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SCELTE DIDATTICHE - Istituto Comprensivo Merano 1

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SCELTE DIDATTICHE - Istituto Comprensivo Merano 1
Anno scolastico 2013-2014
1
II PARTE
SCELTE DIDATTICHE
INDICE II PARTE
Scelte didattiche dell’Istituto ...........................................................................................................3
Momenti propri e specifici dell’attività didattica
Continuità/orientamento ..................................................................................................................6
Lingue ............................................................................................................................................10
L’uso delle nuove tecnologie –TIC - .............................................................................................17
Indicazioni per alunni con bisogni educativi speciali - BES - ….……………………………….
20
Attività di sostegno/integrazione/prevenzione dislessia ................................................................21
Arcobaleno .....................................................................................................................................29
Percorsi didattici individualizzati o per piccoli gruppi
Sportello di consulenza “Parliamone” ...........................................................................................34
Progetti, laboratori ed attività che caratterizzano il processo educativo/apprenditivo con o
senza la collaborazione di interventi esterni
Progetto che identifica il plesso .....................................................................................................36
Altri progetti dei plessi + laboratori facoltativi ( scuola sec. di I grado )...……………………...38
Integrazione con il territorio ......................................................................................................…45
2
SCELTE DIDATTICHE
L’Istituto Comprensivo Merano I promuove la potenzialità di ciascun alunno/a adottando tutte
le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.
Fulcro degli interventi della scuola è la crescita dell’alunno/individuo in tutte le sue dimensioni:
 operativa
cognitiva
(sapere)
 relazionale
(saper fare)
(saper essere)
La scuola dell’autonomia nel formulare le sue scelte educativo-didattiche punta a far raggiungere ai
suoi alunni:

Conoscenze: il “sapere” inteso come acquisizione di contenuti, di principi, concetti, metodi,
procedure.
 Competenze: il “saper fare” inteso come utilizzazione di conoscenze precedentemente
acquisite, per risolvere e proporre soluzioni, creare, riprodurre diversamente.
 Capacitá: il “saper essere”, inteso come utilizzazione consapevole e responsabile di
conoscenze e capacità in relazione a un sistema di valori, come saper dare giudizi critici
motivati, collaborare per crescere, essere aperti agli altri, sapersi prendere la responsabilità di
ciò che si dice e si fa, essere affidabili.
Le scelte didattiche dell’Istituto Comprensivo sono volte all’obiettivo dello stare bene a scuola, il che
vuol dire:
 trovare un clima disteso in cui sia possibile lavorare
 trovare un clima positivo perché ciò favorisce la motivazione e la gratificazione
nell’apprendere.
In base a quanto dichiarato nella parte generale ( Parte generale “Il curricolo …” ) si può affermare
che esso comprende:

momenti propri e specifici dell’azione scolastica:
 Continuità / orientamento
 Lingue
- insegnamento/apprendimento veicolare delle lingue
- Portfolio delle lingue
 L’uso delle Nuove Tecnologie
 Inclusione scolastica:
- Attività di sostegno/integrazione / Prevenzione dislessia
- Arcobaleno / Alfabetizzazione
3

percorsi individualizzati o per piccoli gruppi
 Sportello di Consulenza “Parliamone”

Progetti,
laboratori
ed
attività
che
caratterizzano
il
processo
educativo/apprenditivo senza o con la collaborazione di interventi esterni
(idee, risorse, informazioni,…)
Attraverso queste scelte il modello più rigidamente didattico viene integrato da uno di tipo più
dinamico, che presuppone l’adozione di forme di flessibilità.
Largo spazio è rivolto in tutto l’Istituto Comprensivo alla realizzazione:
1. di laboratori di interesse
2. di progetti.
1. Laboratori di interesse
Essi:






rispondono agli obiettivi generali e specifici già individuati e sono considerati validi come
tipo di esperienza ai fini della formazione dell’individuo-alunno;
sono rivolti a tutti;
tutti possono trovare un spazio per esprimere le proprie capacità;
mirano a creare uno stato di agio e benessere a scuola e a recuperare situazioni di disagio;
sono attuali e realistici, in quanto o puntano sui bisogni della società contemporanea (lingue,
informatica) o tengono conto della realtà vicina agli alunni;
fanno ricorso alle strutture pubbliche e alla Provincia Autonoma per quelle attività che
richiedono l’apporto di esperti esterni o finanziamenti particolari.
Laboratori a classi aperte – classi seconde scuola sec. di I grado
In particolare, a partire dall'anno scolastico 2006/2007, per le seconde secondarie di I grado sono
stati attivati dei laboratori tematici a classi aperte.
Data la valutazione positiva, l'esperienza è stata riproposta anche negli anni successivi.
Tali laboratori :
 si svolgono a classi aperte
 si svolgono durante due ore curricolari per tutto l'anno
 coinvolgono varie discipline: scienze, ed. mus. ed. art, ed. tec., tedesco, inglese, italiano, storia,
geografia
 si attengono ad un tema centrale ( ad es. “Fiume”, “Città”, … ) nella direzione dell’educazione
alla cittadinanza.
 affrontano tematiche e aspetti di vario tipo: ambientale, urbanistico, storico, geografico, artistico
 vi si producono elaborati vari: testi, dipinti, film, giornalino, carte geografiche, carte a tema,
dossier.
2. Progetti
È nei progetti, come già dichiarato nella parte generale “ Perché l’aggiornamento del Pof?” il punto
di forza del nostro Istituto.
L’impegno dei docenti è quello di:
•
•
•
sviluppare una didattica progettuale nella direzione delle competenze;
amalgamare i progetti, sottoponendoli ad autovalutazione con schede predisposte “ex
ante”ed “ex post”,
adeguarli alle reali situazioni per individuare le modalità d’intervento appropriate.
4
Momenti
propri e specifici
dell’attività didattica
5
 CONTINUITÀ / ORIENTAMENTO
Continuità scuola dell’infanzia-scuola primaria
La consapevolezza di assicurare la continuità dell’esperienza educativa è diventata da alcuni anni un
importante tema di lavoro. Scopo fondamentale è appunto la promozione di un clima relazionale e
comunicativo, aperto al dialogo, al confronto dell’interesse degli alunni ed a una migliore
collaborazione tra gli operatori scolastici dei vari ordini di scuola.
Scuola dell’infanzia
Fröbel
La Fiaba
Lagundo
Coccinella
Marlengo
Il grillo parlante
Scuola primaria
L.da Vinci
S. Nicolò
E. De Amicis
Silandro
È stato, pertanto, elaborato un progetto in verticale con le seguenti direzioni di lavoro:
1.
1.
2.
3.
4.
progetto ponte “ Valigetta”
laboratori fonologici
giornate accoglienza
passaggio informazioni
verifica a distanza
1. Progetto ponte
I bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia aderiscono al progetto provinciale
“VALIGETTA”.
Nelle valigetta sono inserite varie schede che costituiscono l’archivio delle esperienze e dei percorsi
didattici compiuti.
Il primo giorno di lezione alla Scuola Primaria i bambini la portano con sé e gli insegnanti sono
invitati a visionare i materiali per riprendere, proseguire e/o ampliare le varie attività proposte.
2. Laboratori fonologici
Il mondo delle parole → Scuola dell’Infanzia
Identificazione precoce dei disturbi di letto-scrittura → Scuola Primaria
3. Giornate accoglienza
I bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia vanno in visita alla Scuola Primaria di rifemento. Attraverso situazioni-tipo ( attività manuali, grafiche, musicali, motorie…) organizzate dagli
alunni e dagli insegnanti delle classi quarte e/o quinte, si cercherà di favorire il processo di
conoscenza e di familiarizzazione con la nuova struttura scolastica.
6
4. Scambio di informazioni
Nel mese di giugno si prevedono degli incontri tra i docenti della Scuola dell’Infanzia e Scuola
Primaria per uno scambio di informazioni utile per la descrizione del livello di abilità e conoscenze
raggiunto dai singoli bambini.
5. Verifica a distanza
Nel mese di ottobre/ novembre possibile riscontro a distanza delle informazioni tra gli insegnanti li
della Scuola dell’Infanzia e Primaria..
Progetto accoglienza
La scuola primaria “Leonardo da Vinci” e “San Nicolò” organizzano nella prima settimana di scuola
il progetto ” Accoglienza “ .
Attraverso attività espressive, grafiche, ludiche, motorie per piccoli gruppi e momenti di gioco libero
e organizzato nelle aule, in cortile e in palestra gli insegnanti si propongono di:
-
agevolare il graduale inserimento degli alunni nella nuova realtà scolastica;
incoraggiare i bambini a muoversi nello spazio/aula con sicurezza;
favorire la graduale accettazione di piccole regole di gruppo e di vita comunitaria;
promuovere la socializzazione e la conoscenza reciproca tra gli alunni e gli insegnanti, la
comunicazione interpersonale, l’espressione della propria emotività e dei propri bisogni.
Continuità scuola primaria - scuola secondaria di I grado
Accoglienza alunni classe V
Il progetto di accoglienza nasce dal bisogno di favorire agli alunni l’ingresso nella scuola secondaria
di I grado. E’ necessario farli sentire a loro agio, prevenire situazioni di ansia e di stress legati al
passaggio.
Ciò è possibile anche facendo conoscere agli alunni il nuovo ambiente e le persone con cui andranno
ad operare.
A questo scopo si prevede, a novembre, un’attività con le classi quinte nella scuola secondaria di I
grado: verrà accolta un’unica V classe al giorno dalle ore 8.30 alle ore 11.30.
Progetto “Erlebnisschule” Scuola secondaria di I grado Segantini classi prime
Ad inizio anno scolastico, allo scopo di favorire l’integrazione nei gruppi-classe precedentemente
delineati, si svolge il soggiorno-studio in Vallelunga di 4 giornate, con la partecipazione di docenti
della scuola secondaria di I grado.
Subito dopo il suddetto soggiorno, saranno eventualmente possibili alcuni aggiustamenti, qualora si
siano verificate situazioni di incompatibilità all’interno del gruppo già composto per creare
omogeneità nei gruppi classe al fine di favorire un sereno percorso didattico ed educativo.
Continuità scuola secondaria di I grado Segantini – Istituti superiori di II grado
Il progetto è:
CENTRATO SUGLI ALUNNI :

Allo scopo di avviare una conoscenza graduale delle scuole superiori di Merano da parte degli
alunni della scuola secondaria di I grado, si sono avviati alcuni progetti-ponte le cui tematiche, da
7

una parte, sono inerenti ai comuni piani di studio, dall’altra costituiscono un approfondimento di
alcuni saperi e un diverso modo di lavorare.
In collaborazione con la Scuola Alberghiera e la Scuola Professionale vengono avviati, anche
durante l’anno scolastico, speciali progetti per l’orientamento e l’inserimento di alunni
diversamente abili, costruendo in sinergia progetti di vita ad hoc.
CENTRATO SUI DOCENTI :

Allo scopo di effettuare una riflessione costruttiva sul modus operandi delle scuole secondarie di
I e II grado, negli anni passati è stato avviato un tavolo di lavoro tra i docenti dei due ordini di
scuola, la cui finalità generale è quella di promuovere la formazione di giovani persone in
forma coerente e coordinata, con unità di intenti.
Obiettivi prefissati sono:



attivare piani di miglioramento del servizio scolastico e del processo insegnamento apprendimento confrontandosi sul piano dei prerequisiti, e delle abilità, delle competenze
disciplinari (in uscita dalla scuola secondaria di I grado e in entrata alla scuola secondaria di
II grado), delle competenze sociali in verticale.
effettuare azioni efficaci di connessione tra i due ordini di scuola allo scopo di proporsi, per
gli alunni e per le loro famiglie, come agenzia educativa avente i medesimi intenti e i
medesimi progetti formativi.
costruire un progetto a misura di studente, che risulti condiviso, partecipato, collegiale.
La collaborazione tra scuole potrà essere la chiave di volta per fronteggiare la complessità delle
situazioni, per condividere scelte, interventi, obiettivi e per attivare piani di miglioramento anche
interno del proprio modus operandi, proprio attraverso il confronto.
Progetto Orientamento
Finalità generali
L’orientamento, attraverso tutto il ciclo della scuola primaria e secondaria di I grado, mira a
prevenire la dispersione scolastica e a favorire il successo formativo, anche in relazione alle scelte
future di studio e di lavoro.
Obiettivi generali
- favorire la conoscenza di sé
- favorire la conoscenza del mondo circostante in relazione:
- ai percorsi formativi
- alla realtà lavorativa
Obiettivi intermedi
- educare alla conoscenza di sé, delle proprie abilità, delle proprie attitudini
- educare all’informazione
- saper progettare
- saper operare delle scelte con consapevolezza
Interventi operativi
Il progetto di orientamento si esplica con interventi precisi già nell’ambito dei curricoli disciplinari
in quanto tutto il processo educativo è rivolto alla maturazione degli alunni.
8
L’apprendimento, l’operatività, la ricerca di un metodo di studio, l’autovalutazione dei processi di
apprendimento caratterizzano il percorso scolastico in una logica di continuità ma è nei tre anni della
scuola secondaria di I grado che, con la maturazione psico-fisica degli allievi, è necessario guidarli ad
una scelta consapevole del loro futuro, data l’imminenza dell’iscrizione alle scuole superiori.
Negli ultimi anni l’offerta formativa della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo
Merano I è andata arricchendosi proprio per favorire questa fase di crescita e questo importante
momento della scelta futura .
A questo scopo durante i tre anni della scuola secondaria di I grado viene proposta a tutti i ragazzi
un’offerta ampia e diversificata. Oltre alle scelte curricolari i ragazzi hanno la possibilità di
frequentare:
- laboratori operativi
- effettuare uscite didattiche
- partecipare a progetti
- visitare mostre
- utilizzare le nuove tecnologie
- fare esperienze di gemellaggi in L2
- apprendere la lingua inglese
In terza classe, in particolare, si aggiunge a ciò il progetto specifico dell’orientamento rivolto alla
conoscenza dei percorsi formativi della realtà lavorativa che comprende :
- unità didattiche sul mondo del lavoro
- compilazione questionari di autovalutazione
- distribuzione e analisi del libro “Scegli il tuo futuro”
- uso del quaderno operativo “…ed ora provo io”
- “Progetto centro Aperto” : frequenza per 5 giornate di stages professionali presso la Formazione
Professionale della Provincia o la Scuola Alberghiera. Alcuni dei corsi sono tenuti a Merano, altri
è possibile frequentarli a Bolzano
- visita alle scuole secondarie di II grado di Merano e possibilità di frequentare stages presso i
Licei della durata di una mattinata
- consegna agli alunni di tutto il materiale informativo che possa aiutarli nelle scelte.
Metodi e mezzi di attuazione del progetto.
Per rendere efficace e completa l’azione educativa e per far sì che la ricaduta sia positiva sin dai
primi interventi nelle classi terze, lo staff preposto all’orientamento ha progettato di attivare il suo
progetto in forma sinergica con gli Istituti superiori. Dalle riunioni è infatti emersa la necessità di
operare secondo le seguenti modalità:
 nel corso del primo quadrimestre, in particolare nel lasso di tempo che va fino a dicembre,
ciascun Consiglio di classe porterà avanti il proprio progetto di orientamento.
 Contemporaneamente avverrà la partecipazione agli stages e la visita alle scuole superiori
cittadine e di Bolzano.
La normativa impone l’obbligo del Consiglio Orientativo e insieme alla scheda di valutazione della
fine del primo quadrimestre viene consegnato il parere del Consiglio di classe circa la prosecuzione
degli studi.
Detto consiglio sarà convalidato ed eventualmente integrato in sede di Esame di Stato Conclusivo del
primo ciclo di Istruzione.
9

LINGUE
 INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO VEICOLARE DELLE LINGUE
NELLA SCUOLA PRIMARIA
La sperimentazione “sezioni trilingue”, iniziata nelle scuole primarie Leonardo da Vinci ed Edmondo
De Amicis, nell’anno 2003/04 e durata cinque anni, ha portato a una pratica didattica consolidata e
positiva per l’insegnamento/apprendimento delle lingue.
Vista la validità del progetto trilingue, ormai concluso, si decide di estendere l’esperienza acquisita e
basata su un approccio metodologico veicolare, a tutte le scuole dell’Istituto Comprensivo.
PREMESSA GIURIDICA AL PROGETTO
In base all'articolo 117 del Titolo V riformato della Costituzione che valorizza l'autonomia delle
istituzioni scolastiche ed alla Legge Provinciale nr.12 del 29 giugno 2000 che prevede l'elaborazione
di particolari progetti - art. 6, 7, 8, e nel rispetto dei principi dell'art.19 dello Statuto, come prescrive
l'art. 1, comma 1, della Legge Provinciale sopra citata, la scuola intende attuare una pratica didattica
che utilizzi anche l’uso veicolare di L2 e L3 in tutte le classi dell’Istituto Comprensivo.
Il progetto riflette, sviluppandone i contenuti, le linee guida emanate in materia dalla deliberazione
n. 5053 del 6 ottobre 1997, adottata dalla Giunta provinciale per la scuola in lingua italiana ai sensi
dell'articolo 9, comma 3, del D.P.R. 10 febbraio 1983, n. 89, come sostituito dall'articolo 5 del
decreto legislativo 24 luglio 1996, n. 434. In base al predetto articolo la Provincia individua, sentito il
Sovrintendente o l'Intendente scolastico competente, per ciascun gruppo linguistico, i percorsi
didattici più idonei e rispondenti alle esigenze culturali dei gruppi linguistici medesimi.
Per quanto attiene le finalità e le opzioni metodologiche, le coordinate di una didattica plurilingue,
quali i modelli strumentali / veicolari e l'insegnamento modulare per progetti, si riconoscono nelle
linee guida citate.
L'orario d'insegnamento è altresì rispettoso delle disposizioni di cui all'articolo 22, comma 1, della
legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12, in base alle quali le istituzioni scolastiche possono realizzare
compensazioni fra le discipline e le attività previste dai vigenti programmi o curricoli con
decremento orario di ciascuna disciplina e attività entro il limite del 20% del relativo monte ore
annuale.
La codocenza e/o contemporaneità fra il personale della scuola e quello docente di madrelingua
diversa rispetto a quella della scuola di insegnamento, è posta a garanzia del diritto dell'alunno e
dell'alunna di avere un insegnamento e una valutazione nel rispetto del principio sancito dal predetto
comma 1 dell'articolo 19 dello Statuto.
OPZIONI CULTURALI DI FONDO
•
•
•
•
Scelta strategica di una formazione alla cittadinanza europea.
Adeguamento progressivo dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche alle finalità
educative proprie di questa cittadinanza.
Centralità dell'educazione plurilingue, come straordinaria risorsa culturale per ogni genere di
relaziona e scambio nel nuovo contesto europeo.
Apertura di nuove possibilità sul mercato del lavoro in Europa e nel mondo.
10
SCENARIO
•
•
•
•
Possibilità emergenti sul campo dell'innovazione didattica, della legge sull'autonomia e dalle
riforme nel campo dell'Istruzione.
Motivazione dei genitori ad uno studio e, ad una formazione, plurilingue.
Quinquennale esperienza delle scuole Leonardo da Vinci ed Edmondo De Amicis nel campo del
progetto sperimentale.
Documentazione dei risultati di ricerche scientifiche sull'educazione plurilingue e pluriculturale
in Europa ( H. Wode, C. Albrechts, C. Coonan ).
CONTESTO
•
•
•
•
•
•
Valorizzazione della specificità territoriale.
Desiderio di conoscenza e di comunicazione tra i diversi soggetti delle culture locali; richiesta di
una formazione concretamente aperta alla possibilità di conoscenza e scambio con le culture dei
paesi confinanti ed europei.
Direttive europee sulla formazione plurilingue e sulla dimensione europea dell'insegnamento.
Richiesta diffusa di una formazione plurilingue e pluriculturale per gli studenti altoatesini.
Presenza sul territorio di corsi professionali, scuole superiori e università con percorsi trilingui.
Sperimentazioni linguistiche diffuse nelle scuole altoatesine.
FINALITÀ
•
•
•
•
Promuovere la cittadinanza ed un'identità europea.
Educare alla convivenza democratica, alla cooperazione tra persone di diversa
appartenenza, promovendo sia la formazione interculturale che l'integrazione (lingua
seconda e terza lingua europea, percepite e vissute come strumento dell'agire culturale e
sociale quotidiano).
Valorizzare l'atteggiamento positivo di apertura degli alunni e delle loro famiglie nei
confronti dell'apprendimento interculturale.
Dare alla scuola un ruolo centrale (ma non esclusivo) nella formazione della nuova
cittadinanza.
CONTENUTI
Percorsi per discipline ed ambiti articolati nelle scuole dell’Istituto Comprensivo Merano 1
METODOLOGIA
Insegnamento veicolare delle lingue:
Attività veicolare: è una modalità didattica innovativa e altamente motivante che consiste
nell'insegnamento di una materia curricolare attraverso una lingua veicolare, diversa da quella che
normalmente si usa per comunicare. Pone l'accento sulla dimensione procedurale, con l'obiettivo di
trasmettere strategie per adempiere a compiti e risolvere problemi di natura sia disciplinare che
linguistica. E' una metodologia estremamente funzionale alla promozione di un'educazione
linguistica integrata, trasversale, multiculturale e democratica.
Questa modalità rappresenta una forte caratterizzazione dell'IC Merano I essendo già diffusa e
consolidata in tutte le realtà dell'Istituto come parte integrante dei corsi di L2 come di L3. Realizzata
secondo modelli organizzativi diversi è tuttavia sempre orientata alla creazione graduale di un nuovo
ambiente di apprendimento, ad una declinazione “europea” della scuola che sia l'opportunità per
offrire agli alunni competenze in grado di renderli protagonisti di una cittadinanza europea
consapevole.
I percorsi offerti sono tutti di tipo modulare e temporaneo, ma vanno intesi come “ponti” per
sperimentazioni più lunghe da strutturare nel futuro prossimo.
11
MODELLO ORGANIZZATIVO
•
•
•
•
•
•
Adozione di un modello flessibile che sviluppa progetti interdisciplinari in diversi ambiti o un
ambito disciplinare forte.
Adozione della modalità di codocenza /contemporaneità nelle ore veicolari.
Scelta dei contenuti all'interno di progetti e ambiti interdisciplinari, di progetti plurilingui
nell'ambito dello studio lingua - cultura.
Possibilità di ulteriori offerte opzionali, coerenti con il POF dell’Istituto che valorizzino l'aspetto
linguistico ed interculturale.
Gemellaggi con classi parallele di scuole con lingua d’insegnamento tedesca.
E_TWINNING (gemellaggio via telematica con scuole in paesi esteri)
MATERIALI, SUSSIDI, LABORATORI
•
•
•
•
•
Utilizzo di materiali in lingua originale.
Utilizzo di tecnologie multimediali, comunicazione a distanza.
Laboratori
Visite guidate
LIM (Lavagna Interattiva Multimediale)
VALUTAZIONE
La valutazione degli apprendimenti deve essere conseguente agli obiettivi da perseguire in ogni area.
Alla valutazione concorreranno i docenti che hanno svolto i diversi ambiti, nella sede collegiale
propria: i consigli di classe.
FORMAZIONE DOCENTI
Corsi di formazione proposti dall’Istituto Comprensivo o da altre agenzie.
INFORMAZIONE GENITORI
Incontri di informazione a cura dei singoli consigli di classe.
RISORSE
•
•
•
•
•
•
Risorse interne all’Istituto Comprensivo
Risorse nell'ambito provinciale (Istituti Pedagogici).
Università di Bolzano
Convenzioni con Enti europei.
Incarichi a professionisti di agenzie linguistiche
EURAC Bolzano
MODALITÀ ORGANIZZATIVA
Ad ogni plesso e ad ogni sezione corrisponde una diversa proposta di modalità organizzativa. Le
attività legate a questo ambito verranno tuttavia coordinate e condivise a livello di Istituto
Comprensivo.
RETE NAZIONALE “PIÙ LINGUE – PIÙ EUROPA”
L'Istituto comprensivo Merano I aderisce già da cinque anni alla rete tematica “Più Lingue Più
Europa”. La rete, nata per iniziativa della Direzione Generale degli Affari Internazionali del MIUR
(ministero dell'Istruzione) a seguito dell’avvio del comune programma di lavoro negli stati membri
12
da parte del Consiglio europeo di Lisbona, è costituita da 36 scuole distribuite in tutto il territorio
nazionale ed ha avviato una serie di attività volte a far diventare la dimensione europea una realtà
normale all’interno della scuola italiana.
Le scuole della rete collaborano al fine di catalizzare tutte le sinergie esistenti sul territorio verso
un’azione volta alla promozione del multilinguismo per l' apprendimento delle lingue per tutto l’arco
della vita (lifelong learning), il miglioramento dell’insegnamento delle lingue e la creazione di un
ambiente favorevole alla loro diffusione e fruizione.
Nel quadro di sviluppo di una concreta dimensione europea dell’educazione, la collaborazione in
rete permette la condivisione di tutte le strategie messe in atto dalle scuole, il monitoraggio delle
esperienze realizzate, la diffusione delle migliori pratiche e la realizzazione di interventi per rendere
la dimensione europea l’ambito naturale di confronto e impegno operativo della scuola.
13

PORTFOLIO EUROPEO DELLE LINGUE
Come sostenere il plurilinguismo – dalla normativa alla realtà educativa
L'Italia condivide gli obiettivi educativi comuni agli Stati Membri della UE, conseguenti al
riconoscimento del ruolo fondamentale di istruzione e formazione per la crescita e lo sviluppo
economico attuato dal Consiglio d'Europa a partire da quello di Lisbona (2000) che ha indicato
come obiettivo generale quello di ‘rendere entro il 2010 i sistemi d'istruzione e di formazione
dell'Unione Europea un punto di riferimento di qualità a livello mondiale’.
Per quanto riguarda in particolare l'insegnamento/apprendimento delle lingue straniere l'Italia si è
posta in linea con le varie proposte relative all'educazione linguistica della UE, tutte caratterizzate
dalla volontà di mantenere ed approfondire la diversità culturale in Europa attraverso una maggiore
conoscenza reciproca delle diverse lingue nazionali e regionali, nell'intento di trasformare le varietà
linguistiche da barriere per la comunicazione a sorgente di comprensione e progresso.
Nella premessa della deliberazione della GP 27/07/2009, n. 1928 “Indicazioni provinciali per la
definizione dei curricoli relativi alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado negli
istituti di lingua italiana della provincia di Bolzano” viene indicato quanto segue:
... in provincia di Bolzano acquista particolare rilevanza un percorso interculturale che miri alla
consapevolezza, al rispetto e alla valorizzazione della cultura dell’altro.
L’eterogeneità della prospettiva dei diversi gruppi linguistici nell’affrontare e cercare la soluzione dei
problemi permette di rendersi conto che la visione di ciascuno è solo una delle tante possibili per
comunicare e classificare la realtà.
________________________________________________________________________________
Il “Portfolio europeo delle lingue”, realizzato dalla Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige ed
accreditato con il n. 65.2004 - VA dal Comitato di validazione del Consiglio d’Europa, è redatto in
quattro lingue (italiano, ladino, inglese, tedesco) ed è stato adattato alle esigenze specifiche del nostro
contesto educativo e accorda un’attenzione particolare al plurilinguismo, al multiculturalismo e alle
strategie di mediazione e di apprendimento.
È stato creato da un gruppo di progetto a cui hanno collaborato i tre Istituti Pedagogici e le tre
Intendenze Scolastiche ed è stampato a cura dei tre Istituti Pedagogici.
Il Portfolio Europeo delle Lingue costituisce un prezioso strumento per chi è coinvolto
nell'insegnamento o nell'apprendimento delle lingue. Esso promuove il plurilinguismo ed il
pluriculturalismo e contribuisce alla realizzazione di quelle misure contenute nella Raccomandazione
sulle Lingue Moderne adottata dal Comitato dei Ministri presso il Consiglio d'Europa il 17 marzo
1998, come strumento specifico per l’apprendimento e la valutazione della lingua straniera, sia come
esempio di buona prassi nel campo della certificazione delle competenze.
L’uso del Portfolio europeo delle Lingue nelle scuole del primo ciclo d’istruzione, oltre a favorire
una modalità innovativa dell’apprendimento linguistico, rende consapevoli della ricchezza di lingue e
di culture che nella nostra terra e nel mondo si incontrano e convivono.
Nell’Istituto Comprensivo Merano 1 il progetto di adozione del PEL è stato avviato nel mese di
febbraio 2006.
14
Che cos’é il Portfolio delle Lingue?
Esiste un Portfolio identico per i vari gruppi linguistici, articolato per segmenti di età e di scuola e
cioè:
-
un Portfolio che si rivolge a una fascia di età dai 9 agli 11 anni (alunni/e delle classi IV e V
scuola primaria), con prevalente funzione pedagogica;
un Portfolio, pensato per alunni dagli 11 ai 14 anni (I – II – III classe della scuola secondaria di
1’ grado), con prevalente funzione pedagogica;
dal 2009, anche in versione digitale, è disponibile un Portfolio rivolto agli/alle alunni/e dai 14 ai
19 anni di età (scuola secondaria di 2’ grado) con equilibrata funzione amministrativo-valutativa
e pedagogica, per consentire di documentare le competenze acquisite in campo linguistico quando
accederanno sia agli studi post-secondari sia al mondo del lavoro.
Si tratta di un documento di cui si fa garante il Consiglio d’Europa e che ormai viene utilizzato in
diversi Paesi Europei. Esso fornisce informazioni sul grado di conoscenza delle diverse lingue da
parte degli alunni e delle alunne e sulle loro esperienze di apprendimento linguistico e interculturale.
Il PEL invita l’utente a riflettere sulle proprie conoscenze in tutte le lingue, siano esse imparate a
scuola o fuori dalla scuola, lo aiuta a fissare degli obiettivi di apprendimento e a misurare la sua
progressione controllando l’acquisizione di nuove competenze.
Il portfolio per la scuola primaria e secondaria di 1’ grado, nel modello per le scuole dell’Alto
Adige, é scritto in 4 lingue: italiano, tedesco, inglese e ladino e si articola in tre parti, così come
è richiesto dal Consiglio d'Europa:
- la Biografia linguistica
è la componente che documenta le tappe degli apprendimenti linguistici, culturali, interculturali del titolare, che narra la
storia delle sue esperienze formali e informali, che rende conto dei progetti concernenti le lingue e le culture a cui ha
partecipato. Grazie a questa documentazione ognuno può: descrivere i percorsi fatti; valutare i propri risultati; porsi
degli obiettivi futuri; migliorare la propria capacità di saper apprendere, prendendo coscienza dei propri stili e strategie
di apprendimento.
- il Dossier
è un raccoglitore di lavori significativi, cartacei, multimediali che documentano e illustrano le esperienze, i risultati, le
competenze raggiunte e anche le preferenze del titolare del PEL. Sono scelte personali che vanno tuttavia motivate e che
devono seguire criteri condivisi. È la parte più creativa e spesso coinvolgente per gli studenti, sovente utilizzata anche
al di fuori dell’utilizzo del PEL.
- il Passaporto linguistico
è il resoconto aggiornato, ma in continua evoluzione, delle esperienze e competenze linguistiche,e culturali e
interculturali più significative; documenta le qualifiche formali, i certificati, i diplomi, ma riporta anche le autovalutazioni
del titolare secondo i sei parametri indicati dal Quadro, da elementare a avanzato. E’ la parte più
burocratica/amministrativa, facile da mostrare per evidenziare i traguardi raggiunti, importante per gli studenti più
grandi, per gli adulti, laddove il Portfolio serve per mobilità tra scuole, per istruzione superiore, per lavoro.
IL PORTFOLIO COME STRUMENTO DI VALUTAZIONE FORMATIVA
Dall’anno 2006/07 è stato introdotto presso l’IC MERANO 1 e nell’anno 2013/14 sarà utilizzato in
due sezioni della scuola secondaria di 1’ grado “G. Segantini”.
Questo strumento accompagna il lavoro dei docenti di lingua e garantisce agli allievi e alle allieve di
valutare a quale livello comprendono le lingue e riescono ad usarle in forma orale e scritta.
Il PEL dell’Alto Adige si distingue per:
• la realizzazione in quattro lingue equivalenti, che offrono alle alunne e agli alunni la
possibilità di documentare le loro esperienze quotidiane e le competenze interculturali e
linguistiche, nel contesto multilingue e multiculturale della Provincia Autonoma di Bolzano;
15
• la promozione di una continua riflessione sull’apprendimento linguistico e sulle esperienze
interculturali in coerenza ;
• l’orientamento didattico, che supporta la/il docente nel lavoro con il PEL a scuola (per es.
con indicazioni di compiti, con le proposte di progetti e altri suggerimenti per attività in
classe);
• la visione globale, grazie a parti innovative come la mediazione, le strategie di
apprendimento, l’approccio ai testi, il plurilinguismo e l’apprendimento interculturale.
Che cos’è il Quadro comune di Riferimento?
• Il Quadro comune europeo mette a disposizione una serie di scale di competenza linguistica,
costruite su tre macrolivelli (A-B-C), a loro volta suddivisi in due livelli.
Nella tabella seguente vengono illustrati, per sommi capi, i livelli definiti dal Quadro comune europeo e le
competenze linguistiche che essi definiscono:
Livelli
A1
Contatto
(Breakthrough)
A2
Sopravvivenza
(Waystage)
B1
Soglia
(Treshold)
Competenze linguistico-comunicative (Che cosa si è in grado di fare)








B2
Progresso
(Vantage)
C1
Efficacia
(Effective Operational
Proficiency)
C2
Padronanza
(Mastery)







Interagire in modo semplice su bisogni immediati e quotidiani, rispondere a domande semplici e
porre domande semplici su se stessi, dove si vive, la gente che si conosce, le cose che si
possiedono
Produrre e reagire a enunciati semplici
Interagire in scambi quotidiani molto brevi su argomenti personali e di natura socializzante (tempo
libero, lavoro, spostamenti ecc.)
Produrre e reagire a testi brevi
Mantenere l’interazione e riuscire a ottenere ciò che si desidera in situazioni di vario tipo
Fare fronte in modo flessibile ai problemi della vita di tutti i giorni (capire e chiedere informazioni
soprattutto fattuali, ad es. in situazioni non del tutto abituali sui trasporti pubblici, intervenire in
discussioni su argomenti conosciuti ecc.)
Produrre testi coesi e coerenti di una certa lunghezza e complessità
Agire più efficacemente nell’interazione sociale (ad es. conversare con naturalezza, scioltezza ed
efficacia, comprendere in dettaglio ciò che viene detto, avviare il discorso, contribuire a farlo
procedere, rispettando i turni di parola, concluderlo)
Fornire spiegazioni, argomentare, commentare
Pianificare il discorso e correggere sbagli ed errori di cui ci si rende conto
Rispettare la coesione e la coerenza testuale (ad es. collegare con disinvoltura le frasi e produrre un
discorso chiaro e connesso ecc.)
Gestire un’ampia gamma di strumenti linguistici che permettono una comunicazione sciolta e
spontanea
Produrre testi chiari e ben strutturati senza evidenti difficoltà
Esprimersi con precisione, appropriatezza e scioltezza linguistica
Usare espressioni idiomatiche e colloquiali e gestire il discorso senza apparenti difficoltà, tanto
che l’interlocutore difficilmente si accorge di queste ultime.
Le scale presenti nel QCE si basano sul concetto che il progresso nell’apprendimento linguistico può essere calibrato
fondamentalmente su sei di livelli di raggiungimento definiti da descrittori appropriati, che dicono “che cosa” e “come” si
è in grado di fare relativamente alle attività e strategie di comunicazione linguistica, al repertorio linguistico e alle
competenze pragmatiche.
L’adozione di un PEL deve conseguire i seguenti risultati:
• stimolare la motivazione allo studio delle lingue, di vitale importanza in un contesto
plurilingue e interculturale
• aumentare l’autostima degli alunni e delle alunne
• aumentare il senso di autoefficacia
• realizzare un’autovalutazione formativa, basata su prestazioni che possono essere
riconosciute come autentiche e significative.
• accelerare il percorso verso una valutazione autentica delle competenze
16

L’USO DELLE NUOVE TECNOLOGIE - TIC -
Nelle Indicazioni Provinciali per la definizione dei curricoli relativi alla scuola primaria e alla scuola
secondaria di primo grado negli istituti di lingua italiana della provincia di Bolzano assume un
particolare rilievo la competenza digitale.
Le TIC (Tecnologie dell’informazione e della Comunicazione ) preparano gli studenti ad un’attiva e
consapevole partecipazione ad un mondo in rapida evoluzione grazie all’accesso a sempre nuove e
varie tecnologie.
Gli alunni dovrebbero quindi imparare ad utilizzare le TIC per cercare, esplorar, scambiare e
presentare informazioni in modo responsabile, creativo e con senso critico, essere in grado di avere
un rapido accesso a idee ed esperienze provenienti da persone, comunità e culture diverse.
Le TIC possono offrire significative occasioni per sviluppare le competenze di comunicazione,
collaborazione, problem solving, sono in grado di adattarsi al livello di abilità e conoscenze del
singolo alunno promuovendo un apprendimento di tipo individualizzato ed autonomo, monitorando
le prestazioni e il progresso dello studente.
Le finalità formative delle TIC nella scuola possono essere sintetizzate nei seguenti punti:





sostenere l’alfabetizzazione informatica guidando lo studente verso un utilizzo consapevole
delle tecnologie;
facilitare il processo di insegnamento-apprendimento (sostegno alla didattica curricolare
tradizionale);
fornire nuovi strumenti a supporto dell’attività professionale del docente (ad esempio
introducendo nuove modalità organizzative e comunicative interne ed esterne alla scuola);
promuovere situazioni collaborative di lavoro e di studio;
costituire uno degli ambienti di sviluppo culturale del cittadino.
Il nostro Istituto aderisce consapevolmente alla richiesta della Sovrintendenza scolastica di Bolzano
di utilizzare software libero in quasi tutte le applicazioni didattiche e, condividendo totalmente le
linee guida del “PROGRAMMA DI SVILUPPO TECNOLOGIE DIDATTICHE (2007-2008)”
emanato dal sopracitato ufficio, fa propri i tre ambiti di competenze ritenuti prioritari dalla
Commissione europea per l'occupazione e gli affari sociali:



la padronanza della Rete e delle risorse multimediali,
la reale utilizzazione delle nuove risorse informatiche per l’apprendimento e l’acquisizione di
competenze nuove,
l’acquisizione di competenze essenziali, come la capacità di lavorare in gruppo, la creatività,
la pluridisciplinarità, la capacità di adattamento delle innovazioni, di comunicazione
interculturale e di risoluzione di problemi.
I mezzi informatici, ovvero il supporto alle tecnologie di informazione e di comunicazione, sono
strumenti che consentono di realizzare quella trasversalità necessaria tra aree conoscitive e discipline,
favorendo diverse abilità di apprendimento.
Riteniamo che se "l’introduzione delle TIC nella pratica didattica, si prefigge il duplice scopo di
favorirne l’utilizzo e di approfondirne le implicazioni culturali determinanti nella costruzione del
sapere", la nostra offerta formativa deve permettere e dare :
 una adeguata alfabetizzazione
 un supporto alla progettazione
17

la possibilità di realizzare ciò che è stato progettato
In sostanza i nostri alunni avranno l'opportunità di conoscere gradualmente i mezzi con cui lavorano,
saranno stimolati a collaborare con lo scopo di prevedere, organizzare, progettare e verranno seguiti
nella realizzazione degli artefatti.
Cosa intendiamo per “Alfabetizzazione”







Accendere spegnere pc monitor
Accedere al sistema
Usare tastiera, mouse
Caricare programmi
Salvare il prodotto
Stampare il prodotto









Livello 4
Avviare applicazioni da terminale
Avere una idea della topologia della rete interna


Livello 3
Modificare i permessi alle cartelle
Modificare permessi ai files
Importare files da scanners, macchine fotografiche digitali


Livello 2
Strutturare cartelle e sottocartelle
Salvare nelle cartelle predisposte
Spostare - copiare files da una cartella ad un altra


Livello 1
Livello 5
Condividere informazioni con altri utenti
Avere un'idea sul funzionamento della rete Internet
Ricavare informazioni e fare ricerche in Internet
18
Cosa intendiamo progettare







Mappe
Progettazione di mappe per organizzare contenuti da apprendere o per ristrutturare
contenuti già appresi.
Progettazione di mappe per ricostruire esperienze complesse
Ipertesti
Ipermedia
Collaborazione
Progettazione di sistemi per collaborazione a distanza
Cosa intendiamo produrre:







Immagini ed elaborazione grafica
Testi
Ipertesti – ipermedia
Presentazioni
Simulazioni matematiche-scientifiche
Giornali - blog
Sito della classe – sito gruppo di lavoro
Per raggiungere questi obiettivi vengono utilizzate le aule di informatica, dotate anche di proiettore
ed uno spazio speciale dotato di Lavagna Interattiva Multimediale: la L.I.M. che rappresenta quanto
di più moderno attualmente a disposizione nelle nostre scuole.
Essa permette, infatti, di:
 organizzare le attività – soprattutto nell’apprendimento delle lingue - in modo diverso sia
come strumenti (molteplicità di codici nello stesso momento) che di strategie (cooperative
learning, peer education);
 avere accesso immediato alla rete in classe;
 organizzare una banca dati cui poter accedere.
Essendo la L.I.M. touchscreen (schermo tattile- sensibile), i diversi livelli sono raggiunti anche
tramite l’esperienza tattile. Tutto ciò è molto utile ed interessante, anche facendo riferimento alle
realtà dei ragazzi diversamente abili.
Da alcuni anni è stata anche attrezzata l’aula magna della scuola secondaria di I grado “G.Segantini”
con un impianto multimediale e megaschermo per consentire qualsiasi proiezione cinematografica
di supporto alla didattica.
19
 INDICAZIONI PER ALUNNI
CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - BES -
Con la circolare ministeriale n.8 del 6 marzo, che dettaglia la direttiva dello 27 dicembre 2012
relativa ai Bisogni educativi speciali (BES), il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti
in alcuni Paesi dell’Unione europea che completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica.
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una visione globale della persona con
riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute
(International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di
funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS, 2002) .
Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità;
quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico,
culturale.
La scuola è chiamata a leggere e rispondere in modo adeguato e articolato ad una pluralità di studenti
che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di apprendimento, di sviluppo di abilità e
competenze, nonché con disturbi del comportamento stabili o transitori.
L’attenzione agli studenti è favorita non solo dalla capacità di tutti i docenti di osservare e cogliere i
segnali di disagio, ma anche dalla consapevolezza delle famiglie di trovare nella scuola un alleato
competente per affrontare un percorso positivo per i loro figli, e dall’utilizzo di determinati strumenti
diagnostici in età evolutiva.
Un approccio integrato, scuola – famiglia – servizi sanitari, consente di assumere un’ottica culturale
di lettura dei bisogni nella quale i fattori ambientali assumono una correlazione con lo stato di salute
dell’individuo.
In tal modo la disabilità non riguarda il singolo che ne è colpito, bensì tutta la comunità e le
istituzioni.
20

LE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO/INTEGRAZIONE
Premessa
Per rendere più esplicito il contenuto che l’attività di sostegno può apportare all’interno
dell’organizzazione scolastica, si ritiene opportuno riportare di seguito alcuni riferimenti normativi
(L.517/1977 – Legge Provinciale n. 20/83- C.M.250/1985 - 148/1990 - C.M.184/1991 - L. 104/1992
– L.328/ 2000 – L .53/2003-e le Deliberazioni della Giunta Provinciale n. 3438/1995, 935/2004 Accordo Distrettuale per la Comunità Comprensoriale Burgraviato 19.03.2007 – Nuove norme in
materia di DSA in ambito scolastico L. 170/2010) ed alcune considerazioni che ne spiegano le
caratteristiche.
Il progetto integrazione nasce dal bisogno di favorire la migliore condizione di agio nella scuola di
tutti gli alunni ed in particolare di coloro che si trovano in situazione di disabilità, valorizzando le
diversità e promuovendo la piena integrazione. Ciò è possibile grazie al lavoro di tutto il personale
scolastico.
Finalità dell’Istituto Comprensivo
La scuola deve:
 garantire il diritto all’educazione nel rispetto della normativa vigente;
 promuovere la massima integrazione sociale di tutti gli alunni in particolare di quelli che si
trovano in rilevante necessità;
 favorire lo “stare bene” a scuola dell’alunno indipendentemente dalle proprie difficoltà di
apprendimento o deficit legati alla sua situazione di disabilità;
 dare “risposte speciali” ai “bisogni formativi ed educativi speciali”, attraverso l’elaborazione
del P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato). Tale programma personalizzato di integrazione e
di apprendimento dovrà essere finalizzato a far raggiungere all’alunno, in rapporto alle proprie
potenzialità, attraverso una progressione di traguardi intermedi ed utilizzando metodologie e
strumenti differenziati e diversificati, obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e
abilità (motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive) e di conquista, mantenimento
e potenziamento degli strumenti basilari (linguistici e matematici).
 assicurare la continuità educativa con i diversi gradi scolastici, affinché porti alla costruzione
di un vero e proprio “progetto di vita “ per l’alunno. Infatti è necessario realizzare una
pianificazione e un raccordo delle competenze dei diversi servizi coinvolti nel sostegno del
bambino dalla scuola al possibile inserimento al lavoro, dalla riabilitazione alla vita sociale e
al gruppo amicale, dal tempo libero a quello familiare o dell’autonomia relazionale
all’educazione permanente. Ciascuna istituzione assume, quindi, la responsabilità di
prospettiva nel ricercare i collegamenti positivi e costruttivi con gli altri ordini di scuola
precedenti e susseguenti, e con l’extrascuola, la famiglia, gli altri operatori, le risorse del
territorio.
Modalità di inserimento
Se l’alunno è già segnalato dalla scuola dell’Infanzia, la scuola di ordine superiore provvede con il
consenso dei genitori a contattare, nel corso dell’anno scolastico precedente, gli insegnanti che lo
hanno seguito, in modo da raccogliere tutte le informazioni e la documentazione riguardante l’alunno.
21
In tal modo la scuola può provvedere all’acquisto di tutto il materiale specifico, necessario nell’anno
scolastico successivo.
La scuola primaria programma analoghi incontri con il personale docente ed collaboratore
all’integrazione delle scuole secondarie di primo e secondo grado per il passaggio dei propri alunni. Si
programmano per gli alunni visite alle future scuole e stages di orientamento, soprattutto alla scuola
secondaria di secondo grado, che mirano a facilitare il futuro inserimento.
Quando un alunno diversamente abile viene inserito nella classe, la Dirigente Scolastica, in accordo
con il Servizio Psicologico e con l’Ufficio Integrazione della Sovrintendenza, valutando attentamente
le necessità evidenziate dalla Diagnosi Funzionale dell’alunno e dai docenti di sostegno nominati nel
suo Istituto Comprensivo, assegna un insegnante di sostegno alla classe e qualora sia compromessa
l’autonomia dell’alunno l’Ufficio Integrazione della Sovrintendenza incarica anche un collaboratore
all’integrazione.
È compito della scuola segnalare l’alunno in difficoltà al Servizio Psicologico e al Servizio
Riabilitativo dell’Azienda Sanitaria competente, compilando una descrizione accurata dell’alunno
risultante da osservazioni analitiche effettuate dal personale docente (allegato A).
I dati relativi alla Diagnosi Funzionale o altri documenti nei quali vengono riportate informazioni
sullo stato di salute rientrano nella categoria dei dati sensibili, la cui riservatezza viene garantita
attraverso un codice identificativo attribuito automaticamente dal sistema centrale provinciale
“Popcorn”.
Operatori coinvolti nell’azione di sostegno
Al fine di realizzare interventi atti a superare particolari situazioni di difficoltà di apprendimento
determinate da specifiche disabilità certificate dagli specialisti dell’ A.S.L, sono garantite attività di
sostegno mediante l’assegnazione di docenti e collaboratori all’integrazione specializzati per un
numero di ore stabilito in relazione alla gravità della situazione di handicap espressa dalla Diagnosi
Funzionale.
La risorsa qualificata dell’insegnante di sostegno, eventualmente supportata dai collaboratori
all’integrazione dotati dell’apposito titolo di specializzazione per i due diversi ruoli, garantisce le
necessarie competenze di didattica integrata per l’intervento individualizzato, da inserire all’interno di
un’organizzazione didattica ispirata al criterio della flessibilità nell’articolazione delle sezioni e delle
classi anche aperte e capaci quindi di coinvolgere tutti gli alunni della classe o del modulo. In tal caso
all’intera classe viene offerta una maggiore gamma di opportunità all’interno delle quali sia lo stesso
alunno in situazione di handicap che i compagni possono trovare idonee risposte ai bisogni educativi,
evitando così che si verifichino forme di isolamento e di emarginazione pregiudizievoli per un
efficace processo di integrazione. La responsabilità dell’intervento personalizzato riferito all’alunno
in situazione di handicap ricade sia sull’insegnante di sostegno e sul collaboratore all’integrazione,
che su tutti i docenti del team.
Operatori scolastici
Gli insegnanti curricolari delle varie discipline hanno il compito di cogliere i “punti di contatto”
tra gli obiettivi della programmazione di classe e gli obiettivi dell’alunno in difficoltà e quindi
organizzare delle unità didattiche con metodi e mezzi adatti all’intero gruppo classe, in collaborazione
con l’insegnante di sostegno che provvede a semplificare, adattare e ridurre i contenuti.
L’insegnante di sostegno è la figura professionale che svolge l’attività di mediatore, tra i “bisogni
speciali” e le “risposte speciali” assumendo la contitolarità delle sezioni e delle classi in cui operano.
Questi ha il compito di rendere più efficace l’uso delle risorse disponibili.
22
Ciò si esplica in quattro azioni fondamentali:
La Conoscenza
La Programmazione
Rispetto alle risorse professionali e del territorio, agli alunni,
all’organizzazione scolastica, ai ruoli, agli spazi, ai tempi, alle
attrezzature.
Degli obiettivi educativi, scelta dei metodi e delle tecniche didattiche,
scelta di attrezzature e sussidi, formulazione di ipotesi operative e forme
organizzative.
L’Attività
Rispetto alla realizzazione della programmazione complessiva
classe.
della
La Verifica
Rispetto alle scelte delle metodologie e degli strumenti di valutazione e
verifica.
Il personale Collaboratore all’integrazione collabora con il personale docente per promuovere
l'integrazione dei bambini e degli alunni in situazione di handicap, secondo le indicazioni del piano
educativo individualizzato. Le competenze nello specifico sono:
 partecipa all'elaborazione del profilo dinamico funzionale e del piano educativo
individualizzato contribuendo all'individuazione delle potenzialità, degli obiettivi, delle
strategie metodologiche;
 partecipa con funzione consuntiva alle riunioni periodiche degli organi collegiali, e
limitatamente all'alunno assistito agli scrutini;
 collabora con il personale docente nelle attività didattiche e nelle situazioni che richiedono un
supporto pratico-funzionale, socio-relazionale, di facilitazione della comunicazione secondo
le indicazioni del piano educativo individualizzato, per garantire la partecipazione dei
bambini e degli alunni disabili a tutte le attività scolastiche, formative ricreative;
 promuove l'autonomia personale e sociale, assiste e aiuta il bambino e l'alunno disabile nei
bisogni e nelle esperienze quotidiane che questi non è in grado di svolgere perchè limitato al
proprio handicap;
 osserva, relaziona e documenta, dati relativi ai comportamenti, alle autonomie e alle relazioni
dei bambini e degli alunni in situazione di handicap agli insegnanti e ai referenti dei servizi
sociali e sanitari per definire insieme i bisogni educativi speciali: mantiene i contatti
informativi con le famiglie, gli insegnanti, i tutor aziendali dei bambini e degli alunni disabili;
 propone l'acquisto di sussidi e materiali specifici d'intesa con gli insegnanti delle scuole
oppure scuole per l'infanzia e di referenti dei servizi sociali e sanitari, adatta il materiale
didattico alle caratteristiche del bambino e dell'alunno disabile al fine dello svolgimento dei
piani di studio e dei programmi riabilitativi, d'intesa con il personale insegnante e
riabilitativo.
 può accompagnare ed assistere il bambino e l'alunno nelle strutture sanitarie riabilitative dopo
averlo concordato con il dirigente scolastico ed il direttore di circolo per le scuole per
l'infanzia; esegue attività specifiche con il singolo bambino e alunno o in gruppo dopo averli
concordati con il personale specializzato secondo le indicazioni del piano educativo
individualizzato; comunica le osservazioni relative agli interventi riabilitativi al consiglio di
23



classe/ team di sezione della scuola per l'infanzia e ai referenti del servizio sociale e
dell'azienda sanitaria;
collabora con gli insegnanti per garantire la continuità degli interventi previsti dal piano
educativi individualizzato nelle situazioni in cui al bambino e all'alunno sia impedita la
regolare frequenza scolastica sentito parere dell'operatore sanitario competente e della
famiglia;
provvede alla corretta somministrazione dei farmaci secondo le indicazioni e l'autorizzazione
del medico curante del bambino e dell'alunno;
continua a sviluppare ed approfondire le proprie conoscenze e competenze professionali ed
esercita il diritto-dovere dell'aggiornamento.
Operatori Sanitari
Il Servizio Riabilitativo
Il Servizio Psicologico
Si occupa in particolare degli aspetti medici e riabilitativi.
Si occupa degli aspetti relativi il campo cognitivo, emozionale e sociale.
Inoltre molto importante è la collaborazione della FAMIGLIA, la quale ha un ruolo fondamentale
nella crescita educativa dell’alunno e nel promuovere la continuità del “progetto educativo”
traducendolo in un vero e proprio “progetto di vita “.
Piano Educativo Individualizzato ( P.E.I.)
Il Piano Educativo Individualizzato descrive sulla base dei risultati della D.F. (Diagnosi Funzionale),
elaborata dai Servizi Sanitari sulla base dell’ICF, (Classificazione Internazionale del Funzionamento,
della Disabilità e della salute OMS 2002 ) e del P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale), elaborato
dalla scuola in collaborazione dei Servizi Sanitari e dai genitori, gli interventi per l’alunno in
situazione di handicap ai fini della piena realizzazione del diritto all’educazione e all’istruzione. Il
P.E.I. viene elaborato congiuntamente dal personale docente, dal personale collaboratore
all’integrazione e dai rappresentanti della ASL, con la collaborazione dei genitori.
Il P.E.I. deve contenere:
 una parte diagnostico – conoscitiva dell’alunno
Identificazione del soggetto diversamente abile al momento dell’ammissione nella scuola ed
elaborazione, col concorso delle varie competenze rappresentate in seno al gruppo, del Profilo
Dinamico Funzionale (P.D.F.). Viene delineato un quadro da cui sia possibile desumere, oltre
ai dati anagrafici e familiari ed agli eventuali periodi di precedente scolarizzazione, le
condizioni d’ingresso (stato di salute, funzionalità sensoriale, coordinazione motoria,
autonomia, linguaggio, condizioni psichiche, comportamento con i coetanei e con gli adulti,
situazioni che richiedano esami particolari e interventi specializzati, ecc.).


una parte di programmazione di obiettivi a medio e a breve termine
Formulazione degli obiettivi didattici, generali e specifici che possono essere effettivamente
raggiunti dal soggetto in situazione di handicap compatibili con gli effettivi livelli di
maturazione raggiunti dall’alunno avendo cura di definire, in corrispondenza, obiettivi di
eventuali interventi terapeutico – riabilitativi.
una parte delle attività, dei materiali e dei metodi di lavoro
24
Definizione, per ciascuno dei predetti obiettivi, delle attività delle procedure e degli strumenti
ritenuti più funzionali.
 una parte che raccolga le verifiche dell’efficacia e della validità degli obiettivi scelti.
Valutazione periodica, sia attraverso le osservazioni sistematiche, sia attraverso verifiche
collegiali di tutti gli operatori, delle modifiche verificatesi nel comportamento dell’alunno per
effetto delle attività svolte, assumendo come parametri di valutazione obiettivi preventivati in
relazione alle capacità di ciascun soggetto.
Durante l’anno scolastico la Dirigente Scolastica convoca il Consiglio di Classe Integrato in
modo da aggiornare la situazione dell’alunno.
Da qualche anno le tipologie di handicap sono state suddivise in due gruppi:
deficit e disturbi con compromissioni funzionali generalizzate, che prevedono la Diagnosi
funzionale (D.F.)
disturbi con compromissioni funzionali circoscritte che prevedono la Valutazione funzionale
(V.F.).
Per il primo gruppo (che comprende le patologie più gravi) gli operatori sanitari competenti
rilasceranno la diagnosi funzionale (DF) ai sensi della L. 104/92 e indicheranno gli interventi
necessari, fra i quali l’assegnazione di risorse di sostegno e assistenza. Per il secondo gruppo che
comprende le patologie più lievi, senza individuazione di situazione di handicap ai sensi della legge
104/92 perciò disturbi d’apprendimento in genere verrà redatta una valutazione funzionale (VF).
La Valutazione Funzionale non comporta assegnazione di risorse di sostegno (ad eccezione delle
scuole secondarie di secondo grado). La V.F. dà diritto alle necessarie offerte terapeutiche,
organizzate dai Servizi preposti sul territorio, e agli specifici interventi interni della scuola. Pertanto il
Consiglio di classe predispone un piano educativo individualizzato PEI con la collaborazione della
famiglia.
Organizzazione didattica
Vengono proposti interventi educativi-didattici ai quali possano partecipare attivamente gli alunni in
situazione di handicap e che abbiano le seguenti modalità organizzative :
 piccoli gruppi gestiti dai due insegnanti, curricolari e di sostegno, in compresenza o in
contemporaneità;
 laboratori di interesse;
 classi aperte sia in orizzontale che in verticale;
 uso della metodologia dell’apprendimento cooperativo e tutoring.
È importante sottolineare come nell’Istituto Comprensivo si promuovano attività all’interno della
classe integrata in modo da evitare il più possibile una “gestione segregante” dell’alunno in situazione
di handicap. Con questo non si escludono totalmente momenti in cui le attività individualizzate
vengano svolte all’esterno del contesto classe, ritenuti molto validi per fissare meglio alcuni concetti,
per utilizzare programmi didattici al computer o per permettere un momento di rilassamento per
l’alunno attraverso l’uso di materiali ludico – didattici.
Reti di sostegno
Nel nostro Istituto Comprensivo è stato istituito durante l’anno scolastico 2002/2003 il Gruppo di
Lavoro Istituzionale (G.L.I.H.) che si occupa dei temi specifici dell’integrazione.
25
Tale gruppo è un organo obbligatorio definito prima dal Protocollo d’Intesa tra i diversi Servizi
Territoriali, ed ora recepito dall’Accordo di Programma fra Scuole, Aziende Sanitarie,
Amministrazione Provinciale, Comuni e Servizi Sociali in materia di integrazione scolastica.
È composto da:
 Dirigente Scolastico
 Genitori / coloro che ne fanno le veci e a tutti gli interessati
 Rappresentanti dei diversi Servizi sul territorio: Sociale, Psicologico e Riabilitativo
 Insegnanti curricolari
 Insegnanti di sostegno, assistenti/educatori.
Per alcuni anni il Gruppo si è riunito per:
 accogliere richieste,
 ascoltare e condividere problemi
 informare/formare su temi riferiti all'integrazione.
Da qualche anno, per mancanza di tempo, il Gruppo non è riuscito a ritrovarsi.
All’inizio dell’anno scolastico 2004/2005 nel nostro Istituto Comprensivo è stata istituita la
Commissione di lavoro H ( composta da: ins/ti di sostegno, collaboratori all'integrazione e ins/
curricolari), che ha ricercato risposte sempre più adeguate ai diritti e ai bisogni degli alunni attraverso
l’individuazione dei punti di forza e dei punti di debolezza della nostra realtà scolastica (da due anni la
Commissione H è stata denominata Commissione Integrazione). Contemporaneamente si è attivato il
Gruppo di coordinamento dei vari gruppi H delle scuole di diverso grado di Merano, nel quale si è
definito un protocollo per lo scambio delle informazioni sugli alunni diversamente abili per il
passaggio da un ordine di scuola all’altro.
Da novembre 2005, infine, si è costituito il Gruppo di lavoro composto dai Dirigenti o dai referenti
di tutte le scuole di ogni ordine e grado della città per recepire a livello comprensoriale il nuovo
Accordo di Programma Distrettuale fra Scuole, Aziende Sanitarie, Amministrazione Provinciale,
Comuni e Servizi Sociali in materia d’integrazione scolastica, allargandolo anche alle situazioni di
svantaggio. Il gruppo ha firmato nel marzo 2007 l’Accordo di Programma Distrettuale che
istituisce il lavoro in rete tra Istituzioni al fine di coordinare gli interventi non solo degli alunni
diversamente abili, ma anche degli alunni in stato di disagio per la costruzione di un “progetto di
vita”, che offra le migliori opportunità a bambini/ragazzi svantaggiati.
Il gruppo degli insegnanti di sostegno e dei collaboratori all'integrazione da alcuni anni inserisce
annualmente nel Piano Provinciale di Aggiornamento una proposta dedicata al tema dell'integrazione
e della "diversabilità".
Aggiornamenti specifici nell’ambito dell’integrazione
Nell’anno scolastico 2003/2004, come aggiornamento, viene trattato per la prima volta in modo
approfondito il tema: "La Dislessia e i Disturbi Specifici di Apprendimento, progetto S.O.S scuola:
identificazione dei disturbi di apprendimento e del disagio scolastico e strategie d'intervento".
Dall´anno scolastico 2004-05 è iniziato il progetto “prevenzione della dislessia a Merano” in tutte le
classi I e II della scuola primaria di Merano per l’individuazione delle difficoltà di apprendimento.
Nel corso di questi anni il progetto ha avuto la stessa impostazione con alcune variazioni,
modifiche, miglioramenti e potenziamenti.
Tale progetto nell’anno scolastico 2007/08 si è sviluppato in sei momenti:

una formazione specifica degli insegnanti

una collaborazione fra operatori sanitari del territorio ed insegnanti

un’attività di consulenza specifica per insegnanti, genitori e alunni
26
un’attività di screening, proposta a tutte le classi prime e seconde

l’inserimento di studenti tirocinanti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione
Primaria della Libera Università di Bolzano, che all’interno del loro percorso di studio
potranno svolgere attività di tirocinio all’interno del progetto stesso come collaboratori nella
somministrazione degli screening e nella tabulazione dei dati

il coordinamento e il collegamento con le scuole di grado superiore a quello dell’obbligo:
Liceo Carducci, Scuola Alberghiera C. Ritz, Scuola Professionale Marconi, attraverso
incontri di informazione e formazione del personale docente, incontri di consulenza specifici
e l’istituzione di laboratori metodologici- didattici sui Disturbi Specifici di Apprendimento.
Responsabile scientifica del progetto: dott.ssa Sabina Serra - Psicologa e logopedista
dell’AID (Associazione Italiana Dislessia) di Bologna.
Nel corso dell’anno scolastico 2008/2009 si è attivato un laboratorio di recupero fonologicodidattico del Progetto “Prevenzione della Dislessia a Merano” per bambini che, dopo essere stati
sottoposti a specifiche prove all’interno delle scuole e dopo aver consultato il Servizio Riabilitativo
del ASL di Merano, presentavano una situazione definita a “rischio-dislessia”.
Dall’inizio dell’anno scolastico 2009/2010 la Dirigente, ha designato un docente referente per la
dislessia in ogni singola scuola primaria, che si è formato attraverso corsi specifici per diventare
figure di riferimento all´interno dell´Istituto Comprensivo, come previsto dalla normativa vigente. Il
corso di formazione di referenti per l'individuazione precoce e la prevenzione delle difficoltà nella
letto-scrittura, è organizzato dal Servizio Integrazione e Consulenza scolastica in collaborazione con
il Centro Studi Erickson: dott.ssa Tarter, dott.ssa Tait
Tale programma di recupero è inserito nel quadro dell’Accordo di Programma Distrettuale che vede
coinvolti molti Servizi in stretta collaborazione.
Le prove scolastiche sono effettuate secondo il seguente calendario:
gennaio nelle classi I e II
maggio nelle classi I e II
Ad ogni fase segue la correzione, la valutazione e la tabulazione delle prove e la resa dei risultati
agli insegnanti, con conseguente lavoro di studio di strategie metodologico-didattiche. Gli insegnanti
sono invitati a portare avanti, durante l’anno, un lavoro di recupero attraverso una didattica mirata
per affrontare le difficoltà degli alunni con preparazione e competenza. I genitori sono informati
all´inizio dell´anno scolastico dell´attività di prevenzione che si svolge nelle classi dei loro figli. Le
prove, comunque, sono anonime ( vengono cioè usati dei codici di riconoscimento per ogni singolo
alunno). La responsabile del progetto è la dott.ssa Elisabetta Galli – Pedagogista, insegnante e
coordinatrice dell’Ufficio Tirocinio della Facoltà di Scienze della Formazione Primaria dell’
Università di Bressanone.

Il progetto è sostenuto e gode della piena collaborazione
 dei Dirigenti Scolastici dell´Istituto Comprensivo Merano I e dell´Istituto Comprensivo
Merano II
 dall´Ufficio educazione alla salute,
Integrazione e consulenza scolastica della
Sovrintendenza Scolastica in Lingua Italiana nella persona dell´Ispettrice Maria Rita
Chiaramonte
 della dott.sa Donatella Arcangeli – Neuropsichiatra infantile presso il Servizio Riabilitativo
di Merano
 della logopedista Patrizia Da Molin - Servizio Riabilitativo di Merano
 del dott. Guido Paradisi – Psicologo Presso il Servizio Psicologico di Merano
 dei pediatri di base di Merano.
27
Nell’anno scolastico 2010/2011 il progetto si è ampliato coinvolgendo tutte le classi prime, seconde,
quarte e quinte della provincia.
I due Istituti Comprensivi, nel mese di febbraio 2010, hanno organizzato il corso di aggiornamento
”Operare per l’autonomia di alunni con disturbi specifici di apprendimento” tenuto da
Canalescuola Soc. Coop. di formazione e aggiornamento tecnologico con lo scopo di promuovere tra
gli insegnanti e i collaboratori all’integrazione coinvolti, un approccio didattico finalizzato allo
sviluppo di una maggiore autonomia nello studio nei ragazzi con DSA attraverso l’utilizzo pratico e
operativo di strumenti compensativi.
Per l'anno scolastico 2013/2014 anche il nostro IC Merano aderirà al progetto di laboratorio "Aiutami
a fare da solo". Un’'iniziativa promossa da Canalescuola rivolta agli alunni altoatesini con Disturbi
Specifici dell'Apprendimento ". Il primo laboratorio è stato attivato nell'anno scolastico 2008/2009
per gli alunni dell’Istituto Comprensivo Laives 1 e a seguire, dall'anno scolastico 2009/2010, anche
nel territorio di Bolzano.
"Aiutami a fare da solo" è un laboratorio pomeridiano extrascolastico, dove bambini e ragazzi hanno
la possibilità di essere seguiti da personale specializzato nello svolgimento dei compiti scolastici,
nello studio e nella costruzione di un metodo di studio basato sulla valorizzazione delle abilità
personali. Le attività sono finalizzate all'autonomia nello studio del bambino-ragazzo con DSA, a un
uso autonomo degli strumenti compensativi, degli strumenti tecnologici e in generale dei supporti
didattici.
Già da qualche anno sono previsti teacher-training tenuti dalla neuropsichiatra Dott.ssa Arcangeli
Donatella del Servizio Riabilitativo dell’età evolutiva di Merano in particolare sui temi riguardanti
l’Autismo e l’ADHD.
28
 ARCOBALENO
per promuovere nella scuola l’intercultura e l’integrazione degli alunni stranieri
Premessa
La presenza di alunni stranieri nel nostro Istituto è diventata una realtà stabile.
Infatti nell’Istituto Comprensivo, pur con variazioni nelle diverse scuole, sono presenti
complessivamente 823 alunni, di cui 245, il 29,7%, di cittadinanza non italiana (di questi 40 sono di
recentissima immigrazione). Inoltre tra questi, un numero abbastanza consistente è giunto in Italia da
alcuni anni ed ha quindi seguito un percorso di scolarizzazione in scuole italiane. Ci sono ancora,
però, alcuni ragazzi, in tutto l’Istituto, di recente immigrazione che necessitano di interventi di prima
accoglienza e alfabetizzazione.
L’alunno di diversa nazionalità, quindi, è sempre meno “estraneo” al contesto scolastico, così come
dovrà esserlo sempre meno anche la sua famiglia.
L’integrazione degli alunni stranieri non può prescindere dal coinvolgimento delle famiglie e dalla
loro partecipazione attiva nelle stesura di progetti rivolti all’Intercultura.
Per costruire una reale integrazione di tutti valorizzando le potenzialità cult e personali di ciascuno la
scuola si impegna a strutturare le attività didattiche con modalità di lavoro cooperativo –
interdisciplinare – interculturale
OBIETTIVI
Gli OBIETTIVI COGNITIVI E RELAZIONALI generali proposti per tutti gli allievi sono:
o Incontrare e conoscere le famiglie per condividere bisogni e aspettative rispetto al percorso
scolastico
o Conoscere e confrontare identità e differenze
o Sviluppare la disponibilità a conoscere e comprendere “visioni del mondo” diverse dalle proprie
o Individuare regole per interagire, ascoltarsi ed ascoltare l’altro
o Portare ogni alunno a riconoscere la legittimità e il valore della propria e dell’altrui comunità,
della propria e dell’altrui lingua materna, in un clima di accettazione e rispetto reciproci
o Educare al rispetto, alla legalità, ad una convivenza ispirata all’ascolto, alla comprensione, alla
disponibilità al dialogo verso e con gli altri, cioè ad una cittadinanza attiva
o Fornire a tutti gli strumenti per comprendere la realtà e per comunicare
o Sostenere ogni alunno, nella progressiva conquista della sua autonomia di giudizio, di scelte, di
responsabilità all’interno di una società sempre più multietnica e multiculturale
o Potenziare le capacità espressivo-creative di ogni alunno e dare a tutti gli strumenti base necessari
per comunicare ed orientarsi in questa società sempre più complessa.
o Adoperarsi per costruire una reale integrazione di tutti valorizzando le potenzialità culturali e
personali di ciascuno
o Abituarsi ad un lavoro collaborativo
o Favorire l’agio a scuola di ogni alunno e della sua famiglia
29
Gli OBIETTIVI più specifici proposti per gli insegnanti sono :
ento e di educazione
interculturale.
tica
INTERVENTI ED ATTIVITÀ
Le caratteristiche salienti del PROGETTO ARCOBALENO si sviluppano attraverso un insieme composito di
interventi che si articolano intorno a tre parole/chiave e attenzioni pedagogiche da promuovere:
Accoglienza
Integrazione
Sviluppo delle competenze
linguistiche e di studio
Approccio
interculturale
Gli interventi e le attività previste sono:
plessi dell’Istituto
- Collaborazione scuola – famiglie
stiche e di studio
ACCOGLIENZA - COMMISSIONI
Commissione intercultura
È formata da figura/e obiettivo e da insegnanti dei vari plessi e scuole.
Ha le seguenti funzioni:
- proporre iniziative al Collegio docenti sulla base di osservazioni e di analisi dei bisogni degli
alunni/e stranieri/e e delle loro famiglie
- organizzare attività rivolte ad alcuni ragazzi/e stranieri/e (alfabetizzazione) e a tutti gli alunni
(attività interculturali)
- analizzare le risorse disponibili e interagire, per quanto possibile, con l’Amministrazione e le varie
Associazioni e istituzioni presenti sul territorio (ad es. Consulta stranieri)
30
- avviare una conoscenza e coordinamento con altre scuole presenti sul territorio
- monitorare e valutare l’efficacia delle varie iniziative
Referenti accoglienza
Per meglio favorire l’inserimento e l’integrazione dei ragazzi e delle ragazze straniere appena
arrivati/e in ogni scuola un referente per l’accoglienza, con i seguenti compiti:
- organizzare la fase di “osservazione” dell’alunno/a straniero/a
- stabilire i primi rapporti con le famiglie di provenienza per avere alcune informazioni soprattutto
sulla scolarità pregressa dell’alunno neoarrivato
- organizzare, se necessario i laboratori linguistici ( raccolta di materiali, progetti….)
ACCOGLIENZA / COLLABORAZIONE SCUOLA-FAMIGLIE
L’accoglienza, che va attuata da tutti coloro che operano e vivono nella scuola, viene intesa come:
- attenzione ai rapporti con le famiglie non solo nel momento iniziale, ma nel corso di tutto l’anno,
con il loro coinvolgimento, per quanto possibile, usando tutte le strategie possibili
- preparazione delle classi e del corpo docente ad accogliere i ragazzi stranieri in un clima favorevole
ed ospitale
- messa a disposizione di risorse e attività della scuola (creazione di uno scaffale multiculturale,
raccolta di materiale didattico adatto, laboratori linguistici e interculturali)
- favorire l’inserimento positivo nella classe e nella scuola dove l’alunno/a nella fase iniziale è
accompagnato e sostenuto da una figura di riferimento (mediatore linguistico e/o insegnante)
- attivazione corsi di alfabetizzazione in sinergia con il Centro linguistico.
Quindi, oltre ad inserire nella classe ciascun alunno e ciascuna alunna, sulla base dell’età, dei suoi
bisogni e delle sue competenze, in questa fase è necessario introdurre i ragazzi nella vita della scuola,
rendendo loro comprensibile quanto viene fatto. A questo scopo è stato predisposto e approvato un
Protocollo di accoglienza che indica in modo preciso le varie fasi di inserimento.
RACCOLTA DI MATERIALE
Questa parte del progetto ha alla sua base i seguenti scopi:
1. dare sostegno alle famiglie dei ragazzi/e ed ai ragazzi stessi per introdurli gradualmente nella
nuova realtà scolastica;
31
2. raccogliere, condividere e valorizzare i materiali che i ragazzi possono mettere a disposizione di
compagni e insegnati per le attività curriculari ed interculturali allo scopo di non dimenticare il loro
Paese d’origine.
È utile raccogliere notizie sulle scuole di provenienza e su come sono strutturate per poter operare dei
confronti. Inoltre sono stati predisposti materiali plurilingui per i genitori stranieri affinché risultino
più comprensibili documenti, procedure di iscrizione, quanto richiede la burocrazia e la quotidianità
della scuola (comunicazioni scuola-famiglia).
In questo ambito è necessario:
- raccogliere materiali per poter rilevare le competenze dei ragazzi nei vari ambiti (schede di
osservazione, questionari, colloqui ….)
- fornire strumenti per lavorare con loro
- raccogliere gli eventuali lavori prodotti all’interno dell’Istituto (moduli, giochi, racconti, testi
semplificati …) o da altri istituti e scuole.
È utile e necessario arricchire nella biblioteca scolastica lo scaffale multiculturale in cui raccogliere
libri ed altro materiale che parlano dei Paesi di provenienza dei ragazzi, della loro cultura e, per
quanto possibile, anche testi bilingui adatti alla loro età.
32
Percorsi didattici
individualizzati o per piccoli
gruppi
33
 LO “SPORTELLO DI CONSULENZA: PARLIAMONE”
Partito come sperimentazione su iniziativa della Sezione di Educazione alla Salute dell’Intendenza
Scolastica, dati i positivi risultati ottenuti sia come numero di utenti (genitori, insegnanti e alunni) sia
come tematiche affrontate, fa parte integrante del Piano dell’Offerta Formativa.
Si tratta di un vero e proprio “sportello” nel quale la psicologa dott. Tiziana Franceschi si mette a
disposizione per consulenza sulle problematiche familiari ed adolescenziali nei confronti di chi ne
abbia bisogno.
Gli obiettivi che si vogliono raggiungere sono:




dare un’occasione a genitori e insegnanti per parlare dei temi dell’educazione
dare un luogo dove trovare insieme nuovi modi per capire meglio i mondi dell’infanzia e
dell’adolescenza per interventi educativi più efficaci
dare un punto di riferimento a chi ha bisogno di essere indirizzato ai servizi sociali,
riabilitativi e psicologici esistenti sul territorio
dare uno spazio in cui anche gli alunni (quelli di scuola media) possano trovare un ascoltatore
attento e acritico.
Oltre allo “sportello” il servizio offre a genitori e insegnanti il supporto della psicologa per interventi
di gruppo, sulle classi o per genitori su tematiche di interesse generale.
Il servizio viene offerto a tutto l’Istituto Comprensivo e la sede é presso la Scuola Secondaria di I
grado Segantini, che mette a disposizione locale, organizzazione, supporto.
Gli orari in cui la psicologa è reperibile sono individuati per favorire la frequenza degli alunni (orario
di mattina) e dei genitori (alcune ore pomeridiane).
34
Progetti,
laboratori
ed
attività
che caratterizzano
il processo
educativo/apprenditivo
degli alunni
senza o con
la collaborazione
di interventi esterni
( idee, collaborazioni, risorse, informazioni …)
35
Attraverso i progetti i docenti programmeranno l’attività didattica, mirata a proporre modalità
d’intervento atte a favorire l’integrazione e l’apprendimento di tutti gli alunni nel rispetto dei
ritmi individuali di ciascuno, con particolare attenzione alle situazioni di svantaggio
socioculturale / provenienza da altri paesi / cultura nomade / presenza di alunni diversamente
abili ed eccellenze.
Sulla base delle premesse già evidenziate nella parte I del POF si definisce progetto il lavoro
pluridisciplinare che coinvolge l’intero plesso attraverso attività specifiche condivise.
Per l’anno scolastico 2013/2014
ogni plesso propone UN PROGETTO CHE LO IDENTIFICA:
Plesso
L. da Vinci
Scuola
primaria
Progetto
Leo … e il bosco
Classi ed insegnanti
coinvolti
Tutte le classi
Insegnanti coinvolti:
tutti i docenti del plesso
Tava Paola - Fellet
Antonella
San Nicolò
Scuola
primaria
Il viaggio
Tutte le classi
Insegnanti coinvolti:
tutti i docenti del plesso
Mellarini Barbara,
Delli Ponti Elisa
E. De Amicis
Scuola
primaria
Amicis sani e
sereni
Tutte le classi
Ins. D. Nardin
P. Trenkwalder
+
tutti gli insegnanti del
plesso
Obiettivi
Valorizzare un
approccio di tipo
globale
all’ambiente
Favorire l’utilizzo
del territorio come
laboratorio
didattico in cui
trovare stimoli per
la ricerca, la
riflessione, la
sperimentazione la
soluzione di
problemi
Sviluppare la
capacità di
condividere, aiutare
e cooperare
Saper collaborare
con alunni delle
classi parallele;
conoscere
l'ambiente esterno e
i suoi rifiuti;
conoscere usi,
costumi e tradizioni
di altri Paesi anche
attraverso la
musica.
Scoprire
l’importanza del
movimento e di una
sana e corretta
alimentazione.
Favorire la
conoscenza di base
delle relazioni che
intercorrono tra
l’esperienza
musicale e i diversi
contesti geografici
e culturali.
Promuovere
Modalità
di
attuazione
Periodo
Intero a.s.
2013/2014
Intero anno
scolastico
2013/2014
Intero a. s.
2013/2014
Lana:
Esperti
Consulenti
Corpo Forestale
di Merano
Assessorato
all’Ambiente/Co
mune di Merano
Azienda Servizi
Municipalizzata
di Merano
Prof. Carbone,
Guardia
Forestale,
Roberto
Federico,
Sonia Ferrari
Panificio Erb
Latteria Lagundo
museo mele
Maso a Caines
Insegnante di
yoga
Istituto
alberghiero Ritz
A.N.I.M. azioni
36
Silandro
Scuola
primaria
“Cielo…terra…
mare … e noi?”
2013/2017
Prima parte
“Cielo …”
I-II/III-IV-V primaria +
cl. I sec. di 1° grado
Italiano/L1, L2/L3,
storia, geografia,
scienze, arte religione,
musica
Pagani Luisa
Scuola
secondaria
di I grado
G. Segantini
Scuola
secondaria
di I grado:
G. Segantini
+
Giovanni
XXIII
Cittadinanza e
Costituzione
Rassegna di film
interculturali
- progetto
plurilingue
alunni classi terze 3A –
3B –3C – 3D –3E
(ca. 109 alunni)
Omaggio al ‘900
alunni classi terze (5
terze)
più Silandro
Ins. M. Lombardo
Longo Maria Lucia
Stragliati Catia
equilibrio tra corpo
e mente praticando
yoga, metodo che
combina tutti gli
“ingredienti”
necessari alla salute
fisica e psichica.
Riconoscere
ed
apprezzare ciò che
di bello la natura ci
può offrire nelle sue
riconoscere
ed
apprezzare ciò che
di bello la natura ci
può offrire nelle sue
variegate forme
Valorizzare
l’intervento umano
per migliorare e
non per
danneggiare o
sfruttare
Evidenziare i danni
già causati da altri
migliorare e
promuovere
atteggiamenti di
salvaguardia e
rispetto
Conoscere,
attraverso il
cinema, altre
culture.
Potenziare l’uso
delle lingue in
situazione.
Conoscere alcuni
elementi di
filmologia.
Si intendono
proporre percorsi a
forte impatto
culturale ( la lettura
del’900 attraverso
la produzione
artistica, letteraria,
pittorica , della
danza, della vita
quotidiana , la
storia), che partano
da esperienze legate
ai 5 sensi, e che
mirino pertanto a
far affiorare la
motivazione ad
apprendere,
costruire attraverso
il coinvolgimento
totale del corpo e
della mente.
Intero a. s.
2013/2014
Interventi
didattici gestiti
dalla ripartizione
ambiente della
prov. di Bolzano
•Ufficio
idrografico,
ufficio acque,
suolo e
sottosuolo della
prov. di Bolzano
•Ufficio
meteorologico di
Bolzano
25 ore:
da
settembre
2013 ad
aprile 2014
Associazione
Ascolto Giovani
dott. Andrea
Rossi
Intero a.s.
2013/2014
37
ALTRI PROGETTI DEI PLESSI:
Plesso
Progetto
Tutte le
scuole
primarie
Torneo di palla
rilanciata
Tutte le
scuole
primarie
In cammino per
stare insieme
Da soli si va più
veloci,
ma insieme si va
più lontano
(la valigia delle
culture)
Classi ed
insegnanti
coinvolti
Classi quinte
Insegnanti delle
classi
Alunni delle
classi che
intendono aderire
all'iniziativa e
rispettive famiglie
Alessandra
Deflorian
Classe VA
L. da Vinci
Scuola
primaria
Leo e il bosco a
Dobbiaco
L. da Vinci
Scuola
primaria
L. da Vinci
Scuola
primaria
Arte ed immagine
Tutte le classi
Accoglienza
Antonella Fellet
Classi prime
La lavagna
parlante
Carmela
Giampietro
Classi I A, I B e
IV A
L. da Vinci
Scuola
primaria
Tina Oratore
Docenti coinvolti
delle suddette
classi
L. da Vinci
Scuola
primaria
L. da Vinci
Scuola
primaria
Autonomia
personale
Due laboratori di
cucina
Classe III A –
viene coinvolto
un alunno
segnalato
Musica d’insieme
Collaboratrice
Destro Sabina
Tutte le classi
Ins. Rosalba Di
Nardo
+ ins. di musica
Obiettivi
Giocare insieme per
divertirsi.
Modalità di
attuazione
Periodo
Una giornata
Primavera
2014
Promuovere un
processo di
integrazione
interculturale, che
coinvolga
contestualmente gli
alunni e le rispettive
famiglie, con
particolare riguardo
all'apporto culturale
delle famiglie con
background migratorio.
Sviluppare conoscenze
sui territori montani
alto atesini in tutte le
sue componenti
ambientalinaturalistiche.
Operare ricerche sul
territorio
Stimolare la creatività.
Da
programmare
con gli
insegnanti e i
genitori che
aderiscono
all'iniziativa.
Inserimento graduale e
sereno nella scuola
primaria.
Settembre
2013
“Gli allievi piú
intraprendenti sanno
che le scoperte non
finiscono mai”.
La classe si configura
come laboratorio
educativo ed
orientativo, capace di
formare la persona.
Lavorare con le mani,
gestire atteggiamenti
problematici
Intero a.s.
2013/2014
ed oltre
Rispondere alle
aspettative educative di
una
realtà scolastica sempre
più eterogenea
Anno
scolastico
2013/14
28-29-30-31
maggio 2014
Esperti
Consulenti
Consulente ed.
motoria
Uff. Ordinamento
Scolastico Bolzano
Si richiede la
collaborazione delle
famiglie
Referente del
progetto:
Claudio Rossi (3495145130)
Guardia Forestale
Dobbiaco
Prof. Walter Carbone
Intero a.s.
2013/2014
Ogni due
settimane, due
ore
consecutive
Esperto dell'Istituto
Musicale Vivaldi
38
San Nicolò
e
L. da Vinci
Scuole
primarie
San Nicolò
e
L. da Vinci
Scuole
primarie
Alla ricerca di
Abilian
Musicoterapia
Alunni delle
classi terze e
quarte
Alessandra
Deflorian
Alunni di prima,
seconda e terza
classe con bisogni
specifici
Maretti Stefania
(collaboratrice
all’integrazione)
Rubino Antonella
(insegnante di
sostegno)
Classi terze e
quarte
San Nicolò
e
L. da Vinci
Scuole
primarie
Teatro-danza
“Per amore Don
Quijote”
San Nicolò
Scuola
primaria
Compagni di
scuola
San Nicolò
Scuola
primaria
Accoglienza
Classi prime
“PRONTI,
PARTENZA...
VIA!”
Caterina Bilà,
Roberta Zani con
le insegnanti di
L2 e L3
Alunni e genitori
delle classi 1A e
1B
San Nicolò
Scuola
primaria
Antonella Fellet,
Alessandra
Deflorian
Tutte le classi
Alessandra
Deflorian
Deflorian
Alessandra
Promuovere un
approccio culturale al
tema della diversità al
fine di instaurare una
relazione costruttiva
con la persona
diversamente abile.
Migliorare e ampliare
le abilità comunicative;
incrementare
l’autostima e l’efficacia
percepita;
ridurre l’ansia e
favorire il
rilassamento;
aumentare la
consapevolezza di sé in
relazione agli altri;
aumentare l’ attenzione
e la concentrazione;
sviluppare contatti
sociali;
incrementare
l’autonomia.
Consentire agli alunni
di sperimentare
concretamente alcune
tecniche di recitazione
e di movimento
espressivo
Il progetto intende:
promuovere un
approccio positivo al
tema della
multiculturalità;
favorire la formazione
di un atteggiamento di
valorizzazione della
differenza e di
solidarietà per le
situazioni di difficoltà
porre l'accento sul
consumo
ecosostenibile.
Conoscere contesto e
spazi scolastici;
conoscere insegnanti,
personale, compagni e
personale non docente.
Promuovere un
impegno di gruppo atto
ad agevolare la
comunicazione verbale
e non verbale, lo
scambio, il rispetto
reciproco, l'ascolto, la
condivisione di regole,
Tempi a
discrezione
degli
insegnanti.
Referenti LIONS
Un ciclo di
incontri, con
cadenza
settimanale,
per un
complessivo
di 70 ore
Dott. Alberto Malfatti
(musicoterapista)
Laboratorio di
due ore per
per classe la
mattina.
Scenografia e
spettacolo il
pomeriggio
(totale 6 ore
per ogni
scuola)
. Sono previsti
due incontri
con il GMM,
uno nel primo
e uno nel
secondo
quadrimestre
per ciascuna
classe della
scuola
Iosu Lezameta
Paolo Vicentini
dell’Associazione
Errante
Teatro Danza
Prima
settimana di
scuola.
Dott.ssa Elisabetta
Galli
Settembre –
ottobre 2013
Gabriella Piazzon
Associazione non
Governativa
Onlus
Gruppo Missionario
Merano
39
l’accettazione della
diversità come risorsa,
la promozione della
crescita individuale.
San Nicolò
Scuola
primaria
LIM al centro
dell’aula per tutti
Classi I A e IB,
II A; II B; III B,
IV A , IV B, VA
e VB
Insegnanti delle
classi
San Nicolò
Scuola
primaria
Musica nella
scuola
Tutte le classi
Coinvolti
ins. di musica
E. De Amicis
Scuola
primaria
Impariamo a
conoscerci
( gemellaggio con
scuola primaria
von Gilm )
E. De Amicis
Scuola
primaria
Do re … micis
Parte seconda
Delli Ponti Elisa
Tutte le classi
Ins. L. Mair, P.
Trenkwalder
Tutte le classi
Coinvolti
ins. di musica e di
L3
Daniela Angeli
Elisa Rebellato
Silandro
Scuola
primaria e
scuola
secondaria
di I grado
Giovanni
XXIII
Silandro
Scuola
primaria
“Cielo …terra
…mare … e noi?”
Prima parte
“Cielo …”
L2 - Textarbeit
Gemellaggio/
scambio alunni
Silandro
“Le quattro
stagioni”
III-IV-V primaria
+ cl. I secondaria
di
I grado
Ins. di L2
Olivotto Evelin,
Thanei Andrea
Alunni primaria
in l. it. classi I e
III – 5 alunni (1°
gruppo) +
7 alunni ( 2°
gruppo)
Aumentare l'interesse e
la partecipazione degli
alunni stranieri;
consolidare la
collaborazione tra gli
alunni ( i più bravi
aiutano i più deboli );
favorire la riflessione
su tematiche
pluridisciplinari;
rafforzare l'autostima.
Intero anno
scolastico
2013/2014
Favorire la costruzione
di mappe sonore
ambientali, di avviare
la conoscenza della
musica in contesti
trasversali e avviare
alla conoscenza e all’
utilizzo del flauto
dolce.
Favorire e potenziare
l'apprendimento
precoce delle lingue.
Avviare un percorso
formativo di reciproca
conoscenza e di
arricchimento
linguistico e culturale.
Scoprire cantando
insieme e condividendo
un ballo, profonde
assonanze e felici
corrispondenze che
vanno al di là delle
differenze.
Consentire ai bambini,
attraverso un
linguaggio comune ( la
musica ), di
riconoscersi
reciprocamente e di
aprire spazi di
relazione.
5 moduli
settimanali da
50 minuti
Sviluppo della
competenza linguistica
(produzione orale e
scritta)
Analisi comparativa
Intero a. s.
2013/2014
1h
settimanale
Utilizzare le differenze
culturali come
elemento positivo
nell’apprendimento
linguistico.
Una volta,
ogni due
settimane, nel
corso di tutto
l’anno
scolastico
Ins. dell’Istituto
Musicale Vivaldi
Intero anno
scolastico
2013/2014 con
tempi
differenti per
ogni singola
classe.
A.s.
2013/2014
Periodo di 50’
con cadenza
settimanale
per ogni classe
( 8 incontri per
classe )
Ins. dell’Istituto
Musicale Vivaldi
40
Alunni primaria
in l. ted. classe
IIC Montessori –
9 alunni (1°
gruppo) + 10
alunni (2° gruppo)
Olivotto Evelin –
Berkmann
Silandro
Scuola
primaria
Gemellaggio/
scambio alunni
Alunni primaria
italiana classi IIIII (7 alunni) 1
gruppo +
5 alunni (1
gruppo)
Alunni primaria
in l. ted. classe
IIC Montessori –
9 alunni (1°
gruppo) + 10
alunni (2° gruppo)
Olivotto Evelin –
Berkmann
Silandro
Scuola
secondaria
di I grado
Giovanni
XXIII
Scambio alunni
scuola sec. di I
grado
“Fritz Ebner”
Alunni sc. sec 1°
g. italiana – classi
I-II-III (14 alunni)
Alunni sc. sec 1°
g. tedesca - classe
IB (16 alunni)
Thanei Andrea
prof.ssa
Capellano
Silandro
Scuola
secondaria
di I grado
Giovanni
XXIII
Scambio docenti
con
scuola sec. di I
grado di Silandro
Silandro
Scuola
primaria
Flautiamo
Alunni di classi
diverse di
entrambe le
scuole
Ins.ti di L2 e delle
materie scelte
Classe IV
primaria – 5
alunni
Ins.ti L1/L2/L3
primaria
Pagani Luisa
Scuola
secondaria
di I grado
G. Segantini
Giornata sportiva.
Tutti gli alunni
Ins.ti
D. Abram
Favorire
l’apprendimento
interculturale
Favorire l’interazione
dei due gruppi
linguistici
Sviluppare l’interesse
per la cultura dell’altro
gruppo
Utilizzare le differenze
culturali come
elemento positivo
nell’apprendimento
linguistico
Favorire
l’apprendimento
interculturale
Favorire l’interazione
dei due gruppi
linguistici
Sviluppare l’interesse
per la cultura dell’altro
gruppo
2013 - 2014
Utilizzare le differenze
culturali come
elemento positivo
nell’apprendimento
linguistico
Favorire
l’apprendimento
interculturale
Favorire l’interazione
dei due gruppi
linguistici
Sviluppare l’interesse
per la cultura dell’altro
gruppo.
Potenziare le lingue
(L1 – L2 – L3 )
Sviluppare le
conoscenze
linguistiche acquisite
da parte degli alunni
I e II
quadrimestre
Favorire la relazione
strumento/bambino
Sensibilizzare alla
buona musica sia nel
singolo che nel gruppo
Stimolare la creatività,
la cooperazione ed il
confronto con gli altri
Saper sfruttare al
meglio le proprie
capacità.
Confrontarsi con i
Una giornata,
una volta alla
settimana, nel
corso del II
quadrimestre
I quadr.:
ottobre e
novembre
2013
II quadr.:
febbraio,
marzo e aprile
2014
Da settembre
2013 a giugno
2014
1 h alla
settimana per
35 settimane
Ins. dell’Istituto
Musicale Vivaldi
Una mattinata
Aprile 2014
41
M. Racchelli
e
Giovanni
XXIII
Silandro
Scuola
secondaria
di I grado
G. Segantini
e
Giovanni
XXIII
Silandro
Erlebnisschule
( accoglienza classi
prime )
Scuola
secondaria
di I grado
G. Segantini
Lion Kairos
4/5 classi prime +
prima di Silandro
100 alunni circa
Ins. Trapani
Sandra
Alunni classi
prime
Passaro Edda
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
Autonomia
personale
Laboratori di
cucina
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
Interazione
guidata
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
COMUNICHI@MO
Max 5 alunni per
laboratorio a
classi aperte.
Ins. S. Trapani
2 alunni
classe III E
Trapani Sandra
Ortolani Marco
Classi II B, II C
III B e III C
Insegnante F.O.
Inama Roberta
+
docenti di sezione
propri simili.
Sapersi gestire in modo
adeguato sia nella
sconfitta che nella
vittoria.
Socializzazione
nei
nuovi gruppi classe.
Sviluppo delle
competenze sociali ed
individuali attraverso il
lavoro di gruppo.
Saper comprendere e
comunicare in L2 in
contesto
extrascolastico.
Conoscere la vita di
ieri e di oggi in
ambiente di
montagna.
Conoscere le diverse
fasi operative nella
lavorazione della lana,
del lino, del latte…
Far scattare negli
alunni i loro interessi e
la loro curiosità..
La diversità è un valore
, una reale risorsa a cui
fare riferimento per
provare a cambiare il
nostro rapporto con il
mondo e le persone
Settembre I
gruppo 11.09.
2013 al 14.09.
2013
Dott. Wolfgang
Thöni coordinatore
del progetto.
II gruppo
15.09. 2013 al
18.09. 2013
Le attività
previste per le
diverse aree
disciplinari
verranno
realizzate
liberamente in
base
all'organizzazi
one interna di
ogni singola
classe il
progetto potrà
essere
“spalmato”
durante quasi
tutto l’anno
scolastico.
Una volta alla
settimana.
Giorno è da
definirsi
Un esperto esterno
Referente del
progetto e
collaboratori del
progetto non entrano
nelle classi, ma sono
di supporto ai
docenti.
Dedicheranno una
settimana del mese di
marzo, denominata
“Settimana del
SuperAbile”, alla
valorizzazione del
progetto condiviso tra
tutti gli Istituti
partecipanti.
Mantenimento delle
autonomie
migliorare l'autostima
Da definire
Logopedista
Karin Hofer
Potenziare e curare le
competenze
comunicative sia
linguistiche che
espressive.
Lavorare in ambienti
tecnologici e
sviluppare competenze
digitali.
Durata
triennale
Lavorare insieme senza
preclusioni.
42
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
Mi piace la
matematica
5 alunni per ogni
classe, scelti con
una selezione
svolta attraverso
un test
predisposto
appositamente.
Motivare gli allievi
verso l’apprendimento
della matematica..
Valorizzare le
eccellenze presenti
nella scuola.
Novembre /
marzo
Acquisire una corretta
modalità di utilizzo del
computer, dei telefoni
cellulari per ridurre al
minimo i danni di un
uso scorretto
Acquisire conoscenze
e comportamenti
relativi al proprio
corpo e al buon
rapporto con esso.
Primavera
2013 (data
precisa ancora
da concordare)
2 ore per ogni
classe
Da ottobre a
maggio
2013/2014
Ins. di matematica
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
A caccia di onde
4 clas 2 o 3 di
ogni sezione si:
Tutto
l’Istituto
Comprensivo
Parliamone
Tutti:
docenti, alunni,
genitori
Dott. Francesco
Imbesi,
Centro Tutela
ConsumatoriVerbraucherzentrale
Südtirol
Psicologa
ATTIVITÀ FACOLTATIVE
Plesso
Scuole
secondarie
di I grado
G. Segantini
e Silandro
Progetto
Giocare con la
palla, correre,
saltare, lanciare
Scuola
Secondaria
di I grado
Segantini
Corso di
musica d’insieme
Scuola
Secondaria
di I grado
Segantini
Corso di
Canto.
Classi ed
insegnanti
coinvolti
Tutti gli alunni
Prof.ssa Daniela
Abram
Alunni di tutte le
classi
Ins. Catia
Stragliati
Alunni di tutte le
classi
Ins. C. Stragliati
Obiettivi
Favorire lo sviluppo
dell’autostima
Sviluppare nuovi
interessi e valorizzare
quelli esistenti.
Accrescere il bagaglio
delle abilità e
competenze.
Condividere interessi e
passioni con i coetanei
Potenziare le proprie
capacità per aumentare
la propria autostima
Avere momenti e spazi
di aggregazione per
incontrare i propri
coetanei e stringere
amicizie
Condividere interessi e
passioni con i coetanei
Potenziare le proprie
capacità per aumentare
la propria autostima
Avere momenti e spazi
di aggregazione per
incontrare i propri
coetanei e stringere
amicizie
Modalità di
attuazione
Periodo
Segantini : 2
pomeriggi
alla
settimana per
tutto l’anno
Esperti
Consulenti
Ins.
Daniela Abram
Silandro: 1
pomeriggio
alla
settimana per
tutto l’ anno
Ottobre/
aprile
Ottobre
/aprile
Ins.
S. Ferrari
43
Il territorio offre ogni anno diverse opportunità alla scuola: iniziative, servizi,
collaborazioni, …
Le attività che caratterizzano il processo educativo/apprenditivo degli alunni,
proposte per l’anno scolastico 2013/2014 sono le seguenti:
Scuola primaria
Scuola secondaria di I grado
Educazione stradale
Teatro
Educazione alla salute
Educazione all’ambiente
Plesso
Progetto
Tutte le
scuole
primarie
Ed. stradale
Tutte le
scuole
primarie
Ed. alla salute:
“La corretta postura”
Classi ed
insegnanti
coinvolti
Tutte le classi
Insegnanti della
classe
Tutte le classi
terze
Insegnanti della
classe
Tutte le
scuole
primarie
Ed. alla salute:
“Carie e profilassi”
Tutte le classi
quarte
Insegnanti della
classe
Tutte le
scuole
primarie
Scuola
secondaria
di I grado
G. Segantini
e
Giovanni
XXIII
Silandro
Scuola
Secondaria
di I grado
G. Segantini
Ed. alla salute:
“Educazione
all’affettività e
sessualità”
Educazione alla
salute.
“Dipendenze”
Tutte le classi
quinte
Insegnanti della
classe
Segantini:
classi terze
Silandro:
classe I
Prof.ssa
Daniela Abram
Educazione alla
salute
“Educazione
all’affettività”
Classi terze
Ins. D. Abram
Obiettivi
Sviluppare il senso
di responsabilità
quali utenti della
strada.
Riconoscere la
segnaletica.
Sensibilizzare il
bambino a
salvaguardare la
salute della schiena
per prevenire
future patologie.
Sensibilizzare il
bambino alla
corretta igiene
orale,
all’acquisizione ed
al rinforzo di sane
abitudini.
Conoscere il
proprio corpo e, a
grandi linee, le
parti riproduttive
Modalità di
attuazione
Periodo
3 ore a
primavera +
uscita in
bicicletta per i
bambini della V
classe.
Ore 1.30'
Esperti
Consulenti
ACI
Fisioterapiste del
Servizio
Riabilitativo
dell’età evolutiva
Ore 2
Ass. sanitaria
del
Servizio di
Medicina di Base
4 incontri di 2
ore ciascuno
+ un incontro
con i genitori.
Ass. sanitaria
del
Servizio di
Medicina di Base
Sensibilizzare ed
informare gli
alunni sugli effetti
della dipendenza
sia da alcol che da
videogiochi.
Febbraio/marzo
2014
“STEP”
Centro di
consulenza per
giovani, genitori e
familiari
Affrontare le
problematiche
dell’adolescenza
5 incontri di
4 h per classe
Assistente sanitaria
D. Manzin
ASL Alto Adige
Primavera 2014
44
 INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO
La scuola è un’agenzia educativa che si pone al centro del proprio territorio registrando le istanze, i
bisogni e i mutamenti del tessuto sociale.
Per rispondere adeguatamente alle esigenze dell’utenza è necessario non solo che la scuola sappia
operare una continua ed attenta analisi dei processi socio-culturali che investono la comunità, ma è
opportuno che sappia lavorare in sinergia con le altre agenzie e/o istituzioni che operano nel contesto.
In tal senso, l’IC “Merano I” ha sviluppato forti relazioni con l’Assessorato alla Scuola e alla Cultura,
con la Biblioteca Civica e con le Associazioni più impegnate ed attive nell’ambito dell’Educazione
permanente.
Al fine di ottimizzare le risorse e di mirare gli interventi, la scuola stipula convenzioni con l’intento
di condividere le finalità educative e culturali, individuare concreti obiettivi, operare in rete e
concretizzare percorsi e progetti condivisi.
• In occasione della presentazione annuale del piano sociale da parte dell’Assessorato “Servizi
Sociali” la nostra scuola è sempre rappresentata dal capo d’Istituto e da una docente.
• La presentazione di progetti a carattere culturale da parte dell’Assessorato alla Cultura e della
Biblioteca Civica, a partire dal prossimo anno scolastico, sono concordati sinergicamente tra
scuole ed enti e calendarizzati in modo da costituire offerta formativa ( Giornata della
Memoria, giornata del Ricordo, Teatrolibro, Oplà … ) e allo scopo di fare sistema integrato.
ENTI, ASSOCIAZIONI, …
ASSESSORATO ALL’AMBIENTE (Comune)
ASSESSORATO ALLA CULTURA IN LINGUA
ITALIANA (Comune) in convenzione
ASSESSORATO ALLA SCUOLA IN LINGUA
ITALIANA (Comune) in convenzione
Progetti
Progetti - Eventi
Teatro-scuola
Edilizia
Finanziamenti / manutenzioni
Servizi socio-sanitari
Progetti di ed. alla salute
ASL in convenzione
Servizio psicologico
Trasporto alunni
ARBEITSGEMEINSCHAFT
Progetti
ASSOCIAZIONE AMBIENTALISTE
Progetti
ASSOCIAZIONI UMANITARIE ONLUS
Progetti - Laboratori
BIBLIOTECA CIVICA
Escursioni
CAI
Progetti legalità
CARABINIERI / POLIZIA DI STATO
Animazione teatrale
TEATRO
Progetti
CASTELLO PRINCIPESCO
Corsi di sci
FISI
FORMAZIONE PROFESSIONALE in convenzione Stages – Progetti individualizzati
Progetti vari
ISTITUTO PEDAGOGICO
MUSICA BLU:
Laboratori musicali e teatrali
Finanziamenti
Educazione stradale per scuola secondaria
INTENDENZA SCOLASTICA IN LINGUA
di I grado
ITALIANA
Teatro nella scuola
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POLIZIA MUNICIPALE (Comune)
ISTITUTO MUSICALE
WWF
UPAD - ASCOLTO GIOVANI in convenzione
MUSEO DELLE SCIENZE
ALTO ADIGE – quotidiano DOLOMITEN – quotidiano MUSEO DELLA DONNA
GIARDINI TRAUTTMANSDORFF – Museo del
Turismo
GIARDINERIE COMUNALI
ARCHIVIO COMUNALE
GUARDIE FORESTALI
FAI
SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
CONSULTA COMUNALE IMMIGRATI
ASSOCIAZIONI SPORTIVE
CONI - MPI
VIGILI DEL FUOCO
ARCHEOPARC
SCUOLE MATERNE IN LINGUA ITALIANA
SCUOLE PRIMARIE IN LINGUA TEDESCA
SCUOLE SECONDARIE DI I GRADO IN LINGUA
ITALIANA
SCUOLE SUPERIORI DI SECONDO GRADO IN
LINGUA ITALIANA
LIONS KAIROS
GRUPPO MISSIONARIO MERANO
ASSOCIAZIONE ERRANTE Teatro Danza
Educazione stradale per la scuola primaria
Percorsi musicali
Progetti
Progetto cinema/Progetti d’intercultura
Corsi extrascolastici (v. pacchetto famiglia)
Progetti
Visite alla redazione
Visite alla redazione
Progetti
Visite guidate - Laboratori
Visite guidate - Laboratori
Progetti
Progetti
Progetti
Progetti
Progetti/Corsi di lingue alunni - genitori
Attività sportive
Progetto alfabetizzazione di ed. motoria
nella scuola primaria
Progetti sicurezza
Visite - Laboratori
Progetto continuità in convenzione
Progetti e gemellaggi
Progetti e gemellaggi
Progetto orientamento - Laboratori
Progetti
Progetti
Progetti
46
47
Fly UP