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Anteprima - L`Impresa

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Anteprima - L`Impresa
LA GUIDA DEL SOLE 24 ORE PER
CAPIRE
L’ECONOMIA
Come funziona l’economia
e come sta cambiando il mondo
Robert L. Heilbroner
Lester C. Thurow
I-VI PRIME PAGINE IMP
9-09-2009
12:11
Pagina V
Sommario
VII Premessa del traduttore
3
Introduzione
7
Parte prima
Lo sfondo economico
9
27
47
59
Il capitalismo: da dove veniamo?
Tre grandi economisti
Uno sguardo generale all’economia
Lo stato delle cose
75
Parte seconda
La macroeconomia: analisi della prosperità e delle recessioni
77
89
99
111
127
137
147
Il Prodotto interno lordo (Pil)
Risparmio e investimenti
Consumo passivo, risparmio attivo
L’economia del settore pubblico
Il dibattito sul governo
Cos’è la moneta
Come funziona la moneta
157 Parte terza
La microeconomia: anatomia del sistema di mercato
159 Come funzionano i mercati
I-VI PRIME PAGINE IMP
VI
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Pagina VI
Capire l’economia
171 I fallimenti del mercato
185 Le due realtà del mondo degli affari
197 Parte quarta
Problemi e prospettive future
199
211
221
233
249
Lo spettro dell’inflazione
Il problema della disuguaglianza
La globalizzazione
Le politiche nazionali in un mondo globalizzato
La rivoluzione incompiuta
263 Indice
Robert L. Heilbroner
Lester C. Thurow
LA GUIDA DEL SOLE 24 ORE PER
CAPIRE L’ECONOMIA
Come funziona l’economia e come sta cambiando il mondo
Traduzione di Marco Cantalupi
VII-VIII NOTA TRADUTT
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Pagina VII
Premessa del traduttore
La crescente diffusione della cultura economica rende pertinente
la presentazione al pubblico italiano di un’opera la cui prima edizione, negli Stati Uniti, è apparsa nel 1982. L’esigenza di dar conto
degli sviluppi disciplinari, unitamente alla predilezione per un’impostazione didattica incentrata sul formalismo matematico, o comunque spiccatamente deduttiva e tassonomica, fanno sì che le dimensioni degli attuali manuali siano sempre più cospicue. Ciò
comporta per il loro lettore principalmente uno sforzo orientativo,
che si moltiplica proporzionalmente a ogni ramificazione disciplinare (microeconomia, macroeconomia, economia internazionale). Per non parlare, poi, del fatto che tanto l’autodidatta quanto lo
studente, che comunque non intraprenderà la carriera dell’economista di professione, dovranno affrontare in solitaria la costruzione di una sintesi significativa del caleidoscopio di categorie, nozioni e tecniche apprese, nonché la loro traduzione applicativa alla
realtà economica del tempo. D’altro canto, il progetto di un testo
che sintetizzi tutto ciò che di “elementare” c’è da sapere sull’economia, dando contemporaneamente al lettore la sensazione di potersi cimentare intellettualmente con le problematiche di attualità,
presenta un duplice rischio. Il primo, minore e comunque ineliminabile, è l’arbitrarietà della scelta dei materiali, vale a dire quali
teorie proporre o enfatizzare e su quali “fatti stilizzati” insistere. Il
secondo è quello di una facile scaduta del registro narrativo in
meccanica, al limite in una nozionistica apodittica.
Il volume proposto da Heilbroner e Thurow è per molti aspetti
completo e, a tratti, avvincente. Inoltre è di sicuro interesse per
molti lettori, per i quali potrebbe risultare una sorta di prezioso filo
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Capire l’economia
di Arianna con cui riannodare lunghe e complesse catene espressive, spesso di significato sfuggente.
Tuttavia, il libro non è solo un riuscito tentativo di semplificazione espressiva in vista dell’obiettivo, prioritario, di svelare l’abc
dei meccanismi fondamentali dei moderni sistemi economici, ma
ripropone anche alcuni capisaldi del pensiero dei due autori. Primo fra tutti, il fatto che l’economia non è l’ingrediente “ultimo” di
una formazione sociale, qualunque essa sia. Più volte viene ribadito che l’economia non è la “struttura” su cui poggia un’intera società. Ne è un diretto corollario il rifiuto di considerarne i meccanismi alla stregua di un oggetto naturale, e pertanto immodificabile.
Il sistema capitalistico, il sistema “rivoluzionario” per eccellenza,
non fa eccezione. In secondo luogo, viene chiaramente detto che
le forze scatenate dal capitalismo, oltre ad assicurare a una parte
dell’umanità grandi vantaggi in termini di ricchezza, tendono a
schiacciare singoli e gruppi, popolazioni e nazioni. Ma gli autori ritengono anche che, a differenza di tutte le altre formazioni sociali
premoderne, il capitalismo sia in grado di far fronte alle problematiche endogene da esso create, mitigandone grandemente gli effetti negativi. Come? Per i due studiosi americani, il compito degli
uomini è quello di conoscere, per poi adoperarsi attivamente a risolvere i problemi, di qualunque natura essi siano. Il che vale anche per quelli che continuamente emergono nella sfera economica e sociale: dobbiamo capire l’economia non per conseguire la Società Giusta ma per prepararci a risolvere i difficili problemi che,
pur se capiti, ci attendono. Nel testo aleggia un volontarismo ottimista di cui oggi sarebbe bene subire il fascino, vista la tendenza,
cui molti sono soggetti, a ridurre l’economia a un fascio di tecniche che si vorrebbero fini a se stesse e svincolate da una qualsiasi
prospettiva culturale più ampia, soprattutto morale.
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Pagina 3
Introduzione
Se proprio il lettore non l’avesse notato, l’economia americana –
ma il discorso vale anche per le altre principali economie industrializzate del pianeta – sta attraversando una fase delicata. Non
vogliamo dire che il capitalismo americano stia esalando l’ultimo
respiro, ma solo che i cambiamenti che stanno interessando il
mondo in cui viviamo si intensificheranno sempre più, assumendo
connotazioni non del tutto gradite.
A quali cambiamenti alludiamo? Il primo riguarda l’estensione
del “mondo” che ci circonda, cioè il numero di Paesi le cui attività
economiche si intersecano con quelle americane. Tanto per fare
un esempio, il personal computer acquistato fino a pochi anni fa
nel negozio sotto casa era integralmente prodotto negli Stati Uniti.
Oggi, invece, potrebbe anche trattarsi di un prodotto made in Korea, oppure in Taiwan o anche in Singapore. Questo processo è
uno dei tratti assunti dalla cosiddetta globalizzazione. Se nei prossimi dieci anni tale processo continuerà a mantenere lo stesso ritmo tenuto negli ultimi dieci, la vita economica americana ne verrà
profondamente influenzata, in parte per il meglio – i monitor coreani costano meno di quelli americani –, in parte in peggio – meno posti di lavoro a Seattle e di più a Seoul.
Un altro fattore di cambiamento è quello relativo alla distribuzione del reddito. Per dirla in breve, i redditi delle famiglie più ricche sono cresciuti in fretta, quelli delle famiglie meno abbienti sono invece diminuiti. Bisogna ricordare che nel passato la prosperità economica della società americana è dipesa non poco da una
distribuzione del reddito che non penalizzava eccessivamente il
potere d’acquisto delle classi lavoratrici e dei ceti medi. Perché al-
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Capire l’economia
lora si sta verificando questa polarizzazione? Cosa si può fare per
mitigarla?
Un terzo elemento di mutamento riguarda l’attuale rivoluzione
tecnologica. Non intendiamo riferirci all’ondata delle nuove invenzioni di prodotto o di processo, che sono assolutamente in linea
con quel carattere di incessante innovazione e modernizzazione
da sempre vitale per le economie capitalistiche: piuttosto ci troviamo di fronte a tecnologie che eliminano certe tipologie di impieghi, spesso altamente qualificati, senza però sostituirli con qualcos’altro come invece avveniva in passato. La prossima volta che prelevate del contante con il vostro bancomat, chiedetevi dov’è andato a finire l’impiegato i cui servizi sono stati automatizzati. Nelle
sempre più rare occasioni in cui vi recate in banca, chiedetevi come è possibile che ci sia sempre meno personale agli sportelli: il
fatto che su ogni scrivania ci sia un computer c’entra forse qualcosa? E quando l’operatore telefonico risponde: “Per attivare il servizio x premete il tasto y”, chiedetevi di chi è quella voce.
Questi e altri fatti sono al centro delle revisioni introdotte in
questa edizione di Capire l’economia. Non c’è molto di nuovo nella
nostra spiegazione di come funzionino i mercati o di cosa significhi la macroeconomia. Come già nelle altre edizioni, cercheremo
di semplificare e chiarire il lessico e i concetti necessari a comprendere cosa accade nel mondo dell’economia e come valutare
se il suo funzionamento è regolare oppure no. Ma nuova e diversamente inquadrata è l’importanza accordata al tipo di inquietanti
problemi cui abbiamo appena fatto cenno. Ciò non solo perché oggi quegli stessi problemi stanno assumendo rilevanza maggiore rispetto a pochi anni fa. L’enfasi tributata riflette la nostra convinzione che essi siano gli aspetti cui il lettore è più interessato.
Il che ci porta a due precisazioni. Primo, pur focalizzando l’attenzione su tematiche nuove e non ancora del tutto comprese, Capire l’economia non vuole essere un libro che scoraggi il lettore.
Al contrario, la nostra premessa è che il periodo che si apre potrebbe riservare tanto grandi benefici quanto intensificati rischi,
un periodo di successi realizzabili e di possibili rovesci. Vogliamo
che il nostro sia “un lettore avvisato”, il che significa anche “mezzo salvato”.
Il secondo punto riguarda i valori e le analisi che informano il
testo. Le opinioni da noi avanzate sono certamente controvertibili,
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Pagina 5
Introduzione
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ma esse vengono sempre presentate per quello che sono e mai come se fossero la Verità. Come già abbiamo avuto modo di dire nelle precedenti edizioni, questo è un libro che intende informare,
non predicare. Persuadere chi ci legge che noi conosciamo le risposte alle sfide dei nostri giorni è l’ultimo dei nostri desideri. Ma
rimarremmo molto delusi se Capire l’economia mancasse di far ragionare su queste sfide in modo diverso dal solito.
Apparso per la prima volta nel 1982, più volte aggiornato Capire l’economia è un best seller mondiale. Thurow e Heilbroner, infatti, riescono laddove molti hanno fallito: con un linguaggio semplice e chiaro,
i due economisti trasformano l’economia in una scienza viva e affascinante, utile a chiunque voglia impossessarsi di uno dei principali
strumenti di comprensione della realtà. Gli autori propongono un percorso orientativo che, dal pensiero dei teorici classici dell’economia,
si sviluppa nella descrizione dei meccanismi che stanno alla base del
funzionamento del capitalismo odierno. Una particolare attenzione
viene posta all’analisi del presente - globalizzazione, spettro dell’inflazione, disuguaglianze di reddito, ruolo dei governi - rendendo il libro indispensabile a chiunque voglia prepararsi ad affrontare le sfide
e i problemi di un mondo in profonda trasformazione.
Robert L. Heilbroner è professore di Economia alla New School for Social
research ed è autore di numerose opere, tra cui si ricorda The Wordly Philosophers (1983).
Lester C. Thurow è professore di Economia e Management alla Sloan School
del Mit ed è autore di best seller mondiali, tra cui La costruzione della ricchezza (2000) e La fortuna aiuta gli audaci (2003).
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