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fermiamo il saccheggio del made in italy

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fermiamo il saccheggio del made in italy
n.11 novembre 2015
IL COLTIVATORE
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POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE . D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004 N° 46) ART. 1. COMMA 1, CNS UD
M e n s i l e d e l l a Fe d e r a z i o n e R e g i o n a l e C o l d i re t t i d e l F r i u l i Ve n e z i a G i u l i a
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ERMACORA
“Latte,
una partita centrale
che in Fvg si gioca
su due fronti”
SPECIALE PSR
2014 - 2020
Sommario
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI UDINE N. 55 DEL 10.04.1951
ISCRITTO AL ROC (Registro degli operatori di comunicazione)
AL NUMERO 16747
COLTIVATORE FRIULANO N. 11
18 Novembre 2015
EDITORE
Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia
Via Morpurgo, 34 . 33100 Udine
T. 0432.595811 . F. 0432.595807
[email protected]
DIRETTORE RESPONSABILE
Danilo Merz
COMITATO DI REDAZIONE
Danilo Merz, Ivo Bozzatto, Antonio Bertolla,
Marco Malison,Vanessa Orlando
COORDINATORE DI REDAZIONE
Mauro Nalato
IMPAGINAZIONE e GRAFICA
Elisabetta Tavano
STAMPA
Grafiche Filacorda
Viale Palmanova, 464/28 . 33100 Udine
www.grafichefilacorda.it
INSERZIONI
Federazione Regionale Coldiretti del Friuli Venezia Giulia
ABBONAMENTO
Costo abbonamento annuo 2,00 euro
Il Coltivatore Friulano viene inviato in abbonamento
ai soci delle Federazioni provinciali Coldiretti
di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste
Questo periodico è associato
all’Unione Stampa Periodica Italiana
EDITORIALE 04 NAZIONALE 05 06 07 08 19 REGIONALE 10 11 12 13 20 21 22 UDINE 23 24 25 PORDENONE 26 27 GORIZIA 28 29 TRIESTE 30 BACHECA 31 in Regione occorre creare un polo del Montasio valorizzare il latte
mobilitazione latte: mobilitazione sospesa dopo le stragi di parigi
mobilitazione latte: fermiamo il saccheggio del made in italy
mobilitazione latte: la solidarietà dei cittadini al presidio a udine
mobilitazione latte: prezzo moltiplica per 4 da stalla a scaffale
legge stabilità: bene il taglio delle tasse in agricoltura
ermacora sul rapporto oms “sbagliato associarci agli usa”
vitivinicolo
psr: imminenti i bandi delle misure agro-ambientali
SPECIALE PSR 2014-2020
SPECIALE PSR 2014-2020
mediocredito italiano e consorzi agrari insieme per lo sviluppo
don bonetti: il suolo, un patrimonio da salvare
l’editoriale di gino vendrame
65° giornata del ringraziamento
festa dei pensionati e della famiglia
l’editoriale di cesare bertoia
incontri di zona con i dirigenti
l’intervento di antonio bressan
borgo tintor: arte in cantina a gradisca d’isonzo
l’intervento di alessandro muzina
compro vendo
IL PUNTO COLDIRETTI
GIORNALE ON LINE
PER LE IMPRESE AGRICOLE
LEGGILO E STAMPALO DAL SITO
WWW.COLDIRETTI.IT
O CHIEDILO AL TUO UFFICIO ZONA
IL COLTIVATORE FRIULANO
è scaricabile all’indirizzo
www.friuliveneziagiulia.coldiretti.it
editoriale 4
Editoriale
In Regione occorre creare un polo del Montasio valorizzare il latte
LATTE, UNA PARTITA CENTRALE
CHE IN FVG SI GIOCA SU DUE FRONTI
Anche il Fvg ha partecipato al presidio organizzato da Coldiretti a Lodi. Una presenza forte
e autorevole, giusta e necessaria per la quale
ringrazio ancora una volta imprenditori e funzionari di Coldiretti. A Lodi abbiamo difeso l’Italia e la sua economia chiedendo il rispetto
delle norme (la legge 91 di quest’anno impone
che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione) e abbiamo ancora una volta evidenziato l’esigenza di
una etichettatura finalmente completa e trasparente (occorre dichiarare da dove arriva la
materia prima) che scongiuri il rischio che latte tedesco o lettone una volta entrato in Italia diventi magicamente “vero latte italiano”
prendendo così in giro consumatori e allevatori.
A Lodi abbiamo anche denunciato – lo ha detto
chiaramente il nostro presidente nazionale Roberto Moncalvo – il fatto che il settore lattiero caseario sia dominato da una multinazionale
straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le istituzioni
nazionali. Portando al collasso il settore in Italia.
Viene il sospetto che oltre all’interesse immediato, cioè quello di pagare poco il latte, ve ne
sia un altro: decretare la morte delle zootecnia
da latte in Italia per spianare la strada a quella
di altri paesi. Certo, questa è solo una ipotesi,
ma se è vero che a pensare male si fa peccato, è anche vero che a volte la si imbrocca. E
mi sa che non sono tanto lontano dalla verità.
Quindi anche il Fvg farà fino in fondo la sua parte nell’azione coordinata da Coldiretti nazionale
in questa battaglia in tutte le sedi, ma deve anche impegnarsi su un altro fronte: quello della valorizzazione del Montasio. Il Montasio, non
mi stancherò mai di dirlo, rappresenta una risposta importante alla crisi del prezzo del latte.
Ma per rilanciare il Montasio bisogna cambiare passo: occorre fare rete, unire le forze, fare
sinergie, alleanze e forse anche aggregazioni.
Occorre mettere assieme i maggiori produttori
di Montasio in Friuli Venezia Giulia e immaginare un percorso di collaborazione innanzitutto
per la produzione successivamente per la commercializzazione, che non sia frammentata. La
promozione è l’ultima cosa: inutile spendere risorse se non si riesce a proporsi con il prodotto.
La Regione e il Consorzio di Tutela del Montasio,
debbono prendere il pallino in mano. Soprattutto
la Regione, che ha i necessari strumenti legislativi e finanziari (Psr) e l’autorevolezza oltre che
l’autorità politica per farlo. La Regione convochi
un tavolo sul Montasio con tutti i soggetti della
filiera. Dagli allevatori ai cooperatori ai trasformatori. Occorre che tutti si faccia un passo indietro con la necessaria umiltà ma con altrettanta
determinazione per rilanciare sui mercati l’unico
formaggio Dop che abbiamo che può a sua volta dare agli allevatori la giusta remunerazione
per il latte di grande qualità che sanno produrre in Friuli Venezia Giulia. Altre strade non ne
vedo, ma occorre fare in fretta perchè le aziende zootecniche del Fvg sono davvero allo stremo.
Troppi anni di crisi le hanno fiaccate, indebolite e
il prezzo del latte che spuntano oggi continua ad
essere in troppe situazioni troppo basso: non coprono nemmeno i costi. Le imprese zootecniche,
insomma, lavorano in perdita e non possono sostenere a lungo questa situazione. Ogni azienda
zootecnica che chiude è persa. Nessuno la riaprirà mai più. E con essa saltano posti di lavoro
anche nell’indotto, porzioni di territorio vengono
abbandonate, a loro stesse. Si rischia davvero
di perdere per sempre uno dei tratti distintivi
del nostro territorio e della nostra economia.
Dario Ermacora
presidente Coldiretti Friuli Venezia Giulia
5 MOBILITAZIONE LATTE
LATTE, MOBILITAZIONE SOSPESA
DOPO LE STRAGI DI PARIGI
La protesta a Lodi, nelle città e davanti la sede dell’Antitrust
La mobilitazione è stata solo sospesa, dopo i vili attentati dei terroristi a Parigi. Lo ha comunicato il presidente
nazionale di Coldiretti nell’esprimere il profondo cordoglio dell’organizzazione per le vittime. Ma la sospensione
è temporanea. Coldiretti è in attesa del pronunciamento
dell’Antitrust italiana al quale, il 13 novembre, nel corso
di una manifestazione, Coldiretti ha consegnato un dossier sulla situazione di squilibrio contrattuale dei produttori lattiero-caseari in Italia che contiene un’ampia sintesi dei costi di produzione e dei prezzi di consumo. In
Spagna e in Francia l’organismo ha già condannato Lactalis. Il dossier è stato consegnato da una delegazione
della Coldiretti, guidata dal presidente nazionale Roberto
Moncalvo. È questo l’ultimo atto di una battaglia (come
accennato la guerra non è ancora finita) che ha visto ancora una volta protagonista la Coldiretti di tutta Italia e
del Fvg che a Ospedaletto Lodigiano ha organizzato sulle 24 ore un presidio per alcuni giorni con il conseguente
blocco delle attività di distribuzione della multinazionale
del latte francese Lactalis proprietaria dei grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli.
Nei giorni del presidio molti imprenditori, dirigenti e funzionari dei Coldiretti del Fvg hanno partecipato. Pullman
sono partiti da Udine e Pordenone più volte per assicurare una presenza compatta, coordinata dal direttore regionale Danilo Merz che non s’è mosso da Lodi. La Coldiretti della provincia di Udine è stata presente due volte
con una cinquantina di imprenditori e dirigenti fra i quali
il presidente di Coldiretti Udine Gino Vendrame, il diret-
La delegazione di Coldiretti Pordenone
La delegazione di Coldiretti Udine
La delegazione di Coldiretti Udine e Pordenone
A destra il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo
MOBILITAZIONE LATTE 6
tore di Gorizia Ivo Bozzato, il delegato Fvg di Giovani
Impresa Marco De Munari e il delegato di Giovani Impresa di Udine Mattia Bertossi, così come la federazione di
Pordenone, anch’essa presente due volte, guidata dal
direttore Antonio Bertolla. Uno sforzo organizzativo
impegnativo che ha dato ancora una volta la dimostrazione della capacità di mobilitazione di Coldiretti Fvg.
“Dalle frontiere italiane – spiega il direttore di Coldiretti Danilo Merz – passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati,
cagliate, semilavorati e polveri per essere imbustati
o trasformati industrialmente e diventare magicamente mozzarelle, formaggi o latte italiani,
all’insaputa dei consumatori. Nell’ultimo anno – aggiunge - hanno addirittura superato il milione di quintali le
cosiddette cagliate importate dall’estero, che ora rappresentano circa
10 milioni di quintali equivalenti di
latte, pari al 10% dell’intera produ-
zione italiana. Si tratta di prelavorati industriali che
vengono soprattutto dall’Est Europa che consentono
di produrre mozzarelle e formaggi di bassa qualità.
Un chilogrammo di cagliata usata per fare formaggio
sostituisce circa dieci chili di latte e la presenza non
viene indicata in etichetta. Oltre ad ingannare i consumatori ciò fa concorrenza sleale nei confronti dei
produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco”.
L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine del latte a
lunga conservazione, ma anche di quello impiegato in
yogurt, latticini e formaggi, non consente - sostiene Coldiretti - di conoscere un elemento di scelta determinante
per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai
consumatori di sostenere le realtà produttive nazionali
e con esse il lavoro e l’economia del vero made in Italy.
LATTE: COLDIRETTI,
FERMIAMO
IL SACCHEGGIO
DEL MADE IN ITALY!
“Alla vacca si munge il latte, non il sangue”, così recita
un proverbio. Ma alcune delle principali industrie del
settore lattiero-caseario non lo conoscono… e agli
allevatori italiani hanno deciso di mungere il sangue.
• Si sostituisce nei formaggi italiani il latte della Madre Patria con latte di provenienza sconosciuta, senza l’indicazione dell’origine in
etichetta e senza trasparenza sugli ingredienti utilizzati. Solo 1 busta di latte UHT su
4, vendute in Italia, contiene latte italiano!
• Si pompano nelle vene delle industrie semilavorati di latte (cagliate, caseine e caseinati) di provenienza straniera, per produrre formaggi, yogurt e mozzarelle, spacciandoli per
Made in italy. 1 mozzarella su 2 consumate in Italia è prodotta con cagliate straniere!
• Si paga il latte agli allevatori pochi centesimi, meno di quanto costa produrlo!
• Si lascia contemporaneamente inalterato - fra i
più alti livelli in Europa - il prezzo per i consumatori.
Dall’inizio della crisi: hanno chiuso più di 3 stalle al giorno; si sono persi 32.000 posti di lavoro;
le montagne sono state abbandonate; c’è meno
“verità” e sicurezza sulle tavole delle nostre famiglie e nei prodotti che diamo ai nostri bambini!
Consumatori italiani, aiutate COLDIRETTI a salvare
le nostre stalle, i nostri territori, il patrimonio di
genuinità, sicurezza e trasparenza del VERO MADE
IN ITALY.
Costringiamo insieme le multinazionali e le industrie del settore lattiero caseario a dichiarare l’ORIGINE dei prodotti che mangiamo e
a pagare il GIUSTO PREZZO agli allevatori!
7 MOBILITAZIONE LATTE
LA SOLIDARIETÀ DEI CITTADINI
AL PRESIDIO DI COLDIRETTI A UDINE
Distribuiti da Coldiretti migliaia di volantini e di pieghevoli
Anche il sindaco di Udine Honsell firma la petizione
Il gruppo di imprenditori agricoli, dirigenti e funzionari
Sciolto il presidio di
Lodi, la battaglia del
latte si è trasferita
nelle città. In Fvg
Coldiretti ha organizzato l’11 novembre
un presidio con tre
gazebo in piazzetta Lionello a Udine,
sotto la sede del comune. La città si è
stretta con simpatia
attorno ai gazebo e
alla bandiere gialle
di Coldiretti e intenso è stato il lavoro di
70 fra imprenditori
agricoli, dirigenti e
funzionari di Coldi- Da sinistra: Livoni, Merz, Hosell
retti che hanno spiegato le ragioni della protesta, distribuendo volantini e pieghevoli. “Avevamo stampato
– spiega il direttore di Coldiretti Fvg Danilo Merz –
più di mille volantini che sono stati bruciati in poche
ore rendendo necessaria una loro ristampa. Abbiamo
anche distribuito oltre 1.000 pieghevoli ed abbiamo
raccolte centinaia di firme a difesa di un latte davvero italiano, riconoscibile in etichetta. Non ci saremmo
mai aspettati tanta solidarietà di persone informate
e convinte di fare la cosa giusta”. Fra i firmatari della petizione di Coldiretti contro l’uso della polvere di
latte, anche il sindaco di Udine Furio Honsell che ha
portato la propria solidarietà e quella della cittadinanza e alcuni sindaci e amministratori di comuni friulani.
MOBILITAZIONE LATTE 8
Anche i presidenti di Coldiretti di Udine Gino Vendrame, di Trieste Alessandro Muzina, di Gorizia Antonio
Bressan e di Pordenone Cesare Bertoia, assieme ai
direttori provinciali e ai presidenti dei Giovani e delle
Donne di Coldiretti hanno incontrato decine di persone
per spiegare le ragioni delle protesta e di come alcune
multinazionali intendano, pagando il latte sottocosto,
uccidere di fatto la zootecnica italiana. Presenti anche
il presidente dell’Associazione Allevatori del Fvg Renzo Livoni con il direttore Andrea Lugo e il presidente dell’Associazione nazionale Pezzata Rossa Moras.
“Abbiamo spiegato – spiega ancora Merz - che tre
cartoni di latte a lunga conservazione su quattro
venduti in Italia sono stranieri mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero, ma nessuno lo sa
perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta”.
L’assessore Alessandro Venanzi
LATTE: PREZZO
MOLTIPLICA PER 4
DA STALLA A SCAFFALE
Nel passaggio dalla stalla allo scaffale - sottolinea la
Coldiretti - i prezzi moltiplicano fino a quattro volte per il latte fresco con i centesimi riconosciuti agli
allevatori che si trasformano in euro pagati dai consumatori. L’industria - denuncia la Coldiretti - ha deciso unilateralmente di tagliare i compensi per il latte
alla stalla di oltre il 20 per cento rispetto allo scorso anno, proponendo accordi capestro che fanno riferimento all’indice medio nazionale della Germania,
con una manovra speculativa ingiustificata e quindi
inaccettabile. Siamo di fronte, infatti, ad una palese violazione delle norme poiché il prezzo corrisposto
agli allevatori è inferiore in media di almeno 5 centesimi rispetto ai costi di produzione, che variano dai
38 ai 41 centesimi al litro secondo l’analisi ufficiale
effettuata dall’Ismea in attuazione della legge 91 del
luglio 2015 che impone che il prezzo del latte alla
stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione.
Lo studio ufficiale sui costi di produzione del latte bovino elaborato in esecuzione della legge 91 del luglio 2015 - continua la Coldiretti - evidenzia che nel
giugno 2015 in Lombardia i costi medi di produzione del latte oscillano da un minimo di 38 centesimi
al litro per aziende grandissime di oltre 200 capi di
pianura, a prevalente manodopera salariata, con destinazione a formaggi DOP, fino ad un massimo di 60
centesimi al litro per aziende piccole di 20-50 capi
di montagna/collina, a prevalente manodopera familiare, con destinazione del latte a formaggi DOP.
9 nazionale
Moncalvo: “Il Governo sta rispettando gli impegni presi”
LEGGE STABILITÀ: BENE IL TAGLIO
DELLE TASSE IN AGRICOLTURA
“Sono stati rispettati gli impegni assunti per il taglio
delle tasse a chi vive di agricoltura che viene esentato
dal pagamento dell’Imu e
dell’Irap come avevano annunciato dal presidente del
Consiglio Matteo Renzi e
dal Ministro dell’Agricoltura
Maurizio Martina all’incontro
con i trentamila della Coldiretti ad Expo il 15 settembre nella giornata dell’agricoltura italiana all’Expo”. Lo
afferma il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo in riferimento agli effetti della
manovra contenuta nel disegno di legge di stabilità 2016
sul settore agricolo nel sottolineare che “si prevede tra l’altro l’azzeramento dell’Irap e la cancellazione dell’Imu per i
coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali
sia nei terreni in pianura che nelle aree montane, dove è
stata tolta a tutti. La riduzione degli oneri fiscali consente
alle imprese agricole professionali - ha precisato Moncalvo
- di recuperare risorse per gli investimenti finalizzati all’in-
novazione e alla crescita dell’occupazione in un settore particolarmente dinamico come l’agroalimentare Made in Italy.
È positiva la circostanza per la quale, dopo alcuni anni in
cui – a fronte della situazione di crisi economica del Paese –
sono stati chiesti sacrifici all’agricoltura (dalle modifiche alle
disposizioni Imu alla forte diminuzione delle assegnazioni di
gasolio agevolato), per la prima volta vengono assegnate
risorse finanziarie e soprattutto ridotto il carico impositivo sul settore. La prevista e positiva esenzione dall’Imu
per i terreni agricoli in pianura esclusivamente per quelli
posseduti e condotti dai soggetti “professionali” va estesa
secondo la Coldiretti - anche ai terreni concessi in affitto
almeno in ambito familiare. Sono da valutare positivamente secondo la Coldiretti - l’esenzione dall’Irap per le imprese che esercitano le attività agricole titolari di reddito
agrario e l’incremento delle percentuali di compensazione
Iva per i prodotti lattiero caseari all’8,80 al 10 per cento.
Sul punto, la Coldiretti ha sottolineato l’esigenza di prevedere
un analogo incremento delle percentuali di compensazione
dell’Iva per le cessioni di animali vivi, che consentirebbe di
sostenere le imprese di allevamento rispetto alle gravi difficoltà reddituali dovute alla crisi dell’intero settore zootecnico,
peraltro destinate ad aggravarsi a seguito degli allarmi lanciati dallo studio dell’OMS sulle carni rosse e quelle lavorate.
GIAMPAOLINO ELETTO ALL’UNANIMITÀ
PRESIDENTE NAZIONALE DI UE.COOP
All’assemblea elettiva i delegati Ermacora e Bertoia
Luigi Giampaolino, già presidente della Corte dei Conti della repubblica italiana
dal 2010 al 2013, è il nuovo presidente nazionale di
UE.COOP - Unione Europea
delle Cooperative - la nuova centrale cooperativa riconosciuta ufficialmente da
2 anni e mezzo per segnare
una forte discontinuità rispetto al passato anche con
l’adozione del primo codice
etico di autoregolamentazione per guidare tutti i comportamenti delle associate e di quanti sono chiamati
a svolgere funzioni dirigenziali nel rispetto dei principi
fondatori della cooperazione. L’elezione è avvenuta all’unanimità da parte dei delegati delle 4.000 cooperative
associate che operano in tutte le categorie e sono dislocate in tutte le regioni del Paese ed alle quali capo fanno oltre mezzo milione di soci. Il Fvg era rappresentato
dai delegati regionali Dario Ermacora e Cesare Bertoia.
UE.COOP, promossa inizialmente da Coldiretti, è nata per
sostenere i valori ed i principi del modello cooperativo, che
si fondano sulla solidarietà, la sussidiarietà e la sostenibilità con l’obiettivo principale di essere uno strumento a favore delle proprie coop associate, puntando sulla centrali-
tà dei soci a favore del territorio in cui le imprese operano.
“Ho voluto candidarmi alla presidenza di UE.COOP – ha
dichiarato Luigi Giampaolino – con l’intento di mettere a
disposizione delle cooperative associate la mia esperienza istituzionale e il mio impegno nell’ottica della difesa
del modello cooperativo “vero”, quale strumento sociale
volto alla crescita di ogni socio e di ogni territorio”. “La
mia missione – ha proseguito Giampaolino – dopo l’esperienza pubblica, sarà quella di essere anche per UE.COOP,
il garante dei valori che contraddistinguono un modello
societario di cui il Paese ha bisogno, dando risposte concrete con passione, coraggio, trasparenza e coerenza”.
“Per questo - ha precisato Giampaolino - denunceremo
e contrasteremo con forza le abitudini di chi guarda alla
cooperazione come ad un sistema per fare cose più a
buon mercato, risparmiando sul costo del lavoro dei cooperatori e risparmiando sulla qualità dei servizi. Quella
- ha concluso Giampaolino - non è cooperazione e quella non potrà mai essere ciò che rappresenta UE.COOP”.
Nella sua carriera, Luigi Giampaolino è stato presidente dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici, presidente della Corte dei Conti della sezione Giurisdizionale
della Lombardia e della Puglia. È stato inoltre Consigliere delegato al controllo del Ministero del Tesoro nonché magistrato addetto al controllo dell’IRI, dell’ENAV,
dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e della Consip. Ha ricoperto varie volte incarichi di Capo dell’ufficio
legislativo e di Capo di gabinetto di vari Ministeri ed è
autore di numerose pubblicazioni in materie giuridiche.
È stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere di Gran
Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
regionale 10
ERMACORA SUL RAPPORTO OMS
“SBAGLIATO ASSOCIARCI AGLI USA”
Loro mangiano 125 kg a testa noi 78 e le nostre carni sono migliori
“Associare stili di vita alimentari differenti (noi abbiamo
la dieta mediterranea altri mangiano carne ogni giorno) e
mettere sullo stesso piano gli allevamenti intensivi tipici
degli Usa con quelli italiani non solo è scorretto ma può
ingenerare pericolose forme di terrorismo alimentare”. Lo
afferma il presidente di Coldiretti del Fvg Dario Ermacora
commentando l’ultimo rapporto dell’Oms. “Le carni italiane
ed ancora di più quelle regionali, se non altro perché prodotte da piccoli allevamenti – aggiunge Ermacora – sono
più sane, non sono trattate con ormoni e sono ottenute
nel rispetto di rigidi disciplinari di produzione che assicurano il benessere animale e la qualità dell’alimentazione
tanto da garantire agli italiani una longevità da primato
con 84,6 anni per le donne e i 79,8 anni per gli uomini”.
Ermacora ricorda che il rapporto Oms è stato eseguito su
scala globale su abitudini alimentari molto diverse come
quelle statunitensi che consumano il 60% in più di carne
degli italiani. Non si tiene peraltro conto – aggiunge –
che gli animali allevati in Italia non sono uguali a quelli
allevati in altri Paesi e che i cibi sotto accusa come hamburger, hot dog, bacon e affumicati non fanno parte della
tradizione italiana. Il consumo di carne degli italiani con
78 chili a testa è ben al di sotto di quelli di Paesi come gli
Stati Uniti con 125 chili a persona o degli australiani con
120 chili, ma anche dei cugini francesi con 87 chili a testa. Secondo Coldiretti è diversa anche la lavorazione dei
salumi. Proprio quest’anno peraltro la carne è diventata
la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta con una rivoluzione epocale per le
tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo. La spesa degli italiani per gli acquisti è scesa a 97 euro
al mese per la carne che, con una incidenza del 22% sul
totale, perde per la prima volta il primato. Una situazione
che – continua Coldiretti – preoccupa anche i pediatri che
proprio all’inizio di ottobre in occasione del IX congresso nazionale Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri) hanno tenuto a sfatare quei miti che spesso impediscono alle famiglie di consumare serenamente la carne.
084/2014
SLCP14E
AGRO
POWER
1° Salone Nord Est
Agrimeccanica
UNIONE NAZIONALE DEI COMMERCIANTI DI MACCHINE AGRICOLE
11 VITIVINICOLO
REGISTRI DI CANTINA DEMATERIALIZZATI
ANCORA NON SI INTRAVVEDE IL “NUOVO”
Ad un mese dal via nessuna notizia sugli applicativi informatici
Secondo il decreto ministeriale 293 del 20 marzo 2015, che ha fissato le
disposizioni per la dematerializzazione dei registri
di cantina, già dallo scorso 1° agosto le cantine
avrebbero potuto optare a
titolo facoltativo per la telematizzazione integrale mentre il nuovo sistema avrebbe dovuto diventare obbligatorio per tutti a partire dal
1° gennaio 2016. In realtà, a poco più di un mese dalla
fatidica data, ancora nessuna notizia trapela sugli applicativi informatici tanto che oramai molti danno per scontata l’emanazione di un nuovo decreto che proroga le
scadenze di almeno sei mesi. D’altro canto in una cantina è sicuramente più pratico passare da un sistema cartaceo ad uno informatizzato il 1° di agosto (dopo la quadratura delle giacenze di cantina) rispetto al 1° gennaio,
quando alcune vinificazioni sono ancora in corso e le
aziende sono nel pieno delle vendite legate alle festività.
Nel mezzo di questa “rivoluzione copernicana” è evidente
che, fino a quando non saranno resi noti i criteri di interscambio dati o le procedure di compilazione registri via
web, è sconsigliabile acquistare nuovi software gestionali o apportare modifiche a quelli già presenti in cantina.
La Confederazione Nazionale Coldiretti, assieme al CAA
e al suo partner informatico (Maxidata srl) sta seguendo
con attenzione l’evoluzione della materia per poter fornire alle imprese informazioni tempestive e le soluzioni
operative più adeguate alle dimensioni e all’organizzazione aziendale.
DICHIARAZIONI VITIVINICOLE
NEL 2016 SI CAMBIA ANCORA
Con decreto Mipaaf n° 5811 del 26 ottobre 2016 sono
state riformate le disposizioni nazionali riguardanti le dichiarazioni vitivinicole annuali. Per la campagna in corso
(vendemmia 2015) il decreto conferma quanto già anticipato dalle circolari Agea: non ci sono variazioni sulla
modulistica ma è previsto un anticipo della scadenza per
la presentazione che viene fissata al 15 dicembre 2015.
Con il 2016 invece sarà parzialmente rivista la modulistica eliminando gli elementi non ritenuti utili ai fini degli
obblighi comunitari e non sensibili per le attività di controllo e vigilanza. Inoltre sono previste scadenze differenziate per la dichiarazioni di raccolta uve (al 15 novembre) e produzione vino (al 15 dicembre) con la possibilità
di proroghe (dopo il 15 novembre) per le produzioni tardive. Si conferma l’obbligo di presentazione telematica
con la precisazione che tutti gli applicativi per la compilazione delle dichiarazioni vitivinicole dovranno essere
disponibile on-line a partire dal 1° agosto di ogni anno.
Coldiretti, se da un lato condivide la necessità di riscrivere regole sulle dichiarazioni vitivinicole, dall’altro
manifesta perplessità su un testo che sembra più funzionale ad obiettivi della pubblica amministrazione che
non a quelli delle imprese. In particolare la doppia scadenza è tutt’altro che una semplificazione a meno che
non si preveda che i dati delle uve e dei vini da inserire
in dichiarazione vengano acquisiti in automatico dai registri telematici. Ma stando a quanto riportato nell’articolo precedente le preoccupazioni sono legittime.
di Marco Malison
Pubblicato il decreto interministeriale
in attuazione al L.D. 91/2014
REGISTRO UNICO
DEI CONTROLLI
La semplificazione amministrativa nel comparto vitivinicolo passa anche attraverso un coordinamento del
sistema dei controlli ispettivi a carico delle imprese
affinché queste non siano sottoposte, con riferimento alle stesse materie, ai medesimi accertamenti da
parte dei diversi organi di vigilanza. Così, anche grazie all’azione sindacale di Coldiretti nel decreto-legge
n. 91/2014 (cosiddetto “campolibero”), convertito con
modificazioni dalla legge n. 116/2014 è stata prevista l’istituzione del registro unico dei controlli ispettivi (RUCI). La traduzione operativa della norma è stata affidata ad un decreto interministeriale (Interno
e Politiche Agricole), adottato lo scorso luglio e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n 252 del 29 ottobre.
Il RUCI, istituito presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ed integrato nell’anagrafe nazionale delle aziende agricole attraverso il SIAN, è costituito da un archivio informatico mediante il quale sono
rese disponibili una serie di informazioni sui singoli controlli ispettivi, compresi quelli urgenti e straordinari, con
esclusione di quelli concernenti fatti di reato, eseguiti a
carico delle imprese agricole: data del controllo; anno di
riferimento; ente competente; ente esecutore; nominativo del controllore; impresa agricola controllata; settore; tipologia; documentazione controllata o riproduzione
elettronica dei verbali; esiti; estremi dei verbali o riproduzione elettronica dei verbali. Nel RUCI affluiscono i dati
concernenti i controlli effettuati da parte di organi di polizia, organi di vigilanza, organismi pagatori, nonché da
organismi privati autorizzati allo svolgimento di controlli
a carico delle imprese agricole. È previsto, inoltre, che,
ai fini del perseguimento delle finalità sopra descritte, il
pubblico funzionario incaricato dell’esercizio dei controlli
ispettivi, prima di effettuare una nuova ispezione, verifichi attraverso il RUCI gli esiti dei controlli precedenti.
regionale 12
PSR:
IMMINENTI I BANDI
DELLE MISURE AGRO-AMBIENTALI
30 milioni sulla mis.10, ma attenzione a non sottovalutare gli impegni
Ottenuta l’approvazione del PSR la Regione ha annunciato
l’intenzione di aprire quanto prima i bandi per le misure agro ambientali (misura 10) per chiuderli entro la fine
dell’anno. I vari interventi prevedono l’assunzione di un
impegno quinquennale sulle superfici a partire dal 1° gennaio 2016. E poiché le particelle individuate in domanda
saranno vincolate e non sarà ammissibile la loro sostituzione, è necessario che gli interessati si attivino urgentemente per stabilire con precisione le superfici, se del caso
rinnovare i contratti di locazione e aggiornare i fascicoli
aziendali. Sarà successivamente consentito ridurre la superficie per un massimo del 20% rispetto a quella inizialmente indicata, soglia oltre la quale scatterà il recupero
delle somme le somme già erogate. Per tutti i beneficiari è
d’obbligo attivare una azione formativa entro il quinquennio (mis. 1.1).
Ciò premesso, sebbene i premi possano apparire allettanti
(vedi tabella a pagina 16) ci sembra opportuno sottolineare che gli impegni ai quali il beneficiario deve sottostare
sono molteplici e a volte di non facile applicazione. Cerchiamo di riassumerli di seguito:
10.1.1 - Gestione conservativa dei seminativi, la
misura promuove la “minima lavorazione” o la “semina
su sodo” con divieto di lavorazioni che comportino l’inversione degli strati del terreno. Vietata la mono-successione di cereali e obbligo di rotazione con erbai di
dicotiledoni. È previsto il mantenimento della copertura del terreno durante tutto l’anno con residui colturali
(30% o 70% a seconda del tipo di intervento). In deroga
a quest’ultimo impegno per le imprese zootecniche che
asportano la biomassa ber alimentazione del bestiame si
può optare con la semina di una cover-crop i cui residui
debbono rimanere in campo.
10.1.2 - Gestione integrata dei seminativi, orticole, fruttiferi e vigneti impone l’adesione ai disciplinari
di produzione integrata (DPI) definiti dall’ERSA per le colture interessate il cui rispetto dovrà essere certificato da
un ente terzo di controllo. Si precisa che la certificazione
SQN(PI) è a sua volta finanziabile attraverso la misura 3.1.
10.1.3 Inerbimento permanente di fruttiferi ei vigneti prevede il divieto di utilizzo degli erbicidi ed il controllo della vegetazione, anche sotto fila, esclusivamente
tramite lavorazione meccanica o sfalcio.
10.1.4 Diversificazione colturale prevede che la superficie aziendale, qualora sia stata coltivata a mais nei
due anni precedenti, in futuro venga destinata per almeno
il 20% ad altre colture. È previsto un aiuto anche nel caso
di trasformazione di seminativi in prati permanenti.
10.1.5 Tutela della biodiversità dei prati e dei prati stabili prevede il mantenimento del prato per tutta la
programmazione con l’obbligo di eseguire due o più sfalci,
con asporto della biomassa ottenuta ad eccezione di una
porzione pari al 15% della superficie per salvaguardare
la fauna. Per i prati stabili (L.R. 9/2005), i prati inseriti in
biotopi o in siti Natura 2000, è previsto uno sfalcio all’anno
dopo il 15 giugno con asporto della biomassa e conservazione di una pozione del 20 %. Per evitare l’incespugliamento lo sfalcio della parte residuale deve avvenire dopo il
30 agosto di ogni anno. Vietato l’utilizzo di prodotti fitosanitari, diserbanti, disseccanti e concimi chimici di sintesi e,
nel caso dei prati stabili, lo spargimento di liquami, letami
e deiezioni avicole.
10.1.6 - Gestione sostenibile dei pascoli (in zona
montana) implica il mantenimento di un carico di bestiame ricompreso tra i 0,4 e 1,4 UBA/ha di superficie
pascolata per il periodo di pascolamento che non dovrà
essere inferiore a 75 giorni all’anno. Prevede la turnazione del pascolo con spostamento della mandria fra superfici a diverse altitudini e la garanzia che almeno il 70%
dell’alimentazione degli animali provenga dalle superfici
pascolate. Richiede inoltre una pulizia annuale dei pascoli
da infestanti erbacee ed arbustive ed il mantenimento in
sufficiente efficienza della viabilità d’accesso e il divieto
di utilizzo di fertilizzanti, prodotti fitosanitari, diserbanti
e dissecanti.
10.1.7 – Conservazione di spazi naturali prevede il
mantenimento di infrastrutture costituite avvalendosi di
precedenti programmazioni comunitarie quali: infrastrutture agro ecologiche (filari di alberi, siepi, fasce tampone,
bande boscate), sistemi macchia-radura, bacini naturali
o seminaturali di acque dolci stagnanti, semistagnanti o
sorgenti.
10.1.8 - Razze in via di estinzione è previsto il mantenimento o l’incremento degli allevamenti di specifiche
razze bovine, equine e ovine e l’alimentazione dei bovini
con mangimi ogm-free. A seconda della razza i capi dovranno essere iscritti ai corrispondenti Registri Anagrafici
(RA) o a Libri Genealogici (LG) e le fattrici dovranno essere fecondate da maschi appartenenti alla stessa razza.
Vista l’articolazione dell’argomento, qui brevemente riassunto, gli addetti dell’area Tecnico economica presso i
nostri uffici periferici sono a disposizione degli associati
per ogni ulteriore approfondimento e specifica sull’argomento trattato.
13 SPECIALE PSR
PSR
speciale
a cura di Marco Malison
2014-2020
DAL PIANO DI SVILUPPO RURALE 2014-2020
296 MILIONI DI EURO PER L’AGRICOLTURA
Ecco una sintesi del documento consultabile sul sito della Regione
Il Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020, approvato dalla
Commissione UE il 28 settembre, è pubblicato sul BUR
n.44/2015, è consultabile anche sul sito www.regione.
fvg.it nella sezione “economia e imprese” > “agricoltura
e foreste”. Con una dotazione complessiva di 296 milioni
di euro, dei quali 127 derivanti da fondi comunitari (FEASR), esso rappresenta la principale fonte di sostegno
economico allo sviluppo del comparto agricolo dei prossimi anni.
Il documento, composto di 930 pagine oltre agli allegati
tecnici, non è di facile lettura e non consente di orientarsi facilmente tra le diverse opzioni di finanziamento
previste dalle 16 misure a loro volta suddivise in una cinquantina di sottomisure e interventi. Per questo motivo
nelle pagine che seguono abbiamo cercato di fornire una
sintesi con gli elementi che riteniamo essenziali ferma
restando la necessità di approfondire, caso per caso, accessibilità e priorità delle imprese in funzione dei regolamenti attuativi e dei bandi; documenti, questi ultimi, che
sono ancora in fase di approntamento.
Zonazione: in analogia alla passata programmazione il
territorio regionale è stato suddiviso in zone omogenee
A (poli urbani) corrispondenti ai capoluoghi di provincia, B (aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata)
corrispondenti alla pianura, C (aree rurali intermedie)
corrispondenti alla zona collinare e D (aree rurali con
problemi complessivi di sviluppo). A questa zonazione si
sovrappone quella delle zone protette (SIC, ZPS, parchi,
riserve, prati stabili, biotopi ecc) e del territorio omogeneo del Carso. Gli interventi del PSR sono modulati per
fare in modo che le risorse vengano indirizzate nelle zone
che maggiormente necessitano di sostegno in relazione
agli obiettivi specifici delle diverse misure. Nella generalità dei casi per gli investimenti la priorità è decrescente
passando dalle zone D, a C, B, A. Alcune misure a superficie sono riservate alle zone svantaggiate (indennità
compensative e mantenimento dei pascoli). Altre ancora
desinate alle zone protette (indennità Natura 2000).
Tipologie di intervento: per quanto la suddivisione
possa sembrare arbitraria e semplicistica, ai fini pratici
può essere utile suddividere le misure in 4 gruppi:
• crescita professionale (mis. 1 e 2): finanziano corsi
di formazione, consulenza tecnico-amministrativa e
percorsi di “coaching”;
• investimenti (mis. 4, 6, 7, 8, 16, 19): finanziano
imprese singole o associate, partenariati privati o
pubblico-privati per la realizzazione di investimenti
materiali e immateriali;
misure a superficie (mis. 10, 11, 12, 13 e 14): incentivi e/o indennizzi erogati in proporzione alle superfici (o ai capi di bestiame) sulle quali l’agricoltore si
impegna a rispettare particolari impegni;
• misure per l’orientamento al mercato (3 e 9): sostegno alle organizzazioni di produttori e alle produzioni
a marchio certificato.
Ammissibilità per gli investimenti: oltre ai citati criteri di priorità territoriale, gli investimenti saranno finanziati privilegiando progetti integrati di filiera e di sviluppo
territoriale che coinvolgono una pluralità di soggetti. Tali
aggregazioni dovranno essere stabilite con atto formale,
non estemporanee ma di durata almeno pari al vincolo
di destinazione dei beni oggetto di investimento (min. 5
anni dall’erogazione del saldo). Per le operazioni - che
dovranno svolgersi necessariamente all’interno dei confini regionali - è prevista la possibilità di richiedere una
anticipazione massima del 50% dell’aiuto purché supportata da garanzia bancaria. Il Programma prevede che il
sostegno degli investimenti di cui agli interventi 4.1.1,
4.1.2 e 4.2 possa avvenire, in alternativa al contributo
in conto capitale previsto, con strumenti di ingegneria
finanziaria per l’accesso al credito (Fondo di rotazione in
agricoltura L.R. 80/1982).
Misure a superficie: comprendono interventi molto diversi tra loro ma che, in larga parte, hanno una rilevanza
ambientale. Per questo motivo possono risultare incompatibili tra loro o con la quota “greening” dei pagamenti
diretti. Per esempio i diversi interventi previsti dalla mis.
10 (pagamenti agro-climatico-ambientali) non sono cumulabili tra loro sulle medesime superfici mentre lo sono
con le mis. 12 (indennità natura 2000) e 13 (indennità
compensative in zona montana). Analogamente, la mis.
11 (agricoltura biologica) è compatibile con le mis. 12 e
13 ma non con la mis. 10.
Condizionalità: è fondamentale ricordare che i pagamenti di PAC e PSR sono legati al rispetto della “condizionalita” che individua i Criteri di Gestione Obbligatori
(CGO) e le pratiche agricole per il mantenimento delle
Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA). Il
regime della condizionalità è stato recepito a livello nazionale con il DM 180/2015 e dettagliato a livello regionale con la DGR 1432/2015 pubblicata sul BUR n.15/2015.
Considerata la complessità della materia – solo a titolo
di promemoria - ci limitiamo a richiamarne i titoli in coda
alla sintesi delle misure del PSR.
•
1.
4
.
3
.
1.
3.
2
.
1.
2
•.
Investimenti per la trasformazione, la commercializzazione o lo sviluppo di prodotti
agricoli
(12.800.000 €)
Imprese di trasformazione, commercializzazione e sviluppo prodotti agricoli (output anche prodotti non previsti nell’allegato I del
TFUE ed escluso pesca)
Agricoltori singoli o associazioni di
agricoltori
Agricoltori singoli o associazioni di
agricoltori
1.1
•
Miglioramento delle prestazioni e della sostenibilità globale delle imprese agricole
(67.000.000 €)
dell’uso
aziende
Associazioni di produttori che aderiscono ai regimi di qualità (escluse organizzazioni professionali e
organizzazioni interprofessionali)
Sostegno per l’adesione
ai regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
(1.000.000 €)
Sostegno per le attività di informazione e promozione di
attività attuate da associazioni di produttori nel mercato
interno
(2.400.000 €)
2
•.
1.
Agricoltori singoli o associazioni di
agricoltori qualificabili come “agricoltore in attività”
€ 1.250 (consulenza di base)
€ 1.500 (consulenza avanzata)
Max 2 consulenze all’anno per
singola impresa
Ricerche, analisi di mercati, organizzazione convegni, workshop,
partecipazione a fiere
Acquisto terreni per fabbricati,
beni immobili, miglioramenti fondiari, costruzione, ristrutturazione fabbricati (NO uso abitativo),
acquisto macchine e attrezzature
(NO mera sostituzione), consulenze, onorari, sofware, licenze,
marchi e brevetti
Acquisto attrezzature e impianti,
acquisto immobili, spese ristrutturazione, costruzione reti irrigue,
consulenza e progettazione, software
Acquisto attrezzature e impianti,
acquisto immobili, spese ristrutturazione, costruzione reti irrigue,
consulenza e progettazione, software
Attività di informazione e promozione commerciale e pubblicitaria riguardante i marchi di qualità
(esclusi marchi commerciali o
azioni all’estero)
Efficientamento aziendale, introduzione di nuovi processi produttivi, trasformazione, miglioramento
della sicurezza, miglioramento
benessere animale, ammodernamento tecnologico, realizzazione
di spacci aziendali, frutteti, efficientamento energetico
Conversione irrigua scorrimentopioggia-goccia, realizzazione di
impianti, sistemi di monitoraggio,
realizzazione invasi aziendali anche di uso collettivo, vasche di
raccolta
Ammodernamento e realizzazione di strutture di trasformazione,
stoccaggio,
confezionamento,
commercializzazione di prodotti
agricoli,agroalimentari, efficientamento energetico
Conto capitale o conto interesse
(riservato a PMI)
Aliquota di sostegno 20-60 %
Spesa ammessa a seconda del
tipo di impresa:
Min 50.000 -300.000 €
Max. 1,5 – 3 ML €
Conto capitale o conto interesse Aliquota di sostegno 40-60 %
Spesa ammessa:
Min 20.000 € zone svantaggiate
Min.40.000 € altre zone
Max. 300.000 €
Conto capitale o conto interesse
Aliquota di sostegno 35-60%
Spesa ammessa:
Min 20.000 € zone svantaggiate
Min.40.000 € altre zone
Max. 1.500.000 €
70% spesa ammessa
Min. 40.000 €
Max 500.000 €
100% spesa ammessa
Min. 1750 €
Max 15.000 €
nell’intero quinquennio per azienda
Progettazione,
organizzazione,
100% della spesa ammessa
coordinamento, affitto sale, costi
Min. 75.000 € per triennio
di stampa, acquisto materiali diMax 200.000 € per triennio
dattici, ecc.
sulla base della gara d’appalto
Quote di iscrizione, contributi anPrima adesione a sistemi di quanui ai regimi di qualità, costi delle
lità DOP, IGP, DOC, IGT, STG,
analisi previste dai piani di controlPDM, SQN-PI, AQUA,ISO, Glolo esclusivamente nel primo quinbalgap, Bio (solo trasformati)
quennio di adesione
Aggiornamento professionale dei
consulenti attraverso corsi di formazione, aggiornamenti, seminari, forum, e-learning
Formazione dei consulenti
(400.000 €)
soggetti pubblici o privati senza
scopo lucro accreditati aventi tra
gli scopi statutari la formazione
professionale
3
•.
Fornitura di servizi di consulenza
a supporto delle imprese
Servizi di consulenza per gli
operatori agricoli, forestali ERSA e soggetti pubblici o privati
e alle PMI attive nelle aree prestatori di consulenza seleziorurali
nati con gara d’appalto
(6.500.000 €)
1.
Progettazione,
organizzazione,
coordinamento, affitto sale, costi
100% della spesa ammessa in
di stampa, acquisto materiali diconto capitale
dattici, programmazione informatica
Eventi, dimostrazioni, realizzazione di banche dati, visite di studio,
pubblicazioni tematiche, destinati
a titolari di impresa, dipendenti,
soci, gestori di aree forestali e altri
potenziali beneficiari del PSR
100% della spesa ammessa in
conto capitale
Costi standard come definiti per le
operazioni formative del FSE
Corsi di formazione, aggiornamenti, seminari, forum, e-learning
destinati a titolari di impresa, dipendenti, soci, gestori di aree forestali e altri potenziali beneficiari
di misure del PSR
Aiuto previsto
soggetti pubblici o privati senza
scopo lucro accreditati aventi tra
gli scopi statutari la formazione
professionale, certificati ISO 9001
e in possesso dei requisiti strutturali e tecnico-professionali
Sostegno per azioni dimostrative e di informazione
ERSA FVG
(1.500.000 €)
Sostegno per le azioni di formazione professionale e acquisizione competenze
(3.500.000 €)
Spese Ammesse
Interventi Ammissibili
Beneficiari
2.
1.
Sottomisura (dotazione)
Investimenti in immobiliz1.2
•
Efficientamento
zazioni materiali
dell’acqua nelle
agricole
(94.100.000 €)
(5.000.000 €)
(3.400.000 €)
Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari
(6.900.000 €)
Servizi di consulenza di
sostituzione e di assistenza alla gestione delle
aziende agricole
(5.000.000 €)
Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione
Misura (dotazione)
6•.
5•.
2
•.
1.
Avvio di imprese per attività
extra-agricole nelle zone rurali
(1.000.000)
Avviamento di imprese per
giovani agricoltori
(11.500.000)
Gestori del territorio, enti pubblici
territoriali
4.2
1. Interventi per la mitigazione
e produzione di servizi ecosistemici
(1.250.000 €)
Primo insediamento per attività
entro la soglia di standard output Premio a forfait collegato a un piaMin 12-15.000 €/anno
no aziendale
Max 200.000 €/anno
Conto capitale
in regime de minimis
Aliquota di sostegno 40-60 %
Spesa ammessa
Realizzazione di filiere corte per
la produzione, somministrazione,
commercializzazione di prodotti
aziendali trasformati che non rientrano nell’allegato I
Agricoltori o coadiuvanti familiari,
persone fisiche residenti in aree
rurali che avviano un’impresa
4.3
•
Sviluppo di nuovi prodotti
(3.000.000 €)
Acquisto e recupero di edifici, impianti, attrezzature, macchinari,
consulenze, onorari, software
Conto capitale
in regime de minimis
Aliquota di sostegno 50-80 %
Diversificazione delle attività attraverso la realizzazione di fattorie
Acquisto e recupero di edifici, imsociali, didattiche e agriturismo,
pianti, attrezzature, macchinari,
aree di sosta e parcheggio, perconsulenze, onorari, software
corsi didattici e realizzazione di
siti internet
Agricoltori o coadiuvanti familiari,
persone fisiche residenti in aree
rurali che avviano un’impresa
Conto capitale
in regime de minimis
Aliquota di sostegno 35-60 %
Spese di costruzione e ristrutturazione, acquisto di impianti, studi
di fattibilità, consulenze, onorari,
software
4.2
•
Diversificazione in attività
agrituristiche, didattiche e
sociali
(4.000.000 €)
Agricoltori, coadiuvanti familiari,
altre Micro e Piccole Imprese operanti nel settore agroforestale
Realizzazione o ammodernamento di piccoli impianti per la
produzione e la commercializzazione di energia, valorizzazione
e trasformazione dei sottoprodotti
e biomasse (esclusi biocarburanti
da colture dedicate), realizzazione
di reti di distribuzione energetica
(esclusa elettricità).
Conto capitale
€ 20.000 aree D
€ 10.000 aree C
Conto capitale
€ 40.000 aree D o natura 2000
€ 30.000 aree C
€ 20.000 aree B
+
€ 30.000 se il piano aziendale prevede produzioni bio o qualità
100% in conto capitale
Min. 5.000 €
Max. 200.000 €
Miglioramenti fondiari, regimazione delle acque,decepugliamenti,
piantumazioni, riproduzione specie autoctone, studi di fattibilità,
consulenze, onorari
Ripristino di habitat di interesse
comunitario, boschi igrofili, torbiere, recupero prati umidi
100% in conto capitale
Min. 5.000 €
Max. 200.000 €
Costi standard
Realizzazione di corridoi biologici,
fasce tampone, boschetti, aree
e strutture per rifugio della fauna
selvatica, realizzazione di laghetti,
radure prative, manutenzione muretti a secco, recinzioni, protezioni
elettriche.
100% in conto capitale
Min. 40.000 €
Max 1.000.000 €
Spese di costruzione e ristrutturazione, acquisto di impianti, studi di
fattibilità, consulenze, onorari
Realizzazione o miglioramento di
strutture viarie, reti elettriche, idriche, telefoniche.
Creazione di imprese per attività
extra-agricole, fattorie sociali e
Imprese agricole, coadiuvanti fadidattiche, realizzazione di locali
miliari, persone fisiche residenti in
Premio a forfait collegato a un piamulti servizio all’interno del cenaree rurali che avviano un’impreno d’impresa
tro aziendale, locali commerciali
sa in aree C e D
anche per prodotti extra-agricoli o
extra-aziendali
Giovani agricoltori (18-40 anni)
alla data della domanda Domanda entro 12 mesi dall’insediamento Agricoltori attivi entro 18 mesi
dall’insediamento
Agricoltori e gruppi di agricoltori,
gestori del territorio, enti pubblici
territoriali
4.1
1. Investimenti non produttivi
connessi con la conservazione e tutela dell’ambiente
(1.250.000 €)
Sviluppo delle aziende
agricole e delle imprese
4.1
•
Sostegno a investimenti nella creazione e nello sviluppo
(21.500.000 €)
di energie rinnovabili
(2.000.000 €)
NON ATTIVATA
Imprese agricole e forestali informa associata, soggetti pubblici,
Regione FVG, conduttori di malghe in forma associata
Sostegno per lo sviluppo in
infrastrutture viarie e malghive
(6.800.000 €)
31.
.
9•.
8•.
7•.
1.
•
6.
1.
5.
1.
6.
•
(1.000.000 €)
Costituzione di associazioni e organizzazioni di pro- 1.
duttori
(24.000.000 €)
Investimenti nello sviluppo
delle aree forestali e nel 5.
•
miglioramento della redditività delle foreste
(16.850.000 €)
4.
Servizi di base e rinnova- 1.
mento dei villaggi nelle
zone rurali
sostegno alla costituzione
di associazioni e organizzazioni di produttori nel settore
agricolo e forestale
Tecnologie forestali per la
trasformazione, mobilizzazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste
(5.000.000 €)
Investimenti per la resilienza, il pregio ambientale e
il potenziale di mitigazione
degli ecosistemi forestali
(3.000.000 €)
Imboschimento
e
creazione di aree boscate
(16.000.000 €)
Riqualificazione e valorizzazione del patrimonio rurale
(1.000.000 €)
Itinerari per la valorizzazione
e la fruizione turistica del territorio rurale
(1.900.000 €)
Servizi di base a livello locale per la popolazione rurale
(1.100.000 €)
Integrazione delle strutture e
dei servizi a banda ultralarga
nelle aree rurali
(12.350.000 €)
3.
1.
Associazioni di produttori qualificabili come PMI costituite dopo il
1° gennaio 2014 che associano la
maggioranza di produttori in FVG
Soggetti privati, Comuni anche
associati, PMI, Proprietà collettive
Soggetti pubblici o privati anche in
forma associata comprese PMI e
proprietà collettive
Soggetti pubblici o privati anche in
forma associata
Proprietari di fabbricati (esclusi
poli urbani)
Enti locali, proprietà collettive, Enti
parco e riserve (escluse zone Leader)
Soggetti pubblici, Cooperative,
micro e piccole imprese, associazioni (escluse zone Leader)
Regione FVG, Insiel spa
Stesura e aggiornamento dei
piani di gestione dei siti Na- Regione FVG e enti di gestione di
tura 2000
parchi e riserve
(500.000 €)
1.
Opere civili e impiantistica, acquisto attrezzature e realizzazione,
assistenza e sviluppo, oneri di sicurezza, onorari, studi di fattibilità
Studi, consulenze, software
Miglioramenti forestali, costruzione, ristrutturazione fabbricati,
acquisto macchine e attrezzature,
consulenze, onorari, sofware, licenze, marchi e brevetti
Incremento del potenziale forestale, sfruttamento della biomassa
a fini energetici, introduzione di
nuovi processi produttivi, miglioramento della sicurezza, ammodernamento tecnologico della
raccolta
Premio a forfait collegato a un piano aziendale
Acquisto materiale di propagazione, manodopera per interventi forestali, onorari, consulenze, spese
tecniche connesse
Acquisto piante, costi d’impianto,
costi colturali, sostituzione fallanze, analisi chimico-fisiche, consulenze
Creazione di aree boscate in zone
di pianura con pioppi o specie a
rapido accrescimento (oltre 8
anni) o specie dal legno (minimo
20 anni). Esclusi impianti per uso
energetico, alberi di Natale e rotazione rapida (meno di 8 anni)
Passaggio da sistemi forestali
depauperati a prossimo naturali
misti, miglioramento composizione forestale, impianto di boschi,
strutture ricreative
Spese di ristrutturazione, recupero e riqualificazione, acquisto impianti e attrezzature, progettazione, consulenza, realizzazione di
materiale informativo, siti internet.
Attività finalizzate all’adeguamento della produzione al mercato,
commercializzazione e promozione collettiva, introduzione processi innovativi
Conto capitale
max. 200.000 €
Aliquota di sostegno
100% per pubblico
60% per privati
Regime de minimis per privati
100% in conto capitale
100% in conto capitale
Aiuto forfettario annuale decrescente in %ale sul valore della
produzione commercializzata (da
10% a 6%)
Max 100.000 €/anno
40% in conto capitale
Spesa ammessa:
Min 2.000 €
Max. 900.000 €
100% in conto capitale
Min 3.000 €
Max 200.000 €
Costi impianto
80-100% in conto capitale
Max 4.000-6.500 €/ha
+
Premio annuale €/ha solo per impianti oltre 20 anni
Manutenzione 240-852 € x7anni
Mancato reddito 885 x 12 anni
(non per superfici EFA)
Conto capitale
max. 200.000 €
Aliquota di sostegno
100% per pubblico
60% per privati
Regime de minimis per privati
Lavori di sistemazione e ristrutturazione, acquisto di material e attrezzature, onorari e consulenze, 100% in conto capitale
realizzazione di materiale infor- Max 200.000 €
mativo, siti internet, applicazioni
multimediali
Riqualificazione del patrimonio
edilizio delle aree rurali con utilizzo di materiali tradizionali e con
particolare riferimento a edifici di
interesse storico
Individuazione di itinerari, recupero di sentieri e percorsi pedonali,
ciclabili e ippici, realizzazione di
aree di sosta, iniziative di informazione e promozione
Recupero e adeguamento beni
Realizzazione di servizi di base
immobili, acquisto impianti e atquali centri polifunzionali, aree
trezzature, onorari e consulenze,
multi servizi, punti informativi ed
siti internet, software, brevetti e
espositivi
licenze
Sviluppo di connettività a banda
ultralarga su linee fisse o mobili
Studi funzionali e redazione, verifica, aggiornamento dei piani di
gestione
(29.000.000 €)
• . Pagamenti agro-climatico10
ambientali
Gestione sostenibile dei pascoli per la tutela climatica
(5.500.000 €)
Conservazione di spazi naAgricoltori in attività ed altri geturali e seminaturali del paestori del territorio che perseguono
saggio agrario
obiettivi ambientali ed ecologici
(1.000.000 €)
Razze animali in via di estinzione
(500.000 €)
1.6
•
1.7
•
1.8
•
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
Tutela della biodiversità dei
prati e dei prati stabili
(5.500.000 €)
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
1.5
•
Inerbimento permanente dei
fruttiferi e dei vigneti
(6.000.000 €)
1.3
•
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
Diversificazione colturale per
la riduzione dell’impatto ambientale
(1.500.000 €)
Gestione integrata dei seminativi, delle orticole, dei fruttiferi e dei vigneti
(7.000.000 €)
1.2
•
Agricoltori in attività ed altri gestori del territorio che perseguono
obiettivi ambientali ed ecologici
1.4
•
Gestione conservativa dei
seminativi
(2.000.000 €)
1.1
•
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
232 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
450 €/ha
Sono escluse le superfici EFA e
quelle per mantenimento prati
Attivata solo in zona montana: garantire 75 gg di pascolamento tur- Perdita di reddito
nato con carico tra 0,4 e 1,4 UBA/
ha, min 70% razione derivante da e oneri aggiuntivi
pascolo
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi
Mantenimento di infrastrutture
agro-ecologiche (IAE) realizzate con precedenti PSR, sistemi
macchia-radura, stagni, laghetti,
risorgive.
Mantenimento e incremento di
greggi e mandrie di razze in via di
estinzione iscritte in BDN e certificate da ARA, alimentazione noOGM
Aiuto annuale in conto capitale su
UBA
Ovini 368 €/UBA
Equini 399-427 €/UBA
Bovini 312--528 €/UBA
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
Prati e prati pascoli – 247 €/ha
Prati stabili – 269 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi
Mantenimento di prati permanenti,
prati stabili, prati pascoli, obbligo
di 1 sfalcio all’anno con asporto
biomassa, pascolamento 0,4 – 1,4
UBA/ha
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
No mais – 298 (258*) €/ha
Conv. a prato – 482 (442*) €/ha
Sono escluse le superfici EFA (*)
riduzione per greening
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
382 €/ha
Actinidia 403 €/ha
Melo 691 €/ha (*)
Pesco 565 €/ha (*)
Pero 590 €/ha (*)
Olivo 174 €/ha (*)
Altri fruttiferi 560 €/ha (*)
Vite 346 €/ha (*)
(*) addizionale per impegni aggiuntivi per lotta biologica insetticida 120 €/ha
Seminativi 258 €/ha
Orticole annuali 385 €/ha
Orticole polienn. 900 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
1. 534 €/ha oppure
2. 600 €/ha
+
Premio aggiuntivo 100 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi
Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per minimo 5 anni Impegno
estendibile a 7 anni se ci sono
risorse
Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per minimo 5 anni Impegno
estendibile a 7 anni se ci sono
risorse
Su minimo 20% SAU “no mais” o
conversione seminativi in prati
inerbimento permanente con sfalcio o lavorazione sotto fila
Nei fruttiferi (esclusa actinidia) e
vite impegni aggiuntivi per lotta
a biologica a insetti (confusione
sessuale, catture massali, esche
proteiche, bacillus thurigensis,
ecc.)
rispetto disciplinari di produzione integrata approvati da ERSA,
certificazione del rispetto degli
impegni da parte di OdC accreditati (SQNPI), controllo funzionale
macchine irroratrici
Pratiche conservative con
minima lavorazione
2. Non lavorazione e semina su
sodo
Premio aggiuntivo per interramento liquami con attrezzature dedicate
1.
Mantenimento di pratiche e
metodi di agricoltura biologica
(5.000.000 €)
1.1
•
Indennità prati stabili di pianura
2•.
Conversione all’agricoltura
biologica
(2.000.000 €)
(40.000.000 €)
Agricoltori attivi delle zone montane
Perdita di reddito e oneri aggiuntivi in relazione al CSN calcolato in
base ai parametri
•
Altimetria
•
Pendenza
•
Radiazione
Svolgimento di attività agricola ordinaria stabilita secondo i diversi
ordinamenti produttivi
•
Az. Orto-floro –frutticole
•
Az. Zootecniche
•
Az. Transumanti
•
Az. altre
Indennità a favore degli agricoltori delle zone montane
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per l’intera programmazione
mantenimento delle fasce tampone imposre dai piani di gestione
oltre i limiti stabiliti dalla condizionalità (5m)
1.4
•
Indennità per l’obbligo di Agricoltori nei SIC “Risorgive Stelmantenimento di fasce tam- la” “Palude di Selvote” “Paludi di
pone
Gonars” e biotopi LR 42/1996
Agricoltori ed altri gestori del terdivieto di pascolamento in zone
ritorio compresi enti pubblici per
palustri e limitazioni a max 1 UBA/
superfici comprese in biotopi LR
ha nelle altre zone
42/1996 (torbiere e zone umide)
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per l’intera programmazione
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per 5 anni
Agricoltori ed altri gestori del territorio compresi enti pubblici per
determinati codici habitat compresi in zone ZSC, SIC, ZPS, prati
stabili LR 9/2005 e LR 42/1996
divieto di reimpianto o conversione dei seminativi in pioppeti e altre
colture legnose permanenti
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per 5 anni
Rispetto piani di gestione, divieto
di conversione a seminativo, dissodamento, piantagione di specie
arboree ed arbustive, concimazione, irrigazione.
Agricoltori attivi certificati BIO
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per 5-7 anni
Perdita di reddito
e oneri aggiuntivi per 2-3 anni
mantenimento del metodo biologico con relativa certificazione carico max bestiame come da Reg.
UE 889/2008
adozione del metodo biologico
Agricoltori attivi che hanno fatto obbligo avvicendamento colturanotifica al SIB
le carico max bestiame come da
Reg.UE 889/2008
Agricoltori nei SIC “Risorgive Stella” “Palude di Selvote” “Paludi di
Gonars” e biotopi LR 42/1996
1.3
•
Indennità divieto di impianto
e reimpianto pioppeti o altre
colture legnose specializzate
•
Indennità a favore di zone
13.
soggette a vincoli naturali
1•.
o ad altri vincoli specifici
(1.500.000 €)
12
• . Indennità “Natura 2000” e 1.2
•
Indennità prati stabili da sfalindennità connesse alla dicio
rettiva quadro sulle acque
(7.000.000 €)
11
• . Agricoltura biologica
1.
Aiuto annuale in conto capitale
per ogni ettaro normalizzato in
base all’CSN aziendale e alla digressione per superficie.
Orto-frolo-frutticole – 160 €/ha
Zootecniche – 100 €/ha
Transumanti – 30 €/ha
Altre aziende – 60 €/ha
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI 885 €/ha
Escluse da SOI le superfici EFA
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
291 €/ha primi 5 anni
200 €/ha anni seguenti
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI 316 €/ha
Escluse superfici inserite in PAC
con premi accoppiati zootecnia
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI 482 €/ha
Escluse da SOI le superfici EFA
Escluse le aziende in “greening”
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
Seminativi 430 €/ha
Foraggere, prati e pascoli 276 €/ha
Orticole in campo 1.000 €/ha
Orticole in serra 1.200 €/ha
Melo – 900 €/ha
Vite – 900 €/ha
Olivo – 523 €/ha
Altri fruttiferi – 880 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Maggiorazione per zootecnia bio
212 €/ha(=UBA)
Aiuto annuale in conto capitale su
SOI
Seminativi 473 €/ha
Foraggere, prati e pascoli 304 €/ha
Orticole in campo 1.000 €/ha
Orticole in serra 1.200 €/ha
Melo – 900 €/ha
Vite – 900 €/ha
Olivo – 575 €/ha
Altri fruttiferi – 880 €/ha
Sono escluse le superfici EFA
Maggiorazione per zootecnia bio
233 €/ha(=UBA)
(14.300.000 €)
16.
•
Cooperazione
•
NON ATTIVATA
15.
(1.000.000 €)
14.
•
Benessere degli animali
Approcci collettivi agro-climatico-ambientali
(1.000.000 €)
Strategie di cooperazione
per lo sviluppo territoriale
(9.800.000 €)
•.
5
•.
7
Creazione di poli o reti per lo
sviluppo dei progetti di inno- Poli o reti di imprese di nuova covazione aziendale e di filiera stituzione per progetti di filiera
(1.000.000 €)
Realizzazione di infrastrutture
agro ecologiche, gestione integrata dell’acqua e del suolo, recupero
di elementi tipici del paesaggio,
protezione biodiversità, approvvigionamento biomassa per produzione energia.
Progetti di sviluppo promozione
del turismo rurale, valorizzazione
del territorio e delle tipicità locali,
sviluppo di filiere corte, mercati
locali, animazione. Promozione
della multifunzionalità, startup
agricoltura sociale
Partenariato pubblico-privato costituito con atto formale per le
tematiche individuate dal PSR
esclusivamente nelle aree non
comprese dal LEADER Ambito
territoriale: minimo 5 comuni –
20.000 abitanti
Progettazione, attuazione e coordinamento progetti di filiera
Progettazione,
coordinamento,
animazione, divulgazione dei progetti stabiliti dal GO nell’ambito
delle iniziative riconosciute
Costi per la realizzazione degli
interventi previsti dal progetto assimilabili ad alcuni interventi delle
mis. 4, 6, 7 e 8
Spese di costituzione e funzionamento della cooperazione, studi
di fattibilità, animazione, coordinamento, gestione, costi di divulgazione
Studi di fattibilità, progettazione,
consulenza, formazione, gestione
e coordinamento, divulgazione.
Costi per la realizzazione degli
interventi previsti dal progetto assimilabili ad alcuni interventi delle
mis. 4 e 8
(NO mis. 10 e 11)
Spese di costituzione GO, studi di
fattibilità, piani aziendali, animazione, coordinamento, gestione
Spese di costituzione GO, studi
di fattibilità, animazione, coordinamento, gestione, costruzione o
miglioramento immobili, acquisto
attrezzature, onorari, spese generali (12%), investimenti immateriali, costi di divulgazione dei risultati
Premio annuale per capo
Bovini ed equini 40 €/capo
Per minimo 5 UBA mascalcia per
Ristoro spese maniscalco, impecapi di età superiore a 1 anno rigno annuale rinnovabile per 7 anni
petuta almeno 2 volte nell’anno
100% della spesa ammessa in
conto capitale per studi, costi
esercizio ecc.
Per gli investimenti le aliquote di
sostegno sono quelle delle relative misure attivate con approccio
collettivo
Sovvenzione globale
Max 3.000.000 €
100% della spesa ammessa ad
eccezione degli investimenti per
la realizzazione dei progetti cui
si applicano massimali e aliquote
delle corrispondenti misure in approccio integrato
Sovvenzione globale
Min. 50.000 €
Max. 500.000 €
Sovvenzione globale 100% della
spesa ammessa
max. 50.000 €
per la realizzazione dei progetti
si applicano massimali e aliquote
delle corrispondenti misure maggiorate del 20%
per il funzionamento del GO 100%
della spesa ammessa
Sovvenzione globale Costituzione
GO max 25.000 Attuazione max.
400.000 €
Premio annuale per UBA
Bovini ed equini 160 €/UBA
Perdita di reddito e oneri aggiuntivi, impegno annuale rinnovabile
per 7 anni
Perdita di reddito e oneri aggiuntivi per costi di trasporto , impegno
annuale rinnovabile per 7 anni
Per minimo 5 UBA monticazione
minima di 75 gg, consulenza veterinaria, razione integrata con max
3 kg di mangimi OGM free
Per minimo 5 UBA adeguamento
parametri di spazio minimo interno ed esterno
Accordo tra almeno 2 soggetti tra:
Regione, Enti locali, Gestori di
parchi e riserve, Consorzi di Bonifica, proprietà collettive, aziende
agricole singole o associate
GO: imprese agricole singole e
associate, organizzazioni professionali, cooperative e consorzi,
università e enti di ricerca, consulenti e formatori
2
•.
Gruppi operativi (GO) formalmente costituiti per le tematiche stabilite dall’ Autorità di Gestione
Agricoltori in attività
Agricoltori in attività
Agricoltori in attività
Costituzione e funzionamento dei gruppi operativi del
PEI in materia di produttività
e sostenibilità dell’agricoltura
(2.500.000 €)
Mascalcia bovini ed equini
Avvio al metodo di allevamento estensivo temporaneo: monticazione
Avvio al metodo di allevamento estensivo
1
•.
•.
3
2•.
1.
Premio annuale per UBA
Bovini da latte 260 €/UBA
Bovini da carne 500 €/UBA
Bovini vacca/vitello 250 €/UBA
Suini da riproduzione 500 €/UBA
Suini da ingrasso 490 €/UBA
Ovini 195 €/UBA
Caprini 195 €/UBA
Galline ovaiole 250 €/UBA
Avicoli da ingrasso 460 €/UBA
Conigli da ingrasso 490 €/UBA
Conigli da riprod. 500 €/UBA
19.
•
1.
4
.
1.
3
.
2
.
1.
1.
cooperazione
SUOLO
E STOCK DI CARBONIO
gestione minima delle terre per limitare
l'erosione
mantenimento di copertura minima del
suolo
protezione delle acque sotterranee da
inquinamento
rispetto delle procedure di autorizzazione
per l'uso dell'acqua a fini irrigui
BCAA1 BCAA2 BCAA3 BCAA4 BCAA5 BCAA6
ACQUE
introduzione di fasce tampone lungo i
corsi d'acqua
Investimenti, progettazione, consulenze, onorari, locazioni, materiale divulgativo, siti web
Rimborsi e spese di trasferta per
amministratori, traduzione e d interpretariato, convegni, seminari,
manifestazioni Investimenti, progettazione, consulenze, onorari,
locazioni, materiale divulgativo,
siti web
Realizzazione delle attività prevista dal GAL nell’ambito della SSL
Progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale (solo attività non configurabili come attività
di impresa)
GAL e soggetti pubblici e privati
individuati nell’ambito della SSL
GAL o amministrazioni pubbliche
associate al GAL
Gestione e amministrazione, monitoraggio, rendicontazione, sistemi informatici
CGO13
CGO12
CGO11
CGO10
CGO9
CGO8
CGO7
CGO6
identificazione e registrazione dei suini
CGO5
divieto di somministrazione agli animali di
anabolizzanti
CGO4
rispetto delle norme di sicurezza alimentare
BCAA7
mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio
CGO3
conservazione degli habitat naturali, flora
e fauna selvatiche
CGO2
BENESSERE ANIMALE
identificazione e registrazione dei bovini
SICUREZZA
ALIMENTARE
FITO
FARMACI
identificazione e registrazione di ovini e
caprini
PAESAGGIO
IDENTIFICAZIONE
ANIMALI
prevenzione e controllo di encefalopatie
spongiformi
BIODIVERSITÀ
PATOLOGIE
100% della spesa ammessa fino
a concorrenza dello stanziamento
del PSR
Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL fino
100% spesa ammessa
Max 25% spesa pubblica sostenuta per la SSL
Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL in relazione alla tipologia di intervento e
di beneficiario fino al 100% spesa
ammessa
Importi e intensità di finanziamento come stabiliti dal GAL in relazione alla tipologia di intervento e di
beneficiario
Max 3.000.000 € per SSL
100% della spesa ammessa in
conto capitale
max. 35.000 €
BENESSERE ANIMALE
Tutte
-
SANITÀ PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE
REGIME DELLA CONDIZIONALITÀ
Regione FVG
Retribuzione personale dipendente, compensi amministratori, costi
Amministrazione delle attività del
di esercizio, utenze, affitti, costi
GAL e animazione riferita alla SSL
finanziari, onorari , consulenze e
collaborazioni, imposte e tasse
Consulenze, onorari, supporti
didattici, affitti di locali, acquisto
attrezzature, cancelleria, spese di
gestione
Iniziative di formazione, studi preliminari e progettazione della SSL,
attività amministrativa
GAL di nuova costituzione o già
costituiti per il PSR 2007-2013
-
-
-
Costi gestionali del GAL e atGAL o amministrazioni pubbliche
tività di animazione della SSL
associate al GAL
(5.000.000 €)
Progetti di
(625.000 €)
Azioni della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo (SSL)
(14.630.000 €)
Sostegno preparatorio
(185.000 €)
mantenimento dei livelli di sostanza
organica
CGO1
-
corretto utilizzo dei fitofarmaci
conservazione degli uccelli selvatici
AMBIENTE, CAMBIAMENTI CLIMATICI E
BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE DEL TERRENO
Assistenza tecnica
(10.141.725 €)
ZVN - protezione della acque dall'inquinamento provocato da nitrati di origine
agricola
-
norme minime per la protezione dei vitelli
20.
1.
Sostegno allo sviluppo locale LEADER
18.
•
norme minime per la protezione dei suini
(20.440.000 €)
NON ATTIVATA
NON ATTIVATA
17.
•
protezione degli animali negli allevamenti
21 regionale
MEDIOCREDITO ITALIANO E CONSORZI AGRARI
INSIEME PER LO SVILUPPO
Deliberate linee di credito per oltre 45 milioni
“Una giornata da ricordare per l’agricoltura italiana, che
può cogliere le nuove ed importanti opportunità di crescita che si aprono con la ripresa economica per il Made in
Italy”. Con queste parole il presidente di Consorzi Agrari
d’Italia Mauro Tonello e il presidente di Mediocredito Italiano Roberto Mazzotta hanno presentato il rilancio dei
rapporti e della storica e proficua collaborazione tra il
gruppo Intesa Sanpaolo, di cui Mediocredito Italiano fa
parte, e i Consorzi Agrari.
Un’agricoltura distintiva, sicura, di qualità e protagonista nel futuro dell’economia italiana sono gli obiettivi per
promuovere il sistema dei Consorzi Agrari quale soggetto
che garantisca, tramite un approccio di rete, una maggiore e capillare presenza sul territorio attraverso il rafforzamento e l’ottimizzazione della rete commerciale e
della rete infrastrutturale (centri di stoccaggio, mangimifici, sementifici).
Nei giorni scorsi Mediocredito Italiano ha deliberato per
i consorzi agrari linee di credito per oltre 45 milioni di
euro complessivi, 20 milioni dei quali per finanziamenti
a medio-lungo termine che beneficeranno dei fondi BEI,
se saranno verificate le condizioni richieste dall’istituto
europeo. Beneficiari delle linee sono 6 diversi consorzi
agrari, attivi sia nel nord che al centro e al sud del Paese.
La rete odierna di Consorzi Agrari
d’Italia deriva da un ampio percorso di fusione e concentrazione delle strutture consortili provinciali in
ambiti di maggior dimensione. Percorso ripartito con vigore nel 2012 che ha ridotto il numero dei Consorzi da
34 ai 21 attuali. Ciò tuttavia aumentando nel triennio
sensibilmente le aree del Paese servite. CAI con le sue
infrastrutture ed i suoi 1.300 punti vendita è presente
sull’80% della Province italiane, supportando quotidianamente oltre 300.000 imprese agricole. L’attenzione del
Gruppo Intesa Sanpaolo per l’agroalimentare ha una lunga tradizione ed è confermata dalla presenza di un team
specialistico dedicato al settore.
IL CREDITO COOPERATIVO È FONDAMENTALE
PER L’ECONOMIA DELLA REGIONE
Ha detto il vicepresidente della Giunta, Sergio Bolzonello, intervenendo alle celebrazioni
del 70° anniversario della fondazione dell’Associazione Cooperative Friulane, con Debora Serracchiani
«Il sistema della cooperazione è un asse
fondante del sistema
produttivo del Fvg e
del nostro Paese. Siamo consapevoli che
anche in questo settore sono necessari
alcuni cambiamenti e
stiamo lavorando su
questo fronte assieme alle associazioni di categoria». Lo ha affermato la presidente della Regione Fvg, Debora Serracchiani intervenuta recentemente, assieme al vicepresidente e assessore
alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, alle celebrazioni
per i 70 anni dalla fondazione dell’Associazione Cooperative Friulane, l’articolazione territoriale per la provincia di
Udine di Confcooperative Fvg che, attualmente, associa
301 imprese con un valore aggiunto aggregato di 615 milioni di euro e 11.500 addetti. Trasformazioni necessarie,
secondo Serracchiani, per consolidare il sistema e dare
regole nuove. Fra i cambiamenti da adottare, quelli legati
al prestito sociale e al sistema della vigilanza.
Dal canto suo, Bolzonello ha evidenziato come in questi 70
anni, che hanno segnato la crescita del territorio e hanno
dato il senso di quelli che sono i valori insiti nel sistema
cooperativo, la realtà della cooperazione regionale abbia
dimostrato la capacità di stare accanto alle persone oltre alla capacità di fare impresa e ai numeri, di tutto
rispetto in tutti i settori. Bolzonello ne ha voluto toccare
uno, in particolare, quello del credito cooperativo: «Il
credito cooperativo ha dato prova di essere accanto alle
nostre aziende in questi anni complicati evidenziando
ampia sensibilità; oggi, che è in discussione il sistema
delle Bcc a livello nazionale - ha riferito - sento di esprimere come un sistema di credito cooperativo, ancora
molto forte, sia fondamentale per l’economia di questa
nostra regione». Il vicepresidente ha ricordato, infine,
il lavoro di riscrittura della norma sulla cooperazione:
«In questi mesi, la Regione è impegnata nella riscrittura
della nuova legge regionale sulla cooperazione convinta
com’è di aggiornare un quadro normativo che in alcune
parti mostra delle difficoltà». Una riscrittura, secondo
Bolzonello, che va espletata con la condivisione di tutti
pur nella reciprocità dei ruoli.
Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio
Gardini, nella sua introduzione ha detto: «Non oso
nemmeno pensare cosa sarebbe il nostro Paese senza
una forte presenza del Credito Cooperativo e del suo
impegno quotidiano a sostegno delle pmi, delle famiglie e dei territori. Per questo – ha concluso – le Bcc
devono cogliere con responsabilità l’occasione offerta
dalla riforma senza scivolare nella pericolosa china della
balcanizzazione del loro sistema».
regionale 22
IL SUOLO, UN PATRIMONIO DA SALVARE
La Commissione episcopale per
i problemi sociali e del lavoro,
nell’anno internazionale del
suolo promosso dalla Nazioni
Unite, ha voluto proporre, con
il suo tradizionale messaggio
per la 65a Giornata del Ringraziamento nazionale, una
riflessione sulla salvaguardia
di questa preziosa risorsa ambientale e importante segmento della catena alimentare, perché, anche per il futuro,
sia preservato il suo potenziale naturale e produttivo.
Il suolo fornisce servizi ambientali fondamentali ma
allo stesso tempo è una risorsa fragile, e spesso viene
privato delle sue funzioni distintive perché sottoposto
a gravi processi degradativi, guasti che poi si riversano
sull’alimentazione.
È urgente mantenere la ruralità del suolo perché ha
una forza vitale incredibile: accoglie il territorio, il paesaggio, le campagne, i borghi, i paesi della nostra
stupenda Italia, e ci aiuta a comprendere meglio cosa
significa essere vivi su questa terra meravigliosa e
drammatica.
Difendere il suolo, è tutelare le sue funzioni, il patrimonio agricolo e i suoi prodotti. Il suolo è un bene di tutti,
un bene sociale, economico, ambientale, un bene comune come l’aria e l’acqua, e va salvaguardato proprio
perché il nostro futuro è gravato da numerose ipoteche.
Il suolo è quel piccolo, fragile e umile strato di superficie terrestre da sempre protetto, curato, migliorato
e coltivato dagli agricoltori e dagli allevatori di tutti i
tempi. Il suolo va “nutrito”, e non impoverito perché
possa continuare a nutrirci. Ciò sarà possibile se viene sostenuto un modello di agricoltura attenta a non
sfruttare il suolo ma a renderlo sempre “vivo” e capace
di accogliere i nuovi semi anno dopo anno. Da qui l’importanza di una zootecnia diffusa, com’era ed in parte
è ancora quella italiana (oggi sempre più a rischio per
le logiche perverse dei prezzi), che garantisce una disponibilità di sostanza organica a beneficio della fertilità presente e futura dei suoli.
“Senza suolo fertile non c’è vita, senza suolo fertile non
c’è futuro. Il futuro non sarà del cemento, dell’asfalto,
del vetro e dei metalli”, come ci ricorda Papa Francesco. Ciò che manca è il vero e concreto riconoscimento
del ruolo degli agricoltori, produttori di cibo ma anche
custodi del paesaggio e delle acque superficiali.
di don Paolo Bonetti . Consigliere ecclesiastico Coldiretti Fvg
PIÙ VALORE ALLA TUA IMPRESA
Una struttura moderna e dinamica, specializzata nel credito
e nella finanza di impresa in agricoltura.
Un vero punto di riferimento su tutto il territorio nazionale per favorire
l’accesso al credito, sostendendo ed incentivando la pianificazione
di investimenti nel settore agricolo e delle cooperative
appartenenti ad ogni settore agroalimentare.
•
•
•
•
•
•
ALCUNI DEI NOSTRI PRODOTTI
Conti correnti dedicati
Anticipo contributi (PAC e PSR)
Finanziamento per la conduzione
Consolidamento passività pregresse
Acquisto di capi di allevamento
Finanziamenti per impianti vigneto e frutteto
•
•
•
•
•
•
Prestiti per eventi straordinari legati a calamità
Mutui agrari
Mutui legati ai Piani di Sviluppo Rurale (PSR)
Finanziamenti per la multifunzionalità
Finanziamenti per Agroenergia (fotovoltaico, biogas, rinnovabili..)
Finanziamenti dedicati al settore della pesca ed acquacoltura
Vi invitiamo pertando a prendere subito contatto con i referenti di CreditAgri:
Pordenone: Vinicio Milan tel. 335.5978466, email: [email protected]
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CreditAgri Italia s.c.p.a.
Sede Legale e Direzione Generale
via XXIV Maggio, 43 - 00187 Roma
www.creditagri.com
23 udine
l’editoriale di Gino Vendrame
IN PIAZZA A LODI E A UDINE IN DIFESA
DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
Determinati ad andare fino in fondo a difesa dell’Italia
Dopo Expo e il Brennero eccoci nuovamente
in campo a sostegno dei
nostri allevatori. Scrivo
appena rientrato dal presidio di Udine e da quello
di Ospedaletto Lodigiano, che ha visto migliaia di allevatori Coldiretti
di tutta Italia assediare
il centro di distribuzione
dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis che dopo
aver acquistato negli anni
Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli, è diventata primo gruppo del settore.
La situazione è critica. Il prezzo del latte alla stalla continua a diminuire (0,35 cent/litro) quando i costi per produrre un litro di latte vanno dai 38 ai 41 cent/litro in
pianura fino anche ai 60 cent/litro in collina/montagna.
Oggi su 200 milioni di q.li di latte consumati 110 milioni sono prodotti in Italia. Le industrie lattiero casearie
vogliono comprimere a 50 milioni di q.li di latte la produzione italiana per portarlo al minimo quantitativo per
garantire la produzione dei formaggi DOP. Se ciò si verificasse chiuderebbero altre 15.000 stalle e 60.000 posti di
lavoro oltre le 10.000 che hanno già chiuso da inizio crisi.
In Italia 1.000 aziende hanno chiuso solo nel 2015 e il 60%
di queste operavano in montagna ed è proprio qui che
assistiamo a situazioni di smottamento e abbandono del
territorio. Per evitare ciò si devono ricreare le condizioni
perché queste aziende possano operare in questi territori
così da evitarne lo spopolamento, dove c’è la presenza
dell’uomo il territorio è salvaguardato e curato e ne trae
beneficio non solo l’agricoltura ma anche il territorio stesso
e il turismo, e questo vale per tutte le zone di produzione.
Ma per fare ciò il costo di produzione deve essere riconosciuto ai nostri allevatori e non dobbiamo più permettere
che vengano prodotti e commercializzati dei prodotti che
di made in Italy hanno solo il nome e la bandiera ma non
sono fatti con materie prime del nostro territorio. Ogni anno
sono introdotti quintali di cagliate che vanno a formare dei
formaggi che non hanno indicata l’origine in etichetta e poi
sono venduti come italiani a danno dei nostri allevatori.
La mozzarella, secondo settore per importanza nel lattiero caseario, ha avuto un incremento negli ultimi anni in termini di produzione del 1000
per cento e quanti litri di latte sono stati usati in
più per produrle nel nostro paese? Nemmeno uno.
Sono state fatte con cagliate e sottoprodotti provenienti da altri paesi e i consumatori non ne sono
informati. Si dovrebbe scrivere in etichetta mozzarella di cagliata. Idem per lo yogurt che viene importato già trasformato e fatto con il latte in polvere.
Dobbiamo pretendere che venga rispettata la legge 91 del
luglio 2015, normativa europea che impone alle imprese
il riconoscimento di un prezzo che tenga conto dei costi di
produzione sostenuti. Dobbiamo dire basta ai prezzi indicizzati sul costo del latte tedesco e basta con i contratti
rinnovati di mese in mese che non rispettano la legge.
Il nostro latte costa di più perché alimentiamo i nostri
animali meglio degli altri e l’energia e il costo del lavoro
sono più alti degli altri paesi Ue, basti pensare a tutte le voci che compongono il nostro costo del lavoro:
materie prime di qualità, sicurezza sul posto di lavoro,
norme igieniche, contributi Inail e Inps, senza contare
anche tutti i controlli ai quali sono sottoposte le aziende. L’indicizzazione del prezzo deve tenere conto dei nostri costi di produzione, ma anche dei prezzi al consumo
di chi compra al supermercato, noi perdiamo il 30% e
i consumatori pagano sempre di più. I nostri prodotti sono anche offerti sottocosto! Il cibo non può essere
sotto costo. Il sotto costo lo paga sempre il produttore.
Se scompare la zootecnia, vuol dire meno mais, meno
soia, meno indotto, meno economia, meno lavoro per tutti,
ma anche meno campi falciati e più terreni abbandonati.
Questa battaglia non si vince da soli ma coinvolgendo tutti
gli associati Coldiretti, i consumatori, parlando alla gente
ed è per questo che nei prossimi giorni continueremo a
manifestare ognuno nella sua provincia sensibilizzando
anche l’Antitrust che in Francia e Spagna ha già sanzionato
multinazionali per il non rispetto sulle norme contrattuali.
La scelta non è stata facile. Lactalis ha reagito bloccando i conferimenti di latte dei nostri soci, ma questo
non era comunque un rapporto di lavoro ma uno sfruttamento dell’anello più debole della filiera. Coldiretti si
è già mossa per tutelare e garantire i ritiri alle proprie
aziende. Come disse Giulio Cesare “Alea iacta est” il
dado è tratto non molliamo la presa ed andiamo avanti.
udine 24
MAZZOCATO: “DIFENDIAMO IL SUOLO
LA NOSTRA UNICA CASA COMUNE”
Nell’omelia dell’Arcivescovo alle Grazie un invito a lavorare assieme
“Difendiamo tutti assieme la nostra casa
comune, il suolo, dal
quale dipende il benessere di tutti. Occorre difenderla anche
da chi troppo vuole
privando altri del minimo per sopravvivere.
Il Papa vi ha dedicato
una intera enciclica e occorre tutti impegnarsi. Alla Coldiretti chiediamo un aiuto particolare per dare le migliori risposte per curare la nostra casa comune, il Friuli, un
ambiente naturale affascinante ma anche fragile che ha
bisogno di un intelligente rispetto”. Così l’arcivescovo
di Udine monsignor Andrea Bruno Mazzocato all’omelia
pronunciata nel corso della santa messa, concelebrata con don Gianni Molinari, consigliere ecclesiastico di
Coldiretti, in occasione dalla 65° Giornata del Ringraziamento organizzata dalla Coldiretti di Udine nella Basilica
delle Madonna delle Grazie a Udine. Mons. Mazzocato
ha fatto riferimento in particolare all’abbandono del territorio montano e collinare e alle conseguenze che ne
derivano, ha denunciato inoltre l’eccessiva cementificazione e sfruttamento del suolo. La messa accompagnata dal coro “Musiche d’inCanto” di Coseano e dal Coro
parrocchiale di Mereto di Tomba che hanno ricordato il
musicista friulano mons. Giovanni Pigani a 50 anni dalla
scomparsa, eseguendo una messa da lui composta in
occasione del 50° di sacerdozio dell’allora arcivescovo
di Udine mons. Giuseppe Nogara, messa ritenuta fino
a poco tempo fa perduta e che è stata invece ritrovata
recentemente e riproprosta per la prima volta. Mons.
Pigani è stato un grande musicista. Oltre a suonare nella cattedrale di Udine, è stato direttore del Conservatorio Tomadini, ha insegnato in varie località d’Italia. Fra i
suoi allievi anche il maestro Muti. Al termine della messa
coltivatori della Coldiretti in rappresentanza delle varie
zone del Friuli hanno offerto all’altare i doni della terra.
Fra i presenti il presidente di Coldiretti Udine Gino Vendrame, il presidente regionale Dario Ermacora, il direttore
Danilo Merz, il presidente di Confartigianato Fvg Graziano
Tilatti e il presidente della Cna Nello Copetto, il direttore
dell’Associazione Allevatori Fvg Andrea Lugo, il vice sindaco di Udine Carlo Giacomello e il consigliere comunale
Franco Della Rossa, l’assessore alla provincia di Udine alle
attività produttive Leonardo Barberio, gli assessori regionali Cristiano Shaurli e Maria Grazia Santoro, il presidente
del Consiglio regionale Franco Iacop, il direttore dell’Inail
Carmen La Bella, il consigliere comunale di Coseano Alessandra Bin il direttore del dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine Paolo Ceccon, il
presidente e il direttore del Consorzio di Bonifica Pianura
Friulana Roberto De Nicolo e Massimo Canali, il sindaco
di Faedis Claudio Zani, Marino Visentin per Lega Ambiente e l’ex presidente di Coldiretti Rosanna Clocchiatti.
CI HA LASCIATI FRANCO TRANGONI
È STATO VICE PRESIDENTE DI COLDIRETTI
di Giancarlo Vatri
È stato per dodici anni presidente provinciale dell’Associazione Clubs 3P
Ci ha lasciati tragicamente Franco Trangoni, una persona che appartiene alla
storia della Coldiretti friulana. Erano in
tanti a dargli l’ultimo saluto e la chiesa del
Cormor non è riuscita a contenerli tutti.
Nato in una famiglia di coltivatori diretti,
ha mantenuto sempre vivo il suo legame
alla terra, insieme ad un forte interesse
alle problematiche politiche, economiche
e sociali. Sposato con la signora Franca
è rimasto prematuramente vedovo, non
ha fatto mai mancare la sua attenzione ai
figli Alessandro e Paolo contemperando i
suoi numerosi impegni sociali alle esigenze familiari.
Insieme al padre Enrico ed ai fratelli Francesco e Roberto conduceva un’azienda agricola alla periferia di Udine che ha saputo stare al passo con i tempi.
L’attaccamento all’attività agricola lo ha portato ancora giovane ad impegnarsi nella Coldiretti, nella quale ha ricoperto
importanti ruoli dirigenziali, fino alla carica di vice presidente
provinciale dal 1983. È stato per dodici anni presidente provinciale dell’Associazione Clubs 3P (Provare, Produrre, Progredire), l’organizzazione specifica di Coldiretti che aveva lo scopo
di divulgare, sperimentandole direttamente in campo e nella
stalla, le nuove conoscenze e tecnologie in materia agricola e
zootecnica; per sette anni fu anche vice presidente nazionale
di Federclubs.
È stato anche presidente della consulta di zona dell’Udinese facendosi carico delle diverse problematiche del territorio
(espropri, piani regolatori, estenzione della rete irrigua, riordini
fondiari, ecc.). È stato anche il primo presidente della Commissione provinciale per l’Albo professionale degli imprenditori
agricoli. Nel 1981 fu nominato presidente della cooperativa
Friulcarne, sorta per valorizzare la produzione zootecnica regionale. Entrambi gli incarichi furono ricoperti fino al 1988.
L’attenzione alla sperimentazione e alla divulgazione tecnica
in campo agricolo, maturata nei Clubs 3P, ha fatto sì che nel
1974 fosse nominato presidente del Centro Regionale di Sperimentazione Agraria, successivamente inglobato nell’Ersa.
A coronamento del suo impegno sindacale e politico, nel 1988,
su proposta e con il sostegno della Coldiretti, è stato eletto
consigliere regionale, sempre nelle file della Democrazia Cristiana. Conclusa nel 1993 l’esperienza politica in Regione, ha
ritenuto di lasciare spazio alle nuove leve.
Come ha ricordato nella sua omelia don Armando Bassi, non
sta a noi fare un bilancio della sua vita, noi ci limitamo a dire
il nostro grazie per quanto ha fatto per la Coldiretti e per l’agricoltura friulana.
25 udine
IN OLTRE 200 ALLA FESTA
DEI PENSIONATI E DELLA FAMIGLIA
di David Mucci
Una giornata trascorsa in allegria perfettamente organizzata
Sono stati oltre 200 i pensionati Coldiretti
che domenica 18 ottobre si sono incontrati a Tricesimo per l’annuale giornata
dedicata ai Pensionati e alla Famiglia.
Al termine della Santa Messa, celebrata dal Consigliere ecclesiastico di Coldiretti Udine, don Gianni Molinari, la
presidente dell’Associazione Pensionati
Coldiretti di Udine, Valentina Iob, dando il benvenuto ai
partecipanti e complimentandosi per la vitalità dell’Associazione, ha dato avvio alla festa. I saluti ed i ringraziamenti non sono mancati neanche nelle parole del
presidente di Coldiretti Udine, Gino Vendrame, che ha
avuto parole di apprezzamento per l’attività dell’Associazione di Udine, ricordando l’importante ruolo che i
pensionati continuano a svolgere in famiglia, in azienda e nell’organizzazione, chiedendo loro di continuare
a sostenere, con la loro esperienza, le giovani generazioni. Il presidente Vendrame ha poi ricordato i numerosi impegni che Coldiretti sta sostenendo a favore
dell’agricoltura italiana, citando tra l’altro la presenza all’Expo di Milano e la mobilitazione al Brennero.
Il pomeriggio è poi proseguito tra buon cibo, musica e ballo…con la novità della lotteria, che quest’anno ha premiato numerosi partecipanti con prodotti
offerti da aziende agricole della provincia. Il
desiderio di incontrarsi, di scambiare esperienze e ricordi, di trovare
sostegno e solidarietà ha trovato nella giornata una adeguata risposta. L’invito quindi è già rinnovato per il prossimo anno.
I MERCATI DI CAMPAGNA AMICA PROTAGONISTI IN CITTÀ
E PAESI ANCHE NEL MESE DI OTTOBRE di Valentina Urbani
Da Cividale a Codroipo, da Pasian di Prato a Udine
Proseguono
gli
eventi di Campagna Amica nel
periodo
autunnale con diverse
iniziative durante
i fine settimana
di ottobre, che,
complici le belle
giornate
di
sole, hanno visto
un
consistente
afflusso di visitatori
sempre
più
interessati ad avvicinarsi
ai prodotti sani,
freschi e genuini
delle aziende agricole del territorio. Anche quest’anno Corso Italia a Codroipo si è tinto di giallo con il
mercato dei produttori che ha rinnovato la propria
partecipazione nelle due mattinate di sabato 17 e 24
ottobre in occasione della Fiera di San Simone, grande kermesse all’insegna del gusto e della tradizione.
Un appuntamento ormai diventato fisso nel calendario di Campagna Amica che permette di rinsaldare il legame con il mercato settimanale che si svolge ogni sabato mattina nei pressi di piazza Giardini.
Dopo gli appuntamenti primaverili ha ripreso domenica
25 ottobre anche il mercato evento in occasione del
Baule del Diavolo a Cividale, che si protrarrà fino a
Natale ogni quarta domenica del mese. Durante una
manifestazione unica nel suo genere, aprire i gazebo di
Campagna Amica offre un’opportunità per promuovere
nuove forme di vendita e di consumo che accorciano
la filiera agroalimentare, che sono più sostenibili, responsabili e vantaggiose per produttori e consumatori.
L’impegno e la presenza dei produttori durante gli
eventi infatti sono stimolo per sensibilizzare i cittadini verso corretti stili di vita e di consumo, con l’esortazione a conoscere i prodotti di eccellenza made
in Friuli presenti settimanalmente nelle piazze.
Ed è proprio per ringraziare i consumatori, che in vari
mercati sono stati organizzati dei momenti conviviali.
Giovedì 29 ottobre il maltempo non ha scoraggiato i
clienti a partecipare alla castagnata organizzata al mercato di S. Osvaldo a Udine, occasione anche per festeggiare il primo anno dall’apertura, con la partecipazione
degli alunni della scuola primaria Silvio Pellico, ormai
assidui sostenitori e partecipanti dei mercati di Udine.
Martedì 3 novembre è stata invece la volta di Passons,
dove tra castagne e ribolla, si è consolidato il legame
con i cittadini, testimoniato dalla costante crescita di visitatori che ogni martedì si recano nella piazzetta di Via
Dante, diventata luogo di incontro e condivisione in grado di sopperire, dopo poco più di un anno, alla mancanza di negozi alimentari nella frazione di Pasian di Prato.
Tornare a scoprire i gusti e i sapori autentici dei prodotti,
sensibilizzando i cittadini verso i valori di una sana alimentazione, della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile, del territorio come luogo di identità e appartenenza, sono le basi fondanti il progetto di Campagna Amica.
pordenone 26
PROSECCO E PINOT GRIGIO
VALORIZZATI CON LE DOC
Strategica la tutela e la promozione delle nostre produzioni
Cesare Bertoia
Presidente Coldiretti Pordenone
. Il settore vitivinicolo della nostra
regione sta attraversando un momento favorevole per molte imprese del comparto, per
l’indotto e
per l’intera
economia.
Il nostro territorio ha ruolo fondamentale e strategico per l’intero
comparto.
I viticoltori hanno saputo cogliere
l’opportunità del Prosecco, che sta
portando benefici non solo al settore ma all’intero sistema.
Nel comparto vitivinicolo, però non
c’è solo il prosecco ma abbiamo
un’altra varietà altrettanto importante che è il pinot grigio. Questa
premessa per ribadire quanto sia
importante portare a compimento
prima possibile la Doc Friuli.
Questa consentirà non solo di raggruppare tutte le Doc della
nostra regione, ma di presentarci in maniera compatta e in
questo senso intendo con un’immagine che ci identificherà
soprattutto a livello internazionale come un comparto unito
e più forte. Questo permetterà di fare un’unica promozione
per l’intero nostro territorio.
La sfida più importante, però, sarà
quella di riuscire a creare la Doc interregionale per il pinot grigio. Questa servirà innanzitutto a mettere in
trasparenza l’intera filiera del pinot
grigio tutelando produttori e trasformatori. In secondo luogo consentirà di avere una etichetta chiara sui mercati internazionali dove il
commercio, alle volte senza regole,
danneggia le nostre produzioni.
L’auspicio è di riuscire con queste
due importanti iniziative messe in
campo con il forte sostegno di Coldiretti, di valorizzare e tutelare il
comparto vitivinicolo con l’obiettivo
di dare il giusto valore alla produzione e quindi garantire un adeguato reddito ai produttori.
ARDENGO HA FESTEGGIATO
50 ANNI DI ATTIVITÀ
L’azienda familiare improntata all’innovazione
OGGI PN: BISCONTIN PRESIDENTE
L’azienda agricola Ardengo, di Cavolano di Sacile, ha festeggiato i cinquant’anni di attività.
Fu Carlo, nel 1965, assieme alla moglie Rita, ad avviare
l’attività imprenditoriale agricola come allevatore di galline ovaiole. Da allora con i figli Daniele, Renza e Ambrogio, l’azienda pur condotta a livello familiare si è distinta
per il forte carattere imprenditoriale dettato dagli ingenti
investimenti che hanno reso l’impresa fortemente rivolta
all’innovazione. Nella foto ci sono Carlo con la moglie, i figli
e il nipote e per l’occasione con il direttore della Coldiretti
Antonio Bertolla e il segretario di zona Sandro Rovedo.
Michele Biscontin delegato provinciale di
Giovani Impresa Coldiretti, è il nuovo presidente di Oggi Pn, l’associazione formata dai
giovani imprenditori di Coldiretti, Confcommercio, Confartigianato e Unindustria. Oggi
Pn è un organismo di rappresentanza trasversale ed unitario, costituitosi nel 2012
in provincia di Pordenone, con l’obiettivo di
rappresentare le istanze dei giovani e di favorire lo scambio ed il confronto tra categorie economiche.
“Sono orgoglioso –ha commentato Biscontin- di assumere
questo ruolo ioggi che l’agricoltura è ritornata centrale nel
panorama economico nazionale e non solo. Dopo Expo -ha
aggiunto Biscontin- il settore primario è insieme agli altri
comparti produttivi fondamentale per la ripresa, ma soprattutto per affermare l’importanza della tutela del nostro
made in Italy”.
Tra i punti e gli obiettivi all’ordine del giorno dell’associazione
anche l’interazione con enti ed istituzioni.
“È proprio con questi –ha commentato Biscontin- che continueremo a dialogare perché crediamo in una alleanza trasversale tra giovani, territorio e imprese”.
27 pordenone
INCONTRI DI ZONA
CON I DIRIGENTI
Tra gli argomenti situazione sindacale e programmi
Si sono conclusi gli incontri dei consigli di zona che hanno interessato i
dirigenti di tutto il territorio provinciale.
Tra gli argomenti all’ordine del giorno, la presentazione del nuovo direttore, l’attività sindacale, caratterizzata dalla partecipazione ad Expo, la
manifestazione del Brennero e l’assemblea nazionale.
Tra i punti in discussione anche il Psr
(Piano di sviluppo rurale) e la legge
80. Un altro tema trattato di forte interesse la situazione e la progettualità del consorzio di bonifica Cellina
Meduna.
Il dibattito si è contrassegnato da
problematiche più specifiche e tra
queste quella relativa alla sicurezza
negli ambienti di lavoro e le visite
ispettive da parte dei tecnici dell’Azienda sanitaria.
Tutti gli appuntamenti sono stati l’occasione per mettere a punto le azioni
per affrontare le varie problematiche.
Spilimbergo
Pordenone
San Vito al Tagliamento
Azzano Decimo
GIOVANI, DONNE E PENSIONATI
TRE INCONTRI CON IL DIRETTORE
Valutati i programmi per le prossime iniziative
Giovani, donne e pensionati nei rispettivi consigli
provinciali, hanno incontrato il direttore Antonio
Bertolla.
Gli appuntamenti sono stati l’occasione per fare il
punto sull’attività svolta ma sopratutto per definire
un programma di attività per i prossimi mesi.
Il direttore nel suo intervento ha sottolineato l’importanza e il ruolo di giovani, donne e pensionati
all’interno dell’organizzazione.
“Siete fondamentali -ha detto in proposito- per la
vostra vivacità, creatività ed esperienza. Per questi
e altri motivi -ha aggiunto il direttore- la federazione tiene alta l’attenzione nei vostri confronti e
assicura il sostegno per le vostre iniziative”.
Michele Biscontin per i giovani, Nadia Biasutto per
le donne e Olivo Durigon per i pensionati oltre a ringraziare il direttore hanno dimostrato disponibilità
nei confronti della federazione per tutte le iniziative che si rendessero necessarie ad appoggiare le
azioni che Coldiretti metterà in campo a difesa delle
imprese ma anche dei cittadini consumatori.
I rappresentanti dei tre organismi hanno preso in
considerazione alcune proposte che faranno parte
dei programmi delle attività che saranno organizzare nei prossimi mesi.
ALLE RADICI DEL VINO
FIRME SU POLVERE LATTE E PIZZA
La manifestazione alla Radici del Vino, che il Comune di San Giorgio della Richinvelda organizza a Rauscedo, è stata l’occasione per la sezione locale della
Coldiretti, per raccogliere adesioni riguardo due petizioni. La prima sul no al formaggio senza latte; la
seconda in difesa della pizza Made in Italy.
l’intervento
gorizia 28
di Antonio Bressan - presidente Coldiretti Gorizia
PERCHÈ COLDIRETTI RAPPRESENTA
L’UNICA AGRICOLTURA VERA DEL PAESE
In queste settimane si sta consumando un duro braccio di ferro tra
gli allevatori e la principale multinazionale del latte a livello europeo: Lactalis. Tema, quello di
sempre, il prezzo del latte, calato
in questi mesi a prezzi mai raggiunti prima: 0,33 centesimi al litro. L’ennesimo furto che l’agroindustria e la distribuzione stanno consumando ai danni
dei produttori e dei consumatori. Accanto a questo la
scandalosa importazione, spesso accompagnata da veri
e propri raggiri, di latte e trasformati falsi made in Italy
provenienti da paesi europei ed extraeuropei. Risultato
la zootecnia da latte del nostro paese rischia il tracollo.
Assenza completa della Unione europea che è incapace
di accogliere le richieste che la nostra organizzazione
da anni sta facendo per il riconoscimento della origine
della materia prima nelle etichette dei prodotti alimentari, formaggi, mozzarelle ed altri prodotti derivati da
latte. Invece la Ue forse più attenta agli interessi delle
lobby e delle multinazionali ci vuole imporre l’utilizzo
del latte in polvere per la produzione dei formaggi, oppure consuma proposte alquanto originali imponendo
l’indicazione di origine ai prodotti provenienti dai territori occupati da Israele nel 1967. Vera follia, ma questa è un’ Europa lontana anni luce da quelli che sono gli
interessi veri del paese. In questo scenario Coldiretti,
con la sua reputazione, si propone come una forza capace di sovvertire ed opporsi a questi disegni di omologazione e distruzione della territorialità che le multinazionali e la grande distruzione stanno portando avanti.
L’impegno profuso dagli allevatori e soci di Coldiretti
nei tre giorni di blocco dello stabilimento di Lactalis
a Ospedaletto Lodigiano ne è la diretta testimonianza. Nelle tre giornate era possibile percepire nei partecipanti l’orgoglio di ciò che si stava facendo, ma
anche la consapevolezza dell’importante impegno a
favore dei cittadini consumatori e di quella agricoltura vera che abbiamo voluto fortemente raccontare
ai 21 milioni di visitatori di Expo. Attraverso il grande progetto della rigenerazione dell’agricoltura e di
Campagna Amica siamo stati capaci di riportate l’agricoltura al centro del dibattito del Paese. Ora dobbiamo difendere con forza la dignità del nostro lavoro
che va riconosciuto non soltanto a parole, ma anche
con i fatti. Ad esempio con le correzioni di quelle ingiustizie che ritroviamo nella filiera del latte, dove il
latte viene pagato alla stalla 0,33 centesimi al litro
e che viene rivenduto a 1,50 euro/litro sul banco di
vendita, dove non viene indicata l’origine dei prodotti
lattiero–caseari; dove solo 1 mozzarella su 3 è prodotta in Italia, dove ogni giorno sul Brennero, ma anche
ai vicini confini di casa nostra, si consuma lo scandaloso traffico di cagliate, e prodotti falsi made Italy.
Vogliamo il riconoscimento del nostro lavoro, vogliamo
che il consumatore sia messo in condizione di poter
scegliere nella massima trasparenza possibile. Vogliamo un paese capace di volersi bene, vogliamo un Italia
che fa l’Italia. Allora cari soci di Coldiretti questo è il
tempo della mobilitazione a difesa di quello che i nostri
padri e la nostra organizzazione sono stati capaci di costruire e difendere. La partita è importante, ne va della nostra sopravvivenza come agricoltori ed allevatori.
COLDIRETTI GORIZIA INCONTRA
IL PREFETTO E IL QUESTORE
di Paolo Cappelli
Illustrati problemi e potenzialità dell’agricoltura isontina
Da sinistra: il direttore Bozzatto, il prefetto Alberti, il presidente Bressan
Da sinistra: il presidente Bressan, il questore Pillini, il direttore Bozzatto
I problemi e le ricchezze dell’agricoltura isontina sono
stati rappresentati in due incontri distinti al prefetto di
Gorizia Isabella Alberti e al questore dottor Lorenzo Pillini dal presidente di Coldiretti Gorizia Antonio Bressan
e dal direttore Ivo Bozzatto. In particolare il presidente
Bressan ha illustrato il progetto di Coldiretti in tema di
legalità. Riconosciuto il grande impegno che Coldiretti
profonde nelle battaglie contro il furto di identità relativo al made in Italy, in particolare, il direttore Bozzatto ha sottolineato il lavoro di Coldiretti a livello nazionale contro le agromafie, che si è concretizzato nella
costituzione dell’osservatorio nazionale sulle agromafie presieduto dal magistrato Carlo Caselli. Nel corso
dell’incontro particolare attenzione è stata posta sulle problematicità del territorio confinario che vive una
emergenza legata alla presenza dei profughi ed una legata al passaggio di merce agroalimentare contraffatta. Bressan e Bozzatto hanno ricordato infine la mobilitazione di Coldiretti sul tema del prezzo del latte alla
stalla, un tema ha sottolineato Bressan, “che vedrà anche Coldiretti Gorizia impegnata a livello territoriale con
presidi e momenti di sensibilizzazione verso i cittadini”.
29 gorizia
BORGO TINTOR: ARTE IN CANTINA
A GRADISCA D’ISONZO
di Paolo Cappelli
Presentata l’etichetta creata
dall’artista croato Zeljan Pavic di Kastav
Bortoluzzi, azienda vitivinicola e punto di Campagna
Amica, situata a Gradisca d’Isonzo, sabato 17 ottobre
ha voluto aprire le porte dell’azienda ad un centinaio
di amici ed esperti d’enogastronomia, di storia e d’arte, “per ricordare (ricorrendo il centenario della prima
guerra mondiale) la 3^ battaglia dell’Isonzo che iniziò
quel triste giorno del 1915 per terminare il 4 novembre”. A questo triste evento, che vide da parte italiana
ed austriaca cadere migliaia di giovani soldati, contadini
per lo più, ha ricordato - nel suo intervento il presidente di Coldiretti Gorizia Antonio Bressan - l’azienda
ha voluto dedicare una linea particolare di 1000 bottiglie, destinate ad iniziative benefiche. Caratteristica
della bottiglia una particolare etichetta creata “ad hoc”
dall’artista croato Zeljan Pavic di Kastav (città gemellata con Gradisca), presentata dall’artista Renzo Pagotto
(autore della prima opera 2014) e dal prof. universitario Branko Kukurnik, con una “lectio” conclusiva del
giornalista e critico d’arte Alex Pessotto. I saluti istituzionali sono stati portati dal vice sindaco di Gradisca,
Enzo Boscarol, (intervenuto con l’assessore David Cernic) dal presidente della Coldiretti Provinciale di Gorizia
Antonio Bressan e, per gli enologi, dal presidente regionale Rodolfo Rizzi. Ulteriori contributi e testimonianze
sono venuti dai presidenti delle Pro Loco di Gradisca,
Marina Civitillo e di Fogliano Redipuglia, Franco Visintin, nonchè dal consigliere ecclesiastico della Coldiretti don Paolo Bonetti. L’evento è stato impreziosito dal
coro di Gradisca. Il vino rosso “Diciottodieci IGT Venezia Giulia 2013” è un eccellente blend bordolese di
Merlot e Cabernet Sauvignon armonizzati in legno. La
riuscita iniziativa della famiglia Bortoluzzi, che verrà
ripetuta per i prossimi due anni, per coprire i quattro
anni di durata del primo conflitto, rappresenta un interessate e riuscito connubio tra agricoltura, vino ed arte.
I MERCATI
I MERCATI
di CAMPAGNA
AMICA
DI
CAMPAGNA
AMICA
ininprovincia
di
UDINE
li trovi
provincia di GORIZIA li trovi
Gorizia
via Garibaldi
lunedì e giovedì 8.00 -13.00
Gradisca d’Isonzo
via Regina Elena
martedì 8.00 - 13.00
piazza Unità d’Italia
venerdì 8.00 -13.00
Monfalcone
piazza Falcone e Borsellino - mercoledì 8.00 -13.00
Mossa
piazza del Municipio - mercoledì 9.00 -13.00
Info CAMPAGNA AMICA:
sede provinciale 0481 581811
[email protected]
www.campagnamica.it
trieste 30
l’intervento
di Alessandro Muzina - presidente Coldiretti Trieste
LA DIGNITÀ NON SI COMPRA CON POCHI CENTESIMI
Mentre scrivo queste righe, al ministero del agricoltura è in corso la
trattativa sul prezzo del latte. Nel
diritto al cibo discusso ad Expo al
primo punto c’era l’acqua, al secondo il latte. Il primo alimento
completo che un neonato assume.
Il primo prodotto agricolo che l’uomo con fatica, lavoro e sudore produce. Quanta dignità c’è in un litro
di latte per il quale un allevatore lavora 365 giorni l’anno,
senza feste, senza domeniche, senza ferie. Il latte non
cresce su alberi incolti o da mucche viola.
Finita Expo, momento di gioia e festa per la nostra Coldiretti, si pensava ad un momento per recuperare le
idee e le forze. Invece no. Siamo passati dalla festa alla
guerra del latte, ci siamo trovati davanti a una situazione
non più accettabile, un prezzo camuffato da elemosina.
Quanto valgono 3 borse di plastica di mais: quasi 1 litro
di latte. Quanto costa un’ora di parcheggio per la macchina? Almeno 2 o 3 litri di latte.
Continuiamo? Si, 0.33 centesimi in media come si convertono al consumatore allo scaffale? A un 1,50 euro.
Francamente mi sembra un po’ troppo.
A queste condizioni era inevitabile uno scontro, seguito
da ricatti, mancata raccolta del latte, per poi pretenderne
il possesso...
Ma mi chiedo: é mai possibile continuare a “collaborare”
con questi signori che, oltretutto, mescolano il latte italiano con altro che di bianco ha poco?
Possiamo ancora piangerci addosso? A Lodi davanti allo
stabilimento Galbani abbiamo manifestato per 5 giorni
consecutivi e ininterrotti. 24 ore al giorno. È stato diverso da qualunque altra manifestazione mai fatta. Diverso
perche in ogni viso di ogni allevatore proveniente da qualunque regione d’Italia traspariva il dolore, la sofferenza
non di un problema, ma la speranza di sopravvivere, di
non fallire entro qualche mese.
Mi ha avvicinato un giovane, Paolo, di Brescia. Con le
lacrime agli occhi mi ha detto: “Speriamo bene, perché
siamo disperati. Dopo tre generazioni, ci troveremo sulla
strada”. Ma com’è possibile tutto questo?
Davanti a questa situazione, la compostezza, la dignità
di chi ama la terra e l’agricoltura, il proprio lavoro, era
incredibilmente silenziosa, non violenta. Questo siamo
anche noi. Le urla, la violenza non fanno parte del nostro
Dna, ma credere nel dialogo, nella lungimiranza di lavoro
è il percorso che paga.
Un vero agricoltore non è mai solo, ha colleghi, consumatori e amici al suo fianco. Un ringraziamento a tutti colori
che sono partiti nel cuore della notte, alle prime ore del
alba, a chi ha partecipato attivamente. Anche a chi é
rimasto a casa. Sarà per la prossima volta.... Mi auguro
non ce ne sia bisogno. Stessi giorni, e arriva il finto olio
extra vergine di oliva. Forse non un caso. Alle porte delle giornate del ringraziamento, dobbiamo riflettere tutti
assieme.
Quale agricoltura vogliamo? Libera e trasparente, piena
di valori e di gusto, o il mondo del sottocosto, del più furbo, che magari non paga, a cui il cittadino non crede più?
PORTOPICCOLO SISTIANA
FESTEGGIA SAN MARTINO di Deborah Zuliani
CON LE AZIENDE DI CAMPAGNA AMICA
Portopiccolo Sistiana è il nuovo borgo incastonato nella
costiera triestina che ha reso merito al proverbio secondo
cui «a San Martino ogni mosto diventa vino» organizzando
un weekend ricco di iniziative legate al vino e ai prodotti
della terra.
Nel borgo è stato realizzato un percorso enogastronomico
nella nuova piazzetta con diversi stand che hanno ospitato
le aziende del territorio. Presenti e soddisfatti dell’iniziativa, alcuni produttori di Campagna Amica, tra cui l’azienda
Zorzet Maurizio con la vendita del miele e dei suoi derivati, del vino, delle mele e del succo di mela, l’azienda Dal
Forno Licia con la vendita di trasformati a base di funghi
sott’olio, radicchio e zucchine e l’azienda Fruske con la
vendita di vino e miele.
65^ Giornata del Ringraziamento Provinciale
La Federazione Provinciale Coldiretti di Trieste
Le rivolge cortese invito a partecipare alla tradizionale celebrazione eucaristica
domenica 6 dicembre 2015 alle ore 11.30
Duomo di Muggia
Presiederà la Santa Messa
S. E. Monsignor Gian Paolo Crepaldi
Sorella terra protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che
eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla … Dimentichiamo che noi stessi siamo terra. Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del
pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora.
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