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teatro - culturaspettacolovenezia

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teatro - culturaspettacolovenezia
GRANDE
TEATRO
stagione 2008 / 2009
Continua in Italia il grande successo del teatro di prosa, nonostante non siano superate, anzi, le criticità da noi più volte
denunciate: la cronica difficoltà di reperimento di risorse economiche e l’assoluta inadeguatezza della legislazione vigente
rispetto ad una realtà culturale che si è evoluta e modificata e di un mercato che esigerebbe procedure e strumenti
normativi innovativi e coerenti.
Dopo l’approvazione della legge istitutiva del Fondo Unico per lo Spettacolo del 1985, in un quadro legislativo mutato a
seguito dei processi di devoluzione, lo spettacolo dal vivo è rimasto privo di una regolamentazione organica.
Il sovrapporsi di competenze tra Stato, Regioni, Province e Comuni per il sostegno delle attività rende difficile impostare
con chiarezza e certezza le linee di sviluppo e la razionalizzazione del settore.
Nonostante tutto ciò, il pubblico dei teatri cresce e nella nostra regione aumenta in modo particolarmente significativo.
Le amministrazioni locali sono sempre più partecipi e impegnate a garantire il sostegno e la promozione delle iniziative. La
progressiva riduzione delle risorse spinge a ricercare un maggiore coordinamento tra i diversi enti territoriali e le fondazioni
di natura pubblica o privata, per creare le sinergie indispensabili al sostegno di una domanda in crescita, sia dal punto di
vista quantitativo che qualitativo, non supportata da maggiori investimenti finanziari.
In questa direzione si è orientata, e con soddisfazione, la nostra Direzione Attività e Produzioni Culturali, dello Spettacolo
e del Sistema Bibliotecario. Il passaggio ulteriore che stiamo effettuando è il collegamento tra loro delle diverse fasi
di articolazione del sistema dello spettacolo dal vivo, produzione, distribuzione, promozione e formazione, in modo da
rafforzare il sistema nel suo insieme e radicarlo, il più possibile, nel territorio. Su questo fronte, va detto, ci possiamo
avvantaggiare di una rinnovata e fruttuosa collaborazione con Regione e Provincia, Teatro Stabile, Fondazione La Fenice,
Arteven e non solo. è questa la sfida principale per gli anni a venire, rispetto alla quale siamo pronti, forti anche di un
pubblico straordinario, cui va riconosciuto un ruolo determinante nel successo del nostro teatro.
I numeri parlano da sè: sono oltre 100.000 gli spettatori frequentatori del circuito dei teatri comunali. Anche se la cultura
non si fa soltanto con l’attenzione ai dati quantitativi, questi risultati sono comunque una misura e ci confortano circa la
correttezza delle scelte operate.
Un grazie sincero, in conclusione, va espresso agli uffici e a tutti coloro che operano, amici giornalisti compresi, perché lo
spettacolo dal vivo, a Mestre come a Venezia, sia all’altezza delle aspettative e delle aspirazioni della nostra comunità.
On. Luana Zanella
Assessora alla Produzione Culturale Comune di Venezia
La Stagione di prosa e danza 2008/09, organizzata con la preziosa collaborazione di Arteven, propone al pubblico del
Teatro Toniolo occasioni imperdibili di grande prosa e grande danza.
Conquistata ormai da due anni una delle posizioni di vertice della classifica nazionale Agis dei teatri tra i 500 e i 900
posti, era doveroso da parte nostra non tradire le aspettative dei nostri spettatori e offrire proposte tali da soddisfare
le esigenze di un pubblico sempre più attento, preparato e qualificato.
L’appuntamento inaugurale sarà affidato ad un musical, Hair, che a 40 anni dal suo debutto a Broadway mantiene
intatta la sua travolgente forza musicale e la sua freschezza originaria portando nei teatri di tutto il mondo il suo
messaggio di pace. Sarà poi un susseguirsi di appuntamenti con gli attori più importanti e significativi dell’odierno
panorama teatrale italiano: Toni Servillo, Alessandro Preziosi, Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Pamela Villloresi, Silvio
Orlando, Licia Maglietta, Giuliana Lojodice, Franco Branciaroli solo per citarne alcuni. Varia e significativa la proposta
drammaturgica che spazia dai grandi capolavori di autori classici quali Shakespeare, John Ford, Goldoni e Brecht fino
alle proposte contemporanee come quella di Yasmina Reza.
La Stagione di danza condividerà con quella di prosa l’attesissimo e prestigioso evento dell’anteprima mondiale
di Bothanica, il nuovo spettacolo dei Momix, previsto per il mese di gennaio. Sul palcoscenico, si esibiranno poi
compagnie come Aterballetto, Le Ballet Jazz de Montréal e il Balletto del Teatro dell’Opera Nazionale di Romania,
con spettacoli di danza classica o contemporanea. Un’offerta di spettacoli varia, interessante e di grande qualità,
panorama completo della migliore programmazione attualmente disponibile di teatro e danza. Ci auguriamo quindi
di rinnovare, con questo programma, lo stretto rapporto che si è creato in questi ultimi anni tra il teatro Toniolo e il
suo pubblico.
Angela Fiorella
Dirigente Area delle Produzioni Culturali e dello Spettacolo
PRESENTAZIONE
CALENDARIO STAGIONE 2008-2009
dal 12 al 16 novembre
TURNI A-B-C-D-E
HAIR The Tribal love rock musical
pag. 6
dal 19 al 21 novembre
TURNI A-B-C
MARLENE
pag. 8
dal 26 al 30 novembre
TURNI A-B-C-D-E
PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA
pag. 10
dal 10 al 14 dicembre
TURNI A-B-C-D-E
VITA DI GALILEO
pag. 12
10 e 11 gennaio
TURNI D-E
LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
pag. 14
dal 14 al 18 gennaio
TURNI A-B-C-D-E
IL DIVO GARRY
pag. 16
dal 28 gennaio al 1 febbraio
TURNI A-B-C-D-E
MOMIX / BOTHANICA
pag. 18
dall’11 al 15 febbraio
TURNI A-B-C-D-E
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
pag. 20
dal 25 al 27 febbraio
TURNI A-B-C
MANCA SOLO LA DOMENICA
pag. 22
dal 4 all’8 marzo
TURNI A-B-C-D-E
AMLETO
pag. 24
dal 18 al 22 marzo
TURNI A-B-C-D-E
IL DIO DELLA CARNEFICINA
pag. 26
dal 27 al 29 marzo
TURNI C-D-E
LA BASE DE TUTO
pag. 28
5 aprile
TURNO E Al Cavallino Bianco
pag. 30
8 e 9 aprile
TURNI A-B
TANTI SALUTI
pag. 32
coreografie David Parsons
regia Giampiero Solari
direzione musicale Elisa
“Quando la luna entrerà nella settima casa e Giove si allineerà con Marte, sarà la pace a guidare i pianeti
e sarà l’amore a dirigere le stelle. E allora sorgerà l’Era dell’Acquario”.
Approda, al Teatro Toniolo di Mestre, la nuova versione italiana di HAIR, il musical che ha segnato la storia
dello spettacolo contemporaneo per la sua dirompente trasgressività e carica innovativa, lanciando un
nuovo genere, l’opera-rock. A 40 anni esatti dal suo debutto a Broadway, ma soprattutto nel quarantennale
delle contestazioni del ’68, lo spettacolo viene ripreso e riproposto in una nuova e colossale versione che si
avvale del talento di quattro grandi firme dello spettacolo: Elisa alla direzione musicale, David Parsons per
le coreografie, Giampiero Solari alla regia insieme a Luca Tommassini.
HAIR
The Tribal love rock musical
dal 12 al 16 novembre
La produzione è tutta italiana e coinvolge tre fra le realtà più dinamiche del panorama del teatro privato
nazionale: il Politeama Genovese, il Teatro Colosseo di Torino ed il Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano. Lo
spettacolo, cantato e suonato dal vivo, è recitato in italiano da un cast di venti giovani talenti provenienti da
tutto il mondo selezionati in Italia e negli Stati Uniti. I brani indimenticabili della colonna sonora, entrati nella
storia della musica come Aquarious, Ain’t Got No, I Got Life, Hair, Let The Sunshine In, sono rigorosamente
in lingua originale e sono stati riadattati da Elisa, che ne ha preservato la melodia ma ha lavorato sugli
arrangiamenti per dare loro una credibilità attuale e moderna.
La musica dal vivo è realizzata dal trio Giuseppe Saracini al basso, Alessandro De Crescenzo alla chitarra e
Roberto Segala alla batteria.
Un rituale, una celebrazione estatica, una protesta, un happening, una commedia, una tragedia, HAIR rompe
ogni regola teatrale, come i suoi protagonisti, gli hippies, ruppero ogni norma sociale stabilita. Quest’opera
culto, diventata manifesto di tutta una generazione, porta in scena temi che hanno segnato la cultura del ‘68:
il rifiuto della guerra, dell’intolleranza, della disumanizzazione della società e la presa di coscienza che solo
l’amore, la felicità e la libertà sono le uniche possibili soluzioni. Un messaggio che trascende ogni
barriera generazionale per diventare universale.
TURNI A-B-C-D-E
replica straordinaria
fuori abbonamento
15 novembre ore 16.30
7
Associazione Teatrale Pistoiese e Argot Produzioni
PAMELA VILLORESI e DAVID SEBASTI
con la partecipazione di
ORSO MARIA GUERRINI
regia Maurizio Panici
progetto scenico Andrea Taddei
costumi Lucia Mariani
canzoni di F. Hollander, N. Schultze,
P. Siger, L. Brown, B. Bacharach
musiche originali Luciano Vavolo
Marlene, come Marlene Dietrich, e la Dietrich è la protagonista di questa commedia che, penetrando nel
“dietro le quinte” della sua vita, scandisce in tre capitoli le vicende di un’avventura umana sensazionale.
MARLENE
di Giuseppe Manfridi
dal 19 al 21 novembre
TURNI A-B-C
Il primo capitolo è ambientato a Londra, nel 1954. Hollywood sembra aver voltato le spalle all’attrice e il
teatro si propone alla Dietrich come un’importante occasione di riscatto artistico. Siamo in un’elegante suite
d’albergo. E´ la mattina del giorno in cui Marlene, cinquantenne, dovrà debuttare con un fastoso recital al Cafè
de Paris, sala da duemila posti che si annuncia esaurita. Lo spirito dell’atto è brillante, di estrema leggerezza,
e sfocia nel confronto tra la diva e il suo grande pigmalione, Joseph Von Sternberg (regista de L’Angelo azzurro),
insieme al quale la donna rivivrà l’incredibile provino in cui lui la scelse per la parte di Lola. Il secondo
capitolo ci porta a un pomeriggio di sei anni dopo, nel 1960. L’azione è ambientata nel camerino di un teatro
di Berlino, città dove Marlene è tornata dopo molti anni di assenza. Anche stavolta siamo a poche ore da un
concerto. Coprotagonista dell’atto è il musicista Burt Bacharach, a quell’epoca trentenne, di grande avvenenza,
ancora semisconosciuto, ma dal talento assai percepibile. Marlene deve a lui gran parte delle orchestrazioni per
i suoi concerti. è evidente che fra i due vibra una potente corrente erotica. Il terzo capitolo ci fa fare un balzo
nel tempo ancora più brusco. Siamo nel 1975. A Toronto. Di nuovo in una suite d’hotel ma tradotta in camerino.
Marlene, infatti, sempre più incline all’alcol e afflitta da varie sofferenze fisiche, è da un paio d’anni costretta a
esibirsi negli stessi alberghi in cui alloggia. è sera, e il “chi è di scena” annuncia che manca mezz’ora all’aprirsi
del sipario. Questa terza parte corrisponde a un faccia a faccia impietoso, ma anche ironico e divertente, con la
figlia Kater, creatura costretta a una vita defilata e sempre rimessa al servizio di una madre tanto ingombrante. A chiudere il capitolo, e la commedia, sarà un colpo di scena decisivo che chiamerà nuovamente in causa Sternberg,
il Mefistofele a cui Marlene si è offerta per tutta la vita come a un seducente e pericoloso Faust.
Lo spettacolo prevede un’importante presenza musicale, con l’esecuzione
di alcuni brani resi celebri dalla Dietrich: uno su tutti,
Lili Marlene.
Giuseppe Manfridi
9
Teatro Stabile del Veneto
Teatro Biondo Stabile di Palermo
Teatro Stabile di Verona GAT
in collaborazione con
Teatro Olimpico di Vicenza - 61° Ciclo Spettacoli Classici
traduzione Enrico Groppali
adattamento e regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea, Max Malatesta, ALVIA REALE,
Stefano Scandaletti, Enzo Turrin
e Alberto fasoli, Piergiorgio Fasolo,
giovanna mangiù, Paolo Serra
e con Anita Bartolucci,
scene Antonio Fiorentino
costumi Maurizio Millenotti
musiche Antonio Di Pofi
Una grande storia d’amore con finale tragico. Tutto abbastanza convenzionale, quindi. Salvo che i due che
si innamorano sono fratello e sorella: ciò che ha reso celebre questo dramma di Ford, insieme con il titolo,
certamente non convenzionale. Dramma passionale d’amore, di vendetta e di morte: quindi, come di consueto,
ambientazione in Italia (a Parma) perché l’Italia era, per gli elisabettiani, insieme con la Spagna, lo scenario
ideale per le storie di vendetta.
PECCATO CHE SIA
UNA SGUALDRINA
di John Ford
dal 26 al 30 novembre
De Fusco torna ad un tema che gli è molto caro, quello dei romanzi di formazione, che ha già toccato negli
spettacoli La certosa di Parma (1999), L’isola del tesoro (2000), Il viaggio a Venezia (2001), I venexiani (2002),
La trilogia della villeggiatura (2005). Al centro di tutte le vicende di questi testi è sempre quella fase essenziale
della vita dei giovani che coincide con il passaggio dall’adolescenza alla maturità. Di tutte le differenti versioni
delle storie di formazione, Peccato che sia una sgualdrina è senz’altro la più nera, inquietante ed erotica. Si
tratta infatti di una storia in cui i protagonisti diventano adulti nel corso della vicenda ma la loro “crescita”,
finisce col coincidere con la loro morte. Si punta a realizzare uno spettacolo di grande intensità emotiva oltre
che estetica che contrapporrà l’ipocrita moralismo degli adulti alla terribile, travolgente, ma autentica passione
dei due protagonisti. Artefice dello spettacolo sarà l’abituale organico dello Stabile del Veneto con i suoi giovani
(Gaia Aprea, Max Malatesta, Stefano Scandaletti) che hanno riscosso in questi anni grande consenso di pubblico
e critica, oltre che premi e riconoscimenti. A questo nucleo si aggiungono altri attori emergenti provenienti da altri
teatri stabili coproduttori, quali ad esempio Giovanna Di Rauso dello Stabile di Palermo. Le scenografie sono, come di
consueto, di Antonio Fiorentino, mentre va segnalata la “new entry” di Maurizio Millenotti (premio
Oscar) come costumista.
TURNI A-B-C-D-E
11
Coproduzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia
e Teatro de Gli Incamminati
FRANCO BRANCIAROLI
traduzione Emilio Castellani
regia Antonio Calenda
con Lello Abate, Giancarlo Cortesi,
Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni
VITA DI GALILEO
di Bertolt Brecht
dal 10 al 14 dicembre
TURNI A-B-C-D-E
e con Alessandro Albertin, Giulia Beraldo,
Tommaso Cardarelli, Emanuele Fortunati,
Jacopo Venturiero, Nicole Vignola
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Elena Mannini
musiche Germano Mazzocchetti
luci Gigi Saccomandi
In scena il conflitto tra scienza e potere, tra etica e ricerca, tra responsabilità civile e salvezza personale.
Composto fra il 1938 e il 1943, il dramma fu rielaborato in almeno tre distinte riprese e costituì sempre un
culmine nella produzione brechtiana: una sorta di “testamento spirituale”. Un capolavoro nei cui inquietanti
chiaroscuri si possono intuire le vie per comprendere veramente il XX secolo e i suoi conflitti, ovvero le
ombre del nostro presente, come già sottolineò nel 1963 Giorgio Strehler nel suo allestimento. La storia
percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell’insegnamento a Padova agli ultimi anni
vissuti forzatamente in “ritiro” a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un’esistenza densa
di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, intuizioni. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano:
non è Galileo ad intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all’uso
di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l’invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione
sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l’Inquisizione
processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sè stesso, agli allievi, accondiscendere
fino in fondo alla propulsione della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie
rivoluzionarie? Lo scienziato decide per la salvezza, anche se Brecht, pur condannandola, ci fa intuire che in questa
scelta c’è comunque un perseguire anche la salvezza delle proprie scoperte. Vita di Galileo è ricchissimo di spunti
di riflessione per l’uomo contemporaneo, spunti su cui il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e il Teatro de Gli
Incamminati hanno puntato nella messinscena dell’opera, affidata alla regia di Antonio Calenda e - per il ruolo
del protagonista - ad uno dei maggiori protagonisti della scena nazionale, Franco Branciaroli. La scelta è quella di
mettere in scena l’azione brechtiana in una scena-cosmo-mente in cui è resa visibile la piccolezza
dell’uomo proporzionata all’immensità del cosmo, esito della grande rivoluzione
copernicana: per dire in questo modo quanto l’uomo di oggi
sia conseguenza della scissura interiore
iniziata con Galileo.
13
Il Teatro Eliseo e Arca Azzurra Teatro
GIULIANA LOJODICE
testo e regia Ugo Chiti
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli,
imitri Frosali, Massimo Salvianti,
Lucia Socci
scene Daniele Spisa
costumi Giuliana Colzi
luci Marco Messeri
musica originale e adattamento
Vanni Cassori e Jonathan Chiti
Testo vincitore del 49° Premio Riccione per il Teatro
Le Conversazioni di Anna K. attingono a La metamorfosi di Kafka senza voler essere l’adattamento teatrale di
uno dei più perfetti ed emblematici racconti del Novecento. Anna è l’anziana vedova che la famiglia Samsa
assume come donna tuttofare dopo quanto accaduto a Gregor. Una figura appena accennata, ma puntuale
in vari snodi del racconto. Ed è proprio questa “presenza sottintesa” che rende affascinante l’ipotesi di
assumerla come punto di osservazione per l’intera vicenda. Così la vedova Anna, senza un cognome precisato,
diviene obbligatoriamente Anna K. e, da figura marginale, assume un ruolo di protagonista. Inizialmente
mostra un carattere loquace, pieno di buona volontà da donnetta curiosa che gradualmente lascia intravedere
un cuore ruvido e semplice, segnato da molte ferite e capace di relazionarsi con tutti i personaggi dell’insolito
“dramma familiare”. Anna K., in casa Samsa, non si limita ad un’energica e fattiva assistenza. Anna cambia le
prospettive più private del racconto, si muove in quelle più dimesse e quotidiane attivando i personaggi, come
i pensionati o il giovane studente innamorato di Grete. Nello stesso tempo Anna interagisce con le traiettorie e
le dinamiche del racconto con una personale affettività. Attraverso Anna le scene assenti o appena “ascoltate”
(attraverso la porta dalla claustrofobia condizione di Gregor) passano in primo piano, diventano materia
drammaturgica autonoma, ma non estranea al racconto. Anna K. con la sua tenera e riduttiva visione del vivere
diviene così sguardo amoroso, giaculatoria affettuosa che commenta e accompagna la “tragedia” di ogni diversità,
come la condizione estrema del vivere accanto al dolore.
Ugo Chiti
LE CONVERSAZIONI
DI ANNA K.
10 e 11 gennaio
TURNI D-E
liberamente ispirato a La metamorfosi di Franz Kafka
… Ugo Chiti affronta il mondo di Kafka con stile personale e una struttura impeccabile, ci rende nuova “La
metamorfosi”, ribaltandone il punto di vista e creando una straordinaria figura femminile nella protagonista Anna
K., che nel racconto originale compare solo di straforo, e qui viene rigenerata da trasandata donna delle pulizie a
una sorta di badante che, con la sua presenza esterna, ma straordinariamente umana, sa ricondurre anche la
diversità più mostruosa alla consapevolezza che la vera diversità consiste nell’essere esclusi dai
sentimenti. E il suo orrore si allarga, uscendo dalla stanza di Gregor Samsa per
invadere una periferia che sa di minestrone e di corpi sudati.
La Giuria del 49° Premio Riccione per il Teatro
15
foto di Tommaso Le Pera
La Contrada Teatro Stabile di Trieste
GIANFRANCO JANNUZZO con la partecipazione di DANIELA POGGI
adattamento Masolino D’Amico
regia Francesco Macedonio
Adattamento di Present laughter di Noël Coward, Il divo Garry è una commedia brillante e sofisticata,
incentrata sulla prorompente personalità di Garry Essendine, attore di successo che si avvia con qualche
preoccupazione verso la mezza età. Bello e affascinante, ma capriccioso e viziato, Garry è attorniato da una
corte di fedelissimi sudditi e di donne adoranti.
Ecco quindi il nostro “divo” ritratto alla vigilia della partenza per un’importante tournée in Africa. Accudito dal
fidato maggiordomo Fred e dalla sollecita governante Miss Erickson, Garry è costantemente protetto dal suo
entourage, di cui fanno parte l’efficiente segretaria Monica, l’agente Henry e il produttore Morris, e da Liz, l’ex
moglie di Garry, donna pratica e concreta che, pur avendolo lasciato anni prima, continua a prendersi cura di
lui e della sua carriera artistica. Ogni volta lo difendono dalle pretese che lo assediano: quelle romantiche delle
sue conquiste, prontamente rispedite a casa dopo una notte d’amore, e quelle artistiche di squinternati scrittori
in erba, come l’eccentrico Roland Maule, anch’egli vittima a suo modo del fascino di Garry. In questo solido
equilibrio tra Garry e i suoi angeli custodi si insinua, pericolosa e determinata, Joanna, moglie di Henry, amante
in segreto di Morris e da sempre, anche lei, innamorata di Garry. Joanna pare essere l’unica a comprendere chi
sia il vero Garry Essendine, l’unica a giocare con lui ad armi pari. Ma non ha fatto i conti con Liz…
La Contrada affronta questo allestimento come un classico. I lavori di Coward, il cui valore in Italia è tutto da
riscoprire, sono stati interpretati da attori del calibro di Richard Burton, Laurence Olivier ed Elizabeth Taylor, e
continuano ad essere rappresentati ovunque: Present laughter è uno dei grandi successi a Londra, tuttora in scena
al National Theatre. Il Teatro Stabile triestino continua dunque nella riscoperta di autori di grande rilievo, rivisitati
alla luce della modernità, con un occhio attento al congegno teatrale, alla ricchezza delle trame e dei dialoghi.
IL DIVO GARRY
di Noël Coward
dal 14 al 18 gennaio
TURNI A-B-C-D-E
Uomo di spettacolo nel senso più completo del termine, Noël Coward (1899-1973) oltre a drammaturgo fu anche
musicista (componeva egli stesso le musiche per le sue commedie), attore, regista teatrale e cinematografico.
Lo stesso Coward interpretò Garry Essendine nella prima edizione dello spettacolo, determinandone il successo.
Dirige questa nuova edizione della commedia, che si avvale della traduzione di Masolino D’Amico, Francesco
Macedonio, fondatore e Direttore artistico della Contrada fin dal 1976. Riveste i panni del
protagonista Gianfranco Jannuzzo, mentre l’affidabile e affascinante
Liz ha il volto di Daniela Poggi, al primo lavoro con
la compagnia della Contrada.
17
uno spettacolo di MOSES PENDLETON
ANTEPRIMA
MONDIALE
Geniale coreografo ecologico, questa volta Pendleton ci guida, dopo il notturno ed “alieno” Sun Flower Moon,
in un viaggio dentro una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti incursioni
disequilibratrici dell’uomo.
Con il suo usuale ed ineguagliabile linguaggio visuale e coreografico, suggestivo e seducente, ci porterà in
trepidanti mondi nascosti, costantemente in fermento; con delicatissimo umore si addentrerà fino ad esplorare
la sessualità delle api o l’algida voluttuosità di creature arcane.
Stupefacenti ed emozionanti, Pendleton e Momix ci prepareranno certamente un altro spettacolo inebriante e
struggente, che ci farà soffermare forse un attimo sulla bellezza e la meraviglia di un mondo da preservare.
MOMIX
BOTHANICA
coreografie di Moses Pendleton
dal 28 gennaio al 1 febbraio
TURNI A-B-C-D-E
replica straordinaria
fuori abbonamento
31 gennaio ore 16.30
19
Teatri Uniti/Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
regia Toni Servillo
con Andrea Renzi, Francesco Paglino, Rocco Giordano,
Eva Cambiale, Salvatore Cantalupo, Toni Servillo,
Tommaso Ragno, Paolo Graziosi, Anna Della Rosa,
Chiara Baffi, Gigio Morra, Betti Pedrazzi, Giulia Pica,
Marco D’Amore, Mariella Lo Sardo
scene Carlo Sala
costumi Ortensia De Francesco
luci Pasquale Mari
suono Daghi Rondanini
aiuto regia Costanza Boccardi
Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura
teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un
romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci
toccano profondamente. Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla
propria rappresentazione per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico, alla vita.
I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni
estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento
emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità.
I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto
che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte,
novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il
nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita
doppia.
Toni Servillo
TRILOGIA DELLA
VILLEGGIATURA
di Carlo Goldoni
dall’11 al 15 febbraio
TURNI A-B-C-D-E
21
foto di Fabio Esposito
Teatri Uniti
LICIA MAGLIETTA e
VLADIMIR DENISSENKOV
adattamento, scene e regia Licia Maglietta
costumi Katia Esposito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
Esistono amori che non danno la felicità ma… se ne possono vivere altri!
“Il problema era serio, con quel cotogno tra i piedi come continuare nella solita vita che ogni giorno la portava
fuori casa, in altri paesi, anche molto lontani?”
Ma Borina, all’anagrafe Liboria Serrafalco sposata Liuzzo, trasforma, trasforma tutto fino all’estremo, fino in
fondo. La sua vulnerabilità non è stata rispettata e lei si riappropria di tutto e di tutti.
Andare lontano dalla propria casa.
Fantasticare una vita di sentimenti amorosi e luttuosi.
Desiderare passioni, amori e soprattutto uno status, riconosciuto da tutti, da poter portare dipinto sulla faccia
come una voglia di fragola.
E se la realtà le impedisce di continuare a vivere tutto questo, Borina non se ne preoccupa: pianifica.
Come una straordinaria attrice dal lunedì al sabato accanto alla sua vita piatta e prevedibile come quella di tutto
il paese, ne affianca un’altra fatta di tournée in altri luoghi nel suo ruolo di VEDOVA!
L’unico cruccio resta la domenica.
Sì, manca solo la domenica...
In scena Licia Maglietta insieme a Vladimir Denissenkov, grande maestro del bayan, la peculiare fisarmonica russa.
MANCA SOLO
LA DOMENICA
da Pazza è la luna di Silvana Grasso
dal 25 al 27 febbraio
TURNI A-B-C
23
Khora.teatro
ALESSANDRO PREZIOSI
regia Armando Pugliese
costumi Silvia Polidori
scene Andrea Taddei
“Sappiamo ciò che siamo, ma non quel che potremmo essere”
(W. Shakespeare, Amleto, IV,5)
“Ho udito che delle persone colpevoli, assistendo ad una rappresentazione, a causa dello stesso artificio
messo in scena, furono così turbate fin dal profondo dell’anima da confessare pubblicamente e senza indugio
i loro crimini. La rappresentazione del dramma sarà la cosa con cui coglierò in trappola la coscienza del re”
(W.Shakespeare, Amleto, II,2)
AMLETO
di William Shakespeare
dal 4 all’8 marzo
TURNI A-B-C-D-E
Alessandro Preziosi, il protagonista, e Armando Pugliese alla regia: un attore giovane e di talento dal grande
richiamo popolare e un regista stimato dalla critica e di comprovata esperienza per formare un cast artistico di
altrettanta fama e una compagnia d’attori significativi del panorama nazionale teatrale.
Mettere in scena Amleto è un tentativo di raccontare con parole potenti come sono quelle di Shakespeare qualcosa
che ci riguarda e che riguarda il tempo che stiamo vivendo. Attraverso Amleto c’è la pretesa di tornare al compito
fondamentale del teatro classico e dell’arte ad essere “specchio del mondo”. Spesso ci capita di trovarci di
fronte, mediaticamente, ad una realtà che ci lascia frustrati, come incapaci di “alterare” l’ordine immorale del
succedersi delle cose e tanto è lo sconforto, l’impotenza, che ci rende sordi e ciechi verso un Male che abbiamo già
riconosciuto, come crepa verticale e profonda della nostra società. Contro il malcostume del nostro tempo il principe
di Danimarca ci mostra il suo lato più debole, aggirare la realtà, rifugiarsi nella sua fragilità, ma consegna allo
spettatore una chiave che deve aprire porte rispetto alle quali lo stesso Amleto rimane nascosto. Forza e debolezza,
impulsività e calcolo, sensibilità e riflessione: tutto è estremo in lui, che con il suo idealismo si pone sulla scena a
testimoniare, assieme a un dramma personale, i conflitti e le aspirazioni di ogni giovane contemporaneo che abbia
una concezione dell’esistenza e intanto debba sperimentarne la corruttibilità. La tragedia classica riscopre la sua
forza e la sua attualità, nella non banale coincidenza con la ricorrenza del quarantennale del ‘68, sottolineando il
tema dell’atavico conflitto tra “padri” usurpatori e figli. Amleto è un giovane che lotta, con armi impari e proprio con
le armi del teatro, contro il potere; un potere che nasconde dietro cerimoniali impeccabili, dietro
un’apparenza accattivante, tutta la sua brutalità e le sue raffinate forme
di controllo, da un’educazione repressiva a un sistema
di sorveglianza senza smagliature.
25
Nuovo Teatro
ANNA BONAIUTO
ALESSIO BONI
MICHELA CESCON
SILVIO ORLANDO
regia Roberto Andò
scene, costumi, luci Gianni Carluccio
È sempre sorprendente riconoscere in un testo per il teatro scritto oggi, la “musica” del proprio tempo. Specie
quando questa “musica” è orchestrata a partire dal soffio insidioso della stupidità, la flaubertiana bètise,
ovvero dal geometrico disporsi, nella chiacchiera di due coppie del ceto medio parigino, del luogo comune, del
pensiero conforme travestito da originale, comicamente intento a imitarne l’accento.
Nel Dio della carneficina di Yasmina Reza c’è una specie di furibondo humour sarcastico, ma anche, come
di rado capita d’incontrare, l’abilità cesellatrice di un dialogo in bilico tra commedia e tragedia, ricreato
ascoltando il potere micidiale e terribile della parola media, la musicalità e la fraseologia, camaleonticamente
irresistibile, della medietà, delle sue vaste e sublimi galassie. Un piccolo trattato morale di teoria della cultura,
che sembra voler rispondere – con l’ambiguità tipica del teatro – alla seguente domanda: Le buone intenzioni
ci salveranno?
Ho deciso di mettere in scena Il Dio della Carneficina per accettare questa sfida, condividendola con quattro
attori - Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Michela Cescon, Silvio Orlando - che, con la loro personalità eccezionale, mi
offrono, ancor prima d’iniziare, il salvacondotto necessario perchè questo viaggio sia possibile, e la confortante
certezza che, comunque, ne sarà valsa la pena.
Roberto Andò
Il DIO DELLA
CARNEFICINA
Le die du carnage di Yasmina Reza
dal 18 al 22 marzo
TURNI A-B-C-D-E
27
Teatri Spa e Teatro Stabile del Veneto “Carlo Goldoni”
con la distribuzione di Arteven
adattamento drammaturgico
da Serenissima e La base de tuto
di Stefano Pagin da Giacinto Gallina
regia Stefano Pagin
con ALESSIO BOBBO, MICHELE MODESTO CASARIN,
STEFANIA FELICIOLI, NICOLETTA MARAGNO,
MICHELA MARTINI, SILVIA PIOVAN,
GIANCARLO PREVIATI, MASSIMO SOMAGLINO
scene e costumi Paolo Bertinato
Nuovo spettacolo del Progetto del Teatro Veneto
La base de tuto fu rappresentata per la prima volta al Teatro Goldoni di Venezia il 23 gennaio 1894 e vuole
essere la “seconda puntata” di Serenissima, rappresentata invece per la prima volta al Teatro Drammatico
Nazionale di Roma il 5 marzo 1891. Il progetto che qui si propone prevede di utilizzare in un’unica messa in
scena i due testi. La riduzione drammaturgica di Serenissima costituirà l’antefatto di La base de tuto.
Il bozzettismo e la maniera di cui soffre il primo testo sono completamente esclusi dal secondo che si eleva
invece alla misura del capolavoro. Il progetto propone di sottolineare l’aspetto bozzettistico del primo testo e
di utilizzarlo come metafora di un epoca che sta finendo. Nella riduzione, il pittoresco delle battute, i caratteri,
l’ansia per l’arrivo del “vaporetto” che necessariamente esproprierà la città dai suoi gondolieri, serviranno a
ritrarre un mondo antico ancora in qualche modo goldoniano; un mondo che vive le sue sorti all’aria aperta,
dove anche le decisioni più importanti sono vissute da tutta la comunità in un rituale collettivo. L’adattamento
di Serenissima virerà quindi verso un solare spazio esterno o a metà strada fra la casa e la calle, per precipitare
verso un interno angusto e asfittico proprio della vicenda del secondo testo.
Ne La base de tuto il mondo è definitivamente un altro. Il giro di boa è stato compiuto. I protagonisti hanno
cambiato lavoro, sono diventati rigattieri e la città del racconto è una Venezia invernale. Gli interessi si fanno
ossessivi e le tresche, i drammi, le gioie, le incertezze dei protagonisti sono rinchiusi ora fra le mura domestiche.
Con un’unica consapevolezza: che i soldi sono la base di tutto.
LA BASE
DE TUTO
“Giuditta: Ah! Caro lu, i soldi xe la base, i soldi xe el capo essenzial! Altro che storie! I bezzi, i bezzi, e se pol sigarlo
ai quatro venti senza paura che nissun se opona.”
dal 27 al 29 marzo
TURNI C-D-E
da Serenissima e La base de tuto da Giacinto Gallina
29
Compagnia Corrado Abbati
musiche Ralph Benatzky
adattamento e regia Corrado Abbati
allestimenti Ente Lirico Teatro G. Verdi Trieste
coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini
Accanto a La Vedova Allegra, quale altra operetta può competere, oggi in Europa, per popolarità con Al
Cavallino Bianco? Basti a confermarlo il fatto che il brillante spettacolo è ancora oggi rappresentato nei
più importanti teatri d’Europa. Ebbene, a questi sommari ma eloquenti dati statistici fa riscontro un’altra
non meno significativa constatazione: il lavoro è sempre stato eseguito di fronte a teatri esauriti. Quali più
convincenti indici di popolarità? Come tutti i grandi successi teatrali, anche quello de Al Cavallino Bianco ha
la sua piccola storia, legata in gran parte alla curiosa singolarità che la sua musica, pur firmata generalmente
da Ralph Benatzky, in realtà è dovuta a ben cinque compositori. Ed è questa particolarità che la rende così
fresca, varia e gioiosa unita alla comicità della spiritosa commedia: una allegra satira della villeggiatura
presso i laghi d’alta montagna che nel 1930 suscitò ondate di ilarità sulle scene tedesche.
“Al Cavallino è l’hotel più bel, è il dolce asilo che invita a farci godere la vita…”
In questi versi c’è sicuramente la sintesi del nuovo adattamento di Abbati: due ore di puro divertimento, un
“dolce asilo” in uno spettacolo che sembra un fuoco d’artificio, una coppa di champagne, un rifugio di armonia
dove anche lo spettatore si sente in vacanza, allietato da marce folkloristiche e ritmi sincopati, quadri di elegante
spettacolarità e colpi di scena che portano all’immancabile “happy end” che vede coinvolti tutti i simpatici
personaggi del palcoscenico e i felici spettatori in platea.
Al Cavallino
Bianco
operetta di Hans Müller e Erik Charell
5 aprile
Siamo in Austria, sul lago di S. Wolfgang, dove è situato l’Hotel Al Cavallino Bianco. Il cameriere dell’Hotel,
Leopoldo, ama la bella proprietaria Gioseffa che non lo degna di uno sguardo perché rivolge le sue attenzioni a un
giovane cliente italiano, l’avvocato Giorgio Bellati che, come ogni anno, trascorre le sue vacanze sul lago.
All’Hotel arrivano Zanetto Pesamenole, ricco industriale, e sua figlia Ottilia. Padre e figlia sono in vacanza in Austria
per ritemprarsi, visto che hanno una causa pendente con un certo Cogoli, industriale padovano. Sebbene il primo
incontro fra il giovane Bellati e la bella Ottilia, non sia dei più felici, Leopoldo intuisce che fra i due potrebbe nascere
un amore e così, anche per allontanare Bellati dalle premure della signora Gioseffa, organizza un incontro
vis-à-vis fra Bellati ed Ottilia ma, pur riuscendo nel suo intento, viene licenziato in tronco
da Gioseffa. Leopoldo parte disperato e…
TURNO E
31
Una produzione Teatro Club Udine
ricerca e drammaturgia Giuliana Musso
regia Massimo Somaglino
con Beatrice Schiros, Gianluigi Meggiorin,
Giuliana Musso
“è evidente che non c’è idea - per quanto strana essa possa essere - che gli uomini non siano disposti
ad accettare con gioia, se soltanto riesce a distoglierli anche in minima misura dalla coscienza della loro
finitezza, se soltanto alimenta la speranza in una qualche forma d’immortalità”.
Norbert Elias, La solitudine del morente
Tanti saluti vuole esplorare, attraverso una ricerca di stampo sociologico, il tema del morire ai nostri tempi.
Abbiamo raccolto testimonianze e racconti dai principali protagonisti dell’evento: medici, infermieri, familiari
e morenti. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case.
Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione,
eutanasia… Tanti saluti porta in scena tre clown e a loro consegna il non dicibile, il racconto delle paure e dei
desideri, degli smarrimenti, dei dubbi, delle soluzioni paradossali e assurde che mettiamo in atto di fronte alla
morte. Unici oggetti di scena: tre nasi rossi e una cassa da morto.
TANTI SALUTI
8 e 9 aprile
è a tutti evidente come la morte sia stata, nel corso del nostro recente processo di civilizzazione, progressivamente
allontanata dalle pratiche della vita comune. Così come la nascita anche la morte non avviene più nelle
case, ma negli ospedali dove è possibile delegare ai medici e alle figure professionali la cura, l’assistenza e
l’accompagnamento dei nostri ultimi giorni. Nascere, morire. Abbiamo depositato nelle mani guantate di lattice dei
professionisti gli attimi supremi della nostra esistenza, quegli attimi che forse ci possono far intravedere il mistero
che siamo, il senso che cerchiamo. Ma il sistema medico legale ha maglie molto strette, non riesce a contemplare
la variabile umana: la medicina deve vincere sempre, sempre e ad ogni costo e davanti alla morte non ha gesti
o parole, né protocolli di com-prensione, com-passione. Chi ci può condurre attraverso le sabbie mobili di queste
contraddizioni e paradossi se non un clown? Chi può rappresentare le nostre paure senza terrorizzarci e proporci
un sano “memento mori” senza trasformarci tutti in monaci trappisti?
Ridere di questi argomenti è necessario, utile, illuminante.
TURNI A-B
Un progetto di teatro civile clownesco
di Giuliana Musso
33
VERSO
L UNIVERSO
Rassegna
Internazionale
di Danza d'Autore 2008/2009
X edizione
Balletto del Teatro
dell’Opera Nazionale di Romania
4 dicembre 2008 ore 21.00
5 dicembre ore 21.00
fuori abbonamento
Balletto in due atti e sei scene
musica Serghej Prokofiev
libretto Mihai Babuska, Nikolaj Volkov, Charles Perrault
direzione di scena e coreografia Mihai Babuska
in entrambe le serate
ore 20.00 Mariolina Giaretta
presenta e commenta lo spettacolo
CENERENTOLA
36
Nel salotto di famiglia si svolgono i preparativi per il ballo in cui il Principe sceglierà la sua sposa. Le sorellastre e la
matrigna escono e Cenerentola ricorda la vera madre. Al loro ritorno entra un’anziana donna chiedendo l’elemosina. Le
tre donne la cacciano via, Cenerentola invece le offre del pane. Entrano il Sarto, il Ciabattino e il Gioielliere; le donne
prendono lezione di ballo. Finalmente sola, Cenerentola sogna di andare al ballo. La mendicante ritorna nelle vesti di
una Fata con le piccole fatine delle Quattro Stagioni al seguito, che portano un dono: l’abito, le scarpe, il mantello e la
collana. Una semplice zucca si trasforma in una bellissima carrozza che porta tutti al castello. Al ballo, le tre donne
desiderose di trovare un buon partito, notano disperate che il Principe è incantato da una bellissima sconosciuta. Mentre
gli ospiti escono, il Principe e Cenerentola danzano avvinti nel loro amore. Ai rintocchi della mezzanotte Cenerentola
scappa, perdendo una scarpetta. Il triste Principe è assorto dal pensiero dell’amata. Cenerentola, tornata a casa,
capisce che non si è trattato di un sogno. La matrigna e le sorellastre parlano del ballo e della bellissima sconosciuta.
Entra il Principe coi servitori chiedendo ad ogni donna di provare la scarpina. Al turno della Matrigna, Cenerentola si
precipita ad aiutarla. La sua scarpina cade a terra e si scopre la verità. Il duetto finale d’amore li conduce verso un
mondo incantato…
37
MOMIX (U.S.A.)
BOTHANICA
coreografia Moses Pendleton
ANTEPRIMA MONDIALE
38 © Rosalie O’Conner and Dancers Responding to Aids, 2007
Conosciuta nel mondo intero per le sue opere di eccezionale inventiva e bellezza, Momix è la compagnia di ballerini27 gennaio 2009 ore 21.00
illusionisti, diretta dall’americano Moses Pendleton. Sin dalla fondazione, Momix ha acquisito grande notorietà per la
ore 20.00 Roberto Lamantea
presenta e commenta lo spettacolo
sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando costumi, giochi di luci ed ombre, movimenti del corpo
ed allusioni comiche. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton - al tempo membro dei Pilobolus
Dance Theatre - per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso di questi anni, la formazione e le
dimensioni hanno subito diversi mutamenti ma l’impegno di sviluppare l’arte della danza e di divertire il pubblico, è
rimasto immutato. Geniale coreografo ecologico, questa volta Moses Pendleton, dopo il notturno ed “alieno” Sun Flower
Moon, ci guida in un viaggio dentro una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti
incursioni disequilibratrici dell’uomo. Con il suo usuale ed ineguagliabile linguaggio visuale e coreografico, suggestivo
e seducente, ci porterà in trepidanti mondi nascosti, costantemente in fermento; con delicatissimo umore si addentrerà
fino ad esplorare la sessualità delle api o l’algida voluttuosità di creature arcane. Stupefacenti ed emozionanti,
Pendleton e Momix presenteranno un altro spettacolo inebriante e struggente, che ci farà soffermare forse un attimo
sulla bellezza e la meraviglia di un mondo da preservare.
39
MAGGIODANZA
Corpo di ballo del Maggio Musicale Fiorentino
LA SYLPHIDE
Balletto in due atti di August Bournonville
musica Herman Severin Løvenskjold
edizione del Det Kongelige Teater, Copenhagen
coreografia originale August Bournonville,
ripresa da Frank Andersen (versione originale del Royal Danish Ballet)
40 © Archivio Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, foto New Press - Photo Firenze
5 febbraio 2009 ore 21.00
ore 20.00 Silvia Poletti
presenta e commenta lo spettacolo
Il giovane James sta dormendo; nella stessa stanza la Silfide, un essere etereo dalle ali trasparenti, lo sveglia con un
bacio sulla fronte per poi svanire. Rapito dalla visione, James tenta di raggiungere la Silfide non riconoscendo più chi lo
circonda. A malapena si accorge di Effy, alla quale dovrebbe unirsi in matrimonio proprio quel giorno. Intanto la ragazza
viene corteggiata dal giovane Gurn. I preparativi per le nozze sono interrotti da Madge, un’indovina che predice il futuro
alle giovani presenti: la maga riferisce a Effy che sarà Gurn l’uomo giusto per lei. Mentre tutti escono dalla stanza la
Silfide appare a James rivelandogli che i loro destini sono inesorabilmente legati. Il giovane viene di nuovo travolto
dall’adorabile essere ultraterreno. La festa nuziale prosegue fra le danze, ma James scompare nel bosco con la Silfide
ed Effy viene abbandonata col cuore infranto. Anche la Silfide mostra il suo regno a James, il quale le dichiara il suo
amore. Madge svela l’infedeltà di James e Gurn avanza la proposta di matrimonio a Effy, che accetta. James, rimasto
solo, non riesce a scegliere fra la Silfide e Effy. Madge gli promette di riportargli la creatura alata grazie ad un velo con
cui dovrà catturarla. Ma quando James la avvolge lei perde la libertà restando senza ali e muore. Madge si compiace
della vendetta, Gurn conduce Effy all’altare, la Silfide viene sollevata in aria e James cade al suolo disperato.
41
Les Ballets Jazz de Montréal
[bjm_danse] (Canada)
direzione artistica di Louis Robitaille
SHORT
WORKS: 24
coreografia Crystal Pite
musica originale Owen Belton
LES CHAMBRES
des
JACQUES
coreografia Aszure Barton
assistente coreografo Ariel Freedman
musiche Gilles Vigneault, Antonio Vivaldi,
Les Yeux Noirs, The Cracow Klezmer Band, Roberto Iglesias
42 foto a destra di Jean Tremblay
3 marzo 2009 ore 21.00
ore 20.00 Paola Bruna
presenta e commenta lo spettacolo
Per Short Works: 24 la Pite ha creato ventiquattro opere, ciascuna della durata di circa un minuto. Sebbene ognuna di
esse sia stata concepita in modo autonomo, Short Works: 24 raggiunge la sua massima efficacia nella presentazione
dell’intera serie, in cui ciascuna scena può essere vissuta all’interno del relativo contesto. Con una struttura non
narrativa e guidata unicamente da suono e movimento, queste opere di un minuto riescono tuttavia ad esprimere
l’emozione e la tensione tipiche del corpo umano.
Per Les Chambre des Jacques il direttore Louis Robitaille dichiara: “Di fronte a tutte le tensioni e incertezze nel mondo
di oggi, non vedevo l’ora di realizzare uno spettacolo che potesse ringiovanire l’anima e riportare la speranza. Più che
un semplice intrattenimento, queste scelte artistiche vogliono essere messaggere di un’alternativa. Facendo emergere
la parte migliore di noi, abbiamo il potere di cambiare, il potere di trasformare il modo in cui guardiamo noi stessi e
gli altri. Nel commissionare lo spettacolo, la mia elaborazione è stata attentamente guidata da un profondo desiderio
di armonia, fiancheggiato da una forte convinzione che la felicità in realtà è a portata di mano, così come una sete di
conoscenza per ciò che è esotico e un’apertura verso le altre culture.”
43
Aspen Santa Fe Ballet
(Nuovo Messico - U.S.A.)
direzione artistica di Tom Mossbrucker
FUGAZ
coreografia Cayetano Soto
musica Gurdjieff
LIGHT
RAIN (Pas de deux)
coreografia Gerald Arpino
musica Douglas Adams and Russ Gauthier
1st
FLASH
coreografia Jorma Elo
musica Jean Sibelius
NOIR
BLANC
creato e diretto da Moses Pendleton
con la collaborazione di Aspen Santa Fe Ballet, Nutmeg Ballet e Momix
musica Musical Collage
44
Il repertorio degli Aspen Santa Fe Ballet è allo stesso tempo sofisticato e di grande intrattenimento. L’ecletticismo
17 marzo 2009 ore 21.00
risuona attraverso tutto il loro programma.
ore 20.00 Susanne Franco
presenta e commenta lo spettacolo
Questa compagnia di danza è capace di unire nei suo lavori l’estetica europea e la sensibilità americana.
Energia, invenzione, popolarità, accessibilità e precisione sono i tratti distintivi del loro repertorio.
Nei loro balletti è tangibile il segno che questi incredibili danzatori lasciano, allargando l’orizzonte della creatività in
una galleria di coreografie classiche e contemporanee, in grado di affascinare il pubblico e di mostrare qualcosa di
realmente nuovo nell’ambito della danza.
L’ Aspen Santa Fe Ballet collabora da sempre con alcuni tra i migliori coreografi dei giorni nostri, come Nicolo Fonte,
Jorma Elo, Dwight Rhoden, Dominique Dumais, Moses Pendleton e Trey McIntyre, che più volte si sono cimentati nella
creazione di nuove coreografie per questa eclettica compagnia di danza.
45
Fondazione Nazionale della Danza
Compagnia Aterballetto
InCanto
da Orlando Furioso
Balletto in un prologo ed un atto
liberamente ispirato all’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto
coreografia Mauro Bigonzetti
musica Georg Friederich Händel
consulenza ed interventi musicali Bruno Moretti
in co-produzione con Fondazione Nazionale della Danza
e Fondazione I Teatri - Comitato per i 150 anni del Teatro
46 foto di Alfredo Anceschi
Questa creazione è la trasposizione di una sintesi espressiva, lontana da ogni finalità narrativa nel linguaggio della
7 aprile 2009 ore 21.00
danza, linguaggio non verbale ma forte di un potenziale comunicativo per tutti, di quell’intreccio di sentimenti e
ore 20.00 Stefano Tomassini
presenta e commenta lo spettacolo
passioni che animano “le donne, i cavalier, l’arme e gli amori…”.
Personaggi e storie di iperbolica immaginazione quanto di universale umanità, con i conflitti, la precarietà della
ragione, la follia, le contraddizioni nel proprio io e nella società, così mirabilmente cantati dall’Ariosto nel suo poema
più famoso.
Proprio questa sua straordinaria modernità non poteva non colpire la sensibilità e l’interesse di un artista e coreografo
quale Mauro Bigonzetti, per il quale, come ha scritto, ”quei sentimenti, che arrivano a coincidere con le passioni e
quelle passioni che esercitano il loro potere sulla ragione, sono lo stimolo a continuare sempre un lavoro di ricerca
verso le possibilità che ha il corpo di esplorarli e di ritrasmetterli, di evidenziare quelle caratteristiche che ci rendono
tutti così terribilmente uguali, tutti immagini diverse di quell’unica natura umana che rende le nostre infinite diversità
una grande unità.”
47
INCONTRI CON LA DANZA
Ogni spettacolo in programma
sarà presentato e commentato
da un esperto alle ore 20.00
presso il foyer del Teatro Toniolo
informazioni
PREZZO ABBONAMENTI
Unico intero € 95,00
Unico ridotto € 85,00
PREZZO BIGLIETTI
Momix
Unico € 35,00
Tutti gli altri spettacoli
Unico intero € 25,00
Unico ridotto € 20,00
GIOVANI A TEATRO con la Fondazione di Venezia.
Dedicato a studenti e insegnanti delle scuole medie
inferiori, superiori e università. Posti limitati.
www.giovaniateatro.it
ORARIO BIGLIETTERIA
la biglietteria del Teatro Toniolo (Piazzetta Cesare Battisti Mestre) è aperta al pubblico dalle 11.00 alle 12.30 e dalle
17.00 alle 19.30, chiusa il lunedì.
VENDITA ABBONAMENTI
Gli abbonamenti saranno messi in vendita
presso la biglietteria del Teatro Toniolo:
- rinnovo abbonamenti dal 4 al 9 novembre 2008
- cambi il 13 e il 14 novembre 2008
- nuovi dal 20 novembre al 4 dicembre 2008
VENDITA BIGLIETTI
PREVENDITA ONLINE
I biglietti del primo spettacolo saranno in vendita
dal 26 novembre 2008. Dal 10 dicembre 2008 sarà
possibile acquistare i biglietti degli altri spettacoli
in programma. Tutti i biglietti saranno assoggettati
ad un diritto di prevendita fino al giorno prima dello
spettacolo.
www.vivaticket.it
Ingresso gratuito per i ragazzi al di sotto dei 12
anni se accompagnati da due adulti in possesso
dell’abbonamento.
PER INFORMAZIONI
Biglietteria del Teatro Toniolo telefono 041 971666
Arteven telefono 041 5074711
Produzioni culturali e Spettacolo telefono 041 3969220/230
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00
www.arteven.it - [email protected] - www.teatrotoniolo.info
La direzione si riserva il diritto di apportare eventuali modifiche
al programma dovute a circostanze impreviste.
CIrcuito teatri
CITTà DI VENEZIA
ARTEVEN
Sindaco
Massimo Cacciari
Presidente
Anselmo Boldrin
Assessora alla Produzione Culturale
Luana Zanella
Struttura Organizzativa
ATTIVITà e produzioni culturali,
spettacolo, sistema bibliotecario
Teatro ExGIL
Direttore Attività e Produzioni Culturali,
Spettacolo, Sistema Bibliotecario
Roberto Ellero
Dirigente Area delle Produzioni Culturali
e dello Spettacolo
Angela Fiorella
Organizzazione Teatro Toniolo
Massimo Grandese
Organizzazione Teatro Ex Gil
Osvalda Lamanuzzi
Promozione e Comunicazione
Maria Cristina Moreschi
Alessandra Pedani
Circuito Teatrale Regionale
Direttore
Pierluca Donin
Vicedirettore
Pier Giacomo Cirella
Lucina Baldan
Valentina Baldan
Stefania Baldassa
Patrizia Boscolo
Alessandra Gianni
Stefano Guerra
Antonella Guzzo
Ilaria Molena
Alessandra Pavan
Martina Perissinotto
Anna Zamattio
Amministrazione
Daniela Voltan
Marina Trevisan
Donatella Vianello
Tiziana Rizzo
Loredana Mason
Chiara Toso
teatro
fondamenta
nuove
MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CULTURALI
Direione Generale per lo Spettacolo dal Vivo
PATTO PER LE ATTIVITà CULTURALI DI SPETTACOLO - ANNO 2008
GRANDE TEATRO
il tuo posto esclusivo
Se piove porta un
ombrello piccolo,
eviterai code
per il guardaroba
Spegni
il cellulare
e goditi
lo spettacolo
www.teatrotoniolo.info
Il Calendario turno per turno
INFORMAZIONI
TURNO A
TURNO B
TURNO C
VENERDì ore 21.00
TURNO D
sabato ore 21.00
TURNO E
12 novembre 2008
Hair
the tribal love rock musical
13 novembre 2008
Hair
the tribal love rock musical
14 novembre 2008
Hair
the tribal love rock musical
15 novembre 2008
Hair
the tribal love rock musical
16 novembre 2008
Hair
the tribal love rock musical
19 novembre 2008
PAMELA VILLORESI
Marlene
20 novembre 2008
PAMELA VILLORESI
Marlene
21 novembre 2008
PAMELA VILLORESI
Marlene
29 novembre 2008
GAIA APREA
Peccato che sia una sgualdrina
30 novembre 2008
GAIA APREA
Peccato che sia una sgualdrina
26 novembre 2008
GAIA APREA
Peccato che sia una sgualdrina
27 novembre 2008
GAIA APREA
Peccato che sia una sgualdrina
28 novembre 2008
GAIA APREA
Peccato che sia una sgualdrina
13 dicembre 2008
FRANCO BRANCIAROLI
Vita di Galileo
14 dicembre 2008
FRANCO BRANCIAROLI
Vita di Galileo
10 dicembre 2008
FRANCO BRANCIAROLI
Vita di Galileo
11 dicembre 2008
FRANCO BRANCIAROLI
Vita di Galileo
12 dicembre 2008
FRANCO BRANCIAROLI
Vita di Galileo
10 gennaio 2009
GIULIANA LOJODICE
Le conversazioni di Anna K.
11 gennaio 2009
GIULIANA LOJODICE
Le conversazioni di Anna K.
14 gennaio 2009
GIANFRANCO JANNUZZO
Il divo Garry
15 gennaio 2009
GIANFRANCO JANNUZZO
Il divo Garry
16 gennaio 2009
GIANFRANCO JANNUZZO
Il divo Garry
17 gennaio 2009
GIANFRANCO JANNUZZO
Il divo Garry
18 gennaio 2009
GIANFRANCO JANNUZZO
Il divo Garry
28 gennaio 2009
MOMIX
Bothanica
29 gennaio 2009
MOMIX
Bothanica
30 gennaio 2009
MOMIX
Bothanica
31 gennaio 2009
MOMIX
Bothanica
1 febbraio 2009
MOMIX
Bothanica
11 febbraio 2009
TONI SERVILLO
Trilogia della villeggiatura
12 febbraio 2009
TONI SERVILLO
Trilogia della villeggiatura
13 febbraio 2009
TONI SERVILLO
Trilogia della villeggiatura
14 febbraio 2009
TONI SERVILLO
Trilogia della villeggiatura
15 febbraio 2009
TONI SERVILLO
Trilogia della villeggiatura
25 febbraio 2009
LICIA MAGLIETTA
Manca solo la domenica
26 febbraio 2009
LICIA MAGLIETTA
Manca solo la domenica
27 febbraio 2009
LICIA MAGLIETTA
Manca solo la domenica
7 marzo 2009
ALESSANDRO PREZIOSI
Amleto
8 marzo 2009
ALESSANDRO PREZIOSI
Amleto
4 marzo 2009
ALESSANDRO PREZIOSI
Amleto
5 marzo 2009
ALESSANDRO PREZIOSI
Amleto
6 marzo 2009
ALESSANDRO PREZIOSI
Amleto
21 marzo 2009
SILVIO ORLANDO
Il dio della carneficina
22 marzo 2009
SILVIO ORLANDO
Il dio della carneficina
18 marzo 2009
SILVIO ORLANDO
Il dio della carneficina
19 marzo 2009
SILVIO ORLANDO
Il dio della carneficina
20 marzo 2009
SILVIO ORLANDO
Il dio della carneficina
28 marzo 2009
La base de tuto
29 marzo 2009
La base de tuto
8 aprile 2009
GIULIANA MUSSO
Tanti saluti
9 aprile 2009
GIULIANA MUSSO
Tanti saluti
27 marzo 2009
La base de tuto
mercoledì ore 21.00
giovedì ore 21.00
domenica ore 16.30
5 aprile 2009
COMPAGNIA CORRADO ABBATI
Al Cavallino Bianco
Biglietteria Teatro Toniolo
tel. 041 971666
Produzioni culturali e Spettacolo
tel. 041 3969220 / 230
dal lunedì al venerdì
dalle 9.00 alle 13.00
www.teatrotoniolo.info
Non è consentito fotografare e/o
effettuare registrazioni video e audio.
Non è consentito l’accesso in sala a
spettacolo iniziato; i ritardatari
potranno avere accesso in sala
secondo le indicazioni della direzione
e del personale di sala.
La direzione si riserva il diritto
di apportare eventuali modifiche
al programma dovute a circostanze
impreviste.
I biglietti
I biglietti di tutta la stagione di prosa saranno in vendita
presso la biglietteria del Teatro Toniolo
da martedì 18 novembre 2008,
con orario 11.00-12.30 e 17.00-19.30, chiuso il lunedì.
I biglietti per lo spettacolo Hair
saranno in vendita da venerdì 31 ottobre 2008.
I biglietti per lo spettacolo Marlene
saranno in vendita da martedì 11 novembre 2008.
La prevendita del biglietto comporta il pagamento di un diritto,
che non è applicato se l’acquisto avviene nel giorno stesso dello
spettacolo. In presenza di coda in biglietteria non si possono
acquistare più di quattro biglietti a persona.
MODALITà DI PAGAMENTO
Contanti, assegno bancario, bancomat.
PREVENDITA ONLINE
www.vivaticket.it
RIDUZIONI e AGEVOLAZIONI
Fino ai 26 e dai 65 anni. Altre riduzioni presso la biglietteria.
Per i diversamente abili anche l’accompagnatore avrà diritto al
biglietto ridotto. Per l’acquisto di biglietti ridotti è necessario
presentare in biglietteria il documento della persona avente
diritto alla riduzione. Particolari agevolazioni sono riservate al
pubblico organizzato (tel. 041 3969230).
Giovani a teatro con la Fondazione di Venezia.
Dedicato a studenti e insegnanti delle scuole medie inferiori,
superiori e università. Posti limitati.
www.giovaniateatro.it
POSTI A TEATRO
PREZZI BIGLIETTI
BOTHANICA
Unico
platea
galleria
PALCOSCENICO
€ 35,00
HAIR
MARLENE
PECCATO CHE SIA UNA SGUALDRINA
VITA DI GALILEO
IL DIVO GARRY
TRILOGIA DELLA VILLEGGIATURA
MANCA SOLO LA DOMENICA
AMLETO
IL DIO DELLA CARNEFICINA
AL CAVALLINO BIANCO
Unico intero
€ 25,00
Unico ridotto
€ 23,00
1
1
2
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18
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28
28
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I
L
1
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1
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7
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W2
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16
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A
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1
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B
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INGRESSO
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INGRESSO
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M
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U
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1
1
Gli spettacoli iniziano alle ore 21.00
Gli spettacoli della domenica iniziano alle ore 16.30
Le repliche straordinarie di Hair di sabato 15 novembre
2008 e di Momix di sabato 31 gennaio 2009
iniziano alle 16.30.
16
D
E
F
G
H
1
W3
16
B
C
1
1
LE CONVERSAZIONI DI ANNA K.
LA BASE DE TUTO
TANTI SALUTI
Unico intero
€ 18,00
Unico ridotto
€ 15,00
14
A
1
W1
PALCOSCENICO
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