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PER UN ANNO - B2B24

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PER UN ANNO - B2B24
Il Sole 24 ORE Business Media Srl 20141 Milano, via G. Patecchio 2 - tel. 02396461 fax 0239844800 Supplemento n.1 a Ristoranti - Imprese del Gusto n.7 - novembre 2009
Can
Cantine
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V
&Vini
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PER UN ANNO
2010
selezionati da Ristoranti - Imprese del Gusto
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VIAGGI E ASSAGGI
econdo appuntamento con il vino. Accomodatevi nella nostra enoteca virtuale,
scoprirete le etichette su cui contare nell’anno che sta per venire. Con una novità
rispetto a“Vini per un anno 09”. Questa volta ci siamo posti l’obbiettivo di inserire
le degustazioni in uno scenario più ampio, che è quello dei territori d’origine del vino e
dunque dell’enoturismo. Le cantine oggi sono il proposito di un viaggio alla volta della
natura, della civiltà agricola, del benessere e del piacere che spinge ormai milioni di persone a piccoli e grandi percorsi. Destinazioni o semplici soste, molte si sono organizzate
per l’accoglienza, soprattutto le case vinicole inserite nelle Strade dei Vini e dei Sapori
che in Italia formano un fitto e organizzato reticolo. Per pianificare viaggi e assaggi qui
c’è una documentata ricerca sui tanti attori dell’ospitalità turistica, istituzioni, consorzi,
associazioni che possono dispensare informazioni, guidarvi e darvi garanzie. Sapere dove
e a chi rivolgersi facilita i piani.
S
Allo scrupolo di questo utile censimento è seguito quello di raccontare le cantine nel rapporto con il luogo d’origine, una chiave che fa comprendere di più il vino, e di profilare con
una simbologia gli aspetti salienti e lo stile dell’accoglienza: dalle degustazioni guidate
allo shopping, dai percorsi in vigna agli eventi enologici, artistici o culturali che animano
gli stabilimenti produttivi. Naturalmente si segnala la presenza di bouvette, ristorante
o locanda, nella proprietà o nei pressi. A questo punto non vi resta che fare programmi,
regolandovi sul calendario di kermesse vinicole che trovate nelle pagine finali.
Le cantine e i vini sono selezionati
da Ristoranti - Imprese del Gusto, mensile professionale
edito da Il Sole 24 Ore Business Media
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LEGGERE LE SCHEDE
I simboli della cantina
Una facile simbologia sui servizi d’accoglienza aiuta
a raccontare meglio le caratteristiche delle realtà vinicole
presenti in questa pubblicazione. Se il colore dell’icona
è scuro significa che i servizi sono attivi
Assaggi: segnala la possibilità di degustare i vini,
anche con l’aiuto di personale specializzato,
come sommelier ed enologi
LA CANTINA
La schedina ha la funzione di localizzare
la cantina e di segnalare attraverso le icone
la presenza di servizi di accoglienza
Acquisti: vendita diretta al consumatore dei vini,
ma anche di altri prodotti come distillati, olio, aceto,
confetture, prodotti alimentari e accessori di servizio
Ristorante: dove mangiare abbinando alla cucina
locale i prodotti della cantina. Si tratta di ristoranti
interni oppure situati nei pressi e consigliati
Camere: indica l’ospitalià per la notte
nella struttura stessa oppure in agriturismi
e relais collegati, ma anche consigliati
Valore: segnala un particolare valore storico,
architettonico, paesaggistico o culturale
che caratterizza quella casa vinicola
Eventi: la cantina ospita o partecipa
ad importanti appuntamenti sotto il profilo
enologico, artistico o culturale
LA SOSTA
In questo spazio si
trovano le informazioni
sulle botteghe nelle
quali fare shopping
e sui ristoranti ed hotel
che hanno un legame
con la cantina
MEMO
In questo spazio
sono segnalati eventi
particolari che hanno
per protagonista
l’azienda o speciali
occasioni che la
stessa organizza
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...e quelli del vino
La scheda del vino riassume tramite
alcune icone importanti informazioni
sia sotto il profilo produttivo sia sugli
aspetti di servizio e abbinamenti
Abbinamenti: a titolo esemplificativo
sono indicate quelle ricette e quei prodotti
tipici il cui gusto si sposa col vino
Prezzo: è indicato in euro ed è quello consigliato
dalle cantine per l’acquisto di una bottiglia
in un negozio specializzato
Provenienza: mostra la regione di produzione
del vino. Altre indicazioni su zone o territori
sono indicate nelle schede
Calice: segnala quale bicchiere è il più indicato
per gustare il vino e recepirne al meglio
tutte le caratteristiche aromatiche
Bottiglie prodotte: è un parametro utile
per capire le dimensioni di una cantina
ma soprattutto la reperibilità del vino
LA BOTTIGLIA
Per ogni vino c’è una
foto della bottiglia
che mette in evidenza
l’etichetta
e rende il prodotto
riconoscibile al
momento dell’acquisto
Uve: qui sono segnalati in percentuale
tutti i vitigni usati per la produzione del vino
Longevità: indica gli anni di conservazione
ideale del vino
Temperatura: è indicata la temperatura
ideale alla quale quel vino deve essere servito
Formati: sono le misure nelle quali viene
imbottigliato ogni vino e che quindi sono reperibili
in negozio
Grado alcolico: in percentuale al momento
dell’imbottigliamento
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Contenuti
Significato dei simboli
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Turismo del vino
Andar per vini e Cantine
Quattro milioni di turisti ogni anno percorrono l’Italia alla volta dei territori del vino, un fenomeno che ha assunto proporzioni impensabili, tanto da dare luogo recentemente a una fiera dedicata e a un disciplinare per l’accoglienza in cantina. Il
sistema dell’ospitalità è oramai molto articolato, forse addirittura polverizzato. La corretta evoluzione dell’enoturismo dovrà
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passare da un intelligente coordinamento nazionale dei territori, che comunque in buona parte c’è.
Gli attori principali
Una utile panoramica dei soggetti atti a divulgare, promuovere e organizzare il sistema “turismo del vino”: Strade del Vino
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e dei Sapori, Città del Vino, Movimento Turismo del Vino, enoteche Pubbliche, Musei del Vino.
Motivazioni e aspettative
C’è l’enoturista informato e il neofita, ma per entrambe le figure lo scopo finale del percorso è la soddisfazione, che non
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sempre è automatica. Il nostro consiglio è di affidarsi a strutture e istituzioni note e organizzate.
Accessori
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Il vino è un prodotto vivo, cui è necessario dedicare alcune premure, per percepirne al meglio le qualità organolettiche e per
conservarle nel modo più opportuno. A un consumo più rispettoso e consapevole sono dedicate le pagine degli accessori:
dosatori, stopper, refrigeratori, dispenser e cavatappi di ultima generazione.
Agenda
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Glossario
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Indice vini e abbinamenti
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Cantine & Vini
Vino - cantina - territorio è la corretta triangolazione che aiuta il consumatore a parcepire la complessita dei valori che
sprigiona un vino, dunque a farlo più ricco e appagante. Con questo criterio abbiamo selezionato una serie di “vini-mete”
in cui la degustazione del prodotto è inserita in uno scenario ben più ampio, al fine di percepire anche il “genius loci” che
ha istruito e dato vita ai sapori e ai profumi che ci piacciono. Così le cantine, e le loro relazioni con il luogo d’origine, sono
dettagliatamente profilate. All’insegna di un tempo conviviale, fatto di degustazioni, di ristoranti e locande tutte da godere e
delle scoperte che si possono fare sia percorrendo l’area delle proprietà vinicole, sia nelle prossimità.
Cantina Terre del Barolo
Cinzano
Riccadonna
Guido Berlucchi
Bellussi
Cantine Castelnuovo del Garda
Gerardo Cesari
Colli Vicentini
ColSaliz
Le Colture
Riondo
Valdo
Vigna Dogarina
Villa Sandi
Cavit
Mezzacorona
Viticoltori Friulani La Delizia
Chiarli
Cecchi
Fazi Battaglia
Cantina Tollo
Carlo Pellegrino
Cantina delle Vigne
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SCENARIO
Andar per vini e cantine
La voglia di genuinità ha
investito il mondo del vino,
percorso da milioni di turisti.
Così nasce un sistema.Perfettibile.
Marco Bevilacqua
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Fonte: 7° Rapporto annuale “Osservatorio sul turismo del vino” Città del Vino-Censis Servizi Spa, febbraio 2009
Enoturismo in Italia
4-6 milioni di enoturisti praticanti
140 Strade del Vino e dei Sapori
1300 Comuni 3300 cantine
400 denominazioni territoriali
33 mila prodotti vitivinicoli
2,5 miliardi di euro di volume d’affari/anno
Tra le colline del vino Prosecco (TV), territorio che
include 15 comuni compresi nel triangolo
che ha i vertici a Comnegliano, Vittorio Veneto
e Valdobbiadene. (Courtesy by Consorzio Prosecco).
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SCENARIO
S
ono moltissimi i territori italiani con spiccata e inconfondibile personalità, colline
dolci e altre scoscese con le vigne a belvedere, viti
che si arrampicano fin su ai boschi, altre in riva al
mare. Le generazioni passate ci hanno lasciato un
irripetibile patrimonio, un ordito ininterrotto di
storie e saperi, di paesaggi e rituali.
Dietro ai grandi vini ci sono grandi territori. E,
meglio ancora, vino e territorio sono un grande
insieme unitario, purché si aiuti il sistema a preservare il suo equilibrio ecologico, le forme dei
paesaggi, le sapienze contadine, l’innata convivialità, il gusto per il buono.
La ricchezza delle diversità e i nuovi confini culturali del mondo globalizzato spesso si misurano
assai meglio tra filari di viti che attraverso il tracciato delle frontiere. Senza queste premesse non si
possono cogliere le dimensioni e le potenzialità di
un fenomeno come l’enoturismo, che in Italia si è
sviluppato negli ultimi vent’anni dapprima capitanato dalle avanguardie del gusto - i professionisti - e poi coltivato da schiere sempre più nutrite
di appassionati e curiosi. Secondo le stime stiamo
parlando di una mobilitazione che tocca dai 2 ai
4 milioni di persone, ma c’è chi sostiene che siano
6 i milioni di enoturisti praticanti, compresi quelli
provenienti dall’estero.
Un turismo che cresce
Numeri difficilmente verificabili, ma senz’altro
identificativi di una realtà in rapida evoluzione,
che nel periodo 1990-2005 ha registrato un tasso
annuo medio di crescita del 6%. L’ultimo Rapporto annuale “Osservatorio sul turismo del
vino” promosso ogni anno dalle Città del Vino e
realizzato dal Censis Servizi fornisce la fotografia
La suggestiva bottaia di Erste & Neue di Caldaro con gli affreschi
a soggetto simbolico dell’artista altoatesino Robert Scherer.
aggiornata di un Paese meta ideale per i viaggi
all’insegna del wine&food: un’Italia in cui esistono e operano a vari livelli 140 Strade del Vino e
dei Sapori dislocate in tutto il territorio nazionale, 1.300 Comuni attraversati da itinerari codificati, 400 denominazioni territoriali di vini (tra
DOC e DOCG), 3.300 cantine, 33 mila prodotti
vitivinicoli. A questo aggiungiamo una ventina
di leggi nazionali e regionali dedicate al settore.
Esteso universo di proposte
Esiste una ramificata rete di soggetti e di servizi
grazie alla quale il turismo enogastronomico genera ogni anno un volume di affari di 2,5 miliardi di euro tra fatturato delle aziende della filiera
dell’offerta (produttori, cantine, agriturismi e
B&B) e indotto. In nessun altro luogo il legame
territorio-vino-turismi offre risultati così estesi
e consistenti. Altri Paesi sono partiti assai prima
nel tempo, con un sistema integrato (la Francia,
gli Stati Uniti, l’Australia), ma in nessun altro
luogo al mondo esiste un paragonabile universo
di proposte, unito a una storia così antica e diffusa. E proprio in questo risiedono, ad un tempo,
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ACCOGLIENZA
sia le virtù sia i punti deboli del“modello”italiano:
la caratteristica tutta nazionale della molteplicità
degli attori in scena: vini, territori, aziende, soggetti deputati alla promozione del sistema-vino, strutture di ospitalità, fiere, festival e feste tradizionali,
riviste di settore, guide enogastronomiche.
Dalla frammentazione al sistema
Ciò si traduce in un’offerta enoturistica ricchissima e articolata, praticamente inesauribile (pregio), ma spesso frammentata in una galassia di
microproposte che difficilmente fanno sistema e
arrivano a destinazione, cioè alla formazione di
una cultura condivisa e alla diffusione - fra i consumatori, ma anche fra gli stessi attori in scena - di
una approfondita conoscenza del mercato (difetto). Come vedremo in maniera più ampia parlando dei protagonisti pubblici e privati del settore,
oggi l’offerta enoturistica, nonostante una continua crescita qualitativa e quantitativa, appare ancora eterogenea e tendenzialmente frammentata
(non a caso Fabio Taiti, curatore degli Osservatori
sul Turismo del Vino, parla di “coriandolizzazione
esplosiva dell’offerta, sempre più diffusa, ma anche sempre meno visibile”) perché caratterizzata
da proposte parcellizzate e da una eccessiva pluralità di attori che talvolta non collaborano fra loro
nei modi e nei tempi o finiscono per sovrapporsi
l’uno all’altro per competenze, efficacia di azione
e operatività.
Vino come meta o come pretesto
Il fatto che dai dati emerga comunque un comparto in salute, in cui aziende e operatori del settore
hanno la capacità di trasformare competenze e
ricchezza del territorio in prodotti enoturistici di
L’ospitalità di qualità nel disciplnare
del Movimento Turismo del Vino
C
ome riconoscere
le cantine attrezzate
per accogliere
l’enoturista con servizi
di qualità? Il Movimento
Turismo del Vino sta
proponendo ai propri
soci - oltre mille fra
le migliori aziende
vinicole di tutta Italia l’adozione di un vero
e proprio disciplinare
per cantine e distillerie
che fanno dell’ospitalità
e dei servizi
per l’enoturista il fiore
all’occhiello della propria
offerta. Si chiama
“Accoglienza coi fiocchi”
e chi lo sottoscrive dopo opportune verifiche
- può fregiarsi
del bollino certificato
da 3A-Pta (Parco
tecnologico
agroalimentare
dell’Umbria).
Proprio come le Dop
(per i prodotti alimentari)
o le Docg (per i vini)
sono sinonimi
di qualità, il bollino
contraddistingue cantine
e distillerie che sanno
accogliere bene i loro
ospiti, curando
la segnaletica vicino
all’azienda, con ambienti
di prima accoglienza per
i visitatori, con sale
di degustazione, servizi
igienici, parcheggio
e negozio, materiali
informativi su prodotti
e servizi.
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SCENARIO
alta qualità, lascia comunque pensare che il potenziale di sviluppo dell’enoturismo in Italia sia
ancora in buona parte inespresso.
Il turismo del vino, per quanto diversificato da
zona a zona, viene percepito oggi come una variabile leisure, e dunque è un prodotto di tendenza
che si deve confrontare con la concorrenza di altri
settori, i quali propongono (secondo sistemi propri
di contenuti, prezzi, tempi e destinazioni) impieghi
alternativi del tempo libero.
- presunta affezione psicosomatica che coglie il
turista davanti a un’eccessiva concentrazione di
stimoli culturali e artistici - conviene affidarsi a
pochi principi basilari. La prima regola da seguire
è l’assenza di fretta. Quello legato al vino è prima
di tutto un turismo in versione “slow”, refrattario
al pacchetto-tutto-compreso e alla logica seriale.
L’andar per cantine richiede tempi lunghi, pause,
assimilazione, perché è un turismo fatto di suggestioni, talvolta di incontri casuali, di scoperte inaspettate, di sorprese.
Moltiplicazione delle esperienze
Il paradosso è che in una “società liquida” come
quella attuale, nella quale i consumi, scrive ancora Taiti “si compongono e si scompongono per
gruppi tribali, dinamici, instabili, trasversali”, il
mercato del turismo legato al prodotto-vino (che
certamente liquido è) appare ancora affetto da
una frenante rigidità.
Se questo è lo scenario, come orientarsi allora per
diventare enoturisti pienamente soddisfatti?
Partire alla scoperta di vini, vigneti, cantine, antiche e moderne esperienze agroalimentari, per poi
scoprire un territorio con tutte le sue ricchezze
naturali, paesaggistiche, gastronomiche, artistiche, culturali: è questo il senso dell’enoturismo, un
modo di viaggiare e di conoscere luoghi, persone
e mestieri di cui il prodotto-vino rappresenta sia
la premessa, ovvero la motivazione principale del
percorso, sia il volano, ossia un moltiplicatore di
mondi e dunque di esperienze.
I tempi lenti della terra
Alla luce della complessa articolazione del quadro
di riferimento cui si è accennato, per non incorrere
in una versione enoica della sindrome di Stendhal
Apprendimento graduale
L’aderenza ai ritmi della natura richiesta per la nascita di ogni buon vino dovrebbe suggerire un atteggiamento di fondo: quello di rispettare i tempi
della terra e degli uomini che la sanno lavorare. Sapendo che i vini e le cantine sono come le ciliegie: a
ciascuna ne segue un’altra, ma senza premura.
Importante è anche non pretendere esaustività
da una visita a una cantina o a un territorio vitivinicolo. L’enoturista consapevole non dovrebbe
mai accompagnare la sua esperienza di visita con
l’aspirazione di “esaurire”un argomento (esempio:
i vini rossi), ma sempre con il desiderio di aggiungere un tassello alla sua conoscenza di un vino, di
un vigneto e di un territorio.A meno che non sia un
enoturista“sapiente”, nel qual caso la sua figura si
avvicina molto più propriamente a quella del professionista del vino.
Terza, e forse ultima, buona regola è quella di affidarsi a circuiti stabili, collaudati e fortemente
radicati nel territorio di riferimento. Le cantine, le
aziende vinicole, le strutture di accoglienza inserite in una Strada del Vino o associate a un circuito
provinciale o regionale hanno sempre le carte in
regola per soddisfare le attese dell’enoturista.
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ATTORI PRINCIPALI
Tutte le strade portano al vino
Le istituzioni del turismo: Strade del Vino, Città del Vino, Enoteche pubbliche,
Movimento Turismo del Vino, Musei. E gli eventi comuni a tutta la penisola.
L
e mete prime dell’enoturista, i luoghi del
vino per antonomasia, sono le cantine, le
distillerie, i consorzi di tutela, le enoteche disseminate sul nostro territorio. Con i loro eventi, tutte queste realtà contribuiscono in prima battuta
alla creazione della cultura enoica nazionale. Ma,
va da sé, le vere“fabbriche”del vino sono le aziende produttrici: in Italia se ne contano oltre 3.300,
che insieme rappresentano quasi 400 denominazioni territoriali. Una buona parte di esse, e in
misura ogni anno crescente, apre le proprie porte
agli enoturisti in determinati periodi dell’anno,
spesso in occasione di iniziative ormai ben note
come Cantine Aperte o Calici di Stelle; altre, considerando questa attività una parte fondamentale del proprio marketing e, in generale, della
promozione del prodotto-vino, sono attrezzate
per accogliere in maniera continuativa e in ogni
stagione i visitatori, con percorsi guidati alle cantine e ai vigneti, corsi di degustazione, enogastronomia dedicata al territorio, e anche confortevoli
alloggi o ospitalità a tutto tondo.
Collaborazione pubblico-privato
La maggior parte delle realtà vitivinicole opera
all’interno o in collaborazione con enti pubblici
e privati, associazioni e comunità la cui esistenza
produce un reticolo di itinerari, proposte e iniziative finalizzate alla promozione vitivinicola, agroa-
limentare e turistica del territorio. È questa la vera
“carta geografica”dell’enoturista, la mappa da cui
è consigliabile partire per ogni viaggio, piccolo o
grande che sia, alla scoperta del pianeta vino.
Il più noto di questo organismi territoriali per la
gestione di itinerari enogastronomici è le Strade
del Vino (www.stradedelvinoitalia.it), conosciute
anche come Strade del Vino e dei Sapori. Grazie
alla struttura e all’organizzazione del loro reticolato, praticamente copre tutto il territorio
nazionale e vede sia la partecipazione pubblica
(Comuni, enti turistici) sia quella privata (aziende, consorzi, associazioni). Le Strade del Vino rappresentano la finestra più attendibile sul mondo
della produzione vitivinicola italiana e l’ideale
punto di incontro fra consumatori, produttori e
operatori del settore.
Il patrimonio del territorio
Ciascuna di loro promuove il territorio attraverso vari mezzi, come la diffusione di materiali
divulgativi, la predisposizione di opportune segnalazioni sul territorio, la gestione di spazi informativi e di siti internet, l’organizzazione di visite guidate, l’offerta di una mobilità alternativa
all’auto (pulmini, mountain bike, carrozze trainate da cavalli, auto elettriche, perfino mongolfiere
e treni d’epoca). È insomma un insieme coerente
di attività legate al vino e al territorio: aziende
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ATTORI PRINCIPALI
L’enoturismo è una esperienza “slow” che si articola in un insieme coerente di attività legate al vino e al territorio.
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vitivinicole e agroalimentari, agriturismi, strutture ricettive, cantine storiche, ristoranti tipici,
esercizi di artigianato e di prodotti alimentari locali, residenze d’epoca, luoghi di interesse storicoartistico e naturalistico.
Ogni Strada del Vino - sia essa nata per iniziativa regionale, come in Emilia Romagna, per iniziativa spontanea di base (sindaci, produttori,
operatori turistici), come in Piemonte, o evolutasi
in perfetta simbiosi con la geografia dei consorzi
di tutela, come in Veneto o in Lombardia, dove
ogni Strada corrisponde a una precisa area Doc o
Docg - racconta un territorio e il suo patrimonio
culturale ed enogastronomico, ma anche centri
storici e monumenti, attività artigianali e botteghe artistiche, insomma ciò che contribuisce a
descrivere la carta d’identità di ogni luogo di produzione vitivinicola.
Strade attive, altre meno
L’attività delle Strade del Vino e dei Sapori è stata formalmente riconosciuta nel 1999, quando il
Parlamento ha varato la relativa legge istitutiva,
che demanda alle Regioni il compito di progettarle e gestirle.
In Italia esistono attualmente 140 Strade del
Vino. Buona parte di esse funziona regolarmente, partecipa a iniziative di promozione collegiale
del territorio, è riconosciuta dalle rispettive normative regionali ed è dotata di proprie strutture
e di un elenco di soci attrezzati per il ricevimento
dei visitatori; altre sono costituite e riconosciute,
ma non dispongono ancora di strutture stabili, di
adeguate segnalazioni sul territorio e di un funzionamento strutturato; altre ancora sono soltanto definite a termini di legge, ma non ancora
costituite e dunque, di fatto, non operative.
ITINERARI
Il portale delle Strade del Vino
È
online il primo portale
internet dedicato
alle Strade del Vino.
All’indirizzo www.
stradedelvinoitalia.it
gli eno-appassionati
possono reperire tutte
le informazioni utili
per organizzare “su
misura” le proprie
vacanze all’insegna del
wine&food. Con pochi clic
è possibile creare itinerari
personalizzati in base ai
propri interessi, desideri
e aspettative.
Il sito ospita il profilo di
centinaia di aziende (con
contatti, immagini, eventi
e prodotti) e un frontend dove l’utente può
navigare tra le offerte
(per regione, per data,
per tipologia, per azienda
e per Strada) alla ricerca
di prodotti da conoscere
e prenotare. Le richieste
inviate vengono poi
smistate dal sistema alle
strutture ricettive
e alle singole aziende.
«Con questo sito abbiamo
messo a disposizione
del pubblico un agile
strumento per organizzare
una vacanza all’insegna
del vino - spiega Iole
Piscolla, direttrice del
Centro Studi e Servizi
delle Strade del Vino
e dei Sapori d’Italia -. Una
volta individuata la meta,
l’utente può reperire
informazioni e cartine,
conoscere la storia e le
tradizioni di un territorio,
le attrattive artistiche
e culturali, scovare le
migliori strutture ricettive
e gli eventi più curiosi».
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ATTORI PRINCIPALI
Qualità e numero di servizi offerti dalle Strade
variano sensibilmente, a seconda del livello in cui
sono strutturate, delle modalità aggregative e di
finanziamento adottate, del livello di accordo gestionale tra soggetti pubblici e privati coinvolti,
dei condizionamenti ambientali.
Ciò detto, non esiste una classifica assoluta delle
Strade del Vino ideali sotto il profilo enoturistico. Una recente indagine dell’Osservatorio sul
Turismo del Vino (“Territori e tendenze dell’enoturismo italiano”, Città del Vino-Censis Servizi,
maggio 2008) ha però individuato nelle Strade
“a offerta integrata” la forma più evoluta nell’attuale panorama del turismo enogastronomico
italiano. Si tratta di Strade che soddisfano mediamente tutte le attese degli enoturisti: non solo
grandi vini, ma anche sapori e prodotti alimentari di filiera corta, gastronomia tradizionale o innovativa, ricettività e servizi (dall’ambiente alla
mobilità, dall’educazione sensoriale alla cura del
corpo, dalle degustazioni agli eventi).
Osservatorio sul fenomeno
In base a questi parametri di offerta integrata,
sono state individuate dieci Strade del Vino top:
Strada del Vino Artesana (Piemonte), Strada del
Vino Franciacorta (Lombardia), Sudtirolerweinstrasse (Alto Adige), Strada del Vino e dei Sapori
Vallagarina (Trentino), Strada del Vino Soave
(Veneto), Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli
di Forlì e Cesena (Emilia Romagna), Strada del
Vino Nobile di Montepulciano (Toscana), Strada del Sagrantino (Umbria), Strada del Vino di
Castel del Monte (Puglia), Strada del Vino Terre
Sciane (Sicilia).
Ma sul territorio ecco un altro attore importante,
si tratta delle Città del Vino (www.cittadelvino.it)
La sede di Provincia Romana, l’enoteca recentemente aperta
nella Capitale ed aperta al pubblico tutti i giorni.
un’associazione che raccoglie oltre 570 Comuni e
38 tra Province, Comunità montane, Strade del
Vino e parchi, corrispondenti al 6,7% dei Comuni, al 70% del vigneto Italia, all’89% dei vini Doc,
Docg e Igt, al 15% dell’offerta turistico-ricettiva
e al 22% degli agriturismi del nostro Paese.
L’ Ente è nato nel 1987 su iniziativa di un gruppo
di sindaci per sostenere le produzioni vitivinicole
di qualità e le attività di promozione territoriale
e turistica tracciate dalle Strade del Vino e da altri soggetti presenti nei territori dei Comuni suoi
associati. Città del Vino cura progetti e attività di
ricerca (il più importante è il citato Osservatorio
sul Turismo del Vino), studi statistici sull’incoming turistico, iniziative come il Piano regolatore dei territori del vino; inoltre organizza forum,
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manifestazioni, eventi di carattere turistico naturalmente legati ai vini e al territorio che li produce. Fra questi ultimi, i più importanti sono Calici di
Stelle (tradizionale appuntamento estivo, gestito
in collaborazione con il Movimento Turismo del
Vino, che si tiene nella notte di San Lorenzo nelle
piazze e nei luoghi più belli delle Città del Vino) e
la Selezione del Sindaco (l’unico concorso enologico internazionale che prevede la partecipazione
congiunta dell’Azienda che produce il vino e del
Comune in cui sono localizzate le vigne).
Altre fonti di divulgazione
Le enoteche pubbliche sono enti territoriali che
svolgono una funzione orientativa e informativa specificamente indirizzata all’enoturismo. La
loro mission è mettere a disposizione del pubblico uno spaccato attendibile della produzione
vitivinicola di un territorio, ma spesso anche dei
suoi prodotti agroalimentari tipici. Se le Strade
del Vino offrono in concreto la possibilità di seguire un itinerario ispirato al comune denominatore del vino, le enoteche pubbliche si possono
considerare la tappa obbligata di ogni percorso di
approccio al territorio. Nelle enoteche pubbliche
più organizzate, dietro pagamento di un modesto
contributo, è possibile assaggiare tutti i vini prodotti nell’area di riferimento. Si possono anche
acquistare direttamente le bottiglie delle aziende, vendute a prezzo di cantina.
MANIFESTAZIONI
Nasce a Vicenza
il primo Festival
dell’Enoturismo
L’
enoturismo
è un fenomeno
in crescita, che oltre
a rappresentare
un’interessante
opportunità
per i produttori genera
ricadute virtuose
sul territorio.
Un fenomeno articolato,
di cui sono protagonisti
molti soggetti, forse
troppi, e che sempre
più manifesta l’esigenza
di coordinamento
e armonizzazione
di standard e obiettivi.
Una prima risposta
viene da Promoveneto,
Regione Veneto
e Province di Vicenza
e Treviso, che nel 2009
hanno organizzato
a Vicenza il primo Festival
nazionale dell’Enoturismo,
evento che con convegni,
seminari e workshop ha
messo a confronto
le proposte di Strade
del Vino, cantine,
distillerie, consorzi di
tutela ed enti turistici
coinvolti nella filiera
dell’enoturismo nazionale.
Nel 2010 il Festival
si terrà a Treviso, per
poi tornare a Vicenza nel
2011 (festivalenoturismo.
it). «Un’iniziativa
assolutamente nuova
per l’Italia - spiega Dino
Secco, vicepresidente
della Provincia di Vicenza che promuove
il patrimonio culturale
del vino e diventerà
un’ottima opportunità
di collaborazione tra tutti
gli operatori del settore».
Finestre sulle produzioni locali
«Le enoteche pubbliche territoriali rivestono una
importante funzione divulgativa - spiega Elio
Archimede, direttore dell’Associazione italiana
enoteche pubbliche e strade del vino -, che non so-
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ATTORI PRINCIPALI
stituisce certo la visita presso l’azienda vinicola,
ma può fornire all’enoturista tutti gli strumenti
utili per avvicinarsi in modo più consapevole alla
produzione vitivinicola di una precisa area geografica, che spesso corrisponde a una Doc o a una
Docg. Le enoteche pubbliche agiscono di fatto
come “segreterie enologiche” del territorio: presentano una finestra esaustiva sulle produzioni
locali, danno informazioni sui prezzi di vendita,
permettono di sperimentare prodotti e abbinamenti sotto la guida di personale esperto».
Dalle enoteche ai musei del vino
Attualmente sul territorio nazionale, fra soggetti
regionali, provinciali e comunali, sono attive 64
enoteche pubbliche territoriali, di cui ben 45 nel
solo Piemonte (fonte: Assoenoteche). Qui le enoteche pubbliche sono riconosciute e finanziate
dalla Regione sulla base di una specifica legge
regionale. Quelle di maggiori dimensioni sono
definite “regionali” e sono in tutto 13 (ad Acqui
Terme, Barbaresco, Barolo, Caluso, Canale, Canelli, Gattinara, Grinzane Cavour - la prima enoteca di promozione territoriale italiana - , Mango,
Nizza Monferrato, Roppolo, San Damiano d’Asti,
Vignale Monferrato). Le altre 32 sono cantine comunali o“botteghe del vino”.
Per le altre regioni la rete di enoteche pubbliche,
ad oggi, è ben meno diffusa e organizzata. La Valle d’Aosta ha una grande enoteca nel castello di
Aymavilles. La Liguria ne ha due: una a Castelnuovo Magra (La Spezia); l’altra ad Ortovero
(Savona), dove è stata recentemente inaugurata
l’Enoteca del Ponente ligure. In Lombardia è
in preparazione una enoteca regionale a Broni,
nell’Oltrepo Pavese. Il Trentino-Alto Adige ha
la sua enoteca provinciale a Trento, mentre a
La affascinante sala delle coppe e dei bicchieri che si visita
nel Museo Martini di Storia dell’Enologia, a Chieri (To).
Vallagarina c’è una Casa del Vino. In Veneto una
sola realtà, fino ad ora: l’enoteca regionale di
Pramaggiore (Venezia). Due invece le enoteche
pubbliche in Friuli-Venezia Giulia: a Gradisca
d’Isonzo (regionale) e a Cormons (comunale).
Una sola enoteca pubblica in Emilia Romagna, a Dozza (Bologna), mentre in Umbria
sono operanti enoteche provinciali a Perugia e
a Orvieto, ma altre sono in via di allestimento.
La Toscana concentra la sua attenzione sull’Enoteca Italiana di Siena, ora anche sede dell’Enoteca Toscana; anche il Consorzio del Chianti Rufina gestisce una propria struttura, così come una
enoteca zonale è aperta a Vinci.
A Roma fino ad oggi risulta operante soltanto
la nuova enoteca del Lazio “Palatium”. Le Marche vantano due enoteche pubbliche a Jesi e a
Offida, mentre il Comune di Matelica (Macerata) ha aperto un Centro di analisi sensoriale con
enoteca. L’Abruzzo ha scelto Ortona come sede
della sua enoteca regionale. In Basilicata sta nascendo un’enoteca provinciale a Matera, mentre
in Campania è operativa quella di Salerno. In
Sicilia ce ne sono due, ad Alcamo e a Menfi, mentre la prima della Sardegna si trova a Berchidda (Sassari), insieme al locale museo del vino.
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Proprio i musei del vino sono a loro volta tappa e
meta di molti enoturisti. Quelli italiani, una ventina,contengono spesso tesori sorprendenti:reperti
archeologici legati alla storia sociale e culturale del
vino nelle varie civiltà, antichi attrezzi per la vendemmia e la vinificazione,macchine agricole,manifesti d’epoca, opere d’arte ispirate ai miti bacchici.
Fra i più interessanti da visitare,il Museo delVino di
Zonin a Gambellara,Vicenza (con la più importante raccolta di francobolli dedicati al vino), il Museo
Bocchino di Asti (grande collezione di alambicchi,
torchi e altri reperti storici sulla distillazione, a pochi passi dalle restaurate Cantine Contratto, dove
in chilometrici cunicoli riposano migliaia di bottiglie), il Museo Lungarotti, il Berchidda di Sassari
(con sommelier virtuale, sala multimediale, servizi
di bookshop, enoteca, degustazione e mescita vini)
e i classici piemontesi Archivi Storici Cinzano a
Santa Vittoria d’Alba (Cuneo) e Museo Martini di
Storia dell’Enologia di Chieri (Torino).
Coordinamento degli eventi
Altro motore del fenomeno enoturismo è il Movimento Turismo del Vino (www.movimentoturismovino.it), associazione no-profit nata nel 1993,
che raccoglie oltre mille fra le migliori aziende vitivinicole e distillerie italiane. Produce e coordina
alcuni conosciuti eventi: Cantine Aperte (ultima
domenica di maggio), Calici di Stelle (agosto),
Benvenuta Vendemmia (settembre), San Martino
in Cantina (15 novembre), Natale in Cantina (dicembre),Sabato on wine (ultimo sabato del mese).
Gli eventi promossi dal Movimento coinvolgono
le cantine associate, che in tal modo fanno conoscere la loro attività e i prodotti. Fra le ultime iniziative, il disciplinare “Accoglienza coi fiocchi”un
marchio di qualità per garantire l’enoturista.
MUSEO
Con Lungarotti a Torgiano rivive
la storia millenaria del vino
U
n tuffo attraverso
5.000 anni di
storia del vino. Il Museo
del Vino di Torgiano
(Perugia), aperto
al pubblico dal 1974
per iniziativa di Giorgio
Lungarotti e della moglie
Maria Grazia
nel monumentale
palazzo Graziani-Baglioni
del XVII secolo,
offre una delle migliori
raccolte private al mondo
del settore.
Il percorso espositivo,
distribuito
in una ventina di sale,
guida il visitatore
attraverso collezioni
archeologiche,
storiche e tecniche
che ricostruiscono
le principali tappe
dell’antichissima
civiltà del vino.
Notevoli le raccolte
di reperti archeologici,
che annoverano vasi
ittiti, brocche cicladiche,
ceramiche greche,
etrusche e romane,
contenitori vinari
di età medioevale,
rinascimentale,
barocca e
contemporanea,
disegni e incisioni
dal XV al XX secolo
(fra cui un Baccanale
di Andrea Mantegna).
A documentazione
delle antiche tecniche
di vinificazione,
il Museo espone
un imponente torchio
a trave, della tipologia
detta “di Catone”,
per la descrizione
che ne fece l’agronomo
romano tra il II
e il I secolo a.C.
Info: museovino@
lungarotti. Visita virtuale
sul sito http://vino.
lungarotti.biz
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La Cantina Cascina Adelaide a Barolo (CN), nascosta sotto una collina, e (sotto) la scala tunnel che porta alla barricaia sotterranea
di Cantina La Brunella a Castiglione Faletto (CN). Una direzione architettonica che tiene conto del paesaggio e degli stimoli del design.
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MOTIVAZIONI E ASPETTATIVE
Garanzie per l’enoturista
Profili del turista del vino:
tutti portano alla soddisfazione.
E le cantine attivano
il sistema d’accoglienza.
L
’enoturismo è un settore in rapida evoluzione, ricco di proposte, animato da una
grande molteplicità di soggetti e destinato nei prossimi anni a crescere e a evolversi verso forme sempre più strutturate e organizzate.Alla luce, o meglio
in ragione di ciò, il modo più consapevole e appagante di dedicarsi oggi al turismo del vino è quello
di affidarsi alle proposte e ai circuiti più collaudati,
in grado di offrire al visitatore ampie opzioni di
scelta in un quadro d’insieme in cui la produzione
vitivinicola del territorio sia protagonista.
In linea di massima, il fatto stesso che la cantina
o il gruppo di cantine che si decide di visitare facciano parte o siano comunque ricollegabili a una
delle associazioni o reti sopra citate costituisce
di per sé una sorta di patente di affidabilità. La
presenza di marchi, targhette e stemmi relativi a
Strade del Vino, Città del Vino, Movimento Turismo del Vino (che distribuisce anche la qualifica
di“Accoglienza coi fiocchi”), o più in generale l’affiliazione a consorzi di tutela, enti turistici, circuiti di promozione, organizzazioni radicate sul territorio (come ad esempio Slow Food) garantisce
di per sé la presenza di alti standard qualitativi.
Per gli stessi motivi, le manifestazioni e gli eventi
“firmati”da questi soggetti offrono perciò ottime
garanzie in termini di qualità e rappresentatività
delle proposte. Esiste poi tutto un microcosmo
di visite guidate e iniziative in cantina (concerti,
mostre, reading, conferenze e presentazioni di libri) promosse autonomamente dalle aziende, cui
si vanno ad aggiungere, pressoché ovunque e praticamente in ogni stagione dell’anno, centinaia di
eventi tra fiere enologiche, feste tradizionali, wine
tasting, concorsi, rassegne organizzate all’interno
di ville, piazze, castelli e centri storici. A diversi livelli, ciascuno di questi eventi può costituire una
meta di un certo interesse turistico, contribuendo
ad alimentare la conoscenza diffusa dei prodotti
enogastronomici e delle ricchezze del territorio.
A meno che non si tratti di eventi-spot, del tutto
episodici e slegati da una logica di promozione di
sistema: nel qual caso restano confinati al folklore
o al tempo libero, nulla avendo in comune con un
percorso enoturistico consapevole.
Cantine aperte, ma quanto?
Chi visita per la prima volta una singola realtà
vitivinicola oppure un gruppo di aziende collegate a una Strada del Vino, a una Città del Vino o a
circuiti locali minori ha quasi sempre delle aspettative. Ma spesso non sa bene che cosa attendersi
realmente dalla sua esperienza.
Innanzitutto, va detto che il concetto di “cantine
aperte” (utilizziamo volutamente il nome della
più conosciuta rassegna promossa dal Movimento Turismo del Vino) non si traduce semplicemente nel fatto che un’azienda vitivinicola si
apra all’ingresso una tantum, in un giorno festivo, di visitatori capitati più o meno casualmente
nei paraggi. La cantina che decida di presentare
al pubblico la propria attività e i propri prodotti
in modo efficace non si improvvisa “aperta” solo
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MOTIVAZIONI E ASPETTATIVE
Oriente è il suggestivo spazio di meditazione e per incontri ricavato all’ingresso della barricaia di Cantine Cecchi a Castellina in Chianti.
in occasioni sporadiche, ma progetta e gestisce
un’adeguata campagna di promozione, mettendo
a disposizione del pubblico materiali informativi
esaurienti (depliant, schede di prodotto, un sito
Internet); e, in occasione degli eventi, predispone
opportune segnalazioni sul territorio, parcheggi
e punti di accoglienza, propone in degustazione
le proprie etichette – magari in abbinamento a
prodotti agroalimentari locali – gratuitamente e
in bicchieri idonei (mai di carta), fornisce ai visitatori adeguate spiegazioni sulla qualità dei vini
degustati, sulla storia della cantina, sulla gestione
dei vitigni, sulle attrezzature per la vinificazione.
Quando l’enologo fa da guida
Ma c’è di più. Degustazioni e visite guidate devono essere curate da personale esperto, ma anche predisposto per la comunicazione e in grado
di stabilire una certa empatia con il pubblico. Il
vino, così come il territorio, la passione e le competenze tecniche che lo producono, devono essere
“raccontati”in modo corretto e appassionato, per
poter poi essere gustati e apprezzati.
L’esperienza francese, ma anche quelle sudafricana e australiana, lo dimostrano: in occasione di
visite sia individuali sia collettive, è bene che in
azienda ci sia sempre la possibilità di conoscere
l’agronomo o l’enologo (talvolta sono la stessa
persona, e spesso, nel caso delle piccole realtà vitivinicole, sono gli stessi proprietari), che può raccontare tutto il percorso dell’uva dal campo alla
cantina, comunicando l’emozione della nascita
e dell’evoluzione di un vino: la scelta del terreno
adatto e dei tipi di vite da coltivare a seconda
della composizione del suolo, dei fattori microclimatici, dell’esposizione alla luce del sole e ai venti; le modalità di allevamento delle viti; l’epoca
della vendemmia; e poi le percentuali di uve per
realizzare il prodotto finale, i luoghi e i tempi di
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invecchiamento del vino, la forma delle bottiglie,
e così via. Ogni azienda vitivinicola è diversa.
Le cantine del nuovo millennio sono “fabbriche
del vino” ecologiche, perfettamente integrate nel
territorio, magari interrate, realizzate con materiali autoctoni. Ci sono vignaioli che sono tornati
a lavorare come un tempo, attenti alla stagionalità, alle fasi lunari, alle modifiche climatiche, alla
salute della terra e dei vigneti. C’è chi pratica la
lotta integrata ai parassiti, eliminando completamente i pesticidi, chi ha riportato in vita vitigni
antichissimi, chi produce vini biologici, perfino
biodinamici. Ognuno ha la sua storia da raccontare. L’importante è che tutti gli attori dello scenario enoturistico siano consapevoli che la cura
dell’accoglienza è e sarà sempre di più corollario
indispensabile all’allestimento di una valida offerta di turismo organizzato intorno al vino.
I profili degli enoturisti
Definiti brevemente contenuti, raggio d’azione
e caratteristiche di chi esercita l’offerta enoturistica, restano da inquadrare le identità dei
protagonisti della domanda, cioè di coloro che
praticano o praticheranno l’andar per cantine.
Alcune indagini hanno chiarito che alla base
delle motivazioni che animano l’enoturista, sia
esperto che “apprendista”, ci sono, oltre a una
scontata curiosità per il mondo del vino, una serie
di fattori: dalla tradizione familiare (l’abitudine
a consumare vino) alla passione per la cucina e
per la ristorazione di qualità, dalla propensione
per la vita all’aria aperta alla ricerca della genuinità dei prodotti alimentari, dalla ri-scoperta di
luoghi belli sotto il profilo paesaggistico e storicoartistico alla pratica di attività che si possono ricollegare al turismo leisure e wellness.
EUROPA
Al via la Carta Europea Vintur
per una qualità turistica uniformata
N
el 2009 è nata
Vintur, la carta
europea dell’enoturismo.
Sottoscritto dalle Strade
del Vino e da altri
omologhi organismi
europei, il documento
individua tutti gli itinerari
turistici e i territori
contraddistinti
da produzioni vitivinicole
di qualità, inseriti
nei migliori contesti
paesaggistici, storici,
artistici e culturali
del continente. L’anima
del progetto è costituita
da Recevin (Rete
europea delle Città
del Vino) e dall’AREV
(Assemblea delle regioni
europee viticole), enti
che hanno contribuito
ciascuno con la propria
esperienza a individuare
strategie e strumenti di
sviluppo dell’enoturismo
in Europa. In una
sorta di decalogo
dell’enoturismo, viene
formalmente assegnato
ai territori vitivinicoli un
ruolo determinante nella
salvaguardia, gestione e
messa in valore dei beni
del territorio, in un’ottica
di sviluppo sostenibile.
Vintur rappresenta il
primo passo formale
per la costituzione di
un’offerta enoturistica
europea uniforme, dotata
di determinati standard
di qualità e delle
competenze acquisite
dai diversi operatori
impegnati nel settore.
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MOTIVAZIONI E ASPETTATIVE
Sulla base di tutti questi fattori di attrazione territoriale, possiamo dunque distinguere almeno
due generi di enoturista. Il primo è quello degli
appassionati veri, che potremmo definire enonauti, ossia persone di buona cultura generale,
con una propensione di spesa medio-alta e decisamente interessate al viaggio di conoscenza
enoica, tanto da programmare le proprie destinazioni vacanziere in base all’ubicazione di cantine
e zone vitivinicole. Gli enonauti amano i vini, li
conoscono bene, si informano tramite internet e
riviste specializzate, partecipano regolarmente
a degustazioni in cantina, corsi presso enoteche,
eventi che vedono il vino protagonista.
Il secondo genere è quello cui potenzialmente possono appartenere tutti i non astemi, ed è
quello degli enoturisti occasionali, individui che,
pur non essendo approfonditi conoscitori di vini,
considerano la produzione vitivinicola e un’eventuale visita in cantina come una variabile interessante della vacanza e del territorio che la ospita.
Entrambi i gruppi fondano le proprie opinioni, le
aspettative e i programmi di visita attingendo da
varie fonti di informazione: guide di settore, internet, riviste specializzate, ma soprattutto il passaparola, che spesso vale più di qualsiasi pubblicità
od opinione qualificata (e secondo i produttori
rappresenta oggi il vero meccanismo premiante
dei territori).
Se queste sono le macro-categorie dell’enoturista,
va detto che l’evoluzione della domanda e dell’offerta registrata in questi ultimi anni sta generando nuove varianti, inediti sottoinsiemi di genere
che può essere curioso citare.
Anche gli archi-star si confrontano con il settore del vino, come Renzo Piano che ha realizzato la cantina Rocca di Frasinello in Maremma.
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Il sesto Rapporto annuale “Osservatorio sul turismo del vino” (Città del Vino-Censis Servizi,
2007) ha stabilito in questo senso una nuova classificazione dei turismi enogastronomici, schematizzabile in quattro distinte fasce: gli enoturisti
marginali, interessati a consumi di tempo libero
semplificati, rapidi, convenzionali, convenienti e
stagionali; gli enoturisti politeisti, dalle molteplici appartenenze di ceto e di gusto, attenti alle
proposte e ai comportamenti dei low cost; gli enoturisti affluenti, persone con una buona capacità di spesa e orientamenti influenzati dai brand
di servizi, prodotti, luoghi; e infine gli enoturisti
esclusivisti, appartenenti a gruppi minoritari ma
proporzionalmente crescenti dei consumatori
delle fasce del lusso.
Ospitalità tutto l’anno
Chiara Lungarotti, presidente del Movimento
Turismo del Vino, sostiene in proposito alla domanda e l’offerta di enoturismo: «Il turista di
oggi è una persona che vuole passeggiare tra i vigneti, respirare i profumi della vendemmia, toccare con mano la vita dell’azienda; è alla ricerca
di suggestioni ed esperienze che diventino parte
del suo bagaglio culturale; soprattutto è chi, avvicinandosi al mondo vitivinicolo, vuole avere un
approccio consapevole al vino. Sulla base di queste aspettative, il turismo del vino deve fondarsi non solo sulla qualità del prodotto, ma anche
sull’impeccabile ospitalità e sull’offerta turistica
del territorio, valida per ogni periodo dell’anno.
Sono proprio questi gli elementi su cui dobbiamo puntare per offrire a un pubblico sempre più
esigente e preparato una vacanza in linea con le
aspettative e per promuovere attraverso la visita
in cantina l’educazione al bere consapevole».
NUOVI TEMPLI
Cantine d’autore, quando l’architetto
coniuga estetica e funzionalità
L
e cantine d’autore,
in Italia e nel
mondo, costituiscono
oggi una delle mete
principali dell’enoturista.
Capolavori architettonici
perfettamente inseriti
nell’ambiente,
ma anche monumenti
viventi all’arte del vino,
le strutture firmate
dai grandi architetti
contemporanei
coniugano estetica
e funzionalità,
biocompatibilità e
design. Epicentro
della nouvelle vague
enoarchitettonica è la
Toscana, e la Maremma
in particolare.
Fra le più note cantine
d’autore troviamo Petra a
Suvereto, megastruttura
ricavata nel fianco di una
collina che Mario Botta
ha disegnato ispirandosi
ai templi precolombiani
(nella foto sotto);
Rocca di Frassinello,
scenografico ma al
tempo stesso funzionale
capolavoro in cemento
armato a vista e legno
di betulla firmato Renzo
Piano; Ca’ Marcanda, a
Bolgheri, dove Giovanni
Bo ha realizzato per
Angelo Gaia una cantina
invisibile, completamente
interrata. Lo stesso ha
fatto Walter Angonese
per Manincor, in Alto
Adige. Da vedere anche
le cantine di Abram
& Schnabl realizzate
per Alois Lageder e, in
Barolo, quella di Gianni
Arnaudo per Terre da
vino. Soltanto alcuni
esempi fra i molti che
meritano di essere visti.
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CANTINA TERRE DEL BAROLO
Barolo 2005
Da sinistra, l’infernot scavato
nella roccia dove riposano
le botti di Barolo, la parte
più tecnologica della cantina
e i vini esposti nel negozio.
la cantina
Cantina Terre del Barolo
Società Cooperativa
Agricola
Via Alba-Barolo 5,
Castiglione Falletto (Cn);
0173.262053
www.terredelbarolo.com
TO
CN
el dialetto del Piemonte meridionale la parola “langa” significa collina. E proprio nella lunga e ampia vallata cuneese che unisce Alba e
Barolo si trova Terre del Barolo, cooperativa vitivinicola che associa circa
400 viticoltori e unisce 650 ettari di
pregiato vigneto delle Langhe. Fondata mezzo secolo fa dal comandante
partigiano Arnaldo Rivera che unì
un gruppo di agricoltori per ricreare
l’economia agricola dopo la guerra,
oggi Terre del Barolo è una realtà
importante non solo nell’albese ma
dell’intera regione piemontese, con
una lista di vini di qualità. Nel tempo
qui si è portato avanti un ambizioso
lavoro di zonazione dei terreni, fino
a puntare su quei vigneti dotati delle
N
la sosta
Visita Da lunedì a sabato (8-12 e 14-18) e domenica (9-12);
esclusi gennaio e febbraio. Nel negozio sono i viticultori
a guidare le degustazioni (su prenotazione).
Ristorante La Trattoria del Castello (Località Baudana 14,
Serralunga d’Alba; 0173.613210; www.zunino-baudana.com)
propone la cucina regionale dei fratelli Zunino. 7 camere.
Locanda La Locanda del Centro (Castiglione Falletto; 0173.
462502; www.locandadelcentro.it), 6 camere country e ristorante.
migliori esposizioni, secondo precisi
parametri qualitativi. Gli agronomi in
vigna e gli enologi in cantina soprassiedono in sostanza a tutta la filiera del
vino. La filosofia è chiara, godere appieno dell’abbondanza dei microclimi
delle Langhe, e della varietà dei tipi
di terreno, ottenere basse rese delle
piante per avere un’uva ricca, e rispettare la completa maturazione dei
frutti con una vendemmia regolata in
tal senso. In questo modo l’azienda
Terre del Barolo è riuscita a dar vita
alla linea Vinum Vita Est, distribuita in
enoteche e ristoranti: Barolo, Nebbiolo d’Alba, Barbera d’Alba, Dolcetto
d’Alba e Dolcetto di Diano d’Alba, tutti
ricchi di sensazioni olfattive e gustative. Espressioni ideali del territorio.
memo
Cultura Ogni anno la cantina crea
un appuntamento con il Premio Terre
del Barolo, attribuito a persone
che si sono distinte in vari campi d’attività.
L’anno scorso è stato consegnato
a Catia Bastioli e a Enza Sampò.
Quest’anno al giornalista Tito Stagno,
il telecronista dell’allunaggio 40 anni fa.
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al terreno argilloso e calcareo
che circonda i comuni di Grinzane Cavour, Serralunga, Monforte
d’Alba, Diano d‘Alba, Barolo, Novello,
La Morra, Verduno, Roddi e Castiglione Falletto nascono i vitigni di nebbiolo dai quali trae origine l’importante
Barolo Docg, prodotto che dimostra
quanto sia cresciuta l’attenzione alla
qualità nella vitivinicultura cooperativistica. L’uva è pigiata in modo soffice,
mentre macerazione e fermentazione
sono condotte in modo tale da poter estrarre il meglio del colore e dei
D
profumi varietali: infine il gusto viene
dolcemente fissato dalle botti di legno
di rovere (francese e di Slavonia), nelle quali il vino rimane per circa due
anni. Terre del Barolo è scrupolosa,
ogni settimana procede al controllo
del vino tramite degustazioni e analisi
condotte in laboratorio.
L’invecchiamento si conclude in bottiglia, dove sosta per altri 12 mesi.
Insomma, un rosso con sensazioni
profonde, intenso, riconoscibilmente
profumato. Un vino nobile, ma di spirito democratico.
D.D.
il vino
Barolo 2005
DOCG
40.000
nebbiolo
Stracotti aromatici e di lunga
cottura, piatti di carni rosse e
arrosti di selvaggina da pelo,
ma anche formaggi di fossa
5 -10 anni
13,50
0,375 - 0,75 - magnum (1,5)
e jeroboam (3 lt)
Piemonte, Langhe
18-20°
calice ampio
14
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27
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CINZANO
Cinzano Rosé Spumante Dry
A sinistra, due immagini
storiche che mostrano
l’attenzione che da
sempre avuta da Cinzano
alla comunicazione.
A destra una curiosa
immagine proveniente
degli archivi aziendali
che ritrae eleganti
consumatori di un bar
di Tripoli.
la cantina
Cinzano
Strada del Turchino,
Novi Ligure (Al);
0143.310311
www.cinzano.it
TO
AL
la sosta
Visite Solo previa prenotazione
telefonica.
Ristorante A pochi chilometri
di distanza si raggiunge Villa Pomela
(via Serravalle 69, 0143.329910),
indirizzo di Novi Ligure
che coniuga un ristorante raffinato
e un’ospitalità di alto livello.
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orse non tutti lo sanno, ma l’inizio
dell’avventura nel mondo degli
spirit fu la licenza governativa ottenuta
da Giovanni Battista Cinzano per distillare e vendere elisir e rosoli, da uve
di proprietà, a Torino. Pochi anni dopo,
nel 1757, i suoi eredi iniziarono l’attività commerciale e industriale mettendo in produzione il vermouth e poi
anche i primi spumanti italiani, sollecitati dal Re sabaudo a far concorrenza
agli Champagne! Da qualche tempo
Cinzano fa parte del gruppo Campari,
che ha dato nuova vitalità alle linee
di bollicine con una comunicazione
giovane e di alto profilo degna della
tradizione della centenaria azienda
piemontese. Fanno infatti parte della
nostra memoria storica i vivaci manifesti pubblicitari nati dalla creatività
figurativa di artisti come Mario Gross
e Leonetto Capiello.
Mentre appartiene alla storia della
comunicazione di oggi “Cinzano è
Cinzano dal 1757” il claim dello spot
televisivo che ha portato i 250 anni
del marchio in tutte le case italiane.
Da ricordare che negli anni Sessanta
Cinzano iniziò a produrre su scala in-
F
dustriale i vermouth. Proprio in quegli
anni fu inaugurato anche il primo stabilimento a Santo Stefano Belbo che
con Santa Vittoria d’Alba e Chambery
divenne la base del successo di Cinzano in Europa, poi in Sud America e
in Africa. Nella gamma Cinzano oggi
sono radunati gli spumanti di maggior tendenza, a partire dal dolce Asti
Docg, e dagli amabili Rosé e Prosecco (sono infatti due tipi dry), fino ai
brut Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese
Doc, e al Pinot Grigio. E al sempre
magnifico e storico Pas Dosé, fiore
all’occhiello della casa.
memo
MotoGP Dal 2000 Cinzano
sponsorizza la gara di MotoGP
sul percorso del Mugello, puntando
sull’internazionalità della kermesse
motociclistica e, soprattutto,
rivolgendosi al pubblico giovane,
dinamico ed estroverso
che ogni anno frequenta il gran premio.
o spumante rosato è attualmente
tra le tendenze più evidenti del
mercato. Ma in Cinzano, non hanno
puntato su un brut, bensì su una versione abboccata, molto aromatica,
a gradazione alcolica contenuta, un
vino intonato anche ai gusti femminili,
se vogliamo, e con un forte eclettismo
in fatto di abbinamenti: con il cibo salato e quello dolce.
E poi, perché non mettere in campo
tutta l’esperienza accumulata in Cinzano sugli spumanti aromatici? Eccoci
quindi al Rosé Dry, bottiglia trasparen-
L
te che valorizza il colore, forte aroma
di piccoli frutti rossi, gusto fresco e
penetrante, spuma leggermente rosata. Aperitivo senza dubbio. Ma a
tavola come si comporta? Benissimo
con i pesci affumicati, il sushi, i risi
conditi asiatici, gli arrosti bianchi con i
marroni, ad esempio.
Altrettanto con le scaglie di formaggio
grana stagionato, e con i salami a grana fine specie se speziati, superlativo
con macedonie di frutta esotica, torte
con frutta secca, pani dolci, e frutta
candita ricoperta di cioccolato. D.D.
il vino
Cinzano Rosé
Spumante Dry
280.000
durello, garganega,
trebbiano e pinot nero
antipasti leggeri e cruditè,
ma anche cucina orientale
come il “dim sum” cinese
e il “frying pan”
nell’annata
5,50 (nella grande
distribuzione)
0,75 lt
Oltrepò pavese e Veneto
6-8°C
flûte
11
Cantine e Vini 2010
29
RICCADONNA
Magistro Brut
Immagine storica delle bottiglie schierate nella cantina di Angelo
Riccadonna e due manifesti; quello a destra è di Armando Testa.
la cantina
Riccadonna (nelle migliori
enoteche, tra le quali
Enrico Serafino)
Corso Asti 5, Canale d’Alba (Cn);
0173.979485
www.enricoserafino.it
TO
AT
CN
la sosta
Enoteca Nella storica cantina
di Enrico Serafino, visitabile
su prenotazione, c’è l’enoteca
aperta al pubblico fornita di vini a
marchio proprio e degli spumanti
Riccadonna.
itorno in grande stile per un
marchio storico della spumantistica italiana, Riccadonna, pioniere
della comunicazione del vino spumante (dalle affiches alla tv). L’azienda è passata nel 2003 alla Campari
che ne ha ridisegnato le tipologie e
il packaging, proponendo ora un’immagine raffinata ed alta, come si
conviene a un marchio che utilizzò
per la pubblicità le grandi firme dell’illustrazione Gino Boccasile e Mario
Gros, interpreti della corrente d’arte
futurista.
Riccadonna è sinonimo di festa e
convivialità, questo era ciò che intendeva il fondatore Ottavio Riccadonna quando nel 1921 a Canelli, Asti,
pose la prima bottiglia della lunga
R
avventura degli spumanti piemontesi
in Italia e nel mondo. Fu tra i primi a
importare il metodo francese champenoise. Dal 2004 la produzione si è
spostata a Canale d’Alba, in provincia
di Cuneo.
Nella nuova gamma, con etichette e
formati ridisegnati, spiccano l’Asti e
il Brachetto Docg, Il Prosecco Extra
Dry, Il Blanc de Blancs (da uve pinot
bianco e sauvignon), e il Brut Magistro Riserva elegante metodo Charmat, con uve selezionate da particolari zone vocate.
memo
Storia L’antico edificio
del centro di Canale d’Alba
ospita in seimila metri
quadri le storiche cantine
e le moderne tecnologie
dell’azienda Enrico Serafino.
30 Cantine e Vini 2010
030_31_riccadonna.indd 30
13-11-2009 10:53:11
agistro, un nome che sa di cose
fatte a regola d’arte e maggior
valore ha questo Brut, che ha un’importante componente di pinot nero
un’uva che dev’essere ben guidata
per esprimere il massimo.
Spumante con classe, viene eseguito
con la presa di spuma del metodo
Charmat lungo, in grandi tini d’acciaio,
all’interno dei quali sosta sui lieviti di
fermentazione per almeno sei mesi.
Risultato: un sottile equilibrio tra la potente struttura conferita dall’uva rossa
e l’eleganza di un bouquet complesso
M
floreale e fruttato. Il pinot nero è coltivato sulle ricche colline dell’Oltrepò
Pavese, mentre lo chardonnay è di
provenienza trentina, due territori notoriamente vocati alla produzione di
eccellenti vini base per lo spumante.
Magistro Brut Riserva Riccadonna è
fresco, e offre numerosi spunti a tavola: è insomma un tutto pasto perfetto
con il pesce e da osare anche con
le carni. Una buona compagnia anche
per i lunch con piatti unici.
G.M.
il vino
Magistro Brut Riserva
VSQ
100.000
pinot nero e chardonnay
bignè alla spuma di grana,
linguine alle telline in bianco,
galantina di coniglio
2 anni
7,50
0,75 lt
Oltrepò pavese e Trentino
8-10°C
flûte
12
Cantine e Vini 2010
030_31_riccadonna.indd 31
31
13-11-2009 10:53:14
GUIDO BERLUCCHI
Franciacorta ’61 Brut
Da sinistra, Cristina, Franco, Paolo e Arturo Ziliani, la storica cantina
Berlucchi risalente al XVII secolo e il vigneto Brolo a Borgonato.
la cantina
Guido Berlucchi
Piazza Duranti 4,
Borgonato (Bs);
030.984381
www.berlucchi.it
MI
BG
BS
la sosta
Visita Solo su prenotazione,
9,30-11 e 14,30-17, dal lunedì
al venerdì. Più un sabato al mese
(vedi sito). Fornito negozio e uno
spazio dedicato alle degustazioni.
Relais Cucina gourmet dello chef
Fabrizio Albini per La Colombara
del Relaisfranciacorta, 4 stelle
(www.relaisfranciacorta.it), ricavato
da un’antica cascina. Offre 50
camere e 9 sale convegni.
appellativo di “casa-madre” del
Franciacorta le spetta di diritto: per chi non lo sapesse, fu nelle
cantine dell’azienda Guido Berlucchi
di Borgonato, a due passi dal Lago
d’Iseo, che nacque il primo spumante del territorio e per la prima volta
il toponimo Franciacorta apparve in
etichetta. Era il 1961 e per merito di
Guido Berlucchi, gentiluomo discendente della nobile famiglia Lana de’
Terzi e possidente terriero, dell’enologo Franco Ziliani - oggi alla guida
dell’azienda insieme ai figli Cristina,
Paolo e Arturo - e di Giorgio Lanciani
nasceva un vino spumante metodo
classico italianissimo, ma perfettamente in grado di competere con le
aristocratiche bollicine francesi.
La primogenitura del Franciacorta non è l’unico primato di questa
casa vinicola, che nel 1962 ha battezzato anche la nascita del primo
vino spumante rosato d’Italia, il Max
Rosé. Oggi l’azienda Berlucchi, che
nel 2011 festeggia il suo cinquantesimo anniversario, continua la sua
avventura di qualità e di innovazione
e gestisce un insieme coordinato di
L’
attività: dall’Antica Fratta di Monticelli
Brusati, realtà enologica di nicchia
in Franciacorta, al Relaisfranciacorta, hotel di campagna con annesso
ristorante gourmet, fino a Caccia al
Piano 1868, splendida tenuta con
20 ettari vitati situata nel cuore della
zona vocata di Bolgheri (Li).
memo
Tecnica Sempre attenta
all’innovazione, l’azienda Guido Berlucchi
ha da diverso tempo iniziato
a sperimentare e utilizzare importanti
accorgimenti tecnologici.
Per produrre il Franciacorta ‘61 Brut,
ad esempio, sono stati usati l’analisi
dei vigneti tramite fotografia aerea
a infrarossi (progetto “1000&Una Vigna”)
e, in fase di pigiatura, speciali presse
a piano inclinato.
32 Cantine e Vini 2010
032_33_cant_guidoberlucchi.indd 32
12-11-2009 11:35:55
n tributo all’anno fondamentale
nella storia di Berlucchi e della
Franciacorta. Si presenta così il Franciacorta ’61 Brut, vino che dell’antico
progenitore nato quasi mezzo secolo
fa mantiene l’esclusività e l’eleganza
fin dall’etichetta, pur essendo proposto in cantina a un prezzo di vendita
assolutamente interessante.
Il packaging della bottiglia, ispirato
agli anni ’60 e ricco di elementi insoliti (l’oblò intagliato nella capsula, il
cerchio a trama optical), è molto piacevole e attira lo sguardo. L’etichetta
U
gioca con le geometrie di cerchi e
decori alleggeriti da una laminatura
platino che le conferisce un tocco di
modernità. Pur appartenendo a un
genere - gli spumanti metodo classico - non sempre facile da avvicinare,
il Franciacorta ’61 Brut è un prodotto di grande freschezza, morbido ed
equilibrato. Il suo maggior pregio è
la piacevolezza gustativa, oltre a una
versatilità di abbinamento che lo rende ideale compagno di carni bianche,
pesci di mare e formaggi freschi e a
media stagionatura.
M.B.
il vino
’61 Storica
Franciacorta Brut
DOCG
300.000
chardonnay 90%,
pinot nero 10%
piatti della tradizione locale,
dai “casonsei” (ravioli ripieni
di carne con burro versato)
ai filettini di pesce persico dorati
n.d.
18
0,375 - 0,75 - magnum (1,5)
e jeroboam (3 lt)
Lombardia, Franciacorta
8°C
flûte
12,5
Cantine e Vini 2010
032_33_cant_guidoberlucchi.indd 33
33
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BELLUSSI
Belcanto Cuvée Brut
Da sinistra, i’ingresso-scultura di Bellussi Valdobbiadene
e il suo parco, dal quale si accede allo spazio shopping.
la cantina
Bellussi Spumanti s.r.l.
Via Erizzo 215,
Valdobbiadene (Tv);
0423.982147
www.bellussi.com
TV
VE
torico nome della Marca Trevigiana, Bellussi Spumanti di Valdobbiadene è stata rilevata nel 1993
dalla famiglia Martellozzo che ha dato
un impulso qualitativo tale da farne un
punto di riferimento regionale, per il
modello d’azienda, e il marchio ben
distribuito e comunicato. Se le colline
di Valdobbiadene sono sinonimo di
Prosecco spumante, Bellussi si identifica con questo vitigno eletto, che
rispetta, e che a volte declina con
arte curiosa. Sotto la guida esperta di
Enrico Martellozzo la produzione ha
legato il nome della cantina a importanti eventi culturali, musicali in particolare. Da due anni Belcanto - il nome
dichiara espressamente la passione
S
la sosta
Visita Su appuntamento, orario: 9-12 e 14-17.
Shopping Si acquistano le etichette dell’azienda e la linea
di servizio (bicchieri, decanter, secchielli in acciaio e cavatappi)
firmata Bellussi su progetti di designer di fama.
Ristorante Per provare prosciutto di San Daniele, primi piatti
e grigliate abbinati alle etichette Bellussi c’è la Prosciutteria
5° Paese (0422.451548), a Quinto di Treviso, uno storico
borgo trevigiano a 25 chilometri dalla cantina.
per la lirica - è sponsor del Festival
Pucciniano di Torre del Lago e della
Mostra del Cinema di Venezia, un impegno di alto profilo, come per il vino.
La ricerca della qualità per l’azienda
trevigiana si è riversata nell’adeguamento tecnologico delle cantine, con
nuove autoclavi dai luccicanti serbatoi
inox con cui si controlla la temperatura preservando qualità e aromi. Nel
2005 Enrico Martellozzo con la moglie Renata hanno acquisito la tenuta
toscana di 10 ettari Belpoggio (www.
belpoggio.it) a Montalcino: e ora
sono pronti per il mercato il Brunello
e il Rosso di Montalcino. L’espansione Bellussi si articola con i vini del
terroir. Una garanzia.
memo
Storia La linea Belcanto nasce nel 2000 per
festeggiare il “Premio Guggenheim Impresa & Cultura”
attribuito a Bellussi. Comprende oltre all’ultimo nato
Cuvée Brut, il Millesimato Dry che per 4 anni di seguito
ha conquistato il Nastro d’Argento 1° premio assoluto
nella categoria Charmat al Concorso Spumanti d’Italia,
il Valdobbiadene Doc Extra Dry, il Superiore di Cartizze
e la Cuvée Rosé ottenuta da Pinot noir in purezza.
34 Cantine e Vini 2010
034_35_cant_bellussi.indd 34
12-11-2009 11:45:21
rutto della Marca Trevigiana e
più specificatamente dei colli di
Valdobbiadene, lo spumante Belcanto
Cuvée Brut è un riuscito dosaggio tra
uve Chardonnay e il Prosecco, questo lasciato appassire e maturato in
barrique. Realizzato col metodo Charmat lungo, che prevede la spumantizzazione in autoclave di almeno sei
mesi, il vino è giallo paglierino carico
e con un profumo a doppio senso,
delicato (l’uva aromatica Prosecco)
e consistente (lo Chardonnay). La
Cuvée Brut è stata creata nel 2008
F
per festeggiare i primi venticinque
anni “spumeggianti” di Bellussi ed è
il frutto del recente lavoro e ricerca
dell’enologo Francesco Adami. Ha riscosso molti consensi nel 2009 ed è
diventato “di tendenza” questa estate
nei ristoranti e nelle enoteche delle
vacanze, Cortina, Capri, Versilia, Costa
Smeralda. A conferma dell’apprezzamento dei consumatori, la Cuvée Brut
Belcanto ha conquistato il “Nastro
d’Oro 2009”, premio conferito dalla
critica specializzata durante il Concorso Nazionale Spumanti d’Italia. D.D.
il vino
Belcanto Cuvée Brut
EDIZIONE
CELEBRATIVA
13.500
chardonnay e prosecco
per l’aperitivo ma anche
con primi piatti e crudità
in genere
nell’annata
15
0,75 lt
Veneto orientale
6-8°C
flûte
12
Cantine e Vini 2010
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35
12-11-2009 11:45:24
CASTELNUOVO DEL GARDA
Nero Assoluto Bosco del Gal
Il team di lavoro della
Cantina di Castelnuovo
in posa per i 50 anni,
un vigneto di merlot
e la sede dell’azienda.
la cantina
Cantina di Castelnuovo
del Garda
Via Palazzina 2,
Castelnuovo del Garda (Vr);
045.7570522
www.cantinacastelnuovo.com
VR
VE
la sosta
Shopping La cantina
ha un punto di vendita
diretta al pubblico aperto tutto
l’anno: è il Wine Shop (orario:
8.30-12.30 e 14.30-18.30).
dove si degustano i vini
aziendali, e altre specialità,
come l’olio d’oliva
extravergine del Garda,
l’aceto di Bardolino e le grappe
di Custoza e Bardolino.
n’azienda attiva e moderna, che
associa oltre 250 tra i migliori
produttori del Garda veronese per un
totale di oltre 1.200 ettari di vigneto,
ben organizzata per l’ospitalità, e con
un ricco palmares di premi a testimonianza dell’impegno profuso sui vini
del territorio.
La Cantina di Castelnuovo del Garda
è attiva nelle zone di produzione dei
vini a denominazione Bianco di Custoza, Lugana, Bardolino (e il Docg
Bardolino Superiore): siamo a circa
15 chilometri da Verona e a un passo dalle acque del lago più grande
d’Italia, la cui presenza influenza non
poco la buona riuscita delle vendemmie addolcendo il clima fin nelle vigne più alte.
La cantina veneta, molto dinamica
anche nella grande distribuzione,
articola i vini attraverso selezioni di
alto livello, due dei quali sono chiamati col nome dei poderi (o cru) più
fortunati per esposizione e terreno:
Bosco del Gal e Cà di Mori, il primo
sopra Castelnuovo, l’altro in collina tra
l’Adige e il Garda. Il Nero Assoluto 07
ha appena vinto la medaglia d’oro al
U
Japan Wine Challange e riconoscimenti per Castelnuovo vengono dai
concorsi internazionali del Vinitaly, da
Decanter, dalla International Wine e
Spirit Competition. Questo è già un
ottimo motivo per segnarsi l’indirizzo
in agenda.
Un altro è l’accoglienza enoturistica,
che fa parte del dna delle genti di qui.
Nell’area si snodano non poche Strade del Vino e dei Sapori, quella del
Bardolino, del Custoza, del Lugana e
la Strada dei Vini del Garda Classico.
Una garanzia.
memo
Enoturismo Numerose
tenute degli associati
hanno predisposto
accoglienza turistica
e servizi gastronomici:
in tavola le ricette locali
con i vini gardesani.
Possibilità di pernottamento
per un fine settimana sul lago
(www.cantinacastelnuovo.
com/le-iniziative-dei-soci).
36 Cantine e Vini 2010
036_37_cant_castelnuovo garda.indd 36
12-11-2009 11:47:59
ero Assoluto è la nuova creatura dei soci della cantina di
Castelnuovo, una sorta di regalo celebrativo per il compimento dei 50 anni
del sodalizio gardesano. Idea quanto
mai felice: questo “Merlottone”, come
viene chiamato in casa per significare “grande Merlot” ha appena vinto a
Tokyo il Japan Wine Challenge, la più
importante gara di tutta l’Asia, imponendosi tra gli oltre 1400 campioni
di vino presentati da 29 paesi diversi.
Il vino è ottenuto da solo uve merlot
coltivate sulle colline moreniche della
N
riva sud est del Garda, attentamente selezionate e poi in parte messe
in appassimento su cassette per un
paio di mesi. Questo procedimento lo
marca con un tocco dolce, inedito al
nostro palato per un Merlot ma assai
apprezzato internazionalmente.
Nero Assoluto passa 12 mesi in botti
grandi e si affina ulteriori 6 mesi in
bottiglia. Quando è pronto si caratterizza per il colore rosso granato molto carico, e un profumo intenso che
ricorda la frutta rossa sotto spirito,
dolce e speziata.
D.D.
il vino
Nero Assoluto 2007
Bosco del Gal
4.000
merlot
tutti i tipi di selvaggina, arrosti,
filetti alla griglia e carni
alla brace, oltre a formaggi
stagionati
oltre 5 anni
15
0,75 e magnum (1,5 lt)
Veneto, Garda veronese
18-19°C
calice ampio
16,50
Cantine e Vini 2010
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37
12-11-2009 11:48:02
CESÀRI
Bosan 2001 Amarone della Valpolicella Doc
A lato, l’ingresso della cantina di Cavaion Veronese; sopra,
la barricaia e la bottiglia del bianco Lugana Doc Cento Filari 2008
la cantina
Gerardo Cesàri Spa
Località Sorsei 3,
Cavaion Veronese (Vr);
045.6260928
www.cesariverona.it
VR
VE
la sosta
Visita Negli spazi aziendali
è disponibile quasi tutta la settimana
(lun-ven: 9-12 e 14.30-17.30;
sabato mattina: su prenotazione)
Shopping Nel negozio interno
sono in vendita tutte le principali
etichette dell’azienda.
Ristorante Indirizzo del territorio
dove sono proposti anche vini
di Gerardo Cesàri è Alla Grotta
(045.7580035) di Lazise (Vr).
n milione e seicentomila bottiglie di vini d’alta gamma e una
serie infinita di riconoscimenti internazionali. Fondata nel 1936, l’azienda vinicola Gerardo Cesàri è diventata
in tutto il mondo sinonimo di qualità dei vini veronesi. Per assicurarsi
sempre il meglio della vendemmia,
sono a disposizione diciannove ettari
di proprietà, oltre ad altri novanta in
gestione. I principali vigneti veronesi
di proprietà sono Il Bosco di Castelrotto, il Bosan dell’Alta Valpolicella,
il Boscarel di Calmasino, il Nibai di
Monteforte d’Alpone. Alla gamma
dei classici Amarone, Valpolicella,
Bardolino e Soave, si sono aggiunti,
nel corso del tempo, altri vini di fama
come Pinot Grigio, Chardonnay, Merlot e Cabernet. Oltre alla gamma degli
Amarone, da segnalare in particolare
il recente bianco Lugana Doc Cento
Filari 2008, ottenuto da un vigneto di
11 ettari situato nella fascia morenica
che corre tra Pozzolengo e Peschiera. Ottenuto da uve turbiana (95%)
e chardonnay (5%), ha colore giallo
paglierino, gusto morbido e note floreali e fruttate (13,3° alc).
U
Sintesi di tradizione enologica e innovazione tecnologica, la cantina di
Cavaion Veronese dispone di una
profonda barricaia a 15 metri sottoterra dove i vini possono riposare alla
giusta temperatura e a una costante
umidità. L’altro impianto utilizzato è la
cantina S. Floriano dove si lavorano
in particolare le uve appassite. La
Gerardo Cesàri è diventata un punto
di riferimento per i grandi vini rossi
veronesi grazie all’impegno del presidente Franco Cesàri e dei soci Annibale Materossi e Rinaldo Corvi.
memo
Rassegna La Cantina Gerardo
Cesàri partecipa attivamente
alle varie iniziativa del Consorzio
Valpolicella ed in particolare
ad Anteprima Amarone
la kermesse annuale che va
in scena a fine gennaio.
38 Cantine e Vini 2010
038_39_cesari.indd 38
12-11-2009 12:21:05
er piovosità e temperature superiori alla media stagionale, l’annata 2001 è considerata eccezionale
per l’Amarone della Valpolicella Doc.
E in particolare per il Bosan ricavato
dall’omonimo vigneto di 10 ettari nella zona più elevata della Valpolicella.
Non per niente ha raccolto una ricca
messe di premi, in Italia e all’estero.
Alla base del successo c’è un’attenta
selezione delle uve di base, corvina e
rondinella, dopo un’accurata potatura
e diradamento, seguito da un appassimento di 4 mesi che riduce del 40%
P
il loro peso. Segue la macerazione
che viene effettuata a contatto delle
bucce per 30 giorni. L’affinamento in
barrique è stato avviato all’inizio del
2003 per 18 mesi, seguiti da altri 18
di riposo. L’affinamento in bottiglia
dura infine 12 mesi.Ne risulta un vino
rosso di grande corpo, di buona acidità, morbidezza e notevole equilibrio.
Da sottolineare i profumi di frutta rossa con sottofondo speziato. Un vino
importante che si può definire “da
meditazione”, ma forse anche meglio
“da buona compagnia”.
R.G.
il vino
Bosan 2001 - Amarone
della Valpolicella
DOC
34.000
corvina veronese 80%
rondinella 20%
cacciagione, carni rosse
grigliate o stufate
oltre 20 anni
50
0,75 lt
Veneto
18-20°C
Calice da grande vino rosso
15,80
Cantine e Vini 2010
038_39_cesari.indd 39
39
12-11-2009 12:21:27
CANTINA COLLI VICENTINI
Lessini Durello Brut Torre dei Vescovi
Terreni vitati sui Colli Berici, l’uva durella, tipica dei Monti Lessini
e la facciata della Cantina Colli Vicentini a Montecchio Maggiore.
la cantina
Cantina Colli Vicentini
Società Cooperativa
Agricola
Viale Europa 109,
Montecchio Maggiore (Vi);
0444.491360
cantinacollivicentini.it
VI
VE
la sosta
Visita Cantina aperta da lunedì
a sabato (8.30-12 e 14.3018.30); per le visite guidate
occorre la prenotazione.
Shopping Negozio ben
fornito con tutte le linee
della Cantina: Colli Vicentini,
Torre dei Vescovi e Le Macine.
e molte cooperative fanno vino
buono, ma non lo sanno divulgare, eccone una che miete premi e si
rivela particolarmente comunicativa.
Colli Vicentini è tra le “soste” consigliate da due Strade del vino, quella
dei Colli Berici e quella del Recioto
di Gambellara. È tra i sostenitori della
manifestazione Arte Vino a Barbarano
Vicentino (si tiene a fine maggio, durante Cantine Aperte), del Gambellara
Wine Festival (il 26 settembre 2010)
e del Wine Art Festival (in calendario a marzo) a Pietrasanta (Lucca).
L’azienda si è spinta fino a Oslo,
all’Ambasciata d’Italia, dove i suoi vini
(Cabernet, Merlot, Recioto, Garganega, Pinot Bianco e Grigio, e Durello)
hanno accompagnato la cena di gala
che ha festeggiato il Cinquecentenario del Palladio.
Attualmente, con una trentina di ristoranti della provincia di Vicenza organizza l’evento W Durello (in febbraio),
proponendo il suo Spumante Lessini
Durello come vino aperitivo. Non si è
così attivi se non si possiede qualità:
l’anno scorso Luca Maroni ha premiato il “Cesellato 2004” Colli Vicen-
S
tini come miglior Recioto Classico e
non si contano le menzioni ottenute
ai concorsi internazionali del Vinitaly.
A completare il tutto ci sono grandi
numeri: 1.600 soci e 2.000 ettari di
vigneto, un territorio pulito e bello che
abbraccia le zone viticole Doc della
provincia di Vicenza tra i Colli Berici,
i Monti Lessini e Gambellara e tanti
investimenti in vigna e cantina.
E pensare che alla nascita, cinquant’anni fa, era solo un sodalizio
tra 33 appassionati viticoltori di Montecchio Maggiore.
memo
Territorio Colli Vicentini è l’alfiere della
rinascita dell’uva durella dei Monti Lessini
cui ha dedicato un volume per favorirne
la conoscenza. Prezioso anche un lavoro
editoriale sulla zonazione per identificare
i terreni più favorevoli ai diversi vitigni.
Carne Se si vuole acquistare
buona carne nel vicentino c’è il circuito
delle Macellerie del Gusto (www.
lemacelleriedelgusto.it) che dispensa
anche ricette. Colli Vicentini abbina i vini.
40 Cantine e Vini 2010
040_41_cant_colli vicentini.indd 40
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orre dei Vescovi è il nome della
particolare selezione della cantina, e frutto rappresentativo del motto
“a ogni vitigno il miglior territorio”. Il
Durello Brut, prodotto con il metodo
Charmat, è un’originale declinazione
dell’uva autoctona d’alta collina su
cui la cantina ha testardamente e con
successo lavorato, dopo averla riscoperta e valorizzata. Il vino ha profumi
freschi e suadenti di fiori d’acacia, e
una spiccata nota di frutti citrini che
aiuta con i cibi impegnativi, come si
addice ai migliori spumanti.
T
Per questa sua fortunata natura consente una gran varietà di abbinamenti,
anche “osé” per un vino bianco. Questo Brut infatti pulisce bene la bocca
con salumi grassi e aromatici, accompagna il crudo di pesce e la pasta con
la bottarga, ma anche i piatti della
tradizione di locale, i bigoli col torcio
ad esempio, la soppressa veneta e il
baccalà alla vicentina.
E regge anche coniglio e faraona in
intingoli. Insomma un’ottima scelta a
tutto pasto oltre che uno spumante ad
un prezzo interessante.
G.M.
il vino
Lessini Durello Brut
Torre dei Vescovi
DOC
120.000
durella
soppressa veneta, baccalà
alla vicentina, spaghetti con
la bottarga, bigoli col torcio
2 anni
7
0,75 lt
Veneto, Monti Lessini
7-9°C
flûte
12
Cantine e Vini 2010
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41
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COLSALIZ
Servo Suo Prosecco di Valdobbiadene
Da sinistra, la facciata della Cantina ColSaliz, uve di
prosecco e tini per la fermentazione dello spumante.
la cantina
Azienda agricola Colsaliz
di Antonio Faganello
via Colvendrame,
Refrontolo (Tv);
0438.894026
www.colsaliz.it
TV
VE
la sosta
Visita Su prenotazione, 9-12
e 15-18, più sabato mattina.
Shopping Non c’è solo
Prosecco, ma anche un ottimo
Refrontolo passito, vino raro
e prezioso considerato
fra le massime espressioni
storiche dell’enologia trevigiana.
Nello spazio degustazione da
provare anche la Grappa di
Marzemino passito di Refrontolo.
iamo nel cuore della zona classica del Prosecco Doc, in provincia di Treviso, ma non lontano da
Venezia, e precisamente nell’area più
vocata di Collalbrigo, di Refrontolo e
del Feletto. Anche se l’aspetto della
cantina (sia sotto il profilo architettonico, sia dal punto di vista tecnico) è
quanto di più moderno, curato ed efficiente si possa immaginare per una
realtà vitivinicola di piccole dimensioni, la storia dell’azienda agricola ColSaliz vanta radici antiche. Fondata nel
lontano 1889, questa casa vinicola
è stata tramandata di padre in figlio
fino ad arrivare al proprietario di oggi,
Antonio Faganello.
Uomo di poche parole, come spesso da queste parti, ma di molti fatti,
Faganello tratta i suoi 15 ettari di vigneto - esposti da ovest a sud-ovest
a un’altitudine che varia fra i 200 e i
300 metri slm - con l’affetto di un padre più che con la mentalità dell’imprenditore. Per esempio utilizzando
da sempre pochissimi fertilizzanti e
mantenendo nei vigneti allevati a “silvoz” e “alla cappuccina” una bassa
produttività per ceppo. Il risultato è
S
un Prosecco, proposto nelle versioni
frizzante e spumante, che è una vera
“spremuta” di territorio. Vale la pena
di lasciarsi sedurre dal dolce paesaggio collinare che circonda l’azienda,
ma di ColSaliz merita uno sguardo
anche lo spaccio, ben fornito di eleganti confezioni regalo, come la raffinata “Cappelliera” con due bottiglie di
Prosecco Doc e il pratico “Astuccio”
con tre bottiglie o la magnum.
memo
Storia Da non perdere,
circa due chilometri a nord
di Refrontolo, il Molinetto
della Croda, un antico mulino
del XVI secolo accanto
al torrente Lierza, ai piedi
di un salto d’acqua di 12 metri.
Oggi è una sorta di museo,
che ospita mostre ed eventi
culturali. Da vedere anche
le tre ville venete del paese.
42 Cantine e Vini 2010
042_43_cant_colsaliz.indd 42
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roprio come la parola universalmente nota “ciao”, di origine
veneziana, anche “Servo suo” è una
forma deferente di saluto e di ringraziamento. Etichettando così il suo
spumante dry più seducente e generoso, ColSaliz rende omaggio a una
terra, quella di Refrontolo, che grazie
a millenni di evoluzione, dall’epoca
terziaria ad oggi, si è arricchita delle
preziose sostanze che conferiscono
a questo Prosecco una interessante
molteplicità di profumi di frutta matura
come la mela, la pera, gli agrumi, e
P
di fragranze floreali, in particolare la
rosa, che poi si trasformano, al gusto,
in un gradevole richiamo ammandorlato. Venduto nello spaccio aziendale in scatole da sei pezzi oppure in
raffinate confezioni-regalo, Servo Suo
dry è un prodotto di grande versatilità,
ottimo come aperitivo e in molte occasioni, anche le più impegnative, e
in tavola regge bene tutto il pasto, sia
con il pesce che con le carni leggere.
L’affascinante complessità e il nome
anticonvenzionale sono un dono che
si fa ricordare.
M.B.
il vino
Servo Suo Dry Prosecco
di Valdobbiadene
DOC
80.000
prosecco
antipasti di pesce e molluschi,
risotti della tradizione
marinara, fritti di pesce, arrosti
di carni bianche
nell’annata
15
0,75 e magnum (1,5 lt)
Veneto orientale
8°C
flûte
11,5
Cantine e Vini 2010
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43
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LE COLTURE
Pianer Valdobbiadene Spumante Extra Dry
Sono 40 gli ettari di vigna dell’azienda posti in diverse
zone del territorio di Valdobbiadene e Conegliano.
Sopra, un’accogliente stanza dell’agriturismo di famiglia.
la cantina
Le Colture
Via Follo 5, Santo Stefano
Valdobbiadene (Tv);
0423.900192
www.lecolture.it
TV
VE
azienda agricola Le Colture
sorge nel cuore delle colline
del Prosecco ed è una delle mete
indicate nella Strada del Vino Prosecco di Valdobbiadene e dei Colli di
Conegliano. Dalla tenuta, una casa
colonica dei primi del secolo scorso,
ampliata e ristrutturata nel 2004, si
domina la zona del Cartizze, fatta di
vigne, boschi e sentieri, esplorabili a
piedi, in bicicletta o a cavallo.
L’azienda, di proprietà della famiglia
Ruggeri dal Cinquecento, produce oggi sotto la guida di Cesare e
Renato spumante metodo Charmat.
Nella gamma della cantina ci sono
anche due rossi, il Colli di Conegliano rosso Doc Salera e il Veneto Igt
Orsere, oltre ad un Valdobbiadene
L’
la sosta
Visita Sempre possibile visitare l’azienda (lun-ven 8-12, 13.30-18;
sab 8-12; chiuso dom e festivi). Le degustazioni sono su prenotazione
e vi si possono acquistare vini ma anche libri fotografici.
Agriturismo Notevoli gli insaccati, come il salame e la sopressa,
che sono proposti da Prime Gemme, il casale di proprietà dell’azienda
che offre anche camere arredate in stile rustico (0422.885678).
Ristorante Vini Le Colture e cucina regionale al Bistrot di Asolo (Tv)
(0423.529592) borgo posto a circa 20 chilometri da Santo Stefano.
fermo Masaré, un frizzante Massa
e, ultimo arrivato, lo spumante brut
Rosé, ottenuto da uve merlot e chardonnay, vivace e leggero. L’azienda
presta molta attenzione all’ambiente,
con interventi biodinamici sulle coltivazioni e con la recente installazione
di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia solare.
Le Colture è anche molto attiva da
un punto di vista culturale: nel suo
agriturismo Prime Gemme, a Nervesa della Battaglia, espone opere di
artisti locali e propone libri fotografici sul territorio. Completa la gamma
de Le Colture la grappa di Salera,
prodotta dalla famosa distilleria Capovilla di Rosà (Vi).
memo
Cultura Ormai da diversi anni l’azienda partecipa
come partner al Premio Comisso, uno dei
più prestigiosi concorsi letterari italiani di narrativa
e biografia, nato alla fine degli anni Settanta.
Le Colture inoltre partecipa ogni anno come
partner all’organizzazione di mostre pittoriche
nella zona di Treviso: nel 2009 è stata la volta
di Bruno Donadel.
44 Cantine e Vini 2010
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ccoci a un vino beverino, dal
contenuto alcolico non troppo
elevato, eppure elegante, persistente
e sapido. Merito della vendemmia che
viene effettuata tra settembre e ottobre, cosicché l’uva possa raggiungere
il massimo dell’evoluzione aromatica
e concentrare i preziosi zuccheri.
Questo Extra Dry è considerato il vino
di punta dell’azienda Le Colture: al
naso profuma di pera, mela e agrumi,
e ha un gusto asciutto con una bella
permanenza di fini bollicine. Prosecco
da aperitivo? Pianer può essere ani-
E
ma di cocktail classici e light come
quelli con succo di pesca o con succo di fragola? Indubbiamente sì, ma
soprattutto Pianer è uno spumante
armonioso che accompagna il pasto
dagli stuzzichini al dolce.
Abbinamenti da provare: con prosciutto crudo dolce o non troppo
stagionato, quiches al formaggio e
verdure e crostate salate, zuppe di
legumi, risotto al radicchio o asparagi.
Piena sintonia con i piatti di mare, e la
cucina orientale, spesso agrodolce e
piuttosto speziata.
R.P.
il vino
Pianer Valdobbiadene
Spumante Extra Dry
DOC
120.000
prosecco
risotto agli asparagi, frittate
con verdure, radicchio
trevigiano ai ferri, riso e bisi,
pizza
nell’annata
9
0,75, magnum (1,5)
e jeroboam (3 lt)
Valdobbiadene, Veneto
6-7°C
flûte
11
Cantine e Vini 2010
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45
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RIONDO
Spumante Excelsa Oro Cuvée
L’enologo Abele
Casagrande si occupa
della creazione
di spumanti innovativi
per l’azienda veneta.
Tra questi c’è
il Millesimato Brut
Colli Berici Doc 2007,
vino elegante e
di grande freschezza.
la cantina
Cantine Riondo Spa
via Cappuccini 6,
Monteforte d’Alpone (Vr);
045.6104346
www.cantineriondo.com
VR
VE
la sosta
Shopping in azienda
si possono acquistare i vini
dell’intera gamma di Cantine
Riondo: molte le confezioni regalo.
Ristorante Una buona cucina
regionale si scopre al ristorante
Allo Scudo (045.7680766),
con camere, a Soave.
Altro indirizzo interessante è Colla
a San Bonifacio (045.6103138),
anch’esso con camere.
osta proprio nel cuore della
produzione del Soave, tra i Comuni di Soave e Monteforte, Cantine Riondo è una realtà giovane e
dinamica vocata principalmente allo
spumante, come la tradizione veneta
detta. L’azienda è controllata da Collis
Veneto Wine Group, consorzio tra le
cantine sociali di Colognola ai Colli e
dei Colli Berici. L’evoluzione ha consentito a Cantine Riondo di portare
avanti al meglio un ampio ventaglio
di spumanti, prodotti sia col metodo
Charmat sia con quello classico, di
tipo brut, extra dry e dolci, prevalentemente da uve prosecco, moscato,
garganega e muller thurgau.
Quest’anno è stato realizzato un
importante ampliamento dello stabilimento con nuovi uffici, un punto
vendita e un magazzino di stoccaggio. Tutto nasce da un progetto alla
base della filosofia di Cantine Riondo,
quello di organizzare un’unica filiera
del vino, dalla vigna alla commercializzazione, fornendo qualità e una
garanzia trasparente al consumatore.
ll motore di Riondo è di grossa cilindrata: unisce la forza di circa 800
P
viticoltori della cantina di Colognola ai
Colli e altri 2.000 di quella di Lonigo.
Al valore del cooperativismo Riondo
aggiunge la sensibililtà per la cultura.
Quest’anno ha partecipato alla manifestazione “Sorsi d’Autore”, l’annuale
appuntamento veronese che promuove l’eccellenza vitivinicola e turistica del territorio provinciale, grazie
agli interventi di scrittori, giornalisti e
personaggi del mondo del vino.
memo
Tappa Cantine Riondo appartiene
al Consorzio dei Vini del Soave
e alla Strada del Vino del Soave.
Inoltre è tappa consigliata nel percorso
enoturistico provinciale, con partenza
da Soave per Monteforte d’Alpone.
Vedere Diversi i punti d’interesse nei
paraggi, come la chiesa di Santa Maria
Maggiore con la facciata neoclassica
e il quattrocentesco Palazzo Vescovile
dal suggestivo chiostro.
46 Cantine e Vini 2010
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xcelsa, lo dice la parola stessa,
sorge dall’entusiasmo della cantina per aver dato luogo a una serie
di cuvée particolarmente distintive. A
questa linea top delle Cuvée appartengono il Rosé il Prosecco, il Muller
Thurgau e l’Oro, che è uno spumante
dolce prodotto con uve moscato e
vestito con un packaging decisamente d’effetto. La trasparenza aiuta la
percezione del vino.
Colore giallo oro, dunque, bollicine fini
e persistenti e dolcezza mai stucchevole. Sono le caratteristiche di un vino
E
vincente, e non a caso Oro Excelsa si
è aggiudicato il “Nastro d’Argento” al
“Concorso Enologico Nazionale Spumanti e Bollicine d’Italia 2009”.
Si può abbinare agli “zaletti”, i biscotti
tipici veneziani con farina di mais ed
uvetta. Oppure ai classici lievitati delle
feste, ai dessert di frutta con cioccolato e a quelli con crema e frutti di
bosco. Lo spumante, va bevuto da
una coppa larga per favorirne gli aromi. Profuma di pesca e albicocca, e
mantiene un filo diretto con il sapore
fresco dell’uva.
R.P.
il vino
Oro Excelsa Cuvée
IGT
40.000
moscato
dolci alla frutta, crostate
di crema, biscotti, panettoni
nell’annata
9
0,75 lt
Veneto
8°C
flûte
7
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VALDO SPUMANTI
Cuvée di Boj Spumante Prosecco diValdobbiadene
A sinistra, la sede
di Valdo Spumanti
a Valdobbiadene
e i vigneti di
prosecco in collina.
Sotto, l’invito
a partecipare
al Concorso di
fotografia “Scatti
di Prestigio”.
la cantina
Valdo Spumanti
Via Foro Boario 20,
Valdobbiadene (Tv);
0423.9090
www.valdo.com
TV
VE
la sosta
Visita Visita guidata alla cantina
della sede storica in Valdobbiadene,
solo su prenotazione, 8-12.30
e 14-18. In questi orari è possibile
accedere al negozio interno
per la degustazione e l’acquisto
dei vini, in vari formati,
anche in confezioni regalo.
avventura comincia nel 1926,
dunque la cantina Valdo ha più
di 80 anni di storia e può definirsi tra
i protagonisti del sorprendente fenomeno chiamato Prosecco. Un percorso lineare, accelerato negli anni
Quaranta quando l’azienda è passata
sotto il controllo della famiglia Bolla,
veronese, e ha aggiunto la parola
“Spumanti” accanto al marchio. Da
quel momento Valdo Spumanti ha
cominciato a fare il giro del mondo
adeguando l’orizzonte produttivo
alla crescente richiesta di Prosecco
spumante sui mercati internazionali.
Oggi, ogni spumante Valdo ha alle
spalle una meticolosa cura lungo
tutta la filiera produttiva. La certifica-
L’
memo
Perlage Valdo edita la rivista Perlage,
scaricabile dal sito aziendale, dedicata alla
cultura dello spumante. Vi collaborano chef
di fama, sommelier ed esperti del settore
enologico con cui la cantina è in costante
dialogo. La rivista si fa notare anche per
le interviste a personaggi dello spettacolo,
dello sport, della cultura e delle imprese.
zione dei processi di qualità Csqa è la
migliore testimonianza di quello che
avviene nei vigneti e nelle due cantine
(quella nella cittadina di Valdobbiadene è ancora la sede storica) che occupano 20.000 mq di superficie. Di
Valdo è notevole la visibilità: immancabile è la sua importante presenza
a manifestazioni come il Vinitaly di
Verona e Vino in Villa al Castello di
San Salvatore a Susegana, Conegliano. Rilevante l’operazione intrapresa
con i ristoranti Da Giovanni (concept
internazionale del Pastificio Rana)
dove è in lista con i “birilli” da 200 ml
di Prosecco Extra Dry. Coinvolgente il
concorso di fotografia sulle occasioni
di consumo dello Spumante “Scatti di
Prestigio” (dal nome di una linea della
Casa), con la prima edizione chiusasi
nello scorso mese di ottobre.
48 Cantine e Vini 2010
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oj sta per buoi o meglio, “valle dei buoi”, nella frazione San
Pietro di Barbozza, zona vocata
dell’uva prosecco, con inimitabili caratteristiche pedoclimatiche. Questo
spumante nasce con la pressatura
soffice dei frutti, prende corpo con la
fermentazione (grazie a lieviti selezionati) e delinea la sua identità con il
metodo Charmat lungo, sostando in
autoclavi per 5 mesi. Poi c’è la maturazione in bottiglia per altri 3. Risultato: raffinatezza, armonia, persistenza.
Nella versione Brut (zuccheri residui
B
inferiori ai 15 gr/litro) è un compagno
eclettico, a tutto pasto. La verifica è
stata effettuata con varie ricette, ma
va menzionato l’abbinamento agli
anolini (e agnolini), pasta ripiena di
carne e grana, in formato mignon o
no, tipica delle provincie di Parma e
Piacenza, del Cremonese e del Mantovano. La Cuvée di Boj si è messa
alla prova nella manifestazione internazionale “Nodo D’Amore” (l’anolino
è un “nodo” di pasta), che si svolge a
giugno a Valeggio sul Mincio. Esame
passato alla grande.
G.M.
il vino
Cuvée di Boj
spumante Prosecco
di Valdobbiadene
VSQPRD-DOC
450.000
prosecco
tartine di spigola e gamberetti;
sushi e sashimi; cucina
creativa italiana di pesce
1-2 anni
15
0,75 - magnum (1,5)
e jeroboam (3 lt)
Veneto Orientale
6-7°C
flûte
11,5
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49
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DOGARINA VIGNETI IN CAMPODIPIETRA
100% Dogarina Prosecco Spumante Extra Dry
Da sinistra, Romina Tonus, titolare dell’azienda, e una veduta
dei vigneti di Campodipietra nella provincia di Treviso
la cantina
Vigna Dogarina
Via Arzeri 35,
Campodipietra (Tv);
0422.804129
www.vignadogarina.com
TV
VE
la sosta
Visita Azienda aperta
tutto l’anno tranne i festivi
(9-12.30 e 14-18;
sabato 9-12).
Per le visite guidate
la prenotazione è consigliata.
In sede c’è un negozio ben
rifornito di tutte le tipologie
dei vini della casa.
ogarina Vigneti in Campodipietra si estende per oltre cento
ettari di superficie vitata di proprietà,
curati nei dettagli come se fossero un
giardino di casa. Tra le cime Dolomitiche e Venezia si trova la cantina,
moderna ed ospitale, nata nel 1976
dall’accorpamento di 60 ettari e cresciuta rapidamente seguendo i principi dell’innovazione, ma rispettando
sempre la tradizione. Le idee chiare
fin dai primi passi, fatti in collaborazione con l’Istituto Sperimentale di
Enologia di Conegliano, hanno portato allo sviluppo dell’azienda ma an-
D
memo
Carmenère Vigna Dogarina è tra i pochi
a produrre il Carmenère, un ottimo vino
rosso considerato autoctono.
Curiosa la storia. L’uva, scambiata
per cabernet franc, è stata importata
dalla Francia nell’Ottocento, in seguito
gli studi hanno ristabilito la verità.
Intanto in Francia si è estinta,
ma sul Piave la coltivazione è in crescita.
che del territorio, grazie all’equilibrio
fra le colture di vitigni internazionali
e vitigni autoctoni, con attenzione
anche ai metodi di vinificazione ed
affinamento. Importante per l’azienda
è il Prosecco, simbolo di trevigianità sulle tavole internazionali. Dalla
vendemmia 2009 è stata istituita la
protezione dell’Unione Europea sulla
“DOC Prosecco” con il particolare
che alla provincia di Treviso, e quindi
a Dogarina, è riservata la facoltà di
utilizzare la specifica geografica Prosecco di Treviso DOC.
Gli alfieri fra i vini bianchi sono sicuramente il Manzoni Bianco, con la sua
affascinante storia, e il Sauvignon ricco di eleganza e mineralità. Fra i rossi
spiccano il Carmenère, il Cabernet
Sauvignon ed il Raboso Piave. Fra i
motivi del successo la particolare
natura del terreno di Campodipietra
ricco di elementi quali calcio e magnesio di origine dolomitica trasportati dalle acque del fiume Piave fino
alla pianura. Questo particolare tipo
di terreno è denominato Caranto ed
è prezioso poiché dona ai vini aromi
caratteristici, sapidità ed eleganza.
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ogarina ha saputo anticipare la
naturale evoluzione della viticultura trevigiana incrementando gli ettari
di Prosecco che, dal 2005, sono oltre
20: il primo vitigno di Glera (uva del
Prosecco) fu piantato nel 1989. Dalla
vendemmia 2009 è istituita la protezione UE sulla “Doc Prosecco” con il
particolare che alla provincia di Treviso
è riservata la facoltà di usare la specifica geografica Prosecco di Treviso Doc.
Tutte le aree saranno protette come
Dop nel registro UE e solo qui si potran-
D
no coltivare uve Glera. 100% Dogarina
Prosecco Spumante ha molte doti: un
ecosistema invidiabile, la piacevolezza
dei frutti cresciuti su terreni ricchi di minerali come il Carato, le basse rese per
ettaro, indice della qualità. La versione
Extra Dry, amabile ma non troppo, è
considerata un classico con le ricette
della cucina trevigiana. Ma questo spumante è eclettico e dà soddisfazione
anche con le cucine orientali, semplici
o speziate che siano, duettando perfino
con i sapori agrodolci.
G.M.
il vino
100% Dogarina
Prosecco Spumante
Extra Dry
DOC TREVISO
15.000
prosecco
crostini di baccalà mantecato;
gamberoni in agrodolce; pizza
alle verdure
nell’annata
9
0,75 e magnum (1,5 lt)
Veneto, provincia
di Treviso
7-9°C
flûte
11
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51
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VILLA SANDI
Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry
Da sinistra, la facciata di Villa Sandi, il giardino
e i tavoli della Locanda Sandi a Valdobbiadene
e il patron Giancarlo Moretti Polegato.
la cantina
Villa Sandi
Via Erizzo 112,
Crocetta del Monttello (Tv);
0423.665033
www.villasandi.com
TV
VE
la sosta
Shopping Nelle “Botteghe
del Vino” di Crocetta del Montello
e Valdobbiadene, oltre ai vini
(acquistabili anche in confezioni
regalo) c’è la linea cosmetica
per la cura del viso ottenuta
dagli estratti dell’uva.
Ospitalità A Valdobbiadene
nella Locanda Villa Sandi
(0423.976239) ci sono 6 camere
e il ristorante con cucina veneta.
ondata dalla famiglia Moretti
Polegato, da tre generazioni
impegnata nel mondo del vino, Villa
Sandi ha sede a Crocetta del Montello, ai piedi delle colline trevigiane, tra
le zone Doc del Prosecco di Valdobbiadene e quelle del Montello e del
Piave. Il magnifico edificio di scuola
palladiana, risalente al 1622, è circondato da 40 ettari di vigneti a uve
merlot, cabernet franc, cabernet sauvignon e pinot grigio.
Nel sottosuolo della villa le suggestive cantine secolari, scavate tra i
sette ed i dieci metri di profondità,
ospitano le bottiglie degli spumanti
metodo Classico “Opere Trevigiane”
e due barricaie nelle quali riposano le
grandi Riserve.
A Valdobbiadene, a pochi chilometri
dalla prestigiosa sede di Crocetta,
l’azienda ha poi realizzato la Locanda Sandi. Si tratta di un indirizzo di
prestigio, con camere e ristorante,
incastonato fra le vigne del Prosecco,
vino simbolo di Villa Sandi.
Su prenotazione, è possibile visitare
Villa Sandi, passando dai vigneti della
tenuta adiacente la Villa alla sugge-
F
stione delle cantine sotterranee, fino
a scoprire la magia del seicentesco
edificio. Nell’ampio salone centrale,
dal quale dipartono le stanze da giorno, si scopre ad esempio un imponente lampadario di Murano del Settecento, mentre nel vasto giardino,
fanno capolino le sculture dell’artista
veneto Orazio Marinali.
memo
Storica La Locanda, in una
casa colonica di fine ‘800 è stata
ristrutturata con materiali originali.
L’atmosfera è quella delle
locande della campagna veneta
di inizio ‘900. Ogni camera è
arredata con impronta individuale.
Atmosfera Nella sala ristorante
“scalda” l’ambiente un maestoso
camino con cappa in maiolica
alta sei metri.
52 Cantine e Vini 2010
052_53_cant_villa sandi.indd 52
12-11-2009 14:47:24
o stretto legame esistente tra
Villa Sandi e il suo territorio,
fa di questo Prosecco il portavoce
della “mission” aziendale. E proprio
la versione Extra Dry, quella cioè caratterizzata da una punta di amabilità,
corrisponde alla tipologia più classica
della Doc, quella che meglio sottolinea e conserva la complessità aromatica dell’uva originaria delle terre
di Valdobbiadene. Qualità, ma anche
reperibilità, grazie a una distribuzione capillare che pone proprio questo
Extra Dry sul mercato con un prezzo
L
particolarmente allettante. Le capacità di abbinamento del vino sono
molteplici, anzi lo si può definire un
“tutto pasto”, pizze e dessert compresi. Proprio quest’anno all’etichetta, unico Prosecco ad aggiudicarsi il
riconoscimento, è stata conferita la
Medaglia d’Oro al “Concorso Internazionale Mundus Vini in Germania”. Il
vino profuma di mela matura e di fiori
d’acacia, mentre il gusto è fruttato,
fresco e morbido, anche raccomandabile per le cucine asiatiche o per
un buon aperitivo.
R.P.
il vino
Prosecco di
Valdobbiadene Extra Dry
DOC
600.000
prosecco
vellutate di verdure, minestre
di legumi e frutti di mare,
formaggi freschi, verdure fritte,
pizza, crostrate alla frutta
nell’annata
9
0,75 e magnum (1,5 lt)
Veneto
6-8°C
calice da bianco
11
Cantine e Vini 2010
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53
12-11-2009 14:47:32
CAVIT
Altemasi Riserva Graal Trentodoc
Da sinistra, le botti
nelle quali Cavit lascia
affinare i suoi vini
migliori e uno scorcio
dell’Enoteca dove
si possono comprare
importanti etichette.
Sotto, la sede
di rappresentanza
di Maso Torresella.
la cantina
Cavit s.c.
Via del Ponte 31,
Trento;
0461.381711
www.cavit.it
BZ
TN
zienda profondamente legata
alla propria regione, il Trentino,
Cavit è una composita realtà cooperativa somma di tante aziende artigianali: 4.500 viticoltori di 11 cantine sociali che costituiscono il 65%
della produzione vinicola regionale.
Cosa fa di Cavit un marchio di qualità
è presto detto: la filiera sotto controllo, a partire dalla vigna dove collabora con gli agricoltori sia dal punto di
visto agronomico che enologico fino
all’affinamento del vino con l’opera di
professionisti specializzati.
Alla fine del percorso c’è anche la
degustazione, verificata grazie all’istituzione di un panel di consumatori.
A
la sosta
Enoteca Accanto alla sede, è lo spazio dove
assaggiare ed acquistare le etichette delle 11
cantine associate, ma non solo (0461.381791;
lun-ven 9.30-12.30 e 14-19, sab 9.30-13).
Ristorante Per provare i piatti trentini
e le migliori selezioni Cavit c’è il Ristorante
di proprietà Scrigno del Duomo
(piazza Duomo 29, Trento, 0461.220030).
La modernità del sistema consente
di produrre vini con un ottimo rapporto prezzo valore, e anche molte
eccellenze. Ai vertici sono i vini dei
“Masi Trentini”, frutto di un progetto
di ecosistema favorevole all’alta qualità, e gli spumanti a Metodo Classico
Trentodoc e a Metodo Charmat. Tra
questi le etichette più premiate dalla
critica sono state Altemasi, Müller di
Cavit Cuvée Speciale, i Millesimati e
Bottega Vinai.
L’azienda collabora da tempo con
l’Istituto Agrario di San Michele
all’Adige, una tra le più importanti
scuole enologiche nazionali.
memo
Sito È una vera e propria vetrina
culturale che presenta prodotti
e anche ricette di piatti locali
da abbinare, oltre a cocktail
a base spumante trentino.
Gli iscritti al Cavit Wine Club
partecipano
ai corsi di degustazione.
54 Cantine e Vini 2010
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12-11-2009 14:52:50
ei vigneti più elevati del Trentino, quelli situati sull’altopiano
di Brentonico e nella Valle dei Laghi,
godono degli sbalzi termici tra notte e giorno (che aiutano lo sviluppo
aromatico) e di un terreno dalla composizione estremamente varia le uve
chardonnay e pinot nero, basi per lo
spumante metodo classico della linea
Altemasi e anima del Graal Riserva,
un pregevole Trentodoc, fiore all’occhiello della cantina e testimonianza
raffinata della vocazione spumantistica del territorio trentino.
N
La Riserva Graal 2002 è stata premiata come “spumante dell’anno”
dalla Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, ed è caratterizzata da un
colore dorato, da un gusto pieno e
un profumo fine e in equilibrio, con
sentori di miele e mela matura. Il processo di vinificazione prevede, prima
della sboccatura, un lieve passaggio
in barriques e una permanenza sui
lieviti per lunghi anni. Da qui un’indimenticabile memoria di crosta di
pane e di nocciola.
D.D.
il vino
Altemasi Riserva Graal
TRENTODOC
13.000
chardonnay 70%
pinot nero 30%
salmone affumicato e terrina
di coniglio; pizza con prosciutto
crudo e panna; ricette tipiche
come Baccalà con peperoni
3-5 anni
33
0,75 lt
Trentino
10°C
flûte
12
Cantine e Vini 2010
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55
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MEZZACORONA
Cantina Europea 2009
Uno scorcio della Cittadella del Vino a Mezzocorona,
e, sopra, la tenuta Feudo Arancio in Sicilia.
la cantina
Mezzacorona
Via del Teroldego 1,
Mezzocorona (Tn);
0461.616399
www.mezzacorona.it
BZ
TN
la sosta
Visita La visita alla struttura
è gratuita con degustazione finale.
Shopping È presente un ampio
punto vendita con la gamma
dei vini trentini, degli spumanti
Rotari Talento Trentodoc,
dei vini siciliani
della tenuta Feudo Arancio
e delle grappe Nota.
e si vuole scoprire il livello a cui
può giungere il lavoro cooperativo
bisogna esplorare la Cittadella del Vino
del Gruppo trentino Mezzacorona,
azienda nominata “Cantina Europea
dell’anno 2009” dalla prestigiosa rivista americana “Wine Enthusiast” nella
classifica “2009 Wine Star Awards”.
Questa trentina è una location che
integra nella sua vastità la produzione
e i servizi per il territorio, un modello
tuttora inarrivato in Europa.
Che cosa ha di straordinario? Intanto
un’architettura avveniristica fondata
essenzialmente sulla bioedilizia e rispettosa del paesaggio.
S
Poi coesistono in armonia gli spazi
deputati alla vinificazione, all’imbottigliamento ed all’invecchiamento, e le
sale - di grande impatto visivo - adibite ad ospitare degustazioni, workshop,
eventi. C’è perfino il PalaRotari, il più
capiente auditorium della regione, con
1.200 posti (e 800 esterni), nel quale
si sono esibiti anche famosi musicisti e
attori. In Trentino, con 1.500 soci coltivatori e 2.600 ettari di vigneti Mezzacorona rappresenta un terzo del vino
prodotto, senza scordare che è stata
la prima cantina regionale, nel 1971, a
produrre la prima Doc del Trentino, un
Teroldego Rotaliano Doc. Oggi, con la
memo
Evento Mezzacorona è sede di “Aperitivo
in Cantina”, evento di fine agosto della
Strada del Vino della Piana Rotaliana per
promuovere i vini del territorio.
Tradizioni Nei pressi, da visitare
il Museo degli Usi e Costumi delle Genti
Trentine, 40 sale dedicate all’agricoltura
e all’artigianato dal legno al rame, dalla,
ceramica ai tessuti e ai costumi rituali.
Claudio Rizzoli, a.d.
di Mezzacorona
56 Cantine e Vini 2010
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12-11-2009 15:13:05
L’originale struttura
sede del Gruppo
Mezzacorona, che
raccoglie la produzione
di vini, sale, uffici
e auditorium. Sotto,
un evento al PalaRotari.
guida di Claudio Rizzoli, resta paladina
delle uve del territorio. Sotto varie linee
(Castel Firmian, I Classici, Le Riserve)
sono radunati Teroldego Rotaliano,
Marzemino, Pinot Nero, Merlot, Muller
Thurgau, Pinot Grigio e Chardonnay,
ma non solo. Sono 14, i vitigni autoctoni e gli internazionali, qui perfettamente acclimatati. Per gli spumanti
Talento Trentodoc il marchio bandiera
è Rotari, oggi declinato in più versioni,
tra cui anche rosé e riserva: sono il
frutto di un disciplinare severo quale
il Talento Trentodoc. Agli spumanti l’architetto veneziano Alberto Cecchetto,
autore del progetto della Cittadella del
Vino, ha dedicato la “Cantina Storica”,
luogo suggestivo di fusione tra tradizione e tecnologia usato per eventi
speciali, incontri di lavoro, aperitivi,
presentazioni di autori e libri.
L’intera area è visitabile grazie ad un
servizio permanente di personale specializzato e plurilingue. La Cittadella è a
due passi dal casello autostradale San
Michele - Mezzocorona, sulla A22 del
Brennero, a metà strada tra Trento e
Bolzano. Una posizione strategica per
la rete turistica, vicina ad importanti
destinazioni della regione, come la Valle di Non, l’Altopiano della Paganella e
Madonna di Campiglio.
Ma non è tutto. Con logica d’impresa
il Gruppo Mezzacorona si è mosso al
di fuori del Trentino acquisendo ulteriori tenute. In Sicilia, ad esempio, tra
le province di Agrigento e Ragusa,
ha rilevato le due tenute di circa mille
ettari complessivi con marchio Feudo
Arancio, che firma Grillo, Inzolia, Nero
D’Avola, Syrah oltre a un ottimo olio
extravergine.
R.P.
Cantine e Vini 2010
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57
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MEZZACORONA
Rotari Talento Trentodoc Riserva 2004
pumante dagli aromi maturi, ultima
creazione della famiglia Rotari, è
una speciale cuvée di uve chardonnay
e pinot nero prodotta solo negli anni
migliori e ottemperando al severo disciplinare del Talento Trentodoc. Che
per questa Riserva del 2004 vuol dire,
uve raccolte e selezionate a mano e
permanenza sui lieviti in bottiglia per 4
anni, nei quali lo spumante incrementa
il suo potere aromatico. C’è anche una
punta di barrique, dovuta alla presenza
di una piccola parte di chardonnay che
vi passa 6 mesi.
S
Il vino profuma di frutta secca e candita
ita
e ha un gusto morbido con contenuta
uta
acidità, sintesi delle uve di montagna.
na.
È uno spumante di classe e che vuole
ole
appetizers all’altezza. La sua morbibidezza accompagna le eccellenze della
ella
salumeria, soprattutto i prodotti stagioonati, paste con ragù bianchi, arrosti di
pesce, fritture di verdure e mare. Nella
ella
linea Rotari c’è anche il Talento Trentotodoc Rosé, il notevole “Cuveé 28” (28
28
mesi sui lieviti) e il Flavio, ottenuto da
sole uve chardonnay, dopo 5 anni di
maturazione.
il vino
Rotari Riserva 2004
TALENTO
TRENTODOC
40.000
chardonnay 90%,
pinot nero 10%
pesci marinati, crudi di pesce,
fritture di mare e di verdure,
primi tradizionali, carni bianche
nell’annata
20-22
0,75 lt
Trentino
6-8°C
calice da bianco
12,5
58 Cantine e Vini 2010
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Teroldego Rotaliano Riserva 2006
lle Riserve, Mezzacorona dedica
una cura tutta particolare: intanto la raccolta e selezione a mano delle
uve e poi, se l’annata non merita, il
vino non si fa.
Così è per questo Teroldego Rotaliano
che nasce nelle zone più vocate della
Piana Rotaliana e poi matura dodici
mesi in legno di rovere (Allier e Troncais) e altri 12, almeno, in bottiglia
dove si affina. Risultato, un bel vino
rosso maturo e vellutato, che profuma
di prugna e ribes e con intriganti note
speziate cedute dalla botte. Un pro-
A
dotto che ha ottenuto le “3 bottiglie”
nella edizione 2009 della celebre
“Guida de L’espresso”.
La freschezza è dovuta ai tannini non
invadenti, e quindi possiamo avvicinarlo con successo a certi formaggi
deliziosi ma intensi come il Puzzone
di Moena, o alle braciole di cervo, e
in generale a tutte le carni rosse grigliate. Il packaging si fa ricordare, una
sorta di “quadrante” stilizzato suggerisce il concetto di equilibrio. Esattamente ciò che si scopre alla prima
percezione gustativa. R.P.
il vino
Teroldego Rotaliano
Riserva
DOC
160.000
DOC
DO
OC
teroldego
spätzle con speck, bolliti,
arrosti, formaggi stagionati,
risotti al Teroldego o al tartufo
5 anni
9-11
0,75, magnum (1,5),
e jeroboam (3 lt)
Trentino, Piana Rotaliana
16-18°C
calice ampio da rosso
13
Cantine e Vini 2010
056_59_cant_mezzacorona.indd 59
59
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VITICOLTORI FRIULANI LA DELIZIA
Vignal Prosecco
Da sinistra, uno scorcio
della sede dell’azienda
a Casarsa della Delizia,
cittadina friulana non lontana
dal corso del fiume
Tagliamento e il presidente
dei Viticoltori Friulani
La Delizia Renzo Colussi.
la cantina
Viticoltori Friulani
La Delizia
Via Udine 24,
Casarsa della Delizia (Pn);
0434.869564
www.ladelizia.com
PN
UD
la sosta
Visita Su prenotazione, da lunedì
a venerdì, 8-12 e 14-17.30;
il fornito negozio interno ha invece
orario: 8.30-12.30 e 15-19.
Evento “I Love Casarsa” è una
manifestazione di tarda estate ricca
di spettacoli, gastronomia, musica
che vede coinvolta La Delizia.
Per l’occasione, negozi aperti,
piatti speciali nei ristoranti
e Prosecco spumante a fiumi.
ooperazione? La Delizia è davvero un modello di economia del
territorio e un punto di riferimento per
l’agricoltura delle Grave in Friuli Venezia Giulia. Le fondamenta sono del
1931, allora i viticultori erano 70, ora
sono 650 e la cantina è talmente cresciuta da essere tra le più importanti
cooperative del Paese: in totale sono
2.000 gli ettari messi a vigneto.
Qui la passione per la vite ha origini
lontane: furono i viticoltori locali infatti ad elaborare il metodo “Casarsa”,
poi esportato ovunque nel mondo. Si
tratta di quel particolare sistema di
potatura che favorisce l’esposizione
dei grappoli al sole e quindi la maturazione ottimale dell’uva. I Viticultori
Friulani sono tra i pochi in Europa a
coltivare, raccogliere e lavorare le uve
nello stesso territorio.
Origine e sostenibilità sono dunque i
principi che muovono i vini La Delizia:
la raccolta, la maturazione e l’affinamento sono sotto lo sguardo attento
di esperti enologi, come testimoniano
anche le certificazioni di qualità degli
istituti IQnet e Csqa. Vini locali, si è
detto: Refosco dal Peduncolo rosso,
C
Verduzzo Friulano, Pinot Grigio, Friulano, Merlot, l’ormai “residente” Cabernet Sauvignon e ancora Prosecco e Moscato. Siamo nelle aree del
Friuli Grave Doc, la vasta superficie a
cavallo del fiume Tagliamento, tra le
province di Udine e Pordenone, che
gode di una fortunata combinazione
climatico geologica: il suolo è composto da argilla e ghiaia, l’Adriatico
tempera il freddo. I frutti si fanno ricordare, rossi, bianchi e spumanti.
memo
Pasolini Il borgo di Casarsa della
Delizia ospitò il grande scrittore e
intellettuale Pier Paolo Pasolini che,
in questo che fu il paese natale della
madre, visse dal 1942 per alcuni anni
fino alla fine della seconda guerra
mondiale. Da visitare proprio la ex casa
materna dello scrittore, ora sede del
Centro Archivio Pasolini e la Loggia di
San Giovanni, alle cui colonne Pasolini
affiggeva manifesti murali scritti da lui.
60 Cantine e Vini 2010
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uesto Prosecco con la vendemmia 2009 porterà finalmente in
etichetta la Doc, giusto riconoscimento ai valenti viticoltori delle Grave
friulane che peraltro l’uva prosecco la
coltivano da tempo immemore.
Questo spumante alla friulana si mostra subito affascinante: ha un soave
profumo di glicine e biancospino, è
dolce di ricordi di mela e pesca, e
non svanisce come un sogno ma risponde pienamente anche al palato.
Le note agrumate lo rendono aperto
ad abbinamenti d’ogni sorta. Al con-
Q
tempo la sua indole amabile lo pone
facilmente accanto alla cucina etnica,
orientale e ispanica, come ad esempio con l’agrodolce pollo con ananas
e peperoni verdi e la paella valenciana. Altrimenti il Vignal Prosecco va
abbinato ai più nostrani pesci marinati e le insalate di mare.
Con il marchio Vignal si trova anche
il Verduzzo, uno spumante altrettanto fresco e amabile, molto indicato
con le fritture di pesce. Anch’esso è
prodotto con le uve delle classiche
Grave friulane.
G.M.
il vino
Vignal Prosecco
Extra Dry
IGT
90.000
prosecco
salumi locali e antipasti,
minestre, pesci fritti
e formaggio Montasio
nell’annata
6,50
0,75 lt
Friuli, Grave
7-9°C
flûte
11,5
Cantine e Vini 2010
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61
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CHIARLI 1860
Lambrusco SorbaraVecchia Modena Premium
L’azienda, i vigneti e le sale di fermentazione e imbottigliamento nella tenuta di Castelvetro.
la cantina
Chiarli 1860
Via Manin 15;
Modena;
059.3163311
www.chiarli.it
MO
BO
la sosta
Visita Nella tenuta Cialdini
a Castelvetro, Modena
(059.701077), solo su
prenotazione, degustazioni
dei vini della casa accompagnate
da prodotti del territorio.
Ristorante Zoello (059.70262,
www.zoello.com), nei pressi,
per i piatti della tradizione
abbinati ai vini Chiarli ed è anche
un’accogliente locanda.
ambrusco? È stato cantato perfino da Ligabue, segno che il
vino modenese è un mito che non ha
perso smalto, se è entrato anche nella
cultura rock. Chiarli 1860, lo dice il
marchio stesso, lo produce da un secolo e mezzo grazie all’intuizione del
capostipite della famiglia, Cleto Chiarli,
dapprima oste di una rinomata trattoria nel centro di Modena, con tanto di
Lambrusco prodotto in proprio e poi visto il successo - produttore in grande
stile. L’azienda, di notevoli dimensioni,
oggi è alla quarta generazione con i
fratelli Anselmo e Mauro, e dispone di
sette tenute agricole per un totale di
oltre 420 ettari, 140 dei quali coltivati
a vigneto. Qui nascono le uve emiliane che si trasformano nelle etichette
rappresentate da due diversi marchi:
Cleto Chiarli, le cui uve sono lavorate
nella tenuta Cialdini di Castelvetro, e
Chiarli 1860, che nasce nella cantina
di Modena. Il legame forte con il territorio emiliano-romagnolo è un filo
rosso da sempre, al Lambrusco Doc
di Modena si sono affiancate proposte di pregio come la Doc Colli Bolognesi e le quattro diverse declinazioni
L
del vitigno grasparossa di Castelvetro
tra le quali spiccano il fruttato Pruno
Nero ed il più classico Enrico Cialdini. In tutte le tenute Chiarli sono in
opera strutture all’avanguardia e dalle
avanzate tecnologie nell’intero ciclo
produttivo dei vini fino al confezionamento in bottiglia.
memo
Rassegna Gli ultimi giorni di settembre
il comune di Castelvetro (Municipio
059.790221) promuove il nobile vino
Lambrusco Grasparossa locale, tra
degustazioni, concerti, mostre e mercatini.
Dama Nelle stesso mese si tiene
il gioco storico della “Dama Vivente”,
con la Sagra dell’Uva e del Grasparossa.
La partita di dama con pedine viventi
ricorda i festeggiamenti dei Marchesi
Rangone a Torquato Tasso.
62 Cantine e Vini 2010
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12-11-2009 15:45:57
a prestigiosa “Mention Honorable” della quale si fregia questo
ottimo Lambrusco, è il premio internazionale ricevuto all’Exposition Universelle di Parigi, anno 1900. Il Sorbara Doc è prodotto utilizzando i soli
grappoli giunti alla giusta maturazione
nella tenuta di Castelvetro. Grazie a
un’attenta e tradizionale vinificazione,
alla quale segue una lunga fermentazione a temperatura controllata, nasce
un vino secco e spumeggiante. Ha un
L
bouquet, piacevolissimo, un colore
rosso brillante e gusto fresco e fruttato. Da sottolineare che il “Premium
Mention Honorable” di Chiarli gode di
una speciale bottiglia, riproduzione
fedele dell’originale ancora conservata nella cantina di Castelvetro. Un
titolo di merito recente è il successo decretato da “Vini d’Italia 2010”,
la guida del Gambero Rosso che ha
assegnato al vino i prestigiosi “3 bicchieri”. I primi di un Lambrusco. D.D.
il vino
Lambrusco Sorbara
Vecchia Modena
Premium Mention
Honorable Cleto Chiarli
DOC
60.000
sorbara
piatti della tradizione emiliana:
tortellini, cotechino e salumi
cotti, essendo in grado
di “sgrassare” la bocca
2-4 anni
7,50
0,75 e magnum (1,5 lt)
Emilia Romagna
10-12°C
calice ampio
10,5
Cantine e Vini 2010
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63
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CECCHI
Coevo, Rosso di Toscana 2006
Le vigne di Castellina in Chianti, Cesare e Andrea
Cecchi (da sin.) e lo spazio “Oriente” nella barricaia.
la cantina
Casa Vinicola Cecchi
Loc. Casina dei Ponti 56,
Castellina in Chianti (Si);
0577.54311
www.cecchi.net
FI
SI
la sosta
Ristorante La degustazione
(su prenotazione) nella tenuta di
Castellina, mette appetito: in questo
caso ci si sposta ad Abbadia Isola,
Monteriggioni, presso la Leggenda
dei Frati (0577.301222) per
un’ottima cucina regionale.
Albergo Il Piccolo Castello, a
Monteriggioni (0577.306126), 50
camere in un edificio ottocentesco,
4 stelle con area benessere
ondata nel 1893 dalla famiglia
Cecchi, l’azienda, oggi in mano
ai fratelli Cesare e Andrea, conta circa
300 ettari vitati tra Toscana ed Umbria. Alla tenuta storica di Castellina
in Chianti fanno capo quattro realtà:
Villa Cerna, nel Chianti Classico, Castello Montaùto, a San Gimignano, Val
delle Rose, nella Maremma toscana,
e Alzatura, a Montefalco.
La sede di Castellina in Chianti, centro direzionale dell’azienda, è stata ristrutturata nel 2006 ad opera dell’architetto Riccardo Rosi: un particolare
pavimento in parquet ricavato con il
legno di antiche botti adibite all’invecchiamento del Chianti Classico caratterizza le sale degustazioni e gli spazi
dedicati alle esposizioni artistiche ed
al progetto Cecchi Arte.
Iniziato nel 2008, Cecchi Arte è un
programma che intende creare sinergia tra arte e vino e sostenere alcuni
artisti meritevoli di attenzione all’estero. Con il contributo della vicina Galleria Continua di San Gimignano e la
creatività di tre maestri sono state
ideate alcune etichette Cecchi, mentre i lavori artistici degli autori stessi
F
sono ospitati all’interno della cantina
di Castellina in Chianti. Le bottiglie
Cecchi Arte, 150 magnum, sono state donate alla Comunità di Sant’Egidio di Roma e vendute all’asta per
aiutare i malati di Aids. Dal 2008
con La Mora, Morellino di Scansano,
Cecchi supporta la Comunità anche
con l’iniziativa Wine For Life.
memo
Incontri I vini Cecchi sono presenti
in varie manifestazioni e in particolare
al Vinitaly di Verona.
Eventi Porte aperte alla casa vinicola
e golosità toscane durante
Cantine Aperte e Calici di Stelle.
Umbria Un’ampia selezione di vini
Cecchi è presente in Umbria,
a Montefalco, al ristorante ed enoteca
Spiritodivino, situato nel Palazzo
Paolucci del XIV secolo
(0742.379048), con camere.
64 Cantine e Vini 2010
064_65_cant_cecchi.indd 64
12-11-2009 15:50:48
oevo è l’ultimo nato di casa Cecchi e l’Igt di Famiglia. L’uvaggio
composto da Sangiovese al 50%,
seguito da Cabernet Sauvignon, Petit
Verdot e Merlot, regala un vino elegante, dal sapore morbido ed asciutto, perfetto anche come aperitivo,
con tartare, con lepre al cioccolato. Il risultato di un attenta analisi tra
Cecchi e lo Studio Doni & Associati
di Firenze, specializzato in etichette
di vino, ha dato vita ad un’immagine essenziale, tanto quanto la frase
in rilievo di Sant’Agostino, che riflet-
C
te sull’assoluta vitalità del presente.
Coevo è giustappunto un vino contemporaneo, di stile moderno, fresco,
senza legami, né compromessi e
destinato ad esserci solo nelle migliori annate. Per raccontare la storia
di Coevo e della sua nascita Cecchi,
con la regia di Riccardo Cioni, ha ideato un “corto”, visibile sia in azienda,
sia in alcune importanti manifestazioni come il Vinitaly. Nella cantina a
Castellina è stato inoltre creato uno
spazio, visitabile su prenotazione, per
l’invecchiamento di Coevo.
R.P.
il vino
Coevo
IGT 2006
5.000
sangiovese 50%,
cabernet sauvignon 10%,
merlot 20%, petit verdot 20%
Coniglio alla cacciatora,
cacciucco, pecorino toscano,
vellutata di patate e zafferano,
pappa al pomodoro di mare
5-8 anni
50
0,75 e magnum (1,5 lt)
Toscana, Chianti
e Maremma
16-18°C
calice ampio da rosso
13.5
Cantine e Vini 2010
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65
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FAZI BATTAGLIA
San Sisto 2005 Verdicchio dei Castelli di Jesi
A lato, Maria Luisa Sparaco, con i figli Chiara, Barbara e Luca
Giannotti e i “gioielli di famiglia”. Sopra, il vigneto San Sisto.
endere nobile il vino di un antico ma trascurato vitigno autoctono come il verdicchio. Comincia nel
1949 sulle colline della provincia di
Ancona, a Cupramontana, l’avventura
aziendale di Fazi Battaglia. Rinnovati i
metodi di produzione per rilanciare la
qualità del prodotto, nel 1954 ottiene un grande successo di pubblico
confezionando il vino Titulus nella
sinuosa bottiglia a forma di anfora
etrusca disegnata dall’architetto Antonio Maiocchi. Nel 1956 si trasferisce nell’attuale sede di Castelplanio
con una corolla di vigneti che oggi
ammontano a 300 ettari di proprietà.
Nel 1969 scatta un’ulteriore scommessa: viene rilevata e rilanciata
un’antica casa vinicola toscana, la
Fassati, aldilà dell’Appennino centrale, che produce il Vino Nobile di
Montepulciano Docg. Nel 2001 è la
volta dell’azienda Greto delle Fate di
Magliano (Gr) che ha il suo punto di
forza nella produzione del Morellino
di Scansano e del Vermentino di Maremma. Nel 2002 viene data vita al
progetto “Fazi Battaglia Distribuzione”
selezionando marchi di qualità di pre-
R
la cantina
Casa Vinicola Fazi Battaglia
Via Roma 117,
Castelplanio (An);
0731.81591
www.fazibattaglia.com
AN
la sosta
Visita Tutto l’anno a cantine e
vigneti con degustazioni guidate
su prenotazione.
Shopping Negozio all’interno
della cantina con tutti i prodotti del
gruppo (vini, distillati, Champagne),
prodotti tipici (olio, miele, cioccolato)
e gadget (secchielli, quadri, libri).
Ristorante Relais il Marchese del
Grillo (0732.625690) di Fabriano
(An), locale attivo dal 1771.
stigiose aziende internazionali di distilati e vini come Champagne Deutz,
rum Saint James, whisky Bowmore,
Cognac Louis Royer, Porto Cruz.
A dirigere l’azienda è la terza generazione di imprenditori rappresentata
da Maria Luisa Sparaco affiancata dai
figli Chiara, Barbara e Luca Giannotti
e da un affiatato staff che comprende
l’enologo Dino Porfiri e l’agronomo
Mirco Pompili. Attualmente la produzione complessiva ammonta a 3 milioni di bottiglie con specialità basate
su uve verdicchio e sangiovese.
memo
Eventi La Casa Vinicola
è associata alle Strade
del Vino locali, al Movimento
Turismo del Vino e all’Assivip
(Associazione Interprovinciale
di Produttori), alle cui
promozioni partecipa
con eventi propri di varia
natura (enogastronomici,
culturali, sfilate di moda,
serate charity).
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onosciuto per freschezza e fragranza, il vino Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc è proposto da Fazi
Battaglia anche nella versione Classico Riserva, ricavato da un vigneto di
30 ettari in località San Sisto, posto
a 350 metri sul livello del mare. Una
lavorazione insolita per questo tipo di
vino bianco, ma che ha convinto per
i suoi interessanti risultati. Grazie al
passaggio in barrique di rovere francese per 12 mesi e per altri 12 mesi
di affinamento in bottiglia, il colore
diventa giallo paglierino carico con ri-
C
flessi dorati, mentre il sapore si fa più
deciso, rotondo e pieno, destinato a
mantenere eccezionalmente le proprie
caratteristiche almeno 10 anni. I sentori fruttati originari si fondono in modo
elegante con quelli di vaniglia e burro
di arachide, tipici della permanenza in
barrique. In questo modo il Classico
Riserva Verdicchio dei Castelli di Jesi
Doc può essere posto, senza alcuna
timidezza, accanto ai più celebrati vini
bianchi internazionali e può reggere
l’abbinamento con piatti saporiti e gustosi, di mare come di cortile. R.G.
il vino
San Sisto 2005 Verdicchio
dei Castelli di Jesi
DOC
15.000
verdicchio
primi piatti marinari, pasta
all’uovo, pesci al forno, carni
bianche come pollo tandoori
o vitello tonnato
10 anni
14,50
0,75 lt
Marche
12-14°C
calice da bianco importante
13,50
Cantine e Vini 2010
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67
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TOLLO
Pecorino d’Abruzzo
Da sinistra, uve pecorino affacciate sul mare, un tipico “trabocco”
abruzzese e il direttore di Cantina Tollo Giancarlo Di Ruscio..
la cantina
Cantina Tollo
Viale Garibaldi 68,
Tollo (Ch);
0871.96251
www.cantinatollo.it
PE
CH
ono 3.500 gli ettari vitati di questa bella realtà abruzzese, nata
nel 1960 per fermare l’emigrazione
locale. Cantina Tollo, posta in collina
tra un fiume e un torrente, a due passi dalla costa adriatica e dalla cima di
Passo Lanciano, per clima e terreni
gode di un territorio incline alla produzione di vini bianchi e rossi allo stesso
tempo. I circa 960 soci producono
ben 13 milioni di bottiglie, molte delle
quali vanno all’estero, soprattutto tra
nord Europa e Stati Uniti, destinazioni
storiche della migrazione regionale.
Tollo vinifica da uve montepulciano (il
campione è Cagiolo, Montepulciano
d’Abruzzo Doc), cerasuolo (Hedos
Cerasuolo Doc), trebbiano e pecorino.
È questa un’antica uva locale rimessa
S
memo
la sosta
Visita Tutto l’anno, 9-12.30
e 15.30-19; degustazioni e visite
guidate su prenotazione.
Shopping Nel negozio sono
in vendita anche prodotti abruzzesi
artigianali, come confetture, pasta,
olio extravergine d‘oliva, miele
e zafferano. Nel periodo natalizio,
da poco in gioco e capace di dare
vini “gialli” (per il colore intenso) e
longevi che stanno riscuotendo molto
interesse sul mercato. Inoltre, grazie
alla collaborazione con realtà locali,
Tollo ha dato avvio alla Doc Tullum:
esclusiva del territorio è proposta con
l’azienda Feudo Antico. Molto legata
al territorio, Cantina Tollo ha fatto del
sostegno alle tradizioni locali un suo
modo d’essere, convinta che il vino e
la tavola sorgano dall’identico genius
loci. Così si è impegnata, più di un
ufficio turistico, nella riscoperta degli
eremi celestiniani della Maiella e della
sua cucina di sopravvivenza, e della
cucina dei “trabocchi”, le antiche stazioni di pesca su palafitte per fortuna
non del tutto scomparse.
si trovano anche ottimi torroni.
Indirizzi A pochi chilometri da Tollo,
la Dimora di Bacco (0871.937049),
è un indirizzo che unisce ristorante
di cucina abruzzese, enoteca e albergo
con piccolo centro benessere.
In Tollo invece interessante il ristorante
Le Maschere (0871.961810).
Musica Una volta l’anno Cantina Tollo
ospita, nell’ampia sala riunioni
dell’azienda che contiene fino a seicento
persone, concerti di musica classica
durante i quali vengono eseguiti brani
di autori del Settecento e dell’Ottocento
italiano. I musicisti provengono da tutta
Italia e l’evento è aperto al pubblico.
68 Cantine e Vini 2010
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13-11-2009 12:42:22
no tra i vini fenomeno del 2010
sarà senz’altro il Pecorino: perché è un vino autoctono (l’uva stava
per scomparire solo pochi anni fa),
perché il nome è di quelli che non si
dimentica (ricorda le antiche transumanze), perché è robusto come un
rosso e profumato. Possiede insomma
un’identità secca e precisa. Tollo ha
fatto tanto per la riscoperta dell’uva
pecorino, dotata di un grappolo disordinato ma particolarmente ricco di
zuccheri e aromi, fino a diventarne il
più importante produttore abruzzese.
U
Questo Terre di Chieti è un vino dalle
“spalle larghe”, con un tenore alcolico
di 13,5%, ottenuto con la surmaturazione degli acini. Profuma di frutta
matura, di sorbole e di agrumi, ed è
destinato a evolvere nel tempo la già
godibile armonia. Il gusto balsamico e
la vivida acidità lo pongono perfettamente al fianco di tutti i piatti a base
di pesce e altrettanto dei formaggi freschi e a pasta filata, accompagnati da
confetture di agrumi. Ottimo poi con
carni bianche e a dire il vero anche
con prosciutti e salumi.
R.P.
il vino
Pecorino D’Abruzzo
Terre di Chieti
IGT
80.000
pecorino
pesci crudi, brodetto di pesce,
pasta con le erbe, risotto giallo
formaggi caprini e confetture
2-4 anni
8,50
0,375 0,75 lt e magnum
Abruzzo
10-12°C
calice da bianco
13,5
Cantine e Vini 2010
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69
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CARLO PELLEGRINO
Nes Passito di Pantelleria
La dirigenza con il presidente Pietro
Alagna (secondo da sin.), il Direttore
Commerciale Emilio Ridolfi (al centro)
e l’a.d. Benedetto Renda (ultimo a ds).
Sotto, la cantina di Pantelleria, la scuola
di cucina e gli ex silos oggi Torri Pellegrino.
la cantina
Carlo Pellegrino
Via del Fante 39,
Marsala (Tp);
0923.719911
www.carlopellegrino.it
TP
PA
la sosta
Visita Cantina e negozio sono
aperti tutto l’anno tranne i festivi:
8.30 - 12.30 e 14.30 - 18.30.
Shopping Nel negozio sono
disponibili gadget a marchio Carlo
Pellegrino e Duca di Castelmonte,
come cavatappi, porta bottiglie,
decanter, grembiuli, vassoi oltre a
libri tra i quali i volumi “Le Torri della
Cucina”, racconto per immagini
dell’evento Cooking Festival.
arlo Pellegrino, fondata a Marsala nel 1880, e con 30.000
mq di cantine è un’azienda di punta
in Sicilia. Nota per l’antica vocazione al Marsala, (Fine Rubino, Superiore, Vergine, e Riserve) ormai oggi
comprende molti altri prodotti come
i Moscati e Passiti di Pantelleria, i vini
dolci da malvasia, moscato e zibibbo
ed i vini rossi e bianchi regionali a
marchio Duca di Castelmonte.
Grazie al recupero di due silos risalenti ai primi anni Cinquanta l’area
aziendale si è arricchita di un singolare edificio a più funzioni, Le Torri
Pellegrino: su quattro piani si trovano
la sala riunioni, le moderne cucine e
le sale di degustazione professionale,
a disposizione, su prenotazione, per
incontri e meeting, da un minimo di
35 ad un massimo di 90 persone.
Da 6 anni Le Torri ospitano, a tarda
estate, il Pellegrino Cooking Festival,
una due giorni per il pubblico professionale e la stampa, nata con
l’intento di stabilire solidi legami tra il
mondo enologico e quello gastronomico, rappresentato dagli chef italiani
e stranieri. L’ultima edizione ha visto
C
impegnati gli chef under 30 cimentarsi in piatti coerenti con il Manifesto
della Cucina Nazionale Italiana, di
Martino Ragusta, scrittore siciliano e
consulente della Cantina per quanto
riguarda la cultura gastronomica. In
occasione della kermesse vengono
promossi interessanti pacchetti turistici, con visite a Marsala, ai negozi e
corsi di cucina e sul vino.
memo
Cultura Nell’azienda di Marsala,
non solo sono custoditi antichi carretti
siciliani del Cinquecento, veri tesori
tutelati dalla Soprintendenza dei Beni
Culturali di Trapani, ma si svolgono
anche frequentemente presentazioni
di autori e libri.
Eventi La cantina partecipa ogni anno
a Pantelleria all’evento Calici
di Stelle. A settembre ospita la kermesse
di enogastronomia Cooking Festival.
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incitore nel 2009 della Gran
Medaglia d’oro al concorso di
Bruxelles, Nes è un Passito sopraffino
testimone del sole di Pantelleria. Ottenuto da uve zibibbo (o moscato di
Alessandria), appassite sui graticci, è
un vino amabile dal gusto caldo, pieno, con profumi di agrumi, fichi, erbe
balsamiche, proprio come quelli che
si respirano sull’isola. L’etichetta è
“da metidazione”, un sorso ambrato
da gustarsi dopocena, ma sarebbe
riduttivo rispetto alle prerogative di
abbinamento di questo passito, che
V
sono molte. È il classico compagno di
torte alla frutta secca e il sorprendente
controcanto ai formaggi maturi e alle
mostarde. Tra gli ultimi sodalizi sperimentati, quello con il gelato è intrigante. La Carlo Pellegrino in collaborazione con L’Antica Gelateria del Corso
ha dato il via a uno studio sul tema
con il sommelier Giuseppe Vaccarini
(in proposito: il Codice del Gelato, ed.
Giunti). La ricetta di Nes? Semifreddo
marocchino caffè e cioccolato. Belle
le confezioni regalo da 3-6 bottiglie
(in legno o metallo).
R.P.
il vino
Nes Passito di Pantelleria
DOC
40.000
zibibbo (moscato
di Alessandria)
crostate di frutti di bosco,
dolci con le mandorle,
formaggi erborinati
e cioccolato fondente al 60%
10 anni
27
50 cl
Sicilia, isola di Pantelleria
12°C
da passito
14,5
Cantine e Vini 2010
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71
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PIERO MANCINI
Cucaione Vermentino di Gallura
Da sinistra,
i vigneti di
vermentino
di Gallura
dell’azienda,
l’interno
e l’esterno
della bella
foresteria che
ospita assaggi
ma anche
convegni.
la cantina
Cantina delle Vigne
di Piero Mancini
Zona Industriale Settore 1,
Olbia (Ss);
0789.50717
www.pieromancini.it
OT
SS
la sosta
Degustazioni In località Luogo
Santo, all’interno degli spazi
dall’azienda e a una decina
di km dalla Costa Smeralda,
si trova la “foresteria” di proprietà
della cantina. È posta in una bella
posizione panoramica tra le vigne
ed è ricavata in un bel casolare
di fine Ottocento. Su richiesta,
vi vengono allestite degustazioni
di vino e di prodotti tipici sardi.
re generazioni di appassionati di
vino per un’azienda di famiglia
ma non solo. Tutto iniziò con il nonno
che vinificava, poi con suo figlio Piero,
medico dentista, che mise in piedi la
produzione (partendo con i primi vini
nel 1965 e costruendo poi la vera
e propria cantina nel 1987) e oggi
con i figli di Piero totalmente coinvolti
nella Cantina. Che è ora una realtà di
tutto rilievo nella Sardegna gallurese,
formata da 100 ettari dislocati nelle
aree denominate “Lu Scolombrinu”,
“Montelittu” e “Balaiana”, tra le più
vocate alla produzione di Vermentino.
Siamo alle spallle di una delle zone
turistiche più amate dell’isola, la Costa Smeralda. E qui, più che in altre
parti della Sardegna, si ragiona da
sempre in termini internazionali: non
si creano solo ottimi Vermentino e
Cannonau, ma altrettanto interessanti
riescono i vini a base di uve merlot,
cabernet sauvignon e chardonnay.
Qualcuno ha detto che la Sardegna è
il territorio del futuro: per ora Cantina
delle Vigne di Piero Mancini (o meglio
di Laura, Antonio e Alessandro e della
mamma Marisa) è un’azienda esem-
T
plare. Pronta per far conoscere Antiche Cussorgie, un “super-sardinian”
elaborato con uve cannonau, cabernet sauvigon e merlot. E il vermentino
da invecchiamento Mancini Primo, un
fuoriclasse del suo genere.
La cantina dà un forte impulso alle
uve locali e alla valorizzazione del territorio, tanto che alcuni vini ne portano
l’impronta: il “cucaione” che dà nome
al vino è il cuculo di queste parti;
“cussorgie” trae origine di un’antica
ripartizione territoriale per designare
le zone dove erano preposti gruppi
stabili di allevatori. Terra generosa,
insomma.
memo
Enocultura Un paio di volte all’anno,
presso la Cantina delle Vigne di Piero
Mancini, si svolgono eventi aperti al
pubblico su invito. Sono appuntamenti
che coniugano alla presentazione
delle nuove annate convegni e dibattiti
con la presenza di esperti enologi.
Negli ultimi anni sono stati toccati temi
come il consumo consapevole di alcol
e l’utilizzo di prodotti di bellezza
a base di uva e derivati.
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12-11-2009 16:12:04
ucaione, Vermentino Docg, deve
il nome al cuculo, una presenza
costante nella vigna di Piero Mancini,
là dove si coltiva quest’uva bianca e
aromatica, un po’ salina che in Sardegna è molto diffusa e per la quale la
Gallura è il territorio d’elezione.
Cantina delle Vigne è un produttore
importante di Vermentino sia per la
qualità raggiunta sia per il peso sul
mercato isolano. Cucaione è un vino
dal colore giallo paglierino con riflessi
verdognoli, con un profumo leggero
di frutta, fiori bianchi e agrumi, ma
C
anche una buona struttura alcolica,
che alla fine lo rende un bianco eclettico, capace di stare in bottiglia anche
2 o 3 anni. Grazie alla sua spiccata
sapidità, al sapore fresco ed asciutto, si trova bene in molte occasioni,
dall’aperitivo alla cucina di mare e
alle merende con formaggi morbidi.
Attenzione però, non è un Vermentino
da bere freddo, si rischia di rallentarne
il prepotente corredo aromatico. Per
essere perfetto, e assecondare la tavola, deve stare in un calice ampio a
12 o anche 14°C.
R.P.
il vino
Cucaione
Vermentino di Gallura
DOCG
600.000
vermentino di Gallura
insalate di mare, cruditè,
grigliate di pesce, risotti di
verdura, malloreddus al ragù
di carni bianche
2-3 anni
8
0,75 e 0,375 lt
Sardegna, Gallura
12°C
calice da bianco
13
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73
12-11-2009 16:12:05
ACCESSORI
A tu per tu con il vino
La qualità non si discute.
Ma il momento della
degustazione si completa
solo con gli strumenti
che aiutano a servire
e consumare il vino
rispettandone
le caratteristiche,
alla giusta temperatura,
con il bicchiere più idoneo.
In maniera consapevole.
Fabrizio Gomarasca
Multifunzione e compatto
con un design originale
l’apribottiglie CM -100
di Screwpull riassume
3 funzioni in un colpo
solo: diventa apribottiglie
autoestraente, taglia
capsule, e stappa tappi
a corona.
Prezzo 19,50 euro.
(www.screwpull.com)
74 Cantine e Vini 2010
La conoscenza aiuta
l’esperienza
Per godere pienamente il piacere di degustare un vino è necessario partire dalla considerazione che la conoscenza migliora l’esperienza.
Non necessariamente bisogna trasformarsi
tutti in sommelier, ma è bene attenersi ad alcune regole di comportamento di base, premessa
essenziale per ulteriori approfondimenti. La co-
Europull di AdHoc adotta
un sistema a cric diverso
dal solito: una volta infissa
la vite nel tappo, si estrae
agendo su e giù sulla leva.
Prezzo di vendita € 19,90.
(www.vinobar.it)
noscenza e il rispetto per il vino portano con sé
anche l’educazione a un consumo consapevole
e moderato, considerazione non secondaria di
questi tempi.
Una bottiglia di vino maneggiata, servita e conservata in maniera opportuna esprime al massimo le proprie potenzialità e il proprio carattere.
Senza quindi cedere a rituali da superspecialisti,
vediamo allora alcuni semplici comportamenti
da seguire. A cominciare dall’apertura.
Azione solenne e gioiosa è il primo contatto fisico con la bottiglia. Intermediario obbligato è il
cavatappi, strumento di uso quotidiano tra i più
vari, che nel corso dei secoli ha dato vita a forme e meccanismi più o meno complessi. Unico
l’obiettivo: estrarre il tappo di sughero dal collo della bottiglia. Non staremo qui a descrivere
tutte le fogge e i meccanismi di funzionamento
dei cavatappi. Bastino solo alcune indicazioni.
Operazione preliminare è il taglio della capsula
da effettuare sotto l’anello sporgente sul collo
della bottiglia. Questa operazione serve per pulire il vetro ed evitare che l’eventuale sporco venga
trasferito durante la mescita nel bicchiere.
Durante l’apertura, occorre fare attenzione a
mantenere il cavatappi perpendicolare e diritto senza che la spirale (o verme) perfori la parte
sottostante del tappo di sughero per evitare che
eventuali frammenti possano cadere nel vino,
rovinando il servizio.
Una volta aperto e prima di mescere, il tappo
può fornire alcune utili indicazioni: se è di lunghe dimensioni facilmente si è in presenza di un
vino di qualità, mentre se è formato da piccoli agglomerati incollati tra loro è indice di una
bottiglia relativamente economica.
Il sistema di estrazione verticale
e progressiva del cavatappi
Brucart di Pulltex è coperto
da brevetto internazionale.
La scala di profondità evita
di perforare il tappo. € 53,50.
(www.schoenhuber.com)
Speciale
per tappi a fungo.
Posizionandolo
lateralmente
sul collo
della bottiglia
e ruotandolo,
due piccole ganasce
si infilano
alla base del tappo
bloccandolo.
Ruotando ancora
la leva superiore,
si estrae.
€ 22,90.
(www.vinobar.it)
Cantine e Vini 2010
75
ACCESSORI
Senz’aria il vino
si conserva più a lungo
L
’
ossigeno è contemporaneamente il buon
amico e il peggior nemico del vino.Amico, perché
nel bicchiere il contatto con l’ossigeno favorisce
l’emergere degli aromi, spesso complessi, che ne
determinano la pienezza di gusto e profumi. Per
questo motivo, per esempio, i vini invecchiati o
maturi devono essere adeguatamente ossigenati
prima della degustazione, operazione che normalmente si fa scaraffando il vino, versandolo
cioè in una apposita caraffa chiamata decanter.
Ma è anche nemico perché l’ossigeno ne compromette la qualità, una volta non terminata la bottiglia aperta .
Una corretta conservazione ha quindi lo scopo
principale di limitare gli effetti dell’ossidazione,
riducendo il più possibile il contatto dell’aria
con il vino. Un metodo empirico è quello di
travasare il vino in una bottiglia più piccola
adeguatamente pulita, riempiendola completamente e poi tappandola.
Più scientificamente, invece, esistono in commercio numerosi strumenti con i quali, accoppiando
un tappo ermetico riutilizzabile e una pompetta,
si aspira la quasi totalità dell’ossigeno dalla bottiglia e si crea un vuoto d’aria. Con la bottiglia
così ermeticamente chiusa il vino si conserva per
alcuni giorni senza degradarsi. Un altro sistema
prevede, con l’uso di appositi accessori, l’introduzione all’interno della bottiglia di gas inerte (inodore e insapore) che, depositandosi sulla superficie del vino, lo isola dal contatto con l’ossigeno.
Anche in questo caso il vino va poi consumato nel
giro di alcuni giorni.
76 Cantine e Vini 2010
Gard’Vin On/Off è il
sistema proposto da
Atelier du Vin composto
da una pompa aspirante
e da un tappo che
permette di visualizzare
istantaneamente
se il vino è protetto
dall’aria oppure no.
Prezzo al pubblico
€ 41,00.
(www.atelierduvin.com).
Wikeeps è un sistema
di conservazione di tipo professionale
che garantisce il mantenimento
delle qualità organolettiche del vino
3-4 settimane. Ciò avviene grazie al fatto
che il gas inerte iniettato sostituisce
l’ossigeno interno. Il pulsante sul corpo
del meccanismo consente di mescere il vino
controllando la quantità.
È adatto anche per gli spumanti.
(www.wikeeps.com).
È stato definito il wine-bar
a uso domestico. Sowine mantiene
alla temperatura ideale di servizio
due bottiglie di vino, anche diverse tra loro, conservandolo
sottovuoto per un periodo di dieci giorni. Disponibile in quattro
colori, costa € 350,00. ([email protected]).
Cantine e Vini 2010
77
ACCESSORI
Pek Preservation System
è un salvavino
che sostituisce l’ossigeno
all’interno delle bottiglie non
terminate con il gas argon.
Si innesta la bomboletta
e si inocula il gas attraverso
un tappo speciale. € 55,00.
(www.vinobar.it).
La pompetta
salvavino
di Pulltex consente
di estrarre l’ossigeno
dalla bottiglia,
lasciandola tappata
fino alla successiva
degustazione.
È distribuito da
Schoenhuber (www.
schoenhuber.com)
e costa € 17,00.
78 Cantine e Vini 2010
Consumo consapevole
con intelligenza
Anche in tavola, al momento di consumarlo,
il vino può riservare il massimo delle sensazioni
gustative, oppure diventare una indefinita bevanda a corredo del pranzo o della cena. Il confine
è stabilito da pochi semplici accorgimenti che
possiamo sintetizzare, alla fine, nel tipo di calice
e nella temperatura di servizio.
Senza entrare nel merito del percorso di degustazione che prevede esame visivo, olfattivo e gustativo, possiamo però affermare che il bicchiere fa
la differenza. Forma e dimensioni infatti influenzano le sensazioni percepite degustando un determinato vino. In cristallo o in vetro cristallino,
il calice deve essere sottile e con stelo lungo da
afferrare con pollice e indice. Riempito per un
terzo della sua capienza, il bicchiere si fa lentamente roteare per ossigenare il vino e coglierne
le caratteristiche olfattive. Come spieghiamo più
avanti, per ogni tipo di vino esistono calici diversi
che ne esaltano gli aromi.
La temperatura alla quale si serve il vino influisce
in maniera determinante sulla percezione delle caratteristiche organolettiche. I vini rossi importanti,
strutturati e ricchi di aromi, generalmente vanno
serviti a temperature comprese tra i 15 e i 18 gradi.
I vini più giovani e freschi, i bianchi e i rosati, così
come gli spumanti prediligono una temperatura
tra i 6 e i 10 gradi. Se si usa il cestello del ghiaccio
per tenere a temperatura il vino durante il pranzo,è
meglio fare sempre una miscela di acqua e ghiaccio
per tenere in fresco il vino senza abbassare troppo
la temperatura, che in tal modo“congelerebbe”tutti gli aromi impedendo di gustarli appieno.
Wine Partner è un sottobicchiere
che conta i consumi, pensato
da Atelier du Vin per il “mieux
boire”. È in grado di calcolare
il numero di calici (o le calorie
e i centilitri) consumati in un arco
di tempo preimpostato: un’ora,
un giorno, una settimana
o quanto si vuole. Costa € 53,00.
(www.atelierduvin.com)
Si trasforma in elegante wine cooler il cestello per
ghiaccio dal design svedese di Menu. In vetro satinato con
intercapedine anticondensa e base in acciaio e gomma
antiscivolo. € 102,90. (www.artemmebi.it)
Alberto’s vineyard
è il calice da
degustazione di Alessi
(design Eoos),
con un bevante
a doppia forma: per
metà chiuso verso
l’interno a trattenere
gli aromi, per l’altra
metà aperto verso
l’esterno per favorire
l’ossigenazione. Set da
due bicchieri € 58,00.
(www.alessi.it)
Ravi raffresca il vino mentre si
versa. Il dispositivo si conserva
nel congelatore e si applica
alla bottiglia al momento di
servire. Il vino passa attraverso
la serpentina interna
raggiungendo la temperatura
ottimale. La valvola di controllo
del flusso serve anche per
regolare la temperatura.
Prezzo indicativo € 42,00.
(www.home-more.it)
Cantine e Vini 2010
79
ACCESSORI
Un colpo secco di lama sul collo della bottiglia gelata e questo si stacca perfettamente.
Per cultori, da regalare e regalarsi, la Sabre in acciaio inox satinato senza filo e dotata di
supporto e cofanetto in legno costa € 129,90. (www.schoenhuber.com)
Il modello 20-30
è il più classico
degli stopper
a uso professionale.
Realizzato
in acciaio cromato
e plastica alimentare
è universale
e ha una tenuta fino
a 6 atmosfere.
€ 5,20. (brevettiwaf.it)
Champ Easy in metallo
e gomma consente di rimuovere
con un solo movimento la capsula della
bottiglia di spumante,
la gabbietta e il tappo in tutta sicurezza.
€ 13,90. (www.vinobar.it)
80 Cantine e Vini 2010
Vini spumanti
servizio dedicato
Spumante uguale festa.Ma per un’esperienza ancora più gradevole, facciamo attenzione a pochi piccoli dettagli. A cominciare dal tappo. Chi non
si è dannato l’anima nello stappare la bottiglia
conservata per l’occasione tanto attesa? La regola vuole che si tenga fermo il tappo e si rotei
la bottiglia, favorendo la sua lenta estrazione. Ma in
alcuni casi è necessario ricorrere a un aiuto. In commercio vi sono diverse soluzioni alternative che consentono una facile operazione. I più esperti possono
cimentarsi con un rito d’altri tempi, oggi tornato di
moda: è la Sabre, la particolare sciabola da sommelier da far scivolare rapidamente lungo il collo della bottiglia tenuta saldamente con l’altra mano
sul fondo. Il colpo secco finale sull’anello in vetro
lo farà saltare con il tappo senza far entrare frammenti di vetro nella bottiglia.
Una volta aperto, lo spumante va mantenuto a
temperatura nel secchiello raffreddavino con il
ghiaccio o nei contenitori flessibili precedentemente raffreddati nel freezer. Senza dimenticare che, quando la festa finisce, la bottiglia va
chiusa ermeticamente con l’apposito stopper.
Spumante
Il corpo stretto e lungo della flûte favorisce lo
sviluppo del fine perlage degli Spumanti e degli Champagne.
Spumante dolce
È come un cappottino
che mantiene
in temperatura vini
e spumanti. Si chiama
Cool Coat ed è
disponibile in diversi
colori. Due strati
di tessuto racchiudono
una fodera asportabile
contenente gel termico
da raffreddare
in freezer. Della danese
Menu, costa € 33,90.
(www.artemmebi.it).
La coppa con apertura larga serve a mitigare
la carica aromatica degli spumanti dolci.
Bianco
La forma del calice, un po’ chiuso all’apertura, concentra i profumi dei bianchi giovani e
fruttati verso il naso.
Bianco importante
Il corpo più ampio e l’apertura un po’ svasata
(a tulipano) permettono di apprezzare gli aromi
più complessi dei vini bianchi più strutturati.
Rosso
Il calice da rosso si differenzia da quello per il
bianco per dimensioni più generose e un’apertura più stretta per concentrare gli aromi.
Rosso importante
Il corpo molto ampio permette un’adeguata
ossigenazione del vino, consentendo lo sviluppo deglia aromi complessi che si concentrano nell’apertura più stretta.
Passito
Di piccole dimensioni, suggerisce la quantità di
servizio. Il corpo ampio e l’apertura stretta favoriscono lo sviluppo degli aromi verso il naso.
Cantine e Vini 2010
81
AGENDA ITALIA 2010
Gli appuntamenti del vino
Sono tante
le manifestazioni
che arricchiscono
il calendario 2010 degli
appassionati del vino.
Ne abbiamo selezionate
non poche tra
mostre-mercato, saloni,
rassegne, fiere pensate
per un pubblico di addetti
ai lavori, ma non solo,
e veri e propri festival
che mescolano l’arte
del vino a quelle figurative
o alla musica di qualità.
Si tratta di preziose
occasioni per approfondire
o scoprire le caratteristiche
dei vini, fare confronti,
vivere più intensamente
i territori italiani,
e non solo quelli.
a cura di Davide Deponti
Anteprima
Amarone 2005
VinNatur
30 e 31 gennaio
VILLA FAVORITA
MONTICELLO DI FARA
VICENZA
È la più importante manifestazione di vini naturali per numero di espositori presenti e
di visitatori. Anche quest’anno
riunisce viticoltori italiani e non
(soprattutto sloveni e francesi),
che vogliono condividere tecniche ed esperienze per produrre
vino in maniera naturale e divulgare la cultura del “terroir”,
parola francese che unisce i
concetti di clima, geologia e
cultura locale.
vinnatur.it
FIERA DI VERONA
VIALE DEL LAVORO 8, VERONA
L’evento dedicato a uno dei vini
italiani più apprezzati permette
al pubblico di appassionati di
conoscere da vicino le diverse
etichette del territorio della Valpolicella, grazie alla presenza,
come nella scorsa edizione, di
64 aziende produttrici.
consorziovalpolicella.it
sab 16-19 e dom 10-18
€ 10
Vinitaly
8 - 12 aprile
FIERA DI VERONA, VIALE
DEL LAVORO 8, VERONA
È il grande evento professionale
del vino in Italia con oltre 4.000
espositori nei padiglioni dedicati
alle regioni italiane, alle zone vinicole mondiali e agli accessori.
Non mancano incontri e conferenze, l’area dedicata ai distillati
e il Salone dell’Olio. È invece
aperto a tutti il dopo-salone: nel
Palazzo della Gran Guardia c’è
“Vinitaly for You”, l’enoteca con
degustazioni e musica live.
vinitaly.com
9.30-18.30 € per operatori
previa registrazione
11 e 12 aprile
10-18 € 20
Sagrantino Day
19 aprile
IN TUTTA ITALIA E NEL MONDO
La degustazione organizzata
dal Consorzio di Tutela Vini
Montefalco porta il Sagrantino
ad essere degustato in 43 città,
dall’Italia a Washington e Tokyo. L’obiettivo è di presentare
il vino di Montefalco Docg a un
pubblico qualificato, attraverso
ristoranti, enoteche e hotel.
consorziomontefalco.it
tutto il giorno
€ su prenotazione
82 Cantine e Vini 2010
082_88_agenda.indd 82
12-11-2009 16:20:02
Vinum
25 aprile - 1 maggio
ALBA, CUNEO
Per godersi degustazioni guidate, cantine aperte, Festival della
Cucina tipica, vino a teatro e
tante altre idee ancora. Per
una settimana, tra le case e le
piazze dell’antico borgo piemontese va in scena la XXXIV
edizione della rassegna dedicata alle etichette delle Langhe,
ma non solo.
vinumalba.it
11-19 € 8/10
Mostra Nazionale
dei Vini Passiti
30 aprile - 2 maggio
VOLTA MANTOVANA
MANTOVA
Nella splendida cornice di Palazzo Gonzaga e dei suoi giardini all’italiana, si tiene l’ottava
edizione della kermesse dedicata a chi vuole approfondire la
conoscenza del dolce mondo
dei passiti: quelli in mostra e in
assaggio qui arrivano da tutta la
Penisola. In più, ogni anno, c’è
anche una nazione ospite che
porta le sue etichette migliori.
vinipassiti.net
10-20 € 5
Oltrevini
Secondo weekend
di maggio
CASTEGGIO, PAVIA
È l’evento da oltre trent’anni
dedicato alle eccellenze del
vino dell’Oltrepò Pavese e per
tre giorni permette agli appassionati di degustare le etichette
delle cantine presenti. In programma, come ogni anno, ci
sono incontri con esperti enologi e critici enogastronomici.
oltrevini.it
ven 21-24 e sab-dom 10-20
€ n.d.
Anteprima Vini
Grand Cru
della Costa Toscana
8 e 9 maggio
VILLA BOTTINI, LUCCA
È la rassegna che permette di
assaggiare i vini degli spettacolari cru fra mare-pineta-macchia, direttamente dalle botti.
Sono 80 i prodotti da vagliare:
da qui nasceranno alcuni dei
più famosi vini toscani. Interessante il riscontro con i vini finiti
dell’annata già in commercio,
anch’essi in degustazione ma in
un momento successivo.
grandicru.it
sab 15-18 e dom 10-18
€ n.d.
Weinkost, Mostra
dei Vini di Bolzano
13 - 15 maggio
BOLZANO
Torna la tradizionale rassegna
di vini di Castel Mareccio, nella
quale sono presentati circa 300
vini di qualità prodotti da una
sessantina di viticoltori in arrivo da tutto l’Alto Adige. Da non
perdere l’evento nell’evento,
l’attesissimo wine-party dopo
la festa d’inaugurazione.
weinkost.it
14-21 € n.d.
Mostra Vini
del Trentino
14 - 17 maggio
TEATRO SOCIALE, TRENTO
Giunta alla 74esima edizione la
rassegna trentina mette in mostra, e in assaggio, le etichette
migliori della regione, come
Marzemino, Teroldego e Müller
Thurgau. Da non dimenticare
che nelle giornate di degustazione si possono assaggiare
anche numerose grappe di
qualità del territorio.
visittrentino.it
8-22 € n.d.
Vino in Villa
15 e 16 maggio
LOCALITÀ CASTELLO
SUSEGANA, TREVISO
Negli splendidi spazi del Castello di San Salvatore, maniero
trevigiano risalente al XIV secolo e circondato da mille ettari
di colline ricoperte di viti e di
boschi, va in scena il Festival
Internazionale del Prosecco
di Conegliano Valdobbiadene.
Durante il fine settimana di
kermesse è possibile degustare
ben 300 etichette selezionate.
prosecco.it
10-22 € n.d.
Vitigno Italia
16 - 18 maggio
CASTEL DELL’OVO, NAPOLI
Considerata un piccolo Vinitaly
del sud Italia, questa manifestazione che ha per sottotitolo
la dicitura “Salone del vitigno
autoctono e tradizionale” offre
ai visitatori diverse gemme
nascoste, da scovare vagando
e assaggiando negli stand. Interessanti i premi per il miglior
chef emergente del sud e quello per il ”vino perfetto”: significativo perché contrariamente al
solito la giuria è formata anche
da appassionati.
vitignoitalia.it
14-20 € 20
Giornate Altoatesine
del Pinot Nero
20 e 21 maggio
EGNA E MONTAGNA, BOLZANO
Nei due comuni si tiene la XII
edizione della rassegna che
offre banchi d’assaggio, seminari di degustazione tenuti da
esperti internazionali e degustazioni verticali di 10 annate di
Pinot Nero di famosi produttori.
Allo stesso tempo ha luogo il
Concorso Nazionale del Pinot
Nero d’Italia, competizione alla
quale partecipano 80/90 produttori italiani che sottopongono
i loro migliori vini a una giuria di
enologi italiani e stranieri.
blauburgunder.it
14-22 € 20
Vini nel Mondo
21 - 24 maggio
SPOLETO, PERUGIA
È una festa del vino che si
svolge lungo un percorso articolato nel centro storico di
uno dei borghi più belli d’Italia
che, per quattro giorni, diventa
la capitale del vino. Durante la
sesta edizione si visita la grande
mostra-mercato, si degustano
migliaia di etichette di qualità,
si seguono convegni di vario
tipo e momenti di spettacolo e
arte. Da non perdere nemmeno la sfavillante “Notte Bianco
del Vino” con tanti eventi dal
tramonto all’alba.
vininelmondo.org
12-22 € 12
Cantine e Vini 2010
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83
12-11-2009 16:20:02
AGENDA ITALIA
Alla Corte del Vino
Grandi Vini
di Toscana
locale, da concerti dal vivo a
spettacoli all’aperto.
movimentoturismovino.it
22 e 23 maggio
tutto il giorno € gratis
(salvo specificazioni locali)
MEMO
VILLA LE CORTI
SAN CASCIANO, FIRENZE
ALLA CORTE DEL VINO - GRANDI
VINI DI TOSCANA Ogni giorno
si tengono due seminari (mattina
e pomeriggio) a pagamento,
condotti da enologi di fama.
RASSEGNA NAZIONALE DEI
VINI BIOLOGICI Tutti gli stand
dei viticoltori biologici sono
ecocompatibili e allestiti
direttamente dai produttori.
Nei due giorni di apertura della
manifestazione è possibile degustare oltre 400 vini, partecipare ai seminari e riservare un
tavolo nella Villa per le colazioni
di piacere. I vini presentati, tutti
toscani, possono essere acquistati nell’enoteca interna.
allacortedelvino.it
11-20 € 20
Settimana dei Vini
Dal 28 maggio
SIENA E LOCALITÀ TOSCANE
Dura un mese la 44esima edizione della rassegna che porta
i visitatori a fare un giro d’Italia
tra le regioni del vino. Per tutti
banchi di assaggio delle migliori etichette, degustazioni libere
e guidate, incontri tematici
sull’enogastronomia italiana e
tanto altro ancora (il programma è in via di definizione).
enoteca-italiana.it
in base all’evento € n.d.
Cantine Aperte
Ultima domenica
di maggio
IN TUTTA ITALIA
DOUJA D’OR Come ogni anno
numerose aree di parcheggio
riservate ai visitatori dell’evento
sono predisposte in diverse
piazze attigue al centro di Asti.
84 Cantine e Vini 2010
Sono oltre 900 le cantine aderenti al Movimento Turismo del
Vino e site in tutte le regioni
che tutte insieme aprono le
porte per il wine day più famoso d’Italia. Sono tantissime
le iniziative in programma, da
degustazioni ad abbinamenti
con piatti tipici della tradizione
Vinòforum
28 maggio - 12 giugno
LUNGOTEVERE MARESCIALLO
DIAZ, ROMA
Un villaggio del vino, con 1500
etichette da 250 produttori,
lungo il Tevere. Nel panorama
degli eventi della capitale, è
uno dei più amati. Spiccano la
durata, 15 giorni, e la divisione degli espositori a turni, in
base alla provenienza: la prima settimana quelli del nord, la
seconda quelli del centro sud.
A contorno, per tutti laboratori,
degustazioni e mostre.
vinoforum.it
19-24 € n.d.
Mercoledì del Nobile
di Montepulciano
Da inizio giugno
a fine luglio
MONTEPULCIANO, SIENA
È il ciclo di incontri promosso
per far scoprire la storia e le
caratteristiche dei vini di Montepulciano con la presenza dei
produttori. Si tengono al Palazzo
del Capitano, sede dell’Enoteca
Consortile. In programma l’abbinamento tra la degustazione
dei vini e i prodotti del territorio,
dalla chianina alla cinta senese, oltre alle serate in musica in
collaborazione con il Cantiere
Internazionale d’Arte.
vinonobiledimontepulciano.it
18-23 € gratis (su prenotazione)
Italia in Rosa
5 e 6 giugno
LAGO DI GARDA
Il più grande evento sui vini rosati, sono circa 250 in arrivo
da tutta Italia, si allarga dalla
classica sede di Moniga del
Garda sulla riva bresciana del
lago, per raggiungere Bardolino
sulla sponda veronese. In vetrina anche nel 2010 rosati fermi,
bollicine classiche e Charmat.
skriba.net
10-21 € n.d.
Vulcania,Tutti
i Colori del Bianco
14 giugno
SOAVE, VERONA
È l’evento annuale organizzato dal Consorzio Tutela Vini di
Soave che ha luogo in diverse
location situate proprio nella
zona di produzione del Soave.
Dedicata ai vini bianchi, italiani
e non, nati da suolo di origine
vulcanica, la manifestazione
comprende degustazioni, incontri con esperti di enologia
e visite guidate alle aziende
vitivinicole del territorio.
ilsoave.com
10-20 € gratis (su prenotazione)
XXIII Rassegna
dei Müller Thurgau
dell’Arco Alpino
Prima settimana
di luglio
VALLE DI CEMBRA, TRENTO
Ritorna la appassionante e
appassionata manifestazione
dedicata ai vini di montagna.
Sono tante le etichette in degustazione, provenienti dall’Italia e
da zone di montagna di Austria,
Svizzera, Germania, Repubblica
Ceca. Tra Palazzo Maffei e le vie
del centro di Cembra ci sono
stand, laboratori e incontri. In
programma anche una degustazione di grappe trentine.
mullerthurgau-mostra.it
mer 19-24 e gio-dom 10-20
€ gratis (escluse degustazioni)
Montalcino
Jazz&Wine
Da metà a fine luglio
FORTEZZA, MONTALCINO
SIENA
Alcuni dei più grandi interpreti
del jazz italiano e internazionale
sono ospitati come ogni estate negli spazi suggestivi nella
splendida Fortezza trecentesca
di Montalcino. Prima e dopo le
esibizioni, naturalmente, gli
spettatori possono degustare
vini i prestigiosi di Montalcino.
prolocomontalcino.it
21.30-24 € n.d.
nismo di controllo autorizzato e
prodotti da aziende italiane.
festambiente.it
Douja D’Or
tutto il giorno € gratis (su
prenotazione)
La Camera di Commercio di Asti
promuove l’evento che prevede, nella cornice di Palazzo del
Collegio, degustazione e vendita dei vini italiani premiati al
Concorso Enologico Nazionale
per Doc e Docg “Premio Douja
d’Or”. Ricco il programma di
eventi, consolidati per esaltare
tipicità e peculiarità di un territorio da scoprire e da amare,
e che comprende iniziative gustose come “I piatti d’autore”,
nella quale i ristoranti astigiani si
cimentano in ricette di alta cucina, oltre a tavole rotonde sul
mondo dell’enologia, convegni
e spettacoli musicali.
doujador.it
Calici di Stelle
8 - 10 agosto
IN TUTTA ITALIA
È il tradizionale appuntamento
estivo ideato dal Movimento Turismo del Vino che, in una delle
notti più suggestive dell’anno,
offre ai turisti la possibilità di
godersi “la pioggia di stelle di
San Lorenzo” in compagnia di
un vino di qualità. Così, nei centri storici e nelle piazze italiane,
gli appassionati possono degustare i migliori vini delle cantine
associate abbinati ai prodotti
tipici di qualità, espressione
del patrimonio locale di ogni
regione che ospita l’evento.
movimentoturismovino.it
tutto il giorno
€ gratis o in base all’evento
Rassegna Nazionale
dei Vini Biologici
Aglianica Wine
Festival 2010
6 - 15 agosto
Primo weekend
di settembre
RISPESCIA, GROSSETO
Punto di riferimento tra i più
qualificati nel variegato universo
del biologico, si svolge nell’ambito di Festambiente. È la manifestazione che promuove le
varietà di vini più significative
d’Italia, premiando la migliore
produzione vinicola biologica.
La rassegna si propone anche
di stimolare le aziende vinicole
al continuo miglioramento della
qualità dei prodotti. Sono ammessi alla selezione solo i vini
biologici certificati da un orga-
POTENZA E DINTORNI
Per l’edizione del 2010 la rassegna che celebra l’Aglianico
del Vulture progetta di concentrare il calendario dei suoi
eventi nel capoluogo lucano.
Come ogni anno sono presenti
tutte le etichette dell’Aglianico
e si tengono degustazioni coordinate da sommelier professionisti dell’Ais.
aglianica.it
ven-sab 18-24 e dom 11-24
€ 10
10 - 19 settembre
CENTRO STORICO, ASTI
21.30-24 € n.d.
Gambellara Wine
Festival
26 settembre
PALAZZO CERA, GAMBELLARA
VICENZA
Espressione di una realtà
territoriale piccola, Il Recioto
di Gambellara è il fiore all’occhiello della produzione della
zona: è un vino prelibato, che
si abbina perfettamente con
dolci secchi quali il tipico brasadelo. Nell’agosto 2008 ha
ottenuto la Denominazione di
Origine Controllata e Garantita.
Altri frutti di queste splendide
colline sono poi il Gambellara
Classico, e il Gambellara Vin
Santo, unico nel Veneto ad
aver ricevuto la Doc.
stradadelrecioto.com
10-20 € 10
Cantine e Vini 2010
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85
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AGENDA ITALIA
IrpiniaWine
Fine settembre
GALASSIA PARK HOTEL
OSPEDALETTO, AVELLINO
Go Wine presenta la settima
edizione di IrpiniaWine, banco
di assaggio per la promozione
dei vini dell`Irpinia e delle molte
aziende vinicole che operano
sul suo territorio. È possibile
degustare i vini attraverso i
banchi d`assaggio gestiti direttamente dai produttori e presso
l`Enoteca dei Vini Irpini. Sono
previste, in abbinamento ai vini,
anche degustazioni di prodotti
tipici della tradizione locale.
gowinet.it
18-23 € n.d.
Top Wine Sass
Pordoi
16 ottobre
RIFUGIO MARIA, SASS PORDOI
È arrivata all’edizione XII questa
originale degustazione organizzata a 3.000 metri di altezza.
Sulla cima del Sass Pordoi
l’ossigeno presente nell’aria
è il 28% in meno che sul livello del mare e ciò influisce
nell’enfatizzare sapori, profumi
e fragranze dei vini: quelli da
assaggiare sono tutti trentini.
vignaiolideltrentino.it
tutto il giorno € gratis (su
prenotazione)
Barbaresco
Weekend
tutte le informazioni su questo
importante vino piemontese. A
chiudere le giornate di rassegna
un tour a piedi (su prenotazione) tra le bellezze cittadine.
enotecadelbarbaresco.it
10-19 € n.d.
vari € in base all’evento
MondoMerlot
Penultimo weekend
di ottobre
Nel palazzo comunale di Barbaresco è possibile degustare
oltre 50 etichette di Barbaresco
2006 e 2007 e raccogliere
Forum Spumanti
d’Italia
ALDENO, TRENTO
4 - 6 novembre
È la vera mostra dei Merlot
d’Italia, il vitigno che, dal Trentino alla Sicilia, è da sempre
ben assimilato al nostro territorio. Grazie agli eventi organizzati nei tre giorni di Mostra,
è possibile conoscerlo in tutte
le sue espressioni, degustando
allo stesso tempo i più sfiziosi
prodotti trentini.
merlotditalia.it
VALDOBBIADENE, TREVISO
ven-sab 18-22.30 e dom
10-20 € n.d.
Wine Show
Salone del Vino
Ultimo weekend
di ottobre
LINGOTTO, FIERE, VIA NIZZA
294, TORINO
Kermesse di riferimento per il
mondo del vino. Accoglie professionisti e non. Tra i numeri
record dell’ultima edizione i 20
mila assaggi di vini da vitigni
autoctoni.
wineshow.it
10-23 € 10
16 e 17 ottobre
BARBARESCO, CUNEO
centina e dalla Strada dei Vini
e dei Sapori dei Colli Piacentini,
la rassegna enogastronomica
fa visitare i migliori ristoranti
e agriturismi della Bassa per
provare menù stagionali.
stradadelpo.it
Un Po di Gusto
Novembre
BORGHI, PROVINCIA PIACENZA
Patrocinata dalla Strada del Po
e dei Sapori della Bassa Pia-
Sono innumerevoli gli eventi
collegati al Forum Spumanti
d’Italia 2010: se la rassegna
principale è a Valdobbiadene,
sono tante le altre località
nazionali ed estere nelle quali
si terrano manifestazioni per
diffondere cultura e immagine
dello spumante. In calendario
(per aggiornamenti sulle date
consultare il completo sito internet del Forum) ci sono eventi
a Parma, Napoli, Montecarlo,
Parigi, Venezia, Palermo, Verona, Ginevra, Bologna, Treviso,
Cortina e Piacenza.
forumspumantiditalia.it
vari € in base all’evento
Giovinbacco
5 - 7 novembre
PALA DE ANDRÉ, RAVENNA
L’ottava festa del Sangiovese di
Romagna accoglie un numero
sempre più nutrito di cantine
dei territori imolese, ravennate,
faentino e forlivese. In programma nella rassegna in scena nel
nuovo spazio di Ravenna anche
convegni e incontri sul mondo
del vino italiano, oltre a particolari Laboratori del Gusto e
Cene a tema.
giovinbacco.it
ven 17-23 e sab-dom 12.3022 € n.d.
Anteprima Novello
5 e 6 novembre
PALAZZO DELLA GRAN
GUARDIA, VERONA
Arriva la terza edizione della
rassegna veronese dedicata
ai vini novelli: anche nel 2010
sarà possibile saggiare i prodotti di circa 300 etichette ma
anche degustare numerose
golosità gastronomiche create
appositamente da grandi chef
in abbinamento col Novello.
vinitaly.com
12-22 € n.d.
Merano WineFestival
& Gourmet
6 - 8 novembre
MERANO, BOLZANO
Al Palazzo Kurhaus circa 300
produttori italiani espongono e
propongono in degustazione i
loro vini, divisi tra le sezioni Centum, Italia Excellentis, Extremis,
Dulcis in Fundo, Iuvenes e Consortium. La sezione dell’International Top Selection presenta
circa 150 aziende (direttamente
o attraverso gli importatori italiani) tra le quali quelle dell’Union
des Grands Crus de Bordeaux,
del VDP Riesling tedesco e dello
Champagne. La parte Gourmet
è infine tutta italiana e delizia i
palati con le eccellenze gastronomiche di un centinaio di produttori di caffè, cioccolato, aceto
balsamico, olio d’oliva, formaggi,
salumi, paste e riso.
meranowinefestival.com
10-18 € n.d.
86 Cantine e Vini 2010
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12-11-2009 16:20:04
MEMO
GIOVINBACCO Come ogni anno
gli ospiti potranno partecipare
a Laboratori a pagamento sugli
abbinamenti tra i vini di Romagna
e differenti cibi non locali.
San Martino
in Cantina
Secondo weekend
di novembre
IN TUTTA ITALIA
Cento cantine del Movimento
Turismo del Vino si aprono alle
visite del pubblico appassionato
di vino, in concomitanza con la
festa di San Martino (che cade
l’11 novembre). Si possono
così visitare le aziende vitivinicole in un momento relativamente tranquillo dell’anno ed
assaggiare le etichette più prestigiose oltre al vino novello.
movimentoturismovino.it
10-18 € gratis (salvo
diversa indicazione)
MERANO WINE FESTIVAL
Gli eventi della kermesse hanno
luogo in varie parti del centro
della cittadina, nel quale ci si
sposta facilmente a piedi.
CONCORSO INTERNAZIONALE
DEI VINI PASSITI A tutti
i visitatori vengono regalati
un bicchiere della kermesse
e una tasca portabicchiere.
Enologica
19 - 21 novembre
CENTRO FIERISTICO
PROVINCIALE, VIALE
RISORGIMENTO 1, FAENZA
Sottotitolata “vini e cibi dell’Emilia Romagna” la kermesse
faentina è una porta aperta
sul mondo del vino di tutta la
regione, la quale, tra espositori di macchine e attrezzature
enologiche e vere e proprie
aziende vitivinicole (previste un
centinaio di cantine e imprese),
è presente al completo.
enologica.org
ven 15-23 e sab-dom 11-22
€ n.d.
Degustivina
26 e 27 novembre
PALERMO
Va in scena l’undicesima edizione della grande degustazione indipendente dedicata
al vino siciliano (ma non solo).
Nel centro del capoluogo isolano, le porte dell’ex deposito
locomotive di Sant’Erasmo resteranno per due giorni aperte
a tutti gli appassionati del vino e
della cultura enogastronomica
regionale.
degustivina.it
17-2 € n.d.
Concorso
Internazionale
dei Vini Passiti
27-28 novembre
BAZZANO (BO)
Grazie all’appasionato patrocinio dell’Accademia della Muffa
Nobile (www.muffanobile.it) di
Zola Predosa (Bologna) si tiene
la nuova edizione del concorso internazionale dedicato ai
vini da meditazione. E tutte le
etichette partecipanti alla kermesse sono a disposizione per
l’assaggio dei visitatori.
concorsovinipassiti.it
10-20 € n.d.
Winelove
Quality and Budget
Fine novembre
MILANO
Al via l’ottava edizione della
manifestazione dedicata alle
etichette quality and budget,
quelle cioè che si possono
acquistare in enoteca e quindi che sono di alta qualità ma
che hanno un prezzo accessibile in un’ottica di consumo
quotidiano. Come nelle passate
edizioni della rassegna saranno
in mostra vini prodotti da una
cinquantina di cantine italiane.
winelove.it
11-22 € 10
Cantine e Vini 2010
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AGENDA MONDO 2010
Millésime Bio
25 - 27 gennaio
PARC DES EXPOSITIONS
MONTPELLIER, FRANCIA
MILLÉSIME BIO
Nella fiera gli
stand non sono
raggruppati per
denominazione
o luogo, ma
distribuiti a caso:
è l’idea avuta
dagli organizzatori,
per favorire incontri
e curiosità.
Creato nel 1993 da alcuni viticultori del Languedoc-Roussillon
(regione del sud della Francia)
per far conoscere meglio i loro
prodotti, è poi diventato il salone mondiale e professionale dei
vini provenienti dall’agricoltura
biologica. Anche se l’evento si
è sviluppato, lo spirito è rimasto
inalterato: ogni espositore ha
a disposizione esattamente lo
stesso materiale per presentare
i propri vini poiché si tratta di
giudicare e di confrontare i vini
e non le tecniche di esposizione
dei vini.
millesime-bio.com
10-19 € su prenotazione
ProWein 2010
21 - 23 marzo
EXHIBITION CENTRE
DUSSELDORF, GERMANIA
ALIMENTARIA
BARCELONA
All’interno della
manifestazione
ci sarà anche
lo spazio “Taste
& Flavours of
Spain” dedicato
in particolare a tre
prodotti tipici: vino,
olio e salumi.
Un viaggio in Germania all’inizio di primavera permette agli
appassionati e ai curiosi di fare
una carrellata sui vini di quasi
tutto il mondo, da quelli in arrivo
dalle colline del Chianti a quelli
della Napa Valley. Sono infatti
circa tremila gli espositori presenti all’edizione 2010 e sono
previsti durante le tre giornate
di kermesse numerosi seminari,
laboratori e presentazioni.
prowein.com
09-18 € 35
Alimentaria
Barcelona
Montecarlo
Wine Festival
22 - 26 marzo
5 - 7 giugno
FIERA DI BARCELLONA
BARCELLONA, SPAGNA
HOTEL MÉRIDIEN BEACH PLAZA,
MONTECARLO, PRINCIPATO DI
MONACO
È la manifestazione internazionale dedicata alla gastronomia
e all’enologia che è un punto
di riferimento per tutti i visitatori
professionali spagnoli ed europei. Saranno oltre 5.000 gli
espositori presenti, in arrivo da
155 Paesi del mondo e suddivisi
in 13 ampi spazi, ognuno dedicato a una famiglia di prodotti
diversa. Non mancheranno, per
quando riguarda il mondo del
vino, degustazioni e incontri.
alimentaria-bcn.com
10-23 € su prenotazione
Saveurs Ticino
Dall’11 aprile
al 3 maggio
LUGANO E CANTON TICINO,
SVIZZERA
Durante otto serate di alta gastronomia e convivialità la manifestazione promuove la “cucina
d’eccellenza” ticinese. Sette chef
professionisti reinterpreteranno e
divulgheranno le proprie tradizioni
culinarie insieme a grandi cuochi internazionali. Anche il vino è
protagonista, negli abbinamenti
più raffinati creati dagli stessi chef,
perché solo grandi vini possono
abbinarsi a grandi piatti.
saveurs-ticino.ch
19-23 € solo previa
prenotazione
È un format originale che abbina
vino e cultura. L’edizione 2010
privilegia chi attraverso coraggiose scelte di vigna e di cantina, sia
tradizionali sia innovative, esprime
la sua identità territoriale, nella
convinzione che dall’autenticità
sommata alla professionalità
nasce un’attrattiva unica.
monte-carlowinefestival.com
10-23 € solo previa
prenotazione online
Salon des Vins
des Vigneron
Independant
Novembre
PARIGI, REIMS E LILLE
FRANCIA
Gli organizzatori definiscono
questa manifestazione una
“passeggiata attraverso la Francia vinicola”, anche perché si
tiene in tre località diverse del
Paese, in ognuna delle quali, per
tre giorni, sono messe in mostra
diverse interessanti realtà enologiche transalpine. A disposizione
dei visitatori tantissime degustazioni, libere e guidate da sommelier esperti, e tavole rotonde
sulle qualità uniche dei prodotti
d’Oltralpe.
vigneron-independant.com
10-20 € n.d.
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Informazione Aziendale
Aceto Balsamico
di Modena
Giuseppe Giusti
L
a più antica acetaia esistente si trova a Modena: è il Gran Deposito
Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti,
fondato nel 1605 e gestito dalla 17ª
generazione della famiglia. Sono più di
600 le botti antiche, la gran parte risalenti al 1600, 1700 e 1800, le vere
responsabili del sapore e della qualità
dell’Aceto Balsamico Giusti.
Giuseppe Giusti
Il Classico
L’Aceto Balsamico Giusti deve le sue
spiccate caratteristiche di dolcezza,
densità e ricchezza del bouquet di aromi balsamici all’uso di uve tardive, alla
lenta cottura dei mosti e all’invecchiamento nelle botti dell’antica acetaia
di famiglia. Ideale in un’infinita gamma
di abbinamenti, ma anche gustato da
solo in quello che a Modena è chiamato il “consumo da meditazione”, in cui
esprime tutti i suoi aromi e sapori.
Blend mosto cotto da uve tardive locali di trebbiano e aceto di vino
invecchiato.
Invecchiamento in batterie di
botticelle di legni diversi, attraverso il
tradizionale sistema dei travasi e rincalzi.
Abbinamenti con grigliate di carne, pesce e crostacei, con il Parmigiano
Reggiano, sul gelato e con macedonie
di fragole e frutti di bosco.
Gran Deposito Aceto Balsamico di Giuseppe Giusti dal 1605
Strada Quattro Ville 155 - 41123 Modena - tel +39 059 840135 - www.giusti.it
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GLOSSARIO
Per il vino esiste un vero e proprio vocabolario e conoscerne
i termini fondamentali aiuta a percepire i valori della qualità,
metodi di produzione e caratteristiche. Ecco i più usati.
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GLOSSARIO
ABBOCCATO
Si dice di un vino dolce, ma con residuo
zuccherino poco consistente.
della salute e dell’equilibrio del terreno e
che vieta l’uso dei fertilizzanti e di sostanze
d’origine chimica. Come il biologico, ma
con regole molto più rigide.
tigliato. Un metodo utilizzato per ottenere
spumanti caratterizzati da aromi primari
e fruttati molto freschi, che ricordano il
vitigno di partenza.
BLANC DE BLANCS
CORPO
Vino bianco prodotto solo dalla fermentazione di uve a bacca bianca. Blanc de noirs:
vino bianco prodotto dalla fermentazione di
uve a bacca rossa vinificate in bianco, cioé
senza permanenza sulle bucce.
Struttura di un vino solido, ricco di estratto
secco e di alcol.
AFFINAMENTO
È il periodo (variabile) di maturazione del
vino in bottiglia, dopo la permanenza nelle
botti (elévation), per fargli acquisire caratteristiche equilibrate di profumo e sapore.
ARCHETTI
Sono piccole incurvature, quasi oleose e
incolori, che appaiono sul bicchiere dopo
aver fatto roteare il vino. La loro ampiezza
e durata sono legate ad alcune componenti
del vino, in particolare i glicoli. Più sono
stretti e numerosi, più il vino ha “corpo”.
BLEND (O UVAGGI)
Miscelazione di uve provenienti da diversi
vitigni durante la vinificazione, per ottenere un vino con caratteristiche predeterminate.
AUTOCLAVE
BOUQUET
Grande serbatoio in acciaio inox utilizzato
per la fermentazione del vino.
Insieme delle sensazioni olfattive che si
sviluppano durante la maturazione dei vini.
Oltre che determinato dalle uve, è il risultato del processo di fermentazione e invecchiamento (ad es. può avere un bouquet
legnoso o tostato, dopo la permanenza in
botti di rovere).
BARRIQUE
Termine francese che definisce la botte di
legno con capacità fino a 225 litri. Da qui
deriva “barricato”, usato per definire un
vino che dall’invecchiamento in legno ha
acquisito sentori particolari.
BIODINAMICO (O TRIPLE A)
Vino ottenuto da uve coltivate con un particolare metodo, che enfatizza l’importanza
CHARMAT
Metodo di spumantizzazione rapida che
permette alla spuma di svilupparsi nel vino
base con aggiunta di zucchero in capaci
serbatoi a grande tenuta di pressione (autoclave), raggiunta la quale il vino è imbot-
CRU
Un vigneto specifico che, per il suo microclima ed esposizione al sole, dà uve e
quindi vini di alto livello.
CUVÉE
Assemblaggio di vini di base provenienti da
diverse aree omogenee del territorio.
DENOMINAZIONI
Igt Indicazione geografica tipica.
Doc Denominazione di origine controllata.
Docg Denominazione di origine controllata
e garantita.
Vqprd Vino di qualità prodotto in una
regione determinata.
Vsq Vino spumante di qualità.
Vsqprd Vino spumante di qualità prodotto
in regioni determinate.
EN PRIMEUR
Vino venduto prima ancora di aver terminato il suo processo di maturazione. La con-
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GLOSSARIO
segna delle bottiglie agli acquirenti avviene
a distanza di anni dal pagamento: il titolo di
proprietà è rappresentato da futures.
FERMENTAZIONE ALCOLICA
È un processo chimico che ha come risultato la trasformazione degli zuccheri in
alcol etilico e anidride carbonica: in altri
termini, la trasformazione del mosto in
vino. Il processo è svolto da microorganismi chiamati lieviti.
FRIZZANTE
Un vino a naturale fermentazione, caratterizzato dalla presenza di anidride carbonica
(da 1,5 a 2,5 atm).
METODO CLASSICO
MILLESIMATO
Processo produttivo dei vini spumanti.
Consiste nell’assemblare vini base di varie zone e vitigni, facendoli rifermentare in
bottiglia grazie all’aggiunta di lieviti selezionati e zuccheri (liqueur de tirage). Le
bottiglie sono poi disposte col collo verso il
basso su cavalletti (pupitre) e se ne effettua
la continua rotazione (remuage), che fa
depositare sul tappo i sedimenti (fecce)
dei lieviti esausti, prodotti dalla fermentazione in bottiglia. L’ultima fase consiste
nel gelare il vino contenuto nel collo della
bottiglia e nel togliere il tappo in modo che
il deposito esca, spinto dalla pressione (dégorgement). Il vino è poi rabboccato con
uno sciroppo di vino e zucchero (liqueur
d’expédition). La dose di zucchero della
liqueur determina le caratteristiche dello
spumante, da demi-sec a extra-brut.
Vino di una singola annata, normalmente
indicata in etichetta.
LIEVITI AUTOCTONI
A differenza di quelli “indigeni”, aggiunti al
mosto per attivare la fermentazione, sono
presenti naturalmente negli acini. C’è chi
sostiene che i vini prodotti con lieviti autoctoni esprimono in maniera più fedele le
caratteristiche dell’uva e del territorio.
OSSIDATO
Indica un vino nel quale, per l’eccessiva
presenza di ossigeno, il colore risulta alterato, compromettendone la freschezza.
PASSITO
Due i significati. Se un vino secco prende
sapore o odore di uva passa (ovvero “sa
di passito”), si tratta di un difetto. Ma sta
anche a indicare una pregiata categoria di
vini (spesso dolci) ottenute da uve lasciate
appassire dopo la raccolta, così da aumentarne il tasso zuccherino.
PERLAGE
Riferito a una zona in cui il clima è significativamente differente da quello dell’area
circostante, grazie alle sue peculiarità topografiche e ambientali.
Indica la liberazione di anidride carbonica
negli spumanti, che genera “catenelle” o
“fontanelle” di fini bollicine che partono
dal fondo del bicchiere e si librano verso
la superficie. Un perlage persistente è sinonimo di buona qualità.
MACERAZIONE CARBONICA
MICRO-OSSIGENAZIONE
PERSISTENZA
È un metodo con il quale gli acini vengono
lasciati fermentare all’interno di un ambiente saturo di anidride carbonica. Così
facendo i grappoli non devono essere
pigiati, e alla fine si ottengono vini dagli
aromi particolarmente fruttati, come per
esempio i Novelli.
Tecnica di vinificazione che consente
all’enologo di dosare in maniera più precisa e controllata la cessione di ossigeno
al vino, lungo le diverse fasi di produzione.
Tende a dar vita a gusti particolarmente
rotondi e a stabilizzare maggiormente il
colore del vino.
Termine che indica la durata (in secondi) in
bocca delle sensazioni gustative e olfattive
dopo aver degustato un vino.
MICROCLIMA
POLIFENOLI
Un’ampia famiglia di composti chimici, che
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al suo interno comprende coloranti naturali e tannini. Alcuni studi scientifici hanno
dimostrato che il consumo di polifenoli,
presenti soprattutto nei vini rossi, può avere
benefici effetti sulla salute.
residuo tra 17 e 35 g/l. Demi Sec: con
zucchero residuo tra 33 e 50 g/l. Dolce:
con zucchero residuo oltre 50 g/l. Pas
dosé: spumante secco a cui non è stata
aggiunta la liqueur d’expédition.
RISERVA
TAGLIO BORDOLESE
In generale, i vini migliori di una Casa vinicola. In Italia i vini Riserva invecchiano
per un tempo più lungo in cantina e hanno
un grado alcolico più elevato di quelli non
riserva (generalmente da 1 a 1,5%)
Assemblaggio di vini prodotti con cabernet
sauvignon, cabernet franc e merlot. È alla
base dei celebri Bordeaux francesi,
TANNICO
SAPIDO
È un vino che presenta una vivace acidità
e una leggera nota salata, in equilibrio fra
loro. In genere è tipico di vini rossi strutturati.
Si dice di un vino dal notevole contenuto di
tannini. All’assaggio, indica una sensazione
di astringenza, talvolta caratterizzato da
note amarognole. È un termine utilizzato
in genere per i vini rossi.
Sono composti organici dalle propietà conservanti, presenti naturalmente nell’uva e
in altre piante. Vengono aggiunti al vino
per aumentarne la stabilità e migliorarne la
conservazione. Dal novembre 2004 la loro
presenza va obbligatoriamente segnalata
in etichetta.
SPUMANTE, TIPOLOGIE
Extra Brut: con zucchero residuo tra 0
e 6 g/l. Brut: con zucchero residuo inferiore a 15 g/l. Extra Dry: con zucchero
residuo tra 12-20 g/l. Sec: con zucchero
Pezzetti di legno aggiunti al vino di solito
prima della fermentazione. Consentono di
produrre in maniera più economica vini con
caratteristiche simili a quelli invecchiati in
barrique. In Europa il loro uso è consentito
solo per i vini da tavola.
VINI GIALLI
Non si tratta di una nuova categoria di
vini, quanto di una puntualizzazione che
si fa per alcuni vini bianchi che durano nel
tempo e offrono il meglio di sè a distanza di
qualche anno dalla vendemmia. Per le loro
caratteristiche hanno tonalità di colore più
marcate del solito, più gialle appunto.
VITIGNI
TCA
SOLFITI
TRUCIOLI
È l’abbreviazione della molecola 2,4,6-tricloroanisolo, la principale responsabile del
“sentore di tappo” nel vino. Si annida nel
sughero, filtra nel vino durante la conservazione e lo contamina con sentori
di muffa e di stantio, rendendolo praticamente imbevibile.
Varietà di vite destinate alla produzione di
vino. I vitigni si distinguono per tipo di uva
che producono, foglie, periodo di maturazione, caratteristiche organolettiche e per
i rispettivi vini che si possono ottenere. Per
vitigni classici si intendono alcuni vitigni di
alta qualità e capacità di essere coltivati
ovunque, mantenendo un carattere sempre
identificabile (ad es. chardonnay, riesling,
pinot noir, merlot, syrah).
TERRITORIO/TERROIR
ZONAZIONE
Definisce l’insieme di fattori che vanno
dall’ambiente alle tecniche di coltivazione,
alla protezione delle denominazioni di origine. È alla base dell’originalità e peculiarità
dei vini prodotti in una determinata area.
Delimitazione di terre ad alta coltura della
vite, finalizzata all’ottimizzazione dei rapporti tra un determinato ambiente e il vitigno,
per consentire l’espressione di tutte le sue
potenzialità produttive e qualitative.
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INDICE
Cantine e vini e abbinamenti suggeriti
Oltre all’elenco dei vini presentati in questa guida, suddivisi per
Regione, in queste pagine sono rappresentati graficamente alcuni
fra gli abbinamenti suggeriti per ogni vino. In rosso sono indicati
quelli “classici”, mentre in verde sono segnalati quelli più “osé”,
ma comunque di grande piacevolezza.
Piemonte
Cantina Terre del Barolo, Barolo 2005 Docg
26
Cinzano Rosé Spumante
28
Riccadonna, Magistro Brut Riserva Vsq
30
Lombardia
Guido Berlucchi, ’61 Storica Franciacorta Brut Docg
32
Veneto
Bellussi, Belcanto Cuvée Brut ed. celebrativa
34
Cantine Castelnuovo del Garda, Nero Assoluto 2007 Bosco del Gal
36
Gerardo Cesari, Bosan 2001 Amarone della Valpolicella Doc
38
Colli Vicentini, Lessini Durello Brut Torre dei Vescovi
40
ColSaliz, Servo Suo Dry Prosecco di Valdobbiadene Doc
42
Le Colture, Pianer Valdobbiadene Spumante Extra Dry Doc
44
Riondo, Oro Excelsa Cuvée Igt
46
Valdo, Cuvée di Boj Spumante Prosecco di Valdobbiadene Vsqprd - Doc
48
Vigna Dogarina, 100% Dogarina Prosecco Spumante Extra Dry Doc Treviso
50
Villa Sandi, Prosecco di Valdobbiadene Extra Dry Doc
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■ abbinamento privilegiato
■ abbinamento sorpresa
aperitivi /
antipasto
zuppe /
minestre
base pesce
primi / secondi
base carni
bianche
■
base carni
rosse
e selvaggina
formaggi
salumi
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INDICE
Cantine e vini e abbinamenti suggeriti
Trentino
Cavit, Altemasi Riserva Graal Trentodoc
Mezzacorona, Rotari Riserva 2004 Talento Trentodoc
Teroldego Rotaliano Riserva Doc
54
56
Friuli Venezia Giulia
Viticoltori friulani La Delizia, Vignal Prosecco Extra Dry
60
Emilia Romagna
Chiarli, Lambrusco Sorbara Vecchia Modena Premium Mention Honorable
Cleto Chiarli Doc
62
Toscana
Cecchi, Coevo Igt 2006
64
Marche
Fazi Battaglia, San Sisto 2005 Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc
66
Abruzzo
Cantina Tollo, Pecorino d’Abruzzo Terre di Chieti Igt
68
Sicilia
Carlo Pellegrino, Nes Passito di Pantelleria Doc
70
Sardegna
Cantina delle Vigne, Cucaione Vermentino di Gallura Docg
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base pesce
primi / secondi
base carni
bianche
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aperitivi /
antipasto
zuppe /
minestre
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salumi
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formaggi
base carni
rosse
e selvaggina
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dessert
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Direttore responsabile
Antonio Mungai
[email protected]
Contributi
Marina Bellati [email protected],
Fabrizio Gomarasca [email protected],
Rodolfo Guarnieri [email protected],
Marco Bevilacqua, Davide Deponti, Guido Montaldo, Roberta Perna
Ufficio grafico
Walter Bertorelli (responsabile) [email protected]
Elisabetta Delfini (responsabile) elisabetta.delfi[email protected]
Cristina Negri [email protected]
Cantine
a
V
&Vini
PER UN ANNO 2010
Supplemento numero1
a Ristoranti numero7
novembre 2009
Segreteria
Rita Galimberti [email protected]
Area Horeca
Segreteria commerciale: [email protected]
Ufficio Traffico: [email protected]
Costo di una copia: ai soli fini fiscali € 0,60
Ufficio Abbonamenti: [email protected]
Abbonamenti: Ristoranti Italia singolo, € 30,00 (annuale), Ristoranti Estero singolo
€ 60,00 (annuale). Per acquisti cumulativi contattare l’Ufficio Abbonamenti.
Effettuare iI versamento su c/c 28308203 intestato a Il Sole 24 Ore Business Media Srl
Via G. Patecchio, 2 - 20141 Milano
Stampa: Rotolito Lombarda, via Brescia, 53/55 - 20063 Cernusco sul Naviglio (Mi)
Rete vendita pubblicità
Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta Adv Spazioerre s.r.l. 10133 Torino, Corso Giovanni Lanza, 105 Tel 011 6600100 (r.a.) Fax 011 6602875 - [email protected] Veneto Trentino Alto Adige
e Friuli Venezia Giulia MP&P s.r.l. 31040 Postioma di Paese (Tv), Via Postumia Romana, 1 - Tel
0422 480150 Fax 0422 480033 - [email protected] Emilia Romagna e Marche Società Futura s.r.l.
40122 Bologna, Via San Felice, 37 - Tel 051 230807- Fax 051 225303 - [email protected]
Toscana e Umbria Media & Massima 50127 Firenze, Via C. di Cefalonia 53 - Tel 055 4223085
- Fax 055 4361167 - uffi[email protected] Lazio, Abruzzo, Molise Intermedia s.r.l. 00152
Roma, Via Giano Parrasio, 23 - Tel 06 5899247 - Fax 06 5894534/06 5819897 - info@intermedia.
roma.it Campania Salvatore Cuomo 81030 Castelvolturno (Ce), Viale Francesco De Mura, 9 - Tel
082 3851613 - Fax 082 3851649 - [email protected] Molise, Puglia, Basilicata e Calabria
Nuovi Spazi s.a.s. 70043 Monopoli (Ba), Via Molini, 50 - Tel 080 4136179 Fax 080 8876944 - ns@
nuovispaziweb.it Sicilia Publisette s.r.l. 90141 Palermo Via Catania, 14 - Tel 091 7302750 - Fax 091
343496 Sardegna c/o Il Sole 24 ORE Business Media - Tel 02 39646620 Fax 02 39844800
Il Sole 24 ORE Business Media Srl
Via G. Patecchio 2 - 20141 Milano
Tel. 0239646.1 - Fax 0239844800 - www.b2b24.it
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Unione Stampa
Periodica Italiana
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forma, sia essa elettronica, elettrostatica,
fotocopia ciclostile, senza il permesso scritto dall’editore.
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