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Il comitato pro ospedale non molla “Quello nuovo rimanga qui”

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Il comitato pro ospedale non molla “Quello nuovo rimanga qui”
12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
Metropoli .61
.
ETROPOLI
M
San Mauro, nomade in manette
Tre nomadi di Volpiano sono stati sorpresi
dai carabinieri a San Mauro a bordo di una
Punto con la targa contraffatta. Tutti
denunciati. Inoltre Giulia Verbanovic, 21
anni, è stata arrestata perché deve espiare
11 mesi e 26 giorni per furto aggravato.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Balangero
Bruino
L’ombra della ’ndrangheta
sull’acquisto di una farmacia
Accertamenti dell’Antimafia di Milano, si sospetta il riciclaggio
Già candidato sindaco
a Leini
Nell’inchiesta della Dda di Milano sul riciclaggio dei soldi della
famiglia Marando – leader del
narcotraffico della ‘ndrangheta
– spunta un insolito interesse
per l’acquisto di alcune farmacie nel Nord Italia. Accanto a un
negozio a Milano, su cui si concentra l’attenzione degli inquirenti, salta fuori anche la farmacia Santa Chiara, a Bruino, sulla cui acquisizione da parte del
dottor Bruno Zappia sono in
corso accertamenti. Il pm Paolo
Storari ci è arrivato seguendo le
orme di Giuseppe Strangio, ex
direttore delle Poste di Siderno
e finanziatore di Zappia, finito
in manette con l’accusa di riciclaggio di capitali del narcotraffico proprio dei Marando.
La farmacia Santa
Chiara si trova nel
centro di Bruino. Durante la mattinata è
un continuo via vai di
clienti e la perquisizione degli agenti
della Squadra Mobile di Torino e Milano,
non ha modificato le
abitudini dei cittadini. È costata 2,2 milioni di euro.
I finanziatori
Strangio e Giammassimo
Giampaolo, che compaiono anche nella procedura di acquisto
della farmacia milanese, fanno
parte della cordata «che aiuta
Zappia a dicembre 2007» scrive il gip Maria Cristina Mannocci. «Hanno contribuito a finanziare Zappia e hanno prestato fidejussioni del medico di
Bruino con la finanziaria Comifin con cui Zappia aveva stipulato un contratto di cessioni di
credito». Non sono soli però.
Insieme a loro, «hanno avuto
un ruolo Giuseppe Musolino, 51
anni di Benestare, ma residente a Leinì; e Cataldo Principe».
FOTO COSTANTINO SERGI
Rischio amianto
GIUSEPPE LEGATO
MASSIMO MASSENZIO
Giuseppe
Musolino
L’area dell’ex Amiantifera è uno
dei siti
indicati
dalla Regione per ospitare le scorie
della bonifica di asbesto in provincia
di Torino
L’ex Amiantifera
potrebbe diventare
sito di stoccaggio
GIANNI GIACOMINO
FOTO MASSENZIO
2,2
milioni
di euro
È quanto è
costato nel
2007 acquistare la
farmacia
di Bruino
Parte del
denaro ce
l’avrebbe
messo la
’ndrangheta
Non sono due nomi qualunque
e hanno avuto ruoli politici di
primo piano a Leinì. Principe è
stato vicesindaco negli anni
della Prima Repubblica. Musolino, dentista, era candidato
sindaco alle ultime elezioni del
Comune sciolto per mafia,
sconfitto solo al ballottaggio.
Musolino, mai indagato, finì però nelle intercettazioni dell’operazione Minotauro. Al telefono con l’ex segretario comunale di Rivarolo Antonino
Battaglia (condannato per voto
di scambio politico mafioso)
parla delle elezioni europee di
maggio 2009 e gli scappa una
frase «sui voti che gli avrebbero
portato gli amici di Volpiano».
Il farmacista
Dallo scorso anno la farmacia Santa Chiara è passata
ancora di mano e la nuova titolare non ha nulla a che fare
con l’inchiesta giudiziaria.
Zappia, farmacista stimato,
è rimasto come dipendente.
Degli affari di Strangio assicura di non avere mai saputo
nulla. «Mi sono trasferito al
Nord per cogliere un’opportunità di lavoro. Ho accettato
l’aiuto di un gruppo di professionisti, funzionari, medici. Non avrei mai immaginato
un giorno che il mio nome potesse venire accostato a queste vicende».
Alberto
Valmaggia
Assessore
regionale
Ambiente
«Soddisfatto, anche se
il piano è
in ritardo di
sette anni»
Entro il 2025 in Piemonte non ci dovrà più essere
amianto, il «minerale killer» che, negli ultimi 25
anni, è diventato il pericolo numero uno per la
salute pubblica. Il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, il «Piano Amianto». In pratica lo scarto di lavorazione dell’asbesto e le lastre
di eternit dovranno essere rimosse da scuole,
edifici pubblici, coperture di vecchie fabbriche e
discariche abusive.
Ma c’è un problema. Ed è quello di individuare
dei siti idonei per stoccare l’amianto. «È necessario trovarli al più presto, anche perché trasportate gli scarti nelle discariche tedesche ha
dei costi altissimi», avverte Alberto Valmaggia,
l’assessore regionale all’Ambiente. Che aggiunge: «Sono soddisfatto del piano anche se avrebbe
dovuto essere pronto sette anni fa. Per avere un
Piemonte “amianto free” sarà però necessario
reperire risorse a livello europeo». Valmaggia
calcola che, in Piemonte ci sarebbe lo spazio sufficiente a «smaltire» appena 500 mila tonnellate
di amianto, mentre sarebbe necessario uno spazio più ampio per accogliere almeno 2 milioni di
tonnellate di scarto di lavorazione.
«Uno di questi siti potrebbe essere quello dell’ex Amiantifera di Balangero, dove si sta concludendo la bonifica», continua l’assessore. Recupero ambientale che terminerà nel 2020, insieme a
quello dell’Eternit di Casale Monferrato, grazie
alle risorse stanziate dal Governo, pari a 80 milioni di euro. Franco Musso, il presidente della
Rsa, la società che sta bonficando l’ex Amiantifera, però, ai parlamentari della Commissione di
inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo
dei rifiuti, l’ha detto chiaramente: «È necessario
pensare al futuro della cava, che non si può abbandonare dopo un percorso di risanamento del
territorio che è durato un ventennio».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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Chieri
Grugliasco
Il comitato pro ospedale non molla
“Quello nuovo rimanga qui da noi”
Nozze false a pagamento
Denunciati i due sposi
ca” per definire la location di
un ipotetico unico ospedale
che vada a soppiantare i tre
esistenti».
«Nell’ultima legge di stabilità hanno tagliato di 1,5miliardi
di euro i finanziamenti all’edilizia sanitaria - rammenta Sacco - Dunque come verrà pagato questo nuovo ospedale?». Il
Comitato lancia una provocazione e propone due siti per la
costruzione del nuovo ospedale: a Chieri in strada Fontaneto
e vicino al Castello di Pessione.
«Se dal Comune di Chieri
non c’è attenzione al territorio, tocca ai cittadini averne e
tutelarsi - taglia corto Sacco Il nostro sindaco non ha mai
ipotizzato che Chieri potesse
Mille euro per un matrimonio. È la somma che i
carabinieri hanno trovato nelle tasche di Ivan. C.
31 anni, operaio, quale compenso del matrimonio
concordato con Judith I., nigeriana, 28 anni, per
farle ottenere il permesso di soggiorno.
Un «sì» combinato, forse con l’intermediazione di un’agenzia specializzata
in questo tipo di unioni illegali. I carabinieri sono intervenuti subito dopo la
funzione civile, celebrata nel Comune
di Grugliasco. Lì è avvenuta la perquisizione. «Ci conosciamo da mesi» ha
detto l’operaio, difendendo la loro relazione. L’uomo, però, aveva quella somma in tasca. I carabinieri di Grugliasco,
con l’aiuto dei colleghi della caserma Campidoglio, hanno perquisite l’alloggio della donna. Ma
non hanno trovato effetti personali dell’operaio.
Lui è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, lei di truffa. [M. PEG.]
ANTONELLA TORRA
«L’Ospedale Unico?Ci piacerebbe, ma non crediamo nelle
favole». Il Comitato cittadino
per l’ospedale a Chieri esprime
perplessità dopo la serata organizzata dal Comune di Chieri sull’Ospedale Unico per
l’AslTo5. «Sarebbe da pazzi essere contro un ospedale unico
come quello prospettato dalla
Giunta regionale - ha commentato il presidente Rachele Sacco - Ma guardiamoci attorno:
siamo nuovamente in campagna elettorale. Molti dei Comuni dell’Asl To 5 andranno ad
elezione entro giugno e casualmente d’un tratto dalla Regione hanno accelerato la “prati-
Due siti
Il comitato
suggerisce
di costruirlo
in strada
Fontaneto
oppure vicino
al Castello
di Pessione
mantenere l’ospedale e ha subito le scelte regionali. Persino
da Comuni come Cambiano e
Villastellone arrivino delle
candidature e non dal Comune
capofila di uno dei quattro distretti sanitari. La perdita dell’ospedale significherebbe anche un abbassamento del valore immobiliare in città».
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In Comune
I carabinieri
sono arrivati
in municipio
per fermare
le nozze
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60 .Metropoli
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
Moncalieri, arrestata per furto
Venaria, rassegna di cori femminili
Orbassano, via i sigilli alla pista
I carabinieri hanno arrestato una romena
di 19 anni che aveva rubato 40 confezioni
di colla Attack nel negozio di bricolage Self
di corso Roma. La donna aveva nascosto la
refurtiva dentro il giubbotto, ma è stata
fermata all’uscita.
[G.LEG.]
Il coro Tre Valli organizza la 4a rassegna di
«Primavera del coro femminile Tre Valli».
Sabato alle 21, nella chiesa della Madonna
della Pace, si esibiranno anche il coro La
Valle di Vallio Terme (Brescia) e la corale
Cesare Rinaldo di Coggiola (Biella). [G. GIA.]
Rimossi i sigilli al crossodromo di Tetti Valfrè
dopo il sequestro disposto a gennaio. Per il
momento, però, l’impianto dell’Orbassano
Racing non riapre al pubblico. È stato
concesso l’accesso al sito per lavori di
mitigazione dell’impatto acustico. [M.MAS.]
Leini
il caso
Scaricavano rifiuti
sull’ex statale 460
Multati in quattro
NADIA BERGAMINI
passeggeri aumentano,
ma non i soldi dell’addizionale comunale d’imbarco. Dai 200 mila euro del
2008 Caselle è scesa a poco
più di 33 mila del 2015. Eppure l’aeroporto «Sandro Pertini» ha chiuso un’annata record con oltre 3 milioni e 600
mila utenti. Naturalmente la
cifra va dimezzata, perché
l’addizionale cosiddetta comunale, riguarda solo gli
utenti in partenza 1 milione e
800 mila persone.
Insomma, dell’euro a passeggero a Caselle, San Maurizio e San Francesco al
Campo dovrebbero appunto
arrivare 1 milione e 800 mila
euro (almeno per il 2015) da
suddividere secondo il sedime aeroportuale posseduto.
E, invece? Trentatremila euro e rotti a Caselle, 16 mila a
San Maurizio e la ridicola
quanto inconsistente cifra di
156 euro a San Francesco.
I
La diffida
È stato così che dopo ripetute richieste al Ministero degli
Interni ed Economia, 18 Comuni aeroportuali hanno
scelto la strada delle carte
bollate. «Dai calcoli fatti dallo
studio legale che abbiamo incaricato – spiega Luca Baracco, primo cittadino di Caselle – risulta che il Ministero
ci deve una cifra complessiva
di oltre 55 milioni di euro.
Soldi che ha trattenuto e in
base alle legge 350 del 2003
avrebbero, invece, arrivare
nelle casse dei Comuni aeroportuali per mitigare il disagio provocato dalla presenza
di uno scalo».
In soldoni significa che il
Ministero ha maturato un
debito verso Caselle di oltre 1
milione e mezzo, verso San
Maurizio di 798 mila euro e di
verso San Francesco di 7 mila euro. «Il Ministero al momento ci ha risposto di non
avere responsabilità in merito – prosegue Baracco – e di
aver passato la pratica alla
sua Direzione Centrale. Noi
Addizionale
comunale
Della tassa
di imbarco,
che nel 2016
salirà a 9 euro
per passeggero, solo un
euro è destinato ai Comuni dell’area
aeroportuale
e negli ultimi
anni dal
governo non
sono arrivati
tutti
Il vice sindaco della Città Metropolitana Alberto Avetta lo aveva promesso: «Per identificare
chi getta i rifiuti lungo l’ex statale “460”, intensificheremo i controlli». Fatto. Le guardie ecologiche volontarie della Città Metropolitana hanno già «beccato» quattro persone che gettavano
i rifiuti lungo i chilometri dl rettilineo che da
Leinì si arrampica fino al Gran Paradiso.
Tra questi c’è anche un insospettabile impiegato di Collegno che, tutti i giorni, va a lavorare
in macchina a Bosconero. Mentre viaggiava si
liberava dell’immondizia. Ma, tra i rifiuti, ha dimenticato qualcosa che ha permesso agli investigatori di arrivare fino a lui. Dopo essere stato
rintracciato a casa, ha pagato una multa di 600
euro e ha ripulito la piazzola dove aveva abban-
Tasse aeroportuali
Caselle e altri Comuni
sfidano il Ministero
“A noi solo le briciole”
Roma dovrebbe versare 1 euro per ogni passeggero
FOTO COSTANTINO SERGI
La ripartizione
1,5
milioni di euro
È quanto il Comune
di Caselle ritiene gli
spetti dal ministero
dei Trasporti
intanto, abbiamo anche proposto la negoziazione assistita e
se non verrà accettata andremo in causa. Possibile che i sindaci siano costretti ad arrivare
a questo per far rispettare una
legge dello Stato?».
Collegno
In realtà l’addizionale comunale che ciascun utente paga è
aumentata fino a 6,50 (e nel
2016 sarà addirittura di 9 euro). Come viene ripartita questa cifra? Da quest’anno 7,50
euro vanno all’Inps per il fondo
integrativo Alitalia; 0,50 al Ministero che li devolve ai vigili
del fuoco per la sicurezza. Rimane l’euro: fino a 30 milioni
complessivi vengono versati
all’Enav per la sicurezza, la restante parte, cioè il 60%, va al
Ministero delle Infrastrutture
per la sicurezza e il 40% ai Comuni. «Peccato che ai Comuni
che avrebbero necessità di
quei soldi – prosegue Baracco
– arrivi sempre meno. Il mio
Comune ad esempio ha il problema del “vortex strike”, le tegole volanti. Con i fondi che ci
spettano, almeno quelli, potremmo risolvere la questione.
E, invece? Siamo costretti a
creare un fondo con Sagat, Regione e Alenia e metterci ancora del nostro».
L’emendamento
Questa volta, però, le 18 amministrazioni non intendono lasciare cadere la questione e
con l’appoggio politico dell’Anci hanno pure presentato un
emendamento alla legge in cui
si chiede che per lo meno quel
miserando 40% venga direttamente versato ai Comuni.
Discarica
all’aperto
La Città
Metropolitana è impegnata da
settimane a
reprimere il
fenomeno
dei rifiuti
gettati sulla
strada
donato più volte – come lui stesso ha ammesso
scusandosi - i sacchetti della pattumiera. Sull’altro caso le guardie stanno ancora indagando.
E poi ci sono altre due persone che hanno scaricato masserizie da demolizione tra Leinì e Lombardore. Ma sono rappresentanti di aziende,
quindi il reato è di natura penale.
Le sanzioni partono dai 105 euro e arrivano
fino a 620 euro per i privati, mentre sono molto
più severe per i titolari di imprese. Che rischiano da tre mesi ad un anno di reclusione con multe che partono da 2600 e arrivano fino a 26 mila
euro per rifiuti non pericolosi. «La stretta che
abbiamo deciso nella riunione con i sindaci della
zona comincia a dare i suoi frutti - commenta
Avetta - a giorni sarà pronta una campagna di
comunicazione che aiuterà a ricordare che il
territorio è di tutti, e che le notevoli spese che
occorrono per ripulire i bordi della strada pesano sulle tasche di tutti i cittadini».
[G. GIA.]
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Rivoli
“Il writer può dipingere L’Asl To3 sposta alcuni servizi
sulla mia saracinesca” dal centro Bonadies a Collegno
Proposta
È di Luigi
Frascà,
titolare
di una
macelleria
«Se vuole le mie serrande sono a disposizione».
Luigi Frascà, titolare di una macelleria in viale
XXIV Maggio a Collegno, lancia l’invito al giovane artista che ha dipinto nel sottopasso di via
San Massimo. «Le serrande, nel centro e non solo, sono quasi tutte rovinate da graffiti - dichiara -. E ridipingerle è inutile, dopo pochi giorni sono di
nuovo come prima». Per questo fa
questa proposta, che in verità ha già
messo sul piatto al Tavolo del commercio in Comune. «Diamo un’opportunità ai giovani artisti di esprimersi conferma - senza rischiare denunce.
Chi vuole proporsi venga e ne parleremo». Frascà, che fa parte dell’associazione di
via, è convinto che siano diversi suo colleghi siano concordi. «Piuttosto che avere serrande ricoperte di scarabocchi - conclude -, sarebbe bello averle colorate da dipinti piacevoli». [P. ROM.]
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PATRIZIO ROMANO
I sindacati, in un comunicato, si
dicono «seriamente preoccupati» per i cambiamenti in vista
nella sanità a Rivoli. L’Asl To3,
infatti, ha informato che da lunedì 7 il centro prelievi del Bonadies verrà trasferito, con una
convenzione «sperimentale»,
nella Rsa «Bosco della stella»,
passando dagli attuali due giorni di apertura settimanale a
cinque. Sempre all’interno della Rsa troverà posto, dalla stessa data, pure la Guardia medica, oggi ospitata nell’ospedale.
Non solo. Il servizio di Medicina
Legale, in questo mese, verrà
trasferito dal Bonadies alla
Certosa di Collegno. Questo
quanto dichiarato ufficialmente dall’Asl.
«Ma si parla anche di spostare Odontoiatria da via Pavia a
Villa Rosa a Collegno» dicono
Nino Flesia della Cgil, Agnese
Avaro della Cisl e Nazzareno
Arigò della Uil -. E nel futuro ci
sono anche i trasferimenti di altri uffici oggi in via Balegno e
del Sert». Insomma per loro
una serie di perdite che Rivoli
non deve patire. «Non siamo
d’accordo su questi modelli di
spending review - scrivono -,
che penalizzano sempre e solo i
cittadini».
Dall’Asl invece ribattono che
non c’è nessuna penalizzazione.
«Le attività in corso puntano a
razionalizzare i servizi esistenti
FOTO ROMANO
Alla Certosa
Alcuni servizi
medici che
erano ospitati
nel centro di
Rivoli si trasferiranno
alla Certosa
di Collegno
migliorando la sistemazione logistica per superare le criticità
- sostengono dall’Asl To3 -. E
non si intende privare il territorio del Comune di Rivoli di servizi sanitari». Infatti solo su due
scelte il sindaco Franco Dessì
non è proprio concorde: «Ho invitato l’Asl a riflettere su Medicina legale ed Odontoiatria».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
.
Cronaca di Torino .57
Il riconoscimento legato al numero degli interventi, alle tecnologie e ai progetti di cooperazione
Sant’Anna centro di riferimento europeo
L’Unità di Ginecologia Oncologica ottiene l’accredito per formare specialisti da tutto il mondo
ALESSANDRO MONDO
L’Unità di Ginecologia Oncologica dell’ospedale Sant’Anna
della Città della Salute di Torino diventa uno dei punti di riferimento europei per la formazione di specialisti nella disciplina.
Il riconoscimento
In quest’ottica rientra il riconoscimento ottenuto nei giorni
sorsi da parte della Società Europea di Ginecologia Oncologica, ovvero l’accreditamento della durata di cinque anni, rinnovabile - come Centro Europeo di Formazione. Un attestato prestigioso, che rende merito al lavoro svolto in questi anni, dalle ricadute sostanziali.
L’Unità del Sant’Anna, infatti,
sarà autorizzata a formare ginecologi-oncologi in linea con
gli standard europei, aprendo
le porte a professionisti in arrivo dall’Italia, dall’Europa e dal
mondo: due tirocini ogni anno,
previa domanda e verifica dei
requisiti, nell'ambito di un
Centro di rilievo europeo.
Formazione europea
«Il prossimo passo sarà l’avvio
di un master con due posti certificati a livello europeo - spiega
Paolo Zola, professore associato del Dipartimento di Scienze
chirurgiche dell’Università di
Torino e coordinatore del
Gruppo interdisciplinare di cura in Ginecologia Oncologica
della Rete Oncologica di Piemonte e Valle d’Aosta -. Condivideremo eventuali posti aggiuntivi con altre Università e
centri di riferimento, accreditati e non. Nel secondo caso,
con funzione di garanti».
L’attestato - comunicato al
professor Zola e a Roberto Albera, direttore del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino - ha una
valenza in più considerato che
in Italia non è ancora stata attivata a livello nazionale la «sovraspecializzazione» di Ginecologia Oncologica (oggi è riconosciuta solo quella in Ostetricia e Ginecologia): in attesa che
questo accada, la Società Europea di Ginecologia Oncologica ha individuato nell’Unità del
Sant’Anna uno dei centri di riferimento per il nostro Paese.
Degli altri tre già operativi, due
sono a Milano - l’Istituto euro-
10
ginecologi
In forza all’Unità
di Ginecologia Oncologica,
integrati da chirurghi,
radioterapisti
e oncologi
peo di Oncologia e l’Istituto nazionale dei tumori - ed il terzo a
Brescia (La Clinica Ostetrica).
Valore aggiunto
Diversi i parametri che hanno
aperto la strada all’accreditamento dell’Unità del Sant’Anna.
In primis, «il volume di produzione» - ovvero il numero degli
interventi - in rapporto all’organico disponibile: 10 ginecologi
coadiuvati da chirurghi generali, radioterapisti e oncologi medici. Restando ai dati del 2014,
Lotta
ai tumori
sono stati trattati 41 tumori al
collo dell’utero, 80 all’endometrio (cioè al corpo dell’utero), 85
alle ovaie e alla tube di Falloppio,
33 alla vagina-vulva, 20 alla placenta. Tumori invasivi, che a seconda della tipologia riguardano donne di diverse fasce di età:
20-25 anni nel caso delle donne
colpite dal tumore alla placenta,
legato alla gravidanza; 60-70 anni nel caso di soggetti aggrediti
dal tumore al corpo dell’utero.
«Ma sulla scelta della Società
hanno pesato altri fattori - precisa Zola -: dalle tecnologie disponibili ai programmi di studio, nazionali e internazionali, dalle
pubblicazioni scientifiche all’inserimento della nostra attività
nei progetti di cooperazione internazionale tramite l’Intergruppo». Nell’ultimo caso parliamo di progetti di ricerca clinica e gestione delle pazienti anche nei Paesi in via di Sviluppo.
La ricerca, applicata alla solidarietà, è un valore aggiunto.
Nell’Unità
dell’ospedale
vengono
trattati
ogni anno
tumori
invasivi:
sono colpite
donne
di tutte
le età
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
REPORTERS
Aumentano i casi alle medie
«Conoscere i sintomi
ci aiuta a individuarli
se li vediamo
in un nostro amico»
Un cartone animato
per sconfiggere
l’anoressia in classe
il caso
P
studente
Scuola media Calamandrei
ho capito che non è un modo di
vivere sano, ma abbiamo paura
a parlarne».
Molinette
NOEMI PENNA
rendiamo esempio da
chi vediamo in tivù: sono magri e famosi. Tutti
vorrebbero essere così». Non
sono le modelle sottopeso o i
giornali di moda a innescare
nei più giovani il tarlo della
perfezione. Lo sono i concorrenti dei reality, i conduttori e
i belli che ballano sulle reti televisive. A dirlo sono gli adolescenti: in 400 ieri mattina sono andati a scuola contro
l’anoressia e hanno incontrato
medici, psicologi ed esperti
Alberto
Il corso
è stato
seguito
da 400
ragazzi
Un aiuto «muto»
per discutere di un problema
che sempre più spesso si annida
fra i banchi delle medie. Tutti
conoscono qualcuno che ne ha
sofferto. E messi davanti alla
realtà di casi come quello di Anna, la ragazzina di 11 anni che a
novembre si è buttata dal balcone per scappare dalla malattia,
dimostrano sensibilità e senso
di responsabilità.
periori di Torino che hanno
aderito alla campagna sui
«Corretti stili di vita», indetta
da Città della Salute e Associazione Educazione, Prevenzione
e Salute. Istituti che spesso
hanno vissuto direttamente la
malattia di uno studente e quindi sono più sensibili all’argomento. Nella lezione di ieri mattina, alle Molinette, Anna è diventata un insegnamento: per i
professori, toccati dalla scelta
del preside, che il giorno dopo il
suicidio è andato a parlare con i
Paura del confronto
A innescare il meccanismo positivo sono le scuole medie e su-
ragazzi, e per gli adolescenti,
che si riconoscono come suoi
compagni di classe. «Sapere
quali sono i sintomi ci aiuta a individuarli se li vediamo in un
amico», dice Alberto, 13 anni:
«Anche noi maschi siamo attenti al fisico e all’aspetto, già
alle medie». «Ne soffre una ragazza che fa danza con me e ho
un’amica che fa ginnastica artistica che ora è guarita, ma è
sempre difficile parlare con lei
di cibo», rivela Beatrice, 13 anni: «Da quello che passano loro
Da questa paura nasce il cartone animato muto «Pranzo corto
da Tiffany»: è stato realizzato e
musicato dalla sezione H della
scuola media Calamandrei di
Torino, e ha come protagonista
una ragazzina che smette di
mangiare e in un sogno inizia a
divorare gioielli, sino a diventare uno scheletro dorato. «Siamo
quello che mangiamo» ma anche «un incubo da cui si sveglia», raccontano i ragazzi che lo
hanno realizzato. E’ stato finalista del concorso indetto dal
Miur per Expo, così come al Sottodiciotto e al Giffoni Film Festival. Ora è su You Tube, per prevenire l’anoressia a tutte le età.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
1
Il vicesindaco della Città
metropolitana di Torino scrive:
2 «Le considerazioni del signor Gnavi Bertea colgono ironicamente l’aspetto forse più
critico della trasformazione ancora in atto del modello di governo locale prevista dalla riforma Delrio. L’istituzione della
Città Metropolitana - se ne parlava da oltre 25 anni - e la razionalizzazione che ne è conseguenza sono processi ben avviati ma ancora in corso che consentiranno ai nostri dipendenti
di disporre di spazi di lavoro
adeguati e di erogare ai cittadini
servizi altrettanto apprezzabili.
«Il bilancio approvato nel
2015 e le opportunità previste
dalla recente legge di stabilità ci
consentiranno tuttavia di investire risorse importanti, seppur
non ancora sufficienti, nella manutenzione delle nostre strade
che sono di oltre 3.000 km: confido che nei prossimi mesi, si
possa aggiornare la programmazione e la realizzazione degli
1234456789368A3B26
1
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418EDA3E4A645C7C43E4A7C86C4DE34C6C84DE33C6EE684E45B8E4A33A48AA
1
interventi, a partire da quelli più
urgenti tra i quali è incluso il rifacimento del guardrail sulla Sp 129
del Pinerolese.».
ALBERTO AVETTA,
Un lettore scrive:
era ripromesso di non
tornare più sulla questione delle
gallerie settecentesche di corso
Galileo Ferraris, ma le ultime dichiarazioni dell’assessore Lubatti, riportate dal quotidiano mi impongono di mancare alla promessa; innanzi tutto mi sembra assolutamente fuor di luogo il fatto
che l’assessore si assuma il merito di aver salvato le fortificazioni
2 «Mi
emerse durante lo scavo e del fatto che diverranno un’area museale. Infatti, egli era ben determinato a far proseguire i lavori del parcheggio, come risulta dalla sua dichiarazione al Consiglio comunale, riportate dalla Stampa del
5/6/2015 a pag. 49, quando affermò “Le autorizzazioni della Soprintendenza le abbiamo e andiamo avanti con le demolizioni”!
«Su La Stampa del 25 febbraio
è invece riportato nell’articolo a
pag. 63 il “ringraziamento” dell’assessore al comitato di cittadini
che “con il suo pungolo, seppure
spesso in malafede, ci ha aiutato a
tutelare resti antichi”. Passando
sopra al fatto che la malafede è
stata sempre e solo da parte di chi
il parcheggio ha autorizzato, ricordo che solo l’intervento di alcuni consiglieri comunali di differente estrazione politica e del comitato dei cittadini ha consentito di
bloccare il dissennato progetto,
che fu poi modificato grazie all’intervenuto personale del sindaco
che trattò con la società che sta
realizzando il parcheggio. Concludo ricordando all’assessore che
l’orizzonte temporale della memoria dei cittadini torinesi non è
limitato all’ultimo telegiornale,
ma si estende molto all’indietro».
ALDO ANTONICELLI
L’Ospedale San Luigi scrive:
2 «I seguito alla lettera dal ti-
tolo “L’operazione infinita”,
precisiamo che: sulla base dei
dati clinici e strumentali, il paziente presentava una malattia
che secondo i nostri criteri condivisi dalla Direzione Sanitaria
della nostra Azienda, non rientrava tra i pazienti “ad alta priorità”; il paziente era stato adeguatamente informato e aveva
accettato i tempi di attesa; il
rinvio dell’intervento è stato determinato da gravi esigenze cliniche occorse a un paziente con
malattia oncologica con alto
grado di priorità e tale rinvio
non è stato “sine die”, ma è stata
comunicata al paziente una
nuova data per il ricovero (di
pochi giorni successiva); i nostri tempi di attesa sono correlati al crescente afflusso di pazienti, provenienti da tutta Italia, richiamati dai positivi risultati che vengono registrati nel
nostro centro. Nel solo 2015, oltre 280 pazienti hanno subito
un intervento di prostatectomia presso la nostra struttura e
da gennaio circa 70 pazienti sono già stati sottoposti al medesimo intervento. Comprendiamo che Lei viva con preoccupazione l’attesa per l’intervento di
un familiare, ma abbiamo la
convinzione di aver agito con
trasparenza, professionalità e
soprattutto umanità».
IL TEAM DELL’UROLOGIA
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
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12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
Acqui e Ovada .55
.
DOPO PASQUA TORNERANNO GLI INTERVENTI MINORI (ERNIE, CISTI, LIPOMI)
L’ospedale di Ovada riapre
Chirurgia e sala operatoria
DANIELE PRATO
OVADA
La sala operatoria di nuovo
in funzione nel giro di un mese. Poi, all’ospedale di Ovada,
ripartirà l’attività di Chirurgia, dopo uno stop di quasi
tre anni, anche se solo in regime di day surgery e in tandem con la divisione di Casale, guidata dal primario Marco Amisano. La conferma è
arrivata ieri dal direttore generale Asl, Gilberto Gentili,
in visita a sorpresa alla struttura di via Ruffini con il presidente della commissione
regionale Sanità, Domenico
Ravetti, in tour tra gli ospedali del Piemonte. «Dopo Novi e Tortona, oggi siamo qui -
ha detto Ravetti -. Questa
struttura dà un senso alle cose
che funzionano».
Con loro, il direttore sanitario Simone Porretto e il sindaco Paolo Lantero, soddisfatto
delle reazioni che l’ospedale,
ridimensionato negli anni ma
al riparo da altri tagli grazie al
titolo di «struttura di area disagiata», ha suscitato: «Qui
non si respira odore di ospedale ma profumo di clinica. Sono
fiducioso sul futuro». Le novità
sono arrivate da Gentili, che
ha promesso il ritorno della
Chirurgia (dal 2013 ci sono solo piccole prestazioni ambulatoriali) subito dopo Pasqua.
«Nel giro di un mese - ha spiegato - i lavori alle due sale ope-
L’ospedale di via Ruffini
ratorie saranno finiti (per ora
se ne userà solo una, ndr). A
Ovada tornerà tutta una serie
di interventi minori come ernie, cisti, lipomi. Si alleggeri-
ranno gli altri ospedali e si eviteranno agli utenti, specie i più
anziani, trasferte per piccole
operazioni».
Sarà pure assunto un nuovo
chirurgo, per consentire a Casale di gestire anche gli interventi di Ovada. Gentili ha poi
chiarito che per ora non ci sono le condizioni per far tornare
il Punto di primo intervento un
vero Pronto soccorso, come
però previsto dalla qualifica di
«ospedale di area disagiata»:
«Abbiamo solo 5-6 mila passaggi l’anno» ha detto. Ma
Lantero non si arrende: «Il
Pronto soccorso fa parte degli
accordi e arriverà ma con i giusti tempi. Serve pazienza».
Oggi un incontro a Torino
Due nuove società interessate
all’acquisto delle Terme di Acqui
1 Due nuove manifestazioni d’interesse per l’acqui-
sto delle Terme di Acqui, dopo il naufragio delle trattative con gli svizzeri della South Marine Real Estate che
avevano vinto il bando nel 2015 con un’offerta di 16,4
milioni. Una, di un gruppo locale, sarebbe arrivata alla
società, l’altra a FinPiemonte Partecipazioni (FPP),
controllata della Regione che tenta di disfarsi dell’81,1
per cento delle quote. Ma potrebbero esserci sorprese: a quanto trapela, ma non ci sono conferme, una
delle due proposte sarebbe di nuovo riconducibile a
South Marine, appena uscita dalla porta (in tensione
con FPP) e forse pronta a rientrare dalla finestra. Si saprà qualcosa di più dopo il cda di FPP di oggi a Torino,
anche se già c’è chi prospetta un nuovo bando. «La
partita è delicata e servono cautela e rispetto per chi
sta lavorando - dice il consigliere regionale di maggioranza Walter Ottria -. Urge però una soluzione in tempi
stretti». La auspica il sindaco Enrico Bertero (il Comune di Acqui è socio di minoranza di Terme): «Non mi
sbilancio. Dico solo che bisogna impedire qualsiasi
stop nell’attività delle Terme, di cui va garantita l’operatività. Funzionano da 2 mila anni, non vorrei fosse
[D.P.]
FinPiemonte a riuscire a farle chiudere».
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CONTESTATO L’ESERCIZIO ABUSIVO DELLA PROFESSIONE IN UNA COMUNITÀ ACQUESE PER MINORI CONVENZIONATA CON LE ASL
Indagati in 11 per le pastiglie posate sul comodino
SILVANA MOSSANO
ACQUI TERME
Per 11 persone - il presidente di
una cooperativa sociale che gestisce una comunità per ragazzi
in difficoltà, che hanno bisogno
di essere aiutati, e 10 operatori
socio sanitari (i cosiddetti
«oss») - viene chiesto il rinvio a
giudizio: sono accusati di aver
somministrato medicinali (il
presidente li avrebbe incaricati) senza avere la specifica qualifica per farlo. La domanda, cui
dovrà dare una risposta il gup
Stefano Moltrasio, gira intorno a
tale, non nuova, questione: un
operatore socio sanitario può sfilare da un blister una pastiglia,
secondo una predeterminata terapia del medico, e posarla sul comodino del paziente cui è prescritta? È ciò che, per intenderci,
avviene di prassi tra le mura domestiche quando un solerte famigliare, senza nessun diploma sanitario, «dà la medicina» a un parente. Secondo l’accusa no: è un
compito che può assolvere soltanto chi è in possesso del titolo di
infermiere professionale. Così,
Pierdomenico Botto, 57 anni, presidente della cooperativa Acqui
Incontro, che gestisce la comunità riabilitativa per minori (tra i 12
e i 16 anni) «Liberi Tutti», di Acqui, che ha dato questo incarico, e
gli operatori Ivano Treno, 29 anni, Antonia Panariello, 46, Giovanna Veropalumbo, 55, Alessio
Allemani, 35, Simone Vela, 36,
Marina Mingozzi, 51, Matteo De-
bernardi, 27, Roberta Poggio, 52,
Antonio Taglialegami, 46, e Ilaria
Bozzato, 28, che l’hanno eseguito,
sono accusati di esercizio abusivo
della professione di infermiere
professionale, in un centro convenzionato dal 2007 (e costantemente monitorato anche da procura e tribunale dei minori) con le
istituzioni pubbliche, in particolare l’Asl di Alessandria e quelle torinesi 1, 2, 3 e 5, ora parti civili nel
procedimento. Il presidente Botto è anche accusato di truffa ai
danni delle Asl perché avrebbe
incassato le rette (circa 250 mila
euro, secondo le convenzioni pattuite) relative all’accoglienza dei
ragazzi (nessuno, tra l’altro, si è
costituito parte civile e la comunità continua a funzionare) pur non
avendo i requisiti richiesti (e cioè
gli infermieri professionali a somministrare i farmaci). Infermieri
che, peraltro, dicono i difensori Carlo De Lorenzo per Botto, più
Silvia Brignano, Lorenzo Alemanni, Piero Piroddi e Dario De-
alessandri per gli «oss» - si limitavano a posare quelle pastiglie.
Mai che abbiano fatto un’iniezione. E, anticipa la difesa, «non esiste una norma che disciplini che
le medicine debbano essere date
da infermieri professionali». Anzi, richiamano la legge che regolamenta la figura di operatore socio
sanitario: ha la mansione «di aiutare per la corretta assunzione
dei farmaci prescritti».
Le contestazioni si riferiscono
al periodo tra novembre 2009 e
dicembre 2012. L’udienza preliminare va al 3 maggio anche per
la chiamata in giudizio della cooperativa come responsabile civile. Poi si discute e si decide.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
.
Novara città .49
Il debutto
ULTIMO PASSAGGIO NELL’ITER PER REGIONE, COMUNE, OSPEDALE E UNIVERSITA’
Ieri la presentazione
del candidato
de «La città
in Comune»
Luigi Rodini
(il secondo
da sinistra)
con Emilia
Giubertoni
Corinna
Merlo
e Roberto
Leggero
Città della salute al via
Adesso l’appalto europeo
Ieri al Broletto con Chiamparino le firme sull’accordo di programma
MARIA PAOLA ARBEIA
NOVARA
Prossima tappa: l’appalto europeo dei lavori, come prevede la legge per opere di questa entità. Ieri al Broletto le
firme (digitali) sull’accordo
di programma della Città
della salute. Dai faldoni ai
cantieri. Il «pronti via» è pronunciato nel luogo simbolo
del capoluogo. Il sindaco Andrea Ballarè: «La Città della
salute è la più imponente
opera degli ultimi cent’anni a
Novara, strategica per tutto
il Nord Ovest non solo nella
sanità ma per economia, ricerca, lavoro, indotto a 360
gradi. Un nuovo baluardo a
Est». Enfasi a parte, nell’ospedale Maggiore - il secondo dopo le Molinette in
Piemonte - ormai non c’è più
un metro quadro libero.
LA PRESENTAZIONE DEL CANDIDATO RODINI
“Dalla sinistra ai delusi del Pd
La nostra lista non ha marchi”
Piano da 320 milioni
Diciotto gli anni di iter e investimento da 320 milioni di euro con la legge 20 sull’edilizia
sanitaria: «Ci siamo arrivati dice il direttore del Maggiore, Mario Minola - con gioco
di squadra e impegno degli
staff. Il progetto, unico in settembre ad aver ottenuto l’ok
da Roma, avrà adeguamenti
del caso ma il masterplan è
quello nato qui. I letti saranno quasi gli stessi del Maggiore. Qualità, prestazioni e
ricerca invece avranno un
impulso storico».
Il rettore Cesare Emanuel: «Nascerà un pezzo tutto nuovo di città, non solo
della salute. Nell’ambito medico-farmaceutico, fra ricerca e produzioni, ci sono spazi
da riempire con profitto a livello internazionale. Il sindaco parla di baluardo. Io aggiungo che saremo una porta
spalancata sulla scienza e la
didattica».
«Poi c’è Ornavasso»
Il presidente della Regione,
Sergio Chiamparino elogia il
modello Novara e allarga lo
sguardo: «A Torino per la
Città della salute la partita è
tre volte più grande e i tempi
di conseguenza. Poi lavoriamo sul Nord Piemonte con il
La prima volta in digitale
Da destra, il direttore del Maggiore Mario Minola, il sindaco Andrea Ballarè,
il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino e il rettore Cesare Emanuel
Storia e prospettive
Vent’anni di discussioni e burocrazia
Ora si apre la partita sull’area in centro
1 Una bolla papale del 1482 istituiva l’ospedale fuo-
ri città poi sotto la dominazione fu riallestito dentro le
mura: «Ci prepariamo - ha sottolineato ieri il direttore
Mario Minola - a tornare fuori, nella zona della Bicocca». La macchina della burocrazia si è messa in moto
circa vent’anni fa per arrivare sino a oggi con la firma
sull’accordo di programma. Il penultimo passaggio
era stato l’accordo Regione-Ministero, dopo il via libera del nucleo di valutazione. Ma a Novara della necessità di un nuovo ospedale si parla da mezzo secolo.
Nell’attuale sede sono stati fatti investimenti e altri
ancora sono in programma perché, è stato ricordato
anche ieri, «l’attività di cura non si può fermare nemmeno per un giorno». Tutt’un altro capitolo - e anche
qui la partita è importante e sostanziosa, quanto a denaro e prospettive - si aprirà per l’area sulla quale insiste oggi il Maggiore, fra corso Mazzini e largo Bellini.
Una «fetta» di città con la chiesa di San Michele, la parte antica dei portici sottoposta a vincolo, i padiglioni
eretti nei decenni, strade interne e viali.
[M. P. A.]
Personaggio
FILIPPO MASSARA
NOVARA
futuro ospedale a Ornavasso
per la fusione Domo-Verbania.
La nostra rete della sanità è
vecchia e va ammodernata. La
presenza di industriali e altre
categorie, qui oggi, testimonia
quanto questa tappa sia attesa. Me l’avevano detto chiaro
gli imprenditori novaresi, mesi
fa: adesso c’è solo più da lavorare sul campo».
I 5 Stelle: «La zona non va»
Pronti i commenti con la soddisfazione dei politici novaresi.
L’eccezione dei 5 Stelle: poco
prima della firma, stroncano
la scelta dell’area di viale Piazza d’Armi perché «spuntano le
prime spese extra per la bonifica» e «si dovrebbero smaltire
tetti in eternit ed effettuare diversi scavi sul terreno». Lo
staff di Minola: «Ci sono le cronache di 20 anni, a spiegare
tutto, chiare e puntuali. I soldi
per la bonifica arrivano dalla
vendita del patrimonio dell’ospedale».
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«Non abbiamo marchi politici, la nostra lista civica nasce
nel centrosinistra ma apre ai
cattolici, agli scontenti del Pd
e a chi può dare un contributo»: così il candidato sindaco
Luigi Rodini ha presentato
«La città in Comune».
Rodini, 55 anni, è avvocato
esperto in diritto del lavoro
ma anche sommelier, cintura
nera di judo e presidente di
un’associazione di sub. Accanto a lui ieri c’erano l’avvocato Corinna Merlo, la neuropsichiatra infantile Emilia
Giubertoni e il ricercatore Roberto Leggero. «Ho riletto i
programmi dei candidati del
passato: sono liste della spesa
- ha detto Rodini -. Manca un
obiettivo e una visione organi-
Lorenzo
Berzero
è nato a San
Germano
e per anni
ha vissuto
a Quinto
Vercellese
U
n consiglio ai giovani?
«Siate sinceri con tutti». Lorenzo Berzero,
108 anni, è l’uomo più longevo
della provincia di Novara. Il record vale anche per il Vercellese: lui è nato a San Germano e
per anni ha vissuto a Quinto. E
se non fosse per un signore di
Borgo San Dalmazzo (Cuneo)
ma originario di Bologna, il
primato andrebbe esteso a tutto il Piemonte. Ieri mattina
Berzero è stato festeggiato alla casa di riposo San Francesco in viale Roma. E’ ospite da
un paio di anni dopo essersi
trasferito a Novara nel ’98.
Novara
I pattinatori azzurri
si allenano al Pala Igor
1 Cento
atleti della nazionale di pattinaggio a rotelle
che parteciperà ai Mondiali
si allena per tre giorni a Novara, città dove le gare saranno disputate. La preparazione della squadra tricolore sarà da oggi a sabato al Pala
Igor e al Palasport Dal Lago,
due location di gara. Nel pomeriggio di sabato gli allenamenti al Pala Igor degli Juniores e dei Seniores saranno aperti al pubblico.
[B.C.]
Novara
Debutta l’associazione
dei Salentini in città
1 Debutta
sabato con
un’apericena la nuova Associazione dei Salentini nova-
“I miei 108 anni da doppio record”
Il più longevo di Novara e Vercelli
«Ma vorrei arrivare almeno a
110, facciamo anche 112 - sorride -. Mi sento bene e domenica
ho pranzato davanti ad un bel
piatto di paniscia».
mezzi agricoli e un’epoca stava
per finire proprio mentre lui doveva lasciare il Vercellese per la
guerra: Reggimento genio pontieri di Piacenza. Ricorda nei
dettagli il momento in cui ha
scampato la chiamata per combattere in Russia.
Professione «cavalant»
Da giovane Berzero lavorava nei
campi come «cavalant», conducente di cavalli da tiro. Il suo era
un mestiere piuttosto diffuso, i
trattori costavano troppo e in
Italia erano ancora poco utilizzati: «Ho faticato tanto . Almeno
fino al 1931 il salariato nelle stalle
non era neanche troppo ricompensato: guadagnavo la miseria
di 100 lire al mese». Poi i nuovi
La guerra e la paura
La festa per Lorenzo Berzero alla casa di riposo
Tornano le primarie
Intanto le liste civiche dell’area
moderata si preparano al secondo round delle primarie che
si svolgeranno sabato dalle 10
alle 18 all’Albergo Italia di via
Solaroli. Gli sfidanti sono Antonio Pedrazzoli di Blue Party e
Daniele Andretta di Io Novara.
Possono partecipare alle primarie tutti i cittadini che hanno
diritto di voto per le Amministrative: lo scorso sabato i votanti sono stati 405.
[B.C.]
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In breve
“Il segreto? Siate sinceri con tutti e mangiate la paniscia”
Le radici
ca: io pongo come primo impegno il lavoro e il welfare e per
me tutto deve convergere lì,
dalla cura dell’ambiente alla ricerca universitaria. Alleanze
con Ballarè? No».
«Avevamo paura - dice -. Una
mattina presto arrivò una telefonata: la missione riservata
alla classe 1908, la mia, era sospesa. Organizzammo una
grande festa. L’idea di partire
ci aveva fatto tremare le gambe». Nel frattempo si era spo-
resi. L’appuntamento è all’oratorio del Sacro Cuore in viale
Roma. Le prenotazioni sono
già 80; chi vuole aggiungersi
può chiamare il presidente
To m m a s o
Mattei
al
334.6586553 o scrivere a: [email protected]. [B.C.]
Novara
Fondazione Comunità
stanzia 340 mila euro
1 Primi
bandi del 2016 per
la Fondazione della Comunità
del Novarese. Sono stati stanziati 340 mila per attività in
due macro aree: la valorizzazione del patrimonio artistico
e culturale e gli interventi del
campo socio-assistenziale. Le
organizzazioni no profit che intendono presentare una candidatura possono scaricare dal
sito della Fondazione il modulo
sul progetto.
[B.C.]
sato con Virginia, deceduta a
88 anni, e con cui ha avuto due
figli: Giuseppe, scomparso nel
2015, e Maria Teresa che passa
sempre a trovarlo con i nipoti e
racconta: «Ha una salute di
ferro e una grande voglia di vivere. Forse è questo il suo segreto». Due anni fa l’ultracentenario da primato ha subìto
anche una delicata operazione
in anestesia totale al Maggiore. E’ stato lui a firmare i moduli che acconsentivano all’intervento: «Quando c’è la salute, c’è tutto - osserva Berzero -.
L’appetito non manca mai, anche se ho dovuto rinunciare a
un buon bicchiere di vino. Mai
avrei creduto di arrivare a
questa età». Al primo colpo, e
con un po’ di emozione, ha
spento le candeline sulla torta
davanti al sindaco Andrea Ballarè. «La sua serenità è un
esempio per tutti» assicura
monsignor Ernesto Scirpoli,
direttore della casa di riposo.
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12
LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 MARZO 2016
Vercelli e provincia .51
.
Il corso
ha impegnato
otto allievi
dai 18 ai 53
anni con lievi
disabilità
psichiche e tre
di loro
potranno
partecipare
nei prossimi
mesi a un
tirocinio
formativo al
Santuario del
Trompone
PROGETTO INNOVATIVO AL COMPLESSO DEL TROMPONE
Come guarire dal disagio
innamorandosi dei fiori
Curare insieme orto e aree verdi aiuta a socializzare e migliora l’umore
da una educatrice professionale, Patrizia Santià, i ragazzi
hanno imparato a conoscere le
tecniche di giardinaggio, come
potare gli alberi da frutta e le
piante ornamentali, hanno approfondito la classificazione
degli ortaggi e le loro caratteristiche: «Abbiamo anche visto la manutenzione delle aree
verdi - spiega Silvio Vallero, 61
anni, insegnante -, come recuperare un terreno dismesso e
la semina per ottenere le superfici erbose».
VALENTINA ROBERTO
MONCRIVELLO
Seminare piante e fiori per
migliorare la propria salute e
aumentare la socializzazione
di persone con lievi disabilità
psichiche. Si è concluso al
Complesso del Trompone di
Moncrivello un corso di ortofloricoltura che ha impegnato 8 allievi dai 19 ai 53 anni, 4
mandati dal Centro per l’impiego di Vercelli, uno dal
Consorzio intercomunale
servizi socio-assistenziali di
Caluso e 3 dal gruppo appartamento gestito dai Silenziosi operai della croce.
Opportunità
Avanguardia
Un progetto innovativo quello di Moncrivello, che prevede un nuovo metodo riabilitativo del disagio e della disabilità e consiste nell’incentivare, preparare e affiancare la
persona nella cura e gestione
del verde, nella coltivazione
di fiori, ortaggi e piante. Insomma prendersi cura di organismi verdi, possibilmente
in gruppo, stimola il senso di
responsabilità e la socializzazione e sollecita l’attività motoria, migliora il tono generale
dell’organismo e dell’umore,
attenua stress e ansia.
Divertimento
«Abbiamo tagliato il prato con
il tosaerba - spiega Mauro Varello, 51 anni di Vercelli - e mi
sono divertito molto». Seguiti
da un docente, Silvio Vallero, e
LA POLEMICA DEL SINDACO DI SANTHIÀ
Volontari al posto dei dipendenti al 118
“Giù le mani dal nostro servizio di emergenza”
Cambiamenti in vista al 118 di
Santhià: lo annuncia sui social network il sindaco Angelo Cappuccio, che ha spiegato
come da questo mese la postazione cittadina del 118 abbia subito una riorganizzazione basata sulla sostituzione di autisti e soccorritori dipendenti Asl con volontari di
un’associazione privata.
«Apparentemente non
avrei motivo per esprimere il
mio dissenso in qualità di sindaco - spiega Cappuccio -, il
servizio di emergenza per il
quale ho sempre lottato continuerà a essere attivo, non
sarà messo in discussione e
non cambierà sede. Però da
cittadino, prima che da sindaco, mi chiedo perché questa decisone? Non mi risulta
ci siano problemi numerici a
Santhià, anzi questa postazione è al completo con il personale medico, soccorritori,
Oggi i sindacati incontrano l’Asl
autisti ed infermieri e il tasso
di malattia al suo interno è
quasi nullo».
La discussione
Intanto oggi è stato indetto un
tavolo regionale con il direttore generale Asl Vercelli, Chia-
ra Serpieri, e le rappresentanze sindacali e sulla questione
Cappuccio non ha esitazioni:
«Se nella riunione venisse accertato che la postazione di
Santhià ha i numeri per continuare allora si deve proseguire
con l’organizzazione precedente, perché quanto asserito
sulla mancanza di personale
118 non è provabile». Il sindaco
poi ricorda come già in passato
siano stati fatti tentativi di ridimensionamento del personale: prima il medico, poi l’infermiere nel turno notturno,
poi l’auto medica al posto dell’autoambulanza: «Ora - conclude Cappuccio - propongono
modifiche all’attuale équipe
senza tenere conto dell’importanza dei lavoratori, che con
mansioni diverse, nel delicatissimo lavoro di squadra, danno
la specificità al difficile compito del primo soccorso e di
emergenza».
[V.RO.]
I ragazzi si sono divertiti a trasformarsi in giardinieri e contadini: «È stato bello vedere
nascere le prime piantine di
pomodori che avevamo seminato - dice Marco Piano, 40 anni di Forno Canavese - speriamo siano anche buoni». E l’avventura per i nuovi giardinieri
non finisce qui: tre ragazzi saranno selezionati per un tirocinio formativo nei prossimi mesi al Santuario del Trompone.
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Agriturismi
Dalla Regione
la nuova legge
1 La giunta regiona-
le ha approvato la nuova legge sugli agriturismi. Secondo i dati di
piazza Castello in Piemonte le aziende sono
1.068, 35 nel Vercellese, con un giro economico di oltre 76 milioni
di euro. Il regolamento
fissa i criteri per l’uso
dei fabbricati, le modalità di verifica della prevalenza dell’attività
agricola su quella di accoglienza, le norme
sulla somministrazione di cibo e bevande, le
modalità di apertura, i
compiti di controllo dei
Comuni. Stabilito che
alimenti e bevande utilizzati siano prodotti in
azienda almeno per il
25% e in aziende piemontesi in quantità tale da toccare l’85%. [R.S.]
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