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la fonologia - Lattes Editori

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la fonologia - Lattes Editori
1
la fonologia
La fonologia
studia i suoni della lingua che si chiamano
fonemi
sono
vocali
diventano segni scritti
chiamati
a è aperta (cènto) é chiusa (perché)
i
ò aperta (òro) ó chiusa (amóre) u
grafemi
sono
vocali
formano
a e i o u
consonanti
alfabeto
b c d f g h l m
n p q r s t v z
con
lettere italiane e straniere
a b c d e f g h i j k l m n o p q r
s t u v w x y z
possono formare
dittonghi
(piede, suola, feudo, lei, poiché)
trittonghi
(miei, vuoi, guai, mangiai)
iati
(ma-estro, le-one,farmaci-a, bu-e, oce-ano)
consonanti
b c dolce (cena)
c aspra (casa) d f
g dolce (gelo)
g aspra (gufo) h l m n p q r
s dolce (rosa)
s aspra (casa) t v
z dolce (zero)
z aspra (zolfo)
sillabe
(ca-sa, li-bro, au-to, lam-pa-da-rio)
digrammi
ch (chiodo) gh (ghiro)
gl (egli)
gn (pagnotta)
sc (scimmia)
formano
trigrammi
gli (meglio) sci (prosciutto)
chi (chiuso) ghi (unghia)
F. Musso - N. Prandi - Scioglilingua - Fonologia - © 2011 S. Lattes & C. Editori SpA
parole
casa
libro
auto
lampadario
1
la fonologia
1 I f on e m i e l’a l fa b e t o
Teoria
I f onemi s ono i suoni
che u t iliz zia mo per f or ma r e le pa r ole
L’uomo, come la maggioranza degli animali, è in grado di produrre suoni utilizzando
l’aria che esce dalla cassa toracica; a differenza degli animali, però, l’uomo è in grado
di produrre un numero molto elevato di suoni differenti, più di mille, perché è dotato
dell’apparato fonatorio, un insieme di strumenti molto complesso ed efficiente.
Alla base di tutto vi sono i polmoni che mettono in movimento l’aria, facendola passare
attraverso le corde vocali che si trovano nella gola; queste, vibrando a causa del passaggio dell’aria, sono in grado di produrre suoni di frequenza variabile che vengono poi
modificati nella bocca, grazie alla posizione della lingua e delle labbra.
Per parlare usiamo solo una minima parte degli oltre mille suoni che siamo in grado di
produrre: ventotto per quanto riguarda l’italiano, quaranta o cinquanta per le lingue
straniere che stai studiando; le poche decine di suoni che si usano per formare le parole vengono chiamati fonemi.
I fonemi sono classificati in base al luogo in cui sono prodotti: spostando la lingua
verso la gola otteniamo i suoni delle consonanti gutturali ([q], c, g quando hanno un
suono duro, come in casa e gomma); sollevando la lingua verso il palato si formano le
palatali (c, g quando hanno un suono dolce, come in cena e gioco); portando in avanti
la lingua, verso le gengive superiori, si ottengono le alveolari (l, n, r, s, z); spostando la
lingua contro i denti abbiamo le dentali (d, t); con le labbra formiamo le labiali (b, m,
p) e se ci facciamo aiutare anche dai denti, le labiodentali (f, v); variando l’apertura e
la forma della bocca otteniamo le cinque vocali, dalla a alla u.
E
Rispondi.
1 Quanti suoni diversi è in grado di produrre l’uomo? 2 A che cosa servono le corde vocali? 3 In
quale modo la bocca modifica i suoni? 4 Che cosa sono i fonemi? 5 Quanti suoni diversi sono
usati nella lingua italiana? 6 Come sono classificate le consonanti?
L’al f a be t o è l’elenc o or dina t o di t u t ti i s eg ni
us a t i per r ipr odur r e g r a f ica men t e i f onemi
Per riprodurre in forma scritta tutti i fonemi utilizzati da una lingua, si utilizza una serie di segni: sono le lettere dell’alfabeto, che gli studiosi
a b c d e f g h
chiamano grafemi. L’alfabeto italiano è composto da 21 grafemi diversi: 5 vocali (a, e, i, o, u)
i j k l m n o p q
e 16 consonanti (b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r,
s, t, v, z).
r s t u v w x y z
A questi si sono aggiunti altri cinque grafemi
provenienti da lingue straniere, portando così il
totale a 26: la y che è una vocale, la k e la x che sono consonanti, la j e la w che possono essere pronunciate come vocali o come consonanti, a seconda che la parola derivi
dall’inglese o dal tedesco o da qualche altra lingua straniera.
Le lettere dell’alfabeto si elencano sempre secondo una sequenza particolare detta ordine alfabetico:
21 + 5 lettere
A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X, Y, Z
4
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fonologia e ortografia
Cecilia Francesco Katia Lucio Manuela Roberto Sabrina Valentino
Non sempre c’è una precisa corrispondenza tra fonemi e lettere dell’alfabeto; alcune
di queste, come la c e la g, rappresentano suoni diversi a seconda della vocale che le
segue:
casa cesto gola gita cura cera gatto gente
Tre grafemi, al contrario, c, q e k, si pronunciano allo stesso modo:
questo casa kappa
Teoria
È importante conoscere molto bene l’ordine alfabetico perché è alla base di quasi tutti
gli elenchi di parole, dai dizionari alla guida del telefono, dall’indice dell’atlante all’elenco degli allievi di una classe:
In altri casi per riprodurre un fonema si usano gruppi di due o tre lettere:
scena gnomo aglio sciare ragnatela famiglia
Rispondi.
1 Che cosa sono i grafemi? 2 Che cosa è l’alfabeto? 3 Da quante lettere è composto l’alfabeto
italiano? 4 Quante sono le vocali e quante le consonanti? 5 Quali sono le cinque lettere di origine
straniera? 6 A ogni fonema corrisponde una diversa lettera dell’alfabeto?
Italia, Francia, Spagna: .....................................................................................................................................................................................
Portogallo, Belgio, Olanda: .........................................................................................................................................................................
Lussemburgo, Germania, Austria: ..........................................................................................................................................................
Svezia, Norvegia, Finlandia: ........................................................................................................................................................................
Romania, Bulgaria, Ungheria: ....................................................................................................................................................................
L E REGOL E • I f on e m i e l’a l fa b e t o
I singoli suoni con cui si formano le parole sono chiamati fonemi.
La lingua italiana utilizza 28 fonemi che sono:
a - b - c (suono dolce) - c (suono duro) - d - e (suono aperto) - e (suono chiuso) - f - g (suono dolce) - g (suono duro) - i - l - m - n - o (suono aperto) - o (suono
chiuso) - p - r - s (suono dolce) - s (suono aspro) - t - u - v - z (suono dolce) - z
(suono aspro) + i digrammi gl gn sc
Teoria
E
Metti in ordine alfabetico le seguenti parole.
I fonemi sono rappresentati graficamente da segni detti grafemi o lettere.
L’alfabeto italiano è costituito da 21 lettere, più cinque di origine straniera.
I grafemi si ordinano secondo una sequenza convenzionale detta ordine alfabetico.
A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X, Y, Z
Le parole si dispongono in ordine alfabetico confrontando prima la lettera iniziale,
poi, se sono uguali, la seconda, la terza, la quarta, e così via:
luna pane ramo resa rete retto
A parità di lettere, la parola più breve precede quella più lunga:
ara, aratro legge, leggero viso, visone
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5
1
la fonologia
Primi Esercizi
I f onemi e l’al f a be t o
1 Quaderno
sul
Utilizzando una volta sola tutte le lettere forma il maggior numero di parole.
Es. a, e, t, s R aste, tesa, seta
1 a, e, m, r 2 i, o, r, t 3 d, i, o, t 4 a, c, e, s 5 a, i, r, t 6 a, i, l, p
2 Quaderno
sul
Utilizzando una sola volta ciascuna lettera forma la parola più lunga che riesci
a trovare.
1 a, a, e, i, n, p, r, s, t, m 2 a, e, e, o, u, m, n, t, s, r 3 e, e, i, i, l, n, s, t, t, v 4 a, i, i, o, c, c, g, l, r, t
5 a, i, o, o, u, c, l, m, n, r 6 a, a, e, i, o, b, d, l, n, t
3 Quaderno
4 Quaderno
sul
Aggiungendo una sola lettera forma un’altra parola.
1 camino 2 rido 3 eri 4 pio 5 giare 6 mano 7 sono 8 pive 9 odio 10 fai 11 casa
12 ero 13 zio 14 finge
sul
Cambiando una lettera forma un’altra parola.
1 male 2 voci 3 gelato 4 giro 5 gatto 6 rosso 7 rosa 8 naso 9 ozio 10 nero 11 uovo
12 sodo 13 dito 14 gola
5 Quaderno
sul
Eliminando una sola lettera forma un’altra parola.
1 corto 2 Marte 3 stella 4 sarto 5 vasto 6 spazio 7 manto 8 arto 9 canti 10 dieta
11 salsa 12 orlo 13 nomi 14 ozio
6 Quaderno
sul
Nelle parole sottolineate la lettera messa in evidenza è stata sostituita con
un’altra. Riscrivi il testo cambiando la lettera e restituendo alle frasi un significato.
Pale, basta, forte dolci e palate: quanti cibi abitualmente sella mostra favola vengono dal
frumento! Abete potato, per esempio, viaggiando in macchina per le strane del nastro Paese,
quanti lampi cono delicati a quello che per poi italiani è il cereale giù importante?
Naturalmente, in gatto di frumento, e di cereali in cenere, noi italiani siamo in buona
compagnia: butto il tondo, si può dare, se ne cima, anche se il cereale varia in case al clima
e al territorio: il grano prospera nelle none temperate con estati calme e asciutte, nei Paesi
freddi si coltivano segale o orco, nell’Aria il raso, nell’Africa il giglio e il gorgo.
(da Manuela Stefani, Ragazzi a tavola!, Editoriale Giorgio Mondadori, Libri di Airone Junior, adattamento)
7 Inserisci le lettere mancanti per completare l’alfabeto italiano.
A B D E F H L M N Q R T V Z
................................................................................................................................................................................................................................ .
8 Sottolinea una volta le consonanti (16), due volte le vocali (4).
M N T I L F O X D A Z L K H C P V E S R
9 Sottolinea le lettere di origine straniera.
B D L I T X A S Y P M E W F N Z P J V K U
6
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fonologia e ortografia
10 Completa le seguenti parole inserendo le lettere di origine straniera mancanti.
...eans ...arate ...ogurt ...estern ...afer ...eti bo... ...udo
...oga ...urstel ...enofobo
11 Sapendo che ogni numero corrisponde alla posizione della lettera nell’alfabeto italiano
(21 lettere) ricomponi le parole.
17 18 16 1 4 1: ................................................................ 5 10 5 6 1 12 18 5:........................................................................
14 1 5 17 5: . ...................................................................... 3 19 3 3 9 1: ......................................................................................
11 1 5 17 18 16 1: ........................................................ 3 13 12 14 19 18 5 16: ..............................................................
15 19 1 4 5 16 12 13: ................................................. 10 1 11 14 1 4 9 12 1: ...............................................................
Quaderno
12 sul
Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole.
1 pane molto altro spazio luogo cabina riposo gente dormire tavolo
2 mare parte quando allievo batteria indice vicino corpo uomo lavoro
3 giorno tardi riflesso orto fazzoletto naso peso esterno amico mano
4 bene mostro stretto rozzo gamba lancia quinto bordo tacere nodo
5 parte suo avere largo questo neutro marca vento tutto fortuna
13 Quaderno
sul
Scrivi in ordine alfabetico i nomi (non i cognomi) dei tuoi compagni di classe.
I g r a f emi d elle v oc ali s ono cinq ue,
ma i f onemi s ono s e t t e
Le vocali sono suoni che non trovano ostacoli uscendo
dalla bocca e che non sono modificati dalla posizione o
dai movimenti della lingua.
a e i o u
L’italiano è una lingua particolarmente ricca di vocali,
caratteristica che la rende particolarmente musicale; le
fonemi
vocali sono il centro di ogni sillaba e con una vocale
a è é i ò ó u
terminano quasi tutte le parole, a differenza di quanto
avviene con il francese, l’inglese o il tedesco.
Si è già detto che a ogni fonema non sempre corrisponde una lettera dell’alfabeto; così,
per quanto riguarda le vocali, i grafemi sono cinque ma i fonemi sono sette: infatti sia
la lettera e sia la lettera o si utilizzano per riprodurre due suoni leggermente diversi:
uno detto aperto, rappresentato graficamente dall’accento grave ( ` ); l’altro chiuso, indicato dall’accento acuto (´ ).
La e ad esempio ha un suono aperto nelle parole cènto, sènza, pètalo, chiuso in monéta,
céra, avére; la o è aperta in òro, glòbo, stòria, chiusa in erróre, amóre, intórno.
Si tratta delle e e delle o che si trovano nelle sillabe su cui cade l’accento tonico, che è
l’accento sul quale, in ogni parola, la voce si appoggia di più: comodo - costoso, gelido
- indifeso.
Solo gli attori che studiano dizione pronunciano le parole in modo corretto, facendo
sentire la distinzione tra il suono chiuso e il suono aperto; gli altri difficilmente sanno
quali parole contengono una e oppure una o aperta o chiusa; le pronunciano tutte allo
grafemi
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Teoria
2 L e voc a l i e l e c onson a n t i
7
Teoria
1
la fonologia
stesso modo, influenzati soprattutto dalla parlata regionale. Il vocabolario fornisce l’informazione, contrassegnando con l’accento grave o acuto i suoni aperti o chiusi.
Quando si scrive, l’accento tonico non si mette: si deve indicare solo se cade sulla vocale
finale della parola (e su pochi monosillabi):
città caffè poté colibrì comò tutù
Per quanto riguarda la lettera e, i correttori ortografici dei programmi di videoscrittura
distinguono tra accento acuto e accento grave (sulla tastiera sono presenti su uno stesso
tasto sia la è sia la é) e se si sbaglia evidenziano la parola come errata.
Si deve quindi ricordare che la è, voce del verbo essere, vuole l’accento grave, come cioè;
vogliono invece l’accento acuto perché, poiché, giacché, affinché.
E
Rispondi.
1 Che cosa sono le vocali? 2 Per le vocali, quanti sono i fonemi e quanti i grafemi? 3 Quali vocali
hanno sia il suono aperto sia quello chiuso? 4 Con quale accento si rappresenta il suono aperto?
Con quale quello chiuso?
Sulle seguenti parole segna l’accento acuto o l’accento grave.
• perche • egli e • poiche • affinche • cioe • giacche
Due v oc ali c ons ecu t i v e
po s s ono f or ma r e un di t t ongo o uno ia t o
Le vocali a, e, o, sono dette forti; la i e la u sono invece deboli. Questa classificazione è
importante quando in una parola si trovano più vocali, l’una di seguito all’altra:
piano maestra nuoto baia scoiattolo migliaia aiuola
Si ha un dittongo, quando s’incontrano una vocale forte e una debole e l’accento tonico
si appoggia sulla forte, oppure quando s’incontrano due vocali deboli e l’accento cade
sulla seconda; le due vocali in questo caso costituiscono una sola sillaba, perché il suono
è prodotto da un’unica emissione di voce:
ambiente sei buoni gioco miagolare guanto piuma
Si ha un trittongo quando le vocali che costituiscono una sola sillaba sono tre; un trittongo è sempre formato da una vocale forte, su cui cade l’accento tonico, e da due deboli:
miei macchiai guai suoi mangiai
Si è in presenza di uno iato quando le due vocali vicine sono entrambe forti, oppure
quando l’accento tonico cade sulla vocale debole (i, u); le due vocali si pronunciano con
due emissioni di voce, e formano perciò due sillabe:
leone Iseo poeta idea paura farmacia zio
È importante saper distinguere un dittongo e un trittongo da uno iato perché, quando
si deve fare la divisione in sillabe, si comportano in modo diverso: lo iato si spezza, mentre dittongo e trittongo restano sempre uniti:
u-gua-le fio-rie-ra a-iuo-la pa-e-se Ro-me-o
E
Rispondi.
1 Quante vocali possono trovarsi vicine in una parola? 2 Quali sono le vocali forti? 3 Quali sono le
vocali deboli? 4 Quando due vocali vicine formano un dittongo? 5 Quando, invece, formano uno
iato? 6 Il dittongo costituisce una sola sillaba o due? 7 Lo iato costituisce una sola sillaba o due?
Sottolinea una volta i dittonghi e due volte gli iati.
• andiamo • Luisa • poeta • piano • aeroporto • suo • fiume • baule • audace • via
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fonologia e ortografia
suono dolce
suono aspro
rosa
base
zoo
mezzo
casa
sasso
zolfo
pozzo
Come le vocali e ed o corrispondono a due suoni
diversi, anche le consonanti s e z possono avere due
suoni: uno dolce (detto anche sonoro) e uno aspro
(detto anche sordo):
viso Asia zeta azalea (suono dolce)
sala asso
grazia pazzo (suono aspro)
Teoria
L a s e la z po s s ono a v er e un suono a s pr o
o un suono d olc e
Ciò che si è detto per le vocali e, o vale anche per le consonanti s, z: gli attori, che hanno
fatto corsi di dizione, conoscono le regole e sanno pronunciare in modo corretto ogni
parola. Noi dobbiamo consultare il vocabolario, dove il suono dolce è indicato così: s.,
z. con un puntino sotto ciascuna lettera; l’assenza del puntino significa che il suono è
aspro:
az. z. urro oz. ono z. io os. are s. bandare occas. ione
sospiro rosso spada pazienza lozione stazza
E
Rispondi.
1 Quali due consonanti hanno un suono dolce e uno aspro? 2 Come è anche chiamato il suono
dolce? 3 Quale altro nome ha il suono aspro? 4 Come sono indicati i due suoni sul vocabolario?
L a c e la g po s s ono c or r is ponder e a due f onemi
di v er si
Le differenze di pronuncia tra una s dolce e una s aspra sono minime; invece le lettere
c e g, a seconda della vocale che le segue, corrispondono a due fonemi completamente
diversi. Quando la c e la g sono seguite da una e o da una i sono delle palatali e hanno
un suono dolce:
pace cena cima gesto gita Luigi agile
Se invece la c e la g precedono una delle altre tre vocali, a, o, u, oppure una consonante,
diventano delle gutturali e acquistano un suono duro:
cane cuore cresta gatto graffio gufo
Per rendere gutturale il suono della c e della g anche prima di una e o di una i, si utilizza la
lettera h, che è considerata una consonante, anche se non corrisponde a nessun fonema:
E
chiodo ghiotto che ghetto ghiro chimica chele
Sottolinea una volta le c e le g con suono dolce, due volte quelle con suono duro.
• panca • regista • locomotiva • riscuotere • Angela • manchiamo • radice • marcare • congedarsi
I dig r a mmi gl , g n , sc, ch , g h , ci , gi
Per arrivare ai ventotto fonemi della lingua italiana mancano ancora tre suoni che sono
rappresentati nello scritto da gruppi di due consonanti, i digrammi gl, gn, sc.
Questi devono sempre essere seguiti da una vocale; in particolare gl deve precedere
una i; la sc è digramma quando dopo vi è una e o una i; gn può essere seguito da una
qualunque vocale:
foglio cagna sciarpa meglio gnomo uscita scendiletto
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Teoria
1
la fonologia
Molti studiosi definiscono i gruppi gli, sci non in fine di parola come trigrammi, cioè
insiemi di tre lettere che sono inscindibili e rappresentano un unico suono; la i è infatti un elemento indispensabile, senza di essa le due consonanti si separano e vengono
pronunciate autonomamente:
globo scarpa scuola glabro negletto
> ATTENZIONE
: vi sono delle eccezioni: gli è pronunciato con lettere distinte in alcune
parole come glicerina, negligente, geroglifico.
Oltre a gl, gn, sc sono da considerare digrammi anche le coppie ch, gh seguite sempre
da una e o da una i; in questo caso non si tratta di un suono nuovo, ma solo di un artificio utilizzato scrivendo per trasformare la c e la g, che dovrebbero essere dolci, nei
corrispondenti suoni gutturali:
chiedere unghia ghiotto archeologo folaghe
Un discorso simile, ma in direzione opposta, si può fare per i digrammi ci, gi seguiti da
una a, o, u; in questo caso il suono, che dovrebbe essere duro, diventa dolce grazie alla
presenza della vocale i:
giacca disarcionare cianotico giusto oncia
Rispondi.
1 Che cosa sono i digrammi? 2 Quali sono i tre digrammi corrispondenti a suoni nuovi? 3 Da
quali vocali devono essere seguiti questi tre digrammi? 4 Che cosa è un trigramma? 5 Qual è la
funzione della h nei digrammi ch, gh? 6 Quale funzione ha la i nei digrammi ci, gi?
E
Completa le parole con il digramma sc o il digramma gn.
• ma.........olia • ra.........o • fa.........ia • co.........iotto • ca.........olino • mu.........aio • fa.........ino • re.........are • dise.........are
• cre.........ere
Completa le parole con il digramma gl.
• pa.........ia • fo.........iame • sve.........iarsi • ma.........ione • sba.........iare • a.........io • farfu.........iare • fo.........io • me.........io
• ba.........iore
Completa le parole con il digramma gh o il digramma ch.
• mac.........ia • spec.........io • rin.........iare • .........epardo • bic.........iere • .........iottone • .........ianda • .........iodo
• .........iedere • .........iuso
Teoria
L E REGOL E • l e voc a l i e l e c onson a n t i
Le lettere si dividono in:
• vocali: a, e, i, o, u, cui si aggiunge la y
• consonanti: b, c, d, f, g, h, k, l, m, n, p, q, r, s, t, v, x, z
• la lettera j e la lettera w a volte sono pronunciate come vocali, a volte come consonanti.
Le vocali si dividono in:
• dure, o forti: a, e, o
• dolci, o deboli: i, u
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Le vocali e ed o possono essere:
• aperte: cento, medico, oro, globo
• chiuse: cera, perché, amore, intorno
Il suono aperto è rappresentato con un accento grave: è, ò
Il suono chiuso è rappresentato con un accento acuto: é, ó
Alcune parole omografe si distinguono a seconda della vocale, aperta o chiusa:
Vocali chiuse
l’accétta (la scure)
egli colléga (verbo)
io affétto (verbo)
l’ésca (per la pesca)
la légge (le norme
la ménte (il cervello)
le mésse (in chiesa)
egli pésca (verbo)
il vénti (numero)
la bótte (recipiente)
cólto (istruito)
il fóro (buco)
egli fósse (verbo)
rósa (rosicchiata)
il vólto (viso)
Teoria
fonologia e ortografia
Vocali aperte
egli accètta (verbo)
il collèga (di lavoro)
l’affètto (sentimento)
èsca (verbo)
egli lègge (verbo)
egli mènte (verbo)
la mèsse (il raccolto)
la pèsca (frutto)
i vènti (plurale di vento)
le bòtte (i colpi)
còlto (raccolto)
il fòro (piazza)
le fòsse (buche)
la ròsa (il fiore)
vòlto (rivolto)
I di t t onghi, i t r i t t onghi e gli ia ti
I dittonghi sono formati da:
• una vocale forte, in genere accentata, e una debole non accentata
• due vocali deboli
I dittonghi fanno sempre parte di un’unica sillaba e non devono essere separati:
ia, ie, io, iu: biada, bieco, biondo, piuma
ua, ue, ui, uo: guado, guerra, guida, duomo
ai, ei, oi, ui: sai, sei, eroi, lui
au, eu: cauto, neutro
I dittonghi ie, uo sono detti mobili perché nelle parole derivate si trasformano spesso in e, o: piede R pedone cuocere R cocente
Non formano dittongo i seguenti gruppi di lettere:
cia, cio, ciu, gia, gio, giu, glia, glie, glio, scia, scio, sciu
In questi casi la vocale i ha la funzione di rendere dolce il suono della c e
della g oppure di formare i trigrammi sci, gli.
I trittonghi sono formati da:
• una i e una u non accentate con una vocale forte;
• due i non accentate con una vocale forte;
I trittonghi fanno sempre parte di un’unica sillaba e non devono essere separati:
iai, iei, uai: inviai, miei, attuai
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11
Teoria
1
la fonologia
iuo, uoi: buoi, aiuola, suoi
uie, uia: quiete, buia
Lo iato è formato da:
• due vocali forti: maestra, poeta, Paolo, Romeo
• una vocale debole accentata e una vocale forte: via, mania, zio, paura
• dittonghi in parole derivate da vocaboli in cui costituivano uno iato:
via R viale paura R pauroso
• parole formate con i prefissi ri, bi, tri: riascoltare, riunire, biennale, triangolo
• le vocali finali degli aggettivi innocuo, proficuo
L a i e la u s emi v oc ali e s emic ons ona n ti
Le vocali i, u quando si appoggiano come pronuncia alla vocale che segue:
• sono semiconsonanti;
• non sono accentate;
• sono sempre seguite da una vocale: ieri cioccolato piano Luigi guida vieta
Le vocali i, u quando si appoggiano come pronuncia alla vocale che precede:
• sono semivocali;
• non sono accentate;
• sono sempre precedute da una vocale: andrai sei pausa neutro aula mai
L e c ons ona n t i
Le consonanti si classificano in base al modo in cui i fonemi corrispondenti sono
prodotti:
Consonante
B, M, P
F, V
D, T
L, N, R, S, Z
C, G (dolci)
Q, C, G (dure)
Categoria
labiali
labiodentali
dentali
alveolari
palatali
gutturali
Organo che produce il fonema
labbra
labbra e denti
lingua contro i denti superiori
lingua appoggiata alle gengive
lingua appoggiata al palato
lingua spostata verso la gola
Le consonanti c e g hanno suono duro:
• davanti a consonante: creta crosta grana cruna greve
• davanti alle vocali a, o, u: cava gonna cono gufo cumulo
• davanti alla h: chiedere anche duchi draghi doghe
• in fine di parola: tic camping gong
Le consonanti c e g hanno suono dolce davanti alle vocali e, i:
cena gesto cima giro
La consonante s di solito ha suono aspro (o sordo):
• all’inizio di parola se precede una vocale: sala sete siamo sonno sudore
• prima delle consonanti c, f, p, q, t: scarpa sfortuna spazio squadra stanza
• dopo una consonante: corso polso psicologo borsa
• quando è doppia: asso masso tosse disse
12
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La consonante s di solito ha suono dolce (o sonoro):
• tra due vocali: naso rosa riso esempio
• prima delle consonanti b, d, g, l, m, n, r, v: sbadato sdentato sgomento
slabbrato smaniare snaturato sregolato svitato
La consonante z di solito ha suono aspro
• prima delle coppie di vocali ia, ie, io: polizia notizia grazie lozione
• nelle parole terminanti in –anza, –enza: speranza conoscenza indipendenza
• quando è doppia: rozzo mazzo grandezza guizzare
Teoria
fonologia e ortografia
La consonante z di solito ha suono dolce
• all’inizio della parola: zio zaino zebra zinco
• tra due vocali: ozio azione azoto
• nei suffissi –izzarre, izzazione: memorizzare canalizzazione organizzazione
I dig r a mmi e i t r ig r a mmi
I digrammi sono coppie di lettere che rappresentano un unico fonema:
• gn (seguito da vocale): spugna ingegnere bagno regno ogni
• gl (seguito dalla vocale i): ragli egli figli fogli cogli
• sc (seguito dalle vocali e, i): scena sci scendere scivolare scelta sciatica
• ch, gh (seguiti dalle vocali e, i): china oche laghi panche duchi righe
• ci, gi (con la i non accentata e seguiti dalle vocali a, e, o, u):
agio cielo cieco giostra giunco orcio giallo
Le consonanti gl non formano digramma e sono pronunciate separatamente con la
g dura nelle parole glicine, glicerina, geroglifico, negligente.
I trigrammi sono gruppi di tre lettere che rappresentano un unico fonema:
• chi, ghi (seguiti da vocale): ghianda chiave ghiera chiesa chiostro chiuso unghia
• gli (seguito da vocale): moglie foglie figlie maniglia sbaglio paglia
• sci (seguito dalle vocali a, o, u): sciame prosciutto fascia uscio sciopero
Le lettere di origine straniera:
j (i lunga):
• si pronuncia come g dolce: judo jazz jeans jet
• un tempo esisteva in italiano con un suono simile alla i: Jacopo Jesi Jonio
k (cappa):
• ha il suono di una c dura: karate kerosene poker
• è spesso sostituito dalla consonante c (ch): chimono polca
w (doppia vu o vu doppia):
• in parole di origine tedesca si pronuncia v: wurstel, Wolfgang
• in parole di origine inglese si pronuncia u: whisky, west
x (ics):
• si pronuncia cs con suono gutturale: xenofobia, taxi, box, ex
y (ipsilon)
• si pronuncia come la i: yogurt, yoga, yeti
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13
1
la fonologia
Primi Esercizi
L e v oc ali
1 Quaderno
sul
Utilizzando le consonanti date aggiungi le vocali in modo da formare il
maggior numero di parole.
1 c, s 2 m, r 3 m, t 4 r, t 5 c, r 6 n, v 7 m, l 8 p, l:
2 Inserisci le vocali in modo da formare i nomi di oggetti che si trovano nelle case.
1 t ... v ... l ... 5 m ... b ... l ... 2 p ... l t r ... n ... 6 t ... p p ... t ...
3 l ... m p ... d ... r ... ... 7 t ... l ... v ... s ...
4 q ...
8 s c r ... v ... n ...
...
d r ... n ... ...
...
3 Cambia una vocale in modo da formare una parola diversa.
4 pera: ……… lotte: ……… vanto: ……… testo: ……… remo: ………
rupe: ……… pizza: ……… rossa: ……… ciccia: ……… bocca: ………
Quaderno
sul
Scrivi il maggior numero di parole che contengano, anche ripetuta, solo la
vocale indicata.
• a • e • i • o
L e c ons ona n t i
5 Inserisci le consonanti in modo da formare delle parole che si incontrano studiando la
grammatica.
vo ... a ... e
co ...
a ... o ... t ... o ... o
ag ... e ...
...
o ... a ...
...
...
e
i ... o
al ... a ... e ... o
co ...
...
i u ...
...
a i u ...
...
o ... a
av ... e ...
...
io
...
io ... e
6 Cambia una consonante in modo da formare una parola diversa.
7 cosa: …......… sete: …......… testa: …......… letto: …......… orco: …......…
mani: …......… naso: …......… ora: …......… gesto: …......… foto: …......…
Quaderno
sul
Scrivi delle parole che contengano, anche ripetute, solo le consonanti indicate.
1 g n v 2 l m t 3 c m 4 n r t 5 c p r 6 g l 7 l r t 8 l m n
8 Inserisci, quando necessario, la lettera h.
barc... a
c... ento masc... era
polig... ono
masc... ella
Ac... ille
anc... ilosato
c... imica
g... iotto
amic... izia
g... esto
amic... e
c... onto
c... ilogrammo
9 Sottolinea una volta le s e le z con suono dolce, due volte quelle con suono aspro. Cercale
sul vocabolario dove la s e la z dolci sono indicate così: s. , z. .
• salute • cosa • ozio • strada • sbandare • razza • grazia • perifrasi • svagato • suadente
• osare • azione • paradosso • analizzare
10 Sottolinea una volta le c e le g con suono dolce, due volte quelle con suono duro.
• costo • cenare • golfo • cingere • giglio • ghermire • costringere • orcio • angelo • unghie
• angusto • gennaio • cuore • gusto
14
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fonologia e ortografia
11 Sottolinea i digrammi.
• sci • ogni • degli • chiamare • scendere • cogli • agnello • giacca • regno • sorcio • scimmia
• cianotico • maghi • esce • spagnolo • agnolotti • besciamella • lasciare • riccioli
12 Sottolinea una volta i digrammi, due volte i trigrammi.
• figli • maglia • sciocco • scie • scena • foglio • aghi • unghia • pochi • ringhiare • ghiro • tagli
• scelta • sciamare • teglia • bottiglione • sciocchezza • fruscio • gusci
13 Sottolinea una volta le parole con la e aperta, due volte quelle con la e chiusa.
• avere • cento • cera • gesto • legna • moneta • pastello • pensiero • pentola • rimedio • sera
• stella • stelo • vento
14 Sottolinea una volta le parole con la o aperta, due volte quelle con la o chiusa.
• compiere• errore • fenomeno • fluoro • intorno • monaco • monti • mora • no • onda • orto
• pollo • rotondo • storia
15 Quaderno
sul
Per ciascuna delle seguenti parole omografe scrivi due frasi corrispondenti ai
due significati.
• la pèsca - egli pésca • il vénti - i vènti • la légge - egli lègge • la bótte - le bòtte • rósa - la ròsa • io affétto - l’affètto • egli colléga - il collèga • la ménte - egli mènte
• l’accétta - egli accètta • egli fósse - le fòsse • la pòsta - è pósta • un fóro - il fòro romano
16 Quaderno
sul
Per ognuno dei dittonghi indicati scrivi tre parole che lo contengano.
• ia • io • ue • ai • iu • eu
17 Quaderno
sul
Per ognuno dei trittonghi indicati scrivi tre parole che lo contengano.
• iai • uoi • uie • uia • uai • iei
Quaderno
18 sul
Per ciascuna delle seguenti parole scrivi un derivato in cui il dittongo sia
scomparso.
• buono • piede • muoversi • scuola • dieci • ruota
L e silla be s ono g r up pi di le t t er e
pr onuncia t i c on un’unic a emis sione di v oc e
co - lo - re
ma - e - stro
piu - mi - no
an - ti - chis - si - mo
Le lettere di una parola non si pronunciano mai separatamente, una per volta, ma tendono ad aggregarsi in
blocchi, composti da una o più consonanti legate ad una
vocale, che vengono pronunciate quasi come se fossero
un solo suono; questi insiemi sono chiamati sillabe:
Teoria
3 L e sill a be
ca-ne
co-lo-re
lo-ca-le
fe-li-ci-tà
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15
1
la fonologia
A seconda del numero di sillabe le parole si dividono in monosillabi (una sillaba), bisillabi (due sillabe), trisillabi (tre sillabe), polisillabi (quattro o più sillabe):
Teoria
Monosillabi: ma, se, il, mai, già, tu, qui, re
Bisillabi:
pa-ne, re-te, fi-lo, se-ta, li-no, a-go
Trisillabi: co-to-ne, ca-mi-cia, to-na-ca, cap-pel-lo, sti-va-li
Polisillabi: pan-ta-lo-ni, por-ta-pen-ne, a-pri-sca-to-le, ca-va-tap-pi, ma-rit-ti-mo
La sillaba in genere consiste in una consonante seguita da una vocale; anche la vocale
da sola, o il dittongo, all’inizio della parola forma spesso una sillaba a sé stante:
ra-mo
fa-mo-so
u-mo-re
la-to
co-lo-re
o-sa-re
na-so
sa-pe-re
ie-ri
a-mi-co
au-da-ce
E
Rispondi.
1 Che cosa è la sillaba? 2 In genere da che cosa è formata una sillaba? 3 Che cosa è un
monosillabo? 4 Che cosa sono le parole bisillabe, trisillabe, polisillabe?
L e silla be non v a nno mai s pe z z a t e
q ua nd o si v a a c a po
Saper dividere una parola in sillabe è utile quando
si vuole andare a capo a fine riga, perché la gramdivimatica vieta di spezzare le sillabe.
videogioverdeLe regole da seguire sono a volte un po’ complesse,
co diver­
tenquindi il primo suggerimento è quello, se hai dei
otentissidubbi, di evitare di dividere la parola: è meglio latisgiosciare uno spazio bianco sulla destra che rischiare
­mo
sico
un errore.
mo
Anche dopo l’apostrofo è più prudente evitare di
andare a capo; illustri studiosi ritengono che si possa terminare la riga con l’apostrofo e quindi separare, ad esempio, dell’ da amicizia; per
altri è invece un grave errore; in ogni caso è bene evitare il reinserimento della vocale
caduta scrivendo la amica, lo ospite, nello atrio.
Le regole di base della divisione in sillabe sono due; prima regola: ogni sillaba deve
comprendere una vocale; quasi sempre è una sola, ma possono essere due se si tratta di
un dittongo, cioè se tra queste vi è una i o una u:
Na-ta-le
vio-let-ta
ru-mo-re
ruo-ta-re
sa-po-re
sia-me-se
Seconda regola: deve esistere nella lingua italiana una parola che inizia con la sillaba
che si è individuata; se non ti viene in mente nessuna parola che cominci con quel gruppo di lettere probabilmente non si tratta di una sillaba:
ca-ti-no ( ca sa, tipo, no me) mo-ne-te ( mo tore, negare, te soro)
la-gu-na (lato, gu fo, natale) te-sto ( te la, sto ria)
Quando vi sono due o più consonanti di seguito, devi sempre separare la prima da
quelle che seguono; le sole eccezioni sono date dalla lettera s, che è sempre legata alla
16
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fonologia e ortografia
consonante che segue, e dalle lettere
quella che le precede:
par-co
an-ta
a-stu-to
co-spi-ran-do
co-pri-re
com-pli-men-to
r ed l, che non devono mai essere separate da
Teoria
lun-go
a-tro-ce
al-ti
Non si possono dividere neppure i digrammi gn, gl, sc, ch, gh:
o-gni
le-gno
u-sci-re
ma-scel-la
mi-glio-re
scac-chi
pie-ghe
ma-ni-glie
> ATTENZIONE
: due consonanti uguali fanno sempre parte di sillabe diverse, senza
eccezioni:
an-no
rot-to
let-to
pas-so
gat-to
bab-bo
ac-qua
Quando vi sono due o più vocali di seguito, si possono separare se formano uno iato; i
dittonghi invece non si devono dividere mai:
po-e-ta
be-o-ne
ma-e-stro
liu-to
le-a-le
lia-na
co-e-ren-te
giu-di-zio
via-le
Rispondi.
E
1 In quale caso è necessario dividere la parola in sillabe? 2 Che cosa deve essere presente in ogni
sillaba? 3 Il dittongo si può dividere? 4 Lo iato si può dividere?
Dividi in sillabe le seguenti parole.
1 cotone 2 parete 3 finale 4 sapone 5 isolato 6 ponte 7 costo 8 filtro 9 acquisti 10 occhio
Dividi in sillabe le seguenti parole.
1 guida 2 duomo 3 Laerte 4 aereo 5 boato 6 allievo 7 miagolare 8 fiato 9 affittare 10 ghiaccio
L a di v isione in silla be nella poe sia
Le sillabe sono molto importanti quando si analizza
una poesia perché costituiscono l’unità di misura
La-neb-bi’a-gl’ir-ti-col-li
con cui si calcola la lunghezza di un verso: settena1
2
3
4
5
6
7
rio (di sette sillabe), ottonario (otto sillabe), endecasillabo (undici sillabe), ecc.
Le regole per la divisione in sillabe di un verso sono quelle che hai appena studiato, è
il testo stesso che va letto in modo diverso: il verso è infatti considerato come un’unica
parola; quando una parola finisce con una vocale, e la successiva inizia con la vocale,
molto spesso la prima vocale scompare; ad esempio, unendo le due parole risponde uno
ottieni risponduno, unendo sull’uscio a rimirar ottieni sullusciarimirar:
verso settenario
1
2
3
4
5
6
7
La nebbia agl’irti colli
Lanebbiaglirticolli
La-neb-bia-glir-ti-col-li
piovigginando sale,
piovigginandosale
pio-vig-gi-nan-do-sa-le
e sotto il maestrale
esottilmaestrale
e-sot-til-ma-e-stra-le
urla e biancheggia il mar;
urlebiancheggialmar;
ur-le-bian-cheg-gial-ma-r(e);
(Giosuè Carducci, San Martino)
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Teoria
1
la fonologia
L E REGOL E • l e sill a b e
L a di v isione in silla be
Le sillabe sono gruppi di lettere che si pronunciano con una sola emissione di voce.
Sono composte da:
• una consonante seguita da una vocale:
So-le Lu-na na-ve mo-to
• una vocale o un dittongo:
a-iu-to po-e-ta a-mi-ci e-si-to
• più consonanti e una vocale:
con-ten-to a-strat-to fre-quen-te
• più consonanti e un dittongo:
pian-to guan-ti piut-to-sto
Le sillabe sono dette:
• aperte (o libere), se terminano con una vocale:
ba-di-le mo-ne-ta pi-la se-de
• chiuse (o implicate) se terminano con una consonante:
pan-ca stret-to con-ten-ti tan-gen-te
A seconda del numero di sillabe le parole si dividono in:
monosillabe
1 sillaba
ma, re, se, di, qui, più, già, mai, sei, dai
bisillabe
trisillabe
polisillabe
lato, mese, dito, rosa, cielo, dente
3 sillabe
palestra, rotondo, felice, coperto, sicuro
4 o più sillabe mareggiata, fidanzati, ricevimento, incomprensibile
2 sillabe
L e r egole per la di v isione in silla be
Formano un’unica sillaba:
• una consonante da sola seguita da una vocale o da un dittongo:
me-la pe-ra su-si-na li-mo-ne
• una vocale o un dittongo all’inizio della parola seguito da una sola consonante:
a-mi-co e-le-gan-te i-so-la-to o-no-re u-ni-co io-ni iu-ta
Si possono sempre dividere:
• le coppie di consonanti uguali:
pas-so ros-so tap-po at-to col-lo ac-ca
• le coppie di vocali che formano iato:
po-e-ta ma-e-stro co-e-ren-te Ca-i-no e-ro-e
• una consonante seguita da una o due consonanti, eccetto che nei casi indicati
più avanti:
con-te par-ti-ta in-tro-dot-to con-tra-rio pol-tro-na ac-qua
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fonologia e ortografia
Non si devono dividere mai:
• i digrammi e i trigrammi:
Teoria
u-sci-re i-gno-ran-te ma-glio-ne fa-mi-glia ra-gno a-sces-so scien-ti-fi-co
• i dittonghi e i trittonghi:
mie-le pie-de scia-me bia-da fie-no
• la s dalla consonante che la segue:
mo-sca pe-sca ro-stro fi-ne-stra a-sta
• la r e la l dalla consonante che le precede:
a-pri-re o-pli-ta ma-dre ne-fri-te a-cro-sti-co
Ogni sillaba deve sempre poter essere all’inizio di una parola italiana:
sbor-sa-re (non sbo-rsa-re perché non esistono parole che inizino con rsa)
an-gli-ca-no (non a-ngli-ca-no perché nessuna parola inizia con ngli)
Le parole composte con prefissi come ben-, dis-, in-, mal- trans- possono conservare
il prefisso come unica sillaba, anche se questo contraddice le regole sopra esposte:
tran-sa-zio-ne o trans-a-zio-ne; ma-la-ni-mo o mal-a-ni-mo; di-scon-ti-nuo o dis-con-ti-nuo;
be-na-ma-to o ben-a-ma-to
Primi Esercizi
L e silla be
1 Usando solo le sillabe date, forma per ciascun gruppo quattro parole.
Es. ri, ma, so, spe: naso, mari, speri, speso, somari, …
1 co, ma, ri, sta 2 car, di, lo, ta 3 gu, la, na, pa, ro 4 ne, po, re, sa 5 al, no, pi, to
2 Dividi in sillabe le seguenti parole.
• balena • bevitore • budino • cadere • cenere • cicala • comune • curare • dado • deluso
• diga • domato • dubitare • facile • fegato • finale • foro • futuro • gara • genere • gita
• gomito • lago • legare • limone • lode • luce • mare • medico • moneta • muro • pane
• pesare • pineta • polipo • pulito • ramo • rete • ricovero • romano • rumore • sale • sete
• sirena • sudore • tavolo • telone • timone • topo • tubo • vaso • vela • volume • zero • zona.
3 Individua quale delle due parole è stata divisa correttamente in sillabe.
ba-nana – ban-ana bas-ilico – ba-silico
cami-no – cam-ino
cav-olo – cavo-lo
cot-one – co-tone
ami-co – am-ico
do-mani – dom-ani
felic-e – feli-ce
fina-le – fin-ale
Risposte esatte  /9
4 Sottolinea le parole che non sono state divise correttamente in sillabe.
• colo-re • vo l-are • sal-ita • ne-vica • fut-uro • ge-lato • lav-oro • lega-re • lumin-oso
• ma-rito • sal-ami • te-nuta • la-mina • loc-ale • par-ete • vicin-o • mob-ile • tele-fono
• dis-egno • mo-neta • mo-tivo • natur-ale • note-vole • nuv-ola • nu-mero.
Risposte esatte  / 13
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19
1
la fonologia
5 Quaderno
sul
Ricopia le parole sbagliate dell’esercizio precedente, dividendole in modo
corretto.
6 Dividi in sillabe le seguenti parole.
• abbonato • eccesso • addetto • affettato • aggettivo • allenatore • ammonire • annegare
• apposito • arrivare • assassino • attesa • avvenire • battezzare.
7 Dividi in sillabe le seguenti parole.
• entrare • insegnante • compagni • castigo • mensa • spaghetti • sembrava • testa • bandito
• calpestare • democratico • filastrocca • governare • lampadina • montagna • normale
• panchina • rompere • sorpasso • tango • ventre • zanzara.
8 Individua quale delle due parole è stata divisa correttamente in sillabe.
pi-nguino – pin-guino
pot-ente – poten-te
polpas-trello – polpa-strello
quattor-dici – quatto-rdici
pi-grizia – pig-rizia
racc-hiudere – rac-chiudere
polm-one – pol-mone
rattris-tare – rattri-stare
porcel-lana – porce-llana
res-pirare – re-spirare
Risposte esatte  / 10
9 Sottolinea le parole che non sono state divise correttamente in sillabe.
• pren-dere • mul-tare • no-rmale • musicis-ta • nas-cere • nut-rire • co-prire • panc-hina
• pi-gna • pet-tinare • pipis-trello • acq-ua • azzur-ro • bag-nare • bio-ndo • cas-tigo
• compag-ni • col-tello • ent-rano • gri-dare • inve-rno.
Risposte esatte  / 13
10 Quaderno
sul
Ricopia le parole sbagliate dell’esercizio precedente, dividendole in modo
corretto.
11 Dividi in sillabe le seguenti parole.
• aereo • alleanza • allineare • alveare • area • beato • compleanno • corteo • creare
• creatura • teorico • trofeo • marea • geografia • leopardo • neonato • poeta.
12 Individua quale delle due parole è stata divisa correttamente in sillabe.
leon-essa – le-onessa
poli-ziotto – polizi-otto
mi-ele – mie-le
line-a – lin-ea
ma-està – maes-tà
ci-anuro – cia-nuro
mi-agolare – mia-golare
pregiu-dizio – pregi-udizio
paesaggi-o – pa-esaggio
prosci-utto – pro-sciutto
pasticceri-a – pasticcer-ia
Risposte esatte  / 11
13 Sottolinea le parole che non sono state divise correttamente in sillabe.
• pae-se • poesi-a • pi-anura • pre-occuparsi • razi-one • ar-agosta • e-ntrata • re-ato • azione • so-ave • sottolin-eare • straordinari-o • te-atro • teori-a • er-oe • es-traneo • e-uropeo
• geometr-ia • or-ologio • ide-a • im-permeabile • la-urea • lea-le • u-rtare.
14 Quaderno
sul
Risposte esatte  Ricopia le parole sbagliate dell’esercizio precedente, dividendole in modo
corretto.
20
/ 14
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fonologia e ortografia
IN SINTESI
L a f onologia
I fonemi sono i suoni che utilizziamo per
formare le parole: L’italiano utilizza 28
fonemi. I fonemi si classificano in gutturali
(q, c, g duri, come in casa); palatali (c, g dolci,
come in gioco); alveolari (l, n, r, s, z); dentali
(d,t); labiali (b, m, p); labiodentali (f, v); vocali
(a, e, i, o, u).
L’alfabeto è l’elenco ordinato di tutti i segni
usati per riprodurre graficamente i fonemi:
i grafemi. L’alfabeto italiano è composto da
26 grafemi:
A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, K, L, M,
N, O, P, Q, R, S, T, U, V, W, X, Y, Z.
I grafemi delle vocali sono cinque, ma i
fonemi sono sette: infatti sia la lettera e sia
la lettera o indicano due suoni leggermente
diversi, uno detto aperto, e l’altro chiuso;
i vocabolari, per far capire come devono
essere pronunciate, le scrivono mettendo
su esse l’accento grave ( ` ) per la e e la o
aperte, oppure l’accento acuto ( ´ ) per il
suono chiuso.
Le vocali a, e, o sono dette forti; la i e la u sono
invece vocali deboli; quando ci sono insieme
una vocale forte e una vocale debole, e
l’accento cade sulla vocale forte, o quando
si incontrano due vocali deboli, e l’accento
cade sulla seconda, si ha un dittongo.
Una vocale forte, su cui cade l’accento, insieme a due vocali deboli, danno vita a un
trittongo.
Si ha uno iato quando si uniscono due o più
vocali forti, oppure quando l’accento cade
sulla vocale debole.
Come le vocali e ed o, anche le consonanti
s e z corrispondono a due fonemi differenti:
possono avere suono dolce (detto anche
sonoro), o suono aspro, chiamato anche
sordo.
La c e la g possono corrispondere a due
fonemi diversi a seconda della vocale
che segue: quando dopo vi è una e o una
i il suono è dolce, se invece dopo la c e
la g si trova la vocale a, o, u, oppure una
consonante, il suono è duro.
Per rendere duro il suono della c e della g
quando sono seguite da una e o da una i, si
utilizza la lettera h.
Tra i ventotto fonemi della lingua italiana
ve ne sono tre che sono rappresentati
nello scritto da gruppi di due consonanti:
gl, gn, sc. Queste coppie di consonanti
che corrispondono a un unico fonema si
chiamano digrammi e sono sempre seguiti
da una vocale.
Se dopo la coppia di consonanti non vi è la
vocale richiesta, le sue lettere si pronunciano
separatamente.
Sono da considerare digrammi anche le
coppie ch, gh, seguiti sempre da una e o
da una i; in questo caso non si ha un suono
nuovo; si tratta solo di un artificio utilizzato
quando si scrive per trasformare la c e la g
dolci nelle corrispondenti versioni dure.
Le sillabe sono gruppi di lettere pronunciati
con un’unica emissione di voce; non vanno
mai spezzate quando si va a capo.
Ogni sillaba deve contenere almeno una
vocale; inoltre deve esistere nella lingua italiana una parola che inizia con quella sillaba.
Due consonanti e due vocali in genere si
dividono.
Vi sono delle eccezioni: la s è sempre
insieme alla consonante che segue; la r e
la l non devono mai essere separate dalla
consonante che le precede; non si devono
dividere i digrammi gn, gl, sc, ch, gh.
Due consonanti uguali fanno sempre parte
di sillabe diverse.
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21
1
la fonologia
Esercizi di riepilogo
L a f onologia
1 Quaderno
sul
Riscrivi in ordine alfabetico i seguenti gruppi di lettere.
1 r c i v e c a l h o 2 e g d n u r s i a m 3 t e g c n a r z r p 4 i t e r p s a g n b 5 e d i z l u
m t r s 6 o n t q r m a p v
2 Riscrivi in ordine alfabetico le seguenti parole.
1 barca cane busta canto canestro bosco costa bestia corto bilancia
. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
2 eco dito età dardo duca estate ditale elica dono ebano
. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
3 fama faro gatto figlio fango gufo golfo gomitolo farcito gola
. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
4 Lombardia incendio inizio lato idoli incontro latitudine lesto ipocrita lino
. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
5 mostro nastro naso mezzo nutria nome malto merito noto malizia
. ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
3 Scrivi le parole più lunghe che conosci che contengano, anche ripetute, solo le vocali
indicate.
1 a, e ....................................................................................................................................................................................................................................................................
2 a, e, o ............................................................................................................................................................................................................................................................
3 e, i ......................................................................................................................................................................................................................................................................
4 a, e, i ...............................................................................................................................................................................................................................................................
5 a, o, i ..............................................................................................................................................................................................................................................................
6 a, e, o ............................................................................................................................................................................................................................................................
7 e, o, u ............................................................................................................................................................................................................................................................
8 e, i ......................................................................................................................................................................................................................................................................
4 Scrivi una frase in cui tutte le parole (tranne gli articoli, le preposizioni e le congiunzioni)
iniziano con la consonante indicata.
Es. Domani darò a Dario il dado di Dora.
1 c ...........................................................................................................................................................................................................................................................................
2 l .............................................................................................................................................................................................................................................................................
3 m ........................................................................................................................................................................................................................................................................
4 n ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
5 p ..........................................................................................................................................................................................................................................................................
6 r ............................................................................................................................................................................................................................................................................
7 s ............................................................................................................................................................................................................................................................................
8 t ............................................................................................................................................................................................................................................................................
22
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fonologia e ortografia
5 Sottolinea i digrammi.
• trigliceridi • scervellarsi • riconoscere • scampoli • sbagli • pesci • usci
6 Nelle seguenti frasi segna l’accento acuto ( ´ ) o grave ( `) nelle parole omografe presenti.
1 Se mente anche a noi, non ci potremo più fidare di lui. 2 Non conoscete ancora tutto il
potere della mia mente. 3 Esca subito dalla mia stanza. 4 Con questa esca non prenderesti
nemmeno una trota di plastica. 5 Se non fosse per me sareste ancora per strada. 6 Se i rospi
stanno nei fossi, le rane devono stare nelle fosse? 7 Non mi volto quando mi chiamano con
quel soprannome. 8 Aveva sul volto i segni delle sue unghie. 9 All’alba il taglialegna prese l’accetta e andò nel bosco. 10 Egli accetta sempre malvolentieri i rimproveri che gli vengono fatti.
7 Sottolinea una volta i dittonghi e due volte gli iati.
• meglio • piolo • Gaeta • mania • guidare • manuale • aorta • tenue • biada • audace
• triangolare • uomini • ioni • Maurizio • follia • cuore • scricchiolio • italiano • piovoso
8 Per ognuna delle parole indicate, forma una nuova parola inserendo una sillaba all’inizio,
E s e r c i z i d i R i e p i l o g o
• scesero • glicine • ognuno • mogli • scarpa • scudo • glabro • gusci • conoscenza • gnomo
alla fine o anche all’interno.
1 conto:............................. 2 costa:............................
3 mento:................................ 4 ora:........................................
5 sali:................................... 6 mano:...........................
7 Sole:..................................... 8 Roma: . ...............................
9 Per ognuna delle parole indicate, trova una parola che inizi con la sillaba finale di quella
precedente e forma così una catena di dieci parole.
Es. lato, topo, poco, colore, …
1 cono ............................................................................................................................................................................................................................................................... 2 male ................................................................................................................................................................................................................................................................
3 dote ................................................................................................................................................................................................................................................................
4 polo .................................................................................................................................................................................................................................................................
5 cane ................................................................................................................................................................................................................................................................
6 mito ................................................................................................................................................................................................................................................................
10 Dividi in sillabe le seguenti parole.
1 attrezzo ................................................................................ 9 patteggiare ........................................................................
2 terreno .................................................................................. 10 leggero ..............................................................................
3 quattro . ................................................................................ 11 capanno ............................................................................
4 amassimo . .......................................................................... 12 nonna . ................................................................................
5 aggeggio ............................................................................ 13 adatto .................................................................................
6 appoggiato ....................................................................... 14 accesso . .............................................................................
7 accenno ............................................................................... 15 mattino ..............................................................................
8 palloni ...................................................................................
11 Quaderno
sul
Per andare a capo queste parole sono state divise in modo errato; correggi
diminuendo il numero di lettere della prima parte.
1 anc-ora . ................................................................................ 3 fume-tti .....................................................................................
2 praticame-nte .................................................................. 4 calz-ino ...................................................................................... F. Musso - N. Prandi - Scioglilingua - Fonologia - © 2011 S. Lattes & C. Editori SpA
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E s e r c i z i d i R i e p i l o g o
1
la fonologia
5 pens-ante ............................................................................ 9 preocc-upato .......................................................................
6 orecch-ie . ............................................................................ 10 quind-icesimo ..................................................................
7 riconos-ciuto . ................................................................... 11 entr-ata . ................................................................................
8 ign-orando ........................................................................ 12 pulis-ci ....................................................................................
12 Colora la sillaba su cui cade l’accento tonico, quella su cui la voce si appoggia di più.
1 Io mi chiedo chi abbia preso le mie scarpe. 2 Un gatto entrò in silenzio nella stanza del
generale. 3 Per molti giorni si sentì un intenso odore di legno bruciato. 4 Dopo venti minuti
il capo dei barbieri finì la sua opera. 5 Si alzò in piedi e lanciò un terribile urlo. 6 Credi che
io non sia capace di fare ciò che desideri? 7 Mi avvicinai al bordo del tavolo e vidi un piccolo
insetto verde e giallo. 8 Non ci sono le scale per salire sul tetto del fienile.
13 Quaderno
sul
Forma con le seguenti parole quattro insiemi a seconda del numero disillabe.
• marittimo • con • faticosamente • destino • ripetente • carta • destra • sinistramente • luce
• giù • fienili • cuocevamo • Aosta • scuola • lavandino • vacanza • hai • cercopiteco • stelle
• blu • dita
14 Evidenzia con colori diversi i monosillabi, i bisillabi e i trisillabi.
Una volta l’orso incontrò la volpe che veniva avanti quatta quatta, con un mazzetto di pesci che
aveva rubato.
– Dove li hai presi? – chiese l’orso.
– Sono stata a pescare, signor orso, – rispose la volpe.
Allora venne voglia anche a lui di andare a pesca, e perciò pregò la volpe di dirgli come fare.
– Per te è semplicissimo, – rispose la volpe. – Si fa presto a imparare, basta che tu vada là
sul ghiaccio, che tu tagli un piccolo buco rotondo e che ci metta dentro la coda. Dovrai poi
restare così parecchio tempo. Anche se ti brucerà un po’ non ci badare, vuol dire che i pesci
abboccano: più ci resterai più pesci riuscirai a prendere; tirati poi su con un colpo netto.
L’orso fece allora come gli aveva detto la volpe e tenne la coda dentro il buco per un bel
pezzo fino a che gli si congelò lì dentro: allora si tirò su di colpo, e... ancora oggi se ne va in
giro con la coda mozza.
(da P.C. Ashjörsen e J. Hoe, Fiabe norvegesi, a cura di A. Castagnoli Manghi, Einaudi)
24
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