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Ocello»: da Shakespeare al vernacolo E la Goliardia

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Ocello»: da Shakespeare al vernacolo E la Goliardia
PRIMA F
NEL 1 932. SL PODIO ANCORA «NOCCI O LO» BARDI
«Ocello»: da Shakespeare al vernacolo
E la Goliardia torna protagonista al «Verdi»
di RENZO CASTELLI
TORNA al `Verdi' il leggendario "Otello, er
moro di Pisa" e dallo scorso 10 novembre sono disponibili al botteghino del teatro i biglietti per l'imminente rappresentazione che
segnerà il fragoroso ritorno di questa tragedia
trasformata in esilarante commedia. E sarà
bene affrettarsi perché non è difficile prevedere un `tutto esaurito'raggiunto con largo anticipo. L'Otello sarà per tutti un tuffo nel passato adattato ai problemi dei giorni nostri con
battute calde calde. E' questo l'intento del
C.G.S (Crocchio Goliardi Spensierati) che,
dopo una lunga gestazione, presenteranno
questo storico lavoro sabato 5 dicembre (alle
21) e domenica 6 (alle 16). Si sa quanto il mondo universitario sia cambiato nei decenni. Oggi, con oltre 50 mila iscritti nell'ateneo pisano, essere `studente' non ha più il significato
che aveva nella prima parte del secolo ma è
rimasta in molti una sorta di dna che spinge a
far rivivere i fasti di quel passato.
LA PARODIA del dramma scespiriano Otello, appunto - ebbe la sua prima versione
allorché due famosi goliardi (in seguito noti e
seri professionisti) come Pescioni e Bertellotti la rappresentarono al teatro `Margherita' di
Viareggio. Era il 1932. Nel primo dopoguerra, con la città ancora dolorante di macerie e
di lutti, la rappresentazione "Otello" dette il
suo piccolo contributo alla rinascita e alla voglia di vivere grazie a un gruppo di goliardi
che si chiamarono Gelli, Cuneo, Bardi, Merlini, Martini, Mencacci e molti altri che furono
protagonisti anche dell'epopea di "Radio Palle di Ponte Senza Palle e Senza Ponte". L'ultima rappresentazione, voluta dall'Associazione laureati ateneo pisano (Alap), è di vent'anni fa, presenti ancora Bruno Bardi e Guido
Gelli della vecchia compagnia di scavezzacollo. L'interprete del "moro di Venezia" fu Fabrizio Primucci mentre Desdemona era Alfonso Nardella.
IL PROSSIMO "Otello", con un testo completamente riscritto e aggiornato, vede Lorenzo Gremigni animatore, autore e protagonista nella parte del "moro". Con lui saranno in
scena Leonardo Ferri (Desdemona), Marco
Gremigni (il doge Braganzio), Mario Messerini (lago, `quer sudiciume') ma anche Fabio
Vasarelli, Fabiano Cambule e molti altri. La
regia sarà di Giuseppe Raimo. Lo spettacolo
costituisce uno concentrato di eccellenze artistiche: il Coro dell'Università di Pisa (stavolta anche con presenze femminili) diretto da
Stefano Barando ni; l'irresistibile corpo di ballo goliardico a mmaestrato da Sabrina De Cristofaro ; l'Orchestra dell'Università di Pisa al
gran completo, coordinata da Manfred Giampietro e nell'occasione diretta da "Nocciolo",
al secolo Bruno Bardi, reduce - a 92 anni! delle antiche battaglie. Bardi ha composto
nuove musiche e "rimpolpettato " intramontabili sue melodie . I preziosi costumi saranno
della Fondazione Cerratelli, la coreografia sarà arricchita dal gruppo Vessilli pisani coordinati da Vito Ardito mentre la locandina è stata illustrata da Nicola Gorreri. Il ricavato dei
due sppettacoli sarà devoluto all'ospedale di
`San =pare' a Itigi (Tanzania) tramite l'associazione pisana "Solidarietà Sanitaria " presieduta dal Luigi Pucino.
LA PREVENDITA dei biglietti al `Verdi',
iniziata, come detto, martedì scorso , continuerà con i seguenti orari: dal martedì al sabato (16- 19), mercoledì, venerdì e sabato anche
dalle ore 11 alle 13. Prevendita telefonica con
carta di credito : da martedì a sabato (ore
14-16) al numero 050 -941188. Infine, prevendita on line con carta credito sul sito www.vivaticket.it.
TEATRO Un giovanissimo Bruno Bardi
(`Nocciolo') già direttore d'orchestra
in una rappresentazione goliardica; attori
e `ballerine' dei Crocchio Goliardi
Spensierati in una recente uscita teatrale
IL CIBO E LA SUA STORIA
CIRO VESTITA
Medico nutrizionista
Dopo carni e salumi
è sotto `investigazione'
anche il caffè
DOPO carni e salumi è sotto
"investigaz^ione"per la sua possibile
cancerogenesi anche il caffè.
Ma come! Per anni siamo stati
subissati da lavori scientifici che
osannavano questa bevanda!
Vado a memoria con fior di lavori di
prestigiose Università:
i il cif e combatte i disturbi del Morbo
di Parkinson
2 il caffè protegge dal tumore
all'endometrio
3 il caffê fa profilassi del tumore alla
prostata (sic!)
e quindi tutti noi vecchietti a bere tazze
e tazze di caffè per salvare la nostra
povera prostata e qualche sospetto
tremolio alle mani. Ora si scopre che il
caffè è "investigato"per tanti guai.
M... eppure sono secoli che si beve
caffè; questa bevanda nacque nella
città etiope di Kaffa ove i monaci la
usavano per aumentare l'attenzione
nelle notti di veglia e di preghiera (da
cui il termine caff). Da allora è
divenuta la bevanda preferita del
mondo occidentale. In farmacologia è
definito come Alimento Nervino" utile
quindi per stimolare il sistema nervoso
centrale.
I SUOI effetti sono in ogni caso
estremamente soggettivi: c'è chi non
riesce a dormire se beve un caffè alle sei
del pomeriggio; c'è chi prende caffè
dopo cena e fa un sonno lungo e
serafico. In ogni caso, a mio avviso, i
grandi meriti del caffè sono quelli di
permettere la liberazione di endorf ne,
le molecole della felicità. Bere il caffè è
una gioia; punto e basta; al solito il
tutto "cum grana salis'; con estrema
moderazione cioè,
Parole
pisane
A cura di Renzo Castelli
.
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ESPRESSIONE popolare un po'
desueta. La scena potrebbe essere
questa: una moglie ha appena
ricevuto due schiaffi dal marito e,
più per la mortificazione che per il
dolore, esce sul pianerottolo per
rendere di dominio pubblico quanto
ha appena subito. Ma dell'etimo
della lamentazione `oimmena' non
sì trova traccia nei testi sacri del
vernacolo. Si dice e basta.
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