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Yara conosceva l`assassino

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Yara conosceva l`assassino
-MSGR - 14 PESARO - 1 - 18/06/14-N:
136- N˚ 163
€1,20* ANNO
ITALIA
Pesaro
Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma
Mercoledì 18 Giugno 2014 • S. Gregorio Barbarigo
Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT
IL GIORNALE DEL MATTINO
Nuova terapia
Midollo,
ora i genitori
possono
salvare i figli
Il concerto
Rolling Stones
notte romana
con la maglia
di Balotelli
Mondiali 2014
Brasile, solo pari
con il Messico: 0-0
Nostalgia De Rossi
«Mi manca Totti»
Caperna a pag. 20
Molendini a pag. 30
Servizi nello Sport
Burocrazia e regole
Riforma Pa
per controllare
bastano quattro
Authority
Angelo Piazza
C
on la solita riserva di leggere i testi definitivi che sono
in via di elaborazione, e soprattutto di conoscere la
definitiva decisione del Parlamento, si può dire che le norme
di riforma della Pubblica amministrazione e degli appalti,
varate dal governo venerdì sono un buon avvio. Pur nella
complessità degli interventi, si
possono cogliere due linee ispiratrici: rendere la Pa più efficiente e semplice e nel frattempo individuare strumenti per
assicurarne la correttezza.
Il tutto partendo da un dato
ormai riconosciuto: la nostra
amministrazione è un ostacolo
grave alla vita dei cittadini e alla attività delle imprese, sia per
la sua scarsa efficacia sia per
l’alto livello di corruzione. E
questo è ormai noto; ma il primo elemento di novità della
manovra di riforma sembra cogliere un punto che talvolta è
trascurato. Una amministrazione efficiente e corretta è soprattutto quella che vede semplificate al massimo la sua organizzazione e la sua attività.
Quando in passato si sono
appesantiti gli adempimenti
formali e il carico di regole,
spesso infatti si è commesso un
errore: chi ha mai visto una organizzazione mafiosa sconfitta
grazie ai certificati antimafia
negli appalti? O un nucleo di
terroristi sgominato utilizzando le denunce dei contratti di
affitto alle Questure? Le nuove
norme sembrano intendere come il malaffare si combatta anzitutto con la semplificazione,
riducendo i centri decisionali e
la congerie di adempimenti e
formalismi, tra le pieghe dei
quali i disonesti prosperano.
Continua a pag. 28
Yara conosceva l’assassino
Bossetti potrebbe averla incontrata in chiesa. Gli inquirenti: seviziata e abbandonata agonizzante
L’ipotesi di un complice, la Procura non smentisce. Alfano e pm, scontro sull’annuncio del fermo
`
`
BERGAMO Yara Gambirasio conosceva il suo assassino, che
potrebbe averla incontrata in
chiesa. Gli ultimi, terribili
istanti di vita della ragazza
tredicenne sono sintetizzati
in poche righe nel decreto di
fermo: Massimo Giuseppe
Bossetti è accusato di omicidio con l’aggravante delle sevizie e della crudeltà per averla
abbandonata agonizzante in
un campo isolato. Spunta anche l’ipotesi di un complice.
Tra Alfano e pm è scontro sull’annuncio del fermo.
Mangani e Pezzini
da pag. 2 a pag. 5
L’inchiesta
L’analisi
Dna, cellulare e calce
ecco i tre indizi
per incastrare il killer
Orrore e coscienza
in 1300 giorni
di vita quotidiana
dal nostro inviato
Alessandro Perissinotto
Claudia Guasco
BERGAMO
li investigatori, dopo il fermo
di Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti di contatto tra la vita di Yara Gambirasio e il muratore di Mapello.
A pag. 3
G
Segreti e bugie, due famiglie per un delitto
Servizio a pag. 5
Bloccati in una ludoteca. Automobilista salvato sull’Appia, Gra in tilt
C’
è un muratore, lo vedi mentre allinea i mattoni, con
precisione; lo ammiri mentre verifica la verticalità
del muro col filo a piombo, attentamente.
Continua a pag. 28
Poteri del procuratore
e lite tra pm a Milano
il Colle scrive al Csm
`Scontro Bruti-Robledo, i paletti di Napolitano
sul ruolo assegnato al numero uno della Procura
Silvia Barocci
N
Roma si allaga ancora: paura per 15 bimbi
Nuovi allagamenti a Roma. Un automobilista è stato salvato in un sottopassaggio.
Lombardi a pag. 14
Come Kabobo, accoltella a caso
i passanti: un morto e due feriti
MILANO Follia nelle strade di Milano: un uomo ha accoltellato a caso i passanti. Il probabile aggressore, che avrebbe ucciso il proprietario di un autolavaggio di
Cinisello Balsamo e ferito altre
due persone, è stato fermato dalla polizia poco distante i luoghi
delle aggressioni. È un italiano di
34 anni: è stato bloccato in stato
confusionale ma non aveva con
sé alcuna arma, girava seminudo e con le mani sporche di sangue nel Parco Nord di Milano. La
vicenda ha riportato alla mente
gli omicidi a colpi di piccone
compiuti a maggio del 2013 da
Adam Kabobo.
Garzillo a pag. 15
SPIRITO VINCENTE
PER IL CANCRO
Buongiorno, Cancro! Situazione
astrale attiva. Non può mancare
lo stress, dopo tanti mesi di
Marte negativo e oppressivo,
però avete la protezione di
Giove che vi alimenta di pensieri
positivi e vi dà la carica per
affrontare ogni situazione con
spirito vincente. Influssi positivi
toccano anche la vita
sentimentale, famiglia. Auguri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’oroscopo a pag. 39
el giorno in cui il plenum
di Palazzo dei Marescialli
si appresta a votare, in ordine sparso, ben sei proposte sullo scontro interno tra
il procuratore capo di Milano
Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo, una
lettera del Capo dello Stato che del Csm è il presidente - potrebbe irrompere nel dibattito.
A pag. 13
La novità
Salute, verso ticket
legati al reddito
Entro sei mesi i ticket sanitari saranno rivisti. Potrebbero
subire dei ritocchi che saranno decisi in base al reddito.
Massi a pag. 9
-MSGR - 20 CITTA - 2 - 18/06/14-N:R - CITTA’
2
Primo Piano
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
«Yara seviziata
con crudeltà»
Alfano-pm, scontro
sull’annuncio
Il procuratore: serviva riserbo. Il ministro: non ho dato io i dettagli
La 13enne lasciata agonizzante dopo i colpi al capo e le coltellate
`
LA DISCUSSIONE
LA CONVALIDA
Questa vicenda è
frutto di un lavoro
straordinario
oggi non deve
essere il giorno
delle polemiche
BARBARA SALTAMARTINI
Il ministro
dell’Interno
l’ha fatta grossa
siamo
letteralmente
senza parole
BEPPE GRILLO
Se poi per caso
l’assassino
non fosse quello
condannato
dai media e Alfano
allora cosa si fa?
GIULIA BONGIORNO
Insomma, per il pm sarebbe stato
meglio aspettare, anche perché c’è
ancora un gip che deve decidere
sulla convalida dell’arresto, ed è lo
stesso gip che aveva messo fuori
dal carcere l’operaio marocchino
finito sotto accusa qualche giorno
dopo il ritrovamento del cadavere
della ragazzina. Del resto, però, come tenere segreta una notizia che,
al momento in cui il ministro la ha
diffusa, vedeva già schierate le telecamere davanti al luogo dove il
presunto assassino era stato portato? E così il ministro che si è sentito chiamato in causa ha replicato: «In un giorno di grandi successi occorre evitare polemiche e non
sarò io ad alimentarle - ha spiegato - Non credo che il procuratore
ce l'avesse con me, in quanto non
ho dato alcun particolare. Piuttosto si dovrebbe chiedere chi ha
inondato i mass media di una
quantità infinita di informazioni e
dettagli. E certamente non è stato
il governo». Poi Alfano ha rivendicato la scelta di diffondere la notizia: «Comunque, l'opinione pubblica aveva il diritto di sapere e ha
saputo. Questo è un elemento rassicurante perché i cittadini devono sapere che in Italia chi delinque va in galera». In serata, a gettare acqua sul fuoco, ci ha pensato il
procuratore generale di Brescia
Pier Luigi Maria Dell'Osso, che ha
competenza su Bergamo: «Dopo
un lavoro lungo più di tre anni - ha
chiarito - era difficile tenere sotto
traccia una notizia così importante». E ha aggiunto due particolari:
«Non sappiamo se l’uomo conoscesse direttamente Yara. E al momento non ci risulta che sapesse
di essere il figlio di Guerinoni». Le
indagini proseguono.
Cristiana Mangani
CON I CARABINIERI L’arresto di Bossetti
Il filo rosso delle indagini
Le reazioni
I genitori della 13enne
«Non c’è da esultare»
Gli inquirenti se ne sono
appena andati e anche i
coniugi Gambirasio escono
dalla villa di via Rampinelli in
auto. Sono le 17, mamma
Maura ha il volto quasi
sorridente che si rabbuia
vedendo i cronisti. Ma come il
marito Fulvio sembra più
sollevata. «È stata solo una
visita privata, di cortesia»,
aveva detto qualche
momento prima uscendo il
questore di Bergamo
Fortunato Finolli. «Nulla da
dire sulle indagini», aggiunge
il comandante provinciale del
carabinieri Antonio
Bandiera. Nel colloquio
durato quasi un'ora e mezzo
probabilmente gli
investigatori hanno illustrato
ai genitori di Yara, l punto
delle indagini. «Li conoscete,
sono persone molto pacate e
misurate - ha detto Enrico
Pelillo, il legale della famiglia
- nessuno ha esultato ma
hanno sempre avuto fiducia
nelle indagini». Ma almeno
adesso si sentono forse più
vicini alla verità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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corso intensivo
AVVOCATO
CON MODULO DI DIRITTO AMMINISTRATIVO
Roma e Milano, 13 Settembre 2014
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ISTITUTO DI ALTA FORMAZIONE GIURIDICA
Gli elementi che hanno portato all'identificazione del presunto killer di Yara
IL GRUPPO DI SOSPETTI
L'AUTISTA DI GORNO
Le indagini si sono
concentrate sul quadro
relazionale di Giuseppe
Guerinoni, l'autista di
Gorno morto nel 1999 e
individuato come il padre
naturale dell'assassino
Massimo Giuseppe
Bossetti rientrava
nel gruppo di soggetti che
gli investigatori avevano
individuato come coloro
che potevano essere, in
qualche modo, coinvolti
nel delitto
LA CELLA TELEFONICA
LA MADRE
I carabinieri sono risaliti
a lei dopo aver
identificato le donne che
avrebbero potuto avere
avuto una relazione con
Guerinoni e averle
sottoposte a controlli
del Dna
Il cellulare di Bossetti è
risultato tra quelli che
avevano impegnato la cella
della zona dove è stato
trovato il cadavere
di Yara, nell'ora in cui
sarebbe avvenuto
l'omicidio
LE POLVERI DI CALCE
IL DNA
Bossetti è un muratore
e questo ha contribuito
ad addensare i sospetti su
di lui. Sul corpo e nelle
vie respiratorie di Yara
sono state trovate delle
polveri di calce
Grazie a un controllo
stradale con l'etilometro,
gli investigatori hanno
potuto avere un campione
di Dna di Bossetti
da confrontare con le
tracce biologiche trovate
sui vestiti di Yara
ANSA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
D
Ieri la notizia dell’arresto di Bossetti ha fatto il giro del mondo, ma
in mattinata quella che sembra la
soluzione di un caso particolarmente difficile, ha avuto anche
una coda di polemiche. Il procuratore di Bergamo Francesco Dettori, aprendo i giornali, ha probabilmente preso coscienza del fatto
che molti dei particolari dell’inchiesta erano stati resi pubblici. E
ha indirizzato la sua protesta nei
confronti di chi aveva fatto circolare la notizia. Il capo dei pm non ha
fatto il nome del ministro Angelino Alfano, ma tutti hanno pensato
che si riferisse a lui, visto che proprio Alfano, due giorni fa, dopo
l’arrivo in caserma di Bossetti per
l’interrogatorio, aveva elogiato
l’operato degli investigatori e comunicato con un tweet che «le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura avevano individuato
l’assassino di Yara Gambirasio».
HANNO
DETTO
ZIO NE
ROMA Gli ultimi, terribili istanti di
vita di Yara Gambirasio sono sintetizzati in una manciata di righe
nel decreto di fermo. Massimo
Giuseppe Bossetti è accusato di
omicidio con l’aggravante delle sevizie e della crudeltà «perché, colpendo Yara con tre colpi al capo e
con plurime coltellate in diverse
regioni del corpo (gola, torace,
schiena, polsi e arti), abbandonandola quindi agonizzante in un
campo isolato, ne cagionava la
morte». Il presunto assassino, prima di lasciarla tra le stoppie di
Chignolo d’Isola nel gelo di una
notte di novembre, avrebbe infierito sulla ragazzina senza pietà: «Il
cadavere - si legge nel provvedimento - presentava contusioni al
capo e segni di almeno otto lesioni
da taglio e una da punta e da taglio
in varie parti del corpo». Il pm Letizia Ruggeri è convinta che le cose siano andate così, e altrettanto
pensano i carabinieri e la polizia
che hanno affrontato una delle indagini più complessa mai svolta in
Italia.
Dettori ha criticato il modo in cui
la notizia era stata diffusa. «Era intenzione della procura - ha dichiarato - mantenere sulla vicenda il
più stretto riserbo. E questo anche
a tutela dell’indagato per il quale,
secondo la Costituzione, esiste la
presunzione d’innocenza».
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-MSGR - 20 CITTA - 3 - 18/06/14-N:R - CITTA’
3
Primo Piano
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
«Conosceva il suo assassino»
Giallo sull’incontro in chiesa
`Dna, cellulare e alcuni residui di calce `«Non ha scelto a caso la sua vittima»
i tre indizi che inchioderebbero il killer E spunta l’ipotesi di un complice
L’INCHIESTA
dal nostro inviato
BERGAMO Yara conosceva il suo assassino. Ne sono convinti gli investigatori che ora, dopo il fermo di
Massimo Giuseppe Bossetti, stanno ricostruendo i possibili punti
di contatto tra la vita di Yara
Gambirasio e il muratore di Mapello. Due esistenze apparentemente distanti, ma in un paese
abitare a sette chilometri l’uno
dall’altro significa condividere
un mondo: stessi negozi, conoscenti in comune, la medesima
parrocchia. I Gambirasio erano
assidui frequentatori, la famiglia
Bossetti sempre presente alla
messa della domenica. «E’ qui
che potrebbero essersi conosciuti
- dicono gli inquirenti - Di certo
l’assassino non ha scelto a caso la
sua vittima». Ora il manovale è in
isolamento nel carcere di Bergamo e oggi sarà interrogato dal
gip. Ma per il procuratore generale Pier Luigi Dell’Osso non sussisterebbero margini d’errore: «La
situazione ci fa dire che il caso è
praticamente chiuso».
GLI INDIZI
I luoghi della vicenda
Distanze in linea d'aria
dal Centro sportivo
comunale
di Brembate Sopra
CENTRO
COMMERCIALE
dove portavano
i primi indizi
4 Km
1.500 m
CASA FAMIGLIA
GAMBIRASIO
700 m
MAPELLO
CASA DI MASSIMO
GIUSEPPE BOSSETTI
presunto assassino
CASA DI
ESTER ARZUFFI
madre di Bossetti
BREMBATE
SOPRA
CENTRO SPORTIVO
dove Yara è stata
vista l'ultima volta
5 Km
TERNO
D’ISOLA
CAMPO FUORI
CHIGNOLO
dov'è stato trovato
il corpo di Yara
ANSA
Bergamo
A4
6 Km
CHIGNOLO D’ISOLA
Sono tre gli indizi della Procura a
carico del muratore di Mapello e
il principale è il dna. Gli accertamenti del Ris hanno isolato «un
profilo genetico maschile (convenzionalmente indicato come
Ignoto 1) sugli slip e sui leggins indossati dalla vittima», il quale
«costituiva senza ombra di dubbio un elemento di fortissimo interesse investigativo, non solo
perché si trattava di un dna maschile estraneo rispetto al contesto relazionale della vittima, ma
anche perché isolato in un’area
attigua a un margine dell’indu-
GLI INQUIRENTI
SONO A CACCIA
DEI POSSIBILI
PUNTI
DI CONTATTO
TRA I DUE
mento che era stato reciso con
un’arma da taglio affilata». Perciò, si legge nel decreto di fermo,
«era del tutto logico supporre»
che la traccia di dna fosse collegata all’aggressione di Yara. Altro
elemento che porta a Bossetti sarebbero le «polveri riconducibili
a calce» trovate sul corpo, sui vestiti e nei bronchi della ginnasta
di Brembate, «possibile espressione di contaminazione da materiali utilizzati solitamente, anche se
non esclusivamente, nell’attività
edilizia». Bossetti fa il muratore e
due giorni fa gli è stato sequestrato un Peugeot ranch di colore
chiaro che usava per lavoro. Un
furgone bianco fu segnalato da diversi testimoni mentre si allontanava a tutta velocità lungo la strada a nord della palestra, ultimo
luogo in cui fu vista viva Yara, e
una donna di Ambivere raccontò
anche di aver sentito delle grida
provenire dal mezzo. Ma è anche
vero che la polvere di calce era
presente nel cantiere del centro
commerciale di Mapello, dove i
cani puntarono subito fiutando le
tracce della ragazzina.
LE “CELLE”
Infine ci sono le celle telefoniche.
Il cellulare di Yara aggancia per
l’ultima volta alle 18.49 del 27 novembre la cella di Mapello, in via
Natta, dopo di che viene spento.
L’analisi dei tabulati ha «cercato
di individuare soggetti presenti
in quell’area nelle ore di interesse, che svolgessero professionalmente attività edilizia» ed ecco
che spunta l’utenza intestata a
Bossetti. «Questa agganciava alle
ore 17,45 la cella di via Natta a Mapello, compatibile con le celle agganciate dal cellulare di Yara
quel pomeriggio. Successivamente quell’utenza non faceva più comunicazioni fino alle 7,34 del
mattino successivo». Da rilevare
che il muratore è già in zona
un’ora prima della scomparsa
della ginnasta, uscita di casa alle
17.30 per recarsi in palestra: ha
consegnato all’allenatrice la musica per il saggio, ha assistito alla
prova generale delle compagne e
un’ora dopo se ne è andata. Da
quel momento è sparita, inghiot-
Il caso
È già in preparazione
una miniserie per la tv
Con la regia di Alexis Sweet sarà
realizzata una miniserie tv sul
tragico omicidio di Yara. «Il
prossimo inverno aprirà il set di
una miniserie che la Taodue
Film da tempo stava preparando
- annuncia il produttore Pietro
Valsecchi - L'individuazione del
colpevole era l'ultimo tassello
che mancava ad una vicenda
sulla quale stavamo da tempo
raccogliendo documentazione e
materiali per raccontare in una
miniserie televisiva in due
puntate un caso che ha
appassionato l'opinione
pubblica e che rappresenta una
affermazione delle capacità
investigative delle nostre forze
dell'ordine». Il protagonista sarà
proprio un capitano dei
carabinieri («un ruolo molto
importante sul quale stiamo
cercando un attore di grande
prestigio», dice Valsecchi.
tita nella notte di Brembate. Abitudini e relazioni di Bossetti vengono passate al setaccio, come
spiega il questore di Bergamo
Fortunato Finolli «ci sono numerosi altri accertamenti da svolgere, per capire se abbia agito da solo o se qualcuno fosse al corrente
di qualcosa e non l’abbia rivelato
per complicità». La madre Ester
Arzuffi, per esempio, sospettava
di lui? Di certo, «al momento non
sappiamo» se a Massimo Giuseppe Bossetti fosse stato detto di essere il figlio di Giuseppe Guerinoni. In ogni caso il fermo in carcere, scrive la pm Letizia Ruggeri
nel provvedimento, era necessario: «Pare assai probabile che l’indagato, qualora venga a conoscenza in stato di libertà della
pendenza del presente procedimento penale (per un caso, tra
l’altro, che agita le cronache fin
dal suo inizio e per il quale si è sviluppato un notevole risentimento da parte dell’opinione pubblica nei confronti dell’autore di tale
efferato e ingiustificabile gesto),
si dia alla fuga».
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA VITTIMA Yara Gambirasio, aveva tredici anni
Selfie da macho e lampade abbronzanti, così viveva Bossetti
IL PERONAGGIO
dal nostro inviato
BREMBATE SOPRA E alla fine si scoprì che «il Bossetti» era un volto
conosciuto a Brembate Sopra.
Non perché ci avesse vissuto da
ragazzo, ma perché lo vedevano
sovente in paese. Abitava altrove
- Piana di Mapello è a un quarto
d’ora di macchina - ma la cameriera del Loto Cafè gli ha servito
spesso brioche e cappuccino, la
fruttivendola di via Soave lo incrociava davanti al negozio, il
benzinaio davanti alla palestra
frequentata da Yara gli faceva il
pieno di gasolio al camioncino.
Sempre solo, gentile ma sbrigativo, buongiorno buonasera e via.
L’AUTO DIETRO LA PALESTRA
Cosa ci facesse lì adesso è facile
immaginarlo. Si guardava intorno, studiava la situazione, andava a caccia della sua preda. Ma è
vero o sono solo suggestioni?
Mario, che ha un negozio di fotografia, ricorda perfino di aver veduto la Volvo del Bossetti parcheggiata in via don Giovanni Sala, la via«buia» che Yara percorreva per tornare a casa quando
usciva dalla porta secondaria del
centro sportivo.
A mettere insieme i ricordi e i
«si dice» che da lunedì allagano
la bergamasca emergono i ritratti di due persone incompatibili
fra loro. Da una parte il padre di
una famiglia modello a Mapello,
premuroso con la bella moglie
Marita, apprensivo coi tre figli,
gran lavoratore che quando non
è in cantiere si prende cura della
casa o dei genitori, che si vede
molto in parrocchia e mai al bar.
Dall’altra il perdigiorno che si aggira per Brembate, che spende
100 euro al mese per farsi le lampade, che si fa un selfie vicino a
un aliante millantando adrenaliniche esperienze ad alta quota.
E così, mentre i vicini di casa
seguitano o mostrarsi increduli
(«ma siamo proprio sicuri che
sia lui?»), gli altri cesellano con
le loro memorie l’identikit di un
A BREMBATE
DOVE VIVEVA YARA
L’UOMO ANDAVA
SPESSO ED ERA
CONOSCIUTO
DA TUTTI
personaggio sfuggente, ambiguo, a modo suo inquietante.
Quando la commessa del negozio di fotografia di Brembate (a
centro metri dalla villetta dei
Gambirasio) ne ha visto l’immagine sul giornale è sobbalzata:
«Era venuto cinque mesi fa a farsi delle foto per la carta d’identità. Impossibile dimenticarsi quegli occhi azzurri, avevano dentro
qualcosa di forte». Sia come sia,
fino al 2010 Giuseppe Bossetti a
Brembate era di casa, anche se
abitava lontano e aveva un cantiere aperto da tutt’altra parte.
Chi lo ricorda meglio di tutti è
Francesca, titolare del centro benessere Oltreoceano, un minuto
a piedi dalla casa di Yara. «Era
uno dei migliori clienti. Entrava,
salutava, quindici minuti di doc-
La foto Pagina su Facebook
In rete: colpevole o innocente?
Dopo l’arresto, su Facebook è apparsa una pagina nella quale
si domanda: è colpevole o innocente? Oltre 200 i “mi piace”.
cia solare, undici euro. Anche
due volte la settimana». Quando
ha visto la foto in tv praticamente lo ha riconosciuto dall’abbronzatura. «Però negli ultimi anni
veniva di rado».
Il 26 novembre 2010 è il giorno
in cui la giovane ginnasta scompare. A grandi linee è il periodo
in cui le comparsate di Bossetti si
diradano. Ma anche questa forse
è solo una suggestione dettata
dal senno di poi. Anche se Simone, benzinaio del chiosco Shell di
fronte alla palestra, non ha dubbi: «Si fermava sovente da noi.
Però da quando è venuto l’ultima volta a fare gasolio sono passati almeno tre anni». E così l’edicolante sull’altro lato della strada: «Comprava Eco e Gazzetta,
ma poi non l’ho visto più».
Insomma, è come se dopo la
morte della ragazzina Bossetti
LE VISITE IN PAESE
DEL PRESUNTO
OMICIDA
SI SAREBBERO
MOLTO DIRADATE
DOPO IL DELITTO
avesse deciso di mostrare di sé
solo l’altro ritratto, quello del padre di famiglia che - prima a Terno d’Isola poi a Piana di Mapello
- aveva tre soli punti di riferimento: casa, chiesa e lavoro. L’uomo
che sopra l’uscio aveva messo un
busto della Madonna, che faticava come un mulo per accumulare i soldi necessari a coronare il
suo sogno: comprare una cascina in Val Seriana, ristrutturarla,
e tornare a vivere lassù, lontano
da tutto.
L’ALIANTE
In realtà, in giro per Brembate altri l’hanno notato anche recentemente. Egli stesso ne ha lasciato
una prova quando - l’estate passata - ha pubblicato su facebook
la foto della sua auto con dietro
un carrello per il trasporto degli
alianti. L’aliante non era suo
(non ha mai volato), la macchina
sì. Quella foto l’aveva scattata a
poche decine di metri dall’ingresso del centro sportivo in cui
Yara si allenava. Facile la battuta
che adesso gira in paese: l’assassino torna sempre sul luogo del
delitto. Ma anche questa per ora
è solo una suggestione.
Renato Pezzini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 20 CITTA - 6 - 18/06/14-N:R - CITTA’
6
Primo Piano
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Renzi alle banche:
niente più alibi
ora le imprese
vanno finanziate
La replica dell’Abi: siamo pronti, le ricapitalizzazioni servono
anche a erogare più prestiti, ma è la domanda che resta bassa
`
IL MONITO
ROMA Dopo le recenti decisioni della Bce «non ci sono più alibi», le
banche tornino ad aprire i rubinetti del credito alle imprese. Più che
un appello è un vero e proprio monito quello che arriva dal premier
Matteo Renzi. Le storie di lotta
quotidiana per la sopravvivenza
raccolte tra gli imprenditori riuniti per l’assemblea di Confindustria
Vicenza e Verona ai quali il premier ha fatto visita l’altro giorno,
devono averlo evidentemente sedotto. E così ieri di fronte ad un’altra platea di ”campioni“ italiani
del Made in Italy, gli operatori della manifestazione Pitti Uomo a Firenze, il premier decide di farsi paladino delle esigenze della piccola
e media azienda italiana chiedendo «con forza» alle banche «di intervenire, di far girare i denari che
vengono dall’Europa e dare respiro alle piccole imprese che hanno
sofferto». Perché - continua Renzi
- «se è vero che da noi non c’è stato
il credit crunch, è altrettanto vero
che c’è stata una contrazione stra-
ordinaria del credito». Ma adesso,
dopo le ultime decisioni della Bce,
«non ci sono più alibi per non dare
credito alle imprese».
LA DIFESA
La reazione del sistema bancario
non si fa attendere. Anche perché
sul rapporto non proprio idilliaco
banche-imprese in Italia si è soffermato anche il Fondo Monetario Internazionale nel rapporto presentato proprio ieri. Strette a tenaglia
le banche - i cui vertici a loro volta
ieri erano riuniti in un convegno
dell’Abi, l’associazione di categoria - da una parte si dicono «pronte» a immettere nuova linfa nel sistema, dall’altro si difendono. «La
domanda del credito è ancora insufficiente» dice il numero uno di
Ubi Banca, Victor Massiah. A frenare l’erogazione dei prestiti, riconosce il direttore generale di Unicredit, Roberto Nicastro, «è il rischio, se non troviamo un modo
per ricapitalizzare le imprese non
usciamo dalla crisi». D’altronde è
un fatto che le sofferenze bancarie
abbiano raggiunto un nuovo record a 166,4 miliardi. Ed è un fatto
I prestiti a famiglie e imprese
Andamento delle variazioni mensili su base annua
0
Maggio 2012
1502,2
-1
miliardi di euro
-2
Maggio
2014
1424,0
miliardi
di euro
-3
-4
-0,25%
-2,14%
rispetto a
maggio 2011
-5
2012
rispetto a
maggio 2013
2013
2014
anche che di fronte a questa situazione le banche abbiano adottato
atteggiamenti a dir poco prudenti:
il calo dei prestiti continua (-2,9%).
E così il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, può appellarsi a un solo dato in controtendenza, quello
sulla concessione di mutui che nei
primi 4 mesi dell’anno è cresciuto
del 26,5%. Detto ciò Patuelli ricorda che le banche «stanno effettuando cospicui aumenti di capitale»
cosa che servirà non solo a superare gli esami della Bce, «ma anche
ad aumentare la capienza per nuovi ulteriori prestiti».
LA RIPRESA
Per uscire dalla crisi servono comunque una pluralità di azioni.
«La crisi non è finita ma può essere
vinta mettendo in campo tutti gli
strumenti a disposizione» dice
Renzi e contando «sulla fame d’Italia che c’è all’estero». Poi assicura:
il governo ha chiare le urgenze.
Tra le priorità c’è «un bel taglio alla burocrazia» e il completamento
delle grandi infrastrutture: «Penso
alla Tav che è ancora da completare nel tratto tra Milano e Venezia e
tra Napoli e Bari: noi abbiamo la
necessità, vorrei dire l’urgenza, di
intervenire immediatamente». Anche l’Expo, al di là degli scandali
contro i quali occorre «una pulizia
radicale e totale», ricorda il premier «è una gigantesca chance per
l’Italia».
Giusy Franzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRA LE MISURE URGENTI
DEL GOVERNO A FAVORE
DELLA RIPRESA
IL COMPLETAMENTO
DELL’ALTA VELOCITÀ
TRA NAPOLI E BARI
Matteo Renzi e Giorgio Napolitano con il ministro Mogherini al Quirinale
Decreto taglia-bollette: via
gli sconti tariffari alle Fs
ENERGIA
ROMA Le Ferrovie dello Stato dovranno dire addio ad alcuni privilegi sulle tariffe pagate per l’energia elettrica. Il taglio fa parte del
menù messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico per
poter mantenere la promessa alle
piccole e medie imprese di una riduzione del 10% della bolletta
elettrica. Il testo del provvedimento che (salvo cambiamenti
dell’ultima ora) dovrebbe far parte del ”decretone omnibus“ varato dal Consiglio dei ministri di venerdì scorso, non è ufficiale in
quanto al vaglio dei tecnici del
Quirinale, e quindi c’è ancora
qualche dubbio. Come quello relativo all’eliminazione degli sconti concessi a Vaticano e Repubblica San Marino: alcune bozze lo
prevedono, nelle ultime circolate
è scomparso. Resta confermato
l’obiettivo del provvedimento: far
risparmiare complessivamente
alle imprese 1,5 miliardi di euro
all’anno di costi parafiscali e per
gli oneri impropri.
L’ascia si abbatte sul regime tariffario speciale applicato alle Fs:
dal primo gennaio 2015 il decreto
lo lascia solo per il servizio universale, quindi principalmente
per i treni per i pendolari, eliminandolo per tutti gli altri. Per evitare che a farne le spese siano comunque i passeggeri, è esplicitamente vietato «traslare i maggiori oneri» sui prezzi praticati ai
clienti. Scatta invece dal primo luglio prossimo la cancellazione
della maggiorazione pagata dalla
collettività per finanziare gli
sconti in bolletta ai dipendenti
DALLA RIDUZIONE
DI ONERI IMPROPRI
UN RISPARMIO DEL 10%
FOTOVOLTAICO: AZIENDE
IN RIVOLTA PER
LO ”SPALMA INCENTIVI“
delle aziende elettriche assunti
prima del ’96. La voce vale circa
20 milioni di euro. Via anche i
sovvenzionamenti (40 milioni di
euro l’anno) per le 4 centrali a
olio combustibile tenute come riserva in caso di crisi nelle forniture del gas.
Una grossa quota verrà da una
diversa modulazione degli incentivi al fotovoltaico per gli impianti superiori a 200 Kw: saranno
spalmati su un periodo più lungo,
si passa da 20 a 24 anni. Una norma che secondo Assorinnovabili
metterà a rischio circa 10.000 posti di lavoro. Problema che il governo è convinto di poter arginare, mettendo a disposizione delle
imprese la possibilità di accedere
(per la parte di incentivo rimodulato) a finanziamenti agevolati.
Tra le misure anche quella che
collega i «corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema» all’elettricità «consumata» e
non quella «prelevata dalla rete».
Gi.Fr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fmi: bene il premier ma l’Italia deve «sbloccare la ripresa»
`I giudizi: «Sviluppo
fragile e inaccettabili
livelli di disoccupazione»
LA VISITA
ROMA Il Fondo monetario internazionale chiede all’Italia di sbloccare il suo potenziale di crescita.
E per farlo cita - cosa piuttosto
inusuale - una frase dello stesso
presidente del Consiglio Renzi, a
proposito del Paese «arrugginito, impantanato, incatenato da
una burocrazia asfissiante, da regole norme e codicilli». La dichiarazione resa nota dagli economisti del Fmi al termine di
una missione di quasi due settimane contiene incoraggiamenti
al governo e al suo «programma
ambizioso» ma anche indicazioni non esattamente popolari, come quella di prevedere retribuzioni pubbliche differenziate a livello regionale o di equiparare la
tassazione dei titoli di Stato a
quella di altre forme di investi-
mento. La sintesi del ministro
dell’Economia Padoan è che si
tratta di una promozione «non a
pieni voti ma con voti buoni».
LA LOTTA ALLA CORRUZIONE
Il tradizionale statement che segue la missione cosiddetta “Articolo 4” (una valutazione annuale
dello stato dell’economia) prende atto della situazione del nostro paese caratterizzata da una
«ripresa fragile» e da una «disoccupazione a livelli inaccettabili».
Viene quindi suggerito un ampio
programma di riforme, in linea
con gli impegni presi dal premier, in particolare su alcune
aree: lavoro, efficienza del sistema giudiziario, politica della
I SUGGERIMENTI:
CONTRATTO A TUTELE
CRESCENTI E SALARI
PUBBLICI DIFFERENZIATI
PADOAN: I VOTI
SONO BUONI
concorrenza, crescita e dinamismo delle piccole e medie imprese, lotta alla corruzione. Sul primo tema il Fondo si esprime decisamente a favore di un contratto a tutele crescenti, al posto dell’attuale a tempo indeterminato,
con l’obiettivo di ridurre il dualismo tra lavoratori protetti e non
protetti. E c’è poi l’invito a differenziare i salari pubblici, che pe-
rò Padoan interpreta non come
un recupero del concetto fuori
moda di gabbie salariali, ma come una spinta alla produttività
nel settore statale (obiettivo che
il governo sta perseguendo con
la riforma del pubblico impiego).
Particolare enfasi è dedicata
alla necessaria opera di moralizzazione: viene salutata con favo-
Il ministro Padoan con la delegazione dell’Fmi
re la nascita della nuova Autorità affidata a Cantone, ma si chiede di fare di più con il ripristino
del reato di falso in bilancio e la
modifiche delle norme sulla prescrizione.
LE SOFFERENZE BANCARIE
Nel paragrafo destinato al sistema finanziario, si riconoscono i
progressi fatti dalle banche italiane, anche se «i crediti in sofferenza continuano a crescere». Le
indicazioni sono allora incoraggiare accantonamenti e cancellazioni, sviluppare il mercato dei
debiti deteriorati, rafforzare il
governo di impresa. Quest’ultimo suggerimento comprende la
cessione da parte delle Fondazioni del controllo di fatto degli istituti di credito e la trasformazione delle banche cooperative (o almeno delle più grandi) in società
per azioni.
In materia di conti pubblici, il
Fondo dà atto dei progressi del
nostro Paese in particolare per
quanto riguarda il livello di avanzo primario (saldo tra entrate e
uscite del bilancio prima del pa-
gamento degli interessi sul debito) ma chiede di conciliare lo
sforzo di riduzione del rapporto
tra debito e Pil con politiche che
evitino di far deragliare la ripresa. In questo percorso si inseriscono le privatizzazioni (il cui
programma, ha assicurato Padoan, procede in linea con quanto
previsto nel Documento di economia e finanza).
Dunque il carico fiscale andrebbe ridotto con i risparmi derivanti da una più stringente riduzione delle spese e dalla revisione delle attuali agevolazioni.
In generale, la spesa pubblica dovrebbe essere più produttiva. Come esempio gli economisti di
Washington citano la previdenza: anche se il sistema è sostenibile grazie alla riforma dell 2011,
il flusso delle risorse complessive resta troppo orientato sulla
popolazione anziana. Si ipotizza
quindi di dirottarle dalle pensioni più alte all’istruzione ed alle
politiche attive del lavoro. In altre parole, ai giovani.
Luca Cifoni
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-MSGR - 20 CITTA - 7 - 18/06/14-N:R - CITTA’
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Primo Piano
Mercoledì 18 Giugno 2014
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Summit al Quirinale sull’Europa
Il premier: patto contro l’austerity
`Prima delle nomine intesa sul programma `La strategia: meno rigidità in cambio
con Merkel, Hollande e l’inglese Cameron
di riforme, ma senza chiedere sconti
IL RETROSCENA
Gli antieuropeisti
Farage perde pezzi, la destra: mai con M5S
Si fa difficile il cammino per la
formazione del gruppo
euroscettico Efd guidato dal
leader dell'Ukip, Nigel Farage,
in cui dovrebbero confluire i 17
eurodeputati del Movimento 5
Stelle. Il calvinista olandese
Bas Belder, esponente del
partito Sgp, ha scelto di
passare con il gruppo dei
Conservatori, che dopo le
europee ha avviato una forte
campagna acquisti e sta
mettendo in difficoltà Farage.
Proprio la presenza dei grillini
italiani contribuirebbe non
poco all’emorragia di adesioni,
della destra, dicono a Bruxelles
ROMA Dire che ieri al Quirinale si è
riunito un gabinetto di guerra per
il fronte europeo, sarebbe troppo.
Anche perché nessuno è più europeista di Giorgio Napolitano. Ma
in quasi due ore, tra aperitivo,
pranzo e caffé, Matteo Renzi, un
manipolo di ministri e il capo dello
Stato, hanno studiato la strategia
per far «cambiare verso all’Europa». Sia sul fronte economico, mettendo alle spalle «un rigore cieco
che ha ucciso la crescita». Sia su
quello dell’immigrazione, «dove
l’Italia non può continuare a lottare da sola». In più, Renzi ha aperto
il dossier delle nomine europee,
dove ancora vale il proposito molto ambizioso di «un’Europa a guida italiana». Argomento che oggi a
colazione il premier affronterà
con le dovute cautele con il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy.
Renzi, insieme al sottosegretario Sandro Gozi e al consigliere diplomatico Armano Varricchio, ha
illustrato durante il pranzo le mosse che il governo compirà al Consiglio europeo del 26 e 27 giugno e a
partire dal 2 luglio, quando Roma
assumerà la presidenza di turno
dell’Unione. L’intenzione del premier è quella di spingere la tedesca
Angela Merkel (con cui ha ormai
stretto «un’interlocuzione privilegiata»), il francese Francois Hollande (che ha sentito ieri al telefono) e il britannico David Cameron
a farsi promotori di un «accordo di
L’offerta di Matteo: sì a Juncker
se offre più flessibilità sul deficit
LA TRATTATIVA
BRUXELLES Matteo Renzi sarebbe
pronto a sostenere la candidatura
del lussemburghese Jean-Claude
Juncker alla presidenza della
Commissione, ma in cambio vuole che il programma dell'esecutivo comunitario per i prossimi 5
anni permetta all'Italia di avere
più flessibilità sul deficit senza
modificare il Patto di Stabilità. «E'
la condizione posta da Renzi per
un accordo», ha spiegato ieri il
presidente uscente del gruppo dei
Socialisti&Democratici, Hannes
Swoboda, che ha partecipato ai
negoziati con il presidente del
Consiglio Europeo, Herman Van
Rompuy, sulla candidatura di
Juncker. «Modificare il Patto è irrealistico», ma «sono in corso contatti con Renzi su un testo per rendere il Patto più flessibile», conferma un'altra fonte coinvolta nel negoziato. Il testo dovrebbe essere
discusso questa sera nella cena
tra Renzi e Van Rompuy a Roma,
che potrebbe rivelarsi decisiva
per le sorti di Juncker, sostenuto
dall'Europarlamento e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel,
ma a cui si oppone il premier britannico David Cameron. L'Italia,
con i suoi 29 voti in seno al Consiglio Europeo, è l'ago della bilancia
nella nomina sul presidente della
Commissione.
I PALETTI DI BERLINO
Durante la campagna elettorale,
Juncker aveva escluso di concedere più flessibilità di bilancio a paesi come l'Italia e la Francia. Ma i
risultati del 25 maggio – la progressione delle forze anti-europee
e l'eccezione rappresentata dal
41% di Renzi – ha cambiato i rap-
porti di forza dentro l'Unione Europea. «Juncker deve cambiare alcune sue posizioni», ha avvertito
Swoboda, sottolineando che il voto dei socialisti a favore dell'ex
premier lussemburghese «non è
scontato». Secondo Swoboda,
Renzi può strappare «margine di
manovra sul deficit».
Il testo, su cui sta lavorando
Van Rompuy per ottenere il via libera di Renzi a Juncker sarebbe
articolato su diversi punti, secondo quanto riferiscono altre fonti:
«un'interpretazione più flessibile
del Patto per esentare gli investi-
menti pubblici produttivi dal calcolo del deficit»; «più tempo per
ridurre il deficit e il debito»; un
piano per finanziare «le imprese
innovative e le sturt up tecnologiche». I governi si impegnerebbero
a proseguire sulla strada delle riforme strutturali. I segnali dalle
capitali, in particolare Berlino, sono positivi. Il testo Van Rompuy
sarebbe anche in linea con il programma della presidenza italiana
del Consiglio dell'Unione Europea. «Il ministro Pier Carlo Padoan ha fatto un giro di capitali per
verificare se c'è spazio e volontà
per rafforzare gli investimenti in
Europa. Stanno emergendo un
certo numero di idee», dice una
fonte italiana.
LETTA SI CHIAMA FUORI
Jean Claude Juncker
NEL NEGOZIATO
SULLA NUOVA
COMMISSIONE
ITALIA AGO DELLA
BILANCIA CON I SUOI
29 VOTI IN CONSIGLIO
Cameron spera ancora di poter
convincere Renzi a schierarsi contro Juncker. «Mi opporrò fino alla
fine», ha detto il premier britannico. Con i 29 voti dell'Italia, la coalizione di Cameron (Regno Unito,
Olanda, Ungheria e Svezia) arriverebbe ai 92 voti necessari a costituire una «minoranza di blocco”.
Ma diversi diplomatici, oltre ai
principali gruppi all'Europarlamento, danno ormai per scontato
che il Consiglio Europeo di fine
mese sceglierà Juncker. Enrico
Letta si è detto convinto che «Van
Rompuy riuscirà a fare un miracolo» ed ha escluso di potergli succedere alla testa del Consiglio Europeo, come ipotizzato da alcuni
a Roma e Bruxelles. «Ritengo altamente improbabile, se non impossibile, che un altro italiano oltre
Mario Draghi possa ricoprire un
ruolo di vertice nelle istituzioni
europee», ha detto Letta.
David Carretta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
programma» nel segno della crescita. Intesa da cui poi discendano
i nomi del prossimo governo europeo.
LA COMMISSIONE
Durante il pranzo candidature
non se ne sono fatte. Ma le ambizioni di Renzi sono elevate. Si parla del ruolo di presidente del Consiglio europeo, oppure in subordine
l’incarico di Mister Pesc, il ministro degli Esteri dell’Unione (il nome che circola è quello di Piero
Fassino). Ma anche un prestigioso
incarico economico, come la presidenza dell’Eurogruppo o la strategia poltrona di commissario agli
Affari europei (il candidato sarebbe Pier Carlo Padoan).
Al tavolo della trattativa, Renzi
è intenzionato a sedersi con la forza del risultato elettorale: «Siamo
il partito europeo che ha preso più
voti». E il premier è deciso a infischiarsene della liturgia dei bilanciamenti: «Abbiamo Draghi alla
Bce e allora non possiamo avere incarichi importanti? Non c’entra
nulla la Banca centrale con l’Unione...».
Ciò che certo è che Renzi vuole
«SIAMO IL PARTITO
CHE HA PRESO PIÙ VOTI»
RENZI PUNTA IN ALTO:
LA PRESENZA DI DRAGHI
NON CI OSTACOLA PER
INCARICHI IMPORTANTI
avere la garanzia che chi sosterrà
per la presidenza della Commissione (e potrebbe essere Junker) s’impegni ad allentare i vincoli di bilancio per dare respiro alla crescita:
«Non chiedo sconti, chiedo buonsenso». E a sostenere le richieste
italiane. La prima: non conteggiare nel deficit le spese per investimenti e di cofinaziamento dei fondi strutturali. La seconda: «Più flessibilità in cambio di riforme». Traduzione: più tempo per completare il piano di rientro dal debito e
per il raggiungimento del pareggio
di bilancio. Per questo, come riferisce Gozi, «Renzi ha chiesto ai ministri di spiegare, negli incontri bila-
terali, le riforme italiane e il loro
impatto positivo per la crescita di
tutta l’Eurozona».
Riguardo all’immigrazione, il
ministro Angelino Alfano durante
il pranzo ha descritto «una situazione molto pesante». E Renzi al
Consiglio di fine giugno punta a incassare un potenziamento del
Frontex, il pattugliamento del Mediterraneo, mettendo in conto a
Bruxelles le spese dell’operazione
Mare Nostrum. E il diritto, per chi
ottiene l’asilo politico appena sbarcato in Italia, a trasferirsi in tutti i
Paesi dell’area di Schengen.
Alberto Gentili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
La curiosità
«Niente auto blu, qui è area pedonale»
«Io non posso salire in
macchina in piazza della
Signoria. Mai salirò in
macchina in piazza della
Signoria, l'ho pedonalizzata
io».
Così il presidente del
Consiglio, Matteo
Renzi, si è rivolto alla
scorta, all'uscita da
Palazzo Vecchio, dove
questa mattina ha
partecipato alla
cerimonia di inaugurazione
di Pitti Uomo. Quando Renzi ha
visto l'auto blu, si è messo,
scherzando, le mani sul viso e
ha esclamato sorridendo
rivolto alla scorta: «A come?
Avete parcheggiato qui? Nooo!
Io non posso salire in macchina
in piazza della Signoria».
Renzi, insieme alla moglie
Agnese, ha quindi
lasciato piazza della
Signoria a piedi e solo
dopo qualche decina
di metri è salito in
auto.
Sin dall’inizio del suo
incarico di governo,
Renzi ha fatto di tutto per
evitare auto blu e scorta, che
solo dopo il giuramento al
Quirinale è stato costretto ad
accettare.
-MSGR - 20 CITTA - 8 - 18/06/14-N:R - CITTA’
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Primo Piano
Mercoledì 18 Giugno 2014
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Sanità, c’è l’accordo:
in arrivo i ticket
collegati al reddito
Stretta anche per l’accreditamento: in tre anni le mini-cliniche, quelle che hanno meno 60
posti letto, saranno cancellate
dal servizio sanitario nazionale.
Un provvedimento che il privato riuscirà ad evitare se la dotazione dei posti salirà ad 80 aggregando altre strutture. «Il lavoro procede bene», ha sentenziato ieri sera il ministro Lorenzin che, con il gruppo, deve esaminare 28 articoli. Oggi è la volta dell’assistenza territoriale.
L’orientamento del gruppo di lavoro sul Patto per la salute:
la compartecipazione dei cittadini sarà rivista entro l’anno
Decisioni parallele ieri al ministero della Salute. Oltre alla discussione sulla revisione dei ticket anche l’ipotesi di commissariamento dell’Istituto superiore
di sanità, l’organo tecnico dello
stesso ministero. Sono state avviate le procedure ma l’ultima
parola l’avrà il Consiglio dei ministri.
Motivo: buchi di bilancio relativi agli anni 2011 e 2012. In tutto
un buco da 30 milioni su oltre
300milioni movimento finanziario l’anno già contestati dalla
Corte dei conti.
Da mesi all’interno dell’Istituto
era cresciuta la preoccupazione
per il bilancio tanto da ostacolare e in alcuni casi fermare il rinnovo dei contratti per chi sta seguendo o deve iniziare progetti
di ricerca. Anche internazionali.
Carla Massi
ISTITUTO SANITÀ
`
IL PIANO
ROMA Entro sei mesi i ticket sanitari saranno rivisti. La tassa su
visite, farmaci ed esami, dunque, potrebbe subire dei ritocchi. Che saranno decisi in base
al reddito. Anche per le patologie croniche. Oggi, infatti, tutte
le persone, quelle più abbienti e
quelle meno abbienti che soffrono di malattie che accompagnano per tutta la vita, usufruiscono dell’esenzione dal ticket. Per
le prestazioni, dalla radiografia
all’analisi del sangue, che riguardano la patologia.
La decisione è stata presa ieri
in tarda serata dal gruppo di la-
voro sul Patto per la salute a cui
sta lavorando da settimane il
ministro Beatrice Lorenzin con
otto assessori regionali e un rappresentante del ministero dell’Economia.
Una sorpresa per gli addetti
ai lavori dal momento che proprio dall’incontro di ieri era
LE NUOVE REGOLE
TOCCHERANNO ANCHE
LE PATOLOGIE
CRONICHE
DESTINATE A SPARIRE
LE MINI-CLINICHE
uscita una notizia confortante
per il servizio sanitario nazionale: confermato il finanziamento
2014-2017.
Le risorse dovrebbero essere
“arricchite” da una quota consistente dei risparmi che il ministro Lorenzin ha indicato in dieci miliardi in tre anni. L’obiettivo è quello di chiudere in questa
settimana.
GLI ESENTI
Le notizie sui ticket erano state
annunciate e smentite più di
una volta. Proprio pochi giorni
fa il ministro della Salute aveva
detto: «Il patto per la salute sta
lavorando sull’esenzione da
una parte mentre dall’altra dob-
Beatrice Lorenzin, ministro della Salute
biamo cercare di recuperare
laddove ci sono persone che sono esenti per reddito ma, in realtà, non ne avrebbero diritto».
Una sorta di risposta alla Corte
dei Conti che ha evidenziato come gli italiani paghino sempre
di più per i ticket. Riferendosi al
dato del 2012: le famiglie italiane hanno speso in media 900 eu-
ro per la tassa sanitaria.
L’ASSISTENZA
Un’inversione di rotta ancora
da quantificare che sarà accompagnata da un altro aggiornamento. Quello dei livelli di assistenza, l’elenco delle prestazioni che vengono effettuate negli
ospedali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dl Irpef
Principali norme su cui il Governo ha ottenuto la fiducia
80 euro
in busta paga
Da maggio; ma per
famiglie numerose
si rinvia a L. Stabilità
Tagli alle società
Pagamento
partecipate
Tasi
-2,5% nel 2014,
Slitta al 16 ottobre
-4% nel 2015; salve Rai,
nei Comuni ritardatari
Consip, Poste, Enav
Sacrifici
Rai
Risparmi per 150 milioni;
ma può vendere quote
RaiWay
Tetto stipendi
Rate
pubblici
Equitalia
A 240.000 euro anche per Riapertura per chi ha
Bankitalia, esente
perso il beneficio entro
Consob
il 22 giugno
ANSA
Fiducia della Camera
decreto Irpef verso il sì
IL VOTO
ROMA Bonus Irpef di 80 euro, rinvio
del versamento della prima rata
Tasi, riduzione dell'Irap, incremento delle rendite finanziarie e
tagli alla Rai. È in dirittura d'arrivo
il decreto legge firmato dal governo Renzi, che contiene le prime misure per ridare fiducia ai cittadini,
attraverso interventi che diventeranno strutturali grazie alla legge
di stabilità. Nella prossima finanziaria saranno trovate le risorse
per estendere la detrazione Irpef
anche a chi oggi è rimasto fuori (incapienti e pensionati), con un occhio di riguardo alle famiglie numerose. Mentre la riduzione dell'
Irap sarà allargata anche alle piccole imprese. Il provvedimento
che ieri ha ottenuto la fiducia alla
Camera con 342 sì e 201 no e oggi
sarà licenziato dal Parlamento, assicura più reddito disponibile per
10 miliardi a 10 milioni di italiani.
Il decreto, con le modifiche introdotte in Parlamento, è servito
anche a puntellare la delicata
struttura della Tasi: il versamento
della prima rata della Tasi, nei comuni ritardatari, è rinviata al 16 ottobre, «sulla base delle deliberazioni concernenti le aliquote e detrazioni» pubblicati nel sito del ministero entro il 18 settembre. Un’altra novità maturata strada facendo Equitalia: i contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i ter-
DA CONFESERCENTI
GRIDO DI DOLORE
SUL FISCO:
«BASTA FARE CASSA
SPOLPANDO
LE IMPRESE»
mini di pagamento delle cartelle,
potranno accedere di nuovo alla
rateazione, a patto che la violazione sia antecedente al 22 giugno
2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo
al massimo la dilazione in 72 rate.
La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest’anno.
Nella versione originaria del testo
c’erano altre importanti novità in
materia tributaria: dalla riduzione
dal 3,9 al 3,5 per cento dell’aliquota base dell’Irap alla stretta sulle
rendite finanziarie, con la tassazione che a partire dal prossimo primo luglio passa dal 20 al 26 per
cento .
L’ASSEMBLEA ANNUALE
Proprio il fisco è stato al centro dell’assemblea annuale di Confesercenti che si è tenuta ieri. «Basta fare cassa spolpando le imprese» è
stato il grido di dolore del presidente Marco Venturi, che ha puntato il dito contro il micidiale binomio fisco locale fisco centrale. In
tre anni sono stati chiesti a cittadini e imprese 34 miliardi di tasse in
più: risultato dell'aumento del prelievo da parte degli enti locali per
20 miliardi a cui si sommano altri
14 miliardi di prelievo statale.
«Guardate il pasticcio della Tasi.
Un’imposta mal gestita, che rischia di rivelarsi una vera e propria batosta, soprattutto per le imprese» ha denunciato Venturi, davanti ad una platea provata direttamente da una crisi che ha lasciato
sul terreno un cimitero di imprese:
nei primi cinque mesi del 2014, segnala l'Osservatorio Confesercenti, hanno chiuso la saracinesca
53.037 imprese del commercio e
turismo: nello stesso periodo le
nuove aperture sono state solo
32.230.
R.e.f.
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Mercoledì 18 Giugno 2014
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Riforme, accordo blindato premier-FI
Vertice notturno a palazzo Chigi prima del voto in commissione `L’asse con la Lega decisivo per convincere Berlusconi a dare l’ok
Avanti sull’elezione indiretta del senatori: «Siamo al rush finale» Sui grillini, torna l’ipotesi che lo stesso Matteo possa incontrarli
`
IL RETROSCENA
ROMA Vuole vederci chiaro, Renzi,
e soppesare attentamente gli
emendamenti che i relatori si accingono a presentare in Commissione Affari costituzionali. Una
ventina in tutto, assicura Anna Finocchiaro che con Roberto Calderoli ha limato i testi che potrebbero essere posti al voto già da venerdì prossimo, Forza Italia permettendo. L’asse con il Cavaliere
sulle riforme istituzionali è infatti
per Renzi fuori discussione e regge, al netto delle contorsioni presidenzialiste degli azzurri, arrivando anche a trovare l’intesa su un
punto che il presidente del Consiglio considera dirimente: l’elezione indiretta dei senatori. Su questo aspetto anche ieri sera il premier si è mostrato irremovibile
durante il vertice che a palazzo
Chigi ha riunito i capigruppo di
Camera e Senato Speranza e Zanda, il ministro Boschi, il presidente Finocchiaro, i sottosegretari
Pizzetti e Lotti, i due vicesegretari
del Pd Guerini e Serracchiani e il
presidente della conferenza stato-regioni, Vasco Errani.
MARGINALI
Già dai nomi dei presenti alla
riunione si comprende bene che
Renzi intende muoversi compattando prima tutto il partito di cui
è segretario, e poi andare alla trattativa dentro e fuori la maggioranza. Negli ultimi giorni il numero
dei disponibili al confronto è praticamente raddoppiato visto che
oltre a Forza Italia, pronta a discutere sin dal primo giorno, si è unita la Lega e il M5S. Restano sulla
sponda del fiume i quattordici
”dissidenti” del Pd che potrebbero giocarsi in aula il loro voto. A
patto che però Renzi non riesca a
costruire un fronte tale in favore
delle riforme, da renderli del tutto
marginali. Per ora la battaglia re-
NESSUNA DILAZIONE
TEMPORALE:
SUBITO IL TITOLO V
DOPO L’ESTATE
ITALICUM
E FORMA DI GOVERNO
sta in Commissione. Ieri sera il
presidente del Consiglio ha vistato l’emendamento che riduce da
21 a 5 i senatori nominati dal Quirinale, mentre qualche perplessità sembra esserci sul ritorno in capo alle regioni di competenze che
nel testo originario presentato dal
governo erano tornate del tutto allo Stato. L’intesa con la Lega, rappresentata in commissione da Calderoli, è stata però preziosa per
sbloccare l’inerzia azzurra ed è
possibile che regga anche nel momento del voto, visto che al Carroccio interessa poco la modalità
dell’elezione dei senatori, e molto
di più le competenze. Renzi sostiene di essere «al rush finale» e che
entro il mese la Commissione licenzierà il testo per l’aula.
GARE
Maria Elena Boschi in aula alla Camera
Se però con la Lega si è trovato
un possibile terreno d’incontro,
resta ancora tutta da decifrare la
disponibilità del M5S che lo stesso Renzi potrebbe incontrare la
prossima settimana. Anche in
questo caso la scelta dell’interlocutore non è marginale e se il premier pensa di andare personalmente, invece di affidare la questione ai capigruppo, è il segnale
che l’incontro serve a Renzi per
parlare direttamente all’elettorato grillino al quale spiegherà che
ora si ridisegna il bicameralismo
e il Titolo V e che solo dopo l’estate il Parlamento si tornerà ad occupare di legge elettorale e forma
di governo. Quindi, dirà a Renzi ai
pentastellati, ”ditemi se siete d’accordo a ridurre il numero e costi
dei senatori e a azzerare le materie concorrenti, previste dall’attuale Titolo V, fonte di enormi
sprechi e contenziosi”. Nessuna
dilazione temporale verrà però
concessa dal presidente del Consiglio ai grillini. Renzi continua con
la strategia del doppio binario: da
un lato le riforme economiche e
dall’altro quelle istituzionali e di
contenimento della spesa. Su questo, e non solo sulla legge elettorale, il premier sonderà la disponibilità del partito di Grillo ad uscire
veramente dal limbo. Per ora si
consola con l’inusitata polemica
tra M5S e FI su chi è più legittimato discutere con l’attuale inquilino di palazzo Chigi.
Marco Conti
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Pd, rientra la fronda dei 14 dissidenti
già naufragato il gruppo autonomo
chiuso per due ore buone nello
studio di Luigi Zanda per discutere faccia a faccia con il suo capogruppo, si è capito che la cosa volgeva al bello. Secessione rientrata. L’8 settembre dei dissenzienti.
«Nessuno ha mai pensato di cercare casa fuori», ha scandito Chiti. Si resta tutti dentro, critici ma
dentro, le obiezioni al progetto di
riforma-abolizione del Senato rimangono («continueremo a sostenere i nostri emendamenti al
testo del governo», ma non era
questo il punto in discussione).
C’erano una volta 14 dissidenti.
Che cosa è successo?
IL PARTITO
ROMA Raccontano che a puntare i
piedi fino all’ultimo, a insistere e
resistere, siano stati in due: Tocci
e Mucchetti, «dobbiamo mantenere l’autosospensione», incitavano. E quando, alla fine, si è deciso il contrario, di farla finita
con questa sospensione rispetto
alla quale lo stesso Giorgio Napolitano si è detto «stupito» visto
che non esiste nei regolamenti né
altrove, hanno capitolato pure loro. I 14 dissidenti pd del Senato
non sono più ai margini del gruppo per loro stessa autocollocazione, sono rientrati, parteciperanno all’attività dei loro colleghi come avevano fatto finora, alcuni
pure più di altri, a cominciare da
Vannino Chiti tra i più ligi da
sempre ai richiami del partito,
l’ispiratore della proposta alternativa, che comunque si era mantenuto sempre un passetto in qua
dalla ribellione esplicita, non partecipando neanche alle riunioni
dei dissidenti, tranne l’ultima,
quella della capitolazione. «Tranquilli, rientrano, vedrete, rientrano», si era detto sicuro dall’inizio
Matteo Renzi. E quando Chiti si è
ra, ha preso atto che l’obiettivo
politico che alcuni avevano in testa (Walter Tocci su tutti), di uscire dal gruppo e crearne uno nuovo con grillini dissidenti e Sel si è
mostrato impraticabile. Dei 14 facevano parte, curiosamente, tre
eletti all’estero (Micheloni, Turano e Giacobbe); uno si era ritirato, Cucca; un altro, Lo Giudice, si
era mostra dialogante.
LE DIFFICOLTÀ
E’ accaduto che un gruppo già abbastanza eterogeneo quanto a
provenienze e obiettivi, si è trovato alla fine al limitare della rottu-
A PALAZZO MADAMA
COLLOQUIO
CHIARIFICATORE
TRA ZANDA E CHITI
GLI ULTIMI A CEDERE
TOCCI E MUCCHETTI
Mineo con Gatti e Dirindin
In principio, Tocci e a seguire
Mineo teorizzarono che la loro
iniziativa sarebbe servita ad allargare la maggioranza, «Renzi
deve capire che tramite noi arriveranno in maggioranza al Senato una dozzina di ex cinquestelle
e una mezza dozzina di vendoliani», si sbracciava a spiegare Corradino. E in effetti, il Pd sembrò
in un primo tempo lasciar fare secondo l’andazzo ”se sono rose,
fioriranno”. Via via però le cose si
sono complicate, e anziché trainare dentro la maggioranza, i 14
hanno rischiato di essere trainati
loro fuori. Mineo si è impuntato
oltre il limite per la sostituzione
in commissione, operazione anticipata da Pier Ferdinando Casini
con Mario Mauro, costringendo
gli altri a secedere per lui, sicché
nel frattempo era diventato quasi l’unico motivo del contendere.
«Mineo ci ha danneggiati», confidava Pippo Civati l’altro giorno
alla Camera, lo stesso Civati che
pure contava su alcuni dei dissidenti e che ha cercato di dare una
qualche prospettiva all’operazione. «Ma io non esco dal Pd. Fuori
non avrei alcun potere contrattuale», riconosceva Civati. E
quando i capi grillini, non i dissidenti, hanno annunciato di voler
collaborare anche loro alle riforme, l’ipotesi gruppo esterno, trainato o trainante, è crollata definitivamente.
Nino Bertoloni Meli
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I dem accelerano: sì della Camera al “referendum” sulla Rai
IL CASO
ROMA «Operazione Rai fuori dal Palazzo». I fedelissimi di Renzi l’hanno battezzata così. Chiudere porte
comunicanti, spezzare legami, sentieri che si intrecciano, «un’azione
culturale», dicono. Il primo atto di
questa operazione - anticipata da
un lungo intervento di Renzi all’ultima assemblea nazionale del partito democratico - è stato votare ieri alla Camera un ordine del giorno
in 3 punti: 1) aprire da subito una
grande consultazione; 2) anticipare il rinnovo della concessione Stato-Rai alla primavera del 2015; 3)
presentare una riforma organica
del canone.
E sempre ieri, intervenendo al
convegno “Televisione e Internet:
operazione 2016”, il dg di viale
Mazzini Luigi Gubitosi ha confermato che si va verso l’accorpamento di tg e canali digitali. «Diciamo
che sicuramente non sono destinati ad aumentare», è stata per l’esattezza la risposta di Gubitosi a specifica domanda, Senza aggiungere
se questo vorrà dire tagliare posti
di lavoro. «Il direttore di testata è
l'ultimo sovrano incostituzionale
rimasto - ha ironizzato il dg - Ne
avevamo 12, due o tre sono state
eliminate, ma il problema è che
ogni testata vuole la sua redazione
economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così,
nel momento in cui ci sono i tagli,
ognuno ritiene di non poter fare lo
stesso lavoro di prima con meno
personale. Per questo l'accorpamento ha una sua logica». Il vertice di Viale Mazzini insomma ha dismesso l’idea dei ricorsi, non alza
barricate e prepara la quotazione
di una parte minoritaria di Rai
Way per far fronte ai risparmi di
150 milioni chiesti dal governo. E
Gubitosi rassicura che «non servono altre risorse», che «il nostro piano funziona» Sarà spending review ad oltranza: per i Mondiali
spesi 4,4 mln, la metà del 2010.
MORCELLINI AL LAVORO
A presentare l’ordine del giorno è
stato ieri Vinicio Peluffo, capo-
VIA LIBERA A UN
ORDINE DEL GIORNO
SULLA RIFORMA
VERSO L’ACCORPAMENTO
DI CANALI DIGITALI
E TELEGIORNALI
I conti della Rai
Cifre in milioni di euro
Ricavi
3000
2.786
1.748
2.748
canone 1.756
Risultato
netto
+231
66
+250
50
-38
2500
Risultato
operativo
100
5
0
2000
-50
1500
gruppo in commissione Vigilanza.
Ha messo il primo tassello. Il secondo sarà lanciare fuori da Montecitorio - a distanza di sicurezza
dalla politica - una Pallacorda. A
coordinarla sarà Mario Morcellini, direttore del Dipartimento comunicazione dell’Università di Roma La Sapienza. «Inizieremo a riunirci già entro questo mese - spiega il docente, che ha raccolto la
proposta lanciata da Michele Anzaldi, membro pd della commissione Vigilanza- e faremo un incontro
a settimana. Vi parteciperanno
esperti, professori, giornalisti italiani e stranieri». Morcellini nomi
-100
1000
745
pubblicità 682
-150
-165
-200
500
0
268 commerciali 291
25
2012
altri
19
2013
Così la governance
Cda: 9 membri (2 indicati
dal Tesoro, 7 dalla Commissione
Parlamentare di Vigilanza)
-250
2012
2013
Presidente e
direttore generale:
indicati dal Tesoro
-245
2012
2013
In carica:
3 anni
(rinnovabili)
ANSA
Luigi Gubitosi
non ne fa. Si limita a ricordare che
il primo Ateneo romano ha sempre avuto un rapporto didattico
«molto stretto» con la Rai. «Fisseremo 3 o 4 temi e su questi ci confronteremo - aggiunge Morcellini il futuro del servizio pubblico televisivo, l’innovazione normativa, la
governance, il ripensamento del
canone da tassa a contributo culturale». L’obiettivo è consegnare al
governo «un’idea chiara perché
l’azienda possa essere guidata da
mani competenti, meglio un dirigente di impresa che un politico».
La strada degli esperti e dei professori era una delle due ipotesi in
campo. L’altra, caldeggiata tra gli
altri dal vice ministro alle Comunicazioni Giacomelli - atteso oggi in
audizione in Vigilanza - è che si
passasse attraverso una commissione di 4 o 5 esperti, coinvolgendo
dunque anche i sindacati, ivi compreso l’Usigrai. Tra le proposte ha
suscitato infine un certo interesse
quella del senatore Ranucci, membro pd in Vigilanza: aprire ai dipendenti e agli abbonati la possibilità di acquisire quote di RaiWay.
Un 3/5% di azionariato diffuso per
premiare chi il canone anziché
evaderlo lo paga.
Claudio Marincola
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 41 - 18/06/14-N:
Pesaro
[email protected]
www.ilmessaggero.it
Professione Lavoro è sul Messaggero
Pesaro
ANCONA
Macerata
Fermo
Ascoli P.
Mercoledì 18
Giugno 2014
METEO
OGNI GIOVEDÌ LA VOSTRA CARRIERA
PRENDE UN’ALTRA DIREZIONE
REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931
Giorno & Notte
Festival Passaggi
via con il ministro
Mogherini
e tanti altri big
Marche Cult
Nell’opera di Vangi
alla fine
la vittima prevale
sul carnefice
Maturità
Marsigli a pag. 47
Domani nell’inserto
Sacchi a pag. 44
Circa 2800 studenti alle prese
con la prima prova d’esame
Questa mattina il via con il tradizionale tema d’italiano
Tutti ammessi ai Licei Mamiani e Marconi, 11 esclusi all’Alberghiero
«Tasse zero per nuove imprese»
Il sindaco Ricci vara il programma in sette punti per rilanciare il commercio e l’edilizia
`A chi apre un’attività saranno restituite Tasi, Tari, Imu, addizionale Irpef e occupazione suolo
`
Una spinta in due direzioni: commercio ed edilizia. Pensare di
aprire un negozio oggi, per molti
significa arrendersi alle spese di
tutte le tasse. Lo stesso ad aprire
un cantiere se gli oneri di urbanizzazione sconsigliano l’accensione
di ogni betoniera. Il Comune di Pesaro prova a invertire la rotta con
il pacchetto Ripartipesaro. Lo ha
presentato ieri mattina il sindaco
Matteo Ricci, l’assessore alla Gestione Antonello Delle Noci e l’assessore alla Rapidità Stefania De
Regis. I punti sono sette, altrettanti gli obiettivi. Nasce la «No tax
area». Ovvero zero tasse comunali per 3 anni alle nuove imprese
che nascono nel centro storico. La
regola vale anche in periferia purchè le imprese nate creino occupazione stabile. In pratica chi
aprirà l’attività si vedrà restituite
le spese di Imu, Tasi, Tari, addizionale Irpef, tassa per l’occupazione
di suolo pubblico e pubblicità al
primo bilancio consuntivo del Comune. «Dobbiamo sostenere la
voglia di fare impresa – ha detto il
sindaco Ricci – il Comune deve essere un amico, non un ostacolo.
Restituiremo i soldi in poco tempo e potrebbe rappresentare una
grande spinta alla nascita di nuove attività».
Benelli a pag. 43
L’intervista
Maltempo. Flagellata la periferia nord
Pieri: «Voglio
immaginarmi
una grande Aspes»
Luca Pieri da ex assessore a
presidente Aspes: «A me piace immaginarla come la Grande Aspes- dichiara - sarà quasi
come un altro Comune, per i
tanti servizi pubblici che si
troverà a gestire».
Delbianco a pag. 43
Cade il muro di Marotta
Unificazione sotto Mondolfo
`Via
libera del consiglio regionale. Fano valuta il ricorso alla Consulta
Dopo oltre 500 anni, una marcia
su Roma e due referendum cade il
muro della Berlino dell’Adriatico.
Con 22 voti a favore, 6 contrari
(Foschi, Ciriaci, Marangoni, Pieroni, Trenta e Zinni) e 3 astenuti (Camela, Marconi e Natali) al termine d’una seduta caratterizzata da
urla, continue interruzioni ed accuse rivolte da parte di esponenti
del Coordinamento di Fano Unita
al presidente del consiglio Solazzi
e ad alcuni consiglieri che illustravano le loro posizioni, il consiglio
regionale ha approvato la legge 77
che sancisce l’unificazione territoriale e amministrativa di Marotta
di Fano sotto il Comune di Mondolfo. Ora solo la Corte Costituzionale può annullare il verdetto. Il
sindaco di Fano Seri non esclude
il ricorso alla Consulta.
Binotti e Scatassi a pag.45
Il meteo
Il tempo
ancora
instabile
Uno scorcio
di Marotta
Oggi sarà una giornata
instabile, con nubi estese e
precipitazioni
temporalesche diffuse
anche se non intense, in
particolare nelle ore
centrali della giornata. I
venti saranno moderati di
maestrale con mare mosso.
Precipitazioni diffuse nelle
prime ore, ma in lenta
successiva e graduale
attenuazione.
Cattabrighe sotto il fango
Danni per il maltempo a Cattabrighe, i residenti valutano una
richiesta danni al Comune (foto TONI).
A pag. 44
«Braccialetti rossi» un boom: più di 800 aspiranti attori
LA FICTION
PESARO Altri 390 ragazzi e ragazze,
alle 17 di ieri, si sono presentati
per il casting di “Braccialetti rossi”
nel vecchio Hangar di viale dei
Partigiani. «In mattinata - ha sottolineato Vania Arcangeli, casting
director, della famosa serie televisiva trasmessa l'anno scorso su
Rai Uno - ho visionato 150 ragazzi,
per metà maschi e metà femmine,
di età che vanno dai 9 ai 19 anni.
Devo essere sincera, non ho mai
trovato tanta spontaneità come in
questi ragazzi marchigiani. Molti
provenivano dall'entroterra pesarese: Cagli, Urbania, Pergola, Fossombrone, Urbino e naturalmente
Pesaro e Fano. E ancora al termine
dell'orario del casting vi erano
una trentina di ragazzini accompagnati da padri e madri”.
Una partecipazione enorme, grazie anche alla grande location, il
Palazzetto dello Sport, messo a disposizione dal sindaco Matteo Ricci e l'impegno di portare il casting
a Pesaro, dell'attore Fabio Galli. A
luglio inizieranno le riprese in Puglia, saranno 4 puntate, girate in
un residence che è stato trasformato in ospedale, come nella prima serie. Per il produttore della
fiction televisiva, Carlo Degli Esposti, saranno quattro le puntate perchè «si vuole curare al massimo la
qualità». Ma prossimamente ne
verranno girate altre quattro, che
costituiranno la terza serie. Gli
sceneggiatori, insieme al regista
Giacomo Campiotti, sono già al lavoro, per trovare novità filmiche e
narrative, che si discosteranno dal
format originale spagnolo. Confermati i sei “Braccialetti”, fra cui il riminese Carmine Buschini e a cui
si aggiungeranno altri giovani protagonisti, che verranno selezionati dai vari castings. Dunque più di
800 ragazzi, si sono presentati al
LA CASTING DIRECTOR:
«MAI TROVATA
TANTA SPONTANEITÀ
COME IN QUESTI RAGAZZI»
VERRÀ GIRATA
ANCHE UNA TERZA SERIE
Code per il casting al vecchio
palazzetto dello sport (Foto TONI)
Palazzetto dello Sport, colpiti da
storie che vanno contro tendenza,
come quella della malattia, lontana anche dagli standard televisivi.
«Braccialetti rossi - ha sottolineato Carlo Degli Esposti - ha ribaltato l'idea di bellezza dei giovani, dopo vent'anni di modelli sbagliati.
Se solo un ragazzo malato, grazie
a questa serie, si sentirà più forte e
più “fico”, io personalmente avrò
ottenuto un premio speciale».
Cosa succederà nella seconda serie di “Braccialetti rossi?” Bocche
cucite alla Palomar spa e da parte
del regista Campiotti. Ma qualcosa è trapelato: vi sarà una new entry Rym, nell'ospedale pugliese, insieme a Leo, Vale, Cris, Rocco, Toni, Davide.
Paolo Montanari
La Straducale
ripercorre
le orme
del Pirata
CICLISMO
La straducale sulle orme del
“Pirata”. Dopo l’undicesima
tappa del Giro d’Italia, quella
partita da Foligno e terminata a Montecopiolo, anche
l’edizione numero 11 della
Straducale, appuntamento
fissato per domenica 29 giugno, rende omaggio a Marco
Pantani condividendo 40 chilometri con il percorso della
carovana rosa. Tante le novità in programma a cominciare proprio dal citato percorso. Quest’anno infatti saranno tre le tipologie di gara: alle
conferme dei percorsi «corto» e «medio», rispettivamente di 73 chilometri e 130, si aggiunge quest’anno il percorso «lungo» Gran Fondo con il
passaggio, dopo la scalata del
Monte Nerone, al “Cippo” del
Carpegna, proprio sulle strade appena toccate dal Giro e
tanto care a Marco Pantani.
A cui è dedicata anche una
sculutura sui tornanti che
amava scalare per allenarsi.
Ma non è l’unica rivoluzione apportata perché cambia
anche la Randonèe Straducale, con l’inserimento di brevetti da 300 chilometri e da
400 con partenza sabato 28
nel pomeriggio. La Randonèe sarà formata da circuiti ad anelli che toccheranno
tutti gli angoli della provincia di Pesaro e Urbino. «La
Straducale – sottolinea il presidente del Asd Ciclo Ducale,
Gabriele Braccioni - non è solo ciclismo, ma un insieme di
eventi che partono da giovedì
26 e che termineranno domenica. Abbiamo una nuova location per l’iscrizione e la
consegna dei «pacchi gara»
che è situata all’interno della
Data, dove per sabato è stata
anche programmata una conferenza sull’alimentazione e
integrazione
nutrizionale.
Abbiamo anche stretto una
collaborazione
con
gli
Istagramers Pesaro e Urbino,
che coi loro scatti fotografici,
durante la giornata della gara, potranno raccontare gli
eventi e i protagonisti. Le migliori immagini condivise
con l’hashtag #straducale
verranno selezionate e premiate successivamente. Nuova anche la «Griglia Prometeo – Birra Collesi» che vedrà
partire i ciclisti che lo vorranno da una unica griglia di
partenza, appunto così denominata, con l’intenzione di
fermarsi a rifocillarsi in tutti
i ristori predisposti sui percorsi (ben 10 ristori fissi), con
premiazioni finali.
Presente anche Maurizio
Gambini, appena eletto sindaco: «Darò il via per la prima volta, poi seguirò la gara.
È molto bello vedere come
aziende e privati aiutino queste manifestazioni sportive».
Andrea Perini
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-MSGR - 14 PESARO - 42 - 18/06/14-N:
42
Marche
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Comi: un nome
che unisca
Lo Spacca ter
prende corpo
`Il segretario Pd
«Di Primarie non parlo
prima i programmi»
REGIONALI/1
ANCONA Sulle Primarie non risponde e così pure sul possibile candidato governatore. Però Francesco
Comi, reduce dalla direzione regionale di lunedì, ieri in conferenza stampa, nel ribadire che «fino a
settembre le priorità del Pd sono
altre», qualcosa concede: «Puntiamo a un candidato più unitario
possibile, un candidato della coalizione». Ecco la traccia della strategia, ecco perché, nonostante si voti in primavera e cioè tra meno di
un anno, e le Primarie le abbia inventate il Pd, Comi continua a eludere la risposta sulla domanda del
momento. C’è un candidato unitario, al momento, nel Pd, che possa
ambire a governare la Regione?
No. E poi deve essere di tutta la coalizione. Una posizione che, a detta di tutti gli osservatori, spianerebbe la strada a uno Spacca ter.
La posizione di Comi porta dritto
dritto a un Pd che a fine anno,
guardandosi attorno, non potrà
che non chiedere a Spacca - che a
eventuali Primarie di partito non
potrebbe partecipare perché non
iscritto - di restare.
Per Comi, eludere il discorso
Primarie, è «un segnale di cambiamento della politica». Cioé? «I
L’ATTUALE GOVERNATORE
NON POTREBBE PARTECIPARE
«CONCENTRIAMOCI SUGLI
ULTIMI SCAMPOLI DI GOVERNO»
SANITÀ, SPRECHI E PEAR
E LAVORO LE PRIORITÀ
tempi - dice - non sono più quelli
in cui ci si sedeva attorno ad un tavolo, si sceglieva il candidato e poi
si metteva insieme un programma
- riprende Comi -. Ora accadrà
l'esatto contrario. Prima il Pd scriverà il programma, dopo un confronto con i territori, chiederà poi
chi ci sta a realizzarlo e infine la
coalizione sceglierà il candidato
che sia in grado di interpretare la
proposta e che sia il più unitario
possibile». Candidato unitario.
Dunque no alle Primarie? Comi:
«A me non interessa lo strumento,
ma il fine, che è cambiare la politica». Un cambio di passo che il segretario del Pd Marche vuole imprimere anche a quest'ultimo
scampolo di legislatura. Dieci gli
obiettivi, che Comi chiede a Giunta e Consiglio di portare a termine
prima dell'autunno. Tra questi il
taglio ai costi della politica e della
burocrazia. Entro luglio, l'approvazione della nuova legge elettorale regionale. «Dobbiamo agire con
poche e determinanti modifiche»
Tra queste la ridefinizione dei collegi provinciali, calibrandoli sulla
nuova composizione dell'aula che
passa da 43 a 30 consiglieri. Avanti. Sanità e servizi sociali. Qui Comi chiede tempi ancora più rapidi.
Quindici
giorni
per
dare
operatività alle reti cliniche e alle
case della salute nonché alla riorganizzazione degli ambiti sociali
con la gestione associata dei servizi per i Comuni sotto i 5 mila abitanti e mantenendo la programmazione nei 13 distretti. Avanti.
Lavoro. «Abbiamo a disposizione
29 milioni - illustra il segretario per il fondo di garanzia giovani
che utilizzeremo per la riqualificazione dei centri per l'impiego e
penseremo a interventi specifici
per gli ultra 45enni». Infine il Pear: «Stop alle grosse centrali e alle
grandi speculazioni».
Agnese Carnevali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Trenta (Fi):
«Troviamo
subito un nome
con Ncd e Lega»
REGIONALI/2
Francesco Comi (in alto e a sinistra) durante la
direzione del Pd svoltasi lunedì. In basso, la
Giunta regionale illustra il progetto da oltre
un miliardo di euro di fondi europei
Sotto l’assessore Giannini
Fondi europei, sociale e sviluppo
Varato atto da oltre un miliardo
L’APPROVAZIONE
ANCONA Sostegno alle Pmi e all'aggregazione fra imprese, difesa
dell'equilibrio idrogeologico e
delle coste. La giunta delle Marche ha approvato il programma
regionale operativo per il Fondo
europeo di sviluppo regionale,
per il Fondo sociale europeo e il
Programma di sviluppo rurale,
con risorse che superano un miliardo di euro. Grazie alle «ottime performance» nell'impiego
delle rirosrse ottenute nel periodo 2007-2013, pari al 100%, per il
periodo di programmazione
2014-2020 la Regione ha ottenuto un incremento del 10% dei fondi rispetto alla programmazione
passata. «La giunta ha lavorato
in modo integrato e con un'unica
strategia su cui ha indirizzato i
tre assi di finanziamento» ha detto il presidente Gian Mario Spacca.«Il tema fondamentale - ha ricordato
Spacca
è
la
competitività, declinata con l'innovazione e l'imprenditorialità
attraverso la ricerca, e l'internazionalizzazione a sostegno del sistema di Pmi che caratterizza il
nostro tessuto imprenditoriale».
Altra priorità citata dal governatore, «l'aggregazione tra imprese
e tra soggetti che operano nei
mercati, da realizzare attraverso
SPACCA:
«INNOVAZIONE
AGGREGAZIONI
E ASSETTI
IDROGEOLOGICI»
ANCHE AREE
URBANE
la costruzione di filiere per superare il limite dimensionale». Un
importante capitolo è poi dedicato alle criticità dell'equilibrio
idrogeologico e alla difesa delle
coste dall'erosione. «Tra gli
aspetti qualificanti - h aggiunto
la Giorgi - gli interventi integrati
per le aree interne (basso pesarese, maceratese, ascolano e fermano) e per le aree urbane (waterfront ad Ancona, riqualificazione area ex Sgl Carbon ad
Ascoli) e il tema trasversale dell'
agenda digitale». «Grazie alle
strategie messe in campo siamo
stati premiati come la Regione
più industrializzata d'Italia e tra
le prime in Europa - ha commentato l'assessore alle Attività produttive e all'Innovazione Sara
Giannini - Vogliamo continuare
lungo questo percorso puntando
sull'innovazione».
ANCONA Il centrodestra deve individuare subito, e un modo
unitario, «un candidato presidente della Regione Marche
che sia espressione di tutte le
forze politiche alternative al
Pd e a Grillo»: da Fi a Ncd alla
Lega Nord. È l'appello lanciato
dal capogruppo di Forza Italia-Pdl Umberto Trenta, in un
incontro stampa cui hanno
preso parte anche i consiglieri
Graziella Ciriaci, Elisabetta Foschi ed Enzo Marangoni. «Con
umiltà - sono le parole di Trenta riportate in un comunicato dobbiamo aprire quanto prima un tavolo di lavoro tra tutte
le forze di centro destra per
unire tutte le energie in vista di
una campagna elettorale per le
regionali del 2015 che sappia
contrastare l'azione che metteranno in campo il Pd e il Movimento Cinque Stelle». Alle europee di maggio il risultato di
Forza Italia «è stato frutto dei
molteplici errori del passato»,
ma alle comunali spiccano i
successi conseguiti in comuni
tradizionalmente rossi come
Urbino e Livorno. In generale i
voti ottenuti da Fi sono «un dato che non mi entusiasma - ha
proseguito Trenta - ma che va
analizzato come segnale di
una comunità che dice basta a
una politica fossilizzata».
«Le sfide che ci aspettano sono oltremodo impegnative» ha
riconosciuto il capogruppo di
Fi. La legge elettorale regionale «è per noi altamente punitiva. In base alle proiezioni sull'
ultimo voto europeo, non scatterebbero consiglieri regionali
di Fi ad Ascoli Piceno e a Fermo anche se Forza Italia sarebbe comunque il terzo partito
dopo Pd e Cinque Stelle. Due
partiti che Renzi sta cercando
di coalizzare per i suoi ovvi scopi». «Ecco perchè - ha concluso
- è fondamentale unire tutte le
forze alternative al Pd e M5S,
ossia Fratelli d'Italia, il Nuovo
Centro Destra e anche la Lega
Nord, mettendo da parte gli individualismi e trovando un
candidato presidente che sia
espressione del centro destra
delle Marche». «Se saremo capaci di farlo, il 2015 potrà essere l'anno della rinascita».
Forni e scarpe intelligenti, cresce il distretto della Domotica
INNOVAZIONE
FABRIANO Dal forno di Indesit capace di risollevare il morale dell'utilizzatore a scarpe e pantofole intelligenti, abiti ed etichette sensorizzate, stoviglie e tovagliette interattive, bagni monoblocco accessibili, lampade led che in caso di
blackout si attivano con un dispenser di medicinali integrato. Due
progetti paralleli, uno propedeutico all'altro: Homelab e Longevity-Hub, per il distretto della domotica. Il primo è un consorzio, con
sede a Fabriano in via Lamberto
Corsi, che vede i big del territorio
fra gli 8 soci fondatori: Indesit, Elica, Ariston, Loccioni, Mr&D Institute, Spes, BTicino, Teuco Guzzini,
a cui si affianca l'Università Politecnica delle Marche. A presiedere
il consorzio, nato nell'aprile del
2011, Andrea Merloni. Tutti insieme i partner del consorzio Homelab generano un fatturato complessivo di oltre 9 miliardi di euro,
una forza lavoro di circa 60.000
persone, una presenza industriale
e commerciale a livello globale
con oltre 30 milioni di prodotti
venduti all'anno in un settore,
quello della casa, in cui le aziende
italiane e l'indotto collegato rappresentano un'eccellenza a livello
mondiale.
Accanto a ciò, ecco il progetto
promosso dalla Regione Marche,
Longevity Hub, che ha visto a Fabriano, zona Serraloggia, la presentazione dei primi progetti nel
campo della domotica. Ad oggi 6
progetti dedicati alla longevità attiva e alla domotica selezionati, 71
imprese di ogni parte della Regione coinvolte, circa 9 milioni di risorse regionali a disposizione delle pmi, oltre 16 milioni di euro di
investimenti. Fra i vari progetti
presentati Aalisabeth, una serie di
sensori indossabili per il rilevamento delle cadute e a quello per
una dieta equilibrata. Ancora,
Hdomo con il pavimento con micro generatori elettromeccanici capace, senza bisogno di alimentazione, di localizzare l'utente. Attraverso il progetto Trasparente si potrà indossare una calzatura confortevole per uso indoor & outdoor, di
NON SOLO “MATERIA”
PRESENTATO DA INDESIT
DUE CONSORZI CON
FATTURATI MILIARDARI
STANNO PROGETTANDO
IL FUTURO A FABRIANO
A sinistra Andrea Merloni il giorno
della presentazione di “Homelab”
Sopra la sede Indesit, in alto
un forno innovativo
contenimento del soletto dotato di
sensori di forza per la rivelazione
delle pressioni plantari, in grado di
fornire informazioni sulla postura
dell'utente. «La casa intelligente
non è più solo una idea: è diventata
realtà», le parole del governatore,
Gian Mario Spacca. «Homelab favorisce la competitività dei prodotti delle aziende aderenti al consorzio attraverso lo scambio e l'integrazione di conoscenze. Longevity-hub è sviluppato in ottica sociale, di miglioramento della vita dell'
anziano, potendo contare su finanziamenti anche europei».
Tornando in casa Indesit, «l'elettrodomestico del futuro - evidenzia Enrico Santarelli, direttore esecutivo dell'area cooking, e padre
del forno Materia - deve saper consumare meno. Per questo Materia
è in grado di proporre ricette
ipo-caloriche se, dal numero di
passi fatti e dal battito cardiaco, si
accorge che da giorni non si è fatta
attività fisica. Oppure, dal tono della voce alterato, proporre una buona torta al cioccolato per risollevare il morale». Entro la fine del 2015,
dopo che famiglie pilota in Italia,
Olanda e Romania, lo stanno già
testando, Materia sarà lanciato sul
mercato.
Claudio Curti
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-MSGR - 14 PESARO - 43 - 18/06/14-N:
43
Pesaro
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Pieri presidente:
«Vi prometto, sarà
una grande Aspes»
`«Quasi come un altro
Comune per i tanti servizi
che dovrà gestire»
L’INTERVISTA
Da sinistra l’assessore Stefania De Regis, il sindaco Matteo Ricci, l’assessore Antonello Delle Noci e l’architetto Goffi
«RipartiPesaro», tasse zero
per tre anni a nuove imprese
`Sette obiettivi
per rilanciare
commercio ed edilizia
ECONOMIA
Una spinta in due direzioni: commercio ed edilizia. Pensare di
aprire un negozio oggi, per molti
significa arrendersi alle spese di
tutte le tasse. Lo stesso ad aprire
un cantiere se gli oneri di urbanizzazione sconsigliano l’accensione
di ogni betoniera. Il Comune di Pesaro prova a invertire la rotta con
il pacchetto «RipartiPesaro». Lo
ha presentato ieri mattina il sindaco Matteo Ricci, l’assessore alla
Gestione Antonello Delle Noci e
l’assessore alla Rapidità Stefania
De Regis.
I punti sono sette, altrettanti gli
obiettivi. Nasce la «No tax area».
Ovvero zero tasse comunali per 3
anni alle nuove imprese che nascono nel centro storico. La regola vale anche in periferia purchè
le imprese nate creino occupazione stabile. In pratica chi aprirà
l’attività si vedrà restituite le spese di Imu, Tasi, Tari, addizionale
Irpef, tassa per l’occupazione di
suolo pubblico e pubblicità al primo bilancio consuntivo del Comune. La stima per un negozio di 100
metri quadri è di circa 6000 euro
l’anno, mentre per un capannone
fuori dal centro fino a 20000 euro.
«Dobbiamo sostenere la voglia di
fare impresa – ha detto il sindaco
Ricci – il Comune deve essere un
amico, non un ostacolo. Restituiremo i soldi in poco tempo e potrebbe rappresentare una grande
spinta alla nascita di nuove attività». Delle Noci ha spiegato come il
meccanismo preveda solo a consuntivo la rendicontazione delle
spese, con la capacità del Comune
di restituire l’intera somma versata in tasse. «Vogliamo aprire un
circolo virtuoso che possa dare fiducia e opportunità, ma anche far
aumentare i consumi».
Poi c’è l’asse dell’edilizia. Ecco allora il blocco dell'aumento degli
oneri di urbanizzazione previsto
dal 1˚ luglio con solo l’adeguamento Istat dal 2015. Si punta anche alla riduzione per il 50 per
cento degli oneri di urbanizzazione su case passive e case di classe
A. Via alla riduzione per il 50 per
cento degli oneri di urbanizzazione per chi rende la casa accessibile ai disabili.
Sarà eliminata la commissione
edilizia. Al varo anche l’incentivazione alle ristrutturazioni con
cambio di destinazione d'uso.
«Porteremo tutto il pacchetto in
Consiglio Comunale il 7 luglio –
IL PROGRAMMA SARÀ
PORTATO IN CONSIGLIO
IL 7 LUGLIO PROSSIMO
E VERRÀ ELIMINATA
ANCHE LA COMMISSIONE
EDILIZIA
ha spiegato Ricci – poi sarà immediatamente operativo. Vogliamo
rilanciare il settore strategico delle costruzioni, guardando al costruito e alle ristrutturazioni con
un Prg cristallizzato, ma con varianti in diminuzione, mai in aumento. Puntiamo alle riqualificazioni energetiche e alle trasformazioni urbane di contenitori decadenti come l’ex Bramante, San Benedetto, San Domenico. Infine eliminando la commissione edilizia
faremo risparmiare 30 giorni di
pratiche a chi apre un cantiere.
L’obiettivo è snellire la burocrazia, i tempi e far risparmiare». Per
una riconversione energetica di
un appartamento di 100 metri
quadri, si è calcolato circa 6/7000
euro di risparmio. «Incasseremo
meno per ogni onere di urbanizzazione, però partiranno più cantieri e il settore dell’edilizia permetterà di farne ripartire altri».
Quanto alla commissione edilizia
la De Regis ha spiegato come «il
testo unico aveva già eliminato
questo organo, lasciando la facoltà ai comuni di attivarlo. Risparmieremo tempo e gettoni di presenza, la bontà dei progetti è comunque garantita e visionata dagli altri organi».Ricci chiude lustrandosi le unghie: «Siamo il primo comune d’Italia a varare un
pacchetto del genere».
Luigi Benelli
L’appalto
Tetto dell’Astronave, quattro offerte
Il bando per la gestione degli impianti di calore negli edifici pubblici e per realizzare la nuova copertura dell'Adriatic Arena, non è
andato deserto. Entro le 13 di ieri
sono arrivate quattro offerte: a farsi avanti per un'operazione del valore di circa 20 milioni di euro, sono state la Siram spa di Milano,
Consorzio Nazionale Servizi di Bologna, Pvb Solution di Trento, Cpl
Concordia Cooperativa di Modena. Le buste saranno aperte domani mattina in seduta pubblica, poi
partirà il lavoro di verifica e controllo da parte della commissione
competente, fino all'assegnazione
dell'appalto, che non avverrà prima di settembre. Chi si aggiudicherà la gara, che verrà espletata
con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, avrà in
consegna la gestione degli impianti termici, impianti di climatizzazione estiva ed invernale, le linee
di adduzione del gas. A suo carico
ci saranno interventi di riqualificazione tecnologica ed energetica
in quegli impianti delle varie strutture pubbliche che lo richiederanno. E la straordinaria manutenzione della copertura dell'ex Bpa, con
l'obiettivo che diventi impermeabile alla pioggia.
Luca Pieri, neo presidente di
Aspes Spa, ha dovuto rinunciare allo scranno del consiglio comunale per assumere la guida
della partecipata.
Sarebbe stato un punteruolo
dentro la maggioranza?
«Nella mia campagna elettorale
avevo detto di stare fuori dagli
schemi, ma non vuol dire fuori
dalle regole. Ho partecipato alle
primarie, sapendo che in caso di
sconfitta avrei fatto parte della
partita successiva con lealtà e
serietà. E così è stato. Con Ricci
non abbiamo mai parlato di ruoli e incarichi prima delle elezioni, per questo ora lo ringrazio
per la fiducia che mi ha accordato».
Come la vogliamo definire la
sua nuova partecipata, destinata da allargarsi sempre più:
maxi Aspes, Comune-bis, braccio destro di piazza del Popolo...
«A me piace immaginarla come
la Grande Aspes, e non voglio
sminuire il ruolo dell'amministrazione comunale quando dico che sarà quasi come un altro
Comune, per i tanti servizi pubblici che si troverà a gestire. Per
questo credo che il sacrificio di
lasciare il consiglio comunale
sia minimo, resto dentro la città,
anche se con un ruolo diverso».
Ricci le ha dato un anno di
tempo per accorpare dentro
Aspes la Pesaro Parcheggi,
Convention Bureau e Agenzia
per l'Innovazione. Si troverà a
fare i conti anche con compagini private...
«L'obiettivo temporale che il sindaco ha indicato è raggiungibile, ma proprio perchè ci sono anche i privati, va fatto un ragionamento tecnico-giuridico per arrivare alla fusione. Dovremo andare ad eliminare posti nei cda,
lo farò sapendo che a qualcuno
potrebbe anche non stare bene,
ma sarà un lavoro a favore dei
cittadini, è questo ciò che conta».
Una delle pratiche aperte in
capo all'Aspes è quella del nuovo stadio. Sarà costretto a
chiuderla, visto che ormai si
guarda al restyling del Benelli?
«Valuteremo tutte le ipotesi,
analizzando i passi fatti nel passato, ma senza precludere ogni
percorso. Certo è che ad oggi il
restyling del Benelli si prefigura
come un obiettivo raggiungibile, ma faremo tutte le valutazio-
ni del caso appena entrerò in società».
Prima di lasciare il Comune
l'ex sindaco Ceriscioli ha presentato, insieme all'Aspes, un
piano di recupero per il vecchio hangar di viale dei Partigiani, che passa da un investimento privato di almeno 10
milioni di euro. Lo vuole portare avanti?
«Quel piano è una buona base
dalla quale partire per trovare risorse dall'esterno. Restituire alla città un contenitore come
quel palas, che possa ospitare
manifestazioni sportive, culturali, turistiche e spettacoli, è una
delle cose più importanti che
dobbiamo fare».
Ma sarà l'Aspes a gestire ancora l'Adriatic Arena? La lista
dell'assessore Belloni vorrebbe darlo in mano a società
sportive...
«Partiamo da un dato di fatto:
l'Aspes continuerà a gestire l'impianto, con la possibilità, strada
facendo, che entrino nella gestione anche società sportive. Insieme al sindaco abbiamo già
delineato un'operazione gestionale che metta in sinergia Adriatic Arena, vecchio hangar, Pala
Fiera con il quartiere fieristico».
Dove può arrivare la sua
Aspes?
«L'obiettivo politico, mio e di
Ricci, è quello di rendere l'Aspes
la prima società partecipata dell'
Unione dei Comuni».
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«TRA LE COSE PIÙ
IMPORTANTI:
RESTITUIRE ALLA CITTÀ
IL VECCHIO PALAS
E METTERLO IN SINERGIA
CON FIERA E ADRIATIC»
Luca Pieri
Mezzanotte Bianca, scontro tra albergatori e negozianti Oltre 40.000 visitatori
LA POLEMICA
Saracinesche abbassate durante la
Mezzanotte Bianca dei Bambini,
scoppia la polemica. Dopo le critiche ai commercianti del centro storico del presidente dell'Apa Fabrizio Oliva, la Confcommercio non
ci sta e lancia un invito all'amministrazione comunale per aprire un
tavolo di concertazione: «Se per
certi aspetti la critica può essere
condivisa- afferma Davide Ippaso,
segretario comunale Confcommercio- per altri non siamo in grado di
accettarla. Alcune attività erano,
infatti, chiuse ma altri negozi, insieme a bar, pizzerie e ristoranti,
erano aperti nonostante gli scarsi
riscontri economici. Inoltre, la
mancata partecipazione alla manifestazione è stata il risultato di un'
assente concertazione tra il Comune e la nostra associazione. Purtroppo il programma di iniziative
messe a punto dall'amministrazione comunale non viene più condiviso con la Confcommercio. Questo ci dispiace perché con il nostro
contributo si potrebbe aumentare
il successo degli eventi. È necessario, quindi, convocare un incontro
con il nostro sindaco e l'assessore
Belloni per essere nuovamente tutti uniti e decisi a lavorare nella
stessa direzione. Le divisioni e le
“guerre fra poveri” non portano a
nulla, se agiremo insieme saremo
in grado di rendere Pesaro ancora
più appetibile dal punto di vista turistico e commerciale. Aspettiamo
solo un cenno da chi ha in mano le
chiavi della città».
Sulla questione è intervenuto anche il comitato del Carducci, che
Folla in piazza
alla Mezzanotte Bianca
conta circa 83 attività nel centro
storico: «Rimango stupito - afferma il portavoce Paolo Rolfini - il
presidente degli albergatori accusa il commercio del centro storico
di dormire esortandoci a collaborare di più con l'amministrazione
comunale. Il nostro comitato sin
dal 2009 ha cercato di collaborare
con l'amministrazione proponendo iniziative tutte puntualmente
bocciate. Inoltre, mi sembra che in
questi ultimi anni l'attenzione dell'
amministrazione anche sotto il
punto di vista strutturale sia rivolta alla zona mare. Basti pensare alla darsena nuova, alla zona del moletto e alla riqualificazione di viale
della Repubblica. Il presidente degli albergatori, quindi, converrà
che siamo costretti ad operare in
una realtà diversa».
D.D.P.
alla kermesse dei bimbi
I NUMERI
Oltre 40mila visitatori in due
giorni, più di 20 artisti, 50 spettacoli, 90 appuntamenti e 40 laboratori. Sono questi i numeri
della quinta edizione della Mezzanotte Bianca dei Bambini. La
manifestazione, interamente
dedicata al tema del volo, ha
inanellato una serie di successi
sia in termini di numeri che di
offerta turistica, ludica e culturale. Anche quest'anno, infatti,
la Mezzanotte Bianca dei Bambini ha conquistato l'interesse
di importanti organi di stampa
balzando all'attenzione pubblica nazionale. Persino le rubriche culturali e alcune delle
maggiori riviste d'arte e di teatro come Artribune e Il Tamburo di Kattrin si sono interessate
ad alcuni aspetti dell'evento. La
manifestazione apripista dell'
estate pesarese ha poi catturato
il pubblico della Rete, registrando ottimi numeri di visite al sito
e alla pagina Facebook: nel mese precedente all'evento il sito
della Mezzanotte Bianca dei
Bambini ha registrato oltre
5mila visite con punte di traffico notevoli, oltre 900 visite, nella sola prima giornata della manifestazione. Anche la pagina
Facebook ha registrato un'impennata considerevole: dai 472
like dello scorso anno ai 1229
dell'edizione 2014 coinvolgendo quasi 17mila utenti.
-MSGR - 14 PESARO - 45 - 18/06/14-N:
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Pesaro Urbino
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Crolla il muro
di Marotta
Tutta unita
con Mondolfo
`Via libera dal consiglio
regionale. Proteste e gazzarra
in aula del comitato contrario
LA DECISIONE
Dopo oltre 500 anni, una marcia
su Roma e due referendum cade
il muro della Berlino dell’Adriatico. Con 22 voti a favore, 6 contrari (Foschi, Ciriaci, Marangoni,
Pieroni, Trenta e Zinni) e 3 astenuti (Camela, Marconi e Natali)
al termine d’una seduta caratterizzata da urla, continue interruzioni ed accuse rivolte da parte
di esponenti del Coordinamento
di Fano Unita al presidente del
consiglio Solazzi e ad alcuni consiglieri che illustravano le loro
posizioni, il consiglio regionale
ha approvato la legge 77 che sancisce l’unificazione territoriale e
amministrativa di Marotta di Fano sotto il Comune di Mondolfo.
Ora solo la Corte Costituzionale
può annullare il verdetto.
Come in occasione di precedenti
votazioni sull’ammissione del referendum e sulla platea dei votanti anche i consiglieri di Fano,
e precisamente Carloni, D’Anna
e Zaffini hanno votato si all’unificazione Nell’illustrare le relazioni di maggioranza e minoranza
Traversini e Romagnoli hanno
ripercorso l’excursus istituzionale che ha portato al referendum e
alla vittoria del sì, sottolineando
VENTIDUE I SÌ
E SEI I NO
SFUMA IL TENTATIVO
DEL SINDACO FANESE
DI OTTENERE UN RINVIO
DELLA VOTAZIONE
la correttezza del processo democratico e l’univocità del risultato referendario. Traversini ai
rilievi di chi ha sostenuto che
unendo i voti di Marotta di Fano,
Ponte Sasso e Mondolfo senza
contare quelli di Marotta di Mondolfo il no aveva prevalso, ha replicato che la Corte Costituzionale aveva indicato come significativo soprattutto il voto di coloro
che avrebbero cambiato Comune, ovvero quelli di Marotta di
Fano. La Foschi invece ha ribadito la posizione già nota, ovvero la
contrarietà al referendum e all’unificazione aggiungendo che
il Pd aveva assunto un comportamento «disdicevole» nella campagna elettorale amministrativa
fanese affermando che avrebbe
sostenuto il no per poi in Regione votare per il sì. Per contro gli
altri consiglieri fanesi Carloni,
D’Anna e Zaffini hanno ribadito
la coerenza della loro posizione
sottolineando che era doveroso
prendere atto del risultato del referendum in quanto rispettosi
dell’autodeterminazione delle
popolazioni deprecando «il fatto
gravissimo di quanti erano venuti da Marotta in aula per intimidire i consiglieri regionali».
Inutile il tentativo portato avanti
dal sindaco Seri in un incontro
riservato col capogruppo del Pd
Ricci e col presidente Solazzi per
rinviare il voto, un tentativo caduto nel vuoto anche perché Seri
non avrebbe potuto portare nuovi elementi per opporsi al risultato del referendum. Dopo gli interventi, tra gli altri di Traversini, Romagnoli, Ricci, Carloni
Bucciarelli, D’Anna, Zaffini e Perazzoli s’è presto capito l’esito
del voto tant’è che la sessantina
di sostenitori del no hanno abbandonato il campo ancor prima che Solazzi annunciasse la
vittoria del si all’unificazione.
Giuseppe Binotti
Cavallo esulta
Seri pensa
al ricorso
alla Consulta
LE REAZIONI
In consiglio regionale era presente anche una
folta delegazione di Marotta Unita
Sotto il tabellone con l’esito della votazione
a sinistra il sindaco di Mondolfo
Pietro Cavallo
Foschi, Delvecchio e Aguzzi amari:
«Il Pd di Fano ad Ancona conta zero»
CENTRODESTRA
Agli occhi della Regione il Pd e il
centrosinistra di Fano «contano
zero». Lo dice il consigliere Elisabetta Foschi di Forza Italia, dopo
che ieri pomeriggio la maggioranza Spacca ha approva la legge sul
distacco della Marotta fanese, annessa a Mondolfo. Lo stesso dicono Davide Delvecchio, consigliere
comunale Udc, e Stefano Aguzzi,
sindaco uscente. «A nulla - argomenta Foschi - sono valsi gli appelli del nuovo sindaco Massimo Seri
e del Pd fanese. Oggi si è avuta la
prova che il peso di Seri in Regione
è pari a zero e che il Pd locale ha
preso in giro gli elettori di Pontesasso e Marotta, garantendo in
campagna elettorale che, una volta vinto il Comune, avrebbero avuto la forza di far cambiare opinio-
Ai domiciliari per reati di droga
continuava a spacciare dosi di eroina
`Intervengono
i carabinieri, l’uomo
è finito in carcere
URBANIA
Nuovo colpo al traffico di stupefacenti dell’hinterland durantino. Sabato i i carabinieri della stazione di
Urbino, in collaborazione con i militari duranti e l’ausilio dell’unità
cinofila del Nucleo di Pesaro, hanno arrestato Artur Rrusha, albanese 39enne. L’uomo, residente nel
centro storico urbaniese, nonostante fosse agli arresti domiciliari
dallo scorso 13 gennaio (dopo essere stato trovato in possesso di otto
dosi di eroina), continuava nella
sua attività illecita di spaccio. Grazie ad una accurata attività investigativa e all’aiuto anche di varie segnalazioni, che raccontavano di
un continuo via vai dalla sua abitazione di giovani eroinomani del
luogo durante le ore serali, i militari hanno fatto irruzione nella sua
abitazione. Quindi con l’ausilio
dell’unità cinofila del Nucleo di Pesaro, i carabinieri hanno perquisi-
to l’abitazione rinvenendo un “sasso” di eroina del peso di 20 grammi. Lo stupefacente in questione è
particolarmente ricercato dai tossicodipendenti ed è conosciuto come “la rossa”, per la particolare colorazione determinata dalla composizione chimica delle sostanze
da taglio utilizzate. L’uomo aveva
nascosto la sostanza illecitaall’interno del porta lampada di un comodino situato all’interno della camera da letto. Non solo, disoccupato, aveva con sé in casa 600 euro in
contanti, soldi certamente riconducibili al traffico illecito della so-
stanza, oltre a molto materiale per
la confezione dei “quartini”, ovvero dose da un quarto di grammo
dal costo abbordabile per ogni tasca. Il Gip del tribunale di Urbino,
Vito Savino, ha convalidato il suo
arresto applicando per lui la custodia cautelare in carcere. Nella stessa mattinata i militari di Urbania
hanno applicato un ordine restrittivo emesso dalla Procura di Urbino nei confronti di un 45enne, per
scontare la pena di un anno, 7 mesi
e 28 giorni di reclusione per concorso in furto in abitazione.
An. Pe.
GLI INVESTIGATORI
AVEVANO RACCOLTO
DIVERSE SEGNALAZIONI
SU UN CONTINUO
VIA VAI DI GIOVANI
NEI PRESSI
DELL’ABITAZIONE
DELL’ALBANESE
Nel corso della perquisizione
sono state sequestrate dosi
occultate in un porta-lampada
ne ai loro rappresentanti in Regione. Mai fu detta una bugia più grossa. Noi di Forza Italia abbiamo votato contro un atto che appare antistorico in un periodo in cui, per
contare di più, si va verso l'unione
e la fusione dei Comuni. E non si
parli di autodeterminazione dei
popoli. Piuttosto si parli di etero-determinazione, visto che a decidere il futuro dei fanesi sono stati i mondolfesi». «Ingiustizia è stata fatta», sostiene Delvecchio, aggiungendo che «il Pd locale e regio-
«SI FACCIA
OGNI AZIONE
UTILE
AD ANNULLARE
LA LEGGE»
Stefano
Aguzzi
Ex sindaco
PESARO
VOLONTARI, PARTE
LA SUMMER SCHOOL
Parte il 26 giugno a Pesaro la
Summer School dedicata a
volontari ed attivisti di
organizzazioni non profit:
lezioni frontali, esercitazioni e
stage all’estero finale. In aula
docenti del panorama
nazionale. Iscrizioni entro oggi.
«Il corso – spiega Michela
Glorio, referente della segreteria
organizzativa – ha un taglio
molto professionalizzante
poiché lascia spazio alla pratica
con esercitazioni sia di gruppo
che individuali».Lezioni e non
solo però. Alla fine del corso,
infatti, verranno selezionate 3
persone che effettueranno un
Summer Camp in Francia,
mentre un’altra persona avrà la
possibilità di partecipare ad uno
Stage all’estero. Info:
0710973709 e al 3454623355.
PESARO
COMPLEANNO
SAN GIOVANNI
Intervento dei carabinieri
In occasione del suo dodicesimo
compleanno quest'anno la
biblioteca San Giovanni fa un
regalo a tutti i suoi utenti. Fino al
21 giugno, sarà possibile
raddoppiare il numero dei
prestiti: 10 libri, 4 dvd, 2 guide, 10
riviste, 4 cd musicali, 2 cd-rom
alla volta.
nale hanno svenduto un pezzo del
territorio fanese, ma peggio ancora hanno diviso una comunità: responsabilità enormi in questa vicenda vergognosa. Doverosi complimenti ai consiglieri regionali residenti a Fano che hanno votato
per svendere il territorio. Per quanto mi riguarda, la battaglia non termina qui. Che faccia il suo corso la
giustizia amministrativa, poi ne riparleremo». Infine Aguzzi: «Ambiguo il centrosinistra, che ha congelato il tema del distacco prima delle elezioni, solo per non creare problemi a Seri. Quante volte in passato si è parlato di Fano come di città
isolata? Ora si evidenzia quanto
sia maltrattata dalla Regione indipendentemente da chi l'amministra. Invito Seri a proporre subito
un ricorso e ogni azione utile ad
annullare la legge regionale».
O.S.
Mentre le falangi del sì e del
no arrotolano bandiere e striscioni facendo ritorno a Marotta, chi con il cuore nello
zucchero e chi con la collera
in corpo, il sindaco di Fano
Massimo Seri commenta il
verdetto del consiglio regionale: «Una grande amarezza, per
due motivi. Primo perché non
mi hanno dato la possibilità
appena insediato di avere un'
audizione e non mi hanno
concesso il rinvio, secondo
poi ritengo che sia un errore
spostare di 900 metri un confine creando disagi quando invece magari sarebbe stato più
utile unire il territorio che parte dal fiume Metauro fino a
tutta Marotta. Poi anche il risultato è discutibile. Adesso
mi confronterò con la giunta
per valutare se è il caso di ricorrere alla Corte Costituzionale».
Sulla stessa lunghezza d'onda
l'assessore provinciale nonché presidente del consiglio
fanese Renato Claudio Minardi: «Una pagina grigia da parte del consiglio regionale considerato che i cittadini fanesi
si erano espressi per il no. Sono critico verso i consiglieri
del Pd, cosa che avrà un contraccolpo politico a Fano. M'è
dispiaciuto infine vedere Solazzi, presidente del consiglio,
esultare rivolgendosi ai sostenitori di Marotta Unita».
Gli appunti di Minardi non
fanno nemmeno il solletico a
Solazzi che gonfia il petto per
il successo del sì e depreca il
comportamento dei rappresentanti di Fano Unita: «Una
data storica per la mia carriera personale. La risposta agli
oltraggi è stata la migliore e
più ampia adesione all'unificazione che il consiglio regionale potesse dare, una condivisione che ha varcato il territorio provinciale».
Mentre il sindaco Pietro Cavallo parla di «decisione e vittoria storiche nel rispetto della
democrazia: solo provocazioni gli insulti e le interruzioni
dei rappresentanti di Fano
Unita».
Gi.Bin.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel pc video hard con minori
«Credevo fosse un cartoon»
IL PROCESSO
Crede di scaricare da internet
un cartone animato e finisce
sotto processo per pedofilia. Al
centro della vicenda un 30enne
di Cartoceto, che ieri è stato rinviato a giudizio dal gip di Ancona con l'accusa di detenzione di
materiale pedopornografico.
Nel suo pc, gli investigatori
hanno trovato un filmato hard
con protagonisti due minorenni. L'imputato, difeso dall'avvocato Antonella Speranzini, ha
sempre rigettato l'accusa, sostenendo che quel filmato era finito nel suo computer per caso.
Credeva fosse un film animato
e non l'avrebbe mai visto. Ma
per l'accusa il giovane avrebbe
sia scaricato che condiviso con
altri utenti materiale hard in
cui si vedevano fare sesso dei
minorenni. Il tutto attraverso il
sistema peer-to-peer. Cioè tramite canali web che consentono ai naviganti di scaricare file
messi in rete da altri e che contemporaneamente permettono
agli altri di accedere ai propri.
Insomma il pesarese avrebbe
scambiato sul web materiale
pedopornografico. E quando
nel febbraio del 2011 è scattato
il blitz in casa sua, i militari della Guardia di Finanza di Bologna hanno sequestrato tutto.
L'operazione è scattata quando
gli investigatori hanno avuto la
certezza che il pesarese aveva
avviato il download di un filmato pedopornografico. Un video
che l'imputato aveva agganciato dal disco di un altro presunto pedofilo di Bologna, che gli
inquirenti tenevano già d'occhio. A quel punto i finanzieri
sono intervenuti anche a Cartoceto, dove hanno sequestrato
tutti i supporti informatici del
30enne. Nel computer è stato
trovato di tutto. Ma nulla di irregolare. Se non quel singolo
filmato in cui si vedrebbero
due bambini di otto anni, presumibilmente di etnia russa,
avere rapporti proibiti. Da lì la
denuncia. Adesso il 30enne finirà sotto processo. La prima
udienza è già fissata per il prossimo 20 settembre al tribunale
di Pesaro. Infatti ieri il giudice
ha accettato l'istanza del legale
difensore, che ha chiesto e ottenuto l'incompetenza del tribunale dorico.
-MSGR - 14 PESARO - 46 - 18/06/14-N:
46
Fano
DOPO LE VICISSITUDINI
DI UN PAZIENTE SBALLOTTATO
TRA FANO E PESARO
IL CONSIGLIERE RIMARCA
LA NECESSITÀ DI TORNARE
A DUE NOSOCOMI AUTONOMI
Mercoledì 18 Giugno 2014
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Fax: 0721 370931
e-mail: [email protected]
Odissea in ospedale, nuova denuncia di D’Anna Droga per la movida
arrestato un ragazzo
SANITÀ
"L'odissea di un paziente, sballottato da Fano a Pesaro", è raccontata dal consigliere regionale Giancarlo D'Anna, il quale
prende l'episodio come spunto
per ribadire la necessità di "tornare ai due ospedali, Fano e Pesaro, che collaborano tra loro
restando però autonomi e autosufficienti". La questione riguarda un intervento di angioplastica alle gambe di un fanese ricoverato in medicina, al Santa Croce, i primi giorni del mese. Era
in una "camera con quattro letti,
di cui solo due regolabili elettri-
camente, gli altri due dotati di
leve difficili da raggiungere da
pazienti immobilizzati". Questa
è la situazione, per così dire, ambientale, cui si aggiungano "caldo soffocante e condizionatori
spenti, bagno con water senza
tavoletta e senza spazi per le cose necessarie ai pazienti". Il giorno successivo al ricovero inizia
"l'odissea": il trasferimento programmato all'emodinamica di
Pesaro, per le 9.30. "Ma quando
il mezzo arriva -prosegue D'Anna - l'autista dell'ambulanza si
rifiuta di partire, perché non c'è
un'infermiera d'accompagnamento. Il paziente deve attendere, oltre le 10.30, l'arrivo di un'al-
tra persona con infermiera al seguito: proviene da chirurgia e
deve effettuare lo stesso intervento. A Pesaro il primo paziente entra in sala operatoria alle
11.30 e ne esce alle 13. Lo sistemano in attesa, su una barella
in un angolo di corridoio e senza campanello vicino, dove lo
raggiunge poco dopo l'altro paziente proveniente da Fano, che
non è operato perché le sue condizioni sono giudicate gravi, e
verso le 15.30 anche una donna
operata all'arteria cardiaca. Il
primo paziente fanese ha bisogno di un pappagallo, urla e fischia per 20 minuti prima che
arrivi un infermiere. Giusto in
tempo, prima che il nostro uomo, sfinito per l'attesa, chiamasse il 113. Alle 16 circa arriva un'
ambulanza per il ritorno a Fano, ma ha posto solo per una barella ed è utilizzata per la donna. Circa 40 minuti più tardi il
mezzo ritorna e anche il nostro
uomo è alla fine caricato". Secondo D'Anna, quindi, "la drammatica testimonianza dimostra
il fallimento dell'Azienda Marche Nord. È stata venduta al popolo come soluzione ai problemi della sanità, ma giorno dopo
giorno dimostra di essere l'esatto contrario".
O.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì
il consiglio:
ripescato
Severi
IL DEBUTTO
La nomina della nuova giunta
fanese ha modificato i gruppi
consiliari appartenenti alla
maggioranza di centrosinistra Fare Città. Sui seggi riservati al Pd siederanno anche
Terenzio Ciaroni ed Enrico Nicolelli, che prenderanno il posto di Marina Bargnesi e Carla
Cecchetelli. Nel caso di Sinistra Unita, invece, Samuele
Mascarin sarà sostituito da
Carla Luzi, mentre Marco Paolini dall'ex collega Riccardo
Severi. Caterina Del Bianco e
Stefano Marchegiani non erano tra gli eletti, quindi non c'è
sostituzione. La nuova Amministrazione si insedierà lunedì
prossimo, il primo consiglio
comunale del mandato inizierà alle 17.30. Si prevede anche
il voto per eleggere il presidente dell'assemblea. La maggioranza ha già indicato Renato
Claudio Minardi come suo
candidato, quindi è assai improbabile che trovino spazio
le soluzioni proposte da Forza
Italia (Maria Antonia Cucuzza) o da Fano a 5 stelle (Marta
Ruggeri). Il capogruppo dei
grillini, Hadar Omiccioli, si
aspetta comunque "un segnale di apertura da parte della
maggioranza", che ha sempre
accordato la vice presidenza
all'opposizione come forma di
garanzia. Lo stesso Omiccioli
non dà per scontato il plebiscito per Minardi, tanto che
aspetta "il centrosinistra alla
prova del voto". I grillini, intanto, esultano per il fatto che
Minardi e Rosetta Fulvi non siano in giunta: "Non ci sono
grazie anche alla nostra pressione in campagna elettorale.
Nulla di personale, ma la loro
presenza avrebbe rappresentano un ritorno al passato, un
rischio per la privatizzazione
di Aset e la chiusura del Santa
Croce. Non vorremmo vedere
una staffetta Minardi-Fulvi alla presidenza consiliare, con il
primo lanciato verso le Regionali". Piacciono Sanità e Partecipate al sindaco (così "non ci
saranno altri responsabili delle scelte"), mentre ci si chiede
come, in "questa coalizione
dalle tante anime", possano
convivere gli assessori Mascarin di Sinistra Unita e Paolini,
ex azzurro e già assessore della giunta Aguzzi.
`Servizi della polizia
nella zona del Lido
spacciatori nel mirino
In manette lo spacciatore della
movida. Il suo territorio era quello del zona Lido vicino ai locali
più frequentati, dove c’è il passeggio e dove d’estate faceva affari
d’oro. Tutti sapevano come e dove trovare quel pusher, 21enne
italiano e residente in zona, sempre pronto a vendere una dose di
marjuana. Il cellulare era bollente perché tra i giovani si era sparsa la voce della sua erba di alta
qualità. Ed ecco che, nemmeno
troppo discretamente, lo spacciatore cedeva lo stupefacente nel
bel mezzo della passeggiata del
Lido con il veloce passaggio droga-soldi. A notare i movimenti sospetti del 21enne sono stati alcuni
passanti che hanno segnalato la
cosa al commissariato i cui agenti, coordinati dal dirigente Stefano Seretti, hanno intensificato le
indagini nell’ambito dei servizi di
prevenzione già disposti nella zona mare. E non c’è voluto molto
per scoprire l’attività che il giovane aveva messo su nella zona dei
locali della città. Venerdì è scattato il blitz con l’arresto in serata
del 21enne, beccato mentre vendeva marijuana a un coetaneo albanese residente nell’entroterra.
Prima delle manette tutto si è
svolto sotto gli occhi degli agenti
appostati nelle vicinanze. Dopo
un breve scambio di battute fra i
due, il pusher ha tirato fuori dalla
tasca un involucro da cui ha prelevato una parte del contenuto
per consegnarlo all’albanese
prendendo in cambio alcune banconote. A quel punto, sono intervenuti i poliziotti che hanno bloccato i due. In particolare, il cliente è stato trovato con quattro dosi
di marijuana ben strette in mano
(circa 3,5 grammi) mentre addosso allo spacciatore c’erano altre
dodici dosi della stessa sostanza
per un totale di circa 7,5 grammi.
Inoltre, in tasca aveva anche 40
euro, guadagno dello spaccio appena consumato. Così sono scattate le manette per il 21enne ai domiciliari in attesa del processo.
Emy Indini
Intervento
della polizia
Portafogli e prodotti di bellezza
scattano tre denunce per furti
CONTROLLI
Rosetta Fulvi il giorno dell’insediamento di Massimo Seri a sindaco di Fano
«Delusione? Sì, speravo
in un maggiore impegno»
`È stata la donna più
votata ma niente giunta
per Rosetta Fulvi (Pd)
AMMINISTRAZIONE
Rosetta Fulvi non agita fronde,
ma nemmeno le intreccia per
mimetizzare una quota di delusione. Per lei, la donna più votata a Fano, non c’è un posto in
giunta. L’esito elettorale è dolce
sotto l’aspetto politico («Sono felice, ho lavorato per la vittoria
del centrosinistra e per dare alla
città un’alternativa»), però una
venatura di amaro consiglia che
sia arrivato il momento di mettere qualche paletto. Fulvi lascia infatti intendere che l’impegno sui banchi del consiglio comunale sia da ritenere un trampolino di lancio: «Gli elettori mi
hanno chiesto di mettere a disposizione il mio consenso, per
rappresentare Fano in altri contesti, è così farò». Tra un anno si
voterà per la Regione ed è possibile che nel Pd fanese si assista a
un altro derby, questa volta fra
la stessa Fulvi e il collega Renato Claudio Minardi, che a sua
volta sta orientando la bussola
politica verso Ancona. «Rivolgo
un augurio sincero, di tutto cuore – prosegue – al nuovo sindaco
Massimo Seri, alla maggioranza
e alla giunta, una squadra ottima composta da persone che
vanno tutte bene. Mi metto a disposizione con entusiasmo, spirito di servizio e generosità. Sono orgogliosa di avere contribuito alla vittoria, conseguendo un
risultato personale straordinario, se si considera la difficoltà
oggettiva delle recenti elezioni
Comunali. La presenza contemporanea di tante liste e tanti candidati tendeva infatti a frammentare il consenso. Speravo
che ne sarebbe conseguito un
impegno amministrativo maggiore per me e da questo punto
di vista mi sento delusa». Nella
giornata di ieri i grillini hanno
rivendicato come un loro merito il fatto che Fulvi e Minardi, i
due candidati di lista più esperti
nel Pd, siano stati esclusi dalla
POTREBBE SFRUTTARE
IL SUCCESSO PERSONALE
COME TRAMPOLINO
DI LANCIO IN REGIONE
CONTRAPPONENDOSI
ALLO STESSO MINARDI
nuova giunta. «Non credo – ribatte la stessa Fulvi – che il sindaco abbia ascoltato i grillini.
Ha preso decisioni che ritiene
opportune, dopo averle condivise con gli alleati in funzione delle rose fornitegli e delle sfide
che ci attendono. Mai rubato,
mai dato fastidio alle nonnine,
mai fatto cose strane in vita mia.
Io e Renato siamo persone serie,
oneste e perbene. I grillini
avrebbero vinto se non avessi
preso voti, al contrario sono legittimata da un ampio consenso. Sono loro ad avere perso, anche male, proprio in virtù della
loro campagna denigratoria. In
questo contesto apprezzo ancora di più la fiducia che mi è stata
concessa, ringrazio tutti e assicuro che non tradirò le aspettative». Ed ecco, a questo punto, il
secondo paletto: «Nel rispetto
del partito e del suo gruppo consiliare, legherò con forza la mia
attività e il mio voto al rapporto
con l’elettorato, quindi alla soluzione delle questioni rilevanti
per la città, più che agli ordini di
scuderia. Dobbiamo dare un segnale di discontinuità rispetto
al nulla della giunta precedente,
altrimenti sarebbero problemi
seri».
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ladri di Nutella e topi di ombrellone. D’estate i furti aumentano,
cambiano location e si spostano
in riva al mare. Stavolta, a essere
beccato dai poliziotti del commissariato di Fano, è stato un 33enne
venditore ambulante originario
del Bangladesh, beccato in spiaggia dopo aver sfilato il portafoglio
dalla borsa di una signora. La bagnante, infatti, aveva lasciato incustoditi i suoi effetti personali
sotto l’ombrellone nello stabilimento Lido 2 quando, verso le
16.30, il 33enne con abilità, ha arraffato il portafoglio e si è allontanato pensando di non essere stato notato. Invece, qualcuno aveva
visto quell’uomo aggirarsi in maniera circospetta tra gli ombrelloni. Così, sono stati chiamati i poliziotti del commissariato di Fano
a cui è stata fornita la descrizione
dell’ambulante, rintracciato poco dopo mentre contava il bottino: 400 euro in contanti. Da lì, la
denuncia per furto aggravato.
Ancora furti, ma stavolta di prodotti di bellezza, profumi e Nutella. A finire nei guai due giovani
donne albanesi, residenti a Rimini, sorprese a rubare nell’Auchan
di Fano. Inutile la loro fuga nel
parcheggio dove hanno cercato
di liberarsi della refurtiva. Raggiunte dalla vigilanza privata del
centro commerciale, sono state
consegnate ai poliziotti del commissariato.
Dalla Bcc borse di studio
destinate a 160 studenti
LA CERIMONIA
Oltre 160 studenti premiati con
altrettante borse di studio,
70.000 euro erogati: ecco il succo
della recente cerimonia organizzata dalla banca Bcc di Fano nel
teatro della Fortuna. Il riconoscimento, alla diciottesima edizione, è stato assegnato agli studenti
che hanno ottenuto i diploma di
scuola media, di scuola superiore
e di laurea, purché con votazioni
meritevoli. Si tratta di giovani,
molti dei quali emozionati sul
palco, figli di soci o dipendenti
della banca. I loro genitori hanno
assistito orgogliosi alla cerimonia. La borsa di studio è intitolata
a Mirco e Monica Buttaroni, la
Banca di credito cooperativo di
Fano l'ha istituita nel 1997 per ricordare i due giovani sposi deceduti nell'estate dell'anno precedente nell'incidente aereo del volo Twa 800, che esplose 12 minuti
dopo il decollo dallo scalo di New
York. Molto apprezzata la testimonianza di due giovani, premiati in edizioni precedenti con la
stessa borsa di studio: Marco Anselmi, responsabile pianificazione e controllo del laboratorio di
analisi veterinarie Darwin Lab, e
Lorenzo Bruscoli, ingegnere dell'
automazione che lavora tra Bologna e le Marche. Entrambi hanno
raccontato il loro percorso personale e professionale, dispensando consigli e incoraggiando i ragazzi presenti in sala. Ne avevano
bisogno, considerando la fase
dell'occupazione giovanile.
-MSGR - 14 PESARO - 47 - 18/06/14-N:
47
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
UN SINGOLARE CONCERTO
DI LUCA VIGNALI
CHE HA GIÀ SUONATO
CON SCIAMANI SIBERIANI,
PELLEROSSA, MONACI
BUDDISTI E ABORIGENI
Mostra di sculture e installazioni, 70 opere
degli allievi del Tam dislocate lungo la cinta muraria
e nella casa delle arti. Inaugurazione sabato 21 giugno
Novilara, dove l’arte
contemporanea
abbraccia il borgo
Alcune delle opere
d’arte che si potranno
ammirare a Novilara
e, a destra,
la presentazione
dell’iniziativa
L’EVENTO
P
asseggiando tra sculture e
installazioni. Eppure non
siamo a Kassel per la tradizionale mostra Documenta, ma a Novilara. Il progetto espositivo è incastonato
a Novilara, il Borgo dell'Arte. Dopo l'esordio del 2013 dedicato alla
figura di Loreno Sguanci, la seconda edizione propone una mostra degli allievi del Corso Tam di
Pietrarubbia che si sono avvicendati dal 1991 al 2013, presentata attraverso un percorso che si snoda
lungo la cinta muraria del borgo e
negli spazi della Casa delle arti.
Un totale di 70 opere esposte, tra
sculture e gioielli. Un borgo immerso nell’arte, dove basta girare
un angolo per trovarsi di fronte
una scultura. Niente viene collocato a caso dai curatori Federica
Facchini e Davide Leoni assieme
a Massimo Sassi, direttore del
centro Tam, un polo di eccellenza
per il trattamento artistico dei me-
talli fondato da Arnaldo Pomodoro.
«Le sculture vengono inserite
nel paesaggio e nel contesto di Novilara - spiega Federica Facchini in un percorso di valorizzazione
degli artisti del territorio, allievi
del Tam. Ci sarà anche un catalogo con testi di Pomodoro, Mattiacci, Ceresoli, Di Stefano». L’inaugurazione è sabato alle 19 nell’anfiteatro di Novilara. Le opere saranno
visibili fino a fine agosto, mentre
dal 26 luglio alla Casa delle arti si
avvicenderà un’altra sezione della mostra. Leoni ha sottolineato la
bravura degli allievi Tam e la «difficoltà di selezione delle opere».
Ma anche ricordato come Novilara sia nata come area picena, in
cui la lavorazione dei metalli è
sempre stata una caratteristica
del territorio. La testimonianza rimane nel museo archeologico oggi chiuso. «Sarebbe bello poterlo
aprire per ammirare le manifatture di oggi e di ieri». L’assessore alla Cultura, Daniele Vimini, non si
è tirato indietro. «Vedremo come
potremo cogliere questo spunto.
Si tratta di una mostra importante dove la bellezza è una continua
scoperta». A lanciare l’allarme è
Sassi, direttore Tam: «Sarà un bell’evento espositivo, ma allo stesso
tempo vogliamo richiamare l’attenzione delle istituzioni. Arrivano sempre meno fondi e i corsi
2014 sono garantiti a malapena.
Ci sentiamo isolati a Pietrarubbia,
chiediamo investimenti». L’assessore alla Partecipazione Andrea
Biancani ha sottolineato come
«la spinta dei quartieri sia importante per far nascere eventi. Ma è
tutt’altro che una mostra locale,
ha una valenza molto più ampia».
Infine Maris Galdenzi, presidente di quartiere: «Il raggio di azione
è corto però ci sono sempre opportunità di cogliere occasioni come queste». Il progetto Novilara il
Borgo dell’Arte avrà altre edizioni, l’obiettivo è valorizzare il luogo ma anche trasformarlo in un
cantiere aperto dell’arte.
Luigi Benelli
Tra campane
tibetane
e meditazione
con il Tai Chi
FURLO Dedicata al cibo e
alla meditazione la seconda giornata di «Ville e Castella» che si svolge stasera, a partire dalle 17 al
Furlo. Al Castello di Pietralata è in programma
una dimostrazione pratica, a cura di Francesco
Facciolli di introduzione
al Tai Chi con una «Meditazione in movimento»,
cui seguirà alle 18, la conferenza di Daniela Cassone, naturopata, «Il potere
curativo del cibo: la mia
storia di autoguarigione», con preparazione di
alcune pietanze. La cena,
vegetariana, sarà servita
da Chiosco delle Aquile
(15
euro,
info
3774743702), mentre alle
21.45 il concerto di Luca
Vignali (violino, canto armonico, campane tibetane, campane di cristallo
di silicio) si terrà a Monte
Martello della Smirra. Il
curriculum di Vignali è
impressionante: dai monaci tibetani, dagli sciamani siberiani, dagli aborigeni australiani, dai
buddhisti zen giapponesi, dagli uomini-medicina pellerossa, dai maestri
tantra in India. Nel silenzio mistico di questa chiesa, l’acustica delle volte e
le onde a bassa frequenza
delle campane colpiranno al cuore. Posti limitati.
Prenotazione obbligatoria al 3392556065, 7 euro, portarsi una stuoia o
tappetino.
Parte il festival Passaggi
e fa subito il pieno
di politici vecchi e nuovi
L’EVENTO
FANO Il Festival della saggistica
Passaggi esordisce oggi a Fano
(nel Chiostro delle Benedettine
dalle 18.30 con la diretta su Rai
News 24) con l'incontro tra il ministro degli Esteri Federica Mogherini e Massimo D'Alema, condotto dal direttore di Rai News Monica Maggioni, che si confronteranno sulla necessità di costruire una
Europa più democratica e solidale, che vada oltre l’austerità. Nel
corso dell’incontro D’Alema, da
tempo impegnato su tematiche europee con la fondazione Italianieuropei, presenterà il suo ultimo libro «Non solo euro». Nel Chiostro
di San Domenico (ore 19) Marco
Follini presenterà il libro «La nebbia del potere. La politica divisa
tra il silenzio del Palazzo e l’urlo
della piazza», introdotto da Filippo Ceccarelli. Giulio Scarpati,
noto per la serie «Un medico in famiglia», presenterà il libro autobiografico «Ti ricordi la Casa Rossa? Lettera a mia madre» con Maria Novella De Luca (Chiostro delle Benedettine ore 19.30). Claudio
Martelli ripercorrerà con Nino
Bertoloni Meli del Messaggero,
gli anni dell’Italia a guida socialista, tra luci ed ombre, presentando il libro «Ricordati di vivere»
(Chiesa di San Domenico ore 21)
Misticismo
e scienze alternative
protagonisti
oggi al Furlo
della rassegna
itinerante
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Il ministro Mogherini
Crozza scherza su Ricci
«È un sindaco futurista»
LO SHOW
PESARO Effetto tv. Sembrava proprio di assistere ad un Ballarò «extending version» o ad uno dei tanti «Crozza delle Meraviglie» versione televisiva. Quello che Maurizio Crozza ha proposto l'altra
sera all'Adriatic Arena ci è sembrato niente altro che una versione live del già collaudato show in
onda su La 7. Stessi autori, stessa
collaudatissima spalla (il bravissimo Andrea Zalone) e tempi teatrali che hanno fermato il timer
del buonumore sulle due ore e
passa di spettacolo. Inizio sfolgorante con agganci al territorio.
«Conosco bene Pesaro, nell'82 ho
fatto il mimo al Rossini Opera Fe-
Ville
e Castella
mentre Daniele Cernilli, tra i fondatori di Gambero Rosso, guiderà
gli ospiti del Festival nel complesso e ricco mondo del vino (ore
21.30 Chiostro delle Benedettine).
Al giornalismo d'inchiesta è dedicata l'ultima parte della serata con
il ricordo dei 20 anni dall’uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatic,
con Francesco Cavalli, autore de
«La strada di Ilaria», e Maurizio
Torrealta di Rai News 24 (San Domenico ore 22).
Elisabetta Marsigli
stival». Inevitabile poi il riferimento al nuovo sindaco: «Avete
scelto un sindaco che si chiama
Matteo. Non è che adesso anche
lui si mette in testa strane idee...».
E poi ancora sul primo cittadino:
«Ricci è fortissimo, ha già fatto la
giunta. Pesaro adesso è l'unica città dove ci sono assessori alla vivacità, alla bellezza, alla rapidità. È
un sindaco futurista». Il tempo di
rompere il ghiaccio poi via con le
sue collaudate gag a partire da
Bersani fino ad un siparietto dedicato esclusivamente a Renzi. Ma
un vero e proprio boato ha accompagnato la gag sul senatore Antonio Razzi: «Siamo nella città di
Rossini, senatore, lo sa? Ah sì, Valentino Rossini, quello che va sulla moto!».
AL CINEMA SALA PER SALA
CINEMA TEATRO SPERIMENTALE
PESARO SOLARIS
Via Rossini, 16 - Tel. 0721.387548
Non pervenuto
Sala 1
LORETO
Via Mirabelli, 3 - Tel. 0721.390890
In ordine di sparizione di Hans Petter Moland;
con Stellan Skarsgard, Bruno Ganz, Pål Sverre
Hagen (azione)
21.00
MULTISALA METROPOLIS
Via Volontari del Sangue, 1 - Tel. 0721.451334
Chiusura estiva
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Via Salvatori, 13 - Tel. 0721.53707
Via Turati, 42 - Tel. 0721.410615
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UCI CINEMAS PESARO
Sala 2
Sala 2
Sala 3
Piazza Stefanini, 5 - Tel. 892960
X-Men: Giorni di un futuro passatodi Bryan Singer; con Jennifer Lawrence, Ian McKellen, Patrick Stewart (fantascienza)
19.40-22.30
Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina
Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico)
20.15
Maleficent 3D di Robert Stromberg; con Angelina Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico)
22.40
1303 di Michael Taverna; con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror)
20.30
Sala 3 1303 3D di Michael Taverna; con Mischa Barton,
Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror)
22.30
Sala 4 Jersey Boys di Clint Eastwood; con Christopher
Walken, Freya Tingley, Sean Whalen (drammatico)
19.45-22.40
Sala 5 Edge of Tomorrow - Senza domani di Doug
Liman; con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton
(fantascienza)
20.15-22.45
Sala 6 Tutta colpa del Vulcano di Alexandre Coffre;
con Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet (commedia)
20.00
Sala 6 3 Days To Kill di null McG; con Kevin Costner,
Amber Heard, Hailee Steinfeld (thriller) 22.40
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FANO
via Arco d’ Augusto, 52 - Tel. 0721.801389
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via Mura Malatestiane, 1 - Tel. 0721.808677
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MASETTI
Via Don Bosco, 12 - Tel. 0721.800244
Riposo
UCI FANO
Via Einaudi, 30 - Tel. 892960
Sala 1 Edge of Tomorrow - Senza domani di Doug
Liman; con Tom Cruise, Emily Blunt, Bill Paxton
(fantascienza)
21.00
Sala 2 1303di Michael Taverna; con Mischa Barton, Rebecca De Mornay, Julianne Michelle (horror) 21.30
Sala 3 Godzilla di Gareth Edwards; con Aaron TaylorJohnson, Bryan Cranston, Elizabeth Olsen (fantascienza)
21.30
Sala 4 3 Days To Kill di null McG; con Kevin Costner,
Amber Heard, Hailee Steinfeld (thriller) 21.20
Sala 5 Tutta colpa del Vulcano di Alexandre Coffre;
con Valérie Bonneton, Dany Boon, Denis Menochet (commedia)
21.20
Sala 6 Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina
Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico)
21.10
A. CONTI
ACQUALAGNA
P.zza Maffei - Tel. 328.1115550
X-Men: Giorni di un futuro passato 3D di Bryan
Singer; con Jennifer Lawrence, Ian McKellen,
Patrick Stewart (fantascienza)
21.15
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Via IV Novembre, 14
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Via Budassi, 13 - Tel. 0722.320315
Sala 1 Maleficent di Robert Stromberg; con Angelina
Jolie, Elle Fanning, Sharlto Copley (fantastico)
21.00
Sala 2 Locke di Steven Knight; con Tom Hardy, Ruth
Wilson, Andrew Scott (drammatico)
21.15
NUOVA LUCE
Riposo
Via Veterani, 17 - Tel. 0722.4059
-MSGR - 14 PESARO - 56 - 18/06/14-N:
56
Sport
Mercoledì 18 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Quattro squadre
per ricordare
Matteo Biancucci
e Roberto Straccia
CALCIO
L’ANCONA MOLLA
BOMBER DEGANO
SARÀ DIVORZIO
L’attaccante Daniele Degano verso il divorzio. Sotto il manto erboso del «del Conero»
ANCONA «Ci siamo visti. E abbiamo
parlato come ho fatto con tutti gli
altri» dice il ds Sandro Marcaccio.
«Ho preso gli ultimi soldi, fine.
Del futuro? No, l'argomento non
l'abbiamo affrontato. Come ho interpretato la cosa? Non devo interpretare niente. Ovvio che ci tenga
a rimanere. Ma devono volerlo anche loro. Mica devo stare qua per
forza» è invece la versione, sullo
stizzito andante, di Daniele Degano.
L'Ancona e l'attaccante si sono
parlati. Ieri pomeriggio. Resiste la
sensazione maturata in queste
settimane: sarà divorzio. Per adesso Marcaccio non terrà conto di
quello che, non si offenda nessuno, la stagione passata era sembrata più una concessione ad Andrea Marinelli. Il presidente ha
sempre straveduto per il ragazzo
di Crema, anconetano d'adozione,
e il direttore sportivo a fine luglio
lo aveva accontentato. Stavolta
potrebbe andare diversamente.
Vuoi per il rendimento altalenante di Degano, che ha comunque
chiuso l'ultimo girone F con 25
presenze e nove gol, al netto di un
paio di guai muscolari e dello
pneumotorace di gennaio; vuoi
anche per un rapporto che forse
non è mai decollato né con Marcaccio né con l'allenatore, Giovanni Cornacchini. O più semplicemente, il vero motivo del rinnovo
che non arriverà è che l'Ancona
ha altri piani. Almeno per il momento.
Di sicuro qui Degano, 32 anni a
settembre, ha messo su famiglia.
Qui ha centrato la seconda promozione dopo il salto in A di undici anni fa. E qui voleva restare:
«Ho rinunciato a un anno di contratto con l'Alessandria per sposare un progetto» ha sempre sottolineato Daniele da quando ha riabbracciato il biancorosso. «Non lo
so, faranno le scelte che devono
fare» passa e chiude, proprio
adesso che sperava di ritrovare la
Lega Pro con l'Ancona.
Scelte praticamente fatte per
quelli che in serie D vengono bollati come over: Cacioli, Mallus, Di
Ceglie, Paoli, Bondi, Tavares, Morbidelli. E basta così. Quanto agli
under, molto è stato fatto: Lori,
Bambozzi, Gelonese, Pizzi e Barilaro, forse Di Dio (l'Ancona lo terrebbe, sta al centrocampista reinventato terzino decidersi).
Altre scelte si stanno per compiere, ma non riguardano la squadra. Quasi al completo lo staff tecnico, con l'ultima pedina, quella
del team manager (al posto di
Giammarco Malavenda, che comunque verrà ricollocato all'interno dello staff in altro ruolo),
che dovrebbe essere Daniele Gianfelici, trent'anni, di Treia, dal
2009 al 2013 alla Recanatese in
qualità di ds. Molto giovane anche
il probabile responsabile marketing, il ventinovenne Vittorio Romagnoli, anconetano con un'esperienza all'ufficio marketing del Vicenza: si era già proposto in passa-
IN CAMPO
ANCHE
LA NAZIONALE
TRAPIANTATI:
GIOCATORI
DA TUTTA
ITALIA
to.
Capitolo settore giovanile. Ieri
sorteggiati i gironi della fase finale della categoria Allievi, che si
terrà a Chianciano Terme dal 25
al 29 giugno. I ragazzi di Simone
Sereni sono stati inseriti nel gruppo A, insieme alla J-Stars (Torino)
e alla Polisportiva Sava (Taranto).
Per i biancorossi debutto mercoledì 25 contro la squadra piemontese (alle 16). Chi perde torna subito
in campo il 26, chi vince gioca il
27. E nel girone B figurano il RapalloBogliasco (Genova), lo Sport
Village Tommaso Natale (Palermo) e il Montebelluna (Treviso).
Guadagnano la finalissima le prime classificate nei gironcini.
Michele Natalini
so e la Roberto Friends, composta
da ex professionisti, che alla fine
ha vinto il Memorial: Bugiardini,
Abbruzzetti, Manni, Salvatori, Forò, Cudini, Calisti, Lauro, Muzi, Di
Venanzio, Bonfiglio, Rastelli, Paci. Presenti i sindaci di Petritoli,
Moresco, Montegiberto e Campofilone, l'assessore Gobbi di Santa
Vittoria, il vice prefetto Cento, il
presidente del Coni regionale Fabio Sturani, il presidente dell'Aido regionale e della sezione di Petritoli, Marinangeli e Monaldi,
rappresentanti dell'associazione
«Solo x l'Ascoli». Toccanti i saluti
dei genitori di Roberto, Mario e
Lorena, ma anche la premiazione
dell'ascolano Matteo Cappelli (Nazionale Trapiantati) da parte di
Alberto il fratello di Matteo Biancucci. Il resto l'hanno fatto l'inno
di Mameli suonato dalla banda di
Petritoli e la festa fino a tarda notte con stands enogastronomici, il
concerto degli Habanero Live-Negramaro Tribute Band e la partita
dell'Italia in tv.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Niente rinnovo per l’attaccante. Team manager: in pole Gianfelici
Allievi, sorteggiati i gironi della fase finale di Chianciano Terme
CALCIO LEGA PRO
PETRITOLI Organizzato dall'associazione «In cammino con Roberto
Straccia», è stato il solito pomeriggio di festa, ma anche di grande
commozione, perché servito a ricordare ancora una volta Roberto
Straccia e Matteo Biancucci, due
ragazzi scomparsi tragicamente.
I genitori di Matteo decisero di donare gli organi del ragazzo ridando così la vita a persone da tempo
in lista di attesa. In occasione di
«In campo con Roberto», le famiglie si sono simbolicamente strette dando vita alla terza edizione
della manifestazione calcistica (la
grande passione di Roberto) cui
ha dato lustro la partecipazione
della Nazionale Trapiantati con
calciatori giunti da Pisa, Mantova,
Milano, Como, Teramo, Ascoli, Firenze, Ferrara e La Spezia. Le altre squadre in campo sono state la
Monterubbianese, la Spes Valda-
Fano e Nodari, oggi
incontro per stringere
`Presto colloquio
anche con Lunardini
Risale Pesaresi
CALCIO SERIE D
FANO Avanti piano. Anche con
le conferme che al Fano hanno
dato sempre come acquisite.
Una su tutte quella di Nodari,
il giocatore che prima di consegnarsi alla pubalgia, s’era ritagliato un fotogramma della
storia granata. Gol, derby e salvezza tutto d’un fiato, dopo altri gol e altre dimostrazioni di
efficienza anche in panni non
suoi. Previsto in giornata l’appuntamento con il ds Canestrari per fissare un accordo di
cui le settimane passate dalla
conclusione della stagione
senza che venisse sancito, non
hanno intaccato le solide fondamenta. Messe qui radici, Nodari non ha nessunissimo interesse a cercare altro, né altro
si è messa a cercare l’Alma. E’
un sì cui anche Alessandtrini
ha aderito convintamente e così dopo oggi l’unica incertezza
interesserà le condizioni in
cui il ravennate si presenterà
tra un mese e mezzo al raduno
dopo tutti i dolori di fine campionato. Partita più aperta
quella di Lunardini, atteso pure lui in città per capire se si
può andare avanti insieme.
Anche qui c’è la volontà reciproca, ma siamo lontani dalle
sicurezze assolute di Nodari. I
distinguo di fondo sono che
Lunardini accetterà massimo
una limatura del rimborso
spese e che Alessandrini è sì
ben disposto nei suoi confronti (nonostante la messa fuori
rosa di Gubbio), ma da play
basso nel 4-3-1-2 lo vede e non
lo vede. Con riflessi evidenti
sul disegno di squadra. Intanto nel listone degli attaccanti
riacquista un minimo di risalto Pesaresi, che nel mentre ha
continuato a guardarsi attorno ma non deve avere ancora
visto tanto di meglio e di più sicuro.
Andrea Amaduzzi
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Nodari e Fano decisi
a continuare insieme
Fermana, patron Fabiani
incontra il gruppo dei tifosi
CALCIO SERIE D
FERMO La conferenza stampa rinviata lunedì si terrà venerdì in
casa Fermana, quando con ogni
probabilità saranno presentate
le novità già annunciate. Intanto il presidente Giorgio Fabiani
ha incontrato i vertici dell'associazione Solo Fermana: una serata proficua che pone solide basi in ottica presente e futura.
Passando invece al capitolo legato alle strutture, in una intervista all'emittente locale Fermo
Tv, il sindaco Nella Brambatti
ha chiarito la situazione relativa
alle strutture. La Palazzina Rossa ben presto sarà sgombrata
anche dell'ultima parte del ma-
teriale residuo, considerando
che molto già è stato liberato.
Dopo di questo si tratta di andare a dialogare con la Fermana
verso la quale è stata fatta una
delibera per l'assegnazione del
Recchioni in questa stagione.
Un altro atto sarà fatto, scisso
dal primo, per la gestione della
stessa Palazzina. Rimane ancora in piedi il discorso per il sintetico per il quale però, la stagione
in corso, resterà di fatto un'annata di analisi: l'anno prossimo
si prenderà una decisione. In
merito ai campi di allenamento
si faranno con altre società fermane per organizzare periodi e
momenti degli allenamenti.
R.Cru.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Del Conero a norma per la C Vis, manca solo l’annuncio ufficiale
La capienza resta a 7.500 Il nuovo allenatore sarà Possanzini
LO STADIO
ANCONA Gli operai rifanno il
campo, i tecnici lavorano su tutto il resto. Dentro e fuori. È il Del
Conero da sistemare. L'Ancona
lo sta rimettendo a norma per la
Lega Pro. Ha facoltà di raddoppiare la capienza con il ritorno
nei professionisti, ma per adesso sembra intenzionata a confermare gli attuali 7.450 posti.
Convinta che basteranno (e del
resto nella nuova arena i pienoni si sono visti solo con la serie B
vinta nel 2003 e poi in A, ma mai
in C). A prescindere dalla portata del Del Conero, il club biancorosso e soprattutto il Comune,
proprietario dello stadio, dovranno attenersi a una manciata di disposizioni in vista del ritorno nei professionisti. E cioè:
DOMANI
SOPRALLUOGO
TECNICO
DELLA
COMMISSIONE
PROVINCIALE
DI VIGILANZA
l'impianto di videosorveglianza, i biglietti nominali, i tornelli,
i divisori per le due tifoserie nel
parcheggio, un cancello di prefiltraggio in prossimità dell'area
di camminamento. Altro? Sì,
l'impianto di illuminazione da
potenziare e le infiltrazioni di
acqua dal tetto della tribuna che
vanno risolte. Termini? Meno
stringenti per una neopromossa come l'Ancona. Il Del Conero
dovrà essere in regola prima
dell'inizio della stagione sportiva. E ci si arriverà per gradi. Il
prossimo passaggio domani
mattina, con il sopralluogo della Commissione provinciale di
vigilanza, deputata a concedere
l'agibilità. Intanto da un mese
l'Ancona, scartata l'ipotesi del
sintetico, impegna manovalanza per rifare il manto erboso.
Aggiustato l'impianto di irrigazione, si è lavorato per migliorare il drenaggio. Quindi, la risemina. Chissà se basterà per rivedere di nuovo il campo ammirato in un tempo nemmeno troppo lontano, quando arrivava la
Nazionale e si sprecavano i complimenti.
M. Nat.
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CALCIO SERIE D
PESARO Il primo passo la Vis l’ha
mosso. La conferma della Diba
stampata sulle strisce biancorosse ha dato infatti il là per partire,
ma, soprattutto, per chiudere le
pendenze pregresse della stagione appena conclusa. O che, per essere precisi, contrattualmente si
chiude il 30 giugno. Ora all’ordine
del giorno ci sono invece il secondo e terzo passo ad accavallarsi
uno sull’altro. Il secondo riguarda
l’irrobustimento attorno alla Diba scandagliando conferme e auspicabili new entry nel lotto degli
sponsor finanziatori. Secondo
passo che non si esaurirà in questa settimana, il terzo invece sì.
Quello riguardante il nuovo allenatore. Che verrà annunciato venerdì e presentato sabato. E se Leonardi si limita a dire che «dei 6-7
candidati inizialmente sondati ne
sono rimasti la metà, ma abbiamo
praticamente già deciso» risulta
molto complicato non avvalorare
il fatto che il dopo-Magi sia l’ex
Portorecanati Matteo Possanzini.
Soprattutto considerando il fatto
che ieri mattina è stato pure avvistato a Pesaro in quello che, pare,
sia stato il quarto incontro con Leonardi in questo mese. Da Porto
Recanati giurano che Possanzini
a Pesaro ci sarebbe venuto pure di
corsa. E proprio quell’entusiasmo
che fu già del primo Magi pare sia
stata la chiave giusta a convincere
la Vis. Certo, i pesaresi in materia
di panchine hanno già abituato ai
colpi di teatro, ma gli attuali «exit
Matteo Possanzini
L’EX PORTORECANATI
ANCHE IERI È STATO
VISTO A PESARO
SQUADRA: LEONARDI
NON VUOLE CONCEDERE
AUMENTI DI RIMBORSI
poll» della panchina danno Possanzini al 90% riducendo a un 10%
i vari Baldarelli, Scardovi, Gianangeli e Manuelli.
Scegliere Possanzini sarà scelta rivoluzionaria non solo per la
Vis che cambia dopo Magi e i suoi
due anni più due alla Juniores,
ma per la stessa serie D. Dove non
è certo pratica comune affidare la
panchina a un 32enne. Ovvero a
chi addirittura ha un anno in meno di giocatori come Andrea Martini. Che con Bianchi, Cremona,
Foiera e Cusaro è tra gli over destinati a emulare i già partiti Omiccioli e Costantino. «Se trovano chi
gli dà il doppio della Vis siamo solo contenti per loro e per aver contribuito ad accrescere il loro valore» minimizza Leonardi lasciando intendere che anche se il budget ancora non è chiaro, è già chiaro che non consentirà rialzi d’ingaggio. Insomma, se si resta alla
Vis, si resta con i rimborsi di prima. Scelte economiche, ma pure
una deliberata scelta tecnica di
voltare pagina come un giugno fa
si fece subito con i vari Santini, Vicini o Boinega. Perché degli over
sopra citati di fatto interessa confermarne solo un paio.
Daniele Sacchi
15
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
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CAPITANERIA PARTE «MARE SICURO»
CON L’INIZIO della stagione estiva e il conseguente
afflusso di bagnanti, turisti e diportisti lungo il litorale, la
Guardia Costiera dà avvio all’operazione “Mare Sicuro
2014”. Lungo le coste l’operazione vedrà impegnati, via
terra che in mare, i militari dell’Ufficio Circondariale di
Fano. Da maggio il Comandante, tenente di vascello
Fabrizio Marilli, ha già avviato un proficuo dialogo con le
associazioni e la Protezione civile. Info: 0721.801329.
Nel derby degli assessorati Fano vince il derby con Pesaro: ha quello per la Pace e la Cultura divisa in due
A PESARO... en tuti geniai devono aver
pensato in molti prima che Massimo Seri
componesse la sua giunta. Perché poco a
nord sono emersi assessorri alla bellezza, alla velocità e alla vivacità. Pare che si
stia cercando — ma sono voci — anche
quello all’intelligenza. Poi. Poi è arrivato
Massimo Seri che per vincere il derby
due a uno ha affidato a Mascarin due deleghe di non poco conto: quella alla Pace
ed anche quella alla Legalità. Non solo:
ha scorporato anche la Cultura. Dandone
ROSETTA Fulvi si candida alle
regionali. La notizia arriva il giorno dopo la formazione della giunta Seri dove la «grande esclusa» è
proprio la signora del Pd più votata alle elezioni comunale del 25
maggio. Con Fulvi in corsa, Renato Claudio Minardi dovrà fare i
conti con una avversaria temibile.
I «giochi di potere fanesi» non
hanno premiato Fulvi, così come
ne sono usciti ammaccati i «giovani leoni» del Partito democratico,
Francesco Torriani (309 preferenze) e Cristian Fanesi (319). Proprio quest’ultimo sarebbe stato il
favorito ad entrare nell’esecutivo
se Seri avesse accettato di portare
a 7 il numero degli assessori o se
una parte (quella ludica, si presuppone)
al vicesindaco Marchegiani e un’altra fetta, quella un po’ più tosta e seria e cioè
competenze sulle biblioteche, a Mascarin. Adesso sorge il dubbio: chi è il vero
assessore alla Cultura, quello che metterà mano agli eventi compresi quelli che si
terranno a teatro, oppure colui che con
un sapore molto leopardiano si tufferà
con uno studio «pazzo e disperatissimo»
dentro i tomi e i problemi della Federiciana e C.? Ma diciamoci la verità, in questa
città che ieri ha perso un pezzo di territorio e cioè la zona nord di Marotta, il 2 a 1
nei confronti di Pesaro nasce dalla delega affidatà a Mascarin e cioè quella alla
Pace. Massimo Seri, ufficializzate le nomine, ha subito inviato un telegramma al
presidente delle Nazioni Unite a New
York per renderlo edotto di questa opportunità nel caso avesse bisogno di un appoggio e di un consiglio per l’invio di Caschi Blu nelle zone calde del globo. Ma anche qui nasce un problema perché le
guerre sono due: una è quella classica,
l’altra, un po’ meno approfondita, è quella finanziaria. Per cui a questo punto Massimo Seri, per non rimanere nel dubbio,
farebbe bene a chiamare qualcuno della
sua segreteria per inviare un secondo telegramma indirizzandolo a Warren Buffett che è il più grande e potente finanziere del mondo. A questo punto Mascarin
che fa? Per non saper nè leggere e nè
scrivere non gli resta altro da fare, vista
l’imgombrante incombenza, che richiedere uno stage alla City di Londra.
m.g.
Fulvi dichiara guerra a Minardi
«Mi candiderò per le regionali»
E in consiglio comunale «valuterò prima tutti gli atti»
tà ottenendo un risultato elettorale straordinario: sono la donna
più votata a Fano». La delusione
c’è, non neghi? «Un po’ di delusione c’è, ma quando ci si mette a disposizione lo si fa con spirito di
servizio. Il sindaco fa le sue scelte
e se ne assume la responsabilità.
A lui e alla giunta rivolgo un augurio sincero di buon lavoro». Accetterà il ruolo di capogruppo del Pd
in consiglio comunale? «Io sarò
in consiglio a dar voce agli impegni che ho assunto davanti agli
elettori in campagna elettorale. In
consiglio valuterò le singole delibere, porterò avanti le mie battaglie, chiederò ascolto alla giunta e
alla maggioranza e il mio voto sa-
PACCHETTO DI VOTI
«La fiducia riposta nei
miei confronti è stata
grande. Non deluderò»
SU SERI
«Ero a disposizione, lui
ha fatto le sue scelte e si
prenderà le responsabilità»
Stefano Marchegiani avesse fatto
un passo indietro, continuando
nell’impegno di segretario del Pd.
Nessuna polemica da parte di Fanesi che si limita ad una enigmatica dichiarazione: «Chiusa una
porta si apre un portone». Tra l’altro il Pd dovrà trovare un nuovo
segretario, e anche velocemente
visto che ci sono da gestire le regionali.
rà conseguente. Ho avuto un grande attestato di fiducia e ora gli elettori mi chiedono di rappresentare
questa fiducia nei prossimi appuntamenti elettorali». Il Pd ha presentato al sindaco una rosa di tre
nomi (Fulvi, Bargnesi, Cecchetelli) e Seri ha deciso. Lei come pensa sia andata? «E’ chiaro che Seri
ha pescato nella rosa dei nomi proposti dal Pd, ma è altrettanto evidente che quella scelta è stata condivisa da tutte le forze politiche:
non posso che prenderne atto».
Anna Marchetti
A MENO che Marchegiani, vice
sindaco, assessore alla Cultura e al
Turismo, da vero superman, non
Rosetta Fulvia tra felici e scontenti: è con Torriani, Minardi, Marchegiani e Fanesi
decida di mantenere anche l’impegno di segretario. Intanto Fulvi
— nei corridoi del partito, al di là
delle dichiarazioni ufficiali, si parla, nei suoi confronti, di vera e
propria «ingiustizia» — punta ai
prossimi traguardi elettorali. Fulvi, candidata alle Regionali? «Il
mio impegno — risponde — è di
rappresentare gli elettori che mi
hanno votato in consiglio comunale e di rendermi disponibile
per i prossimi appuntamenti elettorali. La fiducia riposta nei mie
confronti è stata grande e in tanti
si attendono che io rappresenti
questa fiducia». Fulvi in questi
giorni si è sempre trincerata die-
tro un silenzio assoluto, evitando
polemiche, ma ad esecutivo insediato forse è il caso di dire qualcosa.... «Sono contenta della vittoria
del centro sinistra, spero s’inauguri una nuova stagione per la città.
Per quanto mi riguarda mi sono
messa a disposizione del Partito e
di Seri con entusiasmo e generosi-
••
16 FANO
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
Beccato 21enne mentre spacciava ‘fumo’ al Lido
IN GUARDIA
La polizia ha arrestato lo spacciatore
I POLIZIOTTI in borghese erano andati al Lido a controllare che i gestori
dei locali non vendessero alcolici ai minori che anche questo è un problema.
Ma mentre se ne stavano andando,
non avendo riscontrato nulla di illegale... ecco che assistono al passaggio di
una dose dalla mano di un ventenne a
quella di un coetaneo, che di contro gli
consegnava del denaro.
Sono scattate così le manette ai polsi
di J.H. di Montemaggiore che venerdì
intorno alla mezzanotte è stato beccato sulle panchine di pietra, quelle semicircolari in fondo al lido (lato Arzilla),
in compagnia di un 19enne di origine
albanese ma residente a Fano.
I poliziotti diretti da Stefano Seretti li
hanno fermati ancora prima che l’acquirente potesse riporre in tasca i 4 involucri di marijuana appena acquistati.
Il giovane arrestato per spaccio, invece, aveva con sé altre dodici dosi oltre
ai 40 euro appena ricevuti.
In attesa del processo, è ora a gli arresti domiciliari.
Si allontana per un tuffo
Dalla borsa spariscono 950 euro
Due vu’ cumprà in azione. Uno preso dalla polizia
NON HA FATTO in tempo ad arrivare in spiaggia con i suoi tre bambini, il dirigente pro tempore del Commissariato di Fano Stefano Seretti,
che subito gli si è parato davanti il bagnino del Lido 2 per dirgli: «Comandante, hanno appena rubato il portafoglio di una mia cliente». La donna,
una trentenne umbra, era disperata:
«Mi hanno rubato tutto: i soldi, i documenti...». In quel portafoglio lasciato incautamente nella borsa appesa
sotto l’ombrellone, aveva infatti riposto 950 euro. Il suo regalo di compleanno: un bel viaggio. Un poliziotto è
tale anche nel tempo libero. E così,
mentre ascoltava il racconto della signora e la descrizione fatta dai bagnini di due extracomunitari del Bangladesh, venditori ambulanti, che erano
stati visti aggirarsi da quelle parti proprio nel lasso di tempo in cui la donna si era allontanata dall’ombrellone
per fare il bagno... Seretti aveva già
avvisato i suoi uomini, che in realtà
erano già lì al Lido, impegnati in alcuni controlli in borghese per contrastare l’uso di alcol e sostanze stupefacenti da parte dei minori.
FELICE A META’
Un 33enne è stato pizzicato
in stazione, l’altro è fuggito
Alla donna restituiti 400 euro
RAGGIUNTO Seretti al Lido 2, gli
agenti del commissariato, sulla base
della descrizione fornita dai testimoni, si sono immediatamente messi
sulle tracce di uno dei due sospettati,
un asiatico che spesso bazzica la
spiaggia per vendere collanine, bracciali ed anelli. Tempo un’ora i poliziotti l’avevano già beccato, vicino al-
la stazione ferroviaria, appartato su
una panchina, intento a contare il
suo bottino: 400 euro. Ma era solo.
L’amico, non ancora identificato, è
stato più “furbo” a dileguarsi con il
resto dei soldi. Metà refurtiva recuperata. Denunciato in stato di liberà il
33enne, originario del Bangladesh,
residente in provincia di Ancona,
per furto aggravato. E per lo stesso reato denunciate a piede libero anche
due donne albanesi di 37 e 45 anni,
piene di precedenti contro il patrimonio, che sabato sera erano venute in
trasferta da Rimini all’Auchan dove
sono state beccate dai vigilantes con
la borsa piena di roba rubata dagli
scaffali, alla quale avevano strappato
l’anti-taccheggio. Quasi 150 euro il
valore della merce: un paio di scarpe
da donna, un paio da bambino, 6 confezioni di shampoo e una di igiene intima e poi un sacchetto di focaccelle
e due barattoli di Nutella da 850
grammi ciascuno.
Tiziana Petrelli
FURTO
A colpire nella borsa lasciata sotto l’ombrellone due
venditori ambulanti extracomunitari
FANO 17
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
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L’INCHIESTA SEQUESTRATO VIDEO CON LE IMMAGINI DI DUE BAMBINE DELL’EST. PROCESSO A PESARO
Materiale pedopornografico, rinviato a giudizio 30enne di Cartoceto
UN DISOCCUPATO di 30 anni di Cartoceto è stato rinviato a
giudizio ieri dal gup di Ancona
per detenzione e divulgazione di
materiale pedopornografico. Il
processo è stato fissato per il 22
settembre prossimo. Si terrà a
Pesaro. L’uomo, difeso dall’avvocatessa Antonella Speranzini, ha
cercato di giustificarsi dicendo
di non essersi accorto di aver scaricato un «file» di quella natura.
Era notte e stava navigando da
ore su internet. Quindi stava facendo manovre meccaniche,
quasi inconsapevoli. Tanto da
rinviare ad altri utenti quel «file» con le immagini di due bambine di otto anni dell’Est, presumibilmente russe, vittime di violenza sessuale.
L’INCHIESTA è partita dalla
procura di Bologna che inseguendo attraverso la polizia postale quel «file» pedopornografico è riuscita a risalire a tutti i
computer che erano entrati in
contatto con quel video di orrori. Oltre al trentenne locale, è finito nella rete della polizia anche un cinquantenne di Bologna
che ha già deciso di uscire di scena patteggiando una pena ad un
anno e mezzo di reclusione. Una
LA GIUSTIFICAZIONE
«Li ho scaricati non volendo»
ha detto l’uomo. «Una
manovra meccanica»
scelta processuale che invece
non ha fatto il 30enne di Cartoceto, che andrà al processo ordinario per ribadire di non essersi accorto di quanto stava facendo. In
particolare, sarebbe stato inconsapevole del video che stava scaricando e in maniera automatica
rilanciando ad altri utenti legati
ad una rete. La messa sott’accusa del trentenne ha portato la polizia a perquisire la sua casa alla
scoperta di altro materiale pedopornograficvo o comunque attinente a questo reato. Stando agli
esiti dell’indagine, non sarebbe
emerso nient’altro di compromettente a carico dell’uomo. Sono stati interrogati anche i familiari ma ovviamente non hanno
nulla a che fare col ritrovamento
di quel film a sfondo pedopornografico.
INCHIESTE sulla divulgazione di materiale pedofilo sono numerose anche nella nostra provincia ma sono poi le sentenze
dei tribunali a riservare sorprese. Infatti proprio il tribunale di
Pesaro ha assolto recentemente
un utente di internet che risultava aver scaricato un file pedopornografico ma di cui non aveva
avuto contezza di farlo. Insomma, ha potuto dimostrare di esserci finito per sbaglio. Ed è stato assolto.
Parte Passaggi, oggi arriva baffino D’Alema
L’appuntamento alle 18, 30 al chiostro delle Benedettine. Con lui il ministro Mogherini
UN GIORNO coi baffi per il Pd
fanese. Oggi si alza infatti il sipario sul tanto atteso “Passaggi”
d’estate, il Festival della saggistica figlio del Pd cittadino, che ha
debuttato a Fano alla fine di novembre scorso aprendo così una
campagna elettorale di successo e
che a pochi mesi di distanza torna
anticipando le stagioni, subito dopo l’incoronazione del nuovo sindaco della coalizione di centro sinistra. Sarà Massimo D’Alema
con il suo “Non solo euro” ad
inaugurare il festival per cui è stato scelto il sottotitolo “Parole ai
confini del mare”, che nella sua
performance al Chiostro delle Benedettine (dalle 18.30 alle 19.30)
verrà accompagnato dal ministro
per gli Affari Esteri Federica Mogherini e dal direttore di Rai
News Monica Maggioni. Sarà poi
un altro ministro, Stefania Giannini titolare del dicastero Istruzione, Università e Ricerca, a chiudere il 22 la kermesse culturale dialogando con Luigi Berlinguer e
Francesca Puglisi. In mezzo un
mare di libri e probabilmente un
altro ministro, quello alla Cultura
Dario Franceschini, che però non
ha ancora confermato la sua presenza.
E’ UN PD tutto mobilitato per il
grande evento di oggi. C’è molto
fermento nelle segreterie per l’ar-
SECONDO INCONTRO
La giornata prevede anche
la partecipazione
di Marco Follini
rivo dell’ex numero uno D’Alema, nonostante ora siano quasi
tutti Renziani, a partire da quella
comunale che farà gli onori di casa con il segretario e vice sindaco
Marchegiani. L’ex primo ministro sbarca in città proprio nel
giorno in cui in seconda serata (alle 23.15) esordisce su La7 il nuo-
D’ANNA MARCHE NORD E’ UN FALLIMENTO
Paziente fanese in trasferta a Pesaro:
«Ho fischiettato per avere un pappagallo»
ORMAI raccoglie una “denuncia” di malasanità al giorno,
Giancarlo D’Anna. E le rigira ai giornali. «Oggi denuncio le “vicende”, una piccola Odissea, relative ad breve ricovero per un
intervento di angioplastica agli arti inferiori di una persona di
Fano — scrive in una nota il consigliere —. Ricoverato i primi
di giugno in Medicina del S. Croce (caldo soffocante e condizionatori spenti). Il giorno dopo è programmato un trasferimento
all’Emodinamica di Pesaro per le 9,30, ma quando arriva l’autista dell’ambulanza si rifiuta di partire perché non c’è una infermiera d’accompagnamento. Il paziente allora deve attendere le
10,30 l’arrivo di un altro paziente con infermiera (viene da Chirurgia e deve fare lo stesso intervento). A Pesaro il nostro “paziente” entra in sala operatoria alle 11,30 ed esce alle 13. Lo
mettono in attesa su una barella in un angolo di corridoio, senza campanello raggiungibile. Ha bisogno di un pappagallo ed
urla e fischia per 20 minuti prima che arrivi un infermiere….Alle 16,30 finalmente arriva una ambulanza per riportarlo a Fano.
Questa drammatica testimonianza è la dimostrazione del fallimento dell’Azienda Marche Nord-Ospedale Unico».
vo programma di Alan Friedman, che prende il titolo dal suo
recente libro: “Ammazziamo il
Gattopardo: il Gioco del Potere”.
Nella prima puntata c’è infatti
proprio l’intervista a Massimo
D’Alema, registrata nell’agosto di
un anno fa, dove l’ex premier sfodera il meglio del suo antico repertorio: il primato dei partiti e l’idiosincrasia per la società civile. Per
D’Alema il declino del Paese è iniziato con il crollo dei partiti, sostituiti dai movimenti personali
(Renzi non c’era ancora). Profetico per Fano risuona ora quello
che D’Alema disse nel 1997 a Gargonza. «Dissi una cosa sacrosanta
— si legge nell’intervista —. Siccome dissero “abbiamo vinto le
elezioni per merito dell’Ulivo”,
dissi “bah, abbiamo vinto le elezioni innanzitutto perché siamo
riusciti a fare in modo che Berlusconi e Bossi arrivassero divisi alle elezioni” sennò avrebbero vinto loro, Ulivo o non Ulivo».
Tiziana Petrelli
•
18 CRONACHE
IL GIORNO - il Resto del Carlino - LA NAZIONE
Era la «Berlino dell’Adriatico»
Ora Marotta torna a essere unita
Ok del Consiglio regionale tra le proteste: sarà Comune di Mondolfo
Sandro Franceschini
· ANCONA
LA ‘BERLINO dell’Adriatico’ sarà
presto un ricordo: almeno secondo la volontà del consiglio regionale delle Marche, il quale ieri, al
termine di una seduta dalle forti
tensioni, ha sancito che Marotta,
da sempre divisa fra i comuni di
Fano e Mondolfo (più una minuscola striscia interna che appartiene alla municipalità di San Costanzo) diventi di pressoché esclusiva pertinenza mondolfese, col
distacco della frazione di Fano e
la sua incorporazione proprio a
Mondolfo.
Il voto è stato chiaro: 22 a favore
(tra cui i fanesi Carloni, D’Anna e
Zaffini), 6 contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta,
Zinni) e le astensioni di Camela,
LA VICENDA
Il referendum
Il referendum consultivo
si è svolto il 9 marzo con
la vittoria del ‘si’, ovvero di
chi voleva che Marotta
fosse unita per passare
poi sotto Mondolfo, col
67,30% dei voti
Le fazioni
Da una parte
«FanoUnita», contrario
alla modifica di confine, e
dall’altra il comitato
«Marotta Unita»,
promotore della legge che
ha innescato l’unione
Il voto
LE CONTESTAZIONI E I VECCHI CONFINI
Sopra il Comitato contesta il presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi
LO SCONTRO
I «fanesi» hanno contestato
il presidente Solazzi che
ha minacciato lo sgombero
Marconi e Natali. A seguire l’assise c’erano quasi 200 ‘spettatori’,
giunti da Marotta e dalle zona limitrofe: oltre la metà appartenenti al comitato «FanoUnita», contrario alla modifica di confine, e
la restante parte al comitato «Marotta Unita», promotore, invece,
della legge ad iniziativa popolare
che ha innescato il procedimento,
con tanto di referendum consultivo svoltosi il 9 marzo e conclusosi
con la vittoria del ‘si’ col 67,30%
dei voti. A generare i momenti di
alta tensione sono stati gli imprevisti interventi dalla zona ‘pubblico’ occupata dai membri del comi-
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
tato «FanoUnita», che hanno lanciato invettive contro il presidente dell’assemblea legislativa Vittoriano Solazzi (marottese), accusato di essere stato un arbitro del
procedimento tutt’altro che imparziale, e poi nei confronti dei
membri dell’assise che hanno ef-
fettuato interventi a favore della
proposta di legge popolare per
l’unificazione: Traversini, Romagnoli, Carloni, D’Anna e Perazzoli.
SOLAZZI, da parte sua, nonostante le forti provocazioni, si è limita-
to a minacciare di far sgomberare
l’aula dai ‘facinorosi’ senza darvi
seguito; poi, al termine della seduta si è lasciato andare a questo
commento: «Come presidente del
consiglio regionale, checché ne dica qualcuno, mi sono comportato
da notaio imparziale; come marottese, invece, non nascondo che oggi, martedì 17, è un giorno di grande felicità personale perché si è
compiuto il sogno di intere generazioni di Marotta che ambivano
all’unità».
Un commento, condiviso dal sindaco di Mondolfo Pietro Cavallo,
che ha aggiunto: «Siamo di fronte
a una decisione storica; ha prevalso la democrazia sull’ipocrisia e finalmente si è risolto un problema
che lacerava un territorio».
«In me c’è amarezza per il risultato e perché è rimasta inascoltata
la mia istanza di posticipare la decisone — ha invece commentato
il neo sindaco di Fano, Massimo
Seri —; a questo punto valuteremo se fare ricorso alla Corte Costituzionale».
Il Consiglio ha così votato:
22 a favore (tra cui i fanesi
Carloni, D’Anna e Zaffini),
6 contrari (Ciriaci, Foschi,
Marangoni, Pieroni,
Trenta, Zinni) e tre
astensioni
L’attacco
Quelli di «FanoUnita»,
hanno lanciato invettive
contro il presidente
dell’assemblea Solazzi
(marottese), accusato di
essere stato un arbitro del
tutt’altro che imparziale
La difesa
Solazzi: «Come
presidente del consiglio
mi sono comportato da
notaio imparziale; come
marottese non nascondo
che oggi è un giorno di
grande felicità personale»
••
18 FANO E VAL CESANO
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
MATTINATA CALDA
Contestazioni ai consiglieri regionali
da parte dei sostenitori di FanoUnita;
la felicità di quelli del Comitato di
Marotta Unita; e a destra i due
sindaci, Cavallo e Seri
Deciso: tutta Marotta va sotto Mondolfo
Il consiglio regionale ha votato. Contestazioni in aula da parte di esponenti di FanoUnita
AL TERMINE di una seduta ad
alta tensione è arrivato il responso: il distacco della frazione di
Marotta dal comune di Fano e incorporazione nel comune di Mondolfo, con mutamento delle rispettive circoscrizioni, è legge. Il consiglio regionale, ieri, ha dato il via
libera definitivo al progetto «Marotta Unita» con 22 voti favorevoli (fra i quali quelli di Carloni,
D’anna e Zaffini), 6 contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni) e le astensioni
di Camela, Marconi e Natali. A seguire i lavori della pubblica assise
marchigiana c’erano quasi 200
marottesi, divisi fra componenti
del comitato FanoUnita (contrario allo spostamento dei confini)
e membri del comitato promotore del progetto, con una prevalenza dei primi. Uomini e donne, di
cui tanti giovanissimi, arrivati nel
capoluogo dorico con due distinti
pullman e con decine di auto private già dalle 9 del mattino, con
un’ora di anticipo rispetto all’inizio della seduta, che per altro è
slittata di una quarantina di minuti. Dopo la discussione e il voto su
tre mozioni, alle 12,50 è arrivato
il momento della trattazione del
punto all’ordine del giorno riguardante la “Berlino dell’Adriatico”
e il clima all’interno del palazzo
regionale, completamente monopolizzato da “spettatori” marotte-
DUE TIFOSERIE
Centinaia di marottesi dei due
schieramenti hanno raggiunto
ieri la sede della Regione
si, è immediatamente mutato. Sono bastate poche parole introduttive del presidente Solazzi (accusato dagli avversari dell’accorpamento di non essere stato un “arbitro” imparziale) per scatenare
diversi componenti di FanoUnita
presenti nel pubblico, i quali han-
ORCIANO
Domani cinema
in piazza Pomodoro
SECONDA serata, domani
della rassegna
cinematografica all’aperto
«Cineincittà» organizzata
dalla Pro-loco di Orciano
del giovane presidente
Luca Romagnoli col
patrocinio
dell’amministrazione.
Location della kermesse,
che prenderà il via alle 21,
sarà ancora una volta la
suggestiva piazzetta «Giò
Pomodoro». In caso di
maltempo tutti
all’auditorium di Santa
Caterina. Il film è
«Questione di cuore» con
Antonio Albanese e Kim
Rossi Stuart. Alla fine dib
attito con Patrizio Massi.
no inveito nei suo confronti con
toni al limite dell’allontanamento
per poi fare altrettanto nei confronti dei relatori Traversini e Romagnoli, proseguendo con Carloni, D’anna e Perazzoli.
CARLONI, da parte sua, ha detto: «Sono rispettoso dell’autodeterminazione dei cittadini e anche se da fanese mi dispiaccio di
questo distacco di territorio, l’onestà intellettuale m’impone un voto favorevole perché al referendum ha vinto il “si”».
Sulla stessa lunghezza d’onda
D’Anna, che ha aggiunto: «Prendiamo atto che alla maggioranza
dei fanesi la questione Marotta
non è importata e non importa
nulla. Da cittadino di Fano non
sono felice di perdere un pezzo di
territorio, ma bisogna accettare le
regole del gioco». Di tutt’altro tenore l’intervento della Foschi,
che oltre ad aver anticipato il suo
voto contrario, ha detto: «Il tema
“Marotta Unita” è stato usato strumentalmente dal Pd in campagna
elettorale; hanno fatto credere
che una vittoria a Fano del centrosinistra avrebbe potuto determinare un ripensamento, sapendo
che non era così, con un atteggiamento che giudico disonorevole».
Dopo il consiglio, completamente diversi i commenti del presidente di «Marotta Unita» Gabriele Vitali e di «FanoUnita» Laura
Giombetti. «Si realizza un sogno
che a livello personale mi vede impegnato dal 1977 — evidenzia il
primo —. Una Marotta finalmente coesa significa avere nuove opportunità di sviluppo in chiave
economica e sociale. Sono felice».
«Tutto secondo copione — è invece l’analisi amara della Giombetti
—. Oggi abbiamo avuto la triste
conferma che le cose erano già fatte e scritte. Un copione che non
tiene in nessun conto delle persone che non vogliono passare da
Fano a Mondolfo».
Sandro Franceschetti
23
MERCOLEDÌ 18 GIUGNO 2014
••
LIBRERIA IL CATALOGO GLI “SCAZZI” DI MICHELE E NICOLA
ALLA LIBRERIA “Il Catalogo”, nella centralissima via Castelfidardo 60, a
Pesaro, oggi, alle ore 18,45, presentazione del libro “Scazzi” di Michele
e Nicola Neri a colloquio con Alberto Giuliani. L’evento fa parte della
rassegna “Incontri in libreria”, ideata da Giovanni Trengia.
«Si tratta — si legge nel comunicato — del dialogo tra padre e figlio, che
è diventato un travolgente, sincero racconto a due voci di odio–amore, di
scontri–incontri, “Scazzi” (Mondadori 2014), continua qui su “Ho un libro
in testa”. Cosa si dicono adesso Michele e Nicola? Ascoltiamoli».
Un “Folio” virtuale
per un libro iper-reale
Progetto dell’Isia d’Urbino al Festival “Passaggi”
— FANO —
PRENDETE un gruppo di studenti che si concentra su un progetto attraverso cui uscire
all’esterno, mostrare il proprio
lavoro in pubblico (con tutti i rischi che ciò comporta) e non soltanto impegnati in una delle tante simulazioni che non escono
dalla quattro mura di una classe. Aggiungete il fascino dei tanti tesori antichi —, ma non per
questo incapaci di parlare a noi
oggi: insomma, per contenuti
sono nostri contemporanei, a
volte più contemporanei dei coevi in carne e ossa — custoditi sugli scaffali o nelle segrete stanze
delle biblioteche delle Marche.
Libri, che custodiscono una sapienza universale, senza cui
l’umanità non sarebbe in grado
di comprendere il proprio tempo, né di proiettarsi nel futuro,
osservandolo mentre si avvicina
e anticipandolo sulla linea
dell’orizzonte. Mescolate questi
componenti e avrete come risul-
“Passaggi”: inaugurazione oggi,
si va avanti fino a domenica. Sono esposti alcuni tra i più interessanti e preziosi volumi antichi in possesso della biblioteca
Federiciana.
Sopra, Roberto Pieracini. A destra,
“Cosmographicus Liber” (1533)
tato un’esperienza intellettuale
e sensoriale dalle prospettive notevolissime, fino a essere straordinarie. Si tratta della mostra
mostra sul libro antico intitolata “Folio” e ospitata alla Mediateca Montanari di Fano nell’ambito del festival della saggistica
DIETRO la mostra c’è un progetto dell’Isia di Urbino, coinvolto nello sviluppo di una rete
di convenzioni tra biblioteche
marchigiane che dispongono di
un fondo antico. Il progetto e`
stato ideato e sviluppato dagli
studenti Alice Poma, Alessandra Smiderle, Lorenzo Toso e
Egle Vitkute, all’interno del corso di Progettazione Grafica delle Immagini, tenuto dal prof.
Roberto Pieracini. «L’intento
— si legge in una nota — è quello di facilitare flusso, scambio e
consultazione di volumi di interesse storico. L’obiettivo non è
solo quello di promuovere i testi antichi, ma anche quello di
rendere consapevole la popolazione locale del grande patrimo-
nio che li circonda. La mostra
nasce inoltre dalla volontà di incentivare un turismo culturale
di nicchia nel territorio della
provincia di Pesaro-Urbino, territorio che è già interessato da
un tipo di attività turistica attirata specificatamente dai numerosi beni storici e artistici presenti».
LA BIBLIOTECA Federiciana espone alla Mediateca Montanari tre tra i primi libri stampati, molto rari. La scelta è caduta su “Regola delli Cinque ordini d’Architettura” di Jacopo Barozzi da Vignola, edizione romana del 1562; un volume rilegato
in pergamena che riunisce “Cosmographicus Liber” di Pietro
Apiano del 1553, “Sphaera mundi” di Johannes de Sacrobosco,
“Disputationes contra cremonensia deliramenta” di Johannes Mueller e “Theoricae nouae
planetarum” di Georg Peurbach del 1490; infine una preziosa
edizione con “Metamorphoseon” di Ovidio e il “De arte
amandi et de remedio amoris”,
datate 1556 e 1494. «I volumi —
spiegano gli studenti coinvolti
nel progetto — saranno posti
all’interno di un apposito espositore che ne permetterà la sola
presa visione. Sarà possibile per
il visitatore sfogliare virtualmente i testi attraverso dei supporti digitali e delle riproduzioni fotografiche».
Pierfrancesco Giannangeli
Chiocci: «Ecco perché da noi vengono i migliori pianisti al mondo»
CERTAMENTE sono una sentina di difetti ma ritengo,
non mi si possa addebitare di essere affetto da sopraciliata
pedanteria. Con disagio mi trovo pertanto ad essere costretto a rettificare quanto scritto nell’articolo (pubblicato il 12
giugno scorso) riportante il resoconto della conferenza stampa del Rof tenutasi a Roma, in cui si afferma che l’integrale dei Péchés de Vieillesse sono proposti unicamente
dall’Accademia Pianistica Napoletana. In realtà l’Ente
Concerti organizza, da ben 6 anni, l’evento mentre l’Accademia fornisce i pianisti e propone a noi i programmi da
rappresentare. Tale precisazione si impone perché l’impareggiabile direttore Artistico Alberto Zedda, nella sua presentazione del prossimo Festival ha dato uno straordinario
rilievo alla rappresentazione dei Péchés prima di tutto perché trattasi della prima integrale mondiale e poi perché in
queste composizioni è dato ritrovare — in forma magmatica - tutta la grande musica di Rossini e quella addirittura
degli anni a lui successivi. Oltretutto in queste ultime edizioni, grazie al Maestro Zedda, partecipano i cantanti della
sua Accademia che poi sono gli stessi che ritroviamo come
interpreti nelle varie rappresentazioni del Rof 2014.
sommessamente abbiamo richiesto se durante il loro tour italiano
fossero ritornati a Pesaro, sia le
magiche sorelle che il sommo Zimerman hanno formulato tutti le
stesse domande: “Teatro Rossini?” Sì, “Solito pubblico co. co.
co. (coinvolto, competente, composto)?” Sì, “Pianoforte accordato da Tonino” Sì, “Cozza amara?” Sì, “Hotel Excelsior?” Sì:
“Allora veniamo”. Per inciso le
sorelle Labeque hanno scoperto
le canocchie, che nell’Atlantico, dove abitano, non esistono
(per la cronaca ne hanno mangiate 30, 16 Katia e 14 la
più morigerata Mirelle) mentre Kristyan ha riferito di non
aver mai trovato degli spiedini così delicati e saporiti in nessun angolo della rotonda terra dove ogni anno esegue circa
200 concerti. Zimerman si è reso oltretutto recidivo, venendo clandestinamente, sempre all’Excelsior, per un week
end privato.
GRANDE Musica quindi come Grande Musica è stata
quella della 54ª Stagione appena trascorsa. Si pensi unicamente a Lonquich, Kremer, Mondelci, solista e direttore,
Rava, le sorelle Labeque ed infine Zimerman. A proposito
di questi ultimi, il merito di una nuova loro visita a Pesaro
a prezzi per noi accessibili — altrimenti sarebbero inarrivabili — si deve anche alle canocchie e agli spiedini del “Cozza Amara” ed alla splendida ospitalità dell’Hotel Excelsior. Quando abbiamo contattato questi eccelsi pianisti —
tramite il loro accordatore che non vuole essere nominato
— (in realtà si chiama Tonino ed è pesarese di adozione: il
prossimo giro farò anche il cognome perché se lo merita) e
PESARO ha saputo offrire a questi personaggi che sono i
pianisti più celebrati al mondo il meglio di sé fornendo loro,
accanto ad un Teatro e Pubblico perfetto, ad uno strumento
tirato allo spasimo (ahimè preso in affitto) una gastronomia impeccabile ed una ospitalità inappuntabile: in definitiva si è creato un microclima di Adriatica quiete, placidità,
compostezza, che rappresenta un valore assoluto anche per
artisti ai massimi livelli mondiali e che a me, perché negarlo?, ha dato una soddisfazione “blu”. Penso sia proprio questa la strada da seguire perché Pesaro diventi finalmente
“Città della Musica”.
Guidumberto Chiocci
Presidente Ente Concerti
Cinema di Pesaro e Provincia
PESARO
3 DAYS TO KILL
22.40. (Sala 6)
CINEMA LORETO
TUTTA COLPA DEL VULCANO
Via Mirabelli 3 - Pesaro. 0721390890.
FANO
In ordine di sparizione Ore 21.
UCI CINEMAS
20.00 (Sala 6)
UCI CINEMAS
Via Einaudi. 0721 892960.
EDGE OF TOMORROW
Piazza Stefanini 5. 0721 892960.
21:10.
X MEN GIORNI DI UN FUTURO
PASSATO
1303
19.40 22.30. (Sala 1)
21:30.
MALEFICENT
20.15. (Sala 2)
MALEFICENT 3D
22.40. (Sala 2)
21:30.
GODZILLA
3 DAYS TO KILL
21:20.
TUTTA COLPA DEL VULCANO
21:20.
MALEFICENT
21:10.
1303
URBINO
20.30. (Sala 3)
CINEMA DUCALE
1303 3D
22.30. (Sala 3)
JERSEY BOYS
19.45 22.45. (Sala 4)
EDGE OF TOMORROW
20. 15 22.45. (Sala 5)
Via F. Budassi 13. 0722 320315.
SALA 1 MALEFICENT
GIO 21.00 VEN 21.00 SAB 20.00 22.00 DOM
18.00 20.00 22.00 LUN 21.00 MAR 21.00
MER 21.00.
Sala 2 LOCKE
GIO 21.15 VEN 21.15 SAB 20.30 22.30 DOM
18.30 20.30 22.30 LUN 21.15 MAR 21.15
MER 21.15.
Dal 1860 il quotidiano delle Marche
PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003
conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu”
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CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20
(RegioneMarche)
Anno 154 N˚ 166
Mercoledì 18 Giugno 2014
€ 1.20
PESARO e FANO
www.corriereadriatico.it
Frane, è emergenza continua
ECONOMIA
Ancora allerta maltempo. Il governatore Spacca invita alla prudenza
Ancona
Il rischio idrogeologico, sotto
forma di frane, alluvioni, erosione costiera e slavine in alta
montagna, interessa buona
parte delle Marche. Nel complesso, si sono contati 1.850
chilometri quadrati a pericolo
frana. Una situazione per cui si
è calcolato che l’indice di
franosità e cioè il rapporto tra
superficie regionale e aree in
frane è del 19,41%; una percentuale che ci colloca al terzo posto dello Stivale dopo Piemonte ed Emilia Romagna. E oggi è
ancora allerta meteo con Spacca che invita alla prudenza.
Buroni A pagina 3
Il governatore Gian Mario Spacca
μ Parla Oreficini
“Prevenire
genera
sicurezza
e lavoro”
Ancona
Per Oreficini la prevenzione non è una spesa ma
un investimento.
A pagina 3
Nelle Marche il rischio frane è molto elevato, da record nazionale
μ I Fondi Ue a imprese e territorio
Un miliardo
dall’Europa
per risorgere
μ Camere non idonee, dimenticato in ospedale
μ Sgravi fiscali alle start up e commissione edilizia ko
L’odissea di un paziente
La rivoluzione di Ricci
Ancona
Un'odissea senza fine con il
viaggio da Fano a Pesaro che si
è trasformato in un calvario
per un fanese, ricoverato nel reparto di Medicina. Il paziente
fanese, ricoverato al Santa Croce per un intervento di angioplastica agli arti inferiori, doveva sottoporsi ad un intervento
LA SANITA’
Fano
Risorse per oltre un miliardo di euro. E' il
budget dalla nuova programmazione europea 2014-2020 approvata dalla Giunta regionale, che comprende le risorse derivanti
dal Fondo sociale europeo.
Baldini A pagina 7
da effettuare al San Salvatore
di Pesaro. I primi disagi sono
stati avvertiti nella stanza del
ricovero, con quattro letti di cui
solo due regolabili elettricamente, mentre per gli altri due
era necessario ricorrere a leve
difficili da raggiungere da pazienti immobilizzati, tutto questo oltre a lunghe attese a conferme di una situazione davvero difficile.
Falcioni In cronaca di Fano
LA POLITICA
Pesaro
La città riparte dal rilancio del
commercio nel centro storico e
dalla semplificazione dei percorsi urbanistici. Pronta la terapia d'urto del sindaco Matteo
Ricci: sette azioni per dare una
scossa all'economia cittadina.
Il sindaco agli assessori Antonello Delle Noci e Stefania De
Regis ha presentato ieri il primo pacchetto di interventi riassunti nell'hashtag "ripartipesaro" che approderanno in consiglio comunale. Si parte dalle
start up del centro storico. Zero tasse comunali per tre anni
per le nuove imprese o attività
commerciali che nasceranno
in centro: niente Tasi, Tari,
Imu, addizionale Irpef, occupazione del suolo e pubblicità.
Francesconi In cronaca di Pesaro
μ I sindacati sul piano Indesit
“Bisogna tutelare
l’occupazione”
Camilli A pagina 2
L’ANALISI
Sei contrari e tre astensioni: proposta di legge approvata dal consiglio regionale
Marotta
L’agenda di Matteo
L
Via libera al distacco, Marotta è unita
PIERFRANCESCO FRERE’
’agenda di Matteo Renzi si muove su un
doppio binario: rilancio economico e riforme istituzionali. Per il momento sono
due piani paralleli, destinati però prima o poi
a sovrapporsi. Come dice il premier, infatti, la
crisi non è finita, ma può essere vinta. Come?
Costringendo le banche a immettere liquidità nel sistema (“adesso non hanno più alibi”)
e soprattutto, in vista del semestre italiano...
Continua a pagina 17
Marotta è unita. La storia è stata scritta ieri dall'assemblea regionale. Dopo il referendum
consultivo del 9 marzo, nel quale aveva prevalso il sì, il consiglio delle Marche ha approvato
la proposta di legge che prevede il distacco della frazione di
Marotta da Fano e l'incorporazione nel comune di Mondolfo.
Ventidue i consiglieri favorevoli, solo 6 i contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni), tre gli astenuti (Camela, Marconi, Natali).
In cronaca di Fano/Valcesano
μ Ospiti illustri e un ricco cartellone
Al festival di Capodarco
ci sono corti d’autore
LA RASSEGNA
Fermo
Conto alla rovescia per il Capodarco Corto Film Festival. Da sabato prossimo a
domenica 29 giugno un ricco calendario di eventi con
ospiti di rilievo: corti d’autore e film, incontri con registi
e attori, e tanto altro.
Ciarrocchi In Cultura e Spettacoli
Oggi allenamento alle 13 per abituarsi al caldo
Prandelli studia la difesa
e aspetta l’ok per Buffon
SPORT
Mangaratiba
I cittadini di Marotta che hanno seguito l’assemblea
Appuntamento alle 13 sul
campo di Mangaratiba. Lo
spauracchio del gran caldo
che attende la nazionale a Recife spinge l'Italia a limare il
programma di preparazione.
Oggi l'ultimo allenamento tattico prima della partenza per
la città del Nord del Brasile,
sede della seconda partita,
servirà a capire se Buffon si
sente completamente recuperato. Ma anche a testare le reazioni alle temperature di Italia-Costarica: azzurri in campo all'una, stessa ora del fischio d'inizio della partita.
Grant Nello Sport
Il Ct azzurro Cesare Prandelli
Stasera la Spagna deve tentare il riscatto
Il Messico fa tremare
il Brasile dei campioni
Don Vinicio Albanesi
Martello Nello Sport
Mercoledì 18 Giugno 2014
3
MARCHE
Online
www.corriereadriatico.it
Sos frane, è qui il primato della fragilità
Sono 1.850 i chilometri quadrati a rischio. Con un indice del 19,41% ci collochiamo al terzo posto in Italia
μ Il parere del geologo
EMERGENZA
MALTEMPO
“Eccessivo
il consumo
di suolo
naturale”
FEDERICA BURONI
Ancona
Marche, regione fragile. Il rischio idrogeologico, sotto forma soprattutto di frane, alluvioni, erosione costiera e slavine in
alta montagna interessa buona
parte delle Marche. Secondo
l’ultimo censimento della Regione, datato 2006-2007, la provincia con il maggior numero di
frane registrate è quella di Pesaro e Urbino dove si giunge a
quota 17 mila. Segue la provincia di Macerata dove si contano
9 mila frane, quindi Ancona con
8 mila e Ascoli Piceno con
7.800. Nel complesso, si sono
contati 1.850 chilometri quadrati a pericolo frana. Una situazione per cui si è calcolato che l’indice di franosità e cioè il rapporto tra superficie regionale e
aree in frane è del 19,41%; una
percentuale che ci colloca al terzo posto dello Stivale dopo Piemonte ed Emilia Romagna. “Le
aree più a rischio sono quelle
per lo più collinari e argillose,
nella parte media e bassa della
regione, ma anche i rilievi interni e le aree calcaree come la Gola della Rossa e la Gola del Furlo
- spiega Marcello Principi, dirigente dell’ufficio difesa del suolo e Autorità di bacino della Regione -; è nelle aree a 300 metri
di quota e a livello del mare che
sono ubicate la maggior parte
delle frane”. Ma è sui rilievi, sulle aree calcaree che, secondo
l’esperto, “il rischio è più elevato per frane perché si tratta di
fenomeni da crollo, dunque più
pericolosi. In generale, i versanti calcarei sono i più esposti a
questi rischi perché l’azione delle acque riesce a fratturare la
roccia condizionandone la stabilità”. Queste aree sono diffuse
in modo omogeneo in tutta la
regione. “Nel 2006 - sottolinea
Principi - il rapporto Ispra in collaborazione con la Regione
Marche ha censito 42 mila frane nelle Marche diffuse in modo
omogeneo su tutto il territorio,
specialmente sui versanti collinari. Questo fenomeno interessa per lo più terreni non urbanizzati, agricoli”.
Dalle frane ai fiumi. Che sono in sofferenza. “E questo perché sono circa 20-30 anni che
μ La
LE CONDIZIONI
Ancona
Le frane censite nelle province
17.000
Ancona
ANCONA
8.000
MACERATA
9.000
ASCOLI
E FERMO
7.800
1.850 KM QUADRATI DI TERRITORIO
A RISCHIO FRANE
Indice di franosità 19,41%
PIANO ASSESTAMENTO IDROGEOLOGICO
PER LA REGIONE SERVONO
431 Milioni di euro
non si fa manutenzione - rimarca Principi -, in ogni caso, quella
che si fa è insufficiente”. Fiumi,
dunque, che sono “tutti potenzialmente a rischio nel senso
che dipende da come e da quanto piove”. Nelle Marche si contano 32 bacini idrografici e poi
una moltitudine di fossi e tor-
fiumi e, se non c’è l’apporto solido, il mare avanza e la spiaggia
si riduce”. Altra questione: i porti canali. “Questi ultimi hanno
strozzato il trasporto solido lungo la costa. L’erosione costiera
dipende comunque dalle mareggiate, con il vento che fa da motore al tutto”. Il Pai, il piano di
assestamento idrogeologico, datato 2004, aveva calcolato un
costo per gli interventi su fiumi
e frane: 431 milioni di euro. “Dal
2004 - ricorda Principi - abbiamo speso, tra bilancio regionale, fondi statali ed europei, 81
milioni di euro e cioè il 21,83%
dei 431 milioni di euro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONERISERVATA
Spacca ribadisce l’allerta: “I cittadini siano prudenti”
LE PREVISIONI
PESARO
“Altro che bombe d’acqua,
questa è pioggia intensa. Il
dissesto idrogeologico è la
vera priorità per l’Italia. Intervenire sulle città è divenuto quanto mai urgente, non
solo per ovviare alla progressiva diminuzione della loro
capacità competitiva, ma anche alla vulnerabilità che
queste evidenziano di fronte
ai cambiamenti climatici”.
Lo ha affermato Gian Vito
Graziano, presidente del consiglio nazionale dei geologi.
“L’eccessivo consumo di suolo naturale e la conseguente
progressiva impermeabilizzazione dei suoli urbani - ha
proseguito Graziano- sta
esponendo a rischi sempre
più gravi le aree urbanizzate
nel frequente susseguirsi di
eventi meteorologici severi e
talora estremi. Si tratta di
criticità legate a scelte urbanistiche sbagliate, con riferimento soprattutto a quelle
che interferiscono con il sistema idrogeologico superficiale, che evidenziano in tutta la sua gravità come il tema
del territorio sia ancora considerato settoriale, se non
persino marginale, rispetto
alla pianificazione ordinaria.
Risulta sin troppo evidente
che non sono più validi i paradigmi che stavano alla base dell’espansione e della trasformazione urbana, motivo
per il quale si devono allora
radicalmente modificare le
politiche per le città, secondo un approccio che non deve più mantenere distinte le
scelte urbanistiche da quelle
ambientali. Per attuare una
strategia di questo tipo occorre innanzitutto rinaturalizzare i sistemi idrografici,
aumentare la copertura vegetale degli spazi aperti urbani e contenere il nuovo consumo di suolo”.
Ancora temporali, anche forti, e fulmine,
grandine e raffiche di vento nelle
Marche, nella giornata di oggi. L’allerta
meteo è stata diffusa dalla Protezione
civile regionale. “Sulla base delle
previsioni meteo e in stretto
coordinamento con la Protezione civile
nazionale, la Protezione civile delle
Marche ha emesso un avviso di
condizioni meteo avverse e uno di
criticità idrogeologica con validità dalla
mezzanotte alle 24 di oggi”. Lo ricorda il
presidente della Regione Gian Mario
Spacca. “Per il periodo di validità
dell’allerta sono previsti rovesci e
temporali sparsi, localmente anche di
forte intensità, con cumulate
Sopra, i danni
provocati
dall’ultima
ondata di
maltempo sulla
superstrada
che collega
Fermo a Porto
San Giorgio
renti. “I fiumi locali sono in genere piccoli, tipo torrenti - spiega l’esperto -. Gli interventi edilizi, meglio ancora lo sviluppo
socio-economico della regione
accelerano la formazione della
piena. Regione e Province, nel
corso degli anni, hanno realizzato interventi”. La Regione stes-
generalmente moderate e localmente
elevate. I fenomeni saranno più
insistenti nel centro-nord della regione e
i temporali più intensi saranno
accompagnati da attività elettrica,
grandinate e raffiche di vento. È bene
ricordare che le previsioni meteo sono
elaborate sulla base di modelli
matematici e sono quindi suscettibili di
margini di imprecisione”.
“Nonostante questo - conclude il
governatore - si richiama l'attenzione di
tutti i cittadini affinchè prestino la
massima cautela, non adottino
comportamenti pericolosi e seguano,
attraverso i mezzi di informazione,
l'evolversi della situazione. Le allerta
meteo, è bene ricordarlo, sono infatti
rivolte non soltanto alle
amministrazioni, ma anche e
soprattutto ai cittadini”.
sa di recente ha approvato una
legge sulla gestione dei corsi
d’acqua per la sinergia tra pubblico e privato. Altro capitolo,
l'erosione costiera. “E' la conseguenza della trasformazione
del territorio - chiarisce Principi
- negli anni ’50 è stato dimostrato che per la costruzione della
ferrovia del 1860 è stata presa la
ghiaia dalla spiaggia: da allora,
è cominciata l’erosione”. Va
inoltre considerato che “i fiumi
trasportano sempre meno ghiaia per gli sbarramenti e per le dighe senza dimenticare la vegetazione che blocca il trasporto
solido. Questo significa che è
sempre più ridotto l’apporto dei
convinzione di Roberto Oreficini, il capo regionale della Protezione civile: “Queste risorse generano lavoro e sicurezza”
“La prevenzione non è una spesa ma un investimento”
L’INTERVISTA
Ancona
·
Roberto Oreficini, responsabile regionale della Protezione civile delle Marche, è ormai allenato alle bizze del meteo. In questi giorni, è tornata
la pioggia abbondante e il rischio di frane e smottamenti
è sempre dietro l'angolo.
Da un punto di vista idrogeologico, cosa si può dire
delle Marche?
La nostra bella regione è interessata da notevoli situazioni di criticità in gran parte del
territorio, collinare e montano. Questa condizione pone
la necessità che i vari enti e
soggetti pubblici, ciascuno
per funzioni di competenza,
adottino tutte le possibili attività per mitigare il rischio.
Quali sono gli interventi
urgenti da fare?
Come è noto la prevenzione si divide in strutturale e
non strutturale. Mentre quella non strutturale e cioè formazione della popolazione,
compresa quella scolastica,
elaborazione dei piani e via
dicendo è un’attività svolta
dal Servizio nazionale della
Protezione civile, quella strutturale e cioè esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del
territorio, sul reticolo idrografico, sulla viabilità, sui servizi pubblici strategici, è assicurata dagli enti territoriali,
soprattutto Comuni e Province, e dagli altri soggetti pubblici competenti come Anas e
Ferrovie. E' assolutante urgente che tutti i soggetti interessati possano disporre delle risorse necessarie per eseguire con continuità questi interventi: se correttamente realizzati possono ridurre, sensibilmente, i livelli di rischio e
di danneggiamento nelle
emergenze.
Cosa ha messo in campo
sinora la Regione per far
fronte al rischio di dissesto
idrogeologico?
La Protezione civile regionale, che come già detto non
ha competenze sulla prevenzione strutturale, con la piena collaborazione delle Pro-
Roberto Oreficini
vince e dell’Anci sta aiutando
tutti gli enti locali nell’elaborazione dei propri piani.
Gli ecosistemi acquatici
locali sono davvero così fragili? Quali sono le azioni da
mettere in atto?
Occorre da un lato tornare
alle cosiddette buone pratiche agricole che hanno caratterizzato per secoli il nostro
sistema mezzadrile mentre,
per le aree urbane, è necessario assicurare la piena funzionalità dei sistemi di raccolta e
deflusso delle acque. Un
esempio? I sottopassi costieri.
Dall’ultimo censimento
effettuato risulta che ci vorrebbero oltre 430 milioni di
euro da spendere per realiz-
zare interventi. Una cifra
possibile, sotto ogni punto
di vista?
Non sono in grado di fare
una stima, posso solo dire che
tutte le risorse impiegate per
la prevenzione strutturale
non rappresentano una spesa ma, al contrario, sono un
investimento che genera lavoro e sicurezza.
Che peso ha, in tale contesto, l’eccessiva cementificazione?
Dobbiamo fare i conti da un
lato con l’occupazione dei
suoli, dall’altro con le evidenti variazioni climatiche con
conseguenti notevoli criticità
antropiche e territoriali.
fe.bu.
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Mercoledì 18 Giugno 2014
Comi in cerca dell’unità
μ Il
Per il segretario del Pd dieci priorità e una candidatura di sintesi
LA POLITICA
IN PRIMO PIANO
MARIA CRISTINA BENEDETTI
Ancona
Usa la logica dei numeri e punta all’unità. Uno, il candidato
che dovrebbe essere la sintesi
delle anime del Pd e l’asso col
quale aggiudicarsi le Regionali
2015. Dieci, i punti coi quali rilanciare l’azione di Palazzo Raffaello, con in allegato un corollario: “Sono irrinunciabili e valgono dieci volte di più dei gossip e delle strategie politiche
per le tasche dei cittadini”. Tre,
le mosse per mettere a punto
una campagna elettorale di tutto rispetto. Cinque, le assemblee programmatiche su: sanità, sociale, ambiente, lavoro,
semplificazione amministrativa ed entroterra. Il segretario
regionale pd, Francesco Comi,
tira le somme e riordina in cifre
i lavori dell’assemblea regionale di lunedì. Con una premessa:
“Siamo soddisfatti - è l’analisi
del voto - ma non ci adagiamo”.
Allinea le parole d’ordine:
“Cambiare, innovare e soprattutto non tradire le speranze
che tanti cittadini hanno riposto nel Pd”. Richiama all’ordine, tutti: “È una grande responsabilità”. Poi incide la regola:
precedenza assoluta ai fatti,
per il toto-candidato c’è tempo.
Ma guai a perderlo. Anticipa
una sola mossa, niente di più
che un’ipotesi: “Troverò la candidatura insieme al direttivo, la
più unitaria possibile”.
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MARCHE
Online
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Il segretario regionale del Pd Francesco Comi
Riparte da dieci, Francesco
Comi, per rilanciare l’azione di
governo. “Dobbiamo dare risposte”. Taglia corto e gira a
giunta e consiglio regionale la
prima richiesta: “Legge sui costi della politica per ridurre ulteriormente le spese, le indennità di funzione e di carica e i
costi generali di consiglio e
giunta”. Una partita, avverte,
da chiudere entro luglio con un
obbligo: “Che sia trasparenza
totale sulla gestione delle risorse da parte dei gruppi”.
In seconda posizione c’è la
legge elettorale sulla quale mettere mano entro i prossimi tre
mesi. “Lavoriamo su questa riforma con piccole e necessarie
modifiche, necessarie perché si
deve fare i conti con la sentenza
“Organizzeremo incontri
per costruire
insieme il prossimo
programma di governo”
della Corte costituzionale e con
il numero ridotto dei consiglieri”. Fissa le coordinate: va mantenuto il sistema proporzionale
con premio di maggioranza su
circoscrizioni provinciali con
tanto di preferenze. Indica un
dovere che è anche un valore:
“Le modifiche vanno condivise
con la minoranza”. Il mandato
del Pd è limpido: “Un secondo
dopo lo scrutinio si deve sapere
chi vince e questo deve poter
governare per cinque anni”.
Morale: niente larghe intese.
Tre. Entro luglio va approvato
lo schema di programmazione
dei fondi strutturali europei
2014-2020: un miliardo e duecento milioni di euro. Comi pretende di più: integrare i quattro
fondi e una cabina di regia con
tutti i soggetti. Vale la visone
d’insieme. Le reti cliniche, da
approvare entro il 30 giugno,
sono in quarta posizione. E cinque, con le case della salute che
vanno avviate entro settembre.
Sesto e settimo punto sono de-
dicati al lavoro, che nelle Marche ha parametri da allarme
rosso: “L’occupazione perde altri 3,5 punti percentuali, il tasso di disoccupazione è all’11,1%,
mentre sul fronte giovanile
s’impenna al 25,2%”. E allora
Comi pretende che “i 29 milioni del fondo di garanzia giovani
siano utilizzati per riqualificare
i centri per l’impiego” e chiede
“massima integrazione con le
agenzie private”. Ci mette il carico: “Vanno intensificate le risorse per il prestito d’onore e
per il progetto Eureka che finanzia borse di ricerca. È inoltre necessario prevedere interventi specifici per gli ultra
45enni”.
Ottavo punto: accelerare
sulla funzione associata dei Comuni con meno di cinque mila
abitanti. Dettaglio non trascurabile: “Per le politiche sociali
la programmazione va fatta a livello di distretto mentre per la
gestione dovrebbero valere le
forme e le dimensioni che preferiscono i territori”. Nono punto: “Affidamento in house del
servizio della gestione del ciclo
integrale dei rifiuti a un’unica
azienda a capitale pubblico”.
Decimo e ultimo: entro luglio
va aggiornato il piano energetico ambientale. Il segretario
suggerisce la rotta: “Efficienza,
risparmio energetico e cogenerazione distribuita attraverso filiere corte”. E per chiudere fissa una scadenza: “Tra luglio,
agosto e settembre organizzeremo decine di incontri per costruire insieme il prossimo programma di governo regionale,
per stabilire chi sta con noi e
per cercare una figura che possa essere la sintesi di tutto ciò ”.
Ribadisce il motto: fatti e unità.
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capogruppo di Forza Italia-Pdl
Trenta: “Aprire
a Ncd e Lega
in vista del 2015”
Ancona
Il centrodestra deve individuare subito, e un modo unitario,
“un candidato presidente della
Regione Marche che sia
espressione di tutte le forze politiche alternative al Pd e a Grillo”: da Fi a Ncd alla Lega Nord.
È l'appello lanciato dal capogruppo di Forza Italia-Pdl Umberto Trenta, in un incontro
cui hanno preso parte anche i
consiglieri Graziella Ciriaci,
Elisabetta Foschi ed Enzo Marangoni.
“Con umiltà - sono le parole
di Trenta - dobbiamo aprire
quanto prima un tavolo di lavoro tra tutte le forze di centrodestra per unire tutte le energie
in vista di una campagna elettorale per le regionali 2015 che
sappia contrastare l’azione che
metteranno in campo il Pd e il
Movimento Cinque Stelle”. Alle europee di maggio il risultato di Forza Italia “è stato frutto
dei molteplici errori del passato”, ma alle comunali spiccano
i successi conseguiti in Comuni
tradizionalmente “rossi” come
Urbino e Livorno. In generale i
voti ottenuti da Fi sono “un dato che non mi entusiasma - ha
proseguito Trenta - ma che va
analizzato come segnale di una
comunità che dice basta a una
politica fossilizzata”. Scontato
l’exploit di Castelli ad Ascoli,
“dopo quindici anni di politica
che ha visto Forza Italia pienamente impegnata con con le altre componenti del centrodestra nel governo della città”.
“Le sfide che ci aspettano
sono oltremodo impegnative”
ha riconosciuto il capogruppo
Umberto Trenta
“Puntiamo su un nome
unico che sia espressione
di tutte le forze politiche
alternative a Pd e Grillo”
di Fi. La legge elettorale regionale “è per noi altamente punitiva”. Ecco perché - ha concluso - è fondamentale unire tutte
le forze alternative al Pd e
M5S”.
In linea c’è Daniele Silvetti,
consigliere regionale di Ncd,
che punta alla costruzione di
un baricentro politico di governo. E avverte: “Spetta indubbiamente al partito maggiore
del centrodestra l’iniziativa di
coordinamento e proprio al Coordinatore di Forza Italia rivolgo l’invito di dare avvio alla fase di costruzione del progetto
politico”. Perché, insiste, “si deve ripartire dalla proposta e
dalla squadra che possiamo costruire assieme”.
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Mercoledì 18 Giugno 2014
Un miliardo per imprese e territorio
La giunta regionale ha approvato il programma operativo per i Fondi europei
LO SVILUPPO
PARTE DALLA UE
SILVIA BALDINI
Ancona
Risorse per oltre un miliardo di
euro. E' il budget dalla nuova
programmazione
europea
2014-2020 approvata dalla
Giunta regionale, che ricomprende le risorse derivanti dal
Fondo sociale europeo, dal Programma di Sviluppo rurale e
dal Fondo europeo di sviluppo
regionale. La programmazione è stata presentata ieri in Regione dal presidente Spacca e
dagli assessori Paola Giorgi, Sara Giannini, Maura Malaspina
e Marco Luchetti. "Grazie all'
ottimo lavoro svolto in questi
anni - ha detto Spacca - e al
100% dell'uso delle risorse assegnate
per
il
periodo
2007-2013, abbiamo ottenuto
un incremento del 10% di quelle per il nuovo periodo
2014-2020. Questo ci rende orgogliosi - ha continuato - del lavoro fatto finora e ci spinge a fare sempre meglio, concentrandoci sulle priorità del nostro
territorio". Priorità tra cui c'è sicuramente anche l'occupazione. "Per quanto riguarda i giovani e il lavoro più in generale ha spiegato l'assessore al Lavo-
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MARCHE
Online
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ro Marco Luchetti - abbiamo a
disposizione dall'Europa 288
milioni di euro, che la stessa
Ue, per la programmazione
2014-2020, vuole concentrare
sull'accesso dei giovani all'occupazione - ha continuato Luchetti - oltre che sulla valorizzazione del capitale umano". Questo
porterà anche interventi notevoli nel campo della formazione. "Con i fondi a disposizione
riqualificheremo i lavoratori disoccupati, sosterremo le nuove
startup giovanili ma ci concentreremo anche sulle scuole,
con l'intento di innovare il sistema dell'istruzione, fin dalle elementari", ha concluso Luchetti. L'occupazione si potrà sostenere anche nelle aree rurali, oltre a difendere il territorio, grazie ai fondi per il Por, che ammontano a 538 milioni di euro,
e di questi "cinquantacinque ne
abbiamo ottenuti in più per le
ottime performance raggiunte
finora", ha detto l'assessore all'
Agricoltura Maura Malaspina.
"Con il nuovo Programma di
sviluppo rurale - ha aggiunto c'è attenzione anche all'inclusione sociale, allo sviluppo delle aree rurali, puntando anche
su ricerca e innovazione e garantendo ai giovani nuove opportunità in questo settore".
Sul fronte delle Attività pro-
Spacca: “Grazie all'ottimo
lavoro svolto in questi anni
abbiamo ottenuto un
incremento del 10%”
“Per l’aeroporto
una prospettiva
di vero sviluppo”
LA MOZIONE
Ancona
La presentazione del piano per il Fondi europei con il governatore Spacca
duttive, l'assessore Giannini ha
ricordato "l'intenzione di continuare a puntare su sei asset di
riferimento già individuati - ha
detto - quali la meccatronica, la
manifattura sostenibile, la domotica, il comparto salute e benessere e quello dell'Information Technology". Un altro
grande progetto riguarda la
"creazione di un Confidi unico,
per aiutare l'accesso al credito
delle piccole e medie imprese",
ha spiegato Giannini.
Sui 337,4 milioni di euro a
disposizione per il Fesr, "sul
quale c'è stato un grande dialogo con le parti sociali, la comu-
nità e gli enti locali", ha detto
l'assessore alle Politiche comunitarie Paola Giorgi, "per indicazioni europee ne va investito
l'80% in ricerca, sviluppo e innovazione, Agenda digitale,
competitività dei sistemi produttivi, energia sostenibile e
qualità della vita". Tra gli altri
aspetti qualificanti, ci saranno
anche gli interventi integrati
per le aree interne del basso pesarese, maceratese, ascolano e
fermano, e per le aree urbane:
il Waterfront ad Ancona e la riqualificazione area exSgl Carbon ad Ascoli.
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L'Assemblea legislativa ha
approvato ieri una mozione a
firma dei consiglieri regionali
della quarta Commissione
assetto territoriale e
ambientale (Giancarli, Binci,
Silvetti, Donati, Ricci e
Acquaroli) che impegna la
giunta regionale a far sì che il
nuovo cda dell'Aerdorica
garantisca all'aeroporto delle
Marche prospettive di sviluppo.
La mozione è stata approvata
ad ampia maggioranza, con
nessun voto contrario e tre
astensioni (Bugaro, Marangoni,
Zaffini). Il presidente della
Commissione Enzo Giancarli
(Pd) - informa un comunicato
dell'Ufficio stampa del
Consiglio regionale - ha
ricordato l'incontro del 20
febbraio scorso fra i
commissari e il presidente del
Consiglio di amministrazione
dell'aeroporto, che ha descritto
loro l'attuale situazione dello
scalo, con un debito di 37
milioni di euro, a fronte di un
fatturato di 10 milioni. Nella
mozione, ha sottolineato, oltre
alla tutela dei lavoratori si
chiedono «risanamento e
crescita».
μ C’è il distacco
Marotta
e Fano
mai più
unite
LA DECISIONE
Ancona
Il consiglio regionale delle
Marche ha approvato la proposta di legge sul distacco
della frazione di Marotta dal
Comune di Fano e incorporazione nel Comune di Mondolfo. Il voto, riferisce un comunicato dell'Ufficio stampa dell'Assemblea legislativa, è stato espresso dopo un
lungo dibattito in aula, più
volte interrotto dal pubblico
che assisteva ai lavori. La
proposta di legge, ad iniziativa popolare, è stata presentata nel febbraio del 2011,
con l'obiettivo di unificare
tutto il territorio di Marotta,
frazione di circa 8 mila abitanti, nel Comune di Mondolfo. Attualmente il centro
abitato è diviso tra i comuni
di Fano, Mondolfo e una
parte minima di San Costanzo. Geograficamente Marotta dista circa 6 chilometri da
Mondolfo e 14 chilometri da
Fano. Il 9 marzo scorso si è
svolto un referendum consultivo, indetto con una delibera dell'Assemblea legislativa del 22 ottobre 2013. Il risultato della consultazione: i
sì sono stati 2.793, risposta
negativa, i no 1.357, per un
totale di 4.150 voti.
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Mercoledì 18 Giugno 2014
T: 0721 31633
FANO
E: [email protected]
III
F: 0721 67984
Omiccioli: “Mascarin e Paolini, un binomio ingestibile”
LE REAZIONI
Fano
Hadar Omiccioli, il diretto avversario di Massimo Seri nella
fase del ballottaggio per la guida della città della Fortuna,
commenta la composizione di
giunta che il nuovo sindaco ha
presentato l'altro giorno alla
città, esprimendo tre considerazioni.
Con la prima di attribuisce,
grazie anche al pressing esercitato da Fano 5 stellein campagna elettorale il merito del
mancato inserimento nell'esecutivo di Minardi e Fulvi.
"Nulla di personale - precisa il
grillino - ma la loro presenza
avrebbe rappresentano un ritorno al passato e un rischio
per la privatizzazione di Aset e
la chiusura del Santa Croce.
Speriamo che chi è stato fatto
uscire dalla porta non rientri
dalla finestra. Non vorremmo
vedere una staffetta da Presidente del Consiglio Minardi Fulvi, con il primo lanciato per
le Regionali. Allora sì che Seri
dimostrerebbe di essere uno
dei tanti politicanti piazza-poltrone".
A Omiccioli, invece, piace
l'intuizione del sindaco di gestire personalmente le deleghe di
Sanità e Partecipate. "In que-
sto modo non ci saranno altri
responsabili a cui riferirsi per
le scelte che con il tempo verranno fatte".
La seconda considerazione
si riferisce all'assenza tra i novelli assessori di "un giovane
per Massimo Seri" (la lista ad
hoc di giovani a supporto del
candidato sindaco) e ciò costituisce la prima promessa non
mantenuta da parte del primo
cittadino.
"Ricordiamo - evidenzia
Omiccioli - che pochi giorni prima del ballottaggio più volte
Seri aveva promesso ai suoi
giovani un posto in giunta, proprio per valorizzare il loro
grande lavoro e apporto. Tutto
si è dissolto alla conta dei fatti.
Siamo rammaricati per questi
ragazzi. Le ragioni dei politici
di professione valgono più dell'
entusiasmo e della voglia di
mettersi in gioco".
Ed infine la terza riflessione, che più di un pensiero è una
domanda: "Come riuscirà Seri
a far convivere la visione della
città di un militante di Sinistra
Unita come Mascarin e quella
di un Forza Italia, come Paolini, già assessore con stesse deleghe nella passata giunta
Aguzzi? Alla faccia del rinnovamento e della linea comune
per la guida della città".
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“Tanti voti ma mortificato il mio lavoro”
Esplode la rabbia dell’esclusa Rosetta Fulvi. Ecco chi entra in consiglio dopo le nomine degli assessori
IL NUOVO
CORSO
MASSIMO FOGHETTI
Fano
La nomina degli assessori da
parte del sindaco Massimo Seri libera alcuni posti in consiglio comunale. La carica di
consigliere infatti è incompatibile con quella di assessore.
Lunedì prossimo, quando si
terrà la prima seduta si verificheranno le relative surroghe,
che permetteranno di entrare
in consiglio al primo dei non
eletti della lista cui appartiene
il membro dell'esecutivo.
Samuele Mascarin di Sinistra
Unita, cui sono state date le
deleghe dei Servizi Educativi e
Ambiente, cederà il posto a
Carla Luzi; a sua volta Marco
Paolini della lista civica Noi
Città, diventato assessore ai
Lavori Pubblici e all'Urbanistica, consentirà il subentro di
Riccardo Severi, così come Caterina Del Bianco che appartiene alla stessa forza politica,
diventata assessore allo Sport,
sarà sostituita da Paolo Reginelli. All'interno del Partito
Democratico, Marina Bargnesi cui è stata affidata la delega
dei Servizi Sociali, verrà rimpiazzata da Enrico Nicolelli,
mentre il seggio di Carla Cecchetelli, cui è stato affidato il
Bilancio e i Tributi verrà affi-
Carla Luzi al posto
di Mascarin, spazio
anche Severi, Reginelli
Nicolelli e Ciaroni
Massimo Seri con gli assessori con cui guiderà Fano: lunedì la prima
seduta del consiglio comunale e le novità dopo le nomine.
Sopra Rosetta Fulvi rammaricata come Cristian Fanesi per non essere
stati chiamati in giunta dal nuovo sindaco di Fano
dato a Terenzio Ciaroni. Tra le
file del Pd completeranno il
gruppo consiliare Rosetta Fulvi, Renato Claudio Minardi,
Cristian Fanesi e Francesco
Torriani, Federico Perini, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi ed Enrico Fumante.
Nella lista civica Noi Città, oltre a Severi, entreranno Laura
Serra e Barbara Brunori. Per
Noi Giovani: Mattia De Benedittis mentre invariata rimane
la composizione dei gruppi di
opposizione: Hadar Omiccioli, Marta Ruggeri e Roberta
Ansuini per Fano 5 stelle;
Giancarlo D'Anna per la lista
che porta il suo nome; Davide
Delvecchio candidato sindaco
per la coalizione "Insieme per
Fano" e Maria Antonia Cucuzza di Forza Italia; Stefano
Aguzzi per la Tua Fano; Mirco
Carloni candidato dalla coalizione "La scelta giusta per Fano" e Aramis Garbatini per la
lista "La Cosa giusta".
Chi ha voluto esprimere
pubblicamente il suo disappunto per il mancato affidamento di un incarico è Rosetta
Fulvi del Partito Democratico.
"Sono molto contenta - ha premesso - per la vittoria del mio
partito e per l'affermazione di
Massimo Seri. Io stessa ho lottato per questo obiettivo da
dieci anni, sia come assessore
ai Servizi Sociali nella giunta
Carnaroli, sia come segretaria
del partito che come consigliere comunale nella trascorsa
tornata amministrativa; ma
non posso nascondere la mia
delusione per il mancato riconoscimento dei risultati acquisiti: sono stata la donna più votata in questo turno di ammi-
La storica esponente del Pd
paga lo scotto
per il suo sostegno
all’assessore Mezzolani
nistrative, la prima del mio
partito e la terza tra tutti i candidati che si sono presentati alle elezioni. Un consenso che
alla luce delle scelte effettuate
dal primo cittadino, è stato del
tutto mortificato. Ciò nonostante sono serena. Siederò in
consiglio comunale ottemperando al dovere morale e politico di rispondere ai cittadini,
da cui in questi giorni ho ricevuto tante telefonate e attestazioni di sostegno. Questo mi
aiuterà nel mettermi a disposizione per le prossime scadenze elettorali".
C'è chi dice che Rosetta
Fulvi abbia pagato lo scotto di
porsi politicamente vicino a
Mezzolani, così come lo era
stata a Carnaroli, ai tempi della giunta di centro sinistra, ma
in un caso si tratta di lavoro,
nell'altro di un impegno amministrativo che ha prodotto i
suoi risultati.
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Incarichi, una trasformazione radicale
IL CONFRONTO
Fano
E' notevolmente cambiata la
combinazione delle deleghe nel
piano di distribuzione che ne ha
fatto Massimo Seri, rispetto a
quello in precedenza in vigore
nella giunta Aguzzi. Portano
senza dubbio il marchio di
Samuele Mascarin quelle riferite
alla "pace, alla memoria e alla
legalità"; deleghe del tutto
nuove che esprimono il senso
dell'impegno politico
dell'esponente di Sinistra Unita
che dai banchi della opposizione,
nella trascorsa tornata
amministrativa, più volte aveva
sollevato il tema della legalità,
spingendo la giunta ad affidare
alle associazioni i beni immobili
sottratti alla delinquenza
Prende il via oggi alle 18 la seconda edizione della rassegna con gli incontri che si svilupperanno anche in serata
Passaggi Festival, subito il ministro Mogherini e D’Alema
IL PROGRAMMA
Fano
Passaggi Festival, ci siamo! Inizia oggi la kermesse dedicata
interamente ai massimi esponenti della letteratura, dell'informazione, della politica, dell'
economia, delle scienze sociali,
del giornalismo d'inchiesta,
della diaristica e della cucina;
in una parola sola: della saggistica. L'inaugurazione di questa seconda edizione avrà luogo oggi pomeriggio alle ore 18
nel chiostro delle Benedettine
D’Alema oggi ospite di Passaggi, attesa per la presentazione del suo libro
alla presenza del presidente
della associazione organizzatrice Cesare Carnaroli, dell'assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini, del presidente
della Camera di Commercio
Alberto Drudi, del sindaco
Massimo Seri e del presidente
della Fondazione Carifano Fabio Tombari.
Subito dopo i primi ospiti
d’eccezione: alle 18.30, Massimo D'Alema e il ministro degli
Affari Esteri Federica Mogherini saranno intervistati da Monica Maggioni, direttore di Rai
News. Nell'occasione verrà pre-
sentato il libro di D'Alema
"Non solo euro" che fornirà
motivo di riflessione sulla necessità di costruire una Europa
più democratica e solidale, che
vada oltre l'austerità. Alle
19.30 seguirà un attore molto
amato dal pubblico: Giulio
Scarpati che dialogherà sul libro "Ti ricordi la casa rossa?
Lettera a mia madre" con Maria Novella De Luca di Repubblica. In serata altri due incontri: alle 21.30 "I racconti di
Doctor Wine" di Daniele Cernilli, saranno oggetto dell'intervento di Ampellio Bucci che
organizzata. Le deleghe affidate
a Carla Cecchetelli (Bilancio,
Tributi, Patrimonio, Attività
Produttive e Commercio)
ricalcano in gran parte quelle
che furono gestite da Alberto
Santorelli, eccetto le Risorse
Umane, vale a dire il personale
che furono di Serfilippi. Stefano
Marchegiani, vice sindaco, dovrà
destreggiarsi, oltre che in tema
di cultura e di turismo, nel
settore della viabilità,
tradizionalmente più oggetto di
proteste che di consensi. Lo
Sport questa volta è stato
aggiunto alle deleghe che
furono di Luca Serfilippi, vale a
dire: Smart City (La citta
intelligente), le politiche
comunitarie e il tempo libero,
eccetto l'Ambiente collegato
non in modo inopportuno ai
Servizi Educativi.
parlerà ovviamente di vino e di
enologia; alle 22.30 seguirà il
dialogo tra Geppi Cuscito (Casino Royale) e Ivan Carozzi
(Blogger Il Post La 7) sul reading illustrato, Valerio Millefoglie "Mondo piccolo. Spedizione nei luoghi in cui appena entri sei già fuori". Altro luogo di
incontri sarà la chiesa di San
Domenico. Qui alle 19, interverrà Marco Follini che presenterà "La nebbia del potere";
alle 21 Claudio Martelli analizzerà "Ricordati di vivere" con
Nino Bortoloni Meli; alle 22, infine, in occasione del 20˚ anniversario della morte di Ilaria
Alpi e di Miran Hrovatic, Francesco Cavalli presenterà "La
strada di Ilaria", con Maurizio
Torrealta di Rai News.
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IV Mercoledì 18 Giugno 2014
FANO
Online
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Sta male, paziente dimenticato in ospedale
In camera caldo soffocante. A Pesaro abbandonato in un corridoio costretto a gridare per avere aiuto
Al Santa Croce, la denuncia di una signora
EMERGENZA
SANITA’
“Venite al quinto piano
E’ il dormitorio dei Rom”
SILVIA FALCIONI
LA SEGNALAZIONE
Fano
Un'odissea senza fine, lunghe
attese infinite e tanti disagi per
il trasferimento dall'ospedale
di Fano a quello di Pesaro. Il
viaggio di qualche chilometro
tra i due presidi ospedalieri si è
trasformato in un calvario per
un fanese, ricoverato nel reparto di medicina. A rendere noto
il caso ed i disservizi sopportati
dal paziente è il consigliere regionale Giancarlo D'Anna ed
ex candidato sindaco di Fano,
che tiene alta l'attenzione sui
servizi sanitari, non perdendo
occasione di denunciare ciò
che non funziona. Il paziente
fanese, ricoverato al S. Croce i
primi di giugno per un intervento di angioplastica agli arti
inferiori, doveva sottoporsi ad
un intervento da effettuare al
San Salvatore di Pesaro. Innanzitutto i primi disagi sono stati
avvertiti nella stanza del ricovero, con quattro letti di cui solo due regolabili elettricamente, mentre per gli altri due era
necessario ricorrere a leve difficili da raggiungere da pazienti immobilizzati; i condizionatori erano spenti ed il caldo soffocante mentre il bagno era
Fano
Situazione sempre più difficile al Santa Croce, disagi confermati anche dagli ultimi episodi
con water senza tavoletta e
senza spazi per gli effetti personali dei pazienti.
"Il trasferimento è stato programmato per un arrivo all'
Emodinamica di Pesaro per le
9,30 - racconta D'Anna - ma
quando è arrivato l'autista dell'
ambulanza si è rifiutato di partire perché non c'era una infermiera che accompagnasse il
paziente. Così l'uomo ha dovuto attendere fino alle 10.30 l'arrivo di un secondo degente con
infermiera".
Dopo l’intervento l’autista
del 118 si rifiuta di
riportarlo a Fano perchè a
bordo non c’è l’infermiere
Il fanese è arrivato a Pesaro
ed entrato in sala operatoria alle 11.30 per uscirne alle 13. "Lo
lasciano in attesa su una barella in un angolo di corridoio,
senza campanello a disposizione -prosegue D'Anna- Il malato ha bisogno di un pappagallo:
urla e fischia per 20 minuti prima che arrivi un infermiere".
Nel frattempo si uniscono altri
2 degenti ed alle 16 arriva un'
ambulanza per riportare gli
utenti a casa, ma c'è posto solamente per una barella dove
prende posto una donna.
Il fanese riesce a tornare al
Santa Croce solo intorno alle
17 con una nuova ambulanza.
Quanto accaduto fa pensare ad
un ennesimo disservizio, riguardante la scarsità di posti
nelle ambulanze, che va a sommarsi ad altre problematiche
più volte denunciate dai pazienti. "Questa drammatica testimonianza - rincara D'Anna è la dimostrazione del fallimento
dell'Azienda
Marche
Nord-Ospedale Unico. Azienda 'venduta' al popolo come soluzione ai problemi della sanità ma che giorno dopo giorno
dimostra di essere l'esatto contrario".
La proposta è quindi quella
che il consigliere regionale ha
sostenuto anche nella sua campagna elettorale fanese: tornare a due ospedali, quello di Fano e quello di Pesaro, che collaborano ma sono autonomi e
autosufficienti.
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Stranieri che dormono lungo il corridoio, stesi a terra,
poco distante dai degenti. E'
un brutto spettacolo quello
che si trova a vedere chi frequenta l'ospedale S. Croce in
orario notturno: stranieri
che probabilmente non hanno un posto dove andare ed
hanno deciso di trasformare
l'ospedale in un dormitorio.
La segnalazione è Cinzia
Mancini, una fanese che in
questi giorni si trova a frequentare il nosocomio perché ha un parente ricoverato. Con grande disappunto
l'utente ha notato che in orario notturno al quinto piano
dell'ospedale sono soliti passare le notti degli stranieri,
principalmente di nazionalità rumena, che a gruppi si
fermano a riposare nell'
atrio.
"Si tolgono le scarpe e si stendono per terra - racconta la
donna - Sono un po' dappertutto e tutte le sere, basta fare un giro al quinto piano di
notte per vederli". Insomma,
tra i vari disagi e disservizi
che quasi quotidianamente
vengono segnalati, questo è
uno dei più eclatanti, soprattutto perché non aiuta a mantenere il giusto decoro degno
di una struttura del genere,
adibita alle cure. La presenza di stranieri in ospedale
non passa certo inosservata
dal momento che molti sono
donne che svolgono la professione di badanti e quindi si
trovano all'interno del nosocomio anche in orario notturno per assistere gli anziani.
Oppure ci sono badanti alla
ricerca di un'occupazione e
spesso l'ospedale o il Pronto
Soccorso rappresentano luoghi di incontro privilegiati,
ma la situazione denunciata
non ha nulla a che vedere
con questo fatto. Sembra infatti che la pratica di dormire
ai piani alti dell'ospedale non
sia un fatto nuovo e si stia
protraendo da un po' di tempo. "Tutti vedono quello che
succede -conclude ManciniAnche la direzione sanitaria
non può non sapere, mi stupisco di come faccia a non dire
nulla o a prendere provvedimenti per risolvere la situazione".
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Tratto in arresto ventunenne che cede alcuni grammi di marijuana ad un ragazzo albanese
μA
Giovane preso mentre spaccia al Lido
Famiglie insolventi
L’incubo dello sfratto
L’OPERAZIONE
Fano
E' stato colto con le mani nel
sacco intento a spacciare droga. Un ventunenne italiano,
J.H. le iniziali, è stato sorpreso
venerdì scorso nel lungomare
del Lido mentre cedeva marijuana ad un altro giovane. Ad
effettuare l'arresto sono stati
gli agenti del Commissariato di
Fano diretti da Stefano Seretti,
che avevano ricevuto segnalazioni riguardanti un giro di
droga che circolava nella zona
del Lido, diretto soprattutto ai
giovani. Era così partita un'
operazione che attraverso vari
momenti di osservazione avevano tenuto sotto controllo
eventuali movimenti sospetti.
E così venerdì scorso proprio
nel lungomare Simonetti gli
agenti sono stati insospettiti da
un ventenne albanese, residente nell'entroterra fanese, che
con cautela tentava di avvicinare un altro giovane, rivelatosi
poi lo spacciatore.
Dopo un breve scambio di battute, J.H. tirava fuori da una tasca dei pantaloni un involucro
e iniziava a dividerne il contenuto, fino a consegnarne una
parte all'albanese per poi intascare delle banconote. Ai poliziotti, in borghese e nelle vicinanze, non è servito altro per
fermare entrambi i ragazzi.
Successive perquisizioni hanno permesso di rivenire lo stupefacente: l'acquirente era infatti in possesso di quattro dosi
Scattano le manette
anche per un ambulante
che al mare sfila
il portafoglio da una borsa
Lido, tra le zone calde: un’altra operazione contro lo spaccio di droga
di marijuana, per 3,5 grammi
complessivi che stringeva ancora in mano, mentre addosso
a J.H. sono state trovate 12 dosi
della stessa sostanza, per un totale di circa 7,5 grammi. Quest'
ultimo aveva anche banconote
di denaro per 40 euro, frutto
dell'attività di spaccio appena
compiuta. Se il consumatore è
stato segnalato, lo spacciatore
è stato arrestato e la misura
cautelare è stata convalidata
dal giudice che ha disposto gli
arresti domiciliari in attesa del
processo. Sempre nella zona
del Lido i poliziotti sono riusciti ad individuare ed arrestare
un venditore ambulante resosi
responsabile di un furto. Tutto
era iniziato nel pomeriggio di
giovedì scorso ai Bagni Lido 2,
dove una bagnante aveva segnalato il furto del suo portafoglio, contenuto nella borsa lasciata sotto l'ombrellone. Altri
villeggianti avevano notato il
venditore ambulante, un 33enne originario del Bangladesh
ma residente in provincia di
Ancona, aggirarsi nei pressi
dell'ombrellone della donna
derubata e ne hanno fornito
una dettagliata descrizione
agli agenti. L'uomo è stato rinvenuto poco dopo non lontano
dalla spiaggia, ancora intento a
contare il bottino, cioè circa
400 euro in contanti. Il 33enne, una volta identificato, è stato denunciato per furto aggravato.
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fine maggio si sono verificati già 42 casi
I PROVVEDIMENTI
Fano
E' la morosità, l'incapacità
di far fronte al pagamento
dell'affitto la principale causa di sfratto nel Comune di
Fano. Si evince analizzando
i dati relativi al prospetto di
rilevazione delle procedure
di rilascio di immobili ad
uso abitativo aggiornato al
31 maggio 2014.
Dall'inizio dell'anno i provvedimenti esecutivi emessi
a Fano sono stati 42, di cui
in un solo caso per cessata
locazione, mentre per tutti
gli altri si è trattato di insolvenza. La media mensile di
provvedimenti esecutivi di
rilascio per sfratto è passata
dal 5% del 2011 al 7,58% del
2013 e per il 2014 si attesta
all'8,20%, un dato che atte-
sta ancora una volta come il
problema della crisi stia interessando sempre più famiglie e una delle esigenze più
sentite è quella della casa.
Le richieste di esecuzione dei provvedimenti esecutivi presentate all'Ufficiale
Giudiziario a Maggio 2014
sono in totale 169 e riguardano tutta la Provincia, di
cui trentanove nel solo Comune di Fano, mentre i
provvedimenti effettivi di rilascio eseguiti sono 57 a livello provinciale e 21 nel fanese. Le richieste di convalida di sfratto presentate al
Tribunale a maggio 2014 sono state cinquatuno, di cui
ben 49 per morosità, con
una media di richieste nella
sola Fano che è salita dello
0,88% rispetto allo scorso
anno.
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Il novantesimo anniversario della fondazione, il ruolo di centro di aggregazione con adesioni sempre massicce
La Combattente, in prima fila sempre il mondo giovanile
L’ASSOCIAZIONE
Fano
Celebrato il novantesimo anniversario di fondazione della associazione La Combattente,
con una riunione di tutti i soci e
un convegno dedicato alle problematiche giovanili. Uno degli obiettivi della associazione
è infatti quella di offrire un'alternativa ai giovani nel mondo
dello sport contro i rischi delle
dipendenze e delle devianze.
Sono intervenuti il sindaco Seri, il professor Ario Federici in-
segnante di Scienze motorie,
Ermes Azzimondi, consigliere
nazionale della Federazione
Italiana Bocce e il presidente
della bocciofila Enzo Tonelli.
"Festeggiare i 90 anni con un
convegno dedicato ai giovani ha detto Azzimondi - significa
che il passato riesce a trasmettere ancora quei valori morale
e sociali che hanno dato origine alla associazione. Gli anziani non vanno accantonati, e i
giovani non devono essere sottovalutati. I tesserati giovani
sono attualmente settemila,
mentre notevole è anche la
componente femminile, pari a
cinquemila unità. Ario Federici ha insistito sul ruolo della associazione come centro di aggregazione e un punto di riferimento per la tutela della salute. L'attività fisica del resto è
uno dei più potenti farmaci
contro le malattie metaboliche. Tonelli è presidente da tre
anni e sotto la sua gestione La
Combattente ha vinto il campionato italiano per società,
mentre oggi, oltre a 200 soci,
raduna anche molti ragazzi diversamente abili.
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Traguardo speciale per l’associazione La Combattente
Mercoledì 18 Giugno 2014
Sì al distacco, Marotta è unita
Sei voti contrari e tre astensioni, il consiglio regionale ha approvato la proposta di legge
hanno diviso una comunità. Il
Pd ha responsabilità enormi.
Durante la campagna elettorale per le amministrative ha illuso i cittadini sull'importanza di
Marotta con Fano e contemporaneamente tramava per la
sua svendita. Dopo la nomina
degli assessori, con poche novità e molta partitocrazia, questo è il primo vero atto del neo
sindaco Seri, la svendita di Marotta per volere dei potentati
del Pd".
Potrebbe essere realizzata
a Villa Valentina la Casa
della Cultura. Nell'ultimo
consiglio comunale la maggioranza ha mostrato interesse per la proposta avanzata dal consigliere di opposizione Nicola Barbieri.
"La mia iniziativa è legata
alla necessità di offrire ai
giovani studenti e alle associazioni del nostro territorio una struttura adibita a
biblioteca-mediateca e sala
lettura, affinché essi abbiano finalmente a disposizione un luogo di incontro, studio e promozione culturale.
Non è infatti ammissibile
che un bacino di circa
15.000 abitanti non possa
beneficiare di spazi e centri
culturali che rispondano a
queste esigenze. Ho voluto
fortemente portare questa
problematica all'attenzione del consiglio comunale
proprio per sondare la possibilità di istituire a Marotta la Casa della Cultura.
Una struttura che deve
mantenere uno stretto collegamento con la biblioteca
già esistente a Mondolfo e
diventare un punto di riferimento in particolar modo
per studenti e associazioni
culturali. Sono contento
che la giunta, dopo aver valutato la mia proposta, è interessata al progetto e ha
individuato in Villa Valentina la destinazione ideale,
considerando anche la notevole opportunità di usufruire del servizio wi-fi esistente".
Barbieri lancia una sfida
al sindaco Cavallo. "Realizzare la Casa della Cultura
in questi ultimi due anni del
suo mandato. La scusa che
non ci sono i soldi non è più
credibile visto che per altri
progetti i fondi sono stati
trovati. Continuerò a spronare la giunta per portare a
termine questa idea ambiziosa, sperando che non
debba essere ricordata come una delle solite promesse non mantenute. In questi tre anni l'amministrazione ha speso belle parole per
realizzare progetti e risolvere problemi, però spesso
senza dare concretezza a
quanto promesso".
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MARCO SPADOLA
Un’assemblea, quella del 17 giugno
che gran parte dei cittadini di
Marotta ricorderà a lungo per il sì
espresso dal Consiglio Regionale
Sopra, Mirco Carloni
provazione della legge, ricordando il lavoro svolto dalla commissione affari istituzionali, dove il provvedimento è approdato nel novembre 2011. "Nel momento in cui si comincia un percorso democratico il risultato si
accetta, il voto del territorio
espresso con il referendum ha
un valore assoluto. Il voto nelle
due sezioni di Marotta di Fano
è stato chiaro. Chiedo all'aula di
votare la legge e di chiudere
questo processo".
Ha preso poi la parola Romagnoli. "Il risultato del referendum è abbastanza schiacciante e univoco. Abbiamo interpretato i dati, rinviando la
votazione dopo le elezioni per
far sì che la questione non entrasse in campagna elettorale.
Come Regione di più non pote-
vamo fare". Elisabetta Foschi si
è dichiarata contraria all'unificazione. "Il Pd ha strumentalizzato la questione, doveva esprimere la propria posizione prima delle amministrative. Il voto
del referendum non è così chiaro". A favore si sono espressi i
consiglieri fanesi Carloni, D'Anna e Zaffini. Ora la palla passa
alle amministrazioni comunali
di Fano e Mondolfo che avranno sei mesi per accordarsi sulle
compensazioni economiche e
sui passaggi dei servizi, immobili e terreni. Se non si troverà accordo interverrà la Regione con
un commissario. Intanto, con
l'approvazione della proposta
di legge, il confine è già spostato: da via Vecchia Osteria al canale Santa Vittoria.
© RIPRODUZIONERISERVATA
Omiccioli: “Primo schiaffo del Pd a Seri”
Carloni: “Un epilogo che non immaginavo”
LE REAZIONI
Marotta
Presente in consiglio regionale e
visibilmente amareggiato per
l'esito della votazione il neo
sindaco di Fano Massimo Seri.
Negli ultimi giorni aveva mandato
una lettera agli organi regionali
per fermare la procedura
legislativa. Critico con Seri l'ex
candidato sindaco Omiccioli. "La
volontà del referendum è stata
rispettata. Ma va rispettata
anche la tutela, ora, delle frazioni
di Metaurilia e Ponte Sasso,
assicurando loro servizi e qualità
della vita meglio e più di prima.
C'è da dire che il Pd regionale dà il
primo "schiaffo" a Seri". Ha
votato a favore il consigliere
regionale e ex candidato sindaco
Mirco Carloni, dispiaciuto per il
clima di contrapposizione in aula.
"Non immaginavo questo
epilogo. L'obiettivo deve essere
quello di unire una comunità.
Impensabile non rispettare il voto
dei cittadini. Sarebbe stato più
giusto un'unione sotto un nuovo
Comune ma la legge non lo
permette. Ricordo che tra i
consiglieri che votano contro c'è
chi ha firmato la proposta di
legge".
Decine di cittadini nel capoluogo per l’assemblea. Delvecchio: “Un’ingiustizia”. Gioisce il presidente Vitali
“Cambia la storia, un futuro importante”
IL COMITATO
Marotta
La Berlino dell'Adriatico non
c'è più. Addio "muro" e divisioni. Festa grande a Marotta. Il
sogno inseguito per anni è realtà. Più di cinquant'anni fa, venti ragazzi marciarono verso Roma per ottenere l'autonomia
amministrativa; ieri mattina,
decine e decine di marottesi si
sono recati in consiglio regionale dove è stata scritta una pa-
Cultura
le ipotesi
per la sede
Marotta
Marotta
Lunga discussione
con il presidente Solazzi
costretto ad intervenire
in più di una occasione
A Villa Valentina
LA STRUTTURA
LA FRAZIONE
CONTESA
Marotta è unita. La storia è stata scritta ieri dall'assemblea regionale. Dopo il referendum
consultivo del 9 marzo, nel quale aveva prevalso il sì, il consiglio delle Marche ha approvato
la proposta di legge che prevede il distacco della frazione di
Marotta da Fano e l'incorporazione nel comune di Mondolfo.
Ventidue i consiglieri favorevoli, solo 6 i contrari (Ciriaci, Foschi, Marangoni, Pieroni, Trenta, Zinni), tre gli astenuti (Camela, Marconi, Natali). Altissima la tensione in aula. Presenti
il comitato pro Marotta Unita e
quello di Fano Unita.
Lunga la discussione, molto
spesso interrotta dal pubblico.
Il presidente dell'assemblea Vittoriano Solazzi è stato costretto
più di una volta a intervenire: "I
cittadini si sono espressi. State
delegittimando un'intera città".
La proposta di legge 77 del 2011
a iniziativa popolare, è stata introdotta dai relatori Gino Traversini e Franca Romagnoli. Il
relatore di maggioranza Traversini ha ricostruito l'iter di ap-
gina indelebile, storica, carica
di significati. Enorme la soddisfazione del comitato pro Marotta unita, promotore della
proposta di legge ad iniziativa
popolare.
"Finalmente - sottolinea il presidente Gabriele Vitali - abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Dopo un lunghissimo iter,
ricorsi, rinvii e il referendum
consultivo, il consiglio regionale ha approvato la proposta di
legge. E' stata riconosciuta
l'anomalia di Marotta e al con-
tempo la volontà popolare. Per
Marotta cambia completamente la storia, avremo senz'altro
un futuro importante".
Sulla stessa lunghezza d'onda Raffaele Tinti. "Una gioia
immensa. Ringraziamo i consiglieri regionali e la prima com-
Tinti: “Possiamo iniziare
a pensare ad un progetto
di sviluppo importante
come merita questa realtà”
missione per il grande lavoro
svolto. E' stata riconosciuta necessaria l'unificazione. Si apre
per Marotta una nuova pagina.
Possiamo iniziare a pensare ad
un progetto di sviluppo importante come merita la nostra città, ad una programmazione seria ed ambiziosa".
Di tutt'altro parere l'ex candidato sindaco di Fano Davide
Delvecchio. "Ingiustizia è stata
fatta. Il Pd locale e regionale
hanno svenduto un pezzo del
territorio fanese, ma peggio,
Protagonisti dell’iniziativa gli studenti della scuola primaria Romeo Dezi di Saltara
Mondavio, modifiche del servizio rifiuti
Cooperativa degli alunni, il ricavato all’Anffas
Arrivano i cassonetti rossi
per la raccolta della carta
L’ESPERIENZA
Saltara
Scuola primaria Romeo Dezi di
Saltara: con la loro cooperativa
hanno completato un percorso
quinquennale encomiabile in
veste di studenti. Confermandosi ragazzini generosi ed impegnati. Si tratta degli alunni
della classe quinta che hanno
coltivato ortaggi biologici per
la mensa scolastica, venduto
piantine aromatiche in occasioni di fiere e feste paesane.
Quanto ricavato l' hanno donato all'Anffas, rappresentata dal
presidente Augusto Berardi, e
alla Caritas. Non si sono dimenticati della scuola che li ha accompagnati nel loro percorso
di apprendimento. Hanno così
V
FANO •VALCESANO
Online
www.corriereadriatico.it
deciso di lasciare qualcosa in
segno di riconoscenza. "Sono
stati protagonisti di un progetto in partnership interistituzionale - ha spiegato il dirigente
scolastico Paolo Olivieri - per la
ricerca e la formazione sull'
educazione cooperativa al fine
di costituire una A.C.S. Associazione Cooperativa Scolastica.
La formula dell'associazione
cooperativa scolastica è stata
ideata negli anni '70 dall'ufficio
educazione cooperativa, in collaborazione con l'ufficio legislativo della federazione trentina
della cooperazione. L'idea è nata dall'esigenza di introdurre la
formazione organizzativa cooperativa, seppur con una forma
giuridica diversa da quella societaria, all'interno del gruppo
classe. Le disposizioni che rego-
NUOVE REGOLE
Mondavio
Gli alunni con il dirigente scolastico e il presidente dell'Anffas
lano le società cooperative sono state semplificate e talvolta
modificate, al fine di renderle
funzionali agli obbiettivi didattici e pedagogici che si intendono perseguire". L'esperienza
delle cooperative è collegata al
concorso regionale Crescere
nella Cooperazione, un proget-
to educativo che vede insieme
le Banche di Credito Cooperativo e gli istituti scolastici delle
Marche. Importante è stata la
collaborazione della Bcc di Fano che ha contribuito alla formazione del senso civico e collaborativo.
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L'amministrazione comunale
ha deciso, in collaborazione
con Aset, di modificare parzialmente l'organizzazione
del servizio di raccolta dei rifiuti erogato. In particolare varierà la raccolta della carta
che, da porta a porta, passerà
a raccolta stradale per le sole
utenze domestiche. Pertanto
verranno posizionati dei cassonetti rossi sulle strade dove
potrà essere conferito il materiale.
La modifica si è resa necessaria per consentire una razionalizzazione dei costi complessi-
vi e la conseguente stabilità
della tariffa applicata che per
il 2014, come stabilito dalla
legge, non si chiamerà più Tares ma Tari. Il calcolo sarà recapitato direttamente alle famiglie nei prossimi mesi. Le
attività commerciali non
avranno nessun tipo di variazione del servizio. Per le utenze domestiche gli ultimi giorni
di raccolta saranno domani
(Mondavio) e sabato (frazioni). Per le utenze commerciali, da luglio il giorno di raccolta
della carta sarà per tutti il mercoledì, ogni 14 giorni, con le
stesse modalità ed orari. Il primo giorno di raccolta sarà il 2
luglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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