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Messico
AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2010
MESSICO
1.
a)
QUADRO MACROECONOMICO
Andamento congiunturale e rischio Paese
Ambiente Economico
Introduzione
Membro del Gruppo delle 5 principali Economie Emergenti (insieme a Cina, India, Russia
e Brasile), del G20 e dell’OCSE, con un PIL nominale pro-capite che ha raggiunto i 15000
US$ (stime EIU, 2010), il Messico è ormai considerato un partner economico di livello
mondiale.
La crisi finanziaria del 2009 ha colpito duramente il Paese: la recessione delle economie
avanzate ha significato per il Messico una severa contrazione della domanda esterna
(soprattutto esportazioni verso gli Stati Uniti), del settore turismo e delle rimesse degli
emigrati (il Messico è il secondo Paese al Mondo, dopo l’India, tra i ricettori di rimesse).
La buona tenuta dei conti pubblici ed un sistema bancario e creditizio solido hanno
consentito di smorzare almeno in parte le ondate negative della crisi.
Migliori le prospettive per il 2010, dove si prevede un’oscillazione tra il +3.2% e il +4.2%. La
Banca Mondiale (Doing Business 2010) ha recentemente collocato il Paese al 51º posto a livello
mondiale per la facilità di fare affari ed al 90º posto circa la facilità di avviare una nuova attività
economica.
La politica economica del Governo Calderon ha seguito fondamentalmente tre direttrici:
riforma del sistema pensionistico (approvata nell’aprile 2007, con la quale tra l’altro sono stati
elevati sia i contributi sia l’età di pensionamento nel settore pubblico); riforma fiscale
(presentata al parlamento con l’obiettivo di ridurre la dipendenza del bilancio statale dalla
rendita petrolifera); politiche per la concorrenza (in particolare nei settori trasporti e
telecomunicazioni).
Punti di forza
- Una riconosciuta stabilità macroeconomica conseguente al rigore con cui sono state
condotte le politiche fiscale e monetaria dopo la crisi del 1994-95.
- Un’ampia disponibilità di risorse minerali (soprattutto petrolio, gas ed argento, ma anche
oro, piombo, grafite, fluorite, antimonio, uranio).
- Un mercato del consumo piuttosto ampio (in considerazione dei dati sulla popolazione e sul
reddito procapite).
- La contiguità geografica con gli Stati Uniti (rafforzata dall’Accordo NAFTA/ASPAN).
- I numerosi accordi commerciali preferenziali (fra i quali, oltre al NAFTA, quelli con l’UE e
con il Giappone).
- Una forza lavoro (46 milioni di persone) giovane, qualificata e relativamente conveniente.
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1^ sem. 2010
Debolezze
- La redistribuzione della ricchezza. Il 57,4% del reddito nazionale è detenuto dal 20% più
ricco della popolazione, mentre il 20% più povero detiene solo il 3,5% del reddito nazionale. Si
calcola che circa il 45% della popolazione versi in condizioni di povertà, laddove i 20 cittadini
messicani più ricchi e che controllano le imprese principali concentrano nelle proprie attività
patrimoniali circa il 6% del PIL nazionale;
- l’eccessiva dipendenza da asset produttivi collegati a fattori endogeni ed altamente variabili:
petrolio (che garantisce oltre il 37% sulle Entrate di Bilancio e le cui esportazioni hanno
arrecato oltre 50 miliardi di US$ nel 2008 e più di 30 miliardi di US$ nel 2009), rimesse degli
emigranti (circa 25,137 miliardi di dollari nel 2008 e 21,181miliardi di dollari nel 2009),
investimenti esteri (circa 23 miliardi di US$ nel 2008 e 11,417 miliardi di US$ nel 2009)
specialmente nel settore delle maquiladoras (assemblaggio in loco per conto terzi e successiva
esportazione di prodotti a basso valore tecnologico), turismo (circa 11 miliardi di US$ nel
2009, con circa 77 milioni di turisti dall’estero). Questi fattori, a loro volta, rafforzano il legamo
e la dipendenza con gli Stati Uniti: principale importatore di petrolio messicano, terra di lavoro
di circa 27 milioni di cittadini d’origine messicana, principale investitore in Messico e fonte
prioritaria dell’afflusso turistico nel Paese;
- la mancata approvazione di riforme strutturali (in particolare: mercato del lavoro,
telecomunicazioni, istruzione ed apparato statale), che pregiudica il conseguimento di più
elevati tassi di crescita (quella energetica e’ stata appena avviata ed ha bisogno ancora di piena
attuazione).
Sistema Legale1
Il Messico è una Repubblica Federale. La sua legislazione è composta da leggi federali e leggi
locali che sono quelle emesse dai singoli Stati. È importante, pertanto, tenere presente che
ciascuno dei 32 stati della Repubblica, compreso il Distretto Federale dove ha sede la Capitale,
Città del Messico, ha un proprio codice civile, un codice penale, codici di procedure civili e
penali, oltre a leggi speciali che disciplinano le fattispecie su cui spetta legiferare agli stati.
Per quanto riguarda la gerarchia delle leggi, la Costituzione prevale sulle leggi ordinarie,
federali e statali, e sui loro regolamenti. Ai trattati internazionali è ormai unanimemente
riconosciuto dalla giurisprudenza messicana della Suprema Corte un rango superiore a quello
delle leggi ordinarie ed inferiore solo alla costituzione. Conseguenza importantissima di questo
orientamento ormai consolidato è che i diritti degli stranieri sanciti e riconosciuti dai trattati
internazionali stipulati dal Messico sono al riparo da eventuali cambiamenti delle legislazioni
locali che seguano le tendenze od orientamenti politici variabili e possono essere efficacemente
difesi anche contro lo Stato messicano ed i suoi Ministeri come è già avvenuto.
Tra gli altri, sono in vigore, tra Italia e Messico: una Convenzione per evitare le doppie
imposizioni in materia di imposte sul reddito e per prevenire l’evasione fiscale (Roma, 8 luglio
1991) ed un Accordo per la promozione e la protezione reciproca degli investimenti (Roma,
24 novembre 1999).
1
Le informazioni sul sistema giuridico messicano, sul diritto societario, dei contratti, sulla proprietà
intellettuale, sul diritto del lavoro, nonché alcuni suggerimenti utili per il mondo degli Affari sono state elaborate in
collaborazione con lo Studio Giuridico Internazionale Cannizzo, Ortiz & Asoc. di Città del Messico
www.cannizzo.com.mx
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1^ sem. 2010
Aspetti di Diritto Societario
La disciplina societaria messicana non presenta grandi differenze rispetto a quella italiana
ed è contenuta prevalentemente nella “Ley General de Sociedades Mercantiles”, ad eccezione
delle norme riguardanti le società dedite ad attività che per la loro importanza strategica
richiedono una legislazione specifica ed un controllo più diretto delle autorità come, ad
esempio, banche, assicurazioni, fondi di pensioni e società quotate in borsa. Come in Italia,
anche in Messico esistono società di capitali e società di persone che offrono all’imprenditore
straniero una vasta gamma di forme legali. Dal punto di vista pratico, comunque, l’aspetto più
importante è che qualsiasi tipo di società può costituirsi con capitali di ammontare non rilevante.
Questo vale anche per l’equivalente messicano della società per azioni italiana, che è la
“sociedad anónima”
La "Sociedad Anónima" (o “S.A.”) è la forma legale più usata in Messico perché, come la
Società per Azioni italiana, ha piena autonomia patrimoniale, ovvero netta separazione del
patrimonio dei soci da quello della società, ed ha inoltre il vantaggio di poter essere costituita
con un capitale minimo abbastanza ridotto (capitale minimo iniziale di 50.000 pesos,
equivalenti a circa 3.985 US$ - cambio aggiornato a marzo 2010).
Società a responsabilità limitata (“Sociedad de responsabilidad limitada”, capitale minimo di
3.000 pesos = 240 US$ circa - cambio a marzo 2010). Il fatto che il capitale non possa essere
rappresentato da azioni che circolino in base ai principi giuridici dei titoli di credito ed il
fatto che la società anonima non ha requisiti minimi di capitale molto elevati, fanno si che la
società a responsabilità limitata non abbia in Messico la grande diffusione che ha in Italia,
soprattutto per le piccole e medie imprese.
Società in accomandita per azioni (“Sociedad en comandita por acciones”), composta da uno
o vari soci accomandatari che sono personalmente responsabili degli impegni assunti dalla
società e da uno o vari soci accomandanti la cui responsabilità è limitata al valore dei loro
conferimenti.
Società in nome collettivo (“Sociedad en nombre colectivo”). Tutti i soci sono personalmente
responsabili degli impegni assunti dalla società. Qualsiasi articolo dello statuto sociale che
escluda la responsabilità illimitata e solidale dei soci è nullo di fronte ai terzi.
Società in accomandita semplice (“Sociedad en comandita simple”). Come per l’accomandita
per azioni, è composta da uno o vari soci accomandatari che sono personalmente responsabili
degli impegni assunti dalla società e da uno o vari soci accomandanti la cui responsabilità é
limitata al valore dei loro conferimenti. Un socio accomandante, dunque, non può amministrare
la società né agire come suo rappresentante.
In base alla legge messicana, un’impresa straniera può legalmente operare in Messico
attraverso una succursale. Ciò non implica la creazione di una nuova società o di un nuovo
soggetto giuridico. Le società straniere sono quindi sottoposte alla disciplina legale applicabile
alle società commerciali messicane che operino nello stesso campo di attività. In pratica, tutte
le attività svolte in Messico dalla succursale saranno svolte in nome e per conto della società
straniera. E’ importante sottolineare, pertanto, che eventuali azioni legali contro le succursali,
in certi casi, possono attaccare anche beni della compagnia straniera siti all’estero. Come è
facile intuire, quindi, se non esistono esigenze specifiche che giustifichino la creazione di una
succursale, è di solito conveniente creare una nuova società messicana che sia responsabile
verso terzi esclusivamente con il suo patrimonio.
Uffici di rappresentanza. L’elemento sostanziale che differenzia l’ufficio di rappresentanza
dalla succursale è che l’ufficio di rappresentanza non è concepito per essere una fonte di
reddito, ma per svolgere esclusivamente attività di show-room, assistenza tecnica, ricerche di
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mercato ed in generale attività che non implichino direttamente introiti all’ufficio né la stipula di
accordi commerciali o contratti a nome della società straniera. La legge prevede discipline
specifiche per gli uffici di rappresentanza solo nel caso di attività bancarie, finanziarie e
assicurative in generale. Gli uffici di rappresentanza hanno quindi un regime fiscale
abbastanza semplificato in quanto hanno soltanto l’obbligo di effettuare certe ritenute fiscali
(canoni di locazione dei propri uffici, salari ed onorari dei propri dipendenti, ecc.).
I consorzi di società - I bandi di licitazioni spesso prevedono la possibilità che il bene o
servizio oggetto dalla licitazione possa essere offerto da un gruppo di società o consorzio. Tale
consorzio, tuttavia, non costituisce un nuovo ente giuridico, ma rimane un’alleanza
strategica che permette alle società del consorzio di mettere in comune esperienza e conoscenze
in modo da fornire all’ente che bandisce la licitazione un servizio che da sole non sarebbero in
grado di fornire, almeno alle stesse condizioni.
Patti parasociali e loro validità in Messico. In generale, il patto parasociale è uno strumento
utile nella misura in cui contiene norme che possano essere riprodotte sostanzialmente
nello statuto sociale. Infatti, nel caso in cui un azionista venga meno agli accordi presi e si
rifiuti di votare in assemblea una delibera tesa a mettere in atto gli accordi del patto parasociale,
non si può esigere l’esecuzione in forma specifica del suo impegno giacché esiste un principio
sancito nella legislazione commerciale messicana per cui è nullo l’impegno assunto da un
azionista di votare in un senso piuttosto che in un altro. Lo statuto è uno strumento
abbastanza flessibile e, attraverso i mezzi offerti dalla disciplina legale messicana, è quasi
sempre possibile realizzare un documento che possa servire allo scopo. Un esempio tipico è
quello dei quorum speciali per delibere concernenti certi aspetti che le parti considerino di
fondamentale importanza, i meccanismi di definizione delle situazioni di “stallo” in cui la
società non può assumere decisioni per mancanza di quorum, la suddivisione delle azioni in
classi a ciascuna delle quali corrispondano certi privilegi, diritti o prerogative, ecc..
Pertanto, la raccomandazione è sempre quella di inserire nello statuto, per quanto possibile,
regole chiare e dettagliate per la disciplina dei rapporti tra i soci all’interno della società.
Tempi. Per quanto riguarda i tempi di costituzione della società, essi in genere non sono più
lunghi di 10 giorni dal momento in cui lo studio legale cui è stata affidata la pratica ha a
disposizione i dati e le procure richieste. Va da sé che per rendere la società “operativa”
occorrerà espletare ulteriori procedure i cui tempi possono variare a seconda della natura e
dell’autorità responsabile, come
l’iscrizione della società nel “Registro Federal de
Contribuyentes”, procedura che le consente di ottenere un codice di identità fiscale, l’apertura
del conto bancario e, se del caso, l’iscrizione nel registro degli importatori qualora la società
volesse dedicarsi direttamente ad attività di importazione ed esportazione, solo per fare alcuni
esempi.
E’ sempre consigliabile rivolgersi ad uno studio legale che si occupi di tutte le procedure
relative alla creazione della società ed alla sua iscrizione nei vari registri e la consegni al cliente
"chiavi in mano" e pronta ad operare e, soprattutto, che orienti il cliente, prima e durante le sue
operazioni.
Aspetti relativi al Diritto dei Contratti
Il diritto dei contratti in Messico è abbastanza simile a quello italiano. E’ importante ribadire
che ogni Stato della Repubblica Messicana (compreso il Distretto Federale, Città del
Messico) ha un proprio Codice Civile. Esiste un codice civile federale che disciplina gli
aspetti che la costituzione riserva alla competenza federale. I codici civili degli Stati sono in
genere abbastanza simili a quello del Distretto Federale ed a quello federale, ma non sono rari i
casi in cui certe fattispecie hanno un trattamento diverso a seconda degli Stati, per cui è sempre
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opportuno verificare la legislazione civile dello Stato in questione prima di stipulare un
contratto che sia disciplinato da un codice statale. I contratti di compravendita e di locazione,
solo per fare degli esempi tra i più evidenti, sono disciplinati dalle leggi dello Stato in cui si
trova il bene immobile oggetto del contratto.
Giurisdizione e leggi applicabili. Le parti di un contratto stipulato in Messico sono libere di
stabilirvi l’applicabilità delle leggi di altro paese. E’ quindi possibile, ad esempio, il
riferimento alle leggi italiane.
E’ altresì possibile concordare che eventuali dispute causate dall’interpretazione o
inadempimento di un contratto siano devolute ad un tribunale straniero, ad un tribunale di
arbitri o a un solo arbitratore. Non è raro vedere nei contratti stipulati in Messico il
riferimento, ad esempio, all’arbitrato della Camera di Commercio Internazionale ed alle sue
regole di arbitrato o alla giurisdizione dei tribunali di un altro paese. E´anche possibile
l’esecuzione in Messico di sentenze emesse all’estero, attraverso un apposito procedimento di
delibazione. I codici civili messicani contengono una disciplina specifica sui contratti tipici,
tra i quali possiamo enumerare la compravendita, la permuta, la donazione, il mutuo, la
locazione, il comodato, il mandato, la prestazione di servizi, il pegno, l’ipoteca e la fideiussione.
La disciplina del franchising e del fedecommesso sono contenute rispettivamente nella “Ley de
Propiedad Industrial” e nella “Ley General de Títulos y Operaciones de Crédito”. Va rilevato
inoltre che è possibile costituire servitù prediali su beni immobili in modi sostanzialmente
analoghi alla disciplina italiana. La disciplina dei titoli di credito è abbastanza simile a
quella italiana. Molto usato in Messico è il “pagaré”, praticamente uno strumento equivalente
al vaglia cambiario o pagherò italiano, in quanto si tratta di un documento che contiene la
promessa del promittente di pagare una somma di denaro.
La cambiale tratta (“letra de cambio”), invece, è poco usata. Pegno ed ipoteca sono
disponibili in Messico con caratteristiche simili a quelle italiane, anche la lettera di credito
bancaria può essere usata a tutela del credito. La legislazione messicana prevede anche la
riserva di proprietà, mezzo che può risultare utile come garanzia per il pagamento puntuale e
completo del prezzo della compravendita di un bene immobile o mobile registrabile. Molto
diffuso per la sua particolare flessibilità d’utilizzo è il fedecommesso, istituto giuridico molto
simile a quello che la dottrina italiana identifica come negozio fiduciario. Per quanto riguarda i
diritti d’autore, questi sono protetti durante la vita dell’autore più 75 anni dopo la sua morte e
75 anni dopo la pubblicazione dell’opera, nel caso in cui si tratti di una pubblicazione postuma.
I diritti possono essere ceduti per un periodo non superiore ai 15 anni, salvo che la natura
dell’opera o le sue dimensioni ne giustifichino una durata maggiore. La protezione è concessa
ad opere letterarie, drammatiche, danza, scultura, fumetti, disegno grafico, opere musicali,
pittoriche, architettoniche, fotografiche e cinematografiche; programmi per computer,
programmi televisivi e qualsiasi altra opera che per analogia possa considerarsi come
produzione artistica o letteraria; compresi i compendi, le enciclopedie, e le antologie. La legge
protegge anche gli adattamenti, gli arrangiamenti, le traduzioni, le collezioni, nella misura in cui
siano originali.
Sui marchi, va segnalato che per la loro registrazione è necessario presentare una richiesta
all’autorità competente (l’Istituto Messicano della Proprietà Industriale - I.M.P.I.) in cui si
indichi, oltre al marchio che si vuole registrare, la data del primo uso in Messico (se del caso), il
numero di registro del marchio in altro paese (se già registrato), il nome ed indirizzo del titolare,
il nome e la procura del suo rappresentante legale e la classe in cui si vuole registrare il marchio.
Il registro deve essere fatto per ciascun marchio, in ogni classe, ha una vigenza di 10 anni e
può essere rinnovato per periodi successivi uguali.
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Anche i brevetti sono concessi dall’IMPI. Essi sono concessi per un periodo di 20 anni dalla
data del titolo rispettivo. Il Messico è parte di varie convenzioni internazionali in materia di
marchi tra cui segnaliamo la Convenzione di Parigi per la Protezione della Proprietà Industriale
(1883), il Trattato di Cooperazione in Materia di Brevetti (Washington 1970). Si segnala inoltre
che anche il trattato di libero commercio stipulato con l’Unione Europea ed il NAFTA
contengono varie disposizioni in materia di marchi e brevetti.
Aspetti Culturali e suggerimenti utili nel Mondo degli Affari
Generalmente socievoli, ma molto attenti alle formalità, i messicani prediligono un tono di
voce pacato anche nelle discussioni d’affari più impegnative e concitate. E’ consigliabile fare
precedere conversazioni (anche telefoniche) o riunione d’affari da qualche minuto di
convenevoli, preferibilmente parlando delle rispettive famiglie. La puntualità negli incontri
d’affari è generalmente rispettata, specialmente con stranieri, mentre nelle occasioni sociali è
abitudine giungere con almeno 30 minuti di ritardo. Le prime colazioni di lavoro (normalmente
verso le 8.00) sono molto comuni, così come le sostanziose e lunghe colazioni pomeridiane
(verso le 15.00). Meno graditi risultano i pranzi serali (intorno alle 21.00). La maggior parte dei
messicani che occupano posizioni pubbliche o private di rilievo parla un inglese fluente
(avendo generalmente perfezionato i propri studi negli Stati Uniti). Al contrario, risulta molto
più ostica la conversazione in lingue diverse dallo spagnolo. Si consiglia pertanto l’utilizzo di
un interprete, nel caso non si abbia una piena padronanza dello spagnolo.
Il sentimento nazionale è molto sviluppato così come il senso di appartenenza al Nord
America. Agli imprenditori italiani che abbiano intenzione di iniziare un’attività commerciale
in Messico, si consiglia di prendere previamente contatto con l’Ambasciata, l’Istituto per il
Commercio Estero o la Camera di Commercio Italiana in Messico, si suggerisce inoltre di:
1.- assicurarsi, nei limiti del possibile, della solvibilità economica e morale del socio con cui
intendono creare una società o intraprendere un’attività di distribuzione o rappresentanza, o
della persona cui intendano conferire procure di ordinaria amministrazione nella società di
nuova costituzione.
2.- evitare, ove possibile, la costituzione di società in cui la partecipazione del socio
messicano e del socio italiano siano totalmente uguali sia nel capitale che
nell’amministrazione. In Messico, come in Italia, possono darsi casi in cui, venuta meno
l’intesa iniziale, si entri in una situazione di stallo da cui sia praticamente impossibile uscire.
Esistono degli accorgimenti legali, come ad esempio la differenziazione delle classi di azioni, o
il conferimento mirato di procure, che possono permettere sin dall’inizio di ovviare a situazioni
di stallo anche nel caso in cui vi sia una partecipazione paritaria.
3.- prima di intraprendere un’attività commerciale o un rapporto di distribuzione o
rappresentanza in cui il marchio o il brevetto utilizzati siano un elemento necessario o
importante, è senz'altro conveniente procedere alla registrazione del marchio o del brevetto.
In molti casi, infatti, il segno distintivo o l’invenzione industriale sono il “cuore” dell’attività
commerciale e, anche se la legislazione messicana appronta un certo tipo di protezione a chi
dimostri di avere il “pre-uso” del marchio o di averlo registrato a livello internazionale, la sua
difesa nelle sedi legali competenti può essere difficile e comportare tempi lunghi.
4.- nel caso in cui si intenda instaurare un rapporto di distribuzione con un operatore locale o si
voglia creare una relazione che implichi un certo livello di esposizione economica da parte
dell’impresa italiana, è sempre opportuno munirsi di un titolo esecutivo o di altra idonea
garanzia che possa permettere, nel caso di inadempimento della controparte messicana, di agire
con certa efficacia presso le sedi giudiziarie competenti. Strumenti come il vaglia cambiario, la
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lettera di credito, il pegno, l’ipoteca e la riserva di proprietà sono disponibili anche in Messico
ed hanno una disciplina molto simile a quella approntata dal diritto italiano.
Popolazione e Forza Lavoro
Secondo il CONAPO (Consiglio Nazionale della Popolazione – dipendente dal Ministero
dell’Interno), nel 2010 la popolazione raggiungerà i 108,3 milioni di abitanti di cui 50,9 donne
e 49,1 uomini. Si prospetta che l’incremento netto della popolazione nel 2010 sarà di circa 834
mila individui, cifra che rappresenta un tasso di crescita dell’1,2%. Il saldo netto migratorio è
stato negativo nel 2010, come pure negli anni precedenti. La durata di vita media è in costante
aumento (75,4 anni) e tende ad avvicinarsi a quella dei paesi più longevi. La popolazione con
età fino a 14 anni rappresenta ben il 29,4% del totale, mentre quella tra i 15 ed i 64 anni
costituisce il 65% ed il rimanente 5,6% ha piú di 65 anni. L’entità federativa più popolata è lo
Stato di Messico, con circa 15 milioni di abitanti, seguito dal Distretto Federale con circa 9
milioni. Si stima in circa 20 milioni gli abitanti dell’area metropolitana della Capitale.
Secondo i dati della Banca Mondiale, il 18% (ma si valuta che sia piu’ vicino al 45%) della
popolazione si trova al di sotto della soglia di povertà. A giugno 2010, la popolazione
economicamente attiva rappresentava il 59,11%. La popolazione occupata, a livello nazionale,
ha toccato a giugno 2010 i 44,6 milioni di individui: 5,8 milioni nel settore primario, 10,5
milioni nel secondario e 27,8 milioni nel terziario. Nello stesso periodo, i disoccupati erano 2,9
milioni. A giugno 2010 il tasso di disoccupazione è cresciuto a +5,5% (INEGI).
A giugno 2010 il salario minimo nominale generale (con differenze tra le aree geografiche) è
di 55,77 pesos giornalieri (circa 3 euro). Il salario medio giornaliero per i lavoratori iscritti
all’Istituto Messicano per la Sicurezza Sociale (IMSS) può variare tra i 132,09 pesos (circa 7
euro) del settore agricolo, i 209,07pesos (circa 12 euro) del commercio ed i 247,61 (circa 14
euro) dell’industria di trasformazione. I lavoratori assicurati IMSS a giugno2010 erano circa 14
milioni (fonte: Ministero messicano del Lavoro e Previdenza Sociale - CONASAMI).
L’industrializzazione continua a favorire migrazioni dal Sud agricolo verso il Nord
industrializzato. La maggior parte dell’attività industriale si concentra intorno a Città del
Messico, Guadalajara e nella parte settentrionale del Paese, nella zona di Monterrey.
Particolarmente interessante è il fenomeno di crescente attrazione di investimenti produttivi che
si registra nella zona c.d. “Bajìo” (un’area a metà tra la Capitale, Guadalajara e Monterrey), che
comprende le Città di Queretaro, San Luis Potosí, Silao, León, Guanajuato, Irapuato ed
Aguascalientes. La durata massima della giornata lavorativa è di otto ore per il lavoro
diurno, di sette ore per quello notturno e di sette ore e mezzo per quello misto. È proibito
assumere lavoratori di età inferiore ai 14 anni e, per alcune attività insalubri e pericolose, il
limite minimo è di 16 anni. I lavoratori di età compresa tra i 14 ed i 16 anni possono avere una
giornata lavorativa di massimo sei ore. Tutti i lavoratori hanno diritto ad un giorno di riposo
ogni sei di lavoro. Le donne hanno diritto a ricevere il loro salario senza nessuna riduzione ed a
mantenere i diritti acquisiti in base al loro contratto di lavoro.
La legge garantisce 6 giorni di ferie per il primo anno di servizio, 8 per il secondo, 10 per il
terzo, 12 per il quarto e successivamente 2 giorni aggiuntivi ogni cinque anni di servizio. Il
contratto di lavoro in Messico è per definizione a tempo indeterminato. I casi in cui può
essere stabilito un limite temporale nella relazione contrattuale instaurata tra datore di lavoro e
lavoratore sono abbastanza ridotti.
La legge prevede varie cause che possono determinare la risoluzione del rapporto, sia da parte
del datore di lavoro, sia da parte del lavoratore, con o senza giusta causa, nel caso in cui sia
venuta meno la fiducia riposta. In tali casi, il lavoratore può ricorrere alla Giunta di
Conciliazione ed Arbitraggio (Junta de Conciliación y Arbitraje), l’organo preposto a dirimere
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le liti tra datori di lavoro e lavoratori, per esercitare il suo diritto ad essere reintegrato sul posto
o pretendere il pagamento di una buonuscita equivalente a tre mesi dell’ultimo stipendio. La
disciplina è diversa nel caso in cui il lavoratore che si vuole licenziare sia un lavoratore di
fiducia (“trabajador de confianza”), caso nel quale il datore di lavoro, di fronte a una richiesta di
reintegrazione, può rifiutarsi e pagare al lavoratore una buonuscita che si calcola sommando, tra
gli altri, 20 giorni di salario per anno di servizio, tre mesi dell’ultimo salario ed il salario
corrispondente al periodo trascorso tra il licenziamento del lavoratore ed il pagamento della
buonuscita.
È importante sottolineare che in pratica è molto raro che il lavoratore richieda ed ottenga la
reintegrazione sul posto. Tale evento può verificarsi nel caso di licenziamenti di massa, quando
il sindacato interviene a difesa dei suoi affiliati. Nel caso di licenziamenti sporadici è pratica
comune che il lavoratore ed il datore di lavoro concordino una buonuscita ed il lavoratore
rinunci di ricorrere alla “Junta de Conciliación y Arbitraje” per qualsiasi azione nei confronti del
datore di lavoro. Altro elemento caratteristico della disciplina messicana del lavoro è il diritto
del lavoratore a partecipare agli utili dell’impresa in cui lavora (“PTU”), nella misura
determinata da un’apposita commissione governativa. In pratica, la percentuale degli utili
dell’impresa destinata ai lavoratori è il 10%. Sono esenti dall’obbligo del suddetto pagamento,
tra le altre, le nuove imprese durante il primo anno di attività e sono esclusi dalla partecipazione
agli utili i direttori, gli amministratori ed i gerenti generali dell’impresa. Il pagamento del PTU
può apparire talvolta sproporzionato, in quanto effettuato indipendentemente dal numero di
lavoratori che ne hanno diritto ed è di quasi nulla deducibilità. Per ovviare a questi
inconvenienti, molte imprese preferiscono riunire i propri lavoratori in apposite società di
servizi o società costituite per fungere da conduttrici o proprietarie di beni immobili e
macchinari ed eventualmente premiare il proprio personale con meccanismi più adeguati, bonus
di produttività ed in generale con schemi che permettano una maggiore deducibilità delle
somme erogate.
Regime Fiscale
La Costituzione federale del Messico attribuisce al Governo Federale le imposte sul reddito e
sul valore aggiunto e quelle collegate al commercio internazionale. Gli Stati ed i Municipi
applicano normalmente imposte sui diritti di proprietà. Dal luglio 1997 il Servizio di
Amministrazione Tributaria (SAT) gestisce le tasse federali e quelle doganali, mentre i
Dipartimenti delle Finanze dei singoli Stati amministrano le imposte locali.
Imposta sul Reddito (ISR)
Regolata dalla Legge sull’Imposta sul Reddito, è la tassa principale del regime fiscale
messicano. La legge si basa su due criteri fondamentali: la residenza e la fonte di reddito.
a) I residenti sono tassati su tutto il reddito, da qualsiasi fonte provenga. A parte gli individui,
una società si considera residente in Messico se il principale centro decisionale e manageriale è
localizzato nel Paese. Per queste società, oggetto della tassazione sono tutti i redditi ricevuti in
contanti, in genere in servizi, in credito o in qualsiasi altra forma durante l’anno fiscale
(coincidente con l’anno di calendario). L’aliquota, dal 2007, è diminuita dal 29% al 28% (a
parte riduzioni per settori specifici di attività, come agricoltura, pesca ed attività forestali). Nel
2008 l'imposta sul reddito, considerando l'aliquota unica, è aumentata del 9,9 % reale. Per il
2010 è al 30%.
b) I non residenti con un domicilio permanente nel Paese sono tassati solo sul reddito
imputabile a tale permanenza. Ai fini fiscali, si intende per domicilio permanente qualsiasi
luogo in cui vengano condotte le attività d’affari (filiali, installazioni, impianti, ecc.).
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c) I non residenti senza domicilio permanente nel Paese sono tassati sul reddito imputabile
alle fonti messicane. In particolare, un servizio prestato in Messico è considerato fonte
nazionale; per i salari, sono esentati dalla tassazione i primi 125.900 pesos
(approssimativamente 6.626,9 euro), guadagnati nell’arco di un anno.
Imposta sul Valore Aggiunto (IVA)
In termini generali, l’IVA è pari al 16% del valore aggiunto generato dal trasferimento di beni,
la prestazione di servizi indipendenti, l’importazione di beni e servizi, la concessione di diritti
temporanei all’utilizzo di beni (quali il leasing di macchinari, ad esempio). Nelle zone di
frontiera e nelle aree contigue, l’IVA è pari al 11%. Le esportazioni e determinate voci
sensibili (carne, latte, grano, frumento, medicine, servizi agricoli collegati alla produzione di
beni di base) sono esenti da tassazione. I valori dell'imposta del sul valore aggiunto sono stati
aumentati di un punto con l'ultima riforma fiscale approvata dal Congresso.
La riforma del 2007
La Riforma Fiscale, adottata dal Governo Calderón nel settembre 2007, introduce nuove
imposte, in linea con gli obiettivi dichiarati di aumentare il livello del prelievo pubblico e
destinare maggiori risorse alla crescita economica ed ai programmi sociali. Tra le novità e le
modifiche principali rientra, in primo luogo, l’introduzione di una nuova tassa, l’Imposta per le
Imprese a Tassa Unica (IETU), determinata dalla differenza tra le entrate delle imprese e le
spese per l’acquisto di beni intermedi, con tassi presunti del 16,5 % nel 2008, del 17% nel 2009
e del 17,5% a partire dal 2010. In secondo luogo, la riforma introduce un’imposta del 12% sui
depositi bancari detenuti in contanti per somme superiori ai 25.000 pesos (pari al tasso di
cambio medio recente a circa 2.285 US$). Con il nuovo testo, inoltre, le operazioni di Borsa,
fino ad ora esenti, saranno gravate da un’Imposta sul Reddito (ISLR) ed i versamenti all’erario
da parte della PEMEX (Petróleos Mexicanos) verranno ridotti a 30.000 milioni di pesos (pari a
2.025 milioni di US$), con un risparmio che dovrebbe essere destinato ad investimenti nelle
attività di esplorazione ed estrazione, per fronteggiare in questo modo l’esaurimento progressivo
delle riserve di greggio. In ultimo luogo, è stata stabilita un’imposta fissa di 36 centesimi di
pesos sul prezzo del diesel e della benzina. Il Governo stima che la riforma consentirà un
incremento del prelievo fiscale dall’attuale 10% al 12,5% del PIL nel 2012.
1.a.2) Andamento Congiunturale dell’Economia
La caduta dell’attività economica mondiale registrata nel 2009 si è tradotta in una contrazione
significativa della domanda esterna che, in Messico, ha colpito soprattutto i settori
automobilistico ed elettronico. Il consumo e gli investimenti del Paese sono stati influenzati in
negativo anche dal deterioramento della fiducia internazionale. Il Governo Federale ha avviato
una politica anticiclica fondata su investimenti pubblici soprattutto nel settore delle
infrastrutture. Altro asse portante della politica economica è quello volto a dare impulso ad una
maggiore competitività. Tra i principali programmi approvati dal Governo sono da segnalare:
il Programma para Impulsar el Crecimiento y el Empleo e l’Acuerdo Nacional en favor de
la Economía Familiar y el Empleo. Il primo si basa sia su misure congiunturali, focalizzate ad
incrementare l’intervento pubblico nell’economia, sia su azioni strutturali volte alla crescita di
medio e lungo periodo. Il secondo contiene invece azioni di sostegno diretto all’impiego,
all’economia familiare ed alle piccole e medie imprese. L’azione del Governo prosegue, seppur
in maniera rallentata, nella direzione indicata nel 2006 con l’ambizioso Piano “Messico 2030”,
che dovrebbe fare del Messico, nelle intenzioni del Governo, la 5° economia a livello mondiale
entro il 2030.
Il Piano poggia sui seguenti obiettivi:
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
A) Stabilità macroeconomica, attraverso una gestione responsabile della finanza pubblica da
parte del Governo ed il rispetto dell’autonomia della Banca Centrale nella politica monetaria;
l’abbattimento dell’inflazione; la riduzione dei tassi di interesse ed il migliore accesso al credito
bancario per privati ed imprese; il contenimento dei parametri che definiscono il rischio paese
sui mercati internazionali; il recupero del potere di acquisto del salario reale.
B) Incentivi all’imprenditorialità privata, tramite la riduzione dei costi a carico delle imprese; la
semplificazione amministrativa: la concentrazione degli strumenti di sostegno alle piccole e
medie imprese; l’introduzione di agevolazioni e di sostegni finanziari per gli investimenti nel
settore turistico con particolare riguardo alle piccole e medie imprese; la crescita professionale
nel turismo e la creazione di servizi di assistenza dedicati; lo sviluppo di piani regionali che
permettano di individuare la vocazione produttiva di ogni regione; l’introduzione di incentivi
all’associazione ed alle sinergie nei cicli produttivi; la previsione di maggiori stanziamenti
finanziari nel settore agro-alimentare; il proseguimento della politica abitativa del governo Fox
e dell’ambizioso obiettivo di realizzare 6 milioni di abitazioni “economiche” entro il 2012.
C) Sviluppo delle infrastrutture, mediante il rilancio di alcuni grandi progetti, tra cui la
realizzazione di metropolitane e di treni leggeri nell’area urbana di Città del Messico; il
completamento delle più importanti reti stradali longitudinali e trasversali; l’ampliamento della
rete aero-portuaria; gli investimenti nella rete ferroviaria; l’Integrazione dei srvizi di trasporto
multi-modale nei porti; il trattamento delle acque residuali.
D) Creazione di un ambiente favorevole agli investimenti esteri, attraverso la
deregolamentazione dei settori oggetto di monopolio come energia, telecomunicazioni, grande
distribuzione e costruzioni; l’ampliamento delle modalità di partecipazione del capitale privato
straniero; la promozione dei “centri turistici integralmente pianificati”, sul modello delle
strutture alberghiere polifunzionali realizzate nelle località della “riviera Maya” nello stato di
Quintana Roo e nel sito archeologico di Palenque nel Chiapas; il sostegno all’indotto della
componentistica (le maquiladoras de exportación); la creazione di free tax zones; gli incentivi
all’insediamento di imprese straniere.
E) Apertura agli scambi con l’estero, tramite nuovi accordi commerciali (in particolare con la
Cina) e la riduzione unilaterale delle barriere tariffarie e non.
Prodotto Interno Lordo
Le stime del Fondo Monetario Internazionale prevedono che il PIL reale nel 2010 crescerà del
+4%. Secondo i dati dell’INEGI, il PIL del secondo trimestre del 2010 è migliorato del +3,22%
rispetto al trimestre precedente. Si tenga presente che il Paese presenta una diversità di
potenziale economico tra i diversi Stati federali: Città del Messico contribuisce da sola al 20%
del PIL nazionale (EIU, 2009).
In comparazione con lo stesso semestre del 2009, nel 2010 il settore primario ha registrato un
aumento del +1,8%, soprattutto per un importante miglioramento dell’agricoltura (che da sola
rappresenta il 4% del PIB) e dell’allevamento.
Il settore secondario è cresciuto del +6,6%. I settori trascinanti sono stati: l’industria
manifatturiera +13,4%, l’industria mineraria +4,1% e quella energetica +2,9%.
All’interno dell’industria manifatturiera i settori che meglio hanno superato il momento di
recessione provocato dalla crisi del 2009 sono: l’automotive, i metalli basici, i componenti
elettronici, la industria della plastica e del caucciù.
Il settore terziario ha riportato un miglioramento del +5.6%, all’interno del quale risaltano
soprattutto il commercio (+18,9%) e i trasporti (+10,9%).
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
Una componente importante nell’economia messicana è rappresentata dal turismo, che nel
2009 ha contribuito all’8,4% del PIL, nonostante la recessione economica globale e la
sfiducia ingenerata dall’influenza A/H1N1. Dal 2006 al 2010 i fondi stanziati per questo settore
sono aumentati del 250%. L’investimento totale privato nel settore è in aumento negli ultimi
anni, così come il numero di visitatori nazionali e stranieri. Nel primo semestre del 2010 sono
entrati in Messico piú di 9 milioni di turisti internazionali per una ricaduta economica totale
di circa 8,397 miliardi di US$, un incremento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2009.
Consumi
Secondo l’INEGI l’indice di fiducia dei consumatori (con base 100 nell’anno 2003) è passato
dal 81,5% dell’agosto 2009 al 88,7% dell’agosto 2010, il che indica una variazione percentuale
parziale del +8,8%. L’INEGI ha recentemente pubblicato le statistiche relative alla domanda e
offerta globale del primo trimestre del 2010. Da quest’ultime emerge che il consumo privato è
aumentato del +2,5%, in linea con l’aumento reale registrato dalla domanda e dall’offerta di
+7,6%. Secondo le previsioni dell’EIU (settembre 2010) per il 2011, il consumo privato
crescerà del +2.6% annuale e quello pubblico del +1,5%.
Investimenti
Nel primo semestre dell’anno la formazione lorda di capitali fissi ha segnato una variazione
percentuale annuale del +0,7% rispetto allo stesso periodo del 2009. Dopo quasi due anni di
trend negativo (-10,1% nel 2009), l’EIU stima che gli investimenti fissi lordi registreranno una
crescita del +3,3% entro la fine del 2010 e del +4% per il 2011.
Occupazione e Disoccupazione
Secondo i dati forniti dall’Economist Intelligence Unit (EIU, 2010) dal 2009, ogni anno, il tasso
di disoccupazione peggiora. Si prevede che per la fine del 2010 toccherà il 5,6% e nel 2011
passerà al 5,7%.
Nel 2006 era stato approvato il Programma nazionale del Primo Impiego, attraverso il quale il
Governo si era impegnato a pagare integralmente, al posto dei datori di lavoro, i contributi
pensionistici dei neo laureati o diplomati negli istituti professionali assunti per la prima volta da
un’azienda nazionale. Grazie a tale programma, nel corso del 2007 sono stati generati circa 756
mila nuovi posti di lavoro, cifra inferiore al milione che il Governo aveva in programma, ma
superiore ai 660 mila che aveva previsto la Banca centrale del Messico.
Come parte dell’Accordo Nazionale in favore dell’Economia Familiare e dell’Occupazione
del 7 gennaio 2009, il Governo ha annunciato l’adozione delle seguenti misure:
- l’ampliamento del 40% del Programma di Impiego temporaneo per assistere i sottoccupati o
disoccupati, fino a raggiungere 2,2 miliardi di pesos (circa 178 milioni di US$) ed i 250 mila
beneficiari potenziali;
- l’attivazione del Programma per la Preservazione dell’Occupazione, per mezzo del quale il
Governo Federale destinerà 2 miliardi di pesos, circa 162 milioni di US$ alle imprese che, a
seguito della crisi mondiale, hanno ridotto o fermato del tutto la produzione, al fine di prevenire
il ricorso a massicci licenziamenti.
Si prevede in tal modo di proteggere mezzo milione di posti di lavoro nelle industrie sensibili, in
particolare in quelle esportatrici situate nel Centro-Nord del Paese.
Un’altra misura prevista riguarda l’ampliamento della facoltà di ritiro dei risparmi in caso di
disoccupazione. Al riguardo, il presidente Calderón ha annunciato la prossima presentazione al
Congresso di un disegno di legge che consenta ad un maggior numero di lavoratori di poter
prelevare più fondi dai propri conti individuali nel Sistema di Risparmio per il Ritiro in caso
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
di perdita del posto di lavoro (riducendo anche da cinque a tre anni il tempo minimo richiesto
di permanenza nel Sistema per poter effettuare i prelievi). Si tratta in definitiva di un
meccanismo di godimento anticipato del trattamento pensionistico; il Presidente si è impegnato
ad accrescere la quota sociale che il Governo federale versa nei conti individuali dei lavoratori
nel predetto Sistema. L’ammontare di risorse a cui i disoccupati potranno avere accesso è di 15
miliardi di pesos. Un’ulteriore azione comprende l’ampliamento da due a sei mesi della
copertura dell’Assicurazione Sociale (assistenza medica e per maternità) per i lavoratori
disoccupati e per le rispettive famiglie, tramite un apposito stanziamento all’IMSS per 2,6
miliardi di pesos. E’ stata infine disposta una misura che prevede il rafforzamento del Servizio
Nazionale per l’Impiego (corrispondente ad un centro per l’impiego pubblico), con
l’ampliamento dei meccanismi ed un’assegnazione di 1,25 miliardi di pesos aggiuntivi.
Finanza pubblica
Le entrate fiscali sono in diminuzione a causa della recessione economica e del declino
della produzione petrolifera. Le entrate tributarie del primo semestre del 2010 si posizionano
al di sotto di -0,7% delle previsioni fatte dal Ministero delle Finanze e -3% rispetto allo stesso
periodo del 2008, anno precrisi2.
Il debito del settore pubblico nel 2010 è salito al 33,6% del PIL, nonostante il Ministero
delle Finanze abbia approvato un incremento di numerose imposte( tra le quali IVA, ISR, IEPS,
IDE), abbia cercato di allargare la base impositiva ed abbia annunciato tagli alla spesa pubblica
dando priorità alla stabilità fiscale.
Secondo le stime del EIU il debito totale del settore pubblico raggiungerà il 39,7 del PIL entro
la fine del 2010 (EIU, 2010).
Il debito esterno lordo del settore pubblico federale si è contratto, nel primo semestre del
2010, a 46 miliardi di US$, contro gli 86 Miliardi di US$ nel primo semestre 2009.
Una tendenza positiva che conferma la forte attenzione di queste Autorità verso il debito
estero: sceso nel primo semestre del 2010 al 16,7% del PIL a fronte del 58% fatto
registrare nel 1995 (EIU, 2008).
Da segnalare che, per fronteggiare la crisi finanziaria internazionale, nell’aprile 2009, il Messico
ha acceso una nuova linea di credito “flessibile” per un valore di 47 miliardi di US$ presso
il Fondo Monetario Internazionale.
Inflazione e Tassi d’interesse
Dal 2001 la banca centrale del Messico (Banco Central de Mexico - Banxico) ha adottato una
politica monetaria di free float e di inflation targeting il che si può tradurre in un impegno a
resistere alle tentazioni di intervenire sul tasso di cambio, agendo per mantenere il tasso di
inflazione entro una fascia compresa tra il 2% e il 4%.
nel primo semestre del 2010 il tasso d’inflazione medio registrato è stato del 3,96% (Banxico Giugno 2010). La Banca Centrale ha deciso di mantenere invariato il tasso di interesse a 4,5%
per il 2010. Vi è fiducia sul fatto che l’inflazione continuerà il suo trend decrescente. La
debolezza della domanda comporterà, secondo gli analisti, una previsione di inflazione annuale
per il 2011 che oscillerà tra il 4.25% e il 5.00%, per scendere al 2,75% nel 2012 (EIU, 2010).
L’indice dei prezzi alla produzione, includendo i servizi, segnava, ad aprile 2010, una
variazione percentuale annuale positiva del 3,52,; mentre a dicembre del 2009 era del 4,34%.
L’ultimo dato disponibile di Banxico indica che l’INPP riferito a merci e servizi (esclusi i
prodotti petroliferi) si è attestato al 3,70% nel periodo agosto 2009 – agosto 2010.
2
Informe sobre la SituaciònEconomica, las Finanzas Publicas, las Deuda Publica al segunto trimestre de
2010 – SHCP
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
Sul versante del commercio estero, l’indice dei prezzi delle esportazioni a giugno 2010 segnava
una variazione annuale di +7,4%. In leggero recupero anche la flessione annuale dello +4,3%
dell’indice dei prezzi alle importazioni (dati Banxico).
Valuta
Nei primi mesi del 2009 si è assistito ad un deprezzamento della Valuta Messicana, passata
dai 10 ai 13 pesos per 1 Dollaro. Tendenza poi corretta nel prosieguo del 2009 e del 2010, dove
il Peso ha recuperato la stabilità dimostrata nel periodo precedente alla crisi finanziaria
rispetto alle principali divise internazionali. A fine 2009 erano necessari 19.23 pesos per
acquistare un Euro, tale valore è sceso fino a toccare i 16,76 pesos per euro durante il mese di
settembre 2010.
Borsa Valori
La Bolsa Mexicana de Valores è la seconda dell’America Latina dopo quella Brasiliana
(EIU, 2009). Nell’aprile 2009 ha ottenuto la certificazione ISO 9001:2000 per i procedimenti
che corrispondono ai servizi transazionali ed alla vigilanza dei mercati.
L’Indice de Precios y Cotizaciones (IPC) è un indicatore dello sviluppo del mercato azionario
nel suo insieme, in funzione delle variazioni dei prezzi di una selezione di azioni quotate presso
la Bolsa Mexicana de Valores. L’IPC è passato da 32120,4 a dicembre 2009 a 33296,6 a
settembre 2010.
L’Indice Mexico (INMEX) è un indice ponderato per il valore di capitalizzazione degli
emittenti. A differenza dell’IPC la ponderazione di una sola serie azionaria non può essere
superiore al 10% all’inizio del periodo di vigenza del paniere di società a cui si riferisce
(muestra). L’INMEX nel 2008 era a 1221,9 punti, 1908 punti a dicembre 2009 e 1900 punti a
settembre 2010. L’indice è cresciuto ad un tasso annuale del 44% in termini di US$ per 4
anni fino al 2007 (EIU, 2009).
L’Indice de Mediana Capitalizacion (IMC30) per le imprese di media capitalizzazione ha
chiuso il 2009 al 72,44%.
Guardando agli indici settoriali si può sintetizzare un generale aumento, fatta eccezione per il
settore comunicazioni e trasporti, che è rimasto sostanzialmente invariato nel corso del
semestre. Da segnalare la buona performance dell’industria estrattiva, della trasformazione e
della costruzione.
Il valore di capitalizzazione del mercato azionario, senza considerare le società di investimento,
è cresciuto dai 237,910 miliardi di US$ ai 264,424 miliardi di US$ del 2009.
Rimesse degli emigranti
Il Messico riceve dai suoi emigrati negli Stati Uniti (stimati in 12 milioni tra legali ed illegali)
circa il 16% del totale mondiale delle rimesse, collocandosi al primo posto a livello mondiale.
Le rimesse costituiscono ormai la seconda fonte di divisa (dopo il petrolio e davanti agli
investimenti esteri ed al turismo) per il Paese. Secondo le stime, ogni dollaro ricevuto da un
parente messicano di un emigrato negli Stati Uniti viene utilizzato al 75% per comprare beni di
consumo ed al 25% per migliorare ed ampliare la propria abitazione o per piccoli investimenti
produttivi.
A giugno del 2010, le rimesse hanno raggiunto lo stock di 20,710 miliardi di dollari (inferiore
ai 21,181 miliardi di dollari raccolti nel 2009). (dati INEGI).
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
Riserve valutarie
Il saldo nominale delle riserve internazionali della Banca Centrale (BANCO DE MEXICO) è
aumentato nel corso del primo semestre del 2010, passando da 1.171 miliardi di pesos del
dicembre 2009 a 1.326,1 miliardi di pesos a giugno 2010 (circa 100 Miliardi di Euro).
Le riserve internazionali nette (differenza tra quelle lorde e il passivo di breve termine di
Banxico) sono passate da 90 Miliardi di US$ a dicembre 2009 (Tercer Informe de Gobierno) a
101 Miliardi di US$ a giugno 2010 (Segundo Informe de Gobierno). Da osservare che le riserve
internazionali hanno seguito un incremento costante a partire dalla metà degli anni Novanta. La
base monetaria presentava a dicembre 2009 un saldo nominale di 640,025 milioni di pesos ed è
diminuita a 585,320 milioni a giugno 2010.
Rischio Paese
Nonostante la crisi finanziaria, il rischio sovrano del Messico si colloca tra i livelli piu’ bassi
fatti registrare dai Paesi Emergenti: 187 punti-base a giugno 2010.
Da novembre 2008, il Messico è collocato dalla Sace nella seconda categoria (su una scala
che va da 0 a 7). Il rating sul debito esterno del Messico è stato abbassato a BBB (fino a
dicembre 2009 BBB+). Valori similari si riscontrano facendo riferimento al Moody’s Investors
Service che assegna al Paese un rating di Baa1. L’EIU (2009) ha ridotto da BBB a BB il rating
di rischio sovrano del Messico a causa della persistente dipendenza fiscale dai prodotti
petroliferi, del declino nella produzione petrolifera e delle prospettive di debole crescita futura. I
fondamentali si sono indeboliti.
Un dato da non tralasciare indica che nel mese di settembre 2009 il Messico ha venduto 1,75
miliardi di US$ di bonds, di cui 1 miliardo con scadenza al 2019 e la restante parte al 2040.
Previsioni
Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il PIL reale del Messico crescerà nel 2010 del +4%
(circa 4,5% secondo le stime più ottimistiche). Secondo l’INEGI (2010), la produzione
industriale e quella manifatturiera hanno registrato un aumento annuale di 6,6% e 11,6%. Per la
seconda metá dell’anno, nonostante si preveda un rallentamento dell’economia statunitense e
una leggera flessione della domanda interna, l’INEGI stima una crescita trimestrale di +2,9% e
annuale tra il +4% e il +5%.
Secondo l’EIU, il deficit commerciale di conto corrente si amplierà dall’1,4% del PIL del 2008
al 2,4% del PIL del 2009, per raggiungere il 3% del PIL nel 2010.
Le stime dei principali organismi internazionali, in linea con quelle della Banca Centrale,
prevedono che il tasso di inflazione dovrebbe mantenersi sui livelli attuali, con una tendenza
a ridursi intorno al 3% entro il 2011 (EIU).
Per quanto riguarda gli investimenti fissi lordi, caduti del 14% nel 2009, sono previsti in
risalita nel 2010 al 7,0%.
Il tasso di disoccupazione è stato del 6.8% nel 2009 ed è previsto in leggera diminuzione, al
6,5%, nel 2010 (EIU).
b)
Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri
Commercio internazionale
Il Messico è l’economia più aperta dell’America Latina, di cui rappresenta il 35% delle
esportazioni ed il 40% delle importazioni (EIU, 2009). A livello globale, si posiziona al 16º
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
posto come esportatore di beni (con una quota del 1,8%%) ed al 14º importatore mondiale degli
stessi, rappresentando il 2,0% del totale (WTO International Trade Statistics 2009).
Membro del GATT-WTO dal 1986, negli ultimi due decenni il Messico ha adottato una politica
di pieno inserimento nell’economia globale e di liberalizzazione degli scambi: attualmente è
l’unico paese al mondo a vantare accordi preferenziali con le tre principali economie mondiali
in quanto è membro del NAFTA (North America Free Trade Agreement), ha stipulato un
accordo con l’Unione Europea nel 2000 e con il Giappone nel 2005.
Più dell’80% delle esportazioni Messicane riguardano il settore manifatturiero (che nel
2009 ha raggiunto un valore di 189 Miliardi di US$). Per quanto riguarda le importazioni, circa
il 70% del totale si riferiva a beni intermedi (con un valore pari a 170 Miliardi di US$).
Dal punto di vista geografico, gli Stati Uniti rappresentano quasi l’80% delle esportazioni
messicane che però nel 2009, con un valore pari a 176,5 Miliardi di dollari, hanno registrato una
diminuzione del 18,2%.
Andamento congiunturale
La bilancia commerciale messicana ha presentato nel 2009 un deficit di circa 6 miliardi di US$
(INEGI). Secondo l’International Trade Statistics 2008 del WTO, il volume delle esportazioni
di beni del Messico è cresciuto tra il 2000 e il 2007 ad un tasso medio del 3% (1.5% nel 2007)
mentre quello delle importazioni è incrementato nello stesso periodo ad una tasso medio del
3.5% (4.5% nel 2007). Secondo i dati pubblicati dall’INEGI, le esportazioni totali a fine
dicembre 2009 hanno toccato i 229,705 miliardi di US$ nel 2009, segnando una diminuzione
percentuale annuale del 21,43%. In negativo risultano tutti i settori, con picchi più elevati nei
prodotti petroliferi e petrolio nello specifico (-39,0%) e nella manifattura (-17,9%).
Le importazioni totali a fine dicembre 2009 sono state pari a 234,385 miliardi di US$, con una
diminuzione percentuale annuale del 23,08%.
E’ utile rivolgere l’attenzione ancora alla bilancia dei pagamenti. Il conto capitale che
presentava un saldo positivo nell’ultimo trimestre del 2008 per circa 11.4 Miliardi di US$ si è
trasformato in negativo registrando nel 2009 -4.6 miliardi di US$.
I dati sull’andamento del commercio messicano nei primi sei mesi del 2010 sono sintetizzati
nelle tabelle che seguono
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
Partner commerciali
Esportazioni Messicane per zone geografiche e paesi (FOB e milioni di US$)
Destinazione
AMERICA
- America del Nord (di cui USA)
- Centro America
- America del Sud (di cui Brasile)
- Antille
EUROPA
- Unione Europea (di cui Germania)
- di cui Italia
- Altri Europa
ASIA
- di cui Cina
- di cui Giappone
ALTRI ASIA
OCEANIA (di cui Australia)
ALTRI
Totale
GIUGNO 2010
149.554,6
137 854,3 (131 815,2)
2 612
8 071,8 (2 051,4)
1 016,4
8 528,1
7 752,5 (2 029)
298,1
775,5
5 731,9
2 027,4
1 027,7
320,4
419,2 (384,8)
1,4
164 590,1
Importazioni Messicane per zone geografiche e paesi (FOB e milioni di US$)
Origine
AMERICA
- America del Nord (di cui USA)
- Centro America
- America del Sud (di cui Brasile)
- Antille
EUROPA
- Unione Europea (di cui Germania)
- di cui Italia
- Altri Europa
ASIA
- di cui Cina
- di cui Giappone
ALTRI ASIA
OCEANIA (di cui Australia)
ALTRI
Totale
GIUGNO 2010
92 589,8
85 004,1 (80 262,8)
1 537,1
5 519,4 (2 401,6)
529,1
19 687,1
17 973,5 (6 172,7)
2 118,1
1 713,5
51 643,1
23 820,5
8 354,1
298,4
668,3 (436,5)
1,9
165 314,1
Fonte: INEGI
Politica Commerciale Bilaterale e Multi-bilaterale
La politica di negoziazione commerciale del Governo Messicano si basa su 5 punti strategici:
ottimizzazione dell’esistente rete di accordi commerciali, convergenza dei trattati,
rafforzamento del sistema multilaterale del commercio, negoziazione di nuovi accordi e
diversificazione degli interessi commerciali del México.
NAFTA
Con un PIL pari a 15.857 miliardi di US$ (stime FMI 2007) ed un mercato di 445 milioni di
consumatori (nel 2007) il NAFTA è la principale area economica mondiale. Il commercio
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
1^ sem. 2010
con gli Stati Uniti è particolarmente rilevante: il Messico è il terzo partner commerciale degli
Stati Uniti dopo Canada e Cina, terzo fornitore (dopo Canada e Cina) e secondo mercato di
sbocco, dopo il Canada (fonte: US Department of Commerce).
Il NAFTA ha consentito al Messico di accrescere enormemente il proprio commercio, di
diversificare le esportazioni al fine di essere meno dipendente dalle vendite di petrolio, di
attrarre considerevoli flussi di investimenti esteri. Inoltre, le Amministrazioni federali e statali
sono state incentivate ad adottare regole e procedure che hanno creato un ambiente economico
più favorevole agli investimenti.
In particolare, secondo dati provvisori, il commercio tra Messico e Stati Uniti è più che
triplicato tra il 1994 (104,435 miliardi di US$) e il 2009 (297, 377 miliardi di US$, e quello tra
Messico e Canada è quasi quintuplicato, da 3,103 miliardi di US$ nel 1994 a 15,613 miliardi
di US$ nel 2009 (dati Secretaría de Economía). Le esportazioni totali del Messico sono
aumentate di 4,8 volte dal 1994 al 2007, passando dal 16,8 al 31,9% del PIL (fonte: Banco de
México). Il flusso di IDE ricevuti dal Messico nel 2007 è stato di quasi 16 volte superiore a
quello del 1994 (fonte: Ministero dell’Economia messicano). Tra gli importanti risultati ottenuti
dal Messico negli anni successivi all’entrata in vigore del NAFTA, occorre segnalare anche una
significativa convergenza macroeconomica con gli Stati Uniti (inflazione simile, riduzione
dei differenziali dei rendimenti finanziari) e una riduzione della povertà.
Trattato di Libero Commercio UE-MESSICO
Sicuramente positivo è l’impatto del Trattato di Libero Commercio UE-Messico (TLCUEM)
in termini di crescita dell’interscambio bilaterale (+122% nel periodo 1999-2010). Nel 2009
l’interscambio commerciale tra UE e Messico è stato di oltre 39 miliardi di dollari (27,322
miliardi di US$ di importazioni; 11,706 miliardi di US$ di esportazioni). Tra il 1999 e il 2010,
la UE ha accumulato investimenti in Messico per circa 80 miliardi di US$, che equivalgono al
33,7 % degli investimenti diretti esteri (IDE). Gli obiettivi del Trattato sono i seguenti:
a) liberalizzazione del commercio di beni e dei servizi: il Trattato prevede la
liberalizzazione del 95% degli scambi tra le due parti in un periodo di dieci anni; i prodotti
industriali, che equivalgono al 90% del commercio bilaterale, sono stati completamente
liberalizzati nel gennaio 2007; dal 2010, invece, verranno azzerate le tariffe sull’80% delle
importazioni europee, sul 42% delle importazioni messicane di prodotti agricoli, sul 100% delle
importazioni europee e sull’89% delle importazioni messicane di prodotti ittici; le parti non
hanno ancora concluso il negoziato sulla liberalizzazione dei servizi che, a norma del Trattato,
dovrà essere completata (fra gli altri, telecomunicazioni, finanziari, distribuzione, energia,
turismo ed ambiente) a partire dal 2011;
b) rimozione delle barriere agli investimenti e garanzia dell’applicazione della clausola del
trattamento nazionale;
c) tutela della proprietà intellettuale;
d) riconoscimento dei certificati d’origine mediante l’introduzione del modello EUR.1;
e) partecipazione alle gare pubbliche;
f) cooperazione nelle materie inerenti la concorrenza;
g) creazione di un meccanismo di risoluzione delle controversie.
Secondo i dati della Commissione Europea, in termini di valore commerciale, il Messico occupa
la 26ª posizione tra i partner commerciali dell’Unione Europea e la 16ª tra i partner nelle
esportazioni. Secondo dati preliminari nel 2010 il Messico ha esportato verso l’UE circa 7,7
miliardi di US$ e ha importato dalla stessa intorno ai 17,9 miliardi di US$ (INEGI). Le
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esportazioni (FOB) del Messico verso l’Unione Europea nel 2008 erano intorno ai 17,321
miliardi di US$ mentre nel 2009 a causa della crisi sono calate a circa 11,706 miliardi di US$
(dati INEGI). I principali paesi UE destinatari delle esportazioni messicane sono stati: Germania
(1,754 miliardi di US$), Spagna (1,347 miliardi di US$) ed Olanda ( 882 milioni di US$); verso
l’Italia solo 288 milioni di US$.
Le importazioni (FOB) provenienti dall’Unione Europea verso il Messico erano circa 39,300
miliardi di US$ nel 2008, valore calato a 27,321 miliardi di US$ nel 2009 (dati INEGI). I
maggiori paesi UE esportatori verso il Messico nel 2009 sono stati: Germania (5,147 miliardi di
US$), Italia (1,790 miliardi di US$), Olanda (1,081 miliardi di US$) e Spagna (1,721 miliardi di
US$).
Nell’ottobre 2008 l’UE ha attribuito al Messico lo status di Partner Strategico.
Asia. Accordo di Libero Scambio con il Giappone
Il Messico è il 1° partner del Giappone tra i Paesi dell’America Latina (il 22° a livello
mondiale). Nel primo semestre del 2010 il Messico ha esportato verso il continente asiatico
circa 5,731 miliardi di US$ ed ha importato intorno ai 51,643 miliardi di US$ (INEGI 2010).
Nel 2010, i principali Paesi di esportazione del Messico in Asia (dati INEGI), sono stati la Cina,
con 2,024 miliardi di US$ (dato non lontano dai 2,044 miliardi di US$ esportati nel 2008) e
Giappone, con 1,072 miliardi di US$ (nel 2008 erano stati 2,046 miliardi di US$). Nel 2009 la
Cina è stato anche il primo paese asiatico fornitore del Messico, con 32,529 miliardi di US$,
cifra in calo rispetto ai 34,690 miliardi di US$ del 2008. Il secondo Paese asiatico da cui il
Messico ha importato è stato il Giappone, con 11,397 miliardi di US$, anche questo dato è in
calo rispetto ai 16,282 miliardi di US$ del 2008. Nel Giugno 2008 è stato concluso il lungo
negoziato con la Cina per l’eliminazione da parte del Governo Messicano di una serie di quote
“compensatorie”, sostituendole con misure ad hoc che interessano solo un gruppo specifico di
prodotti (204 “frazioni” doganali) e per un periodo transitorio di 4 anni (2007-2011).
America Latina. Associazione al Mercosur
Il Messico ha concluso, fra gli altri, accordi commerciali con El Salvador (esportazioni 2009
463,2 milioni di dollari), Guatemala (export 2009 1 miliardo 193,8 milioni di USD) , Honduras
(export 2009 376,6 milioni di USD) , Colombia (Export 2009 2 miliardi 500,1 milioni ) e
Venezuela ( export 2009 1 miliardi 421.2 milioni).
In ambito MERCOSUR, il Messico vanta dal 2004 lo status di membro associato (oltre ad
avere sul piano bilaterale anche Accordi di Cooperazione Economica o Strategica con
Argentina, Brasile e Cile ed un Accordo di Libero Scambio con l’Uruguay) e sta conducendo i
negoziati per divenirne membro effettivo.
Politica Commerciale Multilaterale
Nel 2004 il Messico ha ottenuto lo status di membro associato al blocco commerciale di
riferimento dell’America Latina, il MERCOSUR ed è attualmente in fase di trattativa per
accedervi. Sul piano bilaterale il Paese ha stretto accordi di cooperazione economica o strategica
con Argentina, Brasile e Cile ed un accordo di libero scambio con l’Uruguay. Numerosi sono
anche gli accordi commerciali con altre economie della regione. Nel 2009 secondo i dati INEGI
il Messico ha esportato verso gli altri paesi dell’America Latina un valore di circa 7,090 miliardi
di US$, principalmente verso il Brasile (2,051 miliardi di US$) e la Colombia (2,008 miliardi di
US$). Nello stesso anno il Paese ha ricevuto importazioni dalle economie dell’America Latina
per un ammontare di circa 5,328 miliardi di US$, di cui ben 1,931 miliardi di US$ provenienti
dal Brasile, che rappresenta il principale partner commerciale del Messico nella regione.
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Alla fine del 2008 il Governo messicano ha approvato una riduzione generalizzata e
unilaterale delle tariffe doganali, con l’obiettivo di aumentare la competitività del sistemaPaese. Il Programma di semplificazione del commercio con l’estero, che prevede l’azzeramento
di ogni tipo di dazio per l’80% dei prodotti industriali entro il 2012, conferma la politica del
Governo Calderón di progressiva apertura del Paese alla concorrenza internazionale, come
strumento di accelerazione della crescita e di rafforzamento della competitività. Allo stesso
tempo, le misure adottate dovrebbero favorire un utilizzo più razionale ed efficiente delle risorse
impegnate nei controlli doganali, come evidenziato anche da questo Ministro delle Finanze.
Investimenti all’estero
Le imprese messicane concentrano principalmente i propri investimenti nell’area dell’America
Latina e negli Stati Uniti, soprattutto nei settori dell’industria alimentare (Gruppo Modelo,
Bimbo, Gruma, Femsa), del materiale per la costruzione (Cemex) e nelle telecomunicazioni
(América Móvil). Il Grupo México, maggior produttore di rame in Messico e Perù, nel 2009 ha
investito nel Paese sudamericano 2,2 miliardi di US$. Altri investimenti importanti sono stati
effettuati in America Latina dal gruppo América Móvil (1,1 miliardi di US$) e dal gruppo Cilsa
Minera María, un consorzio panamense-messicano, al quale parteciperebbe anche il miliardario
messicano Carlos Slim, che ha investito 25 milioni di US$ per la partecipazione al progetto di
ampliamento del Canale di Panama.
Attrazione Investimenti Esteri
Il Messico si colloca al primo posto per quanto riguarda l’assorbimento degli IDE percepiti
dall’America Centrale e dai Carabi, assimilando il 73% del totale destinato a quest’area.
Nell’America Latina si situa al secondo posto, dopo il Brasile.
Il Messico, insieme a Brasile, Cile e Perù, viene considerato dall’UNCTAD una tra le 30
economie più favorite sotto questo aspetto. In dettaglio, il Paese è nella posizione numero 12
nella classifica delle location più attrattive nel periodo 2009-2011, grazie in particolare al
crescente ruolo di piattaforma produttiva verso gli USA.
Nel primo semestre del 2010 gli investimenti esteri diretti hanno già raggiunto i 12
miliardi di US$, (+27,7% rispetto allo stesso periodo del 2009), portando lo stock accumulato
negli ultimi dieci anni a superare i 240 Miliardi di US$.
I settori che hanno attratto più investimenti sono stati: l’industria manifatturiera, il settore
turistico e sociale ed i servizi finanziari. Guardando alle aree geografiche, il Distretto Federale
ha attirato da solo quasi la metà dei flussi del 2009 (6,812 miliardi di US$), seguito dall’Estado
de México (1,193 miliardi di US$) e da quello di Chihuahua (864 milioni di US$).
Nel 2009 dagli USA sono affluiti 6,168 miliardi di US$ (trend in calo dal 2006) che hanno contribuito a
portare lo stock decennale a circa 121 miliardi di US$ e rafforzare la posizione degli Stati Uniti quale
paese numero uno in termini di investimenti diretti esteri in Messico. Si tratta di investimenti
principalmente concentrati nel settore manifatturiero, società holding non bancarie, e attività di
assicurazione e finanza. In ordine di importanza per valore di investimenti diretti esteri nel 2009 seguono:
Olanda (1,461 miliardi di US$), Porto Rico (1,163 miliardi di US$), Canada (1,03 miliardi di US$) e
Regno Unito (427.7 milioni di US$).
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c)
Andamento dell’interscambio commerciale con l’Italia e degli investimenti diretti
esteri bilaterali
Interscambio
L’Italia è il 2º fornitore europeo del Messico, dopo la Germania e davanti a Spagna, Francia e
Olanda ed il 10º partner commerciale del Messico a livello mondiale. Dopo avere superato i
5 miliardi di dollari nel biennio 2007-2008, l’export italiano con il Messico nel 2009 è
sceso a 3.1 miliardi di USD, confermando in ogni caso l’ampio surplus nella nostra
bilancia commerciale (l’import dal Messico supera di poco i 500 milioni di USD). Nel
2010 si sta registrando una forte ripresa dei flussi commerciali. Circa il 30% dell’export
italiano in Messico è costituito da beni intermedi e strumentali (macchinari vari, prodotti
metallurgici, chimici, plastici, apparati elettrici), ed il restante da beni di consumo (moda e
tessile, pellame, calzature, gioielleria, arredo casa, agroalimentare, medicinali). Il Messico
esporta poco verso l’Italia, prevalentemente prodotti chimici, macchine automatiche ed
elettriche, motori per autoveicoli, turbo-reattori e turbo-propulsori, pesce congelato e legumi.
Interscambio commerciale in valore (Milioni di dollari) Italia-Messico, gennaio-dicembre 20072008-2009
2007
Importazioni da Italia
Esportazioni da Messico
2008
5.542
481,4
2009
5.219
587,2
3.146
515,5
Fonte: INEGI
Investimenti
Secondo i dati della Segreteria di Economia Messicana, le imprese italiane operanti nel Paese
sono più di un migliaio (1.163, pari al 2,6% del totale delle imprese straniere). Si tratta
peraltro di dati poco indicativi, poichè una parte importante degli investimenti italiani viene
usualmente effettuata da filiali all’estero, risultando così dal punto di vista statistico come
investimenti provenienti da altri Paesi. Più interessante appare invece l’esame della dinamica
degli investimenti italiani in Messico.
Dal un lato, si assiste ad un nuovo forte interesse da parte della grande impresa mentre
dall’altra, continuano a crescere gli investimenti della media impresa (le c.d. “multinazionali
tascabili”) che arriva in Messico al seguito di multinazionali o che punta su questo Paese come
piattaforma logistica ideale per il mercato NAFTA e Latinoamericano. Molto importante è
inoltre il “fenomeno” dei medi ma anche piccolissimi investimenti realizzati dagli italiani
nella “Riviera Maya” che hanno trasformato Playa del Carmen e Tulum da piccoli villaggi in
una delle principali destinazioni turistiche mondiali.
Tra le Grandi Imprese, va menzionata la presenza del Gruppo Techint-Tenaris-Ternium,
posizionata al 31° posto nella classifica delle principali 500 imprese del Paese, con investimenti
complessivi che superano i 4,2 miliardi di dollari e con nuovi ampliamenti in corso. Il Gruppo
FIAT (presente anche attraverso gli impianti di Magneti Marelli, COMAU e New Holland) ha
ufficializzato, lo scorso 8 febbraio, l’avvio della produzione della Nuova 500 in Messico, grazie
ad un investimento Chrysler di 550 milioni di dollari presso lo stabilimento di Toluca, che
dovrebbe assicurare la fornitura di 100-130mila unità all'anno, dirette principalmente ai mercati
di Stati Uniti e Brasile.
Da segnalare altresi il recente ingresso di ENEL, attraverso la controllata ENEL Green Power.
Dopo l’acquisizione di tre impianti idroelettrici, ENEL Green Power ha concluso, lo scorso
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dicembre 2009, accordi di start-up per lo sviluppo in Messico di alcuni progetti nel settore
eolico per una potenza installata fino a 1.000MW. Grazie a questi accordi, Enel Green Power,
rafforza la sua presenza nel promettente mercato messicano delle rinnovabili e può contare su
un portafoglio di diritti esclusivi su progetti eolici per una capacità totale installata fino 2.000
MW ben distribuita nel Paese e sviluppata da due società diverse, la tedesca SoWiTec e la
spagnola Enerthi. Sono allo studio altri investimenti nel settore solare. Tra le altre imprese di
dimensioni medio-grandi, si segnalano: Buzzi-Unicem (che ha acquistato Cemento
Monteczuma una dei principali cementifici del Paese), Zoppas, Barilla (in joint-venure con il
colosso americano Herdz), Saipem-Snam Progetti (che lo scorso febbraio ha ottenuto una
commessa da 405 milioni di USD per un impianto di raffinazione), Assicurazioni Generali (che
ha una joint-venture con il principale gruppo bancario messicano, BANORTE), FinmeccanicaAgusta-Westland, Ferrero (che ha allo studio un progetto di investimento produttivo),
Ermenegildo Zegna (con uno stabilimento produttivo), Benetton (che ha concluso un accordo di
partnership strategica con il Gruppo SEARS, tra i leader nella grande distribuzione) Brembo
(che ha chiuso positivamente la vertenza giudiziaria con i soci locali), Pirelli (che ha allo studio
un grosso progetto di investimento), Campari (che ha investito 13,7 mio di euro), Luxottica,
Ferragamo, Menarini Farmaceutica, Max Mara, Merloni e Olivetti, rientrata sul mercato
messicano nel novembre 2009.
Tra gli investimenti più interessanti realizzati da medie imprese multinazionali, si segnalano:
Mossi&Ghisolfi (leader mondiali nel PET), Stevanato (leader mondiale contenitori in vetro per
l’industria) Maccaferri (soluzioni ambientali ed ingegneria strutturale), Eruotranciature
(meccanica strumentale) Elica (cappe), BOMI (logistica per l’industria biomedica) Lupini
Targhe (componentistica auto), Novatec Pagani e Tecnostamp - Triulzi (settore plastiche),
Brovedani (meccanica di precisione), GDI (ingegneria ed infrastrutture), Polti, Alfaparf
(cosmetica), Flenco (energie rinnovabili), Askoll (componenti per elettrodomestici), Cartigliano
(macchine per conceria), Gruppo Minerali, Dulevo (pulizia industriale), Ravagnan (trattamento
acque), Lovato (elettromeccanica), Nassetti e Siti (macchine per industria ceramica), Tenax (reti
e griglie plastiche), Sit Manufacturing (valvole per le caldaie a gas), De Rigo Vision SpA (tra i
primi produttori al mondo di occhiali di alta qualità).
Dal punto di vista della localizzazione geografica, gli investimenti italiani sono generalmente
presenti su tutto il territorio Messicano. Esistono tuttavia alcuni “distretti italiani” tra i quali i
due principali sono ubicati nell’area industriale di Querétaro (200 km a nord della Capitale),
dove sono concentrate 18 imprese, e nel “distretto calzaturiero” di Leon, nello Stato di
Guanajuato, dove sono presenti circa un centinaio di imprese specializzate, avviate da italiani o
che utilizzano macchinari o materie prime italiane.
Per quanto riguarda il settore bancario, con la chiusura dell’Ufficio di Rappresentanza di
Intesa-San Paolo, il sistema-Italia perde anche l’ultimo istituto nazionale di riferimento in
Messico (negli ultimi anni sono stati chiusi gli Uffici di Rappresentanza di Banca di Roma,
BNL ed UNICREDIT).
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2. INDIVIDUAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ DI MERCATO PER L’ITALIA
a)
Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale
Si conferma la tradizionale forza della meccanica strumentale italiana sul mercato
messicano, in comparti quali il meccano-tessile, l’industria conciaria, il packaging, l’industria
delle costruzioni, le macchine utensili. La tecnologia italiana è particolarmente apprezzata dagli
end users locali. Si conferma quindi la posizione di primissimo piano del nostro Paese tra i
fornitori di tecnologia.
Con riferimento ai beni in conto capitale ad alto valore tecnologico, caratteristici della
produzione italiana, si segnalano crescenti opportunità nel campo delle macchine per
l’estrazione e la lavorazione del marmo, nell’industria grafica e nel comparto metallurgico. In
relazione proprio al comparto della meccanica strumentale, è opportuno valutare con attenzione
il Messico come importante piattaforma produttiva per i processi industriali di semi e prima
lavorazione di alcune tipologie di prodotti (cuoio, tessile, materiali da costruzione in
particolare). Il mercato messicano offre interessanti opportunità agli altri settori tradzionali del
Made in Italy: moda, gioielleria, arredamento ed agroalimentare, grazie ai benefici doganali
derivanti dalla piena entrata in vigore del Trattato di Libero Scambio UE-Messico.
b)
Valutazione degli investimenti diretti da e verso l’Italia
L’Italia non è tra i principali investitori in Messico. Imprese italiane sono anche poco
presenti nei settori in cui molti nostri partners sono particolarmente attivi, in particolare nei
servizi finanziari, nelle comunicazioni e nel settore energetico. E’ bene allora chiarire quali
sono i vantaggi che offre il Messico alle prospettive di investimento da parte della nostre
imprese. Sul punto, ci sentiamo di concordare con quanto evidenziato della Boston Consulting
Group nello Studio “Mexico’s Evolving Sweet Stop in the Globalization Landscape”, secondo
cui, in alcuni settori, il Messico offre il grande vantaggio di rappresentare una piattaforma
logistica unica: per la vicinanza geografica al mercato Nordamericano; per il fatto di
rappresentare, allo stesso tempo, un grande mercato emergente; per l’offerta di lavoro a costi
contenuti e di un management tradizionalmente abituato a fare business secondo il modello
Americano. A questo occorre aggiungere: l’emergere di importanti distretti industriali e
tecnologici e di parchi industriali in diverse aree del Paese; l’apertura di diverse linee di
finanziamento (a livello Federale e Locale) in favore della nascita di nuove imprese; l’avvio di
importanti progetti infrastrutturali per la costruzione di strade, autostrade, porti ed aeroporti
c)
Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori
ad alto contenuto tecnologico
Energia
Il Messico è il 9° produttore mondiale di energia ed il 13° consumatore al mondo. Può contare
sulle seguenti fonti: idrocarburi - 88% (di cui petrolio 69% e gas naturale 19%), idroelettrica 4%, biomassa - 4%, carbone - 2%, nucleare - 1%, geotermica - 1%. L’energia viene destinata ai
seguenti settori: 42,5% trasporti, 32,5% industria, 22% residenziale e commercio, 3%
agricoltura.
Riforma energetica (petrolio e fonti rinnovabili).
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Nell’ottobre 2008 il Congresso messicano ha approvato un pacchetto di leggi di riforma del
settore energetico, che concernono in particolare il rilancio della compagnia petrolifera
nazionale PEMEX - Petróleos Mexicanos (la produzione di idrocarburi è in progressiva
diminuzione mentre è in crescita l’importazione di prodotti raffinati) - attraverso una maggiore
apertura all’iniziativa privata, pur mantenendo la proprietà pubblica delle risorse ed escludendo
in linea di principio i contratti di rischio - e lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabili.
Per quanto concerne il settore petrolifero, la relativa legge è oggetto di regolamentazione
attuativa, con particolare riferimento ai modelli dei nuovi contratti cosiddetti “di disimpegno” o
“incentivanti” (appalto di opere o servizi con remunerazione monetaria prestabilita ma con
meccanismi di incentivo o penalizzazione a seconda della “performance”). Le grandi imprese
straniere sono in contatto con PeMex, e hanno manifestato interesse a livello sia di costruzione
di infrastrutture petrolifere, sia di fornitura di servizi di operatore, con particolare riguardo allo
sfruttamento delle risorse petrolifere in acque profonde. Nel campo delle energie rinnovabili, la
relativa legge è attualmente oggetto di regolamentazione attuativa e le grandi imprese straniere
sono particolarmente interessate alle potenzialità che la stessa potrà offrire.
E’ importante sottolineare la stretta collaborazione instauratasi fra il Ministero dell’Ambiente
dell’Italia (MATTM) ed il Ministero dell’Ambiente del Messico (SEMARNAT), a seguito della
firma nel 2004 dell’accordo di cooperazione fra l’Italia ed il Messico in materia ambientale
(Memorandum d’Intesa sulla cooperazione finalizzata alla realizzazione di progetti nell’ambito
del Meccanismo di Sviluppo Pulito previsto dall’articolo 12 del Protocollo di Kyoto). La
suddetta attività di collaborazione si realizza da parte del Ministero dell’Ambiente italiano
attraverso un Desk Ambiente istituito presso l’ICE di Città del Messico, con il compito di
individuare progetti di collaborazione fra i due Paesi, sottoporli ad un Comitato Congiunto
Italo-Messicano per l’approvazione e darne successiva attuazione. In occasione della terza
riunione del Comitato, tenutasi a novembre 2008, sono stati approvati tre progetti nel campo
delle energie rinnovabili: uno studio di fattibilità per l’utilizzo di fonti energetiche solari da
applicare nell’industria della refrigerazione alimentare e agricola messicana; uno studio per
l’individuazione di una metodologia del CDM programmatico per impianti di condizionamento
alimentati dal solare; ed infine un ulteriore studio di fattibilità per lo sviluppo di biocombustibili
da etanolo di seconda generazione. I progetti prevedono l’utilizzo di tecnologie italiane di punta
nel campo delle energie rinnovabili.
PETROLIO, GAS, PRODOTTI PETROLFERI E PETROLCHIMICI
Produzione
Il Messico è l’8˚ paese al mondo per la produzione di petrolio greggio (2.559 mila barili al
giorno, nel primo semestre del 2010) ed il 16º per quella di gas naturale (6.872 milioni di
piedi cubici giornalieri). Con 106 Miliardi di fatturato l’anno, PEMEX è la prima
compagnia dell’america Latina, la 3ª impresa a livello mondiale per produzione di petrolio
greggio e la 8ª per produzione di gas naturale.
Attualmente la stessa dispone di 4.548 Km di oleodotti e di 7.896 Km di gasdotti, 344 impianti
in produzione ed, in media, 8.500 pozzi in sfruttamento, 225 piattaforme marine, 6 raffinerie e
38 impianti petrolchimici. PEMEX impiega ben 141.146 risorse umane, di cui 49.045 unità nei
settori di esplorazione e di produzione (Anuario Estadístico Pemex 2009). Nel 2009 la
produzione di gas naturale è stata in media di 6.872 milioni di piedi cubici giornalieri, con un
decremento del 14,2% sull’anno precedente (nella sola regione marina del nord-est si è avuto un
aumento record del 64,3%). A dicembre 2009, è cresciuta fino a 6 872 milioni di piedi cubici
al giorno (Anuario Estadístico Pemex 2009). Nel periodo gennaio – settembre 2009 sono stati
855 i pozzi perforati, con un aumento del 63,9 % sull’anno precedente. Nello stesso periodo ne
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sono stati chiusi 855 (la gran parte nel nord del Paese), di cui quelli esplorativi sono risultati
solamente 56 e ben 799 sono da considerare pozzi di sviluppo. Nel 2009 i pozzi in fase di
sfruttamento sono stati 8500, in linea con il trend crescente degli ultimi anni.
Riserve
Il Messico si posiziona al 17ª posto a livello mondiale per riserve provate di petrolio greggio
ed al 35º per le riserve provate di gas naturale. Le riserve totali di idrocarburi del 2009 sono
pari a circa 43.562,6 milioni di barili di petrolio greggio equivalente. Delle riserve di
idrocarburi complessive, quelle “provate” al gennaio 2009 erano di 14.307,7 milioni di barili
di petrolio greggio equivalente, mentre 14.516,9 milioni venivano considerate come
“probabili” e 14.737,9 milioni come “possibili”. Va tenuto conto che tali riserve stanno
sperimentando un trend decrescente a partire dal 2000 (Anuario Estadístico Pemex 2009).
Vendite
Il valore delle vendite interne totali di prodotti petroliferi nel 2009 è stato di 872,738 miliardi di
pesos (circa 69,60 miliardi di US$), con una caduta del 21,4% rispetto all’anno precedente. Alla
fine del quarto trimestre 2009 le vendite totali di Pemex, incluse le entrate per servizi si sono
attestate su 315 miliardi di pesos (circa 25,12 miliardi di US$), con un incremento del 19,3%
rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel quarto trimestre del 2009, il pagamento di imposte e
diritti della stessa impresa è aumentato dell’82% rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel 2009
Pemex ha registrato una perdita netta di circa 46 miliardi di pesos (circa 3,67 miliardi di US$),
cifra inferiore del 58,8% rispetto all’anno precedente (dati Pemex, resultados financieros 2009).
Nel 2009 le vendite per l’esportazione sono calate del 39% rispetto al 2008, attestandosi a 30,8
miliardi di dollari. Su questo hanno influito il minor prezzo ed i ridotti volumi di petrolio
esportato.
Esportazioni ed Importazioni
Durante il 2009 le esportazioni di petrolio greggio sono diminuite del 39% rispetto all’anno
precedente, passando da 1.327 a 1.288 mila barili al giorno come risultato di una minore
produzione. Nello stesso anno le esportazioni di gas secco sono aumentate, come
conseguenza di una minore domanda da parte del settore industriale in Messico. Nel 2009 le
esportazioni di prodotti petroliferi sono cresciute rispetto allo stesso periodo del 2008
principalmente in conseguenza delle maggiori vendite di combustibili vari (fonte Pemex,
resultados financieros 2009).
Nel corso del 2009 le importazioni di gas secco sono diminuite rispetto ai premi sei mesi
dell’anno precedente, in particolare a causa della minore domanda industriale interna. Anche le
importazioni di prodotti petroliferi in generale sono diminuite a causa principalmente dei minori
acquisti di benzina e diesel. Le importazioni di prodotti petrolchimici sono cresciute in
seguito alla maggiore domanda interna (fonte Pemex, resultados financieros 2009). Nel 2009
le esportazioni di Pemex sono state di 30,883 miliardi di dollari (50,635 miliardi di dollari
nel 2008). Nello stesso anno le importazioni complessive di Pemex sono state pari a 20,465
miliardi dollari, in calo rispetto a quelle del 2008 (35,657 miliardi di dollari). Da rilevare che
nel solo mese di giugno 2009 le esportazioni di Pemex hanno rappresentato ben il 14,7% di
quelle totali del Messico.
Programma nazionale di infrastruttura
Il Programma Nazionale di Infrastrutture 2007-2012 stabilisce obiettivi, strategie, mete ed
azioni per aumentare la copertura, la qualitá e la competitività delle infrastrutture del paese. Tale
programma prevede un investimento totale di oltre 78,2 miliardi di pesos (circa 470 milioni di
Dollari) destinati alla produzione di idrocarburi ed alle attività ed ai settori di raffinazione, gas e
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petrolchimica.Vi sono quindi interessanti prospettive per le società straniere potenzialmente
interessate a questo mercato, in particolare per il Gruppo ENI (attraverso la consociata
Saipem-Snam Progetti) e Tecnimont, oltre che per il Gruppo Techint-Tenaris-TAMSA,
sempre estremamente attivo nel Paese.
Elettricità
Con decreto del Presidente della Repubblica dell’11 ottobre 2009 è stata messa in
liquidazione la Compagnia parastatale “Luz y Fuerza del Centro” ed affidato l’intero
mercato nazionale alla Comisión Federal de Electricidad (CFE), anch’essa controllata dal
governo Messicano. La CFE è anche l’entità del Governo federale incaricata della
pianificazione del sistema elettrico nazionale.
La produzione di energia elettrica è in gran parte legata agli idrocarburi. Marginale è invece
quella prodotta da carbone, energia idraulica e rinnovabili. Per quanto riguarda l’energia
secondaria, il Messico si conferma come paese importatore netto.
Negli ultimi anni, la domanda d’energia elettrica è cresciuta ad un ritmo molto più elevato
rispetto a quello del PIL. Secondo dati ufficiali della stessa CFE, entro il 2013 si renderanno
necessari un aumento della capacità di generazione pari a 28.200 MW ed una
modernizzazione dei sistemi di trasmissione e distribuzione tale da raggiungere standard
internazionali di qualità ed efficienza del servizio.
Tale obiettivo presuppone investimenti per circa 50 miliardi di US$. Il Programma Nazionale
di Infrastruttura prevede per il periodo 2007-2012 di investire nel settore dell’elettricitá risorse
pari a 36,2 miliardi di dollari.
Recentemente la Commissione Regolatrice per l’Energia (CRE) ha erogato a imprese private
e trasnazionali 617 permessi per la costruzione di centrali elettriche destinate a soddisfare il
fabbisogno delle rispettive attività industriali: la società Bimbo ha ricevuto 19 concessioni,
Cinemex 17, Telmex 119 e Wal-Mart, che in Messico non ha l’obbligo di pagare l’energia
elettrica, ha ricevuto 95 permessi per l’autoproduzione energetica. Pertanto, le aziende
beneficiarie, non solo cessano di pagare i consumi generati, ma provvedono anche a distribuire
il surplus energetico a compagnie associate, sottraendo clienti alla CFE.
L’ENEL, attraverso la sua controllata “Enel Investment Holding B.V”, è entrata nel mercato
messicano della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’operazione è avvenuta a dicembre
2007, mediante l’acquisizione, per 156 milioni di US$, del 100% di INELEC (società
proprietaria di tre impianti idroelettrici), dalla Slap II Luxembourg Sarl e dal Grupo
Qualita/Comexhidro. I tre impianti, dislocati negli Stati di Michoacán, Jalisco e Guerrero, hanno
iniziato ad operare tra il 2003 ed il 2007 e sono tecnologicamente all’avanguardia, con una
potenza installata di 52 MW ed una capacita’ di generazione di energia a bassissimo impatto
ambientale.
Nuovi Progetti Infrastrutturali
Costruzione della centrale idroelettrica di La Yesca, nell’ambito del cosiddetto Sistema
Idrologico di Santiago, con complessive 27 opere per un totale di 4.300 MW di generazione
elettrica. La costruzione della centrale di La Yesca (con una capacità di 750 MW), ubicata al
confine degli Stati di Nayarit e Jalisco, dovrebbe consentire la messa in opera nell’agosto 2012.
Realizzazione del primo progetto di generazione ibrida (con investimento stimato di 500
milioni di US$), che permetterà di produrre energia elettrica secondo uno schema combinato
che integra un campo solare con un impianto termoelettrico a ciclo combinato, denominato
Agua Pietra II. Il progetto sarà ubicato a circa sei km dal municipio di Agua Pietra e a 2 km dal
confine statunitense. La costruzione della centrale si svolgerà in due tappe: prima la costruzione
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di una centrale idroelettrica con una capacità di generazione di 600 MW, in secondo luogo
l’installazione di un campo solare per la generazione di 25 MW. Si stima che, con la
realizzazione di Agua Pietra II, si ridurranno, nei prossimi 25 anni, le emissioni di diossido di
carbonio di 391.270 tonnellate.
Ampliamento della centrale nucleare di Laguna Verde, l’unica presente in questo Paese,
nello Stato di Veracruz, con una capacità complessiva di circa 1300 MW che, con il progetto di
ampliamento delle sue due unità, la CFE mira ad elevare di circa il 20%, fino a 1.500-1.600
MW. Il consorzio formato dall’Alstom e dall’Iberdrola si profila come probabile vincitore della
commessa bandita dalla CFE per l’ampliamento della centrale nucleare di Laguna Verde.
Energia eolica
Le energie rinnovabili contano oggi con un quadro legale specifico dato dalla Ley para el
Aprovechamiento de las Energías Renovables y el Financiamiento de la Transición Energética,
pubblicata ufficialmente il 28 novembre 2008. Essa stabilisce tra le altre cose l’obbligo della
Segretará di Energía di elaborare un Programma speciale per lo sfruttamento delle
energie rinnovabili, come anche una Strategia nazionale per la transizione energetica e lo
sfruttamento sostenibile dell’energia. Il programma speciale include indicatori-obiettivo per la
partecipazione delle fonti rinnovabili nella capacità e nella generazione energetica nel paese.
Secondo tali indici per il 2012 ci si attende di contare su una capacità di 7,6% e su una
generazione del 4,5%-6,6% del totale nazionale, sulla base di fonti energetiche rinnovabili.
Il Programma Settoriale di Energia 2007-2012 prevede che le energie rinnovabili
raggiungano il 26% della partecipazione nella capacitá energetica installata. Secondo la
Prospectiva del Sector Eléctrico 2008-2017, attualmente il Messico conta su 12393 MW di
capacità installata di generazione elettrica basata sulle energie rinnovabili (il che rappresenta il
23,6% della capacitá installata nel Sistema Elettrico Nazionale).
In Messico esistono attualmente 170 MW di capacità eolica in operazione, di cui in
particolare 85 MW nei progetti La Venta I e La Venta II operati dalla Comisión Federal de
Electricidad (CFE) nell’Istmo di Tehuantepec e 80 MW nel progetto Parques Ecológicos de
México che è entrato gradualmente in azione dal gennaio 2009 (informazioni Secretaría de
Energía, Energías renovables para el desarrollo sustentable de México). La CFE recentemente
ha pubblicato una licitazione per altri due progetti denominati La Venta III e Oaxaca I,
ciascuno con una capacità di 101,5 MW. Altri tre progetti per una capacità complessiva di 304
MW sono stati pianificati per entrare in operazione nei prossimi tre anni. In Messico quasi tutti i
sistemi fotovoltaici si trovano nelle comunità rurali isolate dalla rete elettrica e molti di essi
sono stati installati mediante programmi governativi di elettrificazione rurale. Secondo alcune
stime, la capacità totale di queste installazioni fotovoltaiche è di 18,5 MW. Il Paese offre un
alto potenziale per la produzione di energia solare, sia per la grande estensione di territorio sia
per la significativa esposizione al sole (informazioni Secretaría de Energía, Energías renovables
para el desarrollo sustentable de México).
Secondo Proméxico, il Paese è terzo al mondo per la produzione di elettricità da fonti
geotermiche grazie ad una capacità installata di 843 MW ed un potenziale di 2400 MW.
La capacità idroelettrica installata in Messico è di 11,4 GW, di cui circa 300 MW
corrispondono a piccole centrali di imprese pubbliche e 90 MW a centrali private di
autogenerazione Nei piano governativi si contempla la costruzione di nuove centrali
idroelettriche con una capacità di 1224 MW nei prossimi dieci anni (informazioni Secretaría de
Energía, Energías renovables para el desarrollo sustentable de México).
Componentistica nel settore automobilistico
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Con un giro d’affari pari al 3% del PIL ( 14% della produzione industriale, 23% delle
esportazioni e il 6% degli IDE), quello dell’auto rappresenta uno dei settori principali della
produzione messicana. La produzione è destinata prevalentemente all’esportazione (meta
principale sono gli USA, che assorbono circa il 75% della produzione). La crisi mondiale ha
interessato anche il mercato messicano, che ha visto la chiusura di impianti e stabilimenti con la
perdita totale di 5 mila lavoratori. La principale componente del mercato dell’industria
automobilistica nazionale è senza dubbio l’esportazione di autoveicoli, seguita
dall’esportazione di camion leggeri e dall’assemblaggio di autoveicoli per il mercato
interno.
Nonostante la crisi economica, si notano notevoli segni di ripresa nel settore: solo a febbraio
2010 l’esportazione di auto è cresciuta del 96,8%, con 153.148 veicoli esportati. In
particolare, le esportazioni verso gli Stati Uniti sono cresciute del 105,4%, verso l’America
Latina del 147,8% e verso l’Asia del 289,1% mentre verso l’Unione Europea e il Canada le
esportazioni sono aumentate rispettivamente del 18,3 e 89,3%, rispetto allo stesso periodo del
2009. Le aziende con il maggior numero di esportazioni sono state Ford, Nissan, General
Motors e Chrysler.
Nel primo bimestre del 2010, le esportazioni di veicoli hanno raggiunto le 267 mila 341 unità,
il volume più alto dal 2005 con una crescita del 107,4% rispetto al primo bimestre 2009. Per
quanto riguarda la produzione, l’industria automotrice ha assemblato 167 mila 292 unità a
febbraio 2010, 55,6% in più rispetto allo stesso mese del 2009. Mentre la vendita di automibili
nuove è caduta del 3,3%, con la commercializzazione di 59 mila 516 unitá. (Dati AMIA 2010).
Le opportunità per le imprese italiane si situano principalmente nella produzione locale ed
importazione di parti ed accessori, dall’area NAFTA, dal Brasile e dall’Unione Europea.
Queste ultime esportazioni sono favorite dal Trattato di Libero Scambio con l’Unione Europea
che, dal 1º luglio 2000, ha comportato l’eliminazione di qualsiasi imposizione tariffaria sul 47%
dei prodotti industriali europei. Il sub-settore della componentistica per automobili determina
l’1,3% del PIL, occupando circa l’1,5% della popolazione economicamente attiva, con un
livello di esportazioni pari a circa il 7,3% del totale dell’industria manifatturiera. Si tratta di un
settore caratterizzato da una marcata eterogeneità: dovuta tanto alla diversità dei prodotti trattati
quanto alla polarizzazione tra grandi imprese multinazionali e PMI messicane e straniere. La
fabbricazione di motori costituisce indubbiamente la parte più importante del sub-settore
componentistica con il 37,2% del totale. La produzione di altre parti ha un valore medio che è
andato costantemente crescendo negli ultimi anni. È da segnalare una marcata concentrazione
settoriale, dal momento che il 6% delle imprese produce il 59,7% del totale. In particolare, il
2,5% delle imprese che producono carrozzerie concentra il 55,5% della produzione, mentre il
7,5% delle imprese produttrici di motori concentra il 53,4% del totale.
Le grandi imprese presentano un importante livello d’automazione, avendo accesso a tecnologie
di punta e finanziamenti vantaggiosi e denotando un marcato orientamento all’export. Le
piccole e medie imprese hanno invece volumi produttivi ridotti e sono orientate al mercato
interno. In generale si possono identificare due comparti produttivi:
a) parti originali, che le imprese produttrici forniscono direttamente ai fabbricanti di
autoveicoli e che quindi devono rispettare standard di qualità molto elevati;
b) ricambi, destinati a sostituire parti usate, con un basso livello tecnico, un mercato in
crescita con differenti tipi di qualità.
Per quanto riguarda la localizzazione industriale, gli Stati che concentrano il maggior numero
di imprese del settore sono quelli del nord (in particolare Coahuila, Sonora, Chihuahua,
Nuevo León e Tamaulipas), localizzati vicino alla frontiera con gli Stati Uniti. Nel centro del
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Paese risultano rilevanti le presenze negli Stati di Aguascalientes, Stato del Messico,
Guanajuato e Puebla. Ogni anno Città del Messico ospita la Fiera Paace Automechanika
Mexico, che è la più importante del settore nell’area latino-americana. La fiera è aperta a più di
550 imprese espositrici, provenienti da 14 Paesi, su un’area totale di circa 21.000 mq.; 10 i
padiglioni nazionali. Riceve oltre 15.000 visitatori specializzati provenienti da tutto il
mondo per essere aggiornati su tutte le più importanti novità del settore. L’ICE assicura la
propria presenza istituzionale alla manifestazione da alcuni anni, in considerazione
dell’interesse riscosso dal mercato messicano nel settore degli accessori, parti per autoveicoli ed
attrezzature per officine e garage. L’obiettivo è consolidare la posizione di mercato acquisita e
possibilmente accrescerla per quanto riguarda le nicchie di maggior valore aggiunto per il nostro
Paese.
I marchi Maserati e Ferrari vengono attualmente importati da un distributore messicano a
Città del Messico che cura anche l’assistenza post-vendita. Nonostante l’Italia non abbia ancora
una posizione molto significativa come fornitore del settore, vale la pena segnalare che la sua
presenza negli ultimi anni è andata crescendo grazie all’apprezzamento da parte del mercato per
la qualità e le caratteristiche di design e creatività proprie del Made in Italy. È’ importante
segnalare l’incremento nella richiesta, da parte dei produttori automobilistici in Messico, di
sub-fornitori di secondo e terzo livello. Negli ultimi due anni si assiste infatti ad una
crescente presenza di PMI europee (fra le quali anche imprese italiane) che stanno
effettuando investimenti produttivi in Messico per la produzione di parti e componenti su
commessa delle grandi case produttrici di autovetture e di componentistica. Le aziende italiane
del settore componentistica auto che sono presenti in Messico con impianti produttivi sono
Brembo e Lupini Targhe.
Salute e Farmaceutico
Il mercato farmaceutico Messicano è il 9° a livello mondiale ed è in fase di crescita
sostenuta. La spesa per la salute equivale al 6% del PIL, i margini di distribuzione sono del
15%, quelli di vendita del 21%, gli occupati nel settore sono 45.000 e gli stabilimenti produttivi
220, anche se il mercato è ancora fortemente dipendente dalle importazioni, soprattutto per quel
che riguarda le materie prime. La produzione su larga scala comprende solamente 40 prodotti,
che da soli coprono il 95% del mercato e occupano 40.000 dipendenti.
L’attuale trend di crescita, stimato dagli analisti del settore nell’ordine del 10% annuo, dovrebbe
consentire al Messico di assumere la posizione di leadership nel mercato dell’America
Latina, unitamente al Brasile. Gli analisti stimano, infatti, che la spesa per la salute (trainata
dalla domanda specialmente di analgesici, vitamine e sali minerali) nel Paese nel 2009 abbia
toccato i 16 miliardi di US$, a seguito di riforme volte a favorire la concorrenza ed
all’aumento di investimenti esteri. A rilanciare la domanda di farmaci non dovrebbe essere
soltanto la crescita della domanda dei privati (generata dall’aumento del reddito pro capite e
dalla consapevolezza della cura della propria salute), ma anche la domanda degli ospedali e
delle cliniche (studi di settore evidenziano come negli ospedali manchino allo stato attuale ben
31 farmaci considerati assolutamente prioritari).
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Previsioni Mercato Salute e Farmaceutico in Messico – BMI
Indicatori Principali
Spesa farmaceutica (US$bn)
Spesa farmaceutica procapite (US$)
Spesa farmaceutica in % PIL
Spesa per medicinali prescritti (US$bn)
Spesa farmaceutica OTC (US$bn)
Spesa per la Salute (US$bn)
Esportazioni farmaci (US$mn)
Importazioni farmaci (US$mn)
2006
11,88
110,5
1,4
9,570
2,310
55,1
1.030,0
1.578,0
2007
12,92
119,0
1,4
10,46
2,460
58,7
1.082,
1.688,
2008
14,03
128,0
1,5
11,44
2,600
62,2
1.136,
1.806,
2009
15,23
137,7
1,5
12,500
2,730
65,5
1.193.0
1.933,0
2010
16,30
146,0
1,6
13,450
2,850
69,8
1.252,0
2.068,0
Il mercato messicano si presenta in condizioni di oligopolio: le principali 10 società detengono
il 33% della quota nazionale, per un fatturato di 1,15 miliardi di US$ annui; le prime 3 società
distributrici controllano il 67% del mercato. La principale società messicana del settore è la
Laboratorios Liomont, seguita da Armstrong, Sanfer e Pisa; mentre le case straniere e
multinazionali maggiormente presenti nel mercato dei farmaci sono la Bayer (leader del
mercato dopo l’acquisizione della Roche; ha incrementato le vendite nel 2005 del 30%), la
Bristol-Myers Squibb, la Boehringer Ingelheim/Promeco, la GlaxoSmithKline, la Pfizer, la Ely
Illy, la Merck, la Sanofi-Aventis e la Schering-Plough. Tra le catene farmaceutiche di vendita al
dettaglio le più importanti sono Casa Saba e Nadro. La società Menarini, già presente in
Messico da alcuni anni, attraverso un’impresa locale che distribuiva prodotti antinfiammatori ed
antireumatici, ora come Menarini Mexico, si dedicherà alla distribuzione e alla
commercializzazione dei propri prodotti.
L’investimento in Messico rappresenta un’occasione di crescita e di conferma dell’opportunità
delle strategie di espansione nell’area latinoamericana. La stragrande maggioranza di prodotti
farmaceutici rientra nella Frazione VI che raggruppa i prodotti che possono essere venduti
ovunque e senza prescrizione. I prezzi di vendita degli OTC sono soggetti all’autorizzazione
emanata dal Ministero del Commercio e dell’Industria e sono più o meno uniformi nelle
farmacie ufficiali, mentre possono essere oggetto di cospicui ribassi nei chioschi. E’ in forte
crescita anche il mercato para-farmaceutico e di medicinali a basso costo (prodotti UTC).
Dal 1997, infatti, la catena che riunisce le “Farmacias Similares” ha allestito nel Paese circa
4.000 negozi che vendono, a prezzi largamente inferiori rispetto a quelli dei prodotti OTC,
farmaci del tutto identici (nei composti della medicina) a quelli venduti dalle grandi case
farmaceutiche.
Secondo quanto evidenziato dagli esperti del settore salute riuniti nella GEA, sono le riforme
sulla tutela della proprietà intellettuale a garantire le prospettive di espansione del mercato
farmaceutico messicano.
Telecomunicazioni
Il mercato delle telecomunicazioni in Messico è largamente concentrato. Questa situazione
comporta in generale tariffe alquanto elevate per gli utenti, specialmente nella telefonia
mobile, e tassi di penetrazione tra i più bassi nella regione latinoamericana, soprattutto nella
telefonia fissa. Le pressioni per introdurre una reale concorrenza nel mercato non hanno finora
dato esiti rilevanti, ma la situazione potrebbe evolvere, aprendo prospettive interessanti per altri
competitori. Si tratta in ogni caso di un settore tra i più dinamici dell’economia.
Recentemente si stanno moltiplicando le pressioni sui grandi gruppi, specialmente Televisa,
Tele Azteca e Telmex/Telcel, per accrescere la concorrenza nel mercato delle
telecomunicazioni. Secondo l’opinione del Governatore della Banca Centrale la
regolamentazione governativa sulla concorrenza nel settore delle telecomunicazioni ha
raggiunto un punto ormai cruciale ed è prioritaria al fine di rilanciare l’economia nazionale. La
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telefonia fissa messicana è saldamente detenuta dalla Telmex (94% della quota di mercato), la
cui maggioranza è detenuta dal Gruppo Carso, che fa capo all’imprenditore messicano Carlos
Slim (considerato l’uomo più ricco al mondo). Il mercato della telefonia fissa e delle chiamate
nazionali a lunga distanza è stato liberalizzato nel 1996 e nel 1998 il Governo ha iniziato a
concedere licenze agli operatori locali. Oltre a Telmex, esistono Axtel (di proprietà mista
messicana e straniera, circa il 3,5% del mercato), Maxcom (circa l’1%) ed Avantel (di proprietà
di Banamex e MCI, circa l’1,5%). Recentemente è avvenuta l’acquisizione di Avantel da
parte di Axtel.
Anche il mercato della telefonia mobile è sostanzialmente controllato dal Gruppo Carso (Telcel
77,3%). Altri operatori sono: Telefonica Moviles Mexico (Movistar, 13,5%), Iusacell
(Gruppo Salinas, 4%), e Nextel (di proprietà mista messicana e statunitense). Il Piano
Nazionale di Infrastruttura 2007 – 2012, pubblicato a gennaio 2008, prevede una notevole
crescita del mercato, che dovrebbe raggiungere, nel 2012, 80 milioni di utenze. L’uso di
Internet è tuttora limitato a una parte minoritaria della popolazione, ma in crescita molto
accelerata, soprattutto nella banda larga. Per i prossimi anni si attende una rilevante crescita del
settore, soprattutto grazie alla possibilità che avranno tutti gli operatori delle telecomunicazioni
di offrire i tripli servizi (TV, internet e telefono). Il Piano Nazionale di Infrastruttura prevede
investimenti per 27 Miliardi di Dollari nel settore, al fine di favorire un “salto” di utenti
internet, dagli attuali poco più di 21 milioni, ai 70 milioni del 2012, con particolare attenzione
alla diffusione della connessione a banda larga. Il mercato della televisione a pagamento,
introdotto all’inizio degli anni ’70, ospita oggi oltre 50 operatori. Il mercato è comunque
largamente dominato dal Gruppo Televisa che opera attraverso una serie di consociate, tra
cui la compagnia Cablevisión a Città del Messico, e Sky Messico. Il terzo operatore – dopo le
due sussidiarie di Televisa – è Cablémas che gravita nell’orbita di Axtel (società mista tra
capitali messicani ed esteri).
In quest’ambito, la tendenza decisa appare quella di concentrare l’offerta di un unico triplo
servizio (TV via cavo, internet, telefono) come strumento per attirare un maggiore numero di
utenti. Infatti la cosiddetta “Legge Televisa” varata nel 2006 elimina dal 2007 il divieto per gli
operatori di TV via cavo di offrire i tripli servizi. Alla fine del 2005 vi erano quasi 5,2 milioni di
abbonati alla pay-tv.
Tecnologie dell’Informazione (IT)
Il mercato IT in Messico è generalmente poco sviluppato, collocandosi ad un livello inferiore
rispetto alla media della regione latinoamericana. Gli investimenti in IT costituiscono solo un
piccola parte del PIL, circa l’1,3%. Tuttavia, di recente, dal Ministro dell’Economia sono
pervenute dichiarazioni ottimistiche sul futuro ampliamento dell’utenza interna, per trasformare
il Messico nel maggior mercato di IT latino-americano (posizione al momento occupata dal
Brasile) sfruttando soprattutto la vicinanza agli Stati Uniti. Anche alcuni Governi statali stanno
intensificando i progetti IT e questa tendenza potrebbe avere, secondo gli analisti del settore, un
impatto positivo a livello nazionale nel medio termine. Continua la crescita del mercato dei
computer portatili, dominato dai prodotti cinesi (ben l’81 %). Il presidente dell’HP, Mark
Hurd, ha annunciato piani di investimento per 2 miliardi di US$ in Messico e la creazione di
1.200 posti di lavoro. Al momento la compagnia detiene un centro operativo a Guadalajara dal
quale controlla il 50% delle operazioni nel Paese.
Anche il settore del software pare degno di interesse. Alcune industrie indiane stanno valutando
la possibilità di localizzare nuove aziende nello Stato di Jalisco. Quest’ultimo, che ospita 140
industrie di software, si colloca al secondo posto come area di produzione in Messico. Intanto il
Governo centrale ha creato il Consorcio México de Software, a sostegno degli interessi delle
industrie di software e per la protezione della proprietà intellettuale. Le aspettative degli analisti
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del settore stimano che la crescita del mercato possa sfiorare i 12 miliardi di US$ nel 2010
(dagli 8,2 miliardi di US$ del 2005).
Infrastrutture: strade ed autostrade; ferrovie, porti ed aeroporti3
Il governo Calderón ha annunciato un ambizioso programma di rinnovamento e sviluppo
della rete infrastrutturale del Paese, volto a rilanciare il settore dei trasporti e a stimolare la
crescita economica. L’ammontare complessivo delle risorse finanziarie previste per l’attuazione
del Piano, esclusa la costruzione della nuova raffineria, è pari a 45 miliardi di dollari, di cui 24
a carico del bilancio dello Stato ed il resto da reperire tramite il coinvolgimento degli attori
privati. La mobilitazione di capitali necessari sarà effettuata da due istituzioni finanziarie
nazionali: Banobras (Banco Nacional de Obras y Servicios Públicos) e Nafin (Nacional
Financiera). Non è da escludere, durante i mesi a venire, un ridimensionamento dei capitali
investiti, a causa della crisi. La maggior parte dei fondi sarà destinata al mantenimento e
allo sviluppo della rete stradale (25miliardi di dollari di cui 3 stanziati nella legge Bilancio
2009). Dal punto di vista qualitativo e quantitativo la rete stradale ed autostradale non risulta di
un buon livello, situandosi in una posizione intermedia con un punteggio di 3,8 in una scala da 1
a 7.
L’uso di molte autostrade è soggetto a pedaggi tra i più cari al mondo. Una quota degli
investimenti, circa 10 miliardi di dollari (di cui l’80 % dovrà provenire dal settore privato) verrá
impiegato per il completamento di molte tratte sui corridoi con maggior flusso di veicoli, cioè,
quelli che collegano le città principali dal nord a sud e da ovest ad est. In totale il Governo punta
a costruire (o ammodernare ) 17.600 km di strade. Il programma Nazionale di Infrastruttura
2007-2012 prevede la realizzazione di 100 progetti entro la fine del mandato presidenziale e
il miglioramento della manutenzione del patrimonio stradale esistente. L’ammontare di fondi
pubblici stanziati per il 2009 è pari a quasi 50 miliardi di pesos. La Secretaría de
Comunicaciones y Transporte prevede di sviluppare progetti di nuove strade ed autostrade
tramite gli schemi della connessione, della prestazione dei servizi e dello sfruttamento di attivi.
Delle 100 opere in questione 5 sono terminate, 17 in costruzione, 9 sono state aggiudicate e 14
sono oggetto di provvedimenti di licitazione in corso di svolgimento, per un totale di 45 progetti
operativi, che starebbero mobilitando investimenti per un ammontare complessivo di oltre 86
miliardi di pesos ed un’estensione totale di 2.622 chilometri.
Settore ferroviario
Gli investimenti sono essenzialmente rivolti al trasporto merci, con la costruzione di nuovi
1.418 km.
In quest’ambito, la posta in gioco futura è la fornitura di servizi ferroviari che colleghino
rapidamente il porto di Lázaro Cárdenas (situato sulla costa del Pacifico), destinazione della
gran parte delle importazioni dalla Cina, alla frontiera con gli Stati Uniti. Le principali società
di spedizione marittima del mondo – quali la Hutchinson Whampoa, la Mediterranean Shipping
Company, la Nippon Yusen K.H., la CP Ships – stanno infatti seguendo con estremo interesse
gli sviluppi del potenziamento del Porto di Lázaro Cárdenas e dell’ammodernamento del
sistema ferroviario messicano. Un ulteriore progetto di rilievo prevede la costruzione di una
linea ferroviaria per il trasporto di merci dal porto di Manzanillo (sempre sulla costa del
Pacifico) a Aguascalientes, nel Messico centrale.
Nonostante l’industria dell’automotive stia attraversando un periodo difficile, la ferroviaria
Ferromex baserà la sua strategia nel 2009 sull’acquisizione di maggior mercato in questo
3
Informazioni circa gare e progetti possono essere reperite gratuitamente attraverso il Sistema
EXTENDER ed il Notiziario Economico Farnesina, entrambi consultabili sul sito del MAE www.esteri.it
sezione Diplomazia Economica o attraverso il sito dell’ICE www.ice.gob.it
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settore, per questo renderà più efficienti le proprie rotte interne per poter guadagnare punti
percentuali di partecipazione all’autotrasporto. Il fatturato del 2009, si è chiuso con un
incremento del 3%. Ferromex ha pianificato per il 2010 un investimento pari a 121,6 milioni di
US$ nella riabilitazione delle sue infrastrutture e nello sviluppo di nuove linee ferroviarie. I
progetti nel trasporto passeggeri riguardano sostanzialmente il cosiddetto “Treno
Suburbano” nella Capitale Federale. A regime, il treno dovrebbe trasportare circa 64 milioni di
passeggeri all’anno. La SCT prevede la realizzazione delle linee 2 e 3 del Treno Suburbano
della Capitale, la linea 1 è entrata in funzione a gennaio 2009. Per il 2010 è attesa la
costruzione della linea 12 della Metropolitana di Città del Messico, che prevede 24,5
chilometri di percorso, 22 stazioni ed investimenti per circa 1.350 milioni di US$. Stando alle
previsioni, con la costruzione di questa nuova linea, nel 2011 la Capitale dovrebbe contare su
una rete di trasporti, compresi i tratti del Metrobús, di 302 chilometri.
Porti
Negli ultimi anni i porti messicani hanno iniziato a competere efficacemente nel mercato
internazionale, contando soprattutto sul dinamismo dell’interscambio commerciale tra il
Messico e gli Stati Uniti e la Cina. I porti di Ensenada, Manzanillo, Lázaro Cárdenas
captano containers dall’Asia, mentre, dalla parte del Golfo del Messico, Altamira e Veracruz
competono con Boston per quel che riguarda i mercati europei.
Vari grandi gruppi, fra i quali WalMart, appaiono molto interessati al potenziamento del porto
di Lázaro Cárdenas ed alla possibilità di ricevere le merci per spedirle negli Stati Uniti via
camion, evitando così la congestione della frontiera via terra e quella dei porti lungo la costa
occidentale, fra i quali Long Beach. Negli Stati Uniti, le città di San Antonio e Kansas si
stanno attrezzando per divenire hubs per le spedizioni cargo ai porti messicani dalla Cina
e inoltrate su camion negli Stati Uniti. Tuttavia, gli spedizionieri sembrano ancora prediligere
l’idea di collegamenti esclusivamente via mare tra il Messico e gli Stati Uniti. Il porto di
Progreso, nello Stato di Yucatán, gestisce attualmente oltre il 50% del traffico oceanico di
containers tra il Messico e gli Stati Uniti. Il porto concentra gran parte della propria attività
nel traffico dei prodotti tessili e delle altre maquiladoras prodotti in Messico e riesportati negli
Stati Uniti.
Altro progetto portuale pendente è la creazione del cosiddetto ”corridoio trans-istimico”
(ferroviario e stradale, lungo 300 chilometri) per collegare via terra il porto di Coatzacoalcos
(Veracruz - Golfo del Messico) a quello di Salina Cruz (Pacifico). Esistono importanti progetti
per costruire impianti LNG sulle coste messicane. In quest’ambito, molto interessante è la
prevista costruzione a circa 200 km a sud di Lima, in Perù, di un impianto per la liquefazione
del gas naturale (LNG) che, dal 2009, dovrebbe esportare gas in Messico, in parte ai fini di
una successiva riesportazione verso gli Stati Uniti. Il gruppo statunitense di energia Hunt Oil
rappresenterà il consorzio peruviano di esportazione Perù LNG (che comprende anche la
sudcoreana SK e la spagnola Repsol–YPF). La realizzazione del megaporto intermodale a
Punta Colonet, nel nord della Baja California, (249 km dal confine con gli Stati Uniti) è il
principale progetto attualmente in via di licitazione, con investimenti di circa 7 miliardi di
dollari. Comprende la costruzione del porto, un terminal di containers, una ferrovia di
collegamento per gli Stati Uniti e varie opere infrastrutturali. Il porto, che dovrebbe essere
operativo dal 2012 ed avere una capacita’ di movimento di 6 milioni di containers l’anno,
sarebbe il piu’ importante dell’America Latina.
Aeroporti
Il settore aereo è praticamente raddoppiato negli ultimi 20 anni, passando da un traffico di
15 milioni di passeggeri nel 1985 agli attuali 30 milioni, grazie soprattutto all’ingresso delle
compagnie a basso costo. Cionostante, ad inizi del 2010, la Compagnia Aera Mexicana
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(seconda dopo ad Aeromexico) ha sospeso i voli ed è stata messa in Amministrazione
controllata.
L’aumento della domanda ha avuto come risposta la creazione di nuovi servizi e sia le
principali linee aeree che quelle low cost hanno aggiunto nuove rotte per il Messico. Le nuove
compagnie a basso costo sono: ClickMexicana, AeromexicoConnect, Volaris, Interjet,
Avolar, VivaAerobus, Aviacsa, Aerocalifornia, Aeromar, Magnicharters.
Il Piano Nazionale per le Infrastrutture 2007-2012, prevede:

costruzione di un nuovo aeroporto internazionale di Città del Messico;

modernizzazione di alcuni grandi aeroporti (3);

sviluppo rete regionale dei piccoli aeroporti (31);

investimenti nella sicurezza.

Costruzione di un nuovo aeroporto nella Riviera Maya
Chimico
La produzione totale dell´industria chimica messicana ha raggiunto circa i 4,91 miliardi di
US$ a fine 2009 (di cui 1,61 miliardi di US$ per i chimici organici, 0,38 miliardi di US$ per gli
inorganici). Gli investimenti nel settore dovrebbero invece continuare a subire una contrazione
(già scesi da 1.024 US$ nel 2007 a 721 milioni di US$ nel 2008) a vantaggio di altri
concorrenti soprattutto asiatici. Si prevede anche una flessione del numero delle unità produttive
(da 185 nel 2004 a 166 nel 2009) per effetto di una maggiore concentrazione delle attività. Ci si
attende un’espansione nella capacità produttiva di adesivi, plastiche e semilavorati. Il
maggiore impulso a tale crescita dovrebbe giungere dalle imprese europee, statunitensi e
messicane, che potrebbero rappresentare significative opportunitá per l’apertura di impianti.
Alcune delle multinazionali già presenti con impianti di trasformazione sono Air Products and
Chemicals, BASF, Celanese, Eastman Chemicals and Solvay). Vi sono inoltre buone aspettative
per il miglioramento nei seguenti settori specifici: resine, plastica e materiali per plastica
inorganica, rivestimenti per bobine (valore attuale stimato in 50-60 milioni di US$, quasi
interamente concentrato a Monterrey). Alla stregua degli altri Paesi produttori di petrolio (ivi
compresi Arabia Saudita e Malesia) e’ atteso anche un aumento della produzione di derivati
dal petrolio, grazie soprattutto agli investimenti statunitensi.
Attività Recenti dei Principali Gruppi:
La Pemex sta investendo recentemente maggiori risorse nel settore dei petrolchimici. Per
invertire la tendenza ad accumulare deficit commerciale, è stato lanciato il Progetto Fenix,
consistente, nella sua versione attuale (ridimensionata dopo le ambizioni iniziali), in un
impianto per la produzione di poliolefine etano a Coatzacoalcos ed in un cracker per olefine
aromatiche e derivati ad Altamira.
Si osserva un costante aumento nel numero di impianti di produzione trasferiti dagli Stati
Uniti in Messico. Nel 2004 la BASF ha infatti chiuso il suo impianto di polistirene espanso in
South Brunswick, trasferendolo ad Altamira. Anche la GLCC Laurel (joint venture tra la Great
Lakes Chemicals e la OxyChem Laurel Industries) ha completato il trasferimento del suo
impianto di produzione di ossido di antimonio dal Texas a Reynosa.
La Shell Chemicals e la Shrieve Chemicals Products hanno siglato un accordo di mercato
per la produzione di base fluida per olefine sintetico e per la paraffina sintetica.
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La tedesca BASF ha avviato un impianto di produzione di vernici a Monterrey come struttura
satellite della base BASF a Tultitlán.
La Nova Chemicals, una compagnia produttrice di chimici di base, si è aggiudicata una
commessa della Pemex per realizzare uno studio di fattibilità con l´obiettivo di stabilire in
Messico un impianto di livello mondiale per la produzione di etilene e propilene.
La Solvay Fluorides, sussidiaria della belga Solvay Chemicals, ha ampliato del 20% la
capacità del suo impianto di Juárez per la produzione di acido anidritico hidrosolforico. La
Solvay SA ha inoltre firmato un accordo con Chemical Products per la produzione di carbonati
di bario e di stronzio.
L’impresa messicana Alpek (sussidiaria del gruppo messicano Alfa) ha avviato la
progettazione per la costruzione in Altamira (costa del golfo del Nord) di un impianto di
produzione di acido purificato tereftalico.
Il produttore di fibre Invista e il produttore di chimici El du Pont de Nemours hanno
finalizzato il trasferimento degli interessi du Pont presenti nella compagnia alla Fibers Mexico
Holdings, una sussidiaria di Invista. Tale trasferimento è la conseguenza dell´acquisizione degli
affari della du Pont Textile & Interiors da parte di sussidiarie della Koch Industries.
Aerospaziale
Il settore aerospaziale messicano è in costante crescita grazie agli investimenti di imprese
statunitensi, canadesi, britanniche e dell’Europa continentale interessate a poter ridurre i costi
fissi (manodopera, trasporto, logistica, consumo di energia, tassazione) ed a sfruttare la
vicinanza con le grandi imprese acquirenti americane.
Negli utlimi due anni, il Messico è diventato il 5ª produttore di componenti per l’industria
areonautica ed il 2ª fornitore per gli USA. Il settore aeronautico occupa più di 30.000
persone, suddivise in oltre 190 compagnie che si occupano di costruzione, manutenzione e
riparazione. Molte operazioni sono state delocalizzate in Messico, contando anche sullo
sviluppo di qualificati centri di ricerca in grado di fornire un bacino di manodopera che
appare adeguatamente qualificata. Il Messico occupa infatti la 6º posizione al Mondo per
ricera&sviluppo nel settore. Alcuni progetti recenti nel settore aerospaziale:
-Bombardier Aerospace ha avviato il trasferimento della produzione di code e stabilizzatori,
ed in seguito eventualmente di interi aereomobili, a Querétaro. Nel maggio 2008, e` stato
avviato un nuovo investimento per la costruzione di parti e componenti aerospaziali con base in
fibra di carbonio.
-Honeywell ha introdotto un System Integration Lab & Test, oltre a componenti per turbine, e
impiegherà 300 ingegnieri e 100 tecnici.
-Mc Donnell Douglas ha installato uno stabilimento a Monterrey e iniziato la produzione di
componenti per elicotteri.
- SAFRAN sta aprendo in Messico una divisione commerciale ingegneristica e tecnologica
(investirà nel settore 2 miliardi 100milioni di pesos per la costruzione di due impianti
industriali)
Per importanza, vale la pena ricordare i progetti Hawcker Beechcraft e Bombardier, orientati
alla produzione di parti di fusoliere. Gli investimenti per la realizzazione di parti elettriche sono
arrivati da Siemens, Aeroelectrónica Internacional y Eaton Controls. Le esportazioni di
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aziende come Frisa, ITR, Chromalloy y Teleflex, hanno riguardato le turbine, mentre Hydra
Technologies ha annunciato l’esportazione di aerei senza equipaggio. Il Governo federale ha
intenzione di migliorare la qualità dell’istruzione accademica nell’ottica di sostenere questi
progetti, applicando il trattato bilaterale di sicurezza aerospaziale (BASA) tra Stati Uniti e
Messico, che permette di certificare le produzioni aerospaziali messicane.
Ambasciata, ICE e PROMEXICO, stanno promuovendo la collaborazione industriale nel
settore aerospaziale fra le imprese italiane e messicane. Sempre piu’ attivo è il ruolo che il
Gruppo FINMECCANICA intende ricoprire verso questo importante mercato.
Ambiente
Il Messico è estremamente attento al tema dei cambiamenti climatici, anche a livello
internazionale. Nel settore ambientale si riscontrano ragguardevoli opportunità per le imprese
italiane, soprattutto nel campo della riduzione delle emissioni nocive nell’ambito
dell’attuazione del Protocollo di Kyoto (nel novembre 2004 i Ministri dell’Ambiente del
Messico e dell’Italia hanno firmato un Memorandum d’Intenti finalizzato all’attuazione
dell’Accordo di Kyoto). In Messico, l’Autorità nazionale designata all’approvazione dei progetti
tesi ad ottenere i certificati di riduzione delle emissioni è la Commissione Interministeriale
per il Cambio Climatico (CICC), presieduta dal premio Nobel per la chimica Mario Molina.
Finora la CCIM ha approvato 55 progetti (di cui 16 già registrati, collocandosi a livello
mondiale al terzo posto, dopo India e Brasile), cosi articolati: 40 nel settore dei residui agricoli,
5 nella cogenerazione di elettricità, 4 nel settore idroelettrico, 2 nei settori metano ed energia
eolica, 1 nei settori chimico e dei trasporti. In quest’ambito, le maggiori potenzialità si
riscontrano nella collaborazione con le aziende parastatali CFE (elettricità) e Pemex
(petrolio, gas, petrolchimica), che da sole contribuiscono a circa il 25% delle emissioni, ma
che solo ora stanno accettando l’idea che i progetti di riduzione delle emissioni possono
comportare benefici economici e non solo costi.
Il Desk Ambiente attivo presso l’ICE di Città del Messico ha curato la presenza di imprese
italiane alla Fiera Enviro Pro-Green Expo, principale evento nel settore ambientale in
Messico, ed al CTS, fiera dedicata alle problematiche del Trasporto Sostenibile.
Grande Distribuzione
Le proiezioni al 2010 fanno ritenere che il settore della grande distribuzione raggiungerà i 76
miliardi di US$ (+74% rispetto al 2005). Gli ampi margini di crescita sono determinati dalla
circostanza che allo stato attuale appena il 55% delle vendite di alimenti avviene nella grande
distribuzione, con un ruolo di primo piano rappresentato dal settore informale (specialmente i
chioschi stradali). Gli ipermercati garantiscono complessivamente un volume d’affari di 28
miliardi di US$, i supermercati circa 10 miliardi di US$, i discount 8 miliardi di US$ e i
convenience store poco più di 2 miliardi di US$.
Il settore è largamente concentrato: 4 operatori controllano il 60% delle vendite della grande
distribuzione. Le società straniere principali sono le statunitensi WalMart (438 milioni di
US$, con una crescita dell’ 11%), leader mondiale nella distribuzione di prodotti agroalimentari
e Safeway, che detiene il 49% di Casa Ley. Nel 2005 la francese Carrefour ha disinvestito le
proprie attività nel mercato messicano. WalMart si sta concentrando sui consumatori delle aree
sub-urbane e rurali, contando di essere a breve presente in 102 città rispetto alle 64 attuali, con
l’apertura di 120 nuovi supermercati. Le principali società messicane sono: Soriana,
Comercial Mexicana e Grupo Gigante (216ª posizione mondiale, con 2,9 milioni di US$ di
vendite), che stanno iniziando ad operare anche nel mercato statunitense per raggiungere i
numerosissimi emigranti messicani. Si evidenzia il ritorno sul mercato messicano del marchio
BENETTON, che ha concluso una partnership strategica con il Gruppo SEARS.
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Alimenti
Il settore ha sperimentato una considerevole crescita negli ultimi anni, raggiungendo una
spesa pari a 127 miliardi di US$ per alimenti elaborati. Si stima per il 2010 un consumo pari a
quasi 174 miliardi di US$. In media, il consumo di alimenti elaborati incide per circa il 16%
del PIL, con una spesa pro-capite annua di circa 1.200 US$. La crescita della popolazione (in
particolare giovani) e l’aumento del reddito medio pro-capite fanno pensare ad un forte e
sicuro dinamismo del mercato. Al riguardo, va considerato che entrare nelle abitudini
alimentari dei messicani, per i prodotti Made in Italy, significa avere accesso privilegiato ai
milioni di emigrati di seconda e terza generazione (i c.d.latinos) ormai sempre più importanti
nel mercato statunitense. Nel 2005 il Congresso messicano ha approvato, dopo un
lunghissimo dibattito, la legge che regola la produzione e vendita degli organismi
geneticamente modificati (OGM). In generale, la legge permette il libero impiego di OGM,
anche se prevede un regime speciale per tutelare la bio-diversità delle varie specie di mais
messicano; inoltre, classifica gli organismi geneticamente modificati e richiede che
l’etichettatura specifichi l’eventuale presenza di OGM. Il Governo messicano dovrebbe
investire 1,4 milioni di US$ nei prossimi anni per la ricerca su questi Organismi ed il
monitoraggio della legge. Da rilevare che Greenpeace ha classificato le multinazionali che
operano in Messico in due gruppi: nella lista rossa, cioè quella delle società che impiegano
OGM, figurano Bimbo, Nestlé, Clemente Jacques, Laposse e McCormick, mentre nella lista
verde delle multinazionali che non ricorrono agli OGM sono elencate Gerber, Chocolates
Ferrero, Alpura. Tra le società italiane del settore presenti in Messico la più importante è
sicuramente la Barilla, che ha investito nel 2001 circa 20 milioni di US$ per iniziare a
produrre pasta e sughi, in associazione con la locale Herdez, nello Stato di San Luis Potosí.
Bevande
Il Messico occupa il 2º posto al mondo per consumo di acqua minerale, dopo l’Italia. I
messicani sono tra i principali consumatori al mondo di soft drink ed il mercato locale a
livello mondiale è secondo, per dimensione, solo a quello statunitense (con una stima al 2010 di
circa 16 miliardi di US$). Coca-Cola (fatturato + 9% nel2008, pianifica investimenti per il 2009
di 700 milioni di dollari), PepsiCo ( investirà 100 milioni di dollari per la costruzione di
nuovi stabilimenti; e 3 miliardi di $US per lo sviluppo di impianti già esistenti) e Cadbury
Scheweppes, contribuiscono al 90% delle vendite.
Le principali società imbottigliatrici della Coca-Cola sono Femsa, Arca, Grupo Tampico,
mentre quelle della PepsiCo sono Pepsi Bottling Group e GEUPE. La produzione di bevande
alcoliche è rappresentata essenzialmente da: birra, tequila, mezcal, brandy, rum, distillati e
vino. Tra i 478 produttori registrati spiccano Domecq (50% del mercato), Bacardi (35%) e
Cuervo. Vi è tuttavia da rilevare la concorrenza agguerrita del settore artigianale che
rappresenta circa il 45-50% del consumo totale. I maggiori produttori di birra sono il Grupo
Modelo e la FEMSA.
Vino
In Messico il vino entra nella categoria dei beni di consumo della classe medio-alta. Non si
tratta di un bene di consumo quotidiano (salvo rari casi), rappresenta piuttosto un elemento di
socialità (eventi, celebrazioni, feste: molto frequenti in Messico) ed è considerato un fattore di
status symbol. Il consumo del vino in Messico è duplicato negli ultimi otto anni fino a
raggiungere i 500 millilitri annui pro capite. Si prevede che il settore, con la comparsa sul
mercato di nuovi prodotti nazionali e importati, manterrà nei prossimi 5-10 anni una crescita
constante. Il mercato Messicano è dominato tradizionalmente dai vini Spagnoli e Francesi,
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recentemente anche da quelli cileni. Per volume di esportazione l’Italia si colloca al sesto posto
con 1.626.126 litri (2.168.168 bottiglie), occupando una quota di mercato pari all’8,13%.
Nonostante questi dati, l’importazione del vino italiano presenta comunque forti ritmi di
crescita. L’Italia risulta essere il primo esportatore per quanto riguarda il vino spumante
(considerando tra questi anche il prosecco) che rappresenta, da solo, il 25% delle esportazioni
di vini italiani in Messico. I consumatori potenzialmente interessati al vino italiano si
trovano nella fascia di età tra i 30 e 45 anni (quasi 24 milioni di persone). Il consumatore
messicano preferisce tradizionalmente i vini rossi, ma si sta aprendo anche a nuovi gusti, con un
interesse crescente per i vini bianchi, soprattutto in occasione di eventi e nei locali notturni.
Le nuove tendenze del consumo si osservano principalmente tra i giovani professionisti che si
sono appena inseriti nel mercato lavorativo e contano su un reddito proprio.
Altro segmento molto importante di consumatori sono i turisti, infatti il 27% dei consumatori
si trova nella zona turistica del sud-est del Messico (Cancun, Playa del Carmen, Tulum). Il
vino italiano soffre ancora del fatto di non essere capito in termini di gusto, è considerato di
sapore troppo delicato e con poco aroma a legno, mentre i messicani amano un gusto forte e
gradazioni elevate. C’è poi il problema della sua collocazione. Per quanto concerne le fasce di
prezzo, infatti, vanno molto bene le vendite nella fascia bassa (8-12 US$) ed in quella alta
(dagli 80 US$ in su). La prima trova una collocazione massiccia presso la grande distribuzione
mentre la seconda beneficia della forte conoscenza dei marchi di prestigio da parte del
consumatore di alto reddito, il quale è ampiamente disposto ad acquistare questi prodotti. Di
difficile collocazione è invece il prodotto di prezzo medio (13 – 80 US$), in quanto mancano
informazioni su vini di qualità medio-alta. Questo segmento è interessante per le tante case
vinicole italiane che producono vini di buona qualità a prezzi di fascia media. In questo settore
è importante sottolineare l’azione dell’ICE finalizzata alla realizzazione di missioni
imprenditoriali, oltre a seminari di degustazione. E’ inoltre in corso di creazione un portale
della promozione del vino italiano in lingua spagnola denominato www.vinositalianos.org
Beni di lusso4
Il Messico è uno dei mercati più interessanti del mondo per gli articoli di lusso. Secondo
uno studio di Nielsen, è il quarto paese del mondo per consumo di marche di lusso; in
America Latina supera chiaramente il Brasile. Come dati aneddotici, in Messico si trovano la
seconda e terza collezione di Ferrari più grandi del mondo; la boutique Louis Vuitton di
Avenida Presidente Masaryk è fra quelle che più vendono al mondo; Saks Fifth Avenue, dopo
Dubai e gli Ryhad (Arabia Saudita), ha scelto proprio il Messico per aprire il suo terzo negozio
fuori dagli USA. Hugo Boss, che ha 165 negozi in America Latina, fattura il 48% delle
vendite in Messico. Tale tendenza si spiega attraverso considerazioni di vario tipo: il
segmento alto della popolazione, circa 7 milioni di persone, in condizione di comprare beni di
lusso; l’esistenza di una classe media; la crescita e la diffusione del credito al consumo; la
forte influenza culturale degli Stati Uniti e la loro vicinanza geografica hanno imposto status
symbol tipici di quel Paese.
La società messicana è fortemente piramidale: esiste quindi una certa ostentazione della
ricchezza. Il prodotto non solo deve essere di marca, ma si deve vedere. Tutte le marche che
hanno forte presenza del loro logo sul prodotto (come ad esempio Louis Vuitton) hanno un
grosso successo. Le maggiori marche dell’alta moda italiana come Salvatore Ferragamo,
Ermenegildo Zegna, Gucci, Valentino, Versace, Roberto Cavalli, Etro, Dolce & Gabbana, Max
Mara, Hugo Boss, sono presenti nel Paese e soprattutto nella capitale: nell’Avenida Presidente
Mazaryk si trovano i negozi monomarca della quasi totalità degli stilisti italiani. In alternativa,
4
La sezione relativa al mercato del lusso in Messico è stata elaborata grazie alle informazioni fornite dalla
Camera di Commercio Italiana in Messico
www.camaraitaliana.com.mx
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vengono distribuiti attraverso i grandi departament stores come El Palacio de Hierro o Saks
Fifth Avenue. Un mercato di recente espansione è quello legato agli orologi di lusso. Le
imprese del settore percepiscono oggi il Messico come uno dei migliori mercati al mondo. Nel
2006 il Paese ha importato 260 milioni di dollari in orologi e nel 2007 è stato registrato un
aumento dell’8%. Il 20% della popolazione può permettersi di comprare orologi del valore di
US$ 1.000, grazie anche alle promozioni bancarie che permettono pagamenti rateali senza
interessi. Circa 10 milioni di messicani vestono orologi di lusso. Un settore in forte crescita e
molto aperto alle importazioni estere è quello dei mobili di alta gamma, anche a fronte della
mancanza di innovazione nel design locale, della scarsità di mobili fabbricati nel Paese e di
tecnologie obsolete utilizzate nella loro creazione. Sono presenti interessanti opportunità legate
a sviluppi immobiliari di lusso, sia residenziali che turistici (Cancún, Los Cabos, Huatulco,
Playa del Carmen, Puerto Vallarta). Ad esempio, il Gruppo immobiliare messicano GICSA
collabora in forma esclusiva con Pininfarina: dopo la Torre México di Città del Messico, il
Gruppo ha recentemente annunciato un nuovo progetto a Cancún per la creazione di un centro
residenziale-turistico di lusso. La domanda di nuovi spazi per le imprese ha generato la
costruzione di ventuno edifici per uffici di lusso, per un’area di 425mila metri quadrati, che
determineranno una crescita del 49% rispetto al 2007. È in progetto la costruzione di altri 18
edifici che si stima aggiungerano piú di 500mila metri quadrati di locali per uffici.
In Messico sono presenti, tra le altre imprese, Teuco, Bisazza, Natuzzi, Berloni, Studio Luce,
Scarabeo Ceramiche, Effepimarmi, Firma-Frattini, Gruppo Busnelli. Durante il primo bimestre
dell’anno, il settore delle auto di lusso ha registrato un aumento nel volume delle vendite del
42,85% rispetto allo stesso periodo dell’anno anteriore. A metà maggio, sono stati inaugurati i
nuovi negozi della Ferrari&Maserati a Città del Messico e Guadalajara.
Turismo
Il Messico è l’ottava destinazione turistica a livello mondiale. Negli ultimi 12 anni, il Paese è
stato visitato da una media di 20 milioni di turisti internazionali all’anno, mentre si calcola
che siano circa 140 milioni i viaggi per turismo realizzati mediamente ogni anno, dagli stessi
messicani, nel proprio Paese. Le stime prevedono che, entro il 2012, il flusso di turisti
internazionali raggiungerà i 28,9 milioni di unità, con un’affluenza di risorse pari a 17 miliardi
di dollari.
In generale il 2009 è stato caratterizzato da una caduta senza precedenti per il turismo in
Messico, a causa della crisi finanziaria internazionale e, soprattutto, dell’influenza A/H1N1,
che ha avuto il suo primo focolaio in aprile, in Messico, ma anche a causa dell’ondata di
violenza e insicurezza nel Paese.
Le entrate per turismo sono state nel 2009 pari a 11, 8 miliardi di dollari: una caduta
dell’11.28%, rispetto ai 13,289 miliardi registrati nel 2008.
Il Messico non figura nella lista dei venti Paesi più competitivi in materia turistica: gli
investimenti esteri sono stati pari al 25% del totale degli investimenti privati. In particolare,
gli Stati Uniti si confermano il principale Paese investitore nell’infrastruttura turistica
messicana. Il turismo internazionale che si reca in Messico è diviso tra i visitatori oltre
frontiera, che ammontano a 9,3 milioni, e quelli interni al Paese, circa 13,3 milioni di persone. Il
Segretario della Secretaría Turística ha riferito che solo nell’ultimo trimestre del 2009 i turisti
giunti in Messico per via aerea sono stati 102 mila persone in meno rispetto allo stesso periodo
del 2008. D’altra parte, il numero di messicani che hanno viaggiato all’estero è stato di 98
milioni 660 mila persone, il che rappresenta una diminuzione dell’8,7% in relazione al 2008. Il
saldo della bilancia turistica ha registrato una caduta del 13% rispetto al 2008, quando c’era
stato un saldo attivo di 4.144 milioni di dollari.
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In questo quadro, Lo sviluppo del turismo è diventato a tutti gli effetti una priorità per il
Governo. In particolare, grazie al supporto del Fondo Nazionale per lo Sviluppo del Turismo
(FONATUR), è stato possibile realizzare cinque destinazioni turistiche di livello
internazionale: Cancún, Los Cabos, Ixtapa, Loreto e Huatulco
Una recente iniziativa di FONATUR interessa l’aera di Huatulco, località marina della costa
del Pacifico, nello Stato di Oaxaca. Si prevedono, entro il 2012, investimenti per 140 milioni
di US$ e saranno destinati, oltre che alla costruzione di strutture turistiche (ampliamento e
costruzione di nuovi hotel, zone residenziali e campi da golf), al miglioramento delle
infrastrutture: costruzione di ospedali e centri di assistenza sanitaria, ampliamento della rete
stradale e dell’aeroporto.
Crociere
Il Messico è la principale destinazione al mondo per le linee di crociera, con una quota di
mercato del 23% (cifre del Ministero del Turismo messicano). La destinazione principale è il
porto di Cozumel (Yucatán). I resorts messicani sono serviti da diversi importanti operatori tra
cui: Carnival Cruise Line, Celebrity Cruises, Crystal Cruises, Norwegian Cruise Lines, Princess
Cruises e Royal Caribbean International.
Sistema alberghiero
Nel mercato alberghiero messicano il ruolo di maggior importanza è svolto dal Grupo Posadas,
che gestisce oltre 90 hotel, controllando sei marchi: Fiesta Inn, Caesar Park, Caesar Business,
The Explorean, Fiesta Americana Grand, e Fiesta Americana. Quest’ultimo riveste una grande
importanza, essendo presente in molte delle principali località turistiche messicane. Posadas ha
anche lanciato una catena di business hotel (Lat 19) e prevede l’apertura di 20 nuovi hotel da
100-125 stanze nell’arco dei prossimi 10 anni, con investimenti da 9 milioni di US$ per hotel. I
principali concorrenti del Grupo Posadas sono Hilton, Intercontinental, Best Western e
Sheraton. A livello quantitativo troviamo le catene Sol e Meliá che hanno una forte presenza in
America Latina e nei Caraibi. Va rilevato infine che il Messico si sta affermando come una delle
sedi principali per lo svolgimento di conferenze di società americane e di Organizzazioni
Internazionali. Secondo l’International Congress and Conventions Association, il Paese ha
raggiunto l’undicesimo posto su scala mondiale come destinazione preferita per svolgere
meetings e conventions. Il Paese conta 38 centri moderni per svolgere convegni in 25 città e
550.000 mq di spazio disponibile per ospitare eventi.
Fonte: INEGI
d)
Suggerimenti per l’attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo
pubblico per SACE e SIMEST
Il sistema imprenditoriale italiano può avvalersi di alcuni strumenti messi a disposizione dalla
SIMEST. In particolare, SIMEST S.p.A. concede credito agevolato alle imprese italiane
interessate ad esportare in Messico; finanzia studi di fattibilità e di pre-fattibilità per gli
investimenti in Messico e, soprattutto, può entrare nel capitale sociale necessario alla
costituzione di Joint-Ventures tra aziende Italiane e Messicane. SIMEST infine fornisce servizi
di assistenza tecnica e consulenza rispetto a: scouting di nuove opportunità; ricognizioni ed
incontri con operatori messicani; consulenza finanziaria, legale e societaria. I settori di maggiore
interesse per gli investimenti italiani segnalati dal Rappresentante SIMEST a Città del Messico
coincidono con quelli evidenziati da Ambasciata ed ICE al capitolo 4 del presente rapporto. La
SACE già dal 2001 ha classificato il Messico come Paese a rischio ridotto ed ha
conseguentemente incrementato la propria presenza sul mercato. Dal giugno 2005, inoltre, il
Messico è asceso alla seconda categoria di rischio – categoria a basso rischio con prospettiva
stabile – (con nessuna restrizione). Tuttavia, le complessità d’accesso e soprattutto l’eccessiva
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onerosità imposta dal sistema bancario messicano agli investitori locali (soprattutto se PMI)
frena in modo significativo la buona predisposizione della SACE verso il Paese. E’ stato
stipulato un accordo proprio tra SACE e Nacional Financiera (organismo finanziario
messicano a prevalenza di capitale pubblico dedito al credito alle imprese), con la
collaborazione del San Paolo-IMI, che prevede la costituzione di un fondo rotativo pari a 20
milioni di US$ destinato all’acquisto di tecnologia italiana da parte di PMI messicane.
L’accordo, tuttavia, non è ancora decollato a causa di difficoltà di ordine tecnico-pratico. Nel
settore privato, invece, è da registrare una complessiva assenza delle banche italiane.
e)
Valutazione delle potenzialità di collaborazione industriale e commerciale
Studio “Doing Business 2010”
Secondo lo studio “Doing business 2010” della Banca Mondiale, il Messico occupa la 51ª
posizione al mondo (rispetto ai 183 paesi analizzati) sotto il profilo della facilità nel fare affari,
in miglioramento rispetto alla 56ª posizione dell’anno precedente. Per quanto riguarda la
capacità di avviare una nuova impresa, il Paese viene collocato al 90˚ posto appena davanti al
Giappone, in deciso miglioramento rispetto al 2009, anno in cui si collocava al 114˚ posto (nel
2010 si richiedono solamente 13 giorni in cambio dei precedenti 28 giorni). Sotto il profilo delle
pratiche necessarie a realizzare costruzioni ed opere (che richiedono in media 138 giorni nel
paese), il Messico si trova in una buona posizione, al posto numero 37 rispetto ai Paesi
oggetto dello studio (si nota un leggero scivolamento rispetto allo studio precedente). La Banca
Mondiale ritiene però che il Paese si trovi in una situazione piuttosto difficile in merito al
profilo dell’impiego dei lavoratori, collocando il Messico al 136˚ posto come nell’inchiesta
dell’anno passato. Nella speciale classifica, viene inserita anche la registrazione della
proprietà intellettuale, in merito alla quale il paese è al 99˚ posto (era 90˚ l’anno precedente).
L’accesso al credito, aspetto importante per gli operatori economici che vogliono fare affari,
vede il Messico occupare la 61ª posizione (con un lieve peggioramento in classifica).
Il paese è inoltre 41˚ per le misure di protezione a favore degli investitori, 106˚ sotto il
delicato profilo del pagamento delle tasse (miglioramento notevole rispetto al 149˚ posto
occupato in passato), 74˚ al mondo in quanto a commercio attraverso i confini nazionali ed 81˚
in merito alla capacità per le imprese di far rispettare i contratti. Chiudere un’attività in
Messico non rappresenta un ostacolo significativo (24˚ posto al mondo).
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1^ sem. 2010
3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
a)
Barriere tariffarie
Per quanto concerne specificamente gli interessi italiani (ed europei), l’Accordo commerciale
tra Messico e Unione Europea ha prodotto significativi miglioramenti in termini di
progressiva riduzione dei dazi doganali all’importazione e, pertanto, tale aspetto non sembra
determinare particolari criticità per la presenza e l’attività del sistema italiano, ad eccezione di
quei comparti che, proprio per volontà messicana, non sono stati inseriti nell’accordo e che
quindi non godono dei relativi benefici (es.: i prodotti tessili). Una descrizione dettagliata delle
tariffe doganali praticate dal Messico si può trovare sul sito internet del Ministero
dell’Economia locale http://www.economia.gob.mx oppure sul sito dell’Unione Europea
http://europa.eu.int.
b)
Barriere Non-tariffarie
Misure Sanitarie e Fitosanitarie
Le barriere non tariffarie che penalizzano maggiormente l’export italiano sono costituite
prevalentemente dalle misure sanitarie e fito-sanitarie. In effetti, nonostante le agevolazioni
previste dall’Accordo UE-Messico, la mancanza di regole definite in questo ambito può
determinare occasioni di blocco all’importazione per i prodotti italiani. Inoltre, occorre rilevare
che risultano allo stato in vigore delle quote compensatorie applicate su alcuni prodotti
provenienti dall’Unione Europea che, configurandosi negli effetti come una sorta di velato
protezionismo, limitano ulteriormente la libera circolazione delle merci. In quest’ambito, a
livello dei rapporti bilaterali, è in via di definitiva risoluzione il principale contenzioso tra Italia
e Messico che da alcuni decenni ha riguardato il divieto di esportazione in Messico di carni di
origine suina. A seguito di interventi al più alto livello presso le Autorità messicane realizzati
dall’Ambasciata, ha avuto luogo nel novembre 2004 una missione ispettiva del Governo
messicano presso un campione di stabilimenti italiani del settore. Visti gli esiti positivi di tale
missione, il settore è stato avviato alla liberalizzazione a partire dal 2005, seppure con qualche
problematica di carattere tecnico-doganale ancora dovuta alla fase transitoria. Contenziosi
minori concernono l’importazione di kiwi e mele, bloccate a seguito dell’introduzione di misure
sanitarie e fito-sanitarie, ma anche in questo caso l’Ambasciata sta svolgendo passi utili a
risolvere la questione.
Dal 1º agosto 2005, inoltre, il Messico ha imposto misure compensatorie a titolo definitivo alle
importazioni dall’UE di olio d’oliva per presunte distorsioni al principio della concorrenza
derivanti da supposti sussidi alle esportazioni praticati da Spagna ed Italia (le misure si
applicano quando il prezzo di riferimento alla dogana è inferiore a 0,45 US$ al Kg).
Burocrazia ed Applicazione del Diritto
Dai contatti intercorsi sul tema delle barriere non tariffarie con i principali importatori di
prodotti italiani operanti in Messico, è emerso che per quanto concerne generi alimentari quali
vino, pasta, formaggi, olio (con l’esclusione per quest’ultimo della “sansa”, la cui importazione
è attualmente proibita), aceto, sottoli e sottaceti, non esistono particolari restrizioni E’ stata
però evidenziata un’elevata farraginosità e mancanza di trasparenza a livello burocratico,
che comporta l’obbligo di fornire un’articolata documentazione relativa all’origine e alla
certificazione di qualità del prodotto. In particolare, oltre alle procedure di sdoganamento, si
segnalano le pesanti imposizioni derivanti dall’obbligo di etichettatura e di apposizione di
particolari sigilli a gran parte dei prodotti destinati ad essere immessi nel mercato messicano.
Inoltre, serie criticità derivano dalla non completa conformità del sistema di classificazione
merceologica (ATECO) ai principali standards internazionali. La recente concessione in
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outsourcing al sistema privato della gestione di gran parte delle attività inerenti alle procedure
doganali non sembra fino ad oggi aver portato i risultati auspicati. Ulteriori elementi di
difficoltà derivano dal ritardo del sistema infrastrutturale messicano, che penalizza, elevandone i
costi al consumo, il sistema della distribuzione locale, nonché dal frequente ritardo nei
pagamenti delle commesse ed, in alcuni casi, dall’eccessivo sbilanciamento a favore
dell’imprenditore locale da parte del sistema giudiziario messicano in presenza di controversie.
Truffe e Contenziosi
Degno di menzione, infine, è il fenomeno delle truffe a danni d’imprese italiane perpetrate
spesso con sistemi estemporanei. Si segnala, in particolare, di fare attenzione ai servizi offerti
dalla EXPO-GUIDE in occasione di fiere e manifestazioni in Italia. Si segnala altresì una truffa
che interessa il mancato versamento dell’IVA da parte di alcuni agenti doganali presso il
porto di Veracruz. Per evitare di incorrere in problemi e sanzioni, le Autorità federali
consigliano alle aziende di procedere con il pagamento dell’IVA seguendo le indicazioni
contenute
nel
link
http://www.banamex.com/esp/empresarial/empresas/productos_servicios/banca_electronica_cas
hManagement/cash_management/pagos/impuestos/aduanales.html. L’Ambasciata e l’Ufficio
ICE curano, anche con l’ausilio di legali di fiducia, l’assistenza relativa ai vari casi di
contenziosi commerciali tra imprese locali ed italiane. Occorre tuttavia rilevare come tali
contenziosi siano relativi a specifiche singole inadempienze da parte delle parti coinvolte (in
alcuni casi si tratta anche di rilievi mossi contro imprese italiane) e non comunque afferenti al
sistema Paese.
c)
Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale
Si invitano gli imprenditori a prestare molta attenzione alla registrazione di marchi e brevetti
in Messico. Diversi prodotti italiani, soprattutto nei settori della moda, delle calzature ed
alimentare, riconducibili a marchi ben noti del Made in Italy sono infatti nell’impossibilità di
entrare nel mercato messicano perché imprese locali ne hanno utilizzato il nome per la
registrazione del marchio. “Al-Barolo”, “Prosciutto Parma”, “Parmigiano”, “Scarpe ed
Accessori Prada”sono tra i casi più emblematici.
d)
Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese
Come membro dell’OMC e dell’OCSE, il Messico ha firmato diversi accordi multilaterali
collegati agli IDE (ad esempio, GATS, TRIMs, Codice di Liberalizzazione dei Movimenti di
Capitali). Un capitolo ad hoc sugli investimenti (cap.XI) è stato aggiunto al NAFTA. Anche se
il Trattato di Libero Scambio Messico-Unione Europea tratta solo marginalmente il tema degli
investimenti, nel capitolo relativo ai servizi finanziari (stabilimento di società di servizi in altri
Paesi), Dalla sua entrata in vigore, nel 2001, gli IDE europei in Messico sono aumentati5 di
ben il 52%, rispetto ad una crescita complessiva degli IDE del 19%. Tuttavia, se si escludono i
grandi investimenti spagnoli ed inglesi (circa 7 Miliardi di US$) nel settore bancario,
l’incremento si riduce all’11%. Mancando un accordo quadro sugli investimenti tra Unione
Europea e Messico sono stati conclusi numerosi Accorsi Bilaterali sugli Investimenti (in
inglese: “Bilateral Investment Treaties, BITs”) tra Messico e singoli Paesi europei 6, Il
maggiore limite agli IDE è imposto dall’art. 27 della Costituzione messicana, che attribuisce
solo allo Stato, o ad imprese o cittadini messicani autorizzati con concessioni, il diritto di
5
1994- 2000: 17.196 milioni di $US; 2001-2006: 26.171 milioni di US$.
6
Attualmente con: Spagna ( dal 1996), Olanda (1999), Danimarca, Finlandia, Francia, Portogallo (2000); Germania, Austria,
Svezia (2001); Grecia, Italia (2002); Belgio, Lussemburgo (2003); Repubblica Ceca (2004); Gran Bretagna (2006, non ancora
ratificato dal Messico).
Altri Paesi: Argentina (1998), Australia (2006), Corea (2002), Cuba (2001), Irlanda (2006), Panama (2006), Svizzera (1996),
Uruguay (2002), India (2007)
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sfruttare le risorse e il suolo della nazione. I settori soggetti a limitazioni 7 sono elencati
specificatamente negli articoli 5-7 della Legge sugli Investimenti Esteri, che li classifica a
seconda della percentuale di partecipazione che va dallo 0% al 49%.
La Legge contiene inoltre una sezione (titolo VI) che riguarda i cosiddetti “investimenti
neutrali”, una fattispecie legale che permette a persone fisiche o giuridiche straniere di
investire, rinunciando al diritto di voto, in determinati settori. Spetta invece alla Commissione
Nazionale Interministeriale per gli Investimenti Esteri, presieduta dal Ministro
dell’Economia, il compito di decidere sugli investimenti esteri oltre il 49% nelle attività indicate
nell’art. 8 della Legge8. La Commissione ha inoltre il compito di autorizzare persone
giuridiche ad intraprendere attività commerciali in Messico e la realizzazione di
investimenti neutrali.
La Legge sugli Investimenti Esteri prevede che tutte le società messicane partecipate da
Investimenti Esteri e gli stranieri che intraprendono attività commerciali in Messico
debbano registrarsi presentando le informazioni basilari sulla compagnia e le omissioni sono
penalizzate con multe modeste. La registrazione deve essere rinnovata annualmente e deve
essere consegnato ogni anno un rendiconto su redditi, spese e situazione economica. Sebbene le
imprese europee situate in Messico reputino in generale il quadro giuridico chiaro e il clima
generale degli investimenti positivo, un problema chiave per gli investitori esteri in Messico
rimane la persistente mancanza di sicurezza legale nell’applicazione delle norme vigenti,
particolarmente nell’area grigia che si verifica prima che il caso venga formalmente discusso
(per esempio, arbitrato) e durante la fase di esecuzione del giudice rimandata alla responsabilità
delle autorità locali. Un altro fattore che può generare insicurezza è legato ai cambi di
Governo, sia a livello federale, che statale o locale. Allo stesso tempo, la sicurezza personale
per i dirigenti stranieri residenti in Messico e quella generale rappresentano un ostacolo
rilevante per gli investitori esteri. Non meno importante è la presenza di persistenti barriere
d’accesso al mercato che le società europee devono affrontare come, ad esempio, i problemi
legati alla protezione dei diritti di proprietà intellettuale, le pratiche monopolistiche e non
concorrenziali in settori spesso esclusi dal rispetto delle regole di accesso al mercato messicano
e quindi non aperti agli IDE. Ciò non solo riduce le opportunità per gli investitori europei, ma si
riflette anche sui consumatori messicani, tra i quali è necessario considerare le numerose
compagnie europee situate o operanti nel Paese.
7
Stato: Tutte le attività riguardanti petrolio, energia, servizi postali e telegrafici, emissione di banconote e monete,
controllo di porti e aeroporti.
Nazioni: Trasporto passeggeri, gas-station, canali televisivi e radio pubbliche, istituti creditizi, banche di
sviluppo.
10% FI: Società cooperative di produzione.
20& FI: Trasporto aereo.
49& FI: Istituti di deposito e assicurativi, uffici di cambio, magazzini di deposito generale, amministratori di
fondi pensioni, produzione e commercio di esplosivi, armi da fuoco, ecc. , pubblicazione di giornali, investimenti in
compagnie che detengono proprietà adibite ad uso agricolo, pesca, amministrazione di porti, alcuni servizi portuali,
concessioni di rete fissa.
8
Alcuni trasporti marittimi, servizi portuali e di aviazione, istituzioni per l’istruzione, servizi legali, società di
infomazione creditizia, istituzioni per le certificazione delle merci, agenzie assicurative, società di telefonia cellulare,
costruzioni di oleodotti, perforazioni di pozzi petroliferi, costruzione, gestione e sfruttamento di ferrovie, investimenti
in compagnie con un capitale superiore ai 112 milioni di euro.
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4. POLITICA PROMOZIONALE E PROPOSTE OPERATIVE DI INTERVENTO
CONGIUNTO
Le differenti iniziative ed i programmi promozionali di ciascuna delle istituzioni presenti in
Messico vengono presentati e discussi congiuntamente nel corso delle periodiche riunioni di
coordinamento che l’Ambasciata organizza con l’Ufficio ICE e la Camera di Commercio
Italiana in Messico, coinvolgendo anche l’Istituto Italiano di Cultura, la Società Dante Alighieri,
il ComItEs ed il Rappresentante d’area del CGIE, per quelle tematiche che hanno risvolti sia
economici che culturali.
Ai principali progetti realizzati dall’Ambasciata, dall’Ufficio ICE e dalla Camera di
Commercio Italiana in Messico, partecipano sempre – spesso anche nella fase organizzativa
– gli altri enti interessati. Inoltre, l’Ambasciata, l’Ufficio ICE e la Camera di Commercio
Italiana in Messico mantengono uno stretto coordinamento con le istituzioni economiche
messicane sia pubbliche (particolarmente la Secretaría de Economía, Proméxico e Bancomext)
che private (soprattutto le organizzazioni imprenditoriali COMCE e CANACINTRA), al fine
di individuare le aree di reciproco interesse e di portare avanti congiuntamente le iniziative
economiche e commerciali.
a)
Mappatura delle iniziative di sostegno all’internazionalizzazione del sistema
produttivo che la rappresentanza diplomatico-consolare, l’ICE e la Camera di
Commercio intendono realizzare nel corso del secondo semestre del 2010
AGOSTO
18.08.2010
INCONTRO CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA BRUNO FERRARI
L’Ambasciata incontra il nuovo Capo dell’Ufficio di Presidenza, Ing.Gerardo Ruiz Mateos. Oggetto della
riunione: lo stato delle relazioni politiche ed economiche tra Italia e Messico; l’approfondimento nel
settore della difesa e della sicurezza.
SETTEMBRE
02.09- 05.09.2010
GOURMET SHOW – CITTÀ DEL MESSICO
L’Ambasciata organizza, con il supporto della Camera di Commercio, la partecipazione di imprese
italiane del settore agroalimentare alla fiera “Gourmet Show” di Città del Messico. L’evento è rivolto a
sensibilizzare il consumatore medio messicano sui gusti ed i sapori enograstronomici italiani.
08.09.2010
INCONTRO CON IL MINISTRO DELL’ECONOMIA BRUNO FERRARI
L’Ambasciata incontra il nuovo Ministro dell’Economia del Governo Federale, Bruno Ferrari de Alba.
Oggetto della riunione: lo stato delle relazioni economiche e commerciali tra Italia e Messico; l’analisi
delle prospettive dell’economia messicana; l’approfondimento delle opportunità di investimenti per le
imprese italiane in Messico; lo sviluppo di iniziative promozionali congiunte.
23.09 – 28.09.2010
INCONTRI ISTITUZIONALI PER PROMUOVERE L’INDUSTRIA DELLA DIFESA
ITALIANA
Incontri istituzionali organizzati dall’Ambasciata con le Autorità Militari e Civili Messicane per
importanti imprese italiane dell’industria della sicurezza e della difesa.
OTTOBRE
01.10.2010
II RIUNIONE DELLA COMMISSIONE BINAZIONALE ITALIA-MESSICO
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Incontri istituzionali organizzati presso la Cancelleria Messicana dall’Ambasciata al fine di esaminare
l’agenda delle relazioni economiche e commerciali tra un’ampia delegazione di rappresentanti dei
Ministeri e degli Enti, italiani e messicani, operanti nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese e
del sistema-Paese.
04.10-07.10.2010
CONFERENZA INTERNAZIONALE DELLE TELECOMUNICAZIONI (GUADALAJARA)
Partecipazione dell’Ambasciata e della Camera di Commercio alla Conferenza Internazionale delle
Telecomunicazioni in programma a Guadalajara dal 4 al 22 ottobre. Ambasciata e Camera realizzano due
eventi (5 e 6 ottobre) di promozione delle eccellenze italiane nel settore ed in sostegno alle candidature
italiane presso l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni-ITU.
04.10.2010
“COMIDA TRICOLOR” IN ONORE DI FERRUCCIO FERRAGAMO
Evento organizzato dalla Camera di Commercio ed aperto ai media, con il fine di promuovere incontri
d’affari tra imprenditori italiani e messicani, nonché l’immagine dell’Italia attraverso un testimone
d’eccezione: Ferruccio Ferrargamo.
12.10.2010
CERIMONIA DI FIRMA DEL PROTOCOLLO DI INTESA ANSA-NOTIMEX
L’Ambasciata partecipa alla cerimonia di firma del protocollo di intesa tra la principale Agenzia di
Stampa Messicana NOTIMEX e l’ANSA con il fine di rafforzare la diffusione di informazioni su incontri
istituzionali, eventi, attività a carattere economico, culturale e sociale che interessano l’Italia ed il
Messico.
14.10.2010
“APERITIVO ITALIANO CAMPARI” IN OCCASIONE DEL LANCIO DELLA FERRARI 458
Evento organizzato dalla Camera di Commercio per la promozione dell’immagine dell’Italia attraverso il
lancio del nuovo modello Ferrari 458. All’evento è prevista la partecipazione dell’Ambasciatore d’Italia e
di numerosi rappresentanti della Comunità d’Affari italiana in Messico.
15.10.2010
CONFERENZA SUL TEMA DELLA NUTRIZIONE E DELL’OBESITA’ IN ITALIA ED IN
EUROPA
Prima colazione su invito organizzata dall’Ambasciata con il supporto della Ferrero sul tema prioritario
dell’educazione alimentare e della lotta all’obesità. Grazie all’intervento di 4 esperti (2 messicani e 2
italiani) in materia di nutrizione si intende richiamare l’attenzione delle Autorità di entrambi i Paesi su un
tema di grande attualità che coinvolge direttamente le imprese del settore agroalimentare.
19.10.2010
SALONE DEL VINO ITALIANO
Degustazioni ed incontri B2B per importatori/distributori di vino.
L’evento organizzato dall’ICE ha visto la partecipazione di 24 aziende italiane e di circa 261 operatori
locali.
27-28.10.2010
X COMITATO CONGIUNTO MESSICO-UNIONE EUROPEA
L’Ambasciata partecipa agli incontri istituzionali organizzati dal Governo Messicano con l’Unione
Europea. Si tratta di un’occasione importante per esaminare le principali tematiche delle relazioni tra il
Messico e l’Unione Europea dal punto di vista economico e commerciale.
NOVEMBRE
8.11 – 10.11.2010
INCONTRI ISTITUZIONALI NEL SETTORE BANCARIO E FINANZIARIO
L’Ambasciata organizza una serie di incontri per il nuovo Rappresentante della Banca d’Italia per i Paesi
NAFTA con interlocutori istituzionali del settore creditizio e finanziario.
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1^ sem. 2010
10.11.2010
LANCIO MARCHIO “ARMANI” IN MESSICO
L’Ambasciata, in collaborazione con il partner locale del Gruppo Armani, organizza un cocktail per il
lancio del marchio ARMANI in Messico alla presenza del VicePresidente del Gruppo Sr.John Hooks.
17.11.2010
EVENTO “MILIONESIMA CAPPA” ELICA IN MESSICO
L’Ambasciata e la Camera di Commercio partecipano all’evento con cui il Gruppo ELICA, alla presenza
del Presidente Casoli, celebra la produzione della “milionesima” cappa aspirante presso lo stabilimento
messicano di Queretaro. Con l’occasione, l’Ambasciatore visiterà, oltre alla ELICA, altre importanti
realtà industriali italiane in Messico.
18.11.2010
PREMIO IMPRENDITORIALE “ITALIA-MESSICO”
Serata di Gala per celebrare il Premio Imprenditoriale “Italia Messico”. Organizzata dalla Camera, con il
supporto dell’Ambasciata, la sarata di Gala e’ ad offrire un’occasione di incontro tra imprenditori italiani
e messicani, nonché a promuovere l’immagine dell’Italia come importante partner del mondo produttivo
ed economico Messicano.
DICEMBRE
4.11.2010
COP-16. CONFERENZA MONDIALE SULL’AMBIENTE
Ambasciata ed ICE partecipano alla Conferenza Mondiale sull’Ambiente COP-16 organizzata dalla
Nazioni Unite con il supporto del Governo Messicano. All’interno della conferenza è previsto uno spazio
fieristico dedicato all’innovazione tecnologica nel campo ambientale.
Si riportano qui di seguito le proposte promozionali PP2011 elaborate dall’Ufficio ICE di Città del
Messico.
SETTORE
TITOLO
DESCRIZIONE SINTETICA
LUOGO E DATA
INIZIATIVA
DELL'INIZIATIVA
DI
REALIZZAZIONE
COMPARTO DEI
Progetto Machines Progetto strategico, di supporto alla Città del Messico
MACCHINARI
Italia Orizzontale e promozione del comparto dei 1.7.10 - 31.6.11
Task Force
macchinari in Messico (Area
(Messico)
NAFTA).
Si tratta di un progetto promozionale
e di marketing che offre grandissima
visibilita' al made in Italy dei
macchinari in Messico. Il budget si
riferisce al finanziamento della task
force e del call center, alla
realizzazione di seminari machines
Italia itineranti in Messico, alla
realizzazione di una campagna
pubblicitaria di promozione di
Machines, partecipazione a fiere
settoriali.
MACCHINE
AGRICOLE
Missione e seminari
tecnici nel settore
macchine agricole
(Messico)
Realizzazione di una missione Messico itinerante in Messico nel settore Novembre 2010
macchine agricole. Il sistema
agricolo messicano necessita di un
forte ammondernamento tecnologico
nel campo agricolo.
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PARTI E ACCESSORI
PER AUTOVEICOLI
E PER LORO
MOTORI
Collettiva alla fiera
PAACEAutomechanika
(Messico)
Principale manifestazione fieristica
nel settore parti e accessori per
autoveicoli. La manifestazione viene
realizzata con successo gia' da
qualche anno.
Vi partecipano
mediamente dai 10 ai 15 espositori
italiani. Si tratta di un settore
strategico per l'export italiano. Il
Messico e' uno dei maggiori
produttori, esportatori ed importatori
di autovetture e di autoparti del
mondo.
EDILIZIA
Collettiva Italiana
Principale manifestazione fieristica
alla fiera
del settore. Si tratterebbe della
EXPOCIHAC
seconda partecipazione ICE alla
(Messico)
suddetta fiera. Gi espositori italiani
dell'edizione 2005 erano molto
interessati alla ripetizione della fiera.
FESTIVAL
Festival Italiano in Realizzazione della quinta edizione
ITALIANO Messico
del Festival Italiano in Messico.
PROGETTI SPECIALI
Inserzioni pubblicitarie sui principali
quotidiani e riviste messicane e
pubblicizzazione attraverso un sito
internet di vari eventi nei settori
made in Italy, cultura, gastronomia,
ecc.
AZIONI PRESSO
Azioni presso la
Annualmente si realizzano in
GDO - PROGETTI
Grande
messico delle azioni presso la
SPECIALI
Distribuzione
grande distribuzione messicana. Si
Messicana
tratta di iniziative che hanno un
grosso impatto sulle vendite di
prodotti italiani e sulla promozione
dell'immagine italiana.
COLLETTIVA ALLA Collettiva presso la Si tratta della terza partecipazione
FIERA
Fiera Internazionale ICE alla FIL dopo la partecipazione
INTERNAZIONALE
del Libro di
all'edizione del 2008 (con un
DEL LIBRO DI
Guadalajara (FIL)
Padiglone Italiano in qualita' di
GUADALAJARA
Paese ospite d'onore) e la
partecipazione del 2009 (con una
collettiva).
AZIONE DI
Mostra di immagine La moda e' un settore che non e'
PROMOZIONE
sulla moda italiana stato
ancora
toccato
dalla
DELLA MODA
in Messico con
promozione pubblica italiana in
ITALIANA IN
l'organizzazione di Messico. Si propone pertanto
MESSICO
seminari
un'inziativa di alto spessore sulla
informativi rivolti
moda italiana da realizzarsi a Citta'
alla distribuzione
del Messico.
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici Ice estero
Città del Messico
11.-13.7.09
Città del Messico
24.-28.10.10
Messico - Giugno
2010
Messico - Giugno
28.11. - 6.12.2010
Guadalajara Novembre 2010
Città del Messico
Ottobre 2010
1^ sem. 2010
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