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do un vero e proprio tabù, rotto solo per quelli che dovevano essere

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do un vero e proprio tabù, rotto solo per quelli che dovevano essere
REM
Corredo tombale della tomba 227 delle Narde (spada con rivetti d'oro)
do un vero e proprio tabù, rotto solo
per quelli che dovevano essere i capi
del gruppo umano stanziato a Frattesina, nelle cui mani si concentrava
certamente il complesso sistema di
produzione e redistribuzione delle
risorse alimentari ed economiche e
dei beni di prestigio. Tutto sembra un
"modo di produzione" di tipo egeo
ed orientale, scaturito da una strettissima interazione con elementi provenienti da queste zone, come provano
anche le importazioni a vastissimo
raggio: dalle uova di struzzo, all’avorio, alla ceramica tardo-micenea.
La contropartita indigena a queste
importazioni di beni di prestigio e
il principale obiettivo dei commerci
orientali con il Polesine era senza
dubbio l’ambra. Dal Baltico questa
preziosa resina fossile raggiungeva
l’Alto Adriatico, trovando in queste
zone i principali poli di lavorazione
della materia prima e di scambio dei
prodotti finiti con le grandi civiltà
mediterranee. I manufatti rinvenuti
a Frattesina mostrano l’esistenza anche di un evidente legame con i siti
dell’età del Bronzo recente, sorti in
tutta la Pianura Padana nel XIII secolo a.C. Tra questi sono compresi
nelle collezioni del museo i materiali
dall’abitato di Larda di Gavello nel
Medio Polesine, caratterizzato da un
fossato, da un argine e da strutture
abitative su palificata. A brevissima
distanza da Frattesina, in località
Campestrin di Grignano Polesine, recenti campagne di scavo hanno restituito ampie tracce di un sistema quasi-industriale di lavorazione dell’ambra, testimoniata da perle a vario
stadio di lavorazione, una selezione
delle quali è in corso di allestimento anche a Fratta (altri materiali da
Grignano si trovano presso il Museo
dei Grandi Fiumi di Rovigo). La visita
del Museo di Fratta rappresenta una
possibilità unica di conoscenza del
Polesine all’alba della sua storia millenaria, un territorio che per la sua
posizione, al margine tra Europa e
Mediterraneo, ebbe nell’antichità
una straordinaria vitalità culturale e
una decisiva importanza strategica.
Questa visita potrà poi essere idealmente integrata dagli altri due grandi musei archeologici del territorio
polesano: quello dei Grandi Fiumi a
Rovigo e quello Nazionale di Adria,
anch’essi interessati da recenti e allettanti interventi di allestimento.
Nuova guida tematica del museo
Veduta di Villa Badoer a Fratta Polesine, sede
del museo
Pettine in avorio
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