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intervista-chiacchierata con fabio tavelli

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intervista-chiacchierata con fabio tavelli
INTERVISTA-CHIACCHIERATA CON FABIO TAVELLI
Giornalista e inviato di Sky Sport, Fabio Tavelli è uno dei volti più noti del telegiornale sportivo della
televisione satellitare. Già telecronista, ha seguito i principali avvenimenti sportivi degli ultimi anni. Sky
Sport 24 è il primo canale televisivo tematico italiano all news dedicato alle notizie sportive prodotto da Sky
Italia. È nato il 30 agosto2008 alle ore 12:00 e la prima edizione è stata condotta da Roberta Noè e Fabio
Tavelli.
Davanti ad un caffè, in un bar, come sottofondo le voci di persone che entrano ed escono molto
rapidamente prese dalla frenesia di tutti i giorni, io ho la fortuna di poter essere in compagnia proprio di
Fabio Tavelli. La sensazione è quella di aver messo in pausa la giornata e di fare un tuffo nella passione che
direttamente o indirettamente interessa tutti noi: lo sport e soprattutto il calcio! In modo molto naturale,
grazie alla disponibilità di Fabio, inizio a tempestarlo di domande, curiosità e aneddoti.. allacciate le cinture
perché si parte!
• Come mai hai scelto la professione del giornalista?
Secondo me è la professione del giornalismo che ha scelto me, perché io onestamente da quando
ero bambino, ma da subito, ho sempre pensato di fare questo. Già da piccolo, quando gli altri
bambini sognavano di diventare calciatori ,io ho sempre pensato di fare il giornalista sportivo e
quando all’Università si erano aperte magari altre possibilità io ho sempre pensato di fare questo e
non ho mai pensato a me in nessun altro modo. E’ una cosa che ho veramente dentro da sempre.
La fortuna è stata di riuscire a farlo: secondo me quando una persona riesce a fare della propria
passione un lavoro è un bel colpo! Quando la tua passione diventa anche un lavoro ti consente di
provare emozioni. Insisto spesso su questo concetto: passione che diventa lavoro!
• Come reputi il calcio italiano soprattutto anche dopo le spiacevoli vicende di Calciopoli e del Calcioscommesse?
Per quello che vedo in giro, pensare che il calcio fosse un’isola felice e immacolata era un’utopia ed
anche una cosa molto ingenua. Secondo me esiste un tasso fisiologico di delinquenza anche
all’interno del calcio che dobbiamo accettare proprio perché c’è ovunque. Questo non significa che
non si debba cercare di evitarla, però io non sono uno di quelli che crede che il calcio sia marcio,
malato.. il calcio è uno spettacolo, è uno sport che richiede uno spettacolo nel quale c’è chi agisce
onestamente e c’è chi agisce in maniera disonesta. Quando i flussi di denaro sono così ampi è
normale che vengano ad essere attirati anche molti malfattori. Detto questo credo che gli anticorpi
del calcio ci siano e che il calcio non chiuderà mai, proprio perché ha una base di passione che è un
anticorpo rispetto ai delinquenti e ai ladri, perché il calcio è un lato fanciullesco del nostro
carattere, un lato che ci riporta a passioni vere e siccome tante volte le passioni non si riescono a
soddisfare o comunque a dargli sfogo, il calcio è una bella valvola di sfogo soprattutto dal punto di
vista sociale.
• Cosa regala in più la Premier league rispetto al nostro campionato?
Regala in più innanzitutto che si va allo stadio pensandoci quasi solo quasi quel giorno lì, quindi ci si
arriva un pochino più sereni. Non è vero che non ci sia delinquenza, però complessivamente viene
vissuto dalla gente in maniera diversa: i giocatori vengono lasciati in pace. Molte volte sento dire : “
ah i giocatori inglesi fermati ubriachi fuori dai pub..come mai da noi non succede?” perché i nostri
giocatori non possono andare nei bar. Ti racconto questa vicenda che mi è successa la scorsa
settimana ad Ercolano a fare un piccolo incontro nelle scuole e c’era un ex giocatore del Napoli, che
non gioca in questa squadra da 5 anni, non si poteva muovere, sembrava che se lo volessero
mangiare. Pensa se ci fosse stato un giocatore attuale del Napoli cosa sarebbe stato, cioè ci sono
dei posti in cui i giocatori non possono andare. Invece a Manchester Rooney può andare
tranquillamente in un pub a bere e anche ubriacarsi, per loro è abbastanza normale. Io non dico
che i giocatori debbano andare in giro ad ubriacarsi però credo che debbano avere la libertà di farlo
e questo fa della Premier League un campionato molto più sereno, ed è così anche in Spagna.
Mentre da noi purtroppo se vedi i giocatori fuori la sera i tifosi si arrabbiano, se invece le cose
vanno bene i tifosi ti stanno talmente addosso che non riesci a fare nulla, quindi arrivi alla partita
già stanco e la gente arriva alle partite troppo carica!
• Secondo te non sarebbe opportuno avere un minor numero di giocatori stranieri per valorizzare
comunque i nostri vivai?
No, io in questo non credo, è antistorico. Ormai le barriere sono state abbattute e la libertà deve
essere massima. Io credo che non sia quello lì il motivo. L’esempio è Balotelli: quando i giocatori
sono forti emergono. Credo che in realtà il problema non sia a monte, cioè della produzione di
buoni giocatori.. in questo la Premier è molo più attenta nonostante ci siano pochi giocatori inglesi.
Ti faccio un esempio di giocatori giovani: Messi tu lo consideri argentino perché è nato in
Argentina, ma Messi è spagnolo perché vive a Barcellona da quando aveva 11 anni, quindi Messi è
un prodotto del calcio spagnolo. Tanti ragazzi delle squadre giovanili sono nati all’estero, ma il
problema non è della nazionalità, secondo me è della formazione calcistica. Tu consideri straniero
un ragazzo che magari è senegalese ma gioca da 10 anni nelle tue giovanili, secondo me no, quello
è come se fosse un ragazzo italiano.
Allora la verità è che intanto la qualità paga sempre, e poi il vero problema è quello delle prime
squadre dove in Inghilterra hanno molto più coraggio di far giocare i giovani e di farli anche
sbagliare, mentre da noi invece uno come Santon, non un mostro, che è stato lanciato e poi alle
prime difficoltà lo hanno fatto fuori e non hanno avuto il coraggio di difenderlo. Invece in
Inghilterra uno come Ferguson ha la tranquillità di sapere che possono anche sbagliare, mentre i
nostri dopo due pareggi vengono messi in croce.
• Da inviato che sensazione si provano nell’entrare in uno stadio e qual è secondo te lo stadio più
bello?
Di stadi più belli ce ne sono due: l’Allianz Arena di Monaco e il Soccer city Stadium di Johannesburg.
Però me ne ricordo tanti, anche quelli che vidi in Giappone o lo stadio di Seul. Per fortuna quando
vai a vedere queste manifestazioni anche il livello degli stadi è consono al livello delle
manifestazioni; però devo dirti che sia a Monaco che a Johannesburg mi sono trovato bene.
Dall’esperienza poi in Sud Africa ho riportato a casa tantissimo. Dal punto di vista calcistico non è
stato un grande mondiale, e lo dico con rammarico perché le condizioni c’erano.. il clima era
perfetto, faceva abbastanza freddo anche perché meglio giocare al freddo piuttosto che al caldo e
poi c’era quel pallone lì che non credo abbia aiutato tantissimo! Umanamente mi ha dato tanto: mi
ha fatto vedere una terra che non conoscevo, tante contraddizioni, tanta povertà accanto a tanto
lusso e poi è stata un’esperienza umana da parte mia perché staccarmi un mese dalle mie figlie è
stato abbastanza dura però bello perché per chi fa il mio mestiere queste cose qua servono, sono
dei momenti che uno aspetta. Le mie più belle esperienze per me sono state queste.. le Olimpiadi
di Sidney nel 2000 è stata un’esperienza che non ha paragoni; i mondiali in Giappone e Corea nel
2002 perché era il mio primo Mondiale, ora sono al terzo e quindi sento meno la cosa e poi dipende
sempre da cosa fai, un conto è stare in studio ( e io sto molto in studio) e un conto è andare fuori. Il
Mondiale 2002 l’ho fatto fuori ed è stato molto bello, i Mondiali 2006 e 2010 li h fatti dentro e
quindi ho visto e non visto, le Olimpiadi di Sidney le ho fatte fuori, da solo per una radio e quindi
andavo fuori, giravo e vedevo mille cose. Le Olimpiadi di Londra saranno diverse perché comunque
dovrò stare in studio e vedrò sì un po’ di cose dal vivo ma non molto.. però le vivi!
• Cosa ne pensi del calcio femminile? Potrà mai raggiungere il livello di visibilità del calcio maschile?
Rispetto al calcio maschile no, ma perché nessun altro sport ce la fa quindi la mia risposta è no.
Però ti dico che negli Stati Uniti ad esempio il calcio femminile è quasi più importante del calcio
maschile.
Io credo al calcio femminile per il momento manchino dei personaggi, come era stata la Panico o
come potrebbero essere altre ma purtroppo ti dico c’è bisogno che il calcio femminile si inventi
delle storie, perché ha il problema di rischiare di essere visto come una versione minore del calcio
maschile. Allora se trova delle storie, dei personaggi, se trova delle piazze dove poter mettersi in
mostra, se riesce a darsi una dimensione che non può essere quella del calcio maschile secondo me
ha la tranquillissima dignità di essere uno sport seguito tanto perché non ci vedo niente di male. Io
qualche partita del calcio femminile l’ho seguita e ti dirò che ci sono delle versioni di sport che
preferisco al femminile, come per esempio il tennis, anche la pallacanestro femminile ha dei tratti
che sono migliori perché sono meno spudoratamente agonistici o di forza e con molta più tecnica.
Sul calcio faccio fatica a dirti che il calcio femminile è più tecnico di quello maschile perché non è
così, però non ci trovo niente di disdicevole nel pensare che possa crearsi una sua zona di visibilità,
però è importante che trovi dei personaggi o comunque, secondo me ci sono delle situazioni che
potrebbero essere sfruttate meglio. Purtroppo è poi anche una questione televisiva, gli sport
esistono perché vanno in televisione! Adesso ci sono più spesso in tv partite di calcio femminile e io
ne ho vista una giusto poco tempo fa alle cinque di pomeriggio, ma il problema qual è? La
telecamera viene messa verso le panchine, ma dietro le panchine c’era un campo nel quale
pascolavano le mucche.. uno quando accende la tele ha bisogno di un altro messaggio, non quello
“stanno giocano tra di loro e io le guardo”, no! La telecamera si posiziona dall’altra parte e io vedo
di sfondo le tribune. Il telespettatore se accende e vede che c’è in onda qualcosa di visto, con il
pubblico qualche secondo in più si sofferma.
• Allenatore e calciatore preferito?
Allenatore largamente preferito è Alex Ferguson! Come calciatore potrei dirti Leo Messi, ma mi
piace veramente tanto Rooney, perché fa molto bene sia la fase offensiva che quella difensiva. Io: “
vedendo giocare Messi, il suo rendimento, secondo me, è migliore con il Barcellona rispetto alla
nazionale.. come mai?” nell’ultima partita con l’Argentina Messi ha fatto tre goal, quindi non ti
credere. Messi è un grandissimo a prescindere; è chiaro che il Barcellona ha un sistema di gioco che
lo esalta, ma guarda che tutte le nazionali giocano peggio dei club, non c’è una Nazionale che giochi
meglio della miglior squadra: cioè la Nazionale Italiana gioca peggio del Milan, la Germania gioca
peggio del Borussia Dortmund perché comunque sono strutture diverse, gli automatismi li
perfezioni quando stai e giochi molto insieme, cosa che non succede nelle Nazionali perché vi
confluiscono giocatori di squadre diverse, fatta forse eccezione per la Spagna perchè i giocatori
sono quasi tutti quelli del Barcellona.
• Pensi che lo sport, e in particolare il calcio, possano, come era in passato trasmettere ancora un
valore etico, delle emozioni positive a chi le guarda?
Io credo che gli episodi negativi, tipo pugni, gomitate, falli di reazione che avvengano oggi in campo
avvenissero anche in passato solo che non erano così visibili come ora per via delle telecamere. Io
credo che tutti gli amministratori cittadini dovrebbero investire molto di più sullo sport per avere
migliori cittadini, cioè credo un sportivo sia sempre e comunque un cittadino migliore di un nonsportivo perché significa che ha imparato delle regole, come rispetta un arbitro, cerca magari anche di
fregarlo? Ci sta, ma come cerchi di fregare un vigile, però conosci la regola e tendenzialmente sei meno
portato a comportarti male. Il valore positivo di una sana attività, perché comunque un fisico allenato è
un fisico che si ammala di meno, è un fisico di una persona che sta meglio, cioè quando si dice “mens
sana in corpore sano” non è sbagliato! Un corpo sano vuol dire un corpo allenato che costa meno alla
società a livello di strutture sanitarie, quindi è da incentivare tantissimo! Le emozioni ci sono sempre
perché quando una palla entra in rete, entra in un canestro è qualcosa di forte, ma non affiderei però al
calcio o ai calciatori questa missione di educare i popoli, cioè a educare i bambini ci devono pensare i
genitori, la scuola , gli oratori. Il calcio è un’altra cosa! Quando sento dire che “è stato dato un brutto
esempio ai bambini”, ma i bambini hanno bruttissimi esempi da tutto e non è che devono avere solo
buoni esempi dal calcio; dal calcio, secondo me, possono anche imparare cose che non si fanno.
Quando si vede un bambino che vede un calciatore che tira una sberla ad un altro, ci sta anche che a
volte questi cosiddetti eroi facciano delle stupidate perché intanto smitizzano e poi si può sempre far
capire loro che si può diventare bravi calciatori ma senza bisogno di mettere le mani le mani. Anche
questo è un termine di paragone che può essere utilizzato positivamente per i bambini. L’importante è
non mitizzare e non dare più importanza di quella che non ne ha: il calcio a quei livelli ( serie A, Premier
League) è fondamentalmente uno spettacolo perché tu non riesci a replicare quello che fanno! La
maratona olimpica è uno spettacolo perché tu comunque i tempi che fanno loro non li fai, la maratona
non agonistica, quella che fai in 5 ore è sport!
Il tempo è trascorso velocemente ed in modo veramente piacevole.. le domande sarebbero state
ancora molte, ma proprio il tempo non si ferma per nessuno.
Grazie mille Fabio per la disponibilità, la chiarezza e soprattutto per la passione che hai trasmesso a me
in primis e credo anche ai lettori rispondendo alle domande e dandoci un nuovo punto di prospettiva
dal quale vedere e assaporare il calcio!
Francesca Forelli
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