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`Ho rischiato la pelle`

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`Ho rischiato la pelle`
PISCINE DAL 1971
PUNTO SHOP
con prodotti e accessori
servizio manutenzione
e riparazioni
Lunedì 7 marzo 2016
IL GIORNALE DELLA SVIZZERA ITALIANA
G.A. 6500 Bellinzona – Anno 25 – N. 55
CHF 2.–
laregione.ch
IL COMMENTO
IL REPORTAGE
CALCIO
CANTONE
LUGANO E CANTONE
Le bizze
del meteo
Crisi migratoria,
voci dalla Serbia
‘Se può essere
Badanti, ‘lo Stato
d’aiuto all’arbitro...’ si curi di loro’
Lido Pallone,
oggi il sopralluogo
Dal Paese balcanico sono transitate
nella seconda parte del 2015 oltre
mezzo milione di persone. Viaggio in
una realtà sospesa tra integrazione
europea e paura dell’isolamento.
Massimo Busacca analizza e commenta
la decisione di dare avvio alla fase
sperimentale dell’uso dell’assistenza
video ‘in tempo reale’ a sostegno
del direttore di gara.
Il primo convegno cantonale organizzato dal sindacato Unia ha votato una
risoluzione che chiede l’adozione di un
Contratto collettivo di lavoro e aiuti
finanziari per gli assistiti.
Oltre al pallone pressostatico che ha
ceduto sabato, si sono sgonfiate anche
diverse membrane di campi da tennis.
Ma la neve caduta fa la gioia degli impianti delle stazioni sciistiche.
Pagine 2 e 3
Pagina 23
Pagina 4
Pagine 4 e 13
di Matteo Caratti
Ma guardate un po’! L’abbiamo tanto attesa... chiedendoci persino dove diavolo
fossero finite le nostre belle quattro stagioni. Doveva cadere a dicembre, ma il
bianco Natale non s’è visto. È invece caduta copiosa proprio il giorno di Carnevale, rovinando la festa a quelli del Rabadan per il secondo anno consecutivo.
In compenso, ormai fuori tempo massimo, i responsabili degli impianti di risalita hanno potuto tirare un sospiro di
sollievo. E lo stanno nuovamente tirando in queste ore grazie all’abbondante
nevicata di sabato che fa bene ai conti.
Il bello di queste occasioni è che il tempo meteorologico – ed è forse l’unico a
poterlo fare – per fortuna fa ancora
quello che vuole. Il bello o il brutto, senza dar retta a nessuno. Ovvio e meglio
così, ma perché lo scriviamo? Perché
domenica, dando una sbirciatina ai social network, mentre le pale stavano
ancora liberando qualche automobile
sepolta sotto la neve, o rendendo più
agibile l’accesso alle nostre case, abbiamo letto anche esternazioni di persone
‘incavolatissime’, pronte a denunciare
che questo o quel tratto di strada, o pezzo di marciapiede dietro l’angolo, non
era ancora stato liberato dalla neve.
Beh, dal cielo ne è scesa davvero tanta
in poco tempo, anche se lo strano evento stagionale al decollo della primavera
era stato preannunciato da radio, tv, siti
e giornali… insomma, urbi et orbi: ‘Attenti, sabato sarà una giornata speciale’. Insomma, la manna dal cielo non è
piaciuta a tutti.
Che dire poi ancora della neve marzolina? Che, come ci sono momenti dedicati al silenzio e alla riflessione, per esempio la domenica quando si stacca un po’
la spina, è forse bello prendere anche
momenti come questi, regalatici da
madre natura, così come vengono, anzi,
magari è bello prenderli proprio per
farci qualcosa di diverso. Qualcosa che,
tutto sommato, possa servire a rigenerarci, anziché spingerci a tener d’occhio in cagnesco il mucchio di neve sotto casa, a fotografarlo e a commentare
‘ma quelli del Comune che fanno, dormono?’.
Eh, sì perché un sabato con la neve –
così tanta che pareva panna – è stato un
giorno speciale. Chissà se se lo saranno
dette anche le piante, che avevano già
cacciato i primi germogli, o i fiori che
erano già spuntati in campi o aiuole dei
nostri giardini? Fra poche ore, come
spieghiamo a pagina 3, la candida pennellata lascerà di nuovo lo spazio al verde, al catrame e al cemento per via delle
imminenti temperature primaverili.
Tutto di nuovo nella norma.
Per la gioia di chi, al di là di neve e poesia, ha purtroppo passato anche qualche brutto momento (cfr. cronache di
Lugano e Mendrisio), probabilmente
dovuto a una buona dose di errori umani o difetti.
E vai quindi con la primavera che ci
porta verso Pasqua! Ma, a questa nevicata pazzerella fuori stagione e oltre la
zona Cesarini, che ci ha ricordato come
non sempre e non tutto sia possibile,
come non sempre basti un clic, e come
di tanto in tanto sia giusto fermarci per
goderci il presente, diciamo il nostro
grazie. Neve filosofa? Forse.
Capolago, piomba la neve dal viadotto e sfonda il tetto di una casa
‘Ho rischiato la pelle’
Stando ai testimoni la causa sarebbe da attribuire al lavoro effettuato da uno spazzaneve impegnato sulla A2
Pagina 15
L’ANALISI
di Aldo Sofia
IL DIBATTITO
di Manuele Bertoli, consigliere di Stato
Tra Europa e Turchia
una partita sulla pelle dei migranti
Dove la formazione
incontra il lavoro
BELLINZONA E VALLI
Per i trent’anni
l’Amca si ‘regala’
quattro progetti
Pagina 10
MAGGIA
Nuovo statuto
per le scuole
ai Ronchini
Pagina 11
La stessa Turchia ieri timidamente criticata dall’Europa per il peggior attacco
alla libertà di stampa dell’era Erdogan
(con la violenta incursione della polizia
nella redazione del quotidiano d’opposizione ‘Zaman’) sarà oggi l’ossequiata invitata al vertice straordinario dell’Ue dedicato al dramma, umano e politico, dei
migranti.
Dell’antidemocratico “sultano” di Ankara, l’Europa rischia di essere in qualche
modo prigioniera. Ricattabile.
L’accordo con il presidente turco, sempre più orientato ad un aggressivo e bieco autoritarismo, appare infatti indispensabile all’Unione dei 28 per tentare
di salvare se stessa. “Tre milioni di profughi sono pronti ad attraversare l’Egeo”,
hanno ricordato alla vigilia del summit,
con minaccioso tempismo, i vertici della
stessa Turchia che nell’ultimo ventennio
l’Europa ha fatto di tutto per tener fuori
dall’integrazione continentale. Con risultati discutibili.
Capitalizzare la sua “indispensabilità”, e
alzare dunque la posta in palio nei confronti di Bruxelles. È questo l’obiettivo di
Ankara per accettare il contenimento
delle masse di disperati pronti a salpare
per la breve ma perigliosa traversata dell’Egeo.
Segue a pagina 30
Formazione e lavoro. Pubblico e privato.
Sono concetti sovente concepiti in contrapposizione e invece, declinati insieme, possono essere alchimie molto virtuose. C’è un’arena in cui, a ritmo biennale, è possibile vedere dal vivo una rappresentazione di questo complesso processo alchemico. Questa arena si chiama
Espoprofessioni. Quest’anno, per la sua
dodicesima edizione, si svolgerà da oggi
al 12 marzo a Lugano. Sei giorni dedicati
all’orientamento scolastico e professionale per informarsi sui percorsi formativi e sui mestieri (sono ben 238) per i quali
in Ticino è possibile intraprendere un
percorso (...)
Segue a pagina 30
Il reportage
lunedì 7 marzo 2016
2
Il reportage
lunedì 7 marzo 2016
3
Oltre mezzo milione. Tante sono le persone provenienti dal Vicino Oriente che durante
il 2015 hanno attraversato l’Europa del Sud-Est per raggiungere i ricchi Paesi del Centro-Nord.
Testimonianze dalla Serbia, Stato chiave della crisi migratoria che scuote il Continente.
POLITICA E SICUREZZA
La porta balcanica
I DATI DELL’EMERGENZA
di Dino Stevanovic
Da Belgrado – Un continuo viavai di autobus, colmi di persone provenienti dal
Medio Oriente e sempre più spesso dall’Africa. Il campo di Adasevci, a pochi
chilometri dal confine croato, è diventato il principale centro di transito in Serbia per raggiungere i Paesi più ambiti
d’Europa: Austria, Germania, Paesi Bassi, Svezia.
Li chiamano migranti, profughi, asilanti. Di fatto sono centinaia di migliaia di
persone – oltre mezzo milione solo negli
ultimi mesi del 2015 – che attraversano il
Sud-Est europeo con la propria storia
sulle spalle. I motivi che li spingono a
partire sono vari («c’è la guerra», «non
c’è lavoro», «ho paura della polizia»,
«scappo dalla violenza», per citarne alcuni). In comune, «il sogno di una vita
migliore», come ha candidamente affermato un’afgana di 105 anni transitata
dai Balcani in autunno.
Il terreno è ricoperto di cartacce, sacchetti, resti di una transumanza umana
che ripercorre il sentiero delle lacrime
che vent’anni fa fu teatro del dramma
jugoslavo. Accanto agli attori principali
del palcoscenico, i migranti, ci sono loro:
le comparse silenziose, ossia le Ong. Da
Medici senza frontiere all’Unhcr, le principali organizzazioni non governative
internazionali svolgono il loro lavoro di
aiuto e sostegno a fianco di quelle locali,
a cominciare dall’Asylum protection
center (Apc) di Belgrado. Quello che era
un albergo dismesso è stato riadattato a
centro d’emergenza sanitaria e posto
dove poter pernottare prima di proseguire la propria odissea.
∑ I migranti passati in Serbia nel 2015
500’000
∑ La media degli ingressi giornalieri
dall’inizio della crisi
6’000
∑ I Paesi la cui provenienza permette
di passare in quanto richiedenti
l’asilo per motivi bellici
Siria e Iraq
∑ Paese recentemente definito come
di ‘provenienza sicura’
Afghanistan
∑ Il totale di migranti cosiddetti
economici, cioè che non fuggono
da situazioni di guerra
10% circa
∑ Gli euro concessi dall’Ue alla Serbia
per l’accoglienza dei profughi
7 milioni
∑ La capacità massima di
accoglienza di richiedenti l’asilo a
lungo termine
6’000
∑ I richiedenti che, dopo l’accordo
con Bruxelles, i diversi Paesi
dell’area dovrebbero accogliere
100’000
Muhammad, 24enne pakistano,
è bloccato da mesi senza
documenti e con pochi soldi
Al suo interno, un coacervo di storie che
si accavallano l’una sopra l’altra. Ogni
tanto, qualcuna riesce a essere intercettata. Jovana Vincic, pedagoga dell’Apc,
lavora a stretto contatto per lo più con
bambini e donne. «Ogni giorno, ogni ora,
ogni minuto – ci dice – c’è qualcuno che
mi colpisce». Jovana è sincera, ama l’attività che fa e le si riempiono gli occhi di
lacrime nel ricordare alcuni episodi che
l’hanno particolarmente scossa. È il
caso della storia di due sorelle nigeriane,
vendute nel loro Paese come schiave
sessuali e condotte in Turchia con l’illusione di fare da babysitter. Sono riuscite
a fuggire dai loro aguzzini con la speranza di ricostruire un presente e un futuro
in Scandinavia, ma hanno il viso sfregiato dalle violenze cui sono state sottoposte come testimonia una foto che ci mostra Jovana.
L’Europa settentrionale è anche l’obiettivo di una famiglia siriana che si trova in
Serbia da tre settimane circa. Composta
da madre, padre, figli e nonni, sta vivendo una tragedia. «Quando siamo entrati
∑ Il Paese escluso dai recenti summit
tenuti tra Austria e Balcani
Grecia
Tra le storie raccolte, anche quella di una famiglia siriana separatasi nel Sud del Paese. Il nonno non è più stato ritrovato. Casi come questo ce ne sono ‘quotidianamente’
dalla Macedonia – spiega Hassan – ci
siamo divisi in due gruppetti. Mio nonno
ha avuto un malore ed è stato ricoverato
in ospedale. Mentre gli altri hanno preso
il treno per Belgrado, io gli sono rimasto
accanto ma al momento di partire verso
Nord, nella confusione generale ci siamo
persi. Da quel momento abbiamo perso
le sue tracce». Lo sguardo di Hassan si fa
cupo, mentre gli altri componenti della
famiglia piangono. Ora hanno preso la
decisione di proseguire il viaggio, impensieriti dall’eventualità che anche altri Paesi seguano l’esempio dell’Ungheria e chiudano le frontiere.
Chi di sicuro non potrà lasciare la Serbia
è Muhammad. Ventiquattro anni, pakistano, incontriamo il giovane al campo
di Krnjaca, alle porte della capitale. «Sto
aspettando i documenti da tre mesi e
ancora non so quando potrò partire».
Per dove? «Prima volevo andare in Germania, adesso voglio solo tornare in Pakistan». Muhammad ha lasciato il suo
Paese da ragazzino, dopo pochi anni di
scuola è partito con lo zio per la Grecia.
Lì è rimasto per dieci anni lavorando
come sarto, ma la crisi ellenica lo ha costretto a lasciare il Paese. Dopo aver girovagato per mezza Europa si trova ora
a passare le proprie giornate in un centro per l’accoglienza mezzo vuoto. Fino
a un paio di mesi fa Krnjaca strabordava
di persone, mentre oggi, dopo la chiusura della frontiera magiara e il cambiamento del tragitto percorso dai migranti, si è svuotato. Chi resta, perlopiù controvoglia e senza documenti, vive accan-
to ad alcune famiglie di sfollati da Croazia, Bosnia e Kosovo.
E poi ci sono le eccezioni. In un’Europa
dove la Terra Promessa sembrano essere i Paesi del Centro-Nord, c’è chi sceglie
di restare. È il caso di Ibrahim, 18enne
ghanese che sogna di fare il calciatore
professionista e che ha ottenuto permessi speciali per allenarsi in una squadra locale. «Volevo andare in Germania –
spiega con un sorriso simpatico stampato sul volto e i capelli alla Ruud Gullit –, ma mi sono reso conto che avrei
perso troppo tempo prima di ottenere i
documenti regolari e iniziare gli allenamenti. Qui invece gli africani sono pochi,
il pubblico è incuriosito e mi trovo bene.
Adesso spero di mettermi in regola e fermarmi qui».
Un’app con informazioni e numeri utili per le necessità
contare sul supporto pensato in quattro lingue: serbo, inglese, arabo e persiano. Una volta scaricata, sull’app è
possibile trovare tutte le principali informazioni inerenti il soggiorno – o meglio dire il passaggio, nella maggior parte dei casi – in Serbia. Da indicazioni
pratiche sulla geografia, sulla valuta
corrente, gli orari di lavoro di negozi e
uffici, si passa a informazioni più concrete. È così possibile fare traduzioni
simultanee, geolocalizzare stazioni
ferroviarie e dei bus, centri di accoglienza, ospedali e centrali di polizia.
In quest’ultimo caso c’è poi la possibilità di chiamare direttamente le forze
dell’ordine per segnalare abusi, situa-
zioni di pericolo e scomparse di persone. «Se si assiste a un caso di violenza –
chiarisce Djurovic – è possibile scattare una foto e mandarla direttamente
alle autorità competenti».
L’app fornisce poi in tempo reale notizie dai Paesi vicini ed è possibile sfruttarne tutti i servizi in qualsiasi momento, dato che funziona anche senza
la connessione a internet. «Per ora –
spiega il direttore Apc – il servizio è limitato alla Serbia, ma abbiamo già
contatti concreti per estenderlo a Grecia, Macedonia, Croazia e Slovenia».
Nella crisi, quindi, un’opportunità di
collaborazione tra Paesi dal passato
recente difficile.
ALTRE STATISTICHE
∑ Richiedenti l’asilo maschi
74% del totale
∑ Richiedenti l’asilo minorenni
140’000,
cioè il 28%
∑ Minorenni che viaggiano
non accompagnati da un adulto
Oltre 10’000
∑ Richieste d’asilo depositate
in Serbia durante i primi 11 mesi
del 2015
549 domande,
ossia lo 0,1%
del totale
LA PARTICOLARITÀ
Sono da più parti stati definiti ‘migranti con lo smartphone’. L’ondata di profughi che da mesi si riversa sulle rotte del
Sud-Est Europa si caratterizza per alcuni elementi peculiari rispetto ad altre
crisi migratorie che la storia recente ha
conosciuto. Fra questi, in particolar
modo per quel che riguarda i siriani, la
familiarità con le nuove tecnologie. Numerosi richiedenti l’asilo che lasciano il
Paese mediorientale sono infatti muniti di smartphone. «Per questo – ci dice
Rados Djurovic, direttore Apc –abbiamo creato ‘Azil in Serbia’, un’app interattiva e che possa essere direttamente
usata dai migranti». E così, tutte le persone munite di smartphone possono
E dopo Parigi, stop
ai ‘migranti economici’
∑ Migranti bloccati nel Paese,
senza la possibilità di proseguire
il viaggio né di tornare indietro
1’000-1’500
∑ Gli sfollati interni a causa
delle guerre degli anni Novanta
in Bosnia, Croazia e Kosovo
Decine
di migliaia
In serbo, inglese, arabo e persiano
L’ORGANIZZAZIONE NON GOVERNATIVA
Iraq e Siria. Sono questi i due Paesi i cui
cittadini dallo scorso novembre possono transitare dalla Serbia alla volta
dell’Europa occidentale per motivi di
asilo politico. Fino a febbraio del gruppo
faceva parte anche l’Afghanistan, ora
considerato di ‘provenienza sicura’. Tutti
gli altri, i cosiddetti ‘migranti economici’,
non possono più. «Si tratta di una decisione conforme a quelle prese dai Paesi
confinanti» ci spiega Ivan Miskovic,
portavoce del Commissariato serbo per i
profughi. Analoghe decisioni sono state
prese sia a Ovest – Croazia e Slovenia –,
che a Sud, in Macedonia. Proprio la frontiera tra quest’ultimo piccolo Paese (2,1
milioni di abitanti su una superficie
grande come la Sicilia) e la Grecia è teatro, a intermittenza ma da mesi, di violenti scontri tra la polizia e i migranti desiderosi di attraversare la Macedonia,
ma impossibilitati a farlo. Per dissuaderli, la repubblica ex jugoslava ha costruito
una recinzione metallica sul modello di
quella ungherese al confine greco, esempio seguito dalla Slovenia al confine con
la Croazia. «Si tratta di una decisione illegale», sostiene Rados Djurovic, direttore dell’Ong Apc.
In Serbia, Paese che si è da subito profilato con lo slogan ‘non costruiremo
muri’, è chiaro che è stato fatto un ampio
passo indietro. A pesare sulla scelta, nonostante le autorità non lo ammettano
(«no comment» di Miskovic) sembrerebbe esserci l’attacco terroristico del 13 novembre scorso a Parigi. A pochi giorni
dall’attacco, infatti, i servizi segreti del
Paese balcanico si sono attivati arrestando un uomo con un passaporto siriano molto simile a quello di uno degli
attentatori: stesso nome e generalità, fotografia diversa. A detta delle autorità,
sarebbero entrambi falsi.
«Che ci possa essere un mercato di documenti falsi non lo escludo – glissa Miskovic –, ma nego categoricamente che questo avvenga in Serbia, dove chi arriva
viene immediatamente registrato, i dati
inseriti nel database e condivisi con le
intelligence europee». Insomma, il problema starebbe a monte. «E comunque –
sottolinea Miskovic – è sbagliato legare
l’immagine di persone che fuggono dalla guerra o dalla povertà al terrorismo.
Lo abbiamo visto con l’attacco di Parigi:
i terroristi sono quasi tutti nati e cresciuti in Europa, non immigrati recenti».
E la Svizzera, come si pone di fronte a
questo problema? Lo spiega Gaby Szöllösy, portavoce della Segreteria di Stato
della migrazione (Ssm). «Il nostro Paese
ha stilato una lista di Stati considerati a
rischio – afferma – e i richiedenti l’asilo
provenienti da uno di questi Paesi vengono senza eccezioni segnalati al Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic)». Non è dato precisamente sapere quali Paesi fanno parte di
questa lista. Stando a informazioni pubblicate recentemente dalla ‘Tages Anzeiger’, sembrerebbe che ne facciano parte
Siria, Iraq, Somalia, Afghanistan e Pakistan. Le richieste di cittadini di questi e
altri Paesi vengono quindi sottoposte
dal Sic per gli opportuni controlli, onde
verificare se – in base alle informazioni
ottenute – il richiedente l’asilo può costituire o meno una minaccia. In caso negativo, la pratica ritorna alla Ssm per il
prosieguo della normale procedura di
richiesta. Diverso il discorso se insorgono dei sospetti: in tal caso la richiesta
d’asilo viene consegnata al Ministero
pubblico della Confederazione o alle autorità cantonali che regolano la migrazione, per l’espulsione.
«Durante l’anno in corso – puntualizza
Szöllösy – ci sono state alcune, poche, richieste che sono state bloccate per motivi di sicurezza». Di preciso, nel 2015 i casi
sono stati nove, ossia il valore più alto
dal 2010. Furono infatti zero nel 2014, tre
nel 2013 e 2011, uno nel 2012 e ben dieci
nel 2010. Dati resi noti recentemente dal
Sic e che evidenziano come – nonostante i numeri siano effettivamente bassi –
anche la Svizzera sia concretamente
confrontata con la minaccia del terrorismo.
IL RUOLO DELL’UNIONE EUROPEA
Un team per colmare le lacune statali Da febbraio c’è Frontex al confine
Psicologi, pedagoghi, giuristi, traduttori,
politologi e semplici volontari. Lo spettro di attività in cui sono coinvolti i circa
settanta volontari dell’Asylum protection center (Apc) è ampio e pensato appositamente per arrivare laddove lo Stato manca. Nata nel 2007, un anno prima
che lo Stato approvasse la legge sull’asilo, l’Ong con sede a Belgrado è ampiamente attiva sul campo. In Serbia arrivano quotidianamente rifornimenti dei
generi di prima necessità dai quattro angoli d’Europa, come alta è la generosità
della gente del posto. «Eppure non basta – ci dice Jovana dell’Apc – gli arrivi di
nuove persone sono migliaia al giorno.
Essere presenti è nostro dovere, ma non
è sempre facile». Accompagniamo Jovana nella piazza antistante la stazione
ferroviaria di Belgrado, a due passi dalla
Facoltà di economia. L’adiacente parco è
da mesi luogo di ritrovo dei migranti che
dal Sud del Paese raggiungono la capitale. L’atipico caldo di novembre fa da
sfondo al nugolo di persone che si accalca attorno ai volontari che distribuiscono vestiti. «Questo carico è arrivato stamattina dalla Svizzera» spiega Zana,
che collabora con l’organizzazione fin
dai suoi albori sfruttando le proprie conoscenze linguistiche.
Un gruppo di ragazzi – tutti molto giovani, tra i 16 e i 25 anni –, incuriositi osservano e tentano di comunicare. Sono tutti
afgani e parlano pashtun o farsi, Zana
traduce. Ci spiegano il loro viaggio, attraverso l’Iran, la Turchia, la Bulgaria
(«la parte peggiore, abbiamo subito violenze da parte della polizia») e ora la Ser-
bia, che è solo una tappa verso «la Germania, il Belgio o la Svezia».
Il centinaio di persone o poco più che incontriamo non sono nulla rispetto alle
migliaia che stazionavano nel parco durante l’estate e l’inizio dell’autunno. «Qui
ormai si ritrovano solo quelli che passano dalla Bulgaria – chiarisce Zana –, che
sono una minoranza. La stragrande
maggioranza entra dalla Macedonia e
questi, dopo la registrazione, vengono
immediatamente fatti salire sui treni o
sui bus che li conducono al confine croato, in base all’accordo fra i due Paesi.
I volontari dell’Apc viaggiano poi dai
centri di registrazione, accoglienza e
transito sparsi per il Paese, facendo turni di ventiquattr’ore e cooperando con le
Ong internazionali e con lo Stato. Proprio quest’ultimo potrebbe fare di più
però. La Serbia è stata da più parti elogiata per il suo ruolo costruttivo nella
crisi, ma l’apparato statale sembrerebbe
non essere sufficientemente presente in
determinati ambiti. Giuridicamente per
esempio: a differenza della vicina Croazia, in Serbia i migranti pagano i trasporti di tasca propria. Questo ha permesso la proliferazione di attività speculative da parte di autisti di pullman e
tassisti che facevano pagare il viaggio
anche il doppio rispetto al prezzo normale. «Lo Stato poi è intervenuto – spiega Rados dell’Apc –, ma solo dopo mesi
di soprusi». E poi a livello di infrastrutture. «I centri non erano pensati per mamme con bebè, anziani o invalidi – dice Jovana –, su nostra segnalazione lo Stato li
sta adattando, ma è in ritardo».
La Serbia è candidata dal 2012 all’ingresso nell’Unione europea e come tale sta
adeguando la propria legislazione e i
propri valori a quelli comunitari. Non
stupisce quindi che il ruolo dell’Ue quale
partner di riferimento nella gestione
della crisi sia di primo piano. Un ruolo di
supervisione e di coordinamento che
gioca per tutti i Paesi del Sud-Est europeo: per i membri Ue e Schengen (Slovenia, Ungheria e Grecia), per i soli membri Ue (Croazia, Romania e Bulgaria) e
per gli altri, Serbia compresa.
In una situazione così composita, in cui
ciascun Paese tende a prendere da solo e
nel proprio interesse nazionale le decisioni, il rischio di irregolarità e tensioni è
dietro l’angolo. Uno scenario che preoccupa Bruxelles, che ha così deciso di
schierare Frontex: l’Agenzia europea per
la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne. Gli agenti
sono stati schierati già mesi fa al confine
greco-macedone per supplire ufficialmente alle carenze di registrazione del
Paese ex jugoslavo.
A febbraio, Frontex è arrivato anche a
pattugliare il confine tra Serbia e Croazia. «Di fatto – spiega Djurovic dell’Apc –
è la dimostrazione della mancanza di fiducia dell’Ue nei confronti dei Paesi balcanici, sia degli Stati membri come Grecia e Croazia che di quelli che ancora
non lo sono». Osservare, controllare, ridefinire le strategie, stilare rapporti e
ammonire se necessario. I compiti dell’istituzione con sede a Varsavia sono innumerevoli, ma ancora limitati: per il
momento si limita ad ‘accompagnare’ le
forze dell’ordine dei singoli Paesi, ma
non ha un proprio Corpo.
Il dispiegamento di Frontex preoccupa
però l’Asylum protection center. «Abbiamo paura di diventare una ‘zona tampone’ – confida Djurovic –, il confine esterno dell’unione sono la Bulgaria e la Grecia, se i migranti si trovano nel nostro
Paese vuol dire che sono già passati da lì.
Eppure, il confine che viene messo sotto
sorveglianza è il nostro». Gli chiediamo
se la decisione europea non sia legata a
presunte falle nel sistema di registrazione delle persone all’ingresso nel Paese,
ma il direttore dell’Ong nega: «A differenza della Macedonia, ma fino a pochi
mesi fa anche di Croazia e Bulgaria, la
Serbia registra tutti gli ingressi. Si tratta
di una politica perseguita dal governo
per ingraziarsi Bruxelles». E anche la
cooperazione con le autorità internazionali di polizia è attiva: «Tutti gli ingressi
vengono confrontati con le liste nere
dell’Interpol – ancora Djurovic –, per verificarne eventuali segnalazioni».
Sono sette i milioni sbloccati finora
dall’Ue per un aiuto a 360°, dal potenziamento dei controlli all’adeguamento
delle strutture di accoglienza esistenti.
Altri dieci sono stati promessi. «Il problema principale – ci dice Djurovic – è la
mancanza di una voce unitaria e di una
strategia condivisa all’interno della stessa Ue». La politica comunitaria è quindi
sotto accusa anche da parte di chi aspira
a farne parte. E se l’inverno ha portato
un calo degli ingressi, con la primavera è
atteso un «boom di arrivi». L’Europa non
può trovarsi, nuovamente, impreparata.
TOP TEN DELLA PROVENIENZA
01) Siria – 265’000
02) Afghanistan – 133’000
03) Iraq – 48’000
04) Iran – 12’000
05) Pakistan – 9’000
06) Somalia – 6’000
07) Marocco – 3’000
08) Bangladesh – 2’000
09) Palestina – 2’000
10) Eritrea – 1’000
Cantone
lunedì 7 marzo 2016
4
Badanti: ‘Un Ccl e sussidi per gli assistiti’
Risoluzione all’indirizzo del
governo dal convegno di ieri
organizzato dal sindacato
Unia
Sca
Figura sempre più necessaria
TI-PRESS
In una società che tende sempre più ad
invecchiare occorre che lo Stato tuteli
non soltanto chi ha sempre più bisogno
di cure con l’avanzare dell’età, ma anche chi è chiamato a prendersi carico di
queste persone professionalmente. Della categoria fanno parte non soltanto gli
operatori delle strutture d’accoglienza
(case anziani in primis), ma anche le badanti, che lavorano a domicilio. Una figura che, a oggi, è ancora troppo abbandonata a se stessa. Ne è convinto il sindacato Unia, che ieri ha organizzato un
convegno sul tema. Non solo occasione
per discutere con esperti e lavoratrici,
ma anche per votare una risoluzione
all’indirizzo del governo cantonale che
chiede formalmente maggiore tutela
nel settore. “La situazione delle badanti – si legge nel testo – presenta una
crassa violazione del quadro legale con
il non rispetto delle norme contrattuali
(non si può lavorare 24 ore al giorno) e
allo stesso tempo rivela un crescente bi-
sogno da parte della popolazione indigena che sempre più necessita delle
cure di questa importante figura professionale”. S’impone dunque, a mente del
sindacato, una regolamentazione del
settore, che non può più tardare. “Chiediamo al Consiglio di Stato di assumere
la responsabilità del dossier e adoperarsi affinché venga introdotto un Contratto collettivo di lavoro a beneficio delle
lavoratrici, ma anche degli assistiti che
hanno diritto a qualità di cura in condizioni ottimali. Dovrà essere istituita una
commissione paritetica con il compito
di vigilare sull’effettiva applicazione
delle norme contrattuali”. Da ultimo, la
risoluzione invita l’esecutivo ad approfondire il tema della modalità di finanziamento per i privati. Non tutti, infatti,
possono permettersi di pagare una badante a domicilio, “seppur bisognosi di
cure”. Specifiche misure d’appoggio e
interventi statali sotto forma, ad esempio, di sussidi, dovrebbero essere analizzati nell’ottica di favorire il mantenimento a casa dell’anziano. Una politica
peraltro già attuata dal Cantone, perché le strutture d’accoglienza hanno
posti letto limitati, mentre le richieste
sono in continua ascesa. Dal convegno
Unia, dunque, la richiesta di fare un
passo in più.
Stazioni sciistiche fiduciose dopo la nevicata di sabato. Campo Blenio penalizzata dall’isolamento
Una manna dal cielo
A Carì stagione prolungata fino
a Pasqua. Ieri buona l’affluenza
un po’ ovunque. Eccetto l’Alta
Valle di Blenio.
a cura della redazione
Dopo una stagione difficile, la nevicata
del weekend ha senz’altro fatto del bene
ai gestori degli impianti sciistici. Una
boccata d’ossigeno anche in alta quota?
La maggior parte festeggia. A iniziare dai
responsabili degli impianti di Carì. Questa nuova coltre permette di prolungare
la stagione. «Avevamo in previsione di
chiudere il 20 di marzo, invece grazie agli
accumuli del weekend riusciremo a garantire l’apertura fino al lunedì di Pasqua, il 28», spiega alla ‘Regione’ Livio
Merzaghi, responsabile amministrativo.
Positiva anche la giornata di ieri, sebbene non “da pienone”. «Forse la gente si è
scoraggiata visti i disagi di sabato al traffico. La strada per Carì però è sgombra».
E le piste, come detto, battute. «Battute e
messe in sicurezza». Perché quando nevica così tanto, e con determinate condizioni climatiche, il rischio valanghe aumenta. Ieri MeteoSvizzera aveva emanato un allarme di livello 3 per tutta la regione alpina. I responsabili degli impianti hanno dovuto darci dentro. Anche ad
Airolo. «Abbiamo messo in sicurezza le
piste. Tutta la stazione è in funzione»,
commenta Luca Müller, direttore della
Valbianca. Niente di eccezionale, tiene a
precisare. «A marzo sono nevicate che
capitano. Abbiamo già previsto di tenere
aperto tutti i giorni sino alla fine delle vacanze di Pasqua, il 3 aprile. Data che confermiamo anche oggi».
Hanno festeggiato ben poco, per contro,
a Campo Blenio. «Sembra un paradosso,
ma questa nevicata ci ha danneggiati». È
un Denis Vanbianchi dai toni poco entusiasti quello che ci spiega come sabato
«i già non molti presenti, tra cui lo Sci
club Bellinzona» siano stati mandati via
prima del normale orario di chiusura
delle piste. «Troppo elevato il rischio valanghe in zona Töira. E in effetti sabato
una massa nevosa si è poi staccata, anche se non ha raggiunto la strada. Prima,
nel pomeriggio, s’era deciso di chiudere
la strada da Olivone, all’altezza della galleria». Strada sbarrata anche ieri fino alle
17, mandando a ramengo una splendida
domenica di sole. «Già... E prima di fine
stagione, che di solito è il 19 marzo, rimangono due weekend. No, non sarà
questa nevicata a salvare un’annata magra. Che dire? Doveva arrivare prima.
Ora ci ha addirittura giocato contro; ma
la sicurezza viene prima di tutto».
Mitigato il sentimento di Fabio Mandioni. Ieri al Nara «c’è stata una discreta affluenza, circa 600 persone; ma sarebbero
potute essere di più se non fosse stato annunciato tempo bruttino. Invece era una
giornata stupenda: il manto bianco ha
creato un paesaggio quasi da favola». Se
la risposta degli sciatori sarà buona,
spiega il direttore, si valuterà la possibilità di tenere aperto oltre il weekend di
San Giuseppe. «Difficile dire se la stagio-
ne sarà raddrizzata. Dipenderà dai ticinesi e dalla loro capacità di apprezzare
l’inverno in marzo».
Ringraziano per il “colpo di coda” invernale gli addetti del Locarnese. «Con la nevicata di sabato – sottolinea Karin Zanolini, responsabile marketing e ufficio
stampa di Bosco Gurin – la situazione è
ottima. Abbiamo un metro di neve fresca. Oggi (ieri per chi legge, ndr) la gente
è accorsa molto numerosa e in parecchi
hanno affermato che torneranno anche
nei prossimi weekend e durante la vacanze di Pasqua. Siamo quindi molto fiduciosi. Quello che non siamo riusciti a
ottenere per Carnevale, ci attendiamo di
recuperarlo almeno in parte per Pasqua.
Gli impianti resteranno aperti giornalmente sino alle vacanze scolastiche e poi
anche nei primi due weekend di aprile,
fino a che la gente avrà voglia di sciare».
Anche a Cardada-Cimetta le condizioni
d’innevamento sono ottime, con un
manto di oltre un metro di neve, di cui 50
centimetri fresca. «La situazione è molto
buona – rileva Luca Jardini, direttore
della Cit –. Con l’abbondante nevicata abbiamo potuto dare ai nostri clienti la possibilità di salire, prendere il sole, andare
con le racchette e, per quanto riguarda lo
Sci club, di poter sciare con una coltre di
neve ottimale, che si trova durante l’inverno. Abbiamo avuto una buona affluenza e siamo contenti. La stagione di
sci dovrebbe chiudersi il prossimo weekend. Non so se lo Sci club vorrà andare
avanti. Da domani noi entriamo comunque nella stagione estiva».
Incanto rossoblù
TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI
METEO SVIZZERA
Sfiorato il record. Ma da giovedì è già primavera
Caos sabato sulle strade, soprattutto fra Bellinzona e Lugano
TI-PRESS/FRANCESCA AGOSTA
Una nevicata di marzo storica, almeno
dal punto di vista degli accumuli in pianura. Ce lo conferma Fosco Spinedi, di
MeteoSvizzera, che descrive l’evento
come «la seconda nevicata più abbondante» da quando esistono misurazioni
sistematiche. «Il record lo detiene il 1975:
il 17 marzo scesero 25 centimetri di neve
nuova in 24 ore. Sabato sono stati 22. Ci
riferiamo sempre al dato di Locarno
Monti, perché poi vi sono differenze regionali a dipendenza delle quote. L’evento del 1975, è bene precisarlo, è stato diverso rispetto a quello di sabato: allora vi
furono precipitazioni sull’arco di tre
giorni, con il baricentro spostato sul Ticino centro-meridionale. Non fu quindi
una nevicata che toccò tutto il territorio
in modo importante». Torniamo a oggi, o
meglio, a sabato: ventidue centimetri
«estremamente pesanti», come si sarà
accorto chi ha usato la pala o gli enti di
soccorso, chiamati a intervenire per alberi spezzati, reti elettriche interrotte e
veicoli (Tir compresi) di traverso sulle
strade. Un evento «che ci ha fatti tornare
d’inverno», anche se a dirla tutta l’inverno quest’anno si è visto poco. Non c’è co-
munque da preoccuparsi: i giacconi e i
maglioni di lana possono rimanere nell’armadio, perché nel giro di pochi giorni
ci troveremo proiettati nella nuova stagione. «Fino a metà settimana il clima si
manterrà relativamente fresco – spiega
ancora il meteorologo –. Martedì sarà nuvoloso, nella notte di mercoledì avremo
alcune piogge. Poi da giovedì entriamo in
primavera». Con un rialzo termico eccezionale, soprattutto in montagna. In pianura Locarno Monti prevede venerdì
fino a 14 gradi, con l’arrivo di un fronte
stabile di alta pressione.
SCA
Una giornata
per ricordare i malati
I sindaci dei comuni di frontiera:
‘Stanziamenti simili ai ristorni’
“Ridere crea relazioni, è contagioso e
dona momenti di gioia...”. Questo il tema
della giornata del malato 2016, celebrata ieri in tutta la Svizzera. Testimone per
il Ticino Flavio Sala, più conosciuto con
il “nome d’arte” di Roberto Bussenghi
dei ‘Frontaliers’. Ieri la delegazione ufficiale ha incontrato anziani e malati nel
tradizionale giro di visite, concentratosi
quest’anno nel Locarnese (alla Carità,
alla Residenza al Lido e alla Casa Tarcisio). Occasione per manifestare affetto e
vicinanza agli ospiti degenti.
I sindaci dei comuni di frontiera delle
province pedemontane lombarde hanno
deciso di far sentire la loro voce sull’accordo italo-svizzero, firmato nel dicembre dello scorso anno, sul nuovo sistema
fiscale dei frontalieri. Sabato a Como, su
iniziativa del sindacato Unia, si sono incontrati per discutere dei contenuti. L’attenzione si è focalizzata sui ristorni, destinati a scomparire. Il governo italiano
si è impegnato ad assicurare gli stanziamenti. Ma i sindaci, con una mozione approvata all’unanimità, hanno chiesto ul-
La delegazione in visita ufficiale ieri
TI-PRESS/FRANCESCA AGOSTA
teriori garanzie: versamenti sulla base
dell’attuale meccanismo di redistribuzione; Comitato di gestione dei fondi, nel
quale prevedere la presenza degli enti locali; Comitato per la gestione di un eventuale extragettito. E l’introduzione “morbida” del nuovo regime, da attuare entro
un periodo di almeno 15 anni (l’accordo
ne prevede 10). Gli amministratori hanno pure sollecitato l’apertura di un tavolo
di discussione con il Ministero delle politiche sociali e con l’Inps sull’utilizzo del
fondo (oltre 300 milioni di euro). M.M.
Svizzera
lunedì 7 marzo 2016
5
Per Burkhalter un accordo negoziato è la sola prospettiva ragionevole
LE BREVI
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Berna – “Noi diciamo semplicemente
all’Ue (...) che i problemi possono essere
risolti a tappe”. Ne è convinto il consigliere federale Didier Burkhalter, che ha
commentato così, in una intervista a “Le
Matin Dimanche” e “Nzz am Sonntag”, la
firma del protocollo sull’estensione della
libera circolazione alla Croazia.
“Abbiamo firmato per mostrare che vogliamo veramente andare fino in fondo
nella discussione su un accordo negoziato”, ha detto il ministro degli Esteri. “Siamo interessati a continuare a contribuire all’avvenire del continente europeo”,
ha anche aggiunto, citando il programma di ricerca europeo Horizon 2020.
“Ora abbiamo un’apertura con l’Unione
europea per una clausola di salvaguardia comune – ha osservato Burkhalter –.
Sfortunatamente non è stato possibile
concludere prima della fine di febbraio,
come desiderava la Svizzera. Ma un esito
favorevole è ancora possibile”.
“Diciamo all’Ue, – ha proseguito – che
con un po’ di pragmatismo e immaginazione, i problemi si possono risolvere a
tappe. La firma del protocollo ci avvicina
allo scopo di regolare meglio la gestione
della migrazione in Svizzera preservando e sviluppando la via bilaterale”.
Il capo del Dipartimento federale degli
affari esteri ha anche precisato che per il
Consiglio federale l’unico piano valido è
un accordo comune con l’Ue, poiché mi-
Berna – Undici poliziotti sono rimasti
feriti sabato notte a Berna in scontri
scoppiati davanti al centro autonomo
della Reitschule. Poco dopo mezzanotte
sconosciuti hanno eretto barricate e le
hanno incendiate. All’arrivo delle forze
dell’ordine e dei pompieri la situazione
è degenerata in violenti disordini. Poliziotti e pompieri sono stati accolti con
lanci di sassi, bottiglie vuote e petardi.
Le forze dell’ordine hanno reagito usando gas lacrimogeno e proiettili di gomma per consentire ai vigili del fuoco di
spegnere gli incendi che bloccavano la
circolazione. Ieri la Federazione svizzera dei funzionari di polizia ha preso posizione sui fatti, lamentando che tali situazioni sono la norma nei fine settimana. Il segretario del sindacato Max
Hoffmann ha parlato di “tentativo di
omicidio”.
Tagli al Poli
Losanna – Continuano le misure di austerità del Politecnico federale di Losanna. Dopo aver annunciato il raddoppio delle tasse scolastiche a partire dal
2017, l’alta scuola ha reso noto che le remunerazioni di dottorandi e post-dottorandi verranno dimezzate. Alla fine di
gennaio il Poli aveva già annunciato
l’aumento delle tasse annuali da 1’200 a
2’400 franchi.
Snowboarder ritrovato
La direzione è quella
KEYSTONE
Andermatt – Uno snowboarder tedesco di 19 anni, disperso da venerdì nella regione del Gemsstock, è stato ritrovato sano e salvo ieri mattina dopo due
giorni di ricerche. Il giovane si era
smarrito ed aveva trovato riparo in
una baita. La Rega era stata allertata
venerdì pomeriggio dai suoi compagni
dopo che il giovane era scomparso durante la discesa verso Hospental. Un
percorso spesso frequentato anche se
al di fuori delle regolari piste.
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gliorerebbe la sicurezza del diritto e la
prosperità. E si è detto certo che i negoziati riprenderanno “probabilmente
molto in fretta” dopo il voto della Gran
Bretagna sulla Brexit, il 23 giugno.
Molto meno ottimista il presidente
uscente del Plr Philipp Müller. Sulle pagine della “Schweiz am Sonntag”, ha affermato di non intravedere alcuna soluzione per risolvere il dilemma fra il mantenimento degli Accordi bilaterali e il rispetto della volontà popolare, per quel
che riguarda l’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa. Così
ha fatto appello all’Udc: “Chiedo a Christoph Blocher di lanciare un’iniziativa
sullo stralcio degli accordi sulla libera
circolazione delle persone”. La domanda
da porre ai cittadini deve essere chiara:
“Volete gli Accordi bilaterali? Sì o no?”.
Müller non è peraltro l’unico ad essere
poco convinto della soluzione proposta
dal Consiglio federale. Anche il presidente del Pbd Martin Landolt e Kathy Ricklin (Ppd) propongono un articolo per
ancorare i Bilaterali alla Costituzione, ha
dichiarato all’Ats lo stesso Landolt. L’idea
è di presentare l’articolo costituzionale
come controprogetto all’iniziativa Rasa,
che domanda l’abrogazione degli articoli
introdotti contro l’immigrazione di massa. Secondo il presidente del Pbd il testo
Rasa non è adeguato al sistema svizzero,
poiché affronta un articolo già votato dal
popolo. L’obiettivo di salvaguardare i Bilaterali è però da lui condiviso.
Oggi l’ex segretario di Stato e professore
del Politecnico federale di Losanna Michael Ambühl presenterà una proposta
di clausola di salvaguardia regionale,
azionabile a seconda del tasso di disoccupazione. L’idea è stata elaborata su
mandato del canton Ticino.
«Parce qu’il ne suffit pas de faire bonne figure.»
Il presidente Plr Philipp Müller
sollecita Blocher a proporre
una iniziativa sui Bilaterali con
una domanda secca
ai cittadini: li volete o no?
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Economia
lunedì 7 marzo 2016
6
IL TEMA DELLA SETTIMANA
Espansione moderata
Bilancio delle famigle Usa: rapporto debito totale degli attivi
21%
20%
19%
18%
17%
16%
15%
14%
Fonte: Federal Reserve
13%
30.4.96
30.4.01
28.4.06
29.4.11
Quali sono le prospettive di crescita degli Stati Uniti? L’economia è lontana da
surriscaldamenti e strette di politica
monetaria. Dal 2008, imprese e famiglie
hanno risanato i loro bilanci. Non si vedono bolle finanziarie o immobiliari, né
possibili “credit crunch”. Le banche sono
sufficientemente capitalizzate per far
fronte alle difficoltà che il crollo del petrolio provocherà fra gli estrattori meno
diversificati. Le condizioni di finanziamento per le imprese resteranno favorevoli. La vulnerabilità degli Stati Uniti a
shock esterni è limitata dalla dimensione dell’economia e dal suo carattere relativamente chiuso. Possiamo quindi
escludere scenari di collasso. È ragionevole invece attendere una crescita relativamente robusta dei consumi privati,
principale componente del Pil. Il tasso di
risparmio delle famiglie è tuttora relativamente elevato. Le imprese creano impieghi e i salari crescono nettamente più
dell’inflazione. Raggiunto il pieno impiego, le imprese saranno incitate ad aumentare gli investimenti con impatto
positivo sulla produttività, oggi tuttora
sotto la media. Possiamo quindi scartare ipotesi di stagnazione o crescita asfittica. Vicina al pieno impiego, l’economia
statunitense manca tuttavia di capacità
per crescere nettamente sopra al poten-
Giovanni
Rickenbach,
strategista Pkb
Lugano
ziale. Quest’anno, l’attività sarà inoltre
ancora frenata dall’impatto differito del
rialzo del dollaro dal 2014 e del crollo del
prezzo del petrolio su esportazioni nette
e investimenti non residenziali. Un
boom della crescita è perciò pure da
escludere. Sapendo che famiglie e imprese sono meno volubili del mercato finanziario, otteniamo un percorso di crescita a due/tre anni attorno o appena sopra al potenziale del +2,0%, non entusiasmante ma tranquillizzante.
L’ANALISI
L’Europa vale bene lo sforzo?
di Jean Pisani-Ferry
Quando il Regno Unito ha aderito alla
Comunità economica europea nel 1973
era alla retroguardia rispetto all’integrazione europea. La questione che solleva
l’imminente referendum del Regno Unito sulla permanenza del Paese nell’Unione europea è se la Gran Bretagna
si trovi ora invece all’avanguardia rispetto alla disintegrazione dell’Europa.
Ciò ha poco a che fare con l’insignificante accordo che il primo ministro David
Cameron ha raggiunto recentemente
con i suoi colleghi dell’Ue. Di certo è difficile credere che quest’intesa determinerà la scelta fatidica di giugno. La questione fondamentale è se l’adesione
all’Ue offra dei benefici sufficientemen-
Jean Pisani-Ferry
è professore
presso la Hertie
School
of Governance
a Berlino
te consistenti da andare oltre alla perdita di sovranità che la permanenza nell’Ue comporta.
Quest’aspetto non è oggetto di discussione solo nel Regno Unito. Per molti
Paesi Ue si tratta di una domanda a cui è
molto difficile rispondere, in quanto
l’Europa è anche un concetto carico di
emozioni. Solo nel Regno Unito può succedere che un ministro dello stesso partito che ha portato il Paese nell’Ue chieda ora di uscirne. Nessun politico tradizionale tedesco, francese o spagnolo
oserebbe discutere questa questione
apertamente, figuriamoci sostenere
l’uscita dall’Ue.
Ma la questione non può essere ignorata. Nella maggior parte dei Paesi Ue una
porzione consistente dell’opinione pubblica è insoddisfatta dell’Unione e sempre più simpatizzante nei confronti de-
gli appelli nazionalistici. Questa prospettiva inconsistente, e spesso semplicemente cinica, ha invischiato l’Europa
in un equilibrio infelice: non può andare
indietro, non può andare avanti e non
soddisfa nessuno.
Si spera che l’acceso dibattito sull’adesione all’Ue, ora che è iniziato, sarà sufficientemente onesto da far imparare
qualcosa a tutti. Nello specifico, i benefici economici dell’appartenenza all’Ue
sono oggetto di una seria discussione.
Gli economisti descrivono l’integrazione regionale come un compromesso tra
le economie di scala e la diversità delle
preferenze. Unendosi, i Paesi acquisiscono efficienza e influenza al costo di
dover accettare delle politiche che non
corrispondono alle proprie scelte. Ad
esempio, le aziende hanno accesso a un
mercato più ampio, mentre i consumatori hanno il vantaggio di prezzi più bassi, ma le norme spesso non corrispondono a ciò che si vorrebbe. È come condividere un appartamento: si riducono i
costi, ma bisogna adattarsi alle abitudini del proprio coinquilino.
In Europa oggi le preferenze sono senza
dubbio meno dissimili di quanto lo fossero qualche decennio fa. L’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher e
l’ex presidente francese François Mitterrand erano molto più divisi ideologicamente dei loro attuali successori. È pur
vero che i britannici sono ancora più favorevoli al mercato libero dei francesi,
ma il divario tra i due Paesi si è ristretto.
Non ci sono fondamenti di fatto che possono far affermare che siamo diventati
coinquilini più infelici dagli anni 80.
Inoltre, l’Ue non si è avventurata in settori in cui non produce valore aggiunto.
Il primo governo Cameron aveva lanciato una revisione delle competenze
dell’Ue per determinare quali le spettano e quali al Regno Unito. Dopo una
consultazione pubblica esaustiva e 32
relazioni, la verifica non ha portato a risultati che indicassero la necessità di
una richiesta di recupero delle competenze.
Forse per questo chi sostiene la Brexit
(uscita del Regno Unito dall’Ue) spesso
si focalizza sulla riduzione dei benefici
derivanti dall’integrazione regionale e
afferma che il Regno Unito starebbe meglio per conto suo. Perché si deve negoziare con i partner continentali, quando
il Regno Unito potrebbe commerciare
da solo con tutto il mondo? Dopotutto le
piccole economie aperte come Singapore non stanno forse prosperando?
Ci sono delle forti obiezioni contro queste argomentazioni. Innanzitutto, il
mercato libero è utile per vendere camicie, ma il commercio dei servizi richiede
una legislazione dettagliata (tra cui autorità specifiche del settore) e delle istituzioni che la possano implementare.
Senza un apparato normativo esaustivo, i servizi sanitari o finanziari, tra i
vari altri, non potrebbero essere messi
in commercio.
Pertanto il concetto secondo cui sarebbe solo necessario eliminare le tariffe e
la burocrazia è pura finzione. Il Regno
Unito, che ha un settore dei servizi molto sviluppato, ha bisogno di una struttura istituzionale del mercato unico dell’Ue molto di più ad esempio della Polonia che è più forte nel settore dei beni.
In secondo luogo, la struttura del commercio globale è già di per sé in guai seri.
L’Uruguay Round, ovvero l’ultimo accordo sul commercio globale, è stato siglato
nel 1994.
Il programma che dovrebbe portare
avanti quest’accordo, ovvero il Doha Development Round, non è stato ancora
completato e probabilmente non lo sarà
mai. In generale, il commercio globale si
affida sempre più ad accordi bilaterali o
regionali e secondo l’Organizzazione
mondiale per il commercio sono 267 gli
accordi in vigore tra cui 49 che riguardano l’Ue. Contrariamente a quanto l’opinione pubblica percepisce, la globalizzazione non ha reso irrilevanti gli accordi regionali e infatti per gran parte si affida proprio ad essi.
Inoltre, la globalizzazione è in realtà un
fenomeno sempre più fragile. La leader-
Torno a casa?
ship americana era molto forte nei decenni successivi alla Seconda guerra
mondiale, ma ora gli Stati Uniti non si
considerano più il guardiano delle norme multilaterali. Gli sforzi statunitensi
di creare due mega regioni di scambio
libero (la Trans-Pacific Partnership e la
Transatlantic Trade and Investment
Partnership, che non includono la Cina)
è indicativo delle priorità dell’America.
Gli altri grandi attori, dalla Cina ai produttori di beni a consumo, non sono timidi nel mettere in mostra il proprio potere economico.
Nonostante tutte le sue debolezze, l’Ue è
un grande attore economico che partecipa alla configurazione del mondo che
la circonda. Come punto di riferimento,
negoziatore, tutore della legge, ha molta
più influenza di quanto riconoscano i
suoi avversari. Dato che l’Unione stessa
è fondata su regole, è il più grande esempio di interdipendenza economica basata su delle norme. Solo per queste ragioni rinunciarvi sarebbe una scommessa
avventurosa.
Se le argomentazioni razionali non
sono a favore dell’abbandono dell’Ue,
perchè è sorta questa questione? In parte è perché l’Ue ha deluso, ma questa asserzione dovrebbe essere a sostegno di
una sua riforma, piuttosto che dell’abbandono. In parte è perché la democrazia transnazionale non ha dato risultati,
ma la risposta non è arrendersi, ma farla funzionare. In parte è poi perchè il
sentimento che teneva unita l’Europa si
è esaurito, ma questo è un motivo per
apportare dei cambiamenti, e non per
assecondare il campanilismo.
© Project Syndicate, 2016
Ricchezza mondiale sempre più all’uno per cento
di Andrea Baranes*
Sessantadue persone sono più ricche
di 3,6 miliardi di esseri umani. Sessantadue persone che in cinque anni hanno visto la propria ricchezza crescere
del 44%, oltre 500 miliardi, mentre la
metà più povera del pianeta si impoveriva del 41 per cento.
Quando il movimento Occupy Wall
Street lanciò lo slogan “siamo il 99%”
probabilmente non immaginava che
solamente pochi anni dopo quel 99%
sarebbe realmente stato la parte più
povera del pianeta.
Eppure oggi l’1% più ricco della popolazione ha un patrimonio superiore a
quello del rimanente 99%. Sono alcuni
dati contenuti nell’ultimo rapporto di
Oxfam sulle diseguaglianze, presentato a inizio anno.
Sempre secondo il rapporto “An economy for the 1%”, non solo le disegua-
glianze stanno aumentando, ma stanno addirittura accelerando. Nel 2010
bisognava prendere i 388 miliardari
più ricchi per arrivare al patrimonio
della metà più povera del pianeta. Nel
2014 bastava fermarsi all’ottantesimo.
Oggi sono 62.
Sessantadue persone sono più ricche
di 3,6 miliardi di esseri umani. Sessantadue persone che in cinque anni hanno visto la propria ricchezza crescere
del 44%.
Ancora, dall’inizio del secolo, alla
metà più povera del mondo è andato
l’1% dell’aumento di ricchezza, mentre l’1% più ricco se ne accaparrava l’altra metà.
È un fenomeno particolarmente
drammatico nei Paesi più poveri, ma
che accomuna tutto il mondo. Nel Sud,
il 10% più indigente ha visto il proprio
salario aumentare di meno di 3 dollari
l’anno nell’ultimo quarto di secolo. Se
le diseguaglianze non fossero cresciute durante questo periodo, 200 milioni
di persone sarebbero uscite dalla povertà estrema.
Nello stesso arco di tempo, negli Usa lo
stipendio medio è cresciuto del 10,9%,
quello di un amministratore delegato
del 997 per cento.
In questo quadro, di quale ripresa, di
quale crescita, di quale economia parliamo? Tralasciamo l’insostenibilità
ambientale e persino l’ingiustizia sociale. Guardiamo unicamente le conseguenze economiche. In uno studio
recente l’Ocse ricorda che le diseguaglianze hanno causato una perdita
di oltre 8 punti di Pil in vent’anni.
Un’enormità.
Il motivo è semplice: se famiglie e lavoratori sono sempre più poveri, calano i
consumi e quindi la domanda aggregata. Una “soluzione” è indebitare famiglie e imprese per drogare la cresci-
ta del Pil. È il modello subprime,
un’economia del debito che può funzionare per qualche anno, finché inevitabilmente la bolla non scoppia.
L’altra soluzione è scaricare il problema sul vicino, puntando tutto sulle
esportazioni. Tagliamo stipendi e diritti di lavoratrici e lavoratori, tagliamo le tasse alle imprese e il welfare.
Ovviamente aumenteranno le diseguaglianze e crollerà la domanda interna, ma saremo più competitivi e
quindi esporteremo di più. È l’attuale
modello italiano ed europeo.
Un modello in cui la crescita delle diseguaglianze non è quindi un fastidioso effetto collaterale, ma la base stessa
di un gioco pensato e tagliato su misura per l’1 per cento.
Una gara verso il fondo in ambito sociale, ambientale, fiscale, monetario,
per vincere la competizione internazionale. La semplice domanda è: se le
diseguaglianze aumentano ovunque e
la gara è globale, è possibile che tutti
esportino più di tutti? A chi deve
esportare una Ue che nel suo insieme
ha già oggi il maggior surplus commerciale del pianeta? Si guarda all’Asia e alle economie emergenti come
mercato di sbocco, ma ecco che un
calo della Borsa di Shanghai rischia di
diventare una tragedia per l’economia
europea.
I dati divulgati da Oxfam sono un affronto e una vergogna dal punto di vista della giustizia sociale, ma sono disastrosi anche da quello meramente
economico.
Una ricetta per una nuova crisi. Il problema è che l’aumento delle diseguaglianze dal 2008 a oggi è anche un segnale fin troppo evidente di chi rimane
con il cerino in mano quando questa
crisi scoppia.
*www.sbilanciamoci.info
Economia
lunedì 7 marzo 2016
7
In collaborazione con il Corriere della Sera
Sfida all’ultimo tasso
5.0
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-1.0
«Mi attendo che l’inflazione sia negativa
per buona parte del 2016 e questo si tradurrà in nuove misure della Bce, spero».
Le posizioni accomodanti di Draghi e di
gran parte dell’Executive board, però,
sono in contrapposizione a quelle dei rigoristi, guidati dal numero uno della
Bundesbank, Jens Weidmann. Secondo
il banchiere centrale tedesco, riferiscono fonti a lui vicine, «non c’è un immediato rischio di deflazione nell’area
euro, motivo per cui non è necessario
introdurre ulteriori misure di politica
monetaria non convenzionale».
Sulla stessa linea d’onda ci sono il lettone Ilmars Rimševics, l’olandese Klaas
Knot e l’estone Ardo Hansson. Eppure,
secondo il meccanismo di voto della
Bce, rinnovato a seguito dell’entrata
della Lituania nell’eurozona, numerosi
falchi non potranno esprimere la propria preferenza a questa tornata. Weidmann non parteciperà alla votazione,
così come Hansson. Nonostante ciò,
l’attività di lobbying del banchiere della
Bundesbank non si è fatta attendere,
come fanno notare gli osservatori della
Bce. Persi Liikanen e Nowotny, il club
dei falchi ha convinto lo slovacco Jozef
Makúch e il lituano Vitas Vasiliauskas.
A essi bisogna inoltre aggiungere il
membro tedesco del board esecutivo,
Domanda non da poco: il debito della
Cina è al 250 per cento del Prodotto interno lordo, non è eccessivo? Risposta di
Zhou Xiaochuan, governatore della
Banca del Popolo cinese, l’istituto centrale: «E quale sarebbe il livello giusto?
Certo, è relativamente alto e sta salendo,
ne siamo consapevoli e ci prestiamo attenzione. Ma anche il tasso di risparmio
cinese è molto alto, al 50% del Pil, mentre
in altri Paesi importanti è al 10, in alcuni
a una cifra sola». E poi, ha spiegato il governatore Zhou parlando al G-20 finanziario di Shanghai, questo debito complessivo del governo, delle amministrazioni locali, delle imprese e delle famiglie, sembra così alto solo perché molto
del finanziamento alle industrie passa
attraverso prestiti bancari; se le aziende
della Cina avessero potuto accedere al
mercato azionario per trovare capitali, il
livello generale del debito non sarebbe
stato così cattivo. «In Paesi con Borsa
matura gli investitori puntano sulle
azioni, da noi invece le obbligazioni
sono ingenti. Dovremmo agire più rapidamente? C’è un detto: “Non si possono
tirare su i germogli dalla terra per farli
crescere prima”». Nel frattempo sale il
debito: quello delle imprese aumenta a
un passo doppio rispetto alla crescita
del Pil cinese e oggi è al 160% del Pil, rispetto al 98% del 2008 (negli Usa è al
70%). La Cina spende circa un quinto del
suo Pil per il solo servizio del debito. Le
parole di Zhou hanno comunque subito
avuto un effetto galvanizzante sulla Borsa di Shanghai e una nuova euforia si è
creata soprattutto sull’attesa di un altro
stimolo monetario.
mettersi a disposizione per finanziare
l’acquisizione con un prestito ponte da
20 miliardi di dollari (al quale potrebbero partecipare secondo il “Wall Street
Journal” anche Credit Suisse, Rabobank
e UniCredit) e China Citic Bank attiverà
in Asia la raccolta di altri 15 miliardi.
ChemChina agisce per conto del governo centrale di Pechino e quindi merita
credito, dicono gli analisti.
Spiega a “CorrierEconomia” un analista
esperto di questi grandi giochi: «Non c’è
solo il debito, bisogna guardare alle riserve valutarie cinesi, che sono molto ingenti. Pechino si chiede che cosa farne:
hanno prima comprato grandi quantità
di buoni del Tesoro Usa, poi hanno cominciato a investire in tecnologia e industria internazionali. Le acquisizioni
all’estero da parte delle società statali
sono scelte di geoeconomia e geopolitica». Resta il debito al 250% che sembra
una bomba a orologeria per il sistema cinese (e quello globalizzato).
In più c’è il forte calo delle riserve cinesi
in valuta estera, ridotte di 762 miliardi di
dollari negli ultimi 18 mesi, come ha rilevato Moody’s nel suo «outlook negativo». Le riserve in valuta che erano arrivate a 4 trilioni di dollari sono stimate a
fine gennaio in 3,23 trilioni, perché la
Banca centrale di Pechino sta spendendo moltissimo in difesa dello yuan, dopo
una serie di mosse contraddittorie di
svalutazione cominciate l’estate scorsa
e sicuramente non ben spiegate ai mercati. Solo a gennaio sono usciti dal forziere 99,5 miliardi di dollari.
Il governatore Zhou ha una risposta anche a questo: «Le riserve in valuta non
sono un giacimento di petrolio, che è
statico, sono come un bacino idrico dove
l’acqua scorre, entra ed esce sempre»
9.2015
5.2015
1.2015
9.2014
5.2014
1.2014
9.2013
Sabine Lautenschläger. A oggi il vantaggio è delle colombe. Ma potrebbe
mutare presto. Come potrebbero cambiare gli equilibri interni nel caso non
dovesse bastare l’espansione degli attuali programmi? Fonti interne alla
Bce non escludono che si possa passare
a un livello successivo: comprare titoli
azionari e crediti deteriorati. «Sono opzioni che sono state discusse già in passato, seppure a livello del tutto ipotetico», spiegano. Ma si tratta anche di possibilità che troverebbero con difficoltà,
a causa dei rischi operativi, l’appoggio
di Weidmann e degli altri falchi del rigore.
Zuckerberg guida
la classifica simpatia
di Maria Teresa Cometto
CorrierEconomia
Il debito quindi resta ed è destinato a salire per contrastare il rallentamento
dell’economia. E per questo la settimana
scorsa Moody’s ha abbassato l’outlook
della Cina da stabile a negativo. La valutazione del credito di lungo-termine resta Aa3, perché le riserve sono «consistenti» e danno tempo al governo di affrontare le riforme. Ma il colpo d’avvertimento resta forte: il voto dato a Pechino
è lo stesso assegnato per esempio a Cile e
Taiwan (e questo paragone con l’isola
rappresenta anche un problema d’immagine, almeno sul fronte interno).
Tra i problemi segnalati da Moody’s e da
tutti gli analisti internazionali c’è quello
delle aziende statali, che hanno visto il
loro indebitamento schizzare al 62% degli asset rispetto al 55% del 2007.
Eppure, queste stesse industrie pubbliche della «China Inc» si sono lanciate in
una campagna internazionale di M&A
che nei primi due mesi del 2016 è già vicina ai 90 miliardi di dollari di spesa. Il
capofila della spinta è ChemChina, che
ha offerto 44 miliardi di dollari per
l’agribusiness della svizzera Syngenta. E
il colosso statale ChemChina, ha scritto
il “Financial Times” in un’inchiesta, è un
caso di scuola anche per esposizione finanziaria: il suo debito è 9,5 volte l’Ebitda (utili prima di interessi, tasse, deprezzamento e ammortizzamento), e pone il
gruppo nella categoria definita da Standard & Poor’s delle «highly-leveraged»,
imprese con alto tasso d’indebitamento.
Quello con Syngenta è un accordo tra un
gruppo privato svizzero e lo Stato cinese, e questo pur sollevando dubbi sulla
natura ibrida dell’operazione di mercato, dà una garanzia di sostenibilità da
parte di Pechino. Infatti banche globalizzate come Hsbc sono state pronte a
5.2013
FONTE: EUROSTAT
Debiti cinesi
sotto la lente
di Guido Santevecchi
CorrierEconomia
1.2013
9.2012
5.2012
1.2012
9.2011
5.2011
1.2011
9.2010
5.2010
1.2010
9.2009
5.2009
1.2009
9.2008
5.2008
1.2008
-2.0
9.2007
Il duello finale per rivitalizzare l’anemica e disomogenea economia europea si
combatte tra Francoforte, Berlino e Parigi. La Banca centrale europea (Bce)
guidata da Mario Draghi giovedì prossimo deciderà quale medicina usare per
guarire la patologia che affligge l’eurozona dall’inizio del 2012, la spirale deflazionistica. Ma prima, dovrà evitare
che i falchi della politica monetaria restrittiva prendano il sopravvento sulle
colombe dei tassi bassi.
A più di un anno dal lancio del Quantitative easing (allentamento quantitativo, o Qe), la Bce ancora lotta contro un
livello generale dei prezzi al consumo
che non accenna a salire. In febbraio il
tasso d’inflazione per l’euro area è stato
negativo, -0,2%, su base congiunturale.
E le prospettive non sono rosee.
Il fronte dei falchi aumenta, ma le aspettative degli investitori sono chiare: passerà la linea accomodante delle colombe condotte da Draghi. Gli analisti della
banca statunitense Goldman Sachs prevedono un taglio di dieci punti al tasso
sui depositi, fino a quota -40 punti base,
e un incremento del volume di acquisti
di asset pubblici e privati da parte della
Bce, da 60 a 70 miliardi di euro al mese.
Non solo. Draghi potrebbe ribadire, in
conferenza stampa, di essere pronto a
ulteriori sforzi sul fronte del Public sector purchase programme (Pspp), lo speciale piano di acquisto di titoli pubblici.
Della stessa opinione sono anche J.P.
Morgan e Bank of America-Merrill
Lynch, anche se quest’ultima sottolinea
Euro area 19
EU 28
Svizzera
Tasso di inflazione in Europa e in Svizzera dal 2007 a fine 2015
5.2007
di Massimo Fracaro
CorrierEconomia
che «la Bce si trova nella situazione più
difficile degli ultimi anni, col rischio di
innervosire i mercati se non dovesse
fare quanto promesso». E l’impegno, definito più volte da Draghi nell’ultimo
anno, è quello di riportare il tasso d’inflazione al 2%, il target previsto dal
mandato della Bce.
A supportare Draghi ci sono soprattutto
la Francia e i Paesi dell’eurozona mediterranea. Il membro francese del board
esecutivo della Bce, Benoît Cœuré, è uno
dei più propensi a fornire altro supporto al sistema finanziario dell’area euro.
Questo perché non ci sono solo i tassi
negativi a pesare sulla redditività delle
banche, ma c’è anche il fardello dei
Non-performing loan (crediti dubbi, o
Npl), specie per gli istituti di credito dei
Paesi periferici. «La Bce è in grado di gestire anche i tassi negativi, non ci sarà
alcun problema», continua a ripetere
Cœuré. Della stessa linea è anche il governatore della Banque de France,
François Villeroy de Galhau, che ha da
poco preso il posto di Christian Noyer.
Nuovo nome, stessa attitudine. Secondo
Villeroy «il più grande pericolo nella
zona euro è la deflazione».
Il fronte delle colombe, tuttavia, ha guadagnato dei seguaci inaspettati. Il finlandese Erkki Liikanen, per esempio. Da
rigorista, complice la stagnazione della
Finlandia, è diventato più aperto agli
stimoli monetari. Con il suo staff l’ex
commissario Ue all’Industria, carica
che ha rivestito sotto la presidenza di
Romano Prodi, non nasconde l’approvazione per le azioni di Draghi. «Sono
utili a tutta l’eurozona e possono aiutare la Finlandia a tornare alla crescita in
breve tempo», dice da dicembre nel suo
cerchio più ristretto. Stesso dicasi per
l’austriaco Ewald Nowotny. Da integerrimo battagliero dei tassi alti, Nowotny
ha voltato pagina negli ultimi tre mesi,
complici le turbolenze sui mercati
emergenti e la crisi migratoria europea:
1.2007
Sfida tra falchi e colombe sulle
strategie della Bce. Draghi
è pronto a nuove misure espansive per riportare
l’inflazione vicino al 2 per cento.
Non è bastata una foto (quella in cui
cammina, sorridente, in mezzo a una
folla di persone immerse ognuna nella
propria realtà virtuale) a scalfirne la popolarità. Secondo un sondaggio dell’agenzia di analisi Morning Consult,
realizzato su un panel di 1’935 persone il
25 e il 26 febbraio, il ceo tech più popolare e apprezzato è Mark Zuckerberg. Il
fondatore e amministratore delegato di
Facebook ha ottenuto un indice di gradimento del 48%: come dire che quasi un
intervistato su due ha espresso una preferenza per lui. Perché no, in fondo?
Zuckerberg ha 32 anni, ha un impero ai
suoi piedi creato e messo insieme da lui.
Arriva dal niente, ha fatto buoni studi
ma ha saputo investire nella sua (ottima) idea al momento giusto conquistando la Silicon Valley: il tipico selfmade man all’americana. Con, in più, un
profilo da bravo ragazzo della porta accanto: la moglie Priscilla Chan è la sua fidanzata di lungo corso, con la quale stava insieme dai tempi dell’università e
per la quale ha pure imparato a parlare
cinese. Pochi vezzi e poche strane manie
da miliardario: è vero che ha appena assunto 16 guardie del corpo, ma è anche
vero che il suo armadio si compone solo
di t-shirt grigie e jeans blu. Non solo:
quando è nata la primogenita Maxima
ha preso due mesi di paternità, spronando i suoi dipendenti a fare lo stesso.
Piace, e parecchio, anche il ceo di Apple
Tim Cook. A dispetto della decisione di
non permettere all’Fbi di “sbloccare”
l’iPhone del responsabile della strage di
San Bernardino, decisione per la quale è
stato molto criticato nel mondo intero,
Cook ha ottenuto un rating di apprezzamento del 39%. Il suo profilo – 55 anni,
molto riservato sulla sua vita personale
anche se di recente ha fatto outing – è
molto diverso da quello di Zuckerberg
che il sito internet americano Recode
paragona a quello di una rockstar. Tanto
che sempre Recode si chiede se il braccio di ferro con l’Fbi non abbia influito in
positivo, facendo guadagnare consensi a
Cook. E permettendogli di scavalcare
Jeff Bezos, il patron di Amazon, che arriva terzo con il 38%. Un profilo ancora diverso da quello dei precedenti: di lui piace l’affidabilità del servizio di e-commerce che ha costruito. Ma forse, anche,
la sua volontà di tener duro: la sua società era sempre piaciuta agli investitori
(tanto da accumulare ottimi risultati in
Borsa) ma molti analisti erano rimasti
critici sulla capacità di generare utili. Jeff
Bezos è anche l’unico della top 3 a non
stare nella Silicon Valley: il quartier generale di Amazon è a Seattle. Un altro
punto in più per lui – essere riuscito a
fondare un colosso tech in una zona a
minore concentrazione di potenzialità
tecnologiche.
Completano la classifica Satya Nadella,
ceo di Microsoft, e Larry Page, cofondatore di Google e ora ceo di Alphabet, entrambi a pari merito a 30%. Poi arriva
Elon Musk di Tesla, con il 29% delle preferenze. I tre si situano in una sorta di
“aurea via di mezzo”: non sono particolarmente apprezzati ma non ottengono
nemmeno rating davvero bassi. Questi
toccano invece a Jack Dorsey, ceo e cofondatore di Twitter, e Travis Kalanick,
ceo e fondatore di Uber. Non è difficile
indovinare perché: il primo, che arriva
penultimo nella classifica con un rating
del 21%, ha un profilo fin troppo liscio e
mondano per risultare simpatico. Sul
giudizio negativo su Travis Kalanick, ultimo classificato con un rating del 18% il
profilo personale influisce poco; il suo
servizio di noleggio auto con autista ha
provocato proteste nel mondo intero.
Estero
lunedì 7 marzo 2016
8
Cruz anti-Trump per una notte
Ansa/red
Cruz who?
KEYSTONE
Washington – Il re per una notte è Ted
Cruz. Il senatore texano ha vinto sabato i
caucus (assemblee di elettori) repubblicani in Kansas e Maine, accreditandosi
come solo avversario in grado di insidiare Donald Trump nella contesa per la nomination repubblicana alle presidenziali
di novembre.
Niente di cui intimorire il palazzinaro
antisistema, ma abbastanza per mettere
all’angolo quel Marco Rubio su cui invece
puntava l’establishment repubblicano.
Per Rubio l’ultima spiaggia saranno le
primarie nella “sua” Florida il 15 marzo,
ma pochi credono che basti il rancore degli anticastristi a rimetterlo in gara.
Gara non ancora chiusa, quantomeno
matematicamente, anche tra i democratici. Perché se Hillary Clinton è riuscita a
vincere nelle uniche primarie della giornata, in Louisiana, con il bottino più ricco
in termini di delegati, Bernie Sanders è
prevalso in due caucus, Kansas e Nebraska. Abbastanza per far dire al senatore
liberal del Vermont: «Per me c’è ancora
strada».
I caucus agli sfidanti, le primarie ai frontrunner. Il turno del sabato si è rivelato
una tappa dall’alto valore simbolico, perché pur non cambiando di fatto le carte
in tavola, ha avuto la funzione di mantenere la corsa aperta. Con le vittorie di Ted
Cruz in Kansas e Maine – dove si è registrata anche una affluenza record – il senatore del Texas può esibire la prova di
essere lui l’alternativa a Donald Trump.
E questo nonostante il bottino più ricco,
la Louisiana, se lo sia comunque aggiudicato Trump.
L’indicazione che ci si aspettava dal voto
repubblicano in quattro Stati, dopo la dichiarazione di guerra a Trump da parte
dei vertici del partito, non è stata risolutiva. Cruz ha chiesto agli elettori di mollare Rubio. È la sola chance che gli resta
per sfidare Trump. E perdere.
Nuovo naufragio nell’Egeo, venticinque morti alla vigilia del vertice tra Unione europea e Ankara
Il prezzo dei migranti
Bruxelles vuole dalla Turchia
l’impegno a trattenere
sul suo territorio i profughi
da Siria e Iraq. Tusk: la
rotta balcanica sarà chiusa.
Ansa/red
Bruxelles – Venticinque morti nel Mare
Egeo, giusto per ricordare di che cosa
(non) si tratterà al vertice europeo di
oggi a Bruxelles. L’incontro tra i capi di
governo, preceduto da quello con il primo ministro turco Davutoglu, avrà
come oggetto il negoziato tra Ue e Turchia per convincere la seconda a trattenere sul proprio territorio i profughi da
Iraq e Siria. Principale argomento, quei
tre miliardi di euro che Bruxelles ha fatto balenare ad Ankara per risultare convincente.
Il naufragio di ieri, il cui bilancio poteva
essere più grave se le guardie costiere
turca e italiana non fossero arivate a
trarre in salvo decine di altri migranti,
rischia cioè di essere un inciso nella discussione, niente più.
Altre migliaia di migranti, superata indenne la traversata, restano ammassate
in Grecia, alla frontiera macedone, da
quando Skopje ha deciso di limitare ulteriormente gli ingressi.
Il vertice è considerato cruciale per consentire l’applicazione del piano d’azione
concordato con l’Unione dalla Turchia,
non solo per frenare il flusso dei migran-
ti verso la Grecia, ma anche per la riammissione sul suo territorio di quanti non
hanno diritto all’asilo. Parallelamente, il
vertice dovrebbe tradurre in impegni
precisi l’appoggio garantito alla Grecia
per fare fronte alla situazione alla frontiera settentrionale. Una situazione che
potrebbe peggiorare ulteriormente con
la cosiddetta chiusura della rotta dei
Balcani occidentali, obiettivo inderogabile, secondo il presidente del Consiglio
europeo Donald Tusk, per salvare l’accordo di Schengen dal fallimento.
Da Atene il premier Alexis Tsipras ha ribadito che il suo Paese non ha alcuna intenzione di diventare un “deposito di
anime” ed ha chiesto che venga dato immediatamente il via alle operazioni di ricollocamento dei migranti-richiedenti
asilo che già si trovano sul suo territorio.
La chiusura della rotta balcanica, per
quanto benvenuta, preoccupa tuttavia
l’Italia, che infatti ha chiesto garanzie
per evitare che la traversata dell’Adriatico verso le proprie coste diventi l’alternativa alla rotta di terra. Roma, in particolare, teme che il flusso dei migranti
possa prendere la strada dell’Albania e
da qui quella che, via mare, porta alle coste italiane. Uno scenario già visto e che
si vuole fare tutto il possibile affinché
non si ripresenti.
“Sta finalmente emergendo un consenso per la definizione di una strategia
unica Ue per affrontare la crisi”, hanno
riferito fonti europee al termine di una
riunione preparatoria. Naturalmente
non significa nulla.
LO SCENARIO
Cresce la fronda
per la Brexit
Ansa/red
Tramonto europeo
KEYSTONE
IL CASO
Fico sconta la propaganda nazionalista
Ansa/red
Vince, ma perde
KEYSTONE
Bratislava – Il livore antieuropeo e xenofobo degli ultimi mesi non è bastato ad
assicurare una solida maggioranza a
Robert Fico. Il premier slovacco uscente
ha infatti vinto le elezioni lgislative di sabato, ma assistendo a una forte crescita
dell’estrema destra, che semmai si è giovata del clima di intolleranza alimentato dallo stesso Fico.
Lo scrutinio ha avuto come esito una
frantumazione del quadro politico, che
rende ora difficile la formazione di un
governo stabile. I socialdemocratici dello Smer-Sd di Fico hanno perso un terzo
dei voti in favore dei partiti euroscettici,
populisti e neonazisti. La Slovacchia segue così l’Ungheria, la Polonia, con le cui
capitali condivide l’avversione alle politiche europee di immigrazione.
A Fico molti analisti rimproverano di
aver giocato tutta la sua campagna elettorale sulla carta del rifiuto dei migranti,
trascurando i problemi sociali ed economici. «Non siamo né fascisti né neonazisti», ha rassicurato Milan Uhrik del partito di estrema destra Kotleba-Partito
Condannato a morte in Iran
il miliardario ‘corruttore’
Dopo l’occupazione della polizia
Zaman in edicola con le lodi di Erdogan
Ankara – ‘Zaman’ è tornato in edicola
con un gran servizio sulla partecipazione del presidente Recep Tayyip Erdogan
a una cerimonia per la costruzione di un
ponte a Istanbul. Se occorreva una conferma della “normalizzazione” forzata
del quotidiano di Istanbul, non poteva
essercene una più netta.
Il principale giornale dell'opposizione è
stato commissariato dalle autorità con
l’accusa di “propaganda terroristica” a
favore del presunto “stato parallelo”
creato dal magnate e imam Fethullah
Gulen, alleato storico diventato poi nemico giurato di Erdogan.
Sabato, la polizia aveva occupato la redazione, dopo aver lanciato lacrimogeni
contro i sostenitori del giornale, che protestavano contro il commissariamento.
Si è trattato di un vero assalto. Da venerdì notte, dopo la decisione di un tribunale di affidarne la guida ad amministratori filo-governativi, la polizia aveva fatto
irruzione nella sede del giornale, imponendo il blocco delle pubblicazioni fino
alla nomina di una nuova direzione in
popolare Slovacchia nostra (LsNs), la cui
entrata in parlamento suscita molte inquietudini. «Qualcuno può considerarci
un po’estremisti rispetto all’approccio
moderato dei partiti tradizionali che per
26 anni non hanno fatto altro che trasmettersi il potere senza cambiare niente», ha aggiunto. Nel programma del
partito – che ha ottenuto l’8,4% e 14 seggi
in parlamento – figura il rifiuto dei migranti, la protezione contro “gli zingari
parassiti’’, l’uscita dalla Nato, “organizzazione criminale’’, e un referendum sull’uscita dall’Ue.
Londra – Per il sindaco di Londra, Boris
Johnson, l’Ue è “una galera”. Per il ministro della Giustizia, Michael Gove, un’incubatrice di fascismo e un intralcio nella
lotta al terrore. La creatura cui si era dedicato con tanto amore sta scoppiando
nelle mani di David Cameron. Il primo
ministro britannico non riesce più a controllare le spinte centrifughe generate all’interno del suo stesso partito conservatore dall’annuncio del referendum sulla
permanenza del Regno Unito nell’Unione europea.
Senza più remore i sostenitori della Brexit popolano le pagine dei quotidiani e gli
spazi televisivi. Una campagna che fa discutere anche sulla sponda meridionale
della Manica. In Germania, il ministro
delle Finanze, Wolfgang Schaeuble ha
avvertito che uscire dall’Ue vorrebbe dire
per Londra lasciare ipso facto il “mercato
unico” e doversi accontentare di “un accordo commerciale, come la Cina”.
Ma gli anti-europei non si curano degli
avvertimenti degli “europei”. Gove, tanto
pacato da vantare da anni la palma di
ministro più cortese dell’esecutivo, ha
usato toni per lui inusuali. L’Ue, ha dichiarato al ‘Sunday Times’, è colpevole
d’aver alimentato un malessere che è alla
base della peggiore ventata di estrema
destra “mai vista dagli anni Trenta”.
Intervistato per la prima volta dopo la
traumatica rottura con il vecchio amico
David Cameron sul referendum, il titolare della Giustizia ha accusato inoltre
Bruxelles di voler imporre a Londra “decisioni contrarie agli interessi” nazionali
in materia di sicurezza: “Pretendendo di
dirci cosa le nostre spie debbano fare e
come abbiamo il diritto di proteggerci”
dalla minaccia del terrorismo.
Non meno battagliero che dalla prima
pagina del ‘Sunday Telegraph’ ha bollato
come scandalosa la sospensione dall’incarico del numero uno delle Camere di
Commercio britanniche, John Longworth, per aver preso apertamente posizione per la Brexit di fronte all’assemblea della sua organizzazione.
sostituzione del precedente responsabile, licenziato sui due piedi.
Un nuovo episodio nel piano di repressione delle voci critiche verso Erdogan.
Il commissario Ue all’allargamento, Johannes Hahn, ha rilevato che “come
Paese candidato la Turchia deve rispettare la libertà di stampa”.
“Una pagina nera per la storia della democrazia” turca, ha detto il direttore di
‘Zaman’, Abulhamit Bilici, prima di ricevere una lettera di licenziamento dai
nuovi amministratori.
Teheran – Condannato a morte per truffa e appropriazione indebita. Il miliardario iraniano Babak Zanjani rischia l’impiccagione per essersi intascato quasi tre
miliardi di dollari dalle vendite sottobanco del petrolio iraniano aggirando così le
sanzioni internazionali. Condannato
“per aver diffuso la corruzione nel mondo”, conferma la sentenza, il crimine più
grave per il codice iraniano.
Il miliardario, condannato insieme con
due complici anche a rimborsare la
Compagnia petrolifera nazionale e a pa-
gare un’ammenda pari a un quarto della
somma rubata, ha respinto le accuse e
potrà ricorrere in appello.
Arrestato tre anni fa, Zanjani è un personaggio controverso. A soli 42 anni è considerato uno degli uomini più ricchi
dell’Iran con un patrimonio che sfiora i
13,5 miliardi di dollari.
Negli anni delle sanzioni, le violò, vendendo di tutto, e per questo suo lavoro di
“promozione” dell'Iran si definì un eroe,
un “soldato economico della Rivoluzione
islamica”.
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«per Pasqua, con
l’agnello hai tutto il
gusto di variare»
Alberto Lucca
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lunedì 7 marzo 2016
10
Festa in Nicaragua per i 30 anni di Amca. Quattro i nuovi cantieri già avviati
Tra candeline e progetti
L’Associazione Amici del Centro
America sta realizzando
interventi anche in Guatemala
e nel Salvador
di Sabrina Melchionda
Il traguardo, trent’anni, meritava d’essere festeggiato. E l’Associazione per l’aiuto
medico al Centro America, dopo gli eventi organizzati nel 2015 in ‘casa’, lo ha fatto
il 20 febbraio anche là, dove ha i suoi progetti principali. A Managua, capitale del
Nicaragua, oltre duecento invitati hanno
celebrato l’anniversario nei giardini del
centro scolastico Barrilete de Colores, situato in un quartiere molto povero, frequentato da più di trecento allievi e tuttora sostenuto dall’Amca.
Più che un punto d’arrivo, il trentesimo
dalla fondazione (nel 1985) vuol essere
uno slancio per l’attività futura. Sono infatti già in cantiere quattro progetti; di
cui due in Nicaragua. Il primo – ci spiega
la coordinatrice Manuela Cattaneo –
all’ospedale pediatrico La Mascota, con il
rifacimento del dipartimento di ematooncologia pediatrica, «il progetto più
vecchio di Amca: in trent’anni sono stati
curati oltre tremila bambini». Saranno
creati spazi per le cure palliative e il trattamento del dolore; per cui si formerà il
personale. Il secondo riguarda il servizio
di gineco-oncologia al Bertha Calderon,
dove Amca è presente da una quindicina
d’anni. Nel cosiddetto ospedale della
donna vengono trasferite tutte le pazien-
LE BREVI
Mostra ‘Tracce effimere’
Mercoledì 9 (ore 18) alla Bibliomedia di
Biasca inaugurazione della mostra fotografica di Luca Solari ‘Tracce effimere’,
evento benefico a favore della Lega ticinese contro il cancro. Il progetto sarà illustrato dall’autore e dalla presidente
della Lega cancro Alba Masullo; la mostra presentata dal critico d’arte Claudio
Guarda. Intervento musicale di Nikla
Bontadelli e balletto di Elisa Nolli; rinfresco offerto. Info: www.tracce-effimere.ch
o scrivendo a [email protected].
Teleferica per Mornera
chiusa per lavori
Mercoledì 9 (se brutto tempo giovedì 10)
teleferica fuori esercizio per la sostituzione della cabina elettrica di Curzutt,
prima opera del progetto d’elettrificazione. Sarà pure chiusa dal 14 al 18 per i lavori di revisione dell’impianto.
Rosa Matteucci
allo Spazio Taborelli
Un compleanno ‘tondo’ val bene una trasferta. Nella delegazione partita per Managua anche il fondatore Franco Cavalli
ti del Paese affette da tumori o altri disturbi ginecologici, e quelle con gravidanze a rischio. «Oggi l’ambulatorio riceve più di duecento donne al giorno ma ha
infrastrutture totalmente inadeguate.
Saranno creati spazi a parte per un ambulatorio di ginecologia oncologica, che,
oltre a migliorare gli aspetti medici, mi-
rano a rendere più agibili le visite dei famigliari e garantire una seppur minima
privacy». Accanto a queste «due grandi
sfide», in Guatemala si sosterranno quattro cliniche, con l’acquisto di attrezzature per la diagnosi precoce del tumore del
collo dell’utero, prima causa di morte
nelle donne. E infine «stiamo iniziando
in Salvador un intervento volto a ridurre
la morte neonatale».
I costi, circa 150mila franchi per ogni
programma, saranno finanziati con crediti della Confederazione tramite la Fosit
(Federazione delle Ong Svizzera italiana) e, in parte, con la ricerca di fondi e donazioni. Info: www.amca.ch.
Domani, martedì 8 allo Spazio Taborelli (via Camminata a Bellinzona) Mariarosa Mancuso (giornalista, critico
letterario e cinematografico) incontra
Rosa Matteucci in occasione dell’uscita del suo romanzo “Costellazione familiare”. Dallo stile fascinoso e inconfondibile, a volte tenero e a volte spietato, è considerata una delle migliori
scrittrici italiane. Dalle 19 aperitivo,
19.30 incontro, 20.30 standing dinner.
Solo su iscrizione in libreria o e-mail a
[email protected].
L’AGENDA
Casa comunale tirata a lucido
Lo stabile a Olivone, Comune di Blenio
È arrivata anche una copiosa nevicata,
sabato scorso, per l’inaugurazione della rinnovata Casa comunale di Blenio, a
Olivone. Nevicata che ha impedito al
consigliere di Stato Claudio Zali di partecipare al taglio del nastro, ma non
alla popolazione, accorsa numerosa, di
cogliere l’occasione per visitare tutti i
nuovi spaziosi e luminosi uffici ricavati
nell’edificio risalente al 1873 e preservato nella sua struttura originale. Quella
che ai tempi era la scuola di Olivone –
come ha ricordato con commozione
Anita Scapozza, una delle due decane
di Olivone – ora con un investimento di
2,5 milioni di franchi è stata trasforma-
ta in una struttura funzionale e moderna, simbolo dei 5 Comuni dell’Alta Blenio aggregatisi 10 anni fa. La sua ristrutturazione faceva infatti parte dei
progetti aggregativi. I lavori sono durati
1 anno e mezzo, periodo durante il quale l’amministrazione era stata trasferita alla ex casa comunale di Aquila. Il
nuovo edificio è ora conforme agli attuali standard energetici e di accessibilità per le persone disabili. All’esterno,
dove è stato pure rifatto il piazzale antistante la casa, è stata realizzata una
rampa d’accesso, mentre i tre piani della struttura sono serviti da un lift. Nell’edificio trovano spazio tutti i servizi
dell’Amministrazione comunale: al
pianterreno, oltre a una sala riunioni, ci
sono gli spazi dell’Ufficio tecnico; al primo piano è stata creata la nuova cancelleria comunale con gli uffici e lo
sportello per l’utenza, mentre al secondo piano ci sono le sale di riunione per
il Municipio, per le cerimonie e le assemblee. Al piano mansardato, oltre
agli archivi, si trova un’ulteriore saletta
per le riunioni a beneficio di attività associative. Alla giornata sono intervenuti il sindaco di Blenio Marino Truaisch,
il capo della Sezione Enti locali Elio
Genazzi, nonché il progettista Luca
Piazzini.
M. Z.
consegnato al Municipio una petizione,
“che chiedeva di rimuovere alcuni quadri dalle funzioni; poiché esasperati dal
clima di lavoro e una gestione autoritaria
con metodi di conduzione poco ortodossi”. E aggiunge di aver “più volte invitato
il Municipio ad affrontare la problematica, mettendosi a disposizione per trovare una soluzione comune. Tuttavia esecutivo e capo Dicastero hanno scelto di
rafforzare la posizione di ‘comandante’ e
‘timonieri’”. A Biasca “quasi tutti sono a
conoscenza del clima, ma la maggioranza dei politici preferisce tacere”.
l’educazione dei bambini da 0 a 3 anni, in
particolare pediatri e operatori degli asili
nido. È stato realizzato dalla Fondazione
Autismo Risorse e Sviluppo di Giubiasco,
in collaborazione con la Tavola Rotonda
del Ticino per i problemi dell’Autismo e il
Dipartimento Sanità e Socialità.
Alla serata interverranno Paolo Beltraminelli (consigliere di Stato), Claudio
Cattaneo (direttore Fondazione Ares),
Gian Paolo Ramelli (primario e capo dipartimento pediatria S. Giovanni). Annunciarsi a [email protected].
Bellinzona – Conferenza
Mercoledì 9 (ore 18.30) alla Biblioteca
cantonale sul tema del ritratto, nell’ambito della mostra ‘Carlo Fornara e il ritratto vigezzino’ al Museo Civico Villa
dei Cedri. Relatori: Stefano Vassere (direttore Biblioteca cantonale BellinzonaLocarno), Carole Haensler-Huguet (conservatrice Museo Villa dei Cedri), Paola
Poscio (Collezione Poscio, Domodossola), Francesca Benini (curatrice alla Fondazione Museo Mecrì di Minusio).
Biasca – Classe 1947
Cena sabato 12 (ore 19) al RistorantePizzeria Pomodoro. Iscrizioni entro
mercoledì 9 allo 079 456 19 02.
Giubiasco – Intelligenza emotiva
Domenica 13 (ore 9-12 e 13.30-17.30) corso al centro Emovere in via Rompeda 1F
col formatore Salvatore Benvenuto.
Costo 80 franchi. Info e iscrizioni a Cinzia La Puma (079 232 06 30 oppure [email protected]).
Il Rotary Bellinzona presenta manuale ‘Con la scuola di Cadenazzo nel cuore’
L’abbondante nevicata non ha raffredda- sulla realtà quotidiana e sulla società.
per la diagnosi precoce dell’autismo
Il Rotary Club Bellinzona, in collaborazione con i Rotary Club del Gruppo di Lavoro Insubrico e la fondazione Ares, presenta “Diagnosi precoce dell’autismo”,
mercoledì 9 a Bellinzona (ore 18.15, Auditorium Banca Stato). Il progetto prevede
lo sviluppo, la realizzazione e la diffusione di uno strumento utile all’osservazione guidata dei comportamenti dei bambini per favorire un’eventuale diagnosi
precoce e un intervento altrettanto precoce. Il manuale “Campanelli verdi e rossi”, è rivolto a tutti agli attori coinvolti nel-
Villa Bedretto – Promozione salute
Mercoledì 9 (ore 14.30-15) in sala multiuso del Municipio sarà presente un’infermiera del Servizio assistenza e cura a
domicilio Regione Tre Valli per misurazione pressione, consigli e info.
Faido – Utoe
Venerdì 11 assemblea ordinaria e buffet
in compagnia. Iscrizioni entro mercoledì 9 a Gaby (091 605 50 81 o 079 379 26 82).
Info: www.utoepizzomolare.ch.
‘Audit sull’istituto anziani’
“Chiediamo urgentemente un audit
esterno e un intervento deciso per ripristinare il clima di lavoro nella struttura”.
La struttura è la casa anziani di Biasca,
su cui il sindacato Vpod torna a puntare i
riflettori. Lo fa con una nota stampa in
cui evidenzia che “la problematica si trascina da anni, ma è peggiorata soprattutto da quando è stato assunto un nuovo
‘comandante’ a governare la barca. Purtroppo lo stesso che ha consegnato la
barca a ‘timonieri’, non in grado di governarla”. Il sindacato ricorda che pochi
anni fa oltre la metà dei dipendenti aveva
Sant’Antonino – Prelievo sangue
Mercoledì 9 (ore 17-19.30) alla scuola comunale con servizio trasfusionale Croce
rossa e sezione samaritani.
to l’entusiasmo dei bambini di Cadenazzo, che hanno animato e ‘colorato’ la festa d’inaugurazione dei nuovi spazi alle
scuole elementari, alla quale ha partecipato un folto pubblico nonostante le difficoltà di spostamento. Dietro la consegna ufficiale – ha affermato la direttrice
dell’istituto Ulda Decristophoris – sta il
“vero significato di questo momento: l’attenzione che dev’essere rivolta a chi beneficerà degli spazi, i ragazzi e la comunità intera. La scuola non può essere solo
una struttura; dev’essere invece un’officina, un laboratorio con grandi finestre
Facciamo in modo che ognuno dei ragazzi conservi in un posto speciale del
proprio cuore i ricordi della scuola di Cadenazzo”. Per l’occasione gli allievi di
quarta hanno elaborato il progetto
“scuola a cinque stelle”, regolamento interno basato su cordialità, responsabilità, ordine e pulizia, comunicazione adeguata, solidarietà. “Valori che sono la declinazione del principio condiviso del rispetto”.
Prima del classico taglio del nastro, spazio a un momento ufficiale; presente una
rappresentanza del Municipio.
Biasca – Conferenza
Mercoledì 16 (ore 19.15) nella sala Valscura del Forte Mondascia per il ciclo
Uomini e Storia ‘Da Dufour a oggi’ sulla
fortificazione ticinese; relatore Marco
Besana. Segue cena (conferenza e cena
25 franchi). Iscrizione obbligatoria entro
martedì 15 allo 079 444 02 23 o e-mail
[email protected]. Info:
www.fortemondascia.ch.
Biasca – Beach3Valley 2016
Iscrizioni aperte al torneo organizzato
dalla locale sezione scout, dal 13 al 15
maggio. Info e iscrizioni: [email protected], www.scoutbiasca.ch.
Giubiasco – Società Pro Risotto
Martedì 15 (ore 20.15) assemblea ordinaria al bar Montecarlo.
Locarno e valli
lunedì 7 marzo 2016
11
Locarno, inaugurato il Centro tecnico-logistico con Ecocentro
LE BREVI
‘Polo’ di basilari servizi
‘Pss Pss’ al Teatro
Sabato 30 aprile alle 20.30 al Teatro di
Locarno la Compagnia Baccalà presenterà lo spettacolo “Pss Pss”. Non capita tutti i giorni, anzi raramente, che
una compagnia ticinese (in questo
caso locarnese con gli attori Camilla
Pessi e Simone Fassari) ottenga tanti
premi e successi in vari teatri e festival
internazionali in oltre 50 Paesi e che
sia candidata il prossimo mese a Thun
al premio svizzero della scena 2016. Lo
spettacolo s’intitola “Pss Pss” e mette
in scena due clown contemporanei
che recitano attraverso il linguaggio
universale del corpo e dello sguardo.
Personaggi senza parole, che trasportano in una performance fuori dal
tempo, con tutta la gravità, l’innocenza
e la crudeltà dell’essere. Lo spettacolo
è consigliato dai 9 anni. La prevendita
è in corso a Music City Soldini, allo
091 756 00 00.
Nonostante l’inclemenza del
tempo, un centinaio di cittadini
ha partecipato sabato alle
‘porte aperte’ alla Morettina
di Fausta Pezzoli-Vedova
Nonostante l’inclemenza del tempo,
che sabato scorso ha ricordato, come
recita un vecchio adagio che “l’inverno
non l’ha mai mangiato il lupo”, oltre un
centinaio di cittadini ha partecipato
all’inaugurazione con la possibilità di
visitare il nuovo Centro tecnico-logistico con annesso Ecocentro realizzato in
zona Morettina, in prossimità del Tennis coperto. «L’inaugurazione di quest’opera è sicuramente un evento gradevole – ha sottolineato nel suo breve
intervento il sindaco Alain Scherrer –
un’opera che svolgerà un servizio basilare per la nostra popolazione. Abbiamo cercato soluzioni moderne nel rispetto del sostenibile, con un occhio attento alla tutela dell’ambiente. Questo
Centro, per il quale abbiamo valorizzato soluzioni tecniche all’avanguardia,
grazie alla sua posizione strategica agevolerà il lavoro del personale preposto e
favorirà un migliore accesso ai servizi
cittadini da parte della popolazione».
Terminando, il sindaco ha evidenziato
«l’impegno a più mani (ringraziando in
particolare Alain Zamboni e Bruno Bäryswil) che ha portato alla concretizzazione di questo Centro tecnico-logistico
simbolo e presidio di una città che si ri-
L’AGENDA
Il festoso taglio del nastro
spetti». Sotto un unico tetto trovano posto i diversi servizi dell’Ufficio tecnico.
A tutto ciò si aggiunge la vasta area all’aperto destinata ad accogliere il nuovo
Ecocentro per la raccolta delle varie tipologie di rifiuti. La messa a disposizione del nuovo Ecocentro si lega alle recenti disposizioni emanate dalla Città
GARBANI
in materia di gestione del settore, con
l’eliminazione graduale della raccolta
trisettimanale porta a porta.
La giornata inaugurale, presenti il vicesindaco Paolo Caroni, i municipali Davide Giovannacci e Giuseppe Cotti, vari
consiglieri, il comandante della Polizia
cantonale Silvano Stern, personale del
Comune e un centinaio di cittadini, fra
questi Nicola Pini, si è caratterizzata
con il taglio del nastro, cui ha fatto seguito la maccheronata offerta dal Municipio (ottimamente preparata dai
cuochi della Stranociada), il tutto “annaffiato” con le note della Bandella Betonica.
Scuole ai Ronchini, nuovo statuto
In occasione della sua prossima seduta, martedì 22 marzo a Loano, il Consiglio comunale di Maggia si occuperà
anche dell’approvazione del nuovo
statuto del Consorzio centro scolastico della Bassa Vallemaggia e della convenzione con i due Comuni coivolti
che demanda al Consorzio la facoltà di
ampliare e migliorare le infrastrutture
annesse al centro scolastico.
Il Municipio ricorda che il 22 febbraio
2010 il Gran Consiglio ha approvato la
nuova Legge sul consorziamento dei
Comuni e la Sezione degli enti locali
(Sel) ha messo al corrente i Municipi e
le Delegazioni, dando la possibilità di
mantenere i vecchi statuti e concedere
la permanenza in carica degli attuali
organi legisativi fino al 31 dicembre
2015.
Il Consorzio Csbv, essendo composto
da due soli Comuni, rientra nella categoria dei “consorzi speciali”; con la
modifica di legge, e vista la particolare
natura del consorzio a due i Municipi
di Avegno Gordevio e Maggia hanno
valutato l’opportunità di sciogliere il
medesimo, lasciando l’incombenza
della gestione delle scuole elementari
a uno dei due Comuni (capofila) e procedendo con il convenzionamento dell’altro (Comune convenzionato). Vista
l’importanza del servizio gestito dal
Csbv, in accordo tra loro, e sentito il parere della Sel, i due Municipi hanno deciso di mantenere le competenze e di
conseguenza il mantenimento di un
Consorzio. Come a più riprese ribadito, il comparto del Csbv è interessato
da importanti progetti di sviluppo e investimento, e di conseguenza la corretta impostazione del nuovo Consorzio
ha richiesto notevoli sforzi al fine di
presentare una soluzione funzionale e
corretta dal punto di vista organizzativo.
La soluzione proposta permette da
una parte di mantenere lo status quo
per quanto riguarda la gestione degli
aspetti scolastici, pur rispettando le
indicazioni della nuova legge che regola il consorziamento dei Comuni,
mentre dall’altra permette di demandare alla Delegazione scolastica la gestione dei citati progetti di investimento, garantendo ai Consigli comunali il
più grande margine decisionale e di
controllo.
La Delegazione ha di conseguenza
adottato il nuovo modello di statuto riprendendo fedelmente gli articoli imposti dalla nuova legge, e integrando
gli articoli dello statuto attualmente in
vigore.
Sclerosi multipla, conferenza alla Hildebrand
Per poter affrontare la sclerosi multipla
nel migliore dei modi e accompagnare
il paziente a 360° occorre un approccio
interdisciplinare. Domenica 13 marzo
la Società Sm vuole mettere in risalto
questa collaborazione fra i vari attori,
con una conferenza alla Hildebrand di
Brissago che avrà come tema principale l’approccio riabilitativo alla persona
con Sm.
La sclerosi multipla può manifestarsi
con sintomi e disabilità di vario tipo: disturbi della vista e dell’equilibrio, paresi alle gambe, alle braccia e alle mani,
come pure disfunzioni intestinali e vescicali… Molte persone con Sm soffrono
inoltre di un’accentuata stanchezza, disturbi della sensibilità e difficoltà di
concentrazione.
La vita con la sclerosi multipla è tutt’altro che facile: le persone con Sm e i loro
familiari devono costantemente affrontare situazioni nuove e difficili e convivere con sentimenti come l’incertezza e
la paura del futuro.
Per questi motivi l’accompagnamento
alla persona con Sm si basa su un approccio interdisciplinare. Gli attori
coinvolti nella rete di una persona con
Sm sono molti, tra i più importanti vi
sono i medici-neurologi, l’équipe riabilitativa, le organizzazioni di supporto
psicosociale come la Società Sm e i professionisti dell’ambito psicologico.
La Società Sm vuole quindi sottolineare l’importanza della collaborazione attiva di queste figure, con una conferenza su “La gestione integrata clinica e
riabilitativa nella Sm”.
Domenica 13 marzo, grazie all’équipe
Sm della Clinica Hildebrand di Brissago e del Centro sclerosi multipla del
Cultura e istituzioni,
eventi del Ps a Locarno
Pianificazione ospedaliera,
ricorso Santa Chiara ‘prematuro’
La sezione locarnese del Partito socialista, nell’ambito del programma di avvicinamento alle elezioni comunali di
aprile, organizza due eventi. Mercoledì
9 marzo alle 18, nella sede di Piazzetta
Riformati, si traccerà un bilancio delle
attività culturali della Città con il capodicastero Giuseppe Cotti. Mercoledì 16
marzo, sempre alle 18, il consigliere di
Stato Manuele Bertoli parlerà invece
dell’importanza del lavoro qualificato
della sinistra nelle istituzioni. Al termine dei due eventi sarà offerto l’aperitivo.
Il ricorso della Clinica Santa Chiara
di Locarno contro la nuova pianificazione ospedaliera è inammissibile
poiché prematuro: infatti, a causa di
una svista procedurale del Cantone,
la modifica di legge ufficialmente non
è ancora stata promulgata.
Come anticipato ieri dalla Rsi, lo ha
stabilito il Tribunale amministrativo
federale, secondo cui il periodo di
trenta giorni durante il quale può essere presentato un ricorso inizia al
momento della pubblicazione del de-
creto legislativo sul Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi. Nella fattispecie, il decreto è stato pubblicato solo sul Foglio ufficiale, in data
22 dicembre 2015, subito dopo la decisione adottata da parte del Gran Consiglio.
Per poter ricorrere (ricordiamo che
oltre alla clinica Santa Chiara si è opposta anche la Clinica Luganese) è necessario pertanto attendere che il
Cantone pubblichi il decreto nel Bollettino ufficiale.
Neurocentro della Svizzera italiana, si
avrà l’occasione di capire il ruolo della
riabilitazione nelle persone con Sm e di
comprendere come i vari attori collaborino per essere di supporto alla persona
con Sm nelle varie fasi della malattia.
La mattinata informativa si terrà dalle
10 presso la Clinica Hildebrand di Brissago; seguirà un pranzo in comune offerto.
Per motivi organizzativi l’iscrizione è
obbligatoria. Ulteriori informazioni e
adesioni sono da inoltrare a [email protected].
Paese che sarà
a Bignasco e Cevio
Dopo il buon successo del primo incontro tenutosi a Cavergno, proseguono le
serate di quartiere organizzate dalla lista civica “Paese che sarà”, in vista delle
prossime elezioni comunali programmate per il 10 aprile.
Lunedì 7 marzo, alle 20, al ristorante
della Posta, avrà luogo l’incontro dedicato al quartiere di Bignasco. Giovedì 10
marzo, invece, alle 20, presso il centro
scolastico, avrà luogo quello per il quartiere di Cevio. La partecipazione a questi incontri è aperta a tutti.
Brissago – Cena povera
Mercoledì 9 marzo con inizio alle 18.30
nella mensa scolastica verrà servita la
rituale cena povera, nell’ambito del Sacrificio Quaresimale. La stessa è gratuita
ed eventuali offerte saranno destinate
ad associazioni umanitarie e missionarie.
Verzasca – Assemblea Samaritani
L’assemblea annuale della sezione Samaritani Verzasca si terrà venerdì
11 marzo alle 20 a Brione Verzasca, nella
sede sociale.
Maggia – Raccolta per padre Carletti
La Parrocchia di Maggia segnala che durante la messa di sabato 12 marzo,
con inizio alle 18, verranno raccolte offerte per la missione di padre Carletti
in Ecuador.
Tenero – Ginnastica
Da martedì 8 marzo (14-15) la Lega contro il cancro propone dei corsi di “ginnastica all’aperto, a Tenero”. Il corso è adatto a pazienti oncologici, nell’ambito della riabilitazione e della prevenzione. Per
maggiori informazioni e per iscrizioni,
rivolgersi allo 091 820 64 20, [email protected]. o www.legacancro-ti.ch.
Gordola – Assemblea Spalv
La Società protezione animali Locarno e
Valli convoca i membri di comitato ed i
suoi soci all’assemblea generale che si
terrà mercoledì 16 marzo alle 18.15 presso la sede in via Stradonino 2 a Gordola.
Minusio – Quartiere Rivapiana
L’associazione Quartiere Rivapiana propone domenica 13 marzo un’uscita (con
auto private) alla festa dedicata agli
agrumi, con giardini aperti ed esposizioni a Cannero. Interessati annunciarsi
entro mercoledì sera a Giovanna Pini:
[email protected], telefono numero
091 743 64 47 oppure 076 679 84 56.
Cavigliano – Scuola calcio
Mercoledì 9 marzo, alle 16, a Cavigliano
inizia la scuola calcio del Raggruppamento Melezza per ragazzi e ragazze
nati dal 2007 al 2010. Per ulteriori informazioni rivolgersi a Fabiola Losa,
079 409 69 02, oppure ad Aronne Peracchi, 079 354 00 56.
Maggia – Festa azzurra
Domenica 13, dalle 11.30, si terrà presso il
Centro scolastico dei Ronchini la Festa
Azzurra organizzata dal gruppo
Ppd+Gg del Comune di Maggia. La giornata verrà allietata, oltre che dal pranzo
famigliare offerto (bibite escluse), dalla
presentazione dei candidati, da ospiti a
sorpresa, da musica e lotteria con ricchi
premi. Partecipare numerosi. Iscrizioni
entro mercoledì 9 a Pietro Quanchi,
079 240 08 31, o Nadia Thio, 078 745 27 66.
Gambarogno – Tombola Atte
Giovedì 10 marzo si svolgerà come di
consueto la tombola presso la Sala Rivamonte di Quartino, con inizio alle 14.
Locarno – Circolo del cinema
Stasera alle 18.30 nella Sala Morettina
(aula magna Liceo cantonale) per la rassegna “I fratelli Coen – ultima parte”
sarà proiettato “A serious man”,
Usa/Gb/Francia 2009, in inglese con sottotitoli, 109 minuti.
COMUNE DI NOVAZZANO
AVVISO DI PUBBLICAZIONE – PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL
NUCLEO DI BRUSATA – VARIANTI DI PIANO REGOLATORE
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Il Municipio di Novazzano,
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<wm>10CFWKMQqAMBAEX3Rh9y4JiVdKumAh9mnE2v9XRjuLgWGY3j0FfKxtO9ruBDRKqYi1uloJKTstBxSHEQqmhWCmaom_WzQCM4z3EZgQg5DploZlDfd5Pfh6bjhwAAAA</wm>
<wm>10CFXKqw6AQAxE0S_qZlo60KWS4AiC4NcQNP-veDjENTdnWZIFX9O87vOWCphLDKQzrYvCPrXrCyJRFQb1EUGjWfhPiznwjPYaQRVFQwghrE2jlus4bzgxx3NwAAAA</wm>
<wm>10CFWKKw6AMBAFT7TN20_bDStJXYMg-BqC5v6KgkOMmZneIyd8rG072h4MiJHnoqoh6imXYC0JHmCFgG2Bq1ktqL-bxIApxvsQmBQDTjNARuWc7vN6ADw7j4BwAAAA</wm>
richiamati:
- la risoluzione no. 115 adottata dal Consiglio Comunale nella seduta del 21 dicem-bre 2015,
- la Legge federale sulla pianificazione del territorio (LPT) del 22 giugno 1979 (LPT, RS 7000)
- la Legge sullo sviluppo territoriale del 21 giugno 2011(Lst, RL 7.1.1.1)
- il Regolamento della Legge sullo sviluppo territoriale del 20 dicembre 2011 (RLst, RL 7.1.1.1.1)
ha risolto quanto segue:
1 è ordinata la pubblicazione del Piano particolareggiato del nucleo di Brusata e delle varianti
di piano regolatore ad esso connesse, per il periodo di 30 giorni consecutivi e precisamente
dal 14 marzo 2016 al 27 aprile 2016 (tenuto conto delle ferie giudiziarie).
2 Sono pubblicati i seguenti atti:
- Piano particolareggiato nucleo di Brusata
- Piano dell’edificazione e degli spazi privati, scala 1:1000
- Piano del traffico e degli spazi pubblici, scala 1:1000
- Programma di urbanizzazione (vincolante solo per l’autorità)
- Regolamento edilizio
- Rapporto di pianificazione (documento indicativo)
- Varianti di Piano regolatore connesse, comparto Brusata:
- Modifica Piano del paesaggio
- Modifica Piano delle zone edificabili
- Modifica Piano del traffico
- Modifica Piano delle attrezzature ed edifici pubblici
- Modifica norme di attuazione (NAPR), art. 67
- Variante di Piano regolatore mapp. 956 (compensazione superficie edificabile):
- Modifica Piano del paesaggio
- Modifica Piano delle zone edificabili
- Modifica Piano delle attrezzature ed edifici pubblici
- Rapporto di pianificazione (documento indicativo)
ACQUISTO
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anche
con tanti km.
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a contanti.
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<wm>10CFWKsQ6DMBDFvugiv7skkN5YsaEOFTsLYub_p9JuHSzZktc1W-HHc3ltyzsFXm2oh8hwSqhlDy_yngTVUX8wcOZ50t9vXu-C_fsYYdSdYciabpnKdZwf7fbbxnIAAAA=</wm>
<wm>10CAsNsjY0MDAy0bU0NDMwMgcA4i71Nw8AAAA=</wm>
Tel. 079 207 15 08
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3 A titolo informativo sono pure esposti:
- Esame preliminare del Dipartimento del territorio del 18 aprile 2014
- Messaggio Municipale 9/2015 del 3 novembre 2015
- Rapporto della Commissione della Gestione del 23 novembre 2015
- Rapporto della Commissione delle Opere pubbliche del 25 novembre 2015
- Verbale del Consiglio comunale del 21 dicembre 2015
4 Gli interessati potranno consultare la documentazione presso la sala riunioni al primo
piano dello stabile amministrativo comunale, durante il periodo di pubblicazione nei
seguenti orari: lunedì dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.30; dal martedì al venerdì
dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00.
Chi desidera informazioni supplementari è pregato di prendere appuntamento direttamente presso l’Ufficio tecnico comunale (tel. 091 683 84 50).
5 Contro il Piano particolareggiato e le relative varianti di PR è dato ricorso al Consiglio di
Stato, per il tramite del Municipio di Novazzano, entro 15 giorni dalla scadenza del termine
di pubblicazione. Sono legittimati a ricorrere i cittadini attivi nel Comune e ogni altra
persona o Ente che dimostri un interesse degno di protezione. I ricorsi devono essere
presentati in 3 copie, in lingua italiana (artt. 28 Lst, 44 cpv. 2 RLst).
<wm>10CAsNsjY0MDAy0bU0NDOyNAIAyNfvpw8AAAA=</wm>
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CARTOMANTI
SINA
SENSITIVA
con amore sono
qui per voi
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6 Il presente avviso è notificato ai proprietari dei fondi interessati con lettera semplice,
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Lugano e dintorni
lunedì 7 marzo 2016
13
Lido Pallone, una perizia verificherà se ci sia un difetto di costruzione all’origine del cedimento
Sotto il peso della neve
Il crollo è avvenuto sabato
mattina, quando all’interno
dello stabile era presente una
cinquantina di persone.
Oggi il sopralluogo da parte dei
costruttori e l’inizio dei
lavori di pulizia e sgombero.
di Dino Stevanovic
Andrea Della Torre e Paul Mc Lenon. Se
non un volto, ha perlomeno due nomi la
parabola con lieto fino del Lido Pallone
di Lugano. È infatti grazie alla prontezza dei due custodi dello stabilimento
che lo sgonfiamento del pallone pressostatico si è rivelato essere un avvenimento scenografico, e non un dramma.
I due impiegati comunali erano attivi
nello sgombero della neve agli ingressi
e per primi si sono accorti che la struttura stava cominciando ad avvallarsi e
si deve alla loro professionalità l’evacuazione della piscina, che al momento
del cedimento – sabato mattina – era
occupata da circa una cinquantina di
persone.
«L’esatta dinamica è tutta ancora da
chiarire – ci spiega Ferruccio Staub, responsabile degli stabilimenti balneari
di Lugano –, al momento si presume
che la tipologia di neve (bagnata e pesante) e la consistenza delle precipitazioni abbiano provocato dapprima un
avvallamento, reso favorevole dalla
struttura del pallone». Infatti, la costruzione, a differenza di altre del suo gene-
re, è lunga e abbastanza piatta. Una
conformazione di questo tipo favorisce
il deposito di neve, che è esattamente
quanto accaduto.
Al momento è ancora presto per trovare un colpevole, oltre alla neve. Oggi avverrà il sopralluogo di autorità, assicurazione e costruttori (una ditta della
Svizzera interna), che si occuperà di
fare la conta dei danni, di verificare
cosa sia andato storto e di iniziare le
operazioni di pulizia, che potrebbero richiedere anche un paio di giorni.
E così, mentre la città ritorna alla normalità, si fanno largo alcune considerazioni. La membrana del Lido Pallone
era nuova, costata 800’000 franchi
(macchinari inclusi) e inaugurata lo
scorso ottobre. Eppure è bastata una
nevicata – sì forte, ma preannunciata –
per farla crollare. «Sorprendente – afferma sbigottito il responsabile degli
stabilimenti comunali Fabio Schnellmann –, personalmente non escluderei un difetto di costruzione. Ma aspettiamo l’esito della perizia». A quella che
per ora è solo un’ipotesi, tutta da confermare, si lega il senso di sollievo misto a quello d’inquietudine per quel che
sarebbe potuto succedere se la prontezza dei custodi non fosse stata tale. «Ma
mi sento di escludere categoricamente
possibili risvolti penali nella vicenda»
dichiara Staub. Secondo il responsabile
è presto per parlare sia di danni finanziari che di eventuali responsabilità, in
quanto sulla questione ci si chinerà soltanto a partire da oggi.
CARONA
A terra anche
la copertura del
campo da tennis
In piedi è rimasto solo l’accesso
TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI
«Non abbiamo potuto fare nulla». È
amara Lucia Minotti, presidente del
Tennis club di Carona, che sabato ha assistito al cedimento del pallone pressostatico che ricopriva l’area. «Tra le 6 e le
7 di mattina sono caduti oltre 30 centimetri di neve, alle 9 ne abbiamo misurati
47 – lamenta –, con tutta la buona volontà, non abbiamo potuto fare altre che
spegnerlo». Minotti afferma che è stato
fatto il possibile per riuscire a salvare
quanto era contenuto all’interno del pallone, ma di non essere riusciti a estrarre
sedie e panchine, ad esempio. «Abbiamo
cercato di agire velocemente, ma già
solo trovare un numero adeguato di persone per fare i lavori manuali necessari
non è stato evidente». In comune con la
struttura del Lido, quella del tennis di
Carona ha l’età: era nuovissima. Risale
infatti allo scorso novembre e il suo costo è di circa 230’000/240’000 franchi. «I
macchinari per fortuna sono integri –
tranquillizza Minotti – e nei prossimi
giorni quando rialzeremo il pallone vedremo se si è rotto in qualche punto o
meno. Di certo per alcuni giorni a tennis
non si giocherà e vedendo il tabellone
anche altri club come Agno, Cureglia e
Caslano sono nella stessa situazione».
‘Ce l’ho fatta, sono attore del mio futuro’
Ci siamo! Tutto è pronto nell’ideale cittadella dei mestieri che è stata creata al
Centro esposizioni di Lugano, dove stasera alle 18.30, su una superficie di 10mila metri quadrati, si aprirà il sipario su
Espoprofessioni, la più grande manifestazione dedicata all’orientamento della
Svizzera italiana.
Sono 238 le professioni che saranno presentate e che corrispondono alle opportunità formative offerte nel Canton Ticino ai giovani che stanno terminando le
scuole medie, ma anche agli adulti in
cerca di una riqualifica. Con Paolo Colombo, direttore della Divisione della
formazione professionale, abbiamo cer-
cato di capire perché la formula del sistema duale (tirocinio e pratica in azienda) sia una formula vincente.
La formazione professionale è uno dei
fiori all’occhiello del successo e della stabilità economica della Svizzera. Un modello che è invidiato all’estero, ma noi,
diretti interessati, siamo consapevoli
della sua importanza? «La formazione
professionale ha insegnato un mestiere
a milioni di giovani – attualmente circa
230’000 seguono un tirocinio nel Paese –
accompagnandoli all’entrata nel mondo
del lavoro in tutti i settori economici o
alla prosecuzione della formazione negli studi superiori (scuole specializzate
superiori, scuole universitarie professionali, università). La sua importanza è riconosciuta dal fatto che due allievi su tre
intraprendano un apprendistato alla
fine della scuola dell’obbligo. È il ricambio generazionale competente, necessario allo straordinario substrato di piccole e medie imprese, ma anche a settori
importanti come quello della salute e
delle cure, che genera benessere, sostiene l’innovazione, garantisce stabilità sociale, prospettive professionali e di vita».
Sono 238 le professioni che si possono
imparare ed esercitare in Ticino: tantissime. Come può concretamente scoprirle un giovane? «Espoprofessioni non è
un fine ma un’occasione che stuzzica
l’interesse: siate curiosi, osate, domandate, navigate, provate. Entrate negli
stabilimenti industriali, in un ospedale,
in una casa anziani, in un agenzia di
viaggio e chiedetevi che mestiere fanno
le persone che incontrate; cosa fa vostro
cugino o farà il vostro compagno di
scuola: tecnico di sala operatoria, meccatronico, impiegato di commercio, informatico di gestione?».
Se dovesse lanciare un messaggio ai genitori, preoccupati di fronte alla scelta
dei figli dopo le Medie, che cosa direbbe
loro? E ai ragazzi? Il sistema è permeabile, flessibile e risponde alle ambizioni
Soccorso spettacolare in Val Colla
Un’operazione di otto ore
Otto ore di lavoro per salvare un 64enne,
colto da un malore in un rustico sopra
Bidogno. È successo durante la concitata giornata di sabato, quando la Croce
Verde di Lugano (Cvl) è stata allertata
da Ticino Soccorso e ha mobilitato
un’ambulanza con due soccorritori e un
infermiere specialista. Considerando
l’impraticabilità della strada forestale
che conduceva al luogo, a causa della
coltre nevosa caduta, sono stati coinvolti i vigili del fuoco della Città e di Capriasca. Vista la zona discosta, le risorse e
gli uomini necessari, le competenze di
Ti-riciclo, concorso per
il nome della mascotte
Giornata delle rose
in piazza Dante
Ti-riciclo si terrà dal 15 al 17 aprile, ma i
preparativi sono già in moto. Tra le novità dell’edizione 2016, un concorso rivolto
ai bambini per trovare un nome alla mascotte. È sufficiente mostrare il disegno
sui flyer che la ritrae a tutti i bambini di
età compresa fra i 5 e i 10 anni, permettergli di dar libero sfogo alla loro creatività e scrivere una e-mail a [email protected]. È importante indicare nome, età,
via e città. Tutti i partecipanti che si recheranno alla fiera, riceveranno una sorpresa. Da spedire entro fine marzo.
Nonostante la straordinaria nevicata
che ha investito Lugano sabato scorso,
una bianca piazza Dante ha fatto da
contorno alla giornata delle rose. Le associazioni Sacrificio quaresimale e
Pane per tutti hanno infatti venduto per
cinque franchi al pezzo i pregiati fiori ai
passanti, per sostenere progetti di cooperazione in Africa, Asia e America Latina. In tal modo si favorisce la produzione di alimenti in maniera solidale e
si migliorano a lungo termine le condizioni di vita delle famiglie del Sud.
intervento e le avverse condizioni meteorologiche, è stato inoltre chiesto il
supporto del Soccorso alpino svizzero
di Lugano (Sas).
Una volta allestito un posto di comando
a Bidogno, è stata formata una prima
squadra composta da un infermiere
specialista e da un membro dell’Unità
d’intervento tecnica sanitaria della Cvl,
da un capogruppo dei pompieri di Lugano e da due uomini del Sas. Questi
hanno raggiunto con le racchette da
neve il paziente e hanno provveduto ai
primi trattamenti. Questa fase di inter-
vento è durata circa due ore. Una seconda squadra, adibita al trasporto di materiale e barella e composta da quattro
soccorritori del Sas e da un pompiere, è
arrivata sul posto poco dopo. La terza e
ultima squadra, costituita da cinque-sei
soccorritori del Sas e da un pompiere ha
invece collaborato per l’evacuazione e il
trasporto fino all’ambulanza del paziente, che necessitava di un ricovero in
ospedale per accertamenti approfonditi. Questa fase dell’intervento, particolarmente complessa, è durata ulteriori
due ore e mezza.
e capacità di tutti. Alla fine di un percorso posso lavorare oppure iniziarne uno
nuovo o approfittare delle offerte di perfezionamento professionale o di formazione continua. Abbiate fiducia nei vostri figli, cercate di capire i loro interessi
e le loro potenzialità. Dite loro che si può
arrivare molto lontano e che per raggiungere un risultato bisogna impegnarsi e sudare. Poi arrivano le soddisfazioni che durano una vita. Ce l’ho fatta,
sono attore del mio futuro e guardo
sempre oltre. Con fiducia». Tutti dunque
alla manifestazione, il cui programma
completo si trova sul sito www.espoprofessioni.ch.
RED
LE BREVI
San Salvatore, si riapre
Da sabato 12 marzo, da mattino a sera,
riprendono le corse della funicolare
che da Paradiso porta in vetta al San
Salvatore. Dopo un 2015 chiuso con
successo (150’000 passeggeri, in aumento), la società è pronta ad affrontare anche la nuova stagione con innovazione e ottimismo, ma anche continuità: è stata rinnovata la convenzione
a favore dei possessori della ParadisoCard. Per informazioni e prenotazioni
per marzo chiamare lo 091 993 26 70.
L’AGENDA
Rivera – Prelievo del sangue
Oggi dalle 17.30 alle 19.30 alla palestra
delle scuole. Info: www.donatori.ch.
Lugano – Presentazione libro
Stasera alle 18.30 nell’aula magna del
liceo 1 sarà presentato “Un medico
a Caporetto. I diari di guerra di Ugo
Frizzoni”, di Paolo Barcella.
I fiocchi non hanno scoraggiato
Lugano – LuganoInScena
Nella sala teatro del Lac sarà rappresentato stasera alle 20.30 lo spettacolo
“Ivan Illic”, di Ola Cavagna e tratto dal
celebre racconto di Tolstoj.
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Mendrisiotto
lunedì 7 marzo 2016
15
Capolago, un ammasso di neve piomba dal viadotto della A2 e si infrange contro una casa
‘Prima il boato, poi la valanga’
Nessun ferito, ma importanti
danni all’abitazione. Secondo
i testimoni la colpa è da
attribuire a uno spazzaneve
in azione sull’autostrada.
di Stefano Lippmann
Manca qualche minuto al mezzogiorno
di sabato, nell’alto Mendrisiotto la neve
scende copiosa da ormai alcune ore,
tanto che percorrere le strade comincia
ad essere parecchio difficoltoso. Lo
stesso discorso vale per l’autostrada. E
proprio dall’autostrada, più precisamente dal viadotto del Monte Generoso
all’altezza di Capolago, per poco non si
è sfiorata la tragedia. Automezzi spazzaneve all’opera sulla A2 che, a quanto
risulta da una prima ricostruzione, non
si sono curati di quello che stava a valle
del viadotto. E così, l’immensa mole di
neve spostata dai veicoli pesanti si è riversata nel pendio sottostante andando a colpire due case di via Calchera. Va
detto, fortunatamente nessuno è rimasto ferito, ma lo spavento è stato tanto
anche perché, ben testimoniato dalle
foto, l’impatto della neve ha creato
grandi buchi nel tetto di una delle due
case, mandando in frantumi tegole e
travetti i quali si sono riversati sulla cucina e nella sala. Il fato vuole che i proprietari di casa, Antonio e Manuela Ricciardelli, avevano lasciato la propria
casa pochi istanti prima. I primi ad accorgersi di quanto stava accadendo
sono stati i vicini di casa, Claudio e
Bianca Stefani, i quali hanno visto con i
propri occhi la scena: «Era mezzogiorno, stavo chiudendo la porta di casa. A
quel punto ho sentito un boato, mi sono
girata e ho visto la valanga proveniente
dall’autostrada», spiega Bianca Stefani.
Un grosso spavento, evidentemente,
che ha coinvolto i coniugi Ricciardelli,
proprietari di casa. Nel momento in cui
è scesa la ‘valanga’ «stavo uscendo perché stavamo andando a fare la spesa».
racconta Antonio.
A un certo punto, però, il vicino lo chiama: «Vieni su che c’è il tetto rotto, son
cadute le tegole». Immediato un giro di
perlustrazione per cercare di capire
cosa fosse successo, poi l’amara sorpresa: «Quando ho visto il tetto mi sono
spaventato, c’erano dei buchi grossi
quasi un metro». Sul momento, Antonio, non si è reso conto di quanto fosse
grave la situazione all’interno dell’abitazione. «Ha fatto il buco – è stato il primo pensiero –, ma non pensavo che la
Quel che resta del tetto sopra la cucina
casa all’interno fosse sfondata». A quel
punto la moglie Manuela ha fatto ingresso in casa, cercando di capire se
non entrasse dell’acqua. «Com’è entrata l’ho sentita urlare: Anto, corri che c’è
un disastro». Il tetto sopra la cucina e la
sala era parzialmente crollato, mandando cocci di tegole – anche di discrete dimensioni – ovunque. Davanti a un
simile scenario il pensiero è andato al
reale pericolo che hanno corso Antonio
e Manuela: «Per fortuna stavamo
uscendo. Era mezzogiorno meno cinque e se non avessimo deciso di andare
a fare la spesa, ma mia moglie avesse
Il viadotto che sovrasta le case
cucinato come d’abitudine, avrebbe rischiato anche la pelle». Antonio lo ribadisce: «Ha rischiato la pelle. Potevamo
essere seduti a tavola in quel momento.
Da quel lato – commenta infine – è andata bene, diciamo, per il resto si tratta
di un disastro». Immediata la chiamata
ai pompieri di Mendrisio i quali, giunti
in via Calchera, hanno iniziato le operazioni di messa in sicurezza rimuovendo
travetti e tegole pericolanti prima di coprire i buchi creatisi nel tetto. Operazione, quest’ultima, che ha comunque richiesto diverse ore. Sul posto sono
giunti anche due agenti di polizia per le
constatazioni del caso per i primi rilevamenti e per una presa di contatto con
i testimoni della scena. Persone che già
a partire da questa sera saranno chiamate a fornire la propria ricostruzione
dei fatti. Sull’origine della ‘valanga’,
però, i dubbi sarebbero pressoché inesistenti: la causa è da attribuirsi a un
mezzo spazzaneve intento ad operare
sul soprastante viadotto, dunque una
zona delicata considerato quello che
potrebbe esserci a valle. Malgrado la
presenza di barriere al lato dell’autostrada (oltre ai ripari fonici), un grosso
volume di neve è riuscito a riversarsi
LIPPI
sul terreno sottostante. Per i testimoni
ci sarebbe dunque un grave errore di
‘leggerezza’ nell’affrontare il viadotto
da parte di chi guidava il mezzo pesante: «È un punto dove nessuno può rimuovere la neve a quella velocità». Per
prendere coscenza di quanto sia realmente accaduto, nel pomeriggio di sabato si è recato sul posto anche il capo
assistente del Centro di manutenzione
del Sottoceneri. I coniugi Ricciardelli,
per contro, hanno dovuto trascorrere la
notte fuori casa e tuttora non possono
farvi rientro. Tragedia sfiorata, ma c’è
mancato davvero poco.
Rapina a Brusino, ‘commando’ in aula
Orti, spazio sufficiente
Dopo tre condanne per complessivi 21
anni di carcere, la resa dei conti con la
giustizia italiana per Giovanni Misso –
61enne ex ergastolano genovese e rapinatore seriale – è ripresa ieri in Tribunale
a Monza. È accusato, assieme ad altri
otto imputati, di associazione per delinquere, favoreggiamento personale, porto
d’armi clandestine, rapina pluriaggravata, sequestro di persona, ricettazione e
tentato omicidio. Rapine e armi, una costante per Giovanni Misso. La banda capeggiata da Giovanni Misso a Monza è
accusata di aver messo a segno, tra il no-
Durante la prossima seduta di Consiglio comunale –prevista lunedì 14 marzo – a Mendrisio si parlerà anche di orti.
I Verdi Claudia Crivelli Barella, Tiziano
Fontana e Andrea Stephani nel giugno
del 2013 avevano infatti presentato la
mozione ‘Orti condivisi’, chiedendo che
il Municipio istituisse un gruppo di studio per la realizzazione di orti pubblici
e condivisi sul territorio della città.
L’esecutivo, nel rispondere alla richiesta, ha risolto “di non aderire alla mozione” sebbene tramite il Dicastero ambiente monitorerà periodicamente
vembre 2013 e lo stesso mese dell’anno
successivo, dodici rapine e due tentate
rapine. Bottino complessivo 350mila
euro. Soldi spariti nel nulla. Nel corso
dell’udienza di ieri, dopo che la pubblica
accusa aveva chiesto il processo immediato, i difensori di tutti gli imputati hanno sollecitato l’ammissione al rito abbreviato per consentire ai loro assistiti di beneficiare in caso di condanna della riduzione di un terzo della pena. Una strada
obbligata considerato che la posizione
degli imputati, così come emerge dagli
atti del processo, sembra essere senza
scampo. L’accusa contesta per lo più assalti banditeschi a furgoni blindati, la
specialità del commando che l’11 ottobre
2014 prese di mira un distributore di
Brusino Arsizio (bottino 19mila euro e
4mila franchi). Nell’occasione Giovanni
Misso, rimasto all’esterno dell’ufficio
cambi a fare da palo, esplose due colpi di
fucile all’indirizzo di un passante e contro la porta dello stesso ufficio cambi. La
vetrata in frantumi ferì un cliente. Vista
la complessità del processo, l’udienza
preliminare è stata aggiornata al prossimo 15 aprile.
M.M
Pietro Montorfani,
‘i nuovi scrittori’
Centro diurno ‘Ai Gelsi’, La mimosa alle donne
si cerca un responsabile dai ‘nuovi chiassesi’
Continua il ciclo dedicato ai nuovi scrittori della Svizzera italiana organizzato
dal Circolo di cultura di Mendrisio e dintorni e dal locale Museo d’Arte. Proprio al
museo, mercoledì dalle 20.30 sarà la volta di Pietro Montorfani. Lo scrittore nel
2011 ha pubblicato una raccolta di poesie
intitolata ‘Di là non ancora’, vincitrice nel
2012 del Premio letterario Carducci e del
Premio Schiller. La serata prevede dapprima la presentazione dell’opera, seguita da un momento dove Montorfani leggerà e commenterà i suoi testi.
Al Centro diurno regionale ‘Ai Gelsi’ di
Riva San Vitale cambierà il responsabile.
Da qualche giorno, infatti, è pubblicato il
concorso per l’assunzione a tempo pieno
(42 ore settimanali) e a titolo di nomina
di un nuovo responsabile. Le candidature – si legge – devono pervenire alla cancelleria comunale in busta sigillata, con
la dicitura esterna ‘Concorso responsabile Centro diurno ‘Ai Gelsi’ entro il mezzogiorno di giovedì 31 marzo. Entrata in
servizio prevista al più presto possibile.
Maggiori info allo 091 648 13 06.
La mimosa, segno caratteristico che contraddistingue la Giornata della donna,
sarà distribuita alle passanti lungo Corso
San Gottardo a Chiasso. domani dalle
10.30. Il ‘gesto’ sarà affidato ai nuovi
chiassesi, “un gesto simpatico tra i nuovi
arrivati, accolti a Chiasso recentemente,
e la popolazione femminile locale”.
L’evento è organizzato da Chiasso-culture in movimento e dal Soccorso Operaio
Svizzero. L’iniziativa vuole anche “richiamare l’attenzione sull’universalità
della disparità di genere”.
l’evoluzione della domanda di spazi da
destinare alla pratica.
Già ora, viene rimarcato, sono disponibili diversi appezzamenti, pronti alla
causa. Nello specifico, l’esecutivo menziona la Zona Campagnana (via Scer a
Rancate) dove su un totale di 1’841 metri quadri ne vengono utilizzati solamente 100. E anche a Mendrisio, specifica il Dicastero ambiente, è presente
una zona destinata agli orti pubblici. In
questo terreno, si riporta, ci sono ancora 5 appezzamenti disponibili su un totale di 27.
IL DIBATTITO
di Daniele Caverzasio, deputato al Gran Consiglio, Lega
Uno schiaffo che ferisce
A volte succede, come politico o cittadino, di trovarsi confrontati con racconti e
testimonianze che lasciano senza fiato e
increduli. Ci si trova a guardare negli occhi le persone che si confidano e si affidano a noi per combattere le ingiustizie
subite. Quando questo capita ti rendi subito conto che davanti a te hai persone
ferite e abbandonate da quelle istituzioni
in cui credevano. Iniziano a raccontare
con passione e pieno coinvolgimento
perché loro, quei fatti, li hanno vissuti
sulla propria pelle. Con il trascorrere dei
minuti il tremore delle voci e gli occhi
umidi mostrano chiaramente come certe ferite siano ancora aperte e il dolore
ancora vivo. Sto parlando dei maltrattamenti (fisici e psicologici) cagionati da
un’ex assistente di cura impiegata presso il Centro anziani di Balerna ad alcuni
pazienti (incapaci di difendersi) dello
stesso istituto. Casi che si pensa possano
succedere solo altrove, lontano da noi, e
poi invece ci si rende conto che quelle
violenze e insulti sono capitati qui, nel
nostro cantone.
Segue a pagina 30
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17
Sport
lunedì 7 marzo 2016
Assistenza video nel calcio, la visione di Busacca
‘Giusto sperimentare, ma non sarà che un aiuto’ Pagina 23
SCI ALPINO
TENNIS
BASKET
In Slovacchia
è Shiffrin-show,
aspettando Lara Gut
Nostalgia di Fedrinka
Contro l’Italia
il coraggio non basta
In campo solo la Sam,
che sfiora l’exploit
sul parquet di Monthey
Pagina 22
Pagina 24
Pagina 25
Playoff di bella intensità
Davos, Ginevra, Lugano
e Berna in vantaggio 2-0
ma solo i grigionesi
appaiono decisamente
superiori all’avversario
I playoff sono lanciati e lo sono
in maniera attraente. I quarti di
finale sono tutti sul 2-0. Nella
norma delle attese in DavosKloten e Ginevra-Friborgo, contro la logica della classifica in
Zsc Lions-Berna e Zugo-Lugano.
Il Davos sta confermando la ripresa mostrata in uscita dalla
stagione regolare e si preannuncia quale primo candidato alla
propria successione. Una autosuccessione che non si verifica
più da 15 anni, cioè da quando i
Lions confermarono nel 2001 a
Lugano, il titolo conquistato
l’anno prima all’Hallenstadion
contro lo stesso avversario.
Il doppio svantaggio dei Lions è
relativamente sorprendente, se
si pensa che tradizionalmente
faticano nel primo turno. L’altra
sera a Berna, gli ospiti hanno sostanzialmente dominato e inoltre l’arbitro Andreas Fischer ha
annullato un gol validissimo
agli zurighesi, che avrebbero pareggiato e presumibilmente innescato il prolungamento.
Il Ginevra, molto solido, appare
superiore a un Friborgo che rischia di perdere Sprunger, dopo
la carica che ha spaccato (letteralmente) la testa a Rubin, il
quale verrà operato oggi.
Il Lugano sta al momento facendo valere il maggiore talento nei
confronti dello Zugo. La squadra
di Shedden mostra inoltre una
solidità difensiva che non sempre era apparsa tale durante la
stagione regolare e mette freno a
uno dei migliori attacchi del
campionato. Ma ci sarà ancora
da lottare a lungo.
Nei tristi playout, l’Ambrì Piotta
ha invece battuto uno spento
Losanna in una Valascia semideserta e questa settimana avrà
due opportunità per staccare
contro il Langnau quei due punti che ne sancirebbero la salvezza anticipata. Intanto il Bienne
vince.
G.A.
E nel Lugano persino Martensson ha assunto una dimensione inattesa
TI-PRESS/D. AGOSTA
CALCIO | SUPER LEAGUE
La neve ferma il Lugano. Oggi tocca al Chiasso
Non è clima da pallone
TI-PRESS/D.AGOSTA
Weekend calcistico pesantemente condizionato dalla neve,
quello che si concluderà stasera
a Chiasso con il posticipo di
Challenge League. A farne le spese anche il Lugano che, a pochi
giorni dalla storica qualificazione per la finale di Coppa Svizzera, ha dovuto rinviare l’appuntamento con il Basilea. Da un lato
potrebbe non essere un male, visto che i bianconeri avranno la
possibilità di recuperare dalle fatiche di Lucerna, ma dall’altro
c’era la chance, sull’onda dell’adrenalina prodotta dal successo di Coppa, di provare a fare lo
sgambetto ai renani. La sfida di
Cornaredo poteva essere recuperata già questa sera, ma il Basilea non ha accettato in quanto
giovedì sarà impegnato nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. Si giocherà stasera,
invece, il secondo confronto rinviato, quello tra San Gallo e Grasshopper.
Il Lugano non è sceso in campo,
ma all’ultimo posto è rimasto il
Vaduz, sconfitto a Sion, mentre
Zurigo e Thun non si sono fatti
del male, portando a casa un
punto a testa, che non spiace
nemmeno ai bianconeri.
In Challenge League la neve ha
costretto a rinviare Le Mont -
Winterthur, mentre è finito in
parità il derby romando tra Losanna e Xamax. Stasera un
Chiasso rigenerato dalle ultime
due vittorie tornerà in campo
per saggiare i miglioramenti al
cospetto di un avversario di caratura superiore. Il Wil, infatti, è
la seconda forza del campionato,
anche se la tentennante ripresa
di campionato lo ha distanziato
dalla capolista Losanna.
Sport
lunedì 7 marzo 2016
18
La salvezza è quasi cosa fatta
Battuto uno spento
Losanna in un contesto
dimesso, all’Ambrì
mancano ora due punti
da cogliere col Langnau
Ambrì Piotta
Losanna
(1-0 2-0 0-1)
Reti: 12’50’’ Giroux (Pestoni) 1-0. 37’25’’
Grassi (Kamber) 2-0. 38’36’’ Emmerton
(Giroux) 3-0. 47’52’’ Stalder (Walsky) 3-1
Ambrì Piotta: Zurkirchen; Berger, Mäenpää; Trunz, Sidler; Fora, Chavaillaz; Gautschi; Pestoni, Emmerton, Giroux; Bastl,
Hall, Lauper; Grassi, Kamber, Bianchi;
Duca, Fuchs, Monnet; Lhotak
Losanna: Caminada; Gobbi, Leeger; Genazzi, Jannik Fischer; Trutmann, Stalder;
Lardi, Nodari; Danielsson, Hytönen, Déruns; Louhivaara, Miéville, Leblanc; Walsky, Froidevaux, Antonietti; Ryser, Savary,
Simon Fischer
Arbitri: Massy, Prugger; Mauron, Progin
Note: 2’280 spettatori. Penalità: 2 x 2’ entrambe le squadre. Ambrì Piotta senza Birbaum, Zgraggen (malati); Nordlund e
Stucki in soprannumero; Losanna senza
Pesonen, Bang, Herren e Augsburger (infortunati). Tiri in porta: 24-21 (10-9, 10-4,
4-8). 43’13’’ palo di Fuchs. Paolo Duca alla
600ª partita con la maglia dell’Ambrì Piotta, la 437ª da capitano. Premiati Grassi e
Genazzi.
di Gastone Albertoni
Ambrì – La situazione viaria
completamente fuori controllo
ha ulteriormente tolto stimoli ai
sostenitori dell’Ambrì, che hanno disertato in massa la Valascia
in una serata che ha proposto un
hockey appena accettabile in un
contesto dimesso. Una condizione che ha finito per annoiare a
lungo i duemila (scarsi) presenti, premiati alla fine (tranne il
centinaio di coraggiosi losannesi nel loro angusto angolo) almeno da una vittoria pesante.
Il 3-1 di sabato permette all’Ambrì Piotta di andare martedì a
Langnau con in tasca la possibilità di chiudere i conti e garantirsi la salvezza. In effetti, vincendo
(prima o dopo il 60’) sulla pista
dell’Emmental, la squadra leventinese acquisirebbe sui bernesi un distacco per loro irrecuperabile. In caso contrario l’Ambrì si è comunque procurato anche la possibilità di salvarsi sabato prossimo, quando ospiterà
lo stesso Langnau.
Tornando a sabato scorso, invece, ad emergere è stato il senso
di delusione che ha accompagnato la partita tra Ambrì e Losanna. La delusione serpeggiante fra i giocatori, arrivati così vicini alla meta playoff e costretti
L’altra partita di playout
Grassi (a destra) e Kamber hanno appena confezionato il gol del 2-0
invece a giocare in questo limbo
che è il torneo playout. L’Ambrì,
anche perché reduce da una
brutta figura a Bienne e deciso a
riscattarsi davanti al suo pubblico, ha avuto per lo meno il merito di provarci con insistenza per
due tempi, facendo insomma
l’essenziale per vincere.
Due gol della altalenante prima
linea e uno di Grassi (che verrà
sicuramente rimpianto da settembre) hanno messo al sicuro il
risultato ancor prima di affrontare il terzo periodo.
Un terzo tempo che ha visto invertirsi i ruoli, con il Losanna
molto più attivo sul fronte offensivo. Una reazione d’orgoglio insita nei giocatori o indotta da
TI-PRESS/GOLAY
Ehlers, che ha trovato un Ambrì
invece molto più passivo e a tratti persino impacciato. A immagine, per esempio, dell’azione
che ha portato all’unica segnatura ospite, con i giocatori locali
sparpagliati in un’improbabile
fase difensiva e il portiere Zurkirchen che è uscito fino al punto di ingaggio, mandando cla-
morosamente un disco che poi
Stalder ha infilato nella porta rimasta praticamente vuota.
Per evitare brutte sorprese, pur
se in un contesto di profilo basso, sarà imperativo per i leventinesi mantenere alta la concentrazione e assicurare la salvezza, in un modo o nell’altro, entro
la fine di questa settimana.
DOPOPARTITA
L’ANNOTAZIONE
Mikko Mäenpää: ‘A Langnau sarà da playoff’
Forza maggiore e forza minore
Ambrì – «Credo che la cosa più
importante sia l’avvenuta consapevolezza da parte dei giocatori del dove siamo e cosa dobbiamo fare», commenta Hans
Kossmann. «La squadra ha avuto una buona reazione. Comunque va detto che in questo momento è difficile giocare contro
il Bienne che gioca con la testa
libera perché sa di essere condannato allo spareggio. Noi dobbiamo prima di tutto cercare di
vincere le partite in casa. Fuori
3
1
ci è difficile. Ma andiamo a Langnau con una carica positiva».
Un’impressione condivisa da
Sven Berger: «Non è stata una
bella partita ma abbiamo raggiunto l’obiettivo dei tre punti.
Questo nonostante un terzo periodo giocato troppo passivamente. Abbiamo permesso al
Losanna di rientrare parzialmente, ma alla fine la vittoria è
meritata. Ora dobbiamo chiudere al più presto la stagione contro il Langnau».
Mikko Mäenpää sottolinea come
«mentalmente sia difficile giocare queste partite» dopo aver
rincorso i playoff. «Ma abbiamo
lavorato più del Losanna e vinto.
Non sono partite facili, ma a
Langnau ci sarà una similitudine con i playoff, perché la posta
in palio è diretta. Sarà determinante avere la voglia di vincere,
perché solo quello conta. Non bisogna guardare né avanti né indietro, ma concentrarsi totalmente sulla partita».
K.W.
Ambrì – Con un pericolo di valanghe di grado 4 e una situazione
stradale e ferroviaria sfuggita di
mano a chi di dovere, l’Ambrì
Piotta aveva chiesto alla Lega di
poter rinviare la partita con il Losanna. Alla Lega hanno risposto
che le partite si possono rinviare
solo per cause di forza maggiore.
E che non era questo il caso.
Sarà, ma fa pensare, ad esempio,
che l’Ambrì deve spostare la pista
da dov’è perché è in una zona
soggetta al pericolo di valanghe.
Che sarebbe poi per cause di forza maggiore. Tra le ragioni per
cui si fa una nuova pista, determinante è quella legata ai ricavi dalle offerte al pubblico. L’Ambrì si
barcamena da decenni tra i conti
in rosso e giocare una partita praticamente senza pubblico (come
sabato) rappresenta un brutto
colpo per le finanze. Le finanze
sane sono fra i criteri per la licenza. Ma ci vuole pubblico, che deve
poter arrivare alla pista. Forza
maggiore e forza minore.
G.A.
Langnau
Bienne
(0-2 0-0 2-1)
2
3
Reti: 8’ Huguenin (Daniel Steiner, Dünner)
0-1. 9’ Gaetan Haas 0-2. 49’ Chiriaev (Kevin Clark, Adrian Gerber) 1-2. 57’ Dostoinov (Olausson) 1-3. 59’ Albrecht (Hecquefeuille/4 contro 5!) 2-3
Langnau: Ciaccio; Adrian Gerber, Koistinen; Ronchetti, Hecquefeuille; Yves Müller,
Kim Lindemann; Gossweiler, Sandro Moggi; Kevin Clark, Anton Gustafsson, Nüssli;
Claudio Moggi, Kyle Wilson, Tobias Bucher; Lukas Haas, Chiriaev, Sven Lindemann; Wyss, Albrecht, Nils Berger
Bienne: Rytz; Nicholas Steiner, Dufner;
Jecker, Wellinger; Dave Sutter, Huguenin;
Fröhlicher, Jelovac; Fabian Lüthi, Earl,
Moss; Julian Schmutz, Olausson, Dostoinov; Berthon, Gaetan Haas, Tschantré; Daniel Steiner, Dünner, Rossi
Arbitri: Eichmann, Koch; Espinoza, Kohler
Note: 6’000 spettatori. (tutto esaurito). Penalità: 7 x 2’ le due squadre. Langnau senza Deny Bärtschi, Tom Gerber, Jordy Murray, Stettler (infortunati), Weisskopf, Zryd
(malati) e DiDomenico (ragioni familiari),
Bienne senza Ehrensperger, Fey, Herburger, Macenauer, Spylo, Fabian Sutter, Wetzel (infortunati), Joggi (malato) e Maurer
(squalificato). Gustafsson e Kyle Wilson
usciti per infortunio. 59’ timeout del Langnau, che gioca senza portiere dal 58’54’’
al 59’32’’.
NATIONAL HOCKEY LEAGUE
Venerdì: Washington-Ny Rangers 2-3. Columbus-Edmonton 6-3. Dallas-New Jersey 4-2. Sabato: San José-Vancouver
(con Bärtschi/2 assist e Sbisa/1 assist,
senza Weber) 2-4. Philadelphia (con
Streit)-Columbus 6-0. Winnipeg-Montreal
(con Andrighetto) 4-2. Buffalo-Minnesota
(con Niederreiter) d.r. 2-3. Pittsburgh-Calgary (senza Hiller) 2-4. Colorado (senza
Berra)-Nashville (con Josi) 2-5. Los Angeles-Anaheim 2-3. Boston-Washington d.p.
1-2. Tampa Bay-Carolina d.r. 4-3. ArizonaFlorida 5-1
HOCKEY | SULLE ALTRE PISTE DEI PLAYOFF DI LNA
Il Berna regge ai Lions
Kloten
Davos
(1-2 2-2 0-1)
3
5
Reti: 4’ Ambühl (Kessler) 0-1. 10’ Kellenberger (Lemm) 1-1. 19’ Marc Wieser (Picard) 1-2. 22’ Kolarik (Hollenstein) 2-2. 31’
(30’28’’) Frick (Praplan/5 contro 4) 3-2.
31’ (30’34’’) Lindgren (Aeschlimann) 3-3.
38’ Marc Wieser (Axelsson) 3-4. 60’
(59’37’’) Picard (Forster/5 contro 4/a porta
vuota) 3-5
Kloten: Boltshauser; Harlacher, Gustafsson; Frick, Schelling; Stoop, Von Gunten;
Guggisberg, Sheppard, Bieber; Kolarik,
Santala, Hollenstein; Leone, Obrist, Praplan; Kellenberger, Liniger, Casutt; Lemm
Davos: Genoni; Forster, Heldner; Du Bois,
Rampazzo; Schneeberger, Paschoud;
Guerra; Kessler, Ambühl, Picard; Marc
Wieser, Lindgren, Axelsson; Jörg, Aeschlimann, Paulsson; Simion, Walser, Dino Wieser; Egli
Arbitri: Mollard, Kurmann; Bürgi, Wüst
Note: 6’900 spettatori. Penalità: 4 x 2’ Kloten, 6 x 2’ Davos. Kloten senza Olimb (soprannumero), Collenberg (squalificato),
Gerber, Back e Hasani (infortunati), Davos
senza Corvi, Sciaroni, Kindschi (infortunati) e Setoguchi (soprannumero). 57’ palo di
Guggisberg. Kloten senza portiere dal
59’10’’ al 59’37’’
Berna
Zsc Lions
(0-1 1-0 1-0)
2
1
Friborgo
3
Ginevra
4
dopo prolungamento (2-0 1-2 0-1 0-1)
Reti: 11’ Nilsson (Bergeron, Matthews)
0-1. 37’ Flurin Randegger (Beat Gerber,
Conacher) 1-1. 45’ Tristan Scherwey (Flurin Randegger) 2-1
Berna: Stepanek; Beat Gerber, Untersander; Krueger, Kreis; Helbling, Flurin Randegger; Sandro Wiedmer; Bodenmann,
Ebbett, Simon Moser; Conacher, Derek
Roy, Ruefenacht; Tristan Scherwey, Pascal
Berger, Luca Hischier; Alain Berger, GianAndrea Randegger, Ness; Reichert
Zsc Lions: Flüeler; Rundblad, Geering;
Blindenbacher, Jonas Siegenthaler; Seger,
Bergeron; Phil Baltisberger; Nilsson, Matthews, Herzog; Künzle, Shannon, Suter;
Chris Baltisberger, Denis Malgin, Roman
Wick; Patrik Bärtschi, Trachsler, Schäppi;
Jan Neuenschwander
Arbitri: Fischer, Stricker; Kovacs, Küng
Note: 17’031 spettatori (tutto esaurito).
Penalità: 2 x 2’ le due squadre. Berna senza Bergenheim, Blum, Bührer, Jobin, Kobasew, Kousa (infortunati) e Martin Plüss
(malato), Zsc senza Bäumle, Foucault, Dan
Fritsche, Hächler, Daniel Schnyder (infortunati), Cunti (malato) e Ryan Keller (soprannumero). Pali: 14’ Matthews, 32’ Nilsson. Timeout: 28’ Berna. 60’ Zsc Lions
Reti: 8’ Genoway (Picard, Pouliot/5 contro
4) 1-0. 14’ Mauldin (Pouliot, Picard/5 contro 4) 2-0. 22’ Schilt 3-0. 26’ Wick (Slater,
Loeffel/5 contro 4) 3-1. 28’ Slater (Bezina,
Pedretti) 3-2. 60’ Romy (Loeffel/6 contro
5) 3-3. 75’ Jacquemet (Kast, Romy) 3-4
Friborgo: Benjamin Conz; Alexandre Picard, Schilt; Rathgeb, Ngoy; Glauser, Marc
Abplanalp; Maret; Genoway, Gardner, Neukom; Sprunger, Bykov, Benny Plüss; Mauldin, Pouliot, Mottet; John Fritsche, Rivera,
Tristan Vauclair; Caryl Neuenschwander
Ginevra: Robert Mayer; Vukovic, Fransson; Bezina, Eliot Antonietti; Loeffel, Iglesias; Jacquemet; Jérémy Wick, Slater, Rubin; D’Agostini, Romy, Pedretti; Simek,
Lombardi, Rod; Traber, Kast, Roland Gerber; Chuard
Arbitri: Mandioni, Wiegand; Borga, Kaderli
Note: 6’500 spettatori (tutto esaurito). Penalità: 3 x 2’ + 1 x 10’ (Schilt) Friborgo, 7 x
2’ Ginevra. Friborgo senza Kamerzin, Loichat (infortunati), Ellerby e Réway (soprannumero), Ginevra senza Tom Pyatt (soprannumero), Almond, Bays, Douay, Mercier e Riat (infortunati). 24’ D’Agostini fallisce un rigore
Nhl, Bärtschi e Sbisa decisivi
Sven Bärtschi e Luca Sbisa hanno contribuito sostanzialmente
alla vittoria dei Vancouver Canucks sul ghiaccio dei San José
Sharks. Sabato, i due svizzeri
hanno fornito gli assist su tre dei
quattro gol messi a segno dai canadesi.
Bärtschi ha ispirato le prime due
segnature dei Canucks. Così facendo l’attaccante bernese ha
portato il suo totale stagionale a
24 punti (13 gol), nelle 56 partite
disputate. Da parte sua, Sbisa ha
marcato il suo settimo assist stagionale, sul gol che ha definito il
4-2 finale. Tra gli altri svizzeri
schierati nella serata di sabato,
anche Roman Josi ha festeggiato
una vittoria con i Nashville Predators (5-2 ai Colorado Avalanche), così come Mark Streit ha
partecipato al largo successo dei
Philadelphia Flyers (6-0 ai Columbus Blue Jackets) e Nino Niederreiter nella partita vinta ai rigori dai Minnesota Wild sui Buffalo Sabres. Il solo ad aver perso è
stato Sven Andrighetto, i cui
Montreal Canadiens hanno nuovamente perso, stavolta 4-2 a
Winnipeg.
Classifiche
Eastern Conference. Atlantic Division:
1. Tampa Bay Lightning 65/82. 2. Florida
Panthers 65/80. 3. Boston Bruins 66/79. 4.
Detroit Red Wings 64/75. 5. Ottawa Senators 65/67. 6. Montreal Canadiens (Andrighetto) 66/66. 7. Buffalo Sabres 66/61. 8.
Toronto Maple Leafs 63/52. Metropolitan
Division: 1. Washington Capitals 65/100.
2. New York Rangers 65/82. 3. New York
Islanders 62/77. 4. Pittsburgh Penguins
64/74. 5. Philadelphia Flyers (Streit)
64/71. 6. Carolina Hurricanes 66/69. 7.
New Jersey Devils 66/69. 8. Columbus
Blue Jackets 66/62
Western Conference. Central Division:
1. Chicago Blackhawks 66/85. 2. Dallas
Stars 66/85. 3. St. Louis Blues 66/83. 4.
Nashville Predators (Josi) 66/78. 5. Minnesota Wild (Niederreiter) 66/72. 6. Colorado Avalanche (Berra) 67/70. 7. Winnipeg
Jets 64/59. Pacific Division: 1. Anaheim
Ducks 64/82. 2. Los Angeles Kings 64/80.
3. San José Sharks 64/76. 4. Vancouver
Canucks (Bärtschi, Sbisa, Weber) 64/62. 5.
Arizona Coyotes 65/62. 6. Calgary Flames
(Hiller) 65/58. 7. Edmonton Oilers 67/57
Sport
lunedì 7 marzo 2016
19
Quanto pesa la serenità
Il gran lavoro paga, sempre. E così il Lugano di
Shedden va sul 2-0, mentre Merzlikins vince il duello a distanza con Stephan.
Lugano
Zugo
(1-1 2-1 1-0)
Reti: 15’19’’ Schlumpf (Martschini, Suri)
0-1. 18’37’’ Martensson (Klasen, Pettersson) 1-1. 22’30’’ Brunner (Bertaggia/esp.
Ramholt) 2-1. 30’50’’ Bouchard (autorete
Brunner) 2-2. 34’07’’ Martensson (Pettersson, Klasen) 3-2. 52’17’’ Kienzle (rigore/fallo d’emergenza di Schlumpf) 4-2
Lugano: Merzlikins; Vauclair, Kienzle;
Chiesa, Furrer; Kparghai, Hirschi; Klasen,
Martensson, Pettersson; Brunner, Lapierre, Bertaggia; Reuille, Sannitz, Walker;
Fazzini, Dal Pian, Kostner; Morini
Zugo: Stephan; Schlumpf, Sondell; Grossmann, Ramholt; Alatalo, Lüthi; Blaser;
Martschini, Holden, Suri; Lammer, Immonen, Bouchard; Bürgler, Peter, Zangger;
Senteler, Diem, Schnyder
Arbitri: Vinnerborg, Wehrli; Tscherrig, Fluri
Note: 6’746 spettatori. Penalità: 5 x 2’ le
due squadre. Tiri: 23-37 (5-13, 11-10,
7-13). Lugano senza Ulmer, Steinmann
(infortunati), Hofmann (squalificato), Stapleton e Wollgast (soprannumero); Zugo
senza Erni (infortunato), Morant, Thibaudeau, Marchon, Sieber, Bader e Stadler
(soprannumero). Pali: 48’40’’ Reuille (traversa), 51’23’’ Martschini (traversa). Lugano negli ultimi minuti senza Klasen (probabilmente vittima di una botta). Zugo
senza portiere dal 59’24’’ al 60’. Premiati
quali migliori giocatori in pista Tony Martensson e Pierre-Marc Bouchard
di Christian Solari
Lugano – Basta guardare in faccia i giocatori per capire come
vanno le cose in questa serie dei
quarti tra Lugano e Zugo. Dimenticati i mantra e le tensioni
dell’anno scorso (e di quello prima), i muri che sostengono i corridoi della Resega trasudano serenità. Quella che può dare un
due a zero nella serie, centoventi
minuti dopo che è iniziata. Che
ripaga l’enorme lavoro sul ghiaccio, certo, ma soprattutto l’estremo rigore di un gruppo che s’è
messo in testa di non voler sbagliare nulla. E agisce di conseguenza. Anche, e in special
modo, quando le cose non vanno
nel verso giusto. Come nei primi
quindici minuti di gara 2, in cui
lo Zugo è padrone del disco e,
sfruttando la sua velocità, soprattutto d’esecuzione, costringe il Lugano agli straordinari.
Tuttavia, i padroni di casa – il cui
primo tiro in porta arriva soltanto al dodicesimo minuto – in retrovia non concedono nulla,
chiudendosi a riccio davanti a
un Merzlikins che gioca con la
calma di un veterano, e più passa
il tempo, più sembra vincere il
duello a distanza con Stephan.
Poi, quando serve, il Lugano sa
essere implacabile anche davanti. Nel primo tempo si crea due
grosse occasioni e la seconda la
sfrutta. E nel secondo, alla prima
vera opportunità, segna subito il
punto del 2-1. Lo Zugo, che gioca
in punta di bastone, perché è la
cosa che meglio gli riesce, non sa
più cosa fare. Se non ringraziare
la sorte, quando un disco vagante rimbalza addosso a Brunner,
che involontariamente infila il
suo portiere tra le gambe. In un
secondo tempo che, dei tre di
gara 2, è il più vivo ed entusiasmante di tutti. E culmina con il
3-1 di Martensson, che s’inventa
rapace dello slot, firmando la
sua prima doppietta da quand’è
a Lugano. Pur se il colpo del definitivo kappaò agli ospiti lo darà
sul serio il rigore di Kienzle, al
Kienzle instinct
1
8
TI-PRESS/D.AGOSTA
ZSC LIONS
BERNA
0
2
Gli svedesi trascinano, gli altri seguono
TI-PRESS/D.AGOSTA
LEGA NAZIONALE A
54’, con il terzino numero sedici
che – in barba a ciò che temevano i più scettici – trasforma il suo
rigore in maniera cristallina, col
più classico dei puck tra i gambali. Mentre, sull’altro fronte,
Kreis continua a usurare i suoi
uomini migliori, specialmente
il topscorer Pierre-Marc Bouchard. Invano. Prima di accettare la sconfitta in maniera piuttosto passiva, oltre che curiosa. Infatti decide di richiamare in panchina il portiere quando mancano solo trentasei secondi dal sessantesimo, questo nonostante la
sua squadra accusi non uno,
bensì due gol di svantaggio.
La smorfia di Klasen
L’ANNOTAZIONE
Tra i migliori anche sabato, dopo
aver già deciso gara 1 ai rigori, Linus Klasen è stato costretto a
saltare gli ultimissimi minuti del
confronto. Dolorante sul ghiaccio per alcuni secondi, dopo un
contatto con un avversario, lo
svedese è stato anche obbligato a
disertare la cerimonia di fine
gara. Alla Resega – ovviamente –
le bocche sono cucite, ma l’impressione è che per lo svedese si
tratti semplicemente di una botta. Che di certo non lo terrà fuori domani a Zugo, in gara 3. Nei
playoff non c’è dolore che tenga.
7
DAVOS
KLOTEN
2
0
Tiro io, no tu no
Lugano – Ci prova, Doug Shedden. Con una mossa degna del
McSorley dei playoff che furono.
Tentando, cioè, di cambiare rigorista in corsa, pochi istanti dopo
che un Lorenz Kienzle lanciatissimo, al rientro dalla penalità, si
faccia arpionare da Schlumpf davanti a Stephan. Il pretesto: Kienzle ha ricevuto una botta a una
mano, quindi è rotto. Ciò che in
fondo non è poi così sbagliato, visto che qualche minuto prima il
difensore del Lugano lamentava
sul serio un problema a un dito
(che si sarebbe addirittura stortato in modo innaturale, riferiscono testimoni oculari). Quando, però, Shedden ha chiesto che
al posto di Kienzle fosse Linus
Klasen a tirare, la risposta dell’arbitro la si è tranquillamente dedotta dalla sua espressione. Insomma tocca a Kienzle. Che non
sarà Klasen, ma – si scopre – i rigori li sa battere. Infatti decide
gara 2 in anticipo, da cecchino
vero. Lui che cecchino non è. C.S.
Playoff, gara 2 quarti di finale
Friborgo - Ginevra Servette
d.s. 3-4
Kloten - Davos
3-5
Lugano - Zugo
4-2
Berna - Zsc Lions
2-1
Domani, gara 3
19.45 Davos - Kloten
Zsc Lions - Berna
20.15 Ginevra Servette - Friborgo
Zugo - Lugano
(Rsi La2)
Torneo playout
Ambrì Piotta - Losanna
Langnau - Bienne
Classifica
Ambrì Piotta
Losanna
Langnau
Bienne
2
2
2
2
1
0
1
2
0
0
0
0
3-1
2-3
0
0
0
0
1 149 171 69
2 128 152 67
1 143 180 60
0 135 179 56
DOPOPARTITA
Domani
19.45 Losanna - Bienne
Langnau - Ambrì Piotta
Lapierre: ‘Avanti così, con questo spirito di sacrificio’
LEGA NAZIONALE B
Lugano – «Dobbiamo giocare
sempre così. Con questa attitudine e questo spirito di sacrificio: un Lugano così può fare
grandi cose». Parola di Maxime
Lapierre, dopo il break in gara 2
che piazza il Lugano in una situazione davvero favorevole.
«Tutti hanno giocato una partita
esemplare, a cominciare da Linus Klasen. Io? Faccio quello
che ho sempre fatto in Nhl. Vale
a dire porto energia e proteggo i
compagni in caso di necessità.
3.3
5.3
3-4
1-2
8.3
-
Gli ingaggi sono la mia specialità e mi diverto a vincerli». Sia
quando sul ghiaccio c’è la sua linea, sia quando Shedden – come
spesso succede – decide di mandarlo in pista per effettuare l’ingaggio con compagni che di regola non sono i suoi. «Ora sarà
importante continuare su questa linea, per tenere a distanza
uno Zugo che mi sembra una
formazione molto forte, con dei
giocatori sopra la media».
Gli fa eco Alessandro Chiesa:
10.3 ev. 12.3 ev. 15.3 ev. 17.3
-
-
-
-
«Questa è stata una vera partita
di playoff – racconta il difensore ticinese –. Avevamo preparato
un gameplan e l’abbiamo rispettato, anche quando eravamo sotto nel risultato e pure quando,
penso al primo tempo, loro hanno giocato meglio di noi. Conosciamo bene la qualità offensiva
dello Zugo, quindi sappiamo
che, per prima cosa, dietro non
dobbiamo concedere nulla. Aiutando Elvis in tutti i modi possibili, cioè pulendo lo slot op-
ev. 17.3 ev. 15.3 ev. 12.3 10.3
-
-
-
-
8.3
-
5.3
3.3
4-3
3-1
d.s.
d.r.
QUARTI DI FINALE
2
4
2
3.3
5.3
4-1
5-3
8.3
-
-
2
GINEVRA
3
0
FRIBORGO
6
0
ZUGO
4
2
LUGANO
5
QUARTI DI FINALE
10.3 ev. 12.3 ev. 15.3 ev. 17.3
-
pure gettandosi sui loro tiri».
L’ultima parola è del presidente.
«È il Lugano che volevo, quello
che lotta, gioca, non ha paura e
non si tira indietro – dice Vicky
Mantegazza –. Abbiamo iniziato
bene, ma nulla è ancora deciso.
Da presidente non posso che essere contenta. Così come lo sono
della risposta dei tifosi, giunti in
massa malgrado una giornata
resa difficile da un’intensa nevicata e nonostante la diretta in
tivù».
C.S./DOBA
-
-
ev. 17.3 ev. 15.3 ev. 12.3 10.3
-
-
-
-
8.3
-
5.3
3.3
2-4
1-2
d.r.
Ajoie - Olten
(2-1 0-0 0-0)
2-1
Reti: 13’ (12’04’’) Rouiller (Kummer, Simon Barbero) 1-0. 14’ (13’24’’) Hazen 2-0.
19’ Ulmer (Romanenghi, Hürlimann) 2-1
Arbitri: Müller, Wirth; Huggenberger, Obwegeser
Note: 2’645 spettatori. Penalità: nessuna
contro l’Ajoie; 3 x 2’ contro l’Olten
Martigny - Rapperswil
(0-1 0-0 0-0)
0-1
Rete: 4’ Aulin (Clark/esp. Rexha e Brügger) 0-1
Arbitri: Dipietro, Kämpfer; Jetzer, Kehrli
Note: 3’211 spettatori. Penalità: Martigny
6 x 2’; Rapperswil 9 x 2’. Martigny senza
portiere dal 58’14’’ al 58’24’’ e dal 58’32’’
al 60’
Playoff di Lnb, gara 2 delle semifinali
Martigny - Rapperswil
0-1
Ajoie - Olten
2-1
Domani, gara 3
19.45 Olten - Ajoie
(serie 1-1)
Rapperswil - Martigny
(2-0)
Sport
lunedì 7 marzo 2016
20
HOCKEY
CALCIO | SUPER LEAGUE
Prima Lega Gruppo Est
A Berna difese allegre
Young Boys - Lucerna
(2-1)
Altro kappaò per il Lucerna
KEYSTONE
5-2
Reti: 25’ Rochat 1-0. 30’ Hoarau 2-0. 44’
M. Schneuwly 2-1. 47’ Hyka 2-2. 59’ Hoarau 3-2. 74’ Sulejmani 4-2. 84’ Hoarau 5-2
Young Boys: Mvogo; Hadergjonaj, von Bergen, Rochat, Lecjaks; Zakaria (59’ Bertone),
Gajic; Ravet (81’ Zulechner), Kubo (59’ Sulejmani), Gerndt; Hoarau
Lucerna: Zibung; Schachten, Sarr, Rogulj,
Thiesson; Affolter, Haas (68’ Kryeziu);
Hyka, Frey, C. Schneuwly (56’ Jantscher);
M. Schneuwly
Arbitro: Erlachner
Zurigo - Thun
(0-0)
0-0
Zurigo: Favre; Brunner, Sanchez, Kecojevic; Koch, Yapi, Grgic, Vinicius; Chiumiento
(75’ Bua), Buff; Kerzhakov
Thun: Faivre; Joss, Schindelholz, Bürki,
Schirinzi; Ferreira (90’ Glarner), Hediger,
Wieser, Rojas (80’ Wittwer); Buess, Munsy
(72’ Rapp)
Arbitro: San
Note: 6’679 spettatori. Ammoniti: 45’
Brunner, 91’ Kecojevic.
Gara 4 semifinali
Coira
Biasca
(0-3 0-0 0-0)
Sion - Vaduz
(1-0)
2-0
Reti: 25’ Léo 1-0. 87’ Karlen 2-0
Sion: Vanins; Zverotic, Vanczak, Ndoye, Pa
Modou; Salatic, Sierro; Assifuah (67’ Rüfli),
Fernandes (75’ Karlen), Léo; Gekas (88’
Cichero)
Vaduz: Jehle; Von Niederhäusern, Gülen,
Grippo, Borgmann (46’ Bühler); Ciccone
(80’ Sutter); Untersee, Kukuruzovic, Costanzo, Avdijaj (46’ Caballero); Sadiku
Arbitro: Pache
Note: 5’000 spettatori
Bella reazione del Biasca
Imponendosi a Coira,
la squadra di Cereda ha
rimandato la decisione
della semifinale a gara 5
in programma domani
Messo nella condizione di dover
vincere per continuare la corsa
verso la finale di gruppo, il Biasca si è dimostrato pronto all’opera ed è andato a cogliere la
vittoria in gara 4 di semifinale a
Coira, in una partita giocata ieri
pomeriggio per l’impossibilità
di spostarsi il sabato. La decisione di questa equilibrata sfida è
quindi rimandata a gara 5, in
programma domani sera al Palazzo del ghiaccio biaschese.
La squadra di Luca Cereda ha
deciso presto a proprio favore
gara 4, mettendo a segno tre gol
nel giro di tre minuti, tra il 12’ e il
15’ del primo tempo e chiudendo
poi ogni spazio alla reazione dei
grigionesi. Gli oltre 1’300 presenti hanno assistito a una partita
molto intensa e spigolosa. I ticinesi hanno spinto molto nel primo periodo, poi la partita ha
avuto il ritmo spezzettato da parecchie penalità, prima che i biaschesi riprendessero a cercare
di imporre il proprio gioco nel
corso del terzo periodo.
«A differenza della partita persa
giovedì in casa, siamo stati più
costanti durante i tre tempi», fa
notare Luca Cereda. «Abbiamo
concesso poco al Coira se non
qualche contropiede. Questa è
stata la differenza decisiva a nostro favore».
E un altro punto a favore della
squadra ticinese è stato senz’altro la possibilità di schierare diversi juniores dell’Ambrì Piotta,
che risultano molto importanti
sul piano dell’energia. Un buon
segnale in vista dell’inizio del
progetto di Lnb del prossimo
anno. In effetti, le prime due segnature ospiti sono state realizzate da Hrabec e in occasione
del terzo punto di Balerna, l’assist era di Trisconi.
«Domani a Biasca sarà un’altra
battaglia», ammonisce il coach
dei biaschesi. «Quelle con il Coira
sono state partite molto equilibrate. Non a caso due sono finite
nel tempo supplementare e
quella di giovedì era rimasta in
bilico a lungo. Il Coira ha diversi
giocatori di esperienza, in grado
di gestire le situazioni difficili,
come avevano fatto in gara 3,
quando sul 2-1 e noi che pressavamo molto non hanno perso la
testa, controllando con calma».
Domani la partita decisiva e il
Biasca meriterebbe una cornice
di pubblico all’altezza di quella
che ieri ha assistito a gara 4 nella
capitale grigionese. Perché quel
che manca ancora al progetto
biaschese è proprio questo. G.A.
CICLISMO
Strade Bianche
Siena-Siena (176 km): 1. Cancellara (S)
4h39’35’’ (37,77 km/h). 2. Stybar (Cec) s.t.
3. Brambilla (I) a 4’’. 4. Sagan (Slc) a 13’’.
5. Vakoc (Cec) a 34’’. 6. Van Avermaet (B)
a 37’’
Parigi-Nizza
Prologo a Conflans-St.-Honorine (6,1
km): 1. Matthews (Aus) 7’39. 2. Dumoulin
(Ol) a 1”. 3. Patrick Bevin (Nz) a 2”. 4. Herrada (Sp) a 6”. 5. Izagirre (Sp) s.t.. 6. Seguono: 50. D. Wyss (S) a 24”. 71. Albasini
(S) a 29”. 128. Schär (S) a 43”. 140. Rast
(S) a 46”
LE BREVI
Ciclismo
Bohli perde la maglia
Tom Bohli (22 anni) non è riuscito a mantenere la leadership
della Tre giorni delle Fiandre
occidentali. Venerdì, nel prologo
della tre giorni, aveva ottenuto
la prima vittoria da professionista, sabato aveva difeso il primato, ma ieri ha chiuso a 54”
dal vincitore e ha dovuto cedere
la maglia al belga Sean de Bie. Il
giovane della Bmc, al suo primo
anno da professionista, ha chiuso all’8° posto della generale.
Il duello tra Balerna ed Engler si ripeterà domani a Biasca
TI-PRESS/GOLAY
Cancellara re degli sterrati
A Siena il bernese
precede Stybar e vince
per la terza volta
stretto controllo tra Cancellara e
Sagan e della presenza del compagno di squadra Stybar, ha provato più volte l’attacco e a 200
metri dall’arrivo si trovava ancora al comando, quando su di
lui è però piombato l’elvetico.
Per Cancellara si tratta della terza vittoria stagionale, dopo una
prova della Challenge di Mallorca e il prologo del Giro dell’Algarve. Mercoledì sarà al via della
Tirreno-Adriatico, poi tenterà il
colpaccio alla Milano-Sanremo,
prima di volare verso il Nord per
le sue due prove predilette: il
Fiandre e la Parigi-Roubaix.
A Matthews il prologo
Braccia al cielo
(serie 2-2)
Il Dübendorf è già qualificato per la finale
CICLISMO | STRADE BIANCHE
Non poteva iniziare meglio l’ultima stagione di Fabian Cancellara. Sabato in Toscana Spartacus si è imposto per la terza volta nelle Strade Bianche, la classica degli sterrati. Si tratta del terzo successo personale (dopo il
2008 e il 2012) in questa corsa e
ora gli organizzatori daranno il
nome del bernese a uno dei tratti di sterrato.
In Piazza del Campo a Siena,
Cancellara ha preceduto il ceco
Zdenek Stybar, vincitore un
anno fa e l’italiano Gianluca
Brambilla, mentre il campione
del mondo Peter Sagan, ancora
in ritardo con la preparazione, si
è classificato ai piedi del podio
con un distacco di 13”. I quattro,
ultimi sopravvissuti di una fuga
nata in precedenza, si sono dati
battaglia fino all’ultima salita,
quella di via Santa Caterina.
Brambilla, approfittando dello
Reti: 11’36’’ Hrabec (Zanatta, Zanetti) 0-1.
13’21’’ Hrabec (Incir/esp. Raganato) 0-2.
14’36’’ Balerna (Trisconi) 0-3
Biasca: Beltrametti; Zaccheo Dotti, Gianinazzi; Isacco Dotti, Mattioli; Tosques, Rochat; Bulgheroni; Christen, Schnüriger, Incir; Trisconi, Juri, Balerna; Terzago, Goi,
Colombo; Zanatta, Zanetti, Hrabec
Coira: Sarkis; Schwab, Engler; Sandro
Gartmann, Morandi; Durisch, Arpagaus;
Däscher, Raganato; Bucher, Bigliel, Scherrer; Dario Gartmann, Holenstein, Gruber;
Infanger, Peer, Willi; Hemopo, Horber, Roner
Arbitri: Zweidler; Lars e Pascal Nater
Note: 1’312 spettatori. Penalità: Coira
7 x 2’ + 10’ (Roner), Biasca 9 x 2’
Domani, gara 5
20.15 Biasca - Coira
HOCKEY | PRIMA LEGA
0
3
KEYSTONE
Il primo leader della Parigi-Nizza è l’australiano Michael Matthew. Si è imposto nel prologo di
6,1 km di Conflans-Sainte-Honorine (a ovest di Parigi) davanti
all’olandese Tom Dumoulin (a
1”) e al neozelandese Patrick Bevin (a 2”). Più indietro il britannico Geraint Thomas (7° a 7”),
l’australiano Richie Porte (11° a
10”) e lo spagnolo Alberto Contador (27° a 16”), tutti papabili alla
vittoria finale.
Pista, Omnium ai Giochi
Ai Mondiali di ciclismo su pista
di Londra, la Svizzera ha staccato un secondo biglietto per le
Olimpiadi di Rio. Dopo l’inseguimento a squadre, Gaël Suter ha
conservato il posto nella top-8
europea dell’Omnium, nonostante si sia piazzato soltanto
14° nella prova di sabato. Tredicesimo venerdì dopo tre delle sei
gare in programma, il vodese
doveva rimanere davanti all’olandese Veldt o al russo Manakov per conservare un posto
ai Giochi. L’olandese è riuscito a
superarlo grazie al 7° rango di
Londra, ma il russo (11°) non ha
raccolto punti a sufficienza ed è
rimasto dietro Suter. Da segnalare che al 57° dei 160 giri, l’elvetico è caduto facendo temere il
peggio, ma è riuscito a ripartire
per quanto con la maglietta
strappata.
Ciclismo
Neff, punti preziosi
Jolanda Neff ha conquistato
punti pesanti nell’ottica della
qualificazione per la prova su
strada dei Giochi olimpici di Rio
de Janeiro. Sabato a Siena la
specialista della mountain-bike
ha chiuso al 12° posto la Strade
Bianche, prima tappa del nuovo
World Tour del circuito femminile. La 23enne sangallese ha
concesso 1’23” alla britannica
Elisabeth Armitstread. La Neff
ha in programma di disputare
altre tre prove del World Tour
prima dell’inizio della stagione
di mountain bike.
Triathlon
Spirig finisce sotto i ferri
Comincia malissimo la stagione
di Nicola Spirig. Vittima di una
caduta sabato ad Abu Dhabi,
nella prima tappa delle World
Series, nel corso dell’ultimo chilometro della frazione in bici, la
zurighese si è procurata delle
fratture multiple al dorso della
mano sinistra. Verrà operata già
quest’oggi e l’intervento l’obbligherà a restare in ospedale un
paio di giorni.
Pallanuoto
Niente partite al Lido
A causa del crollo del pallone
che sovrastava la piscina del
Lido, i due turni della fase regionale previsti per questo weekend a Lugano sono stati evidentemente annullati. Resta solo
da capire quando gli incontri
verranno recuperati, ciò che
dipenderà dall'eventuale ripristino della tensostruttura.
Sport
lunedì 7 marzo 2016
21
Chiasso - Wil
Riva IV, oggi ore 19.45
Il Chiasso di Camolese
deve dimostrare i recenti
miglioramenti anche
al cospetto di formazioni più
quotate, proprio come il Wil.
Allenatore
Giancarlo Camolese
LÜCHINGER
CIARROCCHI
Infortunati
Madero
LANER
ROUILLER
Squalificati
Dossena
GUATELLI
MACCOPPI
S. MIHAJLOVIC
IVIC
In dubbio
Ivic
Hassell
D. MIHAJLOVIC
REGAZZONI
MONIGHETTI
FÄHNDRICH
SUPER LEAGUE
CALCIO | CHALLENGE LEAGUE
Zurigo - Thun
San Gallo - Grasshopper
Lugano - Basilea
Sion - Vaduz
Young Boys - Lucerna
Una svolta da confermare
Il Chiasso, reduce da due
vittorie, ospita nel
posticipo un Wil che ha
perso terreno nella corsa
alla promozione
Lo si sapeva. Un paio di risultati
utili avrebbero potuto mutare in
maniera sensibile le coordinate
di una stagione che si era fatta
vieppiù intricata. I sei punti conquistati dal Chiasso di Giancarlo
Camolese, grazie ai successi con
Wohlen e Bienne, mostrano ai
rossoblù orizzonti da troppo
tempo dimenticati. Ma i recenti
buoni risultati non devono illudere, perché la situazione di
classifica rimane, se non proprio
delicata, quanto meno da tenere
sotto osservazione. Alle spalle il
Chiasso si è messo ben cinque
squadre, ma il divario con l’ultima della classe (lo Sciaffusa) è
pur sempre di quattro piccoli
punti. Uno in meno rispetto a
quelli che dovrebbe recuperare
per sperare di chiudere con un
onorevole terzo posto (attualmente occupato dallo Xamax),
alle spalle dei due dominatori
del campionato: Losanna e Wil.
E proprio i sangallesi saranno
gli avversari odierni al Riva IV,
nel posticipo della 23ª giornata.
La formazione diretta da Kevin
Cooper – già tecnico del Servette – è sin qui stata l’unica a cer-
Classifica
Basilea
Young Boys
Grasshopper
Sion
Thun
San Gallo
Lucerna
Zurigo
Lugano
Vaduz
care di tener testa al Losanna,
ma gli ultimi due risultati (sconfitta nello scontro diretto e pareggio casalingo con il Wohlen)
l’hanno praticamente tolta dalla
corsa alla promozione. Con otto
punti di ritardo, soltanto un suicidio da parte dei vodesi sembra
in grado di riportare in corsa un
Wil che alla pausa ha compiuto
ulteriori sforzi (vedi gli arrivi di
Vonlanthen e Roux) per cercare
il salto di categoria.
Classifica
Juventus
Napoli
Roma
Fiorentina
Inter
Milan
Sassuolo
Lazio
Bologne
Chievo
Empoli
Torino
Sampdoria
Genoa
Udinese
Atalanta
Palermo
Frosinone
Carpi
Verona
28
28
28
28
28
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20
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15
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8
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4
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5
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4
3
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14
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28
24
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15
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50
53
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64
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38
36
34
34
33
31
31
30
30
27
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22
18
Inghilterra
Tottenham - Arsenal
Chelsea - Stoke City
Everton - West Ham
Southampton - Sunderland
Manchester City - Aston Villa
Newcastle - Bournemouth
Swansea - Norwich
Watford - Leicester
Crystal Palace - Liverpool
West Bromwich - Manchester United
Classifica
Leicester
29
Tottenham
29
Arsenal
29
Manchester City 28
West Ham
29
Manchester Utd 29
Liverpool
28
Stoke City
29
Southampton 29
Chelsea
29
West Bromwich 29
Everton
28
Watford
29
Bournemouth 29
Crystal Palace 29
Swansea
29
Sunderland
29
Newcastle
28
Norwich
29
Aston Villa
29
17
15
15
15
13
13
12
12
11
10
10
9
10
9
9
8
6
6
6
3
9
10
7
5
10
8
8
7
8
10
9
11
7
8
6
9
7
6
6
7
3
4
7
8
6
8
8
10
10
9
10
8
12
12
14
12
16
16
17
19
52
51
46
52
45
37
43
31
36
43
30
51
29
35
32
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30
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39
36
39
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45
39
37
54
53
54
55
2-2
1-1
2-3
1-1
4-0
1-3
1-0
0-1
1-2
1-0
60
55
52
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49
47
44
43
41
40
39
38
37
35
33
33
25
24
24
16
3
4
6
9
11
8
11
9
11
9
56
40
51
27
30
24
28
29
31
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27
38
29
36
26
38
43
44
38
53
39
38
31
28
27
26
22
21
20
Domenica
13.45 Basilea - San Gallo
Young Boys - Sion
16.00 Grasshopper - Zurigo
CHALLENGE LEAGUE
Wohlen - Bienne
Rete: 38’ Muslin 1-0
Arbitro: Gut
Note: 320 spettatori
1-1
Losanna - Neuchâtel Xamax
1-1
Reti: 32’ Doudin (rigore) 0-1. 48’ Pak 1-1
Arbitro: Schärer
Note: 5120 spettatori
Sciaffusa - Aarau
1-3
Reti: 12’ Rossini (rigore) 0-1. 54’ Nganga
0-2. 79’ Frontino (rigore) 1-2. 82’ Rossini
1-3
Arbitro: Tschudi
Note: 1’296 spettatori. Al 75’ espulso
Doudin (NX) per secondo giallo
Le Mont - Winterthur
Dragan Mihajlovic, pilastro del centrocampo rossoblù
TI-PRESS/PUTZU
In Italia la Juventus difende il suo vantaggio
4-1
0-3
3-1
1-1
0-2
1-0
0-0
2-0
2-0
3-1
2
9
5
4
4
6
5
10
6
11
Sabato
17.45 Vaduz - Thun
20.00 Lucerna - Lugano
CALCIO ESTERO
Italia
Roma - Fiorentina
Verona - Sampdoria
Napoli - Chievo
Torino - Lazio
Atalanta - Juventus
Genoa - Empoli
Bologna - Carpi
Frosinone - Udinese
Sassuolo - Milan
Inter - Palermo
17
10
11
9
8
7
7
4
5
3
Oggi
20.00 San Gallo - Grasshopper
Per i rossoblù classifica
più serena, ma non
ancora tranquilla
Uscire battuto dal Riva IV potrebbe significare dover alzare
definitivamente bandiera bianca (il Losanna ieri ha mosso la
classifica con un pareggio nel
derby romando con lo Xamax).
Per il Chiasso, invece, i progressi
messi in mostra contro Wohlen
e Bienne chiedono una conferma al cospetto di una squadra di
valore superiore. C’è da capire se
davvero Camolese è riuscito a
trovare quel “bug” che da agosto a fine febbraio ha infettato il
gioco della squadra. Una vittoria contro la seconda in classifica potrebbe sbloccare in modo
definitivo i meccanismi di un
gruppo sulla cui qualità la dirigenza in toto era pronta a scommettere.
22
23
22
22
23
21
23
23
22
23
0-0
rinviata
rinviata
2-0
5-2
Spagna
Real Madrid - Celta Vigo
Villarreal - Las Palmas
Getafe - Siviglia
La Coruna - Malaga
Betis Siviglia - Granada
Eibar - Barcellona
Real Sociedad - Levante
Sporting Gijon - Athletic Bilbao
Valencia - Atletico Madrid
Espanyol - Rayo Vallecano
Classifica
Barcellona
Atletico Madrid
Real Madrid
Villarreal
Siviglia
Athletic Bilbao
Celta Vigo
Eibar
Real Sociedad
Betis Siviglia
Valencia
Malaga
La Coruna
Las Palmas
Espanyol
Getafe
Rayo Vallecano
Granada
Sporting Gijon
Levante
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
28
27
28
27
28
28
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20
18
15
12
13
12
10
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8
8
7
6
7
6
5
3
4
6
8
9
5
6
6
8
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6
4
6
8
5
6
6
2
4
4
5
7
10
10
12
11
10
10
11
7
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15
15
13
16
16
17
7-1
0-1
1-1
3-3
2-0
0-4
1-1
0-2
1-3
oggi
78
42
81
33
39
44
40
40
37
26
33
27
37
30
26
27
37
29
30
26
22
12
27
19
29
36
51
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36
33
28
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40
53
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58
53
0
52
72
64
60
53
45
44
42
36
35
34
34
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30
28
27
26
26
24
21
Germania
Colonia - Schalke
Eintracht Francoforte - Ingolstadt
Augsburg - Bayer Leverkusen
Stoccarda - Hoffenheim
Wolfsburg - Mönchengladbach
Werder Brema - Hannover
Dortmund - Bayern Monaco
Magonza - Darmstadt
Amburgo - Hertha Berlino
Classifica
Bayern Monaco
Dortmund
Hertha Berlino
Schalke
Magonza
Mönchengladb.
Wolfsburg
Leverkusen
Ingolstadt
Amburgo
Stoccarda
Colonia
Werder Brema
Augsburg
Darmstadt
Francoforte
Hoffenheim
Hannover
25
25
25
25
25
25
25
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25
25
25
25
25
25
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25
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4
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4
3
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6
8
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4
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2
3
7
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59
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1-3
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17
Francia
Caen - Monaco
Paris St. Germain - Montpellier
Bordeaux - Ajaccio
Nizza - Troyes
Lilla - Reims
Bastia - Lorient
Angers - St. Etienne
Marsiglia - Tolosa
Rennes - Nantes
Lione - Guingamp
Classifica
Psg
Monaco
Lione
Nizza
Rennes
Caen
St. Etienne
Nantes
Angers
Bastia
Lorient
Bordeaux
Marsiglia
Lilla
Montpellier
Reims
Guingamp
Ajaccio
Tolosa
Troyes
29
29
29
29
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14
rinv.
Oggi
19.45 Chiasso - Wil
Classifica
Losanna
Wil
Xamax
Winterthur
Aarau
Wohlen
Chiasso
Bienne
Le Mont
Sciaffusa
22
22
23
22
23
23
22
23
22
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14
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31
30
36
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46
37
33
31
29
29
27
25
23
23
Sabato
17.45 Aarau - Wohlen
Wil - Neuchâtel Xamax
Domenica
15.00 Bienne - Sciaffusa
Le Mont - Chiasso
Lunedì 14 marzo
19.45 Winterthur - Losanna
LE BREVI
Rally
Il primo trionfo di Latvala
Arriva in Messico, alla terza
prova del Mondiale Wrc 2016, il
primo successo stagionale di
Jari-Matti Latvala. A Leon, il finlandese della Volkswagen si lascia alle spalle l’altra Vw PoloR, quella del francese Sébastien
Ogier, e la Hyundai I20 dello
spagnolo Dani Sordo. In testa al
Mondiale Ogier resta comunque
leader (77 punti), davanti al norvegese Ostberg (39). Prossima
tappa in Argentina, il 22 aprile.
Sport
lunedì 7 marzo 2016
22
SCI ALPINO
Un altro Shiffrin-show
Donne, a Jasna (Slc)
Slalom: 1. Mikaela Shiffrin (Usa)
10’55’’60. 2. Wendy Holdener (S) a 2’’36.
3. Veronika Velez Zuzulova (Slc) a 2’’77. 4.
Michaela Kirchgasser (A) a 3’’11. 5. Nastasia Noens (F) a 3’’23. 6. Marie-Michèle Gagnon (Can) a 3’’35. 7. Nina Loeseth (Nor) a
3’’36. 8. Sarka Strachova (Cec) a 3’’47. 9.
Petra Vlhova (Slc) a 4’’00. 10. Frida Hansdotter (Sve) a 4’’13. 11. Chiara Costazza
(I) a 4’’40. 12. Maria Pietilä-Holmner (Sve)
a 4’’47. 13. Bernadette Schild (A) a 4’’94.
14. Emi Hasegawa (Giap) a 5’’09. 15. Irene
Curtoni (I) a 5’’72. Poi: 21. Denise Feierabend (S) a 6’’00. 25. Charlotte Chable (S) a
6’’23. Fra le eliminate nella 1ª manche:
Michelle Gisin (S), Lara Gut (S)
L’americana torna ‘extraterrestre’ rifilando alla
concorrenza distacchi
abissali. Holdener ottima
seconda.
Per Wendy Holdener l’appuntamento con il podio sta diventando una bella abitudine. Ieri, a Jasna, la svittese ha chiuso sul secondo gradino, preceduta soltanto da Mikaela Shiffrin.
Per la sesta volta in carriera, e
addirittura la terza negli ultimi
12 giorni dopo la vittoria a Stoccolma (slalom parallelo) e il 2°
rango a Soldeu (combinata), la
giovane talentuosa di Unteriberg ha chiuso tra le prime tre.
Una spanna sopra a tutte, ancora una volta, si è però rivelata
la “marziana” Mikaela Shiffrin
che, seppure abbia saltato metà
della stagione, rimante la sciatrice che più ha saputo impressionare quest’inverno. Ieri, in
Slovacchia, una volta ancora ha
demolito la concorrenza, facendo il vuoto alle sue spalle in entrambe le manche e rifilando
2”36 a Wendy Holdener.
«Nella seconda manche mi sono
presa qualche rischio in più, optando per linee più dirette – analizza la svittese –. Speravo potessero farmi guadagnare qualcosa, ma non pensavo che sarei
riuscita a piazzarmi addirittura
alle spalle dell’americana».
Infortunatasi a un ginocchio a
metà dicembre, il prodigio americano ha disputato appena 4
slalom in stagione. Ma le sono
bastate queste gare per confermarsi inarrivabile per tutte le altre: ad Aspen aveva centrato la
doppietta imponendosi una prima volta con 3”07 sulla seconda
classificata, ripetendosi poi
staccando di 2”65 la più brava
nella replica.
Poi, dopo lo stop di due mesi e
mezzo, era tornata in pista a
Crans Montana, vincendo pure
quella gara (con risultato più
“umano”: 45 i centesimi rifilati
alla seconda classificata). E ieri
ha dunque calato il poker, tornando a fare la voce grossa che
aveva già sfoderato a inizio stagione.
Per Mikaela Shiffrin quello di
ieri è stato il successo numero 19
in Coppa del mondo (a cui si aggiungono il titolo olimpico e
Anche in Slovacchia un successo d’autore
quello mondiale di specialità),
cosa non da poco se si considera
che la statunitense non ha ancora compiuto i 21 anni (traguardo
che taglierà domenica). «Spero
che il pubblico abbia gradito il
mio show – si compiace la statunitense –. Il mio obiettivo è quello di superare ogni volta i limiti.
Do sempre il massimo, e questo
paga. Ciò non toglie che simili
scarti sorprendano pure me».
Wendy salva il bilancio
Holdener a parte, le altre rossocrociate impegnate gra i paletti
stretti a Jasna non hanno incan-
tato (eufemismo). Denise Feierabend ha chiuso 21ª, Charlotte
Chable 25ª, mentre Michelle Gisin ha inforcato nel corso della
prima manche.
Al cancelletto di partenza dello
slalom si è presentata anche
Lara Gut, in cerca di qualche
punticino ma soprattutto per affinare la sua esperienza in questa disciplina che non è certo il
suo terreno di caccia prediletto.
La gara della sciatrice di Comano si è chiusa allo stesso modo
di quella della connazionale Michelle Gisin: tolta di scena già
nella prima manche da un’inforcata.
KEYSTONE
IL GIGANTE
Lara Gut oggi cerca il sorpasso
È un vento decisamente favorevole a Lindsey Vonn quello che
sabato ha costretto gli organizzatori delle gare di Jasna a rinviare il gigante. L’americana ha
così potuto prolungare ulteriormente il suo regno sul trono della generale. Ma per quanto ancora? La sfortunata americana,
che ormai dovrà accontentarsi
di fare da spettatrice per il resto
della stagione, è perfettamente
consapevole che il suo regno è
destinato a terminare.
E potrebbe chiudersi forse già
oggi, quando verrà recuperato il
gigante di sabato: alle 10 si disputa la prima manche e alle 13
la seconda. E qui, le chance di
Lara Gut – al via con il pettorale
numero 3 – per raggranellare
quei punti necessari per il sorpasso sono ben superiori rispetto allo slalom, considerando che
nelle 7 prove sinora disputate ne
ha contabilizzati 362 (ed è ancora in corsa per la coppa di specialità).
UOMINI
Hirscher incoronato per la quinta volta
E se la ride...
KEYSTONE
Marcel Hirscher ha fatto man
bassa sulle nevi di Kranjska
Gora. L’austriaco ha vinto lo slalom e il gigante, assicurandosi
nel contempo la coppetta del gigante, ma soprattutto quella della generale. Più di così era impossibile fare...
Quasi volesse fornire ulteriore
prova di essere l’indiscusso padrone dei circo bianco, Hirscher
in Slovenia ha preceduto proprio i due che più gli avevano
dato filo da torcere durante la
stagione: Alexis Pinturault nel
gigante di sabato (2° a 53/100) e
Henrik Kristoffersen nello slalom di ieri (2° a 81/100).
Il successo nella generale Hirscher lo ha blindato già sabato,
portandosi a casa i punti della
matematica certezza che a fine
stagione sarà incoronato per la
quinta volta re dello sci coniugato al maschile, eguagliando così
il record di Marc Girardelli. Ma
Hirscher ha fatto ancora meglio
di quest’ultimo: lui i 5 trionfi li
ha infatti messi l’uno in fila all’altro, senza interruzione. A
macchiare un po’ il brillante
weekend dell’austriaco c’è il fatto che, nonostante il successo, la
coppetta dello slalom finirà nella bacheca del norvegese Kristoffersen.
Buone nuove dalla Slovenia
pure sul fronte svizzero, in particolare nel gigante di sabato,
dove per la prima volta dopo 5
anni due rossocrociati hanno
chiuso tra i top 10: Loïc Meillard
(8°, miglior risultato in carriera
per lui) e Justin Murisier (10°)..
Decisamente più mitigate per
contro le soddisfazioni nello slalom di ieri – che assieme a Hirscher ha visto chiudere sul podio Kristoffersen (già terzo nel
gigante slalom) e Gross –: il migliore degli elvetici è stato Daniel Yule, 16°.
SCI NORDICO | VASALOPPET
BIATHLON | MONDIALI
Cologna (5°) e Boner (4ª) con i migliori
Fourcade insaziabile
Alla sua prima partecipazione
alla Vasaloppet, la gara di fondo
più popolare al mondo, Dario
Cologna ha portato a casa il
quinto rango.
In Svezia, tutto si è risolto nelle
battute finali dell’estenuante 90
km in stile libero tra i villaggi di
Sälen e Mora. Il triplice campione olimpico, che non si era mai
confrontato con queste distanze, ha tagliato il traguardo in
4 ore e 8 minuti, preceduto da
un poker di fondisti norvegesi.
In una volata a 5, John Kristian
Dahl ha piazzato il colpo di reni
decisivo per la conquista del
successo, che fa il paio con quello colto due anni fa. Immediatamente alle sue spalle hanno
chiuso Stian Hoelgaard (2°) e
Andreas Mölmen Höst (3°).
Fra le donne, la grigionese Seraina Boner ha terminato 4ª, con
un ritardo di poco inferiore ai 3’
nei confronti della vincitrice,
l’austriaca Katerina Smutna. Le
svedesi Britta Johansson Norgren (a 2”8) e Lina Korsgren (a
7”4) si sono classificate rispettivamente 2ª e 3ª. Da notare che
Seraina Boner in passato aveva
chiuso tre volte la gara sul podio,
ma mai sul gradino più alto.
Quest’anno, alla più lunga gara
di fondo in assoluto hanno partecipato circa 16mila persone,
tra atleti, personalità pubbliche
e notabili.
Martin Fourcade non è ancora
sazio. Ai Mondiali di Oslo il francese ha vinto anche la gara a inseguimento, centrando il suo
terzo titolo della rassegna, dopo
quello dello sprint (sabato) e della staffetta mista (giovedì). E, ciliegina sulla torta, il francese si è
nel contempo assicurato per la
quinta volta consecutiva la Coppa del mondo, record assoluto.
Malgrado diversi errori al tiro,
ieri il grande dominatore della
staigone ha tagliato il traguardo
al termine dei 12,5 km con 20” di
vantaggio sul 42enne norvegese
Björndalen e 31” sul suo connazionale Svendsen (a completare
il podio di sabato erano stati ancora Bjöerndalen, secondo, e
l’ucraino Semenov).
Sul fronte svizzero i migliori risultati li ha fatti segnare Serafin
Wiestner (11° sabato, dove addirittura dopo il primo turno al
tiro era al comando, 20° ieri).
Uomini, a Kranjska Gora (Slo)
Slalom: 1. Marcel Hirscher (A) 1’46’’24. 2.
Henrik Kristoffersen (Nor) a 0’’81. 3. Stefano Gross (I) a 1’’11. 4. Fritz Dopfer (Ger) a
1’’26. 5. Marco Schwarz (A) a 1’’27. 6. Alexis Pinturault (F) a 1’’46. 7. David Chodounsky (Usa), Mattias Hargin (Sve) a
1’’59. 9. Andre Myhrer (Sve) a 1’’83. 10.
Manfred Mölgg (I) a 1’’94. 11. Alexander
Khoroshilov (Rus) a 1’’96. 12. Dominik
Stehle (Ger) a 2’’03. 13. Jean-Baptiste
Grange (F) a 2’’05. 14. Marc Digruber (A) e
Michael Matt (A) a 2’’07. 16. Daniel Yule (S)
a 2’’08. Poi: 23. Ramon Zenhaeusern (S) a
2’’89. 26. Luca Aerni (S) a 6’’47. Non qualificati per la 2ª manche: 31. Marc Gini (S).
38. Marc Rochat (S). 41. Reto Schmidiger
(S). 46. Justin Murisier (S)
Sabato, gigante: 1. Marcel Hirscher (A)
2’12’’58. 2. Alexis Pinturault (F) a 0’’53. 3.
Henrik Kristoffersen (Nor) a 1’’59. 4. Felix
Neureuther (Ger) a 1’’80. 5. Thomas Fanara (F) a 1’’91. 6. Philipp Schörghofer (A) a
2’’03. 7. Manuel Feller (A) a 2’’12. 8. Loïc
Meillard (S) a 2’’36. 9. Stefan Luitz (Ger) a
2’’39. 10. Justin Murisier (S) a 2’’51. 11.
Victor Muffat-Jeandet (F) a 2’’64. 12. Leif
Kristian Haugen (Nor) a 2’’71. 13. Mathieu
Faivre (F) a 2’’92. 14. Marcus Sandell (Fin)
a 3’’07. 15. Fritz Dopfer (Ger) a 3’’09. Poi:
22. Carlo Janka (S) a 4’’89. Non qualificati
per la 2ª manche: 31. Gino Caviezel (S).
38. Martin Stricker (S). Eliminato nella 1ª
manche: Manuel Pleisch (S)
Classifiche
Donne. Generale (32/39): 1. Lindsey
Vonn (Usa) 1’235 punti. 2. Lara Gut (S)
1’207. 3. Viktoria Rebensburg (Ger) 914. 4.
Frida Hansdotter (Sve) 807. 5. Tina Weirather (Lie) 794. 6. Wendy Holdener (S) 660.
7. Cornelia Hütter (A) 651. 8. Federica Brignone (I) 635. 9. Nina Loeseth (Nor) 627.
10. Nadia Fanchini (I) 570. Poi: 15. Fabienne Suter (S) 462. 29. Corinne Suter (S)
287. 40. Michelle Gisin (S) 187. 57. Denise
Feierabend (S) 112. 68. Joana Hählen (S)
79. 74. Rahel Kopp (S) 62. 75. Charlotte
Chable (S) 60
Donne. Slalom (10/11): 1. Frida Hansdotter (Sve) 651 punti. 2. Veronika Velez Zuzulova (Slc) 546. 3. Wendy Holdener (S) 511.
4. Sarka Strachova (Cec) 464. 5. Mikaela
Shiffrin (Usa) 400. 6. Petra Vlhova (Slc)
389. Poi: 13. Michelle Gisin (S) 165. 28.
Charlotte Chable (S) 60. 29. Denise Feierabend (S) 60
Uomini. Generale (38 gare su 44): 1.
Marcel Hirscher (A) 1’625 punti. 2. Henrik
Kristoffersen (Nor) 1’272. 3. Alexis Pinturault (F) 1’080. 4. Aksel Lund Svindal (Nor)
916. 5. Kjetil Jansrud (Nor) 868. 6. Felix
Neureuther (Ger) 717. 7. Victor Muffat-Jeandet (F) 677. 8. Dominik Paris (I) 645. 9.
Carlo Janka (S) 633. 10. Peter Fill (I) 616.
Poi: 24. Beat Feuz (S) 311. 44. Justin Murisier (S) 202. 50. Marc Gisin (S) 178. 51.
Daniel Yule (S) 177. 68. Gino Caviezel (S)
109. 73. Ralph Weber (S) 104. 80. Ramon
Zenhaeusern (S) 84. 86. Luca Aerni (S) 75
Gigante (10/11): 1. Marcel Hirscher (A)
721 punti. 2. Alexis Pinturault (F) 610. 3.
Henrik Kristoffersen (N) 461. 4. Victor Muffat-Jeandet (F) 373. 5. Mathieu Faivre (F)
363. 6. Felix Neureuther (Ger) 354. Poi: 15.
Justin Murisier (S) 162. 23. Gino Caviezel
(S) 109. 29. Carlo Janka (S) 76. 37. Loïc
Meillard (S) 36
Slalom (10/11): 1. Henrik Kristoffersen
(Nor) 811 punti. 2. Marcel Hirscher (A) 700.
3. Felix Neureuther (Ger) 363. 4. Stefano
Gross (I) 345. 5. Fritz Dopfer (Ger) 339. 6.
Alexander Khoroshilov (Rus) 326. Poi: 14.
Daniel Yule (S) 177. 26. Ramon Zenhaeusern (S) 84. 29. Luca Aerni (S) 75
Nazioni: 1. Austria 8’876 punti (uomini
5’123+donne 3753). 2. Italia 7’485. 3.
Francia 6’518. 4. Svizzera 5’367
(2’166+3’201). 5. Norvegia 5’100. 6. Stati
Uniti 4’527. 7. Germania 3’224. 8. Svezia
2’860. 9. Canada 1’676. 10. Slovenia
1’342
Oggi
gigante femminile a Jasna (10/13)
L’approfondimento
lunedì 7 marzo 2016
‘Abbiamo preso una decisione
davvero storica. Il dibattito non
si fermerà con questa svolta’, ha
detto il neopresidente della Fifa
Gianni Infantino. Il tema è
quello del supporto tecnologico
in aiuto ai direttori di gara.
Via alla fase sperimentale e alla
ricerca della soluzione migliore.
La riflessione del ticinese
Massimo Busacca, capo
degli arbitri in seno alla Fifa.
23
LA DATA
Busacca ‘head of Fifa refereeing’ dal
2011
Il calcio si adegua
di Marzio Mellini
«Sono stati giorni molto intensi, e sono
state prese decisioni storiche. Su tutte,
quella riguardante la tecnologia». Parole di Massimo Busacca, responsabile degli arbitri in seno alla Fifa, il cui ruolo è
direttamente chiamato in causa, visto
che si dibatte di direzioni di gara.
L’ex fischietto internazionale ticinese è
stato protagonista attivo della “duegiorni” per certi versi epocale di Cardiff.
Ha portato la sua esperienza di ex arbitro di livello mondiale e quella accumulata in questi anni a capo del settore arbitrale nel governo del calcio. La sua posizione è favorevole all’esperimento che
verrà condotto, purché – sottolinea – «si
tenga conto che non c’è invenzione o
macchina che possa garantire la perfezione. La perfezione non è di questo
mondo, a nessun livello, in nessun ambito. Restando al calcio, è impossibile chiedere la perfezione anche ai calciatori
che fanno calcio dalla mattina alla sera.
Capita che sbaglino gol clamorosi, e
questi errori la gente li accetta e li accetterà sempre. La bellezza del calcio sta
proprio anche nell’errore che può decidere una partita. Ho l’impressione che si
voglia andare in direzione di un giudice
infallibile, che non deve assolutamente
sbagliare. Occorre una riflessione di fondo: anche se verrà inventato e poi introdotto un sistema tecnologico che sia
davvero d’aiuto, sarà sempre e soltanto
un sostegno, ma non sarà la macchina
della perfezione. Questa non sarà mai
inventata».
I tempi impongono però che il tentativo
vada fatto. «Sono d’accordo, si parta
pure. Proviamo, perché al giorno d’oggi
nessuno vuole più vedere un grave errore come la celeberrima “mano de Dios”
di Maradona, o altre sviste che purtroppo hanno cambiato l’esito di una partita.
Diciamo quindi che il calcio si adegua,
ma con la condizionale: la fase che è appena stata lanciata è solo sperimentale».
In ballo c’è anche l’approccio filosofico
dell’arbitro alla partita. La sua autorità
sarebbe ancora garantita? Rischia di
sentirsi delegittimato? Una fonte di
pressione in più, la tecnologia, o un aiuto
concreto? «È uno dei punti focali dell’intera questione. Sono stato tante volte in
campo, e di qualche episodio controverso sono stato protagonista anch’io.
Quando ricordo certi episodi, chiudo gli
occhi e rifletto su quello che accadde a
me. In quei casi in cui ho avuto un dubbio – e avere dubbi in certe situazioni è
umano – come avrei agito se avessi potuto beneficiare dell’aiuto della tecnologia? Nella semifinale di Euro 2008 tra
Germania e Turchia, Lahm cadde. Fallo
o no? In area o fuori? Ricapitasse una situazione così, con l’assistenza video non
farei proseguire il gioco. Ho un dubbio?
Cerco aiuto. Perché rischiare di essere
fucilato, se poi emerge che ho sbagliato.
Perché non dovrei fermare l’azione e rivederla in video? È inevitabile che dal
momento che l’aiuto c’è, nella testa
dell’arbitro qualcosa cambia. È però giusto che, una volta introdotta la tecnologia, venga messo nero su bianco che non
è il direttore di gara a doversi preoccupare se ha sbagliato o no. Non spetta a
lui interrompere l’azione in caso di dubbio, perché c’è qualcuno fuori che è lì per
farlo. È qualcuno all’esterno che si deve
prendere la responsabilità, proprio perché è fuori dal campo e può vedere e rivedere l’azione, e decidere quando e se
fermarla. L’arbitro in campo deve essere
libero di concentrarsi su tutto il resto».
No a compromessi
e condizionamenti
«Tornando a quel Germania-Turchia,
l’azione incriminata è proseguita, e
dopo pochi istanti il pallone era già sul
fronte opposto. L’arbitro non ha tempo
da dedicare ai suoi dubbi. Tengo conferenze sul tema della convinzione delle
proprie decisioni. L’alternativa sarebbe
scendere a compromessi, e non è accettabile. La concentrazione deve essere totale, altrimenti subentra il condizionamento, che sarebbe dannoso».
Luce verde all’esperimento, ma ancora
non ci sono tutti i principi che lo regolamentano. Esempio: chi si piazza al video? «Per me non si può prescindere da
un direttore di gara di primo livello. Vale
il discorso fatto per gli arbitri addiziona-
‘Nessuno vuole che si verifichino ancora errori gravi come la mano di Maradona’
li di oggi: se non hai qualità, tanto vale
averli. Quale funzionario si sognerebbe
di smentire un direttore di gara di ottimo livello se non è alla sua altezza, se
non è passato anch’egli da situazioni
come quelle che accadono in partite importanti? Serve un arbitro, magari uno
che ha superato la soglia dei 45 anni ma
garantisce ancora una direzione impeccabile, dello stesso livello del collega sul
terreno da gioco. Che poi sia in campo o
in una cabina andrà valutato, anche se
io propendo per la prima soluzione, per
la vicinanza al luogo dell’azione. Sarebbe opportuno che anche il fischietto designato potesse essere chiamato in causa per discutere le immagini. Avere il
collega che lo interrompe posizionato
fuori dallo stadio non sarebbe ideale.
Magari sbaglio, verrà sperimentato anche questo aspetto e forse sarò smentito.
Chissà, forse standosene lontano, l’addetto all’assistenza video non sarebbe
soggetto ai condizionamenti ambientali
KEYSTONE
tipici di un ambiente da stadio con affluenze importanti. Ma sul principio dello specialista non transigo».
È già tempo di istruire gli arbitri a tale
innovazione? «Agiremo solo dopo aver
valutato le proposte che verranno fatte e
i prodotti che verranno sottoposti alla
commissione. Oggi ci concentriamo sulle tante modifiche del regolamento introdotte e attive da subito. Non sono tutte sostanziali, ma sono tutte concrete e
di immediata applicazione».
L’APPLICAZIONE
L’ESEMPIO
Passi per i fatti oggettivi, ma l’interpretazione?
Il fuorigioco: fermo l’azione o no?
«I fautori dell’innovazione tecnologica –
spiega Busacca – hanno portato esempi
di altri sport in cui la tecnologia è stata
introdotta con successo. Penso all’hockey su ghiaccio, o al football americano.
Ma sono paragonabili al calcio, che ha
tempi e dinamiche diverse? L’applicazione sarebbe la medesima di discipline
in cui ci sono lunghe interruzioni per
spot pubblicitari o show di vario genere? È giusto dare un’opportunità alla
tecnologia, ben vengano test ed esperimenti, affinché possano essere fatte tutte le valutazioni del caso e si possa spie-
Quante discussioni, sul fuorigioco. C’era
o non c’era? «Ammettiamo – indica Busacca – che un’azione termini con un gol
e che l’assistente non abbia segnalato un
fuorigioco che invece c’è. Se c’è stato il
gol, il problema è risolto: l’arbitro ha fatto giocare, il giocatore ha segnato ma il
gol viene annullato perché la sua posizione viene in un secondo tempo giudicata irregolare. Ma che fare nel caso opposto? Che succede se l’arbitro ferma il
gioco per un fuorigioco che non c’è? Indietro non si può tornare, ormai l’azione
sarebbe interrotta. Si porrebbe un quesi-
gare a chi sostiene il progetto che questo, chissà, magari non funziona, se davvero dovessero risultare difficoltà insormontabili. Giusto provare, per avere tutti gli elementi che servono, che siano
pro o contro. Ma le prove facciamole in
contesti in cui non si falsano partite importanti. Prendiamoci due anni, e se la
tecnologia ci darà un prodotto testato e
pronto all’uso, allora ci sarà un campionato che la adotterà. Ne ho visti tanti
spinti dall’euforia, all’inizio, con un protocollo in mano. Ma chi si prende la responsabilità di cominciare se ancora
non si è certi che funzionerà? L’idea è
stata approvata, c’è una commissione
ad hoc al lavoro, c’è l’inevitabile entusiasmo. Ora bisogna capire quale prodotto
verrà scelto. Ricordo solo che ci sono voluti tre anni per decidere quale adottare
per la ”goal-line technology”. E ricordo
anche che il “gol non gol” è una questione oggettiva. Quanto invece si vorrebbe
introdurre tocca anche aspetti soggettivi della direzione arbitrale. Serve un
mezzo che faccia chiarezza. Oggi ancora non c’è, ma sono certo che molte
aziende già si sono attivate».
MEL
to: perché non averlo lasciato andare,
per poi andare a vedere le immagini? È
un problema concreto. Nel caso del fuorigioco servirebbe un supporto tecnologico simile a quello adottato sulla linea
di porta, con un orologio che indichi all’arbitro se la posizione del giocatore sia
regolare o meno, in tempo reale. E se
così davvero fosse, in caso di dubbio,
quante volte l’assistente si sentirà di alzare la bandierina con il rischio di essere
smentito, quando potrebbe permettersi
di lasciare correre per poi fare intervenire la prova video?».
MEL
LE NOVITÀ
LA SVOLTA
‘Tripla punizione’ da rivedere
Assistenza video, ma solo per casi eclatanti
In quella che la stessa Ifab ha definito
“la più vasta revisione delle regole nei
130 anni della propria storia”, sono state
introdotte altre importanti novità, oltre
alla “video assistance”. Su tutte quella
riguardante la “tripla punizione”, quando per un fallo in area su chiara occasione da gol, scattano espulsione, rigore e
squalifica.
All’unanimità è stato deciso che se il
portiere o il difensore, nel cercare di
prendere la palla, effettua un contrasto
in modo corretto ma commette fallo,
non ci sarà nessuna espulsione ma solo
Dopo l’introduzione della “goal-line technology”, lo sport che – nella sua forma
attuale – per oltre un secolo è stato geloso custode delle proprie tradizioni accelera ancora verso il futuro e si appresta a
vivere una rivoluzione copernicana. Il 5
marzo 2016 entra nella storia del pallone. In questa data i “custodi” delle leggi,
gli otto membri dell’International Football Association Board (l’Ifab, quattro
della Fifa e quattro delle federazioni britanniche), riunitisi a Cardiff in occasione della 130ª assemblea generale, hanno
deciso a maggioranza la sperimentazio-
un “giallo”. In tutti gli altri casi, come il
gioco violento o un gol negato, scatterà
il cartellino rosso. Questa norma entrerà
in vigore dal 1° giugno, in tempo per l’Europeo in Francia, e sarà sottoposta a un
periodo di prova di due anni. Via libera
anche alla sperimentazione di una quarta sostituzione, durante i supplementari. Il calcio d’inizio della partita potrà avvenire in ogni direzione (anche all’indietro) e chi ha subìto un fallo da cartellino
giallo (o rosso) potrà essere soccorso in
campo, anziché uscire e lasciare la squadra in inferiorità numerica.
ne della “video assistance” per due anni,
con il via non oltre la stagione 2017/18.
Ora dovranno essere selezionati i campionati ai quali affidarla. Il presidente
dell’Ifab, Martin Glenn, ha anticipato
che già tredici federazioni si sono dette
interessate.
L’ultima parola su quando farvi ricorso
spetterà sempre all’arbitro. Sono quattro i casi selezionati nei quali l’“assistance” potrà aiutare la decisione del direttore di gara: gol dubbio, cartellini rossi, rigori e scambio di identità. Circostanze
che possono influenzare in modo deter-
minante l’esito di una partita. L’obiettivo – dice l’Ifab – non è raggiungere l’infallibilità, bensì evitare scelte chiaramente sbagliate.
Un “assistente al video” visionerà i replay durante la partita e comunicherà
un episodio che potrebbe essere sfuggito all’arbitro. A un’università sarà affidata una ricerca sull’impatto non solo sulla direzione di gara, ma in generale sul
gioco stesso, anche a livello emozionale.
La sperimentazione sarà divisa in due
fasi: una prima con corsi di formazione
degli arbitri; una seconda in campo.
Sport
lunedì 7 marzo 2016
24
TENNIS
CROSS | CAMPIONATI SVIZZERI
Argento U23 per Dietschi
Evelyne Dietschi in una foto d’archivio
TI-PRESS/PUTZU
Evelyne Dietschi è tornata dai
Campionati svizzeri di cross, disputati a Benken, con una medaglia d’argento al collo. La luganese si è in effetti classificata
sesta nella prova élite femminile, ma seconda nella speciale
classifica riservata alle U23.
Come a Inwil nel 2005, sabato il
grande protagonista dei Campionati svizzeri di cross, organizzati in notturna, è stato il
maltempo. Gli oltre 600 partecipanti hanno dovuto gareggiare
in condizioni pessime, con il percorso di un chilometro pesantissimo per le precipitazioni della
settimana e praticamente si è
corso sprofondando letteralmente nel fango. Una condizione che non piace alla ticinese,
che ha comunque ottenuto un
buon risultato. Da segnalare anche il 19˚ rango assoluto della locarnese Serena Grassi.
Protagonista delle prove femminili è stata la turgoviese Fabienne Schlumpf, che si è imposta
nella categoria élite sia nel cross
corto, sia in quello lungo.
Nel settore maschile, fra gli attivi si è imposto Marcel Berni, con
Adriano Engelhardt (Us Ascona) all’ottavo posto. Il cross corto è stato appannaggio di Mario
Bächtiger. Nella categoria U20,
dominata da Abel Mulugeta, il
capriaschese Roberto Delorenzi
si è piazzato al quarto posto in
una gara dove figuravano anche
Dave Derigo (Gab/24˚) e Flavio
Ranzoni (Virtus/29˚).
Coppa Davis
Italia - Svizzera
5-0
Venerdì: Lorenzi-Chiudinelli 7-6 (16/14)
6-3 4-6 5-7 7-5. Seppi-Laaksonen 7-5 76 (7/4) 3-6 6-3. Sabato: Bolelli/SeppiChiudinelli/Laaksonen 6-3 6-1 6-3. Ieri:
Cecchinato-Bossel 6-3 7-5. LorenziBellier 6-3 6-2
Ottavi di finale
Italia - Svizzera
Gran Bretagna - Giappone
Serbia - Kazakistan
Polonia - Argentina
Francia - Canada
Germania - Repubblica Ceca
Australia - Stati Uniti
Belgio - Croazia
5-0
3-1
3-2
2-3
5-0
2-3
1-3
2-3
Quarti di finale (15-17 luglio)
Serbia - Gran Bretagna
Italia - Argentina
Cechia - Francia
Stati Uniti - Croazia
TENNIS | COPPA DAVIS
CALCIO
Senza Fedrinka niente festa
Prima Lega
Locarno - Balzers
Mendrisio - Grasshopper II
United Zurigo - Thalwil
Eschen/Mauren - Dietikon
Wettswil-Bonstetten - Gossau
Seuzach - Kosova
Winterthur II - Baden
La Svizzera nettamente
battuta dall’Italia (5-0)
e costretta all’undicesimo
spareggio negli ultimi
dodici anni
Parafrasando un vecchio spot
pubblicitario con George Clooney, senza Roger e Stan non c’è
festa. La Nazionale svizzera soccombe con un pesantissimo 5-0
contro l’Italia nel primo turno
del gruppo mondiale e sarà costretta a disputare l’undicesimo
spareggio negli ultimi dodici
anni. A Pesaro la decisione finale è giunta sabato pomeriggio
con la netta vittoria della coppia
Simone Bolelli - Andreas Seppi
(freschi vincitori del torneo di
Dubai) contro Marco Chiudinelli
e Henri Laaksonen (6-3, 6-1, 6-3
in 1h45’). Ieri, Adrian Bossel e il
neofita Antoine Bellier sono stati sconfitti in due set da Marco
Cecchinato (6-3, 7-5) e Paolo Lorenzi (6-3, 6-2).
L’assenza di Federer e Wawrinka, dunque, si è rivelata decisiva,
proprio come previsto. Dal 2005
a oggi la Svizzera una sola volta
ha evitato lo spareggio, due anni
fa in occasione della cavalcata
vincente culminata nella conquista dell’Insalatiera contro la
Francia. Ora si aspetta di capire
cosa decideranno di fare i nostri
unici giocatori davvero di livello
mondiale. Il vodese ha sempre
risposto presente allo spareggio,
mentre il basilese ha rinunciato
in due occasioni (2010, sconfitta
in Kazakistan) e 2013 (vittoria
con l’Ecuador). Né Federer, né
Wawrinka hanno sciolto le riserve per quel che riguarda l’appuntamento in calendario dal 16
al 18 settembre... «Prima di allora – segnala il capitano Severin
Lüthi – rimangono da giocare
tre tornei del Grande Slam...».
Come dire che molte cose possono accadere. Di certo, la decisione di “Fedrinka” dipenderà dal
nome dell’avverario e dalla nazione nella quale si disputerà lo
spareggio. Il sorteggio è previsto
a metà luglio, per cui una decisione verrà presa soltanto in piena estate.
Classifica
Baden
Grasshopper II
Mendrisio
Winterthur II
United Zurigo
Gossau
Seuzach
Eschen/Mauren
Kosova
Wettswil
Locarno
Thalwil
Dietikon
Balzers
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8
6
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6
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5
4
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5
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Seconda interregionale
Ascona - Lugano U21
Bellinzona - Küssnacht a/R
Willisau - Castello
Taverne - Hergiswil
Eschenbach - Hochdorf
Kickers Lucerna - Goldau
Sarnen - Ibach
Brutta prova nel
doppio per Chiudinelli
e Laaksonen
Resta il fatto che la sfida contro
l’Italia dimostra come il tennis
svizzero, a livello di Coppa Davis, rischia in futuro di doversi
adattare ad un ruolo da comprimario al di fuori del gruppo
mondiale. Senza i due assi elvetici, infatti, il movimento tennistico svizzero non è per ora in
grado di produrre giocatori capaci di reggere ai massimi livelli.
Certo, sia Chiudinelli, sia Laak-
15
13
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rinviata
rinviata
0-1
2-2
1-2
1-0
1-2
Lo sguardo sconsolato di capitan Lüthi. La Svizzera è costretta a un nuovo spareggio
sonen venerdì hanno disputato
un ottimo confronto di singolare, ma a conti fatti sono stati tutti e due battuti e non hanno saputo approfittare delle chance
loro capitate.
Sabato, invece, i due hanno mostrato tutta l’approssimazione
di un doppio privo di coesione
(per Laaksonen si è trattato della prima “titolarizzazione”), al
cospetto di una coppia rodata e
affiatata, la quale non ha faticato a fare un solo boccone dei
due elvetici... «Sapevamo che il
compito sarebbe stato diffici-
KEYSTONE
lem, ma è deludente aver alzato
bandiera bianca in modo così
netto – ha affermato Chiudinelli –. L’Italia ci è stata chiaramente superiore nel doppio, abbiamo avuto la possibilità di capire
dove si situano attualmente i
nostri limiti».
Classifica
Bellinzona
Ascona
Ibach
Eschenbach
Lugano U21
Castello
Hergiswil
Goldau
Taverne
Willisau
Hochdorf
Küssnacht a/R
Kickers Lucerna
Sarnen
13
13
13
13
13
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14
13
13
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10
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10
rinviata
rinviata
rinviata
rinviata
rinviata
4-3
1-3
1
2
0
3
3
4
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10
10
10
7
E L L A
V V I L
A B E
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C A
A R
O M
S O
Giochi
CRUCIVERBA
ORIZZONTALI
1. Agenda, taccuino
6. Città svizzera
12. Può gravare sulla casa
14. Grossi legni per sostenere
15. Quartiere di Bellinzona
17. Coraggioso all’inizio
18. American Movie Classics
20./22. Lo ha rimpiazzato Arnoldo Coduri
24. Era un grande lago
25. Gestore di una locanda
SUDOKU
26.
28.
30.
32.
33.
35.
37.
38.
Consentita, non proibita
Le case delle mucche
Peli di cavallo
Un infuso bevibile
Non stretti
Segue il bis
Il nome dell’attore Welles
Luoghi per nuotatori
VERTICALI
1. Simbolo chimico del nichel
2. Cuore di topo
3. Tastata, maneggiata
4. Si calcola in anni
5. Il nome dell’allenatore Pelletier
6. Essenziale, fondamentale
7. Voce che ferma
8. Simbolo chimico dell’iridio
9. Acuti, penetranti
10. Città dell’Alentejo
11. Località leventinese
13. Marca di cioccolato Ch
16. Fiaschi, fallimenti
18. Un mese
19. Il signore inglese
21. Incontri di vocali
23. Un Celio che fu consigliere federale
27. Giaggiolo
29. Fan voti volanti
31. Moneta giapponese
34. Iniziali del poeta Pascoli
36. Nota musicale
LE SOLUZIONI
T
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S O L A
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S O T O
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P
A
L
I
O
Le regole del Sudoku sono semplici.
Lo scopo è completare la griglia in modo
che ogni riga, colonna e riquadro contengano una sola volta i numeri dall’1 al 9.
Sport
lunedì 7 marzo 2016
25
BASKET
BASKET | LNA FEMMINILE
Lega Nazionale A maschile
Il Riva non fa sconti
Dieci punti per Bettina Müller
TI-PRESS/GIANINAZZI
Il Fizzy ha trovato il passo giusto e, dopo la vittoria di venerdì
al Palasangiorgio col Winterthur, ieri si è confermato sul
campo del neopromosso Lancy.
La squadra romanda non era da
sottovalutare (anche perché nel
turno precedente aveva perso di
sole nove lunghezze dal Pully) e
per questo motivo la formazione
ospite ha subito aggredito l’avversario. Pressione costante in
difesa e attacco pungente, il
margine è subito salito e poi au-
mentato con il passare dei minuti della seconda parte del
match. Insomma, un match
sempre sotto controllo e giocato
a tratti anche in modo convincente sul piano della circolazione della palla.
Il Metanord era invece impegnato sul campo dell’Hélios che –
con il Friborgo – sta legittimando il vertice della classifica. Pur
senza Avila Lopez, la squadra di
Bernasconi ha saputo tenere dignitosamente, finendo sotto di
soli nove punti alla pausa principale. Anche nel prosieguo le
pinkies non si sono mai tirate
indietro, lottando con grande
determinazione e finendo alla
fine sconfitte con 18 punti di
scarto. In questi casi è meglio
guardare il bicchiere mezzo pieno e dire che, complessivamente
il team della capitale a tratti ha
proposto anche un basket grintoso e veloce, un bel riscatto
dopo la batosta rimediata venerdì ad Aarau contro il Kanti. G.F.
BASKET | LNA MASCHILE
C’è davvero mancato poco
La Sam va vicinissima
all’exploit, dopo
una trasferta in quel
di Monthey complicata
non poco dalla neve
di Giorgio Franchi
La 5Stelle Sam è uscita a testa
alta dalla Salle du Reposieux.
Sconfitta di dieci punti, frutto
però di quelli segnati dalla lunetta quando i ticinesi avevano ormai adottato il fallo sistematico.
Va detto che la squadra di Gubitosa, giunta a destinazione all’ultimo momento a causa di un
viaggio tumultuoso per la caduta della neve (nemmeno il tempo
di riscaldarsi…), dopo essere andata sotto addirittura di 18 punti
(67-49 nella fase conclusiva del
terzo quarto), con una reazione
davvero ammirevole, concretizzando un break di 23-89 (Crockett, Jankovic, Magnani e Day i
primattori), ha rimontato il passivo fino ad arrivare a quattro
lunghezze dai vallesani, dopo
l’ennesimo canestro di Crockett
a 1’44” dalla sirena (75-71).
A quel punto le speranze di poter
girare clamorosamente la contesa c’erano tutte, ma qui la Sam
ha forzato troppe conclusioni ed
il Monthey, sfruttando come detto i falli sistematici degli ospiti,
ha potuto nuovamente allungare con i liberi di Ikonic, Bavcevic
e Marko Mladjan.
Un peccato, ma va bene così, vincere sul campo vallesano è sempre difficile per tutti, importante
è che il team di Gubitosa abbia
dimostrato di avere i mezzi per
ben figurare.
Gubitosa: ‘Quando
siamo arrivati non ci
hanno neppure lasciati
riscaldare: dicevano
che eravamo in ritardo’
Dal punto di vista del rendimento individuale, Crockett ha per
l’ennesima volta dimostrato di
essere un giocatore affidabilissimo (basta vedere il 12/14 da 2,
una statistica davvero significativa), come pure Jankovic, anche
se di tanto in tanto non gioca con
la stessa continuità (il giocatore
ha comunque tecnica ed intelligenza tattica da vendere). Day
ha pure chiuso con un buon bottino, mentre Varidel non ha saputo confermarsi al tiro (0/8
complessivo, davvero pochissimo per un fromboliere di razza
come lui).
A fine gara, Robbi Gubitosa ha
uno stato d’animo contrastante:
«Purtroppo abbiamo pagato a
caro prezzo l’estenuante trasferta causata dai disagi provocati
dalla neve. E quando siamo fi-
Lega Nazionale A femminile
Lancy
60
Riva Muraltese
93
(15-29 38-58 54-75)
Riva Muraltese: Hansen 23, Voumard 8,
Kuba 3, Müller 10, Polite 1, Mazzocchi 13,
Seabrook 30, Kerkhof, Jakab 5, Ghidossi
Arbitri: Barilier e Chalbi
Note: 70 spettatori
Per l’ennesima volta, Crockett ha convinto
nalmente arrivati in campo, non
ci hanno nemmeno dato la possibilità di fare un piccolo riscaldamento.... Ci hanno chiaramente fatto capire che dovevamo cominciare a giocare, perché eravamo in ritardo sulla tabella di
marcia. Sono comunque felice
per la reazione dei ragazzi, che
comunque dopo essere arrivati a
-4 hanno forse forzato troppi tiri.
Ci dispiace perché eravamo veramente convinti di agguantare
il nostro avversario. Sul più bello
ci è mancata la necessaria lucidità e così abbiamo perso efficacia
TI-PRESS/REGUZZI
come detto in fase offensiva. I romandi alla fine ci hanno punito
dalla lunetta. Sono fiducioso e
convinto che nei prossimi impegni riusciremo ancora a muovere la classifica, la squadra ha indubbiamente i mezzi per giocarsela con tutti».
VOLLEY | LNA MASCHILE
Schönenwerd travolto
Imperiale Radziuk
TI-PRESS/F. AGOSTA
La prima casalinga del Lugano
Dragons nei playoff di Lna è vincente. Con un netto 3-0 (25-15, 2521, 25-19 i parziali), i ticinesi hanno liquidato lo Schönenwerd,
operando il sorpasso in classifica. Il ritardo nei confronti delle
prime due della classe, Amriswil
e Losanna, resta per contro invariato: 4 punti. I vodesi hanno infatti vinto il big match proprio
contro l’Amriswil, agganciando-
lo in vetta alla graduatoria. Ma
entrambe hanno comunque disputato un match in più rispetto
alla formazione diretta da Mario
Motta.
La partita contro lo Schönenwerd è iniziata con un’ora di ritardo a causa del maltempo che
ha fatto tardare l’arrivo al Palamondo sia della squadra ospite
sia degli arbitri. Poi è stato un
monologo dei Dragoni, che han-
no gestito al meglio le energie recuperate dopo la lunga trasferta a
Surgut. Per quasi tutto il confronto i ticinesi hanno infatti messo il
bavaglio agli avversari, trascinati
da un Radziuk in grande spolvero
(15 punti per lui, fra cui 5 ace).
Giovedì alle 20 il Lugano tornerà
in campo per il suo quarto impegno dei playoff: lo farà sul campo
del Näfel, che occupa la terza posizione della classifica attuale.
ASSEMBLEA ATGS
Bottani lascia dopo 10 anni, timone a Bullo
Di ordinario aveva il carattere
protocollare, tuttavia l’assemblea dell’Associazione giornalisti sportivi ticinesi (Atgs) tenutasi in una giornata da lupi nella
splendida cornice della Fattoria
al Moncucchetto di Lugano ammantata dalla copiosa nevicata
di un sabato da ricordare è tra
quelle che segnano un’epoca.
Si è infatti chiusa l’appassionata
presidenza di Americo Bottani,
il quale dopo 10 anni alla guida
dell’Atgs ha ceduto il testimone
a Tarcisio Bullo, caporedattore
al ‘Corriere del Ticino’.
Un avvicendamento che segna
l’inizio di una gestione affidata
quasi per intero a professionisti
del settore, avviata lo scorso
anno con l’ingresso dello stesso
Bullo e dei colleghi Marzio Mellini (‘laRegione’) e Paolo Galli
(‘Gdp’) e completata con la nomina in comitato di Serena Bergomi (Teleticino), Cristina Casa-
Monthey
83
Sam Massagno
73
(21-19 47-36 67-51)
Monthey: Mafuta 4 (2/2 da 2), Grau (0/1
da 3), Colon 6 (1/2, 1/1 + 1/2), Bavcevic 5
(0/2, 1/3 + 2/2), M. Mladjan 22 (8/9, 2/7 +
4/4), Timberlake 21 (5/8, 3/5 + 2/2)
Sam Massagno: Magnani 10 (5/7, 0/1),
Varidel (0/3, 0/5), Martino, Jankovic 11
(3/8, 0/1 + 5/6) Andjelkovic 8 (3/4, 0/1 +
2/2), Appavou, Grüninger (0/5 da 3), Crockett 22 (12/14, 0/2). Day 22 (2/7, 3/8 +
7/10)
Arbitri: Michaelides, Tagliabue e Gonçalves.
Note: 550 spettatori. Al tiro: Monthey
28/62 (19/35 da 2, 9/27 da 3, 18/22 nei liberi; Sam 28/55 (25/43 da 2, 3/23 da 3,
14/18 nei liberi). Ai rimbalzi: Monthey 39
(10 off/29 dif. migliore M. Mladjan 11:
1/10); Sam 34 (10 off/24 dif.: migliore
Crockett 11 3-78). Altri parziali: 5’ (5-7),
15’ (35-32), 25’ (58-42), 35’ (71-57)
Risultati
Monthey - Sam Massagno
83-73
Ginevra Lions - Starwings
80-61
Boncourt - Winterthur
79-72
Swiss Central - Neuchâtel
82-90
Olympic - Lugano Tigers
rinv.
Classifica
Neuchâtel
22 18 4 1818 1540 36
Monthey
22 17 5 1731 1474 34
Olympic
21 16 5 1705 1390 32
Ginevra Lions 22 16 6 1778 1503 32
Lugano Tigers 21 14 7 1619 1445 28
Sam Massagno 22 9 13 1640 1800 18
Boncourt
22 8 14 1562 1657 16
Starwings
22 7 15 1530 1736 14
Swiss Central 22 4 18 1606 1911 8
Winterthur
22 0 22 1387 1920 0
Venerdì
19.30 Neuchâtel - Lugano Tigers
Ginevra Lions - Boncourt
Sam Massagno - Winterthur
Starwings - Monthey
Swiss Central - Olympic Friborgo
ri-Nessi (‘Cdt’) e Angelo Chiello
(Radio Fiume Ticino). Confermato in comitato Ugo Morselli,
delegato in seno a Sportpress
(l’associazione svizzera).
Assegnato il premio al merito
sportivo 2015 a Piermario Ostini, Michele Vodola e Ugo Minoggio, scomparso qualche giorno
fa. Il Premio “Giuseppe Albertini” è stato attribuito a Simone
Rapp, 23enne in forza al Thun in
Super League.
Hélios
86
Bellinzona
63
(24-12 46-37 68-50)
Bellinzona: Miller 27, Fora 11, Zilic 6, Minoretti, Franscella 2, Nesmith 14, Menafoglio
Arbitri: Onerson e Berset
Note: 100 spettatori
L’altro risultato
Elfic - Kanti Aarau
73-54
Classifica
Elfic Friborgo 17 16 1 1357 924 32
Hélios
17 15 2 1303 825 30
Riva Muraltese 17 10 7 1077 1050 20
Kanti Aarau
17 10 7 1148 1021 20
Bellinzona
17 7 10 1125 1246 14
Pully
16 6 10 972 1070 12
Winterthur
16 3 13 970 1262 6
Lancy
17 0 17 816 1370 0
Sabato
16.00 Bellinzona - Pully
Lancy - Elfic
17.30 Riva Muraltese - Aarau
Domenica
13.00 Winterthur - Hélios
VOLLEY
Lega Nazionale A maschile
Lugano - Schönenwerd
3-0
(25-15, 25-21, 25-19)
Lugano Dragons: Radziuk 15, Todorov 5,
Rosic (L), Savic 3, Burge 5, Andric 12, Simeonov 11, Valsecchi 3
Altri risultati
Amriswil - Losanna
1-3
Einsiedeln - Näfels
2-3
Classifica
Amriswil
4 3 1 10
5 10
Losanna
4 2 2 10
9 10
Näfels
4 3 1 11
8 8
Lugano Dragons 3 2 1
6
5 6
Schönenwerd 4 1 3
6
9 4
Einsiedeln
3 0 3
2
9 1
Prima Lega femminile
Playoff, ritorno delle semifinali
G&B Volley - Zurigo Unterland
(25-21 20-25 25-20 25-23)
Classifica
G&B Volley
2 1 1
Zurigo Unterland 2 1 1
Passaggio di consegne
TI-PRESS/GOLAY
5
4
3-1
4 4
5 2
Nota: G&B Volley promosso alla finale per
la promozione in Lnb
Bocce
lunedì 7 marzo 2016
26
LE BREVI
LOSONE | CAMPIONATO SVIZZERO
La lunga storia della terna
Lugano
Gran premio Pagnamenta
Sabato e domenica prossimi si
svolgerà alla Stampa il torneo di
categoria nazionale a coppie. La
società Maglio-Grancia presenta la quarta edizione del Gran
premio Carpenteria Pagnamenta. Direttore di gara Sergio
Cavadini.
La 52ª edizione si svolgerà sabato 19 e domenica
20 marzo. 67 le formazioni iscritte e le favorite
sono parecchie.
Brissago
Campionato dei veterani
Inizia questa sera il torneo individuale riservato ai locarnesi.
Direzione tecnica affidata ad
Adriano Cassol e fasi principali
al bocciodromo comunale venerdì alle ore 20.
di Frediano Zanetti
Il primo torneo nazionale con in
palio lo scudetto è quello di terna organizzato dalla società Aurora con sede al bocciodromo
Operai gestito dalla famiglia Lorenzetti. È la terza volta che il
club presieduto dall’appassionato Antonio De Bastiani si impegna in questa importante organizzazione.
La prima volta, correva il 1991 e
nella sponsorizzazione era presente l’Allianz assicurazioni, con
la sua agenzia principale di Bellinzona capeggiata da Arnaldo
Piccinali e Renzo Bionda. In aggiunta alla perfetta regia della
competizione, gli sportivi losonesi poterono festeggiare in veste di campioni svizzeri proprio
i tre giocatori di casa: Ivo Genni,
Massimo Facchinetti e Remo
Genni. La seconda volta, nel
2008, il titolo finì a Chiasso grazie alla straordinaria prestazione di Roberto Fiocchetta-Luigi
Larghi-Maurizio Dalle Fratte.
La prima edizione di questo
campionato affonda le radici al
1965 e si svolse a Basilea, dove
trionfarono i colori della Verbania di Ascona con il trio di Fausto Gallotti-Lilio Ravani-Riccardo Allidi. Nell’ultima giocata a
Lucerna, l’anno scorso, sul più
alto gradino del podio sono saliti Luigi Azzato-Costantino Orsinger-Salvatore Longo della società Unione di Winterthur.
Fra meno di due settimane a Losone ci saranno 67 terne così ripartite: 48 dal Ticino, quattro da
Zurigo, tre da Neuchâtel e Grigioni, due da Basilea, Vallese e
San Gallo e una da Berna, Lucerna e Sciaffusa.
Riva San Vitale
Gara del pesciolino
Per le sole società del Comitato
di Mendrisio si gioca da questa
sera una gara a terna sfarzosamente dotata. È una iniziativa
del sodalizio presieduto da Domenico Mantegazzi. Finali al
bocciodromo Sociale venerdì
dalle ore 20.
Sciaffusa 1990, con Maurizio Dalle Fratte, Ernesto Lombardo e Dario Mazzola
FOTOFZ
Lugano
Una nuova dritta
La cooperativa bocciodromo ci
comunica che da subito il recapito telefonico del Centro Nazionale sport bocce è il numero
091 940 17 84. Ne prendano nota
giocatori e società.
Lucerna
Coppa Ruopigen
Nella Federazione lucernese si è
recentemente svolta una gara a
coppie che ha dato questa classifica ufficiale: 1. Franco SerinoBruno Sabatini (Pro Ticino), 2.
Marie Schuler-Marco Illari (Lorze Baar), 3. Andrè Glaus-Flavio
Mezzadri (Kickers) e Peter Böhni-Patrik Schuler (Lorze Baar),
5. Walter Boppart-Fredy Weidmer (Wolhusen), 6. Toni-GliserErwin Waleler (Kickers), 7.
Romy Kunzle-Eros Della Giacoma (Bal), 8. Eugenio BortoluzziPasquale Dejesu (Pro Ticino).
Tanti campioni
Finora, 38 le affermazioni di
squadre della Federazione ticinese, cinque di quella di Zurigo,
quattro del Berna e una ciascuna di San Gallo, Basilea, Grigioni
e Lucerna. Il giocatore che ha
vinto il maggior numero di medaglie d’oro è Maurizio Dalle
Fratte: nella sua preziosa bacheca ci sono in bella vista la bellezza di sei scudetti. Con tre affermazioni ci sono nove giocatori e
due di questi sono già scomparsi. Si tratta di Tarcisio Induni e
del bernese Antonio Altieri. Gli
altri sette sono Gianni Cornolti
di Bellinzona (che ha smesso
l’attività nel 1976), i fratelli Tiziano e Rossano Catarin, Roberto
Fiocchetta, Marco Ferrari, Luigi
Larghi e Alan Taeggi.
Numerosi sono coloro che hanno vinto il campionato svizzero
a terna in due occasioni. Fra
questi c’è anche il grande Brenno Poletti che fu incoronato nel
Losone 1991, con Massimo Facchinetti, Ivo Genni, Renzo Bionda (rappresentante dello sponsor) e Remo Genni
1970 a Locarno giocando con il
fratello Giuseppe e Dodi Habisreutinger, ripetendosi poi nel
1981 a Baden con Gianni Köffel e
Walter Ferro.
In tutta la rassegna è capitato
una sola volta di festeggiare la
prestigiosa conferma e questo
risultato è andato sul conto di
Roberto Fiocchetta-Luigi Larghi-Maurizio Dalle Fratte, campioni a Losone nel 2008 e nel
2009 a Berna. Una grandissima
impresa è sicuramente stata
quella firmata dalla famiglia Catarin: babbo Graziano e i figli Tiziano e Rossano diedero spettacolo a La Chaux-de-Fonds nel
1998.
Imprese e fiaschi
Almeno due titoli sono andati a
formazioni assolutamente sconosciute che però nei momenti
topici fecero fruttare la giornata
di grazia, dove tutto andava
bene, tanto per intenderci. In
questo senso ci ricordiamo del
campionato 1983 a Rorbas dove
sul più alto gradino del podio salirono tali Aderenti-Gianesi-Polloni di Zurigo che, almeno in Ticino, nessuno aveva mai visto.
Una cosa analoga si era verificata qualche anno dopo a Uzwil:
eravamo nel 1988 e il massimo
titolo fu attribuito a PagiuscoPostiglione-Ucci di San Gallo.
Un successo un tantino sorprendente è stato quello conseguito
nel 1976 ad Ascona dai lucernesi
Mathis-Pozzoni-Mignoli. Le finali erano previste ai punti 18 e il
trio confederato, che aveva giocato bene per tutto il giorno, si
trovava in svantaggio 17-4 al cospetto dei bellinzonesi Mario
Pellandini-Franco Spaggiari e
un giovanissimo Ilario Procaccini. Successe che i giocatori della
società Chiodi si innervosirono
talmente da letteralmente sparire dal campo di gioco. Resero
difficili le cose più facili, errori
su errori di impostazione, gioco
in difesa quando occorreva attaccare e alla fine consegnarono
FZ
la vittoria agli increduli lucernesi, andati a vincere 18-17. Sarebbe
stato il quinto alloro per la Fbb.
Gli altri quattro in questo ordine:
1966 a Zurigo Renzo ChiavennaGiacomo Gianoni-Gianni Cornolti; 1967 a Lugano Renato Scalabrini-Nino Mossi-Adolfo Codiroli; 1972 a Roveredo Angelo Murer-Rino
Mascanzoni-Gianni
Cornolti e 1975 ancora a Roveredo, Carlo Beltraminelli-Piero
Montefiore-Gianni Cornolti.
Chiudiamo elencando i 38 titoli
nazionali di terna finiti in Ticino: undici a Lugano, sette a
Chiasso, quattro a Verbania, Bellinzonese, Ceresio e Locarno e 2
a Mendrisio e Alto Ticino.
CHIASSO | RIUNIONI DELLA CBI
TICINO | COMITATO CANTONALE
La raffa in marcia verso le Olimpiadi del 2024
Si va verso l’assemblea di Rivera
Il presidente Romolo Rizzoli ne
ha dato comunicazione prima
della fine del 2015: lo sport bocce
al completo entrerà di diritto fra
le discipline ai Giochi del 2024.
Sarebbe bello se questa prossima
edizione venisse attribuita alla
città di Roma, dove le bocce troverebbero sede ideale nel bellissimo
Centro tecnico federale.
Due settimane fa si è riunita a
Chiasso la Commissione tecnica
internazionale diretta dal presi-
Russo
Assemblea ordinaria
Venerdì 11 marzo dalle ore 20.15
nella sala multiuso del Centro
Sociale di Russo si terrà l’assemblea della Bocciofila Onsernonese. Si dovrà approvare la
gestione 2015 e procedere alla
nomina del comitato per il biennio 2016/2017.
dente Fabio Luna. Erano presenti
il segretario Luciano Pulga e i
membri Claudio Knecht, Mutlu
Turtmenn, Oscar Butti e Krzysztof Blaszczec. Molti gli argomenti trattati e sull’onda del successo di beach bocce si sono progettate due nuove specialità ereditate dalla Lyonnaise, ossia il tiro
di precisione e il combinato.
Venerdì si è invece riunito il vertice della Confederazione boccistica internazionale diretto da Ro-
molo Rizzoli, affiancato dal vicepresidente vicario Renato Bullani, dal segretario generale Francesco Solcà e dai membri Francesco Del Vecchio e Pietro Brucciani. Si sono analizzati gli aspetti
agonistici, tecnici e di marketing.
Poi nell’ambito della politica per
una significativa azione promozionale per l’ingresso delle bocce
alle Olimpiadi si è esaminato il
progetto per realizzare un grande
slam mondiale della raffa.
Nei giorni scorsi Luca Robbiani,
tesoriere della Fbti, ha convocato
i revisori per procedere al controllo annuale. Sandro Bomio vicepresidente-cassiere della Dogana
e Aldo Giannuzzi, membro di direzione della Sfera, hanno svolto
una revisione attenta, prendendo
atto che le finanze sono in buone
mani, complimentando il cassiere per l’esattezza del suo operato.
Nel corso dell’assemblea del 22
marzo a Rivera sarà presentato il
rapporto. Intanto si cerca un sostituto per Amilcare Monteggia
(dimissionario).
Paolo Reina ha poi verificato il
lancio ufficiale del campionato ticinese femminile di mercoledì 29
giugno a Camorino organizzato
dalla Dogana. Il formulario è stato preparato secondo regolamento e potrà essere inviato ai club
con polizza e la cartolina risposta
già affrancata. Un gesto da sottolineare.
Briga
Simplon Cup
La gara individuale serale è stata brillantemente vinta da Beat
Bärenfaller che ha superato per
12-10 Angelo Mazotti. Seguono
nell’ordine Walter Pfammatter,
Willy Studer, Giuseppe Totaro,
Leander Leiggener, Urs Albrecht e Piero Sciamanna.
Lucerna
Campionato a terna
Il torneo federativo è risultato
molto avvincente e sul più alto
gradino del podio è andato il
trio della Pro Ticino che ha
schierato Roberto GaspariFranco Serino-Bruno Sabatini. I
tre nella finale hanno superato
per 12-7 Josef Gisler-Marco
Vock-Marika Gisler (Fcl). Terzo
posto per Anita Grüter-Marco
Fabbri-Flavio Mezzadri (Bal) e
Albert Kiener-Robert Muff-Lorenz Stanislau (Fcl). Perdente
dello spareggio: Peter WipfliBruno Epp-Luca Wipfli (Fcl).
Visp
Nuovo Comitato
La direzione amministrativa
della Federazione bocciofila
Vallese è attualmente così composta: presidente Angelo Mazotti, segretario-cassiere Beat Bärenfaller, Marco Truffer commissario tecnico. Il 22 e 23 ottobre nella regione si svolgerà il
Campionato svizzero categoria
femminile.
Albo
lunedì 7 marzo 2016
EMERGENZE
Polizia
Pompieri
Ambulanze
Rega
Intossicazioni
Telefono Amico
Informazioni
Violenza domestica
Sopraceneri:
Casa Armònia
Sottoceneri:
Casa delle donne
27
CINEMA
117
118
144
1414
044 251 51 51
143
1811
0848 33 47 33
078 624 90 70
BELLINZONESE E TRE VALLI
Medici di turno
Servizio guardia medica 091 800 18 28
lu-ve 20.00-7.00, sa e do 24 ore su 24.
Servizio picchetto medico pediatrico:
20.00-7.00
091 800 18 28
Circoli Calanca, Mesocco e Roveredo:
Picchetto medico
091 966 34 11
Dentista di turno:
Dr. Fritzsche, Bellinzona
091 825 48 02
Farmacie di turno
Bellinzona e dintorni:
Pellandini, Arbedo
091 829 13 14
Dopo le 20, per urgenze con ricetta medica
091 800 18 28
Biasca-Riviera-Blenio-Leventina:
Festivi 10.00-12.00/15.00-18.00
Centrale, Biasca
091 862 12 12
Per urgenze dopo le 18.30 telefonare al
Servizio Guardia medica 091 800 18 28
LOCARNESE
Medici di turno
Servizio guardia medica 091 800 18 28
lu-ve 20.00-7.00, sa e do 24 ore su 24
Pediatra:
Dr.ssa Valeria Pfister Maurer
091 751 21 51
Ev. Pronto soccorso pediatrico
Ospedale La Carità
091 811 45 80
Dentista di turno
Lu-ve 9.00-12.00/14.00-16.00
Sa-do 9.00-11.00
Dr.ssa Ana Kuzmanic
091 743 26 56
Farmacia di turno
Remonda, Minusio
079 214 60 84
Ev. Servizio guardia medica
091 800 18 28
LUGANESE
Medici di turno
Servizio guardia medica 091 800 18 28
lu-ve 20.00-7.00, sa e do 24 ore su 24
Pediatra di turno (per urgenze e festivi):
Ospedale Civico, Lugano 091 811 61 11
Dentista di turno
Lu-ve 9.00-12.00/14.00-16.00
Sa-do 9.00-11.00
Dr. Yuri Campana
091 966 70 00
Farmacia di turno
Solari
091 923 12 28
MENDRISIOTTO
Medici di turno
Servizio guardia medica 091 800 18 28
lu-ve 20.00-7.00, sa e do 24 ore su 24
Pediatra di turno (per urgenze e festivi):
Ospedale Beata Vergine
091 811 31 11
Centro Pediatrico del Mendrisiotto
(Sa-do 10.00-16.00)
091 646 45 45
Dentista di turno
Lu-ve 9.00-12.00/14.00-16.00
Sa-do e festivi 9.00-11.00
Dr. Nicola Fattorini, Chiasso 091 682 21 21
Farmacia di turno
Moderna, Chiasso
091 683 20 29
dopo le ore 20:
1811
ASCONA
CINEMA OTELLO
LUGANO
CINEMA IRIDE
Perfetti sconosciuti
18.15
Da 8 anni. Di Paolo Genovese, con
Giuseppe Battiston, Anna Foglietta.
Il Ponte delle Spie
Da 10 anni. Di Steven Spielberg.
Deadpool
Da 15 anni. Di Tim Miller.
20.15
20.45
CINEMA LUX
Rams - Storia di due fratelli e otto
pecore
18.30
Da 8 anni. Di Grímur Hákonarson.
BELLINZONA
CINEMA FORUM
Vergiss mein nicht
20.15
Di David Sieveking. Rassegna ‘Guardando
insieme’. - Vo D/f.
Spotlight
Da 11 anni. Di Tom McCarthy.
18.00
Perfetti sconosciuti
Da 8 anni. Di Paolo Genovese.
18.00
Le ricette della signora Toku
Di Naomi Kawase.
16.30
Spotlight
Da 11 anni. Di Tom McCarthy.
20.30
– Dottore, mi dica, questo medicamento ha qualche controindicazione?
– Sì, in poco tempo le permetterà
di tornare al lavoro!
IL PROVERBIO
Vale più uno a fare
che cento a comandare
18.00
Spotlight
Da 11 anni. Di Tom McCarthy.
18.00
Room
18.00
Da 10 anni. Di Lenny Abrahamson.
Tiramisù
Da 8 anni. Di Fabio De Luigi.
20.20
Perfetti sconosciuti
20.50
Da 8 anni. Di Paolo Genovese, con Giuseppe Battiston, Anna Foglietta.
PLAZA
Attacco al potere 2
Da 14 anni Di Babak Najafi.
20.30
Attacco al potere 2
21.00
Da 14 anni. Di Babak Najafi, con Gerard
Butler, Morgan Freeman, Aaron Eckhart,
Angela Basset.
Room
20.50
Da 10 anni. Di Lenny Abrahamson, con
Brie Larson, Jacob Tremblay.
Gods of Egypt
(3D) 18.10
Da 12 anni. Di Alex Proyas, con Gerard
Butler, Geoffrey Rush, Nikolaj CosterWaldau.
The Danish Girl
20.35
Da 14 anni. Di Tom Hooper, con Eddie
Redmayne, Alicia Vikander, Amber Heard.
18.25
The Hateful Eight
17.55
Da 16 anni. Di Quentin Tarantino, con
Channing Tatum, Bruce Dern.
LUGANO
Lac - Sala Teatro
“Ivan Illic” liberamente tratto da
Lev Tolstoj, con Mauro Avogadro
e Nicola Bortolotti. Traduzione,
adattamento e regia di Ola Cavagna. Produzione Compagnia
Umberto Orsini.
Ore 20.30.
APPUNTAMENTI
BELLINZONA
Liceo cantonale
Ciclo Tra verità e speranza “Fede,
speranza e verità: una storia cartografica” relatore Franco Farinelli (Università di Bologna).
Ore 18. ANNULLATO.
Cantone
Fax 091 821 11 32, [email protected]
Deadpool
20.40
Da 15 anni. Di Tim Miller, con Ryan
Reynolds.
Culture e società
Fax 091 821 11 32, [email protected]
Zootropolis
17.20
Film d’animazione di Byron Howard.
Svizzera, Estero, Economia
Fax 091 821 11 32
[email protected], [email protected],
[email protected]
Perfetti sconosciuti
17.50 20.20
Da 8 anni. Di Paolo Genovese, con
Giuseppe Battiston, Anna Foglietta.
Single ma non troppo
Da 12 anni. Di Christian Ditter.
20.10
Sport
Tel. 091 821 11 50, Fax 091 821 11 52
[email protected]
REDAZIONI REGIONALI
dopo le 20.00: Tel. 091 821 11 21
Revenant - Redivivo
20.00
Da 16 anni. Di Alejandro Gonzalez Inarritu,
con Leonardo DiCaprio, Tom Hardy.
Bellinzona
via Ghiringhelli 9, Tel. 091 821 11 21
Fax 091 8211172, [email protected]
Quo vado?
17.40
Da 10 anni. Di Gennaro Nunziante.
TICINO OGGI
TEATRO
Marketing
Fax 091 8211122, [email protected]
20.25
17.30
Chiasso
via Bossi 2, Tel. 091 682 73 85
Fax 091 682 59 59, [email protected]
Lugano
via Fola 11, Tel. 091 923 33 15
Fax 091 923 41 93, [email protected]
CONCORSI
LUGANO
Liceo Cantonale 1
Presentazione del volume “Un
medico a Caporetto. I diari di
guerra di Ugo Frizzoni” a cura di
Paolo Barcella. Interventi di Elisa Signori, Luigi Lorenzetti, Rosario Talarico e il curatore del
volume.
Ore 18.30.
Usi- Auditorio
“Il volo della cicogna. Congedo
parentale: un progetto da far
crescere” relatori Linda Cortesi,
Francesca Luvini, Daniel Bilenko e Oscar Matti. Moderatrice
Francesca Mandelli. Org. gruppo
donne Uss Ticino e Moesa.
Ore 20.30.
PARLIAMO DI CUCINA
Giacomo Salvioni, editore
Rocco Salvioni, CEO
DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE,
REDAZIONE CENTRALE
Tel. 091 821 11 21, Fax 091 821 11 22
[email protected]
Tiramisù
18.10 20.45
Da 8 anni. Di Fabio De Luigi.
The Danish Girl
Da 14 anni. Di Tom Hooper.
INFO ABBONAMENTI
091 821 11 86
Daniele Longhi, responsabile finanze
Susanne Messerli, responsabile
marketing e vendita
Attacco al potere 2
18.00 20.30
Da 14 anni. Di Babak Najafi, con Gerard
Butler, Morgan Freeman, Aaron Eckhart.
Gods of Egypt
Da 12 anni. Di Alex Proyas.
Via Ghiringhelli 9, 6500 Bellinzona
Tel. 091 821 11 21, Fax 091 821 11 22
[email protected], www.laregione.ch
Matteo Caratti, direttore
Aldo Bertagni, vicedirettore
Andrea Manna, caporedattore centrale
Marzio Mellini, caporedattore sport
Edy Bernasconi, caporedattore svizzera
Luca Berti, responsabile nuovi media
Room
17.15
Da 10 anni. Di Lenny Abrahamson.
LOCARNO
CINEMA RIALTO
SUDOKU
The Danish Girl Da 14 anni.
20.30
SUL SOFÀ
Per questione di spazio, questa rubrica apparirà nell’edizione di
domani, martedì 8 marzo 2016.
LA BARZELLETTA
Deadpool
Da 15 anni. Di Tim Miller.
CINESTAR
Deadpool
20.15
Da 15 anni. Di Tim Miller, con Ryan Reynolds.
Spotlight
Da 11 anni. Di Tom McCarthy.
MENDRISIO
MIGNON E CIAK
SWISS LOTTO
EUROMILLIONS
6 7 12 17 20 30
No. fortuna 1 / replay 5
9 14 16 23 40
Vincitori
Numeri
–
6 +1
1
6
10
5 +1
59
5
375
4 +1
2’458
4
5’657
3 +1
35’427
3
Somma al primo rango
Franchi
–.––
1’000’000.––
8’274.65
1’000.—
172.95
65.90
28.95
9.25
Fr. 3’900’000.–
SUPER-STAR
Q 5 3 8 W
Vincitori
Punti
Franchi
–
Q538W
–.––
2
Q5-8W
7’051.35
8
Q53-W/Q-38W 1’469.05
17
Q538-/-538W
967.85
48
Q5--W/Q--8W
293.80
124
Q53--/--38W
61.60
251
Q---W
21.05
1’271
Q5---/---8W
12.—
13’924
Q----/----W
4.20
Vincita principale attesa
per ogni primo rango
Fr. 250’000.–
Stelle 1 5
Punti
Franchi
5**
–.––
5*
597’148.40
5
265’399.30
4**
5’687.15
4*
282.75
4
146.80
3**
85.20
3*
20.25
3
17.95
2**
28.35
2*
11.70
2
6.30
1**
15.75
Somma al primo rango Fr. 34’000’000.–
JOKER
132 795
Vincitori
Punti
–
6
1
5
9
4
136
3
1’355
2
Somma al primo rango
Franchi
–.––
10’000.—
1’000.—
100.—
10.—
Fr. 380’000.–
OROSCOPO
Locarno
via Orelli 29, Tel. 091 752 30 86
Fax 091 752 30 88, [email protected]
ABBONAMENTI
compreso Ticinosette
Tel. 091 821 11 86, Fax 091 821 11 96
[email protected]
Cartaceo e Online
Annuale
Semestrale
Trimestrale
Bimestrale
Mensile
Estero
Frs. 330.–
Frs. 180.–
Frs. 110.–
Frs. 090.–
Frs. 055.–
a richiesta
Altre tariffe:
Annuale solo Online
Frs. 190.–
Annuale un giorno alla settimana
(venerdì) con Ticinosette:
Frs. 115.–
Numero separato:
Frs. 002.–
Numero separato+Ticinosette: Frs. 003.–
INSERZIONI
Publicitas Lugano
Tel. 091 910 35 65, Fax 091 910 35 49
Prezzi della Pubblicità per mm d’altezza
sulla larghezza di una colonna
Pagine testo/Réclame (su 6 colonne)
Annunci
Frs. 6.87
Funebri
Frs. 2.32
Pagine pubblicitarie (su 10 colonne)
Annunci
Frs. 1.17
Immobiliari: affitto e vendita
Frs. 1.32
Offerte di lavoro
Frs. 1.37
Domande di lavoro
Frs. 0.81
Finanza
Frs. 1.65
Ariete dal 21.3 al 20.4
Amore: possibili fraintendimenti
Lavoro: mantenete la calma
Salute: un po’ di tensione
Bilancia dal 23.9 al 22.10
Amore: lasciatevi sedurre
Lavoro: originalità e buongusto
Salute: ottima forma fisica
Toro dal 21.4 al 20.5
Amore: viaggio romantico
Lavoro: sfruttate la vostra potenzialità
Salute: ai massimi livelli
Scorpione dal 23.10 al 22.11
Amore: stato di confusione
Lavoro: giornata difficile
Salute: curate la salute del corpo
Publicitas Lugano
Feriali: 08.00-12.00 e 13.30-17.30
Domenica e festivi: 17.00-18.30
Tel. 091 910 35 65, Fax 091 910 35 49
Gemelli dal 21.5 al 21.6
Amore: intesa che scricchiola
Lavoro: occhio agli autogol
Salute: in calo
Sagittario dal 23.11 al 21.12
Amore: siate più gentili
Lavoro: qualche volta perdete la pazienza
Salute: cambiate il look
Tipografia laRegione
Tutti i giorni, sabato escluso: 17.30-20.30
Tel. 091 821 11 15, Fax 091 821 11 14
[email protected]
Cancro dal 22.6 al 22.7
Amore: che fate, dormite?
Lavoro: gli impegni si moltiplicano
Salute: di sport, neanche a parlarne...
Capricorno dal 22.12 al 20.1
Amore: vi sentite liberi
Lavoro: fate tutto con entusiasmo
Salute: qualche complicazione
Concetto grafico:
Variante visual communication
Leone dal 23.7 al 24.8
Amore: da urlo!
Lavoro: fantasia al galoppo
Salute: va che è una meraviglia
Acquario dal 21.1 al 19.2
Amore: gli sguardi si incrociano
Lavoro: siete in evoluzione
Salute: un po’ stanchi
Vergine dal 24.8 al 22.9
Amore: nuove conoscenze
Lavoro: siate più attenti ai dettagli
Salute: sonno disturbato
Pesci dal 20.2 al 20.3
Amore: grande passione
Lavoro: sognate un cambiamento
Salute: combattete la tristezza
ACCETTAZIONE NECROLOGIE
E ADESIONI
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Regiopress SA, Bellinzona
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un’opera protetta dalla Legge federale sul diritto d’autore, ed è
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SA ha dato il suo consenso esplicito a tale utilizzo.
lunedì 7 marzo 2016
L’approfondimento
Case a Caprino, 1962-63
28
ALBERTO FLAMMER
Senza negare il sogno
Peppo Brivio è scomparso lo scorso
17 febbraio all’età di 92 anni. Architetto,
professore, intellettuale in senso ampio,
è stato una delle figure più significative
dell’architettura ticinese del Novecento, la
cui eredità professionale e morale è oggetto
di studio di un progetto di ricerca sostenuto
dal Decs. La sua curatrice ripercorre le
tappe e i motivi più profondi della carriera
di un uomo troppo presto dimenticato.
di Annalisa Viati
Nel panorama dell’architettura svizzera, l’opera
di Peppo Brivio spicca per la sua rigorosa coerenza formale, disciplinata da un ordito geometrico che pervade tanto le disposizioni planimetriche quanto il disegno delle facciate. Una coerenza ch’egli voleva risultasse dall’applicazione
di regole precise, alla ricerca delle quali si è mosso durante tutta la sua carriera. L’elaborazione
d’una grammatica architettonica è stata infatti,
per sua stessa ammissione, la principale preoccupazione: e questa severità compositiva pervade l’immagine stessa delle sue opere, somiglianti a blocchi scolpiti che dominano lo spazio con
una forza plastica talvolta dirompente.
Un certo aspetto di scultura
Peppo Brivio nasce a Lugano nel 1923 e studia
architettura al Politecnico federale di Zurigo dal
1943 al 1947. Dopo un breve tirocinio a Basilea
presso lo studio di Otto Senn (1947-1948) e
un’esperienza al Politecnico di Zurigo come assistente di William Dunkel (1948-1949), lo stesso
professore con cui si era diplomato, torna in Ticino, dove si associa a Franco Ponti, con cui progetta e realizza, a Bellinzona, tre edifici fra il
1949 e il 1950. In quegli stessi anni è attivo a Locarno con René Pedrazzini (dal 1949 al 1955),
con il quale condivide il progetto delle stazioni
della funivia Locarno-Orselina-Cardada (19511952), oggi purtroppo distrutte, che segnano
l’inizio d’una ricerca personale consolidatasi intorno ad alcuni temi qui già chiaramente enunciati: l’attenzione alla struttura e alla sua manifestazione nel registro formale; la disgiunzione
fra elementi portanti e portati, raggiunta ed
esaltata mediante l’utilizzo di materiali differenti (cemento armato e mattoni di paramento),
un certo aspetto sculturale che l’edificio assume
grazie agli sporti, alla scala estroflessa, alle pensiline aggettanti che generano profondi vuoti
nel prospetto.
I primi anni Cinquanta sono anche segnati dalla collaborazione con Rino Tami, con il quale
partecipa ad alcuni concorsi internazionali e a
diverse opere ticinesi, tra le quali spiccano il cinema “Corso” a Lugano e la Casa Torre a Cassarate.
Una strada personale
Brivio, tuttavia, asseconda ben presto la sua inclinazione ad assumere una posizione autonoma e a procedere lungo una direzione precisa,
che si manifesta magistralmente nella casa
d’appartamenti Albairone (1955-1956), dove i
volumi pieni e compatti sono intercalati alle
profonde logge aggregate all’interno di una rigorosa maglia geometrica e strutturale. Finestre e portefinestre smettono di essere dei “fori”
nella muratura, ma risultano dall’interruzione
delle pareti e si estendono da solaio a solaio,
come sancivano i principi della composizione
neoplastica. Le facciate sono allora trasformate
in un incastro di blocchi e l’insieme in un oggetto di forte pregnanza plastica e sculturale.
Nella casa d’appartamenti Cate a Massagno
(1957-1958) Brivio sperimenta le potenzialità
compositive della diagonale, della trama esagonale che scolpisce una facciata vigorosa, l’unica
visibile di tutto l’edificio. Nella Casa Sgrizzi a Savosa (1957-1958) riaffiorano invece echi cubisti: i
volumi parallelepipedi s’interpenetrano e s’incastrano, restano impermeabili all’esterno, e
uno di questi viene sospeso con la sua massa sopra l’ingresso: «Quando Brivio interpreta la sintassi neoplastica le aggiunge un vettore d’intensità e di partecipazione che personalizza l’opera» (Renato Pedio).
Negli anni Sessanta sarà ancora il rigore geometrico ad avere la meglio sugli accenti organici e ne sono esempio le case di vacanza a Caprino (1962-1963), dove Brivio imposta la sua composizione su un contrappunto di linee diagonali, che seguono il declivio naturale o ne contrastano la pendenza. Le sue case nel paesaggio
sono piccole sculture che se da un lato si innestano nel terreno rispettandone l’orografia,
dall’altro risaltano per la struttura volumetrica
dura, fatta d’una composizione di corpi spigolosi e lame taglienti.
Ma il progetto che fa da cerniera nella sua produzione è la Villa Koerfer ad Ascona (1962-1963):
«Sogno maestoso e irrealizzato (…), nella cui ela-
boratissima struttura a baldacchino confluiscono reminiscenze dell’architettura islamica (il
motivo della muqarna) e dell’Estremo Oriente
(certe carpenterie lignee a mensole sovrapposte), riverberi dell’opera di Louis Kahn (…)» (Nicola Navone).
Un’influenza fertile, plastica, ai margini
Questo progetto segna la piena affermazione,
nell’opera di Brivio, del sistema trilitico, già annunciata nella Casa dei Pini a Vacallo (19611963) e ulteriormente ribadita dalla Casa Cattaneo a Bironico (1965-1969). Il suo linguaggio
evolve, ma conserva immutata la fascinazione
per la valenza plastica dei prospetti, come nello
stabile amministrativo “Weisskredit” di Chiasso (1965-1967), dove poche regole compositive
disciplinano forma e posizione d’ogni elemento,
dalla facciata simmetrica, rigorosamente modulare, articolata dal gioco di sporgenze e rientranze dei solai che fanno anche da frangisole,
alle aperture che ne seguono il ritmo; agli interni connotati dalla presenza della struttura trilitica a cui l’organizzazione spaziale e funzionale
degli arredi fissi soggiace.
Negli anni 1963-1964 Peppo Brivio prende a frequentare più assiduamente Milano e a collaborare con lo studio milanese “A.A.” di Vittorio
Gregotti, Lodovico Meneghetti, Giotto Stoppino,
con cui realizza la Sezione Internazionale della
Triennale del 1964, quella dedicata al Tempo Libero, ordinata da Umberto Eco e da Gregotti
stesso. È qui che si consolidano i rapporti con gli
intellettuali italiani che, proprio in quel biennio,
Casa Corinna, Morbio Superiore, 1962-63
davano vita al movimento di neoavanguardia
“Gruppo 63”, ben rappresentato nell’ambito di
quella stessa Triennale, di cui fece parte lo scrittore ticinese Enrico Filippini, a cui Brivio era legato d’amicizia.
Dal 1969 è Ginevra ad accogliere Brivio, come
docente di Storia dell’architettura all’Ecole d’Architecture della locale università. Molti dei suoi
allievi, ma anche parecchi suoi colleghi più giovani, gli riconosceranno un’influenza fertile e
difficilmente neutralizzabile.
A dispetto della qualità della sua opera e della
sua influenza intellettuale, Peppo Brivio è rimasto ai margini della storia dell’architettura, trascurato dalla letteratura critica. Il sostegno offerto dal Decs al progetto di ricerca “Peppo Brivio: l’architetto-intellettuale alla ricerca di una
‘grammatica’”, teso allo studio sistematico della
sua opera e volto alla pubblicazione della prima
monografia, è segno del riconoscimento dell’importanza della sua figura e della sua opera,
documentata anche dall’archivio professionale,
in fase di riordino, conservato presso la Fondazione archivi architetti ticinesi.
Fra le osservazioni che Brivio annotava sulle
pagine dei mémoires dei suoi studenti, emerge
una tabella: «Surface garage: stocking voiture;
(…) surface débarras: stocking marchandises;
surface élastique: stocking rêves». Alla fine di
un elenco di funzioni, Brivio insegna a concedersi un attimo di poesia; a prevedere, fra le superfici solide dell’architettura, una elastica, modificabile, sempre diversamente configurabile
dove l’uomo fabbrica realtà oniriche, vi ripone i
propri sogni.
ALBERTO FLAMMER
Culture e società
lunedì 7 marzo 2016
29
Un corso di filosofia e cinema all’Istituto di studi filosofici con il professor Giovanni Ventimiglia
Il pensiero e l’immagine
Un binomio popolare, quello
tra cinema e filosofia. Ma
non è questione di moda, spiega
Ventimiglia, e riguarda
da vicino la natura del pensiero
umano.
di Ivo Silvestro
Ai filosofi, il cinema sembra piacere molto, a giudicare dalla quantità di libri, conferenze e incontri che mettono insieme
un film e un tema filosofico; una passione per la settima arte che supera, per intensità, quella di altre discipline. Insomma, la metafisica di ‘Inception’ vince sulla fisica di ‘Interstellar’…
L’ultimo esempio di questa passione lo
abbiamo all’Istituto di studi filosofici
della Facoltà di teologia di Lugano, dove
il prossimo 9 marzo inizierà il corso di
‘Filosofia e cinema’: sei lezioni di filosofia
a partire da altrettanti film con il professor Giovanni Ventimiglia. I pomeriggi
sono aperti anche al pubblico esterno,
previa iscrizione come “studente uditore” ([email protected] oppure 058 666 45 77).
Professor Ventimiglia, come spiega la
popolarità del binomio cinema e filosofia?
Potrei dire perché è di moda, perché risponde agli interessi dei giovani che
sono sempre davanti a uno schermo…
Ma in realtà ci sono, credo, almeno due
motivi più profondi, che hanno a che fare
con la natura della filosofia.
Sarebbe a dire?
Tutti i filosofi hanno fatto degli esempi.
Normalmente questi sono considerati
esemplificazioni di una teoria. Ma spesso
il rapporto è invertito: l’esempio non è
l’esemplificazione di una teoria, ma la
teoria è la teorizzazione di un esempio,
se mi concede il gioco di parole. Prendiamo il ‘tutto scorre’ di Eraclito: tutti pensano al fiume “nel quale non ci si può bagnare due volte” appunto perché scorre,
cambia in continuazione. Pensano al fiume come esempio, ma probabilmente è
avvenuto il contrario: è stata l’esperienza
visiva del fiume che è diventata teoria.
C’è un rapporto molto stretto tra l’esperienza percettiva e la teoria. E questo capita con i film: non sono solo una esemplificazione del pensiero di un filosofo,
ma sono anche l’esperienza visiva paradigmatica da cui si è sviluppata la teoria.
E il secondo motivo?
Diversi filosofi – penso ad Aristotele, a
Tommaso d’Aquino o più recentemente a
Gadamer e Wittgestein – hanno mostrato che noi non comprendiamo un concetto astratto se non riferendolo a un’immagine. Ed è un punto fondamentale:
quando parlo ai miei studenti dell’‘essere’ e del ‘non essere’, poi chiedo sempre
loro di che colore uno ha immaginato
l’‘essere’, quasi tutti rispondono ‘bianco’
(e il ‘non essere’ nero). Ma l’importante
non è tanto il colore, quanto il fatto che
tutti rispondono, che tutti si immaginano un colore, che tutti hanno già un’immagine in mente.
I FILM
Da ‘Blow-Up’
a ‘Inside Out’
‘Blow-Up’ di Michelangelo Antonioni. Nel riquadro, Giovanni Ventimiglia
Sei lezioni di filosofia per sei film, si è detto. E nel programma (su www.isfi.ch) troviamo abbinamenti curiosi. Se per il secondo appuntamento, il 16 marzo, la
connessione è evidente – Averroè con ‘Il
destino’ di Youssef Chahine, film del 1997
con protagonista proprio il filosofo arabo –, per altri è meno evidente ma tutto
sommato intuibile – il 27 aprile troviamo
la grazia divina in Lutero abbinata a ‘La
leggenda del santo bevitore’ di Olmi –,
per alcuni è decisamente sorprendente.
‘Blow-Up’ di Michelangelo Antonioni l’11
maggio dialogherà con lo scetticismo di
Hume, e il 4 maggio il film d’animazione
‘Inside Out’, incentrato sul funzionamento della mente, abbinato a Spinoza. «Il
film – spiega Ventimiglia – si rifà alle
neuroscienze, e uno dei temi centrali delle neuroscienze è, appunto, quello filosofico della libertà: quanto siamo liberi e
quanto siamo determinati, e proprio il
determinismo di Spinoza può essere interessante».
Le lezioni, pensate come un seminario,
inizieranno con una brevissima introduzione, seguita dalla visione del film «e
dalla discussione con gli studenti, dopo
una breve pausa per non far svanire
l’emozione del film, riuscendo comunque a prenderne le distanze» conclude
Ventimiglia.
Le ‘Ipotesi’ di Nando Snozzi
In scena sabato 12 marzo
LUGANO IN SCENA
Il movimento del mare
di Ivo Silvestro
Tante prime, sabato sera al Lac: la prima
volta che viene utilizzata la buca per l’orchestra della Sala Teatro, la prima volta
che l’Orchestra della Svizzera italiana si
esibisce insieme a una compagnia di
balletto, collaborando (anche qui per la
prima volta) con LuganoInScena, la prima internazionale della coreografia di
Virgilio Sieni su ‘La mer’ di Debussy, al
quale sabato è poi seguita ‘La sagra della
primavera’ di Stravinskij…
Meglio procedere con ordine, e iniziare
da quel che certo non è una prima, le musiche di Claude Debussy e di Igor Stravinskij. Due composizioni di inizio Novecento molto diverse – suggestiva e impressionista la prima, energica e tonante
la seconda – accomunate dal fatto di aver
tracciato nuove vie, strade che poi la musica ha percorso fino ai giorni nostri. E
noi che siamo seduti alla fine di questo
lungo percorso e oltre a Debussy e Stravinskij abbiamo nelle orecchie pure Luigi Nono e i Pink Floyd, facciamo fatica a
ritrovare lo spirito rivoluzionario della
‘mer’ e della ‘sagra’. E qui arriviamo alle
due scenografie di Virgilio Sieni, perché
il loro primo merito è quello di aver riat-
Non chiamatelo spettacolo, ma “performance in un tempo, con pittura, musica e
testi”. È ‘Ipotesi per un destino’ di Nando
Snozzi, percorso eterogeneo passato da
una residenza artistica a La Chaux-deFonds e una mostra al museo Epper di
Ascona, e che sabato 12 marzo alle 20.45
si chiuderà al Teatro Sociale a Bellinzona. Con l’artista bellinzonese ci saranno
Ledwina Costantini, Antonio Gonario Pirisi ed Elio David, con le musiche di Matteo Mengoni e Zeno Gabaglio.
Nelle azioni sceniche di Snozzi non va
cercata una storia, piuttosto dei motivi
trainanti – come il destino di ciascuno –
che emergono dai testi e dalla pittura “in
divenire” che prende forma sul palco,
dialogando con i testi stessi, gli attori e le
musiche. Cioè, “uno spettacolo improvvisato e coordinato”, che prende forma
compiuta in presenza del pubblico; per
osservare criticamente la nostra realtà,
fra verità e falsi miti, e celebrare la forza
dell’arte in quanto “bellezza senza memoria o memoria della coscienza”.
Ecco alcuni estratti dal primo dei testi di
Snozzi: “L’arte è come un sussurro. È forte come il proprio dolore o il proprio gaudio (...). Ripasso poco il passato e non pianifico troppo il futuro perché accadrà comunque… Per non essere schiacciato mi
preparo ad affrontarlo. Sto ancorato nel
presente e agisco per aprire spazi occlusi
da intriganti manipolatori (...) Sognai di
uomini che sprizzavano vanagloria dai
pori della pelle e di donne al botulino dal
viso ricreato nelle sale operatorie. Era la
rassegna approvata democraticamente
dei tratti somatici (...) Mi svegliai di soprassalto gratificandomi del fatto di essere un po’ bestia (...) La diseguaglianza
tra pochi ricchi e moltissimi poveri è
esponenziale e la Terza guerra mondiale
diffusa è già iniziata (...) La domanda cruciale è: si può rimanere inermi e arrendersi di fronte a questa mattanza indiscriminata e alla barbarie?”.
Prenotazioni: 091 825 48 18.
RED
tualizzato quella carica rivoluzionaria,
proponendo non un balletto vero e proprio, ma una sedimentazione continua
di gesti e di figure, movimenti che si protraevano anche quando la musica cessava; volendo riassumere in un termine,
moti ginnici, da intendersi nel senso etimologico di ‘gymnós’, nudo, perché ballerine e ballerini erano poco vestiti, ma soprattutto perché erano spogliati dei significati tradizionali.
Il risultato di questa stratificazione di
gesti è stato eccellente per ‘La mer’ (in
particolare per il primo movimento, ‘De
l’aube à midi sur la mer’), con i corpi delle sei ballerine in scena a dare consistenza coreografica agli schizzi sinfonici
(così il compositore ha descritto il suo lavoro) di Debussy, facendo vivere non il
mare ma le sue sensazioni. Meno convincente, ma comunque interessante, il
lavoro su Stravinskij.
Infine, le altre due prime, la sala e l’Osi.
L’acustica del Lac non ha deluso neppure nella conformazione “con fossa orchestrale”, fossa che è riuscita ad accogliere un’orchestra sinfonica; unica critica da muovere alla sala, la buca era forse
troppo illuminata diventando una distrazione rispetto alla scena. Per quanto
riguarda l’Osi, quella con il maestro Yannis Pouspourikas è stata un’ottima performance, magistrale sia per ‘La mer’ sia
per ‘La sagra della primavera’.
LE BREVI
Incontro con Nessi
Per gli Incontri in biblioteca al Liceo Lugano 2, domani alle 17.15 Alberto Nessi
(Gran premio di letteratura) dialogherà
con Teo Lorini sul suo ultimo libro, la
raccolta di racconti ‘Milò’, (Casagrande).
L’ultimo dei castrati
Domani alle 18 alla Fonoteca nazionale a
Lugano, conferenza di Florian Bassani
(Università di Berna) su ‘L’ultimo dei castrati’: Alessandro Moreschi (1858-1922),
voce bianca della Cappella Pontificia.
BUONO
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Un giorno di spesa! In collaborazione con
200.–
Martedì 8 e mercoledì 9 marzo dalle 9.00 alle 14.00 vieni
a trovarci al Denner di Bellinzona e partecipa al nostro concorso.
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Verrà sorteggiato un vincitore che riceverà un buono acquisto DENNER del valore di CHF 200.–.
Il vincitore sarà avvisato per iscritto. Sul concorso non si tiene nessuna corrispondenza.
Sono escluse le vie legali.
Giorno per giorno
lunedì 7 marzo 2016
Tremona, 6 marzo 2016
“Grazie, grazie,
siete tutti bravi, più che bravi.”
30
Faido - Bodio, 5 marzo 2016 FUNEBRI
Ci ha lasciati serenamente la nostra cara
Bellinzona e valli
Ci ha lasciati il nostro caro papà
e nonno
Emma Corecco
Cinzio
Baracchi
1920
Noti
1927
dopo una vita dedicata al lavoro e alla famiglia.
Con tristezza ne danno il mesto annuncio:
la moglie
i figli
Enrica
Flavio con Marie-Lise
e i figli Sandro con Martina, Marco
Giordano con Barbara
e il figlio Patrick
Cinzia con il figlio Daniele
i parenti stretti a Lamone, Vezia, Coira, St. Moritz.
I funerali si terranno domani martedì 8 marzo, con la Santa
Messa alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di Tremona, seguirà l’accompagnamento al cimitero.
Ringraziamo il dr. Bonforte, la Dr.ssa Garzoni con tutto il personale del reparto Dialisi e Medicina 2 dell’ospedale della
Beata Vergine di Mendrisio.
Non fiori, ma eventuali offerte a favore di opere parrocchiali
di Tremona, ccp Consiglio parrocchiale 69-2467-1.
Il nostro caro è presente nella camera mortuaria del cimitero
di Mendrisio, domani martedì dalle ore 10.30 nella sua abitazione a Tremona.
Ne danno il mesto annuncio:
Giuseppe, Sandro, Raffaele e Sergio Imelli
e i parenti tutti.
Giuseppe Sperolini (1937)
I funerali sono già avvenuti.
Luigia Lo Jacono (1920) - Bellinzona - 1.3.2016
I funerali sono già avvenuti.
Biagio Giannetti (1939) - Bellinzona-Ravecchia - 4.3.2016
I funerali avranno luogo il 7 marzo alle ore 14.45 nella chiesa di San
Biagio a Ravecchia. Seguirà la cremazione alle ore 16 a Bellinzona.
È possibile renderle visita nella camera mortuaria di Bodio. Locarno e valli
Le esequie con Santa Messa avranno luogo oggi, lunedì 7 Riccardo Fenner (1952) - Locarno-Orselina - 2.3.2016
I funerali sono già avvenuti.
marzo alle ore 10.00 nella Chiesa Parrocchiale di Bodio.
o
Esprimiamo profonda gratitudine al personale del 1 piano Lugano e dintorni
della Casa Anziani Santa Croce di Faido e ai medici curanti.
On. Fun. DOMENICO BARENCO - Faido - Tel. 091 866 04 76
Maria Quadri - Porza - 2.3.2016
I funerali sono già avvenuti.
Bellinzona - Chironico, 5 marzo 2016
Ci ha lasciati la nostra Cara
Graziella Bonetti
(15.6.1944)
Lo annunciano:
gli zii e i nipoti
Si ringraziano tutti coloro che le sono stati vicini e le hanno
voluto bene.
Per espressa volontà, la salma è stata donata all’istituto di
anatomia.
Le opinioni
L’ANALISI
Tra Europa e Turchia
una partita sulla pelle
dei migranti
no a complicare irresponsabilmente i
giochi di guerra.
Per l’Europa, sono semplicemente i costi... dell’inesistenza.
di imparare cose nuove per la vostra
vita. Per crescere ed evolvere.
Perché, come scrisse il docente e scrittore statunitense Felice Leonardo Buscaglia, “ogni volta che impariamo
qualcosa di nuovo, noi stessi diventiamo qualcosa di nuovo”.
IL DIBATTITO
di Aldo Sofia
Segue dalla Prima
Lo stesso vale, e forse di più, per rendere operativi i cosiddetti “accordi di
riammissione” di tutti i richiedenti
l’asilo (ad eccezione di iracheni e siriani) che secondo l’Ue sono entrati illegalmente nello spazio di Schengen
dopo aver percorso la tortuosa rotta
balcanica, e che non hanno diritto di restarci. Compresi, per esempio, i fuggiaschi afghani: come se le vittime della
guerra in Afghanistan tra Stati Uniti e
Taleban siano meno vittime di quelle
salvatesi dalla sanguinosa mischia provocata dal Califfato, ma non solo.
Così, l’assegno di tre miliardi di aiuti per
i due milioni e mezzo di profughi accampati in Turchia, e la promessa di
cancellare l’obbligo del visto per i cittadini turchi che attraversano l’Europa,
potrebbero non bastare per avere l’accordo Ue-Ankara. C’è infatti un obiettivo strategico che sta molto a cuore ad
Erdogan, ed è l’impegno europeo per
l’imposizione di una “zona cuscinetto”
nel nord della Siria. Formalmente per
concentrarvi i profughi vecchi e nuovi.
Ma col diffuso sospetto che di quella
eventuale “no man’s land” il nuovo sultano voglia servirsi per consolidare il
progetto di controllare una parte del
territorio siriano, trasformandolo in
avamposto della lotta ai curdi del Pyd,
alleati obiettivi della dittatura di Damasco nella lotta contro lo Stato islamico.
Prospettiva rifiutata da Putin, e che finora non ha incontrato nemmeno i favori di Obama.
Esercizio di difficile equilibrismo per
l’Europa che, profondamente lacerata e
addirittura incapace di accordarsi sulla
“relocation” in 26 Paesi di 160mila profughi oggi sistemati alla peggio in Grecia e in Italia (teoricamente una media
di… 6’154 persone a nazione), rischia
letteralmente di schiantarsi e di smembrarsi definitivamente sulla questione
migratoria. Questione che ne sta affossando gli ideali di umanitarismo e tolleranza; che vede nei Paesi membri dell’Est europeo un invalicabile blocco del
rifiuto e dell’egoismo dopo i generosi
benefici ottenuti con l’inclusione nell’Ue; e che è costretta a corteggiare un
leader come Erdogan, quotidianamente impegnato sul piano interno a mettere fuori legge la libertà e su quello ester-
Dove la formazione
incontra il lavoro
Uno schiaffo
che ferisce
di Daniele Caverzasio,
deputato al Gran Consiglio, Lega
di Manuele Bertoli, consigliere di Stato
Segue dalla Prima
(...) che porti al conseguimento di un attestato o di un diploma professionale.
Un centinaio le associazioni di categoria e gli istituti di formazione che presenteranno la propria vasta offerta.
Si tratta dunque di un fatto importante e
significativo. Importante perché riguarda da vicino migliaia di nostri giovani
studenti e studentesse, cittadini di domani, che dopo il percorso ‘generalista’
della scuola dell’obbligo dovranno anche fare delle scelte che investono il loro
futuro lavorativo. Significativo perché,
nel pieno spirito che innerva la vasta dimensione della formazione professionale, vede coinvolti tramite una forma di
collaborazione stretta e proficua i servizi dello Stato preposti e ampi segmenti
dell’economia privata. Un coinvolgimento che, proprio per questa edizione,
si è tradotto anche in un rafforzamento
della presenza del mondo imprenditoriale in seno al nuovo comitato organizzativo della manifestazione.
Una volta ancora saranno molte le novità previste, proprio nel segno di un
miglioramento e di un potenziamento
continui delle convergenze tra le opportunità offerte dalla formazione e le esigenze del mondo del lavoro.
Pensata evidentemente in primis per le
migliaia di giovani studenti che stanno
per affrontare scelte di grande importanza per il proprio futuro, questa sorta
di cittadella dei saperi che è Espoprofessioni si apre naturalmente con grande interesse anche agli adulti. Sia come
familiari di giovani studenti, sia come
potenziali studenti essi medesimi. Senza naturalmente dimenticare i docenti,
vero fulcro e vera chiave del successo di
ogni percorso formativo in ambito scolastico.
Tutti insieme ci siamo adoperati per costruire e offrire questa ulteriore importante occasione conoscitiva.
Il resto del lavoro, ed è decisamente
molto e rilevante, è comunque nelle vostre mani, giovani cittadine e cittadini
di questo Cantone. Tocca a voi decidere
Segue da pagina 15
È allora facile comprendere come i parenti delle vittime vogliano sapere
come sia potuto succedere tutto questo,
com’è possibile che nessuno, salvo una
stagista, abbia avuto il coraggio di parlare. Ed è umano e comprensibile che si
chiedano come alcune persone possano ancora essere al loro posto, oggi,
dopo tutto questo. Dov’è la politica che
protegge i più deboli? Dove sono i controlli? Chi doveva proteggerli all’interno di quella casa anziani?
Facciamo un po’ di storia. Nel mese di
marzo del 2011, su precisa segnalazione
di una stagista, la Direzione del centro
anziani informa il Municipio di Balerna
e sospende l’assistente di cura coinvolta nel caso di maltrattamenti. Viene avviata un’inchiesta amministrativa e
viene messo al corrente della vicenda
l’Ufficio del medico cantonale.
Alla fine del mese di aprile del 2011, l’assistente di cura rassegna le dimissioni
dall'istituto; dimissioni che vengono
accettate dall’esecutivo comunale che,
nel frattempo, procede alla conclusione
dell’inchiesta amministrativa (via il
dente via il dolore? Laviamocene le
mani).
L’ex assistente di cura viene in seguito
assunta dal Servizio di assistenza e
cure a domicilio del Mendrisiotto e Basso Ceresio (Sacd).
Soltanto due anni più tardi, nel 2013, il
direttore del Sacd, informato dell’inchiesta aperta dal Ministero pubblico,
deciderà di sospendere la sua dipendente dall’esercizio delle sue funzioni e,
successivamente, di procedere al suo licenziamento.
Malgrado la segnalazione del caso all’Ufficio del medico cantonale (marzo
2011), la Commissione di vigilanza sanitaria informerà a sua volta il Ministero
pubblico soltanto due anni più tardi,
nel mese di marzo del 2013, cioè dopo
aver sentito nel febbraio 2013 i famigliari delle vittime coinvolte.
Il procedimento penale a carico dell’ex
assistente di cura, nel quale si accerta
che la signora è passata alle vie di fatto
e lesioni semplici, si concluderà con un
decreto d’abbandono (17 aprile 2015) in
quanto i reati in questione si prescrivono dopo tre anni dai fatti. Quindi non
perché il fatto non sussiste ma semplicemente perché si è fatto trascorrere
troppo tempo…
Nel frattempo, nel mese di aprile del
2015, in seguito alla denuncia giunta in
Procura da parte della famiglia di un
ospite del centro, il caso diventa di dominio pubblico. La signora, che ha ammesso i fatti ricostruiti dalla pp, verrà
rinviata a giudizio davanti alla Corte
delle Assise correzionali di Mendrisio
con l'accusa di aver ripetutamente maltrattato (fisicamente e psicologicamente) 12 ospiti su 35 della struttura di Balerna, tra il settembre 2008 e il marzo
2011.
Si tratta quindi di almeno tre anni di
maltrattamenti su dodici, non uno ma
dodici, ospiti. È possibile che solo una
stagista, che oltretutto verrà poi minacciata dall’accusata il 12.7.2011 e mai si è
sentita tutelata dalla direzione perché
a loro dire il caso era già chiuso, si sia
resa conto di tutto questo? Esiste forse
una qualche forma di omertà? I vertici
della casa anziani e lo stesso Municipio
di Balerna sono intervenuti tempestivamente, considerato che l’ex assistente di cura in precedenza (prima del
2011) era stata più volte ripresa dalla
Direzione dello stesso istituto per il suo
carattere definito “esuberante”?
Permettetemi di avere qualche legittimo dubbio. Dubbio che però qualcuno
sembra non avere, infatti, ciliegina sulla torta di questa triste vicenda non ancora conclusa, il CdS o meglio il Dss rispondendo ad una interrogazione parlamentare sul caso, indica che: “… il 21
aprile 2011, non forniva, a quel momento e con il limitato potere investigativo
concesso all’autorità amministrativa,
elementi particolari che permettessero
di ipotizzare comportamenti sanzionabili, men che meno di ordine penale”.
Come? La Procura emana un decreto
d’accusa non su nuovi fatti, ma su quelli avvenuti tra il 2008 e il 2011 e il Dss
dice che non vi erano elementi particolari che permettessero sanzioni o altro?
Ma nessuno si rende conto che in questo caso, il meno che si possa dire, è che
ci sia stata una lacuna da qualche parte? Nessuno si rende conto che qualcuno a distanza di quasi 5 anni attende risposte? Non sono gli anziani, soprattutto quelli più deboli, che andrebbero difesi?
A fronte di questo ennesimo schiaffo i
parenti delle vittime si sono sentiti non
solo feriti, ma abbandonati a loro stessi.
Perché, ci sono ferite, piccole o grandi
che siano, che non smettono mai di
sanguinare.
LE LETTERE
Chi difende il Ticino?
Tre giorni, tre giorni son bastati per dimostrare che le frasi “non aumenterà il
traffico”, “lo facciamo solo per la vostra
sicurezza”, “…” erano solo uno specchietto per allodole per convincere la
popolazione a votare “Sì” al raddoppio.
E noi ticinesi, povere allodole, ci siamo
cascati in pieno.
“Il 2.3.2016 il Consiglio nazionale ha approvato per un solo voto un postulato
presentato dal Plr che chiede di esaminare se e come sia possibile cambiare
l’obiettivo di un massimo di 650’000
mezzi pesanti attraverso le Alpi”.
Le sento già le frasi del liberale medio:
“È solo un postulato”, già, ma diventerà
“è un’interrogazione, non è nulla di
concreto” e poi “è solo una votazione
non è stato deciso nulla” e in men che
non si dica da 650’000 mezzi pesanti ci
troviamo strade intasate da mezzi pesanti e AlpTransit in disuso.
Certo, la signora Leuthard dice che è
impensabile mantenere la soglia di
650’000, quindi ignoriamo bellamente
la volontà popolare. L’Ue ci ha chiesto di
aumentare la capacità e noi non siamo
capaci di dire: “No! Basta! Limite superato, trovate un’altra strada, un altro
mezzo di trasporto o ottimizzate i trasporti”.
In tutto questo bel discorso dove sono
finiti i paladini ticinesi? Quelli che erano pronti a difenderci con ogni mezzo
dall’invasione europea? I deputati Plr
ticinesi ormai non osano andare contro il loro stesso partito, e piuttosto di
difendere gli interessi dei ticinesi si nascondono dietro l’astensionismo. Ma
vogliamo parlare dei leghisti/Udc?
Sempre pronti a contrastare Berna,
sempre a favore dei ticinesi, ma sempre e solo a parole. Quando c’è da mostrare carattere e coerenza allora cambiano casacca e si schierano con i liberali nascondendosi pure loro dietro
l’astensionismo. A parte Chiesa naturalmente. Spero per lui che non abbia
capito su cosa stesse votando, oppure
la scheda gliel’ha compilata il partito
nazionale?
La mia rabbia soffoca le buone maniere, perché mi sono stancato di vedere
come i politici non hanno cura della volontà popolare, e continuano a vomitare false promesse alle quali neanche
più loro credono.
Fanno a gara a chi inganna meglio il cittadino. Per quanto ancora siamo disposti a farci prendere in giro da questi falsi buonisti?
Livio Merzaghi, Faido-Carì
Giorno per giorno
lunedì 7 marzo 2016
Arbedo, 5 marzo 2016
31
Monte Carasso, 6 marzo 2016
Comano, 6 marzo 2016
“… piccolo fiore, dove vai…”
Ci ha lasciati il nostro caro
Dopo lunga malattia ci ha
lasciato il nostro caro
“I nostri cari sono scomparsi
ma ci attendono in cielo”
(S.Agostino)
Italo
Morisoli
Remo
Bonazza
Ha interrotto serenamente il
suo cammino per raggiungere
la Vita Eterna la nostra cara
12.2.1950
1944
Lo annunciano:
Ne danno il triste annuncio:
la compagna MARIA TERESA Zanini
con i figli Mario e Paola con Patrick Fonio
le figlie
SIMONA con Gianluca Pozzati
ed i figli Hussein e Mohamed
MONICA
il fratello
GINO con i figli Luca e Tiziano
con le rispettive famiglie
l’affezionata LAURA con il marito Gianni Miglioranza
e famiglia
i nipoti, i cugini, gli amici ed i parenti tutti in Svizzera
ed all’estero.
Giuseppina
Valentina con il marito Davide Trinca Colonel
e la piccola Mya
Samuele con la compagna Corinne Delcò
il fratello
Remo con la moglie Nadia
le sorelle
Adenise con il marito Elmo Delbiaggio
e i figli Katia e Curzio con le rispettive famiglie
Elisea con il marito Curzio Wolfensberger
e il figlio Jerome con Vesna
e i parenti tutti.
Si può rendere visita al nostro caro presso la camera mortuaria del cimitero di Bellinzona.
I funerali avranno luogo domani martedì 8 marzo alle ore
15.15 nella Chiesa Madonna delle Grazie di Bellinzona. Seguirà la cerimonia di cremazione al crematorio.
Un sentito ringraziamento:
– ai medici Dottor Flavio Stoffel e dottor Lorenzo Berwert
– al Personale curante dell’Ospedale San Giovanni
di Bellinzona
– al Centro di emodialisi dell’OSG di Bellinzona
– a tutti i donatori di sangue
– ai militi della Croce Verde di Bellinzona
– a tutti coloro che gli sono stati vicini durante la sua
malattia
Eventuali offerte da devolvere alla Croce Verde di Bellinzona,
ccp 65-6529-4.
la mamma
i figli
Il nostro caro riposa nella camera ardente della Casa Anziani
Circolo del Ticino di Sementina.
I funerali avranno luogo martedì 8 marzo 2016 alle ore 15.00
partendo dal portale del Cimitero di Bellinzona per il tempio
crematorio.
Si ringraziano il dottor Enrico Roggero con la sua assistente
Sissy, i medici e gli infermieri dello IOSI, le volontarie della
Lega contro il Cancro e gli amici della Afasia Ticino.
Eventuali offerte da devolvere alla Lega Ticinese contro il
Cancro, ccp 65-126-6.
On. Fun. MIRKO MARTINELLI - Monte Carasso - 091 826 24 92
Antonietta Petrini
Tugnèta
1919
Ne danno il triste annuncio:
Franco con i figli Tiziano e Danilo
con le rispettive famiglie
i nipoti, i pronipoti e tutti i parenti.
il fratello
La nostra cara potrà essere visitata nella camera mortuaria
del cimitero di Comano a partire dalle ore 16.00 di oggi.
Questa sera alle ore 18.00, nella Chiesa Parrocchiale, sarà
recitato il Santo Rosario.
I funerali con la celebrazione della Santa Messa avranno
luogo domani, martedì 8 marzo, alle ore 10.00 nella Chiesa Parrocchiale di Comano. Seguirà alle ore 11.00, dal portale del cimitero di Lugano, l’accompagnamento al Tempio Crematorio.
Ringraziamo di cuore Don Mario Pontarolo, Suor Flaviana,
Don Fabio e il signor Giulio Pietra per l’amicizia e la vicinanza; i medici curanti; le Suore e tutto il personale della Casa di
Riposo San Giuseppe a Tesserete per le amorevoli cure prestate. Un grazie di cuore al Signor Enrico “Richeto” Besomi e a
suo fratello.
Eventuali offerte possono essere devolute a favore dell’Associazione Triangolo, ccp 65-69048-2.
Ciao ciao
nonno Italo
Gordola, 6 marzo 2016
proteggimi da lassù.
La tua adorata nipotina Mya
Chiasso, 5 marzo 2016
Semplice come ha vissuto
ci ha lasciati la nostra cara
Caterina
Rigamonti
1923
Lo annunciano:
il figlio
i nipoti
Roberto con la moglie Elisa
Andrea con Giorgia
Alessandro
Barbara con i figli Alberto e Giovanni
Paolo con Linda e i figli Gioele, Scilla e Zoe
e i parenti tutti.
Improvvisamente ci ha lasciato il nostro caro
Pio Fratessa
1943
La ditta S. Morisoli e figli SA annuncia la triste scomparsa Ne danno il triste annuncio:
del loro caro collaboratore nonché socio per oltre trent’anni
la moglie
Elisabeth nata Riechsteiner
il figlio
Marco con Ramona, Nicola, Francesco e Viola
le figlie
Luana con Emanuele Riva, Elia e Chiara
Ruena con Raoul Salvadé, Milena e Nathan
il fratello
Angelo e famiglia
la sorella
Ernestina
la cognata Maria e famiglia
… e nella dolcezza dell’amicizia
i consuoceri e i parenti tutti.
ci siano risate e condivisione
Italo Morisoli
di momenti gioiosi
Il nostro caro si potrà visitare nella camera mortuaria del Crematorio di Riazzino a partire da domani martedì 8 marzo.
Ciao
I funerali avranno luogo nella Chiesa parrocchiale di Gordola, domani martedì 8 marzo alle ore 15.00. Seguirà la cerimonia di commiato al Crematorio di Riazzino alle ore 16.15.
MAI dimenticheremo i numerosi momenti di amicizia passati Si dispensa gentilmente dalle visite a domicilio
Il funerale con la Liturgia della Parola avrà luogo oggi lunedì assieme.
Si ringrazia il Pronto Intervento dell’Associazione SALVA.
7 marzo, alle ore 15.00, nella Cappella del cimitero di Chiasso,
Ai tuoi familiari porgiamo le più sentite condoglianze.
seguirà la tumulazione.
On. Fun. BRUNO ROSSI fu Quirino – Gordola
La nostra cara è presente nella camera mortuaria del cimitero di Chiasso.
Un ringraziamento particolare vada a tutto il personale della
Casa Giardino di Chiasso.
(Gibrau)
Italo
AMICI SAN BERNARDO, Monte Carasso
Gli amici di Mornera “festa della polenta” ricordano con
immutato affetto l’amico e collaboratore
Italo Morisoli
Annunci funebri
Lunedì - venerdì
FWTCPVGNGQTGFoWH‚EKQ
rivolgersi a Publicitas
T 058 680 91 80
[email protected]
Domenica e festivi
dalle ore 17.00 alle 18.30
rivolgersi a Publicitas
T 058 680 91 80
F 058 680 91 71
[email protected]
nonno
Pio
e porgono sentite condoglianze a tutti i familiari.
I tuoi nipoti… i più belli del mondo…
Elia, Nicola, Francesco, Chiara,
Milena, Nathan e Viola
Comano, 3 marzo 2016
Fuori orario
dalle ore 18.30 alle 20.30
rivolgersi a laRegione
T 091 821 11 15
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Ciao caro
Francesco Oggioni
Cecco
1932
A causa della nevicata di sabato i funerali sono stati posticipati a oggi, lunedì 7 marzo alle ore 14.30 nella chiesa Santa
Maria a Comano.
Cecco riposa nella camera mortuaria del cimitero di Comano.
Ci dispiace e ringraziamo sin d’ora le persone che si sono
presentate sabato per la funzione.
I famigliari
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L’ultima
lunedì 7 marzo 2016
32
Sarà anche bio...
Milano – Grano e soia, mais e canna da
zucchero coltivati per alimentare le
auto, attraverso la produzione di biocarburanti di prima generazione che
promettono di ridurre il ricorso al petrolio, se fossero usati invece come cibo
potrebbero sfamare un terzo delle persone malnutrite nel mondo.
L’allarme per l’impatto delle benzine
“bio” sulla sicurezza alimentare – impatto destinato ad aumentare col crescere della popolazione mondiale – arriva da un team di ricercatori del Politecnico di Milano. Stando al loro studio,
pubblicato sulla rivista ‘Scientific Reports’, nel 2013 per i biocombustibili si
sono utilizzati il 4% delle terre agricole
e il 3% dell’acqua dolce dedicata alla
produzione di cibo: un quantitativo di
risorse naturali sufficiente a dar da
mangiare a 280 milioni di persone, se
impiegato per l’agricoltura.
In base ai dati, nel 2013 abbiamo bruciato 65 milioni di tonnellate di bioetanolo e 21 milioni di tonnellate di biodiesel a livello globale. Alla loro produzione sono stati destinati 41,3 milioni di ettari di campi e 216 miliardi di metri cubici d’acqua.
Il bioetanolo è prodotto dalla fermentazione di canna da zucchero e mais, cui
seguono grano, barbabietola da zucchero e sorgo. Le risorse agricole che
impiega potrebbero essere usate per
coltivare cibo per 200 milioni di persone. Il biodiesel è invece ricavato chimicamente da olio di palma, soia e colza.
A colpire è il fatto che alcune delle materie prime per questi biocarburanti di
prima generazione potrebbero essere
usate direttamente a scopo alimentare.
Nel frattempo la competizione, spinta
dalle leggi sulle energie rinnovabili, rischia di acuirsi. Se la produzione di biocombustibili aumentasse, come si prevede, fino a rappresentare il 10% di tutti
i carburanti usati nel settore dei trasporti, il Pianeta potrebbe rispondere
alla domanda alimentare solo di 6,7 miliardi di persone, a fronte di una popolazione mondiale attuale di 7,4 miliardi.
Ci sarebbe cioè un deficit di cibo per
700 milioni di persone. Una situazione
destinata a peggiorare col crescere degli abitanti della Terra, che dovrebbero
raggiungere i nove miliardi già entro la
metà di questo secolo.
Noccioline
Londra – Gli effetti positivi di mangiare
prodotti a base di arachidi da bambini
per evitare il rischio di allergie vengono
confermati da una nuova ricerca. Già
nel 2015 uno studio aveva affermato
che l’esposizione precoce alle noccioline può ridurre il rischio di allergia
dell’80%. Ora gli scienziati del King’s
College di Londra parlano di un effetto
“di lunga durata”, che permane anche
dopo un anno. La pubblicazione appare
sul ‘New England Journal of Medicine’,
prende in considerazione 550 bambini
ritenuti inclini a sviluppare una allergia alle arachidi.
Il lavoro si basa sui risultati ottenuti nel
2015 e suggerisce che se un bambino ha
consumato snack a base di noccioline
Che domenica bestiale
KEYSTONE
entro i primi 11 mesi di vita, può poi
smettere all’età di cinque anni, senza
incappare in allergie, sfruttando l’effetto scudo provocato delle arachidi stesse. L’autore principale, Gideon Lack, ha
dichiarato alla Bbc: «La ricerca dimostra chiaramente che la maggior parte
dei bambini rimane protetta a lungo.
Questi dati sono utili a capire che la
paura delle allergie alimentari è come
una sorta di profezia che si autoavvera,
perché il cibo viene escluso dalla dieta
e, di conseguenza, il bambino non riesce a sviluppare una tolleranza nei suoi
confronti».
È caduto l’Armando
Zurigo – Poco prima delle 4 di sabato
mattina un uomo è caduto da un’auto
in corsa nel Gubristtunnel sull’A1 all’altezza di Weiningen (Zh). L’uomo ha riportato ferite di gravità indeterminata
ed è stato trasportato in ospedale.
Secondo prime indicazioni, la vettura
su cui si trovava viaggiava in direzione
di Berna quando ha rallentato e si è
aperta la portiera del passeggero da
dove l’uomo è caduto in strada. Il conducente dell’auto ha poi proseguito la
corsa. L’automobilista della vettura che
seguiva si è quindi fermato per aiutare
il ferito. “Che si è aperta la portiera, è caduto giù l’Armando”.
Ma chi ruba, qui?
Pfäffikon – Un fiasco completo: si è conclusa così una rapina compiuta sabato
mattina in una banca di Pfäffikon, nel
Canton Svitto.
Un uomo si è introdotto nella filiale della banca cantonale che si trova in un
centro commerciale e pistola alla mano
ha intimato ai presenti di consegnargli
il denaro.
Intascato il bottino si è dato alla fuga,
ma uno dei clienti presenti al momento
dei fatti è riuscito a inseguirlo e a sottrargli la borsa coi soldi. Al malfattore
non è quindi restato altro che darsela a
gambe a mani vuote.
Memento mori
Roma – “Tanto al vecchio non servivano, sta per morire”. È con questa frase
che un uomo di 47 anni, ricoverato in
un ospedale di Roma, si è giustificato
davanti agli agenti della polizia che,
sotto il suo letto, hanno trovato gli indumenti rubati al compagno di stanza.
Ad accorgersi del furto erano stati i familiari dell’anziano paziente che versa
in condizioni gravissime. Gli agenti
hanno riconsegnato i vestiti ai figli
dell’uomo e, dopo le dimissioni, hanno
formalizzato l’accusa di furto nei confronti del quarantasettenne.
Poca féra, please
Londra – “Niente punti esclamativi, siamo inglesi!”. Lo slogan può apparire
contraddittorio, ma è questo in sintesi
il messaggio indirizzato alle scuole britanniche dalle ultime linee guide ministeriali in fatto di punteggiatura. L’indi-
cazione non ha mancato di suscitare
perplessità fra gli stessi professori, ma
gli ispettori del regno non hanno dubbi:
i piccoli sudditi, soprattutto alle Elementari, abusano del punto esclamativo. Un retaggio dello slang da smartphone e da social media, evidentemente, che agli occhi dei prof. costituisce un
oltraggio alla grammatica. E forse anche all’understatement che pare si addica all’educazione britannica.
Colpi di testa
New York – Non solo nel football americano o nell’hockey, anche nel calcio il
cervello dei giocatori è ad alto rischio
per i colpi di testa. Ne è certa la star della Nazionale americana Brandi Chastain, che ha annunciato di voler donare il proprio cervello alla scienza per
cercare i segni eventuali di encefalopatia cronica traumatica (Cte), una forma
di demenza legata appunto ai frequenti
colpi in testa. Quando sarà ora, non
adesso.
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