1.2 (3)) - Rettifica della rettilineità ed eliminazione delle asperità (par. 4.8.1.2 (3)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUFD Preparazione del substrato (par. 4.8.1 CNR DT 200/2004) - Pulizia da polveri e grassi della superficie delle parti interessate dall’applicazione del rinforzo (pulizia anche dalle lamelle) – (par. 4.8.1.3 (3)) - Sabbiatura della superficie fino a grado di ruvidezza pari a 0,3 mm (par. 4.8.1.3 (1)) - Eliminazione di asperità fino a 20 mm con stucco epossidico, oltre ai 20 mm con materiale di apporto tipo malte antiritiro (par. 4.8.1.2 (3)) - Arrotondamento degli spigoli nel caso di fasciature con raggio di curvatura di almeno 20 mm (par. 4.8.1.3 (4)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUFD Raccomandazioni (par. 4.8.2 CNR DT 200/2004) - Umidità superficiale del substrato < 10% (par. 4.8.2.1 (1) e (2)) - Temperatura ambiente compresa nell’intervallo 10°-35°C (par. 4.8.2.1 (3)) - Superficie non esposta a forte insolazione (par. 4.8.2.1 (3)) - In presenza di pioggia, eccessivo soleggiamento, forti gradienti termici, elevata umidità o polvere, proteggere con teli la stagionatura del rinforzo (par. 4.8.2.1 (4)) Note: Le Norme Tedesche indicano come umidità superficiale del substrato < 4% Pilastro in c.a. protetto con telo di plastica per mantenere una temperatura idonea alla maturazione delle resine e ripararlo da eventuali piogge $VSHWWL1RUPDWLYLSHUFD Particolari (par. 4.8.2.2 CNR DT 200/2004) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione (no lamelle) di almeno 20 cm (par. 4.8.2.1 (1)). Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti. - Allineamento delle fibre (evitare ondulazioni) (par. 4.8.2.1 (2)) - Eliminazione delle bolle d’aria mediante rullatura accurata del rinforzo - Per le applicazioni su acciaio, porre particolare attenzione affinché il carbonio non sia a diretto contatto con l’acciaio in modo da evitare l’innesco della corrosione galvanica (par. 4.8.2.1 (3)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUFD Controlli di qualità dell’esecuzione per c.a. (par. 4.8.3 CNR DT200/2004) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive (“testimoni”) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x200 mmq, devono presentare un’estensione totale minima di 0.1mq e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell’area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale (par. 4.8.3.1 (2)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio (par. 4.8.3.1 (3)) - Prove non distruttive: prova di tipo acustico non stimolato (par. 4.8.3.2 (2)) - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza (par. 4.8.3.2 (3)) - Prove non distruttive: prova termografica (par. 4.8.3.2 (4)) - Prove non distruttive: prova in emissione acustica (par. 4.8.3.2 (5)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUDFFLDLR Preparazione del substrato (par. 8.2.2 (1) CNR DT 202/2005) - Rimozione di rivestimenti superficiali (pitture), ruggine e altri prodotti della corrosione. Utilizzo di spazzole abrasive, idropulitura, rimozione meccanica di scorie. - Sabbiatura dell’acciaio a livello SA 2 (o spolverata: la superficie appare priva di residui estranei ma di colore scuro non uniforme) o SA 2,5 (o commerciale: la superficie si presenta perfettamente pulita di colore uniforme) per ottenere una superficie chimicamente attiva. Lavare poi la superficie con acqua e asciugare bene immediatamente - Sgrassatura con solventi - Trattamento chimico per acciaio zincato o inox - Regolarizzazione della superficie con adesivo di riempimento - Applicazione di Primer entro 2 ore dalla pulitura $VSHWWL1RUPDWLYLSHUDFFLDLR Particolari Costruttivi (par. 8.2.3 CNR DT 202/2005) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione (no lamelle) di almeno 20 cm (par. 8.2.3 (1)). Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti. - In presenza di bulloni o chiodi nei giunti disporre il rinforzo tra essi o realizzare uno strato di riempimento (par. 8.2.3 (4)) - Eliminazione delle bolle d’aria mediante rullatura accurata del rinforzo - Evitare che il carbonio sia a diretto contatto con l’acciaio in modo da non innescare il processo di corrosione galvanica (par. 8.2.3 (2)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUDFFLDLR Controlli di qualità dell’esecuzione (par. 8.3 CNR DT 202/2005) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive (“testimoni”) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x200 mm2, devono presentare un’estensione totale minima di 0.1m2 e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell’area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale (par. 8.3.2 (2)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio (par. 8.3.2 (3)) - Prove semi-distruttive: prova di strappo a torsione (par. 8.3.2 (4)) - Prove non distruttive: prova di tipo acustico stimolato (par. 8.3.3 (4)) - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza (par. 8.3.3 (3)) - Prove non distruttive: prova termografica (par. 8.3.3 (6)) - Prove non distruttive: prova in emissione acustica (par. 8.3.3 (5)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUPXUDWXUH Controllo del substrato (cap. 5.8 CNR DT 200/2004) - Valutazione dello stato di deterioramento (par. 5.8.1.1 (1)) -Prove di caratterizzazione meccanica (2) e omogeneità del supporto (3) a mezzo: -(2) Prove di compressione, taglio,martinetti piatti,ultrasuoni (1 prova ogni 100 mq, con minimo 2 prove per zona omogenea) -(3) Prove di omogeneità supporto a mezzo ispezione manuale, radiografia, ultrasuoni, penetrometria, termografia, tomografia -Ricostruzione della sezione (malta di apporto deve essere ben agganciata: adesivo per riprese di getto) (par. 4.8.1.2 (3)) - Rettifica della rettilineità ed eliminazione delle asperità (par. 4.8.1.2 (3)) $VSHWWL1RUPDWLYLSHUPXUDWXUH Preparazione del substrato (par. 5.8.1.2 CNR DT 200/2004) - Rimozione parti deteriorate della superficie muraria e adeguato consolidamento e pulizia con idonei ed approvati sistemi. - Ricostruzione parti mancanti con idonee malte in cemento o in calce e pozzolana con livellamento di asperità superiori a 10 mm e sigillatura lesioni maggiori di 0,5 mm. Rasature con malte compatibili o con stucco epossidico in funzione dello spessore. -Eventuale applicazione di mano d’aggancio ove richiesta. - Arrotondamento degli spigoli nel caso di fasciature con raggio di curvatura di almeno 20 mm $VSHWWL1RUPDWLYLSHUPXUDWXUH Raccomandazioni (par. 5.8.2 CNR DT 200/2004) - Umidità superficiale del substrato < 10% - Temperatura ambiente compresa nell’intervallo 10°-35°C - Superficie non esposta a forte insolazione - In presenza di pioggia, eccessivo soleggiamento, forti gradienti termici, elevata umidità o polvere, proteggere con teli la stagionatura del rinforzo $VSHWWL1RUPDWLYLSHUPXUDWXUH Particolari (par. 5.8.2.2 CNR DT 200/2004) - Lunghezza di ancoraggio e/o sovrapposizione di almeno 30 cm. - Impiego di ancoraggi meccanici ove richiesti (connettori AFIX). - Allineamento delle fibre (evitare ondulazioni). - Eliminazione delle bolle d’aria mediante rullatura accurata del rinforzo. $VSHWWL1RUPDWLYL Controlli di qualità dell’esecuzione (par. 5.8.3 CNR DT 200/2004) In vista di prove di controllo semi-distruttive da eseguirsi successivamente, è conveniente prevedere zone aggiuntive (“testimoni”) di rinforzo in parti selezionate della struttura. Tali zone suddivise in fazzoletti di dimensioni superiori a 500x300 mm2, devono presentare un’estensione totale minima di 0.15 m2 e in ogni caso non inferiore allo 0.5% dell’area totale del rinforzo. - Prove semi-distruttive: prova a strappo normale - Prove semi-distruttive: prova di strappo a taglio - Prove non distruttive: prova di tipo acustico stimolato - Prove non distruttive: prova ultrasonica ad alta frequenza - Prove non distruttive: prova termografica - Prove non distruttive: prova in emissione acustica ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤ ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤğĤĮįĭİįįĤıĜĮİĞĜīĭĪıĜĜĮįĭĜīīĪĩĪĭĨĜħĠ PULL-OFF (UNI EN 1542; 1015-12; 1348) Prova a strappo – Resistenza a trazione diretta L’obiettivo è definire la capacità del substrato di resistere alla delaminazione įĺŃňľńŃĺĹľŅľĸĸńĶŁŁńňʼnŇĶŅŅńňŊĸŁňŃńŃľŃĻĺŇľńŇĺĶ įĺŃňľńŃĺĹľŅľĸĸńĶŁŁńňʼnŇĶŅŅńňŊĸŁňŃńŃľŃĻĺŇľńŇĺĶĨīĶňŊŁŁ/Ĺ壣ĺŅŇńŋĺĞĩĭğį ħĺğĤĩŇľĸĽľĺĹńŃńŊŃĶʼnĺŃňľńŃĺĹľŅľĸĸńłľŃľłĶŅĶŇľĶĨīĶ Apparecchiatura per prova pull-off Disco di prova incollato alla lamella ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤ ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤğĤĮįĭİįįĤıĜĮİĞĜīĭĪıĜĜĮįĭĜīīĪĩĪĭĨĜħĠ Esempio applicativo: Sperimentazione su lamelle Università di Padova TIPO 1 Contrassegno Modo di rottura Fh (kN) fh (MPa) TR 1 A 5,49 3,45 TR 2 A 5,72 3,60 TR 3 A 4,39 2,76 TR 1 A/B 2,83 -- TR 2 A 4,89 3,07 2 La fase dello strappo e tre dei provini ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤ ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤğĤĮįĭİįįĤıĜĮİĞĜīĭĪıĜĜĮįĭĜīīĪĩĪĭĨĜħĠ Esempio applicativo: Prova pull-off su tessuto effettuata in cantiere Il disco di prova incollato al testimone di tessuto La fresatura attorno al provino La fase di prova ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤ ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĮĠĨĤğĤĮįĭİįįĤıĜĮİĞĜīĭĪıĜĜĮįĭĜīīĪĩĪĭĨĜħĠ Esempio applicativo: Prova pull-off su tessuto effettuata in cantiere Il provino a prova completata ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĩĪĩğĤĮįĭİįįĤıĜīĭĪıĜįĠĭĨĪĢĭĜġĤĞĜ PROVA TERMOGRAFICA ESEGUITA SU LAMELLA INCOLLATA SU TRAVE IN C.A. PROVA TERMOGRAFICA ESEGUITA SU TESSUTO INCOLLATO SU PROVINO IN C.A. ĠĮĠĨīĤĪīĭĪıĜĩĪĩğĤĮįĭİįįĤıĜīĭĪıĜįĠĭĨĪĢĭĜġĤĞĜ L’APPARECCHIATURA DI PROVA ĨĜįĠĭĤĜħĤīĠĭĭĤĩġĪĭĵĤġĭī ĨĜįĠĭĤĜħĤīĠĭĭĤĩġĪĭĵĤġĭī īĭĠĞĜİĵĤĪĩĤ L’uso di materiali FRP richiede alcune attenzioni durante la manipolazione di fibre e resine: - Temperatura ambiente in generale superiore ai 10°C - Assenza di pioggia per i lavori svolti all’aperto - I tessuti vanno manipolati con cura per non rompere la continuità delle fibre, cosa che comprometterebbe l’efficienza del rinforzo - Utilizzo di guanti durante la manipolazione di tessuti e lamelle (possibili schegge) - Utilizzo di guanti e occhiali durante la manipolazione delle resine ĩĪĭĨĠĢĠĩĠĭĜħĤĠĭĜĞĞĪĨĜĩğĜĵĤĪĩĤ • Gli FRP funzionano solo a trazione. A compressione hanno resistente molto basse. Inoltre, un rinforzo posizionato in zona compressa, può essere soggetto a possibili delaminazioni (distacco). • La superficie di applicazione deve essere regolare e planare. Qualora la superficie non rispecchi queste caratteristiche si può realizzare un sottofondo di regolarizzazione con malte strutturali. • Le travi in legno svirgolate e con sezioni non regolari, il più delle volte non si possono rinforzare • Le resine che si utilizzano per l’applicazione (fatta eccezione per Resin 77 Resicem) non permettono la traspirazione della muratura e quindi il carbonio non deve essere applicato a tutta la superficie (fatta eccezione per casi particolari). • Gli ancoraggi vanno estesi, se possibile, alle zone compresse. • Spesso, prima dell’applicazione dei rinforzi, è necessario intervenire sulla struttura con tecniche tradizionali quali le iniezioni con boiacche o le barriere allo sbarramento orizzontale • Gli FRP sono dei materiali con elevatissime prestazioni ma vanno progettati e posati in opera con le dovute conoscenze. ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN C.A. Ciclo d’intervento “tipo” in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Ripristino del cls 3. Applicazione del rinforzo 4. Applicazione di protettivo 0. Allestimento Cantiere In un cantiere di rinforzo FRP, oltre ai normali attrezzi necessari all’applicazione (pennelli, spatole, rulli, secchi, trapano miscelatore), va realizzato un piano di lavoro per lo srotolamento, il taglio a misura e la pulizia (fondamentale) delle lamelle. Talvolta è necessaria la realizzazione di ponteggi mediante trabatelli o cesti mobili, che devono garantire l’osservazione delle norme di sicurezza. 1. Preparazione del supporto • demolizione della superficie degradata del cls a mezzo idrodemolizione e/o sabbiatura fino a scoprire i ferri d’armatura • pulitura della superficie dei ferri mediante spazzolatura a secco e/o sabbiatura • pulitura della superficie da polvere, sporco, materiali incoerenti, olii, grassi, etc.. mediante lavaggio con acqua a pressione. 2. Ripristino del cls • Stesura d’inibitore alla corrosione • Stesura di resina per aggancio • Ripristino del cls con malte bicomponenti o monocomponenti • Controllo della planarità a mezzo staggia (5 mm su 2 m per le lamelle) 3. Applicazione dell’adesivo e del rinforzo Rinforzo a flessione con Lamelle applicando l’adesivo sia sul supporto che sulla lamella Rinforzo a taglio con tessuto ad alto modulo 4. Applicazione di protettivo • • Rasatura di tutte le superficie in cls con rasante strutturale per uno spessore di 3-5 mm. Trattamento protettivo anticarbonatazione a due mani o in alternativa pittura protettiva polimerica elastica ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN ACCIAIO Ciclo d’intervento “tipo” in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Regolarizzazione della superficie 3. Applicazione del rinforzo 4. Applicazione di protettivo 1. Preparazione del supporto Preparare il supporto con sabbiatura SA 2 o SA 2,5 in modo da eliminare strati di ossido, polvere e grasso 2. Stesura dell’adesivo sul supporto Stendere l’adesivo sul supporto in modo regolare per impedire qualunque contatto tra acciaio e carbonio (spessore circa 2 mm) 3. Stesura dell’adesivo sulla lamella Stesura dell’adesivo sulla lamella in modo da ridurre la probabilità di formazione di bolle d’aria al momento della posa 3. Applicazione e incollaggio del rinforzo 4. Protezione Applicazione di pittura protettiva elastica sul rinforzo ESEMPIO: RINFORZO DI STRUTTURE IN MURATURA Ciclo d’intervento “tipo” in 5 fasi 0. Allestimento Cantiere 1. Preparazione del supporto 2. Ripristino della muratura 3. Applicazione del rinforzo 4. Protezione 1-2. Preparazione e ripristino del supporto • iniezione con boaicche per ricostituire il tessuto murario e/o sigillare crepe e fessure • stonacatura della superficie muraria • pulitura della superficie da polvere, sporco, materiali incoerenti, olii, grassi, ecc. •Livellatura della superficie con malte e/o adesivi 3. Applicazione dell’adesivo e del rinforzo Inserimento dei connettori di ancoraggio Applicazione delle fasce di rinforzo con adesivi omologati e successivo spolvero di quarzo 3. Applicazione dell’adesivo e del rinforzo Applicazione delle fasce di rinforzo con adesivi omologati Inserimento dei connettori per le spinte a vuoto 4. Protezione delle superfici • Intonacatura delle superfici murarie • Altri eventuali trattamenti protettivi įĠĮįīĠĭĜĞĞĠįįĜĵĤĪĩĠĠĞĪħħĜİğĪ Termografiche Prove non distruttive Planarità Prove distruttive Pull-off In situ Controlli Materiali In laboratorio Certificazioni Conformità Sistema applicativo ğĪĞİĨĠĩįĤīĠĭĞĪħħĜİğĪ CERTIFICAZIONI MATERIALI Certificazione ufficiale delle caratteristiche meccaniche del singolo materiale (tessuto, lamella, adesivo, ecc.) con indicati i parametri principali. CONFORMITA’ Certificato di conformità dei prodotti e dei sistemi consegnati in cantiere. ACCETTAZIONE IN CANTIERE (CNR DT 200) Verifica della DL della documentazione tecnica presentata ed eventuale esecuzione di prove specifiche in cantiere (pull off, cokit, ecc.) in rispondenza alle prescrizioni progettuali. ĞĪĨīĤįĤĠĭĠĮīĪĩĮĜĝĤħĤįĜ/ PROGETTISTA - INDICARE LE CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E I REQUISITI MINIMI DI ACCETTAZIONE (coeff. Į o caratteristiche equivalenti) - INDICARE LE PROVE DA EFFETTUARE (PULL-OFF, TESTS SUI MATERIALI, ECC.) - INDICARE EVENTUALI PROVE DI QUALITA’ DELL’INSTALLAZIONE (SE NON CERTIFICATA SEC. TIPO A) ĞĪĨīĤįĤĠĭĠĮīĪĩĮĜĝĤħĤįĜ/ DIREZIONE LAVORI - RISPONDENZA DEI REQUISITI DEI MATERIALI (CERTIFICATO DI CONFORMITA’) - PROVENIENZA DEI MATERIALI (MARCHIO) SIA DELLE FIBRE, LAMELLE, CHE DEGLI ADESIVI APPROVATI - VERIFICARE I CERTIFICATI DI PROVA PRODOTTI - EFFETTUARE, SE LO RITIENE, PROVE SUI MATERIALI IN CANTIERE PER ACCETTAZIONE (COKIT) - PER APPLICAZIONI DI TIPO A, VERIFICARE LA RELATIVA DOCUMENTAZIONE FORNITA DAL PRODUTTORE - PER APPLICAZIONI DI TIPO B, VERIFICARE LA QUALITA’ DELL’INSTALLAZIONE CON PROVE DISTRUTTIVE O NON DISTRUTTIVE (par. 2.5 DT 200) ĞĪĨīĤįĤĠĭĠĮīĪĩĮĜĝĤħĤįĜ/ COLLAUDATORE - VERIFICARE I CERTIFICATI DI PROVA E DI CONFORMITA’ - VERIFICARE ACCETTAZIONE DELLA D.L. - VERIFICARE I RISULTATI DI PROVA RICHIESTI DALLA D.L. ĞĪĨīĤįĤĠĭĠĮīĪĩĮĜĝĤħĤįĜ/ IMPRESA DI INSTALLAZIONE - CONFORMITA’ DEI MATERIALI, FIBRE E ADESIVI, ALLE SPECIFICHE DI PROGETTO, SU BASE DOCUMENTALE ED EVENTUALI PROVE DI ACCETTAZIONI - AVERE COMPROVATA ESPERIENZA PER L’ESECUZIONE DEI LAVORI CON COMPOSITI - ESSERE EVENTUALMENTE IN POSSESSO DELL’ATTESTAZIONE DI LIVELLO 2 (par. 4.8 DT 200) RILASCIATA DA ENTI CERTIFICATI (CICPND Milano) '$11,352'277,'$(9(17,6,60,&,683217,( 9,$'277, Terremoto Bhuj, 2001, India Terremoto Kobe, 1995, Japan '$11,352'277,'$(9(17,6,60,&, COLLASSO DI GIUNTI E COLONNE 7(55(0272/¶$48,/$$35,/( 7(55(0272/¶$48,/$$35,/( 7(55(0272/¶$48,/$$35,/( 7(55(0272(0,/,$PDJJLR 7(55(0272(0,/,$PDJJLR įĤīĤğĤĞĪħħĜĮĮĪğĠħħĠĮįĭİįįİĭĠ Collasso a taglio del pilastro Collasso nei nodi Rottura di travi inflesse ,17(59(17, ĠĮĠĨīĤĜīīħĤĞĜįĤıĤĞĜ ĮńŁĶľńľŃŁĶʼnĺŇńĸĺłĺŃʼnń ĭľŃĻńŇŏńŇĺňńŃĺĸĺňňĶŇľńŅĺŇľŁ ĸńŃňńŁľĹĶłĺŃʼnńĹĺŁňńŁĶľńĶ ňĺļŊľʼnńĹ壳ĶŃľĻĺňʼnĶŇňľĹľŊŃĶ ňľʼnŊĶŏľńŃĺĹľĹĺļŇĶĹń Ripristino e rinforzo strutturale di solaio in laterocemento 5LSULVWLQRIRQGHOOR FRQ$UPRFUHWH9 $UPRVKLHOG8 $UPRVKLHOG8 $UPRVKLHOG8 6LWXD]LRQHHVLVWHQWH 1XRYDVH]LRQH PROIEZIONE TRAVETTI DEL SOLAIO 3DUWLFRODUHGHOO LQWHUYHQWR Particolare del progetto del rinforzo a flessione dei travetti del solaio, con ricostruzione del fondello con malta fibrorinforzata e applicazione di fasce di tessuto unidirezionale. PIANTA PIANO PRIMO Solaio in laterocemento ĤłłĶļľŃľĹĺŁĸĶŃʼnľĺŇĺ ĭľĸńňʼnŇŊŏľńŃĺĹĺŁĻńŃĹ壣ńĹĺľʼnŇĶŋĺʼnʼnľ ĸńŃłĶŁʼnĶĻľķŇńŇľŃĻńŇŏĶʼnĶķľĸńłŅńŃĺŃʼnĺ Solaio in laterocemento ĤłłĶļľŃľĹĺŁĸĶŃʼnľĺŇĺ ĭľŃĻńŇŏńĹĺľʼnŇĶŋĺʼnʼnľĸńŃĻľķŇĶĹľ ĸĶŇķńŃľńŊѾžŇĺŏľńŃĶŁĺĞ ĸĶŇķńŃľńŊѾžŇĺŏľńŃĶŁĺĞĮĽĺĺʼn CONDOMINIO A LIVORNO Ripristino e rinforzo strutturale di telai in c.a. CONDOMINIO A LIVORNO Ripristino e rinforzo strutturale di telai in c.a. ĠĹľĻľĸľńĸńŃʼnĺŁĶľńľŃĸĶ īľŁĶňʼnŇľĺʼnŇĶŋľĹńŅńľŁʼnŇĶʼnʼnĶłĺŃʼnńĹ壣ĺ ķĶŇŇĺĹľĶŇłĶʼnŊŇĶ徣ҾŅŇľňʼnľŃńĹ壣ĺ ňĺŏľńŃľ CONDOMINIO A LIVORNO Ripristino e rinforzo strutturale di telai in c.a. ġĶňľĹ壣/ĶŅŅŁľĸĶŏľńŃĺĹĺŁŇľŃĻńŇŏńġĭī ĜŅŅŁľĸĶŏľńŃĺĹ壣ĺŁĶłĺŁŁĺĞġĦ ĶŁŁ/ľŃʼnŇĶĹńňňńĹ壣ĺʼnŇĶŋľ ĜŅŅŁľĸĶŏľńŃĺĹ壣ĺĻĶňĸĺĹľĶŃĸńŇĶļļľń ĺŇľŃĻńŇŏńĶŁʼnĶļŁľńĹ壣ĺʼnŇĶŋľĸńŃĻľķŇĶĞ ĺŇľŃĻńŇŏńĶŁʼnĶļŁľńĹ壣ĺʼnŇĶŋľĸńŃĻľķŇĶĞ ĮĽĺĺʼn ĜŅŅŁľĸĶŏľńŃĺĹ壣ĶĻĶňĸľĶʼnŊŇĶĹľ ĸĺŇĸĽľĶʼnŊŇĶĹ壣/ĺĹľĻľĸľńĶŁľŋ壣ńĹĺŁ ňńŁĶľńĸńŃĻľķŇĶĞ ňńŁĶľńĸńŃĻľķŇĶĞĮĽĺĺʼn CONDOMINIO A LIVORNO Ripristino e rinforzo strutturale di telai in c.a. ĜŅŅŁľĸĶŏľńŃĺĹĺľĸńŃŃĺʼnʼnńŇľĜġĤij ľŃňĺŇľłĺŃʼnńĹĺŁĸńŃŃĺʼnʼnńŇĺľłŅŇĺļŃĶʼnńŃĺŁ ĻńŇńŅŇĺĸĺĹĺŃʼnĺłĺŃʼnĺŇĺĶŁľŏŏĶʼnńĺľŃľĺʼnʼnĶʼnń ĸńŃĶĹĺňľŋńĭĺňľŃ ňĻľńĸĸĶʼnŊŇĶĹ壣ĶŅĶŇʼnĺʼnĺŇłľŃĶŁĺĹĺŁ ĸńŃŃĺʼnʼnńŇĺ ľłŅŇĺļŃĶŏľńŃĺĸńŃĶĹĺňľŋń Ĺ壣/ĺňʼnŇĺłľʼnƚňĻľńĸĸĶʼnĶňŊŁŁĶĻľķŇĶ ŅŇĺĸĺĹĺŃʼnĺłĺŃʼnĺŅńňĶʼnĶ ĸńŅĺŇʼnŊŇĶĹĺŁĸńŃŃĺʼnʼnńŇĺĸńŃĻĶňĸľĶĹľ ĻľķŇĶĶŅŇńʼnĺŏľńŃĺĹ壣ńňʼnĺňňń CONDOMINIO A LIVORNO Ripristino e rinforzo strutturale di telai in c.a. ħĶĻĶĸĸľĶʼnĶĻŇńŃʼnĺłĶŇĺŅŇľłĶĺĹńŅńŁ/ľŃʼnĺŇŋĺŃʼnńžҾŃĻńŇŏńĸńŃĞ ħĶĻĶĸĸľĶʼnĶĻŇńŃʼnĺłĶŇĺŅŇľłĶĺĹńŅńŁ/ľŃʼnĺŇŋĺŃʼnńžҾŃĻńŇŏńĸńŃĞĮģĠĠį