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Piano dell`Offerta Formativa - Istituto Comprensivo "Tiberio Gulluni"

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Piano dell`Offerta Formativa - Istituto Comprensivo "Tiberio Gulluni"
a. s. 2013/2014
ISTITUTO COMPRENSIVO
TIBERIO GULLUNI
Via Capocroce,4 – 00030 Colonna (ROMA)
www.istitutocomprensivocolonna.it
Piano dell’Offerta Formativa
Unico percorso per Sapere, Saper Fare, Saper Essere
Azione protesa al successo formativo dell’alunno
in relazione anche ad un sistema sociale
in perenne trasformazione, che, nel contempo,
è risorsa e prodotto delle giovani generazioni…
INTRODUZIONE
Un progetto di scuola non un “progettificio” perché l’istituzione scolastica abbia ancora
un’opportunità.
Difficile e non impossibile, nella situazione attuale, “Credere”
alla possibilità di mettere in atto buone pratiche di sviluppo, di
sostenibilità, di inclusione, di orientamento, di educazione della
persona in tutte le sue dimensioni. E’ difficile a causa dei tagli
lineari, che coinvolgono la scuola e non solo, è difficile a causa di
un edificio scolastico troppo piccolo per una didattica che non sia
soltanto “lezione frontale”, da “uno a molti”. Da anni ormai sono
compromessi tutti i setting di apprendimento.
E’ difficile perché ancora non riusciamo a costruire sinergie funzionali, che tengano conto della
storia della scuola locale e delle nuove esigenze organizzative. Eppure nella quotidianità i problemi
vengono affrontati ed il percorso curricolare ed il “valore aggiunto” viene sviluppato con
motivazione, consapevolezza e rigore scientifico. Il P.O.F è lo strumento che, in qualche modo,
consente alla scuola locale di gestire i propri punti di debolezza emersi dall’autoanalisi d’istituto
dello scorso anno e di investire sui propri punti di forza per trasformare i punti di debolezza in punti
di forza. Questo vale per gli alunni che ci sono affidati, per i docenti e per l’organizzazione scuola.
Il P.O.F., il Piano dell’offerta formativa della scuola, può
essere definito come la carta d’identità dell’istituzione
scolastica.“Esplicita
la
progettazione
curricolare,
extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole
scuole adottano nell’ambito della loro autonomia ed è coerente
con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e
indirizzi di studio determinati a livello nazionale” (8 marzo
1999 n° 275 art. 3).
E’ l’espressione dell’autonomia della scuola, che si concretizza
nell’autonomia organizzativa,curricolare e progettuale, finalizzata
alla destinazione di scopo della scuola medesima, il successo
scolastico e formativo dell’alunno nell’ottica dell’integrazione,
dell’inclusione e dell’orientamento per la costruzione di un
progetto di vita radicato sulla consapevolezza di sé.
2
Pertanto l’autonomia diventa uno strumento per:
 Organizzare in modo flessibile e contenitivo il tempo - spazio della scuola, perché si possano
costruire, quanto più possibile, i setting di apprendimento e comportamentali;
 Valorizzare e mobilitare le competenze e le professionalità presenti all’interno della scuola;
 Sviluppare la professione docente attraverso la ricerca, lo studio continuo e la sperimentazione
al fine di migliorarne la funzione sul piano soggettivo ed oggettivo;
 Costruire reti tra le scuole per implementare la ricerca, la sperimentazione, gli scambi e le
collaborazioni tra docenti ed alunni;
 Utilizzare le risorse economiche secondo le priorità emerse dalla valutazione e sempre in vista
della crescita professionale, didattica, metodologica, strategica;
 realizzare una sinergia tra le azioni dei vari comparti della scuola al fine di concorrere alla
destinazione di scopo.
Altresì l’autonomia della scuola è una risorsa per:
 Progettare e mettere in atto percorsi individualizzati e personalizzati
nell’ottica dell’integrazione e dell’inclusione;
 Privilegiare gli interessi, le capacità e le “formae mentis” di ciascun
alunno;
 Agevolare l’inserimento degli alunni nel contesto sociale in cui vivono con
una sensibilità ed una vision europea e mondiale;
 Progettare e realizzare azioni/interventi che devono garantire il successo formativo dei suoi
alunni, favorire la continuità tra i diversi segmenti del sistema istruzione, favorire
l’orientamento scolastico e professionale al fine di elaborare un progetto di vita. Tali attività
devono rispondere alle “attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali,
culturali ed economici del territorio.” ( 8 marzo 1999, n° 274, art. 8);
 Favorire l’empowerment del soggetto che vive la scuola e dell’organizzazione – scuola, la quale
è una delle intelligenze del territorio;
 Favorire l’ accordo orizzontale: deve cioè tendere a rendere unitari gli interventi non solo al suo
interno, ma anche all’esterno della scuola con l’extrascuola e la famiglia. Per raccordarsi
all’extrascuola dovrà conoscere le caratteristiche non solo del territorio, ma anche quelle dello
specifico spaccato di extrascuola che incide sullo sviluppo di quel preciso alunno, ossia le
caratteristiche della comunità sociale più prossima all’alunno stesso ed ai suoi interessi
extrascolastici che ne condizionano sicuramente lo sviluppo. In questo modo può progettare
percorsi significativi di apprendimento.
Il rapporto tra il P.O.F. e la progettazione di percorsi di apprendimento
è un rapporto configurabile da genere specie. Contiene, infatti, ed
integra tutti i percorsi progettuali di cui la scuola intende avvalersi. In
questa trama si inquadra la trasformazione della progettazione
educativa didattica che ha come oggetto i percorsi di apprendimento.
Sono:
 progettati, partendo dalle reali situazioni formative di ciascun
alunno;
3
 ispirate agli obiettivi generali del processo formativo stabiliti
dallo stato, alle potenzialità formative delle discipline, alla realtà
organizzativa della singola scuola;
 costituenti, nella completezza, dopo essere stati realizzati, il
piano di studio personalizzato e, in itinere, la base su cui poter
effettuare la rilevazione dei dati per sviluppare traguardi di
competenze individuali, quali risultati di processo.
Il P.O.F. ha una valenza collegiale, intesa come corresponsabilità tecnica per un prodotto comune,
unitario, organico contro ogni frammentarietà. E’ l’espressione di una convergenza di forze, di
attenzioni e competenze che deve vedere la scuola vincente nell’affrontare le sfide della società. Di
qui la necessità di una solida “identità culturale” ed un sviluppato empowerment della scuola, che
vuole proporsi come “intelligenza del territorio”. Costituisce il manifesto, mai definito del tutto
della scuola e, al contempo, è strumento di gestione più strategica possibile in una determinata
situazione operativa.
Non a caso l’identità culturale e l’empowerment della scuola sono connessi all’identità progettuale,
perché è proprio nella progettazione unitaria che si sostanzia la cultura professionale dell’istituzione
scolastica, il tutto in un’ottica di costante “apprendimento organizzativo”, funzionale a concorrere
in maniera sempre più efficace allo sviluppo e alla valorizzazione della singola persona e della
comunità locale, nazionale, europea, mondiale.
Nei periodi di difficoltà come questo attuale l’integrazione e
l’inclusione tra i progetti diventano strategie per implementare ciascun
progetto. Si potrebbe dire che alla base del “Progetto scuola” ci sia
proprio l’integrazione a più livelli, microsistema e macrosistema. In
questa sezione mi riferisco all’integrazione e all’inclusione dei singoli
progetti della scuola in uno più grande, che per la sua natura
epistemologica include tutti i campi del Sapere: la biblioteca. La
biblioteca è “un inciampare nel problema”.
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IL TERRITORIO
La città di Colonna, ridente località dei Castelli Romani, si trova a ridosso
di due grandi arterie consolari: la via Casilina e la via Tuscolana e dista
non più di 26 chilometri da Roma.
Gli abitanti, aggiornati all’ultimo censimento sono poco più di 3500 e si
conta una notevole presenza di cittadini stranieri, in maggioranza rumeni.
Colonna nella
provincia di Roma
La città deve probabilmente il nome ad una colonna del Labicum Quintenense,
inglobata in un castello che oggi corrisponde storico del paese. La città è stata possedimento della
famiglia aristocratica dei Colonna che per quasi un millennio ha condizionato la storia di Roma.
In virtù della storia secolare, a Colonna esistono importanti
emergenze storico – architettoniche: la cinta muraria eretta a
protezione del borgo, il palazzo Colonna (XV – XVI secolo) di
cui restano un bel portale bugnato, sovrastato da una torretta,
parte del cortile interno e la chiesa vecchia. Di importanza
artistica
è anche la chiesa di san Nicola di bari, edificata per
Tenuta Pallavicini
volontà del principe Nicola Pallavicini intorno al 1750.
Successivamente la chiesa è stata arricchita con affreschi di D. Gambellotti.
Per quanto riguarda i valori ambientali. Colonna è al tempo stesso città dell’acqua e città del vino. A
pochi passi dall’antico borgo, infatti, ci sono le sorgenti dell’Acquedotto Felice che sgorgano poi
nella piana di Pantano Borghese. A significare un antico rapporto con l’acqua, è stato costruito un
enorme serbatoio, chiamato dagli abitanti simpaticamente
“dindarolo”, che interrompe le linee prospettiche della città.
Rinomate, poi a Colonna, sono le vigne che costituiscono un
paesaggio usuale. Tra le colture agricole la fanno da padrone l’uva
Italia, le pesche, alcune coltivazioni di Kiwi “Latina” ed i vitigni
di Montecompatri – Colonna doc, la più piccola denominazione di
origine dei castelli Romani. L’amenità del territorio, la posizione
geografica ed una grande tradizione hanno fatto emergere alcune Veduta di Colonna
blasonate aziende agricole e vinicole, riconosciute ed apprezzate in campo nazionale. Non di poco
conto sono i prodotti tipici tra cui spiccano le pincinelle, pasta oblunga fresca, solo acqua e farina.
L’economia della zona, prevalentemente agricola, sta evolvendo verso il terziario ed il residenziale,
grazie alla posizione strategica ed al clima mite. In agricoltura lavoro gran parte degli stranieri
presenti lungo la via Casilina.
La città si può raggiungere tramite strada ferrata nelle piccole
stazioni di Colonna – Galleria e Colle Mattia.
A Colonna e nei paese limitrofi operano alcune associazioni di
volontariato e sono attivi alcuni servizi di utilità sociale e
culturale. Difficile, sembra, una programmazione territoriale che
consideri la scuola negli aspetti culturali e didattici. Si sa il
territorio non è la mappa (G. Bateson).
Ex Stazione Roma - Fiuggi –
Ora Museo delle antiche ferrovie
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LA SCUOLA: INTELLIGENZA DEL TERRITORIO
Il territorio è, innanzitutto, un sistema di relazioni tra le istituzioni, le associazioni culturali, sociali,
sportive, di volontariato; le realtà economiche, politiche. Costituiscono
le intelligenze del territorio e sono una risorsa per la comunità di
appartenenza.
La scuola è l’istituzione, che per mandato istituzionale, ha il compito di
guidare gli alunni al pieno successo scolastico e formativo. Da una
parte è espressione del territorio di appartenenza e dall’altra è per il
medesimo territorio una realtà istituzionale che è chiamata a proporre
stimoli culturali.
La scuola innanzitutto elabora cultura. Esige un partnariato tra partner
di pari dignità.
La scuola, per razionalizzare e ottimizzare la propria attività curricolare
e extracurricolare, può stipulare accordi e convenzioni con altre scuole, enti, associazioni del
volontariato e del privato sociale. Tali accordi e convenzioni sono finalizzati all’attuazione di
progetti che interessano i soggetti coinvolti. Questo è possibile solo nella misura in cui tra i soggetti
coinvolti c’è il riconoscimento reciproco di essere partner di pari dignità. Troppo spesso dal
territorio di appartenenza è considerata “passiva”destinataria di “pacchetti” che non hanno alcun
impatto sui destinatari.
Da circa 10 anni l’Istituto Comprensivo T. Gulluni ha istituito un partenariato con le scuole di
Frascati, Cave, Montecompatri.
Con queste scuole ha costituito la rete delle biblioteche scolastiche
multimediali. Con queste scuole si realizzano laboratori comuni e
coopera nei seguenti ambiti:






attività didattiche
attività di ricerca
attività di sperimentazione e di sviluppo
attività di formazione e di aggiornamento
attività di amministrazione e di contabilità
acquisto di beni e servizi
6
CONTESTO SCOLASTICO
L’Istituto Comprensivo T. Gulluni di Colonna è
un’istituzione scolastica costituitasi nel 2000. La
scuola dell’infanzia e la scuola elementare, allora,
facente parte del circolo didattico di
Montecompatri, e la scuola media, facente parte
della direzione didattica di Monteporzio sono
confluite in un’unica direzione. Negli anni si è
caratterizzata per la sua attività di progettazione,
iniziata circa 30 anni fa dalla scuola elementare,
quando gli insegnanti, hanno fatto la scelta di
adottare i testi alternativi (arti.156, 277, 278 D.L 16 aprile 1994) per dare inizio alla costituzione
della biblioteca scolastica e dare sistematicità ad una serie di iniziative di promozione della lettura
e della ricerca consapevole dell’informazione. Negli anni il Progetto Biblioteca è cresciuto di
spessore psicopedagogico, tanto da vincere due bandi: B1/2000 e B2 /2002, promosso dal
Ministero della Pubblica Istruzione, con i cui fondi la biblioteca scolastica ha potuto potenziare il
proprio patrimonio librario ed informatico, fino a possedere circa 14.000 documenti: libri per
ragazzi e supporti informatici di ultima generazione. I docenti hanno acquisito competenze di
biblioteconomia e di gestione delle biblioteche scolastiche, di psicopedagogia e didattica della
lettura, di progettazione complessa integrata. Si è costituito un gruppo di manengement per gestire e
sviluppare i vari servizi della biblioteca, intesa come sistema complesso e aperto e che ora è
strutturata secondo le regole internazionali dell’IFLA ed in rete con altre scuole del territorio: I.C.
di Cave, I.C. di Montecompatri, I.C., Circolo didattico di Frascati 2.
Il Progetto Biblioteca integra ed include gli altri progetti che sono in atto, in modo permanente,
nella scuola: “La Memoria del futuro”, “Sapere i Sapori”, “Io…cittadino a piccoli passi”, “Teatro
in musica”, “Non sono svogliato”, Orientamento scolastico, professionale nonché di educazione
emotiva – affettiva – relazionale: “Le emozioni della lettura La lettura delle emozioni”, “Non uno di
meno”, il progetto Chitarra”. Negli ultimi anni, in seguito alla legge 170 dell’8 Ottobre 2010 e alle
linee guida del 12 Luglio 2011, la scuola utilizza le competenze e le professionalità specifiche
presenti al suo interno e organizza una serie di interventi a livello di predizione, di prevenzione e di
intervento.
L’integrazione dei progetti costituisce, sul piano
metodologico didattico e strategico, il valore aggiunto per
l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa
nell’ottica dell’implementazione dei medesimi progetti,
dell’uso intenzionale e sinergico delle competenze interne
alla scuola integrate con quelle esterne al fine di favorire il
successo scolastico e formativo di ogni alunno e
l’integrazione degli alunni in difficoltà partendo dai punti
di forza di ciascuno spendibili per se stessi e per gli altri.
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Tale esperienza di integrazione ha portato la scuola ad impegnarsi per proporsi in progress sul
territorio come organizzazione in empowerment che intende favorire l’empowerment della
comunità di appartenenza. Sta cercando di farlo con una progettazione complessa integrata che
riguarda tutte le dimensione dell’essere umano, della scuola e del territorio medesimo: dal benessere
bio – psico – sociale, all’educazione alla legalità, allo sviluppo culturale, all’educazione per una
sana relazione con gli altri e con l’ambiente. L’attività didattica prevista intende sollecitare tutti i
tipi di intelligenze e di linguaggi alla ricerca continua delle positività presenti in ogni alunno, in
qualunque condizione in cui si trovi.
Attualmente le condizioni dell’edificio scolastico, ormai troppo
piccolo, mortificano la qualità della didattica, in modo particolare
quella laboratoriale e di recupero. La scuola media secondaria di
primo grado, momentaneamente, è collocata in due moduli
abitativi siti nei pressi del campo sportivo. Nella scuola
dell’infanzia e nella scuola primaria per mancanza di spazi non è
possibile organizzare adeguati setting comportamentali e di
apprendimento. L’edificio scolastico così piccolo è diventata la
“variabile indipendente”, che condiziona tutto, bel oltre le
variabili di contesto, che sempre sono presenti nei campi applicativi reali. Si cerca di fronteggiare la
situazione in modo strategico con azioni che, comunque, non possono implementare la qualità della
scuola nella sua quotidianità didattica. Con il passare degli anni, la situazione diventa sempre più
grave.
Queste problematiche sono in gran parte alla base dell’attuale posizionamento della scuola di
Colonna all’interno della rete e all’interno di quella parte del territorio che va oltre “il campanile”.
Oggi sicuramente più periferica rispetto al passato.
La situazione è aggravata dai continui tagli lineari resi necessari dall’attuale situazione economica
dell’intero Paese.
8
STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Il senso complessivo del Piano dell’Offerta Formativa è
nell’individuazione di finalità formative, di obiettivi a breve e medio
termine, nell’attuazione di azioni definite e verificabili che sappiano
condurre ciascun alunno verso il successo scolastico e formativo. E’
questo successo, infatti, la destinazione di scopo della scuola. Perché
tutti gli alunni possano conseguirlo secondo le loro potenzialità e
specificità, la scuola deve mettere in atto una mediazione didattica
nell’ottica dell’inclusione, dell’integrazione e dell’orientamento per la
costruzione del progetto di vita, con una particolare attenzione a tutte le
situazioni in cui emergono bisogni educatavi speciali,
che necessitano di una didattica individualizzata e personalizzata.
Organizzazione verticale
In questo quadro l’aspetto organizzativo dell’Istituto è un elemento indissolubilmente legato
all’identità e all’empowerment della scuola. Una programmazione educativa-didattica senza una
struttura organizzativa si tradurrebbe in vuote
dichiarazioni di principio.
L’istituto, allora, si organizza in modo lineare ed in
modo complesso. Lineare sul piano amministrativo,
complesso sul piano progettuale e nella gestione delle
risorse.
Organizzazione Verticale
Una gestione consapevole della scuola presuppone che siano definiti e conosciuti i livelli di
assunzione di responsabilità all’interno dell’organizzazione. Le condizioni inadeguate dell’edificio
scolastico, i continui tagli lineari e le ombre della riforma rendono ancor più centrale tale
questione.
ORGANISMI
Di COORDINAMENTO
DIDATTICO
ORGANISMI COLLEGIALI
Assemblee di classe dei genitori
Genitori rappresentanti
di sezione, di classe e di istituto
Dipartimenti disciplinari
Gruppo di lavoro e Docente referente DSA
Docenti referenti di progetti
Organigramma
Docenti con funzioni strumentali
Le risorse professionali
Docenti coordinatori di classe
9
PRESIDENZA
FUNZIONI E RUOLI
Prof. Luigi Maria Ingrosso
Dirigente Scolastico
Inseg. Vinci Francesca
Primo collaboratore
Inseg. Simonetti Irene
Secondo collaboratore
PERSONALE AMMINISTRATIVO
FUNZIONI
Ciocia Eugenia
DSGA
Santoro Patrizia
Ufficio Amministrativo- Contabile
Pacetti Maria Luisa
Ufficio Alunni e Protocollo
Zenobi Rosita
Ufficio Personale
STAFF
FUNZIONI E RUOLI
1. Mezzo Anna Maria
Fiduciario- Scuola dell’Infanzia
2. Cantarini Cinzia; Perfili Maria
Fiduciario- Scuola Primaria
3. Albanese Elisa
Fiduciario-Scuola secondaria di I grado
4. Licciardi Maria Grazia
Funzione strumentale. Area 1
Coordinamento e Gestione del P.O.F.
Funzioni strumentale – Area 2
5. Ceccacci Anna Rita
(Gestione Biblioteca)
Sostegno al lavoro dei docenti
6. Corsetti Loredana
(INVALSI-Scuola Secondaria I grado)
7. Petraglia Teresa
(INVALSI-Primaria)
8. Albanese Elisa
Funzioni strumentale Area 3
(Continuità)
Interventi e Servizi per gli alunni
9. De Pace Sabrina
(Orientamento)
10. Pasquali Luisella
(Rapporti col territorio)
11. Cianfriglia Anna Maria
Funzione strumentale Area 4
Handicap e Svantaggio
12. Ciuffa Daniele
Funzione strumentale Area 5
Tecnologia Informatica
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DOCENTI
SCUOLA DELL’INFANZIA
1.
Ciprotti Valentina
2.
De Castro Roberta
3.
Delle Fratte Virginia
4.
Felici Franca
5.
Ianniccari Elena
6.
Martorelli Francesca
7.
Mezzo Anna Maria
8.
Nanni Cristina
9.
Olivari Francesca
10.
Rella Antonella
11.
Ruberti Tiziana
12.
Sabatini Patrizia
DOCENTI
SCUOLA PRIMARIA
1. Alisi Anna
2. Bonacci Rossana
3. Benedetti Serena
4. Cantarini Cinzia
5. Ceccacci Anna Rita
6. Chilastri Veronica
7. Cianfriglia Anna Maria
8. Cicerchia Rita
9. De Persis Alessandra
10. Donfrancesco Michela
11. Fanfoni Valentina
12. Ferretti Maria Cristina
13. Fusco Federica
14. Gallaccio Veronica
15. Gori Silvia
16. Iallonardi Mirella
17. Ludovisi Maria Pia
18. Mancini Vittoria
19. Mari Loredana
20. Miele Antonietta
21. Montesi Ivana
22. Pagliari Adele
23. Pasquali Michela
24. Pellegrini Veruska
25. Perfili Maria
26. Petraglia Teresa
27. Riggio Lorella
28. Rognoni Maria Letizia
29. Scarabotti Maria Lucilla
30. Trocino Teresa
31. Vinci Francesca
DOCENTI
SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
1. Albanese Elisa
2. Alonzo Mario
3. Betti Daniela
4. Calabritto Cinzia
5. Carletti Laura
6. Ciuffa Daniele
7. Corsetti Loredana
8. De Angelis Rossella
9. De Pace Sabrina
10. Di Cocco Marie Therese
11. Licciardi Maria Grazia
12. Naso Filomena
13. Pasquali Luisella
14. Picone Lilliana
15. Petrarca Patrizia
16. Simonetti Irene
17. Solimeno Anna
18. Tringali Daniela
19. Zangrilli Antonia
COLLABORATORI
PRIMARIA –
INFANZIA1. Fioratto Maria Letizia
2. Rotondi Rita
1.
2.
3.
4.
5.
Cappellini Rosella
Cucchi Claudio
Federici Ignazio
Vescovi Nicoletta
Zenobi Lea
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SECONDARIA I GRADO
1. Libianchi Roberto
2. Caccia Cinzia
3. Vescovi Laura
GLI ORGANISMI ISTITUZIONALI
Nel perseguimento degli obiettivi indicati nel P.O.F., un ruolo strategico è assegnato agli Organi
Collegiali, in funzione delle specifiche competenze ad essi attribuite dalla normativa. Gli Organi
collegiali con competenze didattiche di cui l’Istituto si avvale sono: i Dipartimenti (gruppi)
disciplinari, i Consigli di classe e il Collegio dei docenti. Gli Organi collegiali con competenze
amministrative e gestionali sono: la Giunta Esecutiva, il Consiglio di Istituto e il Comitato Tecnico.
I
Dipartimenti
Disciplinari
Consigli
di
Intersezione,
Interclasse e
Classe
Collegio dei
Docenti
Giunta
Esecutiva
Consiglio di
Istituto
Comitato
Tecnico
 Raggruppano tutti i docenti di una stessa materia (disciplina);
si riuniscono periodicamente, almeno due volte l’anno, per definire/ridefinire il curriculum
disciplinare e per concordare, al fine di un’opportuna e necessaria uniformità, i contenuti da
trattare, le scelte metodologiche e didattiche da attuare, le proposte di acquisto di materiali, le
proposte di utilizzazione dei laboratori e le proposte di adozione di libri di testo.
 Sono costituiti dal Capo d’Istituto, che li presiede, da tutti i docenti di ciascuna classe e dai
rappresentanti dei genitori degli alunni. Si riunisce periodicamente per la programmazione
didattica ed educativa curricolare ed extracurricolare e per la valutazione periodica e finale degli
alunni (per la valutazione solo con la componente docente). Ogni Consiglio ha un docente
coordinatore, nominato dal Dirigente Scolastico, che presiede il Consiglio in caso di sua
assenza;
rappresentano strumenti efficaci di interazione tra l’équipe docenti e le famiglie degli alunni, la cui
rappresentanza è portatrice di istanze generali per le classi/sezioni interessate.
 È formato da tutti i docenti che prestano servizio, a qualsiasi titolo, nell’Istituto. È la sede delle
decisioni di carattere pedagogico e didattico, cui sono indissolubilmente legate le elaborazioni
delle scelte organizzative, capaci di sostanziare tali decisioni;
 rappresenta l’unitarietà dell’Istituto Comprensivo nei confronti della quale le specificità
necessarie delle diverse sezioni (Scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di
primo grado) devono rappresentare un elemento di ricchezza e non di divisione;
si riunisce periodicamente e possiede le seguenti competenze: elabora il Piano dell’Offerta
Formativa; indica al Capo d’Istituto i criteri per la formazione delle classi e per l’orario scolastico;
ripartisce l’anno scolastico in trimestri o quadrimestri; adotta i libri di testo; sceglie i sussidi
didattici e le attrezzature necessarie; approva il piano di attività predisposto dal Dirigente.
È costituita da sei membri: il Capo d’Istituto che la presiede, il Direttore dei servizi generali e
amministrativi, un rappresentante dei docenti, uno dei non docenti e due dei genitori degli studenti.
Si riunisce periodicamente per preparare i lavori del Consiglio d’Istituto e per eseguire le sue
delibere.
 È rappresentativo di tutte le componenti scolastiche. In base alle competenze ad esso attribuite
dalla normativa, è la sede in cui si indicano gli obiettivi generali dell’azione di istituto, si
organizzano e si attuano le condizioni organizzative capaci di supportare tali scelte;
 collabora continuamente con il Collegio dei Docenti, i Consigli di Intersezione, Interclasse,
Classe e con il Dirigente Scolastico nel rispetto e nell’integrazione delle specifiche competenze;
 particolare rilievo riveste l’azione che esso esplica nelle relazioni con le istanze e le
organizzazioni operanti nel territorio. In tal senso risulta particolarmente importante la
formalizzazione del rapporto con i due Comuni su cui insiste il territorio dell’Istituto, attraverso
la discussione e l’applicazione di accordi di programma relativi all’azione formativa;
è presieduto da un rappresentante dei genitori degli alunni ed ha competenza in materia di:
approvazione del Piano annuale e del conto consuntivo; approvazione dei movimenti finanziari;
adozione di eventuali adattamenti del calendario scolastico; adozione del Piano dell’Offerta
Formativa.
 È costituito dal Capo d’Istituto, che lo presiede, dal Direttore dei servizi di amministrazione, dai
docenti collaboratori del Capo d’Istituto e dai docenti incaricati delle Funzioni Strumentali dal
Collegio dei docenti. Si riunisce con compiti di monitoraggio, di gestione e di valutazione del
Piano dell’Offerta Formativa.
12
COMUNITÀ PROFESSIONALE
RUOLI
FUNZIONI

IL DIRIGENTE
SCOLASTICO

Assicura la gestione unitaria dell’istituzione e ne ha la rappresentanza legale;
è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del
servizio.
Nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, al Dirigente Scolastico
spettano:
 poteri autonomi di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse
umane, di mobilitazione delle competenze presenti nella scuola;
 la promozione della professione docente attraverso la formazione, lo studio
continuo e la sperimentazione
 l’organizzazione dell’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia
formative;
 la titolarità delle relazioni sindacali.
Nell’esercizio delle competenze elencate, il Dirigente Scolastico promuove:
 gli interventi per assicurare la qualità dei processi formativi;
 la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche del
territorio;
 la mobilitazione delle competenze presenti nella scuola
 l’esercizio della libertà di insegnamento, intesa anche come libertà di ricerca ed
innovazione metodologica e didattica;
 l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie, l’attuazione del diritto di
apprendimento da parte degli alunni.
La sensibilizzazione delle famiglie
I DOCENTI

è libero di progettare, in coerenza con gli obiettivi generali e specifici dell’Istituto e
secondo le Indicazioni Nazionali, la propria attività didattica ed educativa
curricolare ed extracurricolare curando la promozione e il sostegno dei processi
innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa;

è vincolato dalle scelte adottate dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di classe cui
appartiene;

è tenuto ad osservare le indicazioni del proprio Dipartimento disciplinare;

è utilizzato nelle attività dell’Istituto in osservanza del proprio contratto di lavoro;

ha l’obbligo di partecipare a tutte le riunioni degli Organi Collegiali cui appartiene.
In casi di orari parziali (nei casi di servizio su più scuole) l’obbligo si attua in
proporzione all’impiego effettivo.
13
STRUTTURE DI SERVIZIO PER L’UTENZA
Il Direttore dei
servizi generali e
amministrativi
Gli Assistenti
Amministrativi


ICollaboratori
Scolastici






Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativi
contabili e ne cura l’organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento,
promozione delle attività e verifica. In particolare:
ha responsabilità della gestione e coordinamento del personale ATA; organizza
autonomamente l’attività del personale ATA, nell’ambito delle direttive del
Dirigente Scolastico;
ha responsabilità della gestione finanziaria, contabile e patrimoniale
dell’Istituto, nell’istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti
amministrativi e contabili;
predispone e gestisce il programma annuale e cura la realizzazione del Conto
Consuntivo;
gestisce la parte amministrativa contabile, in collaborazione con i docenti
responsabili, dei progetti attuativi del P.O.F. e del Programma annuale;
assicura l’unitarietà della gestione dei servizi amministrativi e generali
dell’Istituto in relazione alle finalità ed obiettivi dell’istituzione scolastica, in
particolare del P.O.F.;
è membro della Giunta Esecutiva.
Gestiscono tutte le pratiche riferite al personale in servizio nell’Istituto e tutta
l’attività amministrativa necessaria all’attuazione del progetto formativo
complessivo messo in atto dall’Istituto, alla cui elaborazione collaborano
attraverso la rappresentanza nel Consiglio di Istituto;
curano i rapporti connessi al proprio lavoro nei confronti degli utenti esterni
(genitori, enti locali, associazioni, ecc) ed interni (alunni, personale).
Hanno compiti di accoglienza e sorveglianza sui locali ed arredi, di
collaborazione con i docenti. In particolare:
curano la pulizia e l’igiene degli edifici; la sorveglianza degli ambienti e degli
arredi; la pulizia e la buona tenuta della palestra scolastica; l’assi-stenza agli
alunni nelle fasi di ingresso/uscita;
sorvegliano l’ingresso delle persone esterne negli edifici scolastici, perseguendo
il massimo grado possibile di sicurezza per alunni e personale; accolgono
genitori e utenti che accedono alla scuola;
sorvegliano gli alunni in caso di momentanea assenza degli insegnanti;
collaborano nell’accoglienza e nell’assistenza degli alunni portatori di handicap;
collaborano con i docenti per le attività di routine e/o per specifiche iniziative
progettate;
fanno parte attiva dei servizi connessi alla normativa sulla sicurezza e tutela dei
luoghi di lavoro;
sono rappresentati nella Giunta Esecutiva e nel Consiglio di Istituto.
Ad ogni profilo professionale vengono assegnate le funzioni aggiuntive, secondo quanto stabilito
dal CCNL del 31/8/99, finalizzate ad una migliore utilizzazione delle risorse umane in ragione degli
obiettivi definiti nel piano dell’Istituto Scolastico.
14
UNA SCUOLA ORIENTATA ALLA QUALITÀ TOTALE
Nell’ottica dell’Autonomia, la destinazione di scopo, la Qualità del prodotto/servizio della scuola: il
sapere, il saper fare, il saper essere dipendono dalla Qualità dell’organizzazione della scuola,
dall’empowerment delle risorse umane (docenti, non docenti, dirigenti, collaboratori, famiglie
ecc…), dalla Qualità della comunicazione, dalla Qualità dell’ambiente di lavoro, dalla Qualità del
clima organizzativo, dalla Qualità degli strumenti e supporti disponibili, dalla Qualità della
progettazione orientata a migliorare l’empowerment della scuola, a migliorare i prodotti del
processo di insegnamento/apprendimento, a motivare i docenti alla ricerca continua e a migliorare
la professione docente, a motivare gli alunni allo studio e alla partecipazione, a migliorare il
rapporto scuola – famiglia, a migliorare la vita della comunità.
L’I.C. T. Gulluni declina la “strategia” di qualità in vari indicatori cui fanno riferimento tutte le
azioni progettuali. Caratterizzano la mediazione didattica della scuola all’insegna dell’inclusione,
dell’azione intelligente e sostenibile negli anni. Sono:
1. l’autonomia didattica non passiva destinataria di progetti proposti dall’extrascuola
2. la progettazione continua ed integrata
3. valorizzazione delle peculiarità
4. la personalizzazione del curricolo
5. l’integrazione
6. l’orientamento e l’educazione emotiva – affettiva e relazionale fin dalla scuola dell’infanzia
7. la continuità educativa e didattica
8. la sensibilizzazione delle famiglie
9. il marketing socio – culturale
10. l’innovazione imprescindibile dalla la formazione e dallo sviluppo della professione e della
metodologia utilizzando competenze e professionalità interne integrate con quelle del territorio
11. La valutazione dei prodotti e dei processi
UNA SCUOLA PER COSTRUIRE COMPETENZE
I progetti costituiscono l’arricchimento dell’offerta formativa per
costruire competenze a “partire dalla scuola”. Rappresentano,
infatti, uno spazio di apprendimento – insegnamento in cui
vengono mobilitate le conoscenze acquisite nelle singole
discipline, integrate ed applicate in contesti sociali diversi da
quelli strettamente curricolari. E’ proprio la mobilitazione di
conoscenze in contesti d’uso diversi da quelli della lezione
frontale e dell’interrogazione che consente di trasformarle in
competenze.
Mentre le conoscenze sono rappresentazioni della realtà che abbiamo costruito ed immagazzinato;
le competenze sono costituite dalla capacità di agire efficacemente in una situazione data. Questa
capacità si fonda sulle conoscenze disciplinari, ma non si riduce ad esse. Con l’arricchimento
dell’offerta formativa, la scuola segue le orme del mondo del lavoro. Per costruire competenze
occorre tempo e spazio adeguato.
15
La proposta progettuale dell’I.C T. Gulluni intende organizzare un tempo e uno spazio, un setting di
apprendimento e un contesto sociale significativo e adeguato alle varie fasce di età all’interno del
quale ogni alunno ha la possibilità concreta di utilizzare la didattica laboratoriale ed orientativa, per
mezzo della quale sperimentare la mobilitazione delle conoscenze disciplinari pertinenti, la loro
integrazione,il transfert con le discipline, l’integrazione delle discipline, l’integrazione di più
modelli di apprendimento, l’integrazione di più strumenti e strategie, l’integrazione di schemi
sempre più complessi, l’integrazione di competenze e, quindi, la costruzione di competenze sempre
più complesse ed articolate. Le competenze si costruiscono fin dalla nascita, attraverso situazioni in
cui il soggetto, in questo caso l’alunno, si deve confrontare con le situazioni di stress, di
frustrazione, d’incertezza, di divisione, di attesa, di decisioni da prendere ecc…La proposta
progettuale dll’I.C T. Gulluni è costruita intorno a pratiche sociali che danno luogo ad incroci
multidisciplinari ed interdisciplinari.
Conducono l’alunno lungo il percorso di costruzione di basilari competenze (piattaforma)
trasversali, quali:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Saper comunicare
Saper ragionare
Saper argomentare
Saper negoziare
Saper organizzare
Saper apprendere
Saper cercare informazione
Saper portare avanti una osservazione
Saper costruire una strategia
Saper prendere o giustificare una decisione
Implicazione per l’insegnante
Professione nuova: sfida dell’apprendere piuttosto che quella dell’insegnare. L’approccio per
competenze risponde alle esigenze della centralità del soggetto in apprendimento, della
psicopedagogia della differenza e dei metodi attivi.
Per l’insegnante significa:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
Considerare i saperi come risorse da mobilitare
Lavorare sistematicamente per problemi e strutturare deliberatamente ostacoli
Inventare o ricorrere a strategie diverse d’insegnamento
Negoziare e portare avanti dei progetti con gli allievi
Mettere in atto ed esplicitare un nuovo contratto didattico
Adottare una valutazione formativa, in situazione di lavoro
Andare verso una minore divisione delle discipline
Adottare una programmazione flessibile
Non improvvisare
Coinvolgere gli alunni
Rendere trasparente il processo di insegnamento - apprendimento
Mettere gli alunni in situazioni di cooperazione
Essere tenaci
Mettere gli alunni in situazioni di responsabilità
16
Pertanto:
Qualità Totale
Competenze
Implicazioni professionali per i
docenti
1. l’autonomia didattica non
1. Saper comunicare
1. Considerare i saperi come
passiva destinataria di
2. Saper ragionare
progetti proposti
3. Saper argomentare
dall’extrascuola
4. Saper negoziare
sistematicamente per
5. Saper organizzare
problemi e strutturare
6. Saper apprendere
deliberatamente ostacoli
2. la progettazione continua
ed integrata
3. valorizzazione delle
peculiarità
4. la personalizzazione del
curricolo
5. l’integrazione
6. l’orientamento e
l’educazione emotiva –
affettiva e relazionale fin
7. Saper cercare
informazione
8. Saper portare avanti una
osservazione
9. Saper costruire una
strategia
10. Saper prendere o
giustificare una decisione
dalla scuola dell’infanzia
risorse da mobilitare
2. Lavorare
3. Inventare o ricorrere a
strategie diverse
d’insegnamento
4. Negoziare e portare
avanti dei progetti con gli
allievi
5. Mettere in atto ed
esplicitare un nuovo
contratto didattico
7. la continuità educativa e
6. Adottare una valutazione
didattica
formativa, in situazione di
8. la sensibilizzazione delle
lavoro
famiglie
7. Andare verso una minore
9. il marketing socio –
divisione delle discipline
culturale
8. Adottare una
10. l’innovazione
programmazione
imprescindibile dalla la
flessibile
formazione e dallo
9. Non improvvisare
sviluppo della professione
10. Coinvolgere gli alunni
e della metodologia
11. Rendere trasparente il
utilizzando competenze e
processo di insegnamento
professionalità interne
- apprendimento
integrate con quelle del
12. Mettere gli alunni in
territorio
situazioni di cooperazione
11. La valutazione dei
13. Essere tenaci
prodotti e dei processi
14. Mettere gli alunni in
situazioni di
responsabilità
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FINALITÀ
L’I.C. T. Gulluni promuove la formazione dell’alunno nei seguenti assi
 La maturazione dell’identità
 La conquista dell’autonomia
 La consapevolezza di essere cittadino
 Lo sviluppo delle competenze
La maturazione dell’identità
 Divenire consapevoli di se stessi, dei propri bisogni, dei punti di forza e dei punti di debolezza
 Divenire consapevoli dell’alterità
 Contribuire a sviluppare il self empowerment
 Educare le “Life Sklls”
 Contribuire a sostenere l’automotivazione allo studio e all’impegno personale
La conquista dell’autonomia
 Contribuire allo sviluppo del pensiero critico
 Contribuire allo sviluppo della capacità di vivere relazioni sana
 Educare alla comunicazione sana
 Educare ad una sana affermazione di sé e degli altri
 Contribuire alla costruzione di un progetto di vita
 Sviluppare il rispetto delle diversità in qualunque forma siano presenti nei soggetti
 Educare al benessere psicologico, fisiologico, sociale
La consapevolezza dell’essere cittadino
 Sviluppare il senso di comunità in un ottica locale, nazionale, europea e mondiale
 Educare alla legalità
 Educare ad assumersi delle responsabilità per costruire il bene comune
 Educare al rispetto dei diritti e dei doveri
 Educare alla salvaguardia dell’ambiente
 Educare a realizzare azioni nell’ottica dell’inclusione
Lo sviluppo delle competenze
 Educare alle varie “formae mentis”
 Sviluppare conoscenze disciplinari che consentano di decodificare e codificare la realtà
complessa
 Educare a mobilitare le conoscenze disciplinari in campi di applicazione diversi
 Educare ad integrare le conoscenze e le discipline
 Trasformare le conoscenze in competenze
 Educare a trasformare le competenze in competenze più complesse
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I PROGETTI (CONTENUTI DEL P.O.F.)
Ogni progetto è un sogno a scadenza. Nello specifico costituiscono una mediazione didattica di
significativo spessore psicopedagogico in quanto rappresentano un percorso privilegiato di
didattica, laboratoriale ed inclusiva a più livelli: linguaggi, alunni, docenti, materiali, prodotti
digitali e non. Si tratta di un itinerario di apprendimento significativo ed in situazione per ciascun
alunno. Offre ad ognuno la possibilità di costruire in modo attivo un processo di insegnamentoapprendimento individualizzato e personalizzato dove le differenze individuali possono essere
valorizzate, integrate ed incluse. Purtroppo l’attuale situazione in cui si trova la scuola in genere e la
scuola di Colonna in particolare condiziona pesantemente la realizzazione dei progetti, soprattutto
nella scuola primaria.
SCUOLA DELL’INFANZIA
Arti e Mestieri: un progetto che ha come finalità quello di
avvicinare, tramite momenti ludici, i bambini al mondo adulto
delle professioni. Compiendo giochi simbolici e assumendo ruoli
diversi, gli alunni saranno guidati a conoscere alcuni mestieri, arti
e professioni
SCUOLA PRIMARIA
Progetti “ I libri e le idee”, quale contenitore di progetti integrati ed inclusi: “Memoria del futuro”;
“Io cittadino a piccoli passi”; “Teatro in Musica”; “Le Emozioni della Lettura, “La Lettura delle
Emozioni”.
PROGETTO BIBLIOTECA “I LIBRI E LE IDEE”, l’A,B,C della ricerca.
Pone l’alunno nella condizione di “inciampare nel problema”. Per natura epistemologica, ha una
forte trasversalità, in quanto è rivolto alla biblioteca medesima, agli alunni, alle famiglie e al
territorio. Promuove il piacere e la fatica della lettura, la ricerca consapevole dell’informazione, la
conoscenza, la formazione e la comunicazione. E’ strumento imprescindibile per favorire
l’integrazione, la valorizzazione delle specificità culturali, per lo sviluppo della democrazia. Offre
l’opportunità di mettere in atto una didattica inclusiva, di individualizzare e personalizzare gli
interveti didattici.
Per la realizzazione usufruisce di uno spazio elettivo, purtroppo, da anni utilizzato per altre funzioni
con la conseguente totale o parziale perdita del setting di apprendimento e del setting
comportamentale. Anche questo condiziona pesantemente la qualità della didattica. Nonostante
tutto, la scuola di Colonna continua ad impegnarsi per mantenere, sviluppare e sostenere la
biblioteca scolastica multimediale.
19
La biblioteca è’ centro culturale,comunità di
apprendimento, comunità di comunicazione
una
risorsa della scuola con un patrimonio di oltre 13.000
libri, costituisce un patrimonio intellettuale e materiale
che presenta dei vettori di sviluppo verso il territorio e
le famiglie; la formazione e la sensibilizzazione dei
docenti;
la
supervisione
professionale,
la
documentazione e la comunicazione, la partecipazione
a fiere nazionali ed internazionali.
La mission specifica si concretizza in attività di
promozione della lettura, della ricerca, della cultura, dell’uso consapevole dell’informazione; nella
gestione dei servizi, nel rinnovo delle raccolte,(prestito, la consulenza, la preparazione delle
bibliografie ragionate, la didattica laboratoriale e orientativa, l’innovazione metodologica (didattica
della biblioteca, la biblioteca nella didattica); nelle attività di documentazione e di valutazione. La
biblioteca scolastica multimediale dell’istituto da anni è parte della rete “5 scuole per una rete”di
cui fanno parte le scuole di Cave, Montecompatri, Frascati, Monteporzio.
Finalità
 Sviluppare la motivazione a frequentare la biblioteca
in ogni momento della vita per il piacere di leggere e
di apprendere
 Sviluppare il pensiero critico per orientarsi nella
pluralità dei linguaggi e dell’informazione
 Sviluppare l’immaginazione e la creatività come
capacità
di
comprensione,
produzione
e
rielaborazione personale dei messaggi
 Crescere nella consapevolezza della propria libertà intellettuale
 Crescere nella consapevolezza del valore della diversità
 Contribuire a far crescere la domanda culturale
 Sensibilizzare le famiglie alla “cultura” del libro ed alle altre forme di espressione e di
comunicazione
 Aprire la scuola, ed in particolare la biblioteca, ad attività extrascolastiche conformi al P.O.F
 Coinvolgere le famiglie e altri volontari nella gestione della biblioteca scolastica multimediale e
delle altre risorse della scuola, anche in orario extrascolastico
 Promuovere iniziative comuni con il territorio di appartenenza
 Promuovere iniziative in rete con altre scuole ed altre biblioteche scolastiche del territorio
distrettuale e non
 Promuovere iniziative in collaborazione con le biblioteche comunali e con il SBCR (Sistema
Bibliotecari Castelli Romani), con le biblioteche dello SBIM (Sistema Bibliotecario Integrato
Metropolitano), con le librerie di zona e di Roma.
 Implementare la rete delle biblioteche scolastiche
20
Attività per gli alunni
LETTURA A VOCE ALTA (trasversale tutti gli altri
filoni): Lettura al pubblico, anticipazione di significato,
leggono i genitori, lettore a teatro, librodramma,
rilettura, il momento del racconto, lettura integrale a
puntate, per una voce sol, ho letto per voi, lettura al buio,
con sottofondo musicale e non, lettura stando sdraiati,
leggo l’incipit, leggo la recensione, riascolto della lettura
registrata, il libro parlato, momenti di lettura tra classi,
team lettore - illustratore ecc…
LETTURA DELL’ILLUSTRAZIONE E DI OPERE D’ARTE: guardare le figure, dall’immagine al
testo, lettura a voce alta di illustrazioni, fumetti privi di testo, artebimbi ecc..
AVVICINAMENTO AL LIBRO: assaggiare la ricchezza delle produzioni: la fiera del libro, lettura
di parole tratte dai libri, lettura personale ed autonoma, lettura di indizi linguistici ed
extralinguistici. Lettura in piccolo gruppo e individuale, manipolazione del libro come oggetto,
scelta autonoma dei libri, curiosare negli scaffali aperti della biblioteca, passeggiate in libreria,
passa libro ecc…
PROMOZIONE DELLA LETTURA (primo e secondo livello). Incontri con l’illustratore, con lo
scrittore (anche su tematiche specifiche: l’arte, la multicultura, il teatro, la divulgazione scientifica),
mostre di libri, la copertina, presentazione di libri letti, il commesso viaggiatore, tavola rotonda, i
personaggi e il loro mondo, il presidio del libro, vetrina del mese, forum, frammenti di lettura,
costruzione di posters, preparazione di video e audio ecc…
ANIMAZIONE ALLA LETTURA (teatrale, oggettuale, ludica)
ANIMAZIONE DEL LIBRO. il libro in tutte le sue parti viene amplificato e reso personaggio in
campo
TESTUALITA’: (il piacere del testo, il piacere della parola letteraria, entrare in profondità).
Valutazione critica, trasversalità, l’io e il libro, la vigna del testo ecc…
COSTRUZIONE DI PERCORSI LETTERARI E DI RICERCA. Il parco letterario, passeggiate tra i
generi letterari, scelta di un tema studiato ed elaborato con tutti i linguaggi
DIVULGAZIONE SCIENTIFICA la scienza alla mano, costruzione di oggetti scientifici,
esperimenti in uno spazio ben strutturato dove l’alunno fa esercizio di formulare ipotesi, di
verificarle, di individuare ipotesi alternative. Le donne scienziato
COSTRUZIONE DI NARRAZIONI, poesie, filastrocche: con varie tecniche: storie inventate, storie
a fondo storico, storie dove per risolvere il problema occorre fare un esperimento scientifico ecc…,
passa racconto
COSTRUZIONE ARTIGIANALE DI LIBRI. Scientifici, narrativi, bidimensionali, tridimensionali
ecc..
REDAZIONE: giornale scolastico, rivista specializzata: “La letteratura per i ragazzi vista dai
ragazzi” ecc…
21
CINEFORUM
TRASFORMAZIONE DI UN PRODOTTO IN UN ALTRO
PRODOTTO: libro –Cd; testo- movimento, teatro, immagine ecc…
PRESTITO per la lettura autonoma, per i percorsi letterari e di ricerca
CONSULENZA
CONCORSO E PREMIO LETTERARIO
ALLA SCOPERATA DELLE BIBLIOTECHE
ALLA SCOPERTA DELLE LIBRERIE
INTERSCAMBI TRA GRUPPI DI CLASSI E TRA SCUOLE
DURANTE L’ANNO (alunni e docenti)
MANIFESTAZIONI PUBBLICHE SUL TERRITORIO:
mostre di illustrazioni e bibliografiche, “Reading”, festa del libro, premi, festival della letteratura
per ragazzi.
LABORATORI DI MATEMATICA
READING IN LINGUA 2
PERCORSI DI ASCOLTO.
BIBLIOTECHE SCOLASTICHE IN RETE. Cinque scuole per una rete –
Non due computer collegati, piuttosto due cervelli che pensano
Attività per le famiglie e il territorio





Laboratori di lettura e scrittura
Laboratori esperienziali
Seminari di sostegno alla genitorialità
Seminari a tema
Eventi pubblici: “La notte bianca”
I CONTENUTI del progetto “ I libri e le Idee” sono alcuni progetti integrati ed inclusi, che, per
l’anno scolastico 2013 – 2014 ne costituiscono i percorsi letterari e di ricerca.
Sono:
Teatro in musica: percorso multidisciplinare, significativo “nodo” integratore: “sfondo”in grado di
connettere diverse informazioni, esperienze, percorsi, linguaggi, identità e modelli di apprendimenti
diversi. E’ un mediatore capace di interpretare la realtà e di far convergere competenze
immaginative, creative, cognitive, affettive e relazionali.
Io...cittadino a piccoli passi. Un irrinunciabilee non più rinviabile percorso letterario che porta
l’alunno a scoprire i valori della Cittadinanza e della Costituzione. Facilita: 1) l’esperienza di
partecipazione alla vita scolastica e comunitaria; 2) la consapevolezza del rispetto della legalità; 3)
la promozione dell’educazione dell’etica della responsabilità e dei valori della Carta Costituzionale
22
italiana; 4) il senso di appartenenza alla Comunità Europea; 5) la messa in atto di comportamenti
consapevoli e responsabili congrui alla convivenza civile e democratica; 6) l’educazione alla
tolleranza, alla pace e alla valorizzazione delle diversità culturali; 7) l’integrazione, l’inclusione e
quindi il successo scolastico e formativo di ciascun alunno, migrante e non, con particolare
attenzione a problemi specifici di apprendimento e disabilità.
Memoria del futuro: percorsi letterari e di ricerca, che
costituiscono un ponte tra la scuola ed il territorio di
appartenenza; tra l’individuo e la comunità. Facilità la conoscenza
del territorio di appartenenza e lo sviluppo del senso di comunità.
“Maestra, ho fatto
questo…ho fatto il
progetto… ho fatto il testo
sul viaggio…
Certo se mi aiutassi da
vicino, farei meglio…”
Le
Emozioni
della
lettura;
La
Lettura
delle
Emozioni”:Considerati gli obiettivi conseguiti sul piano
dell’educazione emotivo – affettiva – relazionale, sul piano della
promozione della lettura e della scrittura, quali strumenti utili per
“trovaredimora” fuori di sé e all’interno di sé.
Considerate le ricerche qualitative e le esperienze didattiche specifiche (Lavorato, Roma Tre;
Verona; La Sapienza. I.C. T. Gulluni - Colonna )che mettono in evidenza quanto un percorso di
educazione emotivo – affettiva – relazionale possa integrarsi con i percorsi di lettura, di scrittura e
di illustrazione promossi dalle biblioteche e dai Progetti Lettura, in quanto il libro, la lettura, la
letteratura e l’immagine possono, nel contempo, rivelarsi utili strumenti di “libroterapia” o
“biblioterpy” e “luoghi” cui “si ricorre per trovare atmosfere, condizioni, impulsi, echi della propria
storia, intuizioni che si sentono proprie ma che non si riesce mai ad afferrare del tutto.I libri sono,
infatti,“pagine sfogliate”capaci di destare un così grande numero di associazioni, di essere
attraversate da così tante illuminazioni, conversazioni interne, ardite scalate” (L. Gustafsson) da
tracciare una indelebile linea di trasversalità tra il libro, l’autore e il lettore, che potrà scoprire e
costruire significati elaborandoli attraverso le varie “Formae
Mantis” (Gadner)
Progetto recupero- non uno di meno:“messa in opera” di
interventi didattici adeguati ai Bisogni Educativi Speciali di
ciascun alunno, soprattutto di quelli che hanno difficoltà
specifiche, disarmonie e disabilità a qualsiasi livello: emotivo – affettivo – relazionale, cognitivo,
apprendimento, comportamentale.
Parte delle ore destinate alle sostituzioni saranno utilizzate per fare il recupero con gli alunni con
difficoltà di apprendimento specifiche e cognitive in tutte le discipline, situazioni di svantaggio
socio-culturale;difficoltà di comportamento.Saranno strutturati momenti di insegnamento apprendimento individualizzato e personalizzato per recuperare in modo efficace ed efficiente gli
alunni in difficoltà.
23
Obiettivi specifici
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Saper leggere e scrivere correttamente;
Saper comprendere i testi letti;
Saper integrare il piacere e la comprensione del libro letto;
Saper riflettere sulla lingua;
Saper costruire testi di vari tipi;
Utilizzare strategie compensative per affrontare le proprie difficoltà;
Saper utilizzare gli strumenti informatici di ultima generazione per facilitare la comunicazione e
l’apprendimento in tutte le discipline,
8) Saper ricercare le informazioni in modo consapevole;
9) Saper ascoltare ed interpretare testi scritti, musicali ;
10) Recuperare carenze in matematica. In modo particolare:
Italiano
-Partecipare a scambi comunicativi con compagni e docenti (conversazione, discussioni…).
- Leggere, produrre, rielaborare e manipolare semplici testi rispettando le principali convenzioni
ortografiche.
Matematica
-Leggere, scrivere e confrontare numeri.
- Eseguire le quattro operazioni.
- Risolvere problemi con le quattro operazioni.
- Conoscere le figure geometriche e calcolare perimetro e area.
- Conoscere le principali unità di misura.
Storia
- Potenziare la conoscenza dei concetti fondamentali della storia.
Geografia
-Individuare, conoscere e descrivere gli elementi caratterizzanti dei
paesaggi (montagna, collina, pianura).
Scienze
-Osservare, descrivere, confrontare elementi della realtà circostante distinguendo piante e animali,
terreni e acque, fenomeni atmosferici, cogliendo somiglianze e differenze.
Competenze1. Sostenere l’interesse e l’integrazione tra interesse e piacere
2. Sostenere l’ impegno
3.
Sviluppare la capacità di utilizzare, nel processo di insegnamento –
apprendimento, un metodo di studio
4.
Essere capaci di ascoltare. Di prolungare i tempi di attenzione e di
concentrazione.
5.
Acquisire strategie per gestire le difficoltà specifiche di apprendimento
Progetto “un granello di senape: potenza ed atto:Saranno realizzati
24
laboratori in orario scolastico ed extrascolastico: 80 ore per la scuola primaria e 50 per la scuola
secondaria di primo grado. Costituiranno azioni di predizione, prevenzione e di intervento.
Predizione:
I) Seminari con / per i genitori sui DSA
2) Seminari sull’educazione emotivo – affettiva – relazionale nell’infanzia e nell’adolescenza.
Prevenzione:
1) laboratori esperienziali integrati di educazione emotivo – affettiva – relazionale integrati; 2)screnning per
individuare i fattori di rischio dei Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) I laboratori implementerannola
programmazione curriculare della classe ed utilizzeranno tutti i linguaggi e le tecniche integrate;
3) L’azione di educazione alla sessualità e di sensibilizzazione in riferimento alle dipendenze dalle droghe.
Intervento:
1) Percorsi di educazione per I Disturbi specifici di apprendimento, in modo particolare dislessia e
discalculia. Percorsi facilitanti la consapevolezza fonologica, la comprensione e la costruzione del testo
scritto,
2) Percorsi di recupero di italiano e di matematica;
3) Laboratori teatrali
4) Laboratori sulla costituzione italiana in modo particolare riguardanti l’educazione alla legalità e alla
cittadinanza, attraverso la Didattica di Integrazione ed inclusione;
5) Percorsi di Orientamento scolastico, formativo e di costruzione del Progetto di Vita dai 3 ai 15 anni;
6) Laboratori di lettura e di scrittura creativa.
TRA NATURA E RICICLO:
Le finalità del percorso sono volte a:
a. Motivare ad apprendere attraverso il fare con attività rispettose delle
varie competenze personali.
b. Valorizzare le diverse abilità di ognuno.
c. Raccogliere per finanziare uscite e/o acquistare materiale didattico
(mercatino).
PROGETTO TRINITY:
Fornire l’occasione per un approfondimento e un potenziamento della lingua
inglese orale, creare occasioni di continuità didattica tra Scuola Primaria e
Scuola Secondaria , promuovere e diffondere un confronto tra valutazione
scolastica ed altri sistemi di valutazione della competenza linguistica, creare
un’occasione di motivazione grazie alla funzione altamente comunicativa
dell’esperienza stessa.
25
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
A SCUOLA DI MEMORIA: un percorso di lettura storica di uno dei più tragici eventi che ha
coinvolto l’umanità intera, l’olocausto. Quanto accaduto continua ad interrogarci sul perché e come
l’uomo possa giungere a compiere tali azioni. Il progetto costituisce un’azione didattica, che, in
modo diverso, la scuola di Colonna realizza ogni anno con il contributo di persone che hanno
vissuto in prima persona i tragici eventi.
Finalità

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
Educare alla libertà, alla democrazia attraverso una adeguata conoscenza dell’olocausto
Capire il senso profondo della diversità e recuperare una adeguata dell’olocausto
Capire il senso storico della shoah
Sensibilizzare ed educare all’ascolto e alla funzione di un’opera lirica dodecafonica
Valorizzare il patrimonio culturale italiano
Stimolare la socializzazione
Consolidare la capacità di collaborare con gli altri
Sviluppare le capacità creative attraverso l’ascolto, il movimento corporeo, le arti figurative
Migliorare il rispetto dei tempi di esecuzione e delle consegne
Comprendere e saper dimostrare che la “razza per la scienza non esiste”
L’attività sarà realizzata attraverso:
-Letture di documenti storici dal museo della shoah;
-Proiezioni di film;
-Visite guidate al ghetto, al museo ebraico e alla Sinagoga di Roma;
-Creazioni di setting vari scanditi da tempo, ruoli e compiti;
-Selezioni di musiche scelte ed utilizzo dei brani musicali sulla base di aspetti
tecnici, sonori ed empatici;
NEI SECOLI FEDELI
In occasione del 70° anniversario della Battaglia di Cassino,
quest’anno saranno promosse attività volte alla conoscenza storica
di quanto avvenne. Inoltre, si procederà con una attenta ricerca
nella microstoria, coinvolgendo persone che direttamente hanno
vissuto quelle vicende.
Finalità del percorso interdisciplinare sono l’educazione alla
libertà, alla democrazia e al rispetto.
Inoltre, nel 2014 ricorrerà anche il Bicentenario della Fondazione dell'Arma dei Carabinieri.
Un’altra occasione per soffermarci su una pagina di storia; si cercherà di guidare i ragazzi a
riflessioni sul nostro passato per vivere nel nostro presente e guardare con altri occhi al loro futuro.
PROGETTO “RECUPERO MATEMATICA E ITALIANO”:
con lo scopo di rimuovere o ridurre lacune e difficoltà del processo di
apprendimento, di chiarire alcuni argomenti dove gli alunni incontrano
maggiori difficoltà, consente di ampliare le conoscenze di ciascuno, facilita
l’acquisizione dei contenuti e favorisce l’autonomia operativa.
26
PROGETTO TRINITY:
Il progetto ha lo scopo di far conseguire agli alunni la certificazione
europea. Le finalità sono riconducibili al potenziamento e
rafforzamento delle abilità orali, avranno come contenuti gli ambiti
lessicali, le strutture e le funzioni richieste per il conseguimento di
ogni grado del Trinity. La metodologia utilizzata è propria
dell’approccio comunicativo funzionale della lingua straniera. I
dialoghi, le attività di role play e i giochi orali saranno finalizzati al
potenziamento delle competenze orali.
MOSTRA MERCATO:
laboratorio di arte e immagine: saranno realizzati i manufatti di
vario genere: composizioni, decorazioni natalizie, decorazioni di
oggetti e organizzazione della mostra.
Finalità ed obiettivi: sviluppare le abilità manuali, la creatività,
la capacità pittorica e cromatica, la collaborazione e
l’integrazione comunicativa con soggetti diversamente abili
attraverso il lavoro di gruppo, convogliare le condotte nella
realizzazione di un prodotto finalizzato, perfezionare la
manualità fine, sviluppare le capacità di manipolazione di
materiali diversi.
PROGETTO ORIENTAMENTO è rivolto alle classi seconde e
terze.
Prevede le seguenti attività:
per le classi II:
incontri con professionisti/artigiani
per le classi III:
organizzazione degli incontri con i docenti di diverse scuole
secondarie di secondo grado di Roma e Provincia.
Il progetto si pone come obiettivo l’avvio di un serio lavoro di
orientamento sin dalla seconda classe, per poi proseguire nell’anno
successivo.
Il progetto prevede una fase di informazione degli alunni delle classi coinvolte, i quali riceveranno
indicazioni sullo svolgimento degli incontri e sulla loro utilità, nonché un servizio di assistenza per
la presentazione delle domande di iscrizione per la scelta della prosecuzione degli studi.
27
PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA
SECONDARIA DI PRIMO GRADO: SONO FOCALIZZATI SU DUE ASPETTI
FONDAMENTALI:
1.
2.
L’INTERVENTO PER GLI ALUNNI CON I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
CONTINUITÀ EDUCATIVA E DIDATTICA NELLE CLASSE PONTE
(sezione dei 5 anni della scuola dell’infanzia ed il primo anno della scuola primaria; il quinto
anno della scuola primaria ed il primo anno della scuola secondaria di primo grado)
L’intervento con gli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento è inscritto nel Progetto
DSA e Disabilità: una sfida per la scuola da affrontare in modo sinergico e interdisciplinare è
l’espressione dell’empowerrment di alcune scuole che si sono incontrate circa 10 anni fa per
lavorare intorno ai progetti di biblioteca “I libri e le Idee”, “Il Piacere della Lettura negato”;
“Non sono svogliato”.
E’ un progetto di ricercazione i cui metodi e strategie per l’espletamento dell’attività formativa
sono consistono in:
Gruppi focus per la discussione e per l’acquisizione delle tecniche di comunicazione, delle
metodologie e delle strategie che possano facilitare l’apprendimento.
Ricercazione: Analisi della situazione(natura del problema, dati attuali); ricerca delle soluzioni;
studio del cambiamento (vincoli, attori, processi); studio delle strategie e dei modelli organizzativi
della scuola e del gruppo classe; studio della qualità degli errori e delle problematiche degli alunni
con disabilità e DSA; innovazione. Si tratta di un complesso processo di valutazione.
Supervisione professionale: un processo di valutazione
caratterizzato da rilevazione: (chiarezza concettuale); Controllo
(Monitoring) procedure; verifica dei risultati.
Apprendimento in situazione utilizzando le LIM e altre tecnologie
innovative che facilitano la realizzazione di percorsi con
l’integrazione di più linguaggi.
Dalla diagnosi alla valutazione: dalla lettura dei processi e dei
sottoprocessi delle aree comportamentali-relazionali, neuro psicologica, cognitiva ed emotivoaffettivo all’individuazione dei punti di forza e di debolezza degli alunni e all’individuazione delle
parti delle varie discipline su cui investire per non influenzare negativamente la dimensione
cognitiva e l’individuazione di parti disciplinari che possono essere oggetto di misure dispensative,
perché rientranti nella specificità dei disturbi.
Sperimentazione dell’uso concreto dell’ICF:, strumento di riferimento per comprendere, descrivere
e comunicare gli stati di funzionamento personale e sociale di un soggetto disabile.
28
Studio dell’organizzazione di un centro territoriale.
Studio delle strategie per individuare e valorizzare i punti di eccellenza di un DSA allo scopo di
restituirglieli in modo che li possa utilizzare per sviluppare l’empowerment personale ed affermarsi
nella comunità nell’ottica dell’occupabilità. (Europa 2020)
Progettazione della piattaforma: interfaccia scuola – alunni.
La “messa in opera” del progetto prevede un disegno di ricerca relativo ad un collettivo naturale che
prevede un unico gruppo sperimentale con pre-test e post-test.
Ipotesi di ricerca: l’intervento specifico per i DSA e le disabilità con strumenti e metodologie
specifiche (Metodo Panlexia integrato con frequenza della biblioteca e del mondo del libro e
soprattutto libri dai testi adattati per i DSA, uso di strategie metacognitive e quindi didattica
metacognitiva, strategie specifiche per la discalculia, uso delle nuove tecnologie) migliora il
disturbo specifico, la comprensione, l’apprendimento non solo dell’alunno con DSA e portatore di
bisogni educativi speciali, bensì consolida e rafforza il processo di apprendimento di alunni che non
hanno specificità” Ciò che è buono per l’alunno con disabilità e DSA, è ottimo per tutti gli altri”
(Consensus Conference)
Facilita l’integrazione e l’inclusione del gruppo classe.
Sviluppa la professione del docente che, grazie al
lavoro di ricercazione, padroneggerà strategie per la
progettazione di piani didattici personalizzati.
Descrizione
dell’intervento
l’intervento si articolerà in tre fasi:
sperimentale:
1) in classe con gli alunni guidati dai 40 docenti
formati nei precedenti corsi di formazione “Il piacere
della lettura negato” e ”Non sono svogliato”
2) nel gruppo di lavoro di ricercazione costituito dai
docenti che hanno erogato l’intervento in classe
3) nel gruppo di supervisione professionale con gli
esperti della ASL e le professionalità specifiche(3
docenti-psicologi-psicote-rapeuti perfezionati in DSA), presenti nell’organico delle scuole della
rete.
1)In classe, l’intervento sarà proposto secondo la seguente articolazione:
a) Tutti i giorni 15 minuti per l’intero gruppo classe in cui si lavorerà sulla variabile della
consapevolezza fonologica, sulle parole della micro lingua, sulle parole difficili, sulle parole
sconosciute e sulle non parole e/o sulla lettura dei numeri.
b) Due volte a settimana a piccoli gruppi integrati nei laboratori specifici linguistici e di
matematica etc… si elaboreranno e costruiranno testi di tutti i registri linguistici che facilitano
il lavoro di comprensione di tutte le discipline.
c) Due volte a settimana un intervento strettamente individualizzato con alunno con difficoltà
29
d) Utilizzo costante della LIM per facilitare lo studio e implementare la metodologia della
videodidattica
2)Il gruppo di ricercazione dei docenti formati si
incontrerà ogni bimestre per studiare la qualità del corpus
dei dati rilevati durante l’intervento, per individuare e
definire i problemi, per studiarne la natura, per leggerli alla
luce di teorie scientifiche, di studi di evidenza etc, per
formulare ipotesi di risoluzione (nuovi interventi
caratterizzati da un affinamento di metodologie e strategie)
e quindi definire i risultati attesi in base al cambiamento
apportato nell’intervento erogato e ulteriore verifica del
percorso.
Formulare gli indicatori per la valutazione dell’alunno.
3) La supervisione professionale trimestrale con gli esperti della ASL e le professionalità specifiche
(3 docenti-psicologi-psicote-rapeuti perfezionati in DSA), presenti nell’organico delle scuole della
rete. Durante questo lavoro di supervisione si raccoglieranno un corpus prodotti didattici per
studiare la qualità degli errori, le metodologie, le strategie utilizzate, gli strumenti compensativi e le
misure dispensative usate per facilitare il processi di insegnamento – apprendimento degli alunni
con DSA. Prima di avviare le tre fasi descritte ci sarà la somministrazione di un pre-test e post-test:
prove di lettura e di comprensione, MT di Cornoldi, prove di matematica, prove di riassunto,
scrittura di testo spontaneo, di dettato e copiato, costruzione di mappe mentali e concettuali
Rilevazione sistematica della qualità degli errori degli alunni
- Somministrazione di questionari tesi a verificare gli obiettivi conseguiti, la fase di realizzazione
del progetto, la metodologia adottata.
- Focus group per individuare i punti di forza ei punti di debolezza nonché la zona di miglioramento
Convegno, pubblicazione e seminari di sensibilizzazione rivolti alle famiglie
Finalità
- Sviluppare la capacità di progettazione di percorsi didattici integrati
- Sviluppare la capacità di organizzare il gruppo classe in un setting comportamentale, che favorisca
l’integrazione e lo “stare bene” a scuola
- Saper guardare e leggere i DSA come un problema inter-disciplinare
- Educare alla collaborazione con la scuola
- Acquisire competenze per essere in grado di utilizzare le LIM e le innovazioni tecnologiche
- Sviluppare la professione docente in modo tale che abbia una ricaduta soggettiva (sul docente) ed
oggettiva (sull’alunno)
- Acquisire conoscenze per costruire percorsi didattici abilitativi in continuità con quelli degli
alunni che non hanno DSA
- Sensibilizzare al cambiamento culturale
- Facilitare la collaborazione scuola – famiglia
- Sensibilizzare le famiglie
30
PROGETTO CONTINUITÀ EDUCATIVO- DIDATTICA:
un percorso che prevede azioni per gli alunni, i docenti e le
famiglie.
Attività:
Somministrazione di un questionario che misuri il gradimento.
Attività laboratoriali (Febbraio-Marzo) : “Ti racconto una
storia””(storia narrata oralmente, il cui finale sarà scritto o
rappresentato graficamente dagli alunni):
-alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia si recano nelle classi
degli alunni delle Prime della Primaria.
-alunni delle classi Quinte della Primaria (con gli insegnanti delle future Prime) si recano dagli
alunni di 5 anni della Scuola dell’Infanzia.
-alunni delle classi Quinte della Primaria si recano dagli alunni di Prima della Secondaria.
-lezione frontale di alcuni docenti della Secondaria disponibili a svolgere una o due incontri con
gli alunni delle classi Quinte della Primaria.
Elaborazione di un curricolo integrato e condivisione delle competenze in uscita e in entrata
(apprendimenti attesi) alla fine della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria (Marzo-Aprile).
Accoglienza famiglie e riunione informativa per i genitori degli alunni della futura Scuola
Secondaria (Gennaio).
Compilazione e trasmissione di Schede Informative per il passaggio di informazioni riguardanti gli
alunni (anamnesi familiare, sfera emotivo-relazionale, competenze…).
PROGETTO INVALSI:
Il presente progetto è volto a contribuire, nel rispetto della vigente normativa, all’efficacia delle
azioni valutative, attraverso il coordinamento della valutazione esterna effettuata
dall’INVALSI. Tenuto conto del fatto che le azioni valutative esterne cui l’Istituto partecipa
attivamente richiedono un impegno gestionale considerevole da parte del personale scolastico, si
ritiene opportuno inserire tale progetto all’interno dell’area del POF “Sostegno per i docenti”.
L’INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in
un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione
(CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso.
Sulla base delle vigenti leggi l’Istituto effettua, tra le altre cose,
verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli
studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle
istituzioni di istruzione e formazione professionale; in particolare
gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV), effettuando le
rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato
dalle scuole e predisponendo annualmente i testi della nuova prova
scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e
specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato
al terzo anno della scuola secondaria di primo grado.
31
L’INVALSI ha dunque il compito di “attuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze
ed abilità degli studenti”. I livelli scolastici coinvolti sono quelli individuati dalla direttiva 88/2011,
quindi le classi II e V della scuola primaria, la classe I della scuola secondaria di primo grado e la
classe II della scuola secondaria di secondo grado.
Tali rilevazioni, che riguardano pertanto direttamente ciascun Istituto scolastico italiano, si basano
sull’esigenza di favorire il progressivo consolidamento delle rilevazioni sistematiche e periodiche
sugli apprendimenti degli studenti. Acquisire e disporre delle serie storiche dei dati sui livelli di
apprendimento, per rilevarne l’andamento complessivo nel tempo.
Attività
 effettuare l’iscrizione ad entrambi i progetti attuati per il Primo Ciclo d’istruzione: SNV (classi II e V della
Scuola Primaria, classi I della Scuola Secondaria di I grado) e Prova Nazionale per gli esami di Stato (classi
III della Scuola Secondaria di I grado);
 collaborare con la Segreteria dell’Istituto per l’invio di tutti i dati richiesti dall’Invalsi;
 partecipare a seminari formativi sulla valutazione indetti dall’Invalsi;
 distribuire agli studenti, raccogliere e inserire sul sito dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema
educativo di istruzione e di formazione appositi materiali per la collazione dei dati di contesto nell’ambito
del SNV;
 procedere con l’apertura dei pacchi e con il controllo dei materiali che verranno inviati al nostro Istituto
nell’ambito del SNV e della Prova Nazionale per gli esami di Stato, nonché stendere apposito verbale delle
operazioni effettuate;
 indicare ai docenti dove reperire esempi di prove per l’esercitazione degli alunni;
 scaricare i files predisposti dall’Invalsi, o predisporre prove opportunamente personalizzate dove necessario,
per i ragazzi con bisogni educativi speciali;
 predisporre il materiale utile alla distribuzione dei fascicoli curando anche la stesura di documenti
informativi rivolti ai docenti coinvolti nelle attività di somministrazione delle prove nella classi nonché nelle
attività di correzione e trascrizione dei dati sulle schede risposta degli studenti;
 curare e coordinare le varie attività di somministrazione e trascrizione dati in seguito alla somministrazione
stessa;
 partecipare, in collaborazione con gli altri colleghi dell’Istituto, alla correzione e trascrizione dei dati sulle
schede risposta degli studenti;
 partecipare, in collaborazione con gli altri colleghi dell’Istituto, all’inserimento delle risposte
(opportunamente codificate) degli studenti della Prova Nazionale per gli esami di Stato nell’apposita
maschera fornita dall’Invalsi;
 effettuare le fotocopie delle schede risposta da conservare agli atti della scuola;
 allestire e confezionare il pacco contenente i fogli risposta e gli elenchi alunni da rispedire all’INVALSI;
 inviare, tramite apposita procedura telematica indicata dall’Invalsi, i dati relativi ai risultati della Prova
Nazionale per gli esami di Stato;
 collegarsi periodicamente al sito dell’INVALSI per consultare aspetti organizzativi e gestionali del Servizio
Nazionale di Valutazione;
 intrattenere costanti rapporti telefonici e telematici con l’INVALSI per verificare la correttezze delle fasi e
delle procedure seguite;
 estrarre i risultati elaborati (relativi all’Istituto) delle prove somministrate; predisporli in forma appropriata e
relazionarli opportunamente al Dirigente Scolastico.
32
RIEPILOGO PROPOSTE PROGETTI P.O.F. 2013-14
SCUOLA INFANZIA
TITOLO E REFERENTE
ARTI E MESTIERI
Referenti:
A.M.Mezzo
P. Sabatini
Insegnanti:
R. De Castro
M.G. Mancini
A.M. Mezzo
F. Olivari
V. DellaFratte
F. Felici
C. Nanni
P. Sabatini
V. Ciprotti
E. Ianniccari
A.Rella
C. Mercanti
T. Ruberti
FINALITA’
CLASSI
Periodo
novembre/
giugno
Conoscere alcuni
mestieri, arti e
professioni.
Compiere giochi
simbolici, assumendo
ruoli diversi.
Curr./
Extrac.
per gli
alunni
Extrac.
Tutte le classi
SCUOLA PRIMARIA
TITOLO E REFERENTE
I LIBRI E LE IDEE
FINALITA’
CLASSI
Periodo
Curr./
Extrac.
per gli
alunni
Tutte le
classi
dicembre
/ maggio
Extrac.
Referente: F. Vinci
Insegnanti: 21 docenti
M.P Ludovisi
T. Trocino
A. Pagliari
A. Alisi
M.L. Scarabotti
A.R. Ceccacci
M. Donfrancesco
M.C. Ferretti
M. Iallonardi
S. Gori
L. Rognoni
T. Petraglia
F. Vinci
R. Cicerchia
M. Perfili
C. Cantarini
A.M. Cianfriglia
L. Mari
A. Miele
A. De Persis
V. Mancini
Sviluppare la motivazione a frequentare la
biblioteca in ogni momento della vita per
il piacere di leggere e di apprendere.
Sviluppare il pensiero critico per
orientarsi nella pluralità dei linguaggi e
dell’informazione.
Sviluppare l’immaginazione e la creatività
come
capacità
di
comprensione,
produzione e rielaborazione personale dei
messaggi
33
Fornire
l’occasione
per
un
approfondimento e un potenziamento
della lingua inglese orale, creare
occasioni di continuità didattica tra
Scuola Primaria e Scuola Secondaria ,
promuovere e diffondere un confronto tra
valutazione scolastica ed altri sistemi di
valutazione della competenza linguistica,
creare un’occasione di motivazione grazie
alla funzione altamente comunicativa
dell’esperienza stessa.
Alunni di
tutte le
classi
quinte
marzo/
maggio
Motivare ad apprendere attraverso il fare
con attività rispettose delle
varie
competenze personali Valorizzare le
diverse abilità di ognuno.
Raccogliere per finanziare uscite e/o
acquistare materiale didattico (mercatino)
Alunni di
tutte le
classi
Dicembr
e/Giugno
FINALITA’
CLASSI
Periodo
Curr./
Extrac.
per gli
alunni
Educare alla libertà, alla democrazia, al rispetto.
Tutte le
classi
della
scuola
sec. I
grado
novembre
/ maggio
Curric.
marzo /
maggio
Extrac.
per gli
alunni
CERTIFICAZIONE
EUROPEA TRINITY
COLLEGE
Referente: E.Albanese
Insegnanti:
M.L. Rognoni
A. De Persis
C. Cantarini
Curr.
TRA NATURA E RICICLO
Referente:
M. Donfrancesco
Insegnanti: Donfrancesco M.
Ceccacci A.R.
Mari L.
SCUOLA SEC. I GRADO
TITOLO E
REFERENTE
NEI SECOLI FEDELI
Referente: L. Pasquali
Insegnanti:
L. Pasquali
D. Betti
A. Zangrilli
C. Calabritto .
CERTIFICAZIONE
EUROPEA TRINITY
COLLEGE
Referente: E.Albanese
Insegnanti:
E. Albanese
D. Tringali
RECUPERO
ITALIANO/MATEM.
Referente: I.Simonetti
Insegnanti:
D. Ciuffa
I. Simonetti
L. Pasquali
S. De Pace
Licciardi M.G
Fornire l’occasione per un approfondimento e un
potenziamento della lingua inglese orale, creare
occasioni di continuità didattica tra Scuola Primaria e
Scuola Secondaria , promuovere e diffondere un
confronto tra valutazione scolastica ed altri sistemi di
valutazione della competenza linguistica, creare
un’occasione di motivazione grazie alla funzione
altamente comunicativa dell’esperienza stessa.
Alunni di
tutte le
classi
della
scuola
sec. I
grado
Ridurre lacune e difficoltà del processo di apprendimento. Gruppi
alunni
classi IMatem.: classi seconde e terze
II-III
Matem.: classi prime
sez. A-BIta.: classi terze
C
Ita.: classi prime
Ita.: classi seconde
MOSTRA MERCATO Sviluppare la creatività, le capacità pittoriche e le
Referente:
abilità manuali
A.Zangrilli
34
IIIA-IIIB
scuola
sec. I
grad.
novembre
/
febbraio
Extrac.
novembre
/
dicembre
Extrac.
DISABILITA’. INTEGRAZIONE ED INCLUSIONE
“L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza del nostro sistema
educativo. La scuola italiana, infatti, vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli
alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita
individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola
dell’autonomia persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le
professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.”
“… È garantito il diritto all’educazione e all’istruzione
della persona con handicap nelle sezioni di scuola
dell’infanzia, nelle classi comuni delle istituzioni
scolastiche di ogni ordine e grado e nelle istituzioni
universitarie. L’integrazione scolastica ha come
obiettivo lo sviluppo della persona con handicap
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle
relazioni e nella socializzazione” (art.12, legge quadro n° 104 del 1992 ).
In ottemperanza delle disposizioni contenute nella legge quadro 104/92, la comunità scolastica nel
suo insieme persegue l’obiettivo di promuovere, nell’ottica di una cultura dell’“inclusione”,
l’integrazione scolastica oltre che sociale degli alunni disabili.
Il raggiungimento di tale obiettivo passa attraverso una sistematica interazione con la famiglia e il
territorio, volta a tutelare sia il diritto all’istruzione che il successo formativo degli alunni disabili.
Gli alunni disabili hanno bisogni educativi speciali che devono trovare risposta in una scuola che
renda significativa ogni singola presenza.
Per la persona disabile integrazione significa essere presente:
 dal punto di vista relazionale (essere accolto, avere amicizie, avere un ruolo)
 dal punto di vista cognitivo (imparare cose nuove, a pensare, a risolvere problemi),
 dal punto di vista psicologico (crescere nell’autostima, nell’identità, nell’espressione delle
emozioni).
La sinergia di queste dimensioni consente lo sviluppo,quanto più possibile integrato, della persona
in prospettiva anche dell’orientamento e della costruzione di un progetto di vita.
Pertanto l’istituzione scolastica promuove la socializzazione, l’autonomia ed il miglioramento della
sfera cognitiva degli alunni disabili, definendo percorsi di sviluppo che vanno oltre la scuola, per
diventare un progetto di vita che si proietta in archi temporali più ampi.
FINALITÀ’
Nei confronti degli alunni disabili l'Istituto persegue le seguenti finalità:
 favorire l'integrazione, in coerenza con la normativa vigente e nel rispetto dei fondamentali
diritti costituzionali di tutti i cittadini, con particolare riferimento al diritto all'educazione e
all'istruzione.
 soddisfare al meglio le esigenze differenziate degli alunni disabili per favorire il diritto di
crescere con i loro pari ed esprimere al meglio le proprie potenzialità.
 Educare a percepire la disabilità e le diversità come un’opportunità di crescita
35






Educare allo sviluppo in tutte le dimensioni della persona: cognitiva, emozionale, corporea,
sociale, spirituale
Facilitare il processo di insegnamento – apprendimento in tutti i saperi ed in tutte le aree
disciplinari
Educare alla consapevolezza di sé e degli altri
Educare alla consapevolezza dei punti di forza e dei punti di debolezza
Educare ad investire nei punti di forza di ogni alunno
Facilitare lo sviluppo della funzione riflessiva ed il pensiero critico
SCELTE METODOLOGICHE ED ORGANIZZATIVE
La progettualità didattica orientata all’inclusione comporta l’adozione di strategie e metodologie
favorenti, quali l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring,
l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in “tempi personalizzati”, l’utilizzo di
mediatori ed organizzatori didattici, di attrezzature e sussidi informatici e video didattica.
Le attività di integrazione si effettuano nelle classi in cui sono
presenti gli alunni diversamente abili e sono basate
sull’impegno e il lavoro condiviso da tutti gli operatori della
scuola che, ponendosi finalità ed obiettivi comuni, operano
insieme per garantire lo sviluppo completo del singolo alunno
nel rispetto delle sue reali potenzialità.
L’inserimento deve tenere, dunque, conto di momenti differenziati di organizzazione di lavoro:
 Momenti di integrazione all’attività di classe
 Momenti di attività individualizzata, sia all’interno sia all’esterno della classe
 Momenti di lavoro all’interno di piccoli gruppi
 Momento di partecipazione ad attività laboratori ali
Trasversale a tutte le attività è l’uso della didattica meta cognitiva, una didattica che potenzia
l’acquisizione di strategie per facilitare il proprio processo di apprendimento.
L’insieme di dette attività didattiche sarà sistematicamente concordato e verificato con le rispettive
equipe socio-psico-pedagogiche e nei G.L.H (gruppi di lavoro per l’integrazione degli alunni con
handicap).
Sono previsti due tipi di gruppi:
 G.L.H. d’Istituto composto da:
- Dirigente Scolastico
- Rappresentante dei genitori
- Rappresentante del personale docente di posto comune per ogni ordine di scuola
- Rappresentante dei docenti di sostegno per ogni ordine di scuola
- Rappresentante della ASL
- Rappresentante del personale non docente
- Coordinatore delle cooperative A.E.C..
36
●
-
G.L.H. operativo, per ogni alunno in situazione di disabilità, composto da:
Dirigente Scolastico
Insegnanti di classi
Insegnante di sostegno
genitori
operatori ASL (neuropsichiatri/psicologi/terapisti)
coordinatori cooperative A.E.C
A.E.C
Per ogni alunno disabile viene redatto ogni anno una programmazione individualizzata (P.E.I), per
la cui stesura sono previste le seguenti procedure:
- Osservazione dell’alunno da parte del CdC/ Equipe pedagogica insegnante di sostegno e
assistente educatore
- Incontro all’interno del G.L.H. operativo con il neuropsichiatria, gli operatori ASL ed
eventuali altri interlocutori per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale, documento
basato sulla descrizione funzionale dell’alunno e l’area prossimale di sviluppo; tale
documento sarà redatto e aggiornato ad ogni passaggio di grado d’istruzione
- Stesura del Piano Educativo Individualizzato ossia la programmazione curricolare delle
diverse discipline, che comprende i percorsi educativi e didattici personalizzati, i metodi, le
strategie, gli strumenti e i tempi.
L’INSEGNANTE SPECIALIZZATO
E’ un docente in possesso di specifico diploma di specializzazione attinente le problematiche
relative alla disabilità e all’integrazione scolastica, grazie al quale è abilitato a svolgere attività
didattica di sostegno ai sensi dell’art. 14, c.2, della legge 104/1992.
E’ contitolare delle sezioni e delle classi in cui opera e collabora con gli altri insegnanti curricolari
offrendo le sue specifiche competenze per la realizzazione di progetti tesi all’accoglienza e
all’integrazione degli alunni disabili.
L’insegnante specializzato ha il compito di collegare i bisogni alle risorse necessarie, secondo una
logica progettuale, che si realizza con il concorso di tutte le professionalità disponibili e le risorse
utilizzabili, dopo aver individuato i fattori che determinano la situazione di handicap degli alunni.
Cura gli aspetti della conoscenza e della accettazione del deficit in classe, integrandoli negli
apprendimenti curricolari e crea le condizioni per la piena espressione dell’identità e delle capacità
dell’alunno disabile: suggerisce percorsi di apprendimento, risorse, ausili, sussidi e tutto quello che
può essere utile a ridurre i limiti e gli ostacoli incontrati, svolgendo il ruolo di “supporto, destinato
ad evidenziare ai colleghi stessi i nodi metodologici e didattico-disciplinari in cui si inceppa
l’azione di educazione e istruzione nei confronti di soggetti in situazione di handicap”.(DM 226/95)
37
PROGETTI
Gli alunni disabili, oltre a partecipare a tutti i progetti attivati dall’istituto:
 Continuità
 Orientamento
 Sapere i sapori
 Biblioteca “I libri e le idee”
 Teatro in musica
 Io… cittadino in piccoli passi
 Le emozioni della lettura;
La lettura delle emozioni
 Memoria del futuro
Vengono, inoltre, coinvolti in quelli proposti da enti o associazioni (ad esempio centri estivi): si
tratta di ulteriori opportunità di integrazione anche in orario extrascolastico.
Spazi e strumenti
L’istituto, a causa di problematiche di edilizia scolastica, ha dovuto ridurre tutti i setting
comportamentali e di apprendimento, presenti come spazi e tempi elettivi negli anni precedenti.
Attualmente in modo parziale possono essere utilizzati i seguenti spazi e strumenti:





Biblioteca
Palestra
Software didattici
Libri Erickson
Sussidi didattici specifici
INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DELL’INTEGRAZIONE
Ambito: scuola, famiglia, servizi sanitari
La famiglia riceve all’atto dell’iscrizione informazioni chiare e obiettive sull’organizzazione e sul
funzionamento della scuola e comunica i propri bisogni ed aspettative.
I genitori degli altri alunni considerano la presenza nella scuola di un alunno con difficoltà come
una risorsa e riconoscono il diritto dell’alunno all’istruzione e all’educazione.
Gli insegnanti ed i genitori conoscono le competenze e le modalità di intervento delle istituzioni, dei
centri sanitari di diagnosi e di riabilitazione e degli enti locali.
La diagnosi funzionale viene redatta tempestivamente.
Il piano educativo personalizzato per gli alunni disabili viene redatto collegialmente entro il mese di
novembre.
Il profilo dinamico funzionale viene redatto collegialmente all’entrata di ogni ordine di scuola e
nelle fasi di passaggio più significative.
L’ ente locale assicura, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, l’assistenza agli alunni che
non godono di sufficiente autonomia.
38
Gli insegnanti ed i genitori possono avere incontri di consulenza con l’équipè dell’U.O.N.P. I. e con
le figure specializzate presenti nella scuola con lo scopo di monitorare il piano educativo
individualizzato e tutto il processo formativo e di apprendimento dell’alunno
Le comunicazioni e tutta la documentazione relativa agli alunni in situazione di handicap sono
sottoposti a scrupolosa riservatezza.
Ambito: scuola
L’alunno
La conoscenza dell’alunno è acquisita da più fonti (diagnosi
funzionale, incontro con i genitori e con gli specialisti, con gli
insegnanti dell’ordine di scuola precedente, accertamento dei
prerequisiti).
L’alunno frequenta la scuola regolarmente e arriva puntuale
(possono essere autorizzate dal dirigente scolastico entrate ed
uscite anticipate per alunni che effettuano terapie).
L’alunno viene educato a rispettare le stesse regole degli altri.
L’insegnante di sostegno, l’assistente educatore
La nomina dell’insegnante di sostegno avviene tempestivamente.
L’insegnante di sostegno, quando possibile, è specializzato.
La presenza dell’insegnante di sostegno è una risorsa per l’intera classe.
L’insegnante di sostegno è “contitolare della classe ed è assegnato alla stessa”, oltre ad intervenire
sulla base di una preparazione specifica, collabora con l’insegnante curricolare e con il consiglio di
classe affinché l’iter formativo dell’alunno possa continuare anche in sua assenza.
L’insegnante di sostegno non effettua ore di supplenza in classi a lui non assegnate, se non in casi
eccezionali ed in mancanza di un altro docente a disposizione o disponibile ad effettuare ore di
lezione eccedenti il normale orario di servizio.
In situazioni particolari (classi dove sono inseriti alunni particolarmente gravi) è auspicabile la
nomina di supplente se l’assenza del docente curriculare si prolunga nei giorni.
L’insegnante di sostegno, gli insegnanti curriculari e l’assistente educatore collaborano con identità
di scopi ma con flessibilità, nella specificità dei compiti e nel rispetto delle proprie competenze.
L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO
L’attuazione del piano educativo individualizzato avviene attraverso:
la scelta degli obiettivi della classe raggiungibili dall’alunno diversamente abile che tenga conto
soprattutto delle potenzialità e non solo delle carenze.
L’avvicinamento degli obiettivi del singolo alunno a quelli della classe e viceversa.
L’uso di facilitatori (computer, sussidi, materiali specifici, cartelloni, quaderni personalizzati,
materiale specifico).
La revisione dei libri di testo ( riduzione, semplificazione, adeguamento, arricchimento e
spiegazioni mediante immagini e video didattica).
39
La metodologia e gli strumenti utilizzati per l’alunno diversamente abili vengono utilizzati anche
per il resto della classe.
L’organizzazione flessibile della classe che viene attuata sistematicamente in tempi stabiliti ( gruppi
di livello, gruppi eterogenei, classi aperte) affidati alternativamente all’insegnante curriculare e
all’insegnante di sostegno.
Le verifiche programmate e personalizzate.
LA VALUTAZIONE DELL’ALUNNO
Gli elaborati dell’alunno in situazione di handicap vengono valutati anche dagli insegnanti
curriculari.
La valutazione dell’alunno avviene secondo i criteri di collegialità, coerenza e trasparenza come per
il resto del gruppo classe.
L’insegnante di sostegno collabora alla stesura dei documenti di valutazione del gruppo classe.
POSTO NELL’AULA E ORE ALL’ESTERNO DELLA CLASSE
Il posto occupato dall’alunno nell’aula è ragionato, non rigido e motivato dai diversi bisogni
dell’alunno.
Quando non è necessario, l’insegnante di sostegno non rimane accanto all’alunno al fine di
stimolare e potenziare la sua autonomia personale ed operativa.
Le uscite dell’alunno dall’aula sono concordate tra docenti e motivate alla famiglia preferendo in
linea di principio che l’apprendimento avvenga nell’ambito della classe e nel contesto del
programma in essa attuato.
GLI INSEGNANTI
La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti, l’intera comunità
scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini
cognitive.
Gli insegnanti assumono comportamenti non discriminatori, accettano le diversità e le valorizzano
come arricchimento per l’intera classe favorendo la strutturazione del senso di appartenenza e
costruendo relazioni socio – affettive positive.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Il dirigente scolastico attua scelte a favore dell’integrazione (assegnazione alla classe, progetti,
continuità, rapporti con le istituzioni e con il territorio).
Il dirigente scolastico promuove, ed i docenti ricercano opportunità di aggiornamento e formazione
per potenziare la professione docente e l’integrazione.
IL MONITORAGGIO
Il monitoraggio periodico delle attività previste nel piano dell’offerta formativa consente di
verificare in itinere l’efficacia degli interventi e di proporre tempestivamente le opportune
modifiche.
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DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
La legge 170 dell’8 Ottobre 2010 e le linee guida del 12 Luglio 2011 prescrivono che la scuola,
nell’ambito delle proprie competenze, sia in grado di “Conoscere”, “Riconoscere” ed
“Intervenire” in modo individualizzato e personalizzato con tutti gli alunni con DSA. Attualmente
la comunità scientifica e professionale è dotata di strumenti diagnostici per i docenti e per gli
specialisti in grado di riconoscere i fattori rischio di un DSA nonché i segni ed i sintomi di un DSA
al di sotto e al di sopra della soglia clinica. La normativa scolastica è fondata sulle conoscenze
scientifiche sintetizzate nelle linee guida: Consensus Conference (Usa 2010; tradotte in Italiano nel
2011). La C.C. considera attendibili le valutazioni dei docenti, grazie alla loro ampia osservazione
empirica e alla consistente raccolta di dati relativi alle atipie che possono rilevare nella quotidianità
didattica.
I DSA hanno una base neurobiologica. I fattori ambientali (scuola,
famiglia, contesto) si intrecciano con quelli biologici. Hanno
caratteristiche diverse secondo l’età. Nei soggetti di lingua
trasparente, i sintomi sono meno intensi rispetto ai parlanti di
lingue opache. La diagnosi va formulata al termine del normale
insegnamento della letto – scrittura. Il soggetto in età evolutiva, è
un “bersaglio mobile” e formulare la diagnosi prima che sia
completato il percorso didattico previsto per portare a termine
l’apprendimento della lingua scritta, rischia di aumentare i falsi
positivi. Tuttavia fin dalla scuola dell’infanzia è possibile
individuare segnali di rischio. La condizione di rischio o di
conclamato DSA risulta più grave in caso di comorbilità.
I DSA, secondo la descrizione dell’ICD – 10 sono:
1.Disturbo lettura
Il livello raggiunto nella lettura, come misurato dai test
standardizzati somministrati
individualmente sulla precisione o sulla comprensione della lettura, è sostanzialmente al di sotto di
quanto previsto in base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometria
dell’intelligenza e a un’istruzione adeguata all’età.
L’anomalia descritta a punto 1 interferisce in modo significativo con l’apprendimento scolastico o
con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura.
Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà di lettura vanno aldilà di quelle di solito associate
con esso.
Più comunemente è conosciuta con il termine”dislessia”: si deve intendere solo uno specifico
disturbo nell’automatizzazione (velocità) e nella correttezza della lettura. In genere il bambino ha
difficoltà a riconoscere e comprendere segni associati alla parola
2.Disturbo di calcolo
La capacità di calcolo, misurata con test standardizzati sommi. indiv. è inferiore a quanto previsto in
base all’età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza e ad una
istruzione adeguata.
41
3.Disturbo dell’espressione scritta
1 Le capacità di scrittura…sono sostanzialmente inferiori rispetto a quanto previsto in base all’età
cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell’intelligenza, all’istruzione adeguata
4.Disturbo dell’espressione del linguaggio
Scarso vocabolario e frasi, agrammatismo, ma adeguata comprensione.
5.Disturbo della fonazione: Problemi nell’uso dei suoni nell’eloquio.
6.Disturbo misto dell’espressione e della ricezione del linguaggio: Presentano problemi specifici
di comprensione (lievi), problemi generali e deficit di percezione uditiva.
7.Disturbo di sviluppo della coordinazione: Disturbo di sviluppo della coordinazione.
8.Disturbo da deficit di attenzione e iperattività: combinato con disattenzione predominante
con impulsività – iperattività: Persistenti modalità di disattenzione e/o di iperattività – impulsività
Assume manifestazioni diverse a secondo dell’età. Ci può essere anche disordine della condotta e
può essere ipercinetico.
9.Disortografia: per disortografia solo uno specifico disturbo nella correttezza della scrittura (intesa
come processo di trascrizione tra fonologia e rappresentazione grafemica della parola, da
distinguere dalla correttezza morfosintattica)
10. Disgrafia: per disgrafia una specifica difficoltà nella realizzazione manula e dei grafemi e
quindi nel grafismo (di cui la calligrafia rappresenta un’esemplificazione emblematica).difficoltà a
livello grafo-esecutivo. Scrittura, non contenuto.
I DSA hanno un grande impatto sul successo scolastico, sulla
dispersione scolastica, sull’emozione e sul comportamento.
La scuola è chiamata a dare una risposta di qualità agli alunni
con DSA. Sono alunni con Bisogni Educativi Speciali e
necessitano di un intervento didattico personalizzato che
favorisca l’inclusione ed il successo scolastico di ciascuno di
loro.
La legge 170 dell’8 ottobre 2010 è lo strumento normativo
con cui l’istituzione scolastica cerca di
a) garantire il diritto all'istruzione;
b) mettere in atto misure didattiche di supporto
c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli
studenti;
e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate
ai DSA;
f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
42
g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari
durante il percorso di istruzione e di formazione; sinergia funzionale
h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
i) mettere in atto azioni formazione nella scuola
l) utilizzare appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel
corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari.
M) utilizzare una didattica individualizzata e personalizzata,per l'insegnamento delle lingue
straniere, l'uso di strumenti compensativi e dispensativi.
N) fare periodicamente a monitoraggio per valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli
obiettivi.
O) adeguate forme di verifica e di valutazione,
P) calibrare i compiti
Per concretizzare quanto indicato dalla legge 170 dell’8 ottobre 2010, le Linee guida per il diritto
allo studio degli alunni con D.S.A. 12 / 7 / 20 hanno indicato una serie di pratiche che la scuola
deve mettere in atto:

Osservazione in classe:osservazioni e prestazioni atipiche – Stili di apprendimento

Didattica individualizzata e personalizzata: strumenti compensativi e dispensativi;
documentazione dei percorsi didattici

Una didattica per gli alunni con D.S.A.:tre ordini di scuola

Attenzione alla dimensione relazionale

La formazione dei docenti e la sensibilizzazione delle famiglie e degli alunni.

Individuare un gruppo referente d’istituto.
L’I.C. T. Gulluni di Colonna da anni ha intrapreso azioni di formazioni dei docenti mobilitando le
risorse e le professionalità specifiche presenti nella scuola e integrandole con le risorse della Asl
territoriale.
Dopo un triennio di formazione concretizzatosi con due corsi teorici ed applicativi. “Il Piacere della
Lettura Negato” e “Non sono svogliato”, quest’anno realizza il progetto: DSA e Disabilità: una
sfida per la scuola da affrontare in modo sinergico e interdisciplinare. Si tratta di un progetto in rete.
Prevede azioni di screening, seminari per le famiglie, interventi all’interno dei gruppi classe,
predisposizione e studio dei materiali, progettazione di piani didattici personalizzati, studio dell’ICF
ed una trasversale azione di ricercazione e di supervisione alla pari e professionale.
43
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Accanto al numero di alunni con disabilità certificata, c’è un cospicuo numero di alunni che
presentano molteplici Bisogni Educativi Speciali, quali i disturbi di apprendimento, di
comportamento, di attenzione, del linguaggio; bisogni che riguardano l’area socio-culturale,
relazionale, emotivo-affettiva, bisogni che riguardano le differenze linguistiche e culturali e altri
non menzionati e che ogni docente rileva nella quotidianità didattica.
Attualmente la normativa imponendo alla scuola la
formulazione di un Piano Annuale d’Inclusione
facilita l’affermarsi di una nuova ottica con cui
guardare a questa molteplicità di bisogni, un’ottica
integrativa ed inclusiva.
Si tratta di bisogni che rendono sempre più complessa la vita del gruppo classe. Per questo è
necessario una progettazione che consenta di conoscere, di intervenire, di verificare e di correggere
e implementare l’azione didattica, sempre nell’ottica della ricerca-azione.
La Direttiva 27/12/2012 del Ministero della Pubblica Istruzione "Strumenti d'intervento per alunni
con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica"esplicita" Gli
alunni con disabilità si trovano inseriti all’interno di un contesto sempre più variegato, dove la
discriminante tradizionale - alunni con disabilità / alunni senza disabilità - non rispecchia
pienamente la complessa realtà delle nostre classi. Anzi, è opportuno assumere un approccio
decisamente educativo, per il quale l’identificazione degli alunni con disabilità non avviene sulla
base della eventuale certificazione, che certamente mantiene utilità per una serie di benefici e di
garanzie, ma allo stesso tempo rischia di chiuderli in una cornice ristretta. A questo riguardo è
rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF (International
Classification of Functioning) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una
prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il
modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo
da preclusive tipizzazioni.
In questo senso, ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni
Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Va quindi
potenziata la cultura dell’inclusione, e ciò anche mediante un approfondimento delle relative
competenze degli insegnanti curricolari, finalizzata ad una più stretta interazione tra tutte le
componenti della comunità educante.
La Direttiva definisce il ruolo che nel nuovo modello organizzativo dell'integrazione è dato ai
Centri Territoriali di Supporto (CTS) affidandogli un ruolo fondamentale quale interfaccia fra
l'Amministrazione e le scuole, e tra le scuole stesse nonché quale rete di supporto al processo di
integrazione, allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle migliori pratiche;
la Circolare Ministeriale 6 marzo 2013, n. 8 definisce il ruolo dei GLI (Gruppi di lavoro per
l'inclusione) che hanno il compito di elaborare una proposta di Piano Annuale per l'Inclusione
riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di
Giugno).
Leggere le situazioni di alcuni alunni attraverso il concetto di Bisogno Educativo Speciale può far
fare alla Scuola un significativo passo in avanti verso l’ inclusione.
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Una Scuola che sappia rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sappia
prevenirle, ove possibile, diventa poi una Scuola davvero e profondamente inclusiva per tutti gli
alunni, dove si eliminano le barriere all’apprendimento e alla partecipazione di ognuno.
Il concetto di "Inclusione" si applica a tutti gli alunni, come garanzia diffusa e stabile di poter
partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimenti e
partecipazione sociale; la destinazione di scopo della scuola.
Il concetto di Bisogno Educativo Speciale è una macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le
possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni, sia le situazioni di disabilità riconducibili
alla tutela della L.104 all'articolo 3, sia i disturbi evolutivi specifici sia le altre situazioni di
problematicità psicologica, comportamentale,relazionale, apprenditiva, di contesto socioeconomico,
ambientale, linguistico-culturale.
Bisogno: logica della mancanza
Desiderio: logica della crescita
L’uno e l’altro, dinamica del Di - Venire
Il “Bisogno Educativo Speciale” non va visto come una diagnosi clinica, ma una dimensione
pedagogico - politica;
L’estensione del diritto alla personalizzazione dei percorsi formativi e di valutazione anche ad
alunni non compresi prima nella legge 104/92 e poi nella Legge 170/2010, è una scelta importante
che favorisce politiche scolastiche più eque ed inclusive: alunni che prima non erano individuati
come portatori di bisogni e tutelati in questo senso, ora lo possono essere.
L' estensione del diritto alla personalizzazione consente di “creare” di fatto una scuola pienamente
inclusiva (full inclusion), che implementa la tradizione italiana dell’integrazione scolastica, che
partendo dalla tutela delle situazioni di disabilità ha esteso la tutela agli alunni con DSA, ed ora a
quelli con altre condizioni di svantaggio.
Le recenti disposizioni ministeriali sostengono e valorizzano il ruolo pedagogico e didattico del
team docenti e del consiglio di classe nell’individuazione dell’alunno come alunno con BES; ai
docenti non è richiesto di fare diagnosi, ovviamente, ma di riconoscere una situazione di
problematicità.
Le recenti disposizioni ministeriali riconoscono agli insegnanti la possibilità di individuare l’alunno
con BES sulla base di “ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche” consentendo alla
scuola di riappropriarsi di un forte ruolo che le è proprio.
Il Gruppo di Lavoro per l’inclusione può aggiungere altro valore prezioso alle varie proposte di
progettazione di classe con PEI e PDP e questa è la seconda sfida strategica da cogliere.
45
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Tenendo conto dello filosofia e dello scopo della normativa
e tenendo conto della realtà dell’istituto Comprensivo
T.Gulluni, il P.A.I. viene a configurarsi anche come
strategia per fronteggiare i punti di debolezza emersi nei
focus group e dai questionari del precedente anno scolastico.
– Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità
nelle pratiche di intervento, ecc.)
Funzione strumentale- Cianfriglia Anna Maria: Formazione docenti; seminari con e per i genitori; sportello
di ascolto, orientamento, consulenza, supporto per i genitori in relazione ai DSA, ai BES e alle
problematiche scolastiche; screening nel terzo anno della scuola dell’infanzia, nel primo e secondo anno
della scuola primaria su segnalazione dei docenti; ricerca-azione con la ASL territoriale sulla valutazione,
sulle strategie d’intervento, sugli esiti; partecipazione a congressi nazionali sul tema DSA, BES e didattica
inclusiva; intervento specifico di supporto nei gruppi classe; coordinamento con la ASL di appartenenza;
organizzazione del materiale acquistato negli anni precedenti nell’ambito dei percorsi formativi.
Daniele Ciuffa rende fattibile l’uso della LIM da parte dei docenti
De Pace Sabrina con il progetto di orientamento facilità la consapevolezza dei punti di forza e dei punti di
debolezza attraverso un bilanci di competenze
Ceccacci Anna Rita progetta, insieme ai docenti di classe, percorsi di lettura e di ricerca anche con
adeguamento del testo; Giornata mondiale del Libro: percorso personalizzato di avvicinamento al libro,
anche adattato (Sinnos e Bianco e nero)
Petraglia Teresa e Corsetti Loredana ricerca materiali da consultare sul tema strumenti di valutazione e DSA
e BES
Pasquali Luisa: laboratori didattici a tema (La giornata della memoria) di interesse comunitario
Tutte le insegnanti di sostegno e del gruppo di lavoro di inclusione partecipano al lavoro di ricerca-azione
con la funzione strumentale con raccolta di materiale soprattutto relativi alle buone pratiche di inclusione
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Poiché negli ultimi anni sono stati effettuati all’interno della rete di scuole due corsi di formazione
nell’ottica della ricerca-azione : “Il piacere della lettura negato” e“Io, non sono svogliato”: “DSA : una sfida
da affrontare in modo interdisciplinare e sinergico”, Quest’anno si intende fare uno studio di fattibilità per
un corso fi formazione sulla didattica inclusiva.
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;
Essenzializzazione dei contenuti; selezione, semplificazione dei contenuti, rilevanza dei nuclei fondanti
Schemi mentali e Mappe concettuali
Strumenti tecnici e multimediali
Conversazioni orali
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Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Attualmente nei singoli gruppi classe guidati dai docenti formati, oltre le diffuse buone pratiche, si fanno
interventi specifici relativi alla consapevolezza fonologica con il metodo Panlexia, si fa un lavoro di
adeguamento del testo e percorso di educazione emotivo-affettiva con tecniche di libroterapy, e, in genere,
di arteterapy.
Percorsi di recupero in Italiano e Matematica
Percorsi di conversazioni in Lingua 2
Percorsi di video didattica sia per lo studio e video didattica per l’autovalutazione
Uso dei leggii
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi
esistenti
U.O.N.P.I. - ASL RM di Frascati: ricerca-azione sulle buone pratiche
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative
Per la realizzazione dei laboratori esperienziali tra alunni e genitori
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;
Percorsi di scrittura e di lettura focalizzato su varie modalità di adeguamento del testo
Valorizzazione delle risorse esistenti
Le Funzioni Strumentali hanno competenze e professionalità specifiche: psicologia, psicoterapia,
progettazione complessa integrata, psicodidattica della lettura; psicomotricità; dottorato di ricerca;
specializzazione e perfezionamenti in DSA, Disturbi di Attenzione, comportamentali; Rieducazione –
educazione della dislessia
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Materiale Panlexia
Libri “leggimi”, Sinnos e Bianco e nero
MT Lettura e di matematica del gruppo Cornoldi
LIM
Computer
Videocamera
Uso dei leggi nel setting di apprendimento e comportamentali
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità
tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.
Percorsi di continuità nelle classe ponte basati sulla psicomotricità.
47
CURRICOLO
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO
-
Conoscere il proprio passato per prendere coscienza della propria identità personale ed avviarsi nella
lettura del presente nei suoi diversi aspetti e di progettazione del futuro.
Possedere strumenti di comunicazione atti a decodificare la realtà in generale.
Avere a disposizione strumenti per poter superare il disagio dell’insuccesso scolastico.
Avere valori comportamentali di cooperazione, di solidarietà umana, di rispetto della diversità.
Possedere capacità di riflessione per effettuare scelte in contesti diversi.
Acquisire conoscenze e competenze indispensabili a garantire un’equilibrata crescita socio-emotiva,
cognitiva e culturale.
L’Istituto si propone di:
- promuovere la crescita educativo - sociale di ciascun allievo, ponendo al centro di ogni azione
educativa lo sviluppo armonico della sua personalità;
-
-
promuovere l’educazione alla Costituzione e alla cittadinanza attraverso la conoscenza della propria
identità e la valorizzazione delle diverse radici culturali degli studenti (cultura della legalità e della
responsabilità);
promuovere la conoscenza e l’uso dei linguaggi in particolare della lingua italiana, ma anche di quello
logico - matematico, musicale, corporeo, tecnologico…
innalzare il tasso del “successo formativo” stimolando gli allievi ad “imparare ad imparare” mediante
una didattica dell’esplorazione e della scoperta;
promuovere le competenze chiave di cittadinanza nell’ottica del curricolo in verticale;
utilizzare una prassi documentalista per un monitoraggio dell’azione educativa che miri ad un continuo
miglioramento dell’efficacia formativa dell’Istituto.
OBIETTIVI FORMATIVI (TRAGUARDI DELLE COMPETENZE DEGLI ALLIEVI):
-
acquisire conoscenze e competenze spendibili in una società complessa e in continua evoluzione;
saper interagire con compagni e adulti in modo collaborativo e responsabile;
acquisire il senso di appartenenza alla propria collettività;
saper problematizzare cercando soluzioni coerenti e adeguate utilizzando un metodo di lavoro autonomo;
utilizzare linguaggi adeguati a seconda del contesto e dello scopo della comunicazione.
La definizione dei curricoli in tutti e tre i cicli, avviene attraverso il potenziamento della
progettualità, privilegiando conoscenze e competenze significative, stabili nel tempo e trasferibili,
valorizzando le diversità e promuovendo le potenzialità di ciascuno, attraverso un'articolazione
flessibile del gruppo classe e delle attività.
I curricoli si fondano su :
- continuità dei percorsi (curricolo verticale – didattica orientante);
- gradualità: rispetto delle fasi di sviluppo in cui si trovano gli allievi;
- ricorsività: ritorno su concetti e abilità, mediante approfondimenti e precisazioni;
- trasversalità: educazione linguistica e abilità meta cognitive come elementi propri di ogni disciplina.
48
USCITE DIDATTICHE
Attraverso il contatto diretto con diversi aspetti della realtà
sociale, umana, civile, economica, ambientale e naturale, i
viaggi di istruzione e le visite guidate sono una fattiva
occasione di formazione per i nostri alunni.
Pertanto, nella scuola dell’Autonomia, che tende ad una
valorizzazione sempre più ampia ed incisiva di tutte le
opportunità formative offerte agli studenti, nel rispetto del
Regolamento di Istituto, i viaggi di studio sono parte
integrante dell’attività didattica.
PROSPETTO USCITE DIDATTICHE SCUOLA PRIMARIA A.S. 2013/2014
MESE E
GIORNO
Novembre
12 novembre
DESTINAZIONE
Novembre
Vivaio Matteucci
2 dicembre
Libreria Mondadori – La Romanina
- Roma
Teatro Albano
PROGETTO DI
RIFERIMENTO
I libri e le idee
I libri e le idee
MEZZO
UTILIZZATO
Pullman
Autobus privato
I libri e le idee
Al mercato ieri e
oggi
I libri e le idee
A piedi
Scuolabus
I libri e le idee
Autobus privato
I libri e le idee
Dicembre
Teatro Albano Spettacolo:
“Semplicemente Natale”
Teatro Verde - Roma
II A – II B
– IV B
IV A – IV
B – IV C
IB–IA
Autobus del
teatro
Pullman
Dicembre
Vivaio Matteucci S. Cesareo
III A
23 gennaio
IV A – IV
B – IV C
IB
VB–VC
Treno e a piedi
I libri e le idee
I libri e le idee
Scuolabus
Pullman
Febbraio
Mostra di Cezanne al Vittoriano di
Roma
Museo del giocattolo a Zagarolo
Basilica di S. Pietro, Città del
Vaticano; Musei vaticani, stanze
della segnatura; Castel Sant’Angelo
Vivaio Matteucci S. Cesareo
I libri e le idee
Al mercato ieri e
oggi
I libri e le idee
A piedi
4 marzo
Teatro Albano
Marzo
Marzo
Ostia antica
Libreria Mondadori - La Romanina
- Roma
Museo del giocattolo di Zagarolo
Istituto di patologia del libro Roma
II A – II B
– IV B
VB–VC
III B
I libri e le idee
Al mercato ieri e
oggi
I libri e le idee
18 dicembre
Dicembre
Febbraio
Febbraio
Marzo
Marzo
CLASSI
PREVISTE
IA–IB
II A – II B
– IV B
III A
S. Pietro - Roma
Teatro Albano
III B
III A
49
II B
III A
I libri e le idee
I libri e le idee
I libri e le idee
I libri e le idee
I libri e le idee
La memoria del
futuro
A piedi
Autobus del
teatro
Pullman
Scuolabus
Scuolabus
Treno
Marzo/aprile
Museo archeologico di Rocca di
cave
Museo egizio e Cappella Sistina
Città del vaticano
Foro Romano e Colosseo - Roma
Lago di Albano
III B
I libri e le idee
Scuolabus
IV A – IV
B – IV C
VB–VC
III A
I libri e le idee
Pullman
Pullman
Scuolabus
Aprile
Istituto di Patologia del libro Roma
IV A – IV
B – IV C
Aprile/maggio
Aprile/maggio
Aprile/maggio
La fattoria (Iacchelli o Oca bianca)
Bioparco - Roma
Bioparco – Roma
Maggio
Villa Adriana - Tivoli
I libri e le idee
Maggio
Maggio
Maggio
Reggia di Caserta
Campo scuola a Collodi (PT)
Grotte + Parco del colonnello
IA–IB
IB–IA
IV A – IV
b – IV C III
C
IV B – IV
C
VB–VC
II B – III B
II A – III A
–VA
I libri e le idee
Viaggio nella
storia
I libri e le idee
La memoria del
futuro
I libri e le idee
I libri e le idee
I libri e le idee
Pullman o
scuolabus ?
Pullman
Pullman
Pullman
Maggio
Orto botanico, Roseto comunale
Roma
II A – III A
–VA
Maggio
Osservatorio astronomico di
Monteporzio
Azienda agricola da definire
Agriturismo da definire
IV A
Marzo/aprile
Aprile
Aprile
Maggio
Maggio
Durante
l’anno
Durante
l’anno
Durante
l’anno
I libri e le idee
I libri e le idee
I libri e le idee, la
memoria del
futuro
I libri e le idee,
Sapere i sapori,
La memoria del
futuro
I libri e le idee
Treno
Scuolabus
Pullman
Pullman
Pullman
Scuolabus
I libri e le idee
I libri e le idee
Scuolabus
Pullman
Cinema Frascati
II A
IV A – IV
B – IV C
IB
I libri e le idee
Scuolabus
Teatro S. Cesareo
IB
I libri e le idee
Scuolabus
Partecipazione a rappresentazioni
teatrali, cinematografiche, mostre,
in base alle proposte che
arriveranno durante l’anno
III B - III C
–VB–V
C
I libri e le idee
Scuolabus o
pullman privato
50
PROSPETTO USCITE DIDATTICHE SCUOLA SECONDARIA I GRADO A.S. 2013/2014
CLASSE
II B
I II III
AB
II C
II
A
III A B
III
AB
III
AB
PROP
OST
O DA
SIMONE
TTI
BETTI
PASQU
ALI
SIMONE
TTI
CIUFFA
SIMONE
TTI
CIUFFA
CORSE
TTI
PASQU
ALI
DESTINAZ
IONE
TERRITORIO
VALLE
MARTELLA
TITOLO
DELLO
SPETTACOLO
O DELLA
VISITA
AZIENDA AGRICOLA
BIOLOGICA
PERIODO
14
NOVEMBRE
DURAT TRASPORT COST
A
O
O
MATTI
NA
ROMA
PARCO DELLA
MUSICA
28 GENNAIO
MATTI
NA
ROMA
MUSEO ARMA
CARABINIERI
FEBBRAIO
MATTI
NA
ROCCA DI
PAPA
OSSERVATO
RIO
ASTRONOMI
CO
MONTE
PORZIO
CATONE
CASSINO
MUSEO GEOFISICA
ASTROLAB
LINEA GUSTAV E
ABBAZIA
MONTECASSINO
PRIMAVERA
APRILE/
MAGGIO
MARZO
/APRILE
51
MATTI
NA
MATTI
NA
1
GIORN
O
SCUOLAB
US
---
PULLMAN
€ 9
+
PULL
MAN
PULLMAN
COSTO
TRASPO
RTO
PULLMAN
ESPERIENZA
DIRETTA DI
LAVORO IN
AZIENDA CON
AGRICOLTURA
BIOLOGICA
CONOSCERE IL
TEATRO,
ASCOLTARE DAL
VIVO
UN’OPERA,SENSIB
ILIZZARE
ALL’ASCOLTO
CONOSCERE IL
DEPOSITARIO
PRIVILEGIATO
DEI CIMELI,
DOCUMENTI E
RICORDI CHE
TESTIMONIANO
L’AZIONE
SVOLTA
DALL’ARMA IN
PACE E IN
GUERRA
SCOPRIRE ANCHE
ATTRAVERSO
ESPERIENZE
LABORATORIALI LA
GEOFISICA
APPLICATA, CHE
UTILIZZA LA
PROPAGAZIONE DI
ONDE
SISMICHE O DI
CORRENTE
ELETTRICA PER
INDAGINI
CONOSCITIVE DEL
SOTTOSUOLO.
SCUOLAB
US
SCUOLAB
US
OBIETTIVI
DISCIPLINARI
E /O
TRASVERSAL
I
7€
UTILIZZARE
L'INTERATTIVITÀ
COME MEZZO DI
CATTURA
IMMEDIATA DELL'
ATTENZIONE DEL
VISITATORE.
INTERAGIRE CON LA
SCIENZA E CON LA
FISICA E PER
IMPARARE LE LEGGI
FONDAMENTALI
DELL'ASTROFISICA.
PRESERVARE LA
MEMORIA DI
AVVENIMENTI
DRAMMATICI E
FONDAMENTALI
NELLA STORIA
ITALIANA.
PROPORRE LA
DIFFUSIONE DELLA
CONOSCENZA DEI
CAMPI DI BATTAGLIA
DELLA LINEA
GUSTAV E PIÙ IN
GENERALE DELLA
CAMPAGNA
D’ITALIA. VISITARE
LA CASA MADRE DEI
BENEDETTINI E UNO
DEI MASSIMI CENTRI
D’IRRADIAZIONE
CULTURALE
D’OCCIDENTE.
ACCOMP
AGNATO
RI
DE PACE
SIMONETTI
BETTI+
INSEGNAN
TI IN
SERVIZIO
+AEC
CALABRIT
TO
PASQUALI
+ AEC
SIMONETTI
CARLETTI
CIUFFA
CALABRIT
TO
SIMONETTI
CORSETTI
CIUFFA
CALABRIT
TO
PASQUALI
ALONZO
CIUFFA
CORSETTI
ALBANESE
(SIMONETT
I)
III
A
PASQU
ALI
ROMA
MIUR
“DAL LIBRO CUORE
ALLA LAVAGNA
DIGITALE”
I
AB
ALBAN
ESE
TRINGA
LI
ROMA
TEATRO
DON BOSCO
SPETTACOLO
TEATRALE IN
LINGUA INGLESE
III
AB
SIMONE
TTI
CIUFFA
I II III
AB
IIC
CDC
I
AB
CORSE
TTI
BETTI
I
AB
PASQU
ALI
I , II, III
AB
IIC
PASQU
ALI
I II III
AB
II C
PASQU
ALI
III
A
PASQU
ALI
ROCCA DI
CAVE
MUSEO “DESIO”
TOSCANA
MAREMMA
AREZZO
AREZZO IN CAMPO –
GIORNATA
MEDIOEVALE
ROMA
MARZO
15 APRILE
MARTEDI
MARZO/
APRILE
7/9
MAGGIO
3 MAGGIO
MUSEO EBRAICO
SINAGOGA
QUARTIERE
EBRAICO
MATTI
NA
MATTI
NA
MATTI
NA
3
GIORN
I
1
GIORN
O
1
GIORN
O
MUSEO FERROVIA
MOSTRA
FOTOGRAFICA
MATTI
NA
ROMA
UDIENZA PAPALE
MATTI
NA
CASSINO
PARTECIPAZIONE
AD UN EVENTOIN
ONORE DEL
70°ANNIVERSARIO
COLONNA
8/18 MAGGIO
52
1
GIORN
O
PULLMAN/
TRENO
PULLMAN
PULLMAN
COSTO
TRASPO
RTO
€5
+
PULL
MAN
€4
+
PULL
MAN
APRIRE LA PORTE
DEL MINISTERO E
DEL SUO
PATRIMONIO FINO
AD ORA NASCOSTO.
PERMETTERE AD
ALUNNI, DOCENTI E
CITTADINI, DI
CURIOSARE TRA
ANTICHI REGISTRI,
PAGELLE E
DOCUMENTI
RARISSIMI SULLA
SCUOLA.
SEGUIRE E
COMPRENDERE
UNO
SPETTACOLO IN
LINGUA INGLESE
SPERIMENTARE
ATTRAVERSO
GLOBI, PLASTICI E
INFORMAZIONI
SONORE IL
RACCONTO DELLA
GEOLOGIA DEL
LAZIO, LA SUA
LUNGHISSIMA
STORIA, LE ROCCE
DEI DINTORNI.
PASQUALI
CIUFFA
ALBANESE
TRIGALI
SIMONETTI
PETRARCA
(DE PACE)
SIMONETTI
CORSETTI
CIUFFA
BETTI
PULLMAN
€
150/200
CIRCA
ITINERARIO
DEDICATO ALLA
SCOPERTA DELLE
TESTIMONIANZE
DELL’ETRURIA
TOSCANA E
DELLA
MAREMMA
PULLMAN
€16,50
+
PULL
MAN
PERCORSO
ARTISTICO CITTA
E CONOSCENZA
PERSONAGGI
MEDIEVALI
SIMONETTI
DE PACE
ALBANESE
BETTI
ZANGRILLI
ALONZO
CORSETTI
+AEC
DE PACE
ZANGRILLI
CORSETTI
LICCIARDI
BETTI
PULLMAN/
TRENO
TIKET
INGRE
SSO
+
TREN
O/
PULL
MAN
SPERIMENTARE
UN CAMMINO
RELIGIOSO,
STORICO E
CULTURALE
LUNGO SECOLI.
PETRARCA
LICCIARDI
ALBANESE
SOLIMENO
A PIEDI
TIKET
INGRE
SSO
PULLMAN
PULL
MAN
CONOSCERE IL
PROPRIO
TERROTORIO.
ACCEDERE AD UNA
VASTA COLLEZIONE
DI ROTABILI
STORICI, NONCHÉ
AD UN’ESPOSIZIONE
DI OGGETTI ED
ATTREZZATURE
D’EPOCA E INFINE
AD UNA RACCOLTA
FOTOGRAFICA
DELLA VITA IN
STAZIONE E NON
SOLO NEI MOMENTI
PIÙ DURI DELLA
STORIA
INSEGNANT
I IN
SERVIZIO
+AEC
INSEGNAN
TI IN
SERVIZIO
+AEC
PASQUALI
ALONZO
LA VALUTAZIONE
L’azione di valutazione è centrale all’interno dei processi di
insegnamento – apprendimento. Consente di controllare, decidere,
riprogettare la programmazione didattica e i mettere in atto strategie
formative corrette e in grado di assicurare l’efficacia e l’efficienza del
processo di insegnamento – apprendimento.
Ha una funzione diagnostica, formativa, prognostica ed orientativa. Ha
una funzione regolativa interne ed esterna.
Nella scuola la valutazione si riferisce a quattro soggetti: il sistema scolastico nel suo complesso, le
singole scuole, gli apprendimenti ed il successo scolastico degli alunni, il personale della scuola.
Nel presente documento, consapevoli dei limiti (A. Davis) e delle opportunità della valutazione
(Dominici; Vertecchi) , si farà riferimento solo
 agli apprendimenti ed il successo scolastico degli alunni
 alla singola scuola. l’I.C. T. Gulluni.
Apprendimenti e successo scolastico degli alunni
In Italia, la valutazione degli alunni trova le sue fonti nel DPR 275/1999, art.14; nel D.L. 137/2008,
convertito nella L. 169/2008 e nel recente DPR 122/2009.
Nella fase di progettazione si fanno convergere tutte le risorse verso la destinazione di scopo: il
successo formativo dell’alunno; nella fase di valutazione si parte dagli esiti formativi e di
apprendimento degli alunni e, in base ad essi, si stabilisce il grado di efficacia e di efficienza di
tutto il sistema scuola (autovalutazione d’istituto) con lo scopo di riprogettare in vista del
miglioramento del processo di insegnamento – apprendimento.
Scuola dell’Infanzia
L’azione valutativa nella scuola dell’infanzia assume caratteristiche
proprie, legate al tipo di attività educativa e all’età degli alunni. Dai
3 ai 6 anni la valutazione è strettamente legata all’osservazione
sistematica ed è finalizzata alla comprensione e all’interpretazione
dei comportamenti, nei diversi contesti e nei diversi significati
cognitivi affettivi e relazionali.
Le attività di valutazione costituiscono occasione privilegiata per uno stretto rapporto con le
famiglie, anche nella fase di documentazione relativa al processo educativo che dovrà prestare
particolare attenzione al processo di autonomia delle bambine e dei bambini.
Fondamentale è andare alla ricerca di strumenti di valutazione pedagogicamente corretti offrendo
griglie di rilevazione degli apprendimenti, si fa riferimento ai comportamenti descritti in modo
oggettivo,superando la convinzione che valutare significhi giudicare. Si affronta così l’esigenza di
costruire un linguaggio di valutazione comune e condiviso utilizzando analoghi strumenti
osservativi. Per arrivare a ciò sono stati adottati modelli di profili di valutazione sviluppati per
53
campi di esperienza e generali, capaci di aiutare il docente in questo suo sforzo di verifica e di
valutazione del proprio lavoro. A completamento della griglia sarà delineato il profilo educativo e
verranno descritti i processi di sviluppo e i livelli raggiunti di ciascun bambino. Inoltre verrà
approntato uno specifico giudizio analitico (per i bambini di cinque anni) per documentare le
conoscenze e le abilità raggiunte, da consegnare alle insegnanti della SCUOLA PRIMARIA.
In ogni caso, è necessario sottolineare che il materiale proposto va sempre opportunamente adattato,
per poter essere utilizzato con profitto dagli insegnanti, nella realtà della propria sezione.
Scuola Primaria
Italiano
Comprendere il significato di semplici testi orali e scritti riconoscendone la funzione (descrivere,
narrare, regolare ecc…) e individuandone gli elementi essenziali 8personaggi, luoghi, tempi).
Produrre semplici testi orali e scritti descrittivi, narrativi, regolativi. Utilizzare forme di lettura
funzionali allo scopo. Utilizzare semplici strategie di autocorrezione. Riflettere sulla lingua.
Inglese
Produrre brevi frasi per dare informazioni su se stessi, l’ambiente familiare e la vita della classe.
Comprendere in modo globale parole, comandi, istruzioni, semplici frasi e messaggi orali relativi
alle attività svolte in classe. Comprendere e riprodurre canzoncine e filastrocche apprese in classe.
Eseguire semplici calcoli.
Storia
Distinguere e confrontare alcuni tipi di fonte storica orale e scritta. Leggere ed interpretare la
testimonianza del passato presente sul territorio. Ricordare gli eventi in successione logica e
analizzare situazioni di concomitanza spaziale e di contemporaneità.
Geografia
Leggere semplici rappresentazioni iconiche e cartografiche, utilizzando le leggende e i punti
cardinali. Riconoscere le più evidenti modificazioni apportate dall’uomo nel proprio territorio.
Descrivere un paesaggio e i suoi elementi essenziali, usando una terminologia appropriata.
Matematica
Ipotizzare l’ordine di grandezza del risultato per ciascuna delle quattro operazioni tra numeri
naturali. Eseguire operazioni aritmetiche tra numeri naturali con metodi, tecniche e strumenti
diversi. Costruire mediante modelli materiali, disegnare, denominare e descrivere alcune
fondamentali figure del piano e dello spazio. Effettuare misure dirette ed indirette di grandezza
(lunghezze, tempi…) ed esprimerle secondo unità di misure convenzionali e non convenzionali. In
54
contesti vari, individuare, descrivere e costruire relazioni significative, analogie e differenze.
Raccogliere dati, classificarli e rappresentarli in tabelle.
Scienze
Descrivere un ambiente esterno mettendolo in relazione con l’attività umana. Comprendere la
necessità di complementarietà e sinergia per la sopravvivenza dell’ambiente e dell’uomo. Eseguire
l’esplorazione di un ambiente e registrarne le variazioni mediante l’osservazione sistematica.
Tecnologia ed informatica
Classificare i materiali in base alle caratteristiche di: pesantezza/leggerezza, resistenza, fragilità,
durezza, elasticità, plasticità. Individuare le funzioni degli strumenti adoperati classificandoli in
base alla funzione svolta. Scrivere semplici brani utilizzando la videoscrittura e un correttore
ortografico grammaticale.
Musica
Eseguire per imitazione semplici canti e brani, individualmente e/o in gruppo, accompagnandosi
con oggetti di uso comune. Applicare semplici criteri di trascrizione intuitiva dei suoni.
Riconoscere, descrivere, analizzare, classificare e memorizzare suoni ed eventi ai parametri
istintivi.
Arte e Immagine
Utilizzare tecniche grafiche e pittoriche, manipolare materiali plastici a fini espressivi. Collocare gli
oggetti nello spazio individuando i campi e i piani. Riconoscere e usare gli elementi del linguaggio
visivo: il segno, la linea, il colore, lo spazio. Leggere o produrre una storia a fumetti.
Comportamento
Portare a termine con affidabilità gli impegni presi. Contribuire a rendere più accogliente l’ambiente
scolastico e di vita. Curare la propria persona. Aiutare i compagni per superare le difficoltà.
Utilizzare in modo corretto strutture e sussidi della scuola. Rispettare le regole convenute.
Utilizzare le risorse personali di cui si dispone nella realizzazione di un compito. Analizzare le
proprie strategie di successo, esplicitare i nodi problematici che esse presentano, individuare
modalità per superare le difficoltà. Valorizzare le potenzialità del gruppo di lavoro, assumendo un
ruolo positivo all’interno del gruppo. Trovare le soluzioni per valorizzare le diversità esistenti nel
gruppo. Assumersi la responsabilità dei propri doveri di alunno e nei diversi contesti educativi.
Accettare , rispettare, aiutare gli altri e i diversi da sé. Mettere in atto comportamenti di autonomia.
Attivare atteggiamenti di ascolto e conoscenza di sé e di relazione positiva nei confronti degli altri.
55
Scuola secondaria di primo grado
VOTO E DESRITTORI
4
La conoscenza di contenuti, le regole e procedimenti è gravemente lacunosa. Non è in grado di
applicare quanto appreso e comunica in modo scorretto utilizzando in modo improprio i linguaggi
specifici.
(Non ha conseguito gli obiettivi minimi)
5
Conosce in modo frammentario e lacunoso i contenuti, le regole e i procedimenti. Applica quanto
appreso con difficoltà ed insicurezza anche in situazioni note; evidenzia carenze nella
comunicazione, utilizzando un linguaggio generico e approssimativo.
(Ha conseguito solo in parte gli obiettivi minimi)
6
Conosce e comprende le informazioni, le regole ed i procedimenti, in modo essenziale. Spesso
necessita di una guida per l’applicazione di quanto appreso; comunica utilizzando un linguaggio
corretto solo in alcune situazioni.
(Ha conseguito gli obiettivi minimi)
7
Conosce e comprende le informazioni, le regole, la
terminologia di base; sa e comunica con correttezza;
effettua analisi e sintesi, seppure con qualche
inesattezza, in situazioni note.
(Ha conseguito gli obiettivi)
8
Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia specifica delle discipline.
Applicare quanto appreso senza commettere errori gravi; è capace di analisi e sintesi; comunica in
modo appropriato ed organico.
(Ha pienamente conseguito gli obiettivi)
9
Conosce e comprende le informazioni, le regole, la terminologia specifica delle discipline. Applica
quanto appreso anche in situazioni non note; sa collegare argomenti diversi usando in modo
pertinente analisi e sintesi; comunica in modo preciso ed esauriente con valutazione critica.
(Ha ottimamente conseguito gli obiettivi)
10
Sa esprimere valutazioni critiche motivate e trovare approcci personali alle problematiche proposte;
ha un’ottima padronanza dei linguaggi specifici; sa affrontare i problemi in maniera multidisciplinare.
(Ha brillantemente conseguito gli obiettivi)
56
STANDARD PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA
SECONDARIA
INDICATORI CRITERI voto 10 voto 9 voto 8 voto 7 voto 6 voto 5
INDICA
TORI
Frequen
za e
puntualit
à
Osserva
nza del
Regola
mento
d’Istituto
Rispetto
degli im
pegni pr
esi
Attenzio
ne,dispo
nibilità e
partecipa
zione
alle attiv
ità
didattich
e
proposte
alla
classe
Socialità
e
modalità
di relazi
one con
il
contesto
e con le
persone
Livello 1 voto 3/4
Livello 2
voto5
Frequenza
discontinua con
assenze
effettuate
all’insaputa
della famiglia
Livello 3
voto6
Frequenza
discontinua. Assenze ripetute
effettuate nelle
ore di lezione
della medesima
disciplina
Livello 5
voto8
Frequenza nel
complesso reg
olare
Livello 6
voto9/10
Frequenza assidua
Mancanza
di rispetto del
Regolamento scol
astico con convoc
azione dei
genitori per motiv
i disciplinari
Livello 4
voto 7
Frequenza
discontinua. Numerosi ritardi
,entrate
posticipate e
uscite
anticipate. Scarsa
puntualità nelle
giustificazioni.
Alcune
inosservanze del
Regolamento d’
Istituto seguito
da
comunicazione
alla famiglia.
Gravi mancanze
di rispetto del
Regolamento d’Istitut
o con ripetuti o
prolungati
provvedimenti di
sospensione dalla
scuola.
Mancato rispetto degl
i impegni
Mancanza
di rispetto del
Regolamento d’
Istituto con
provvedimenti
di sospensione
dalla scuola
Rispetto del
Regolamento
d’Istituto.
Scrupoloso rispett
o del Regolamento
d’Istituto
Scarso rispetto
degli impegni
Saltuario
rispetto degli imp
egni
Discontinuo risp
etto degli impeg
ni
Costante
rispetto degli i
mpegni
Completo disinteress
e nei confronti delle
attività didattiche
proposte
Disinteresse nei
confronti della
maggior parte
delle attività
didattiche
proposte
Limitato interesse
nei confronti delle
attività didattiche
proposte
Interesse
settoriale nei
confronti delle
attività
didattiche
proposte
superficiale nei
confronti delle
attività
didattiche
proposte
Funzione
di leadership
negativa
all’interno del
gruppo classe.
Scarso rispetto nei co
ntrocono
dell’ambiente,accom
pagnato da
atti di bullismo.
Scarso rispetto d
ell’altro con
eventuali
episodi
di prevaricazion
e e intolleranza.
Ripetuti comporta
menti scorretti nei
rapporti
interpersonali e
scarsa
considerazione
dell’altro.
Partecipazione
non sempre
collaborativa a
funzionamento
del gruppo class
e.
Costante
interesse e
partecipazione
nei
confronti delle
attività
didattiche
proposte
anche se
con qualche
disturbo alle
lezioni.
Collaborazion
ee
disponibilità
nei
confronti di
docenti e
compagni
9Assiduo rispetto
degli impegni
10Assiduo e
accurato rispetto d
egli impegni
9Interesse vivace e
partecipazione
attiva alle attività
didattiche
proposte
10Interesse vivace
partecipazione
produttiva alle
attività didattiche
proposte.
Frequenza
discontinua con
assenze effettuate
all’insaputa della
famiglia e giustificate
apponendo firme
contraffatte.
57
9Ruolo positivo al
l’interno della
classe
Collaborazione
attiva con i
docenti e i
compagni.
10Funzione
di leadership positi
va e
ruolo trainante
all’interno del
gruppo classe.
Collaborazione
produttiva con
docenti e
compagni
REGOLAMENTO D’ISTITUTO
La Scuola è un luogo di formazione e di educazione mediante lo
studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della
coscienza critica.
La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza
sociale volta alla crescita della persona in tutte le sue
dimensioni.
In essa, ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli,
opera per garantire agli studenti la formazione alla
cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo
delle potenzialità di ciascuno ed il recupero delle situazioni di
svantaggio.
L’Istituto “T. Gulluni”, ha introdotto dall’anno scolastico 2008/2009, secondo le nuove disposizioni
ministeriali, un Patto Educativo di Corresponsabilità con i Genitori, ai quali la Legge attribuisce in
primis il dovere di educare i figli (Art. 30 Cost. artt. 147,155, 317bisc.c.).
L’obiettivo del Patto Educativo (Vedi Allegato) è quello di impegnare le famiglie, fin dal momento
dell’iscrizione, a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa.
L’introduzione del Patto di Corresponsabilità pone in evidenza il ruolo strategico che deve essere
svolto dalle famiglie, nell’ambito di una alleanza educativa, che coinvolga la Scuola, gli Studenti e i
loro Genitori, ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Proprio in un’ottica di
corresponsabilità nell’anno scolastico 2013/2014 propone l’introduzione di un contributo volontario
da parte delle famiglie da versare al momento dell’iscrizione e ogni anno al rinnovo della stessa.
Tale contributo sarà finalizzato ad assicurare ai nostri studenti una maggiore disponibilità di mezzi e
di opportunità.
1 - ORARI
La Scuola, in risposta alle esigenze sociali e culturali dell’utenza, ha strutturato i propri modelli
orari come tempo normale e tempo lungo.
Ciò comporta differenti orari d’ingresso e d’uscita.
1.1 - INGRESSO
I collaboratori scolastici, al suono della
L’ingresso e l’uscita avvengono in modo campana, aprono i cancelli e le porte per
differenziato, a seconda dell’ordine di scuola.
l’ingresso degli alunni e sorvegliano che
avvenga in modo ordinato.
58
SCUOLA DELL’INFANZIA
Dalle ore 8.15 alle ore 9.00.
Le classi sono fatte entrare dai tre ingressi,
secondo un ordine stabilito e comunicato
Sarà permesso l’ingresso oltre le ore 9.00 solo
all’inizio dell’anno, al quale i genitori sono
dopo autorizzazione del Dirigente Scolastico.
tenuti ad attenersi.
Nell’ambito del progetto accoglienza l’orario
I docenti in servizio devono essere presenti 5
subirà delle modifiche che verranno pubblicate
minuti prima dell’inizio delle lezioni e
all’albo, all’ingresso della scuola e nel sito
accogliere le classi o nell’atrio (classi prime) o
internet.
in aula.
Nessun accompagnatore (genitore o delegato)
SCUOLA PRIMARIA
può entrare senza autorizzazione del Dirigente o
Ore 8.15
degli insegnanti, rispettando le norme fissate per
i colloqui o inviando una comunicazione tramite
Gli alunni entrano ordinatamente a scuola al
il libretto delle giustificazioni per la scuola
suono della campana e raggiungono da soli le
secondaria.
proprie aule. Solo per i primi giorni gli alunni
I bambini della scuola dell’infanzia, per motivi
delle classi prime sono attesi nell’atrio dai
di igiene e sicurezza, dovranno essere
propri insegnanti.
accompagnati alla porta d’ingresso dell’edificio
Sarà permesso l’ingresso fino alle ore 8.20.
scolastico ed affidati ai collaboratori, che
Dopo tale orario il cancello sarà chiuso e gli
provvederanno a smistarli nelle rispettive
alunni saranno ammessi in classe solo se
sezioni. I genitori sono tenuti a lasciare
accompagnati dal genitore o da chi ne fa le veci,
immediatamente i locali della scuola.
dopo autorizzazione del Dirigente Scolastico.
Qualora manchi il docente, gli alunni saranno
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
sorvegliati per i primi minuti da un
collaboratore scolastico, poi da altro docente o
Ore 8.00
Gli alunni dovranno prestare attenzione al suono saranno divisi fra le altre classi, fino all’arrivo
del docente supplente.
della campana e recarsi ordinatamente e
tempestivamente nelle proprie classi.
Sarà permesso l’ingresso fino alle ore 8.05.
Dopo tale orario il cancello sarà chiuso e gli
alunni saranno ammessi in classe in seconda ora
solo se accompagnati da genitore o da chi ne fa
le veci.
1.2 - MENSA
L’orario della mensa segue tre turni;
l’assegnazione delle classi ad uno di essi
avviene all’inizio dell’anno e comunicato
tempestivamente ai genitori.
Scuola dell’infanzia
Ore 11.45
Scuola primaria
1° turno: ore 12.00
2° turno: ore 13.15
I genitori che prelevano il proprio figlio per il
pranzo devono riaccompagnarlo a scuola
rispettando l’orario d’inizio delle lezioni
pomeridiane della propria classe, previa
autorizzazione del Dirigente Scolastico.
In caso di allergie comunicare repentinamente
alla segreteria e alle insegnanti indicazioni in
merito e relativa certificazione medica
(rilasciata dall’allergologo).
Si ricorda, inoltre, che gli insegnanti non
possono somministrare medicinali a scuola
(legge 81/2008 ex 626/91).
59
1.3 - USCITA
Al suono della campana si sospendono le attività didattiche; gli alunni
escono dall’aula e correttamente in fila, accompagnati dal docente,
raggiungono l’uscita, come da orario sotto indicato.
Scuola dell’infanzia
Dalle ore 15.45 alle ore 16.15
Sarà possibile uscire anticipatamente solo per casi eccezionali, previa
autorizzazione del Dirigente Scolastico.
Scuola primaria
Tempo prolungato ore 13.15 (ore 16.15 nei giorni di rientro).
Tempo pieno ore 16.15.
Scuola secondaria di primo grado
Tempo senza rientro ore 14.00
Gli alunni trasportati con il pulmino, vengono prelevati e accompagnati
all’uscita dai collaboratori scolastici, in base all’orario sotto indicato:
Scuola dell’infanzia
1° turno: ore 15.00
2°turno: ore 16.00
Scuola primaria
- Tempo prolungato/modulare:
ore 13.00
ore 16.00 (nei giorni di rientro)
- Tempo pieno:
ore 16.00
Scuola secondaria di primo grado
Ore 13.55 (cinque minuti prima del termine delle lezioni).
Per tutti gli ordini il sabato la scuola rimarrà chiusa.
60
Anche per l’uscita
pomeridiana sono
utilizzati i tre ingressi
secondo l’ordine
stabilito all’inizio
dell’anno.
Gli insegnanti
accompagnano gli
alunni, in fila per due,
dopo il suono della
campana, fuori
dell’edificio
scolastico fino al
cancello, dove si
trovano i genitori o i
delegati al ritiro.
Nessuno può entrare
nell’area scolastica
per attendere la
consegna dei
bambini, salvo
situazioni di
maltempo che
impongono una
maggiore
salvaguardia degli
stessi.
Il primo giorno di
scuola i docenti
consegnano alle
famiglie,(tramite il
quaderno di
collegamento), il
modulo per la delega
ad altra persona che
non sia il genitore.
I collaboratori
scolastici, dopo aver
sorvegliato il regolare
e ordinato deflusso
delle classi, chiudono
porte e cancelli.
2 - ENTRATE POSTICIPATE - USCITE ANTICIPATE
Gli ingressi posticipati e le uscite anticipate sono
possibili solo con richiesta motivata da parte della
famiglia, utilizzando gli appositi modelli forniti
dai collaboratori scolastici.
Qualora vi fosse richiesta di uscita anticipata per
periodi protratti, il provvedimento di competenza
è del D.S. che valuta ogni singolo caso secondo le
effettive necessità.
Il docente,che riceve la richiesta di entrata
posticipata o uscita anticipata, ne informa i
collaboratori.
Quando l’alunno entra, il collaboratore
scolastico lo accompagna in aula e il docente
annota sul registro di classe l’eventuale
variazione oraria.
In caso di uscita anticipata, il collaboratore
scolastico si reca in classe, informa il docente,
preleva l’alunno e lo accompagna verso
l’uscita.
3 - RITARDI
3.1 - Ritardi in ingresso
Gli alunni e le famiglie sono tenuti a rispettare gli
orari di inizio delle lezioni. Qualora
eccezionalmente un alunno si presentasse in
ritardo (massimo 15 minuti) verrà ugualmente
accolto a scuola, accompagnato dal genitore al
collaboratore scolastico che lo condurrà in classe.
Il docente indicherà sul registro l’eventuale
ritardo. Nel caso di ripetuti ritardi l’insegnante
inviterà il genitore a recarsi in direzione per
ottenere il permesso d’entrata; comunicherà,
altresì, il fatto al D.S che potrà prendere
provvedimenti in merito.
Il docente è tenuto alla sorveglianza nel caso
che un proprio alunno non venga ritirato
all’ora dell’uscita.
I genitori o gli adulti delegati sono tenuti alla
massima puntualità. Qualora si trovassero
impossibilitati, sono tenuti ad informare
tempestivamente la Scuola.
Nell’ipotesi di eccezionale ritardo, di cui la
famiglia deve dare comunicazione e
giustificazione, l’Istituzione Scolastica fa
riferimento alle norme riportate nel punto C
della Direttiva Provveditoriale n. 1 del
9/10/1997, la quale specifica che il docente
“… attenderà fino all’arrivo dei familiari
contattati anche telefonicamente, e comunque
non oltre un’ora dal termine delle lezioni.
Trascorsa inutilmente detta ora, il docente ne
darà avviso ai servizi di sicurezza ai quali
affiderà il minore”.
3.2 - Ritardi in uscita
Gli alunni devono essere ritirati al cancello della
scuola dal genitore, o da coloro che sono stati
delegati, esattamente all’ora di uscita della
propria classe.
61
4 - FREQUENZA DEGLI ALUNNI - ASSENZE
La presenza degli alunni è obbligatoria per l’intera
durata delle attività. Ogni assenza deve essere
giustificata per iscritto.
Se i giorni di assenza sono superiori a cinque, compresi
i festivi, occorre presentare anche il certificato medico
di riammissione rilasciato dal medico curante o dal
medico scolastico (per malattie infettive).
Scuola dell’infanzia
Le assenze degli alunni iscritti alla scuola materna
superiori a 30 giorni consecutivi e non giustificati da
comunicazione scritta comportano la decadenza
dell’iscrizione stessa.
Scuola secondaria di primo grado
Coloro che non presentano la giustificazione
dell’assenza nel giorno successivo sono tenuti ad
esibirla il giorno seguente; trascorso tale termine il
docente dovrà comunicarne alla famiglia sul libretto
personale dell’alunno che quindi dovrà essere
accompagnato a scuola da un genitore. Se ciò non
avverrà i docenti avvertiranno la dirigenza che
provvederà a convocare la famiglia con i mezzi di volta
in volta ritenuti più idonei.
Il docente della prima ora segna sul
registro di classe i nomi degli assenti
I collaboratori scolastici quindi
provvedono a rilevare le presenze degli
alunni e dei docenti per il pranzo e le
comunicano alla cucina con particolare
attenzione alle diete richieste dai genitori
con gli appositi moduli in distribuzione
presso la portineria della scuola.
Il docente inoltre controlla che l’alunno,
rientrando dopo malattia, porti il
certificato medico di riammissione
(accertandosi che sia del medico
scolastico in caso di malattie infettive).
In caso di malessere di un alunno, il
docente o il collaboratore scolastico
contatta la famiglia telefonicamente.
5 - COMPORTAMENTO NELL’AREA SCOLASTICA
Gli alunni sono sempre tenuti ad avere un comportamento
improntato al rispetto di sé e degli altri, al rispetto delle
regole di convivenza sociale, della funzionalità della scuola,
curando il materiale proprio e degli altri, nonché rispettando
luoghi, persone e responsabilità altrui.
62
Il docente è sempre responsabile della
classe, per tutta la durata del suo servizio.
Se accoglie altri alunni, per necessità
sopraggiunte, questi verranno registrati nei
diario della classe che li accoglie ed è
responsabile anche di questi.
Il genitore deve collaborare
nell’educazione del minore con la scuola
allo scopo di formarlo al rispetto della vita
di gruppo. Deve, altresì, provvedere a
fornire al figlio il materiale richiesto dai
docenti, a seconda dell’orario giornaliero.
5.1 - Orari e spazi scuola
L’alunno non può entrare nell’area scolastica, limitata
dalla recinzione e dai cancelli, prima o dopo gli orari
di ingresso/uscita da scuola. Non può sostare in tali
spazi o nei corridoi anche durante le assemblee o i
colloqui con gli insegnanti, per ovvi motivi di
sicurezza.
Nel caso in cui i genitori siano impossibilitati a
lasciare i propri figli in altro luogo essi saranno
ritenuti responsabili del comportamento dei propri
figli.
L’alunno è responsabile dell’ordine della classe:
materiali, attrezzature, e arredi rappresentano un bene
comune e come tali mantenuti in grado di servire alla
comunità.
Quindi divieto assoluto di scrivere sui banchi, sedie,
imbrattare muri o porte,anche nei servizi igienici.
Nei locali della scuola il rispetto della dignità della
persona e del lavoro di ciascuno esige un
comportamento civile e responsabile, un linguaggio
ed un abbigliamento consoni a tali principi.
Nei locali della scuola devono essere tenuti spenti e in
cartella telefoni cellulari e altri strumenti digitali, non
specificatamente utilizzati a fini didattici.
Il personale insegnante non può consentire eccezioni
durante l’orario scolastico.
Gli alunni possono essere prelevati dalla famiglia solo
per gravi e giustificati motivi.
Al cambio dell’ora, in attesa del l’arrivo del docente,
gli alunni devono restare seduti in aula con la porta
aperta.
I genitori e le persone delegate attendono
fuori dell’area scolastica sia all’ingresso
sia all’uscita delle classi.
Ai genitori è chiesta la collaborazione per
ciò che riguarda l’abbigliamento e
l’atteggiamento civile e responsabile dei
figli.
Si fa presente ai genitori che i propri figli
possono essere prelevati durante l’attività
didattica solo per urgenti e gravi motivi
considerando che le numerose assenze
possono danneggiare la continuità
nell’apprendimento.
I collaboratori scolastici sorvegliano
corridoi e accessi alla scuola per tutta la
durata del servizio.
Non è consentito l’ingresso a estranei che
non si qualifichino.
I genitori utilizzeranno i momenti previsti nei
colloqui (le cui date sono comunicate all’inizio
dell’anno) per informazioni sull’andamento
educativo e didattico dell’alunno.
In caso di necessità possono chiedere un
appuntamento sul quaderno delle
comunicazioni scuola-famiglia.
Durante le riunioni, per garantire la
sicurezza dei minori, non è consentito ai
bambini sostare nei corridoi o in giardino.
È preferibile che i genitori affidino i figli a
casa o, per lo meno, li tengano con sé in
aula.
5.2 - Interscuola - Intervallo - Spostamenti

L’intervallo segue orario diversificato a seconda dell’ordine di scuola
che viene reso noto con la pubblicazione dell’orario definitivo ne sito
della scuola.

Durante l’intervallo gli alunni possono muoversi liberamente solo nella
propria aula senza danneggiare persone e materiali e senza mettere in
pericolo la sicurezza propria e altrui.
Se l’attività ricreativa si svolge nel cortile della scuola, l’alunno deve
seguire le indicazioni date dal docente, in modo da essere sempre a lui
visibile e in condizioni di sicurezza.
63
Il docente è
responsabile della
vigilanza sia nell’aula
sia all’esterno, in
cortile.
In particolare, in
cortile, sorveglia
attentamente che tutti
gli alunni evitino di
recarsi in spazi non
consentiti.
5.3 - A pranzo
Al momento di prepararsi per il
pranzo gli alunni si recano, in
fila ordinata, ai servizi e di qui
ai refettori.
Coloro che non usufruiscono
del pranzo, vengono
accompagnati all’uscita e
rientreranno, poi, nell’orario
stabilito.
Il comportamento al pranzo
deve sempre essere improntato
al rispetto delle persone, degli
ambienti (lasciando quanto più
possibile in ordine) e del cibo.
Durante la mensa nessuno può
consumare cibi portati da casa.
Dopo aver condotto la classe ai servizi per la pulizia delle mani,
il docente di turno la conduce al refettorio (assegnato all’inizio
dell’anno).
L’insegnante controlla che il comportamento della classe sia
corretto.
Il genitore prende visione mensilmente del menù affisso
all’ingresso e dato anche al rappresentante di classe.
Nel caso di richieste particolari (diete) o sostituzioni di alimenti,
deve compilare gli appositi moduli disponibili in portineria e, se
necessario, deve presentare il certificato del medico scolastico
con divieto assoluto ai genitori di accedere nei locali mensa.
Si può formare un comitato mensa anche con la presenza di
genitori per il controllo dei pasti, che secondo le norme previste,
può accedere ai refettori durante il pranzo.
5.4 - Accesso ai servizi igienici
Gli alunni possono accedere ai
servizi igienici con il consenso
degli insegnanti, anche in
momenti diversi da quelli
previsti per la classe.
I collaboratori scolastici vigilano che gli alunni non si
trattengano a lungo nei corridoi o nei bagni, tale regola è valida
anche durante l’intervallo.
5.5 - Palestra
L’alunno è tenuto a rispettare le regole
del buon comportamento e a non
compiere atti che possano mettere in
pericolo la sicurezza propria e altrui.
L’alunno deve cambiare le scarpe prima
di entrare in palestra e indossare un
abbigliamento adeguato, come richiesto
dall’insegnante.
Il docente guida la classe in palestra, nello spogliatoio
fa cambiare le scarpe e gli indumenti; sorveglia tutti gli
alunni in ogni momento, affinché non incorrano in
situazioni di pericolo. Consente sotto la sua
sorveglianza, l’uso di attrezzi, che poi ha cura di riporre
negli appositi spazi (armadi ripostiglio). Uscendo deve
richiudere a chiave le porte.
In caso di emergenza, deve servirsi del citofono posto
nell’atrio e collegato con la portineria.
Qualora accanto al docente intervenga un esperto
esterno, l’insegnante resta in ogni caso l’unico
responsabile della classe.
64
5.6 BIBLIOTECA SCOLASTICA ED AULA
MULTIMEDIALE
Gli alunni sono tenuti a rispettare le regole di
buon comportamento verso materiali e ambienti.
L’uso dei locali e delle attrezzature è
regolamentato all’inizio dell’anno.
Attualmente, a causa dell’edificio scolastico
piccolo ed in ristrutturazione, gli spazi elettivi
svolgono un’altra funzione: sono occupati dai
gruppi classe. In questo modo la didattica non può
usufruire di appositi setting di apprendimento e
setting comportamentali.
Il docente è responsabile della classe e del gruppo di
alunni con cui si reca nei suddetti locali, nel rispetto
delle norme che regolano orari d’accesso e uso delle
attrezzature o prelievo/prestito di libri. Se
intervengono esperti esterni, il docente resta l’unico
responsabile della classe.
Il materiale preso in consegna sarà restituito nel
tempo e secondo modalità concordate con il
responsabile organizzativo delle aule speciali.
6 – NORME DISCIPLINARI
6.1 - MANCANZE DISCIPLINARI
Vengono considerate mancanze disciplinari da parte degli alunni della scuola primaria e secondaria
di primo grado i seguenti comportamenti:
a.
presentarsi alle lezioni ripetutamente sprovvisti del materiale scolastico;
b.
spostarsi senza motivo o senza autorizzazione nell'aula e nell'edificio;
c.
giocare o chiacchierare, disturbando, o rendersi protagonisti di interventi inopportuni durante
le attività scolastiche o durante gli spostamenti nell'edificio e all’esterno;
d.
rifiutarsi di eseguire i compiti assegnati;
e.
portare a scuola oggetti non pertinenti alle attività, telefoni cellulari senza la specifica
autorizzazione del genitore, materiali pericolosi;
f.
non osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza contenute nel regolamento
d’Istituto;
g.
sporcare intenzionalmente, danneggiare i locali, gli arredi o gli oggetti personali;
h.
utilizzare in modo improprio le attrezzature scolastiche;
i.
utilizzare il cellulare durante le lezioni e l'intervallo senza specifica autorizzazione
dell'insegnante e/o del D.S. ;
j.
offendere con parole, gesti o azioni il personale scolastico o i compagni;
k.
ogni altro comportamento che, nella situazione specifica, sia ritenuto scorretto
dall'insegnante.
Sarà inoltre cura degli insegnanti verificare con i genitori eventuali responsabilità degli alunni in
merito a ritardi ripetuti.
6.2 Provvedimenti disciplinari
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le
proprie ragioni.
Le sanzioni sono ispirate al principio di gradualità, sempre temporanee, proporzionate all’infrazione
disciplinare, ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno e all'acquisizione
di norme di comportamento adeguate.
Esse tengono conto della situazione personale dello studente.
I provvedimenti disciplinari che comportano gravi sanzioni saranno decisi da un apposito “Organo
di Garanzia” istituito dalla Scuola, presieduto dal Dirigente Scolastico e del quale fanno parte un
docente designato dal Consiglio d’Istituto e due rappresentanti eletti dei genitori.
Regolamento del presidente della Repubblica: 24 Giugno 1998 N° 249 art. 4
1. I regolamenti delle singole istituzioni scolastiche individuano i comportamenti che configurano
mancanze disciplinari con riferimento ai doveri elencati nell'articolo 3, al corretto svolgimento dei
rapporti all'interno della comunità scolastica e alle situazioni specifiche di ogni singola scuola, le
relative sanzioni, gli organi competenti ad irrogarle e il relativo procedimento, secondo i criteri di
seguito
indicati.
2. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica.
3. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari
senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare
connessa
al
comportamento
può
influire
sulla
valutazione
del
profitto.
4. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di
opinioni
correttamente
manifestata
e
non
lesiva
dell'altrui
personalità.
5. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per
quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione
personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in
favore
della
comunità
scolastica.
6. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono
sempre
adottati
da
un
organo
collegiale.
7. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo
in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.
8. Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo
studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.
9. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando
siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata
dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato.
66
7- ATTIVITÀ POMERIDIANE EXTRACURRICOLARI E ARRICCHIMENTO
DELL’OFFERTA FORMATIVA
Premessa
La Scuola, nell’ambito delle linee portanti del P.O.F., promuove attività facoltative in orario
extrascolastico che contribuiscono all’arricchimento della formazione.
Le famiglie, avuta informazione ufficiale dalla Scuola dei corsi promossi, dopo attenta valutazione,
decidono liberamente e, nel caso, presentano la propria adesione sugli appositi moduli.
Gli alunni iscritti ai corsi post-scolastici, si
recano nei locali stabiliti, non prima
dell’orario di inizio del corso e da quel
momento sono sotto la sorveglianza del
personale responsabile delle attività.
Durante le lezioni sono tenuti al
comportamento corretto e rispettoso di
persone e cose.
L’alunno che sceglie un’attività
extracurricolare, quindi facoltativa, è tenuto a
frequentare con regolarità.
In caso di rinuncia, occorre darne
comunicazione al responsabile del corso.
L’insegnantedi classe affida gli alunni iscritti ai
corsi dopo il termine delle lezioni alla persona
incaricata, che da quel momento diviene
responsabile del gruppo. Questi, al termine della
lezione, per l’uscita e la consegna ai genitori,
seguirà le indicazioni già esposte al punto 1.2.
L’insegnantedel corso è responsabile anche del
materiale che usa e di quanto si trova nel locale in
cui opera con il gruppo.
I collaboratori scolastici in servizio controllano e
sorvegliano corridoi e altri ambienti, come durante
le ore di scuola, esplicando le consuete mansioni.
Il genitore, consapevole della scelta effettuata,
deve contribuire alla regolare frequenza del corso
del proprio figlio.
8 - COMUNICAZIONI SCUOLA-FAMIGLIA
Le comunicazioni ai genitori
avverranno sempre in forma scritta e
con congruo anticipo (5 giorni), fatto
salvo situazioni eccezionali non
imputabili alla scuola stessa; gli
insegnanti avranno cura di riscontrare
la firma dei genitori a conferma
dell’avvenuta comunicazione sul
quaderno o sul libretto personale.
Quando le comunicazioni investono
l’intero Istituto Comprensivo, copia
della comunicazione (firmata da D.S.
ovvero dal Collaboratore o
Coordinatore di plesso) sarà affissa
all’albo della propria scuola.
Il genitore è tenuto a controllare ogni giorno il quaderno di
collegamento, firmando sempre per presa visione e
inviando risposta, se richiesta, in tempi brevi.
Utilizza tale quaderno per comunicare con i docenti su
tutto ciò che ritiene importante per la Scuola.
Qualora l’alunno sia assente, il genitore si dovrà informare
di eventuali avvisi dati in assenza del figlio.
I collaboratori scolastici consegnano agli insegnanti tutto
ciò che la Direzione autorizza o chiede che sia distribuito
alle famiglie, facendo firmare gli insegnanti per presa
visione.
I rappresentanti di classe possono chiedere che sia
distribuito, con la collaborazione dei docenti, materiale
informativo o comunicazioni riguardanti tutti i genitori
della classe, purché preventivamente visionati dal
Dirigente scolastico e quindi autorizzati.
67
9 - RICEVIMENTI E INFORMAZIONE SUGLI APPRENDIMENTI
Tutti gli insegnanti sono tenuti a comunicare ai
genitori la data e gli orari degli incontri,
secondo le modalità riportate dal presente
regolamento.
Gli insegnanti della Scuola Secondaria di primo
grado ricevono i genitori nelle settimane
stabilite, secondo gli orari e le date comunicate
nel calendario affisso all’albo e pubblicato nel
sito della scuola.
Il Collegio dei Docenti, all’inizio dell’anno
scolastico, fissa le date e gli orari dei
ricevimenti per i colloqui individuali e per la
consegna dei documenti di valutazione.
I genitori non devono essere accompagnati dai
figli in occasione dei ricevimenti.
Il genitore, in caso di necessità e urgenza, sarà
ricevuto singolarmente, previo accordo, al di
fuori degli orari di lezione.
10 - ASSEMBLEE SINDACALI - SCIOPERI
Gli alunni fanno firmare almeno ad un genitore
le comunicazioni riguardanti eventuali scioperi
e/o assemblee sindacali che comportano
variazioni d’orario di lezione o addirittura la
sospensione delle lezioni.
Qualora l’alunno si dovesse presentare, entrerà e
resterà a scuola, affidato ad altro docente, per
attività di vigilanza.
Gli alunni entrati a scuola saranno trattenuti fino
al termine previsto per le lezioni, a meno che
non si presenti a scuola un genitore o una
persona delegata a prelevarli.
Nel caso di sciopero degli operatori del Centro
Pasti, il pranzo non viene fornito; in tal caso
l’alunno può o restare a scuola, consumando
alimenti confezionati portati da casa, o uscire
per il tempo del pranzo e rientrare all’orario
stabilito (vedi 1.2).
È vietato consumare cibi non forniti dal proprio
genitore.
I docenti comunicano anticipatamente (di norma
almeno 5 giorni prima, salvo indizioni
improvvise) l’ingresso posticipato o l’uscita
anticipata per assemblee sindacali.
Almeno un genitore deve firmare per avvenuta
informazione.
In caso di scioperi, verrà dato preavviso alle
famiglie secondo le modalità previste dalla
normativa vigente in materia (di norma 5 giorni
prima).
In caso di sciopero dei collaboratori scolastici,
degli addetti alle pulizie, dei servizi del
Quartiere o delle cooperative, occorre dare
comunicazione scritta alle famiglie; qualora il
personale di sorveglianza fosse in sciopero in
numero tale da non garantire la sicurezza della
scuola e dei minori, il Dirigente può decidere di
chiudere la scuola.
La Scuola garantisce in ogni caso la
sorveglianza degli alunni presenti.
11- VISITE GUIDATE
Gli alunni, all’inizio
dell’anno scolastico,
fanno firmare
l’autorizzazione per le
uscite in orario
scolastico.
Poiché tali attività sono, a tutti gli effetti, parte
I docenti programmano tali attività all’inizio dell’anno scolastico,
inserendole nella programmazione di classe.
Esse dovranno essere approvate dal Consiglio di Interclasse, dal
Collegio dei Docenti e dal Consiglio di Istituto e autorizzate dal
Dirigente Scolastico.
I docenti
compilano l’apposito modulo per la richiesta specificando gli
accompagnatori;
68
integrante della
programmazione
didattica, gli alunni
devono mantenere un
comportamento corretto
e responsabile.
-
consegnano il modulo con almeno una settimana di anticipo;
comunicano alle famiglie la meta e la data e controllano le firme di
presa visione;
- si accertano che tutti gli alunni abbiano il tesserino di riconoscimento.
- Gli alunni che intendono partecipare a viaggi di istruzione e visite
guidate devono, obbligatoriamente aver effettuato la convenzione
assicurativa integrativa prevista dalla scuola per la responsabilità
civile.
I docenti accompagnatori dovranno essere in rapporto di 1 ogni 15
alunni.
In caso di presenza nella classe di un alunno in situazione di handicap è
indispensabile la presenza dell’insegnante di sostegno o dell’educatore
comunale o di personale assistenziale.
In caso di necessità, per l’accompagnamento l’insegnante può essere
affiancato anche da un collaboratore scolastico.
Per motivi di sicurezza, nei locali che saranno visitati e/o in cui si
permarrà, i docenti accompagnatori si preoccuperanno di rilevare e
segnalare agli alunni le uscite di sicurezza e i percorsi di fuga.
12- VIAGGI DI ISTRUZIONE
Gli alunni devono
riconsegnare, firmate da un
genitore, sia
l’autorizzazione preventiva
sia quella definitiva.
Nessun alunno può essere
escluso dalla partecipazione
a tali attività per motivi
economici.
Tutti gli alunni dovranno
avere con sé il tesserino di
identificazione.
Poiché tali attività sono, a
tutti gli effetti, parte
integrante della
programmazione didattica,
gli alunni devono
mantenere in ogni
momento del viaggio un
comportamento corretto e
responsabile.
I genitori prenderanno visione della prima richiesta di
autorizzazione, predisposta dai docenti, contenente anche il
programma del viaggio e il preventivo di spesa, e vi apporranno una
firma con l’adesione o la non adesione.
I genitori degli alunni partecipanti consegneranno al docente
organizzatore il modulo definitivo e la quota prevista entro 15 giorni
dalla data stabilita.
La risposta affermativa alla richiesta preliminare è vincolante per
quanto riguarda le spese fisse (es. noleggio pullman, la cui spesa è
suddivisa tra il numero previsto dei partecipanti), che dovranno,
pertanto, essere sostenute anche in caso di rinuncia.
I docenti accompagnatori dovranno essere in rapporto di 1 ogni 15
alunni.
In caso di presenza nella classe di un alunno in situazione di
handicap è indispensabile la presenza dell’insegnante di sostegno o
dell’educatore comunale o di personale assistenziale.
In caso di necessità, per l’accompagnamento l’insegnante potrà
essere affiancato anche da un collaboratore scolastico.
Per motivi di sicurezza, nei locali che verranno visitati e/o in cui si
permarrà, i docenti accompagnatori si preoccuperanno di rilevare e
segnalare agli alunni le uscite di sicurezza e i percorsi di fuga.
La segreteria deve fornire le nomine per i docenti accompagnatori e
gli elenchi degli alunni partecipanti, con la firma del Dirigente e il
timbro dell’Istituto.
69
13 - DISPOSIZIONI GENERALI SUL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI
COLLEGIALI
Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche dell’istituto.
Sono composti dal dirigente scolastico, dai docenti, da rappresentanti dei genitori e del personale
ATA.
13.1 - Collegio dei Docenti
Il Collegio dei Docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio e dal Dirigente Scolastico che
lo presiede.
Ha potere deliberante e di indirizzo su ogni aspetto del funzionamento didattico dell’Istituto.
13.2 - Consiglio di Istituto
Il Consiglio di Istituto è composto da 6 genitori, 6 docenti, 1 membro del personale ATA e dal
Dirigente Scolastico (membro di diritto) e ha durata triennale.
L’elezione dei componenti e il suo funzionamento sono regolati dall’art. 8 del D.L.vo 297/94.
La convocazione del Consiglio di Istituto è disposta con congruo anticipo, non inferiore a 5 giorni
rispetto alla data delle riunioni, salvo urgenti necessità.
Nella prima seduta i componenti eleggono il presidente, che deve essere un genitore.
La convocazione è effettuata dal D.S. sentito il Presidente con lettera diretta ai singoli membri e
mediante affissione all’albo di apposito avviso. La lettera e l’avviso di convocazione devono
contenere l’indicazione degli argomenti da trattare nella seduta.
Di ogni seduta viene redatto, su apposito registro a pagine numerate, processo verbale firmato dal
presidente e dal segretario.
Il Consiglio di Istituto ha potere deliberante e di indirizzo su tutti gli aspetti organizzativi e
finanziari della vita e dell’attività della Scuola.
13.3 - Giunta Esecutiva
La Giunta Esecutiva è composta da due membri di diritto (il Dirigente Scolastico, presidente, e il
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, segretario) e da quattro membri eletti dal
Consiglio di Istituto al suo interno (un docente, un non docente e due genitori).
Essa predispone il bilancio di previsione e il conto consuntivo, prepara i lavori del Consiglio di
Istituto e cura l’esecuzione delle relative delibere.
70
13.4 - Consiglio di Intersezione, di Interclasse e di Classe
I Consigli di Classe di Interclasse e di Intersezione sono composti dai docenti titolari delle classi
o sezioni interessate, parallele e non; ne fanno parte i rappresentati dei genitori dei relativi gruppi
di alunni e sono eletti annualmente, possibilmente entro il secondo mese dell’anno scolastico; si
riuniscono periodicamente ed hanno funzioni rilevanti soprattutto nelle proposte di visite e gite
di istruzione, nell'approvazione delle stesse e di ogni attività scolastica non strettamente legata
agli apprendimenti curricolari; intervengono nella scelta dei libri di testo con l'espressione di un
parere, cui gli insegnanti non sono comunque vincolati.
Sono convocati dal Dirigente Scolastico anche su richiesta scritta e motivata della maggioranza
dei suoi membri.
I Consigli possono formulare proposte al Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto in ordine
all’azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione e tendere ad agevolare ed
estendere i rapporti reciproci tra docenti e genitori.
14 - DIRITTO DI RIUNIONE
Tutte le componenti (docenti, non docenti e genitori) hanno diritto di riunione nella scuola, al di
fuori dell’orario scolastico, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico rilasciata al richiedente
il quale si assume la responsabilità del corretto uso dei locali. L’autorizzazione verrà rilasciata su
presentazione di domanda, la quale dovrà contenere l’ordine del giorno della riunione.
15 - ACCESSO AGLI UFFICI
Il Dirigente Scolastico riceve su appuntamento telefonico.
La Segreteria è aperta al pubblico, nei giorni di Lunedì (dalle 11.00 alle 12.30), Mercoledì (dalle
8.30 alle 9.30 / dalle 15.00 alle 16.30), Venerdì (dalle ore 11.00 alle 12.30).
16 - TRASPARENZA E PUBBLICITÀ DEGLI ATTI
L’utente ha diritto di accesso ai documenti che lo riguardano e che risultino in possesso della
Scuola, richiedendone copia, secondo quanto stabilito dalla legge n. 241 del 7 agosto 1990.
La Scuola assicura la presenza di opportune bacheche adibite all’esposizione di materiale
informativo.
La pubblicità degli atti del Consiglio di Istituto avviene mediante affissione all’albo e sul sito
internet della copia integrale del testo delle deliberazioni (se non concernenti singole persone)
sottoscritta dal segretario della seduta e dal Presidente. Detta affissione avviene entro 8 giorni dalla
relativa seduta del Consiglio e deve rimanere esposta per almeno 10 giorni. I verbali e tutti gli altri
scritti preparatori sono depositati negli uffici di Segreteria e sono a disposizione di chiunque ne
faccia richiesta secondo la legge suddetta.
Alle sedute del Consiglio di Istituto, salvo quando non siano in discussione argomenti riguardanti
persone, possono assistere senza diritto di parola e di voto gli elettori delle componenti
rappresentate e i membri del consiglio comunale.
Se invitati, i membri del consiglio comunale o docenti referenti di progetti, possono partecipare
con diritto di parola.
71
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E
DELLE CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO.
A) CRITERI GENERALI COMUNI
1.

o
o
o
o
2.

INSERIMENTO NELLE SEZIONI DEGLI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI o con DSA dichiarati
1.1. Il Dirigente scolastico inserirà gli alunni nei
classi/sezione tenendo presenti i seguenti criteri:
sentirà il parere dell'équipe socio-psico-pedagogica;
inserirà gli alunni disabili e/o con DSA in una classe rispettando le indicazioni del D.M. n.
141/99;
valuterà anche l'opportunità di rendere disomogeneo il numero degli alunni delle due sezioni a
favore di quella in cui è inserito l'alunno diversamente abile e/o con DSA;
nel caso vi siano più alunni diversamente abili, essi verranno divisi equamente nelle
sezioni/classi.
INSERIMENTO NELLE CLASSI DEGLI ALUNN STRANIERI.
1.1. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente
all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa,
tenendo conto:
a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare
l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all’età anagrafica;
b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno attraverso
prove d’ingresso standardizzate di letto – scrittura e logico – matematiche;
c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;
d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.
Il collegio dei docenti, con le modalità che riterrà più opportune, formula proposte per la
ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: “la ripartizione è effettuata evitando comunque la
costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri”. (D.P.R.n. 394 del
31 agosto 1999).
 1.2. Le prove di accertamento di cultura saranno sostenute di fronte ad una commissione
nominata dal Dirigente scolastico composta da due docenti, di disciplina diversa, in servizio
nell’Istituto.
 1.3.
In mancanza di documentazione scolastica il dirigente scolastico procede, previa
deliberazione del consiglio di Interclasse all’iscrizione con riserva, chiedendo ai genitori una
dichiarazione attestante gli studi compiuti nel paese di origine (C.M. n. 5/1994)
 1.4.
Il dirigente scolastico procede all’iscrizione con riserva anche dei minori privi di
permesso di soggiorno (C.M. n. 5/1994).
72
B) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI
Scuola dell’INFANZIA
1.
INSERIMENTO DEGLI ALUNNI ISCRITTI AL 1° ANNO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA NELLE SEZIONI

1.1 Nella scuola dell’infanzia le sezioni sono di norma eterogenee e sono già costituite dai
bambini di 4 e 5 anni. Pertanto è necessario inserire solo i bambini di 3 anni.

1.2 Nell’inserimento dei bambini di 3 anni, si terranno globalmente presenti le seguenti
variabili:
o numero;
o sesso;
o semestre di nascita (gennaio-giugno;
giugno-dicembre);
o eventuale preferenza espressa dai genitori
all’atto dell’iscrizione;
o alunni diversamente abili o con DSA
dichiarati;
o alunni anticipatari;
o proposte delle insegnanti della scuola
dell’infanzia.

1.3 Ciascuna sezione deve contenere lo stesso numero di alunni. Nel caso il numero delle
preferenze espresse dai dei genitori all’atto di iscrizione sia superiore al numero dei posti
disponibili nella sezione, si cercherà di trovare un accordo fra i genitori, accettando anche in
una sezione uno squilibrio di numero di iscritti fino a tre bambini in più. Se non si trova
l’accordo, l’assegnazione alla sezione dei bambini avverrà per sorteggio in presenza dei
genitori interessati o una loro rappresentanza, rispettando le norme della privacy.

1.4 Il Dirigente Scolastico formerà le sezioni dopo aver verificato la corretta applicazione
dei presenti criteri. All’assegnazione dei docenti alle sezioni provvede il Dirigente
scolastico, ai sensi dell’art. 3 del DPR n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità
didattica e dei criteri adottati dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate
in merito dal Collegio dei docenti.

1.5 Le sezioni rimarranno quelle fissate dal Dirigente Scolastico all’inizio del corso di
studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team.

1.6 Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle sezioni ritenute più
idonee dai docenti del plesso in accordo con il Dirigente Scolastico.
73
C) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Scuola Primaria
1. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME NEI PLESSI IN CUI
SONO PREVISTE PIÙ SEZIONI

1.1. Le classi sono unità di aggregazione degli alunni, aperte alla socializzazione e allo
scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative
espressione di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari
ordini di scuola.

1.2. "L'unitarietà dell'insegnamento, che costituisce la caratteristica educativo -didattica
peculiare della scuola primaria, è assicurata sia dal ruolo specifico dell'insegnante di
classe (questo particolarmente nel primo ciclo) che dall'intervento di più insegnanti sullo
stesso gruppo classe o su gruppi di alunni di classi diverse organizzati in un sistema
didattico a classi aperte" (DPR n.104/1985 - 3^ parte).

1.3.
o
o
o
o
o
I criteri mirano a raggiungere i seguenti obiettivi:
L’eterogeneità all'interno di ciascuna classe
(eterogeneità della provenienza socio culturale e della
preparazione di base: ogni classe dovrebbe essere, in
piccolo, uno spaccato della società).
L’omogeneità tra le classi parallele.
L’equilibrio del numero alunni/alunne.
La parità di “casi difficili” (alunni con difficoltà di
apprendimento e/o di comportamento).
Distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di
lingua madre non Italiana;

1.4. Nella formazione dei raggruppamenti iniziali si terranno globalmente presenti le seguenti
variabili:
o sesso;
o periodo di frequenza alla scuola dell’infanzia (da 2 a 3 anni o per meno di 2 anni anticipatari);
o indicazioni delle docenti della scuola dell’infanzia (apprendimento - comportamento situazione di famiglia, ecc…);
o alunni diversamente abili e/o con DSA
o alunni di lingua madre non Italiana;

1.5. Si utilizzeranno le valutazioni sintetiche espresse dai docenti della scuola dell’infanzia
(documenti per la continuità di fine anno).
74

1.6.
o
o
o
o
o

Si procederà secondo il seguente metodo:
Si suddivideranno tutti gli iscritti in due gruppi in base al sesso.
All'interno di ciascun gruppo si procederà alla formazione, via via successiva, di tanti
sottogruppi quante sono le variabili indicate al punto 1.4
Si otterrà una ramificazione i cui esiti finali verranno equamente suddivisi nei gruppi
iniziali
Da ultimo, con la collaborazione dei docenti della scuola dell’infanzia si riequilibrerà
l'omogeneità delle sezioni tenendo contemporaneamente conto:
 delle variabili di cui al punto 1.4;
 delle osservazioni dei docenti della scuola dell’infanzia;
Alla riunione con i docenti della scuola dell’infanzia saranno invitati anche i collaboratori
della scuola primaria e docenti delle classi quinte della scuola primaria.
1.7.
Il Dirigente scolastico formerà le classi sulla base:
delle proposte dei rappresentanti delle sezioni della scuola dell’infanzia;
o verificata la corretta applicazione dei presenti criteri precedentemente approvati dal
Consiglio d’Istituto;
L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della
sezione sarà sorteggiata a settembre.
All’assegnazione dei docenti alle classi provvede il Dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 3
del DPR n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità didattica e dei criteri adottati
dal Consiglio d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate in merito dal Collegio dei
docenti.
Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico cinque giorni prima
dell’inizio dell’anno scolastico.
Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio,
salvo motivata proposta da parte dei docenti del team dopo iniziale osservazione effettuata
sulle dinamiche didattiche e relazionali del gruppo – classe.
o
2
o
o
abili o con DSA dichiarati;
ogni altro elemento utile alla migliore formazione delle pluriclassi sulla base di un
progetto predisposto dai docenti.
75
D) CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
Scuola Secondaria
1.
CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME DELLA SCUOLA
SECONDARIA DI 1°
 1.1.
Le classi sono unità di aggregazione degli alunni, aperte alla socializzazione e allo
scambio delle diverse esperienze; andranno perciò favorite le modalità organizzative espressione
di libertà progettuale coerenti con gli obiettivi generali e specifici dei vari ordini di scuola (art. 5
c. 1 Regolamento sull’autonomia 275/99).
 1.2. I criteri mirano a raggiungere i seguenti obiettivi:
o L'eterogeneità all'interno di ciascuna classe (ogni classe dovrebbe essere, in piccolo,
uno spaccato della società).
o L'omogeneità tra le sezioni parallele.
o L’equilibrio del numero alunni/alunne.
o La parità di “casi difficili” (alunni con difficoltà di apprendimento e/o di
comportamento).
o Distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di lingua madre non Italiana;
 1.3. Nella formazione dei gruppi classe si terranno globalmente presenti le seguenti variabili:
o sesso;
o eventuali indicazioni del team docente della primaria in particolare per gli alunni con
difficoltà di apprendimento e/o comportamento;
 1.4
Per la formazione delle classi si utilizzeranno anche:
o I documenti ufficiali di valutazione (schede scolastiche dell’alunno)
o Le valutazioni sintetiche espresse dai docenti della scuola primaria (documenti di fine
anno per la continuità: Tabella di rilevazione dei dati in uscita dalla Scuola Primaria
o I test INVALSI (Italiano e matematica), comunque in subordine rispetto alla
valutazione dei docenti della scuola primaria.
 1.5. Si procederà secondo il seguente metodo:
Prima fase
I componenti della Commissione, con la collaborazione di tutti i docenti di classi quinte della scuola
primaria, esamineranno di ciascun alunno proveniente dalle classi quinte della scuola primaria:
 il rendimento scolastico in italiano e matematica (conoscenze, abilità e competenze già
possedute);
 i risultati dei test INVALSI;
 il comportamento sociale in classe con i compagni e con gli insegnanti;
 capacità, stili cognitivi, attenzione ed attitudini evidenziati dall’alunno nel corso della scuola
primaria;
 ambiente sociale di provenienza, abitudini e risorse della famiglia e interessi extrascolastici;
 ogni altro elemento che i docenti di scuola primaria riterranno utile segnalare alla scuola
secondaria di primo grado per una formazione equilibrata delle classi;
Da questa prima analisi la Commissione potrà compilare la tabella Profilo d’ingresso scuola
secondaria di primo grado che sarà concordata con ciascun “team” docente della scuola primaria.
76
Seconda fase
La Commissione, sulla base delle informazioni acquisite, suddividerà gli
alunni in 5 fasce di livello:
I FASCIA:
II FASCIA:
III FASCIA:
IV FASCIA:
V FASCIA
abilità/competenze da recuperare(Non sufficiente 4 )
abilità/competenze da acquisire
(Mediocre 5 )
abilità/competenze da consolidare (Sufficiente/Buono 6 - 7)
abilità/competenze da potenziare
(Distinto 8 )
abilità/competenze eccellenti (Ottimo 9 – 10 )
La commissione provvederà alla ripartizione degli alunni delle cinque fasce nei gruppi classe.La
commissione, sulla base delle informazioni acquisite, proporrà al dirigente scolastico i gruppi classe
tenendo contemporaneamente presenti i seguenti criteri.
 formazione di gruppi eterogenei sia dal punto di vista relazionale che delle
conoscenze/abilità/competenze conseguite al termine della scuola primaria, anche sulla
base dei dati rilevabili dai documenti compilati dalla scuola primaria;
 suddivisione in modo il più possibile equilibrato dei maschi e delle femmine all’interno
dello stesso gruppo;
 gli alunni provenienti dallo stessa frazione/contrada saranno di norma mantenuti nella stessa
classe se in numero pari o inferiore a tre; se maggiori di tre saranno suddivisi in modo
equilibrato;
 collocazione dei fratelli/sorelle nella medesima classe;
 gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe
terza o non licenziati manterranno la stessa sezione dell’anno precedente, fatto salvo diverso
parere motivato del collegio dei docenti;
 gli alunni già frequentanti la scuola secondaria di primo grado e non ammessi alla classe
seconda verranno di norma inseriti nella stessa sezione dell’anno precedente;
 gli alunni per i quali i genitori hanno scelto insegnamento della materia alternativa saranno
inseriti, nel medesimo gruppo, fatto salvo il rispetto degli altri criteri;
 l’inserimento degli alunni diversamente abili o con DSA dichiarati terrà conto degli
alunni problematici già presenti nelle altre classi della stessa sezione. La ripartizione degli
alunni diversamente abili sarà equilibrata fra le varie sezioni e l’inserimento degli allievi
sarà a discrezione del DS, sentiti i pareri dei genitori e della ASL competente;
 I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico saranno iscritti alla classe corrispondente
all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa,
tenendo conto:
a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare
l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella
corrispondente all’età anagrafica;
b. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;
d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.
77
Il collegio dei docenti formula le seguenti proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle
classe:
 l’inserimento degli alunni stranieri, nei limiti del possibile, non dovrà interessare sempre le
medesime sezioni e terrà conto di altri alunni problematici già presenti nelle altre classi della
stessa sezione;
 la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti
predominante la presenza di alunni stranieri (D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999) in tal senso si
valuterà la possibilità di suddividere gli alunni in modo equilibrato nei diversi gruppi, fatte
salve esigenze specifiche che, in tal caso, saranno valutate da una commissione del collegio dei
docenti composta dal dirigente scolastico, dal referente della scuola, dal collaboratore, dai
coordinatori di classe direttamente interessati all’assegnazione e dal docente che opera per il
maggior numero di ore in tutte le classi interessate.
La Commissione è delegata dal collegio dei docenti a proporre al dirigente scolastico gli inserimenti
nelle classi degli alunni trasferiti nel corso dell’anno scolastico.
In mancanza di documentazione scolastica il dirigente scolastico procede, previa deliberazione del
consiglio di classe all’iscrizione con riserva, chiedendo ai genitori una dichiarazione attestante gli
studi compiuti nel paese di origine (C.M. n. 5/1994)
Terza fase
Il dirigente scolastico formerà le classi sulla base:
o delle proposte della commissione di cui sopra;
o verificata la corretta applicazione dei presenti criteri;
o dopo aver consultato per un parere non vincolante il Presidente del Consiglio d’Istituto.
L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della sezione sarà
sorteggiata.
All’assegnazione dei docenti alle classi provvede il Dirigente scolastico, ai sensi dell’art. 3 del DPR
n. 417/74, tenuto conto del principio della continuità didattica e dei criteri adottati dal Consiglio
d’Istituto, tenuto conto delle proposte formulate in merito dal Collegio dei docenti.
Infine il DS potrà apporre alcune modifiche, una volta valutate le motivate e gravi richieste delle
famiglie e/o dei docenti, avendo cura di salvaguardare comunque i criteri sopra indicati.
Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico di norma, entro la prima
decade di luglio.
Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente scolastico all’inizio del corso di studio, salvo
motivata proposta da parte dei docenti del team.
Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle classi ritenute più idonee dai
docenti del plesso in accordo con il Dirigente scolastico.
78
CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI
I criteri per la formazione delle classi, validi per i tre ordini di scuola, vengono deliberati dal
Consiglio d’Istituto e dal Collegio Docenti.
L’obiettivo fondamentale è quello di raggiungere: ETEROGENEITA’ all’interno di ciascuna
classe/sezione e OMOGENEITA’ fra le classi/sezioni parallele.
CRITERI:
 composizione prioritaria delle classi secondo le opzioni del tempo scuola prescelto
 suddivisione equilibrata secondo genere maschile / femminile
 periodo di frequenza alla scuola dell’infanzia (da 2 a 3 anni o per meno di 2 anni –
anticipatari);
 indicazioni delle docenti della scuola dell’infanzia/primaria (apprendimento comportamento - situazione di famiglia, ecc … );
 nel caso vi siano più alunni diversamente abili e/o con DSA, sentito il parere dell'équipe
socio-psico-pedagogica, essi verranno divisi equamente nelle sezioni/classi.
 distribuire in classi diverse alunni segnalati per incompatibilità caratteriale;
 distribuzione proporzionata nelle classi di alunni di lingua madre non italiana;
 i ripetenti possono essere inseriti nella medesima sezione frequentata nell’anno precedente,
o in altra sezione, valutati caso per caso i contesti di apprendimento più idonei.
L’abbinamento del gruppo-classe con la sezione avviene per sorteggio. La lettera della sezione sarà
sorteggiata a settembre. Le classi definitive saranno affisse all’Albo dal Dirigente Scolastico cinque
giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico. Le classi rimarranno quelle fissate dal Dirigente
scolastico all’inizio del corso di studio, salvo motivata proposta da parte dei docenti del team, dopo
iniziale osservazione effettuata sulle dinamiche didattiche e relazionali del gruppo classe.
Gli alunni che si iscrivono in corso d’anno vengono inseriti nelle classi ritenute più idonee dai
docenti del plesso in accordo con il Dirigente scolastico. I criteri, proposti dal Collegio Docenti,
vengono deliberati dal Consiglio di Istituto e costituiscono parte integrante del Pof
.
79
CARTA dei SERVIZI
Principi Fondamentali
La carta dei Servizi della Scuola ha come fonte d’ispirazione gli artt.
3, 33 e 34 della Costituzione Italiana.
Essa si fonda su principi di:
Uguaglianza
Nessuna discriminazione può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, etnia,
religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche.
Imparzialità e regolarità
I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di obiettività ed equità. La
Scuola utilizza le risorse disponibili per garantire, nell’ambito delle proprie competenze, la
continuità e la regolarità del servizio.
Accoglienza e integrazione
La scuola si impegna a favorire l’accoglienza degli alunni e dei genitori ed a promuovere
l’inserimento e l’integrazione dei bambini, con particolare riguardo alla fase d’ingresso. Nello
svolgimento della propria attività, ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi
dell’alunno.
Diritto di scelta
L’utente ha facoltà di scegliere tra le istituzioni statali e non dello stesso tipo che erogano il servizio
scolastico. L’obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono assicurati con interventi, da
parte di tutte le istituzioni coinvolte, di prevenzione e controllo dell’evasione e della dispersione
scolastica.
Partecipazione, efficienza e trasparenza
Istituzioni, personale, genitori e alunni sono protagonisti e responsabili dell’attuazione della Carta
dei Servizi.
La Scuola e l’Ente Locale si impegnano a promuovere e favorire le attività extrascolastiche
consentendo l’uso degli edifici e delle attrezzature anche al di fuori del servizio scolastico. In tal
modo la scuola si pone come centro di promozione culturale, sociale e civile del territorio.
L’Istituzione scolastica garantisce la massima semplificazione
delle procedure per un’informazione completa e trasparente.
L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte
le componenti, si stabiliscono in base a criteri di efficienza,
efficacia e flessibilità nell’organizzazione dei servizi
amministrativi, dell’attività didattica e dell’offerta formativa
integrata.
La Scuola garantisce ed organizza le modalità di aggiornamento
del personale in collaborazione con istituzioni ed enti culturali,
80
nell’ambito delle linee d’indirizzo e delle strategie di intervento definite dall’amministrazione e in
base a specifiche deliberazioni del Collegio dei Docenti.
Libertà d’insegnamento e aggiornamento del personale
La programmazione didattico-educativa assicura il rispetto della libertà
di insegnamento dei docenti e garantisce la formazione dell’alunno,
facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo
armonico della personalità.
La formazione e l’aggiornamento costituiscono un impegno per tutto il
personale scolastico.
Didattica
La Scuola , con l’apporto delle competenze professionali del personale e con la collaborazione e il
concorso delle famiglie, delle istituzioni e del territorio, è responsabile della qualità dell’istruzione e
si impegna a garantirne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni, nel rispetto di
obiettivi educativi validi per il raggiungimento delle finalità istituzionali.
La scuola individua ed elabora gli strumenti per garantire la continuità educativa, al fine di
promuovere un armonico sviluppo della personalità degli alunni.
Nella scelta dei libri di testo e delle strumentazioni didattiche, la Scuola assume come criteri di
riferimento la validità culturale e la funzionalità educativa, con particolare riguardo agli obiettivi
formativi, e la rispondenza alle esigenze dell’utenza.
Nell’assegnazione dei compiti da svolgere a casa, il docente opera in coerenza con la
programmazione didattica di classe, tenendo presente la necessità di rispettare razionali tempi di
studio degli alunni.
Nel rapporto con gli alunni, in particolare con i più piccoli, i docenti colloquiano in modo pacato e
sereno, nel rispetto della personalità di ciascuno, senza ricorrere a punizioni mortificanti o forme di
intimidazione o minaccia.
Informazioni all'utenza
Il contratto formativo
Il contratto formativo si stabilisce, in particolare tra il docente e l’alunno ma coinvolge tutti gli
organi collegiali dell’Istituto, i genitori, gli enti esterni preposti o interessati al servizio scolastico.
Sulla base del contratto formativo:
l’alunno deve conoscere:
gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo;
il percorso per raggiungerli;
le fasi del suo curricolo;
il docente deve:
esprimere la propria offerta formativa;
motivare il proprio intervento didattico;
esplicitare le strategie, gli strumenti di verifica, i criteri di valutazione;
81
il genitore deve:
conoscere l’offerta formativa;
esprimere pareri e proposte;
collaborare nelle attività.
Per l’informazione sono seguiti i seguenti criteri:
a) l’Istituto assicura spazi ben visibili adibiti all’informazione, prevedendo:
tabella dell’orario di lavoro dei dipendenti
organigramma degli uffici
organigramma degli Organi Collegiali
organico del personale
albi d’istituto
bacheca sindacale
bacheca dei genitori
b) presso l’ingresso e presso gli uffici sono presenti operatori scolastici in grado di fornire
all’utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio
Servizi amministrativi e procedure
La Scuola individua, fissandone e pubblicandone gli standard e garantendone altresì l’osservanza e
il rispetto, i seguenti criteri di qualità dei servizi amministrativi:
celerità delle procedure
trasparenza
informatizzazione dei servizi di Segreteria
flessibilità degli orari di apertura degli uffici a contatto con il pubblico
La Scuola assicura all’utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al proprio interno le
modalità di risposta che comprendono il nome dell’Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la
persona o l’ufficio in grado di fornire le informazioni richieste..
Standard specifici delle procedure:
- rilascio attestazioni di frequenza a vista
rilascio certificazioni gg.5
I moduli d’iscrizione alle classi sono consegnati a vista nei giorni ed orari stabiliti.
Per quanto riguarda il controllo della documentazione, la registrazione della domanda e il rilascio
della ricevuta, la segreteria garantisce lo svolgimento della procedura d’iscrizione alle classi in un
massimo di 10 minuti dal momento di consegna delle domande.
Il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura al pubblico degli uffici.
Procedura dei Reclami
I reclami per le situazioni materiali possono essere espressi in forma orale, scritta, telefonica, via
fax e devono contenere generalità, indirizzo e reperibilità del proponente.
82
I reclami orali e telefonici devono essere successivamente sottoscritti.
I reclami anonimi non sono presi in considerazione.
Il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponde in forma
scritta e comunque non oltre quindici giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno
provocato il reclamo.
Qualora il reclamo non sia di competenza de Dirigente Scolastico, al reclamante saranno fornite
indicazioni circa il corretto destinatario.
Annualmente il Dirigente Scolastico formula al Consiglio d’Istituto una relazione analitica dei
reclami e provvedimenti.
Condizioni Ambientali della Scuola
L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente e sicuro al fine di garantire una permanenza a
scuola confortevole per gli alunni e per il personale.
La scuola si impegna, in particolare, a sensibilizzare le istituzioni interessate al fine di garantire la
sicurezza interna ed esterna agli alunni e al personale.
La Scuola individua i seguenti fattori di qualità riferibili alle condizioni ambientali:
numero, dimensione e dotazioni delle aule dove si svolge la normale attività didattica;
numero, tipo, dimensione, orario settimanale di utilizzo della biblioteca scolastica, dell’aula
multimediale, delle aule allestite a laboratori;
dimensione, dotazione, orario settimanale di utilizzo per attività curricolari della palestra;
numero, dimensione e dotazione dei locali di servizio e della mensa scolastica;
numero dei servizi igienici, con indicazione dell’esistenza dei servizi igienici per portatori di
handicap;
esistenza di barriere architettoniche;
esistenza di ascensori;
esistenza di spazi esterni attrezzati e non;
piano di evacuazione dell’edificio in caso di calamità.
Valutazione del Servizio
Allo scopo di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, può essere effettuata una
rilevazione mediante questionari e focus group opportunamente preparati, rivolti ai genitori, al
personale e agli alunni.
I questionari, che vertono sugli aspetti organizzativi, didattici ed
amministrativi del servizio, devono prevedere una graduazione delle
valutazioni e la possibilità di formulare proposte.
Alla fine di ciascun anno scolastico, il Collegio dei Docenti redige una
relazione sull’attività formativa della scuola che viene sottoposta
all’attenzione del Consiglio d’Istituto.
83
INDICE DEL POF
Introduzione
2
Il territorio
5
La scuola: intelligenza del territorio
6
Il contesto scolastico
7
La struttura organizzativa
9
Organismi istituzionali
12
Ina scuola orientata alla qualità
15
Una scuola per costruire competenze
I progetti
15
19
Disabilità: integrazione ed inclusione
35
Disturbi Specifici di Apprendimento
41
Bisogni Educativi Speciali
44
Piano Annuale per l’Inclusione
46
Il curricolo
48
Uscite didattiche
49
La valutazione
53
Regolamento d’istituto
58
Criteri di formazione delle sezioni e delle classi
72
Carta dei servizi
80
84
Fly UP