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Influenza dell`alimentazione sull`attività riproduttiva del cavallo

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Influenza dell`alimentazione sull`attività riproduttiva del cavallo
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
Facoltà di Medicina Veterinaria
Scuola di Specializzazione in fisiologia e fisiopatologia della
riproduzione degli animali domestici
Influenza della alimentazione
sulla attività riproduttiva del cavallo
Prof. Vito Laudadio
Elementi di Nutrizione del
Cavallo:
Prof. Vito Laudadio
Schema del digerente del
Cavallo
Stomaco
Int. tenue
Ceco
Grande Colon
Piccolo Colon
(discendente)
Esofago
Foregut
Hindgut
Retto
Apparato digerente nel
cavallo
• Il cavallo è un animale
monogastrico erbivoro
il cui apparato
digerente ha una
lunghezza totale che
varia in media da 25 a
35 metri ed un volume
da 90 a 110 litri.
Digerente del
cavallo
• Capacità
– Stomaco
• 10 litri
– Piccolo Intestino
• 50 litri
• 20 metri
– Cieco
• 30 litri
• 0,5 a 1 metro
– Grosso Intestino
• 90 litri
• 7 metri
Capacità relativa dei
compartimenti digestivi
Cavallo
9%
45%
Bovino
30%
16%
„Stomaco
„Piccolo Intestino
„Cieco
„Grosso Intestino
3%
8%
18%
71%
Contenuti del digerente espressi come percentuale del peso vivo:
Cavallo -- 15%
Bovino – 40%
Tempi di transito
nel digerente
Transito nel
digerente = 65 ore
•15 minuti nello
stomaco
•1 ora nel piccolo
intestino
•63 ore nel grosso
intestino
Confronto sulla digestione
nei vari tratti del digerente
Uomo
Ruminante
Equino
Stomaco
30%
70%
9-10%
Piccolo
Intestino
Cieco
33%
19%
30%
7%
3%
16%
Grosso
Intestino
30%
7%
45%
Prensione degli
Alimenti
• Gli alimenti vengono presi usando una
combinazione tra labbra, lingua e denti.
• Le labbra sono prensili e tattili, quindi
possono essere utilizzate per la scelta
del cibo.
• Ciò, se da un lato riduce il problema
dell’ingestione dei corpi estranei (così
comune nei bovini), dall’altro dà la
possibilità ai cavalli di scartare
particelle piccole non gradite, come
medicinali o vitamine e minerali dati in
pellets come integratori.
MASTICAZIONE DEGLI
ALIMENTI
• I movimenti delle mascelle durante la
masticazione comprendendo dei
movimenti laterali e verticali.
Tempi di masticazione
• Il tempo di masticazione dipende dall’alimento e dalla
taglia dell’animale.
• I movimenti mascellari di un cavallo al pascolo sono
relativamente ampi e lunghi, ma quando masticano cereali
e pellets, il movimento è limitato.
• Ciò aumenta la possibilità della formazione di punte ai
molari, lateralmente per quelli superiori e medialmente
per quelli inferiori, cosa che crea lesioni alle mucose e
difficoltà nella masticazione stessa.
Influenza della natura
dell’alimento sulla masticazione
• La
natura
dell’alimento
influenza
moltissimo
la
masticazione
e
il
tempo
d’ingestione.
• Un cavallo adulto di circa 500
chilogrammi impiega circa 40
minuti per mangiare un chilo di
fieno, attuando circa 3400
colpi di mascella, mentre solo
850 colpi per masticare un
chilo di concentrato occupando
solo 10 minuti del suo tempo.
Influenza della posizione
dell’alimento sulla masticazione
Le mascelle del cavallo sono disegnate per mangiare a testa in
giù con il muso rivolto al terreno. Mangiare il fieno nelle reti
rialzate e nelle mangiatoie aumenta la formazione delle
suddette punte.
Punte ai molari e problemi
digestivi: CONCENTRATI
• Inoltre gli animali che sono
incapaci di masticare
correttamente, spesso a
causa delle punte ai denti,
riescono ad utilizzare solo in
parte gli alimenti ingeriti,
specialmente per le cariossidi
intere, che quindi non
vengono digerite
completamente nel tenue.
Punte ai molari e problemi
digestivi: FORAGGI
•
Per gli alimenti ricchi di
cellulosa una corretta
masticazione è importante
per evitare un difficile
passaggio attraverso la
valvola ileo-cecale, che è il
punto più stretto di tutto
il digerente.
• Di conseguenza una cura
regolare dei denti è
essenziale per mantenere
una masticazione ottimale
e prevenire questi disagi
Valvola ileo-cecale
Vizi comportamentali
• Il cavallo, che mangia una
razione molto ricca in concentrati
e povera in foraggi, impiega
molto meno tempo del normale e
quindi annoiandosi, può
sviluppare con una maggiore
frequenza vizi comportamentali,
come il ticchio d’appoggio, il
ballo dell’orso ecc.
Cura dei denti
• Sintomi di problemi
dentali:
– La testa viene piegata di
lato durante la
masticazione
– Caduta dell’alimento dalla
bocca durante la
masticazione
– Rifiuto dell’alimento
– Perdita di peso
Produzione di saliva
• Nel cavallo la salivazione è stimolata solo
dalla presenza del cibo nella cavità orale,
non come nel cane anche dall’odore o dalla
vista dell’alimento, nella saliva manca
l’enzima amilolitico ptialina.
• La quantità di saliva secreta dipende dalla
tipologia dell’alimento, è in effetti
direttamente proporzionale alla fibra.
• La funzione principale della saliva è quella di inumidire e
diluire il cibo, permettendo così la deglutizione e una migliore
digestione gastrica.
• Nel cavallo molto pericolose sono le ostruzioni esofagee,
tenendo presente l’incapacità dell’animale di rigurgitare,
quindi molto importante è la frazione mucosa di tale liquido,
che permette al bolo di attraversare l’esofago più facilmente.
Volume dello stomaco
• Dato che il cavallo si è
evoluto per assumere
un’alimentazione ad alto
contenuto di fibra e in
piccole quantità,
continuamente, il volume
dello stomaco di un
cavallo adulto è
relativamente piccolo,
tra i 9 e i 15 litri.
Digestione nello stomaco
• Il succo gastrico contiene
HCl ed enzimi: pepsina e
lipasi gastrica, e come del
resto in tutti gli altri animali
anche una mucoproteina detta
fattore intrinseco, prodotta
dalle cellule parietali,
indispensabile per
l'assorbimento nell'ileo della
vitamina B12.
Colonie microbiche
nello stomaco
• Il pH dello stomaco non
impedisce in determinate regioni
la proliferazione di colonie
microbiche nella zona cardiale
che è la zona più prossima alla
neutralità in quanto riceve il bolo
alimentare, ricco di saliva
alcalina.
In tale zona è stata messa in evidenza la presenza di lattobacilli e
streptococchi che permettono una certa degradazione glucidica con
produzione di acido lattico ed in misura minore di acido acetico e
butirrico. Pertanto una sovralimentazione di glucidi facilmente
fermentescibili è in grado di provocare una liberazione notevole di
gas, AGV e acido lattico
I cruscami nel cavallo
Crusca larga
Cruschello o tritello
La produzione di acido cloridrico
• L’acido cloridrico
prodotto dalle cellule
oxiniche, non danneggia
la mucosa dello stomaco
se le cellule mucipare
sono funzionali,
producendo un muco
molto denso e protettivo.
Ulcere gastriche
• Per evitare ulcere è infatti fondamentale non
abusare degli antinfiammatori non steroidei,
che bloccano la produzione delle
prostaglandine, che stimolano la produzione
del muco, e di evitare forti stress quali
rumori eccessivi, allenamenti inadeguati;
(ultimamente le ulcere gastriche stanno
aumentando in maniera esponenziale nel
cavallo da corsa).
Digestione nel tenue
• Piccolo intestino - 30% del
digerente
• Digestione:
– Amido 65-75%
– Proteine, 60-70%
– Grassi 90%
– Ca assorbimento 95-99%
– P assorbimento 20-25%
• Notevole velocità di transito
• Manca la cistifellea
Digestione del tenue
• Nel tenue sboccano i succhi pancreatici e la bile, che
aggiungendosi alle produzioni degli enterociti,
formano il succo enterico.
• Quest’ultimo è costituito prevalentemente da enzimi
(proteasi, esterasi e carboidrasi) e di sali inorganici
(cloruri e bicarbonato di potassio, sodio e calcio) e ha
un pH molto elevato.
• Il cavallo si è evoluto senza la cistifellea, poiché
dovendo pascolare 16-18 ore al giorno la bile viene
secreta continuamente quando il cibo passa attraverso
il tubo gastroenterico.
Enzimi digestivi nel tenue
Enzimi
CARBOIDRASI
Amilasi
Maltasi
Sucrasi
Lattasi
Lipasi
PROTEASI
Pepsina
Chimosina
Tripsina
Chimotripsina
Carbossipeptidasi
Aminopeptidasi
Dipeptidasi
Presenza
Sostanze digerite
Saliva succo pancreatico
Succo enterico
Succo enterico
succoenterico
Carboidrati
Amido,destrine,
Maltosio
Saccarosio
Lattosio
Succo pancreatico
Succo
Succo
Succo
Succo
Succo
Succo
Succo
gastrico
gastrico
pancreatico
pancreatico
pancreatico
enterico
enterico
Grassi e altri esteri
Proteine
Polipeptidi
Caseinogeno
Polipeptidi
Polipeptidi
Polipeptidi
Polipeptidi
Dipeptidi
La digestione dell’amido
• Si deve tener presente che nel cavallo l’azione
dell’amilasi è molto minore rispetto a quella
degli altri animali, in letteratura si trova infatti
che il livello precauzionale di amido digerito è di
2g di amido/Kg di PV per pasto.
• E’ importante che tale limite non venga
superato, perché l’amido non digerito nel tenue
potrebbe arrivare nel cieco e dare fermentazioni
anomale che possono determinare l’insorgenza
di coliche.
Digestione dell’amido da cereali
Alimento
Tipo di trattamento
Percentuale di amido
digerita nel foregut
avena
Intera
83.5
Schiaccita
85
Completamente
macinata
97
Orzo
Schiacciato
21.5
Mais/
Intero
29
Spezzato
30
Macinato
46
Fioccato
90
Movimenti dei fluidi nel tenue
• Un cavallo adulto durante e subito dopo il
pasto, produce diverse decine di litri di
fluidi tra saliva e succhi digestivi.
• Questo può provocare, soprattutto nel caso
in cui il cavallo viene alimentato con un
grosso pasto di concentrati, divorati in breve
tempo un’ipovolemia transitoria.
• Se il cavallo invece è alimentato con pasti
piccoli e frequenti ciò non avviene.
Frequenza dei pasti ed attività
lavorativa nel cavallo
• In ogni caso è buona norma non far lavorare il cavallo dopo il
pasto, questo per i seguenti motivi:
• Durante la fase digestiva c’è un richiamo del sangue verso il
pacchetto intestinale e quindi i muscoli e gli altri organi, che
si affaticano durante il lavoro, vengono serviti male. Quando i
muscoli vengono mal ossigenati c’è un accumulo di acido lattico,
che in eccesso può causare miopatie anche gravi.
• I picchi di glucosio, che si hanno normalmente dopo 1 o 3 ore
dal pasto, sono associati ad un rilascio di insulina . Se il cavallo
lavora durante questa fase, si ha un’utilizzazione del glucosio
e degli acidi grassi in una maniera anomala, cosa che comporta
un affaticamento più rapido ed intenso dell’animale.
• Quando l’apparato digerente è pieno il cavallo ha meno spazio
per espandere i polmoni
Digestione nel grosso intestino
• La velocità del passaggio dipende dalla natura dell’alimento
stesso; le piccole particelle e l’erba fresca impiegano molto
meno tempo dei foraggi conservati.
• Questo tratto digestivo assomiglia per la sua fisiologia al
rumine, infatti nel suo interno c’è una popolazione batterica,
che caratterizza il processo digestivo.
• I processi fermentativi nel grosso intestino del cavallo
possono essere riassunti in questo modo:
• degradazione dei glucidi di membrana (cellulosa ecc) e degli
amidi che sono sfuggiti alla digestione nel tenue.
• riconversione delle sostanze azotate
• elaborazione delle vitamine del complesso B
Sviluppo del grosso intestino nel
cavallo
• Non completamente
sviluppato fino ai 18 mesi
di età.
• Copofagia nei giovani
soggetti permette la
colonizzazione batterica
nel grosso intestino
pH nel grosso intestino
• Particolare importanza riveste il pH dell’ambiente
intestinale, il quale influenza la tipologia di flora e di
conseguenza il tipo di fermentazione.
• Valori ideali sono di 6.2-6.3, fino a 5.8 sono tollerati
e danno luogo ad una fermentazione “propionica”,
valori più bassi originano una fermentazione “lattica”.
Cereali e fermentazioni
nel grosso intestino
1. L'aggiunta di avena aumenta sensibilmente
l'attività cellulosolitica nel cieco (+30 %) e nel
colon ( + 20 %).
2. L'aggiunta di cereali provoca nel cieco una
diminuzione del tasso di azoto ammoniacale ed
un aumento della concentrazione di AGV totali
per
stimolazione
della
flora
microbica
cellulosolitica e da questo punto di vista
l'avena nonostante il suo minore tenore in
amido sembra influenzare maggiormente questo
fenomeno rispetto al mais.
Tecnica ottimale di somministrazione
dei cereali nel cavallo
1.
Ne consegue che se i cereali costituiscono la parte
preponderante dell'apporto della razione, appare
consigliabile una loro distribuzione in maniera
separata rispetto al fieno o comunque dopo di esso,
per essere degradati nel modo più completo nello
stomaco e nel tenue.
2. Al contrario, se i cereali non costituiscono che un
complemento destinato a valorizzare una razione a
base di fieno, sarebbe necessario distribuirli
contemporaneamente al fieno, al fine di stimolare
l'attività microbica del grosso intestino consentendo
l'utilizzazione del foraggio da parte del cavallo.
Variazioni di pH nel grosso intestino di un cavallo
alimentato con una dieta foraggio + concentrati a
confronto con uno alimentato con solo foraggio
O re dopo
il p a s t o
0
2
4
6
C oncentrati +
Foraggi
7 ,2 2
7 ,1 4
6 ,4 3
6 ,1 2
S o lo
Foraggi
7 ,1 4
7 ,0 4
6 ,9 2
6 ,8 7
Acidosi Intestinale
• Un accumulo di acido lattico è nocivo, provoca
acidosi metabolica, diarrea, disidratazione,
liberazione di ammoniaca ed ammine biogene, che
favoriscono una reazione allergica e patologie
serie, fino alla laminite.
• Per evitare l’acidosi è importante non fornire
amidi in quantità eccessiva e poco digeribili a
livello dell’intestino tenue.
Assorbimento nel Colon
• Grande colon
– H20
– AGV
– AA
– Fosforo, 50%
– NaCl
• Piccolo Colon
– H20
– Formazione delle
scibale
Digestione degli Alimenti
Stomaco
Piccolo Intestino
Groso Intestino
Carboidrati fermentescibili
Grassi
Carboidrati digeribili
Acidi Grassi
Glucosio
Grassi
Glicogeno
Acidi Grassi
Volatili
Livelli di Fibra Grezza nel
Cavallo
• l’eccesso di fibra riduce la digeribilità degli
alimenti e predispone il cavallo a coliche da
costipazione, in particolare a livello della flessura
pelvica del colon.
• La carenza di fibra determina, d’altro canto, una
stasi degli alimenti nell’intestino con aumento
delle fermentazioni, dei gas e delle ammine
tossiche, cosa che può portare a meteorismi e
intossicazioni.
• Di norma la percentuale di fibra nella dieta del
cavallo deve essere di circa il 18%.
Elaborazione delle vitamine
• la flora microbica riesce a produrre le
proteine del complesso B e la vitamina K,
ma solo il 24% della quantità prodotta
riesce ad essere assorbita.
• Ciò implica che un cavallo da carne riesce a
soddisfare i suoi fabbisogni vitaminici, ma
non un atleta.
Coliche da
bruschi cambiamenti di dieta
• Per quanto riguarda la flora microbica si deve
tener presente che essa si adatta alla tipologia di
alimento e al razionamento, quindi c’è un motivo
in più per evitare dei bruschi cambiamenti di dieta.
Rischio di colica in funzione della
quantità di concentrato
Influenza della tipologia del sistema
digestivo del cavallo sull’alimentazione
• Ideale per una alimentazione con numerosi pasti a base di
foraggio con quantitativi ridotti
– Qualità dei foraggi aiuta a mantenere l’ integrità del tratto intestinale
(aiuta a prevenire le coliche)
• Il digerente lavora meglio con modestissime quantità di
concentrati.
– Notevoli quantitativi per pasto di carboidrati non strutturali possono
causare l’insorgenza di laminiti e coliche
• I foraggi devono costituire gli ingredienti principali della razione
giornaliera
• I concentrati devono rappresentare la opportuna integrazione
alimentare dei foraggi per soddisfare I fabbisogni dell’animale.
Depositi di energia nel cavallo
• Alla base delle performance c’è la trasformazione
dell’energia chimica assunta con gli alimenti in
energia meccanica dei movimenti muscolari.
• Dato che il cavallo non può mangiare mentre
lavora, l’energia degli alimenti deve essere
immagazzinata e rilasciata quando occorre.
• Il cavallo può immagazzinare l’energia in vari
modi, come deposito intramuscolare sottoforma di
glicogeno e trigliceridi o come deposito
extramuscolare sottoforma di tessuto adiposo e
glicogeno epatico.
Capacità lavorativa nel Cavallo
• La capacità lavorativa dipende dalla percentuale in cui
l’energia (ATP) è fornita ed usata dai muscoli per la
contrazione.
• La via più rapida per formare ATP è tramite la creatinfosfatasi (CP). Però i muscoli contengono solo una piccola
riserva di ATP e di CP, che termina dopo un breve lavoro.
• Ciò implica che un lavoro prolungato non sarebbe
possibile, se non ci fossero delle altre vie che trasformano
contemporaneamente altre sostanze in ATP, mentre lo
stesso viene utilizzato.
Tempi necessari nell’atleta (uomo)
per l’esaurimento di energia
Tipologia
Di dieta
Dieta ricca di
carboidrati
Dieta mista
Tempi per
l’esaurimento di
energia (min)
240
Glicogeno
g/kg muscolo
120
20
85
6
40
Carboidrati) +grassi)
Dieta ricca di
grassi
Sintesi di adenosina trifosfato dal metabolismo
aerobio e anaerobio
Risintesi dell’ATP nel Cavallo
•
1.
2.
•
Le due principali forme di risintesi dell’ATP sono:
la trasformazione ossidativa di carboidrati, grassi e
proteine in ATP con l’utilizzo dell’ossigeno, chiamata
reazione aerobica.
la glicolisi del glucosio e del glicogeno in acido lattico,
tale reazione è effettuata in assenza di ossigeno e viene
definita anaerobica.
Grazie a queste due reazioni il cavallo può ottenere
energia dai carburanti intramuscolari (trigliceridi e
glicogeno) ed extramuscolari (acidi grassi ottenuti dal
metabolismo dei tessuti adiposi e dal glicogeno epatico).
Tipi di fibre muscolari
• Il cavallo ha tre tipi di fibre muscolari, tipi I, IIA e IIB.
• Questi tipi hanno caratteristiche di contrazione e metabolismo
diverse.
• Le fibre di tipo I sono a contrazione lenta, mentre le IIA e le
IIB sono a contrazione veloce.
• Le fibre di tipo I e IIA hanno una capacità ossidativa elevata e
possono utilizzare i carboidrati in modo aerobico, mentre le
fibre IIB hanno una capacità aerobica bassa e dipendono
dalla glicolisi anaerobica per generare l’energia.
• Tutte le fibre hanno depositi di glicogeno, ma solo le fibre I e
IIA hanno anche un deposito di trigliceridi.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio
• La quantità di ATP utilizzata dai muscoli
dipende direttamente da quanto
velocemente si contraggono
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al passo
• Al passo, i muscoli si contraggono molto
lentamente e consumano una minima quota di
ATP, infatti in questo caso sono reclutate le
fibre di tipo I e si ha una produzione aerobica
dell’energia.
• I depositi di ATP possono essere mobilizzati e
metabolizzati velocemente per rigenerare la
quantità di ATP che è usata al passo.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al trotto
• Al trotto o al canter le fibre I da sole non
riescono a contrarsi così rapidamente da far
muovere il cavallo e vengono reclutate anche le
fibre IIA.
• Queste utilizzano glicogeno e grasso per via
aerobica.
• Il glicogeno viene metabolizzato in modo due
volte più veloce del grasso, che quindi diventa
un carburante troppo lento se la velocità
aumenta.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al trotto veloce o al galoppo
• Al galoppo o al trotto da corsa vengono reclutate le
fibre IIB e l’energia viene prodotta solo in minima
parte in forma aerobica, infatti è la glicolisi anaerobica
la forma più veloce per generare energia, quindi a
queste andature il cavallo dipende completamente da
tali reazioni per l’energia.
• La glicolisi anaerobica comporta però un accumulo di
acido lattico per cui si presentano i sintomi
dell’affaticamento appena il pH dei muscoli si abbassa.
Differenze tra le tipologie di cavallo
(Endurance e Corsa)
• Capiamo quindi che enorme differenza esiste tra le
tipologie di cavallo, infatti un cavallo che fa endurance
riesce a produrre l’energia muscolare quasi totalmente
per via aerobica, fatta eccezione durante le salite, in
questo tipo di cavalli infatti l’affaticamento avviene più
per deplezione del glicogeno che per l’accumulo di
acido lattico.
• Il contrario accade nei cavalli da corsa o da western,
essi generano l’energia solo per via anaerobica e quindi
in essi c’è sempre un accumulo di acido lattico
Contributo delle differenti forme di
energia alle varie attività del cavallo
Attività
Metabolismo
aerobico
Glicolisi
anaerobica
Creatina
fosfato
Molto
Intensa
1-2
4 - 18
95 - 80
Media
5 - 50
70 - 40
25 - 5
Lenta
97 - 94
2-5
1
Fonti energetiche
• Carboidrati non strutturali
– Zuccheris & Amidi
– ↓ pH intestinale & Ç rischio di colica
• Carboidrati fermentescibili
– Polpe di barbabietola e buccette di soia
– ↓ utilizzazione glicogeno
• Grassi
•
– 2,25 x contenuto energetico dei
carboidrati
– Alimenti altamente energetici
Proteine (minimo impiego)
Vantaggi relativi all’impiego dei
grassi
• Fonte di acidi grassi essenziali (EFA) necessari per:
1. ormoni e membrane cellulari – acido linolenico
(omega-3) e linoleico (omega-6)
2. Contengono più calorie per unità (2,25X) rispetto ai
carboidrati ed alle proteine: elevata densità
energetica.
3. I grassi insaturi migliorano le condizioni della
criniera e del mantello.
4. Le diete grassate migliorano le performance sia a
breve che a lungo termine
Impiego di grassi
Perchè utilizzarli nei cavalli sportivi?
zEnergia dai grassi è utilizzabile al 90%
zGrassi ↓ incremento metabolico
zGrassi ↓ riduzione di acido lattico durante gli
esercizi di notevole intensità
zGrassi ↓ affaticamento
Fabbisogni nutritivi
Attività
Esempio
UFc (n°/die)
Mantenimento
Paddok
(0,5*PV(q) +2)
Lavoro leggero
Passeggiata
(0,5*PV(q) +2)*1.25
Lavoro moderato
Reining, jumping
(0,5*PV(q) +2)*1.5
Lavoro intenso
Racing,
endurance
(0,5*PV(q) +2)*2
Fonti di grassi alimentari
z La dieta naturale del cavallo contiene < 34% grassi
z “alimenti ricchi in grasso” contengono ol 6-10%
grasso
z Integratori lipidici
z Oli Vegetali ( 99% grasso)
z Crusca di riso (molto appetibile 20% grasso)
z Grassi animali (poco appetibili)
Guida per l’impiego dei grassi
• Manca la cistifellea
– Massimo 500 ml per capo al
giorno
• Nel caso di aggiunta di grassi
nella razione, occorre
riequilibrare gli altri nutrienti
– (i.e. vitamina E (200 UI/250
ml di olio aggiunto)
• Addizionare il grasso 6-10
settimane prima delle gare.
domande sulla nutrizione del
cavallo ???
La gestione alimentare del cavallo:
2- Norme di razionamento
Prof. Vito Laudadio
La gestione alimentare del cavallo
Una corretta gestione alimentare nel cavallo deve
prevedere l’apporto ottimale di tutti i principi
nutritivi necessari a soddisfare i fabbisogni
dell’animale nei vari momenti produttivi con una
tecnica di somministrazione che rispetti le sue
peculiarità digestive .
Il razionamento del cavallo
•Valutazione nutrizionale degli alimenti
ƒ ingestibilità degli alimenti
ƒ contenuto energetico
ƒ contenuto proteico
ƒ contenuto in calcio e fosforo
•Determinazione dei fabbisogni
ƒ energia
ƒ proteina
ƒ calcio ed in fosforo
Linee guida per il razionamento
del cavallo
•Massimizzare il consumo dei foraggi
•Aggiungere energia (se necessaria)
•Aggiungere proteine e minerali (se necessari)
•Aggiungere vitamine ed integratori
•Ottimizzare le modalità di somministrazione
Ingestibilita' dei foraggi
% PV (s.s.)
Foraggi verdi
Fieni di prato naturale o di graminacee
Fieni di leguminose
Paglie
1,8-2,1
1,7-2,1
2,1-2,3
1,2-1,5
Insilati di mais di buona qualità
25% s.s.
30% s.s.
0,9-1,2
1,2-1,6
25% s.s.
35% s.s.
1,2-1,5
1,4-1,7
Insilati di erba di buona qualità
Stima del consumo di alimenti nei
cavalli (% P.V.)
CAVALLI AD U LT I
FO RAG G IO
CO N CEN TRATO
T O T A LE
M AN T EN IM EN TO
1.5 - 2.0
0 - 0.5
1.5 - 2.0
LAVO RO LEGG ERO
1.0 - 2.0
0.5 - 1.0
1.5 - 2.5
LAVO RO M O D ERATO
1.0 - 2.0
0.75 - 1.5
1.75 - 2.5
0.75 - 1.5
1.0 - 2.0
2.0 - 3.0
CAVALLE
FO RAG G IO
CO N CEN T RA T O
T O T ALE
G EST AZ IO N E AVANZ AT A
1.0 - 1.5
0.5 - 1.0
1.5 - 2.0
LATT AZ IO NE IN IZ IALE
1.0 - 2.0
1.0 - 2.0
2.0 - 3.0
LATT AZ IO NE AVANZ ATA
1.0 - 2.0
0.5 - 1.5
2.0 - 2.5
PU LED RI
FO RAG G IO
CO N CEN T RA T O
T O T ALE
0
1.0 - 2.0
2.5 - 3.5
S VEZ Z AM EN TO (6 M ES I)
0.5 - 1.0
1.3 - 3.0
2.0 - 3.5
12 M ES I
1.0 - 1.5
1.0 - 2.0
2.0 - 3.0
18 M ES I
1.0 - 1.5
1.0 - 1.5
2.0 - 2.5
24 M ES I
1.0 - 1.5
1.0 - 1.5
1.75- 2.5
LAVO RO IN T EN SO
ALLAT T ANT I (3 M ES I)
Energia e valore nutritivo degli
alimenti
• Per lungo tempo per i cavalli si sono utilizzate le
tavole degli alimenti valide per i bovini, ma i
cavalli riescono a sfruttare gli alimenti, in
particolare la fibra e le proteine, in maniera meno
efficiente dei bovini.
• Il National Reserch Council (NRC) è stato il
primo a pubblicare delle tabelle specifiche degli
alimenti per i cavalli con le corrispondenti
raccomandazioni alimentari.
UNITA’ FORAGGERE CAVALLO
(UFc)
• In Francia l’energia degli alimenti viene espressa in
UFc
• I ricercatori dell’INRA hanno deciso di prendere come
riferimento l’energia netta di un chilogrammo di orzo,
per cui il valore nutritivo di un qualsiasi alimento viene
dato dal rapporto tra l’energia fornita dall’alimento e
quella di un chilogrammo di orzo (87% di SS) di
riferimento (2250 Kcal nel caso di un cavallo in
condizioni di mantenimento).
Stima del contenuto in UFc
UFc/100 kg s.o.
•
•
•
•
132,6 -0,1937 FG – 0,0135 PG;
133,3 – 0,1684 ADF - 0,0096 PG;
117,3 – 0,1605 FG + 0,0051 PG +0,0215 Amido;
118,1 – 0,1397 ADF + 0,0082 PG +0,0214 Amido;
• (FG, PG, NDF, ADF, ADL e amido sono espressi in gr/Kg s.o.)
Valore nutritivo degli alimenti
Paglie di cereali
0,28-0,35 Ufc
Fieni
0,38-0,55 Ufc
Avena in granella
0,88 Ufc
Orzo in granella
1,0 UFc
Mais in granella
1,14 Ufc
1,14 kg di avena = 1,0 kg di orzo
0,88 kg di mais = 1,0 kg di orzo
1,78-2,63 kg di fieno = 1,0 kg di orzo
3,4 kg di paglia di frumento = 1,0 kg di orzo
Proteina digeribile cavallo (Pdc)
• Il valore azotato degli alimenti può essere espresso
come “proteine digeribili” o “sostanze azotate
digeribili per il cavallo” (PDC).
• Esso corrisponde alla quantità di proteina assorbita
nel tubo digerente e si calcola come percentuale di
proteina grezza contenuta negli alimenti moltiplicata
per un fattore di digeribilità apparente.
Contenuto in PDc degli alimenti
• Per i concentrati, variando poco i valori di proteina grezza
(PG) nell’ambito della stessa categoria di alimenti,
altrettanto poco varieranno i valori di Pdc, per cui possono
essere utilizzati i valori tabulati per ciascun concentrato.
• Per i foraggi, data la notevole variabilità, nell’ambito della
stessa categoria di alimenti del contenuto in PG (stadio
vegetativo, tecnica di raccolta e di conservazione), si rende
necessario stimare il contenuto in Pdc in base al contenuto in
PG.
Stima del contenuto in PDc nei foraggi
Foraggi verdi di graminacee:
• Pdc=0,85(-25,96+0,8357 PG)
Foraggi verdi di leguminose:
• Pdc=0,85(-29,95+0,8673 PG)
Fieni:
• Pdc=0,85(-27,57+0,8441 PG)
Tenore in PDC degli alimenti
• Il tenore in PDC è stato misurato con precisione in
vari alimenti e rappresenta rispetto al contenuto in
proteina grezza:
•
•
•
•
l'80% per i cereali ed i pannelli;
60 - 70% per l'erba di pascolo;
60% per la farina di medica disidratata;
30 - 45% per i fieni, a seconda dello stadio di
vegetazione al momento della raccolta.
Validità della PDc
• Più è bassa la digeribilità della proteina più deve
essere elevata la sua concentrazione nella dieta.
• La digeribilità varia in base alla fonte proteica,
alla percentuale di fibra e proteina contenuta nel
razionamento e al trattamento termico subito
dall'alimento durante la sua preparazione.
• La percentuale più alta di proteina digeribile si
trova nella granella dei cereali; quella più bassa nei
foraggi scadenti.
Carenze proteiche
• Le principali manifestazioni legate ad una carenza
proteica (dovuta a scarso apporto con la dieta,
proteina poco digeribile, insufficiente assunzione di
alimento) sono: ridotta crescita, perdita di peso,
peggioramento delle performance produttive, minore
resistenza fisica.
• Il mantello perde la sua lucentezza, mentre lo zoccolo
può presentare crescita rallentata, indebolimento della
muraglia con possibilità di setole.
La nutrizione minerale nel
cavallo
•Macro-minerali
–calcio, fosforo, potassio, sodio, cloro, magnesio,
zolfo.
•Micro-minerali
–cobalto, rame, iodio, ferro, manganese, selenio,
zinco.
Eccessivo impiego di integratori
minerali
• L’eccesso di un minerale limita l’assorbimento
di un altro
– zinco inibisce l’assorbimento di calcio e di rame
– calcio inibisce l’assorbimento dello zinco
– manganese interferisce con l’assorbimento del ferro
Apporti Minerali
Minerale
Mantenimento
Sodio (%)
0,10
Gestazione &
Lattazione
0,10
Accrescimento
Lavoro
Max.
0,10
0,30
3,0 (NaCl)
Zolfo (%)
0,15
0,15
0,15
0,15
1,25
Ferro (mg/kg)
40
50
50
40
1000
Manganese (mg/kg)
40
40
40
40
1000
Zinco (mg/kg)
40
40-60
40-60
40
500
Rame (mg/kg)
10
15-30
20-30
10
800
Iodio (mg/kg)
0,1
0,1
0,1
0,1
5,0
Selenio (mg/kg)
0,1
0,1
0,1
0,1
2,0
Cobalto (mg/kg)
0,1
0,1
0,1
0,1
10
Blocchi di sale mineralizzati
•
•
•
•
•
•
•
98% sodio cloruro
Zinco – 0,1-0,35%
Manganese – 0,20-0,28%
Ferro – 0,15-0,35%
Rame – 0,02-0,04%
Cobalto – 0,05-0,007%
Iodio – 0,007%
Vitamine
Liposolubili:
- Immagazzinate nell’organismo - A, D, E, K
- Tossicità in caso di sovra-dosaggio
Idrosolubili:
- Gli eventuali eccessi vengono elimminati
dall’organismo
Apporti Vitaminici
Vitamina
Vit. A
Mantenimento Gestazione Accrescimento Lavoro
Max.
2,000
&
Lattazione
3,000
2,000
2,000
16.000
300
600
800
300
2.200
50-80
80-100
80-100
80-100
1.000
3
3
3
5
3.000
2
2
2
2
(UI/kg SS)
Vit D
(UI/kg SS)
Vit E
(UI/kg SS)
Tiamina
(ppm)
Riboflavina
(ppm)
I fabbisogni nutritivi del Cavallo
Fattori che influenzano i fabbisogni
nel cavallo
•Peso vivo
•Età
•Tipo di lavoro
•Momento fisiologico
•Razza: temperamento
•Ambiente: condizioni climatiche
•Parassiti esterni & interni
•Vizi comportamentali
•Bocca
Stima del peso vivo (grossolana)
P = 80 x C x C x C
Dove:
P è il peso in Kg
C è la circonferenza
toracica in metri.
Se avete misurato 1,80 m il vostro cavallo avrà un peso
stimato da 80 x 1,80 x 1,80 x 1,80 = 470 Kg.
Stima del peso vivo (accurata)
Altezza al garrese
Circonferenza toracica
Stima del Peso Vivo (accurata)
CAVALLO IN ACCRESCIMENTO
4,5*CT-370
CAVALLO DA LAVORO
4,3*CT+3*AG-785
FATTRICE
5,2*CT+2,6*AG-855
RAZZA PESANTE
7,3*CT-800
CT = Circonferenza Toracica;AG = Altezza al Garrese
Body Condition Score- BCS
Valuta la condizione corporea utilizzando la
tecnica di scale di punteggio in considerazione
dell’apprezzamento visivo generale dell’animale
unitamente alla palpazione di determinate regioni
corporee secondo quanto indicato dai ricercatori
francesi dell’ I.N.R.A. (1994).
Stima del Body Condition
Score
Il sistema proposto dai
ricercatori dell’INRA
valuta 2 aree:
1. costato tra la
dodicesima e la
tredicesima costa
2. zona che circoscrive
l’attacco della coda.
2
1
Punteggio di BCS
PUNTEGGIO
0
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
STATO DI INGRASSAMENTO
Emaciato
Molto magro
Magro
Insufficiente
Ottimo per:
1. giumenta a fine gestazione o inizio lattazione
2. cavallo da competizione a fine stagione
Ottimo per:
1. cavallo da competizione a inizio stagione
2. stalloni fuori monta 3. giumenta 2 mesi prima del parto
Ottimo per :
1. giumenta in asciutta 2. stallone in monta
3. puledro all'ingrasso
Grasso
Molto grasso
Obeso
BCS - 0 – (emaciato)
BCS - 2 – (insufficiente)
BCS - 3 – (ottimale)
BCS - 4 – (grasso)
Importanza del BCS
•BCS eccessivo (BSC > 3,5)
–Coliche
–Diminuzione performance riproduttive
–Insorgenza alterazioni osteo-articolari
–Laminiti
•BCS scarso (BSC < 2,5)
–Diminuzione performance riproduttive
–Riduzione peso del puledro alla nascita
–Estri ritardati
–Riduzione nella risposta immunitaria
Influenzanza del BCS sulla durata
della gestazione nella cavalla
•BCS moderato (BSC = 3,5)
– 343 giorni
•BCS scarso (BSC = 2,5)
– 352 giorni
Tempi e quantitativo di cereali
necessario a migliorare il BCS del
cavallo
Incremento di 0,5 di Condition Score
Durata
(giorni)
Incremento
giornaliero
(kg/die)
Cereali
Addizionali
(kg/die)
60
0,3
2,0
90
0,22
1,3
120
0,20
1,0
Mantenimento
• Peso corporeo
• Ambiente
• Capacità digestiva ed
efficienza metabolica
individuale
• Consumo di sostanza
secca:
1.5% del peso vivo
Fabbisogno di mantenimento
•
•
1.
2.
•
Può essere definito come la quantità di energia necessaria per coprire il
dispendio energetico necessario al mantenimento in vita e all’attività
normale di un cavallo , che non assicura alcuna produzione, alcun lavoro
e mantiene costante il suo peso.
Risulta essere composto da due frazioni:
L’energia necessaria al metabolismo basale, ossia l’energia richiesta
per le funzioni fisiologiche essenziali (respirazione, circolazione,
secrezioni, tono muscolare e termoregolazione), alle condizioni di
neutralità termica, a digiuno e in completo riposo.
Energia consumata in conseguenza della somministrazione degli
alimenti : (ingestione,digestione, escrezione), della attività fisica
spontanea del cavallo e della termoregolazione.
Questi fabbisogni aumentano proporzionalmente al peso vivo
dell'animale, anche se esiste una certa variabilità legata anche al sesso,
all'età, alla razza e al temperamento.
Calcolo dei fabbisogni di
MANTENIMENTO
• Energia:
•
•
I valori minimi, secondo il NCR, sono di 0,155 Mcal di ED per Kg di peso
metabolico: ED (Mcal/giorno) = 0,155 x P0,75
Se invece vogliamo esprimere il valore in UFC, si può seguire la seguente
formula: 0,5 UFc/100 Kg PV + 2 UFC
• Proteina grezza:
•
Un cavallo per il mantenimento necessita che le proteine siano almeno l’8%
rispetto alla SS.
• Calcio e fosforo:
•
40 mg di calcio/Kg PV/giorno; 20- 25 mg di fosforo/Kg PV/giorno.
Alimentazione geriatrica nel
cavallo
Età del cavallo vs età dell’uomo
CAVALLO
• • primi 4 anni
• • successivi
UOMO
9
9
9
9
9
9
1 anno
2 anni
5 anni
15 anni
24 anni
30 anni
vs
=
=
vs
UOMO
6,5 anni ciascuno
2,5 anni ciascuno
CAVALLO
=
=
=
=
=
=
6,5 anni
13 anni
28,5 anni
53,5 anni
76 anni
91 anni
Alimentazione geriatrica del cavallo
La digestione della fibra diminuisce
Abilità a sintetizzare e/o assorbire le
vitamine diminuisce
vitamine complesso B
Vitamina C
Diminuisce la funzione renale
Presenza di calcoli renali
Diminuisce la funzionalità epatica
Ittero, perdita di peso, letargia,
perdita dell’appetito, intolleranza al
grasso ed alla proteina nella dieta
Scelta degli alimenti per il cavallo
anziano
•
Selezione degli alimenti
– Altamente appetibili
– Facili da masticare
(teneri al tatto)
– Non polverulenti
(immergere i fieni per un attimo in
acqua)
– Concentrati molto digeribili
(alimenti estrusi)
– Devono contenere elevati livelli di fibra
non lignificata)
– Evitare la somministrazione di erba
medica.
– Preferire i fioccati e/o laminati
– Beveroni frequenti
Linee guida per la gestione
alimentare del cavallo anziano
‹ Alimenti opportuni.
‹ Valutazione dei residui
‹ Variare il quantitativo e la
qualità della razione
gradualmente in un periodo
di 7-10 giorni.
‹ Opportuna integrazione
vitaminico-minerale
Alimentazione del cavallo sportivo
Linee guida generali per
l’alimentazione del cavallo
sportivo
•
•
•
Fabbisogni in foraggio
– Fornire almeno il 50% della razione totale come foraggio (pascolo e/o fieno)
– Preferire foraggi di graminacee di ottima qualità o fieni misti di erba
medica/graminacee
Il cavallo in attività sportiva non necessita di elevati livelli di proteina
– Più importante – qualità della proteina
I cavalli devono essere alimentati per soddisfare le esigenze nutrizionali a breve
termine
– Limitare il consumo di cereali nelle giornate di riposo
• Se stabulati, la sovr-alimentazione con cereali può favorire l’insorgenza
di coliche o di miopatie
Livelli di lavoro nel
cavallo
• Leggero – monta western,
passeggiate, trail riding,
equitazione, hacking
• Moderato - dressage, ranch
work, roping, cutting, barrel
racing, salto
• Intenso - race training, polo,
cutting,
Il cavallo atleta
• L’energia è il fattore determinante per la performance atletica
e va intesa come una misura della potenza dell’alimento come
combustibile, utilizzabile per il lavoro.
• Come prima cosa è importante capire qual è il combustibile
utilizzato dal cavallo atleta durante il lavoro, in base alla
velocità e alla durata dello stesso.
• Il lavoro nel cavallo può variare da una corsa di pochi metri ad
alta velocità ad un percorso di molti chilometri a passo e
piccolo trotto.
Depositi di energia
• Alla base di tutte le performance c’è comunque la
trasformazione dell’energia chimica assunta con
gli alimenti in energia meccanica dei movimenti
muscolari.
• Dato che il cavallo non può mangiare mentre
lavora, l’energia degli alimenti deve essere
immagazzinata e rilasciata quando occorre.
• Il cavallo può immagazzinare l’energia in vari
modi, come deposito intramuscolare sottoforma di
glicogeno e trigliceridi o come deposito
extramuscolare sottoforma di tessuto adiposo e
glicogeno epatico.
Capacità lavorativa nel Cavallo
• La capacità lavorativa dipende dalla percentuale in cui
l’energia (ATP) è fornita ed usata dai muscoli per la
contrazione.
• La via più rapida per formare ATP è tramite la creatinfosfatasi (CP). Però i muscoli contengono solo una piccola
riserva di ATP e di CP, che termina dopo un breve lavoro.
• Ciò implica che un lavoro prolungato non sarebbe
possibile, se non ci fossero delle altre vie che trasformano
contemporaneamente altre sostanze in ATP, mentre lo
stesso viene utilizzato.
Tempi necessari nell’atleta (uomo)
per l’esaurimento di energia
Tipologia
Di dieta
Dieta ricca di
carboidrati
Dieta mista
Tempi per
l’esaurimento di
energia (min)
240
Glicogeno
g/kg muscolo
120
20
85
6
40
Carboidrati) +grassi)
Dieta ricca di
grassi
Sintesi di adenosina trifosfato dal metabolismo
aerobio e anaerobio
Risintesi dell’ATP nel Cavallo
•
1.
2.
•
Le due principali forme di risintesi dell’ATP sono:
la trasformazione ossidativa di carboidrati, grassi e
proteine in ATP con l’utilizzo dell’ossigeno, chiamata
reazione aerobica.
la glicolisi del glucosio e del glicogeno in acido lattico,
tale reazione è effettuata in assenza di ossigeno e viene
definita anaerobica.
Grazie a queste due reazioni il cavallo può ottenere
energia dai carburanti intramuscolari (trigliceridi e
glicogeno) ed extramuscolari (acidi grassi ottenuti dal
metabolismo dei tessuti adiposi e dal glicogeno epatico).
Tipi di fibre muscolari
• Il cavallo ha tre tipi di fibre muscolari, tipi I, IIA e IIB.
• Questi tipi hanno caratteristiche di contrazione e metabolismo
diverse.
• Le fibre di tipo I sono a contrazione lenta, mentre le IIA e le
IIB sono a contrazione veloce.
• Le fibre di tipo I e IIA hanno una capacità ossidativa elevata e
possono utilizzare i carboidrati in modo aerobico, mentre le
fibre IIB hanno una capacità aerobica bassa e dipendono
dalla glicolisi anaerobica per generare l’energia.
• Tutte le fibre hanno depositi di glicogeno, ma solo le fibre I e
IIA hanno anche un deposito di trigliceridi.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio
• La quantità di ATP utilizzata dai muscoli
dipende direttamente da quanto
velocemente si contraggono
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al passo
• Al passo, i muscoli si contraggono molto
lentamente e consumano una minima quota di
ATP, infatti in questo caso sono reclutate le
fibre di tipo I e si ha una produzione aerobica
dell’energia.
• I depositi di ATP possono essere mobilizzati e
metabolizzati velocemente per rigenerare la
quantità di ATP che è usata al passo.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al trotto
• Al trotto o al canter le fibre I da sole non
riescono a contrarsi così rapidamente da far
muovere il cavallo e vengono reclutate anche le
fibre IIA.
• Queste utilizzano glicogeno e grasso per via
aerobica.
• Il glicogeno viene metabolizzato in modo due
volte più veloce del grasso, che quindi diventa
un carburante troppo lento se la velocità
aumenta.
Utilizzazione dei substrati durante
l’esercizio al trotto veloce o al galoppo
• Al galoppo o al trotto da corsa vengono reclutate le
fibre IIB e l’energia viene prodotta solo in minima
parte in forma aerobica, infatti è la glicolisi anaerobica
la forma più veloce per generare energia, quindi a
queste andature il cavallo dipende completamente da
tali reazioni per l’energia.
• La glicolisi anaerobica comporta però un accumulo di
acido lattico per cui si presentano i sintomi
dell’affaticamento appena il pH dei muscoli si abbassa.
Differenze tra le tipologie di cavallo
(Endurance e Corsa)
• Capiamo quindi che enorme differenza esiste tra le
tipologie di cavallo, infatti un cavallo che fa endurance
riesce a produrre l’energia muscolare quasi totalmente
per via aerobica, fatta eccezione durante le salite, in
questo tipo di cavalli infatti l’affaticamento avviene più
per deplezione del glicogeno che per l’accumulo di
acido lattico.
• Il contrario accade nei cavalli da corsa o da western,
essi generano l’energia solo per via anaerobica e quindi
in essi c’è sempre un accumulo di acido lattico
Contributo delle differenti forme di
energia alle varie attività del cavallo
Attività
Metabolismo
aerobico
Glicolisi
anaerobica
Creatina
fosfato
Molto
Intensa
1-2
4 - 18
95 - 80
Media
5 - 50
70 - 40
25 - 5
Lenta
97 - 94
2-5
1
Fonti energetiche
• Carboidrati non strutturali
– Zuccheris & Amidi
– ↓ pH intestinale & Ç rischio di colica
• Carboidrati fermentescibili
– Polpe di barbabietola e buccette di soia
– ↓ utilizzazione glicogeno
• Grassi
•
– 2,25 x contenuto energetico dei
carboidrati
– Alimenti altamente energetici
Proteine (minimo impiego)
Vantaggi relativi all’impiego dei
grassi
• Fonte di acidi grassi essenziali (EFA) necessari per:
1. ormoni e membrane cellulari – acido linolenico
(omega-3) e linoleico (omega-6)
2. Contengono più calorie per unità (2,25X) rispetto ai
carboidrati ed alle proteine: elevata densità
energetica.
3. I grassi insaturi migliorano le condizioni della
criniera e del mantello.
4. Le diete grassate migliorano le performance sia a
breve che a lungo termine
Impiego di grassi
Perchè utilizzarli nei cavalli sportivi?
zEnergia dai grassi è utilizzabile al 90%
zGrassi ↓ incremento metabolico
zGrassi ↓ riduzione di acido lattico durante gli
esercizi di notevole intensità
zGrassi ↓ affaticamento
Fabbisogni nutritivi
Attività
Esempio
UFc (n°/die)
Mantenimento
Paddok
(0,5*PV(q) +2)
Lavoro leggero
Passeggiata
(0,5*PV(q) +2)*1.25
Lavoro moderato
Reining, jumping
(0,5*PV(q) +2)*1.5
Lavoro intenso
Racing,
endurance
(0,5*PV(q) +2)*2
Fonti di grassi alimentari
z La dieta naturale del cavallo contiene < 34% grassi
z “alimenti ricchi in grasso” contengono ol 6-10%
grasso
z Integratori lipidici
z Oli Vegetali ( 99% grasso)
z Crusca di riso (molto appetibile 20% grasso)
z Grassi animali (poco appetibili)
Guida per l’impiego dei grassi
• Manca la cistifellea
– Massimo 500 ml per capo al
giorno
• Nel caso di aggiunta di grassi
nella razione, occorre
riequilibrare gli altri nutrienti
– (i.e. vitamina E (200 UI/250
ml di olio aggiunto)
• Addizionare il grasso 6-10
settimane prima delle gare.
Rapporto foraggi/concentrati nei
cavalli al lavoro (% PV)
•
•
•
•
•
Categoria
Concentrati
Mantenimento
0-0,5
Lavoro leggero
0,5-0,75
Lavoro Moderato 0,75-1,0
Lavoro Intenso
1,0-1,5
Foraggi
1,5-2,0
1,0-1,5
1,0-1,5
1,0-1,5
Il puledro in accrescimento
• Obiettivi
– Massimizzare il
potenziale genetico per
l’accrescimento
– Armonizzare la
crescita del sistema
muscolo-scheletrico
Il bilanciamento dei principi nutritivi è fondamentale
• Somministrare alimenti di elevata qualità
•I fabbisogni sono determinati dai livelli di accrescimento e
dalla età dei soggetti
•L’accrescimento dura in media fino a 30 mesi
Alimentazione del puledro
• Il peso del puledro alla nascita varia in funzione
della razza e del tipo genetico. (9 al 12% del peso
della madre)
• alla nascita la forma di un rettangolo posto in
piedi,
• tra i 12 e i 18 mesi, il puledro si sviluppa in
lunghezza e,
• a 2 anni, lo si può collocare in un quadrato.
• a tre anni l’animale può essere iscritto in un
rettangolo allungato:
• a questo punto i vari parametri hanno raggiunto il
90-98% dei valori definitivi.
Periodi di gestione
alimentare
1.
2.
3.
Lattante- nascita fino a 6 mesi
Svezzamento- dai 6 agli 11mesi
Accrescimento
• 1° periodo: 12-17 mesi
• 2° periodo: 24-36 mesi
Altezza del puledro (%)
rispetto all’altezza da adulto
100
95
%
90
85
80
75
6
12
Mesi di età
18
24
Peso del puledro (%)
rispetto al peso da adulto
100
80
60
%
40
20
0
6
12
18
24
Mesi di età
30
36
Svezzamento del puledro
• Minimizzare lo stress
• 1,5 – 2,5 kg di concentrato/100 kg di
peso vivo
• 0,75-1,0 kg fieno/100 kg di peso vivo
• Ca > P
• Monitorare il consumo di alimenti e
di acqua
Accrescimento
• Con la crescita, la razione
dovrebbe aumentare in
termini di consumo di
foraggio mentre la
quantità di concentrato
dovrebbe rimanere
pressocche costante.
Monitorare l’accrescimento
del puledro
• Consumo giornaliero
• Peso corporeo
– Incremento medio giornaliero
• Anormalità ossee
– Epifisite
– Alterazioni articolari
– Laminite
NUTRIZIONE DEL CAVALLO IN
ACCRESCIMENTO PER RIDURRE
L’INCIDENZA DI DOD
La nutrizione può svolgere un ruolo importante nella
patogenesi delle malattie ortopediche dello sviluppo
(DOD, Developmental Orthopedic Disease) nel cavallo.
Carenze, eccessi e sbilanciamenti nei fattori nutrizionali possono
comportare un aumento sia nell’incidenza sia nella gravità di
fisiti, deviazioni angolari dell’arto, sindrome di Wobbler e
osteocondrite dissecante (OCD).
Alimentazione della cavalla
in gestazione-lattazione
Accrescimento del puledro nel corso
della gestazione
•Ultimi 3 mesi di gestazione: 60 % incremento del feto
Andamento nel tempo della composizione
% del latte di Cavalla
Stadio
Lattazione
Parto
12 ore
24 ore
48 ore
5 gg
8 gg
3 sett
5 sett
2 mesi
3 mesi
4 mesi
s.s %
Pg %
Grassi
%
Lattosio
%
Ceneri
%
E.L
Kcal/100g
25.2
11.5
11.4
12
11.6
11.5
11.3
11.2
10.3
10.4
10.0
19.1
3.8
3.3
3.3
3.1
3.1
2.7
2.7
2.2
2.0
2.0
0.7
2.4
2.5
2.5
2.1
2.0
2.0
2.3
1.6
1.4
1.3
4.6
4.8
5.2
5.8
5.9
5.9
6.1
5.7
6.1
6.6
6.5
0.72
0.50
0.53
0.54
0.54
0.55
0.50
0.43
0.47
0.32
0.27
135
64
62
62
59
59
56
59
52
52
49
Consumo di alimento (% Peso Vivo)
Cavalla
Foraggio
Concentrato
Totale
Inizio Gestazione
1,5-2,0
0-0,5
1,5-2,0
Fine Gestazione
1,0-1,5
0,5-1,0
1,5-2,0
Inizio Lattazione
1,0-2,0
1,0-2,0
2,0-3,0
Fine Lattazione
1,0-2,0
0,5-1,5
2,0-2,5
Influenza del BCS sulla attività
riproduttiva della cavalla
• Efficienza Riproduttiva Massima
Moderatamente grassa
• I cicli cominciano prima
• Elevato tasso di concepimento
• Maintiene la gravidanza più facilmente
– La cavalla prima dell’accoppiamento dovrebbe
avere un BCS di 3 o più elevato e dovrebbe essere
alimentata per mantenere il peso costante.
– BCS di 2,5 è limitante soprattutto per la cavalla in
lattazione.
Linee guida per la gestione alimentare di
una cavalla gravida: 1
• una fattrice di 500 Kg arriva a fine gravidanza con 60 Kg in
più, di cui 45 di puledro e 15 di placenta e liquidi vari.
• Si deve tener presente però che tali aumenti si hanno per il
60% negli ultimi 90 giorni di gestazione
• nei primi otto mesi si avrà un aumento di 25 kg (pari a circa il
5% del PV della fattrice),
• negli ultimi tre e in particolare negli ultimi 2 mesi il puledro
tende ad aumentare di mezzo chilo al giorno,
• La cavalla in gestazione consuma giornalmente dal 2 al 2,5%
del suo peso corporeo e durante l’allattamento fino a 3-3,5%,
• se non diamo le opportune integrazioni, la cavalla perderà peso
e forma , tale da non rimanere gravida per la volta successiva.
Linee guida per la gestione alimentare di
una cavalla gravida: 2
• Le cavalle gravide fino all’ottavo mese possono essere
alimentate come i cavalli a riposo, in base al loro peso
corporeo e all’ attività fisica che svolgono.
• a partire dal 5-6° mese è buona norma dare ogni tanto un
pastone, allo scopo di rinfrescare le cavalle con l’aggiunta di
bicarbonato e di solfato di sodio.
• Dato che la cavalla tende a riassorbire nei primi tre mesi e ad
abortire verso il 5° e il 7° mese particolare attenzione si deve
fare nell’evitare qualsiasi situazione che la potrebbe
predisporre ad una colica.
• Le fattrici gravide che hanno una colica quasi sempre perdono
il feto.
Alimentazione delle cavalle durante
l’ultimo trimestre di gravidanza
•
•
•
•
•
dare una certa quota di concentrati, per portare la cavalla la parto e alla
lattazione in buone condizioni e per evitare delle crisi post parto .
Il pascolo o comunque gli alimenti freschi diventano di vitale importanza
negli ultimi giorni, in cui un corretto apporto idrico della madre, evita che
il meconio si indurisca troppo nell’intestino del nascituro.
Negli ultimi giorni di gravidanza si può integrare la dieta con 100 ml al
giorno di olio di seme di mais.
Da evitare sono gli alimenti fermentescibili in genere : erbe bagnata, frutta
e verdure che possono produrre grosse quantità di gas e aumentare la
tensione addominale.
Dato che il peso del puledro può rallentare la peristalsi intestinale
alcuni autori consigliano di dare almeno una volta la settimana dei
pastoni cotti di seme di lino e cereali, per evitare coliche da
costipazione.
Proteina: (11%);Calcio :(0,50%); Fosforo :(0,35%)
Gestione alimentare della cavalla in
lattazione: 1
• Con l’inizio della secrezione lattea la cavalla ha
bisogno di quasi il doppio dell’apporto nutritivo,
• La fattrice produce in media 15-20 litri di latte,
comunque una valutazione indiretta si può fare tenendo
presente che il puledro per guadagnare un chilo ha
bisogno di circa 12 litri di latte.
• Durante la lattazione è importante valutare molto anche
l’igiene alimentare per non avere ripercussioni negative
sulla qualità del latte, ad esempio un eccesso di
sostanze azotate può provocare casi di diarrea nel
puledro.
Gestione alimentare della cavalla in
lattazione: 2
• Ci vuole sempre un apporto di sali e di vitamine,
ma ottimale è sempre il pascolo, in quanto il
puledro potrà muoversi a volontà e per mimare la
madre inizierà a prendere i primi fili d’erba
arrivando a sei mesi a fare uno svezzamento molto
dolce.
• Si deve tener presente che la cavalla ha una
lattazione molto breve rispetto agli altri animali,
di soli 6 mesi anche se mantiene una qualità
abbastanza alta.
• La razione di concentrato varia a seconda del
mese di lattazione e alla quantità del latte
prodotto, variando dai 4 ai 6 chili.
Gestione alimentare della
cavalla in lattazione: 3
•
•
•
La percentuale proteica della razione dei primi tre mesi deve essere per lo meno
del 13%, dal terzo mese in poi il puledro inizia a mangiare sostanza secca e il
latte della madre inizia a calare per qualità e quantità.
Per soddisfare i fabbisogni proteici della fattrice nel primo periodo di lattazione
molto utile è il foraggio di erba medica, se ne possono dare dosi di circa 3-4
chili al giorno, oltre alle proteine daremmo un apporto utile di calcio e caroteni,
che renderanno la fattrice più fertile al calore di parto.
Una cosa da non trascurare è l’apporto idrico, fondamentale per una buona
produzione di latte, la cavalla deve avere sempre a disposizione acqua fresca e
pulita, ma se la cavalla tende a bere poco, bisogna addizionarla con miele.
• Proteina: (13%);Calcio :(0,50%); Fosforo :(0,35%)
Alimentazione dello stallone
• Obiettivo principale
• A riposo
– Mantenimento del
– Foraggio + integrazione
Body Condition Score
vitaminico/minerale
ottimale
• Periodo di Monta
– 0,5% concentrato
– 1,75-2% fieno
La gestione alimentare
dello stallone: 1
• L’alimentazione di uno stallone al di fuori della
stagione riproduttiva necessita che lo stallone
disponga di un pascolo o di un fieno di ottima qualità.
• Gli alimenti concentrati devono essere dati in modica
quantità mentre abbondante deve essere l’apporto
mineral - vitaminico.
• L’alimentazione in questa fase deve avere un effetto
rinfrescante, quindi ben vengano dosi massicce di
carote e un beverone almeno una volta la settimana.
La gestione alimentare dello
stallone: 2
• L’attività fisica e l’agitazione che sono legate
all’accoppiamento richiedono un fabbisogno
energetico di un terzo più alto rispetto ad un cavallo a
riposo. Tale incremento è legato al singolo cavallo e
non molto al numero di cavalle coperte dallo stallone.
• Data l’attività riproduttiva si deve considerare che lo
stallone ha un fabbisogno proteico elevato, che si
assesta al 10%.
Esempio di Beverone
• Un beverone è un mix di alimenti semplici,
si prendono avena e fieno triturato, si
aggiungono da 2 a 4 litri di acqua bollente,
nella quale sono disciolti sali e zuccheri,
quindi si aggiungono crusca, seme di lino e
mele e si lascia raffreddare il tutto.
La gestione alimentare del cavallo:
3- Gli alimenti nel razionamento del cavallo
Prof. Vito Laudadio
Acqua
• Il nutriente più importante!
• Acqua fresca e pulita per
cavalli sia al pascolo che in
scuderia.
• Il cavallo necessita dai 30 ai
50 litri di acqua al giorno.
Importanza dell’acqua
•
Essenziale per tutte le funzioni organiche
•
Regolazione della temperatura corporea
•
Digestione degli alimenti
Quantità di acqua consumata
– Livelli di esercizio
– Temperatura ambientale
– Qualità degli alimenti
– Rapporto foraggi:concentrati
• Prima e durante un esercizio prolungato, il cavallo deve avere
sempre a disposizione dell’acqua di buona qualità.
• Dopo l’esercizio tuttavia, l’animale andrebbe lasciato a
rinfrescarsi prima di ricevere acqua a volontà.
• Il grande consumo di acqua fredda da parte di un cavallo
accaldato può infatti creare delle turbe non indifferenti, come
coliche o podo-flemmatiti.
• L’abbeverata prima o dopo il pasto non influenza la
digeribilità, ma se l’acqua non è a disposizione, l’animale
assetato riduce la quantità di alimento ingerito o addirittura si
rifiuta di mangiare.
GLI ALIMENTI NEL RAZIONAMENTO
DEL CAVALLO
Tipologie di alimenti per il cavallo
• Gli alimenti utilizzati nella razione del cavallo possono
essere distinti in: grossolani e concentrati.
• I primi sono costituiti dagli steli, dalle foglie, dai fiori e
dalle radici delle piante foraggere.
• I secondi sono rappresentati dai semi o granaglie di
piante, come i cereali e le leguminose.
• A questi vanno aggiunti gli integratori, che presentano
un tenore particolarmente elevato in una o più sostanze
nutritive e vengono impiegati per aumentarne la
concentrazione nella razione oppure l'ingestione da
parte dell'animale. Gli integratori più comuni sono
quelli vitaminici, minerali e proteici.
I FORAGGI
• I foraggi rappresentano l’alimento tradizionale del cavallo.
Questi possono essere verdi, oppure essere affienati, insilati o
disidratati.
• Nell’alimentazione del cavallo sportivo vengono impiegati
foraggi secchi o freschi mentre gli insilati sono raramente
impiegati, mentre le paglie dei cereali lo sono sia a scopo
alimentare che come lettiera.
• I foraggi, indipendentemente dalla forma, rappresentano
l'alimento più sano e naturale per il cavallo, oltre ad essere il
più delle volte anche il meno costoso. Dovrebbero costituire la
base di ogni razione giornaliera; quindi a seconda del tipo,
della qualità e la quantità di foraggio consumato, si deciderà la
eventuale integrazione con concentrati e/o integratori.
Importanza dei foraggi
• I foraggi sono indispensabili per
l'azione di stimolo alla salivazione
ed alla muscolatura del tratto
gastro-intestinale, per assicurarne
il tono e la regolare attività.
• Una scarsa assunzione aumenta
l'incidenza di molte forme
patologiche, compresi persino
alcuni "vizi" comportamentali.
I foraggi presentano però l'inconveniente di associare
ad un elevato contenuto in fibra grezza, uno basso in
energia digeribile e di avere un contenuto in elementi
nutritivi e un'appetibilità molto variabile.
Foraggi verdi
•
•
Un cavallo adulto può consumare fino a 60-100
Kg di erba al giorno, in funzione del proprio
peso, della qualità di foraggio e dell’incidenza
degli altri costituenti della dieta; un puledro può
consumare invece fino a 20-40 Kg di erba al
giorno, sempre in funzione del suo peso
corporeo.
I cavalli sono molto sensibili allo stadio
vegetativo della pianta con una riduzione
apprezzabile del consumo all’aumentare della
maturità vegetale, legata alla ridotta digeribilità.
PASCOLO
• E’ importante sottolineare quanto vantaggioso possa essere,
per il cavallo, trascorrere, con una certa frequenza, qualche
ora al pascolo, magari anche in paddock.
Benefici del pascolo
• I benefici del pascolo sono essenzialmente due: fornire
alimento e dare la possibilità all’animale di fare esercizio
fisico. L'animale al pascolo ha a sua disposizione una
maggiore varietà di alimenti e la possibilità di scegliere i
più appetibili. Gli equini, infatti, adottano un pascolo di
tipo selettivo, preferendo determinate specie e soprattutto
piante ad uno stadio vegetativo più precoce.
• Ulteriori benefici, in termini di benessere fisico e psichico,
sono legati alla possibilità di esposizione ai raggi solari,
alla possibilità per l'animale di "sgranchirsi," soprattutto
distrarsi dalla monotonia della vita in box e magari venire
a contatto con i propri simili.
Fieni
• A seconda della composizione botanica, si distinguono fieni di
graminacee, di leguminose e polititi.
• I fieni di graminacee sono caratterizzati da un contenuto in glucidi
relativamente elevato e da un minor contenuto in proteine rispetto
alle leguminose.
• Al contrario, i fieni di leguminose hanno percentuali in sostanze
azotate maggiori, elevati livelli di calcio in forma altamente
assimilabile, di carotene e di vitamine del complesso B, ma un
rapporto Ca/P sbilanciato per l’eccessiva presenza di calcio.
• I fieni polititi, per la caratteristica di comprendere più essenze
foraggere, presentano una grande variabilità nelle proprietà
organolettiche e nutritive derivanti dalla notevole differenza nei
rapporti tra le diverse componenti botaniche.
Epoca di raccolta dei fieni
• Lo stadio vegetativo dell’erba al momento del raccolto
rappresenta il più importante fattore determinante il valore
nutritivo del prodotto conservato.
• Fattori condizionanti la qualità del fieno sono: l'epoca di
raccolta, le condizioni atmosferiche, le manipolazioni a cui
risulta soggetto, la durata e le condizioni di stoccaggio.
• Le leguminose dovrebbero essere raccolte subito prima della
fioritura, mentre per le graminacee si attende la prima
comparsa della punta della spiga; da questo momento in poi le
piante vanno incontro ad un graduale aumento in fibra grezza e
riduzione del contenuto in proteina.
Qualità del fieno
• Un fieno raccolto in buone
condizioni e ben conservato
deve essere verde, gli steli
devono essere
relativamente fini, i lembi
fogliari abbondanti e ben
sviluppati.
• Maggiore è la presenza
delle foglie in rapporto alla
massa totale, più il fieno
sarà ricco di elementi
nutritivi digeribili.
Odore e colore del fieno
• L'odore deve essere gradevole e più o meno aromatico a seconda
della composizione botanica; il colore, che comunque varia in
relazione alla natura botanica delle foraggere, deve essere
brillante.
• Inoltre i fieni devono essere poco polverosi e non contenere
elementi estranei (ramoscelli, terra, sassolini, erbe infestanti, ),
in quanto possono provocare irritazioni dell’apparato
respiratorio o addirittura coliche se la sabbia e la terra si
accumulano nel digerente.
• Un esame ispettivo del fieno ci può fornire delle prime
indicazioni, ma certo non è sufficiente per apprendere l'effettivo
contenuto in sostanze nutritive.
Importanza del foraggio
• Il foraggio è infatti un’importante fonte di fibra e di
energia indispensabile per la flora del cieco e del grosso
intestino, per quanto riguarda la sua parte digeribile, e
necessaria per il mantenimento del pH, della motilità
intestinale e della funzionalità gastrointestinale per la sua
parte indigeribile.
• Quindi in base a quanto riportato in letteratura, si
raccomanda di somministrare il foraggio in concentrazioni
pari ad almeno la metà della quantità totale di sostanza
secca ingerita, o ad almeno 1 Kg di SS di foraggio/100 Kg
di PV al giorno.
Somministrazione
inadeguata di foraggio
• La somministrazione inadeguata di foraggio predispone il cavallo
ad alcuni vizi di comportamento, come il mangiare il legno,
morsicarsi la coda e la criniera, presentare coprofagia.
• E’ noto che se il cavallo mangia il legno è dovuto a diverse
ragioni come la noia e l’aumento dell’acidità intestinale.
Mangiare il legno è comunque dannoso per vari motivi: danni
strutturali, schegge di legno che creano danni alla mucosa orale e
ostruzioni intestinali mortali.
• Masticare coda e criniera, oltre ad essere un problema estetico,
può creare ostruzioni intestinali.
Tecnica ottimale nella
somministrazione dei foraggi
• Quando si devono somministrare i foraggi si deve tentare
di ridurre le perdite del fogliame ( le porzioni a più alta
concentrazione energetica), la contaminazione fecale
(aumento della trasmissione dei parassiti) e l’inalazione
delle polveri che favoriscono l’insorgere di problemi
respiratori.
• Per ottenere tutto ciò è utile non mettere il foraggio a terra
o sulla lettiera, ma posizionare apposite rastrelliere o
mangiatoie; esse riducono soprattutto le perdite del
fogliame, tali mangiatoie devono essere posizionate più in
basso possibile per evitare di predisporre alla formazione
delle punte ai denti.
Alimentazione con
concentrati
• Nella somministrazione dei cereali si deve tener
presente che essi, per la maggior parte dei cavalli,
non sono indispensabili, infatti devono essere
introdotti solo nella dieta dei cavalli con un
fabbisogno energetico maggiore (ovvero gli atleti, i
puledri, le femmine gravide o in lattazione), oppure
quando si vuole premiare il cavallo durante
l’allenamento o infine per catturarlo.
• Casi particolari possono essere le integrazioni delle
paglie con cereali quando non si trovano sul mercato
buoni foraggi.
I cereali in granella
• I cereali comprendono un insieme di specie
appartenenti alla famiglia delle graminacee.
• Rappresentano i principali costituenti della
componente "concentrato" di una razione per
cavalli.
• A differenza dei foraggi, esiste una variabilità
molto minore per quanto riguarda la
composizione di tali alimenti, per cui i valori
tabulati possono essere utilizzati validamente
per la formulazione della dieta.
Caratteristiche dei cereali
• Presentano caratteristiche particolari: buona appetibilità, basso
contenuto in fibra e elevato in energia; contenuto ridotto di
calcio e vitamine, ma elevato in amido, rapporto Ca/P molto
sbilanciato dovuto al basso contenuto in calcio e agli alti livelli
di fosforo.
• In generale un buon cereale dovrebbe essere liscio, brillante,
senza odori sgradevoli e deve contenere quanto meno possibili
sostanze indesiderate: cereali estranei, frammenti di paglia,
polveri, terra.
• L'ingestione di quote molto elevate di un qualsiasi cereale, in
un'unica somministrazione, può essere la causa di
manifestazioni patologiche anche molto gravi; invece, se
quantità elevate sono diluite nel tempo, questo eccesso di
energia può provocare obesità, iperattività e nervosismo.
Avena in granella
• L'avena rappresenta, in molte aree geografiche, il
cereale più diffuso nell'alimentazione del cavallo.
• Tale popolarità è dovuta alla sua appetibilità e ad un
certo grado di sicurezza. Quest'ultimo dato deriva
dall'elevato contenuto in fibra grezza associato ad un
più basso tenore in energia digeribile rispetto agli altri
cereali e ad una scarsa possibilità che contenga muffe
e micotossine.
• La maggior parte della fibra dell'avena è contenuta
nelle glume che avvolgono la cariosside.
Tipologie di somministrazione dell’avena
• L’avena può essere somministrata intera,
obbligando così il cavallo ad una maggior
masticazione ed insalivazione, oppure schiacciata,
in fiocchi o germinata.
• I fiocchi di avena decorticata, per l’elevato valore
energetico, la facile digeribilità e l’eccellente
appetibilità, sono un ottimo alimento per i puledri
e i cavalli anziani che presentano problemi di
masticazione.
• L’avena germinata è interessante per il contenuto
enzimatico e vitaminico.
Altri cereali in granella
• Oltre all’avena vengono impiegati anche l’orzo, il mais ed
il frumento nella preparazione di mangimi per cavalli.
• Questi cereali presentano un buon valore energetico
(superiore all’avena) mentre il loro contenuto proteico è
carente in alcuni aminoacidi.
• E' necessario che il tasso d'umidità sia inferiore al 13%,
per evitare lo sviluppo di muffe.
• La macinazione è uno dei trattamenti più spesso utilizzato
per i cereali, ma se troppo fine, diminuisce l'appetibilità, fa
aumentare la polvere e anche i rischi di ulcere gastriche.
Miscele
• E’ possibile ottenere una buona miscela utilizzando
direttamente la materia prima (alcuni cereali) opportunamente
integrata con vitamine e minerali; nella pratica oramai tali
miscele sono state in gran parte sostituite dagli alimenti
composti integrati prodotti dalle ditte mangimistiche.
• Le miscele o i mangimi commerciali hanno permesso un più
corretto razionamento del cavallo sportivo, rispetto
all’impiego di un solo cereale, poiché in quest’ultimo caso,
come spesso accade, possono insorgere squilibri nutrizionali.
• Inoltre vengono ridotte le possibilità di imprecisione legate al
razionamento tradizionale, assicurando un regime corretto
laddove siano noti i fabbisogni nutritivi.
Alimenti freschi
(ortaggi,verdura e frutta)
•
•
•
Si riscontra di frequente l'abitudine dei proprietari di integrare la razione con
alimenti freschi, quali ad esempio carote, carrube, frutta e verdura in genere, di
cui i cavalli sono ghiotti.
Le carote e le carrube, in particolare, sono alimenti molto ambiti dall'equino e
per questo usate anche come "premio" dopo un lavoro impegnativo. Le prime
contengono molto carotene, le altre, invece, sono ricche di zuccheri e sono
spesso usate nella formulazione dei mangimi commerciali, ai quali conferiscono
un sapore particolarmente gradevole.
In definitiva, tutti gli alimenti freschi rappresentano una fonte di vitamine
validissima e in più stimolano l'appetito che spesso viene a mancare nei soggetti
sottoposti ad un lavoro molto intenso, soprattutto nei periodi di grande caldo.
Foraggi:
Il principale alimento dei cavalli
Qualità del fieno:
• Colore
• Consistenza
• Fogliosità
• Odore
• Contaminanti
• Insetti
• Muffe
Misura degli Alimenti
• Utilizzare dei sistemi appropriati
per misurare I quantitativi di
alimento somministrati (foraggi e
concentrati)
• Non utilizzare sistemi volumetrici
per I concentrati (sessole e/o
barattoli) senza aver prima
misurato in peso il quantitativo
che riescono a contenere.
• Tale quantitativo varia tantissimo
fino a ± 300% in funzione della
densità dell’alimento utilizzato)
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