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perdere il sorriso

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perdere il sorriso
BuonoaSapersi
Approfondimento
Impianti
dentali,
tutte le novità
per non
perdere il
sorriso
Le implantologie
dentali non
sono nuove
tecnologie, ma la
loro popolarità è
aumentata negli
ultimi anni per la
loro capacità di
risanare la salute
orale e regalare un
sorriso naturale e
permanente
Q
Il Prof. Antonio Favero,
intervistato in queste pagine.
zata e la costruzione delle
uando l’implantologia
protesi con la Cad Cam
Per saperne di più
moderna, inventata
sono solo alcune delle
Clinica Favero
Padova – Piazzale Stazione, 7
dallo svedese P.I.
ultime novità che vanTreviso – Vicolo Paolo Veronese, 3
Branemark, è arrivata nelno a tutto vantaggio
Napoli – Piazza dei martiri, 30
lo scenario dentistico più di
del paziente, perché
Londra – Wimpole Street, 18
due decenni fa, ha dato una
migliorano la prestanumero verde: 800888300
[email protected]
nuova speranza a chi aveva
zione professionale e
www.clinicafavero.it
dovuto rinunciare ai denti fissi.
riducono i costi.
In questi anni nuove tecniche e
procedure sono state sviluppate e sono
“Non si deve risparmiare sulla quain grado di regalare un sorriso dall’aspetto lità dei materiali, ma si deve puntare sull’ottitotalmente naturale. Il Prof. Giannantonio mizzazione dei tempi di lavoro senza creare
Favero, pioniere dell’implantologia oste- liste di attesa, utilizzando sistemi digitali per
ointegrata in Italia e allievo dello stesso Bra- le informazioni dei pazienti e un’archiviazione
nemark, è uno dei massimi esperti internazio- computerizzata dei loro dati. Questo riduce
nali del settore. Nelle sue cliniche si continua le spese di segreteria e il tempo che normalad innovare:
mente si dedica per spiegare quanto necessario al paziente”, ci spiega il Prof. Favero,
il laser, la presa delle impronte digitaliz- che ci illustra le ultime novità del settore.
Stop all’invecchiamento precoce del viso!
Di Luca Sardella
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Quando si perde un dente, l’osso che serviva per sostenerlo si riassorbe con il tempo. Più tempo si
resta senza dente e più grave sarà il deterioramento. Poiché l’osso perde di larghezza ed altezza,
anche il tessuto gengivale diminuisce gradualmente, causando la diminuzione della distanza
tra il naso e il mento, invecchiando così il viso prematuramente. Le implantologie dentali sono
le uniche cure, per denti mancanti o che stanno cedendo, che possono interrompere questo
processo e fermare permanentemente la perdita dell’osso.
VIVERE LIGHT| Dicembre - Gennaio 2014/15
Di cosa è fatto un
impianto dentale?
1. La vite o fixture: è una vite di titanio puro medicale che
serve come radice per i nuovi denti. Il titanio medicale ha
numerosi vantaggi: non corrode e ha proprietà che l’aiutano
a fondersi permanentemente con le ossa umane, come se
fossero delle radici aggiunte.
2. La corona: è la parte visibile del dente. Solitamente fatta
di porcellana, di composito, di zirconio o di resina acrilica,
è realizzata su misura. Inoltre, permette di addentare senza
problemi il cibo.
3. Il moncone: è ciò che collega la vite di titanio con la corona.
La connessione rinforza la vite e la corona, rendendoli
ancora più resistenti (ma sempre rimovibili da un dentista).
scella, un processo chiamato riassorbimento. Più a lungo il
Il Prof. Gian Antonio
Favero, fondatore e ideatore
dente manca e più l’osso potrebbe riassorbirsi. L’implantodella Clinica Favero, si è laureato in
logia dentale previene questo deterioramento. Il pilastro si
medicina e chirurgia all’Università di
fonde con la mascella, stimolandola così a mantenere la
Padova, specializzandosi in Odontoiatria
e Protesi Dentaria e Storia della Medicina
sua dimensione e densità.
nella stessa Università con il massimo dei voti
e lode. Attualmente è Professore Ordinario
dell’Università di Padova. Titolare della
Qual è la filosofia che guida la sua attività?
Cattedra di Implantologia nel Corso
Ci sono molti modi di vedere il problema del paziente,
di Laurea in Odontoiatria e Protesi
così come cambia l’orientamento da dentista a dentista:
Dentaria e Direttore della Clinica
Odontoiatrica di Padova fino
uno può essere più orientato alla conservazione piuttosto
al 2012.
Quando si può ricorrere
all’implantologia?
L’implantologia si rivolge tanto a chi ha perso
un solo dente, quanto a quelle persone a
cui stanno per cadere
i denti. Avere molti denti
mancanti non è soltanto un
problema estetico, ma può
anche essere dannoso per i denti
rimasti. Ricostruendo i denti persi, sarà
possibile mantenere il resto della bocca più
sana.
Quali sono i vantaggi?
L’implantologia è ritenuta la più grande e significativa innovazione dentale della nostra
generazione per diverse buone ragioni. Il titanio medico del quale sono fatti gli impianti
si fonde con il tessuto osseo, conferendo ai
denti una sensazione di completa naturalezza. Inoltre gli impianti, diversamente dalle
dentiere, aiutano a preservare la mascella,
che può restringersi nel tempo, una volta
che i denti sono persi. Quando si perde un dente, la
perdita di stimoli
che quel dente
provoca causa il
dissolvimento
dell’osso
portante
della ma-
che alla demolizione di una struttura dentale ed esistono soluzioni terapeutiche diverse con costi diversi. Qualsiasi terapia dovrebbe essere, comunque accompagnata da una pulizia professionale
periodica ogni sei mesi così da poter sempre prevenire la patologia.
In che modo è possibile ridurre i rischi dei trattamenti?
La tecnologia deve essere affiancata dalla mano del professionista, accompagnata dall’intuito clinico e dalla abilità di muovere le mani per trattare adeguatamente il paziente: le due cose sono fondamentali, oltre alla ricerca.
A proposito di ricerca, quali sono le ultimissime novità?
Si sta puntando alla rigenerazione dell’osso e all’uso di cellule staminali, ma
non ci sono ancora studi adeguati per la standardizzazione di terapie certe.
Noi collaboriamo con i centri internazionali della ricerca e sulle cellule staminali
c’è ancora molto da fare. Poche cliniche riescono a fare la differenza usando
tecniche innovative che non danneggiano il paziente o che creano dei fattori
incontrollati di sviluppo della neorigenerazione dell’osso.
Oggi possiamo usare i fattori di crescita contenuti nel sangue del paziente stesso.
Preleviamo il suo sangue e separiamo in una centrifuga la parte corpuscolata
dal gel piastrinico che contiene i fattori di crescita. Questi ultimi vengono mescolati con osso di banca (Banca dell’osso di Treviso) e osso vivente, deimmunizzato e denaturalizzato e quindi senza rischi per il paziente. In questo modo
riusciamo a far rigenerare l’osso dove manca e dove serve.
Dicembre - Gennaio 2014/15 |VIVERE LIGHT
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