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Molestò la sorellina della sua ex Condannato a 2 anni di carcere

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Molestò la sorellina della sua ex Condannato a 2 anni di carcere
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40 .Novara e provincia
STAMPA
.LA
SABATO 23 APRILE 2016
In breve
LA RAGAZZINA ALL’EPOCA ERA UNDICENNE, IL PM AVEVA CHIESTO UNA PENA MOLTO PIÙ SEVERA
Molestò la sorellina della sua ex
Condannato a 2 anni di carcere
MARCO BENVENUTI
NOVARA
Frequentava la casa della fidanzata e ne aveva approfittato per allungare le mani anche sulla sorellina undicenne, dicendole che voleva farle
provare nuove esperienze. In
un’occasione aveva anche
provato ad abusare della piccola mentre dormiva. Accusato di violenza sessuale su
minore, ieri Michael Biancu,
23 anni, di Novara, è stato
condannato a 2 anni di carcere con la condizionale. Il pm
Marco Grandolfo ne aveva
chiesti 5.
Difeso dall’avvocato Stefani Nicolò, ha sempre negato i
fatti: «Era lei che ci provava
con me». Secondo la sua versione era conteso fra le due
sorelle. Anche la più piccola,
in sostanza, voleva iniziare
una relazione con lui: «Non
l’ho mai costretta a fare nulla».
I fatti risalgono a quattro
anni fa. Erano venuti allo scoperto perché qualche tempo
dopo i carabinieri erano intervenuti a sedare una lite
per strada: si confrontavano
due famiglie, quella dell’imputato e quella della sua ex fidanzata. La seconda fazione
accusava il ragazzo di molestie ai danni della minorenne.
Trecate
Avvocato accusato
di ricettazione
1 Ricettazione
La vicenda approdata ieri in aula risale a quattro anni fa
La figlia più grande si era rivolta alla mamma: una sera, nel
dormiveglia, aveva visto
un’ombra che entrava nel letto
della sorellina. Poi l’undicenne
aveva confidato le avances da
parte del giovane che in qualche occasione si fermava a
dormire.
«Inizialmente - ha detto la
donna - la storia mi era sembrata strana. Ma avevo comunque allontanato da casa il
ragazzo. Mia figlia continuava
PROCESSO A UN TRECATESE E AI SUOI COMPLICI
Botte dall’ex pugile
che voleva denaro
Lo avrebbero prelevato a Galliate, portato dietro alla stazione di Abbiategrasso e lì
preso a calci e pugni per avere
4 mila euro che uno di loro sosteneva di aver speso per fargli ottenere Cud falsi e finanziamenti indebiti. A distanza
di quasi dieci anni da quel pestaggio con minacce, risalenti
all’ottobre 2006, sono ora accusati di estorsione, lesioni e
utilizzo indebito di carta di
credito, Massimo Esposito, 44
anni, di Trecate, Artur Boci,
Biagio Zappiello e Massimiliano Piroli, domiciliati nel Mi-
lanese. Vittima un giovane di
Trecate, che nella sua denuncia
parla di vera e propria aggressione: Esposito gli avrebbe fatto dei piaceri e voleva essere
pagato.
Vantandosi del suo passato
di pugile, l’imputato sarebbe
riuscito ad ottenere carte di
credito che il suo debitore aveva rubato alla madre, con cui
aveva comprato un giubbotto e
un cellulare al centro commerciale (per un totale di 2.600 euro). Poi avrebbe chiesto altro
denaro e avrebbe fatto prelevare la vittima a Galliate per dar-
a vederlo, fino a quando, qualche mese dopo, lui le comunica
che voleva lasciarla. Ne era nata una discussione piuttosto
accesa in cui erano venute fuori anche le avances alla sorella». La piccola era stata accompagnata al pronto soccorso: i medici avevano escluso
rapporti completi. Poi la piccola aveva dichiarato: «Sì mi toccava e voleva che facessi così
con lui».
e
truffa: sono le accuse
per l’avvocato Manuel
Ruffier, di Trecate.
Avrebbe consegnato a
un negoziante borgomanerese, col quale
erano in corso trattative immobiliari, due assegni da 50 mila euro
poi risultati rubati.
Con lui a processo, per
favoreggiamento, anche la segretaria Maria
Ferrante. La vittima,
parte civile, ha raccontato: «Il negozio era in
crisi e vendemmo tutto, stabile compreso.
L’avvocato era interessato. Era difficile mettersi in contatto con lui
e bisognava sollecitare
i pagamenti. Poi misi
all’incasso uno degli
assegni e dopo due
giorni mi chiamò la
banca». Udienza a dicembre.
[M. BEN.]
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gli una «lezione»: inutile i tentativi del trecatese di rifugiarsi in
auto per sfuggire ai colpi. Lo
avrebbero minacciato per convincerlo a ritirare la denuncia.
In aula ha deposto un carabiniere che, fingendosi lo zio, lo
aveva accompagnato a una consegna di soldi: «Il giovane era
venuto da noi a dire che era stato malmenato. Aveva lividi sulla
schiena. Emerse che Esposito
agganciava persone “deboli”, le
costringeva ad aprire finanziamenti e poi si teneva una parte
dei soldi». All’appuntamento
l’imputato si era presentato con
Zappiello. Gli era stata consegnata una valigetta con 30-40
euro veri; il resto carta straccia.
Lui se ne era accorto: «Fai il furbo? Ti farò picchiare» aveva
detto. Allora il carabiniere era
intervenuto. Prossima udienza
il 18 ottobre.
[M. BEN.]
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Novara
«Spaccate» sulle auto
1 Vandali
e ladri in azione
nella zona di via San Bernardino da Siena e viale Curtatone, vicino al cimitero. Sia ieri
mattina che il giorno precedente sono arrivate segnalazioni di spaccate su auto: i ladri hanno sfondato il vetro
dei finestrini e rubato borse
della spesa, cavi per cellulare
accessori.
[M. BEN.]
Novara
Scippo in via Boggiani
1 Le
si avvicina alle spalle
e poi le strappa la borsa e
scappa. Una pensionata è rimasta vittima di uno scippo
l’altra sera in via Boggiani:
non ha fatto in tempo in tempo a vedere l’aggressore che
le ha portato via soldi e effetti
personali. Sono intervenuti i
carabinieri.
[M. BEN.]
Novara
Un palo pericolante
1 Palo
del telefono pericolante sulla strada provinciale
9 tra la frazione Pagliate di
Novara e l’abitato di Granozzo. A inclinare pericolosamente il supporto per i cavi
telefonici verso la carreggiata sono state le raffiche di
vento dei giorni scorsi. In
quella stessa zona nel settembre dello scorso anno a
causa del maltempo, erano
caduti due pali. Qualche giorno dopo, durante le riparazioni, un ciclista aveva rischiato la vita schiantandosi
contro un furgone.
[R.L.]
SAN PIETRO MOSEZZO
Abbattuti
i pioppi
sull’alzaia
del Cavour
Pioppi abbattuti sull’alzaia
del canale Cavour a San Pietro Mosezzo. «Da un giorno
all’altro - denuncia Donatella
Zelandi, imprenditrice e appassionata di escursioni in
bicicletta - sulla sponda del
canale decine di alberi sono
state abbattute. Il panorama
e l’ambiente hanno subito un
danno incommensurabile. La
pista ciclabile che transita
nelle vicinanze del canale
sembra irriconoscibile».
Il tratto di alzaia è di proprietà demaniale, l’associazione irrigua Est Sesia lo
concede a privati che lo utilizzano per piantare pioppi
che, a fine del ciclo vegetativo, vengono tagliati. Raggiunto di decine di telefonate
di protesta, l’Est Sesia assicura che gli alberi saranno ripiantati come già successo a
Biandrate.
La palizzata è rotta
Oltre al taglio dei pioppi lungo l’alzaia del canale l’appassionata di escursioni in bicicletta segnala pure «lo stato
di estrema precarietà della
palizzata in legno - dice Zelandi -. In più punti il legname è marcito e gli elementi
strutturali sono crollati. Il
pericolo è altissimo».
[R.L.]
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QUESTA MATTINA ALLE 10,30 IN VIA OXILIA
Oggi la dedica del parco a Caldara
Morì nell’attentato al Bardo di Tunisi
«Qui, questo parco, la tua
anima, il ricordo nella memoria per sempre!»: questa
mattina alle 10,30 sarà intitolato a Francesco Caldara il
giardino di via Oxilia, all’angolo con via Marconi.
Caldara è il pensionato
dell’azienda di trasporti Sun
rimasto vittima dell’attentato terroristico al museo del
Bardo di Tunisi, il 18 marzo
di un anno fa. Era in crociera
nel Mediterraneo con la compagna, Sonia Reddi, rimasta
ferita dai colpi di kalashnikov.
Il Comune ha deciso da tempo di dare un segno tangibile
del suo ricordo: «Novara non
dimentica» aveva detto il sindaco Andrea Ballarè in occasione del primo anniversario
della scomparsa di Caldara.
L’inaugurazione del parchetto
era in programma proprio il 18
marzo, a un anno esatto dalla
morte del pensionato. Era stata la figlia Greta con gli altri familiare a chiedere il rinvio della cerimonia per trascorrere in
solitudine e raccoglimento
l’anniversario.
[B.C.]
Il parco di via Oxilia
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