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BRUTTI SPORCHI E CATTIVI

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BRUTTI SPORCHI E CATTIVI
n. 3
anno I
INTERVISTA ESCLUSIVA
a Simone cristicchi
MODE GIOVANILI
LIBRI
BRUTTI
SPORCHI
E CATTIVI...
MEGAFONOMEGAFO
Indice
* Editoriale........................ p. 3
* La moda ........................ p. 4-5
* Intervista doppia:
fricchettone e truzzo...... p. 6-7
* Comuni........................... p. 8-9
* Libri: Acciaio e Mathilda. p. 10-11
* Intervista a Cristicchi...... p. 12-13
* Sport: Elisa Giunti.......... p. 14
* Appuntamenti
da non perdere............... p. 15
Prossimo numero in uscita
fine dicembre
n. 4
anno I
BRUTTI, SPORCHI E CATTIVI? Ebbene sì, siamo
noi. Noi che prendiamo questi tre aggettivi come
un bel complimento, per fortuna degli adulti, che se
dovessimo darli a loro, tre aggettivi, sarebbero certo
messi MOLTOOO, molto male.
Perché tanto compiacimento (e indulgenza) da parte nostra?
Beh, io direi perché va di moda. Eh già, per la maggior parte degli
adolescenti è proprio così. Insomma, noi ragazze si è un sacco fighe
truccate ad imitazione di un panda, vero?......
Si, giusto per fa contento il WWF.....
Oppure, si è un sacco fighi quando le quintalate del profumo “Topo
morto in salamoia muschiato” ci formano una patinata crosta sulla
pelle, tipo quella degli involtini primavera....
E il top del top della ganzialità è quando si fa gli stronzi con qualcuno
di facile tiro....
Mah, che brutto periodo.............schiavi di un cervello collettivo
privo di neuroni.
Work in progress….
Lavoro in corso…
Io credo che da che mondo è mondo gli adolescenti siano sempre
stati BRUTTI (brufolosi, pelosi, pidocchiosi.....insomma, molto “osi”);
SPORCHI (sempre sudati e con una cronica intolleranza all’acqua) e
CATTIVI (noi che non capiamo mai “i veri problemi della vita”)!
In ogni caso rassegniamoci: gli over 10/ under 18, saranno sempre e
comunque:
BRUTTI, SPORCHI, CATTIVI.
Margherita Faneschi
MEGAFONO
Periodico
ANNO I NUMERO 3
Reg. del Tribunale di Siena n°2 del 07/04/2010
Coordinato da:
Redazione
Via Romana, 98/C - Poggibonsi - Staggia Senese
Tel. 0577 958993 - Cell. 3381337207
E-mail [email protected]
Facebook:Il Segno AssociazionePromozionesociale
Amministrazione
Associazione “Il Segno Editore”
Viale Marconi, 42 - Poggibonsi - Tel. 338 1337207
A cura di:
Direttore Responsabile
Fabrizio Calabrese
Progetto grafico
Kiné
Copertina a cura di:
Silvia Bernardini, vignetta di Laila Gouhai.
In redazione:
Aimone Pignattelli (vice direttore), Antonella Trefoloni, Fabrizio Calabrese,
Leonardo Pazzagli, Laila Gouhai, Giuditta Ciani, Silvia Bernardini,
Andrea Senesi, Claudio Fontanelli, Serena Taccone.
Hanno collaborato a questo numero:
Centro Collaterale Colle di Valdelsa, A.N.P.I. San Gimignano, Associazione Librarsi,
Margherita Faneschi, Carlotta Ciani, Veronica Di Leonardo, Sonia Marzullo e Simone
Brocchi.
In collaborazione con
Stampa
Arti Grafiche Nencini
Manoscritti, dattiloscritti, foto non si restituiscono. La direzione di Megafono non assume
come propria l’opinione di quanti collaborando con Megafono esprimono liberamente
giudizi e affermazioni con scritti e servizi a loro firma. La collaborazione non richiesta formalmente per iscritto non è retribuita. è vietata la riproduzione totale o parziale di testi,
disegni, foto riprodotte su questo numero del giornale senza autorizzazione.
ONOMEGAFONOME
L'angolo degli adulti
Essere adolescenti è sempre
stato difficile; ma oggi, e
spero di sbagliarmi, ancora
di più. Come accennava
la nostra giovane amica,
se dovessimo trovare tre
aggettivi per noi adulti in
genere, non sarebbero molto
lusinghieri...
Vorrei però invitare gli adulti
ad un’autocritica che ritengo
dovuta a questi giovani, che
come tutti i giovani del mondo
e della storia, sono un po’ “brutti, sporchi e cattivi”. Se,
come riteniamo, i giovani non possono capire i nostri
GRANDI problemi, noi adulti, riusciamo a capire le loro
“piccole esigenze”? Mi sembra che ci piace pensare ai
giovani, “come ai panini al prosciutto”, tutti uguali.........
magari! Dico magari perché oggi voglio “puntare il dito” su
un aspetto che mi coinvolge direttamente e che influenza
il contesto in cui viviamo: L’ASSENZA DELL’ADULTO.
Noi adulti, figli di un ‘68 fallito, che abbiamo preferito
rinunciare alla lotta aderendo ad una
“normalità”
insidiosa , scivolando pian piano in una realtà che ci
ha “travolti”: il lavoro, i rapporti complicati, le ideologie
perdute, le delusioni più o meno represse......che cosa
chiediamo a questi giovani? Abbiamo fatto di tutto per
risparmiare ai “nostri” figli i casini che non siamo riusciti
a risolvere noi ma che poi si sono arricchiti in maniera
esponenziale. Li abbiamo illusi su una realtà “comoda”,
priva di problemi. In buona fede, abbiamo “prodotto”
una generazione deresponsabilizzata, “ingannata” da
un benessere inesistente, “priva” di valori a parte
“l’avere” , “l’apparire”. Forse adesso l’illusa sono io,
ma quel piccolo valore che è “L’ESSERE”, mi pare che
ai giovani manchi come l’ossigeno, perché i giovani,
come ogni essere umano, non possono rinunciare alla
propria IDENTITÀ! ed è nostro dovere, penso, aiutarli
a risolvere i loro piccoli/grandi problemi, molti dei quali
abbiamo contribuito a creare loro.
Adesso basta. Godiamoci l’aspetto più spassoso della
loro ricerca: LE MODE.
Antonella Trefoloni
Comics !
3
MODAMODAMODAMO
GIOVANI E MODA:
« IMPOSSIBILE NON SEGUIRNE UNA!»
“La moda passa, lo stile resta”. Così Chanel definiva questo concetto, sempre più
attuale, sia nell’ambiente stilistico che in quello giovanile. La moda, la moda, tutti vogliono
essere alla moda, questa è la verità. E’ il modo più semplice per appartenere a un gruppo, per
amalgamarsi e uniformarsi. E “chissenefrega” se sembriamo tutti un gregge di pecore, l’importante
è appartenere. Tuttavia, ci sono quelli che dicono di non seguire la moda. Sono “gli anticonformisti
travestiti da ribelli” che cantava Masini in una nota canzone - descrizione che, a parer mio, li calza a pennello.
Le mode giovanili invadono sempre di più i negozi specializzati, ci sono, infatti, la boutique per le signorine
raffinate e i figli di papà; ricconi che sperperano la loro paghetta settimanale, molto simile allo stipendio di una
centralinista, in vestiti di “alta moda”; poi abbiamo i negozi per “quelli-dai-pantaloni-extra-large”, dove è possibile
ammirare murales molto simili a quelli della stazione e cappellini con la tesa, perfetti per il dopo-cena (???).
Anche le marche fanno la differenza fra i giovani: chi indossa la grif “così-così” allora è un truzzo, chi indossa la
marca “così-cosà” è un perfetto Emo da ciuffo plastificato. Insomma, le mode giovanili ci invadono la testa, è
impossibile non seguirne una. Così ci troviamo tutti categorizzati convenzionalmente, suddivisi in gruppi
da uno stupido vestito e da un modo di portare i capelli, di atteggiarsi e di parlare. Tuttavia, se chiedi a
un giovane -e qui io mi includo!- a quale gruppo si sente più legato, egli ti risponderà: «Ma io sono
normale!». Ma cosa significa realmente “essere normale”? Non abbiamo forse un’immagine
utopistica della normalità? La realtà è che ognuno, in fondo, si sente normale, di
fronte al disordine del mondo.
Veronica di Leonardo
VIVA LA DIVERSITÀ
Seguire la moda non è semplicemente indossare particolari
vestiti, ma è adattarsi a precise regole comportamentali. La moda non
è universale, ogni categoria di persone possiede la propria. Anche fra i giovani
esistono numerosi stili, numerose categorie di persone, ed ognuna di queste segue le
proprie tendenze. Vestiti, musica, interessi, atteggiamenti, luoghi di frequentazione, ogni moda
ha i suoi dogmi: Truzzi, Emo, Metallari, Dark, Punk, Nerd, House, Alternativi. E’ rassicurante per
un giovane, l’idea di essere parte di un vasto gruppo, rafforza il senso di appartenenza che scaccia il
“mostro”della solitudine. E poi c’è l’eccitante idea di distinguersi dalla massa con comportamenti stravaganti.
Ma in effetti è semplicemente la massa che si smembra in più categorie. Non è possibile allontanarsi da essa
in branco ma per farlo bisogna esprimere le proprie idee e la propria individualità. Distinguersi dalla massa
significa prendere decisioni autonome, non influenzate da altri, agire con la propria testa, vestirsi a seconda del
proprio gusto e non a seconda di ciò che la società ci propone. Differenziarsi per ciò che si è e non per ciò che
si vuol sembrare. Essere se stessi, ma non di fronte agli altri (sarebbe solamente voglia di apparire); Essere
se stessi di fronte a se stessi. E poi c’è la questione della Normalità, tanto ambita da tutti, ma che vuol dire
ben poco: la persona “normale” è quella che obbedisce alle regole, non compie azioni eclatanti, rientra
nei canoni comportamentali prestabiliti dalla società. Ma perché dovremmo ostinarci a cercare di
essere normali? E la diversità? Non quella artefatta della moda, ma quella derivante dalla nostra
individualità che ognuno di noi ha dentro sé? Inutile dire che è difficile mostrarla, ci vuole
coraggio, ma perché non lottare per ottenerla? VIVA LA DIVERSITÀ
Leonardo Pazzagli
4
AMODAMODAMODAMO
TIPI ALLA
MODA!!!!
TIPO FRICCHETTONE:
STILE DI VITA: “free”
MODO DI VESTIRE: Non
indossano abiti costosi, vestono
semplicemente, così come vivono
MUSICA: prevalentemente ska
HABITAT: rainbow
PENSIERO: vivono in modo semplice,
viaggiano spesso, Non apprezzano le abitudini
e lo stile di vita del mondo moderno. Sono a
favore delle libertà individuali e sono pacifisti.
TIPO TRUZZO:
STILE DI VITA: alla moda
MODO DI VESTIRE: pressoché identico per tutti, abiti firmati e
appariscenti
MUSICA: house
HABITAT: discoteche
PENSIERO: amano le discoteche , la musica ad alto volume e il
telefono cellulare. Bassa opinione della cultura e dell’impegno politico.
TIPO EMO:
STILE DI VITA: caratterizzato dall’emotività e dal pessimismo
MODO DI VESTIRE: capi neri abbinati a colori “sobri”, soprattutto sui loro
capelli, come il fucsia o il viola elettrico, frangetta che gli copre un occhio e
trucco marcato.
MUSICA: Emotional hardcore, sottogenere della musica hardcore punk
HABITAT: luoghi bui
PENSIERO: pessimismo verso il mondo che li circonda.
TIPO METALLARO:
STILE DI VITA: focalizzato su uno strumento musicale o sull’ascolto
continuo di ogni tipo di musica, della quale conosce ogni minimo
particolare storico.
MODO DI VESTIRE: capelli lunghi, chiodi o borchie, anfibi lunghi
fino a sotto il ginocchio, maglietta con l’effige della band preferita e
pantaloni di pelle o jeans aderenti e scuri.
MUSICA : Heavy metal
HABITAT: luoghi in cui si può suonare
PENSIERO: suonare, suonare e ancora suonare!!!!
Veronica di Leonardo
5
TUdENTISTUdENTIS
fricchettona
truzzo
Intervista
DOPPIA
intervista a cura di Aimone Pignattelli
6
Margherita
Nome
Leonardo
14 anni
Età
18 anni
Liceo classico
Scuola
Professionale
Vivo giorno per giorno
Sei fidanzato/a?
Al momento no
Oh te!
Quando incontri un amico/a per
strada come lo saluti?
Abbello!
A grandi linee
Ti piace la scuola?
Direi di no
Italiano!
Matematica o Italiano?
Calcetto durante educazione fisica
Col gatto....
Studi da solo o in compagnia?
Preferisco uscire!!!
Panino ben farcito.
Preferisci Merendina o panino?
Il panino di brutto!
Ma manca un botto!
Dopo, Università o lavoro?
Spero che i miei mi mantengano
…...Boh....
Cosa vorresti fare da grande?
Il DJ
Musica e conchiglie
Hai degli hobby e collezioni?
Vado in palestra, ma è quasi un lavoro
Con gli amici...il luogo non importa.
Dove passi la maggior parte del
tempo libero?
La sera in Disco, poi in centro o al Pc.
…....Er mejo
Cosa ti piace dell’ambiente rock?
Non mi piace in generale. Come fai a
ballare il rock?
Si può definire ambiente quel porcaio!?
Cosa ti piace dell’ambiente
discoteca?
Tutto, dall’ingresso ai cessi!
Rigorosamente Beatles!
Come si chiama la tua band o
cantante preferito musicale?
L’unico e inimitabile: Gigi D’Agostino!
Sì
Ti sgrida tua mamma quando ascolti
la musica a tutto volume?
Chiudo camera a chiave. L’house deve
farsi sentire
Domanda di riserva?....sono tempi bui!
Ti interessa la politica?
No, ma fare il politico dev’essere figo
La politica s’interessa solo di se stessa
Credi che la politica si occupi
spesso dei giovani?
Non credo
Assolutamente no!
Sei d’accordo con chi pensa che gli
Di brutto!
stranieri rubano il lavoro agli Italiani?
Purtroppo sì...
Secondo te esistono ancora i
“fascisti e i comunisti?”
la testa rasata del fascio è proprio figa!
STUdENTISTUdENT
fricchettona
truzzo
Cazzo
Qual’è la parolaccia che usi di più?
Cazzo
…..Dolce!
La parola dolce che usi di più?
“Teso”, ma solo con le tipe
Tutti
Il tuo colore preferito?!
Argento metallizzato
Scarpe
Ti piacciono più gli accessori o le
scarpe?
Li adoro entrambi
Cellulare, l’altro se lo batti in terra crepa! Cellulare o palmare?
Cellulare
Tutto, basta non sia Mediaset
Digitale terrestre o parabola?
Sky...quindi è parabola no?
Boia!
Dimmi una parola che usi in dialetto
Parlo solo itaggliano,( più o meno)
La cocacola con la cannuccia cortacorta Dimmi un detto che usate nel tuo
paese
Ma che ne so!
Un modo idiota per suicidarsi...se si
parla di quella pesante
Che pensi della droga?
Onestamente,? Spacca!!!
No, tendo a riciclare
Spendi molto per vestirti?
Spende il papi
Ma che me frega
Leggi il gossip?
Ogni tanto, sulla tavoletta...
Poco
Leggi i giornali?
Di gossip, ogni tanto, sulla tavoletta
Se è gratis e mi accompagna
un’amica....
Andresti alla Scala di Milano per
assisitere ad uno spettacolo del
Barbiere di Siviglia?
Il barbiere di che?
Sogno di una notte di mezza estate
Qual’è l’ultimo libro che hai letto?
...mmm...Non leggo molto ultimamente.
Ho letto un pezzo dei malavoglia per
scuola, ma giuro, non ci si capisce un
cazzo!
“Into the wild”
Qual’è l’ultimo film che hai visto?
“sex movie in 4D”, da paura!
I tonfi
Preferisci il genere horror o azione?
Azione
Moto
Preferisci il motorino o la moto?
La macchina!
Gatto
Cane o Gatto
Mangiano a sbafo entrambi
Certo che si!
Aiuteresti facilmente una persona
che ti chiedesse un aiuto
Certo, se è del mio gruppo
…..Dipende da tante cose.....
Ti fidi dalle persone che non
rientrano nel tuo “giro”?
No
Tramonto
Ti piace più il tramonto o l’alba?
Mi piace la notte!
Ma che cacchio di domanda?...Ovvio
Baci con la lingua o senza lingua?
E che è un bacio senza la lingua?
Pillola
Preservativo o pillola?
Preservativo nel portafogli d’obbligo
Sicuramente sì....ma non è colpa nostra Credi che i giovani di oggi siano
meno impegnati che una volta?
Dipende in cosa s’impegnano
No, il contrario
Credi che i giovani siano più uniti
oggi che una volta?
Mah....non so com’erano una volta
E’ piuttosto affollato, quel cassetto
Qual è il tuo segreto del cassetto?
Vivere a Ibiza
Il Megafono, qualcosa di diverso dalle
solite cazzate
Fai uno slogan pubblicitario per
convincere i giovani che il Megafono
è una rivista “figa!”
E dai cosa cavolo fa rima con
Megafono? Vabbè....tutti per Megafono,
Megafono per tutti
7
COMUNICOMUNICOMUNI
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La redazione di Megafono è disponibile a dare voce ai giovani che vogliono parlare del territorio in cui vivono.
Si attendono segnalazioni da tutti, anche e soprattutto da giovani che abitano nei Comuni non presenti in
questa pagina del numero di maggio.
9
LIBRILIBRILIBRILIB
ACCIAIO
di Silvia Avallone
Acciaio racconta la storia di tante
crescite, alcune riuscite, altre no,
alcune infinite, altre interrotte.
C’è quella adolescenziale, in cui ognuno di noi cerca
la propria identità e deve affrontare le pulsioni nascenti
in un corpo in continuo cambiamento. Ed è il momento
in cui in quel corpo si comincia a sentirsi stretti,
prigionieri e si vorrebbe essere più grandi e autonomi,
senza dover sottostare agli ordini dei genitori. È quello
che sentono le due protagoniste, Anna e Francesca,
due ragazzine di 13 anni, molto belle e spregiudicate,
cresciute insieme da sempre e unite da un’amicizia
che non sembra finire mai. Una mora e una bionda,
si divertono a “civettare” con i ragazzi e a lasciarsi
ammirare nei loro corpi fiorenti.
Ma anche Lisa è una ragazzina di 13 anni, che guarda
Anna e Francesca con invidia, dalla finestra, prima
di rispondere alla mamma che le chiede di accudire
Donata, la sorella malata di distrofia muscolare. Anche
lei vorrebbe fare come loro, “giocare” con i ragazzi,
sentirsi bella, desiderata. Ma non può farlo perché
si sente più bruttina e più timida, perché è dovuta
maturare in fretta per stare dietro a sua sorella, e non ha tempo di “sognare” come fanno le due coetanee.
E la crescita non è solo quella adolescenziale. Si cresce e si matura anche a 20 anni come fa Cristiano, che
ancora non vuole assumersi la responsabilità di essere padre perché ha paura di non esserne all’altezza.
Si cresce anche da genitori, come accade a quelli di Anna e di Francesca. Non è facile avere dei figli
adolescenti, che cambiano così tanto che a volte neanche tu li riconosci. Non è facile accettare il fatto che
quella che fino a pochi anni fa chiamavi “bambina”, ora sta diventando una donna e ne sta scoprendo gli
aspetti belli e brutti.
E infine c’è Mattia: lui non cresce. Torna al suo paese natale, da cui era fuggito non si sa per quale motivo,
pensando di ricominciare una nuova vita, ma non vi riesce. In lui non cambia niente, non vuole crescere e
non lo fa.
Diverse crescite, tutte raccontate in uno scenario soffocante e devastato alla Blade Runner, che è la Piombino
immaginata da Silvia Avallone, e che ha ricevuto numerose critiche dagli abitanti della città. Un romanzo
intenso, coinvolgente, bello…da leggere tutto d’un fiato!
Giuditta Ciani
10
BRILIBRILIBRILIBR
MATHILDA
di Victor Lodato,
Milano, Bompiani, 2010
Mathilda è un’adolescente. Ha
tredici anni e una grande voglia
di ribellione. “Voglio essere
tremenda. Voglio cose tremende,
perché no?”. Con queste parole
inizia il suo racconto.
Tutti hanno la propria adolescenza: chi la ricorda con
piacere, chi vorrebbe cancellarla. Ma è un passaggio
obbligato per tutti: è il periodo delle domande, della
ricerca di sé, che passa attraverso le mode, il gruppo
di amici. Tutti cerchiamo il nostro posto nel
mondo, la nostra strada. È il momento del confronto
con il mondo dei “grandi” e con i nostri amici, che
crescono insieme a noi e che da un giorno all’altro
non sembrano più gli stessi. Nascono i primi litigi,
le prime incomprensioni. Siamo sconvolti dal nostro
corpo che cambia forma, da istinti e pulsioni che
prima non avevamo e che all’inizio ci spiazzano.
Mathilda è un’adolescente. Ha tredici anni e una grande voglia di ribellione. “Voglio essere tremenda. Voglio
cose tremende, perché no?”. Con queste parole inizia il suo racconto. Ma la ribellione di Mathilda ha uno
scopo ben preciso: quello di svegliare i suoi genitori, persi nei loro mondi e chiusi nel dolore per la scomparsa
della figlia Helene, la sorella maggiore di Mathilda. La prima parte del libro racconta gli sforzi, le sfide di
Mathilda per rivendicare il proprio diritto a esistere, ad avere dei genitori che si prendono cura di lei. Vuole
scuotere i genitori, a tutti i costi! Soprattutto la madre, caduta in un grave torpore e che si aggira per casa
uno zombie.
E poi c’è Helene. La sorella maggiore, bellissima, intelligente, verso cui Mathilda prova grande ammirazione
ma anche un’invidia fortissima: “ è solo che per qualche strano motivo la odiavo”. Certe volte ami così tanto
qualcuno che finisci per non poterlo soffrire. Lei era la preferita dalla mamma, circondata da tanti ragazzi,
buona e gentile con tutti, con grandi ideali. Mathilda non si sente alla sua altezza e il comportamento freddo
dei genitori, non fa che confermarlo. E poi la morte della sorella: questo angelo sceso in terra che muore,
cadendo sotto un treno. Per lungo tempo Mathilda è convinta che Helene sia stata spinta, uccisa da un uomo
misterioso, cattivo e invidioso della sua bellezza, forse un amante rifiutato. E inizia una ricerca frenetica tra
le lettere dei ragazzi di Helene, tra le sue e-mail, per scovare anche il minimo indizio…un’indagine che la
porterà a una verità dolorosa, più di quanto Mathilda possa pensare.
Carlotta Ciani
11
MUSICAMUSICAMUSI
INTERVISTA A SIMONE CRISTICCHI
Quali sono state le tue principali influenze
musicali?
“ Per quanto riguarda gli spettacoli è sicuramente
Giorgio Gaber, con il suo teatro canzone, infatti
stasera vedrete uno spettacolo che è sia musicale che
teatrale, con alternanza di canzoni e monologhi che è
poi la formula inventata da Gaber e Luporini.
Altri cantanti significativi per me sono De Gregori, De
Andrè e i grandi cantautori italiani, in particolare Rino
Gaetano.
Le mie canzoni sono orecchiabili, facili da imparare e
dietro l’ironia dei miei testi c’è sempre qualcosa di più
drammatico.”
Per esempio “Genova brucia”?
“ Lì però c’è poco di ironico, più che altro è drammatico.
“Genova brucia” mi ha creato anche diverse noie.
La musica ha una grande potenza. A volte con una
canzone riesci a smuovere le coscienze, a raccontare
qualcosa di scomodo, che magari per raccontarlo ci
vorrebbero studi approfonditi, libri... con una canzone,
invece, arrivi subito al nocciolo della questione ed è
quello che poi rende le canzoni pericolose. Io, per
esempio, con il coro dei minatori, durante un concerto,
siamo stati contestati, perché abbiamo cantato “bella
ciao”. Voglio dire, “bella ciao” è una canzone che fa
parte della memoria storica italiana e che non ha colore
politico; una canzone che racconta l’occupazione,
i partigiani, la Resistenza, valori fondamentali che
riporto nel mio spettacolo per valorizzare e ricordare
ai giovani l’importanza della memoria.”
Si arriverà mai alla verità sul G8 di Genova?
“La verità ha avuto più volte tentativi di depistaggio,
quindi è difficile poterci arrivare dopo tanti anni. Eppure
ultimamente sono arrivate le condanne ai vertici della
polizia, che però, nel frattempo, sono già cadute in
prescrizione e nessuno ha fatto un giorno di carcere.
Questa è una cosa deprimente, ma d’altra parte c’è
una condanna che ha un forte significato storico per
le persone che hanno subito soprusi ed abusi di ogni
tipo.”
Cosa ne pensi di chi scarica la musica da
internet?
“ mi pare che sia come scaricare un camion di
pomodori, lo sai perché? Perché non ci si rende conto
che oggi è diventata un’abitudine e che dietro ad un
disco c’è la fatica di un gruppo di lavoro, ci sono i
musicisti, un produttore, un arrangiatore, un cantante,
un autore ecc. Un disco non si fa in un giorno! Io
non vado a rubare da un fruttivendolo una mela o un
pomodoro, perché mi prendono a botte e mi arrestano.
Di conseguenza non si dovrebbe rubare il “frutto” di un
lavoro.”
12
AMUSICAMUSICAMUSI
Ma i dischi non hanno un costo troppo alto?
“E tu allora un lo comprà!”, non lo puoi rubare, anche se rubare la
musica è più facile che rubare una Ferrari.
Rubare la musica purtroppo è facile, e quindi perde completamente
valore. Perde praticamente la sua natura, il suo spessore, la sua
ragione d’esistere.
Comunque ci sono ancora quelli affezionati al CD che poi anche
lui fra un po’ morirà.
Ho scritto una canzone che s’intitola: “il funerale del CD”. Boh, non
so che dire, non so se resterà il CD o se la musica resterà solo
nell’aria, scaricabile gratuitamente.......Boh.
Se le case discografiche venissero sovvenzionate dallo stato allora,
ma invece no e pensa, quella col quale lavoro io ha licenziato
50 persone in un anno, tutte persone grandi che ora si ritrovano”
disoccupate. Un’altra cosa preoccupante è la velocità col quale
si può scaricare: in tre minuti puoi scaricare un album che sta in
un negozio ed averlo comodamente a casa tua.....questa cosa
è diabolica. Comunque questo è un problema che riguarda tutti i
musicisti e gli artisti in genere che purtroppo rischia di degradare un lavoro creativo e molto impegnativo.”
Il libro che ti è piaciuto di più da giovane?
“ Il bar sotto il mare” di Stefano Benni.
Stefano Benni è uno dei miei scrittori preferiti perché, mischia l’ironia e il sarcasmo con la critica feroce, come
piace fare a me. Ho tutti i suoi libri ma “ Il bar sotto il mare”, un libro di racconti, ve lo consiglio perché è veramente
bellissimo.
Benni è un contemporaneo, invece un autore più classico?
“Più classico?............”Il vecchio e il mare” di Hemingway, è proprio un classico.”
Due o tre aggettivi che definiscono la politica Italiana?
“Questa è una domanda difficile.....”
Ma cosa ne pensi in generale?
“Lasciamo perdere............”
Intervista a cura di Andrea Senesi il 25/08/10 in occasione del concerto di Cristicchi alla Festa del PD di Siena.
MODREEF
Quattro amici di lunga data decidono
di iniziare a creare musica. Sono,
Matteo Frullano chitarra, Niccolò Nencini chitarra, Guglielmo
Vezzosi basso, Lapo Nencini batteria. La loro visione della
musica è simile a quella della libertà: le note si librano
leggere nell’aria e solleticano corde nascoste in ognuno di
noi, emozionando e confondendo. Proprio per celebrare
questa ideologia, il gruppo ha scelto il nome di Modreef, libero
anagramma della parola freedom. La band nasce nel marzo
2009, quando, reduci da un comico quanto prematuro tentativo
di registrazione, cercano una voce per la loro musica. Invano.
Subito dopo, finalmente le melodie dei Modreef possono urlare a pieni polmoni e liberarsi dalle catene dello
strumentale grazie alla virile voce vibrante di Stefano Secci. “Sia chiaro – spiegano - fin da subito che a noi
i Modreef non piacciono. Affatto. A noi piace vivere, a noi piace suonare. Sostanzialmente, noi spacchiamo
i c....i”. All’attivo già un album. Molto bello.
Ai Modreef non piace vedere la musica impacchettata in generi: suonano quello che si sentono di suonare,
ma dovendo classificarsi, si definiscono esponenti di un Indie rock più alternativo, senza però porre dei limiti
alle proprie sperimentazioni. Su myspace http://www.myspace.com/modreef.
Fabrizio Calabrese
13
SPORTSPORTSPOR
INTERVISTA A ELISA
Elisa Giunti ha 24 anni, vive a Colle Val d’Elsa, studia
Ingegneria all’Università di Pisa e pratica pattinaggio
artistico a rotelle, campionessa italiana in carica, lo
scorso novembre in Germania è arrivata seconda ai
Campionati mondiali di questo sport.
Come è andato l’ ultimo campionato che hai
fatto?
Bellissimo. Ho avuto la possibilità di gareggiare in
una pista favolosa, che adoro, mi rimane un po’ di
bocca per il secondo posto. Ho avuto una serie di
sfortune per cui, alla fine, non sono salita sul gradino
più alto del podio.
Il tuo non è uno sport molto conosciuto…
È vero. Io nello specifico pratico il pattinaggio
artistico a rotelle, un po’ meno famoso del pattinaggio
su ghiaccio. All’interno del rotelle ci sono molte
varianti (il singolo, la coppia, gruppi di persone).
Io faccio singolo e anche questo ha due specialità:
obbligatorio (prettamente tecnico) e libero (con
musica, più coreografico).
Per arrivare ai tuoi livelli, quanto allenamento
serve?
Pattino da 20 anni. Mi alleno 2 ore al giorno 5 volte a
settimana perché è un periodo dove faccio solo una specialità. Quando si deve preparare le 2 specialità per
un campionato servono almeno 3 ore tutti i giorni. Quando si arriva vicino ad una competizione importante
faccio anche 2 allenamenti al giorno di 2/3 ore. Ovviamente anche il sabato e la domenica.
Tutto questo comporta enormi sacrifici, tanti potrebbero dirti, ma chi te lo fa fare?
La passione. Anche perché non è uno sport finanziato, come il calcio o altri sport olimpici e quindi devi crearti
un futuro oltre il mondo sportivo. Fare i propri studi o il proprio lavoro. Io studio, sono in pari con gli esami,
ma vi assicuro che non è molto semplice.
Chi ha creduto per primo in te?
Sicuramente il mio allenatore Gianfranco
Minin. Ho avuto molta fortuna ad incontrarlo.
Tu hai dato molto a questo sport, cosa hai
ricevuto in cambio?
Una formazione caratteriale. È uno sport
che ti impegna molto e richiede serietà e
concentrazione. Se ti alleni, salti e non sei
concentrato rischi di farti male seriamente.
Sono diventata molto meticolosa.
14
Simone Brocchi
R APPUNTAMENTIAP
Appuntamenti
Centro Collaterale presenta (tutte le attività si svolgeranno presso la nostra sede,
casa del popolo, via Oberdan, 42):
CORSO ANTIACCADEMICO DI PITTURA (a cura di Antonello Plantamura),
tutti i mercoledì. Per info e prenotazioni: Antonello 3480040010- antonelloplantamura@
gmail.com
LABORATORIO TEATRALE (a cura di Francesco Chiantese e Francesco Pennacchia),
da martedì 7 dicembre. Per info e prenotazioni: Francesco 3396338565- formazione@
francescochiantese.it
Ogni giovedì ci potete trovare, dalle 22 in poi, presso la nostra sede!!!
Contattateci sul profilo facebook o sulla nostra email ([email protected])
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “TI PORTO SUGLI OCCHI” di Iole Pinto, 10 dicembre,
presso la Biblioteca Comunale di Colle Val d’Elsa
FTSA
[email protected]
RAIN
BLUE T B
U
CL
ail.com
@gm
luetrain
MOSAICO
[email protected]
La
liveb
Il
Fondazione TerCircolo ARCI Blue
ritori Sociali Altavaldelsa
L’Associazione
Train Club è un’associazione
gestisce i servizi sociali dei
di Promozione Sociale
di volontariato di Poggibonsi. Negli
Comuni di Casole d’Elsa, Colle di
Mosaico, nasce dall’incontro di
ultimi anni il circolo ha stimolato un
Val d’Elsa, Poggibonsi, Radicondoli
un gruppo di giovani attivi presso
grande interesse e partecipazione, fino
e San Gimignano.I suoi ambiti di aziola “Casa della Musica” di Colle di Val
a diventare il primo circolo giovanile
ne riguardano interventi a favore dei
d’Elsa e si pone come obiettivo quello
ARCI nella provincia di Siena.
minori, delle famiglie, degli anziani,
di promuovere la cultura giovanile e
dei diversamente abili e in genere
le espressioni artistiche contemdi tutti coloro che attraversano
SANGIRADIO poranee in genere.
ARAC
momenti e situazioni di
N
odsva
O
S
[email protected]
ldelsa@
disagio.
gma
il.com
L’Associazione Culturale ARACNOS gestisce da
più di dieci anni progetti di operativa di strada nei Comuni del Chianti Fiorentino, della Valdisieve e del Valdarno. A
partire da Maggio del 2009 è stato possibile
avviare un progetto di educativa di strada.
E’ stata inizialmente svolta una ricercaintervento sui luoghi di aggregazio-ne
dei giovani e sui bisogni e le risorse
degli adole-scenti.
[email protected]
L’idea della web-radio SangiRadio.net nasce nel 2006 come
iniziativa privata, con l’intento di creare uno spazio libero nel web, dove poter
accogliere tutte quelle osservazioni e informazioni non presenti nei canali tradizionali,
e soprattutto con la volontà di creare un
“luogo” che, per quanto virtuale e senza
confini, potesse rispecchiare e far conoscere le molteplici realtà del
territorio valdelsano.
Contattateci!
per collaborazioni, scambi, opinioni, consigli,
tavole rotonde, ecc.
Antonella 3381337207 e-mail [email protected]
Andrea 3933314291 e-mail [email protected]
Leonardo 3489580743 e-mail [email protected]
[email protected]
facebook: il segnoassociazionepromozionesociale
Le immagini pubblicate su questo numero sono da considerarsi di pubblico dominio. Chiunque si sentisse parte lesa nei propri diritti
d’autore può richiedere la rimozione delle immagini all’editore, documentando la legittimità dei diritti sugli oggetti da rimuovere.
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n. 3
anno I
...SIAMO NOI!
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