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Quando il pesce ha il raffreddore

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Quando il pesce ha il raffreddore
V
GIOVEDÌ 18 MARZO 2010
il Cittadino
Sezione
U
n pesce col raffreddore? Ma
no, non siamo nei cartoni
animati, non lo si vede star­
nutire. Tuttavia questo co­
mune “malanno” tipico degli esse­
ri umani può colpire anche i nostri
amati pesci che, se non curati a do­
vere, rischiano addirittura di mo­
rire. Basta acquistare un animale
per capire che non è semplice occu­
parsi di lui, e allora possono essere
utili alcuni consigli di esperti del
settore.
Sono innumerevoli le specie tra
cui poter scegliere ma, di contro,
spesso si ha poco tempo per curar­
le a dovere. Alberto Dolera, re­
sponsabile del reparto animali
presso Vivai Pistoiesi a San Giulia­
no, dà qualche indicazione utile
sui pesci: «Si ammalano per vari
motivi, ma più comunemente a
causa di sbalzi di temperatura. Per
loro anche un solo grado e mezzo
di diversità fa la differenza. Ad
esempio i batteri si depositano sul
fondo dell’acquario e fanno appari­
re sulla loro cute numerosi puntini
bianchi. Sono il segnale del cosid­
detto raffreddore. Una malattia vi­
rale da curare entro 48 ore che li
porta a sfregarsi contro gli orna­
menti per il prurito. Ecco perché è
importante che i nostri pesciolini
abbiano una mucosa protettiva
forte prodotta
dall’aloe». Ma
come fare per
guarirli? «È ne­
cessario sifona­
re l’acqua, met­
terci la giusta
dose di medici­
nale e alzare la
temperatura a
circa 28 g radi
per due o tre
giorni. In questo
modo i gusci si
schiudono, esco­
no i batteri e il
medicinale fa ef­
fetto. Poi si deve subito cambiare
l’acqua e riattivare il filtro perché
il prodotto non sa selezionare i bat­
teri».
In realtà anche in questo caso pre­
venire è sempre meglio che curare,
perché arrivare a dover inserire
medicinali nell’acqua può provo­
care la riduzione della vita media
dei pesci. Negli acquari domestici
si possono tenere sia pesci marini
che d’acqua dolce. Li si distingue
perché i primi nuotano a scatti e si
fermano rapidamente, mentre gli
altri si spostano più spesso in
gruppo e dolcemente. Tra i più cu­
riosi, rintracciabile nel Mar Rosso
e in Indonesia, c’è la paccagnella,
che si presenta bicolore gialla e vi­
ola con le due tonalità nettamente
tagliate al centro. Nelle vasche con
barriera corallina sono utili lo
Synchiropus picturatus, che si mi­
metizza, e il marmoratus, che fa la
stessa cosa e inoltre aiuta a tener
pulito l’acquario dalle planarie che
sono antiestetiche lumache senza
TUTTA LA FAMIGLIA DEVE ESSERE D’ACCORDO
Per chi cerca originalità
la scelta può cadere
su furetto o cincillà
P
Un esemplare di insetto stecco, così chiamato per la sua forma “a rametto” che si confonde tra la vegetazione
er migliore amico un furetto.
Oggi non ci sono più solo cani e
gatti tra gli amici a quattro
zampe, ma la scelta può cadere
su animali decisamente meno usua­
li. F.L. de Il cucciolo di Sant’Angelo
consiglia ad esempio il furetto: «È
buffo, socievole, giocherellone, cu­
rioso e coccolone. Se abituato sporca
solo nella sua lettiera e gira libera­
mente per le stanze senza far danni».
Un amore di cucciolo che, venduto
sterilizzato e sghiandolato per evita­
re spiacevoli odori, diventa un mem­
bro della famiglia a tutti gli effetti:
«Per farlo giocare basta tenere a por­
tata di mano tubi, scatole e qualsiasi
cosa in cui lui possa entrare sfogan­
do il suo istinto di perlustrare. Par­
liamo di un grazioso esserino che
ama dormire sull’amaca e se ti na­
scondi viene a cercarti». Alberto Do­
lera di Vivai Pistoiesi ricorda la sua
funzione originaria: «Il furetto nasce
per seguire i cacciatori e infilarsi
nelle tane facendo uscire allo scoper­
to le prede». In alternativa ci sono i
cincillà e i cani della prateria: «Sono
più selvaggi ed esistono di vari colo­
ri. Li paragonerei al criceto anche se
le dimensioni sono più grandi» con­
clude il santangiolino.
Antonio Arigliano de L’arca di Noè
di Lodi non dimentica il topino balle­
rino: «Pesa pochi grammi ed è chia­
mato così perché non ha nell’orec­
chio una parte della testa che dà
equilibrio. Ecco perché quando cam­
mina si muove in
cerchio e non va
mai dritto». Eleo­
nora Gazzola de
Il punto naturale
di San Martino
consiglia anche
la cavia peruvia­
na: «Ottima
quando ci sono
piccoli in casa. Se
abituata la cavia
vi segue ovunque
con pettorina e
guinzaglio. Non è
mordace come il
criceto, non graf­
fia, è socievole, si fa capire come un
cagnolino, ama le coccole. Però è ne­
cessario integrare la sua alimenta­
zione con vitamina C perché non la
sintetizza». Arigliano elenca anche
altri curiosi esemplari: «Si passa dal
cane giapponese Basenji, tipico per­
ché non abbaia, a casi di cocorite
che, se addestrate, parlano e stanno
sulle spalle dei padroni senza scap­
pare».
Qualsiasi animale si scelga per la
propria casa il responsabile della Le­
ga antivivisezione di Lodi Pietro
Cornalba e il coordinatore provin­
ciale Simone Pavesi chiariscono:
«Non dimenticate i canili perché
spesso i negozi sottraggono adozioni
e possibilità importanti per animali
che soffrono. Ma non regalate mai
animali né portatene a casa se prima
tutta la famiglia non è d’accordo. Le
bestiole si affezionano subito e ri­
portarle al mittente significa farle
stare male. Gli animali meritano ri­
spetto».
P. A.
PER GARANTIRE IL BENESSERE NELL’ACQUARIO E NON SOLO PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE. ECCO COME
Quando il pesce ha il raffreddore
I consigli degli esperti per prendersi cura degli animali domestici
guscio.
Nel mondo animale esistono esem­
plari tutti da scoprire. Dall’Austra­
lia arrivano le raganelle con le
zampe palmate. Sono rane nottur­
ne che si lasciano maneggiare con
tranquillità, mangiano grilli e pe­
sci, cantano quando il tempo sta
per cambiare e come i coccodrilli
hanno una pellicola protettiva su­
gli occhi che ne permette l’apertu­
ra anche quando piove.
Chi invece ama i rettili può appas­
sionarsi alla Tiliqua dalla lingua
blu di origine messicana. Si tratta
di una grossa lucertolona in cerca
di coccole e talmente innocua da
essere adatta nelle famiglie con
bambini. In ultimo si potrebbe sce­
gliere un insetto stecco tipico per
la sua forma a “rametto” che si
confonde con la vegetazione e si ci­
ba di edera e di rovi. Un esemplare
amante di ambienti umidi che in
alcuni casi depone le sue uova sul
vetro della teca in cui vive.
Paola Arensi
MINI REEF
La barriera corallina
può entrare in casa
con la sua magia
Oggigiorno gli amici a quattro zampe non sono più solamente cani e gatti
n Quanti sogni durante le
vacanze ammirando la barrie­
ra corallina. Oggi un po’ di
quella magia si può avere
anche in salotto. Tutto grazie
alle nuove tecnologie che
hanno dato vita ai così detti
mini reef: «Avere in casa un
pezzo di tropico è magia. Oggi
basta un acquario largo soli
trenta centimetri per ammira­
re ogni giorno la vita di gam­
beri, anemoni, ricci di mare e
tante altre creature marine
fino a poco fa irraggiungibili»
spiega Eleonora Gazzola de Il
punto naturale a San Martino
in strada.
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