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Complesso di San Firenze Sala della Musica

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Complesso di San Firenze Sala della Musica
Complesso di San Firenze
Piazza San Firenze
Sala della Musica
Complesso di San Firenze
Comune di Firenze
Direzione Cultura e Sport
P.O. Eventi
Via Ghibellina, 30
www.comune.fi.it
Sala della Musica
Comunicazione
P.O. Programmazione e Comunicazione
[email protected]
Complesso di San Firenze
Piazza San Firenze
Sala della Musica
Complesso di San Firenze
Comune di Firenze
Direzione Cultura e Sport
P.O. Eventi
Via Ghibellina, 30
www.comune.fi.it
Comunicazione
P.O. Programmazione e Comunicazione
[email protected]
Sala della Musica
Cenni storici
Si tratta di uno dei complessi tardobarocchi più importanti di
Firenze. Nel 1640, i padri Filippini, venuti a Firenze da Roma,
ricevettero in dono da papa Urbano VIII l’area che da piazza
San Firenze si estende fra borgo dei Greci, via dell’Anguillara
fino a via Filippina. Tale zona comprendeva, oltre a case-torri
e palazzetti, anche la chiesa di San Firenze (nome che deriva
da San Fiorenzo), ricordata già nel 1174. I Filippini volevano
creare un ampio complesso - comprendente convento, chiesa
e oratorio - dedicato al fiorentino San Filippo Neri, fondatore
dell’ordine, canonizzato nel 1622, uno dei protagonisti della
Controriforma. In un primo tempo i padri affidarono l’incarico
a Pietro da Cortona (1645), ma si resero presto conto che il
progetto presentato dal grande artista, impregnato dei caratteri
del fastoso barocco romano, era troppo ambizioso per le loro
possibilità economiche, pur avendo ricevuto un generoso lascito
di Giuliano Serragli, morto nel 1648. Così la commissione, dopo
vari tentativi di correzione e ridimensionamento, nel 1667 passò
a Pier Francesco Silvani. Questi progettò la chiesa, dirigendone
la costruzione. Morto il Silvani, nel 1715 Ferdinando Ruggieri
realizzò la facciata in pietra forte, ispirandosi a quella di San
Gaetano. San Firenze Vecchio fu adibito ad oratorio separato
dalla chiesa, secondo l’uso dell’ordine. Tale edificio venne
abbattuto nel 1772, per costruire al suo posto il nuovo oratorio
sotto la direzione di Zanobi Del Rosso. Nel frattempo, Giovanni
Filippo Ciocchi, con la collaborazione dello stesso Del Rosso
aveva costruito fra il 1745 e il 1749 il convento che, estendendosi
in tutto l’isolato, raccordò anche chiesa e oratorio. Opera
conclusiva, a coronamento dell’impresa, fu la facciata unitaria
per l’intero complesso, disegnata anch’essa da Zanobi Del Rosso,
tenendo presente quella già esistente di San Filippo Neri. Domina
il complesso lo stemma del benefattore dei Filippini fiorentini,
Giuliano Serragli. Fino al 2012 ospitava il Tribunale e gli uffici
giudiziari, in seguito al trasferimento di questi presso la nuova
sede in Viale Guidoni, la Sala della musica è passata sotto legida
del Comune di Firenze, il quale ha cercato di valorizzare il locale,
nel rispetto della sua vocazione originaria, organizzando eventi
di alto valore culturale.
La chiesa
La chiesa presenta un interno ornato e arredato, dopo la morte
del Silvani, sotto la direzione e grazie all’opera di Gioacchino
Fortini (1715). Marmi, sculture, rilievi, affreschi e tele (opere di
Giuseppe Pinzani, Alessandro Gherardini, Niccolò Lapi, Antonio
Puglieschi, Matteo Bonechi, Anton Domenico Gabbiani)
rispondono a un disegno unitario, così da rendere la chiesa una
sorta di galleria dell’arte fiorentina tardobarocca. Al centro del
soffitto a cassettoni è la tela di Camillo Sagrestani, la Gloria
di San Filippo Neri (1715). Nella cappella del Sacramento si
trova la tomba di Piero Bini, sacerdote fiorentino, che istituì la
congregazione fiorentina dei Filippini.
L’Oratorio
L’Oratorio, a destra del complesso (nel soffitto affresco con
l’Assunzione della Vergine di Giuliano Traballesi, del 1775),
è circondato all’interno da palchi nelle esedre e lungo le pareti
laterali, sostenuti da eleganti colonne in stile ionico. Si tratta di
cantorie che ricordano la principale funzione dell’ambiente, dove
i padri Filippini si dedicavano soprattutto al canto delle laudi.
L’Oratorio era dunque una sorta di auditorium per la musica
sacra che, secondo i precetti di San Filippo Neri, costituiva
un’occupazione primaria dei padri, che per questo furono detti
anche “oratoriani”.
La Sala della musica
L’Oratorio, di proprietà del Comune di Firenze, è divenuto
oggi un “contenitore culturale”, uno spazio nel quale
l’Amministrazione realizza eventi propri offrendo alla città
un panorama di manifestazioni diverse, unite dal comune
denominatore della valorizzazione di quanto le realtà artistiche
e culturali cittadine producono.
L’Oratorio è altresì uno spazio utilizzabile da terzi. Può essere,
infatti, concesso in uso anche ad associazioni, enti, aziende,
realtà istituzionali e non, che abbiano l’interesse a fruire di una
cornice storica e architettonica suggestiva per ospitare convegni,
conferenze, congressi, seminari, giornate di studio, meeting.
Per avere informazioni inerenti l’utilizzo della sala contattare:
Direzione Cultura e Sport - P.O. Eventi
tel. 0552625410
[email protected]
Cenni storici
Si tratta di uno dei complessi tardobarocchi più importanti di
Firenze. Nel 1640, i padri Filippini, venuti a Firenze da Roma,
ricevettero in dono da papa Urbano VIII l’area che da piazza
San Firenze si estende fra borgo dei Greci, via dell’Anguillara
fino a via Filippina. Tale zona comprendeva, oltre a case-torri
e palazzetti, anche la chiesa di San Firenze (nome che deriva
da San Fiorenzo), ricordata già nel 1174. I Filippini volevano
creare un ampio complesso - comprendente convento, chiesa
e oratorio - dedicato al fiorentino San Filippo Neri, fondatore
dell’ordine, canonizzato nel 1622, uno dei protagonisti della
Controriforma. In un primo tempo i padri affidarono l’incarico
a Pietro da Cortona (1645), ma si resero presto conto che il
progetto presentato dal grande artista, impregnato dei caratteri
del fastoso barocco romano, era troppo ambizioso per le loro
possibilità economiche, pur avendo ricevuto un generoso lascito
di Giuliano Serragli, morto nel 1648. Così la commissione, dopo
vari tentativi di correzione e ridimensionamento, nel 1667 passò
a Pier Francesco Silvani. Questi progettò la chiesa, dirigendone
la costruzione. Morto il Silvani, nel 1715 Ferdinando Ruggieri
realizzò la facciata in pietra forte, ispirandosi a quella di San
Gaetano. San Firenze Vecchio fu adibito ad oratorio separato
dalla chiesa, secondo l’uso dell’ordine. Tale edificio venne
abbattuto nel 1772, per costruire al suo posto il nuovo oratorio
sotto la direzione di Zanobi Del Rosso. Nel frattempo, Giovanni
Filippo Ciocchi, con la collaborazione dello stesso Del Rosso
aveva costruito fra il 1745 e il 1749 il convento che, estendendosi
in tutto l’isolato, raccordò anche chiesa e oratorio. Opera
conclusiva, a coronamento dell’impresa, fu la facciata unitaria
per l’intero complesso, disegnata anch’essa da Zanobi Del Rosso,
tenendo presente quella già esistente di San Filippo Neri. Domina
il complesso lo stemma del benefattore dei Filippini fiorentini,
Giuliano Serragli. Fino al 2012 ospitava il Tribunale e gli uffici
giudiziari, in seguito al trasferimento di questi presso la nuova
sede in Viale Guidoni, la Sala della musica è passata sotto legida
del Comune di Firenze, il quale ha cercato di valorizzare il locale,
nel rispetto della sua vocazione originaria, organizzando eventi
di alto valore culturale.
La chiesa
La chiesa presenta un interno ornato e arredato, dopo la morte
del Silvani, sotto la direzione e grazie all’opera di Gioacchino
Fortini (1715). Marmi, sculture, rilievi, affreschi e tele (opere di
Giuseppe Pinzani, Alessandro Gherardini, Niccolò Lapi, Antonio
Puglieschi, Matteo Bonechi, Anton Domenico Gabbiani)
rispondono a un disegno unitario, così da rendere la chiesa una
sorta di galleria dell’arte fiorentina tardobarocca. Al centro del
soffitto a cassettoni è la tela di Camillo Sagrestani, la Gloria
di San Filippo Neri (1715). Nella cappella del Sacramento si
trova la tomba di Piero Bini, sacerdote fiorentino, che istituì la
congregazione fiorentina dei Filippini.
L’Oratorio
L’Oratorio, a destra del complesso (nel soffitto affresco con
l’Assunzione della Vergine di Giuliano Traballesi, del 1775),
è circondato all’interno da palchi nelle esedre e lungo le pareti
laterali, sostenuti da eleganti colonne in stile ionico. Si tratta di
cantorie che ricordano la principale funzione dell’ambiente, dove
i padri Filippini si dedicavano soprattutto al canto delle laudi.
L’Oratorio era dunque una sorta di auditorium per la musica
sacra che, secondo i precetti di San Filippo Neri, costituiva
un’occupazione primaria dei padri, che per questo furono detti
anche “oratoriani”.
La Sala della musica
L’Oratorio, di proprietà del Comune di Firenze, è divenuto
oggi un “contenitore culturale”, uno spazio nel quale
l’Amministrazione realizza eventi propri offrendo alla città
un panorama di manifestazioni diverse, unite dal comune
denominatore della valorizzazione di quanto le realtà artistiche
e culturali cittadine producono.
L’Oratorio è altresì uno spazio utilizzabile da terzi. Può essere,
infatti, concesso in uso anche ad associazioni, enti, aziende,
realtà istituzionali e non, che abbiano l’interesse a fruire di una
cornice storica e architettonica suggestiva per ospitare convegni,
conferenze, congressi, seminari, giornate di studio, meeting.
Per avere informazioni inerenti l’utilizzo della sala contattare:
Direzione Cultura e Sport - P.O. Eventi
tel. 0552625410
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