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Assidua presenza in stalla e attenzione al singolo capo: così la

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Assidua presenza in stalla e attenzione al singolo capo: così la
Le elevate produzioni di latte attualmente registrate nelle nostre stalle possono andare a braccetto con una buona fertilità?
Eccome: ecco il caso della Cascina Torretta, l’azienda agricola gestita da Alessio, Santino, Moris e Vincenzo Vezzoli nelle immediate
vicinanze del castello di Vidolasco (Cr): qui le Frisone producono più di 100 quintali, ma esibiscono performance riproduttive
da manuale sfiorando l’obiettivo record di un vitello per vacca all’anno. Nessun protocollo standard o impiego di tori esotici:
certi risultati sono semplicemente il frutto di un buon management basato sulla continua presenza in stalla dei titolari dell’azienda,
sull’attenzione per ogni singolo capo e sul lavoro di équipe svolto con il nutrizionista e con il veterinario
Assidua presenza in stalla e attenzione
al singolo capo: così la famiglia Vezzoli
di Casale Cremonese Vidolasco (Cr)
sta ottenendo prestazioni eccellenti
dalle proprie Frisone
La ricetta
della fertilità
di Alessandro Amadei
Biglietto da visita
Az. agricola Vezzoli Vincenzo e fratelli
sede e contatti
Cascina Torretta - Via Maggiore, 26 - Casale Cremonese Vidolasco (Cr)
Tel. 0373 41336
l’azienda
• Superficie agricola: 45 ha, di cui 20 tenuti a prato e 25 a mais (50%
doppio raccolto, 50% mais di primo raccolto più loietto)
• In stalla: 117 vacche in mungitura di razza Frisona (138 capi adulti)
• Medie produttive annuali (dati Aia 2011): 101 quintali di latte, al
4,10% di grasso e al 3,33% di proteina
• Media annuale cellule somatiche (dati del caseificio): 200mila unità/ml
• Performance riproduttive (dati Aia 2011): percentuale capi gravidi
52,5%; numero di fecondazioni per gravidanza 1,9; intervallo medio
parto prima fecondazione 71 giorni; tasso di concepimento al primo servizio 24,8; intervallo medio parto concepimento 107 giorni; percentuale
mai fecondate a 80 giorni 25,5%; percentuale non gravide a 150 giorni
31,2%; età media al primo parto 24 mesi
• Destinazione latte: Latteria Soresina
• Manodopera: esclusivamente familiare (4 unità a tempo pieno)
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Allevatori capaci
Da sinistra: Alessio, Moris, Santino
e Vincenzo Vezzoli
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a Frisona è senza dubbio una meravigliosa macchina da latte, ma c’è chi attribuisce la responsabilità delle scarse performance riproduttive registrate in alcuni
allevamenti italiani proprio alla selezione,
che avrebbe dato molta enfasi alle capacità
produttive a scapito della fertilità. Un ottimo appiglio, questo, per quanti non amano
mettersi in discussione e valutare obiettivamente le proprie capacità manageriali.
Perché la fertilità è prima di tutto una questione di gestione, e le brillanti prestazioni
che viceversa si hanno in alcune realtà del
circuito Anafi lo stanno a dimostrare.
Prendiamo ad esempio il caso della Cascina Torretta, l’azienda agricola di proprietà della famiglia Vezzoli in quel di Casale
Foto sotto
I dati della fertilità vengono giornalmente registrati
su un apposito quaderno di stalla
Cremonese Vidolasco (Cr). Un allevamento che per moltissimi aspetti è assolutamente negli standard delle stalle della
pianura padana: poco più di un centinaio
di Frisone in mungitura, che producono
circa 100 quintali di media, con titoli di
grasso e proteine mediamente buoni.
Tutto nella norma anche sotto il profilo
genetico, per un management aziendale
che tende semplicemente a privilegiare,
come in molte altre stalle, i tori forti a latte,
arti e piedi, e titoli. Quanto alle strutture,
non mancano i problemi e i Vezzoli sono
costretti a fare del loro meglio per offrire
alle bovine una sistemazione confortevole.
Un esempio su tutti: durante l’estate, nella
stalla “anni ’70” dove sono alloggiate le vacche fresche e le asciutte, l’afa non dà tregua,
ed ecco che ai ventilatori vengono affiancate le docce, collocate sopra alla rastrelliera e capaci di entrare automaticamente
in azione quando l’indice di temperatura
e umidità supera i livelli di guardia. Un
investimento ripagato anche in termini di
consumo alimentare.
Impegno e dedizione
Ma ad essere decisamente al di sopra della media sono i dati sulla fertilità: i controlli effettuati dall’Apa di Cremona nello
scorso luglio (un mese, dunque, di per sé
critico) evidenziano medie di stalla decisamente brillanti, con un intervallo parto
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Foto sopra, da sinistra
Le vacche che hanno appena partorito occupano
un box a se stante, contiguo all’ufficio aziendale,
che le separa dal resto delle fresche
La mandria è alloggiata in due stalle, una per
le freschissime, le fresche e le asciutte (foto) e una
di costruzione più recente per le vacche “avanti”
Tabella 1
Razione unifeed del gruppo delle fresche
Silomais
Farina di mais
Fieno (misto medica e loietto)
Cotone
Mix
Glutine di mais
Integrazione
26 kg
5,6 kg
4,5 kg
2 kg
5,4 kg
0,3 kg
0,5 kg
concepimento di 106 giorni, un interparto
di 387 giorni, un numero di inseminazioni
per concepimento pari a 1,87, un numero
di vitelli per vacca all’anno di 0,94, e una
percentuale di vacche gravide del 53%. Il
tutto, ripetiamo, spalmato su un effettivo
di circa 120 capi in mungitura (circa 140
con le asciutte), che di media producono
101 quintali di latte (dato Aia 2011). “Non
ci sono segreti, cerchiamo semplicemente
di fare al meglio il nostro lavoro”. Se provate a chiedere il perché di certe prestazioni
ad Alessio, Moris, Santino e Vincenzo
Vezzoli – i quattro uomini di famiglia che
portano avanti l’azienda, dividendosi tra
stalla e campagna – loro risponderanno
così, con l’understatement tipico di chi è
abituato a lavorare sodo, senza perdersi in
chiacchiere.
Ma poi, nel corso della canonica visita in
stalla, i motivi vengono a galla e forniscono
spunti di riflessione interessanti per qualsiasi produttore di latte. “Per prima cosa
– sintetizza infatti Vincenzo, che dal 1985
si occupa di persona delle fecondazioni –
cerchiamo di tenere sempre sotto controllo
la mandria per individuare gli animali in
calore. Utilizziamo i pedometri, ma andiamo sempre a verificare se si tratta di calori effettivi. E considerato che i pedometri
non sono strumenti infallibili, perché c’è
sempre qualche animale in calore che sfugge, abbiniamo a questi strumenti anche
l’osservazione visiva”.
Un compito per così dire facilitato dall’assidua presenza in stalla dei quattro titolari
dell’azienda, che svolgono in prima persona tutte le mansioni, a cominciare dalla
mungitura (dove qualsiasi calo produttivo
può, come noto, destare il sospetto di calore). Così le vacche non restano mai sole:
i “turni” di lavoro dei Vezzoli vanno dalla
mattina alla sera, prolungandosi a volte
anche di notte (l’abitazione di famiglia è a
pochi metri dalla stalla), domenica e festività incluse.
“Oltre a verificare vacca per vacca se l’animale è effettivamente in calore – riprende
Vincenzo, sottolineando anche come tale
pratica consenta di ridurre al minimo gli
interventi ormonali – cerchiamo di fecondare le bovine al momento giusto. In modo
molto semplice: se vediamo il calore alla
sera inseminiamo al mattino seguente, e
se lo vediamo al mattino interveniamo alla
sera. Ma questo solo in linea di massima,
perchè prima di fecondare controlliamo
ogni volta se la bovina è pulita, se ci sono
cisti o segni di altre patologie”. Dunque
ogni vacca è un individuo, e come tale viene trattata sia sul fronte della rilevazione
dei calori che dell’inseminazione.
Altrettanto decisivo è anche il contributo
del veterinario aziendale, che passa puntualmente dalle stalle della Cascina Torretta (come minimo una volta al mese) per
le diagnosi di gravidanza.
Gruppi alimentari
Non meno importante, infine, il ruolo dei
nutrizionisti che seguono l’azienda, che
oltre a occuparsi delle formule alimentari,
offrono suggerimenti e propongono interventi sul management. “Oggi la nostra
mandria viene alimentata con diete meno
ricche di amido rispetto a un tempo – ci
fa notare Alessio Vezzoli – e questo sta
dando ottimi risultati per quello che riguarda la salute dei piedi. Di conseguenza
le vacche producono di più e manifestano
i calori più facilmente. Inoltre abbiamo diversificato la razione per le fresche da quella per le vacche stanche e anche questo ci
sta dando buoni risultati sul fronte della
fertilità: le bovine vanno in asciutta con
un Bcs non troppo elevato, e d’altra parte quelle che hanno partorito dispongono
di una razione equilibrata ma appetitosa,
che consente loro di mantenere una buona
condizione corporea e di riprendere il ciclo
velocemente”.
E a tale proposito occorre specificare come
nel reparto riservato alle vacche fresche, gli
animali che si trovano nei primi 10 giorni
dal parto usufruiscano di un’area separata
e contigua all’ufficio aziendale. “In questo
modo – spiega ancora Alessio – le abbiamo sempre sott’occhio e possiamo in-
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Foto sopra
Anche la rimonta viene seguita con cura: non a caso
il primo parto avviene in media a 24 mesi di età
tervenire subito, se necessario”. Analogo
trattamento è riservato alle partorienti: a
10-15 giorni dal parto gli animali vengono spostati dal reparto delle asciutte a un
box preparto e successivamente a una vera
e propria area parto. “Anche se la superficie
a disposizione delle bovine è purtroppo limitata, cerchiamo di offrire un ambiente
tranquillo e confortevole dove gli animali
possano portare a termine la gravidanza e
far nascere il vitello”.
Raccolta dati
Ma a contribuire alle ottime performance
vi è anche la puntuale registrazione degli
eventi aziendali: “da circa 2 anni a questa
parte – ci segnala infatti Alessio - teniamo
un registro cartaceo, dove quotidianamente trascriviamo tutti i dati relativi alla fertilità e alle mastiti. Per quello che riguarda
la fertilità, per ogni vacca che ha partorito registriamo la data del parto, il tipo di
parto, gli eventi post-parto, il risultato
della prima visita ginecologica e l’eventuale
trattamento. Questi e altri dati vengono
trasferiti mensilmente ai nostri nutrizionisti, con i quali poi decidiamo come e dove
intervenire”.
Presenza, occhio, tempestività, organizzazione. Una buona fertilità passa anche di
qui. n
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