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Siamo tornati! - Liceo Classico V. Gioberti

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Siamo tornati! - Liceo Classico V. Gioberti
Anno 11
Numero 1
Febbraio
Siamo tornati!
Progetto
Joe Box
Ed Sheeran
Multiply
1
Salve a tutti Giobertini!
Come state? Siamo finalmente tornati
con una redazione tutta nuova e pronta a
rivoluzionare questo nostro spazio. Sì,
perché il giornalino è il nostro modo per
esprimerci e dovremmo sfruttarlo al massimo! Cosa ne pensate?
Questo mese spero sia andato bene anche a voi; per noi della redazione è stato
un po’ frenetico, ma se state leggendo
queste parole vuol dire che ce l’abbiamo
fatta. Febbraio è il mese più corto di tutti,
nonostante quest’anno abbia addirittura
ventinove giorni, ma non sembra passare
mai! E con queste parole mi rivolgo soprattutto alle classi che partiranno per la
gita a marzo, ma anche a tutte quelle
persone nate il ventinove febbraio che
festeggiano veramente il loro compleanno solo ogni quattro anni. Esatto: questo
è uno spazio anche per voi! Non dovete
lasciarvelo sfuggire.
Sommario
4-6 Rassegna internazionale
8-9 Musica
10-13 Film
14 Serie Tv
15 Teatro
16-17 Libri
18-19 Poesia
20-23 Cosa è successo al Gioberti
questo mese?
24-25 Progetto Joe Box
26-27 I pensieri di Oliver
Al mese prossimo!
Il Caporedattore, Giulia Scarpante
Il Vice Caporedattore, Gabriele Manzi
Sommario.
Piacere, Giulio.
2
La nuova redazione
Caporedattore: Giulia Scarpante
Vice Caporedattore: Gabriele Manzi
Docente responsabile: Emilia De Maria
Copertina: Anita Vaira
Rassegna internazionale: Flavia Achenza
Musica: Giorgia Dininno e Carolina Dema
Film: Gabriele Manzi e Marta Vallerani
Mappa di Troy: Giulia Magrini e Aurora Cerrato
Serie Tv: Alice Argeri
Teatro: Maryam Ainane
Libri: Irene Giovannini
Poesia: Elena carlini
Disegno per la poesia: Lavinia Rosu
Intervista per la gara di nuoto: Giuliano Vigani
Foto della gara di nuoto: Filippo Pavia
Intervista per la gara di sci: Anita Vaira
Progetto Joe Box: Eleonora Zoe Murru
I pensieri di Oliver: Gemma Fontana
Battute: Gian Maria Filoni e Francesco Berto
Se vuoi unirti alla redazione contribuendo con articoli, disegni, fumetti, foto, o qualsiasi altra cosa tu sappia fare, puoi scrivere a
[email protected] e chiedere di partecipare!
3
Rassegna Internazionale
Non fidanzarti mai con un
americano. Ti
USA.
USA – A partire dall’1 febbraio, in tutti gli Stati degli USA si svolgeranno le primarie per scegliere i candidati repubblicani e democratici, che si sfideranno
alle elezioni presidenziali a novembre 2016. Alla testa
dei repubblicani, si posiziona Donald Trump, salito
agli onori della stampa internazionale per le sue dichiarazioni estremiste; a seguire ci sono Ted Cruz e
Marco Rubio. Tra i democratici, invece, spicca la figura di Hillary Clinton, seguita a breve distanza
dall’anziano senatore del Vermont Bernie Sanders.
4
Siria – L’esercito governativo siriano
ha
riconquistato le zone
rurali a est e
sopra Damasco,
a sud del Paese,
sottraendole all’ISIS.
Poiché il presidente siriano Assad appartiene
alla
coalizione orientale (Siria, Iran ed Iraq) sostenuta
dalla Russia, l’asse turco/israeliano/saudita si prepara
a compiere operazioni militari in Siria (cacciata totale
dell’ISIS dal Paese) e nel nord Iraq in funzione antirussa. Nel quadro generale della situazione mediorientale, è fondamentale tenere presente la storica, quanto
attuale, opposizione tra USA e Russia.
Egitto – Il 25 gennaio è stato il
quinto anniversario dall’inizio delle proteste che hanno portato alla
caduta del governo autoritario di
Mubarak l’11 febbraio 2011. Tra il
25 gennaio e l’1 febbraio 2011, più
di un milione di persone affollarono
il centro del Cairo, chiedendo le
dimissioni del presidente; piazza
Tahrir divenne tristemente famosa
per i violenti scontri tra polizia e
manifestanti.
5
Italia/Egitto – Il 6 febbraio è stato ritrovato
il corpo, nudo nella parte inferiore e con tracce
di torture e di ferite,
del ricercatore italiano
Giulio Regeni, sparito al
Cairo il 25 gennaio 2016.
Era stato gettato sulla
strada desertica del Cairo-Alessandria, a circa
25 km dalla capitale. La polizia locale ha inizialmente
giustificato l’omicidio adducendo motivazioni personali; tuttavia, il fatto che Giulio avesse scritto sotto
pseudonimo, per “Il Manifesto”, alcuni articoli inerenti alla lotta sindacale contro il governo ha subito
condotto i servizi di sicurezza italiani sulla pista
dell’omicidio politico. Le indagini sono attualmente in
corso, molto rallentate a causa della del voluto disinteresse istituzionale.
.
Sud America – Nel febbraio 2016, l'Organizzazione Mondiale della Sanit{ ha dichiarato lo stato di emergenza
di salute pubblica internazionale, in seguito all’accertamento di alcuni casi di pazienti infetti dal virus Zika in Europa. Questo virus a RNA, isolato per la
prima volta nel 1947 in Uganda, è diffuso soprattutto
nel Sud America ed in particolare in Brasile, dove,
nel 2015, si è registrato un forte incremento dei neonati affetti da microcefalia, sintomo dovuto alla contrazione del virus da parte della madre durante la
gravidanza.
6
Europa – La politica
internazionale del vecchio continente sta virando verso la chiusura
delle frontiere ai migranti provenienti da
Medio Oriente e Nord
Africa. L’Austria ha
recentemente annunciato che porr{ un tetto massimo
all’accettazione di richieste d’asilo; frattanto, la
Bulgaria ha autorizzato le proprie truppe a schierarsi sul confine con la Grecia per fermare la rotta migratoria balcanica. Da quasi un anno, i governi di
Macedonia, Serbia ed Ungheria hanno eretto muri di
filo spinato lungo i loro confini meridionali: lo
stazionamento di centinaia di migliaia di migranti,
bloccati alle frontiere in situazioni di degrado e
minaccia perenne, mette a dura prova la validit{ del
trattato internazionale di Schengen.
Rapita carota
dai terroristi.
Flavia Achenza
L’hanno presa
in ortaggio.
7
Musica
te, Luca Romagnoli, innalzo un
preservativo a mo’ di ostia, suscitando l’indignazione della chiesa.
Il Management del
Un gruppo sicuramente divertente da ascoltare in live, le canzoni
danno una grande carica e una
decisa sensazione di liberta.
Dolore Post-Operatorio
TRACCE DA ASCOLTARE:
-La Pasticca Blu
-Lasciateci Divertire
-Nei Palazzi
Carolina Dema
Ed Sheeran
Il Management del Dolore PostOperatorio e un gruppo postpunk italiano. Per ora il loro pubblico e ridotto ai “pochi ma buoni”, ma non e escluso che possano
accrescere la loro fama.
Attualmente sono sotto contratto
con la casa discografica “La Tempesta”( vi dicono niente i Tre Allegri Ragazzi Morti?); il loro ultimo
disco “I Love You” e un classico
mix di sofferenza ed insofferenza,
solo qualche volta un po’ scontata.
Fin dall’inizio della carriera si sono voluti dare un tono da “fine anni 80”, come in uno dei loro primi
video “Pornobisogno”, che e stato
bloccato da youtube per violazione della norma riguardante contenuti di materia sessuale o nudit{,
dei veri ribelli insomma. Altro
esempio della loro voglia di farsi
conoscere come i “bad boys italiani” e stato il concerto del Primo
Maggio 2013, nel quale il cantan-
Multiply
“Loving can hurt, loving can hurt
sometimes, but is the only thing
that makes us feel alive.”
“Amare può ferire, amare può
ferire a volte, ma è l’unica cosa che
ci fa sentire vivi.”
Questa e la mia strofa preferita
del brano “Photograph” tratto
dall’album “X” (“Multiply”) di Ed
Sheeran. E un cantautore britan8
nico che, oltre a scrivere i suoi
testi e a cantarli, suona tre strumenti: la chitarra (che lo accompagna in ogni esibizione), il pianoforte e il violino. I generi che a
cui appartiene la sua musica
sono il pop, il folk e il contemporary R&B. Ha prodotto le colonne sonore di “Colpa delle stelle” e
di “Lo Hobbit – La desolazione di
Smaug” che sono rispettivamente “All of the stars” e “I see fire”.
Nonostante le due colonne sonore Ed e principalmente conosciuto per alcuni brani che hanno scalato le classifiche
in diversi paesi: “Photograph”,
”Sing”, “Thinking out loud” e “Lay
it all on me”, quest’ultima in col-
laborazione con i Rudimental, un
gruppo britannico.
La prima canzone dell’album e
“One”, che parla della sua paura
di perdere un ragazza e del fatto
che lei non rimanga nemmeno
come una sua amica. Questo brano raffigura un periodo che ho
vissuto anche io, per questo sono particolarmente legata a
“One”.
Una delle altre canzoni di “X” che
mi piace particolarmente e
“Bloodstream”: racconta ancora
la sua paura di rimanere solo
con la differenza che in questo
brano e realmente solo e si lascia
cadere mentre guarda la ragazza
che ama piena di cicatrici. Ed,
siccome era anche lui legato a
“Bloodstream”, si e fatto tatuare
il titolo sul braccio, insieme ai
suoi altri tatuaggi che hanno tutti un significato particolare per
lui. Un esempio e l’orsetto sul
braccio destro, poco sopra il tatuaggio di cui ho parlato prima.
Quest’ultimo raffigura il soprannome che aveva da bambino,
Teddy, che e diventato anche il
suo
nome
su
instagram,
@teddysphotos.
Le sue canzoni parlano sempre
di un uomo solo che e in cerca
dell’amore di quella ragazza, lui
vorrebbe solo tenerla stretta a se
e mai lasciarla andare, pur sapendo quanto complicato possa
essere.
“Darling hold me in your arms in
the way you did last night.”
“Tesoro tienimi tra le tue braccia
come hai fatto la scorsa notte”
Giorgia Dininno
9
F
Troy
Titolo: Troy
Anno di produzione: 2003
Sceneggiatura a cura di: qualcuno che dell’Iliade non conosce neanche il titolo.
Quando ho scelto -perché sì,
ho deciso di vederlo di mia volontà- di recensirlo sapevo già
che mi aspettava un’ulcera,
ma lo ricordavo lievemente migliore di quanto ho visto questa volta. Ah, benedetta ignoranza! Non frequentavo ancora il classico.
Considerandolo come un film
tratto da un libro, in questo
caso
un poema, sorge subito una
domanda: è fedele all’originale? No, nemmeno un po’.
“Ma è ovvio che non possa essere più di tanto fedele, il pubblico si aspetta un determinato tipo di film.”
Non lo nego, probabilmente
va in contro ai gusti di molti
spettatori, ma non se questi
conoscono un minimo l’originale. Qui lo dico e qui lo nego:
se Omero, ammesso sia esistito, vedesse questo film, quindi
avesse anche la vista, si caverebbe gli occhi.
Ma perché questo film è pura-
I L M
mente commerciale? Basta vedere gli attori scelti per le varie parti: Achille è interpretato
da Brad Pitt, Paride da un
emergente Orlando Bloom ed
Ettore interpretato da Eric Bana, che sin
certamente io ho conosciuto
più per Star Trek, ma dettagli.
Basta vedere i loro bei musetti
e i pettorali per capire che li
hanno scelti appositamente
per audience, senza Brad Pitt
credo proprio che la metà delle persone che lo ha visto non
lo avrebbe neanche lontanamente considerato.
Il motivo per cui questo film
mi ha provocato uno scompenso renale non è solo la sua
scarsa fedeltà al testo originale, è l’insieme a infastidirmi.
Posso anche capire che non
fosse possibile inventarsi l’inizio della guerra per poi interrompere e far comparire la
scritta “dieci anni dopo”, ma
almeno si poteva evitare che
durasse sei giorni; i giorni di
guerra rappresentati sono sei,
a cui ne vanno aggiunti dodici,
non mostrati, per il funerale di
Ettore e altri due per l’introduzione del film. In totale sono
venti giorni scarsi, nemmeno
la metà di quanti sono raccon10
tati nell’Iliade.
Ci sono poi svariati punti illogici
anche da un punto di vista logistico, esempio più palese è
Achille che decapita una statua
di spesso bronzo con un solo
colpo di spada, oppure il fatto
che Sparta e Tebe siano dotate
di un porto. Chissà se gli sceneggiatori conoscono la geografia della Grecia… spero di no.
Si presenta poi un dettaglio particolarmente interessante: nel
2003, con questo film, abbiamo
una visione sul futuro: Achille
piè veloce, per gli amici lo sventra bambini, è il primo creatore
di stati di whatsapp della storia,
basta ascoltarlo per capire che il
suo copione è un susseguirsi di
frasi fatte. Una persona normale
si aspetta di vederlo squartare
innocenti, invece lo si vede combattere vere battaglie solo tre
volte in tutto il film.
Motivi per cui credo sia tratto da
qualcosa di diverso dall’Iliade:
11
-Briseide è cugina di Ettore e Paride.
consiglio di perdere tre ore di
-Paride, Andromaca,
Astianatte si salvano.
vita a guardarlo.
Elena
e
-Aiace Telamonio muore davanti
alle mura di Troia.
Detto ciò vi saluto. Ad una prossima recensione.
-Sia Odisseo che Achille vanno
in guerra molto volentieri, come
se non aspettassero altro.
-La pestilenza colpisce i Greci
solo durante il funerale di Ettore.
-Paride stesso suggerisce di bruciare il cavallo, nessuna traccia
di Laocoonte o dei serpenti di
Atena.
Ultimo, ma più importante di
tutti gli altri messi insieme:
Achille è etero.
Genere: secondo i creatori dovrebbe essere un film epico, d’azione, storico, drammatico,
d’avventura e di guerra. Mi permetto di dissentire sul drammatico, sull’epico, sullo storico e
sull’avventura, da questo punto
di vista il genere in cui lo inserirei io è uno solo: trash.
Ammetto che certe scene mi sono piaciute… facciamo quattr…
tre… una. La sola scena che mi
è piaciuta veramente è quella in
cui vengono inquadrate le navi
greche che coprono il mare. Il
resto è bocciato.
Voto finale: 2
Consigliato: Aehm… no. Non vi
Gabriele Manzi
“Nessuno è perfetto”, come diceva Ulisse.
Zeus a Eolo
:”Qual buon vento
ti porta?”
Perfect Day
Cast: Benicio del Toro, Tim Robbins, Olga Kurylenko, Olga Kurylenco, Eldar Residovic, Mèlanie
Thierry
Regista: Fernando Lèon de Aranoa
Perfect day è un film del 2015
scritto e diretto da Fernando
Lèon de Aranoa, che debutta al12
la direzione di questo film.
La pellicola è un’ adattamento
cinematografico dal romanzo
“Dejarse Llover”.
Corre l’anno 1995 e nelle regione sperdute e dimenticate della
Bosnia tre operatori umanitari (il
responsabile della sicurezza
Mambrù, la giovane Sophie responsabile delle risorse idriche
e l’operatore B ) sono impegnati
nella rimozione di un cadavere
da un pozzo che ne impediva la
bonificazione, ma i mezzi a disposizione sono scarsi, i tre
operatori hanno infatti solo una
vecchia corda e un piccolo argano.
Cercando di tirarlo su l’esile corda si spezzò, così l’operatore
“B” , insieme all’interprete, andò
a cercare una corda nei villaggi
vicini. Mambrù e Sophie invece
sono chiamati ad andare al centro amministrativo dell’ONU per
una riunione con le forze non
governative, mentre si recano
sul posto però, incontrano un
bambino messo in difficoltà da
latri suoi coetanei che lo minacciano con una pistola, presi
dall’assurdità della situazione,
lo portano con loro. Alla riunione li viene detto che la guerra è
finalmente giunta al termine e di
sospendere quindi tutti gli interventi. Sophie cercò di protestare
poiché era di vitale importanza
bonificare il pozzo entro venti-
quattro ore, ma glielo impediscono.
Il gruppo di operatori allora decide di occuparsi del problema
e, insieme ad un’ analista di
guerra Olga, decidono di andare
alla ricerca della fatidica corda.
Questa ricerca li porterà a confrontarsi con le dure realtà della
guerra civile con gli assurdi odi
interetnici e con l’incomprensibile rigidità dell’ONU nei loro
confronti.
Non definirei i personaggi degli
eroi, il film non punta a questo,
anzi mostra le debolezze che
ogni persona a modo suo deve
affrontare per riuscire a dare il
loro piccolo, ma che si dimostrerà un grande aiuto. Nonostante i temi trattati, la pellicola
riesce a essere anche esilarante
e questo è uno dei suoi punti di
forza, non è un film a “lieto fine”, non si ottiene nulla che riesca a far dire “che bel lavoro che
hanno fatto”, ma alla fine il karma si fa protagonista o per meglio dire, la pioggia che riuscirà
a salvare la situazione.
Da vedere Assolutamente.
Marta Vallerani
13
SERIE TV
SHAMELESS
Salve Giobertin*!
Questa mia rubrica riguarderà soprattutto le serie televisive poco conosciute, censurate, tagliate o non trasmesse dalle nostre "apertissime" reti
televisive.
L'articolo di apertura riguarderà Shameless USA ( sì c' é anche quella UK
ma trovarla in qualsivoglia forma é
davvero impossibile): trasmessa in seconda serata con bollino rosso.
"Shameless" segue le vicende della famiglia Gallagher nel quartiere malfamato del South Side.
Con estrema intelligenza ci vengono
presentati dei personaggi crudi, senza
filtri, sempre in bilico tra l'illegalità e la
voglia di riscattarsi.
Puntata dopo puntata scopriamo un
padre alcolizzato e assente, che vive di
espedienti e che ormai é stato bandito
da casa Gallagher. Una madre che
compare solo per portare scompiglio e
sei fratelli che nonostante tutto rimangono uniti prendendosi cura l'uno
dell'altro senza scuse o giustificazioni.
Pur presentandoci ogni personaggio e
ogni suo immancabile trauma , questa
geniale serie tv ci risparmia l'agonia
dei classici teen drama per catapultarci
in uno spaccato di vita reale, senza
chiederci di seguire vicende troppo intricate e problemi non verificabili: Shameless ci fa vedere tutto quello che
deve " senza vergogna" ,come ci suggerisce il titolo.
Programma sicuramente non adatto a
coloro che ricercano storie romantiche
e a lieto fine e cavalieri dall'armatura
luccicante che non si sporcano le mani:
la sopravvivenza, nel South Side , richiede risse, sangue, sesso, liti furiose
e solitudine. La solitudine di chi deve
prendere decisioni né belle né giuste ,
ma necessarie per sfuggire alla ghigliottina degli assistenti sociali e del sistema che non fa i conti con le soglie
della povertà.
Vi lascio con un bacio arcobaleno e vi
invito ad immergervi nella visione di
questa serie televisiva aprendo la mente e non vergognandovi se vi scende
qualche lacrimuccia.
Alice Argeri
Ma questa vita sociale di cui
parlate, quante puntate ha?
14
TEATRO
BILLY ELLIOT, LA LEGGENDA
DELLA DANZA
Ambientato nell'Inghilterra del 1984,
questo strabiliante musical, che si può
considerare come un vero e proprio racconto autobiografico, ha suscitato grandi
emozioni e ha trasmesso al caloroso pubblico lo spirito grintoso nell'inseguire e
coltivare i propri sogni.
Billy Elliot, interpretato dal quattordicenne Alessandro Frola, è il protagonista della storia.
Mentre il padre e il fratello sono impegnati nella rivolta dei minatori per scongiurare l'imminente chiusura delle miniere, il giovane ragazzo si rende conto di
non aver nulla a che fare con uno sport
come il pugilato, bensì trova nella danza
una nuova e differente dimensione attraverso la quale esprimere se stesso e il
suo vero talento nascosto.
Nello spettacolo emerge, oltre alle fantastiche Cristina Noci, che riesce a calarsi
perfettamente nel personaggio dell'anziana nonnina di Billy, e Sabrina Morciano, la quale incarna la maestra di danza
del ragazzo e di cui ne scopre il talento
attraverso i suoi metodi alternativi, l'inseparabile amico di Billy Elliot, Michael, interpretato da Christian Roberto.
L'"enfant prodige" sfodera doti da vero e
proprio showman con una naturalezza
tale da mostrarsi in perfetta sintonia sia
con il palco sia con gli spettatori.
Coreografie riuscitissime accompagnate
dall'orchestra sulle straordinarie musiche
originali di Elton John, fanno di "Billy Elliot-il Musical" uno spettacolo incredibilmente coinvolgente, anche grazie alle diverse tematiche in esso presenti. Infatti la
chiusura della miniera di carbone di Cortonwood, che scatena scioperi e lotte
mettendo a rischio il lavoro di numerosi
uomini, così come il delicato tema dell'omosessualitá affrontato con purezza da
Michael, che indossa abiti femminili per
casa, rappresentano toccanti spaccati di
vita quotidiana che noi stessi viviamo sulla nostra pelle.
Tutto questo si lega al grande sogno di
Billy, uno di quelli che è riuscito a raggiungere la sua meta in punta di piedi.
Insomma, "Billy Elliot-il Musical" è sicuramente un'occasione imperdibile per coloro che conservano nel cuore un grande
sogno e che in qualche modo aspirano a
vederlo trasformarsi in realtá!
Maryam Ainane
15
TRAMA
In Versilia nasce tutto. Nasce la
storia di persone, di cose, di ricordi. Ma è qui che tutto finisce.
O meglio, sembra finire.
Luca è un ragazzo di sedici anni,
alto, occhi azzurri, capelli biondi..
il solito principe azzurro mancato.
Luca non pensa alle ragazze, pensa al surf, pensa alla sua vita. E'
un ragazzo fantastico, solare, invidiato per il fatto di essere il migliore. Luca non è il migliore, è
unico. Lo pensano tutti. Accanto
a lui cresce, oscurata dalla grandezza del fratello, Luna. E' una
bambina albina, definita quasi diversa. I suoi compagni hanno paura di lei perchè dicono che sembra un vampiro, un mostro. L'unico
che non la deride è Zot. Zot arriva da Chernobyl, -è strano-, tutti
dicono. Bhe, è proprio tra strani
che ci si capisce. Infatti tra i due
bambini nasce una complice amicizia, di quelle che non si spezzano.
A fare da scudo ai due figli, Luca
e Luna, c'è Serena. Serena sembra essere una donna molto forte,
come un soldato. Ha cresciuto i
suoi figli da sola, senza che nessuno le insegnasse come fare. Dietro alla sua armatura da soldato
però si cela una donna fragile quasi quanto una bambina. L' unica
ragione che ha per salvarsi dal
brusio che i suoi pensieri le provocano nella testa e nel cuore sono i
suoi figli. A Serena sembra crollare il mondo addosso, quando arriva Sandro. Sandro non è per niente un playboy, è solo un uomo nella
media, di quelli normali direbbe
Serena, innamorato dai tempi del
liceo della giovane donna. Essendo
il professore di Luca, la può ammirare come se fosse la sua Beatrice, immaginando di essere Dante.
Le vite delle persone si intreccia16
no, si incastrano a tal punto da
restare unite per sempre. Fino alla fine.
COMMENTO
Credo che questo libro faccia
crescere, faccia sognare e riflettere sul posto che ognuno di noi
occupa nel mondo. Così come i
protagonisti del libro, ognuno di
noi lega la propria vita a qualcuno,
che sia per sempre o anche solo
per qualche istante. Ma sono proprio quegli attimi a cambiarci, a
modificare il nostro stato d'animo. Sono i piccoli gesti a farci felici e sono proprio essi quelli che
dobbiamo saper cogliere sempre.
Anche se piccoli, contengono tanto. Credo che durante la lettura
di questo libro ognuno potrà immedesimarsi nel protagonista che
più lo rappresenta, viverlo a fondo
provando emozioni molto forti e
volando con la fantasia in un mondo forse un poco lontano dal nostro o chissà... più vicino di quello
che crediamo!
Qual è il personaggio che più vi
rappresenta? Fatemelo sapere!
Irene Giovannini
17
POESIA
Edgar Lee Masters
William e Emily
Nella morte c’è qualcosa
Che somiglia all’amore.
Se con qualcuno con cui avete conosciuto la
passione
E l’ardore del giovane amore,
Voi anche, dopo anni passati insieme,
Sentite estinguersi a poco a poco il fuoco
E così svanite insieme,
Piano piano, lievemente, quasi inavvertitamente,
Come foste abbracciati,
Uscendo dalla stanza familiare Questo è un potere d’unisono fra le anime che
somiglia all’amore!
Come questa, tutte le
p o e s i e
d e l l ’
“Antologia di Spoon River”, di Edgar Lee Masters, sono degli epitaffi. Infatti, questi
versi sarebbero scritti
sulle immaginarie lapidi di tutti gli abitanti
dell’immaginario paesino di Spoon River.
18
dell’autore,
che usa parole soavi per
descrivere la
morte) sovrastare, addolcire la prospettiva di andarsene, scriv e n d o
“uscendo dalla stanza familiare”.
In questa poesia in particolare, vengono accostati in modo tutt’altro
che macabro i temi della
morte e dell’amore. Inizialmente,
nei
versi
dell’uno al sette sembra
che l’amore nulla possa
contro la morte, inevitabile nel tempo. Nei versi
dall’otto al dieci, invece,
l’amore
sembra
(anche con giochi di linguaggio
da
parte
Questa poesia
è, a mio avviso, molto meno triste rispetto ad altre presenti
nell’Antologia, le quali raccontano
storie di morti piene di
rancore, odio, segreti o
tristezza. Questa poesia,
invece, alleggerisce ed
intenerisce l’idea della
morte, finché si è con la
persona amata.
Elena Carlini
19
Cosa è successo al Gioberti questo mese?
Gara di nuoto:
Intervista a Benedetta Gilè
Benedetta Gilè, della classe
1^L del liceo linguistico Vincenzo Gioberti, ha partecipato
alla gara di nuoto scolastica
tenutasi nella piscina Colletta.
Benedetta si è piazzata in
una buona posizione in tutti
gli stili, tranne in "rana", dove
non
ha
partecipato.Procediamo
dunque
all'intervista:
"Benedetta, c'è uno stile che
prediligi di più nel nuoto?"
"Sinceramente preferisco lo
stile libero, in quanto amo la
velocità.
Un altro motivo è che ho
praticato a lungo nuoto pinnato, che prevede solo stile
libero.
E' solo da quest'anno che ho
iniziato a fare nuoto puro e di
conseguenza ad imparare e a
praticare gli altri stili."
"Hai mai partecipato a eventi
sportivi agonistici, che risultati
hai ottenuto?"
"Nuoto fin da quando ero piccola. Inizialmente , quando
20
non facevo ancora agonismo
ma partecipavo lo stesso a
gare, arrivavo a fine gara quasi
sempre sul podio; ora, gareggiando con persone anche più
grandi di me, arrivo costantemente sulla 10° posizione, ottenendo però dei buoni tempi."
"Cosa provi mentre nuoti?"
"In effetti non so bene come
risponderti, perchè dipende
dalle situazioni:
durante l'allenamento mi diverto, posso scherzare con la
squadra, con la quale mi trovo
molto bene; ma in gara passo
da uno stato di ansia totale a
una concentrazione notevole,
fino alla gioia del dopo gara."
tantissimo.
Ora, anche se obiettivamente
ci sono molti più impegni,
riesco a organizzarmi meglio,
qualche volta dovendo anche
sacrificare il nuoto, per esempio se ho verifiche o interrogazioni.
Sinceramente no, non ho mai
pensato di mollare il nuoto:ci
convivo da troppo tempo,
adesso è quasi una parte di
me!
Penso che anche quando sarò
adulta frequenterò sempre la
piscina."
Giuliano Vigani
"In che società pratichi nuoto
agonistico?"
"Attualmente pratico questa attività
nella
società
San
Giuseppe."
"Immagino che l'impegno sia
tanto, come fai adesso che frequenti il liceo? Hai mai pensato di mollare con il nuoto?"
"Allora, quando andavo alle
medie e praticavo nuoto pinnato, l'impegno non era ancora
21
Gara di sci:
Intervista a Giulia Miglietta
Giulia Miglietta è una studentessa
modello della 4^C del Classico, però anche lei ha una passione, cioè
lo sci.
È lei che, con molto impegno, ha
vinto la gara studentesca di sci.
Passiamo all’intervista sulla gara di
sci, che si è svolta a Bardonecchia.
“Giulia, cosa provi quando scii?”
“Diciamo che non penso a nulla,
quando scio la mia mente è completamente in stand-by.”
“Ti rilassa oppure hai l’adrenalina a
fior di pelle?”
“In realtà mi rilassa.”
“Quando e perché hai iniziato a
sciare?”
“Ho iniziato a sciare quando avevo
tre anni, il perché non lo so, forse
perché avevo una casa in montagna e allora è venuto tutto in modo
“naturale”.”
“Dove hai iniziato a sciare?”
“A La Thuile.”
“Chi ti ha insegnato a sciare?”
“Mio padre ed un maestro di sci.”
“Ahahah, già mi immagino una piccola Giulia con dei minuscoli sci.”
“Ahahah sì, avevo una di quelle orrende tute verdi con la striscia viola
e gialla.”
“Ahahah, che carina, comunque,
quando hai fatto la tua prima gara
di sci? Dove?”
“La mia prima gara è stata a La
Thuile e avevo circa sei anni.”
“Tu a sei anni facevi le gare, mentre io avevo appena messo un paio
di sci ai piedi ahahah.”
“Ahahah.”
“A che posizione sei arrivata?”
“Non ne ho idea, l’unica cosa che
ricordo è che c’era un bufera di neve e che non si vedeva niente.”
22
“A che età hai iniziato a fare sci
club?”
“A sei anni.”
“Insomma, campionessa già da piccola. Adesso, più o meno, a che
posto arrivi quando fai una gara?”
“Circa al trentesimo posto.”
“Quanti siete in tutto?”
“Circa settantacinque.”
bandiera al centro.”
“Direi che con questo abbiamo finito. Grazie mille per avermi dedicato
un po’ del tuo tempo per intervistarti.”
“Figurati, è stato un piacere”
Così si conclude l’intervista con
Giulia Miglietta, una semplice ragazza con una forte passione per lo
sci.
Anita Vaira
“Wow, siete tantissimi!”
“Ahahah sì.”
“Tu in che cosa ti eserciti?”
Come si chiama
la campionessa
di sci giapponese? Mo Kado
“Slalom e gigante.”
“Mi puoi spiegare la differenza tra i
due?”
“Certo, nello slalom devi cercare di
finire il percorso nel minor tempo
possibile, passando attraverso le
porte, mentre nel gigante devi passare in mezzo a delle porte con la
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Joe Box
-uno spazio per la tua voceBuongiorno a tutti i lettori! Io
sono Eleonora Zoe Murru, una
ragazza di quarta ginnasio che
vuole proporvi un progetto.
Molto probabilmente conoscete già il progetto, poiché io, il
vice capo redattore Gabriele e
una ragazza di nome Lavinia,
oltre che ad altri membri della
redazione in succursale, siamo
steranno nel dare uno SPAZIO
A TUTTI VOI, ragazzi, insegnanti, operatori scolastici e
persino al Preside (se lo desidera) per CONDIVIDERE con il
resto della scuola le proprie
opinioni.
Su ogni piano del Gioberti,
martedì 16 febbraio, è stata lasciata
una
scatola
(riconoscibile dal nome del
progetto Joe Box -uno spazio
per la tua Voce-) per darvi la
possibilità di scrivere su un bigliettino di carta: un vostro parere che riguardi la scuola, una
passati lunedì 15, martedì 16 e
mercoledì 17 febbraio ad informarvi su in che cosa consiste la mia idea.
I miei prossimi articoli del giornalino saranno basati sui vostri
pensieri ed emozioni e consi-
dedica che vorreste fare a
qualcuno, una vostra difficoltà,
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un pensiero, può essere anche
un giudizio negativo purchè
questo porti a una una critica
costruttiva, che serva per migliorare la vita e le attività
dell’Istituto, un testo che vorreste far leggere, una poesia,
un disegno e tutto quello che
ritenete opportuno.
I bigliettini possono essere
anonimi o con il nome, ma sul
giornalino il nome non verrà
pubblicato, poiché molti temi
affrontati negli articoli dei
prossimi mesi possono accomunare più persone e non ritengo necessario il nome di colui che ha lasciato il bigliettino.
L’idea di creare “JOE BOX -uno
spazio per la tua voce-“
è nata perché ritengo importante avere la possibilità di
esprimere i propri pensieri ed
inoltre perché vorrei occuparmi negli articoli di tematiche
che riguardino il Gioberti, più
che i fatti esterni alla scuola e
in più creare uno spazio che
possa essere utile ai lettori, del
nostro giornale ”Joe Berti”.
Vi invito tutti a partecipare,
così che i miei articoli possano
essere pubblicati nei prossimi
numeri del giornalino.
Inoltre, riflettete sull’occasione che avrete: condividere un
vostro pensiero può essere utile sia a voi, sia ad altri che possono provare una simile sensazione, oltre a migliorare una
condizione nella vostra e nostra vita scolastica.., quindi non
esitate a lasciare un bigliettino
nelle scatole!
Aiutatemi a diffondere
quest’articolo proponendo alle
altre persone del Gioberti di
leggerlo o mostrateglielo appena ne avete l’occasione.
RINGRAZIO coloro che hanno
già lasciato dei bigliettini nelle
scatole dal prossimo mese magari li ritroverete pubblicati.
ASPETTO LA TUA VOCE…
Elly Zoe
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I pensieri di Oliver
cipe azzurro di
qualche bellissima
e indifesa donzella in una fredda
giornata di autunno sotto la
pioggia battente, e
che con occhi scintillanti ti bacia
mentre tu la porti
in salvo nel tuo
castello.
Domenica scorsa era San Valentino.
Ora, indipendentemente dalla
mia situazione sentimentale, vorrei rendervi partecipi della profonda disapprovazione che provo per
questa festività.
Non credetemi solo come una persona arida di cuore che detesta per
ragioni incomprensibili l’amore,
gli innamorati e quant’altro. Al
contrario, certo non lo dimostro,
ma sono una di quelle persone che
nei film romantici rimane con
gli occhi spalancati e il respiro affannato nella scena del bacio, che
spera sempre in un lieto fine come
nelle favole, che non lo dice, ma
sogna sempre di diventare il prin-
Solamente, davvero, sono un normale liceale in piena adolescenza
e non riesco a comprendere perché
e per come tutti i San Valentini
di tutti gli anni, tutti i miei amici passino felicemente la giornata
degli innamorati con le loro ragazze, mentre io quando sono
fortunato chiedo di uscire al mio
libro di algebra (con tutto il rispetto per la matematica).
In breve sintesi: due anni fa ho
passato l’intero 14 febbraio a ripetere sul pullman la terza in sigma elidente con gli altri passeggeri, autista compreso, che nei pochi momenti in cui non amoreggiavano con la/il propria/o fidan26
zata/o mi guardavano come se li
stessi maledicendo in un dialetto
arcaico della lingua voodoo parlata da un ostrogoto. L’anno scorso
ho trascorso la giornata di San
Valentino a scuola, a fare versioni di Latino dove non ho trovato
mezzo dio che non ci avesse provato con almeno 14 tra ninfe,
donne mortali e dee. Quest’anno
quindi sono stato previdente:
niente pullman e niente versioni
di dei flirtatori. È stato persino
peggio in realtà: avete presente
tutti quei 17 milioni di parenti
che neanche sapevi di avere che
ogni tanto spuntano da qualche
angolo remoto della Siberia o di
un’isoletta grande come il cortile
interno del Gioberti situato in un
punto non ben definito del globo
che su per giù è compreso tra il
Polo Nord e il Polo Sud? Ma sì, le
stesse persone che nell’inverno
della terza media senza avere la
più minima idea di come tu potessi essere imparentato con loro ti
avevano suggerito di andare a fare il Liceo Classico “che ti apriva
la mente” facendoti un elenco
lungo 7 volte la circonferenza di
Giove sull’utilità di studiare il
Latino, e che poi avevi scoperto che
infatti non avevano neanche fatto un liceo e avevano passato la loro vita ad allevare capre in un arcipelago senza nome vicino a Cuba. Comunque, esattamente quelle persone lì, tutte, una per una
mi hanno chiamato come amici
di vecchia data, e ovviamente cosa
mi hanno chiesto? <Ma alloraaa…e la fidanzatina>. Purtroppo essendo al telefono non
hanno potuto vedere la mia faccia
e metà tra irritazione e disperazione. L’unica cosa che so per certa è che l’anno prossimo taglierò i
cavi del telefono!
Oliver e Gemma Fontana
Meglio soli
che pianeti
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