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Maria lo sapeva: riflessione sul mese di maggio Prime Comunioni a
Parrocchia San Gregorio Magno
Maggio 2014
Comunità Insieme
Prime Comunioni a San Gregorio Magno
Sommario
Prime Comunioni a S. Gregorio Magno
Maria lo sapeva: riflessione sul mese di
maggio
Giovanni Paolo II il Papa dei giovani e
delle famiglie
Omelia per la Messa di Prima Comunione
C’è pane e pane tra gli amici di Gesù
Vita della Parrocchia
In cammino dietro alla Croce
Riapre il bar dell’Oratorio: il caffé del
Baffo
Salone Gregorianum: film per pensare
Still Life: una riflessione sulla vita e la
morte
Una delicata e struggente ventata di
speranza
Insieme per far festa
Un grande spettacolo teatrale
Musica dal vivo per tutte le età
Calendario di maggio
Maria lo sapeva: riflessione sul mese di maggio
Parrocchia... in breve
don Sergio Tomasello
C
arissimi, vorrei offrirvi una semplice
riflessione sul mese
mariano,
tradizionalmente
dedicato alla preghiera alla
Vergine Maria. Mi sono ispirato inizialmente a Giovanni Paolo II, che da dopo Pasqua la
Chiesa ha definito Santo! Egli
era un grande appassionato
della preghiera a Maria, e non
l’ha mai nascosto, anzi nella
mia breve storia da prete ho
potuto gustare proprio in terra polacca, nel lontano 1987,
quanto fosse presente questa
preghiera a Maria e la sua venerazione nelle città di Cracovia, Nowa Huta e Czestochowa, dove proprio il santo papa
era stato Vescovo per diversi
anni. La gente per la recita del
S. Rosario era talmente stipata
nelle Chiese al tardo pomerig-
gio che non ci stava: si vedeva
gente in ginocchio fino a fuori
della porta di ingresso! E che
dire dei pellegrinaggi del popolo polacco alla Madonna
Nera, che ho visto con i miei
occhi - al cui seguito il Santo Papa polacco ha portato
la Chiesa universale? E i suoi
continui viaggi pastorali in varie parti del mondo? Quante
volte il Papa si è soffermato in
luoghi mariani !!! E che dire di
Fatima, dove anche depose la
pallottola del suo attentatore, in segno di riconoscenza
a Maria, Vergine di Fatima? ...
era il 13 maggio quel fatidico
giorno del 1981.
Ebbene: c’è un episodio che
manca nei Misteri del Rosario
e che riguarda proprio Maria,
nel momento della Resurrezione di Gesù. Mi sono chie-
sto, meditando: perchè Maria,
la Madre di Gesù, non c’era
al sepolcro, insieme alle altre
donne, a piangere per la morte di suo figlio? Perchè non
è andata al seguito dei due
discepoli Pietro e Giovanni,
quando ha saputo da altri che
la tomba era vuota e il corpo
non si trovava?
Maria è “la donna che sta
sotto la croce”, l’Addolorata,
ma è anche “la donna che non
c’era” al sepolcro di Gesù.
Perchè? Ve lo siete mai chiesto? E’ una assenza assordante
se ci pensate ...
Maria di Nazareth è davvero
speciale, nella sua fede e nel
suo amore per Cristo e per la
sua Parola: tutti i Vangeli ce la
mostrano così: .... meditava!
E’ sempre al posto giusto e al
momento giusto, e non fa tan-
to rumore nei Vangeli, non fa
parlare molto di sè. Eppure
noi possiamo contemplare
in Lei una vera perfezione,
opera certamente dello Spirito Santo, che da sempre l’ha
modellata.
Maria di Nazareth non era
con le altre donne alla tomba. E non perchè la madre di
Gesù fosse annientata dalla
disperazione o sopraffatta
dal dolore. Non perchè stesse riposando chissà dove, o
perchè impegnata in qualche
opera di bene. Maria non segue le donne e nemmeno i
discepoli Pietro e Giovanni
perchè ella ... lo sapeva: sì,
Ella lo sapeva che Gesù sarebbe Risorto, lo credeva
in cuor suo, non si stupisce
affatto quando tutti gli altri
segue a pagina 2
2 COMUNITA’ INSIEME
segue da pagina 1
racconteranno quello che era
successo! Maria lo sapeva già,
perchè ha sempre creduto!
Maria di Nazareth al sepolcro non c’è. Riapparirà nella
Scrittura solo dopo l’Ascensione, quando Luca, autore del
libro degli Atti degli Apostoli,
scrive che “Maria si trovava
nel Cenacolo di Gerusalem-
me, con gli Apostoli, le altre
donne che avevano seguito
Gesù dalla Galilea e diversi
suoi familiari. Al sepolcro Maria non c’è! Mi piace pensare
che abbia passato “in veglia e
in preghiera” il tempo che era
stato indicato, in attesa del
momento in cui Gesù avrebbe
adempiuto la sua promessa:
“... e dopo tre giorni risorgerò!”.
Maria, la Madre di Gesù, non
va al sepolcro, perchè ha la
certezza che lì non vi troverà
suo figlio: Maria lo sapeva...
Maria ha creduto nell’adempimento della Parola del suo
Figlio: Lui aveva detto che il
terzo giorno sarebbe risuscitato, e Lei gli ha creduto! La Re-
surrezione è per chi nell’amore si perde. E dell’amore si fida!
Buon cammino nel mese di
maggio, stando vicini a Colei
che ha creduto nel suo Figlio
Gesù e nostro Maestro. Buona
preghiera quotidiana, mettendo al centro i misteri della
vita di Cristo per la nostra salvezza.
Successivamente, fu inviato
dal Cardinale Sapieha a Roma,
dove conseguì il dottorato in
teologia (1948), con una tesi
sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce.
In quel periodo, durante le
sue vacanze, esercitò il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda. Il 4 luglio 1958, il
Papa Pio XII lo nominò Vescovo titolare di Ombi e Ausiliare
di Cracovia. Ricevette l’ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del
Wawel (Cracovia), dalle mani
dell’Arcivescovo
Eugeniusz
Baziak. Il 13 gennaio 1964 fu
nominato Arcivescovo di Cra-
covia da Paolo VI che lo creò
Cardinale il 26 giugno 1967.
Partecipò al Concilio Vaticano
II (1962-65) con un contributo
importante nell’elaborazione
della costituzione Gaudium
et spes. Papa Giovanni Paolo
II è stato un viaggiatore instancabile. Nessun Papa ha incontrato tante persone come
Giovanni Paolo II: alle Udienze
Generali del mercoledì, ma soprattutto i milioni di fedeli incontrati nel corso delle visite
pastorali in Italia e nel mondo.
E poi i giovani, tantissimi che
lo stimavano e che trovavano in lui ascolto e soprattutto
una guida autorevole. Ed erano soprattutto giovani, una
moltitudine, quelli che intasarono via della Conciliazione, a
Roma, la notte prima dei suoi
funerali solenni. Giovani che
lo avevano amato, lo avevano
seguito per giungere a Cristo.
Giovani che sono stati in piedi
per ore, di notte, in silenzio e
preghiera per potergli rendere l’ultimo saluto dopo la sua
morte, avvenuta alle 21.37 di
sabato 2 aprile 2005.
I solenni funerali in Piazza
San Pietro e la sepoltura nelle Grotte Vaticane sono un
altro momento scolpito nella
memoria. L’ultimo saluto a un
Papa santo, a cui rendevano
omaggio in silenzio anche i
grandi del mondo.
Giovanni Paolo II
il Papa dei giovani e delle famiglie
La redazione
Giovanni Paolo II è stato il
Papa che ha accompagnato
più a lungo la vita e la storia
della maggior parte di noi.
Alcune sue immagini restano scolpite nella memoria. La
celeberrima foto dell’incontro
privato con il suo attentatore, Ali Agca. O forse, ancora
di più, la toccante immagine
di un uomo vecchio e malato che assiste all’ultima Via
Crucis della sua vita, patendo
assieme a Cristo. Ricordo lo
stupore del primo momento,
quando il Cardinale incaricato comunicò alla folle il nome
del nuovo Papa. Mai sentito
prima. Un cognome strano,
che io (assieme a molti) pensavo fosse di origine africana.
Non era ancora tempo per il
primo Papa di colore… Poi
il suo saluto, con quell’ormai
famoso “se sbaglio mi corrigerete…”. Era il 16 ottobre
1978. Karol Wojtyla era nato
58 anni prima a Wadowice,
città a 50 km da Cracovia, il
18 maggio 1920. Era il secondo dei due figli. A partire dal
1942, sentendosi chiamato al
sacerdozio, frequentò i corsi
di formazione del seminario
maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall’Arcivescovo
di Cracovia, il Cardinale Adam
Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del
“Teatro Rapsodico”, anch’esso
clandestino. Dopo la guerra,
continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia,
nuovamente aperto, e nella
Facoltà di Teologia dell’Università Jagellónica, fino alla
sua ordinazione sacerdotale a
Cracovia il 1 novembre 1946.
Maggio 2014 3
Omelia per la Messa di Prima Comunione
C’è pane e pane
tra gli amici di Gesù
don Sergio Tomasello
C
arissimi, … “c’è pane
e pane tra gli amici di
Gesù”, e tu …. amico
mio …. vorresti forse morire
di fame? C’è un “pane comune” che non sazia, e anche se
continuiamo a comprarlo e a
mangiarlo non ci riempie per
davvero: e sentiamo ancora
fame, ogni volta. C’è un “pane
nuovo”, disceso dal cielo, per
puro dono di Dio: questo
pane è Gesù ! Questo pane
ci sazia per davvero, perché è
il pane del dono di sé, segno
altissimo dell’amore di Dio,
come l’amore di un Pastore,
che offre la vita per le sue pecore perché le conosce, le cerca, le ama, le nutre.
Ma ci chiediamo: che tipo di
pane è questo? Possiamo ancora mangiarne?
Nelle letture di oggi il buon
Dio ce ne ha parlato: sentite!
C’è il pane delle mense:
come ci ha descritto la prima
lettura, è il pane della carità
e della condivisione. Come
avveniva nella prima Chiesa
così avviene anche oggi, anche qui a Milano. Non ce n’è
mai abbastanza, mai per tutti,
molti si lamentano e soffrono
per la sua mancanza e per la
chiusura di molti cuori. Eppure c’è, a vedere bene: è il pane
della condivisione, pane spezzato e offerto anche ogni giorno, è il cibo non sprecato, ma
gustato boccone dopo boccone, con estrema semplicità e
dignità, è un pane per i poveri, carico di carità cristiana, ma
quanto mai prezioso e utile,
per tutti. Gli Apostoli proprio
per questo designano i Diaconi, degli uomini servitori delle
mense, perché ognuno dei
convenuti ne possa ricevere
almeno un pezzo.
C’è poi il pane della preghiera, nella Comunità degli
Apostoli, come per noi oggi
in questa Chiesa: è il pane
che spezzeremo tra poco, il
pane adorato e pregato nella
Liturgia, è il pane vivo di Cristo e della sua Croce: unico
pane, benedetto, spezzato,
donato nella Comunione eucaristica, come oggi faranno i
nostri bambini. E’ un pane che
unisce tutti i commensali, è
un pane vivo e nutriente per
tutti, per poter uscire di qui e
continuare la nostra preghiera nella comunione fraterna.
C’è pane e pane tra gli amici
di Gesù, …. e tu vorresti forse
morire di fame?
C’è il pane del perdono, è
quello che Gesù ha dato a Pietro dopo essere Risorto dalla
morte. Quel giorno, in riva al
Lago, c’era anche del pesce
appena pescato: ricordate, ragazzi, il giorno della vostra Prima confessione ? I pesci rossi
che abbiamo appeso alla rete
? E’ il pane arrostito da Gesù
servito insieme al pesce, dato
a Pietro con queste parole:
“Mi ami tu?” “Tu lo sai Signore che ti amo!” dice l’Apostolo
mentre mangia quel pane, ma
sapeva bene che poco prima
l’aveva rinnegato, diverse volte: “Ho detto che non conosco
quell’Uomo!” . Eppure Gesù
non si ferma, glielo dona quel
pane: è il pane del perdono,
un pane necessario anche per
noi tutti !
C’è il pane della Parola di
Dio, quello al cui servizio si
pongono gli Apostoli. Non
si fermano alla Carità o alla
loro Liturgia, vanno oltre ! La
Parola del Vangelo deve correre per le strade, come oggi
nella Chiesa, in tutte le Comunità, in ogni Continente. Il
pane della Parola si racconta
e si mostra con l’esperienza;
ha bisogno di validi testimoni
che ci credano a quella Parola,
di persone che se ne nutrano davvero, fino a saziarsi, e
su quella Parola decidano la
vita, gettino di nuovo le reti !
Il pane della Parola non è mai
raffermo, è sempre buono e
fragrante. Il pane della Parola
ci viene servito ogni domenica in ogni Chiesa, dove il
Signore parla, si comunica, si
rivela nella potenza del suo
Vangelo.
“C’è pane e pane tra gli amici di Gesù”, …. e tu vorresti forse morire di fame?
C’è infine il pane del pastore!
Ma guardatelo questo bel pastore, buono, onesto, presente …. Guardatelo: è talmente
intento alle sue pecore – di cui
si prende cura ad una ad una
– che non ha più nemmeno il
tempo di mangiare. E’ “poco”
il pane del Pastore, quanto
basta! Talvolta con l’aggiunta
di un po’ di formaggio fresco,
perché la sua gioia sta nella
preoccupazione di far nutrire
le sue pecore, che Egli ama
davvero: … le conduce, le difende dal nemico, le riporta
all’ovile, ect … Il pastore si
comporta come un genitore
verso i propri figli …. O come
un prete verso la sua Comunità, … o come Gesù che dona
la vita per la sua Chiesa, anche
oggi, non solo allora …. E’ il
pane di chi si nutre quel tanto
che basta per fare la volontà
di Dio, e compiere al meglio
la sua opera di salvezza. “Per
questo il Padre mi ama – ha
detto Gesù – perché io do la
mia vita” …. Che pane nutriente il pane del Pastore !!!
Avete mai guardato da vicino il nostro Tabernacolo?
Ma sì, c’è ancora un pane: è
il pane del ragazzo, accovacciato, quasi seduto per terra,
di cui parla il Vangelo; in realtà sono 5 i pani e qualche
pesciolino … Che belli quei
pani! Che bel gesto, ragazzi!
quel giorno il ragazzo ha battuto tutti, anche i grandi, anche gli Apostoli che dicevano
a Gesù: “Sì, ma cos’è questa
offerta per tanta gente !?”.
Quel ragazzo ha dato tutto
a Gesù, ha messo i suoi pani
nelle mani di Gesù, li ha offerti
perché Gesù li potesse usare,
benedire, moltiplicare … per
tutti, perché ognuno potesse
riceverne almeno un pezzo,
un assaggio. Ne avanzò pure:
non è stupendo?
C’è pane e pane tra gli amici
di Gesù: E tu, amico? E tu, ragazzo che sei venuto a fare la
Prima Comunione? E voi che
siete venuti fino a qui a fare
festa quest’oggi?
… con tutto questo pane,
che il Signore ci ha donato,
non vorrete mica morire di
fame !!!
4 COMUNITA’ INSIEME
Vita della Parrocchia
In cammino
dietro alla Croce
La redazione
O
rmai è diventata una
tradizione. L’ultimo
venerdì di Quaresima le Parrocchie del nostro
Decanato si incamminano
dietro alla Croce, per le strade
del nostro quartiere. E’ un segno, un modo per dimostrare
la nostra fede anche al di fuori
delle Chiese.
Molta gente anche quest’anno. Famiglie con bambini,
giovani e meno giovani.
Un’atmosfera composta, di
preghiera che ci ha accompagnato nel percorso da Santa
Francesca Romana fino alla
Chiesa del SS. Redentore. Siamo stati aiutati quest’anno
da testi suggeriti dalle varie
famiglie religiose che abitano nel nostro Decanato e arricchiscono silenziosamente
il nostro cammino di Chiesa:
suore Rosminiane e suore
Cappuccine, frati Francescani
e padri Camilliani, fratelli delle Scuole Cristiane e suore del
Cottolengo e perfino le monache Adoratrici del Monastero di via Bellotti. A ognuno
è stata affidata una stazione
con l’intento di far emergere
il carisma del loro cammino
religioso. Ha presieduto la Via
Crucis il Provinciale dei Camilliani che ha concluso con una
riflessione molto appassionata. Al termine, il tradizionale
“bacio della Croce”.
Riapre il bar dell’oratorio:
il caffè del Baffo
Matteo Mascetti
Il Gran Visir chiamò al suo
cospetto i migliori maestri,
edotti nelle varie discipline
di arti e mestieri, per renderli
partecipi di un grande sogno:
la creazione di un’opera che
rimanesse di uso e di godimento per generazioni e generazioni successive (il Bar).
Subito, gridolini e twitters di
gioia si levarono copiosi nella
sala delle adunanze: qualcuno
già stava per festeggiare ad
oro, spritz e birra.
Quando però spiegò loro
che il progetto doveva sottostare alla supervisione del
Sultanato, e che il budget a
disposizione era da rapina, ci
fu un fuggi-fuggi per raggiungere subito le stalle dove riposavano ignari i loro destrieri.
Solo chi possedeva veloci
puledri, riuscì a guadagnare
l’uscita prima che si chiudessero le porte della vera fatica.
Come si vergava infatti a quei
tempi: “se l’acqua scarseggia,
la papera non galleggia”. Quei
pochi intrappolati dal Visir, si
fecero coraggio e si munirono
di un sano ottimismo cercando di vedere la mezza-luna
quasi piena.
Mai tanta fantasia si vide nel
cercare di aggirare le rigide
regole per facilitare ed accelerare la costruzione del Bar. Le
voci incontrollate che circolavano nei corridoi di palazzo,
facevano tremare le dentiere
delle povere vecchiette che
già si figuravano “spintaneamente” iscritte a tornei e giochi equestri ad eliminazione.
Sembrava infatti che solo
questi eventi ludico sportivi
potessero permettere l’apertura senza l’obbligo di tasse e
gabelle; ma l’occhio lungo del
Visir bloccò i più creativi freelance. Infatti, un Cristoforo
Colombo qualunque che fosse passato di lì ad abbeverarsi,
avrebbe potuto fare causa per
una mancata erogazione del-
lo scontrino.
Su dei pizzini prima, e su
carta da formaggio dopo,
vennero buttate giù delle
prime idee; nulla di ché, intendiamoci, già lo stile molto austero del luogo e l’estro
slavato degli agrimensori,
conducevano verso soluzioni
classiche.
Spazi di intrattenimento per
la danza del ventre, lingue di
Menelik sui quattro lati per
la mescita del vino, il vecchio
giuoco del biliardo e le proiezioni di scene di caccia-alpallone sui muri immacolati,
ricalcavano le linee guida del
tempo. Venne però stranamente scelto uno stile ancor
più moderno e più minimalista con solo un bancone in
fondo alla sala dei ricevimenti e affreschi monotematici a
tinta unita lungo tutto il perimetrale dal tema: “il giallo,
pennellata-dopo-pennellata”.
Visti i tempi di crisi, si cer-
carono di reclutare anche
schiavi disoccupati, e scafisti
appiedati, per accelerare la
costruzione che soffriva la
mancanza di un progetto definitivo.
Poi, una sferzata qua, e una
scudisciata là, ben assestata
dal Visir, aiutarono a serrare i
ranghi e redigere un vero progetto e portarlo a compimento. Approfittando di questo
spazio, desidero ringraziare
tutti quei compagni di frustate che sono riusciti a dare
il loro contributo per questa
realizzazione di imminente
apertura: domenica 25 maggio, in occasione della festa
dell’Oratorio
Mi auguro che possa essere e rimanere un luogo di
incontro, di convivialità e di
reciproco scambio e messa in
condivisione dei nostri talenti.
P.s. Il caffè che si berrà è della marca: BAFFO.
Maggio 2014 5
Salone Gregorianum: film per pensare
Still Life: una riflessione
sulla vita e la morte
Vittorio Berbenni
C
osa ci spinge sulla
strada della nostra
vita? È quello che siamo o è quello che facciamo di
giorno in giorno a mutare il
nostro modo di essere? John
May è un funzionario comunale dedicato alla ricerca dei
parenti di persone morte in
solitudine. Diligente e sensibile, John scrive discorsi celebrativi, seleziona la musica appropriata all’orientamento religioso del defunto, presenzia
ai funerali e raccoglie le fotografie di uomini e donne che
non hanno più nessuno che
li pianga e ricordi. La sua vita
ordinata e tranquilla, costruita
intorno a un lavoro che ama
e svolge con devozione, riceve una battuta d’arresto per
il ridimensionamento del suo
ufficio e il conseguente licenziamento. Confuso ma null’affatto rassegnato, John chiede
al suo superiore di concedergli pochi giorni per chiudere
una ‘pratica’ che gli sta a cuore
e che ha il volto di Billy Stoke,
un vecchio uomo alcoolizzato
che aveva conosciuto un passato felice. Di quel passato fa
parte Kelly, la figlia perduta
per orgoglio molti anni prima.
Lasciata Londra per informarla della dipartita del genitore,
John si muove tra i vivi e assapora la vita che ha il volto di
una donna e il sapore di una
cioccolata calda.
Quando si muore, si muore
soli, cantava Fabrizio De Andrè e scriveva Cesare Pavese
che avrebbero potuto immaginare e mettere in versi il protagonista di Still Life, scritto,
diretto e prodotto da Uberto
Pasolini. Diversamente da
Foscolo, John è convinto che
“all’ombra dei cipressi e dentro l’urne confortate di pianto”
il sonno della morte possa essere meno duro. John May del
poeta ha la forza intramonta-
bile della poesia, capace di suscitare i sentimenti più belli,
di superare i limiti temporali
e geografici, di ripristinare la
giustizia che la vita con il suo
corso ha sopraffatto. Interpretato con lirica sospensione
da Eddie Marsan, John May
ricopre una funzione sociale
rilevante che eleva lo spirito
nel momento in cui accoglie
e custodisce e che ci sprona a
vivere con responsabilità civile il nostro ruolo nella società.
Perché, parafrasando Ennio
Flaiano, un lavoro ben fatto è
la vera rivoluzione.
Una delicata e struggente
ventata di speranza
Uno spettatore incuriosito
Still Life, un film struggente, bellissimo, anche se parla
di un argomento difficile: la
morte, oppure la vita, nei suoi
momenti particolari. I toni grigi dell’inizio e le scene un po’
“English” dell’inizio si tramutano quando la figlia del sig.
Stuck lo chiama per vedersi
e accordarsi sulla sepoltura
del papà. A quel punto il suo
volto si illumina, i suoi vestiti
cambiano colore, diventa intraprendente e la sua precisione maniacale diventa vera
riconoscenza.
Morto il protagonista in un
modo un po’ imprevisto e assurdo, mi sono chiesto subito: e adesso che non c’è più
quell’ufficio per cercare qualche parente chi custodirà la
sua memoria? In fondo ci ha
risposto il regista facendo un
film su di lui. Ma forse il regista è andato oltre: la memoria
di lui diventa “riconoscenza”
nella scena finale dove tutti i
defunti a cui lui ha provveduto per i funerali escono allo
scoperto e fanno corona davanti alla sua sepoltura: sono
loro che esprimono con più
efficacia la riconoscenza dei
tanti gesti di pietà che egli ha
vissuto in tutti gli anni del suo
duro lavoro, e il corteo che si
crea attorno alla sua sepoltura è il più partecipato e il più
bello che si poteva immaginare. Davanti a una società che
vuole dimenticare, non più
capace di riconoscenza, che
non vuole dolore, pianto e
spese per i morti, questo film
è una ventata di speranza, è
delicato e struggente.
Forse per qualcuno questa
freddezza e solitudine, a cui ci
spinge un insano individualismo, sta un po’ stretta .... forse
per molti che vedranno questo film condivideranno l’idea
del regista e la sua critica a
una società che dimentica i
vivi e i morti, o che ritiene una
perdita di tempo pensare a
funerali, sepolture, ecc ...
Il film è stato proiettato volutamente nella Settimana
santa, quando noi cristiani
rinnoviamo la nostra fede in
Cristo risorto. Fortunatamente per noi il funerale non è
solo “il sermone” del prete, ma
il dono della memoria viva di
Cristo che vince la morte: in
questo senso la scena finale
introduce alla “comunione dei
santi”: comunione con coloro
che sono già approdati nel
Regno di Dio.
Rimane aperta la domanda
(e la critica) del regista. Non è
possibile una solitudine esasperata, una dimenticanza
tale dei rapporti umani, sì da
lasciare salme e ceneri in una
sorta di limbo moderno dentro l’obitorio. “C’è ancora speranza” .... dice a un certo punto il protagonista: non solo
di trovare qualche parente a
cui proporre di presenziare al
funerale (tra l’altro comunale,
quindi esente da spese!)
“C’è ancora speranza” .... se
si intuisce nel finale del film
uno sguardo alla risurrezione
dei morti e alla capacità di
esprimere riconoscenza per
il protagonista ... con delicatezza. La scena finale è quasi
commovente e imprevista: un
velo di gioia e di speranza in
tanta tristezza ...
6 COMUNITA’ INSIEME
Insieme, per far festa
Un grande
spettacolo
teatrale
Bendetta Rossi
S
ulla scia dell’entusiasmo, della passione,
del divertimento vissuti durante la realizzazione
dello spettacolo dell’anno
scorso alcuni ragazzi delle
medie e delle superiori del nostro oratorio hanno deciso di
mettersi in gioco nuovamente. Dopotutto l’anno scorso
si sono divertiti e il pubblico
pare abbia gradito molto. Perché non riprovarci, quindi?
Sabato 24 maggio alle ore
21.00, all’interno della Festa
dell’Oratorio, ci sarà lo spettacolo teatrale “Nella foresta di
Sherwood”.
Un appuntamento da non
perdere! Un lettura in chiave
comica e moderna della più
famosa storia di tutti i tempi:
la leggenda di Robin Hood. I
ragazzi si sono preparati da
tempo per poter realizzare al
meglio lo spettacolo. Li vedrete in una veste diversa da
quella a cui siete abituati. E
scoprirete quanto sono bravi
(davvero!!!). Vi aspettiamo!!!
Siete tutti invitati e... non
potete assolutamente mancare. Altrimenti ve ne pentireste.
Quando? Sabato 24 maggio
Dove? Al Salone Gregorianum, in via Settala, 27.
Cosa? Spettacolo teatrale
“Nella foresta di Sherwood”
Musica dal vivo
per tutte le età
Luca Zaninello
Ritorna la musica dal vivo!!!
Anche quest’anno il nostro
Salone Gregorianum ospiterà una serata musicale con
le band delle Parrocchie San
Gregorio Magno e SS. Redentore. L’iniziativa ha già avuto
un grande successo di pubblico (e di critica...). La buona
musica si ascolta sempre con
piacere. Se poi a cimentarsi
sono degli amici appassionati
ed entusiasti, lo spettacolo è
assicurato.
Si alterneranno sul palco gli
inossidabili VeJet, i sempre
più numerosi Saràbanda, i
giovani Riddler e la novità dei
The Speed. Sono formazioni
che proporranno stili, sonorità e generi che sapranno coinvolgere ogni ascoltatore.
Insomma, è assolutamente indispensabile venirli ad
ascoltare. Vi aspettiamo, quindi. Vi possiamo garantire che
vi divertirete. Quando?
SABATO 7 GIUGNO - alle
ore 20:45 in Via Settala 27
e poi si replica GIOVEDI’ 12
GIUGNO, sempre alla sera
presso la Parrocchia SS. Redentore.
NON MANCATE!!!
Maggio 2014 7
Calendario di Maggio
CALENDARIO DI FEBBRAIO
Eventi e appuntamenti importanti per la nostra comunità
Giovedì
1
Venerdì
2
Sabato
3
Domenica 4
Lunedì
5
Mercoledì 7
Giovedì
8
Venerdì
9
Domenica 11
Lunedì
12
Martedi 13
Giovedì 15
Venerdì 16
Sabato
17
Domenica 18
Lunedì
19
Mercoledì 21
Gioved’ 22
Venerdì 23
Sabato
24
Domenica 25
Lunedì
26
Mercoledì 28
Giovedì 29
Venerdì 30
Sabato
31
S. Giuseppe Lavoratore - S. Messe ore 9.00 e 18.00
Ore 21.00 Inizio solenne del mese Mariano con S. Rosario di apertura, in Chiesa
Ore 18.30 Partenza per il pellegrinaggio alla Chiesa di S. Maria alla Fontana - S. Rosario meditato
Ore 15.00 - 17.00 Ritiro spirituale IV Elementare con genitori
III DOMENICA DI PASQUA – Giovanni addita Gesù come Agnello di Dio
Inziano le iscrizioni per l’Oratorio Estivo (GREST)
Ore 21.00 S. Rosario meditato presso il Santuario di S. Camillo de Lellis
Ore 21.00 Incontro Caritas Parrocchiale
Ore 21.00 in P.za Duomo: Lo spettacolo della Croce - Professio Fidei presieduta da S.E. Card. Angelo Scola.
Ore 21.00 S. Rosario nel cortile dell’Oratorio IV DOMENICA DI PASQUA - Il buon Pastore
Ore 10.00 S. Messa di Prima Comunione
Ore 18.00 S. Messa a cui sono particolarmente invitate le coppie che hanno partecipato al Corso di
Preparazione al Matrimonio di marzo - segue pizzata nei locali della Parrocchia
Ore 21.00 S. Rosario meditato presso il Santuario di S. Camillo de Lellis
Madonna di Fatima - S. Messe ore 9.00 e 18.00
Ore 18.00 S. Messa di suffragiop er i parrocchiani defunti, con esequie (II martedì del mese)
Ore 21.00 S. Rosario meditato presso il cortile delle suore Cappuccine, via Settala 70
Ore 18.00 S. Messa seguita dall’Adorazione Eucaristica; ore 19,00 Vespri comunitari e Riposizione
Ore 21.00 S. Rosario nel cortile dell’Oratorio
Inizio “Due giorni” del gruppo Giovani Coppie presso la Casa Paolo VI di Concenedo di Barzio
Ore 15.00 - 17.00 Ritiro I Media
V DOMENICA DI PASQUA - Chi accoglie i miei comandamenti, questi mi ama
Ore 10.00 S. Cresime - Presiede Mons. Gianni Colzani
Ore 15.30 Concerto in Chiesa “Cantores Silentii” - Dir. Ruggero del Silenzio (organizz. Syntagma)
Ore 18.00 S. Messa con due battesimi
Ore 21.00 S. Rosario meditato presso il Santuario di S. Camillo de Lellis
Ore 21.00 Consiglio Pastorala Parrocchiale (sala Frassati)
Ore 18.00 S. Messa seguita dall’Adorazione Eucaristica; ore 19,00 Vespri comunitari e Riposizione
Ore 21.00 S. Rosario nel cortile dell’Oratorio
Ore 16.00 in P. Duomo presentazione del Grest 2014 «Piano terra – e venne ad abitare in mezzo a noi»
Ore 20.30 in piazza Duomo Mandato agli Animatori del Grest 2014 presieduta da S. E. Card. Angelo Scola
Ore 15.00 Inizia la Festa dell’Oratorio
Ore 19.30 Cena aperta a ragazzi, genitori e famiglie
Ore 21.00 Teatro organizzato dai ragazzi dell’Oratorio presso il Gregorianum “Nella Foresta di Sherwood”
VI DOMENICA DI PASQUA - Lo Spirito vi insegnerà ogni cosa
Ore 10.00 S. Messa conclusiva dell’anno oratoriano - sono invitati tutti i ragazzi e le famiglie
In Oratorio, grande festa con stand, giochi e leccornie. Segue pranzo per tutti
Ore 18.00 S. Messa con battesimo
Ore 21.00 S. Rosario meditato presso il Santuario di S. Camillo de Lellis
Ore 19.00 Partenza in pullman per il Pellegrinaggio Decanale al Santuario della Madonna di Caravaggio
ASCENSIONE DEL SIGNORE - Solennità - S. Messe solenni alle ore 9.00 e 18.00
Ore 21.00 Processione dal cortile dell’Oratorio fino alla Chiesa, con “Affidamento a Maria” dei
bambini di III - IV - V Elementare. Sono invitate le famiglie dei ragazzi e dell’Oratorio
Chiudono le iscrizioni per l’Oratorio Estivo (GREST)
Festa della Visitazione della B. V. Maria (S. Messa ore 9.00)
Ore 17.00 S. Rosario in Chiesa, guidato dalla Legio Mariae a conclusione del mese di maggio
8 COMUNITA’ INSIEME
Offerte per la Parrocchia
Dall’archivio parrocchiale
Mese di aprile
Anonimo contributo mensile
Offerta di N. N. per Oratorio
Offeret di N.N. per Parrocchia
Offerte per il restauro in chiesa
Offerte per battesimi
Offerte per funerali
Offerta per 50° di matrimonio
Offerte per lumini scurolo
Offerte per la Terra Santa
Ci
Euro 1040
Euro
70
Euro 3570
Euro 3106
Euro
200
Euro
250
Euro 150
Euro 718
Euro 418
hanno preceduto
nella
Casa
del
Padre
Bianca Vacatello Natale
Via L. Settala, 11
Maria Alessandra Melani ved. Catasta
Viale Tunisia, 21
Claudia Conti
Via L. Settala, 78
Enrico Michele Lamedica
Via Fabio Filzi, 10
Elena Mazzari
Via Mauro Macchi, 41
(ideatrice del mosaico di S. Gregorio sul portale)
Sono
rinati in
Cristo
Ginevra Secchi
di Gianluca e Roberta Carioti
La vendita degli ulivi benedetti il giorno 13 aprile,
Domenica delle Palme, ha permesso di raccogliere
€ 2.100. Grazie a tutti i parrocchiani.
Matilde La Spina
di Daniele e Katia Conti
Rebecca Zannini
di Fabrizio e Stefania Bergaglio
Parrocchia... in breve
Celebrazioni liturgiche
Il Centro d’Ascolto è aperto tutti i mercoledì dalle ore
9.00 alle 11.00 e tutti i venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00
(tranne festivi). Telefono: 02-29403170.
SANTE MESSE FESTIVE
Ore 8.30, 10.00, 11.30, 18.00 - Vigiliare ore 18.00
La portineria è aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle
12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00.
Domenica e festivi dalle ore 15.00 alle 19.00.
www.sangregoriomilano.it è il sito della Parrocchia con
possibilità di inserire commenti, osservazioni, suggerimenti e messaggi per la redazione di “Comunità Insieme”.
Il codice IBAN della parrocchia è:
IT59K0306901669100000002932 | cc 1000/00002932
intestato a “Parrocchia San Gregorio Magno”
SANTE MESSE FERIALI
Ore 9.00, 18.00 (ore 17.30: recita del S. Rosario)
Giovedì al termine della S. Messa delle ore 18.00
Adorazione Eucaristica
segue alle 19.00 recita comunitaria del Vespero e
Benedizione Eucaristica
CONFESSIONI
Sabato dalle ore 15.00 alle 19.00; in altri giorni e
orari chiedere in sacrestia
oppure direttamente a don Sergio o al celebrante.
Contatti
don Sergio Tomasello (parroco): tel. 339 2752279 - [email protected]
don Maurizio Pedretti (vicario parrocchiale): tel. 393 5220390 - [email protected]
Parrocchia San Gregorio Magno: numeri di telefono: 02-29409888 e 02-29524890 fax 02-29403170
indirizzo e-mail: [email protected]
indirizzo e-mail: [email protected] (Centro d’Ascolto)
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