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Il nostro comitato “Solari” : secondo Anna Conciato

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Il nostro comitato “Solari” : secondo Anna Conciato
Il nostro comitato “Solari” :
secondo Anna Conciato
VISIONE
Immagino il nostro comitato calato nella realtà del territorio/quartiere.
Desidero che il gruppo porti avanti in modo realistico dei progetti (uno o più) a seconda
delle forze e degli interessi dei suoi componenti.
Come abbiamo fatto finora ciascuno può assumersi la responsabilità di un aspetto del
progetto per competenza, ma la filosofia dell’obbiettivo in gioco deve essere condivisa dal
gruppo. E come abbiamo fatto finora chi ha un’idea/iniziativa la espone per l’approvazione
e si trova gli alleati che collaborino per realizzarla. I progetti possono essere di natura
pratica/concreta oppure culturale e di ricerca.
Ritengo che la realizzazione di un progetto possa essere un’ esperienza utile e arricchente
e si spera efficace.
E’ importante adottare il solito metodo di lavoro in modo rigoroso: ordine del giorno,
esposizione e discussione in tempi stabiliti e approvazione a maggioranza. Stesura finale
di un verbale.
OBBIETTIVI
Penso che trovare degli obbiettivi è come cercare di realizzare dei sogni.
Con una mia amica (che non può essere del gruppo per motivi di famiglia) abbiamo
sognato un rapporto privilegiato con la “Casa Popolare Umanitaria” di via Solari 40:
meraviglia della zona perché testimonianza del filantropismo Milanese (v. Moisè Loria).
[Posseggo il DVD “Oltre il ponte” di Sabina Bologna sulla storia del quartiere frutto anche
della ricerca di suo padre Sergio Bologna. Potremmo vederlo assieme]
Il mio sogno è di collaborare con il comitato degli inquilini per far rivivere il caseggiato in
parte in stato di abbandono. Un inquilino che è affittuario da 10 anni, mi disse due anni fa
“qui una volta era tutto un giardino e c’era anche un mercato”. Il caseggiato è ora di
proprietà del Comune, da qualche anno dato in gestione all’ALER. Si può partire dal
campo di bocce . Abbiamo al nostro interno validi architetti da sfruttare, possiamo
stimolare le istituzioni (Consiglio di Zona) e collaborare con un gruppo di volontari che già
esiste nel caseggiato.
Mi limito a esporre questo sogno come esempio .
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