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Catturato dalla Ps «il re» degli assalti ai blindati

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Catturato dalla Ps «il re» degli assalti ai blindati
FOGGIA PROVINCIA I XIII
Giovedì 9 giugno 2016
CERIGNOLA SI NASCONDEVA IN UNA CASA CANTONIERA, DENUNCIATI 3 FAVOREGGIATORI: NEL COVO ANCHE ALCUNI MINORI
Catturato dalla Ps «il re»
degli assalti ai blindati
Evaso nel giugno 2015, sconterà oltre 17 anni per tre rapine
CERIGNOLA
Paolo Sorbo, un
momento della
cattura,
ricetrasmittenti
sequestrate la
conferenza
della Polizia
l CERIGNOLA. È’ un «professionista» degli assalti ai blindati
Paolo Sorbo, 40 anni, cerignolano
tornato in carcere dopo un anno di
latitanza e con 17 anni, 4 mesi e 11
giorni di reclusione da scontare
dietro le sbarre perché condannato per due rapine in Emilia Romagna nel 2008: una a segno da 3
milioni vicino Bologna, l’altra fallita nei pressi di Forlì. Il ricercato
è stato catturato l’altra mattina da
squadra mobile di Foggia e «Sco»
(servizio centrale operativo) che
hanno rintracciato Sorbo in una
casa cantoniera vicino Stornara:
denunciati3 presunti favoreggiatori. Sequestrato nel corso
dell’operazione «materiale specifico per assalti a portavalori» hanno detto i poliziotti: telefonini, radio ricetrasmittenti, appunti relativi a località e tempi di percorrenza, 2mila euro in contanti,
«abbattitori» di frequenze; porta
targhe e targhe tedesche; tre mototroncatrici con 4 seghe; 2 lampeggianti; 4 saldatori a gas; martelli infrangivetro, seghetti, scalpelli, piedi di porco, pinze; una
rete metallica a bande chiodate.
Sorbo finì in cella il 30 ottobre
2008 nel blitz della Polizia sull’asse
Bologna-Cerignola con 10 arresto
per a rapina del 30 giugno 2008 sul
tratto bolognese dell’A/14. Un
commandoassaltò due blindati su
cui viaggiavano 6 vigilantes: il primo della «Battistelli» trasportava
3 milioni rapinati; il secondo della
«Coopservice» trasportava una
somma ingente che i banditi non
riuscirono a prelevare. Il commando incendiò un’auto sulla carreggiata per bloccare il traffico,
aprì il fuoco all’impazzata anche
con mitra contro i portavalori per
bloccarli, usò motoseghe per
aprirli. Sorbo era ritenuto il capo
della banda: fu condannato a 10
anni e 3 mesi dal gup di Bologna,
sentenza del 21 dicembre 2009, per
associazione per delinquere; tentato omicidio dei vigilantes; rapina; armi e incendio; verdetto
confermato in corte d’appello a
Bologna il 29 gennaio 2013. Fu poi
condannato a 8 anni per un assalto
analogo, fallito, sempre sull’A/14
nei pressi di Forlì nell’ottobre
2008.
Nel giugno 2013 Sorbo, dopo
quasi 5 anni dietro le sbarre, ottenne i domiciliari con braccialetto elettronico nella sua abitazione di Cerignola, dai quali evase
il 6 giugno 2015. Tre mesi dopo, il
29 settembre 2015, la procura generale di Bologna firmò nei confronti del cerignolano un ordine di
carcerazione per un cumulo pene
di 17 anni, 4 mesi e 11 giorni, mettendo insieme i 10 anni e 3 mesi
della condanna per la rapina a
Bologna; gli 8 anni per la rapina
tentata a Forlì; un residuo di pena
di 10 mesi per una rapina in banca
a Fermo dell’ottobre ‘99; e revocando un precedente beneficio di
indulto. red. cron.
CERIGNOLA COME SI È ARRIVATI ALL’IRRUZIONE NELLA CASA CANTONIERA SULLA STATALE 16
Intercettazioni e pedinamenti
nel covo anche una donna e 3 bimbi
l CERIGNOLA. «Paolo Sorbo è un elemento al vertice
delle bande criminali cerignolane dedite agli assalti ai portavalori». L’hanno rimarcato i
poliziotti nella conferenza
stampa in Questura a Foggia
per dar conto dell’arresto del
quarantenne cerignolano, in
fuga dalla giustizia da un anno
dopo essere evaso dagli arresti
domiciliari nel giugno 2015 e
sul cui capo pendeva un provvedimento di cattura perché
deve scontare un cumulo pene
di oltre 17 anni di reclusione
per una serie di rapine e tentativi di rapine in banca e soprattutto ai danni di blindati.
I dirigenti della squadra mobile foggiana Roberto Pititto e
Sabatino Fiorillo ; ed il collega dello «Sco» di Roma (servizio centrale operativo) Eugenio Masino, hanno spiegato
che all’individuazione del covo
del latitante «si è giunti grazie
ad una intensa attività di indagine, supportata da numerose attività tecniche» (quindi
anche intercettazioni) «e servizi classici di osservazione e
pedinamento di persone e familiari vicino a Sorbo». È’ stato
ricordato come, sulla scorta dei
«numerosi assalti ai portavalori verficatisi negli ultimi
tempi», in Questura è attivo da
tempo un gruppo di lavoro
composto da agenti della squadra mobile foggiana e colleghi
dello «Sco».
All’alba di lunedì (la notizia
dell’arresto è stata diffusa ieri
mattina) i poliziotti hanno fatto
irruzione nella casa cantoniera
sulla statale 16 nell’agro di
Stornara, rintracciando e arrestando Sorbo. «All’interno
del casolare è stata identificata
una donna che era con i tre figli
minorenni; e il compagno rintracciato poco dopo. La coppia
e una seconda donna che pure
viveva nel casolare sono stati
denunciati a piede libero per
favoreggiamento» hanno aggiunto gli investigatori (i nomi
dei tre indagati non sono stati
resi noti).
La cattura di Sorbo ha aperto
peraltro un altro filone di indagine visto il materiale sequestrato nel corso dell’operazione
(ne riferiamo più dettagliatamente a parte, ndr). «Si tratta di
materiale specifico per assalti
a portavalori» hanno sottolineato gli agenti.
red. cron.
CERIGNOLA
L’irruzione dei
poliziotti nel
casolare dove
si
nascondeva il
ricercato
.
CHI È FACEVA PARTE DI UNA BANDA DI FOGGIANI E GARGANICI CHE ASSALTÒ BLINDATI NEI PRIMI MESI DEL 2001
Ha già scontato oltre 8 anni per 2 colpi
analoghi compiuti a Treviso e Parma
l CERIGNOLA. Il passato giudiziario di Paolo Sorbo è ricco
di arresti e condanne, ma anche assoluzioni, per rapine. Il 25
ottobre 2001 c’era il suo nome nell’ordinanza del gip di Treviso
contro una dozzina di foggiani, cerignolani e garganici per l’assalto al blindato del 31 gennaio 2001 a Casale sul Sile che fruttò 6
miliardi di vecchie lire in contanti e titoli (un miliardo e mezzo
perso nella fuga): Sorbo fu condannato in primo grado a 6 anni e
4 mesi, ridotti in appello a 5 anni e 4 mesi. Il 10 gennaio 2002 a
Sorbo fu notificata una nuova ordinanza questa volta del Parma
(una decina di arresti) per una rapina tentata dalla stessa banda
di Treviso ai danni di un blindato il 30 aprile 2001 vicino Parma:
il vigilante alla guida del blindato evitò il blocco del commando
e salvò i 2 miliardi di lire trasportati: Sorbo fu condannato in
appello a 3 anni e 1 mese. Il 19 maggio 2002 fu coinvolto nel blitz
antimafia «Reclaim» della Dda di Ancona con una trentina di
tra Marche e Capitanata: accusato di rapine e associazione per
delinquere fu assolto. Il 17 ottobre 2005 nuovo arresto per un
cumulo pene di 11 anni e scarcerazione dopo qualche anno.
Sorbo tornò in cella il 30 ottobre 2008 nel blitz per la rapina da 3
milioni del giugno precedente vicino Bologna, con condanna a
10 anni e 3 mesi; fu accusato anche dell’assalto fallito dell’ottobre 2008 vicino Forlì, con condanna a 8 anni. L’ultimo arresto prima della cattura di 48 ore fa - risale al 12 dicembre 2008
quando gli fu notificata in cella un’ordinanza del gip abruzzese
per un assalto al blindato del 25 febbraio 2008 sull’A/14 vicino
Ortona che fruttò 700mila euro: fu assolto dal gup di Chieti.
S.FERDINANDO
Oggi presentazione
del semestrale
«il Vascello» scritto
dagli studenti
l SAN FERDINANDO. Sarà
presentata questa sera alle 19 la
rivista semestrale «Il VascelloZ,
realizzata dall’istituto di istruzione secondaria superiore «Michele Dell’Aquila». La presentazione si svolgerà presso il cortile
interno dell’istituto comprensivo «Edmondo De Amicis», secondo una tradizione di apertura verso altre istituzioni educative, culturali e ricreative. Oltre
a Carmine Gissi, preside della
scuola «Dell’Aquila» e direttore
editoriale de «Il Vascello», all’incontro interverranno Pina Labia, presidente dell’associazione
per i malati di autismo «Un mondo dentro il mondo»; e Maria
Rosaria Sarcina, presidente della fondazione «Mauro Crocetta»,
intitolata all’artista poliedrico
(scrittore, saggista e scultore) di
Trinitapoli. Sarà Angela Miccoli, presidente dell’Archeoclub di
Trinitapoli a recensire il romanzo di Mauro Crocetta, «Storia di
cafoni», ripubblicato quest’anno
da «Schena». Altra interessante
riproposizione è l’articolo di
Giacomo Annibaldis, apparso
su La Gazzetta del Mezzogiorno,
sull’opera postuma di Marina
Mazzei, soprintendente archeologica di Foggia: «I Dauni. Archeologia dal IV al I secolo avanti Cristo». Per la sezione «storia
e memoria» presenta un intervento di Saverio Russo, ordinario di storia moderna all’università di Foggia.
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