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Il dramma della separazione- divorzio

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Il dramma della separazione- divorzio
Il dramma della separazione- divorzio
Quale balsamo lenitivo
per le ferite dell’animo?
---=0=---
Il dramma della separazione- divorzio
La rinegoziazione degli affetti
La separazione e il divorzio in seguito, se è nella sua natura di evento non sempre prevedibile, rimane
costante nella sua conseguenza di stravolgente chi lo subisce, comportando non solo grandi sofferenze,
ma la necessità di rinegoziare i confini affettivi, di rivedere cioè l'organizzazione dell'intero nucleo
familiare.
Ma se per l’adulto la separazione-divorzio ha un effetto di lacerazione con vissuti di fallimento e
impotenza oltre a sensi di colpa, non da meno sono da sottovalutare o trascurare-banalizzare le
conseguenze di tale trauma su bambini, adolescenti e giovani adulti.
LINEE COMUNI CHE SI RISCONTRANO IN OGNI SITUAZIONE DI SEPARAZIONEDIVORZIO
LA PARENTIFICAZIONE
È possibile riscontrare analogie e similitudini di comportamento comuni nei casi di separazionedivorzio. Comportamenti difensivi da parte degli attori adulti, sovente non coscienti, altre volte non
curanti degli effetti deleteri che a casacata investono i figli a qualsiasi età.
Accade quasi costantemente che dopo la separazione- divorzio il rapporto col genitore affidatario, che
nella maggior parte dei casi è la madre, non è più gerarchico, ma orizzontale: il figlio diventa il
supporto per il genitore rimasto da solo, prendendo spesso su di sé delle responsabilità troppo
grandi per la sua età, e soprattutto molto onerose nel momento in cui deve far fronte alla crisi del
divorzio.
Si parla di parentificazione del figlio, processo attraverso
cui nel rapporto genitore/figlio, si invertono i ruoli. Il
figlio/a prende il posto del partner che non c’è, finendo per
accudire e proteggere quelle parti sofferenti del genitore
esaurendo, a sua volta, quelle risorse che invece sono
necessarie e indispensabili per una sua crescita psicologica..
Adultizzando il figlio, il genitore priva egoisticamente, il
suo bene più prezioso, della possibilità di consolidare quelle
tappe maturative psicologiche che gli permetteranno di
navigare in modo più sicuro nel mare della vita.
Madre e figlia
www.turrivolanti.com
Un’altra costante che si ripropone nella separazione-divorzio è la latitanza del padre; quando gli
incontri avvengono sono brevi e spesso caratterizzati da formalità e distacco (come i luoghi pubblici nei
quali avvengono, in contrasto col calore della casa).
Per le femmine questo comporta soprattutto una preoccupazione per la madre, vedono nella
mancanza del padre la solitudine della madre, l'assenza di un partner al suo fianco. Per i figli maschi il
padre rappresenta la guida, è colui che detta le regole e offre consigli: si può capire quanto possa pesare
la mancanza di questa figura negli adolescenti e nei giovani adulti.
Oggi la figura del padre non è più, fortunatamente, subordinata a quella della madre nell’allevamentoaccudimento dei figli. Le sentenze di separazione valutano attentamente quale dei genitori possa
garantire maggior stabilità, attenzione e cura alla prole. Attenzione, non è il genitore migliore che
prenderà in custodia i figli, ma colui che avrà più tempo da dedicare alla cura e alla crescita,
oltre a garantire una solidità genitoriale . Non solo. Finalmente si sottolinea l’importanza della
genitorialità al di là delle nuove scelte affettive sentimentali.
La collaborazione,
la comunicazione e il dialogo sono fondamentali per la crescita dei figli,
anche se la vita,
purtroppo a volte,
porta a percorrere cammini paralleli
Le problematiche legate al divorzio non sono solo quelle che emergono subito dopo l'evento;
vi è l'esistenza di gravi effetti a lungo termine che non vanno sottovalutati.
Sono danni che si ripercuotono nella sfera affettiva relazionale, poichè la separazione è un trauma che
riguarda quest’ambito. La sofferenza subita dal genitore e da loro stessi in prima persona, sovente in
solitudine, occupandosi e accollandosi il malessere del genitore di turno, porta questi giovani figli ad
avere rapporti sentimentali o sessuali occasionali, mai profondi o costanti. La sfiducia, la paura di
ripercorrere la sofferenza, l’inganno di essere amati e abbandonati, porta a investire molto poco
sull’altro. Il vincolo del matrimonio viene vissuto come obbligo e garanzia ma non come amore
altruistico.
Il fantasma di un fallimento relazionale e tutto
ciò che ne comporta, allontana la possibilità di
crearsi degli affetti stabili, come se ci fosse
sempre il sospetto che in non si sia mai amati e
tutto finirà prima o poi ( l’amore brucia,
consuma ma non è eterno). Oppure il
desiderio di avere una famiglia stabile che
possa sostituire quella che non si ha mai
avuto,spinge
Tratto da www.avvocatie famiglia.org
i giovani a sposarsi prematuramente.
Il sospetto però è che la molla che spinge questi ragazzi sia il desiderio di togliersi da un contesto ormai
saturo e forse anche quello di riscattare il fallimento dei genitori. In entrambe le situazioni comunque
non questa tipologia di giovani adulti non riesce a sperimentare una vera relazione affettiva personale
appagante.
E’ possibile aiutare questi giovani ragazzi così già precocemente deprivati affettivamente dalle
circostanze della vita?
Si può dare senso alla sofferenza,
soprattutto cercando di salvare i legami familiari,
garantire ai figli una continuità del legame con entrambi i genitori e con entrambe le stirpi
familiari (nonni, zii, cugini…).
I figli dei divorziati sono persone che si spostano spesso da un genitore all'altro, quindi da un mondo
all'altro, ambienti spesso diversi fra loro.
È importante aiutarli a creare un continuum tra le differenti realtà, spiegandone gli aspetti e le
differenze che permettano lo sviluppo e la crescita e non la negazione e il rifiuto. È fornendo
strumenti, immagazzinando “materiale all’occorrenza” che permettiamo di attrezzare gli uomini e le
donne del nostro domani.
Tratto da art. “violenze in famiglia” genova.repubblica.it
Nell’esercizio dell’attività di psicoterapia che conduco ormai da parecchi anni, spesso mi sono scontrata
con quella che a pare mio sia una enorme menzogna, generata forse dal bisogno di credere che la
separazione-divorzio possa essere un percorso più agile con meno complicanze e sofferenze al seguito
dove tutto prende un indirizzo di normalità.
Parlo del divorzio amichevole, di quei casi in cui i genitori si separano senza grandi episodi di liti e
violenze.
In realtà, le conseguenze si verificano ugualmente e appaiono altrettanto nocive per la prole: innanzitto
Il meccanismo psicologico, riassunto in modo molto esemplificato, rischiando forse di banalizzare la
drammaticità della sofferenza, è che i figli tendono a pensare che se le cose tra la mamma e il papà in
fondo vanno bene, i genitori non sono in contrasto evidente fra loro.
La causa della separazione è da ricercare all’esterno della coppia genitoriale, quindi ricade su di loro
stessi. Qualcosa che hanno fatto, una loro caratteristica personale, forse proprio il fatto di essere venuti
al mondo.
Anche se non in conflitto, il divorzio crea sempre due poli opposti, la mamma e il papà, che il figlio
sente diversi l'uno dall'altro ma che ama intimamente in modo assoluto perché sente di aver bisogno di
entrambi per crescere. Perché dentro sé esiste geneticamente e psicologicamente una parte di loro.
Che il conflitto sia evidente o non, tra i genitori poco importa, è nella vita interiore del figlio che
avviene il cataclisma.
Spesso costretto ad essere un po' diverso a seconda del genitore con cui sta, a sentirsi, comunque,
sempre sbagliato.
Il divorzio, aspetti psicologici
Come stanno i figli dei divorziati? Questa una delle domande più rilevanti della ricerca sulle scienze
sociali, che negli ultimi tre decenni ha scoperto alcuni fattori legati ad un aumento di rischio per i
bambini vittima di un divorzio
SONDAGGIO : QUALI RISCHI PIU’
FREQUENTI
SI
RISCONTRANO
NELLA SEPARAZIONE-DIVORZIO
Uno dei rischi nasce dallo stress del divorzio:
circa il 23% dei genitori non comunicano ai
figli la decisione del divorzio, o lo fanno con
una frase lapidaria: "papà/mamma se ne va".
Accade nel 45% dei casi. Quello procurato dal
divorzio è un vero e proprio dolore, che spesso
non si vede, perché i figli non vengono
interrogati sulle loro esperienze interiori, ma c'è
e si sviluppa nascostamente.
Altro rischio nasce dalla perdita di rapporti
importanti: più del 25% dei bambini afferma di
non vedere più il genitore non affidatario nei
2/3 anni successivi al divorzio.
La conflittualità tra i coniugi è un ulteriore
difficoltà a cui sono sottoposti i figli: il
conflitto inizia (e crea danni gravi) prima del
divorzio, e nel 15% dei casi circa, si protrae per
i 2/3 anni successivi alla rottura definitiva.
Sovente accolgo nel mio studio ragazzi che portano con sé un modo di emozioni sommerso.
Nasce e si nutre per anni in loro, il sentimento della perdita,
della nostalgia, del dubbio. Arrivano a interrogarsi se quel
genitore li ha mai veramente amati, e spesso hanno
atteggiamenti di rabbia verso il genitore affidatario, reo di non
favorire i rapporti con l'altro genitore.
Hanno poca stima di sé, problemi di autorealizzazione,
abbandonano gli studi più dei loro coetanei, condannando, in
questo modo, la loro vita professionale e forse anche i loro
sogni di realizzazione e affermazione
Maganine.libero.it.
Condotte a rischio, disturbi dell’alimentazione, vite sprecate, sciupate dalla rabbia, dal rancore. Anime
maltrattate sgualcite e lacerate da un doloro mai ascoltato e accolto.
Aiutarli a dare un senso, a comprendere i meccanismi che li conducono ad un’autodistruzione, immolati
spessoin nome di un equivoco.
A mio avviso una possibilità per poter affrontare meglio le dinamiche che si innescano in un percorso
di separazione-divorzio sono:
-Il percorso di mediazione è forse ciò che meglio può aiutare ad affrontare il divorzio nelle fasi
iniziali.
-L'attenzione dei genitori alla localizzazione e diminuzione dei conflitti.
- Contatti sufficienti con il genitore non affidatario.
-
Appoggiarsi a uno psicoterapeuta competente nel settore, che si occupi di perdite e
separazioni con una buona competenza psicogiuridica.
La speranza di rischi minori
nasce dal comprendere
che figli e genitori,
nel divorzio,
hanno esigenze diversissime.
Il divorzio
aspetti morali
Il divorzio non è la fine di tutto, i genitori sono chiamati a svolgere ancora la loro funzione educativa, devono
accompagnare i figli a diventare grandi e a conquistare un futuro pieno di speranza e bellezza..
I genitori perfetti non esistono, ma esistono dei principi etici che, pur se separati o divorziati, devono mantenere
per i propri figli.
--=§=--
Riporto uno stralcio di seguito di Padre Olivier Bonnewijn, dell'Istituto di studi teologici di Bruxelles
riprendendo alcuni concetti da Amore e responsabilità', di Papa Giovanni Paolo II.
A prescindere dal professarsi credente, ateo o agnostico, in questo stralcio vengono ripresi con estrema
chiarezza e correttezza i concetti da me già sopraesposti che ritrovano la loro origine nelle discipline
psicologiche e giuridiche.
"…I genitori devono volere la nuova creatura per essa stessa".
Dopo il divorzio entrambi dovranno essere sensibili ed attenti a non far mancare ai figli la
propria disponibilità, dovranno dirgli la verità, educarlo alla libertà, aiutarlo a soffocare
l'autoaccusa con cui cerca di rispondere alla separazione dei genitori, dargli una giusta
collocazione, non distruggere l'immagine dell'altro coniuge e mantenere una coerenza
educativa che lo aiuti ad uscire
fortificato e, per quanto possibile, sereno, dal dramma della separazione….”
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