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p revenzione - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari

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p revenzione - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari
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4-11-2013
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Anno XXVII - no 5 Settembre/Ottobre 2013
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE
DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO
VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
S ETTEMBRE /OTTOBRE 2013
5
RIVISTA UFFICIALE DELLʼASSOCIAZIONE
NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile
Antonio Ascanio MANGANO
Segreteria Editoriale
Fabio MARANGONI
Comitato di Direzione
PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO
PRESIDENTE DʼONORE: Gino GRONCHI
VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO,
Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO
CONSIGLIERI NAZIONALI:
Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI,
Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN,
Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO,
Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA,
Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI.
Inviato di Redazione
Francesco MAZZILLI
Impaginazione e Grafica
SATECO [email protected]
Editore incaricato, ufficio abbonamenti
Sede centrale
Sicurezza Aziendale s.r.l.
Via Palmieri, 47 - 20141 Milano
tel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261
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CEAT tel. 02/89.500.256
DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284
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Benemerito da € 70,00 in su
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€ 8,00
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€ 10,50
L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è
estranea alla gestione economica della rivista. Gli
articoli firmati corrispondono al pensiero dell’articolista e non impegnano né la Rivista né l’Associazione.
La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterrà
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Pubblicità Inferiore al 70%
Aut. Trib. Milano n. 855/89
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FOTO
DI COPERTINA PER GENTILE CONCESSIONE
FSP (FEDERAZIONE SVIZZERA DEI POMPIERI)
RADUNO INTERNAZIONALE DI INTERLAKEN.
EDITORIALE DEL PRESIDENTE
2
EDITORIALE [A LATO]
3
IL CAPODISTACCAMENTO DI BONDENO DECORATO CAVALIERE
6
POMPIERI DATUTTO IL GLOBO IN SVIZZERA PER IL RADUNO
8
MUGAVERO A COLLOQUIO DAL NEO CAPO DIPARTIMENTO
NON CADIAMO NELLʼEQUIVOCO DELLʼ ”INSUBORDINAZIONE“ !
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SCIENZA DELLE COSTRUZIONI E SQUADRE VVF
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ENNA: IL RUOLO DEI VVFVV NELLA GESTIONE DEL STU
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TREVIGLIO: CONCERTO ESTIVO DELLA BANDA DEL CNVVF
CAMBIA LA LEGGE SULLA PROTEZIONE CIVILE
SPECIALE VIA PALESTRO
IN MEMORIA DI MAURIZIO BERARDINUCCI
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NO A 500MILA EURO PER LE VISITE MEDICHE DEI VVF VOLONTARI
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VVFVV ASOLANI AMPLIANO LA CASERMA, MA ANCHE LE VEDUTE
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IL CAMPIONE MONDIALE DI CANOTTAGGIOÈ UN VFV
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GARA DʼANTICHE POMPE A MANO
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RECENSIONI: SPEGNERE, SCAVARE, SALVARE
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VALLE DʼAOSTA - UN UNICO CORPO VVF
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Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano
EDITORIALE
EDITORIALE
EDITORIALE
EDITORIALE
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EDITORIALE
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La ripresa delle attività subito dopo la pausa estiva, che ha comunque visto i Vigili
del Fuoco volontari ininterrottamente impegnati nel presidio e nella garanzia del
soccorso tecnico urgente sul territorio, è stata caratterizzata essenzialmente da tre
importanti eventi.
Primo tra tutti l’incontro con il nuovo Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del
Soccorso Pubblico e della Difesa Civile, Prefetto Alberto di Pace, durante il quale
sono state presentate le strategie, iniziative ed obiettivi dell’attività associativa
assieme ad un esame dello stato relativo alla componente volontaria VVF. A tale proposito l’Associazione ha manifestato piena disponibilità alla collaborazione per il
necessario contributo nella crescita e nello sviluppo del volontariato dei Vigili del
Fuoco anche attraverso la prosecuzione dell’ormai decennale politica di impegno
finanziario dell’ANVVFV la quale, grazie all’infaticabile ed insostituibile attività di
Vigili, Soci, Delegazioni e Sezioni, contribuisce al sostegno delle attività svolte nei
Distaccamenti volontari del Corpo attraverso la cessione in comodato d’uso o donazione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti ed il finanziamento di iniziative sempre
legate alle attività dei VVF volontari. Nell’incontro è stato anche sottolineato come,
una delle cause dell’attuale situazione di disagio, sia dovuta altresì ad un impianto
normativo complesso e stratificato spesso non aderente, in termini di flessibilità ed
adeguatezza, alle reali esigenze della componente volontaria dei Vigili del Fuoco e
per le quali urgono delle idonee politiche di sviluppo ed innovazione.
Il secondo evento da segnalare è stato lo svolgimento di una riunione del Coordinamento Regionale Associativo della Sicilia in
occasione del Convegno, organizzato dalla Sezione Provinciale ANVVFV di Enna e a cui hanno partecipato diversi componenti del Consiglio Nazionale, dal titolo “Il ruolo dei Vigili del Fuoco Volontari nella gestione del Soccorso Tecnico Urgente Proposte e Azioni Migliorative”.
L’incontro, oltre ad essere un’occasione di confronto, scambio e dibattito, ha sottolineato la vivacità, la vitalità ed il dinamismo
della componente volontaria VVF in luoghi, come appunto la Sicilia ma come tutto il meridione del nostro paese più in generale, nei quali solo fino a 15 anni fa risultava impensabile la presenza del nostro volontariato.
Ciò testimonia quindi che, anche se con grande sforzo ed impegno, una politica di crescita dei Vigili del Fuoco volontari sul territorio sia non solo possibile ma molte volte attuabile con risultati molto più incoraggianti di quanto atteso.
L’ultimo evento, ma sicuramente non per importanza, è stato lo svolgimento del 6° Campionato Italiano VVF di Calcio dedicato alla memoria del Vigile del Fuoco Volontario Francesca Passini, Capo Distaccamento della Sede di Pievepelago, Comando
Provinciale VVF di Modena, deceduta in servizio in un incidente stradale l’1 aprile 2012.
L’evento, durante il quale grande partecipazione e vicinanza è stata tributata dal Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco,
Prefetto Alberto Di Pace, e dai colleghi tutti del Corpo, a partire da quelli del Comando Provinciale modenese, ha dimostrato
ai nostri occhi quello che è ovvio ma che molte, troppe volte, dimentichiamo: che i Vigili del Fuoco, permanenti e volontari, sono
veramente una grande famiglia dove insieme si opera, si vive, ci si confronta e si discute ma nella quale si sa anche essere
profondamente uniti nell’affrontare le difficoltà ed il dolore come quello della perdita di un collega.
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Francesca, come i tanti Vigili permanenti ma anche volontari caduti in servizio in questi anni, ha testimoniato con la sua vita
una passione ed un sacrificio che difficilmente possono essere spiegati a parole ma che ogni Vigile del Fuoco ben conosce e
sente profondamente dentro di sé.
Per questo a Francesca e tutti i colleghi scomparsi dobbiamo un concreto tributo: svolgere con sempre maggior impegno,
responsabilità e determinazione il nostro servizio affinché gli ideali, per i quali hanno lottato, sia coloro che ci hanno preceduto sia quelli che sono scomparsi, possano vivere per sempre.
Roberto Mugavero
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Mentre stiamo per chiudere l’edizione, apprendiamo che, dopo
lunga agonia, è deceduto il vigile permanente Maurizio
Berardinucci, quarantasettenne gravemente ferito in seguito
all’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Città
Sant’Angelo, nel pescarese. Era uno dei fondatori del distaccamento volontario di Montesilvano. Un abbraccio alla famiglia e ai colleghi.
Siamo stati ospiti dei cugini valdostani che – a Fénis, Comunità
Montana Monte Emilius – si sono riuniti per l’annuale assemblea. Riconfermata da tutti, in primis dal governatore Rollandin
e dal Comandante dei VVF, lʼunicità del Corpo Valdostano dei
Vigili del fuoco, nelle due componenti, professionale e volontaria.
A Troina, nel messinese, un convegno sul volontariato pompieristico: in Sicilia, nellʼarco di 15 anni,
sono stati aperti e resi operativi 18 distaccamenti di VVF volontari a tutela della popolazione. Ci sono
speranze di servire meglio i cittadini delle zone ancora sguarnite del resto della Penisola?
Con la collaborazione della Federazione Svizzera dei Pompieri (FSP) un saggio sulla scienza delle
costruzioni rapportata all’intervento di soccorso antincendi. Sempre gli elvetici – a Interlaken – hanno
organizzato il secondo imponente raduno internazionale di pompieri: a issare bandiera e scala italiane,
cʼerano i cugini VVF volontari del Trentino.
Buona lettura
Ascanio
[email protected]
twitter@pompieri
https://www.facebook.com/pompieri.vfv
h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i
Hanno collaborato: Federico Cecchetti, Clara Rùsi, Marc Knöri, Clara Rüsi, Francesco Mantineo,
Alessandro Cecutta, Sergio Salemi, Federico Baldassari, Andrea Rabbolini e Matteo Pettigiani.
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EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Cari lettori/pompieri,
come promesso, in queste pagine troverete
uno speciale sulla strage di via Palestro: dopo vent’anni, i racconti dei colleghi, le comunicazioni di sala operativa, le testimonianze dei primi soccorritori. Tre VVF, un vigile urbano ed un
venditore ambulante vittime di una strage mafiosa volta a ricattare lo Stato.
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menti volontari (Arruolamento di
neo personale volontario, visite
mediche, situazione previdenziale, corsi di formazione per neo
VVFVV e patenti di guida, ecc.)
·
Sullʼimpellente necessità di
convocare lʼAssociazione in seno
alla
Commissione
Mista
(Dipartimento VVF/Associazione)
per approfondire quanto sopra e
per collaborare alla stesura definitiva del nuovo Regolamento
che dovrà sostituire il DPR
76/2004.
Mugavero a colloquio dal
neo Capo Dipartimento
Ad un mese dal proprio insediamento, il Prefetto Di Pace ha convocato
il presidente dellʼANVVFV Roberto Mugavero. I due hanno discusso
delle principali problematiche inerenti il volontariato VVF e sulla
necessità dʼidonee politiche di carattere legislativo e tecnico-organizzativo.
a cura di Fabio Marangoni – Segretario Generale ANVVFV
IL
10 settembre il Presidente Roberto Mugavero
ed il vice Presidente Rolando Fagioli sono
stati ricevuti dal neo Capo Dipartimento Pref.
Alberto DI PACE in un incontro che inizialmente doveva
essere “conoscitivo” ma che successivamente si è dilungato affrontando, in via generale, alcune problematiche
del personale volontario.
Nell’incontro, durato circa un’ora e mezza, è stata sottolineata la disponibilità dell’Associazione a collaborare
con il Dipartimento soprattutto in veste di risorsa competente per le problematiche del Corpo nazionale e più
in particolare per quelle inerenti il volontariato VVF
·
Sulle principali criticità gravanti sui distacca-
Il Capo Dipartimento è stato pertanto informato:
4
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·
Sui cospicui finanziamenti
che lʼAssociazione (pel tramite
dei Distaccamenti/Delegazioni e
Sezioni) destina al Ministero
dellʼInterno sotto forma di automezzi, materiali ed attrezzature e
formazione. Questo aspetto ha
suscitato stupore nel pref. Di
Pace che ha sostenuto di essere
completamente allʼoscuro di
quanto e quale fosse lʼimpegno
finanziario dellʼANVVFV a sostegno dei VVF e, per questo, ha
chiesto in tempi bevi una dettagliata relazione sui quanto da noi
fatto a favore del CNVVF negli
ultimi anni.
·
Sulle problematiche legate
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allo svolgimento del servizio di
soccorso (carenza di volontari e
di autisti, insufficienza di personale operativo qualificato – es.
CSV –)
·
Sulla non omogenea applicazioni delle disposizioni del
Dipartimento, e più in generale su
articoli di legge, da parte dei singoli Comandi provinciali.
E’ stato detto al Prefetto che una
delle cause di tale situazione è da
identificarsi essenzialmente in un
impianto normativo e regolamentare
della componente volontaria VVF
stratificato, complesso e molto spesso non più aderente, in termini di
flessibilità, adeguatezza e rispondenza, alle reali e correnti necessità.
Per questo è stata ribadita la necessità di una reale e concreta strategia, sia nello sviluppo
sia nell’organizzazione e nel funzionamento della componente volontaria del Corpo Nazionale, attraverso idonee politiche di carattere legislativo, normativo e tecnicoorganizzativo che possano innovare questo peculiare,
unico e particolarissimo tipo di volontariato svolto all’interno di un Corpo dello Stato.
Al termine dell’incontro da entrambe le parti è stata
manifestata la volontà di indire un nuovo appuntamento
ove si possano definire in concreto le azioni per un effettivo rilancio della nostra componente.
Prima dell’incontro con il Prefetto di
Pace il Presidente Mugavero ed il
Vice Presidente Fagioli hanno avuto
un incontro con l’Onorevole
Giuseppe Zamberletti il quale ha
ribadito il proprio sostegno al volontariato dei Vigili del Fuoco quale efficacissima e ottimale risposta alle
esigenze di un capillare e rapido
intervento e soccorso a favore della
popolazione in caso di emergenza
sull’intero territorio nazionale.
Le immagini sono relative
all’addestramento iniziale
del corso base 120 ore.
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06 art 698 onorificenze:Layout 1
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Repubblica che accompagna la
decorazione a Cavaliere della
Repubblica assegnata a Michele
Marchetti, capo distaccamento dei
vigili del fuoco volontari di Bondeno,
per gli interventi portati avanti durante il sisma dello scorso anno quando,
tra le altre cose, non esitò a disubbidire allʼordine di riposarsi posto
da un superiore perché secondo lui
la situazione non lo permetteva.
IL CAPODISTACCAMENTO DI BONDENO
DECORATO CAVALIERE
Coordinò sq. VVFV sul sisma emiliano, pur con salute precaria
Il terremoto cʼera appena stato e la situazione nel ferrarese era
drammatica: un operaio da ricercare sotto le macerie dʼuna ditta
crollata. Pur conscio della propria grave condizione di salute, il
capo squadra volontario Michele Marchetti disubbidì allʼordine del
comandante provinciale, la situazione non permetteva chʼegli andasse
a riposare. Plauso anche dal presidente nazionale ANVVFV Mugavero.
a cura della redazione
“Per lo straordinario impegno profuso durante le
prime ore del 20 magio 2012 e per gli interventi posti in
essere durante gli eventi del sisma del 2012, in un comune duramente colpito dal sisma, per il crollo di un capannone industriale che provocò la tragica morte di un operaio. In tale circostanza Michele Marchetti, pur cosciente della sua grave condizione di salute che lo avrebbe
potuto esporre a pericolo della sua stessa incolumità, non
esitò a recarsi immediatamente al distaccamento dei vigili del fuoco di Bondeno, da dove, indossata la divisa, si
portò sul luogo del crollo del capannone per dirigere la
squadra dei vigili volontari di Bondeno che in quelle fasi
concitate è stato il principale punto di riferimento”.
Recita così il testo redatto dal Presidente della
6
“Non è che chiunque disubbidisca al
comandante poi ottiene una medaglia”, dice scherzando Cristiano
Cusin, comandante provinciale dei
vigili del fuoco che, tra l’altro, si dice
dubbioso che il numero unico per le
emergenze (NUE112) funzionerà
mai dopo che il sindaco Alan Fabbri
ha raccontato alcuni aneddoti in cui
spiega che, parlando coi suoi concittadini, ha scoperto che in alcuni casi
anziché al 115 alcune persone
telefonano direttamente al cellulare
di Marchetti.
“È una persona che si è distinta, oltre
alla sua attività di volontariato, per la
sua disponibilità. Questo è un
momento che dà lustro alla nostra
comunità”, ha continuato Fabbri.
“Siamo talmente abituati alle brutte
notizie e alle emergenze che quando
accadono momenti del genere
rischia di scappare la lacrimuccia”,
dichiara durante la cerimonia la presidente della Provincia Marcella
Zappaterra, subito seguita dal prefetto Provvidenza Raimondo: “La presidente parla delle
emozioni che si rincorrono in questi momenti, ma queste
emozioni sono una risposta allo straordinario lavoro che
ha fatto e fa questo territorio”. “Il momento del terremoto
– ha continuato il prefetto -, ci ha fatto capire quanto sia
straordinario e importante il volontariato tutto”.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
Volontari, Roberto Mugavero è rimasto colpito dallo spirito d’abnegazione del CSV, tanto che ha dichiarato: «Non
è nello stile dei VVF celebrare o, peggio, celebrarsi; ma il
Capodistaccamento di Bondeno, ha più che meritato lʼonorificenza assegnata dal Capo dello Stato. Desidero
congratularmi con Michele Marchetti a nome
dellʼANVVFV e di tutti i vigili del fuoco volontari dʼItalia.».
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NON CADIAMO NELL’EQUIVOCO
DELL’ ”INSUBORDINAZIONE“ !
Piuttosto che una riforma, o uno stravolgimento,
del DPR 76/2004, sʼapplichi puntualmente la norma
esistente. Specialmente ora che lʼavanzamento in
carriera del personale permanente sʼè sbloccato - e
lʼorganico dei “qualificati” sta, man mano, risistemandosi – si pensi a smuovere anche la situazione
del personale volontario. Il legislatore non ha certo
previsto che le squadre di VVF volontari possano
operare senza figure di comando/coordinamento, e
la questione della “subordinazione” (ai soli permanenti di pari grado) è, in fondo, un falso problema.
a cura di Federico Cecchetti
IL
Principio della Subordinazione Gerarchica
del Personale Volontario al Personale
Permanente di pari grado o superiore, e che,
per i non addetti ai lavori, fa sì che un Vigile del
Fuoco Permanente, su di un intervento, possa trovarsi a dover essere subordinato ad un Capo
Squadra Volontario e che un Capo Squadra
Permanente lo sia nei confronti di un Capo Reparto
Volontario o che un Capo Repar to Permanente
possa esserlo nei confronti di un Funzionario Tecnico
Antincendi Volontario, ma anche che allo stesso
tempo un Vigile del Fuoco Volontario, subordinato lo
sia sempre, ma proprio sempre, non è affatto un problema!
Tutt’al più è una problematica temporanea ben avviata a soluzione!
Chi lo definisce un problema, probabilmente,
non è propriamente in buonafede, e certamente non
ha, non può, o non vuole avere, una visione d’ampio
respiro per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Il Principio, espresso dal Legislatore nel
D.P.R. 76/2004, non è stato buttato lì a caso, come
sta a dimostrare anche una recente ed importante
Pronuncia del Consiglio di Stato (Affare n°
04258/2010; il CdS – esaminando lo schema di regolamento di servizio del CNVVF – ribadì che ai fini
gerarchici, il personale permanente è sovraordinato
solo al personale volontario di pari grado. NdR).
Esso è parte fondamentale di un concetto di
organizzazione del lavoro nel Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco che, oltre a promuovere integrazione
e sinergia tra la Componente Permanente e quella
Volontaria del Corpo, non vuol prendere neanche un
momento in considerazione il fatto che ci possano
essere degli Operatori del Soccorso Tecnico Urgente
mandati e/o lasciati completamente allo sbando,
senza un vertice di riferimento, di coordinamento e
supervisione sullo scenario dell’intervento operativo.
Esprime perciò un Valore, da tutelare e promuovere!
In questi ultimi anni, e per varie ragioni, c’è
stato di fatto il blocco delle progressioni di carriera
del Personale Permanente.
Si è così accumulato un notevole ritardo
nella formazione di nuovi Capi squadra e Capi
Reparto.
Di pari passo sono cresciuti i malumori verso
la Componente Volontaria del Corpo Nazionale,
vista, è proprio il caso di dirlo, come fumo negli
occhi, come l’origine cioè di tutti i mali.
Ma per fortuna questo 2013 sembra proprio
segnare un vero anno di svolta.
Risolte finalmente molte delle cause e rimosso l’inceppo, il meccanismo delle progressioni di carriera si è nuovamente rimesso in moto.
Sono stati for mati nuovi Capi Repar to
Permanenti e conseguentemente sono partiti anche i
nuovi Corsi per Capi Squadra.
C’è stato addirittura un seppur timido passo
verso l’obiettivo di mantenere inalterato per il futuro
l’Organico del profilo di Vigile del Fuoco
Permanente.
Quando a breve, tutto tornerà nel giusto
alveo delle cose ordinarie, e le legittime aspirazioni
dei Vigili del Fuoco Permanenti avranno cominciato a
trovare quelle giuste soddisfazioni che meritano,
dovranno anche riaprirsi le porte a tutte quelle previste forme di avanzamento nell’impiego del Personale
Volontario.
Nuovi Capi Squadra Volontari prima di tutto!
E non tanto perché qualcuno lo voglia più di
qualcun altro, o per compromessi al ribasso di qualunque natura.
Ma perché, molto più semplicemente, i
Principi dell’Ordinamento della Repubblica prevedono che debbano essere assicurati il buon andamento
e l’imparzialità dell’amministrazione.
Quella Buona Amministrazione insomma che
deve rendere effettivamente attuabile in concreto
quel bel Dispositivo di Soccorso Tecnico Urgente
delineato anche nel nuovo Regolamento di Servizio
del C.N.VV.F. entrato in vigore ormai da oltre un
anno.
Un Regolamento che, a ben vedere e neanche troppo velatamente tra le righe, reclama a gran
voce la puntuale applicazione della Normativa che
regolamenta la Componente Volontaria piuttosto che
la sua revisione con il più che probabile conseguente stravolgimento.
E non già con tempi biblici, ma alla maniera
di quelli operativi e tipici dei Vigili del Fuoco.
A SIRENE SPIEGATE!
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MEETING
POMPIERI DA TUTTO IL GLOBO
IN SVIZZERA PER IL RADUNO
Il secondo raduno internazionale di Interlaken dal titolo «Salvataggio e lotta contro
lʼincendio» si rinconferma una stimolante piattaforma dʼinterscambio dʼesperienze e
competenze. Nonostante il tempo non proprio clemente, sono giunti 14mila pompieri
e membri dei servizi di soccorso un poʼ da tutto il globo. Per lʼItalia una rappresentanza
dei vigili del fuoco volontari trentini che hanno issato delle coreografiche scale
controventate, una rarità da queste parti.
Negli stessi giorni sʼè svolta la seconda «International Firefighter Challenge»
che ha visto la squadra lituana di Utena vincitrice assoluta.
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MEETING
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MEETING
la fanfara "automontata".
D
opo un anno d’intensi preparativi effettuati da un
comitato responsabile dell’organizzazione molto
impegnato, si è tenuta la 2a Festa internazionale
dei pompieri Interlaken 2013 che appartiene ormai alla
Storia. Durante il fine settimana del 10 al 12 maggio
pompieri, membri dei servizi di soccorso, gruppi d’intervento e numerosi fan, così come delle famiglie intere e
dei visitatori interessati, hanno letteralmente invaso l’aerodromo di Interlaken. Un magnifico incontro che si è
svolto con la partecipazione di diversi specialisti, dei
pompieri provenienti dalla Svizzera e dall’estero, dei
mini pompieri, simbolo del cambio della guardia, e di
numerosi simpatizzanti. Un solo elemento è venuto tuttavia a turbare la festa: le condizioni meteorologiche,
visto il freddo e la pioggia che hanno fatto da padroni
venerdì e sabato. Nonostante questo i visitatori sono
stati almeno 14.000 senza contare alcune migliaia di
spettatori che sono venuti ad assistere alla grande sfilata della domenica a Interlaken. Purtroppo si aspettavano
maggiori presenze…accidenti al brutto tempo!...
Per fortuna le condizioni meteorologiche sono state più
clementi il sabato, questo ha permesso ai visitatori di
scoprire i numerosi e appassionanti aspetti di «Code
3800»: una preziosa e stimolante piattaforma di scambi
e di competenze, l’opportunità di far vivere il senso di
camerateria, di festeggiare insieme, di allacciare nuovi
contatti e rinforzare le amicizie già esistenti.
Le dimostrazioni dal vivo
Vero e proprio fulcro dell’incontro, le impressionanti, e a
volte molto spettacolari, dimostrazioni dal vivo hanno
funzionato perfettamente. Quello che le circa 25 organizzazioni partecipanti hanno dimostrato – senza esser-
10
si esercitate sulla totalità degli esercizi presentati – ha suscitato meraviglia e ammirazione. È sotto la direzione di Daniel Banholzer, presidente della federazione cantonale dei
pompieri di Bernfire e Thomas
Dummermuth, vice-comandante del
corpo pompieri di Bödeli-Interlaken
e in collaborazione con Walter
Pfammatter di Swissfire che sono
state presentate le venti appassionanti dimostrazioni dal vivo – che
hanno toccato undici tipologie d’intervento diverse in modo molto vicino alla realtà – secondo scenari
minuziosamente preparati.
Essendo il tema principale della
manifestazione «Salvataggio e
lotta contro lʼincendio», le varie situazioni proposte
sono state presentate sia al suolo che nei cieli, grazie
anche alla collaborazione di quattro compagnie di elicotteri e delle forze aeree dell’Esercito svizzero. Le due
dimostrazioni più impressionanti sono state quelle chiamate «Crash Down», presentazione della gestione di
un evento maggiore in collaborazione con il battaglione
di aiuto in caso di catastrofi dell’Esercito svizzero, e
quella chiamata «Earth and Sky», che presentava la
lotta contro il fuoco di boschi durante la quale c’era un
massiccio intervento di elicotteri. In tutti i casi, la grande
zona riservata alle dimostrazioni è stata presa d’assalto
dal pubblico. C’è da sottolineare che a livello svizzero e
internazionale, «Code 3800» costituisce, per la popolazione, l’unica possibilità nel suo genere di assistere da
così vicino a degli interventi complessi durante i quali
intervengono, in stretta collaborazione e pompieri e loro
partner di soccorso.
Le dimostrazioni tecniche effettuate dai colleghi pompieri olandesi e dagli specialisti delle autoscale Metz hanno
perfettamente completato l’esauriente scaletta delle
dimostrazioni.
I concorsi
In totale, più di quaranta squadre di pompieri hanno partecipato al secondo «International Firefighter
Challenge» e trenta squadre al Campionato svizzero
dei mini pompieri allo scopo di conquistare un posto sul
podio…e i meritati onori. Il concorso internazionale del
venerdì è stato vinto dalla squadra lituana di Utena, che
è arrivata davanti a quelle di Delémont e di Thun.
Gli spettatori del Campionato svizzero dei mini pompie-
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MEETING
ri, che si è tenuto sabato e domenica, sono rimasti entusiasti dallo spirito di squadra e le favolose prestazioni
fornite dai giovani. Se i percorsi di qualifica di sabato si
sono svolti in condizioni meteorologiche piacevoli, la
domenica le squadre finaliste hanno dovuto battersi non
solo contro i loro avversari, ma anche contro la pioggia
e il freddo. Durante queste prove si sono qualificate per
le finali le seguenti squadre:
1. Bödeli-Interlaken, Team 2
2. Hirschthal
3. Bödeli-Interlaken, Team 1
4. Klus
5. Matterhoreblitz
6. Reinach
7. Sarmensdorf
8. Mittleres Wynental
Salvataggi con tecniche
di derivazione alpinistica
quelli effettuati
dall'elicottero REGA.
In finale i mini pompieri locali del corpo di Bödeli hanno
vinto due medaglie su tre, vincendo l’oro (squadra 2) e
l’argento (squadra 1). Hanno condiviso il podio con i loro
colleghi di Hirschthal AG, squadra che è arrivata al terzo
posto.
Veicoli, musica e sfilata
Il grande villaggio dei pompieri, con il suo viale dei veicoli, è stato il vero cuore sociale di «Code 3800». È lì
che i visitatori, piccoli e grandi, hanno trovato, oltre a una
ricca offerta culinaria, motivo di divertimento grazie alle
varie attrazioni che vi sono state presentate e le numerose formazioni musicali che vi si sono prodotte: dalla
fanfara dei pompieri al gruppo delle cornamuse.
Seguendo l’interesse del momento era possibile assistere al RescueTraining, percorrere l’esposizione di veicoli da collezione, partecipare alle attività organizzate da
Famigros, andare al Kids Corner o ancora visitare l’esposizione speciale dell’Esercito svizzero. Al calare della
notte, è stato offerto al pubblico presente un ricco programma di attrazioni che andava dall’indiavolato
Firefighters Party all’esuberanza della festa organizzata
nel Party Hangar o ancora al piacer di assistere alle prestazioni dei vari DJ e dei gruppi che s’esibivano sul
palco.
Importante presenza internazionale
Le dodici delegazioni internazionali composte da rappresentanti dei pompieri, così come gli invitati politici di
alto livello provenienti dagli Stati Uniti (New York City e
Scottsdale), da Mosca/Russia, da Cusco/Perù, da
Utena/Lituania, da Trebon/Cechia, da Bled/Slovenia,
dall‘Italia (Merano e Trentino), da Zaanstreek/Olanda,
dal Belgio e da Berlino-Zeuthen/Germania, hanno conferito un prestigio tutto particolare alla manifestazione.
Ognuna di queste delegazioni si è armoniosamente integrata, sia partecipando ai vari concorsi che al
Firefighters Party hanno sfilato durante la grande manifestazione della domenica. Tutti i colleghi pompieri provenienti dall’estero erano regolarmente presenti
all’International Meeting Point, a disposizione dei visitatori per rispondere alle domande, per discutere o per
posare per una foto.
La grande sfilata della domenica, condotta da
118Swissfire e dagli ospiti internazionali (e durante la
quale non ha piovuto!), è stato il bouquet finale della
festa. I circa cinquanta «quadri» presentati durante il
corteo, accompagnati da veicoli e da diverse formazioni
musicali, sono stati una bel biglietto da visita del mondo
dei pompieri.
Il futuro
Numerosissimi spettatori e partecipanti, i membri dell’organismo responsabile dell’organizzazione e numerosi partner sono dello stesso parere: la storia di «Code
3800» deve continuare. La Festa internazionale dei
pompieri può decisamente ancora svilupparsi e diventare IL grande appuntamento annuale dei pompieri e dei
loro partner.
La 3a Festa internazionale dei pompieri Interlaken
«Code 3800» si terrà dal 16 al 18 maggio 2014.
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PREVENZIONE
Conoscenze nel campo dellʼedilizia aiutano a padroneggiare lʼintervento di spegnimento.
SCIENZA
DELLE COSTRUZIONI
E SQUADRE
VVF
A cura di: Marc Knöri, Corpo pompieri professionisti Basilea
Clara Rüsi, sostituta redattrice capo “118 Swissfire”
rivista dei pompieri svizzeri (che ringraziamo per la collaborazione).
Anche se sono principalmente
utilizzate nellʼambito della
prevenzione incendi, le conoscenze
nel campo della scienza delle
costruzioni sono tuttavia importanti
per le squadre di vigili del fuoco… e
questo non soltanto quando il fuoco
sta già svolgendo la propria opera
distruttiva. Normalmente le forze
dʼintervento si concentrano principalmente sulla costruzione
e/o sui suoi punti chiave. Tuttavia,
per poter anticipare lo sviluppo di
un incendio, è altrettanto utile
conoscere il comportamento dei
vari materiali di costruzione quando
sono esposti alle fiamme e al calore.
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PREVENZIONE
Cosa
significa esattamente
«scienza della costruzione»?
Chi cerca il significato di nozioni quali «conoscenze o
scienze della costruzione» cadrà rapidamente su rinvii alla
tecnica della costruzione. Quest’ultima fa una distinzione tra la
costruzione in superfici e il genio civile. Per le forze d’intervento,
sono necessarie delle conoscenze d’entrambi i settori per poter far
fronte ai vari tipi di situazioni. Nel presente articolo parleremo più precisamente del campo delle costruzioni in superficie. Come indicato dal
nome, questo settore raggruppa le opere di superficie, quelle quindi che si
elevano al di sopra del terreno. Questi edifici possono essere classificati in
diverse categorie.
Nella costruzione di un edificio vengono utilizzati molti tipi di materiali diversi,
come per esempio:
- lʼacciaio e il cemento armato;
- gli elementi in muratura;
- il legno e i pannelli di legno;
- il vetro;
- le tegole;
- i materiali sintetici;
Esistono inoltre anche diversi generi di costruzione come per esempio:
- la costruzione massiccia, la costruzione con muri interni portanti e la
costruzione in ossatura;
- la costruzione in muratura e la costruzione in legno.
Lo scopo e l’utilizzo concreti previsti per un dato edificio – abitazione, lavoro, commercio, deposito, edificio pubblico, casa per anziani, trasporti,
tempo libero, ecc. – influenzano la scelta dei materiali.
Possiamo distinguere, per comodità, gli edifici in:
- duri;
- misti;
- teneri.
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PREVENZIONE
elementi di separazione sono
assemblati col medesimo materiale.
La situazione è diversa nel caso di
una costruzione ad ossatura o intelaiata, che troviamo in molti edifici
storici nei quali le forze verticali vengono esercitate su delle pile o delle
traverse tra le quali si trova una
separazione che non ha nessuna
funzione portante.
Un altro sistema di struttura conosciuto è la costruzione a muri interni
portanti. La costruzione in pietra è
una forma di costruzione massiccia
che risale al medioevo, ma gli edifici
in muratura dei secoli successivi
(che rappresentano la maggior
parte delle costruzioni) erano
Un edificio costruito con materiali detti «teneri»
anch’essi
delle costruzioni massicche prende fuoco è spesso impossibile da salvare.
ce. Le pareti esterne delle costruzioni massicce nelle quali sono state
praticate delle aperture per le porte e le finestre, vengoSe mettiamo in relazione queste definizioni con i mateno chiamate facciate perforate. La nozione di costruzioriali utilizzati, la classificazione significherà:
ne massiccia non è associata automaticamente a deterduri =
acciaio, cemento armato, muratura;
minati tipi di materiali, ma le caratteristiche tecniche fonmisti =
muratura, costruzione in legno
damentali di certi materiali di costruzione sono tuttavia
o pannelli di legno;
determinanti per il loro uso abituale.
teneri =
costruzioni in legno o pannelli di legno.
La muratura è utilizzata principalmente per la costruzione massiccia, la si utilizza tuttavia anche come materiaUna proporzione di legno/muratura del 20% o 50% o
le di separazione tra gli elementi portanti di una costruancora del 30% o 70% in un edificio ha certamente
zione intelaiata.
un’influenza sulla prevenzione, ma la regola per i VVF è
Il cemento armato è utilizzato sia per la costruzione
che il legno brucia meglio e più in fretta che la pietra o
massiccia che per la costruzione a ossatura; vista la
l’acciaio – un’evidenza senza dubbio, ma con quali conforma lineare naturale del materiale, il legno è utilizzato
seguenze!
principalmente nella costruzione a ossatura e in quella
intelaiata. Viene tuttavia utilizzato anche per la costruzione massiccia. L’importanza dei sistemi di costruzione
Genere di costruzione e modo dʼintervenire
Il genere di costruzione è un elemento di valutazione
particolarmente importante per le forze d’intervento. Il
modo d’intervento consiste, la maggior parte delle volte,
in una tattica offensiva che mira lo spegnimento del
fuoco dall’interno verso l’esterno partendo dal «lato
Tenere sempre d’occhio la costruzione.
intatto». La struttura portante gioca in questo caso un
Il soffitto può essere stabile o no, secondo il
ruolo importante e bisogna accordarle la massima attenmateriale utilizzato. Se necessario, assicurarsi
zione poiché, finché resta intatta il rischio di crollo è
la collaborazione di uno specialista in statica.
minimo, contrariamente a quando essa è indebolita dall’incendio.
Per quanto concerne il sistema portante, possiamo
ricordare che, nella costruzione massiccia, non esiste
una differenza fondamentale tra gli elementi portanti e
gli elementi di separazione che suddividono i vari locali.
Nella costruzione massiccia, il sistema portante e gli
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massiccia in legno è in aumento. Per
via della forma lineare dopo la trasformazione - invece - l’acciaio
viene utilizzato esclusivamente nelle
costruzioni a ossatura.
La costruzione a muri interni portanti è una forma d’edificazione nella
quale le pareti portanti sono disposte in modo trasversale. Queste
pareti sopportano il carico dei soffitti (solette) e del tetto. In questa configurazione, le pareti longitudinali e
le separazioni interne non esercitano nessuna funzione statica,
lasciando in questo modo molta
libertà per quanto concerne la concezione delle facciate, per esempio
per le vaste superfici vetrate. Le
Armatura messa integralmente a nudo dal calore.
separazioni interne possono essere
tra l’altro delle costruzioni molto leggere, per esempio costruzioni secche, e la superficie disponibile tra i muri interni portanti
può essere strutturata con una grande flessibilità in funLa costruzione a ossatura designa un tipo di sistema
zione dei bisogni.
portante nel quale l’opera grezza si compone di elementi
assemblati che servono innanzitutto a sopportare l’asConsiderando la libertà offerta, la costruzione con muri
sieme. Il risultato è una struttura portante la cui funzione
portanti interni si situa tra la costruzione massiccia e la
è simile a quella di uno scheletro. Questo scheletro
costruzione a ossatura. Non è raro trovare questi due tipi
viene in seguito rivestito con una facciata, mentre per
di sistemi portanti in una sola ed unica costruzione. Si
l’interno vengono utilizzate separazioni generalmente
utilizza questo genere di costruzione soprattutto per l’enon portanti. Contrariamente a quello che succede nella
dificazione di case da appartamenti. In questi casi la
costruzione massiccia, gli elementi portanti verticali
sistemazione longitudinale degli appartamenti negli edidella costruzione a ossatura non hanno alcuna funzione
fici è vantaggiosa poiché permette di trarre profitto delle
di separazione. Esistono tuttavia delle eccezioni, spegenerose aperture della facciata esterna. I muri interni
cialmente in alcuni tipi di costruzioni con elementi preportanti assicurano in questo caso una separazione
fabbricati (per esempio le case con ossatura in legno),
modulare, generalmente tra i vari appartamenti, efficace
nelle quali gli elementi portanti sono anch’essi prefabbrisia sul piano acustico che quale elemento taglia fuoco.
cati come quelli destinati alle separazioni interne.
Il cemento armato è incombustibile, ma le
tensioni create dalla temperatura, la pressione
del vapore e la dilatazione dell’armatura
causano lo scoppio del cemento così come
delle perdite di rigidità dell’acciaio.
Importanza dei materiali utilizzati
nelle strutture portanti
Struttura portante in acciaio
Le strutture portanti in acciaio sono incombustibili e
sono idonee per vari utilizzi. Tuttavia, esposte al fuoco,
possono perdere la loro capacità portante a partire da
una temperatura di circa 470 °C per via della dilatazione
generata dal calore. L’occhio umano però percepisce le
prime modifiche della colorazione solo a partire da una
temperatura di circa 570 °C (marrone scuro). Per la protezione incendio, le strutture portanti in acciaio possono
essere ricoperte da pannelli di gesso, fibrocemento al
silicato, da micascisto espanso, da pannelli agglomerati
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Le strutture portanti in acciaio sono
incombustibili e sono idonee per vari
utilizzi. Tuttavia, esposte al fuoco,
possono perdere la loro capacità portante
a partire da una temperatura di circa 470 °C
per via della dilatazione generata dal calore.
con cemento, da calcestruzzo leggero o da cemento cellulare, o ancora essere rivestite con uno strato intumescente.
allo scopo di migliorarne le caratteristiche di resistenza
(utilizzando per esempio dei cavi tesi) si parla di cemento precompresso.
La nozione di costruzione metallica designa la parte dell’edificio nella quale è stato utilizzato principalmente l’acciaio per la struttura portante. Le travi metalliche laminate, le lamiere e i tubi in acciaio e recentemente anche dei
pezzi in ghisa vengono fissati utilizzando chiodi o viti o
ancora saldati per ottenere la struttura portante. Un altro
componente fondamentale della costruzione in acciaio è
la placca chiodata che assicura il fissaggio tra le travi del
sistema portante. Oltre alla costruzione in acciaio, esiste
anche la costruzione mista acciaio-cemento e la costruzione a ossatura in acciaio.
Muratura
Ne esistono diversi tipi, sia per quanto concerne i materiali di costruzione utilizzati che per il modo di utilizzarli.
La costruzione di questo genere più comune è il muro di
mattoni. I materiali utilizzati possono essere appunto i
mattoni in terra cotta, i mattoni silico-calcarei, i mattoni di
cemento, i mattoni di cemento leggero (argilla-cemento
espanso). Questi materiali possono servire a migliorare
la resistenza al fuoco.
La nozione di muratura designa una forma di costruzione massiccia. La muratura è un ramo specifico della
costruzione, ricco di una lunga tradizione, che si distingue dagli altri campi quali la costruzione in acciaio, in
cemento armato o in legno, per le tecniche e i materiali
utilizzati. La muratura si caratterizza per l’impiego di elementi resistenti alla compressione, come i mattoni, che
sono assemblati con o senza malta.
Cemento armato
Il cemento armato non è combustibile, ma le tensioni
create dalla temperatura, la pressione del vapore e la
dilatazione dell’armatura causano lo scoppio del cemento così come delle perdite di rigidità dell’acciaio. È per
questo motivo che è importante raffreddare con acqua le
parti in cemento armato. La resistenza al fuoco può
essere accresciuta con l’ausilio di un rivestimento adeguato del cemento armato:
minimo. 2 cm: R 30/R 60 (icb);
minimo 3 cm: R 90 (icb)
La costruzione in cemento armato è un tipo di costruzione massiccia che utilizza il cemento, resistente alla
compressione, e l’acciaio dell’armatura, resistente alla
trazione. Dei rinforzi in acciaio inossidabile o in resina
armata in fibra di vetro sono utilizzati nei punti sensibili.
Se il cemento viene sottoposto a una tensione artificiale
16
Legno
Il legno si presta bene alla trasformazione e può essere
utilizzato sia per la struttura portante che per i pavimenti, i soffitti, i rivestimenti e altri svariati usi. Il legno è combustibile e la sua carbonizzazione inizia già a 100 °C. La
carbonizzazione al posto della combustione offre una
certa protezione contro la dispersione delle braci. La
velocità di combustione è di circa 1 mm al minuto, quindi approssimativamente 3 cm in mezz’ora. Per noi, questo fenomeno molto visibile può essere ben valutato. La
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costruzione in legno è un ramo specifico della costruzione la cui storia
risale molto nel tempo e che si differenzia dagli altri settori quali per
esempio la costruzione in muratura,
la costruzione in cemento armato o
la costruzione metallica, per via
delle tecniche e del materiale che
utilizza.
La costruzione in legno è spesso
associata ad altre tecniche.
Esistono per esempio dei soffitti con
travi di legno in costruzioni in muratura, delle carpenterie che riposano
su strutture in muratura o in cemento, delle ossature di tetto in legno,
delle capriate in legno massiccio o
in legno lamellare per capannoni e
numerose altre applicazioni.
In questi ultimi anni sono stati
costruiti numerosi edifici prefabbricati in legno. Essi presentano spesso una grande efficacia energetica e
hanno un costo inferiore ad altri tipi di costruzione. La
costruzione prefabbricata in legno più utilizzata è quella
con pannelli di legno.
Placche metalliche chiodate
Bisogna ancora citare le costruzioni assemblate con
placche metalliche chiodate. Questi connettori vengono
utilizzati per l’assemblaggio di elementi portanti in legno.
In presenza di temperature elevate, una tale struttura
perde molto rapidamente la sua capacità portante e il
tetto crolla. In caso di incendio in una costruzione di questo genere, l’edificio può crollare in meno di 20 minuti. La
durata di resistenza al fuoco del tetto è di zero minuti!
Anche nel caso di un incendio scoppiato nel deposito dei
rifiuti a fianco di un supermercato così costruito, il fuoco
può estendersi rapidamente al tetto o al doppio soffitto,
causandone il crollo.
Le placche metalliche chiodate sono spesso utilizzate
negli edifici con i tetti di grande superficie con un solo
spiovente senza pilastri di sostegno intermediari tipici
dei supermercati o altri commerci al dettaglio. Le costruzioni in legno con placche metalliche chiodate costituiscono un pericolo molto grande in caso di incendio poiché il fuoco danneggia molto più rapidamente questo
genere di strutture che quelle con travi massicce a
causa delle ridotte dimensione dei connettori metallici e
della presenza di grandi superfici in legno.
Ne risulta una rapida carbonizzazione della superficie in
legno con conseguente perdita di stabilità delle connessioni a placche metalliche e il rapido crollo, senza segni
annunciatori, del tetto che dispone di deboli riserve statiche.
Importanza della formazione
Nel corso della formazione dei pompieri, specialmente di
quelli che dovranno procedere all’attacco interno, bisognerebbe mettere l’accento sull’importanza delle strutture portanti e dei materiali utilizzati, poiché il capo intervento (da noi il ROS NdR) spesso non è in grado di poter
fare una buona valutazione della situazione dall’esterno.
È dunque importante avere delle conoscenze della teoria della costruzione poiché è solo conoscendo i materiali e le loro caratteristiche, mettendole in relazione con
il loro utilizzo e il genere di costruzione, che potremmo
anticipare l’evoluzione degli eventi e aumentare le possibilità di successo della missione.
Buone conoscenze della tecnica della costruzione
migliorano la sicurezza delle forze d’intervento.
Travi metalliche:
il calore ne riduce la stabilità!
Cemento armato:
possibile esplosione e instabilità in presenza di calore
intenso.
Cemento armato e travi metalliche:
raffreddare continuamente!
Muratura:
buona resistenza al fuoco!
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CONCERTO ESTIVO DELLA BANDA DEL CNVVF
STREPITOSO SUCCESSO A TREVIGLIO
Un acquazzone estivo non ha spaventato centinaia di cittadini che hanno applaudito a lungo
la Banda, al gran completo, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. LʼInno Nazionale, seguito
da standing ovation, ha meritato addirittura un inaspettato bis. Il concerto è stato organizzato
dai VVF volontari di Treviglio e dalla Sezione di Bergamo della nostra ANVVFV.
a cura di Luigi Minuti
L’
8 agosto 2013 verrà certamente iscritto tra le
date memorabili di Treviglio, la città della
Pianura Lombarda coi suoi trentamila abitanti,
sede di uno storico Distaccamento dei Vigili del Fuoco
Volontari.
Grazie all’iniziativa di questi - in particolare del cav.
Rolando Fagioli, già comandante del Distaccamento
ed ora Vice Presidente dell’Associazione Nazionale,
nonché del CS Gianpietro Cattaneo, Segretario
Provinciale – di invitare la Banda Musicale del Corpo
Nazionale ad esibirsi nel prestigioso
18
Palazzetto dello Sport dedicato a Giacinto Facchetti
l’indimenticabile terzino dell’Inter e della Nazionale di
calcio che qui era nato e si era formato.
L’invito, azzardato ma sincero, è stato benevolmente
accolto ed ecco la Banda al completo - accolta dal caloroso applauso di centinaia di cittadini presenti nonostante l’improvviso maltempo che aveva costretto gli organizzatori a cambiare il luogo d’incontro – pronta per la
sua attesa esibizione, magistralmente diretta dal
Maestro Donato di Màrtile.
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Ad attendere l’orchestra c’erano tutte le autorità locali,
dal sindaco Giuseppe Pezzoni al presidente del
Consiglio Comunale avv. G. Luca Pignatelli, dal Vice
Questore aggiunto dirigente del locale Commissariato di
PS, dott. Angelo Lino Murtas, ai Comandanti delle
Compagnie dei Carabinieri, Capitano Antonio Berardi,
e della Guardia di Finanza, Maggiore Emanuele
Chietera.
Poi i rappresentanti della Polizia locale di Treviglio e dei
paesi limitrofi, gli esponenti della Banca di Credito
Cooperativo, Roberto Aresi e Franco Riz,
dall’Amministratore delegato della
società idrica Cogeide Spa, dott.
Davide Antonio Ceresoli che ha
gentilmente offerto il ricco buffet di
fine serata.
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Tico;
quelli del Comandate provinciale dei
Vigili del Fuoco di Bergamo dott. ing.
Giulio De Palma, del Sindaco
Pezzoni e dell’esponente della BCC
dott. Aresi, cui è seguita la puntuale
e magistrale esecuzione dei pezzi
musicali in programma:
di Julius Fucik: Florentiner
March;
di Giuseppe Verdi: La Forza
del Destino;
di Nino Rota: La Strada (tratto
dal film omonimo);
di Giacomo Puccini: Nessun
Dorma, dall’opera ‘Turandot’;
di Giuseppe Verdi: l’immortale
‘Aida’;
di Zequinha de Abreu: Tico
di Ennio Morricone: Moment for Morricone
e infine di Michele Novaro: Il Canto degli
Italiani ovvero l’Inno Nazionale seguito dal pubblico
stante con rispetto ed emozionata partecipazione.
La standing ovation che ne è seguita gli ha meritato l’inaspettato bis, sono seguiti i ringraziamenti degli organizzatori mentre col lento deflusso dalle volte del palazzetto si sentivano gli echi ripetuti delle manifestazioni di
giubilo e di soddisfazione per una serata davvero indimenticabile.
Accanto alle autorità un folto e variegato pubblico di ogni età, gioiosa in
particolare la presenza di numerosi
bimbi al seguito dei genitori che proprio non volevano perdere questa
esibizione davvero unica per la città
di Treviglio.
Poco dopo le ore 21, l’apertura della
manifestazione con il discorso del
promotore, il Comandate emerito
Rolando Fagioli, cui sono seguiti
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to mondiale e nella struttura del
Corpo Nazionale. Mugavero in particolare si è soffermato sul fatto che
con l’abolizione della leva obbligatoria è venuta a mancare una componente numerica fondamentale nella
gestione dei macro-emergenze territoriali; da qui, l’importanza strategica di uno sviluppo capillare di una
componente altamente qualificata,
quale quella dei vigili del fuoco
volontari.
Alla relazione del nostro Presidente
Mugavero è seguito il lavoro del Vice
Presidente, Funzionario Volontario
Giuseppe Parrinello a cui è toccato il
compito,
non certamente semplice,
Il Vice Presidente Giuseppe Parrinello
di presentare l’attuale struttura normativa che regola la componente
volontaria, ovvero il D.P.R. 76/2004.
Giuseppe, presentando l’evoluzione
storica delle norme e dei regolamenti che nel corso degli anni
hanno interessato la componente
volontaria, ha voluto evidenziare
Sabato 28 settembre, nella splendida cornice della sala
che molti elementi pregnanti dell’atcongressi la cittadella dellʼoasi, ha avuto luogo un congresso
tuale strumento normativo, sono
organizzato dalla sezione provinciale di Troina (En) e dal
rimasti praticamente lettera morta.
Coordinamento Regionale Sicilia ANVVFV, dal titolo: Il Ruolo dei Vigili
L’occasione è stata anche importandel Fuoco Volontari nella Gestione del Soccorso Tecnico Urgente
te per sottolineare come la nostra
associazione sia fortemente impeProposte ed Azioni Migliorative.
gnata
con
l’Amministrazione
Centrale per una revisione del
a cura dellʼIng. Francesco Mantineo*
D.P.R. che possa veramente essere
strumento
funzionale
e di sviluppo della componente
olta la rappresentanza dei Vigili Volontari, provevolontaria
per
i
prossimi
anni.
nienti dai distaccamenti di tutte le sezioni costitui-
Il Ruolo dei Vigili del Fuoco
Volontari nella Gestione del
Soccorso Tecnico Urgente
F
te (Enna, Catania, Palermo, Messina) ed anche
dei distaccamenti delle sezioni in fase di costituzione
(Trapani).
L’evento è stato organizzato al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica in generale e la classe politica in particolare sull’importanza dei presidi volontari dei vigili del
fuoco sul territorio.
I lavori sono stati aperti dal Presidente Nazionale Prof.
Ing. Roberto Mugavero che ha presentato una relazione
sul ruolo ed i compiti dei vigili del fuoco volontari in ambi-
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L’ultima relazione presentata è stata quella del sottoscritto, il quale ha mostrato ai convenuti lo sviluppo dei
presidi volontari in Sicilia a partire dall’apertura del
primo distaccamento, ovvero quello di Troina, avvenuto
15 anni orsono, fino ai giorni nostri con l’apertura del
distaccamento di Frazzanò (ME) che porta il numero
complessivo dei presidi a 18. Mostrata la casistica degli
interventi per i vari distaccamenti, mettendo così in evidenza l’importanza di avere un presidio territoriale ai fini
della tempestività del soccorso. Di questa testimonianza
si sono resi partecipi le numerose personalità presenti
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per l’occasione ed in particolare i sindaci: Dott.
Sebastiano Fabio Venezia (sindaco di Troina - EN), Dott.
Calì Salvatore (sindaco di Cesarò - ME), Dott.ssa Calì
Ausilia (Vice Sindaco di Maletto - CT) unitamente al
Comandante della Polizia Municipale Cap. Antonino
Parrinello.
Interessante e costruttivo il dibattito seguito a conclusione dei lavori congressuali, in particolare sono intervenuti:
L’ing. Giovanni Donzuso, Funzionario VVF di
Enna, responsabile del distaccamento di Troina;
L’Onorevole Maria Greco (Deputata Nazionale
del PD);
Gli Onorevoli Mario Allone e Edmondo Tamajo
(Deputati della Regione Sicilia);
Il Comandante provinciale di Enna dell’Arma dei
Carabinieri Colonnello Baldassare Daidone;
Il Sostituto del Questore Dott. Alleri (ENNA);
Il Commissario del Distaccamento Forestale di
Troina Saraniti.
Il Presidente Nazionale
Prof. Ing. Roberto Mugavero
La consegna della targa ricordo al
Particolarmente emozionante è stata la consegna di una
targa ricordo al Capo Reparto VVF in pensione Callozzo
Peo Giuseppe, istruttore Guida che ha formato i primi
autisti del distaccamento di Troina e che ha sempre
mantenuto uno stretto rapporto professionale e di amicizia con i volontari ennesi.
A conclusione del congresso si sono svolti i
lavori del Coordinamento Regionale Sicilia focalizzati su
una relazione del Dott. Demetrio D’Antimo che ha illustrato le modalità della corretta amministrazione delle
sezioni provinciali e Delegazioni.
Sostituto del Questore di Enna, Dott. Alleri.
La Sicilia negli ultimi anni ha contribuito fortemente allo
sviluppo della nostra Associazione prova ne è, la nascita (o la ripresa, dopo anni di inattività) in poco più di un
anno delle Sezioni Provinciali di Enna, Messina e
Palermo e la prossima costituzione della Sezione
Provinciale di Trapani.
Autore di questo importante traguardo è certamente il
Vicepresidente Nazionale Giuseppe Parrinello che con
il suo lavoro meticoloso ed instancabile costituisce un
punto di riferimento per tutta la componete volontaria
nazionale ed in particolare per i VVFV siciliani.
(*) Francesco Mantineo, Presidente della sezione Messinese dellʼANVVFV
nonché capo distaccamento volontario di Moio Alcantara.
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informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, di un nuovo
comma all’art. 42, che riguarda gli
obblighi di pubblicazione sugli interventi straordinari e di emergenza
che comportano deroghe alla legislazione vigente.
La legge di conversione 119/2013
ha apportato inoltre alcune modifiche al dl 93/2013 che riportiamo di
seguito:
Delibera dello stato dʼemergenza.
La legge precisa che, oltre a durata
ed estensione territoriale dello stato
di emergenza, la delibera dispone
anche sull’esercizio del potere di
ordinanza. Viene così integrato il
comma 1 dell’art. 5 della 225/1992.
CAMBIA LA LEGGE SULLA PROTEZIONE CIVILE,
AL DIPARTIMENTO AVRANNO UNA BANDIERA
E DIVISE DIVERSE DAI VOLONTARI.
QUALCHE NOVITÀ ANCHE PER I VVF
Il 17 ottobre 2013 sono state emanate Nuove disposizioni
di protezione civile; è infatti entrata in vigore la legge 119.
Nuove norme sulla delibera dello stato dʼemergenza;
abrogato il preventivo controllo della Corte dei Conti sulle
ordinanze. I dipendenti del DPC avranno unʼuniforme che li
distinguerà dai volontari gialloblu, e il Dipartimento avrà la propria
bandiera. Quindici milioni di euro in più ai VVF per la sola attività di
“soccorso pubblico” e gli automezzi confiscati alle mafie potranno
essere destinati anche al CNVVF, oltre che alle forze di polizia.
Il testo coordinato del decreto legge 93/2013 è pubblicato nella G.U. del 15 ottobre
È entrata in vigore la legge n. 119 del 15 ottobre 2013,
che converte con modifiche il decreto legge n. 93 del 14
agosto “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per
il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di
protezione civile e di commissariamento delle province”.
La legge, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 242 del
15 ottobre 2013, contiene norme in materia di protezione civile.
In particolare l’art.10 del testo conferma alcune disposizioni contenute nel dl 93/2013: le modifiche all’art. 5
della 225/1992 sullo stato di emergenza e sul potere di
ordinanza;
l’introduzione al decreto legislativo n. 33/2013, che disciplina gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
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Controllo della Corte dei Conti.
Gli emendamenti apportati al dl
93/2013 dalla legge 119 abrogano il
controllo preventivo di legittimità
della Corte dei Conti sui provvedimenti commissariali adottati in
attuazione delle ordinanze. Il controllo era stato introdotto dal decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225,
convertito, con modificazioni, dalla
legge 26 febbraio 2011, n. 10. La
modifica è prevista nel comma 4 bis
dell’art. 10 della legge 119.
Uniforme e bandiera. La legge
119/2013 introduce inoltre nuove
disposizioni riguardanti l’uniforme
del personale e la bandiera del
Dipartimento della Protezione Civile.
Il provvedimento infine prevede disposizioni per la funzionalità del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, potenziandone l’operatività. La legge di conversione introduce
inoltre l’art. 11 bis che prevede l’assegnazione di risorse
per attività di progettazione preliminare di interventi per
la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente.
Novità sulla durata dello stato di emergenza, sugli ambiti di intervento definiti dalle ordinanze di protezione civile e sulla definizione delle risorse necessarie a far fronte alle emergenze: questi sono alcuni dei cambiamenti
introdotti dal decreto legge n. 93 del 14 agosto 2013
“Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province”.
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Il decreto legge, pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale n. 191 del 16 agosto 2013, passerà ora al vaglio del
Parlamento per la conversione in
legge, che dovrà avvenire entro 60
giorni dalla sua pubblicazione.
Il decreto legge prevede all’art. 10
disposizioni che riguardano la protezione civile. In particolare, modifica
nella legge n. 225/1992 alcuni
commi dell’art. 5, che riguarda lo
stato di emergenza e il potere di
ordinanza; introduce al decreto legislativo n. 33/2013, che disciplina gli
obblighi di pubblicità, trasparenza e
diffusione di informazioni da parte
delle pubbliche amministrazioni, un
nuovo comma all’art. 42, che riguarda gli obblighi di pubblicazione sugli interventi straordinari e di emergenza che comportano deroghe alla legislazione vigente; infine, abroga il comma 8 dell’art.1 del
decreto-legge n. 245 del 30 novembre 2005, convertito,
con modificazioni, dalla legge n. 21 del 27 gennaio 2006,
“Misure straordinarie per fronteggiare lʼemergenza nel settore dei rifiuti nella regione
Campania ed ulteriori disposizioni
in materia di protezione civile”.
Rispetto alle modifiche all’art.
5 della legge n. 225/1992,
elenchiamo le principali
novità:
- Durata dello stato di
emergenza.
Cambia la durata dello
stato di emergenza che
ora può estendersi fino a
180 giorni, invece dei precedenti 90, ed essere prorogato
fino a ulteriori 180 giorni, invece
di 60. La modifica è introdotta nel
comma 1-bis dell’art. 5 che sostituisce interamente il precedente comma
1-bis.
- Amministrazione competente in ordinario.
L’amministrazione competente in ordinario non è più
individuata nella delibera con cui è dichiarato lo stato di
emergenza - com’era previsto dal precedente comma 1
dell’art. 5 -, ma è direttamente individuata nell’ordinanza
per favorire e regolare il subentro dell’amministrazione
pubblica competente in ordinario, emanata dal Capo del
Dipartimento della Protezione Civile almeno dieci giorni
prima della scadenza dello stato di emergenza.
L’emanazione di quest’ordinanza era già prevista dal
comma 4-ter dell’art. 5.
- Ambiti delle ordinanze.
Nel comma 2 dell’art. 5 sono elencate le attività che possono essere disposte tramite ordinanze, entro i limiti
delle risorse disponibili, che sono:
a) organizzare e effettuare i servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione
interessata dall’evento;
b) ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti
strategiche;
c) realizzare interventi, anche strutturali, per la riduzione del rischio
residuo strettamente connesso
all’evento, dando priorità a quelli
finalizzati alla tutela della pubblica e privata incolumità;
d) fare una ricognizione dei fabbisogni
per il ripristino
delle strutture e
delle infrastrutture
pubbliche e private danneggiate, e dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio edilizio, da realizzare sulla base di
procedure definite con la stessa o un’altra ordinanza;
e) avviare l’attuazione delle prime misure per far fronte
alle esigenze urgenti definite dalla lettera d), secondo le
direttive dettate con delibera del Consiglio dei Ministri,
sentita la Regione interessata. Rispetto quindi a quanto
previsto dalla legge n. 100/2012, il decreto legge n.
93/2013 introduce la possibilità che con le ordinanze di
protezione civile si dispongano gli interventi, anche
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strutturali, per la riduzione del rischio residuo e si avviino le prime misure per il ripristino di strutture e infrastrutture e per il risarcimento dei danni.
- Risorse indicate nella delibera
dello stato di emergenza.
La delibera con cui è dichiarato lo stato di emergenza
individua le risorse finanziarie da destinare agli interventi per l’emergenza nell’attesa della ricognizione dei
fabbisogni effettivi ed indispensabili che farà il
Commissario delegato. La delibera autorizza la spesa
nell’ambito dello specifico stanziamento del “Fondo per
le emergenze nazionali” e individua, in particolare, la
quota di risorse destinate alle attività di soccorso e di
assistenza alla popolazione interessata dall’evento (attività previste dalla lettera a del comma 2, art. 5). Se il
Capo Dipartimento della Protezione Civile verifica che le
risorse destinate alle attività di soccorso e di assistenza
alla popolazione risultano o stanno per risultare insufficienti rispetto agli interventi da realizzare, presenta tempestivamente una relazione motivata al Consiglio dei
Ministri, perché siano presi provvedimenti per integrare
le risorse. Queste novità sono inserite nel comma 1 dell’art. 5 che sostituisce interamente il precedente comma
1.
- Fondo per le emergenze nazionali.
Il Fondo da cui vengono attinte le risorse per fronteggiare le emergenze è definito “Fondo per le emergenze
nazionali istituito presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri -Dipartimento della Protezione civile”, e sostituisce il “Fondo Nazionale”, previsto dal precedente
comma 5-quinquies. Per il finanziamento delle prime esigenze di questo Fondo è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per il 2013.
Art. 11
Disposizioni per il potenziamento
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco
1. Limitatamente alle attività di soccorso pubblico rese
dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco in contesti emergenziali dichiarati ai sensi della legge 24 febbraio 1992,
n. 225, è istituito nello stato di previsione del Ministero
dell’interno - Missione “Soccorso Civile” - Programma
“Prevenzione dal rischio e soccorso pubblico“ un fondo
per l’anticipazione delle immediate e indifferibili esigenze di spesa, dotato di uno stanziamento di 15 milioni di
euro per l’anno 2013.
A decorrere dall’anno 2014, lo stanziamento del fondo e’
determinato annualmente con la legge di bilancio.
2. Una quota del fondo di cui all’articolo 2, comma 6sexies, del decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio
2011, n. 10, pari a euro 15 milioni, e’ assegnata per l’an-
Il dl n. 93/2013 introduce anche un nuovo comma all’articolo 42 del decreto legislativo n. 33/2013 che disciplina
gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Con
l’introduzione del comma 1-bis i Commissari delegati
svolgono direttamente le funzioni di responsabili per la
prevenzione della corruzione e di responsabili per la trasparenza. Queste figure sono previste rispettivamente
dall’art. 1, comma 7, della legge n. 190/2012 e dall’articolo 43 dello stesso decreto legislativo n. 33/2013.
Infine il dl n. 93/2013 abroga il comma 8 dell’art. 1 del
decreto-legge 30 novembre 2005, n. 245, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 gennaio 2006, n. 21 che
prevedeva presso il Dipartimento della Protezione Civile
la costituzione di un nucleo composto da personale
dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del
Corpo Forestale dello Stato per svolgere attività di monitoraggio e di accertamento delle iniziative adottate dalle
strutture commissariali.
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no 2013 per le finalita’ di cui al comma 1, mediante le
procedure di cui all’articolo 5, comma 1, del decretolegge 20 giugno 2012, n. 79, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 131.
3. Ai fini della regolazione delle somme anticipate a valere sul fondo di cui al comma 1, restano acquisite all’erario, in misura corrispondente, le risorse rimborsate a
qualsiasi titolo al Corpo nazionale dei vigili del fuoco per
le spese sostenute in occasione delle emergenze.
4. Alla ripartizione delle risorse del fondo di cui al
comma 1 in favore degli stanziamenti della stato di previsione del Ministero dell’interno - Missione “Soccorso
Civile”, ivi compresi quelli relativi al trattamento economico accessorio spettante al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, si provvede con decreti del
Ministro dell’interno, da comunicare anche con evidenze
informatiche al Ministero dell’economia e delle finanze,
tramite l’Ufficio centrale del bilancio.
((4-bis. Al comma 5-bis dellʼarticolo 40 del codice
delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione,
di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159,
sono apportate le seguenti modificazioni:
a) dopo le parole: “organi di polizia” sono inserite le
seguenti: “e del Corpo nazionale dei vigili del
fuoco”;
b) dopo le parole: “finalità di giustizia,” sono inserite le seguenti: “di soccorso pubblico”.
4-ter. Dopo il comma 12 dellʼarticolo 48 del codice di
cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, e
successive modificazioni, eʼ inserito il seguente:
“12-bis. Sono destinati in via prioritaria al Corpo
nazionale dei vigili del fuoco autocarri, mezzi dʼopera, macchine operatrici, carrelli elevatori e ogni altro
mezzo per uso speciale, funzionali alle esigenze del
soccorso pubblico”)).
5. Al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) all’articolo 8, comma 4, le parole “e le forze di polizia”
sono sostituite dalle seguenti: “le forze di polizia e il
Corpo nazionale dei vigili del fuoco”;
b) all’articolo 71, dopo il comma 13, è inserito il seguente:
“13-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei
servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco
può effettuare direttamente le verifiche periodiche di cui
al comma 11, relativamente alle attrezzature riportate
nell’allegato VII di cui dispone a titolo di proprietà o
comodato d’uso. Il Corpo nazionale dei vigili del fuoco
provvede a tali adempimenti con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.”;
c) all’articolo 73, dopo il comma 5, è ((aggiunto)) il
seguente:
“5-bis. Al fine di garantire la continuità e l’efficienza dei
servizi di soccorso pubblico e di prevenzione ed estinzione degli incendi, la formazione e l’abilitazione del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco all’utilizzo
delle attrezzature di cui al comma 5 possono essere
effettuate direttamente dal Corpo nazionale medesimo,
con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”.
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Saranno fiori bianchi
Speciale via Palestro – 20 anni
«Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, tre colleghi che con la festa
nel cuore sono andati incontro ad una sorte maledetta. Li ricordiamo e ricordiamo
a noi stessi che la convivenza civile e la libertà dalle mafie sono frutti da coltivare
e conservare con la forza perseverante della partecipazione.»
(Silvano Barbéri – Comandante Provinciale VVF Milano)
Tratto da “Saranno Fiori Bianchi” di Alessandro Cecutta e Sergio Salemi (vigili del fuoco)
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M
ilano, martedì 27 luglio, una
sera afosa d’una città semideserta; persino Corso
Buenos Ayres – solitamente gremito
d’auto e pedoni – è stranamente
tranquillo.
Intanto nella vicina caserma dei
Vigili del Fuoco di Via Benedetto
Marcello la squadra è appena rientrata da un intervento per una persona bloccata in ascensore.
“Finalmente si può brindare oggi è il
compleanno del Paso: «Auguri
Sergio... auguri per i tuoi 34 anni!» e
tra un pasticcino e un bicchiere di
spumante, si sentono le risate di
Stefano, Paolo, Antonio, Massimo,
Carlo e Antonino che festeggiano
nella sala mensa della caserma.”
Ore 23:04
Nella sala operativa dei vigili del fuoco di via Messina un
telefono squilla. Il centralinista nota che si tratta della
linea telefonica diretta dei vigili urbani. “Il vigile Giorgio
alza la cornetta e risponde:
«Vigili del fuoco.» «Qui i vigili urbani, potete inviare una
vostra squadra in Via Palestro, cʼè una nostra pattuglia
in posto che ci ha segnalato una vettura dalla quale sta
uscendo del fumo.» «Va bene ora provvediamo!»
La solita routine, una richiesta d’intervento normalissima
e dopo aver riagganciato la cornetta mi giro verso il capo
squadra responsabile della sala operativa:
«Scusa Leone, hanno appena chiamato i vigili urbani
per segnalarci del fumo che esce da una vettura in via
Palestro, posso inviare una squadra?»
«Va bene, chiama sulla diretta quelli di Marcello che è
zona loro.»
Alzo il telefono della linea diretta e immediatamente il
vigile ausiliario mi risponde: «Si dimmi.» «Manda lʼautopompa a Milano via Palestro allʼaltezza del padiglione di
arte contemporanea, per fumo da vettura, cʼè una pattuglia della municipale in posto.»”
rio, legge l’indirizzo e si avvia verso l’autopompa.
Paolo monta al posto di guida, mette in moto il 160 mentre Stefano al suo fianco gli dice:
«Andiamo in via Palestro.» Paolo ingrana la seconda,
accende la sirena e parte; Intanto i vigili dietro si stanno
preparando, mentre indossano l’elmetto e il nomex, tra
una battuta e l’altra c’è chi chiede: «Allora chi la fa?»
«Ma si dai, la faccio io, è un poʼ di tempo che non ne faccio una.»
Mentre Carlo e Massimo guardano gli altri parlare si
sentono un po’ smarriti, sono ancora vigili in prova,
hanno appena finito il corso, gli altri sono chi più chi
meno già navigati, per loro questo genere d’intervento è
ordinaria amministrazione.
L’autopompa a sirene spiegate esce da via San Gregorio
e curva a destra in Buenos Aires, le strade sono praticamente deserte, il 160 prende velocità, attraversa piazza Oberdan, Paolo mette la quinta mentre entra in Corso
Venezia.
«Dai siamo quasi arrivati, certo che con le strade così
vuote si arriva in un attimo.» Appena superato il museo
di scienze naturali Paolo comincia a scalare, quinta
bassa, doppietta, quarta alta, curva a destra ed entra in
via Palestro.
Mentre i vigili sono ancora in sala mensa a brindare per
il compleanno di Sergio, il tutto viene interrotto dal suono
della campana e l’annuncio dell’altoparlante: «Deve
uscire l’autopompa per principio d’incendio vettura.»
E i vigili esclamano:
«Che sfiga, proprio ora!» «Vabbè dai, metti la bottiglia in
fresco nel frigo.» «Si va bene, i pasticcini li finiamo
quando rientriamo.»
Nel frattempo la prima partenza della sede centrale si
trova a Bollate per un incendio vettura, manca ancora
qualche minuto per ultimare lo spegnimento per poi
cominciare il rientro verso la sede centrale.
I ragazzi raggiungono la rimessa, mentre Stefano passa
per il centralino e si fa consegnare il biglietto dall’ausilia-
“Paolo supera l’auto e si posiziona sul fianco della Fiat
Uno, i vigili scendono dall’autopompa mentre
Ore 23:08
«Autopompa Marcello in Posto!» dice Stefano via radio.
«OK Marcello.» risponde la sala operativa.
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Stefano Picerno
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Carlo La Catena
Alessandro Ferrari scende dalla pattuglia e va loro in
contro.
Stefano e Sergio si avvicinano alla Uno, notano che i
finestrini sono leggermente abbassati e l’abitacolo è
invaso dal fumo. Immediatamente Massimo apre una
portiera facendo fuoriuscire dall’abitacolo tutto il fumo
che svanisce subito, poi un altro vigile apre il cofano per
controllare il motore e li ci rendiamo conto che non c’è
niente.
«Che strano qui non brucia niente proviamo a vedere
nel baule.»
Dopo aver aperto il portellone vediamo che all’interno
c’è un grosso pacco avvolto con lo scotch e qualche filo
che fuoriesce.
Il Paso non esita subito a dire: «Sarà una cazzata... ma
se questa è una bomba?»
Stefano senza neanche pensarci prende subito sul serio
le parole di Sergio e grida: «Allontaniamoci tutti!»
Immediatamente noi e i vigili urbani
decidiamo di spostarci nelle due
direzioni opposte della via Palestro
per fermare il traffico e facciamo
allontanare la gente attorno.
Cominciamo subito l’evacuazione
delle poche persone che si trovano
in giro, c’è un camper di villeggianti
che facciamo subito andare via.
Paolo monta sull’autopompa per
allontanarsi mentre Stefano si mette
alla radio per comunicare alla centrale la situazione: «Sala operativa
Milano da autopompa Marcello.»
«Si avanti Marcello.» «Nel baule
della macchina cʼè un grosso involucro, uno scatolone fasciato con
carta da pacchi con dei fili ed esce
del fumo, si presume che sia un
ordigno.» «Va bene ok allontanatevi
e mantenete una distanza di sicurezza, noi allertiamo la Polizia.»”
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Sergio Pasotto
Alessandro Ferrari
La sala operativa si mette subito in comunicazione via
radio con Picerno:
«Se vi è possibile andate a vedere il numero di targa e
mantenetevi il più possibile in zona di sicurezza!»
Intanto l’autopompa si allontana di una ventina di metri
considerato il fatto che, se si dovesse usare il naspo, ci
si trova a una distanza non troppo lontana per operare.
“Paolo si mette di traverso in mezzo la strada per bloccare le auto che arrivano da piazza Cavour, innesta la
presa di forza e scende dirigendosi al vano pompa, tira
giù il naspo e rimane con gli altri vigili vicino l’autopompa per monitorare la situazione, mentre Massimo è
andato avanti per fermare le auto.”
Anche Alessandro e Catia – i due VVUU che avevano
dato l’allarme - salgono immediatamente sulla pattuglia,
mettendosi subito in comunicazione con la loro centrale
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operativa: «Qui cʼè unʼautobomba allertate gli artificieri!»
“Alessandro ingrana la marcia e sgommando fa un’inversione con l’auto e ci portiamo in direzione di Corso
Venezia fermandoci all’altezza di Via Marina in mezzo la
strada che, guardando verso il PAC dove si trova la Uno,
fa una leggera curva al punto che l’auto in questione non
si vede.”
Catia scende dall’auto per far deviare le macchine in
arrivo verso Via Marina.
“Mentre sto facendo viabilità, Alessandro sta effettuando
delle comunicazioni via radio con la centrale operativa.
Per un secondo distolgo l’attenzione da quello che sto
facendo e guardo verso la nostra macchina, mi accorgo
che Alessandro si sta allontanando dalla nostra pattuglia
dirigendosi verso la Uno, non ho nemmeno il tempo di
realizzare questa cosa che comincio a gridargli:
«Alessandro, ma dove vai! Non andare! Eʼ pericoloso!»
Per un breve istante lui gira il capo e con lo sguardo rassicurante mi dice: «E va bene... SARANNO FIORI
BIANCHI!»
E così si allontana scomparendo dietro la curva mentre
continuo a chiamarlo. Contemporaneamente vedo lampeggiare la spia della radio, mi metto in comunicazione
con la centrale operativa: «Guardate che il collega si sta
dirigendo verso lʼauto per vedere la targa.» «Si, ci è
stata richiesta dalla Polizia, se si riesce a vedere... sono
stati allertati gli artificieri!» risponde la centrale operativa.”
Ore 23:10
Catia è seduta in auto in comunicazione radio con la sua
centrale operativa. Paolo ha appena tirato giù il naspo
dell’autopompa e al suo fianco ci sono Antonio e
Antonino. Massimo è corso più avanti verso Piazza
Cavour per fermare le auto.
Stefano, Sergio, Carlo e Alessandro
si stanno per incrociare provenendo
dai due lati opposti di via Palestro
verso la Fiat Uno per l’ultimo sopralluogo...
Un fascio di luce bianca intensa, un
bagliore che da terra va a toccare il
cielo... uno scoppio fortissimo, fuoco
da tutte le parti e subito dopo silenzio totale con un rumore in sottofondo di fiamme che divampano.
L’esplosione si propaga con un’intensa onda d’urto che spazza tutto
ciò che ha intorno, riducendo in mille
pezzi la Fiat Uno, provocando un
cratere nel terreno fino a raggiungere una tubazione del gas, creando
immediatamente un incendio.
Stefano, Sergio, Carlo e Alessandro
sono i più vicini e sono investiti dall’esplosione. Gli altri sono spazzati a
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della radio che si accende durante
le comunicazioni. Mi rispondono, ma
non riesco a comprendere quello
che mi stanno dicendo.”
Il personale della prima partenza,
che sta rientrando in sede da
Bollate, ascolta la comunicazione
radio. “Rimaniamo tutti senza fiato,
mentre sentiamo Paolo gridare via
radio: «Manda, manda, manda, qui
è scoppiato tutto, non sento niente,
manda altri mezzi!!!»
Non serve nemmeno che la sala
operativa ci chiami che il capo squadra Franco Dondi mi dice: «Bobo
vai in via Palestro!» Accendo la sirena e comincio a schiacciare l’acceleratore, qualche istante dopo la
sala operativa ci chiama proprio per
inviarci sul luogo dell’esplosione.
terra dallo spostamento d’aria che porta detriti di ogni
genere. Fortunatamente la maggior parte dei pezzi
esplosi volano sopra di loro colpendo le parti alte dell’autopompa, il motore della Uno li sorvola, finendo
diverse decine di metri più avanti.
Catia prende immediatamente la radio e chiama la sua
centrale operativa:
«Cazzo! Eʼ esplosa!!! Mandate i soccorsi!!!» urla via
radio. «Lʼabbiamo sentita anche noi.» risponde l’operatore della centrale. “Scendo dall’auto e grido alle persone di allontanarsi, giro per la strada senza sapere cosa
fare. Mi sento sola, isolata come se fossi in guerra!”
“Cerco un volto conosciuto ma non trovo nessuno per
avere conforto, sono abbandonata
in balia degli eventi.”
Ci troviamo alla rotonda prima dell’ospedale Sacco,
distiamo circa una decina di chilometri.
A sirene spiegate cerco di andare il più forte possibile,
mi sembra che l’autopompa vada più lenta che mai e i
minuti che trascorrono mi sembrano ore.”
Intanto Paolo, dopo aver chiamato rinforzi via radio,
scende dall’autopompa.
“Vedo Antonio a terra che si tiene la gamba, il suo sguardo incrocia il mio e gli dico: «Tutto bene?» «Vai a vedere gli altri!» mi risponde con voce dolorante indicandoli.”
“Mi guardo attorno per capire cosa fosse successo, tutto
Paolo, investito dall’onda d’urto è
caduto a terra sul fianco sinistro dell’autopompa.
“Non capisco cosa sia successo, il
tempo di riprendermi, mi alzo tutto
dolorante per la caduta e senza
pensare a niente corro sul mezzo
per chiamare aiuto via radio, passo
davanti al muso del camion e salgo
dal lato del capo.”
“Cerco di parlare, ma non capisco
se mi hanno ricevuto. Sento un rimbombo continuo nelle mie orecchie,
poi realizzo di non sentire più bene,
quando vedo la luce della selettiva
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è illuminato a giorno dal fuoco, corro avanti fino a incontrare Massimo e Antonino, anche loro un po’ malconci
per la rovinosa caduta a terra.” «Andiamo a vedere come
stanno gli altri.»
Poco più avanti, li troviamo riversi a terra...
Cerchiamo di prestare loro i primi soccorsi, spengo con
le mani delle fiammelle sulla giacca di uno di loro e tento
un accenno di rianimazione mentre per gli altri non c’è
ormai nulla da fare.
Massimo prende il naspo dall’autopompa e comincia a
gettare acqua per tenere sotto controllo il fuoco che si è
creato per la rottura della tubazione del gas.
”Negli stessi istanti un’ambulanza della croce bianca sta
transitando in Piazza Repubblica, all’altezza di piazza
Cavour il mezzo di soccorso viene intercettato da una
gazzella di Carabinieri e indirizzato verso via Palestro.
Gente sconvolta che scappa correndo lungo la via piena
di macerie, in mezzo a tutta quella confusione si trovano
davanti a un motore fumante scaraventato via dall’esplosione.
Un carabiniere va incontro ai volontari indicando che
poco più avanti, di fronte alle fiamme, giacciono dei corpi
esanimi a terra. Si richiede subito via radio l’intervento di
altre ambulanze.”
Intanto la prima partenza sta percorrendo a tutta velocità
le vie della città.
“Le strade sono semideserte, il Bobo è concentratissimo
nella guida, Franco è preoccupato e i vigili seduti dietro
non parlano.”
“Passiamo via Mac Mahon, via Cenisio, poi giriamo per
i Bastioni di Porta Nuova, nessuno ancora immagina
cosa sia accaduto, il Cicalone ad ogni curva si tiene
saldo e pensa che non ha mai visto il Bobo correre così
forte.”
I soccorritori della Croce Bianca trovano delle persone a
terra adagiate contro il marciapiede, sono semicoperte
da polvere e calcinacci.
“A stento si riesce ad intravvedere una divisa. Sono vigili del fuoco. Poco distante da loro c’è anche un vigile
urbano.
Ci dividiamo in due coppie e tentiamo una disperata rianimazione. «Dove sono le altre ambulanze?» gli attimi
sembrano ore.
Ore 23:21
Si sente il fischio di una sirena che arriva da piazza
Cavour, è la prima partenza della centrale.
«Prima partenza in posto!»
“Il capo squadra Dondi capisce subito la gravità della
situazione e con voce concitata dice a Bobo: «Vai più
avanti, vai più avanti!» E subito via radio chiede rinforzi.”
Dalla sede centrale di via Messina partono in successione l’autolettiga e l’autopompa Sardegna.
In quegli ultimi metri percorsi con l’autopompa, Franco
vede in tutta la sua cruda realtà l’effetto devastante dell’esplosione.
“Un caos impressionante: gente che corre ovunque,
fiamme altissime dovute alla fuoriuscita del gas dalle
condotte sotterranee, alberi con rami spezzati, un distributore di benzina divelto e i cavi dell’elettricità a terra
che sfiammano.”
“Scendiamo dall’autopompa e cominciamo a vedere a
terra i corpi, Angelo corre subito verso il personale sanitario per assistere i colleghi feriti, Cicalone e gli altri
stendono le tubazioni mentre il Bobo si occupa della
pompa. Il caposquadra invece sta facendo una veloce
ricognizione, alza lo sguardo e vede sui rami degli alberi brandelli di vestiti, poi si guarda attorno... è preoccupato, ha paura che ci sia un’altra bomba.”
Dopo un paio di minuti, qualcuno avverte i soccorritori
delle Croce Bianca che all’interno dei giardini pubblici
c’è un altro corpo immobile.
“Con la luce di una pila ci addentriamo nel parco, scorgiamo un corpo a faccia in giù, distante circa una cin-
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incidente e comincio ad organizzare
le vetture per andare a prendere i
familiari e portarli negli ospedali.”
Tutti i feriti oramai sono stati trasportati negli ospedali, sul posto rimangono solo forze dell’ordine e vigili
del fuoco; è arrivato anche il pool di
mani pulite. Sgomento e rabbia è il
sentimento provato dai pompieri
che, nonostante la stanchezza per il
duro lavoro, rifiutano di ricevere il
cambio. Nessuno parla di ciò che è
successo, ma tutti soffrono in silenzio per la tragica scomparsa dei colleghi.
quantina di metri dal punto dello scoppio; è un cittadino
di nazionalità marocchina, scaraventato laggiù forse perché si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.”
“Intanto sul posto è giunta anche l’automedica di rianimazione dell’ospedale di Niguarda, tentiamo anche per
l’extracomunitario il tutto per tutto.” “Ad un certo punto
della rianimazione alzo gli occhi e vedo al mio fianco il
notissimo oncologo professor Veronesi che ci esorta:
«Andate avanti così ragazzi, state andando bene, forse
ce la fate!»
L’equipaggio dell’automedica prosegue al nostro posto
la rianimazione per quasi 40 minuti ma senza risultato. Il
povero marocchino è giunto al policlinico ormai deceduto, la nostra corsa è stata inutile.”
Ormai è l’alba, un nuovo giorno sta
cominciando, tutto intorno desolazione e tristezza...
Arriva il pulmino con il personale del
turno montante per il cambio e i vigili fanno rientro in sede centrale dopo
questa tragica notte, che li segnerà per sempre. C’è chi
non riesce più a trattenere le emozioni per questa terribile esperienza, qualcuno scoppia a piangere. E’ difficile
parlare e negli anni per molti rimarrà sempre una sofferenza da portare con sé, senza riuscire a condividerla.
Il vigile Mauri – al centralino del 115 - si occupa di avvisare i familiari.
“Ho già conferma che i vigili Carlo La Catena e Stefano
Picerno sono deceduti, ci è stato comunicato ufficialmente dal caposquadra Dondi.”
Ad un tratto squilla il telefono, è un signore preoccupato:
«Sono un parente di Stefano, i giornalisti hanno telefonato a casa di sua moglie e le hanno detto che il marito
è stato coinvolto in un incidente grave!»
«Sappiamo solo che si trova allʼospedale, stia tranquillo,
inviamo subito una macchina a prendervi.»
“Intanto chiamo gli ospedali per sapere le condizioni dei
colleghi e mi confermano che anche Sergio Pasotto è
deceduto.”
“Chiamo subito sua madre dicendole che c’è stato un
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entre andiamo in stampa, apprendiamo che, dopo lunga agonia, è deceduto il vigile permanente M a u r iz io
Berardinucci, quarantasettenne gravemente ferito in seguito all’esplosione della fabbrica di fuochi d’artificio a Città Sant’Angelo, nel
pescarese.
M
Era uno dei fondatori del distaccamento volontario di
Montesilvano.
Lo ricorda commosso l’attuale capodistaccamento Gi a ll u ca
Buccella: “Nel dicembre 1999 quando venne aperta la nuova caserma, Maurizio era tra i fondatori ed ha prestato servizio in modo continuativo fino al 2007, anno in cui è rientrato nella graduatoria per
concorso a vigile permanente.
E’ comunque restato sempre orgoglioso d’aver fatto parte del nostro
distaccamento volontario.”
Il collega scomparso risiedeva a 700 metri dalla caserma montesilvanese, era quindi uno dei primi a giungere al suono dell’allarme, ai tempi del servizio volontario a chiamata.
“Ora verrà ad abitare ancora più vicino - dice commosso Buccella - il cimitero dista soli 250 metri dalla
nostra caserma; con tanto orgoglio posso dire che MAURIZIO ERA UNO DI NOI!”.
Col collega salgono a cinque le vittime dell’esplosione della fabbrica di fuochi pirotecnici dello scorso
luglio. Quella seconda esplosione che, a distanza di 20 minuti dalla prima, sorprese lui e gli altri vigili,
uccidendo sul colpo il figlio del titolare della fabbrica, il ventiduenne Alessio Di Giacomo.
Con la prima deflagrazione erano invece deceduti il padre Mauro di Giacomo, il fratello Federico e
il nipote Roberto. Altri quattro
vigili della squadra restarono
feriti; Maurizio, in un primo
momento era stato ricoverato nel
reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara per poi venir
trasferito al Gemelli di Roma.
Le condizioni erano rimaste
gravi, poi peggiorate negli ultimi
giorni, sino al decesso.
Maurizio Berardinucci era sposato e padre di tre figli.
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Lo stesso comma 7 dell’articolo 9
della legge di stabilità prevede
anche che le risorse derivanti dall’alienazione dei velivoli della flotta di
Stato affluiscano all’entrata del
bilancio dello Stato per essere riassegnate al pertinente capitolo dello
stato di previsione del Ministero
dell’Economia e delle Finanze finalizzate alle esigenze di protezione
civile per il potenziamento del concorso aereo di Stato per il contrasto
agli incendi boschivi.
Il Governo non trova 500mila euro per
le visite mediche dei VVF volontari ma
stanzia 5 milioni per 4 elicotteri del CFS
Il Governo stanzia 5 milioni in più per gli (4) elicotteri
del Corpo Forestale dello Stato e boccia emendamento
da 500mila euro per visite mediche aspiranti VVFV dei
Ad agosto il presidente del Consiglio
Enrico Letta aveva annunciato la
decisione di ridurre da 10 a 7 il
numero dei velivoli della flotta aerea
di Stato, definita ‘’inadeguata’‘ e ‘’in
eccesso’‘, con la cessione di un
Airbus 319 e due Falcon 900 per un
valore complessivo stimato in circa
50 milioni di euro. Risorse che una
volta incassate, aveva spiegato il
premier, sarebbero andate ad
aumentare il budget a disposizione
della Protezione civile per il concorso aereo al contrasto agli incendi
boschivi.
La Commissione Bilancio della
Camera dei Deputati ha respinto
soli distaccamenti volontari. La flotta (flottina) degli Erickson
la proposta - al Senato era passata
all’unanimità - che prevedeva
era in carico al DPC, col passaggio al CFS “servono risorse
“visite mediche” a carico
apposite”. I Canadair, invece, dalla scorsa estate hanno
dellʼAmministrazione per quei
VVFV reclutati per le esigenze dei
la livrea del CNVVF; pur non avendo, questʼultimo,
distaccamenti volontari. Gli aspiranti vigili del fuoco volontari conticompetenze sugli incendi di bosco dagli anni ʼ70.
nueranno quindi a sborsare centinaia d’euro (circa 500, dopo un
recente aumento del 60% delle tariferranno stanziati 5 milioni di € in più a partire
fe) per pagarsi da sé gli accertamenti sanitari dʼindal 2014 per garantire il funzionamento della
gresso.
flotta aerea antincendio del Corpo forestale
Sarebbero bastati 500.000 euro all’anno - detraibili dagli
dello Stato.
stanziamenti di spesa per la retribuzione del personale
richiamato in servizio “ventigiornista” - tanto aveva deciso Palazzo Madama su proposta di gruppi politici della
Le risorse aggiuntive arrivano dalla Legge di stabilità,
Lega Nord, del PD e del PDL, ma la Camera non ha senal vaglio del Senato, e servono in particolare a sostetito
ragioni. Grosso l’impegno dal mondo del nostro
nere i costi di quattro elicotteri Erickson S64F la cui
volontariato
VF (da Lombardia, Emilia Romagna, Veneto
gestione, fino allo scorso giugno a carico del
e
Piemonte)
che aveva collaborato alla stesura della proDipartimento della Protezione civile, è stata affidata al
posta,
oltre
cha alla sensibilizzazione degli esponenti
Corpo forestale dello Stato “che necessita pertanto - si
politici.
spiega nella relazione - di risorse apposite”.
V
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L
a Canottieri Sebino ha scritto
una nuova pagina della sua
gloriosa storia: nelle finali concluse sul torrido campo di regata del
Campionato Mondiale U23 di Linz,
in Austria, l’equipaggio 4 di coppia
Pesi Leggeri formato da Paolo
Ghidini-SC Sebino Lovere, Michele
Quaranta, Francesco PegoraroSisport FIAT, Matteo MulasLavoratori Terni, ha conquistato
l’oro, portando alla nazionale un
magnifico risultato che viene condiviso con orgoglio dalle società di
provenienza dei quattro atleti, fusi in
un fluido e vigoroso equipaggio sui
campi di allenamento di Sabaudia
grazie alla direzione del tecnico
federale responsabile del settore
maschile Spartaco Barbo.
L’equipaggio ha dimostrato una
maturità straordinaria e la capacità
di gestire il campo di gara con lucida
determinazione, riuscendo in poche
battute a cambiare le coordinate agli
avversari e a trasformare radicalmente gli esiti delle eliminatorie precedenti.
A dare una precisa idea dell’intensità della finale, ecco la cronaca
riportata dalla Federazione Italiana
Canottaggio:
IL
CAMPIONE MONDIALE DI CANOTTAGGIO
È UN
VIGILE
DEL
FUOCO
VOLONTARIO
Il ventenne Paolo Ghidini, in servizio al distaccamento
dei vigili del fuoco volontari di Lovere (Bergamo), ha
conquistato lʼoro in Austria, assieme al suo equipaggio.
Paolo è figlio e nipote “dʼarte”, il bisnonno è stato
pompiere volontario a Lovere, mentre il papà
“ora CRE a Clusone”, ha inziato come volontario a Lovere.
a cura di Federico Baldassari
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“E’ nel gruppo il quattro di coppia
azzurro e alla prima rilevazione del
tempo transita terza dietro a
Francia, prima, e Germania, seconda. Ma la barca azzurra non ha difficoltà e, non paga del terzo posto,
porta il ritmo a 37 colpi e appaia la
Germania ai 700 metri, anche se
mantiene la terza posizione. Ai 1300
metri la barca azzurra è già seconda
mentre viene risucchiato anche il
distacco dalla Francia che entra in
difficoltà e ai 1500 metri l’Italia
passa in vantaggio con autorevolezza al punto che sul finale transita in
solitaria davanti a tutte con un
distacco abissale sugli avversari.
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Italia campione del mondo con
5.55.14. 2^ Francia con 5.58.06. 3^
Germania con 5.59.23. Seguono
Argentina, Danimarca e Stati Uniti”.
Grazie a questa vittoria l’Italia conserva il titolo di specialità, del quale
si era fregiata già lo scorso anno, e
raggiunge un palma res di 3 ori (4+
maschile e 2- maschile, oltre a questo 4x PL) che procura grande soddisfazione già con questa prima
giornata di finali. Dal canto suo la
Canottieri Sebino, con Paolo Ghidini
sul podio mondiale, vive una nuova
puntata di un racconto di successi
internazionali che parte dal primo
dopoguerra, passando dal bronzo
singolo di Francesca Bentivoglio ai
mondiali del 1987, per arrivare sino
al più recente bronzo di Matteo
Macario in 8+ ai mondiali del 2010.
Una nuova puntata che, grazie al più
alto gradino del podio toccato in
campo mondiale, rimarrà sicuramente nella memoria del sodalizio
come la puntata più avvincente.
L’esultanza di Paolo si trasferisce in
pochi secondi alla sede sociale e al
paese di Lovere dove Paolo è nato e
cresciuto, dividendo il proprio impegno tra studio e canottaggio, con
una costante presenza in Sebino
dove l’atleta, sotto la guida del direttore Tecnico Carlo Babaglioni, ha
percorso una lunga e proficua strada di crescita sportiva, sino a divenire uno degli atleti di spicco della ben
fornita scuderia biancazzurra.
Nato a Lovere il 6 agosto 1992,
Paolo Ghidini è figlio e nipote d’arte
in quanto il padre ha iniziato la carriera pompieristica nel distaccamento di Lovere come volontario.
Permanente dal 1982, ora CRE al
distaccamento di Clusone. A sua
volta il bisnonno di Paolo era pompiere volontario nella caserma di
Lovere.
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VOLONTARI ASOLANI
AMPLIANO LA CASERMA,
MA ANCHE LE VEDUTE
Sʼè svolta in ottobre lʼinaugurazione della nuova ala della sede del distaccamento
volontario di Asolo, nel trevigiano. Quaranta mq. in più che permetteranno il ricovero dʼun
nuovo mezzo AIB. Il taglio del nastro sʼè svolto alla presenza dʼautorità provinciali e locali;
il comandante dei VVF ha evidenziato la rilevanza di questo presidio volontario a tutela del
territorio. I pompieri asolani, in luglio, avevano anche visitato il Comando Provinciale
milanese e incontrato i capi distaccamento volontari per uno scambio dʼesperienze.
a cura della redazione
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N
el riconoscere al distaccamento dei Vigili del Fuoco
Volontari di Asolo i meriti
per la collaborazione ed il servizio
svolto nel territorio asolano e nei
comuni dell’area Pedemontana,
l’Amministrazione di Asolo ha concordato con il Comando Provinciale
di Treviso, la concessione di un’ulteriore porzione dell’edificio comunale
di Casella d’Asolo in Via Giorgione
75. I nuovi locali concessi, di oltre 40
mq, permettono di ampliare lo spazio destinato a magazzino/deposito,
consentendo di ottimizzare l’autorimessa per il ricovero di un ulteriore
mezzo in uso al distaccamento
quale il fuoristrada Mitsubishi L200
Autorità civili e militari posano davanti alla caserma
con modulo antincendio boschivo. Al
rinnovata - in prima pagina mezzi del Museo VVF Milano.
taglio del nastro, sabato 26 ottobre
alle ore 15.00, erano presenti il sinIl distaccamento forte di 20 uomini assicura attraverso
daco Loredana Baldisser, il comandante dei carabinieri
reperibilità e presidi il soccorso in 12 comuni della zona
di Asolo Patrizio Rebeschini ed il comandante provinciapedemontana della provincia di Treviso ed il supporto al
le dei vigili del fuoco dott. Ing. Agatino Carrolo il quale ha
comando provinciale, portando a termine fino a 200
lodato l’attività del distaccamento e ne ha sottolineato
interventi
l’anno.
l’importanza per il territorio in cui svolge la propria attività. Invitata alla manifestazione anche una delegazione
Al fine d’ampliare le proprie conoscenze, una delegaziodel gruppo di volontari della protezione civile locale.
ne del distaccamento di Asolo, il 28 luglio scorso, aveva
visitato la sede centrale dei VVF
milanesi. Particolare attenzione era
stata dedicata ai mezzi operativi e ai
nuclei specialistici, ma fu altrettanto
prezioso l’incontro con alcuni capi
distaccamento volontari della provincia di Milano.
Taglio del nastro da parte de
Comandante Prov.le di Treviso, Carrolo.
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Un vero e proprio scambio d’opinioni ed esperienze: formazione del
personale, motivazione, modalità
d’allertamento; tempi di risposta e
copertura fasce orarie, tra gli argomenti trattati. Seguì la visita al
museo del Comando, il pranzo presso la sala mensa, insieme ai cugini
permanenti in servizio presso la
sede centrale. La gita a Milano fu
anche l’occasione per visitare la
Città, i monumenti ed i caratteristici
scorci.
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GARA
D’ANTICHE POMPE A MANO
La tradizionale gara s’è svolta quest’anno ad Almese (Torino): vincitori i campioni
in carica, i vigili del fuoco volontari di Caselle Torinese; secondi i padroni di casa,
i VVFV di Almese. Alla competizione ha partecipato anche personale dei
distaccamenti provinciali permanenti e una rappresentativa Svizzera.
Testo e foto di Matteo Pettigiani
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TRADIZIONI
In alto: Natale ZANIOLO ex capo distaccamento a Vérres (AO) attivo per 25 anni nella sezione di Aosta della ANVVFV (quando
anche i VVF della VDA erano sotto il Corpo Nazionale). Natale
non perde una “gara pompe” da quando è stato istituito questo
concorso e i giovani pompieri partecipanti - all’ultima edizione
di Almese - avrebbero esclamato: “Quel vecchietto, nel lancio
della manichetta, ci frega sempre!”.
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TRADIZIONI
ria
andò
al
Distaccamento
Permanente di “Susa 92”. Si trattò
comunque d’un ex equo con i vincitori assoluti di quest’anno, la squadra del distaccamento volontario di
Caselle Torinese.
I vigili del fuoco volontari di
Almese effettuano circa 200 interventi i soccorso l’anno ed intervengono – in prima istanza – anche
nelle municipalità di Villardora e
Rubiana; capita però che vengano
inviati negli altri comuni del circondario.
L’
estate scorsa, in piazza ad Almese (Torino), si
sono affrontate 8 squadre provenienti da tutta la
provincia e composte sia da personale permanente che volontario.
La gara vedeva i vari gruppi intenti ad effettuare un percorso con vecchie pompe a stantuffi. La prova d’abilità
verteva nello scarrare la pompa, prepararla per il funzionamento, distendere le tubazioni e mettere in pressione
la condotta con la sola forza delle mani.
Le squadre, composte da massimo da 10 membri, dovevano pompare a braccia per 2 minuti, durante i quali
venivano valutati: la distanza del getto d’acqua, il tempo
per effettuare la prova (dal via alla
fine della prova). Altro parametro,
l’originalità delle divise indossate, il
lancio della manichetta, e lo stato di
conservazione ed efficienza delle
antiche “trombe da incendjo”.
Presente anche una squadra svizzera.
Le prime notizie, invece, che s’abbiano dei Pompieri a Caselle
Torinese, risalgono al 9 ottobre 1791, nell’ordinato del
Comune in cui compaiono i primi nomi di pompieri ed un
elenco di interventi soprattutto incendi con una moltitudine di particolari. Negli anni seguenti vi sono elencati
una serie di incendi, le prime spese per l‘acquisto di una
pompa sostenute dai cittadini e così via fino al 1961. La
situazione cambiò con la soppressione dei singoli Corpi
esistenti a livello provinciale, e con la conseguente creazione di un unico Corpo Nazionale, il quale, nella sua
nuova dimensione unitaria, viene organizzato in
Comandi Provinciali, a loro volta articolati in
Distaccamenti e posti di vigilanza. A ciò si affiancò l’im-
Prima classificata, la squadra
campione in carica del distaccamento volontario di Caselle
Torinese, seconda quella del
distaccamento volontario che ospitava la gara, quella di Almese.
La prima edizione di questa competizione si svolse a Borgone Susa
(Torino) nell’estate del 2008, la vitto-
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TRADIZIONI
portante novità istituzionale degli
Ispettorati di zona (ora direzioni
regionali), aventi il compito di realizzare il coordinamento funzionale dei
Comandi Provinciali.
Si delineò così in tutta la provincia di
Torino e nella Regione del Piemonte
una struttura antincendi organizzata, come tutt’oggi, da distaccamenti
Permanenti e Volontari distribuiti
nella provincia; tra questi trovò spazio il Distaccamento di Caselle
inquadrato nella prima cintura della
città di Torino oltre ad essere uno
dei primi dieci più operativi ed
attrezzati della provincia.
Anche il Distaccamento di Caselle
subì la nuova organizzazione, magistralmente gestita
dal Capo Squadra Vol. Geom. Carlo Pidello che con la
sua preparazione riuscì a condurre i suoi 10 pompieri o meglio secondo le nuove regole i suoi Vigili del Fuoco
- nella trasformazione in atto su tutto il territorio regionale.
Gli anni ‘70 videro entrare nel Distaccamento una nuova
generazione di Vigili Volontari. All’inizio degli anni ‘80 il
distaccamento dovette affrontare una profonda crisi esistenziale, in quanto la forza in carico non poteva consapevolmente gestire il costante aumento di interventi sui
quali il Comando Provinciale di Torino chiamava ad operare. Inoltre molti Vigili che erano in forza operativa del
Distaccamento dovettero abbandonare l’attività lavorativa svolta a Caselle, durante la crisi industriale che falciò
parecchie fabbriche del Comune, per recarsi durante il
giorno presso la nuova attività, principalmente svolta a
Torino. Questo causò al Distaccamento l’impossibilità
operativa durante le ore diurne della giornata, per questo venne meno l’affidabilità del Distaccamento stesso a
tal punto di prospettare la chiusura della sede volontaria
agli inizi degli anni ‘80.
Questo fu il dilemma che dovettero affrontare i giovani
che si affacciavano al Volontariato
operativo presso il Distaccamento,
l’ingresso delle nuove leve diede
immancabilmente un tale impulso
da ri-coinvolgere i veterani in questa
nuova ondata di entusiasmo, voglia
di emergere e di distinguersi. Nel
2012 i VVF volontari di Caselle
hanno espletato 211 interventi di
soccorso tecnico e antincendi (82
nel proprio municipio, 40 a
Borgotaro T.se, 55 a Leini, 22 nel
capoluogo torinese, e 12 in altri
comuni). Il mezzo di soccorso più
all’avanguardia è un “Polisoccorso”
Mercedes Sprinter attrezzato per
incidenti stradali, infortuni sul lavoro
e persone intrappolate.
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saggio non solo i rappresentanti del
personale volontario VF – in primis il
Presidente Cappelletti che ha relazionato sull’attività del 2012/2013 –
ma soprattutto il Presidente della
Regione Autonoma Valle d’Aosta
Rollandin e il comandante del Corpo
Valdostano VVF Coriale.
Valle d’Aosta - Volontari
e Professionisti resteranno
un unico Corpo VVF
Quasi 1.500 vigili del fuoco volontari, una caserma ormai in ogni
municipalità della Valle. Ripianato il monte ore formativo con
oltre diciottomila ore tra formazione in aula ed esercitazioni sul
campo. 164 nuovi formatori volontari, e tempestività anche negli
interventi in alta quota con moduli elitrasportabili. Una cultura
dʼefficienza e professionalità propria di tutto il Corpo Valdostano
dei VVF, nelle due componenti: volontaria e professionale.
a cura di Antonio Ascanio Mangano
fotografie di Andrea Rabbolini
N
onostante si trattasse d’una giornata uggiosa,
l’assemblea annuale del personale volontario del
Corpo Valdostano dei vigili del fuoco – svoltasi a
Fénis l’ultima domenica di settembre – è perfettamente
riuscita. Il sistema di 76 caserme (una per ogni municipalità), rette da 1500 VVF volontari, viene riconfermato
più che attuale: e per la pronta risposta in caso di soccorso tecnico urgente, e per la risoluzione di piccole e
grosse calamità locali.
Smentite quindi le voci che rivolevano i pompieri valdostani (i soli volontari) alle dipendenze della protezione
civile regionale. Il Corpo Valdostano dei vigili del fuoco
resterà uno e indissolubile, nelle due componenti professionale e volontaria. A sostenere quest’ultimo pas-
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Ripianata completamente – e zittita
la polemica – la situazione dell’addestramento obbligatorio non eseguito da alcuni VVF volontari. Quasi
5.300 ore di formazione effettuate
quest’anno, e tredicimila ore di esercitazioni sul campo; recuperato
quindi anche l’arretrato. La commissione, in seno al Consiglio del
Personale Volontario, ha esonerato
infine 44 volontari dall’attività nei
propri distaccamenti (in 450 avevano ricevuto una Raccomandata dal
Comando del Corpo Valdostano
VVF – la situazione s’è poi rivelata
meno grave NdR).
Ad Accogliere gli intervenuti, domenica a Fénis, c’era innanzitutto, il
primo cittadino Giusto Perron con
l’uniforme da VF, così come altri colleghi sindaci intervenuti da altri
comuni della Valle. Perron ha detto
di “un’assemblea fortemente voluta”
dal proprio municipio, dal distaccamento VVF locale, e dalla Comunità
Montana Monte Emilius. “Una cultura di volontariato che viene da lontano; attività che sʼè trasformata man
mano anche con la crescita professionale dei pompieri volontari”.
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Il presidente del Consiglio del
Personale
Volontario,
Valerio
Cappelletti – dopo aver salutato le
autorità intervenute e i colleghi
Flaim (per i VVFV trentini) e Gronchi
per l’ANVVFV – è entrato nel vivo
dell’attività svolta dalla componente
volontaria del Corpo Valdostano
VVF.
1.459 i vigili del fuoco volontari attivi
nei settantasei distaccamenti; 56 gli
aspiranti vigili iscritti nel 2013 e 16
gli onorari. 164 nuovi formatori
volontari. Presso la Scuola di
Formazione sono stati effettuati –
anche col concorso di formatori
volontari - 4 corsi di base per nuovi
iscritti, 2 corsi per capi squadra
volontari, oltre che corsi d’aggiornamento per tecniche di taglio ed
estrazione feriti, e autorespiratori. In dicembre 18 formatori si recheranno alla SFO di Montelibretti (Scuola
Formazione Operativa del CNVVF) per un corso d’aggiornamento.
Diverse anche le attività del Consiglio stesso e delle
commissioni: l’inventario di mezzi e attrezzature, anche
in previsione di nuovi acquisti (70.000 gli euro a bilancio
per le manutenzioni). Assegnati due nuovi Land Rover a
Saint Pierre e Ayas e distribuite le nuove ricetrasmittenti (400MHZ), ogni distaccamento ne ha ora a disposizione 6. Stilata la bozza di regolamento disciplinare. Attività
complessa quella della commissione “Soccorso in quota
e testate di valle”: moduli elitrasportabili vengono verricellati nelle zone impervie di montagna, non raggiungibili coi normali mezzi antincendio. Un esempio la manovra al rifugio Grand Tournalin di Ayas (2.700 mt): in 20
minuti le squadre di VVF volontari erano sul luogo, entro
un’ora eseguito l’intervento di ricerca e soccorso d’un
infortunato in locale invaso dal fumo. «Un segnale dʼefficienza e di rispetto nei confronti della popolazione delle
nostre montagne» ha detto Cappelletti nella sua relazione.
Riviste anche le assicurazioni per il personale volontario:
indennità giornaliera, indennizzo in caso d’infortunio, e
aumento dei massimali in caso d’inabilità o morte.
734 gli interventi di soccorso svolti dalla componente
volontaria – attivata dalla CO del 115 - nell’arco del
2012, che diventano oltre mille se aggiunti ai 300 interventi di protezione civile eseguiti su richiesta dei sindaci. La comunità montana col primato d’interventi è stata
la Monte Cervino (235 chiamate), quella col numero più
basso la “Città d’Aosta” (8 interventi) con volontari atti-
Pag 40 in basso da SX: André Laniece (vice
presidente Consiglio Regionale V.d.A.); Gronchi,
Flaim, il presidente della R.A.V.A. Rollandin,
Cappelletti e il C.te Coriale.
Sopra: La scala aerea consegnata al
distaccamento di Valtournenche.
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vati assai raramente forse proprio
per la vicinanza alla sede del Corpo
Professionale.
Cappelletti ha ribadito che «La particolarità del volontariato nei VVF in
Valle d’Aosta è la completa gratuità;
dobbiamo rivedere anche il sistema
dei rimborsi per non dare adito a
fraintendimenti». I volontari hanno,
tra l’altro, rinunciato al pagamento
delle ore di formazione e attività
locale in caso di manifestazioni
(danaro che è restato ai distaccamenti per il proprio sostentamento).
Il presidente dei volontari ha ringraziato i datori di lavoro che permettono ai propri dipendenti d’assentarsi
per soccorso o aggiornamento (pur
essendo un obbligo di legge) e ricordato in maniera particolare le famiglie dei pompieri.
Concludendo il suo intervento Cappelletti ha letto i dati
d’una statistica europea con VF per numero d’abitanti: la
Valle d’Aosta si conferma all’avanguardia e in linea con
gli altri Paesi Mitteleuropei con 1 VF ogni 74 abitanti. In
Germania ve n’è uno ogni 59; uno ogni 78 in
Lussemburgo; 1 ogni 57 in Trentino Alto Adige. Infine un
pompiere ogni 1.760 abitanti in Italia, che nell’elenco si
classifica anche dopo la Grecia.
«Il nostro sistema – ha concluso Cappelletti – è un
organismo che funziona e che dà sicurezza agli abitanti. Una struttura dove i professionisti (pochi ndr) affiancano i volontari (tanti e distribuiti capillarmente ndr); i
vigili di ruolo sono per noi una guida, un esempio di professionalità da seguire.».
Il nostro direttore A.Ascanio Mangano col
presidente dei VVFV valdostani, Cappelletti
e l'alter ego trentino Flaim.
Volontari e Allievi di Valtournenche posano insieme alle autorità - davanti all'AS assegnata.
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Il comandante del Corpo Valdostano dei VVF, Salvatore
Coriale, ha affermato che la cultura d’efficienza e prontezza è propria di tutto il Corpo, nelle due componenti
(volontari e professionisti). Ha ribadito che non c’è – e
non dovrà esserci - differenza di formazione tra chi
opera volontariamente e chi è assunto in ruolo. Coriale
ha voluto ricordare quanto sia importante il concorso dei
VVF volontari sia sugli interventi di soccorso e protezione civile (es. frana di Courmayer), sia per la diffusione
della cultura della sicurezza nelle scuole. Riallacciandosi
alla diatriba sul monte ore formativo ha menzionato “il
valore dell’impegno dei VVF volontari che sono per la
Valle d’Aosta un patrimonio da preservare, nel rispetto
delle regole, e che nessuna polemica potrà scalfire l’unicità e la professionalità del Corpo”. Prima di consegnare
le chiavi d’una autoscala al distaccamento di
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Valtournenche – cittadina di montagna con palazzi e alberghi che fino a
ieri doveva attendere l’intervento
d’una scala aerea da Aosta – ha
esclamato:
«Viva
il
Corpo
Valdostano dei Vigili del Fuoco!».
Il Presidente della Regione
Autonoma, Augusto Rollandin, ha
salutato l’amico Gronchi e le autorità, «Tutti in Valle possono contare
sulla vostra presenza» - ha detto
rivolgendosi ai volontari – ha ricordato come i VVFV siano il collante
della comunità, oltre che “un’organizzazione che funziona e funziona
bene”. «Guardo con grande interesse al Trentino Alto Adige, è giusto
osservare ed eventualmente copiare.» - ha detto rivolgendosi al presidente dei VVFV trentini Flaim, poi ha detto ai pompieri
volontari - «Siete gente motivata, mi piace il modo in cui
vi approcciate alle situazioni. La gente apprezza, sa
quanto valga il vostro intervento immediato, anziché
aspettare che arrivino da fuori.». Concludendo l’intervento, Rollandin s’è impegnato ad “accrescere l’efficacia
e l’efficienza del sistema; affinché la famiglia dei VVF
volontari possa andare avanti con questo spirito.”.
Il Presidente della Federazione dei Corpi VVF volontari
della Provincia Autonoma di Trento – Alberto Flaim – ha
ricordato che «I pompieri volontari sono una risorsa
importantissima, anche a sostegno delle nostre economie (il personale non è un costo ndr), una risorsa vera,
una risposta importante.» - poi, riferendosi agli allievi e
ai nuovi ingressi - «Abbiamo un legame con la storia, col
territorio, con le famiglie che ci affidano i propri ragazzi
per la tutela antincendio delle nostre comunità.».
L’intervento del presidente d’onore Gronchi è stato –
come sempre – il più applaudito: «Cari amici siete una
realtà straordinaria, dimostrazione di partecipazione
democratica, che sia dʼesempio per il mondo sociale del
nostro Paese». Il Cavaliere ha lodato “lʼanomalia italiana
dʼuna piccola regione che ha dimostrato di poter essere
modello anche per lʼEuropa” e di questo s’è congratulato
anche col presidente Rollandin. Ha fatto, infine sorridere,
mentre ricordava che persino lo Zambia ha 6.000 VVF
volontari, mentre quelli nei distaccamenti del CNVVF non
saranno più d’ottomila. A proposito di “sostegno alle economie” – di cui diceva il collega trentino – Gronchi ha
voluto ricordare che un intervento tipo dei VVF in Europa
costa alla comunità 400 euro, in Italia arriva a costarne
quattromila, per via d’un Corpo Nazionale formato quasi
esclusivamente da permanenti.
i VVF volontari che hanno superato
i 65 anni d'età, ma resteranno onorari.
L'intervento del presidente della
Regione Autonoma, Rollandin.
La benedizione di uomini e mezzi di soccorso.
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SPEGNERE SCAVARE SALVARE
90 anni di altruismo e solidarietà dei vigili del fuoco volontari di Sopramonte (Trento)
di Graziana Vecchietti
Il governo austriaco, con legge 28 novembre 1881 (dal Bollettino delle leggi e Ordinamenti per la Contea Principesca del Tirolo e per il
Voralberg), ribadisce la competenza dei comuni in merito alla “polizia sugli incendi”. Ai municipi con almeno 50 case viene fatto obbligo
di formare un corpo di pompieri volontari o a trovare forme associative con altri comuni.
Un anno più tardi il Comune di Vezzano informa che nel Distretto l’unico Corpo di Zappatori Pompieri è quello del proprio paese e invita
Sopramonte a dotarsi almeno d’utensili da custodire in apposito magazzino e riservati per solo caso di disastri (20 secchie, 6 mannaje
da zappatore, 4 cordini di salvataggio, 4 lanterne, 2 anghieri, due scale non troppo pesanti). Nella missiva Vezzano suggerisce l’istituzione d’un corpo di pompieri comunali e aggiunge che, in caso di mancanza di denaro per l’acquisto
degli attrezzi, il nascente Corpo avrebbe potuto unirsi a quelli di: Calavino,
Pardegnone, Ranzo e Baselga.
Nonostante le multe comminate e le lettere di sollecito ricevute, Sopramonte
fatica a dotarsi d’un proprio copro di pompieri. Nel 1886 il comune fa presente alla Giunta di Insbruck d’essersi munito d’una pompa con relativi
attrezzi ma che, nonostante l’affissione dell’avviso, nessun cittadino s’è presentato per l’arruolamento.
Occorrerà attendere la fine della Grande Guerra (con 44 compaesani
caduti sui vari fronti) per leggere la delibera comunale del 28 ottobre 1921
sull’istituzione del Corpo Pompieri di Sopramonte, ma i volontari non
fanno neppure in tempo a rodarsi che - dopo la marcia su Roma dell’ottobre 1922 e la salita al potere del Partito Nazionale Fascista - anche a
Sopramonte cambia lo scenario politico. L’obiettivo del nuovo governo è
quello d’accentrare il più possibile e accorpare le istituzioni medie,
insomma il contrario di quanto fatto fino ad allora in quelle terre montane. Nel 1925 vengono sciolti tutti i Corpi Pompieri e agli uomini viene
concessa l’opportunità di fare domanda come effettivi.
Dopo il secondo conflitto mondiale (in paese non fecero ritorno 17
soldati) anche a Sopramonte viene rifondato il Corpo Volontario; la
legge 20 agosto 1954 n°24 scioglie infatti l’85° Corpo di Trento e istituisce il Servizio Antincendi della Regione. Il Comune di Trento
determina d’istituire nel proprio territorio undici Corpi di Vigili del
Fuoco Volontari, per Sopramonte l’organico sarebbe stato di 12
vigili.
Da allora ai nostri giorni, attraversando incendi locali e calamità
nazionali, passando per le olimpiadi del CTIF e ai gruppi allievi.
L’ultima parte del libro è dedicata a Sergio Cappelletti “da vigile
a presidente della Federazione VVFV del Trentino”. Cappelletti è
stato comandante del Corpo VVF Volontari di Sopramonte dal
1980 al 1990.
Sopramonte è una frazione di Trento che conta 2859 abitanti. Si trova abbarbicata sul versante occidentale del Monte Bondone ad un’altitudine di 623 m e dista circa 7 km da Trento, a cui è collegata attraverso le gallerie del
Bus de Vela. Sopramonte è stato comune autonomo fino al 1926, anno in cui venne aggregato come frazione al comune di Trento.
Storicamente, l’attuale frazione veniva chiamata Ovéno, mentre il termine Sopramonte indicava tutti i villaggi della zona. Oggi il toponimo Ovéno è ricordato nel nome della principale piazza del paese.
Lʼautrice: Graziana Vecchietti 53 anni, nata a Sopramonte, ha curato la ricerca storico-fotografica per il libro “L’ultimo filò”. Coautrice con
Gianni Cortella e la Comunità di Bondone-Baitoni del volume “Un prete con noi – Don Dino Menestrina”.
Autrice dei volumi:
“1927-2007 gli ottant’anni dell’Asilo di Sopramonte”
“Inchiostro, asticciole e pennini – viaggio nella storia dell’istruzione elementare a Sopramonte”.
E’ corrispondente per il settimanale “Vita Trentina”.
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