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Diapositiva 1 - EFEI Servizi

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Diapositiva 1 - EFEI Servizi
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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1
La Gestione della Sicurezza
Riferimenti Costituzionali e Normativi
Ing. Alessandro Marmigi
SINALFA s.r.l.
Progettisti dentro e
oltre l’impresa
Lead Auditor ISO 9001
Romano Marmigi
Responsabile Sicurezza e Salvaguardia
Centro Ricerche ENEA di Frascati
SINALFA
Sistemi e Tecnologie
Integrate
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Riferimenti Costituzionali e Normativi
SOMMARIO
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
Riferimenti Costituzionali

Contesto Normativo

Concetto di Responsabilità

Figure Primarie

Novità del Testo Unico
3
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
PERCHE’ SIAMO QUI ?
Ovviamente per parlare di
GESTIONE DELLA SICUREZZA
MA PARLARE DI SICUREZZA
IN QUALE CONTESTO ?
Perché, cambia qualche cosa
a seconda del contesto di riferimento ???
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4
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONTESTO LAVORATIVO
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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6
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
SICUREZZA
QUALITA’
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AMBIENTE
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
SICUREZZA
QUALITA’
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AMBIENTE
8
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Organi Vigilanza
Aziende
Sicurezza del Lavoro
Lavoratori
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Società
9
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL QUADRO NORMATIVO

D.P.R. n. 547 del 27 aprile 1955
(eccetera, eccetera, eccetera.)

D.Lgs 626/94 (e successive modificazioni)
(eccetera, eccetera, eccetera.)

D.Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 Testo Unico della
Sicurezza (e successive modificazioni) (eccetera,
eccetera, eccetera.)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL QUADRO NORMATIVO
Testo Unico
sulla
Sicurezza
D.Lgs n.
81/2008
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
BREVI CONSIDERAZIONI ……
Attualmente esistono
circa 8.000 norme
“tecniche e legislative”
in materia di
prevenzione e
protezione
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Come orientarsi in
questa moltitudine di
documentazione
tecnica e legislativa?
Proviamo per un momento a
dimenticarci del
D.LGS. 81/2008
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL SISTEMA LEGISLATIVO
Perché la Sicurezza ?
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL SISTEMA LEGISLATIVO
Motivi Etici
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
INFORTUNI SUL LAVORO
Brevi considerazioni…
(in Italia “mediamente”)
Circa 1350 MORTI ogni anno
Circa 1 ML. infortuni ogni anno
(ma parliamo di “incidenti” oppure di “infortuni” ?)
LESSICO
INCIDENTE
INFORTUNIO
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Tenendo presente che . . . . . . . .
danno a cose (ma non a persone) che
comporta interruzione parziale o totale
delle attività
danno a persone e eventualmente a
cose per causa “violenta e/o
accidentale”
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
INFORTUNI SUL LAVORO
Brevi considerazioni…
(in Italia “mediamente”)
Persona INFORTUNATA
cioè
Circa 1350 MORTI ogni anno
“NON FORTUNATA”
Circa 1 ML. infortuni ogni anno
cioè
(ma parliamo di “incidenti” oppure di “infortuni” ?)
“SFORTUNATA”
LESSICO
INCIDENTE
INFORTUNIO
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(cominciamo
Tenendo presente
che . . bene!)
......
danno a cose (ma non a persone) che
comporta interruzione parziale o totale
delle attività
danno a persone e eventualmente a
cose per causa “violenta e/o
accidentale”
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
INFORTUNI MORTALI
Brevi considerazioni …
Circa COSTANTE dall’applicazione del
D.Lgs.626/94 fino al D.Lgs. 81/2008
RIDUZIONE
 energia
 gas
 estrattiva
 meccanica
 manifatturiera
MAGGIORE
PENETRAZIONE
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INCREMENTO
 commercio
 trasporti
 uffici
 artigianato
 ricerca
D.Lgs.81/2008
MINORE
PENETRAZIONE
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
BREVI CONSIDERAZIONI ……
(fuori dalle “righe” e dalle “leggi”)
Quando un incidente viene segnalato (ad esempio
un incendio) generalmente è ormai troppo tardi!
(e quindi……?)
Una legge, per quante siano in numero e tipologia,
difficilmente può coprire tutti gli scenari prevedibili
ed imprevedibili di un incidente.
(e quindi……?)
Incidenza di un Infortunio PERMANENTE su una
famiglia MONOREDDITO
(e quindi……?)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
BREVI CONSIDERAZIONI ……
(fuori dalle “righe” e dalle “leggi”)
La sicurezza del lavoratore,
famiglia, azienda, etc
è nella testa
di chi la progetta, la organizza,
la gestisce e la applica.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Ma questa è
una NOVITA?
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
I BISOGNI UMANI
bisogno di autorealizzazione
bisogno di autostima
bisogni sociali
bisogno di sicurezza
bisogni fisiologici
Abraham Maslow
"scala di soddisfacimento dei bisogni"
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
I BISOGNI UMANI
bisogno di autorealizzazione
bisogno di autostima
bisogni sociali
bisogno di sicurezza
bisogni fisiologici
Abraham Maslow
"scala di soddisfacimento dei bisogni"
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL RISCHIO
“Il comportamento naturale
dell’uomo
è orientato al rischio
e non già alla sicurezza ”
“Vivere significa
necessariamente
rischiare”
(Cesare Musatti)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RISCHIO – INFORTUNIO – RESPONSABILITA’
MA UNA VOLTA
NON ESISTEVANO LE LEGGI
MA UNA VOLTA
NON FACEVANO LE MULTE
MA UNA VOLTA
NON MI METTEVANO IN PRIGIONE
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RISCHIO – INFORTUNIO – RESPONSABILITA’
OGGI LE COSE SONO CAMBIATE
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
PERCHE’ SI SCRIVONO LE LEGGI?
Tutte le norme di sicurezza del lavoro si
basano sul principio della Solidarietà
Sociale
Esempio il SEMAFORO: senza regole tutti
sono convinti che l’esigenza di ognuno è la
più importante del mondo.
CONSIDERIAMO
Art.1 ed Art.4 della Costituzione
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e
nei limiti della Costituzione.
Articolo 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Concetto di Lavoro:
Qualsiasi attività produttiva?
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
Articolo 1
NO!
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e
nei limiti della Costituzione.
Tale concetto non viene
esposto4 nell’Art.1, ma casomai
Articolo
negli Artt.
36 eal37.
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini
il diritto
lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che
concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Concetto di Lavoro:
Qualsiasi attività produttiva?
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
Dagli Artt. 1 e 4 della COSTITUZIONE si evince che la parola
lavoro indica un valore etico, un modo di partecipazione sociale
dei cittadini, un valore che non può essere lo sfruttamento
dell’uomo sull’uomo.
Tali considerazioni hanno portato ad una attenzione particolare e
privilegiata tra i vari comportamenti giuridici e di vigilanza.
ESEMPIO
Se un medico arreca un danno di 40 giorni ad un paziente, si
considera il “Reato Professionale” e si interviene solo su
querela.
Se il danno di 40 giorni avviene per un reato alle norme di
sicurezza, si procede d’ufficio (lesioni colpose per infortunio sul
lavoro).
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
Gli interessi (DIRITTI)
sono presi in considerazione dalla COSTITUZIONE, che
individua gli interessi fondamentali da tutelare (sociale,
proprietà, etc) e definisce le gerarchie e le priorità.
Esempio:
DIRITTO DI PROPRIETA’
la bottiglia è mia, e crea un rapporto tra la persona
ed il bene esclusivo.
DIRITTO ALLA SALUTE
Per la Giurisprudenza “Diritto al mantenimento del
proprio stato naturale di sano” (il diritto a star bene
è cosa diversa)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
DIRITTO DI PROPRIETA’
la bottiglia è mia, e crea un rapporto tra la
persona ed il bene esclusivo.
COME AVVIENE LA TUTELA?
Il rapporto può entrare in crisi, la bottiglia
sparisce, si chiama il carabiniere che perquisisce
gli ambienti, trova la bottiglia e la restituisce al
proprietario.
Quindi la TUTELA è un intervento successivo alla
modifica del rapporto (di interesse), per
ripristinare il diritto iniziale (di proprietà).
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
DIRITTO ALLA SALUTE
Per
la
Giurisprudenza
“Diritto
al
mantenimento del proprio stato naturale di
sano” (il diritto a star bene è cosa diversa)
MA COME AVVIENE LA TUTELA
(in questo caso)?
Analogamente al caso della bottiglia, a
seguito di un incidente mortale sul lavoro
subentra il carabiniere (organismo di
vigilanza) che individua il colpevole.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL CONTESTO LEGISLATIVO
Ma questa sarebbe una TUTELA già
FALLITA in partenza
(perché il defunto non può essere rimesso a posto come la bottiglia).
Di conseguenza in questo caso la TUTELA deve tendere a
prevenire il danno; infatti le Norme di Prevenzione
Infortuni sul Lavoro sono finalizzate ad una TUTELA DI
CARATTERE PREVENTIVO, che può essere esercitata con
la pena, la sanzione etc.
In particolare,
la Tutela della Sicurezza sul lavoro è fondamentalmente
preventiva, per assicurare il mantenimento dello stato
naturale di sano;
il risarcimento, la pena etc sono tutte cose successive, ma
non è il fine della tutela.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL SISTEMA LEGISLATIVO
Sanzioni per l’Infortunato
Perché, oltre ad
essermi fatto male,
devo anche essere
sottoposto a
sanzioni?
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL SISTEMA LEGISLATIVO
Motivi Economici
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
LA COSTITUZIONE ITALIANA
Motivi Etici
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI LEGISLATIVE
Nell’Ambito del Sistema Sicurezza, le NORME SONO DI
NATURA PENALE (con sanzioni che prevedono Ammenda o
Arresto).
Dalla violazione delle Norme Penali, deriva la Responsabilità
Penale
COSA SIGNIFICA RESPONSABILE?
Ad esempio, nel D.Lgs. 81/2008 è
individuata la figura di Responsabile del
SPP (RSPP) l’unico soggetto per il quale
non sono previste sanzioni (però per tutti
lui è il Responsabile)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI LEGISLATIVE
LA RESPONSABILITA’ ALL’INTERNO DI UNA
ORGANIZZAZIONE SI IDENTIFICA CON
IL POTERE DI FARE QUALCHE COSA
ERGO
Se l’evento non è stato
impedito, è come se il
Responsabile (Datore Lavoro,
Dirigente, Preposto,
Lavoratore, etc) l’avesse
cagionato!
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI LEGISLATIVE
Le norme del Codice Penale iniziano sempre con
“….chiunque opera……….” ;di conseguenza, per il
giudice, la platea sarà sempre vasta
ESEMPIO: Acquistate delle Presse nuovissime, ma fuori
norma: in caso di incidente come viene individuato il
Responsabile?: Progettista, Costruttore, Venditore, D.d.L.,
Direttore di Produzione, Preposto, Capo Squadra, Lavoratore,
etc.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Codice civile
Art. 2087

L’imprenditore è tenuto ad adottare,
nell’esercizio dell’impresa, le misure
che, secondo la particolarità del
lavoro, l’esperienza e la tecnica,
sono necessarie a tutelare l’integrità
fisica e la personalità morale dei
prestatori di lavoro.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
IL SISTEMA LEGISLATIVO
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI LEGISLATIVE
Art.5 del C.P. l’ignoranza non scusa per
leggi che utilizzano strumenti penali
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
FIGURE PRIMARIE
DI RIFERIMENTO
E RELATIVE RESPONSABILITA’
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Datore di Lavoro
COINVOLGIMENTO
GLOBALE
Dirigente
Preposto
Medico Comp.
Progettisti
RSPP
Fabbricanti
RLS
Fornitori
Lavoratori
Installatori
COINVOLGIMENTO ESTERNI
COINVOLGIMENTO AZIENDALE
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONCETTO DI RESPONSABILITA’
RESPONSABILITÀ
disporre in modo proprio
(imprenditore) o delegato
(dirigente o preposto) della
capacità di agire o di disporre
qualcosa.
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adempiere ad una
obbligazione (es.
prestazione a fonte
di retribuzione) in
modo conforme a
regole, modalità,
norme e, in
particolare, in
buona fede.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RESPONSABILITA’ CIVILE
RESPONSABILITÀ
CIVILE
responsabilità per
comportamenti che
producono un
danno che può
essere risarcito
può essere anche
accollabile ad altri
soggetti (es.
assicurazioni)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RESPONSABILITA’ PENALE
RESPONSABILITÀ
PENALE
identifica responsabilità
per comportamenti
propriamente attribuibili e
quindi non trasferibili
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è una
responsabilità
personale
è caratterizzata
da un reato e
dalla
conseguente
pena
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Datore di Lavoro
FIGURE PRIMARIE
DI RIFERIMENTO
Dirigente
Preposto
Preposto
Medico Comp.
RSPP
Progettisti
Fabbricanti
RLS
Fornitori
Lavoratori
Installatori
COINVOLGIMENTO ESTERNI
COINVOLGIMENTO AZIENDALE
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
DATORE DI LAVORO
(def. D.Lgs. 81/2008)
Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con
il lavoratore o, comunque, il soggetto che,
secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione
nel cui ambito il lavoratore presta la propria
attività,
ha
la
responsabilità
dell’organizzazione stessa o dell’unità
produttiva in quanto esercita i poteri
decisionali e di spesa.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI INDELEGABILI DEL
DATORE DI LAVORO
• 1. Il datore di lavoro non può delegare le
seguenti attività:
• a) la valutazione di tutti i rischi con la
conseguente elaborazione del documento
previsto dall’articolo 28;
• b) la designazione del responsabile del servizio
di prevenzione e protezione dai rischi;
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
DIRIGENTE
(def. D.Lgs. 81/2008)
Persona che, in ragione delle competenze
professionali e di poteri gerarchici,
funzionali e di spesa adeguati alla natura
dell’incarico conferitogli, dirige ed attua le
direttive del datore di lavoro organizzando
l’attività lavorativa e vigilando su di essa.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI DEL DATORE DI
LAVORO E DEL DIRIGENTE
• Nomina il Medico Competente
• Designa gli addetti alla gestione delle
emergenze
• Fornisce ai lavoratori i necessari e idonei
D.P.I.
• Adempie agli obblighi di informazione,
formazione e addestramento di cui agli
art. 36 e 37
• Etc, etc. etc
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
PREPOSTO
(def. D.Lgs. 81/2008)
Persona che, in ragione delle competenze
professionali e nei limiti di poteri gerarchici
e
funzionali
adeguati
alla
natura
dell’incarico conferitogli, sovrintende alla
attività lavorativa e garantisce l’attuazione
delle direttive ricevute, controllandone la
corretta esecuzione da parte dei lavoratori
ed esercitando un funzionale potere di
iniziativa.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI DEL PREPOSTO
•
Sovrintende e vigila sull’osservanza da parte
dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge
•
Segnala al Datore di Lavoro o al Dirigente
deficienze di attrezzature e D.P.I. e tutte le altre
condizioni di pericolo
•
Frequenta appositi corsi di formazione secondo
quanto previsto dall’art. 37
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
MEDICO COMPETENTE
Collabora con il datore di lavoro
e con il servizio di prevenzione e
protezione
Informa i lavoratori che mantiene
sotto costante monitoraggio
sanitario
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI
PREVENZIONE E PROTEZIONE
in alcuni casi può essere lo stesso datore di lavoro che abbia
frequentato apposito corso di formazione in materia di sicurezza
Affianca il datore di lavoro nei suoi compiti
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
RAPPRESENTANTE PER LA
SICUREZZA
È consultato preventivamente e tempestivamente in
ordine alla valutazione dei rischi
Promuove l’elaborazione, l’individuazione e
l’attuazione delle misure di prevenzione
Riceve una formazione adeguata
Per aziende fino a 15 dipendenti può essere
individuato, per più imprese, nell’ambito territoriale
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
LAVORATORI
Rispettano le istruzioni
impartite e non manomettono
od alterano i macchinari
Eleggono il
Rappresentante per la
sicurezza
Utilizzano i mezzi di
protezione personale
Partecipano
obbligatoriamente ai corsi di
formazione
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI DEI PROGETTISTI
•
I progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro
e degli impianti rispettano i principi
generali di prevenzione in materia di salute
e sicurezza sul lavoro al momento delle
scelte progettuali e tecniche e scelgono
attrezzature, componenti e dispositivi di
protezione rispondenti alle disposizioni
legislative e regolamentari in materia.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI DEI FABBRICANTI E
DEI FORNITORI
•
Sono vietati la fabbricazione, la vendita, il
noleggio e la concessione in uso di
attrezzature di lavoro, dispositivi di
protezione individuali ed impianti non
rispondenti alle disposizioni legislative e
regolamentari vigenti in materia di salute e
sicurezza sul lavoro.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
OBBLIGHI DEGLI INSTALLATORI
•
Gli installatori e montatori di impianti,
attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici,
per la parte di loro competenza, devono
attenersi alle norme di salute e sicurezza
sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai
rispettivi fabbricanti.
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66
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
Testo
Unico sulla
Sicurezza
D.Lgs n.
81/2008
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67
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
D.Lgs. n. 81-2008
COSA CAMBIA
È un
“UNICO
TESTO”
Testo Unico
sulla
Sicurezza
D.Lgs.n. 81
del 9 aprile 2008
Come indicato dall’art 1, c. 1:
Le disposizioni costituiscono riassetto ……… , mediante il
riordino e il coordinamento delle medesime in un unico
testo normativo
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
VENGONO ABROGATI DAL
“TESTO UNICO”
DPR 547/55
DPR 164/56
DPR 303/56
(tranne art. 64 - ISPETTORI)
D.Lgs. 277/91
D.Lgs.626/94
D.Lgs.493/96
D.Lgs.494/96
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D.Lgs.187/05
Art, 36 bis, c.1 e 2
D.L.223/06 (convertito e
modificato L.248/06)
L.123/07 (tranne artt.4,
8,9,10,11,12)
Ogni altra disposizione
legislativa
incompatibile…
69
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
ESTENSIONE DEL CAMPO DI APPLICAZIONE
–
–
–
–
–
–
–
–
A tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai
soggetti ad essi equiparati
Ai prestatori di lavoro nell’ambito di un contratto di somministrazione
di lavoro
Ai lavoratori distaccati.
Nei confronti dei lavoratori a progetto e dei collaboratori coordinati
e continuativi.
Nei confronti dei lavoratori a domicilio e dei lavoratori che rientrano
nel campo di applicazione del contratto collettivo dei proprietari di
fabbricati
A tutti i lavoratori subordinati che effettuano una prestazione
continuativa di lavoro a distanza, mediante collegamento
informatico e telematico,
Nei confronti dei lavoratori autonomi
Nei confronti dei componenti dell’impresa familiare
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70
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
NUOVI OBBLIGHI PER:
 Datori di Lavoro
 Dirigenti per la Sicurezza
 Preposti per la Sicurezza
 Lavoratori
 Medico Competente
 Rappres. dei Lavoratori per la Sicurezza
(RLS)
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71
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
IN PARTICOLARE
 nuove metodologie e criteri di valutazione dei
rischi (ai sensi Art.28, comma 1, del D.Lgs.
n.81/2008)
 l'individuazione
delle
mansioni
che
eventualmente espongono i lavoratori a rischi
specifici che richiedono una riconosciuta
capacità professionale, specifica esperienza,
adeguata formazione e addestramento (Art.28,
comma 1, del D.Lgs. n.81/2008)
 la valutazione dei rischi di carattere psicosociale
(Art.28, comma 1, del D.Lgs. n.81/2008)
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72
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
IN PARTICOLARE
 obbligo
di
formazione ed aggiornamento
periodico per Datori di Lavoro che rivestono la
figura di Responsabili del Servizio Prevenzione e
Protezione/RSPP (Art.34, comma 3, del D.Lgs.
n.81/2008);
 specifica formazione ed aggiornamento periodico
dei Dirigenti e Preposti per la Sicurezza, in
relazione ai propri compiti in materia di salute e
sicurezza del lavoro (Art.37, comma 7, del D.Lgs.
n.81/2008)

formazione iniziale ed aggiornamento periodico dei
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza-RLS
(Art.37, comma 11, del D.Lgs. n.81/2008)
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73
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
Inserimento filosofia art. 2087 C.C.
nella stessa definizione di “prevenzione” (Art. 2, c. 1, lett. n)
Art. 2087

L’imprenditore è tenuto ad adottare,
nell’esercizio dell’impresa, le misure che,
secondo la particolarità del lavoro,
l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a
tutelare l’integrità fisica e la personalità
morale dei prestatori di lavoro.
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74
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
DELEGA DI FUNZIONI
Art. 16
1. La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non
espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e
condizioni:
 che essa risulti da atto scritto recante data certa;
 che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed
esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;
 che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione,
gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni
delegate;
 che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria
allo svolgimento delle funzioni delegate.
 che la delega sia accettata dal delegato per iscritto
2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e
tempestiva pubblicità.
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75
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
INTERIORIZZA LA LEGGE 03/08/2007 n. 123
Art. 9
(Modifica del decreto legislativo 8 giugno 2001,
n. 231)
1 . Dopo l'articolo 25-sexies del decreto legislativo 8 giugno 2 0 0 1 , n. 231
, è inserito il seguente:
"Art. 25-septies. - (Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o
gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e
sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro) - In relazione ai delitti di
cui agli articoli 589 e 590 , terzo comma, del codice penale,
commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela
dell'igiene e della salute sui lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in
misura non inferiore a mille quote.
2 . Nel caso di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1 , si applicano
le sanzioni interdittive di cui all'articolo 9 , comma 2 , per una durata non
inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno".
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
ATTRAVERSO IL D.LGS 81/2008
Art. 2 (Definizioni)
dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello organizzativo e
gestionale per la definizione e l’attuazione di una politica aziendale per la salute
e sicurezza, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto
legislativo 8 giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli
articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione
delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;
Art. 30 (Modelli di Organizzazione e Gestione)
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia
esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle
società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto
legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente
attuato, assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi
giuridici relativi: (omissis)
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
CONTRATTI DI APPALTO
La disciplina in materia di appalti, precedentemente
contenuta nell’art. 7 del d. lgs. n. 626/1994, è ora
contenuta nell’art. 26 del D. Lgs. n. 81/2008.
Art. 26
Confermato il DUVRI
3. Il datore di lavoro committente promuove la
cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2,
elaborando un unico documento di valutazione dei
rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove
ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da
interferenze. Tale documento è allegato al contratto di
appalto o di opera.
La disposizione non si applica ai rischi specifici propri dell'attività
delle imprese appaltatrici o dei singoli lavoratori autonomi.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
“MIGLIORAMENTO CONTINUO”
Art. 2, c. 1 – Definizioni
«valutazione
dei
rischi»:
valutazione
globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito
dell’organizzazione in cui essi prestano la propria
attività, finalizzata ad individuare le adeguate
misure di prevenzione e di protezione e ad
elaborare il programma delle misure atte a garantire
il miglioramento nel tempo
dei livelli di
salute e sicurezza;
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
ESERCIZIO DI FATTO DEI POTERI DIRETTIVI
Art. 299
1. Le posizioni di garanzia
relative ai soggetti di cui
all’articolo 2, comma 1, lettere
b), d) ed e), gravano altresì su
colui il quale, pur sprovvisto di
regolare investitura, eserciti in
concreto i poteri giuridici riferiti
a ciascuno dei soggetti ivi
definiti.
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LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
CONSIDERAZIONI OPERATIVE
LINEE PRINCIPALI DI INTERVENTO
CON RIFERIMENTO ALLA
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Valutazione dei Rischi
Informazione e Formazione
Gestione degli Appalti
Il Sistema Sanzionatorio
Cultura della Sicurezza
Prevenzione
La Gestione della Sicurezza
Miglioramento Continuo
Modelli di Organizzazione
OHSAS
18001
81
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
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Fine Prima Parte
82
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