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Strada coperta e Rocca Vecchia, Castello di Vigevano (Pv)

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Strada coperta e Rocca Vecchia, Castello di Vigevano (Pv)
Progetti
Roberto Gamba
La “strada coperta” a Vigevano collega in quota il Maschio del Castello,
edificato su di un promontorio naturale,
interno alla città, e la Rocca Vecchia, a
valle di quello stesso promontorio.
Si tratta di un vero e proprio ponte,
che attraversa il centro abitato, percorribile a due livelli sovrapposti, parte
essenziale del sistema difensivo ideato
da Luchino Visconti nel 1345, attribuita agli architetti Giacomo da Cozzo e
Giovanni da Ferrara, autori anche del
“ponte coperto” a Pavia.
Il grande rivellino, detto Rocca
Vecchia, costruito a ridosso delle mura
esterne della città, verso la strada che
sandro rossi, edoardo guazzoni,
bruna vielmi
Strada coperta
e Rocca Vecchia,
Castello di Vigevano (Pv)
Ricostruzione di una gradinata in “cotto”, nel tratto
terminale della “strada coperta”.
Nella pagina a fianco:
ingresso alla “strada coperta” con le passerelle al
livello superiore e inferiore.
Planimetria dell’intervento: a destra,
la Rocca Vecchia, con l’edificio recuperato della
Cavallerizza; a sinistra, l’arrivo al cortile del Castello.
FOTOGRAFIE Gio Pini
conduceva al Ticino, è costituito da un
recinto a pianta quadrata, un tempo
munito di torri angolari e di altre quattro torri inserite nelle cortine laterali.
Le due torri superstiti costituiscono
attualmente le porte d’accesso, verso la
città e verso il Castello.
La “strada coperta”, nel complesso delle
modificazioni edilizie del Castello, che
hanno impegnato per poco meno di
due secoli le dinastie ducali, non può
essere interpretata esclusivamente come
un esempio di architettura difensiva, via
strategica di fuga verso la campagna.
Essa ha partecipato, infatti, al processo
di trasformazione dell’originario recetto fortificato in residenza signorile,
sostenuto soprattutto dagli Sforza e
attuato, quasi per ironia del destino, al
tramonto del potere signorile, quando
Francesco II, nel 1530, otterrà il riconoscimento di elevazione del borgo
vigevanese al rango di città, con l’isti-
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CIL 101
tuzione della Diocesi concessa da
Clemente VII.
Il sistema “Castello - Strada Coperta Rocca Vecchia” sembra così acquisire,
nel tempo, un esemplare significato di
modello urbanistico, a cui fanno capo
altri percorsi e altre invenzioni architettoniche, come la Falconeria e l’elaborato sistema di accesso alla loggia
aerea ed al Castello stesso.
Il percorso, che inizia dalla Porta di
S.Pietro Martire, con una rampa
coperta, permetteva alla nobiltà cittadina di raggiungere la loggia aerea dal
doppio colonnato e proseguire fino ai
saloni di ricevimento del Castello,
superando il fossato con due arcate di
ponte.
La “strada”, dal Maschio, dopo una iniziale impennata di 1,80 m, degrada
verso la Rocca, superando un dislivello
di 10,55 m con la riduzione progressiva dell’altezza dei piloni. Fu tenuta
volutamente più alta per ragioni di
sicurezza che consigliavano di mantenere il passaggio ad un livello adeguatamente superiore a quello della città;
proprio tale sopraelevazione ha determinato la necessità di un nuovo raccordo a rampa, che conduce dalla
soglia della strada pensile al cortile della
Rocca Vecchia.
Il restauro della Rocca, e soprattutto il
recupero del livello inferiore della “strada coperta”, curati da Sandro Rossi,
Edoardo Guazzoni, Bruna Vielmi insieme ad altri professionisti, è un intervento per lo più rivolto alla conservazione, con l’obiettivo di adeguare l’esistente al nuovo utilizzo di percorso
restituito al passaggio urbano.
Esso, in particolare, tende a fornire
elementi interpretativi della consistenza costruttiva e della complessità
formale del monumento, specificando
il carattere dei diversi luoghi di cui si
compone.
In corrispondenza della porta d’ingresso dalla Rocca Vecchia, una nuova
rampa in mattoni consente l’ingresso al
livello superiore della strada-ponte.
Una ulteriore rampa scende, restituen-
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PROGETTI
Le superfici in cotto sono state trattate con detergente ed emolliente (acqua deionizzata a bassissima pressione) e pulite con spazzole morbide; il ciclo di lavaggio è
stato effettuato dall’alto al basso con acqua nebulizzata.
do evidenza all’angusto accesso al livello inferiore e, in pendenza, tramite un
nuovo ponte metallico, supera i resti,
interrati precedentemente al restauro,
del fossato difensivo che separava la
strada dalla Rocca.
Il primo tratto del percorso, sino ad
una interruzione determinata dall’at-
Volta emisferica a bacino lungo il tratto terminale
del percorso.
traversamento di una strada urbana,
manifesta il suo carattere militare e
visconteo, anche per il modo con cui si
è restituita evidenza ai suoi aspetti
costruttivi, alle murature prevalentemente in mattoni a vista e alla successione di volte a botte trasversali al percorso, che, superata la viabilità urbana,
si spingono verso le porzioni più basse
del Castello.
Nel tempo, ad esse si sono sovrapposte
volte a vela e si è conformato una sorta
di piano intermedio, che manifesta
invece il carattere di grande atrio d’accesso al cortile rinascimentale “delle
Dame”.
Infine, il tratto terminale si incunea
all’interno delle fondazioni del Maschio e sale, lungo nuove passerelle
metalliche, sino all’interno del cortile.
In questo caso, il restauro ha rivelato
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CIL 101
ragioni archetipiche del Castello e dell’intera città: vale a dire le opere di sostegno e le fondazioni degli ampliamenti
rinascimentali del Maschio; i resti del
fossato che segnava il termine della strada; il rivellino di difesa all’ingresso del
Maschio; la base della torre di epoca
comunale; il muro di sostegno del promontorio naturale, su cui è edificato il
Castello e le mura urbane che preesistevano alle edificazioni viscontee.
L’illuminazione contribuisce a delinearne possibili differenti modalità di
utilizzo (oltre che percorso urbano, la
strada costituisce luogo per attività
espositive e per convegni).
In realtà, nella prima fase, l’intervento
ha riguardato il ripristino delle originarie murature a vista, di recente rivestite con intonaci.
Le murature, tolto il rivestimento
Passerella di ingresso alla “strada coperta” dalla Rocca Vecchia.
esterno, sono state lavate, ne sono stati
estratti i sali solubili presenti e, a completamento del trattamento, ne è stata
consolidata la superficie ricostruendo
le stilature dei giunti.
Delle mangiatoie in cemento poste
lungo le pareti laterali della “strada”, a
testimonianza di una vicenda attraversata da questo edificio, ne sono state
conservate solo due.
Un vespaio è stato formato in adiacen-
za alle pareti longitudinali, per preservare le murature da fenomeni di umidità ascendente dalle fondazioni.
Buona parte del percorso è stata pavimentata con lastre bocciardate di beola
grigia e di granito bianco, con un disegno che evoca aspetti di pavimentazioni lapidee, presenti in molte parti della
città (il Portone, il Sagrato del Duomo,
i portici della Piazza).
Corpi illuminanti, incassati all’interno
della pavimentazione, assicurano una
luce di fondo, indiretta e diffusa, senza
dover ricorrere a scanalature e rotture
sulle murature in elevazione.
Gli attuali vani di finestra, ricavati in
tempi diversi dalla edificazione originaria mediante rottura delle superfici
murarie, sono stati dotati di griglie
metalliche removibili di chiusura e di
schermatura.
Le nuove griglie nascondono la vista
Sezione di progetto.
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PROGETTI
delle precarie situazioni a confine ed
impediscono il dilavamento causato
dall’acqua piovana, senza precludere
l’areazione naturale della strada.
Gli ingressi contrapposti sono stati
dotati di cancelli a disegno relativamente fitto, analogo a quello delle griglie delle finestre.
Il tratto del fossato, che si è rivelato,
nell’ambito dei sondaggi condotti,
essere ancora presente all’ingresso della
strada, è stato reso visibile grazie ad un
piccolo ponte in ferro pavimentato
con tavole di legno. ¶
Scheda tecnica
STRADA COPERTA
Progetto e D.L.:
Ricerche storiche
e consulenza:
Rilievo:
Sandro Rossi, con
Edoardo Guazzoni
Marco Chiolini,
Enrico Sacchi
Enrica Pinna,
Rosaria Toma
Consolidamento
statico:
Lorenzo Iurina
Collaboratori
al progetto e alla D.L.: Bruna Vielmi,
Lucia Mainardi,
Alessandra Rovida
ROCCA VECCHIA
Progetto e D.L.:
Committente:
Consulenza per
l’illuminazione:
Cronologia:
Sandro Rossi,
Bruna Vielmi,
Edoardo Guazzoni,
Lucia Mainardi,
Alessandra Rovida
Amm.ne Comunale
di Vigevano (PV)
Matteo Vivian
1999-2003
Il percorso si arresta in corrispondenza
di un’interruzione determinata dall’attraversamento
di una strada urbana.
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CIL 101
I corpi illuminanti, incassati all’interno della pavimentazione,
consentono un’illuminazione di fondo, indiretta e diffusa, senza
comportare scanalatue e rotture sulle murature in elevazione.
Il tratto terminale, incuneato all’interno delle fondazioni
del Maschio, sale, lungo nuove passerelle metalliche,
sino all’interno del cortile del castello.
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PROGETTI
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