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«Facevamo il fortino con gli scarti di eternit» Commercianti

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«Facevamo il fortino con gli scarti di eternit» Commercianti
in primo piano
martedì 4 maggio 2010
3
Processo Eternit
1 - Attardo durante la
deposizione. 2 - La foto che
mostra la vasta area in riva
al Po inquinata da Eternit. È
il 1966.
3 - Franco Sampò, sindaco di
Cavagnolo e (4) i sindaci di
Casale Mascarino e Demezzi
4
La storia Il racconto del sindaco di Cavagnolo Sampò
«Facevamo il fortino
con gli scarti di eternit»
Sui rottami realizzato
persino un campetto da
calcio
Negli uffici del Santo Spirito a Casale
Violato il computer di Mancini?
«Non ci sono documenti delicati»
Violato il computer del direttore dello
Spresal dell’ASL-AL Angelo Mancini
(nella foto), consulente del pm Raffaele
Guariniello nel processo amianto nella notte
tra sabato e domenica?
La notizia si è diffusa ieri mattina a Torino al
termine dell’udienza del processo amianto,
quando Mancini ha ricevuto una telefonata
dal suo stesso ufficio che lo avvisava che il
pc era «inchiodato», come avviene dopo l’immissione più volte
di una password errata.
Lo stesso Mancini ha però rassicurato rispetto al fatto che
sull’elaboratore interessato non vi sarebbe stato materiale
delicato o riservato relativo alla indagini di Guariniello e al
processo di Torino.
Il processo proseguirà lunedì prossimo, 15 maggio.
torino
«Quando tornava a casa a
pranzo a mezzogiorno - e poi
anche la sera - aveva la tuta
piena di polvere di amianto».
Il padre di Franco Sampò - sindaco di Cavagnolo - ha pagato come tanti, come troppi, il
fatto di avere lavorato alla Saca di Cavagnolo, dove l’azienda era in pieno centro abitato
con la vita. Asbestosi al 100%.
A un certo punto non ha più
potuto respirare, nonostante
l’ossigeno.
Ma per la polvere killer Sampò
ha perso anche il fratello, ucciso in giovane età dal mesotelioma. La madre se l’è portata
via un tumore al seno, ma anche lei era affetta da asbestosi,
perché aveva semplicemente
lavato le tute del marito.
Storie che si possono sovrapporre alle centinaia di lavoratori e cittadini casalesi.
E poi rottami di amianto e
scarti dispersi per strade e regalati a privati e addirittura
stoccati in un fondo valle fino
a colmarlo.
Lì ha detto il sindaco la curia
ci fece poi un campetto da calcio dove andavano a giocare i
bambini. A dimostrazione che
non c’era consapevolezza del
rischio, perché quando si è
capito che cosa fa l’amianto,
il campetto è stato cintato in
attesa di bonifica.
E ancora di bambini ha parlato il sindaco di lui tesso bimbo
che correva dietro al carretto
trainato da un cavallo con il
quale un addetto trasportava i
rottami e gli scarti in giro per il
paese o li gettava nella “discarica», la valletta della curia.
«Prendevamo i pezzi di eternit
e li usavamo per farci il “fortino”», ha spiegato Sampò.
Storie che assomigliano in tutto e per tutto alle tante che si
raccontano a Casale e in Monferrato, dove i bimbi del Rotondino facevano i tuffi nei
mucchi di amianto e l’HulaHopp con i cerchi della tornitura dei tubi.
Gli avvocati della difesa degli
imputati ci provano a metterlo in difficoltà: gli chiedono di
essere più preciso, adombrano
una discrepanza rispetto alle
date contenute nelle dichiarazioni rilasciate alla Procura
della Repubblica.
Niente da fare Sampò ha replicato con sicurezza: la dispersione dei rottami è durata finché l’azienda è rimasta aperta e
i rottami di eternit sono ancora
sotto l’asfalto delle strade.
«Gli scarti venivano regalati
ai dipendenti: tutti i giardini,
tutti i pollai, tutti i ricoveri attrezzi erano fatti con pezzi di
scarto. Nella nostra baracca
c’era un feltro e lo spostavamo
per entrare».
Niente polverino nei sottotetti - non si sapeva cos’era
la coibentazione - ma si usava per pavimentare cortili e
stradine.
Poi l’Eternit ha chiuso all’inizio delgi anni Ottanta e tutto
è stato lasciato all’abbandono.
Non si è fatto vivo più nessuno
- nè Schmidheiny né de Cartier
- altro che aiuti a un piccolo
comune per affrontare pese
della bonifica...
7
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Vertice Si farà il mercatino shopping con «Casale C’è»
Commercianti-Comune:
l’incontro chiarificatore
La svolta In futuro meno mercatini
ma più spazio alla promozione alle
attività degli esercenti
casale monferrato
Fumata bianca tra Comune e commercianti
dopo i malumori e il braccio di ferro tra l’assessore Augusto Pizzamiglio e il Consorzio Casale
C’è. Ieri, lunedì, l’incontro chiarificatore. Il sindaco Giorgio Demezzi ha fatto da paciere tra
i contendenti annunciando che il mercatino
riguardante definito ‘Shopping Doc’ si farà e
che il Comune ha già erogato una prima tran-
che di contributi. «In futuro - dice il sindaco
- ci saranno forse meno mercatini ma saranno comunque allestite manifestazioni a favore
della promozione di un settore, il commercio,
per il quale c’è unità d’intenti». Dino Canepa,
presidente di Casale C’è, aggiunge soddisfatto:
«Se c’è collaborazione, si agisce per il bene della
città e la promozione del commercio è uno dei
nostri obiettivi».
Aggiunge Augusto Pizzamiglio: «Si è trattato
di un malinteso, si continuerà a lavorare per il
commercio, sono stati chiariti molti punti, non
tutti. Si è comunque trattato di un colloquio
franco, utile e chiarificatore».
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Consuntivo, conto sano nel rispetto della stabilità
casale monferrato
Voto a ranghi compatti giovedì in consiglio comunale sul rendiconto finanziario. Enrico Berrone, dopo aver definito il
consuntivo «virtuoso e sano» nonostante
l’austera e rigida normativa del patto di
stabilità, ha precisato che le uniche due
‘nubi’ sono rappresentate da un sistema
sociale troppo oneroso e dalla presenza
di aziende in house (AMC E COSMO) che
necessitano di maggiori controlli. «Casale
- ha detto Berrone che venerdì si è dimesso lasciando la poltrona di vicesindaco
- ha costi eccessivi nel sociale e, in futuro,
la città difficilmente potrà permettersi di
avere teatro, museo, università, castello,
strutture dall’elevato costo di gestione. Si
dovrà arrivare ad avere servizi migliori a
costi minori. La parte virtuosa del Comune
va inquadrata nel fatto che i pagamenti ai
fornitori per le spese correnti viene corrisposto entro 62 giorni, particolare non da
poco, difficilmente riscontrabile in ambito
amministrativo».
Per Pietro Calonico, PDL, è motivo di orgoglio avere un Comune virtuoso ma, aggiunge, nello stesso tempo questo lascia
l’amaro in bocca «perchè rende ancora più
insopportabile e assurdo il limite di spesa
imposto dal patto di stabilità. Il Comune,
grazie alla nostra oculata spesa, non ha
sforato rispetto al patto: pagando oggi le
spese correnti ai fornitori a 62 giorni».
Per Marco Botta, PDL, si tratta di un conto di transizione dall’impostazione rigida,
con tanti euro bloccati nel personale e nel
sociale. «Riprogettare la città sarà la nuova
sfida; il patto di stabilità è rigido ma cosa ne
sarebbe stato se non fosse stato introdotto
per quei Comuni spendaccioni quali Roma
prima di Alemanno o Catania?».
zione
Stand in via Roma al mercatino promosso da Casale C’è
Consiglio comunale Voto a ranghi compatti a Palazzo San Giorgio sul rendiconto finanziario
in collabora
Davide Sandalo, PD, ha aggiunto:
«Quest’anno votiamo il consuntivo impostato dalla nostra amministrazione ma per
l’anno prossimo sarà difficile Dovete ancora impostare una corretta politica delle
entrate. Nei nostri emendamenti avevamo
chiesto aiuti con risorse a rotazione con
prestiti alle famiglie in crisi e agevolazioni
per il settore artigianale per il quale sono
stati stanziati solo 50 mila euro». Giuseppe
Filiberti, Lega Nord, dopo aver elogiato il
leghista Berrone per aver redatto un buon
consuntivo, ha aggiunto: «Si tratta di un
calcolo ragionieristico che non programma nulla, ma un consuntivo che però sottolinea un fatto di grande importanza: il
pagamento anticipato delle spese correnti.
Sulla capacità di reperire risorse ci stiamo
muovendo ma i tempi di Regione e Provincia sono diversi dai nostri, c’è difficoltà a
partecipare ai bandi. Bisogna fare in modo
che si torni ad investire a Casale».
Fabio Lavagno, Sinistra Casalese, ha replicato: «Ci accusavate di mancanza di progettualità ma il motivo c’era: la presenza di
un patto di stabilità che si stava riducendo
imponendo rigidi parametri». Maria Merlo,
Democratici per Casale, dopo aver elogiato
il senso di responsabilità e l’impegno del
sindaco Demezzi e dell’assessore De Luca
sulle politiche ambientali contro l’amianto,
ha chiesto di conoscere il piano fotovoltaico
e quali progetti verranno attuati per attrarre
in città nuovi insediamenti produttivi.
Angelo Di Cosmo, PD, ha definito il consuntivo un conto solido con indicatori nella
norma, caratterizzato da un indebitamento
diminuito. «Il patto di stabilità, tuttavia - ha
detto - blocca lo sviluppo; bisogna vigilare
sui conti per evitare il rallentamento sostenendo i lavoratori e le fasce deboli».
Pier Luigi Rollino
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