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indici di liquidità

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indici di liquidità
L’equilibrio finanziario
Gli indici di bilancio
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
E-mail: [email protected]
GLI INDICI DI BILANCIO
Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche,
patrimoniali e finanziarie contenute nello stato
patrimoniale e nel conto economico riclassificati.
Schema di analisi :
riclassificazione di conto economico e stato patrimoniale
individuazione e calcolo dei quozienti (indici) più
significativi
analisi attraverso sistemi di coordinamento
confronto con valori di riferimento → segnali
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
GLI INDICI DI BILANCIO
Analisi su:
Bilanci consuntivi → “sintomi ed indizi” per interpretare la gestione
passata – l’analista ha soprattutto l’obiettivo di interpretare la gestione passata,
risalendo agli eventi che hanno portato alla situazione fotografata in bilancio.
Bilanci previsionali → misurare le conseguenze delle scelte della
direzione sulla situazione complessiva d’impresa
Supporto al processo decisionale
Capire la situazione nella quale l’impresa si trova ad operare,
definire gli obiettivi verso i quali condurla ed individuare le azioni da
intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati.
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Anno Accademico 2010-2011
GLI INDICI DI BILANCIO
Gli indici sono suddivisi in categorie (CLASSI) a seconda dello scopo
conoscitivo principale per il quale vengono calcolati.
Possiamo avere:
- INDICI DI REDDITIVITA’
- INDICI DI PRODUTTIVITA’
- INDICI DI LIQUIDITA’ E CAPITALE CIRCOLANTE
- INDICI DI STRUTTURA FINANZIARIA
- INDICI DI SVILUPPO
Per ogni quoziente sono indicate le denominazioni più comuni, la
modalità di calcolo, il significato ed una chiave interpretativa :
Valore soglia dell’area che
rappresenta un segnale di
pericolo/disequilibrio
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Valore soglia dell’area di
eccellenza
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GLI INDICI DI BILANCIO
Classi di indici:
redditività
produttività
liquidità
e capitale circolante
struttura finanziaria
sviluppo
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’
Evidenziano il livello di profittabilità dell’impresa e illustrano il
contributo delle diverse aree della gestione alla determinazione
del rendimento del capitale investito in azienda.
Grazie al giudizio sulla redditività complessiva si ricava anche una
prima indicazione sull’efficienza (operativa) e l’efficacia (strategica)
con la quale l’alta direzione manovra le leve a sua disposizione.
Sinteticamente illustrano:
il livello complessivo di redditività dell’impresa
il contributo delle diverse aree della gestione.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROE)
ROE (Return On Equity) – Redditività dei mezzi propri
Esprime la redditività complessiva dei mezzi propri, ossia quanti € di
utile netto l’impresa ha saputo realizzare per 100€ di capitale di
rischio (il patrimonio netto).
ROE % =
Risultato netto
–––––––––––––––––
Capitale proprio
Indica la redditività complessiva dei mezzi propri poiché il
risultato netto comprende i risultati realizzati sulle diverse aree
della gestione.
Approssima il livello di autofinanziamento poiché rappresenta in
modo sintetico l’ammontare delle risorse generate dall’attività
complessiva dell’impresa.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROE)
Consente di effettuare una prima valutazione dell’investimento
nell’impresa → confronto con i rendimenti sperati e con i
rendimenti di investimenti alternativi.
È un indicatore particolarmente significativo se inserito
all’interno di un sistema di coordinamento con gli altri indici.
ROE < 2%
ROE > 6%
Il valore del ROE, se elevato, influenza positivamente la capacità
dell’impresa di reperire nuove risorse a titolo di capitale proprio!!
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INDICI DI REDDITIVITA’ (ROA)
ROA (Return On Asset)
Esprime il flusso di reddito prodotto dalla gestione caratteristica per
100€ di capitale complessivamente investito in attività. Sintetizza
quindi l’efficienza con la quale è governato il capitale impiegato
nell’impresa, prescindendo dalle modalità di finanziamento e dai
sistemi di imposizione fiscale.
ROA %
=
Risultato operativo
––––––––––––––––––
Totale attivo
Esprime l’economicità della gestione caratteristica ed il
contributo che questa area apporta al ROE.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROA)
È influenzato dal tasso di crescita dei nuovi investimenti e dal
grado di ammortamento dell’attivo. Le società in crescita con progetti
di investimento recenti hanno un ROA inferiore rispetto a società non in
crescita che ottengono uguale reddito operativo.
Inserendo al denominatore le sole attività operative (impieghi che
non hanno contribuito alla formazione del reddito operativo) si
ottiene un’indicazione più specifica della redditività della gestione
caratteristica si ottiene un “ROA operativo in senso stretto”
che può essere confrontato con il “ROA globale” per verificare
l’incidenza degli eventi extra-gestionali.
ROA < 5%
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ROA > 10%
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROI)
ROI (Return On Investment) – Redditività del capitale investito
Esprime la massima remunerazione che la gestione caratteristica è in
grado di produrre per 100€ di risorse finanziarie raccolte a titolo di
debito o di capitale di rischio.
Risultato operativo
ROI % = –––––––––––––––––––––––––––––-–––––––Fonti di copertura del fabbisogno finanziario
Il numeratore considera il risultato della gestione caratteristica che
quindi non tiene conto delle gestioni straordinarie e fiscale e degli
oneri e proventi finanziari.
Il denominatore comprende le risorse di natura finanziaria raccolte
dall’impresa sotto forma di debito e di capitale di rischio.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROI)
Nel complesso rappresenta la remunerazione che la gestione
caratteristica è in grado di produrre per le risorse finanziarie raccolte.
È indice di equilibrio economico che la remunerazione offerta dalla
gestione caratteristica ai capitali investiti in CCN e in attività fisse sia
superiore al relativo costo.
ROI < 7%
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ROI > 15%
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROS)
ROS (Return On Sales) – Redditività delle vendite
Esprime la redditività delle vendite. Indica quanti € di reddito operativo
sono stati prodotti per 100€ di ricavo (ossia, quanta parte di ricavi residua
dopo la copertura dei costi della gestione caratteristica).
ROS %
=
Risultato operativo
––––––––––––––––––––
Ricavi netti
È la diretta espressione dei legami tra prezzi di vendita, volumi e costi
operativi, dato il fatturato netto realizzato.
Il margine sui ricavi contribuisce a determinare il livello del ROA
attraverso i legami con il turnover.
Tende a variare notevolmente
appartenenza dell’impresa.
a
seconda
ROS < 2%
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del
settore
di
ROS > 13%
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GLI INDICI DI BILANCIO
Classi di indici:
redditività
produttività
liquidità
e capitale circolante
struttura finanziaria
sviluppo
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Esprimono la quantità di output ottenuto in
relazione alle risorse impiegate per ottenerlo
Sono indicatori di efficienza dell’impiego dei
fattori produttivi
Sono più significativi se affiancati a:
confronto con i valori di altre imprese dello
stesso settore
analisi dei trend nel tempo
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Ricavi pro capite
Esprime il ricavo mediamente attribuibile ad ogni dipendente. L’indice
si riferisce alla sola attività caratteristica dell’impresa riassunta dai ricavi
netti; il numeratore infatti non comprende i risultati delle gestioni
finanziaria, straordinaria e fiscale poiché si manifestano per esempio
sotto forma di oneri o proventi finanziari, ecc.
Ricavi netti
Ricavi pro capite = –––––––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
Il confronto deve avvenire tra imprese con caratteristiche omogenee.
Un valore crescente
è sintomo di miglioramento nelle modalità di
utilizzazione dei fattori produttivi; un valore decrescente
può essere
sintomo di una fase di crisi che si riflette in minori ricavi complessivi.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Valore aggiunto pro capite
Esprime il valore aggiunto riferibile ad ogni dipendente. Questo indice
consente di ridurre parte delle distorsioni (relative al ricavi pro capite)
derivanti dal diverso grado di integrazione verticale poiché il valore
aggiunto deriva dalla differenza tra valore della produzione e costi
complessivi a essa relativi.
Valore aggiunto
Valore aggiunto pro capite = ––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
Risente di alcuni elementi come le politiche di valutazione delle scorte o
il grado di automazione che influenza direttamente la produttività del
lavoro.
Un valore crescente
è sintomo di miglioramento nelle modalità di
utilizzazione dei fattori produttivi.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Costo del lavoro pro capite
È un approfondimento del valore aggiunto pro capite. Analizzando
congiuntamente i due quozienti è possibile comprendere, in prima
approssimazione, il peso del costo del lavoro sulla formazione del
risultato economico.
Costo del lavoro
Costo del lavoro pro capite = ––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
Non è un vero e proprio indice di produttività, ma soprattutto un
indicatore di costo.
In aumento
In diminuzione
Tale interpretazione considera la forza lavoro come un costo e assume
una prospettiva tradizionale. Se si considera invece la forza lavoro
come una risorsa, l’incremento del costo del lavoro può essere legato a
una opportunità politica di qualificazione del personale.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Turnover (Rotazione del Capitale Investito)
Rappresenta il numero di volte in cui il capitale investito ritorna in
forma liquida per effetto dei ricavi di vendita. Esprime quanti € di
vendite sono stati prodotti per ogni € di attività investite nell’impresa.
Turnover =
Ricavi Netti
–––––––––––––––
Totale Attivo
Il reciproco (Totale attivo/Ricavi netti) esprime l’intensità (tasso di
intensità) di capitale: il volume di investimenti effettuati per produrre
un’unità di vendita.
Ipotizzato che il ROS sia positivo, maggiore è il tasso di rotazione del
capitale investito, maggiore è il risultato economico complessivamente
ottenuto.
Turnover < 1%
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Turnover > 2%
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GLI INDICI DI BILANCIO
Classi di indici:
redditività
produttività
liquidità
e capitale circolante
struttura finanziaria
sviluppo
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INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Per apprezzare il rischio finanziario è necessario
analizzare due diversi aspetti della solvibilità:
Solvibilità nel breve termine:
indici di liquidità
Solvibilità nel medio-lungo termine:
indici di solidità patrimoniale
La solvibilità influenza la capacità di ottenere dai
creditori il rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la
concessione di nuovi prestiti.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Una prima valutazione del rischio finanziario
Solvibilità nel breve termine:
indici di liquidità
Solvibilità nel medio-lungo termine:
indici di solidità patrimoniale
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Liquidità:
capacità dell’impresa di onorare le obbligazioni che
scadono nel breve termine attraverso le risorse
finanziarie che si rendono disponibili nello stesso
arco temporale
se c’è equilibrio: non è necessario, per far fronte alle
obbligazioni di prossima scadenza, ricorrere allo
smobilizzo di attività permanentemente vincolate
all’azienda
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Indice di liquidità immediata (Quick ratio o Acid test)
Rappresenta la capacità dell’impresa di far fronte alle obbligazioni scadenti
nel breve termine attraverso le risorse che si rendono effettivamente
disponibili in forma liquida nello stesso arco temporale.
Attività a breve - Disponibilità
Liquidità immediata % = –––––––––––––––––––––––––
Passività a breve
Al numeratore sono esclusi il magazzino e gli eventuali lavori in corso su
ordinazione, elementi che si ritiene siano di difficile liquidabilità rispetto ai
crediti o alle liquidità immediate.
Un andamento crescente del quoziente è generalmente considerato
come un sintomo positivo della solvibilità a breve dell’impresa.
Acid test < 80%
Acid test > 100%
Gli stessi concetti possono essere rappresentati in mod alternativo
utilizzando il margine di tesoreria: att. a breve – Magaz. – Passiv. A breve
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Indice di liquidità corrente (Current ratio)
Indica se l’ammontare delle attività che ritorneranno in forma liquida
entro un anno è superiore ai debiti che nello stesso arco temporale
diventeranno esigibili. Il numeratore comprende la somma delle liquidità
immediate e differite e delle giacenze di magazzino; il denominatore è dato
dalle passività a breve termine.
Attività a breve
Liquidità corrente % = –––––––––––––––––
Passività a breve
Se current ratio > 110% il giudizio sulla situazione di liquidità dell’impresa
è positivo essendoci equilibrio tra attività e passività con scadenza entro
lo stesso periodo. Un trend crescente dell’indice è considerato come un
segnale favorevole.
Current ratio < 90%
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Prof. Andrea Calabrò
Current ratio > 110%
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Capitale circolante netto finanziario
È un modo alternativo per esprimere gli stessi concetti del current ratio.
CCNfin = Attività a breve - Passività a breve
Poiché il capitale circolante netto finanziario è considerato come un
serbatoio di valori potenzialmente capaci di generare liquidità, il
giudizio migliora all’aumentare della differenza.
Tuttavia attraverso il calcolo del CCNfin, che è espresso in termini
assoluti, si perde il senso della proporzione esistente tra le due poste di
stato patrimoniale; il suo utilizzo risulta quindi poco immediato e più
adatto ad un’analisi basata sui flussi.
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INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Liquidità corrente operativa
Dal rapporto sono escluse tutte le poste che non hanno pertinenza con la
gestione caratteristica dell’impresa, ma che hanno carattere prettamente
finanziario, oltre alle poste ricomprese negli immobilizzi.
Att. caratteristiche correnti
Liquidità corrente operativa
=
–––––––––––––––––––––––––––––
Pass. caratteristiche correnti
Numeratore: crediti commerciali verso i clienti, il magazzino, disponibilità
di cassa e conto corrente necessarie allo svolgimento del ciclo produttivo.
Denominatore: debiti commerciali verso fornitori, debiti legati alle
operazioni ricorrenti (indipendentemente dalla scadenza).
Un aumento del quoziente operativo indica che l’ammontare delle
vendite a credito cresce più velocemente degli acquisti finanziati
attraverso il debito di fornitura. La conseguenza immediata è un
incremento del fabbisogno finanziario.
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Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni di credito ai clienti (tempo medio di incasso)
È il rapporto tra le vendite ancora da riscuotere e le vendite effettuate in un
giorno. Fornisce, dunque, il numero di giorni di dilazione mediamente
accordata ai clienti.
Crediti commerciali
Giorni di credito ai clienti = ––––––––––––––––––––
Fatturato / 360
Il divisore 360 è utilizzato per convezione.
Dalla liquidità derivante dai crediti dipende la capacità dell’impresa di
saldare gli impegni assunti con i fornitori.
È calcolato come rapporto tra valori non omogenei, poiché i crediti
diversamente dal fatturato sono comprensivi di IVA.
All’aumentare del quoziente, a parità di fatturato, aumenta il fabbisogno
finanziario. Indice troppo alto = clienti in difficoltà, inaffidabili, insolventi.
Giorni di credito ai clienti > 250
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Prof. Andrea Calabrò
Giorni di credito ai clienti < 180
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni di scorta media (giacenza media del magazzino)
Esprime il numero medio di giorni di permanenza delle scorte in magazzino.
L’aumento dei giorni di scorta media determina un incremento
dell’investimento in disponibilità e quindi del fabbisogno di capitali.
Giorni di scorta media =
Magazzino
–––––––––––––––
Acquisti / 360
I valori a numeratore e denominatore non sono omogenei (diversi tipi di
rimanenze)
All’aumentare del quoziente, aumenta il tempo di permanenza delle
attività in magazzino. Cause: cambiamenti nel processo produttivo
(materie prime); scelte di carattere commerciale o obsolescenza dei
prodotti (prodotti finiti).
Giorni di scorta media > 200
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Giorni di scorta media < 100
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni medi di credito dai fornitori (tempo medio di pagamento)
Indica il giorno medio di dilazione di pagamento dei fattori produttivi acquistati.
Debiti commerciali
Giorni di credito dai fornitori = ––––––––––––––––––
Acquisti / 360
Il quoziente è calcolato come rapporto tra i debiti comprensivi di IVA e gli
acquisti che invece sono al netto di IVA valori non omogenei
Un valore troppo elevato del quoziente può essere indice dell’incapacità
dell’impresa a saldare i propri debiti. Porre attenzione anche ai valori
troppo contenuti tempi di pagamento brevi comportano un sostanziale
assorbimento di liquidità (espansione del capitale circolante netto
operativo).
Giorni medi di credito dai
fornitori > 200
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Prof. Andrea Calabrò
Giorni medi di credito dai
fornitori < 150
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Ciclo del circolante
Esprime i giorni medi che intercorrono tra il momento in cui vengono pagati i
fornitori ed il momento in cui vengono incassati i crediti dai clienti per la
vendita dei prodotti.
Ciclo del circolante =
gg di credito ai clienti + gg di scorta media – gg di
credito dai fornitori.
L’allungarsi del ciclo del circolante determina un crescente fabbisogno
finanziario
Ciclo del circolante > 80
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Prof. Andrea Calabrò
Ciclo del circolante < 30
Anno Accademico 2010-2011
GLI INDICI DI BILANCIO
Classi di indici:
redditività
produttività
liquidità
e capitale circolante
struttura finanziaria
sviluppo
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI LIQUIDITA’
E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Una prima valutazione del rischio finanziario:
finanziario
Solvibilità nel breve termine:
indici di liquidità
Solvibilità nel medio-lungo termine:
indici di solidità patrimoniale
La solvibilità influenza la capacità di ottenere dai
creditori il rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la
concessione di nuovi prestiti.
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE
FINANZIARIA
Misurano la solvibilità a medio-lungo
termine, o solidità patrimoniale, che
dipende da:
Coerenza tra fonti di finanziamento stabili
ed impieghi durevoli
Grado di indebitamento, cioè dipendenza
da terzi finanziatori
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Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE
FINANZIARIA
Leverage (leva finanziaria o rapporto di indebitamento)
Esprime indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di
terzi utilizzate per finanziare gli impieghi.
Totale attivo
Leverage = –––––––––––––––––– =
Capitale proprio
TA
-----------CN
Il denominatore è costituito dal capitale proprio espresso dal patrimonio
netto (quindi non dal solo capitale sociale).
Se il leverage è molto alto, l’impresa è percepita dai potenziali creditori
come rischiosa più oneri finanziari (aumenta il costo di capitale di terzi)
L’indice tende ad aumentare al crescere della dipendenza da terzi
finanziatori, quindi è utile per valutare il grado di capitalizzazione
dell’impresa.
Leverage > 5
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Leverage < 3
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE
FINANZIARIA
Grado di capitalizzazione
Indica la proporzione esistente tra mezzi propri (non richiedono una
remunerazione esplicita) e mezzi di terzi acquistati a titolo di finanziamento
(onerosi).
Capitale proprio
Grado di capitalizzazione % = ––––––––––––––––
Debiti finanziari
Indica il grado di copertura che il capitale proprio garantisce ai mezzi
forniti da terzi finanziatori Esprime il loro rischio di investimento.
Una riduzione del rapporto determina un aumento degli oneri finanziari
che incidono negativamente sul reddito di esercizio.
Grado di indebitamento < 60%
Grado di indebitamento > 100%
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE
FINANZIARIA
EBITDA/OF
Esprime il grado di copertura che il MARGINE OPERATIVO LORDO (Earning
Before Interest,Taxes, Depreciation and Amortization) è in grado di fornire agli
oneri finanziari complessivamente pagati dall’impresa.
EBITDA / OF
È
utile per apprezzare gli effetti della struttura finanziaria sul risultato
economico aziendale (è la copertura che residua per la remunerazione del
capitale a prestito (e per gli ammortamenti) dopo aver remunerato il
personale e sostenuto i costi per i beni e servizi acquistati.
L’EBITDA
precede gli ammortamenti e le svalutazioni costi e ricavi che
concorrano alla sua formazione no hanno manifestazione monetaria
immediata indicazioni imprecise sul flusso di cassa della gestione
corrente
EBITDA/OF < 2
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
EBITDA > 5,5
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE
FINANZIARIA
EBIT/OF
Il quoziente indica il grado di copertura che il reddito operativo è in grado di
fornire al costo delle risorse finanziarie. Al numeratore è indicato il reddito
operativo (Earnings Before Interest and Taxes), rapportato agli oneri finanziari.
EBIT/OF
Quando
l’indice è minore di 1, EBIT è minore di OF Il reddito generato
dalla gestione caratteristica non è sufficiente a remunerare il capitale
acquisito per produrlo.
EBIT/OF < 1,7
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
EBIT/OF > 4
Anno Accademico 2010-2011
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
Ma
quanto sarebbero tollerabili….
… innalzamenti del debito;
… peggioramenti dei margini operativi;
… aumenti del tasso medio di interesse?
che probabilità ci sono, in prospettiva, di
compromettere la solvibilità dell’impresa?
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
L’indicatore è molto chiaro ed efficace; permette di
impostare un ragionamento preciso e convincente;
Se è basso, l’analista deve scoprire, sulla base di altri
indicatori, quali sono le aree in cui ha origine il
problema
In altri termini, se EBIT / OF è basso ….
… è la redditività operativa (margine) che è bassa ?
… o è la gestione finanziaria che è appesantita: è
elevato il debito o il costo del denaro ?
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
Il pregio dell’indicatore
congiuntamente:
sta
nell’analizzare
- il profilo finanziario (sostenibilità del debito)
- la dimensione patrimoniale (ammontare del debito)
- ed economica (livello dei tassi e dei margini operativi)
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
Lo schema di analisi del problema è il seguente:
EBIT
V
×
EBIT
PFN
= V
OF
OF
PFN
Lo schema relaziona l’indice di tensione finanziaria EBIT/OF con
•
•
•
un indice di redditività delle vendite ROS = EBIT/V
un indicatore di indebitamento (rapportato alle vendite)
V/PFN
l’onere finanziario del debito OF/PFN.
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI
PERFORMANCE FINANZIARIA
Capitale proprio
Copertura delle immob. tecniche = ––––––––––––––––––––
Immob. tecnici netti
Esprime il grado di coerenza tra le forme di raccolta e forme di
impiego del capitale
MARGINE DI STRUTTURA
= Capitale proprio – Immobilizzi tecnici netti
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
INDICI DI STRUTTURA E DI
PERFORMANCE FINANZIARIA
Copertura delle attività immobilizzate
Debiti a lungo termine + Capitale proprio
= –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Totale attivo immobilizzato
la composizione delle fonti deve essere coerente con la
tipologia degli impieghi
deve esserci un’adeguata relazione costo-rendimento
tra fonti e impieghi
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
GLI INDICI DI BILANCIO
Classi di indici:
redditività
produttività
liquidità
e capitale circolante
struttura finanziaria
sviluppo
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
TASSI DI SVILUPPO
Variazione % ricavi
Variazione % CCN
Variazione % costo dei dipendenti
Variazione % valore aggiunto
Variazione % reddito operativo
Variazione % attivo netto
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
Anno Accademico 2010-2011
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