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“Maria Immacolata accompagni la nostra Congregazione con la sua
LAVOCEDELLACOMUNITA’‐dicembre2012N°44
“Maria Immacolata
accompagni la nostra Congregazione
con la sua materna protezione
1 LetteredidomAdrianoGréa
LetterediDomGréa
allaComunitàdiSaint‐Antoine
scritteabordodella"Toronto"
dal1allunedì4giugno1894
Rev.Prioreevoitutti
Mieicarissimi, ci stiamo avvicinando all'isola di Terra‐Nuova, ne
approfitto della calma e della libertà che ci è concessa
nella solitudine sul battello per inviarvi una affettuosa benedizione. A tutti raccomando una profonda
unione, un grande fervore per la santità del vostro stato. Dio ci chiederà conto della grazia che ci ha
concesso aprendoci le porte della santa religione; ma quale sarà la nostra responsabilità e quale
rendiconto terribile saremo chiamati a dare qualora, venendo meno all'amore che Dio aspetta da noi,
presi a piacere a noi stessi, divenissimo la causa e la circostanza volontaria di un affievolimento della
santitàinqualcunodeinostrifratelliesoprattuttoall'internodelnostrostessoistituto!ConS.Bernardo
potreidire,sapendoquantovoielavostrasantificazionemistannoacuore,quositerumparturiodonec
Christusformeturinvobis:"lamiaanimaètristeinattesadelmomentodelrientro".
Lanavigazioneèbella:nonabbiamosoffertomoltoeperseivoltehoavutolagioiadicelebrareisanti‐
misteri. I nostri coloni ci sono di grande edificazione, sono felici e coraggiosi, pieni di fiducia.
TeneramentevibenedicoinCristo.
f.AdrienGréacan.reg.S.M.I.
viscrivounpo'disordinatamenteesudeifoglimescolati;
lascioavoi,carissimifratelli,ilcompitodimetterliinordine. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
Rev.PrioreLouisFerrey
MiocarissimoPadreLouis
SocheDioviassistenell'adempimentodell'incaricoavoiaffidato.Sonocerto,chel'affettoel'obbedienza
chetuttividevono,velorendefacile. Cercheròdiinviarealcunerigheaquesticarinovizieragazzi,approfittandodeimomentilibericheho
standosulbattello,perchéunavoltaaterranonneavròiltempo.Porgetealrev.parrocoimieifraternie
riconoscentisaluti,comeancheamons.Roux,mons.Coffin,ecc…
Voibensapeteconqualegrandeaffettomirivolgoavoievibenedico.
f.AdrienGréacan.reg.S.M.I.
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
domAlexandreVice‐priore fateilpiaceredileggerequantosegueancheaiConfratelli‐AveMaria
carofiglio,
la zia del simpatico fratello Giuseppe gli ha fatto come regalo, passando a Parigi, un piccolo libro
veramenteadorabile,intitolato:lessecretsdelaviereligieuse,editodaLefort,LilleeParis,viadesSaints
Pères,30.Vichiedodiordinareunadozzinadiquestilibriarilegaturasemplice.Nedaretepercontomio
una copia a ciascuno dei professo che si trovano nel grande reparto; sarà per loro un mio memoriale
durante la mia assenza. Chiedo loro, per amore di Dio e mio, che durante l'estate ne facciano una
profondalettura.Illibroestatoscrittodaunareligiosa,maèperfettamenteadattabileaogniComunità.
L'autricedàprovadiconoscereperfettamentequalisonoidoverideireligiosi,comeidifettieipericolia
cuivannoincontro. Leggetelo,carifigli,comesefossiiostessoaparlarviconl'attenzioneeladocilitàdispiritoedicuoreche
Diovihaconcesso,propriadellavostragraziadistatopermiagrandeconsolazionederivantedallamia
2 responsabilità.Spettaamerisponderedellevostreanimeeseppurpeccatoreeinetto,Diovuolechemi
applichiperlavostrasantificazione;sietestatiaffidatiame,e,sevoleterispondereaquantovidomanda,
cioè al suo grande desiderio di essere da voi amati, mi farà dono delle luci e delle parole che per voi
sarannolepiùsicureelepiùprofittevoli…Addio,carofiglio,vibenedicoteneramenteinGesù.
f.AdrienGréa,can.reg.S.M.I.
domMarie‐Augustin,
AveMariavenerdì1giugno1894
Carissimofiglio,
tramite voi invio una paterna benedizione ai cari novizi. Sono certo che rispondono nell'amore e la
riconoscenza alle grandi grazie che Dio ha loro accordato. Che gioiscano e traggano profitto dai felici
giornidellaprimaveradellavitareligiosa!ChesianocomefiorieprofumiperGesù,nellapurezzadeiloro
santidisegniepropositi!
Più avanti arriverà l'inverno molto utile per distruggere gli insetti striscianti dell'amor proprio; ma
arriverà la stagione dei frutti, delle opere, e della perseveranza nel sacrificio.
NonhonotizieriguardoalbuonfratelloAloysKessler;lohoincontratoaLyoninunostatoaccettabile
mentreerainattesadelledecisionidelmedicoriguardoall'operazionechesperavadipoterevitare.Ho
riscontratoinluiunadolceeserenarassegnazioneallavolontàdivina.Perluiepervoituttiprego,cari
figli. SperodiesserediprestofarrientroaSaint‐Antoinepernonrinviareoalmenodipocorinviarelagioia
della vostra professione. Spero sempre che Dio mi faccia la grazia di riceverla di persona.
Queste sono le belle grazie che Lui, nella sua bontà, concede alla mia vecchiaia.
Vibenedicodicuore. f.AdrienGréacan.reg.S.M.I. ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
4 giugno ‐ Oggi riprendo di nuovo la penna per chiedervi di ricordarmi nella vostre preghiere. Mi
commuovoalricordodeimieifratellidiSaint‐Antoine.Vihosempreconme,insiemealcarogreggedel
noviziato.
domArsène(Letterascrittadirettamenteinlatino) AveMaria4giugnoa.d.1894 DilectissimisfiliisapudSanctum‐AntoniumDeoinconvenctudeservientibuspueris.Omniavobisexcordis
tenerrimoaffectuprosperaforeDeumetDominumnostrumquivosamat, adprecor.Unum,etidunum
quidemnecessarium,avobisexigitur,filii,utdiligentemvosJesumbenedictumdiligati.Adidextotovos
impendatis:nihilsitinvobisquodnonadamoremJesuexercendumconvertatis.Corporavestra,utsint
membraChristi,sacraquotidiecommunionecapitiChristoinserta,omnireligiosamodestiaet,quantum
licet infirmis vobis, crucis mortificatione Deo in sanctitate conservate. Corda imprimis et intelligentias
vestrasabomnivellevissimaumbrapeccaticustodite,etconfessione,contritioneveraexamore,sanctis
propositis, sacramentalibus undis poenitentiae, amplius et amplius mundate; humilitatem, obdientiam
fraternitatis amorem, regularem silentii et religiosae gravitatis observantiam in vobis sancta
aemulationesevateetaugeteQuamlaetumdiemmihietangelisDeifacietisquumvosincolumes,sancte
peractis hisce absentiae meae mensibus, et in virtutibus proficientes iterum amplexabor, et paterno
affectu oretenus vobis benedicere licebit! Sancta Maria Mater vestra, sanctaeque domina vestra Agnes
vosinspiritualiincolumitatecustodiant,dilectissimifilii.
f.AdrianusGréacan.reg.S.M.I.
3 ANNODELLAFEDE
EPERCORSIDICOMUNIONE
Alcunispuntitrattidalla
LETTERADELSUPERIOREGENERALEPADRERICCARDOBELLERI
***
Confratellicarissimi,
stiamovivendocontuttalaChiesauncontestodirilanciospiritualecon
glieventichehannocaratterizzatoquestoautunno:
 L’AnnodellaFede.InaugurandoquestoannoBenedettoXVIha
affermato: “In questi decenni è avanzata una desertificazione
spirituale … ma è proprio a partire dall’esperienza di questo
deserto,daquestovuoto,chepossiamodinuovoriscoprirelagioia
dicredere,lasuaimportanzavitale pernoiuominiedonne…E
nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la
loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così
tengonodestalasperanza”.
Queste sfide sono per noi una buona opportunità, per una
testimonianza personale e comunitaria, per un rinnovamento
dellavitaconsacrata.
 I 50 Anni dell’inizio del Vaticano II. Nel concilio la Chiesa si è scoperta come mistero –
finalmentedirebbeDonGréa–enonpiùcomesocietàperfetta,comeservadelmondoenon
comesignora,comesacramentodisalvezzaelucedellegenti,dunquesolidaleconlesuegioie
esperanze,conlesuetristezzeeangosce.
 IlSinodosullaNuovaEvangelizzazioneperlatrasmissionedellafedecristiana:chiamato
a rispondere ai grandi bisogni dell’uomo di oggi attraverso l’amore di Dio rivelato in Cristo
Gesù:unafedechenondevemaiessereimposta,masempreproposta.
In questa cornice vogliamo inserirci anche noi Cric ripensando agli stimoli ed agli impegni del
Capitolo Generale che ci invita a recuperare la bellezza della nostra consacrazione, proponendoci
chiaramentedi“Educarciededucarenellacomunionedivita”edi“qualificarelerelazionifraternecon
nuovi percorsi di comunione”. Uno stile di vita quotidiana nel quale dobbiamo affinare ogni giorno il
nostro sentire interiore e la sua manifestazione con i fratelli che incrociamo nella nostra vita.
Poniamoci dinanzi al Signore e decidiamo oggi di ripartire proprio dalla nostra consacrazione, dall’
“essereafferratidaDio”,acuirisponderecontuttalanostravita.Noninventonientedinuovo,intendo
solo ripresentarvi i punti fondamentali emersi dal cammino/confronto di questi ultimi anni, su cui,
almeno razionalmente ‐ ma spero anche con il cuore! – ci siamo trovati d’accordo e che possono
contribuirearaggiungereilnostroobiettivo:anoioralasceltaelaripartenza…
AquantitranoivivonoilministeropastoralemipiacericordarequantodonGréacihalasciatoinuna
sualetteracircolaredel23.12.1890daStAntoine“Diverremopastoriconvincentisesapremo
esserereligiosiabbandonatiaDio”,pubblicatain“LaVocedellaComunità”,n°42,maggio2012pag.
4‐5.Oggic’èpiùbisognodicomunionechedimissione:siamoinvitatiasuperareloscartotravita
consacrataeministeropastorale.Sonoconvintochequestopernoioggièilproblema,unasceltada
fareseriamente:“nonlasciamociprenderedallafrenesia”eancora“nonanteponiamomaiil
4 lavoroesternoallavitainteriore”(ibid.).GraziealnostropadredonGréaperquesteindicazionicosì
chiare!
…ViinvitoapregareprofondamentelaVergineMariaperchéaccompagnilanostraCongregazionecon
la sua materna protezione, sostenendo l’impegno che ognuno profonde nella ricerca della vera
comunionedivita.
Uncarosalutoatuttieunionenellapreghiera
p.RiccardoBelleri,sup.gen.
VARIE
 Parlando del coinvolgimento dei laici nel ministero pastorale, al Capitolo abbiamo
riproposto l’impegno di curare gli Amici Cric, quelle numerose persone che nelle
nostrecomunitàparrocchialicisonopiùvicine,condividonoconnoigliimpegnidella
pastoraleenutronosimpatiaperlanostraCongregazione.Abbiamoredattoanchelo
Statutochevifaremoavere.Sitrattaoradiconcretizzareiltutto:mantenereocreare
occasioni di incontro legate a ricorrenze della nostra Congregazione (feste,
anniversari, professioni religiose ecc.), curare la loro
formazioneelaconoscenzadelnostrocarisma…
 ANovembrehovisitatolacomunitàdiSantaPaulaed
ho partecipato ALL’ORDINAZIONE DIACONALE DI
FR. RYAN WOLFORD: sono momenti belli della vita
dellaCongregazionecheapronoilcuoreallasperanza
eall’impegnodiciascunodinoiperlevocazioni.
 Alcune notizie dalla CONFEDERAZIONE CRSA: a
luglio i Canonici Regolari Lateranensi hanno eletto il
nuovo Abate, Don Giuseppe Cipolloni, che ha
ricevutolabenedizioneabazialedalCard.AgostinoVallini,sabato24novembre
nella chiesa di San Giuseppe a via Nomentana. Anch’io ho partecipato alla
celebrazione.
 Anche la Congregazione dei CANONICI REGOLARI DI MARIA, MADRE DEL
REDENTORE (La Cotellerie) il 27 ottobre 2012 ha eletto il nuovo Priore, Fr. Jean‐
FrancoisCroisé.Unapreghieraperilloroservizio.
 Vi ricordo inoltre che IL CONGRESSO CRSA SARÀ DAL 8 AL 12 LUGLIO 2013 IN
GERMANIAnellacittàdiNeustadt,sultema“LacaritàinSant’Agostino”.
5 ILDOPO‐CAPITOLO
Qualificarelerelazionifraterne
connuovipercorsidi“comunione”
(estrattodelpercorsodiformazionecuratodadonPoli)
***
RiportiamoalcunecitazionididocumentididonGréa,delleCostituzioniedel
magistero della Chiesa che stanno accompagnando i nostri confratelli mese
permeseinunconfrontoedapprofondimentosullacomunionedivita.
***
NOVEMBRE2012–CELEBRAREILQUOTIDIANO(GV21,1‐3)
Benedetto XVI, all’inizio della Lettera Apostolica Porta Fidei afferma che la
“porta della fede”, che “introduce alla vita di comunione con Dio e permette
l’ingressonellasuaChiesaèsempreapertapernoi”(n.1).
Le parole del Santo Padre, aiutano a leggere l’obiettivo proposto dal Capitolo
Generaleperil2012‐2013:Qualificarelerelazionifraterneconnuovipercorsi
di“comunione”,ricordanoadogniCRICcheèchiamatoarinsaldarelapropria
fedeallascuoladegliApostoli,lasciando
ognicosaperseguireilMaestro(CfrMc10,28).Credetteroalleparoleconlequaliannunciavail
RegnodiDiopresenteerealizzatonellasuapersona(CfrLc11,20).Visseroincomunionedivita
conGesùcheliistruivaconilsuoinsegnamento,lasciandolorounanuovaregoladivitaconla
quale sarebbero stati riconosciuti come suoi discepoli dopo la sua morte (Cfr Gv 13,34‐35). Per
fedeandarononelmondointero,seguendoilmandatodiportareilVangeloadognicreatura(Cfr
Mc 16,15) e, senza alcun timore, annunciarono a tutti la gioia della risurrezione di cui furono
fedelitestimoni(PortaFidei,n.13).
LeparoledelSantoPadre,oltreadevidenziarelacentralitàdella“comunioneconDio”edella
vitadeidiscepoliin“comunioneconGesù”,specificanoche
la Chiesa nel suo insieme, ed i Pastori in essa, come Cristo devono mettersi in cammino, per
condurregliuominifuoridaldeserto,versoilluogodellavita,versol’amiciziaconilFigliodiDio,
versoColuichecidonalavita,lavitainpienezza(PortaFidei,n.2).
FONTIMAGISTERIALI


Nella quotidiana riscoperta del suo amore attinge forza e vigore l’impegno missionario dei
credenti che non può mai venire meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come
esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di
gioia. Essa rende fecondi, perché allarga il cuore nella speranza e consente di offrire una
testimonianza capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti ascoltano ad
accoglierel’invitodelSignorediaderireallasuaParolaperdiventaresuoidiscepoli.Icredenti,
attestasant’Agostino,“sifortificanocredendo”(PortaFidei,n.7).
Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in
pienezzaeconrinnovataconvinzione,confiduciaesperanza.Saràun'occasionepropiziaanche
perintensificarelacelebrazionedellafedenellaliturgia,einparticolarenell’Eucaristia,cheè
“ilculmineversocuitendel’azionedellaChiesaeinsiemelafontedacuipromanatuttalasua
energia”(PortaFidei,n.9).
6 
Gesù Cristo ci porta la buona notizia che siamo amati da Dio come figli e ci fa il dono dello
Spiritosanto,incuipossiamoaccogliereDiocomePadreeglialtricomefratelli.Animatidallo
Spirito,possiamocamminaredietroaCristosullaviadellacroceedellarisurrezione,amando
come egli ha amato, fino al dono totale di noi stessi, nella varietà delle concrete esperienze
personali, in filiale obbedienza alla volontà del Padre. Riconoscere Gesù come Signore è
possibilesoltantograziealloSpirito(cfr.1Cor12,3‐4).Accedereall'amoredelPadreèpossibile
soltantopartecipandoaldestinodiGesùCristo:ildestinodichièmandatoinmissioneedichi
progetta la sua esistenza in modo oblativo (Le vocazioni al ministero ordinato e alla vita
consacratanellacomunitàcristiana,n.7).

I superiori religiosi con ogni attenzione procurino che i loro confratelli e le loro consorelle
rimangano fedeli alla propria vocazione. Promuovano anche gli opportuni adattamenti alle
condizioni culturali, sociali ed economiche, secondo le esigenze dei tempi, vigilando tuttavia
affinchéinnessunmodotaliadattamentisconfininoversoabitudinicontrarieallavitareligiosa
(Mutuaerelationis,n.26).
Pertuttilavitadicomunitàèunidealeeduncammino.Rifletteilmodellotrascendentedella
TrinitàallacuivitadiunitàCristovuolechesianoconfiguratiisuoidiscepoli;maèuncammino
faticosocheesigematurazionenellevirtùumaneedevangeliche,condivisionenellafraternità,
amicizia nelle gioie e nei dolori, solidarietà nella missione apostolica, costante generosità
nell'amorereciprocofinoaldonodellavita(InstrumentumlaborisdelIXSinodo,n.56).


Continuamente Egli chiama a sé nuovi discepoli, uomini e donne, per comunicare loro,
mediante l'effusione dello Spirito (cfr. Rm 5,5), l'agape divina, il suo modo d'amare, e per
sospingerli così a servire gli altri nell'umile dono di sé, alieno da calcoli interessati. A Pietro,
che estasiato dalla luce della Trasfigurazione esclama: "Signore, è bello per noi restare qui"
(cfr. Mt 17,4) , è rivolto l'invito a tornare sulle strade del mondo, per continuare a servire il
RegnodiDio:"Scendi,Pietro;desideraviriposaresulmonte:scendi;predicalaParoladiDio,
insistiinognioccasioneopportunaeimportuna,rimprovera,esorta,incoraggiausandotuttala
tuapazienzaelatuacapacitàdiinsegnare.Lavora,affaticatimolto,accettaanchesofferenzee
supplizi,affinché,medianteilcandoreelabellezzadellebuoneopere,tupossegganellacarità
ciò che è simboleggiato nel candore delle vesti del Signore". Lo sguardo fisso sul volto del
Signorenonattenuanell'apostolol'impegnoperl'uomo;alcontrariolopotenzia,dotandolodi
una nuova capacità di incidere sulla storia, per liberarla da quanto la deturpa (Vita
Consecrata,n.75).
FONTICARISMATICHE
 […] Ho pregato Dio perché pieni dell'amore di Gesù Cristo, possiate superare ogni ostacolo.
Siate in pace con Dio, amatevi teneramente gli uni gli altri e gareggiate nel progredire tutti
sulla via della perfezione. Non vi sia tra voi né emulazione né sentimenti di disprezzo o di
collera,masolorendimentodigrazieaDio;levostrebocche,santificatedallalode,sianopure
come quelle degli angeli; non formulino mormorazioni, né parlino per vana gloria, ma solo
faccianorisuonareparoledipace,dicaritàedigioia[…](Letteraallacomunitànascentedi
St.Claude,Romaaprile1869).
 Noi dobbiamo amarci come si amano i santi in cielo; noi dobbiamo nutrire gli uni gli altri lo
stessoamorechenutriamoperCristo,cheabitainciascunodinoi.Lacaritàcheciuniscedeve
esserelastessacaritàcheunisceilPadreeilFiglio,cioèloSpiritoSanto.L’affettocheciunisce
èloSpiritoSantocheèstatoeffusonellenostreanime(DomGréa,Conferenze.9.11.1894,in
VP,p.83).
7 
Ciascuno apporta alla Comunità i beni spirituali, intellettuali e materiali ricevuti dal Signore,
perchésianoavantaggioditutti.Ma,poichélavitadicaritàraggiungeràlaperfezionesoloin
cielo, ciascuno apporta anche le proprie debolezze ed imperfezioni, che dovranno essere
superateinunclimadicomprensioneedimutuosostegno(Costituzioni,Lavitacomune,n.
4).
DICEMBRE2012–RICOMINCIARECONCORAGGIO(GV21,4‐6)
Benedetto XVI, nella Lettera Apostolica Porta Fidei afferma: “La fede,
proprioperchéèattodellalibertà,esigeanchelaresponsabilitàsocialediciòchesi
crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa
dimensione pubblica del credere e dell’annunciare senza timore la propria fede ad
ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la
nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa. La stessa professione della
fedeèunattopersonaleedinsiemecomunitario”(n.10).
Non è facile cambiare, ridare il giusto posto alla “chiamata” e alla “missione CRIC”, in una “crisi
epocale” che impone di trovare lo slancio per rispondere con “un cambiamento altrettanto epocale”,
cheinvestail“modellodivita”propostodaDonGréa,ilqualenonèstatounfondatore;Luistessoha
semprerifiutatoquestomododiconsiderarelasuaopera,eneppureunrestauratore,comespessosi
sente dire, ma un precursore (Broutin) o come qualcun altro ha scritto: “colui che con sguardo
profeticohapropostounanuovautopia”(DePeretti).
Cambiare, riconoscendo concretamente lo spazio e il ruolo che la comunità CRIC ha nel progetto di
Dom Gréa, comporta accettare la sfida del “tirocinio di vita personale e comunitario”, puntando sul
“coraggiodiricominciare”giornodopogiorno,conunserioecostante“lavoro”,cheèilveronomedella
crescitacomunitaria.C’èbisognocheognicanonicoentriinquestosforzo“ricostituenteerinsavente”,
conspiritodiservizio,passandodallaformula"vitacomune"a"comunionedivita".
Perrealizzarequesto“processodicambiamento”,èdeterminante–affermaBenedettoXVI–chelavita
“deicredenticrescanellasuacredibilità”(PortaFidei,n.9).Lalogicadel“ricominciare”hacomepunto
di partenza l’accettare di “ricalibrare” se stessi, le proprie attività e attese, le regole che ispirano la
propriaesistenzapersonaleecomunitaria,l’equilibrioseriotradirittiedoveri.
Oggi viene chiesto ad ogni CRIC di lottare controcorrente per rimettere in piedi, nel verso giusto, la
scala di “valori fondamentali e fondativi” e per capovolgere la logica “individualistica”, che oltre a
minacciare la vita consacrata canonicale, impoverisce la chiamata ad essere oggi “nuovi profeti” e
“nuovisanti”.Colorochevannoaldilàdell'attualeorizzonteeaprononuoviscenari,anticipandouna
purminimapartediquantoancoraracchiusoinquellariservaescatologicachenonavràcompimento
senonnellarealizzazionepienadelRegno.
Inquesto“tempodifficile”,siamosollecitatidalSantoPadreadaverefedeinGesù,atrarre“laforzaper
vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia dal di dentro che dal di
fuori,epersvelareinmezzoalmondo,confedeltàanchesenonperfettamente,ilmisterodilui,finoa
cheallafinedeitempiessosaràmanifestatonellapienezzadellaluce”(PortaFidei,n.6).
FONTIMAGISTERIALI
 Nellaquotidianariscopertadelsuoamoreattingeforzaevigore
l’impegno missionario dei credenti che non può mai venire
meno. La fede, infatti, cresce quando è vissuta come esperienza
di un amore ricevuto e quando viene comunicata come
esperienzadigraziaedigioia.Essarendefecondi,perchéallarga
il cuore nella speranza e consente di offrire una testimonianza
capace di generare: apre, infatti, il cuore e la mente di quanti
ascoltano ad accogliere l’invito del Signore di aderire alla sua
Parolaperdiventaresuoidiscepoli.Icredenti,attestasant’Agostino,“sifortificanocredendo”
(PortaFidei,n.7).
8 
Desideriamo che questo Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in
pienezzaeconrinnovataconvinzione,confiduciaesperanza.Saràun'occasionepropiziaanche
perintensificarelacelebrazionedellafedenellaliturgia,einparticolarenell’Eucaristia,cheè
“ilculmineversocuitendel’azionedellaChiesaeinsiemelafontedacuipromanatuttalasua
energia”(PortaFidei,n.9).

Gesù Cristo ci porta la buona notizia che siamo amati da Dio come figli e ci fa il dono dello
Spiritosanto,incuipossiamoaccogliereDiocomePadreeglialtricomefratelli.Animatidallo
Spirito,possiamocamminaredietroaCristosullaviadellacroceedellarisurrezione,amando
come egli ha amato, fino al dono totale di noi stessi, nella varietà delle concrete esperienze
personali, in filiale obbedienza alla volontà del Padre. Riconoscere Gesù come Signore è
possibilesoltantograziealloSpirito(cfr.1Cor12,3‐4).Accedereall'amoredelPadreèpossibile
soltantopartecipandoaldestinodiGesùCristo:ildestinodichièmandatoinmissioneedichi
progetta la sua esistenza in modo oblativo (Le vocazioni al ministero ordinato e alla vita
consacratanellacomunitàcristiana,n.7).

I superiori religiosi con ogni attenzione procurino che i loro confratelli e le loro consorelle
rimangano fedeli alla propria vocazione. Promuovano anche gli opportuni adattamenti alle
condizioni culturali, sociali ed economiche, secondo le esigenze dei tempi, vigilando tuttavia
affinchéinnessunmodotaliadattamentisconfininoversoabitudinicontrarieallavitareligiosa
(Mutuaerelationis,n.26).

Pertuttilavitadicomunitàèunidealeeduncammino.Rifletteilmodellotrascendentedella
TrinitàallacuivitadiunitàCristovuolechesianoconfiguratiisuoidiscepoli;maèuncammino
faticosocheesigematurazionenellevirtùumaneedevangeliche,condivisionenellafraternità,
amicizia nelle gioie e nei dolori, solidarietà nella missione apostolica, costante generosità
nell'amorereciprocofinoaldonodellavita(InstrumentumlaborisdelIXSinodo,n.56).

Continuamente Egli chiama a sé nuovi discepoli, uomini e donne, per comunicare loro,
mediante l'effusione dello Spirito (cfr. Rm 5,5), l'agape divina, il suo modo d'amare, e per
sospingerli così a servire gli altri nell'umile dono di sé, alieno da calcoli interessati. A Pietro,
che estasiato dalla luce della Trasfigurazione esclama: "Signore, è bello per noi restare qui"
(cfr. Mt 17,4) , è rivolto l'invito a tornare sulle strade del mondo, per continuare a servire il
RegnodiDio:"Scendi,Pietro;desideraviriposaresulmonte:scendi;predicalaParoladiDio,
insistiinognioccasioneopportunaeimportuna,rimprovera,esorta,incoraggiausandotuttala
tuapazienzaelatuacapacitàdiinsegnare.Lavora,affaticatimolto,accettaanchesofferenzee
supplizi,affinché,medianteilcandoreelabellezzadellebuoneopere,tupossegganellacarità
ciò che è simboleggiato nel candore delle vesti del Signore". Lo sguardo fisso sul volto del
Signorenonattenuanell'apostolol'impegnoperl'uomo;alcontrariolopotenzia,dotandolodi
una nuova capacità di incidere sulla storia, per liberarla da quanto la deturpa (Vita
Consecrata,n.75).
FONTICARISMATICHE
 A Roma, tra le tombe dei Santi, davanti alla porta della grande
assemblea della Santa Chiesa, mi rendo conto quanto Dio abbia
bisogno della santità dei suoi servitori per la salvezza del mondo.
Chiamaaséleanimechesceglieelavostrasantavocazioneèildono
piùpreziosocheviabbiafatto.Questodonoequestotesoroèmesso
nellevostredebolemani;loportateinunfragilevaso.Vegliatevicinoa
Gesù insieme ai pastori di Bethleem, affinché questa benedetta
mangiatoiasiapervoisorgentedicoraggio,dimagnanimitàd'animo,
dipurezza,disantificazione.Ancheselontanoconvoituttaviacelebreròquestamirabilenotte
diNatale,econilcuoresonoavoivicino.Mieicariragazzi,chequestotempodiNatalesiaper
voitratuttiitempiuntemposantoDomGréa.(Lettera,4dicembre1869).
9 
Homoltosoffertonelvenireaconoscenzadellepiccoleprovechelacomunitàhadovutosubire
nelle persone dei nostri fratelli. E' cosa buona, e Dio lo permette per la nostra salvezza. Le
indisposizione corporali giovano all'umiltà dell'anima, e ci mantengono ben disposti ad
abbandonarci alla volontà di Dio. Ma non devono abbattere il nostro coraggio e la nostra
costanzaescoraggiarciriguardoallanostravocazione.Abbiamovistodellecomunitàiniziare
conspaventosemortalitàepoiriempireilmondoconlaloromeravigliosafecondità.Cosìebbe
inizio Citeaux. Dobbiamo anzi ringraziare Dio per averci risparmiato per lunghi anni, e non
dobbiamo credere che entriamo in comunità per sottrarci alle comuni malattie e alla morte.
Siamoperseverantinellapietàenellareligioneequandoperdiscrezionedobbiamoricorrerea
dei lenitivi che la debolezza della natura richiede, è necessario che i fratelli si abbandonino
senzatristezzanéaffievolimentodivolontàedispiritoallacondottadeisuperiori(DomGréa,
LetteraaFratelLouis,Roma,Giugno1870).

Atuttiraccomandounaprofondaunione,ungrandefervoreperlasantitàdelvostrostato.Dio
cichiederàcontodella graziachecihaconcesso aprendocile portedellasantareligione; ma
qualesaràlanostraresponsabilitàequalerendicontoterribilesaremochiamatiadarequalora,
venendo meno all'amore che Dio aspetta da noi, presi a piacere a noi stessi, divenissimo la
causa e la circostanza volontaria di un affievolimento della santità in qualcuno dei nostri
fratelliesoprattuttoall'internodelnostrostessoistituto(DomGréa,Letteraallacomunitàdi
Saint‐Antoinescritteabordodella"Toronto",dal1‐4giugno1894).
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐
Nuovaevangelizzazione:religiosiinprimalinea
IlcardinaleRomeoaiSuperiorimaggioririunitiadAcireale:
ivostricarismifaccianotrasparirel’amorediDiopergliuomini
articolodi
MIMMOMUOLO(trattodaAvveniredimartedì6novembre2012)
***
Riuniti intorno all’altare dove è presente Gesù nelle specie
eucaristiche e all’ambone dove poco prima è risuonata la sua
Parola. La prima immagine della 52ª Assemblea della Cism, la
Conferenza dei Superiori maggiori d’Italia, è altamente emble‐
matica dell’atmosfera e del tema che, da qui fino a venerdì,
accompagneranno i lavori dei religiosi in rappresentanza di tutti
gliordinielecongregazionipresentinelBelpaese.Lacelebrazione
dellaMessa,presiedutadalcardinalePaoloRomeo,arcivescovodi
Palermo e presidente della Conferenza episcopale siciliana, dà
infattiilviaacinquegiornidiriflessioniedibattitisulcontribuito
deiconsacratiallanuovaevangelizzazione.Esuggeriscesubitoun
puntofermo.NoncipuòessereannunciodiCristo,seprimanonsi
è fatta esperienza diretta di lui. Il cardinale Romeo lo afferma a
chiare lettere, durante l’omelia: «La gente deve vedere Gesù
brillaresulnostrovolto.Ivostricarismi–dicerivolgendosiai150
superiorimaggioripresenti–devonofartrasparirel’amorediDio
per tutti gli uomini e in particolare per i poveri. Le vostre case
religiose devono essere luoghi di eccellenza dove si può toccare
conmanolapresenzadelDioamoreelasollecitudinedellaChiesa
versoisuoifedeli». Per il porporato, dunque, il ruolo dei frati d’Italia nella nuova evangelizzazione è quello di una
rinnovataedefficacetestimonianza.«Comefaunpoverochenonhanulla,unbambinochechiededi
10 essere educato, un ammalato posto di fronte al mistero del senso della vita – si chiede Romeo – a
sentirecheDioglièpadreechelaChiesacamminaalsuofianco?».Eccoilcompitoelamissionedei
religiosi.«DaqualchedecenniosiparlanellaChiesadiopzionepreferenzialeperipoveri.Inrealtà–
ricorda l’arcivescovo di Palermo – tutti i vostri carismi, fin dalla loro nascita, sono stati ispirati a
questasceltapreferenziale.Povertàmateriali,spirituali,fisiche.Nonc’èunsettoreincuiloSpiritonon
abbiasuscitatouncarismaperdarerisposteaqualcunodiquestibisogni.Voi,dunque,sietechiamatia
gestire una simile eredità e a incrementarla». L’omelia del cardinale segna una robusta iniezione di
fiducia.«Nonpossiamonasconderciledifficoltà:contrazionedelnumeroedelleforzedeiconsacratie
problemieconomici–citasoprattutto–,manondobbiamotacerechequestoèiltempodellasperanza.
Anche in un’epoca difficile come la nostra infatti il Signore continua a suscitare testimoni santi ».
Romeo sottolinea a tal proposito l’esempio di don PinoPuglisi, di cui è ormai prossima la
beatificazione.«Nonunpreteantimafia,maunveroevangelizzatore,chehasuggellatoconilmartirio
33 anni di sacerdozio vissuti in maniera esemplare». Proprio figure come quella del presbitero
palermitano, conclude il cardinale, «devono farci capire che la nostra appartenenza a Cristo è un
principiononnegoziabile».Lanuovaevangelizzazioneinfondodipendepropriodaquesto.
LoricordaanchenellasuccessivarelazionediaperturadeilavoriilpresidenteadinterimdellaCism,
padre Fulgenzio Volpi. «La fede – dice il cappuccino – inizia dalla testimonianza, originariamente da
quelladiCristo,iltestimonefedeleeverace,eadessaritorna.Lafedemostralasuamaturitànelfarsia
propriavoltatestimonianzadelVangelo,inparoleeinopere.Infatti,latestimonianzaappareall’uomo
contemporaneo come una forma di comunicazione particolarmente significativa». In sostanza,
sintetizza padre Volpi, «oggi, nel tempo della comunicazione selvaggia, nell’era digitale, la
testimonianza appare come il caso serio del linguaggio umano». E nel parlare questo linguaggio i
religiosiitalianisonodeiverimaestri.
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DiocesidiBrescia
Unitàpastorali:nuovasfidaancheperilaici
Sièapertosabato1dicembre2012il29°sinododiocesano
MessaggiodalSinododiocesano
alledonneeagliuominibresciani
Riuniti attorno al nostro Vescovo Luciano, noi partecipanti al XXIX
Sinodo diocesano sulle Unità pastorali, coscienti e lieti di
rappresentareilaici,isacerdotieiconsacratidellaChiesabresciana,
nel desiderio di camminare insieme, dedichiamo un pensiero alla
cittàeatuttiiComunidelladiocesi.Èunpensierocaricodiaffetto,
simpatia e fraterna amicizia verso tutte le donne e gli uomini che
vivono e operano in questa terra bresciana. Il nostro impegno
sinodale ha riguardato il futuro della missione della nostra Chiesa
bresciana, prospettando una rinnovata azione pastorale basata
sulla comunione, collaborazione e corresponsabilità fra le varie
comunità parrocchiali. Vogliamo condividere il nostro sguardo al
futuro con tutti, anche con coloro che si sentono lontani dalla vita
ecclesiale, ma che hanno a cuore il bene comune, il sereno domani
dellegenerazionipiùgiovani,orizzontidipace,giustizia,progressoe
lavoro per tutti. Cogliamo questa occasione per esprimere pubblica gratitudine per gli esempi di
civiltà,umanità,dedizioneprofessionaleeonestà chetroviamoaldi fuori delleesperienze ecclesiali.
Come cattolici, praticanti e impegnati nelle parrocchie e nelle aggregazioni o istituzioni ecclesiali, ci
sentiamo vicini e partecipi alla vita e alle quotidiane vicende di tutti i nostri concittadini,
particolarmenteinquestotempodigravecrisieconomica,socialeeculturale.
Raccogliendo volentieri una preziosa eredità che ci viene da un passato lontano e recente, possiamo
direcheesserecattolicinonciimpediscediesserecittadiniitalianichevoglionoilbeneelalibertàdi
11 tutti (Giuseppe Tovini). Ribadiamo volentieri, pur consapevoli dei nostri limiti, che la nostra
appartenenzaecclesialenonrallentamarafforzalacoscienzadellanostraresponsabilitàcivile.Fedeli
alla Dottrina sociale della Chiesa, vogliamo essere cittadini onesti e liberi, leali e rispettosi della
legalità,dediticonpassionealbenecomunedellanostracittàedeinostripaesi.Éinnomediquesto
indissolubile legame che ci sentiamo, nell'attuale e difficile stagione, singolarmente vicini a tutte le
famiglie, ai lavoratori e ai giovani che soffrono a causa della crisi economica. E, con indistinta
solidarietà,guardiamoallefamigliedistranieriche,venutidalontanoconlelorodiversitàdiculturae
difede,sonoormainostriconcittadinichepartecipanoallosviluppodelnostroterritorio.Perqueste
ragioni dobbiamo sentirci tutti più uniti e in un rapporto di dialogo costante e costruttivo,
arricchendocigliuniglialtrideinostrispecificicontributi,nelpercorrereinparticolaretresentieri
chepossonoportarciamiglioriprevisioniesituazioni.
Prima di tutto il sentiero, tanto raccomandato anche dal Magistero della Chiesa, del rinnovamento
sociale che presuppone necessariamente una visione vera e alta della politica: un servizio alla
comunità,svoltocononestà,saggezza,disinteresse,competenza,scelteilluminateecondivise.
Insecondoluogolasalvaguardiaelapromozionedelvaloredellafamiglia,cellulafondamentaledella
società e piccola Chiesa domestica. Credenti e non credenti abbiamo la necessità e il dovere di
promuovereilruolodellacomunitàfamiliarecheèilfondamentodellerelazionisociali.
Infinenonpossiamotacereilvaloredell'educazioneinunmomentodiemergenzachepreoccupaper
ilfuturodeinostrigiovani.Nellaterrabrescianachehadonatoall'Italiaeall'Europa,unpatrimoniodi
idee e strumenti per l'educazione delle giovani generazioni, questa dimensione rimane una priorità
per tutti. Facciamo nostra la convinzione di Giuseppe Tovini, pubblico amministratore, sposo e
genitore:ifiglisenzalafedenonsarannomairicchi,collafedenonsarannomaipoveri.
IlnostrosalutovigiungarammentandoleparolediGiovanniPaoloII aibresciani,ribaditeancheda
BenedettoXVI:EtuBrescia,fidelisfideietiustitiae,riscopriilpatrimoniodiidealichecostituiscela
tuaricchezzapiùvera,esaraicapacediesserecentrovivodiirradiazionedellanuovaciviltà,laciviltà
dell'amore,auspicatadaltuograndefiglioPaoloVI.
Brescia,9dicembre2012
SPECIALE“ANNIVERSARI”
Borgosotto:parrocchiaMariaImmacolata
ANNOGIUBILARE
perilterzocentenariodellacostruzionedellachiesadi
Borgosotto
intitolataallaMadonnadiLoreto
***
“ConMaria…cerchiamoiltuoVolto”
Sembra quasi una coincidenza voluta e cercata
appositamente,invecelavedocomeunagrandeopportunità
il celebrare questo anno Giubilare di 300 anni dalla
costruzione della chiesa di Borgosotto (4 marzo 1713 –
2013) unitamente all’Anno Fidei indetto dal Papa per il 50°
del Concilio Vaticano II e all’Anno Sinodale che la nostra
diocesidiBresciastavivendo.Nonvuolessere,comesisuol
dire,“troppacarnealfuoco”,maoccasionidaviveredurante
l’anno sotto tanti aspetti e per gruppi diversificati di fedeli.
Cen’èpertutti!
Partendo proprio dall’Anno Fidei vorrei esprimere il mio
sentimento più genuino e sincero per offrire proposte pensate insieme al Consiglio Pastorale e per
viverle con uno spirito profondo di desiderio di crescita nella propria fede. Tutto allora sarà visto e
orientatocometantiraggidiunaruotacheconvergonoversoununicocuoreconl’obiettivodiinvitare
12 ognunodinoia“rivederesedavverotuttociòchefacciamonellanostracomunitàsiriferiscerealmente
allafede”.Durantequest’annovorremmoestendereallanostravitaquotidiana
questo bisogno di incontrare Dio e di condividere con Lui tutti quei momenti
che scandiscono la nostra vita: “dalla nascita di un bimbo al cammino
dell’adolescenza, alla scelta vocazionale, all’amore di un uomo e di una donna,
alla fedeltà alla famiglia, alla professionalità, all’esperienza del dolore e della
fragilità”.
E’necessariocheinquest’annospecialelanostrapastoraleannuncidinuovoe
senza stancarsi il Vangelo, testimoniando che “anche oggi è possibile, bello,
buono e giusto vivere l’esistenza umana conformemente al Vangelo… Una
parrocchia missionaria si ritrova ogni otto giorni per incontrare il Signore
Risorto… andando oltre i luoghi e i tempi dedicati al sacro per raggiungere i
luoghi e i tempi della vita ordinaria: famiglia, scuola, comunicazione sociale,
economia e lavoro, arte e spettacolo, sport e tureismo, salute e malattia,
emarginazionesociale”.
Proprio in questo contesto si inserisce in maniera ottimale l’anno giubilare
dellanostrachiesadedicataallaMadonnadiLoreto.
QuestoeventocievocanecessariamentelaSantaCasadiNazareth,doveMariaèprobabilmentenata,
cresciuta,hacondivisolavitanascostadelFiglioGesùinsiemeallosposoGiuseppe,avvoltadall’ombra
dell’AltissimoedelsuoSpirito,inquellaCasadel“Sì”hacondivisoiproblemi,lepreoccupazioniele
sofferenze di tutti… Per cui avere una chiesa che ricorda tutti questi fatti e scene di vita quotidiana,
vuolessereunaspintaaconfigurarcisempredipiùallaSacraFamigliadiNazarethperportarenella
nostra “Chiesa domestica” di oggi gli stessi valori umani e cristiani e lo stesso stile di vita e di
disponibilitàallavolontàdiDio.
ApriamoquestoAnnoGiubilareinformasolenne,maanchecontuttalanostrabuonavolontàa
lasciarciguidareeilluminaredallaMadrediGesùpercercareconsinceritàilsuoVolto.
BENEDIZIONEDELPORTALEEDELSAGRATO
Ognichiesahalaportaprincipale.Perilfedeleilsignificatodellaportaèmoltogrande:èilluogodel
"transito", segno del "passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia",
dall’esternoall’interno,dalmondoesterioreaquellointeriore,dalprofanoalsacro:sisuperalasoglia
percercareDioecomunicareconlui.
VarcarelaportadiunachiesadedicataallaMadonna,nelnostrocasoalla“CasadellaMadrediDio”
(…aedem Deiparae…), vuol dire chiedere a Maria la Grazia di intercedere per noi affinché ci
avviciniamosemprepiùaGesùsuoFiglioeviviamolanostravitaconlastessafedediMaria.
Nella sua Lettera “Porta Fidei” il Papa ci ricorda quanto sia importante riferirci alla fede vissuta da
Maria,donnasìprivilegiataperchéImmacolata,masemprepienamentedonna:“PerfedeMariaaccolse
laparoladell’Angeloecredetteall’annunciochesarebbedivenutaMadrediDionell’obbedienzadellasua
dedizione(cfrLc1,38).VisitandoElisabettainnalzòilsuocantodilodeall’Altissimoperlemeraviglieche
compivainquantisiaffidanoaLui(cfrLc1,46‐55).Congioiaetrepidazionediedeallaluceilsuounico
Figlio, mantenendo intatta la verginità (cfr Lc 2,6‐7). Confidando in Giuseppe suo sposo, portò Gesù in
EgittopersalvarlodallapersecuzionediErode(cfrMt2,13‐15).ConlastessafedeseguìilSignorenella
suapredicazioneerimaseconLuifinsulGolgota(cfrGv19,25‐27).ConfedeMariaassaporòifruttidella
risurrezionediGesùe,custodendoogniricordonelsuocuore(cfrLc2,19.51),lotrasmiseaiDodiciriuniti
conleinelCenacoloperricevereloSpiritoSanto(cfrAt1,14;2,1‐4)”.
Ancheilsagratohalasuasimbolicafunzionediaccogliereifedeliediintrodurlinellachiesa,èlo
spaziodell’accoglienza,dell’incontroumanoedell’orientamentoaDio.
Queste,infatti,leindicazionideiVescoviitalianisulsagrato:«Èquestaun’areaimportantedaprevedere
inquantocapacediesprimerevalorisignificativi:quellodella“soglia”,dell’accoglienzaedelrinvio.La
cura del sagrato e della piazza ad esso eventualmente collegata è segno della disponibilità
all'accoglienzachecaratterizzalacomunitàcristianaintuttiisuoigestiequindi,amaggiorragione,in
occasionedellecelebrazioniliturgiche.Chisipresentaallaportadellechiesedevesentirsiospitegraditoe
atteso.
13 Laconchiglia
Un ultimo particolare della simbologia liturgica all’ingresso di
unachiesaèlaconchiglia:anchesulportaledellanostrachiesa
e all’interno del presbiterio è riportata una grande conchiglia,
fontedellavita,simbolodelpellegrinochelungoilsuopercorso
lautilizzaperdissetarsi.Laconchigliasta,dunque,adindicare
l’accoglienza delle persone che varcano quella soglia come
pellegrini che entrano in chiesa per dissetarsi alla vera Fonte
dellavita,cheèlaParoladiDio.
Per questo Domenica 21 ottobre è stato aperto questo Anno
Pastoraleconunsegnoimportanteperlasimbologialiturgicae
religiosa della nostra vita: la benedizione del Sagrato e del
portalediingressodellachiesadiBorgosotto,attraversoilquale
passalanostravitaumanaecristianaperentrareinunluogodi
culto dove si incontra il Signore della vita (Battesimo),
dell’amore (matrimonio), della morte e risurrezione nostra
(esequie), del pane spezzato e condiviso nella preghiera
(Eucaristia):celebrataattraversoildonodeiSacramenti.
Sollecitatidaquestisimbolireligiosi,vogliamoesserericonoscentiachiconcompetenzaetecnicaha
restauratolafacciataeilportaledellachiesaperrenderlapiùbellaepiùsignificativa.
GraziealladittaOcra.
Ma un grazie altrettanto grande al Sindaco, alla sua Amministrazione e ai suoi collaboratori, sempre
disponibili a eventuali suggerimenti, che ci hanno offerto la sistemazione della piazza antistante la
chiesaedelSagrato,nonsolopermotividibellezzaedimaggiorsicurezzafisicaestradale,maanche
insintoniaconilsignificatoliturgicoeumanoappenadescritto.Graziedicuore.
PadreRinaldo
14 ROMA:PARROCCHIAREGINAPACIS
70ANNI,mapursempregiovane
REGINA PACIS: già il titolo con cui si presenta la nostra Parrocchia
hailsaporediunaprovocazioneperitempiincuinasce.Siamonel
1942, nel bel mezzo della seconda Guerra mondiale, e l’odio ormai
contrapponelepotenzebelligerantielevittimesicontanoamigliaia.
Proprioinquelclimadisofferenza,nelnostroquartiereapreleporte
unanuovachiesachehailcoraggiodiparlaredipace.Quisiprega
Maria, invocandola come la regina della pace, e tra lo scoppio delle
bombe e l’urlo delle sirene qui ci si augura che cessino gli odi e le
guerreperaprireadunmondodiriconciliazione.
Nonimportaseproprioinqueimesiunabombalanciatadaunaereo
alleato squarcia il tetto della Chiesa e rovina sul pavimento:
qualcuno grida al miracolo perché quella bomba non esplode e ci
risparmia danni immensi, in una struttura che faticosamente si era
appenaportataatermine.
E’certamenteunbelsegno,cheincoraggialadevozioneecosì,purin
mezzoaibombardamenti,qualcunoincominciaacredereallapace,la
prega,lainvocacomedono,incominciaacostruirla,partendomagari
dallaconversionedelcuore.
Quella grande immagine che campeggia nell’abside, che raffigura Maria seduta in trono con il figlio
sulle ginocchia, diventa un punto di riferimento per la devozione di tanta gente. Santi sacerdoti
accolgonoifedelidiunquartierechesivasemprepiùaffollando:èiltempodeigrandipalazziequella
cheeraunazonaperifericadiRomaormaidiventaunquartierebenstrutturato.
SonogliannidiP.AntonioNovaro,primoparrocochelasciainmezzoallagenteilricordodiunprete
santo,sempreattentoallenecessitàditutti.Saràproprioluiadaccoglierenelsottotettodellanuova
chiesa alcune famiglie ebree, per scamparle dal rastrellamento tedesco, ma anche tante famiglie di
poveritroverannoaccoglienzanellacaritàdellaparrocchia.
Verrannopoialtrisacerdoti,P.AlfredoScipioni,P.EdmondoCatoni,P.LuigiEmiliani,
P. Serafino Ciardi…, ma questa è una storia più recente e tanti sono ancora i testimoni che ce la
possonoraccontare.
OggilanostraParrocchiacompie70anni.Noiabbiamolafortunadivederlabellacomenemmenoi
primicostruttorihannopotutoammirarla.Coltemposisonomiglioratigliimpianti,abbiamoavutola
possibilità di nuove decorazioni, recenti ristrutturazioni hanno qualificato i suoi spazi educativi e di
gioco, come l’oratorio. Ci sentiamo
orgogliosi di appartenere a questa Chiesa
che, anche se non di antiche origini, ha già
una bella storia da raccontare, nelle
generazionidifamigliechehaformato,nelle
iniziative che porta avanti, nella fede che
ancoratestimonia.
Certooggicipiacerebbe riscopriredentrole
suemuraquellaprovocazionechehasegnato
i suoi inizi. Allora era una scommessa sulla
pace, in un mondo disperato a causa della
guerra. Oggi ci piacerebbe sentire la sua
sfidacheponeallenuovegenerazionispesso
lontanedalleprovocazionidella fede.Gente
chelepassadavantietiradirittoindifferente,
perché impegnata a rincorrere altre preoccupazioni. Ci piacerebbe che questa chiesa continuasse a
gridareagliuominidioggi,giàsaziditantecose,ilbisognodiDio,lafamedivaloriveri,larispostaalle
domandeultime.
La nostra Chiesa, Regina Pacis, rimane oggi sempre con le sue porte spalancate ad augurare a tutti
giornidipace,donochenascesempredall’incontroconilSignore.
P.Livio,parroco
15 UNASTORIACHEINIZIADALONTANO…
ICANONICIREGOLARIDELL’IMMACOLATACONCEZIONE
eLAPARROCCHIADIREGINAPACIS
La comunità dei Canonici Regolari dell'Immacolata Concezione fu
fondatanellaregionedelJura,inFrancia,daDomAdrienGréa.Il
suo principale desiderio era di restaurare i Canonici Regolari
espulsiesoppressidurantelarivoluzionefrancese.Nel1871fecela
professione perpetua con altri cinque religiosi. Eletto Vicario
generale della diocesi di Saint Claude, Dom Gréa propose la vita
comunitaria come rimedio e un grande aiuto anche per i chierici
diocesani.Testimoniòeinsegnòaisuoiconfratelliungrandeamore
allaChiesa,allaliturgia,alserviziopastoraleea unverospiritodi
penitenza e di autentica vita ascetica. Siamo sacerdoti‐religiosi al servizio delle diocesi in particolar
modonelministeroparrocchiale,convintichelavitareligiosaelavitasacerdotalesiperfezionanoesi
rafforzanoreciprocamente.
E'statoPioIX,ilPapadellaproclamazionedeldogmadell'ImmacolataConcezione(1854)adarealla
Congregazione nascente il titolo di CANONICI REGOLARI dell'IMMACOLATA CONCEZIONE,
accogliendolarichiestadelnostroFondatoreDomAdrienGréa.1899.ICRICscendonoaROMA
“StiamoperavereunapiccolaresidenzaaRoma–scrivevadomGréaadomBenoîtil10ottobre1899–
èunabellissimacosasullaqualetiforniròdeidettagli.ÈgiuntoilmomentodiesserepresentiaRoma
direttamente”.
AccompagnatidadomDelarocheilprimogruppodiCRICarrivaaRomail27ottobree,dopoalcune
sistemazioni provvisorie, attorno al 1901 si stabiliscono presso una casa di proprietà del fratello di
domDelarochesulGianicoloinviaXXXaprile.
LostessodomGréa,nonnascondeilsuoentusiasmoelesueattese:“SonotornatodaRomaottogiorni
fa…sono sette petits frères italiani e la casa di Roma avrà così allieviindigeni. C’è molto da fare, la
popolazione si è raddoppiata, le campagne vicine abbandonate e l’ignoranza religiosa provoca strani
danni,dicuineapprofittanoiprotestanti.Probabilmenteverràeretta,comepermoltialtri,anchepernoi
unaparrocchia.Questaèlanostravocazione.Larivoluzionestaperarrivare.DioèilMaestro.Hoavuto
udienzadalSommoPontefice:sirespiravaariadisantitàedibontà.Ciraccomandaspiritodipreghierae
di penitenza. Siamo circondati di preziose simpatie. S.S. Pio X mi ha fatto sedere al suo fianco e al
momentodell’Angelus,sièinginocchiatoeabbiamopregatoinsieme”.
NelfrattempolaSantaSedesieraadoperataperaffidareall’Istitutoilministeropastoraleinunnuovo
quartierediRoma,Monteverde,doveerastataavviatalacostruzionediunanuovachiesadedicataalla
ReginadellaPace.
Cosìl’8dicembredel1931abbiamol’inaugurazionedellaCripta.
P.AntonioNovaro,daunannorettoredellaChiesa,finoradipendenteallaParrocchiadi
S.MariainTrastevere,nediventailprimoparroco.
Il1°maggiolachiesaèufficialmenteapertaalculto.
L’11 aprile del 1942 abbiamo l’INAUGURAZIONEdella nuova Chiesa con la presenza di Mons.
Pascucci,SegretariodelVicariatodiRoma.
Il complesso parrocchiale, di proprietà della Santa Sede, è stato realizzato secondo il progetto
dell’architettoTullioRossi.
DADUEANNIUNASCELTAIMPORTANTE:
ADORAZIONEQUOTIDIANA
Unaportaapertaèpursempreungrossoinvitoadentrare.Magarièsolopertogliertiunacuriosità
oppureunbisognodinovità.StadifattochequiaReginaPacisleportenonlechiudiamopiù,almeno
dalle6,30delmattinofinoalle20dellasera.Ilvenerdì,poi,rimangonoaperteanchetuttalanottefino
16 all’alba.Edevodirechequelleporteapertesonounforterichiamoperitantichepassanosullaviae
anchenegliorarimenoprobabili.Alleduedelpomeriggio,adesempio,maiavremmopensatodifare
unapropostaallanostragente.Eppureproprioaquell’orac’èchièinpausapranzo,qualcunoha
appenastaccatodalsuoorariodiservizio,qualcunoèinattesachepassil’autobus…unavisitadentro
lachiesacostacosìpoco!Etuttoquestosuccedeormaidadueanni,daquandoquidanoièiniziata
l’ADORAZIONEQUOTIDIANA.LacappelladelCrocifissoèstatapredispostacomeluogoaccogliente
perl’incontroconl’Eucaristia.E’unluogodisilenzio,èunospaziodiforteraccoglimento:chientrae
chiescelofaquasiinpuntadipiedi,forseper
rispettoalSacramentodell’Eucarestia,macerto
anchecomeattenzioneachirimanelìinpreghiera.
Equestoèunodeiprimifruttidiquestainiziativa:il
silenzioinChiesa.Nondicocheprimacifosseil
mercato,macertamentelachiesaerapursempre
unluogodiincontrotrapersone.Primaodopola
Messaquellequattroparoleconilvicino
sembravanoundoveredibuonacortesia.Oggila
Messaterminaconunmomentodiadorazione,
quindiconunmomentodipreghierasilenziosa,
coinvolgente,comunitaria.
L’Adorazione richiede appunto silenzio e solo così
puòavereinizioqueldialogodipreghieraconunDiocheparlaalcuore.Inostrifedelifindall’inizio
hanno ben compreso questo e subito si è creato nella Cappella dell’adorazione un forte richiamo
all’interiorità. Se le porte della chiesa sono costantemente spalancate, l’edificio certo non rimane
incustodito.Inostriparrocchianihannodatolalorodisponibilitàapresenziaredavantiall’Eucarestia.
Un’oraperognuno,pertuttaladuratadell’aperturadellachiesa.Confessocheprimadifarequesta
sceltahodovutofareunpellegrinaggioaMedjugorieperconvincermidellabontàdell’iniziativaedella
suarealefattibilità.Oggihoununicorammaricoedèquellodiavertardatotantoprimadidareinizio
a questa esperienza. Veramente i problemi organizzativi sono falsi problemi: i nostri parrocchiani
eranosoloinattesadiunsegnaledipartenzaperpotersiesprimere.Lepaurechecifacevanodire:
“maconleporteapertechissàcosasuccedeinchiesa!”sonosolofalsepaurechenascondonolanostra
pocavoglia diesporciall’incontroconilSignore. Certo, all’inizioinchiesacihafatto visitaqualche
zingaro,haazzardatoqualcherichiesta,hacondivisoconnoiqualcheminutodisilenzioepoiseneè
andato via, magari passando la voce agli amici che quando un cristiano prega non ama essere
disturbato.Certamentequest’invernociritroveremoqualchebarbonechesiappisoleràsuibanchiin
qualcheangolobuiodellachiesa,nellanottediaperturadelvenerdì.Beatolui!Staràsempremegliolì
cheall’aperto,sullapanchinadifiancoallachiesa.
Ma le notizie non girano solo tra gli zingari ed i barboni. Tanti buoni cristiani hanno saputo
dell’iniziativa ed hanno incominciato a venire con regolarità all’incontro con l’Eucarestia. Gente che
non avevo mai visto, parrocchiani che già vivevano l’Adorazione, ma dovevano fare chilometri per
cercareunachiesaattrezzata,personechevannodifretta,maanchealtredisponibilialunghimomenti
diinteriorità.Io,standolìdavantiall’Eucarestia,imparoaconoscereunpubblicochenellaparrocchia
nonavevoancoraincontrato,insiemeatantagentechesapevobuonaechemelostadimostrandoogni
giorno. E poi, diciamocelo, è stato proprio un regalo che mi sono voluto fare: questi momenti di
Adorazionesonounaboccatadiserenitàancheperunpoveroprete,inmezzoalturbiniodegliimpegni
quotidiani.
P.Livio
ILVOLTOGIOVANILEDIUNABELLASETTANTENNE
Inuncontestosocialebenpocoroseo,lanostraChiesaparrocchialefesteggiandoisuoi70annidivita
(80 da che è stata eletta a Parrocchia), fa bella mostra anche dei suoi giovani.
Con trepidazione si prepara proprio in questi giorni ad accompagnare i circa 40 adolescenti di 3°
mediacheil2dicembrericeverannolaCresima,mentreabrevealtri40arriverannoariceverequesto
sacramentoil10febbraioprossimo.Perloroc’èlapropostadeldopo‐cresima:unitinerariodifedeedi
amiciziacheprosegueconincontriedattivitàchestiamogiàdatempopensando. Ilcontestopocoroseodicuiaccennavoèquellochesiriscontraovunquediunafugadeigiovanidalla
Chiesaedallafedeingenerale.Unlibrorecentescrittodaunnotopastoralista,ArmandoMatteo,parla
17 della“primagenerazioneincredula”,indifferenterispettoallaquestionedellafedee,soprattutto,della
praticareligiosa.
Scrive l’autore: “Gli attuali ventenni e trentenni
sono la prima generazione incredula
dell’Occidente: una generazione che non vive
controilDioelaChiesadiGesù,masenzailDio
e la Chiesa di Gesù e vive addirittura la propria
ricerca di spiritualità senza questo Dio e senza
questa Chiesa”. Chiama in causa i loro genitori
che“hannocontinuatoachiedereperilorofiglii
sacramenti della fede ma senza fede nei
sacramenti, hanno portato i figli in Chiesa ma
non hanno portato la Chiesa ai loro figli, hanno
favorito l’ora di religione ma hanno ridotto la
religioneaunaquestionediora.Hannoimposto
unadivergenzanettatraleistruzionipervivere
e quelle per credere, per cui la frequentazione
della vita in parrocchia, dell’oratorio e della
scuola di religione risultano un semplice passo obbligato per l’ingresso nella società degli adulti. In
sostanzanonhannopiùdatospazioallacuradellafededeiproprifigli”.
Per fortuna (ma sarebbe meglio dire per dono divino) notiamo molte eccezioni tra le tante famiglie
che,ancheinmezzoanoi,sisforzanodiandarecontrocorrenteechetestimonianoailorofigliunafede
matura ed autentica. Tante famiglie frequentano il nostro oratorio e credono nel progetto che
portiamo avanti. Tanti adulti sono impegnati in prima linea come catechisti e animatori, tanti altri
rispondonocongenerositàallepropostechevengonofatte.L’oratorioèognigiornipienodibambini,
di ragazzi e di genitori che approfittano dei bei spazi che vengono offerti per giocare e ritrovarsi
insieme, delle proposte sportive che vi vengono svolte (non solo il calcetto, ma anche il pattinaggio
artistico,ilbasketininglese,icorsidiballo,diteatro,dimusica…).Nonmancanoinoltregiornatedi
animazione, pranzi comunitari, luoghi adibiti per feste di compleanno, proposte cinematografiche e
teatrali,incontridiformazione…
Un tempo di grazia è in particolare l’estate con il grest che, per tre settimane, coinvolge più di 200
bambinieunacinquantinadianimatoriadolescenti.Questaesperienzaentusiasmante,purconnumeri
ridotti,prosegueneicampiestivichevengonoogniannopropostiperibambinidelleelementari,peri
ragazzidellemedieepergliadolescentidellescuolesuperiori(oltrecheperlefamigliestesse).Decine
digiovanisonopresentianchedurantel’annoneigruppidiformazioneenelleattivitàdiservizioedi
animazionechevengonoproposte: ‐Unpiccologruppodeldopo‐cresimadi1°superioresiritrovaognivenerdìeiconfrontasutematiche
relativeallafede;
‐ Un numeroso gruppo che và dalla 2° alla 5°
superiore si ritrova ogni domenica sera e sta, in
questi mesi, preparando un musical, Grease, che
speriamo di presentarvi all’inizio del prossimo
anno; ‐ Un piccolo gruppo di universitari si ritrova
mensilmente con i loro coetanei delle altre
parrocchie romane affidate ai Cric (sono in tutto
una cinquantina) per confrontarsi su tematiche
relativeallafede;
‐ Diversi giovani appartenenti a questi gruppi, o
anche indipendente da essi, sono inoltre
impegnati in Parrocchia con il coro che anima la
Messa delle 10.30 (ritrovandosi ogni martedì
sera),
oppure
sono
catechisti,
animatori,
collaboratori
in
diversi
servizi.
Con loro stiamo organizzando l’accoglienza delle migliaia di giovani che la comunità di Taizè, in
collaborazioneconlaDiocesidiRoma,raduneràaRomadal28dicembreal2gennaio(eviinvitiamo
ancoraadareloroospitalitànellevostrecase).Conlorostiamosognandodipartecipareallaprossima
GiornatadellaGioventùchesiterràaRiodeJaneiro,inBrasile,afineluglio.Sarà,fral’altro,l’occasione
18 perfareunaesperienzamissionariainmezzoallecomunitàCricpresentiinquelpaese(inGoiania,nel
centrodelBrasile). Siamoorgogliosideigiovanidellanostracomunità,maancheconsapevolidelledifficoltà,dellefragilità
e delle contraddizioni che si trovano spesso a vivere. Della generale scarsa presenza dei giovani a
Messa, del fatto che metà dei bambini che ricevono la 1° Comunione non proseguono neanche il
camminoperlaCresima,chequest’ultimi,ingranparte,nonlirivedremopiùsenon,quandova’bene,
al momento del loro matrimonio o per il battesimo dei loro figli. Di fronte alle tentazioni di
scoraggiamentoodiaffidarsiaoperazionidimarketingreligioso,riteniamocheilSignorecichiedadi
essere prima di tutto testimoni gioiosi e coerenti della fede che abbiamo ricevuto, uomini e donne
capaci,comeGesù(oalmenotentandodiseguirnel’esempio),direlazionarciconglialtriconsincero
interesseeattenzione,impegnatiacostruireunacomunitàfraternaaffabilee
affascinante,capacedicoinvolgereeaccoglierequantivorrannofarneparte.
CheilSignorebenedicainostrisognieinostrisforzi(eperdonilenostremancanzeelenostre
incoerenze)conlasuapresenzaeilsuoamore!
P.StefanoLiberti,viceparroco
PIUBEGA:ORATORIOS.LUIGI
DIECIANNIDIVITA....
Guardolefotodelgiornodell'inaugurazione(22settembre2002)evedovoltigiovanididiecianni
inmeno.Aquell'eventopochidellacomunitàparrocchialemancaronoegiunserotuttiisacerdoti
cheavevanoprestatoservizioinparrocchianegliultimivent'anni.
Giornodifesta,giornodilodealSignoreperunregaloimportante,costruitodopounpercorsonon
facile,meditato,pregato,cercatoeallafineavolteanchesognato.
Eppureoradopodiecianni,queimurinuoviportanograffi,inalcunesalecisonoarredinuovi,le
porte hanno i segni delle innumerevoli aperture e chiusure quotidiane. Il nostro Oratorio porta
segnidivita,diquellavitachelacomunitàparrocchialediPiubegahatracciato.
Insiemeèstatopercorsouncamminocheognunopuòfacilmentericostruire.
Mi chiedo: cosa c'è di comune tra quel settembre 2002 e quello attuale? Quale Spirito animava
alloralanostracomunitàequalesoffiaoggi?Cosasignificanoquestidiecianni?Cosaricordaquel
ragazzochetagliòquelnastrogialloconallespalleunamareadigentecheloguardava?
Oraquelragazzoèungiovane,emagaridentrodiséhagiàfornitolasuarispostapersonale;così
succedeaognunodinoi.
19 Vorrei sottolineare che sono stati proprio DIECI ANNI DI VITA. E tutti noi abbiamo contribuito!
Tuttisiamoresponsabilidicomeèandata!
Laricchezzadivaloriediproposte
rimane, continua proprio come la
vita. Si tratta proprio di un lungo
cammino arricchito dal passato,
dalpresenteedalfuturo.Inquesto
presente dovremmo saper trovare
letracceperlasperanzafutura,nel
passato quelle della storia che
insegna.
Tra gli articoli di questo notiziario
parrocchiale ne trovate uno intitolato
“Piubega se lo merita....”; era la
considerazionechelanostracomunità
nella voce del parroco affermava di
meritare la costruzione dell'Oratorio
San Luigi. Se lo andate a rileggere
troveretetuttelemotivazionidiquella
affermazione, ma troverete anche la
ferma consapevolezza che non doveva trattarsi solo dell'edificazione di una costruzione. Vi era il
consensoelafermaresponsabilitàdituttaunacomunitàperVIVERElavitadell'oratorio.
Seècosìdobbiamoproprioriferirciatuttoquellochequestoambientehasaputodonareallavitadi
ciascuno,allasuaformazione,allasuesceltedivalore.
Quel “Piubega se lo merita.......” sarà tanto più vero in futuro se ancora ogni giorno con pazienza
sapremo vivere l'oratorio come ambiente educativo, luogo dove si sperimentano e si testimoniano i
valorieleveritàdelVangelo.
Ciò che ci deve animare per il futuro è proprio la convinzione che il nostro oratorio rimanga luogo
dovepiccoliegrandiimparanoleregoledellacondivisioneedellaconvivenza.Rimangaunambiente
belloepulito,perchél'ordinecreamentalità,siasempreaccoglienteperchétuttipossanoentrare.
Auguriamocicheimotivipercuifesteggiamoquestodecennalesianolavolontàdistringercipermano,
disentircisolidali.Auguriamocidisapercomprendereciòchenonva,disapervalorizzareilpositivoe
l'entusiasmocheabbiamointorno.
Auguriamocidisaperesserefamigliachenelfarfestaècapacediriuniretuttiisuoifigli.
NicolettaMondini
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20 PadreSerafinoPanebianco
nelricordodiun“apostolico
Quando, non ancora undicenne, ai
primi di ottobre del 1950 varcai il
portone
dell'Istituto
Maria
Immacolata, due erano i sacerdoti
presenti: Padre Edmondo Catoni,
aperto, cordiale e sereno, e Padre
Serafino Panebianco, serio da
sembrare avvolto da una scorza di
"durezza". Col passare degli anni
scoprii oltre alle sue doti di
sacerdote
anche
quelle
di
insegnante—educatore,diuomodi
In basso a sinistra: Franco
elevata cultura e di accorto
economo.TuttinoiragazzivedevamoinpadreSerafinoun"papà",ioinparticolarmodoforse
perilfattocheilmiononl'avevomaiconosciutoinquantocadutonellastepparussadurante
l'ultimo conflitto mondiale quand'ero ancora in tenerissima età. Padre Serafino partecipava
quotidianamenteallacelebrazioneeucaristica,allarecitadelsantorosarioeatuttelepratiche
religioseacuigliapostolinieranochiamati.Trattavairagazzicongrandeaffettoecordialità
tantochecisembravadifarpartediunaverafamiglia.Daveroeducatorepretendevachele
nostre quotidiane attività,
anche le più banali, venissero
svolte con precisione ed in
questoeraunesempiopertutti.
Quando era libero dai suoi
sempre numerosi impegni,
collaborava con il clero
diocesano nelle parrocchie
vicine. Un particolare ricordo
ho di Padre Serafino come
insegnante di latino, nel suo
insegnamento era meticoloso
edesigente.Quandoallafinedi
ogni anno i ragazzi delle varie
classi si recavano pressa la
scuola media statale, per
sosteneregliesami,ottenevano
nellasuamateriasempreottimi
risultati.Lasuareputazionedivalidoinsegnantedilatinosidiffuserapidamentetantochea
Montichiari parecchie famiglie chiedevano il suo intervento a sostegno dei figli non solo a
livello di scuola media, ma anche di scuola superiore. Padre Serafino aveva sempre parole
positiveediincoraggiamentopertutti;ricordolenumerosepersone,religioseelaiche,chesi
rivolgevano a lui per essere consigliate. Questa sua attività lo coinvolgeva a tal punto da
sacrificareilriposoerimandareipastisuscitandospessoleprotestedimiamadrecheglieli
aveva preparati. Con la sua personalità si prestò anche con pazienza e notevole acume ad
appianare alcune divergenze che erano sorte nella società civile monteclarense del tempo.
Personalmente venni incoraggiato a frequentare l'istituto superiore di educazione fisica di
Bologna dove, attraverso sue conoscenze, riuscii a trovare una stanza in cui soggiornare
21 duranteitreannidistudio.Finitiglistudimichiamòacollaborarenellascuolainternacome
insegnante di attività motorie, ciò fu per me un grosso incoraggiamento all'inizio della mia
carrierascolastica.PadreSerafino,durantelasuapermanenzacomesuperioreaMontichiari,
si dimostrò anche un economo accorto e intraprendente. Con grande fiducia nella
provvidenza, nella seconda metà degli anni cinquanta, ristrutturò la vecchia cappella e, in
fondo al cortile, fece costruire a piano terra una sala giochi e tre aule scolastiche e relativi
servizi al primo piano. All'inizio degli anni sessanta l'istituto venne ampliato con una
costruzione su tre piani che collegava la vecchia casa alle aule sopracitate. Successivamente
feceristrutturarelaparterusticaadiacenteall'entrataprincipalericavandonequattropiccoli
appartamentichevenneroconcessiinaffitto.ApiùripresefeceristrutturarelacasadiTemù
rendendola decorosa ed accogliente per le vacanze estive. Verso la metà degli anni settanta
Padre Serafino lasciò Montichiari perché chiamato a Roma come superiore della casa
generalizia ed economo generale della comunità C.R.I.C.. Durante le vacanze natalizie e
pasqualiamavatornareaMontichiarionelleparrocchievicineaffidateaiCanoniciRegolaried
entusiasta incontrava le numerose persone che qui aveva conosciuto; riservava altresì una
calorosaaccoglienzaaquantiglifacevanovisitanellacasadiRoma.IncontraiPadreSerafino
perl'ultimavoltanelsettembre2010quandoormaiilpesodeisuoianniavevaindebolitoil
suofisico,tuttaviailsuomoraleeraancorasaldoesorrettodaunafedeprofonda,dallarecita
del rosario e dal suo costante ringraziamento al Signore per avergli messo vicino tanti
confratellicheconabnegazionesioccupavanodilui.
Franco
INMEMORIADI
padreVittorePrederi
Entra in comunità nell'alunnato di Drugolo (frazione di
Lonato ‐ Brescia ‐). Fa il suo noviziato a l'Ecluse
(Taulignan ‐ Drôme ). La vestizione avviene l'8
settembre 1947. Effettua i suoi studi di filosofia (un
anno a l'Ecluse) e teologia tra il 1948 e 1954 alla
PontificiaUniversitàdi“PropagandaFide”conseguendo
il baccellierato in teologia. I superiori lo chiamano a
svolgere il suo ministero nella parrocchia di Regina
Pacis a Monte Verde ‐ Roma ‐ come vicario il 1
novembre 1954. In seguito viene inviato come
professore nel nostro alunnato a Montichiari il 2
settembre 1959. Di nuovo a Roma nel 1985 come
cooperatore nella chiesa di Regina Pacis ma residente
presso la Casa Generalizia e nell'aprile del 1995 fa di
nuovoritornoaMontichiaridovesvolgeilsuoministero
festivopressoparrocchielimitrofe.
DecedutoaCastiglionenell'Hospicedellacasadiriposo
il28novembre2012.
SepoltonelcimiterodiOrzinuovi(Brescia).
22 RETROCOPERTINA
Lenostreparrocchiedi
Borgosotto,ReginaPacisePiubega…
suonanoafesta
periloro“380”anni
divitaediattività!!!
ChiesadiBorgosotto
1713–2013
chiesadiReginaPacis
1942‐2012
\OratoriodiPiubega
AUGURIDIBUONANNO
atuttiinostrilettori!
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