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`Papà camerunense, mamma di Belluno: l`ostacolista azzurro sogna

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`Papà camerunense, mamma di Belluno: l`ostacolista azzurro sogna
-MSGR - 20 CITTA - 41 - 16/12/13-N:
41
Sport
Lunedì 16 Dicembre 2013
www.ilmessaggero.it
DAL MOLIN, L’ATLETA A DUE VITE
Papà camerunense, mamma di Belluno: l’ostacolista azzurro `Paolo vuole dimenticare il 2013 e la microfrattura a un piede
sogna di andare ai giochi di Sochi come frenatore nel bob a 2 «Io non mollo mai. Dall’atletica al ghiaccio, ora voglio ripartire»
`
sere protagonista ai Giochi della nevee,subito dopo,aiMondiali indoor
dell’atleticaa Sopot,inPolonia.
IL PERSONAGGIO
ROMA L’inverno sembra essere la stagione migliore di Paolo Dal Molin,
in pista e sulla neve. L’ostacolista azzurro nato a Yaoundè nel luglio dell’87, papà camerunense e mamma
bellunese, medaglia d’argento agli
Euroindoor a Goteborg lo scorso
marzonei60 metriostacoli,insegue
unpostoda frenatorenelbob a2 per
essere ai Giochi di Sochi. Paolo è rimasto lontano dalle piste dell’atletica quasi tutta la stagione: dopo il
brillante inverno sotto il tetto, si è
fatto male, un infortunio - una microfrattura
a un piede - che gli ha
permesso di rientrare
solo a fine settembre,
qualche apparizione
sui 110 con tempi oltre i
14 secondi. «Ma io non
sono uno che si demoralizza - racconta Dal
Molin - e se mi faccio
male cerco subito di
guardare oltre. Quando sono guarito, ho cominciato ad allenarmi prendendo le cose con tranquillità». Il
piede gli crea ancora qualche fastidio ma il ragazzo che ha scelto di andare a Saarbrucken, in Germania
dove c’è la mamma, per vivere lo
sport da professionista, non ci fa caso. Adesso Dal Molin, che ha vissuto
a lungo ad Occimiano, vicino Alessandria dove è arrivato quando aveva 10 anni ed è stato affidato alla famiglia del sindaco Ernesto Berra.
Ha gareggiato a lungo per un club
del Trentino, l’Athletic Club ’96 Ae
di Bolzano che ha da poco lasciato
per entrare nel gruppo sportivo delle Fiamme Oro di Padova, Paolo
guarda alla nuova avventura per es-
Protagonisti
Eagan, l’oro nella boxe
e poi campione nel bob
UN IMPEGNO DOPPIO
L’azzurro si sta preparando per tornareunprotagonistacome loèstato
nel passato inverno quando ha ottenuto 7.51 nei 60 ostacoli prendendosi, con questo crono, il primato italiano. Dal Molin è convinto che gareggiare in inverno sia un vantaggio
per affrontare la stagione estiva.
«Non capisco la filosofia di puntare
tutto sulle gare all’aperto - dice Paolo - a meno che non ci siano complicazioni fisiche che richiedono cautela. Le gare al coperto in inverno
sono fondamentali per
staccare dalla preparazione e testare i propri
progressi cronometrici».
Gareggiare alle Olimpiadi invernali di Sochi,
frenatore come in passato altri campioni dell’atletica hanno fatto, l’ultima è stata
un’altra ostacolista, la statunitense
LoLo Jones e prima di lei la sprinter
Lauryn Williams, è un grande stimolo per Dal Molin. «La mia possibile
partecipazione ai Giochi di Sochi
nel bob non escluderebbe la mia
partecipazione al Mondiale dell’atletica a Sopot. Come ho già detto - osserva l’azzurro - ci vuole prudenza
ma avere così tanti propositi è un incentivo a fare tanto e bene». Determinato per essere un vincente e riprendersi il tempo perduto, ossia il
2013, perché è rimasto a guardare,
con un piede malandato. «Volevo essere protagonista al Mondiale di Mosca e agli Euroindoor avevo fatto bene, andando oltre quello che spera-
Paolo.«Mi mancanogliamici,main
Germania per lo sport ho trovato la
disciplina giusta e faccio meno fatica a vivere da atleta. Quando mi preparo a gareggiare, mi piace essere
positivo e non consumarmi in tensioni inutili». Dal Molin è un ostacolista che adesso sogna neve e ghiaccio. «Gli ostacoli? Non sono più un
intralcio e poi penso solo a correre il
più veloce possibile tra una barriera
el’altra».
Carlo Santi
ROMA Non è una rarità essere protagonistialleOlimpiadiestiveepoia
quelleinvernali.Ildoppioimpegno
rappresentacomunque
l’eccellenzadellosportcomeèstato
conCesareRubinichehagiocato
contemporaneamentea
pallanuotoeapallacanestro.
L’unicoavincereunoroin
entrambeleOlimpiadi,estivee
invernali,èstatoEddieEagan,
statunitensenatoaDenvernel
1897.Nelpugilato,Eaganè
diventatocampioneolimpicodei
mediomassimiadAnversa1920.
DodiciannidopoEddieètornatoai
Giochi,stavoltaquellidellanevedi
LakePlacid:frenatoredelbobUsae
havintoancoral’oro.Traledonne
l’impresaèsolostatasfioratadalla
tedescaestChrista
Luding-Rothenburger.Oroa
Sarajevo’84epoibronzoad
Albertville’92nelpattinaggio
velocitàeancoraprimaaCalgary
’88,dopopochimesi,maaSeul,è
finitaalsecondopostonellosprint
femminiledelciclismosupista.In
ItaliaricordiamoAntonella
Bellutti,leiprotagonistaintre
sport.Hacominciatoconl’atletica,
ostacolistadibuonlivello,ha
continuatoconilciclismovincendo
dueoriolimpici(inseguimentonel
’96adAtlanta,corsaapuntinel
2000aSydney)ehagareggiatonel
bob,frenatrice,aSalLakeCitynel
2002finendosettima.
C.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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«HO SCELTO
DI VIVERE
IN GERMANIA
PER ESSERE
UN VERO
PROFESSIONISTA»
CAMPIONE Paolo Dal Molin sulla pista di Goteborg lo scorso inverno. L’azzurro ha 26 anni
vo e pensavo di valere. Mosca era il
vero obiettivo della stagione, e puntavo a fare grandi cose. Non mi sbilancio, adesso, dico solo che cronometricamente sui 110 posso miglioraretantissimo».
IL RIGORE SPORTIVO
Lo sport in testa, il desiderio di essere un vero professionista. Ha lasciato l’Italia per approdare in Germania ed essere anche vicino alla mamma. «Mi sono trasferito a Saarbruecken - racconta l’azzurro - per vivere
l’atletica da professionista: in Italia
mi era impossibile». Calciatore in erba da bambino, ma Dal Molin con il
pallone non ha un buon rapporto.
«L’ho lasciato perché non sopportavo che il mio risultato dipendesse
daglialtri». LaGermania, dicevamo.
Una scelta dettata soprattutto dalle
metodologie. «Allenamento e approccio alla gara sono molto avanzati. Mi piace ascoltare ed apprendere
e mi concentro molto sull’analisi tecnica». L’Italia e Alessandria, anzi Occimiano, sono sempre nel cuore di
-TRX IL:15/12/13
23:21-NOTE:
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