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esercito.ch / Forze terrestri 2-13
2 / 13
6 «INTER 13»: maggiore sicurezza grazie all’interoperabilità
Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari
12
I CHURFIRSTEN seminano il panico
Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego
18
Impiego reale per la cp san 4 a Bienne
Festa federale di ginnastica 2013
26
«Esercitazioni di combattimento»
Simulazione live presso il CIFT
Editoriale
Un’organizzazione in continua evoluzione!
Esistono innumerevoli proverbi sui temi della «trasformazione» e
dell’«avvicendamento». Tutti hanno almeno un piccolo fondamento
di verità e alcuni centrano in pieno la questione. Avevo previsto di iniziare questo editoriale con un proverbio. Ho tuttavia rinunciato, poiché non ne ho trovato uno veramente calzante.
Anche se a prima vista potrebbe sembrare un numero elevato e quindi
un cambiamento sostanziale, mi sta a cuore rammentarvi che siamo
abituati alle trasformazioni e agli avvicendamenti. Siamo un’organizzazione in continua evoluzione, con frequenti partenze e altrettanto frequenti nuovi arrivi. Al massimo, potrebbe essere fuori dell’ordinario il
fatto che si tratti di otto avvicendamenti contemporanei sullo stesso livello gerarchico. Sono tuttavia convinto che si svolgeranno all’insegna
dell’avvedutezza e della calma. Gli stati maggiori e le formazioni nelle
nostre Forze terrestri non sono «personalizzati». Si tratta di team affiatati che funzionano con o senza avvicendamenti e svolgono un buon lavoro. Sono certo che tutte queste comunità sosterranno i loro nuovi comandanti e i loro nuovi capi come hanno sostenuto i loro predecessori.
A tutti coloro che alla fine dell’anno lasceranno le Forze terrestri per
entrare al beneficio della pensione esprimo i miei ringraziamenti più
accorati per il lavoro svolto, nonché per la dedizione e l’impegno dimostrati nei confronti delle Forze terrestri. Godetevi la vostra terza
età e prendetevi il tempo per fare tutto ciò che non avete mai potuto fare prima.
A tutti coloro che lasceranno le Forze terrestri per assumere una nuova funzione nel nostro esercito a partire da gennaio 2014 esprimo le
mie congratulazioni per la nuova sfida. E a tutti coloro che l’anno prossimo (ri)entreranno nei ranghi delle Forze terrestri per assumere una
nuova funzione do sin d’ora il mio cordiale benvenuto e auguro loro
un’attività ricca di successi!
Come ho già detto: noi siamo abituati alle trasformazioni e agli avvicendamenti. E io sono sicuro che riusciremo a gestire anche i futuri
cambiamenti e avvicendamenti nella nostra organizzazione in continua evoluzione, come li abbiamo sempre gestiti in passato: con tranquillità, avvedutezza, fedeltà al compito e lealtà.
Comandante di corpo Dominique Andrey
Comandante delle Forze terrestri
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Foto: CME
Nei ranghi delle Forze terrestri abbiamo 13 alti ufficiali superiori con
il grado di brigadiere. L’anno prossimo otto di loro, ovvero due terzi, saranno promossi, cambieranno funzione o si ritireranno a meritata quiescenza!
Immagine di copertina
Specialisti civili e militari di milizia lavorano
fianco a fianco. (Foto: messa a dispo reg ter 1)
Contenuto
4 Esercizio PHÖNIX
Esercizio di stato maggiore sul simulatore di condotta a Kriens
6«INTER 13»: maggiore sicurezza grazie all’interoperabilità
Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari
8 ESERCIZIO TEMPESTA
Recupero in un caseificio: forze civili e militari durante un impiego comune
10 Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito
12I CHURFIRSTEN seminano il panico
Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego
14 Sopporta e resisti!
Istruzione presso la scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria
8 ESERCIZIO TEMPESTA
16I soldati smantellano l’arena
dopo la Festa federale di lotta svizzera
18 Impiego reale per la cp san 4 a Bienne
Festa federale di ginnastica 2013
20 «Band of Brothers» in Vaticano
Un servizio comandato a Roma che non lascia indifferenti
21 CR sulla Piazza Rossa
Orchestra di rappresentanza
22 Mani fredde e aria rarefatta invece di carta e computer
Servizio comandato d’impiego
24 Intervista con Patrizia Kummer
18Impiego reale per la cp san 4 a Bienne
26 Esercitazioni di combattimento
Simulazione live presso il CIFT
28Agenda
Impressum
«esercito.ch», la rivista per i militari dell’Esercito svizzero, edizione del comandante delle Forze terrestri,
viene pubblicata due volte all’anno in italiano, francese e tedesco.
Prossima edizione:
1/2014 Chiusura redazionale:17.03.2014
Pubblicazione: estate 2014
Editore: comandante delle Forze terrestri
Direzione di redazione: Comunicazione Forze terrestri, Papiermühlestrasse 13, 3003 Berna
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS
Veste grafica: Centro dei media elettronici (CME), BLEs
Stampa: Ziegler Druck- und Verlags-AG, 8400 Winterthur
Notifica di cambiamenti di indirizzo: i militari incorporati per scritto alla Direzione militare del
rispettivo Cantone di domicilio. Tutti gli altri alla Comunicazione delle Forze terrestri.
Copyright: DDPS, settore Difesa
Internet: www.armee.ch/heer
21
CR sulla Piazza Rossa
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3
Stato maggiore delle Forze terrestri
Esercizio PHÖNIX
Esercizio di stato maggiore sul
simulatore di condotta a Kriens
Per la prima volta da quando esiste lo Stato maggiore delle Forze terrestri, i collaboratori nella loro funzione di milizia hanno
dovuto svolgere un esercizio. Gli obiettivi erano chiari: gli ufficiali dello Stato maggiore di milizia delle Forze terrestri devono
svolgere istruzioni, allenamenti e perfezionamenti nella loro funzione per quanto concerne le procedure di condotta e il lavoro di stato maggiore. Devono inoltre conoscere i processi, le procedure e l’organizzazione di uno stato maggiore e utilizzare
gli strumenti del FIS FT.
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
In occasione dei corsi di stato maggiore tenutisi in gennaio e marzo
2013, i militari dello Stato maggiore di milizia delle Forze terrestri
si sono preparati all’allenamento interno dello Stato maggiore che
ha avuto luogo in maggio a Kriens, presso la Scuola di stato maggiore generale. Alla base vi era l’istruzione a livello di organizzazione
di condotta e di stato maggiore nonché di FIS FT. Per la prima volta
nella storia dello Stato maggiore delle Forze terrestri sono stati effettuati allenamenti congiunti. «L’obiettivo era impiegare l’intero Stato
maggiore delle Forze terrestri e sperimentare ciò che quest’ultimo,
in virtù della sua responsabilità, ordina alle formazioni ad esso subordinate», ha affermato il brigadiere Yvon Langel, capo dello Stato
maggiore delle Forze terrestri.
L’allenamento interno dello Stato maggiore era basato sul complesso ma collaudato scenario di STABILO DUE. A livello tattico
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era impiegato il comandante della regione territoriale 4 (reg ter 4)
con il suo stato maggiore. Durante l’allenamento interno dello stato maggiore, in seguito a un rapporto di consegna con il comandante della reg ter 4, lo Stato maggiore delle Forze terrestri è subentrato allo SM reg ter 4.
La Scuola di stato maggiore generale, con oltre 100 persone,
ha garantito il supporto dell’esercizio e ha simulato l’impiego delle truppe, generando così il quadro della situazione. Allo Stato maggiore delle Forze terrestri è stato offerto il contesto perfetto affinché
potesse concentrarsi appieno sui propri compiti. Il «triangle d’or»,
come lo chiama il brigadiere Langel, è costituito dalle persone che
hanno avuto un ruolo chiave per l’esercizio e ha potuto collaborare
in maniera armoniosa. Non bisogna dare per scontato che la collaborazione funzioni sempre così bene, ha aggiunto il brigadiere Langel. Le strutture dei gradi non sono state tenute in considerazione; il
ten col SMG Karl Klossner ha condotto nella funzione di comandan-
Stato maggiore delle Forze terrestri
te, il brigadiere Yvon Langel era impiegato quale capo di Stato maggiore e il ten col SMG Hubert Bittel in quanto capo del Tactical Operation Center (TOC).
I sottocapi di stato maggiore dei vari ambiti fondamentali di condotta hanno potuto pianificare e condurre l’esercizio con gli ufficiali
superiori addetti. Dovevano essere prese diverse decisioni, sono stati elaborati piani d’impiego e dei turni, ci si è procurati informazioni, eccetera. Per i rappresentanti degli AFC inviati, il TOC era pieno
di incognite. Il ten col SM Bittel ha elogiato la collaborazione strutturata ed efficiente, nonostante il team fosse composto in modo casuale e prima di allora non avesse mai lavorato insieme in un esercizio
di simulazione. «Nessuno degli ufficiali superiori, me compreso, disponeva dell’esperienza necessaria per poter lavorare in un TOC. La
positività dell’atteggiamento di fondo, la volontà di acquisire nuove
conoscenze, la conoscenza dei processi e il cameratismo hanno consentito di lavorare senza intralci, sia nel TOC stesso che con le diverse cellule», ha affermato il ten col SM Bittel.
Il processo di apprendimento è stato degno di nota, non solo per
quanto concerne il lavoro di stato maggiore, ma anche per quanto riguarda i rapporti interpersonali. «Non si trattava di mettersi in mostra o di risaltare in quanto individualista. Tutti avevano a cuore che
lo Stato maggiore inteso come team potesse svolgere i propri compiti. L’esercizio ha funto da anello di congiunzione», ha aggiunto il comandante, ten col SM Karl Klossner.
Il capo dello Stato maggiore, brigadiere Langel, è molto soddisfatto della prestazione dei suoi subordinati. Ora la parola d’ordine è:
esercitare, esercitare, esercitare. Nonostante le difficoltà dovute all’attuale mole di lavoro e ai numerosi cambiamenti di personale, gli sforzi non devono venire meno, spiega il brigadiere Langel, aggiungendo che è importante che lo Stato maggiore sia in grado di pianificare
e condurre azioni. n
Foto: valutazione del team SSMG.
Il capo di stato maggiore br Yvon Langel e il comandante col SMG Karl Klossner durante il rapporto sullo stato dei lavori.
Gli ufficiali superiori discutono della situazione.
Il C TOC fornisce informazioni generali in merito alle decisioni prese.
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Reg ter 1
Esercizio transfrontaliero tra partner civili e militari
«INTER 13»: maggiore sicurezza
grazie all’interoperabilità
Allo scopo di creare le condizioni favorevoli volte a consentire a un ampio ventaglio di partner di gestire in maniera efficace
una catastrofe di grandi dimensioni, la regione territoriale 1 ha organizzato l’esercizio INTER 13 à Epeisses (GE). L’esercizio,
che ha riunito circa 600 partecipanti e 150 figuranti, è uno dei più imponenti mai svolti in Svizzera.
Col John Lingg, capo comunicazione della regione territoriale 1
Scenario realistico e processi rispettati
L’esercizio si ispirava a casi reali. La nozione sovranazionale si è rivelata un elemento chiave dell’esercizio. In effetti, sia per la localizzazione che per i mezzi necessari alla loro risoluzione, le catastrofi non
tengono conto delle frontiere ed è quindi importante che la coordinazione funzioni a dovere.
INTER13 è stato concepito con l’obiettivo di
• esercitare l’interoperabilità dei mezzi civili e militari, svizzeri e
francesi, nel quadro di un’assistenza reciproca in caso di catastrofe;
• testare i processi e le procedure d’intervento che dovranno essere
applicati nei casi reali.
L’attore principale non è comunque stato l’esercito, bensì i civili, visto che la nostra istituzione si inseriva nel quadro di una missione
d’appoggio alle autorità civili.
Dal momento in cui sono divampati gli incendi, l’esercizio ha seguito un’evoluzione in condotta libera e le decisioni sono state prese
in tempo reale dal capo delle operazioni (COS), cap Schumacher del
SIS. I rapporti di coordinamento svolti a intervalli regolari presso il
posto di comando dell’impiego (PCI) hanno permesso di rivalutare
costantemente la situazione, di modulare l’impiego degli attori e di
sollecitare i rinforzi a seconda delle necessità.
Le varie formazioni sono intervenute in maniera scaglionata,
seguendo le differenti fasi d’allarme, di spostamento, d’accoglienza, di riconoscimento e d’impiego. Ad esempio, l’aiuto internazionale fornito dall’UIISC7 è arrivato all’aeroporto di Payerne dove la
Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del DFAE aveva installato un cosiddetto reception center, come si farebbe durante un evento reale. Da lì gli elicotteri delle Forze aeree e i mezzi del
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bat acc 1 l’hanno condotto a Epeisses. Soltanto alcuni elementi temporali sono stati abbreviati o simulati per poter essere integrati nella tempistica dell’esercizio.
Per alcuni partner, la partecipazione a INTER13 è stata anche
una preparazione in vista di un futuro esame per il conferimento della certificazione INSARAG.
Strutture dell’esercizio
Alla testa dell’esercizio, un comitato strategico ha riunito le più alte
autorità civili e militari al di qua e al di là della frontiera: ­Jean-François
Carenco, prefetto della regione Rodano-Alpi e il Generale di corpo
d’armata Martial de Braquilanges, Ufficiale generale della zona di
difesa e di sicurezza Sud-Est, come pure il consigliere di Stato Pierre
Maudet, consigliere di Stato della Repubblica e Cantone di Ginevra
a capo del Dipartimento della sicurezza, nonché il divisionario Roland Favre, comandante della regione territoriale 1 per la parte svizzera. Il comitato ha stabilito le linee direttive dell’esercizio e firmato gli accordi tecnico-giuridici per regolare gli aspetti organizzativi,
finanziari e materiali tra le parti, fissando il quadro generale di INTER13 e rendendolo possibile.
La direzione dell’esercizio in quanto tale ha lavorato con strutture standard di uno stato maggiore, con i vari settori di base sia per
la pianificazione che per la condotta dell’esercizio. Ne ha animato le
differenti fasi e condotto la cellula d’arbitraggio, assicurando il rigoroso rispetto delle misure di sicurezza.
Ogni formazione impegnata ha integrato i propri mezzi nell’esercizio, sfruttando l’occasione privilegiata di potersi allenare assieme ad altri partecipanti civili e militari per un lasso di tempo piuttosto prolungato.
Le questioni logistiche sono state assicurate dal bat acc 1, sia per
quanto riguarda il montaggio e lo smontaggio della piazza d’esercitazione, la preparazione degli alloggi e delle infrastrutture di condot-
Reg ter 1
Militari del bat acc 1 al lavoro.
Evacuazione di un ferito.
Rapporto presso la condotta degli interventi.
I passaggi erano ingombri.
ta, ma anche durante l’esercizio stesso mettendo a disposizione, oltre
alla compagnia impegnata nell’esercizio, anche un centinaio di figuranti-feriti, una centrale di trasporto, la sussistenza, gli alloggi nelle
retrovie come pure gestendo un’infermeria destinata ai casi reali, in
modo da fronteggiare eventuali situazioni che esulassero dall’esercizio. La FOA log ha pure allestito una clinica veterinaria che ha notevolmente impressionato le varie squadre cinofile.
Inoltre, siccome non si poteva escludere che una catastrofe reale
si verificasse durante lo svolgimento di INTER13, è stata pianificata
una cellula di crisi con l’SM cant colg ter VS. Questa cellula ha effettuato una valutazione dei rischi e stabilito una pianificazione di riserva nel caso in cui si fosse concretizzato l’uno o l’altro di tali rischi.
Numerosi visitatori
Il 22 maggio è stata organizzata una giornata di presentazione. Oltre
250 ospiti hanno dato seguito all’invito del cdt reg ter 1. Tra di loro
una folta schiera di personalità civili e militari, di rappresentanti del
corpo diplomatico e della Ginevra internazionale, come pure numerosi media svizzeri e francesi.
Dopo il saluto di benvenuto e una presentazione generale dell’esercizio, i visitatori hanno potuto assistere all’impiego di differenti
partner e dei rispettivi mezzi durante lo svolgimento dell’esercizio.
Primi insegnamenti tratti e bilancio oltremodo positivo
Un primo feedback (RETEX) ha avuto luogo subito dopo l’esercizio
alla presenza di tutti i partner coinvolti. Esso ha consentito di trarre
i primi insegnamenti «a caldo». La pianificazione, la qualità e il realismo dell’esercizio sono stati riconosciuti all’unanimità.
Gli obiettivi generali sono stati raggiunti e, senza ombra di
dubbio, l’esercizio può essere considerato riuscito, senza incidenti di sorta. n
Professionista e militare di milizia al lavoro
fianco a fianco.
INTER 13
21 maggio, ore 17.00: un convoglio cisterna deraglia ed esplode. Il fuoco si
propaga nelle canalizzazioni dando origine a numerosi incendi. I primi elementi d’intervento della polizia cantonale e dei pompieri di professione ginevrini (SIS) arrivano sul posto. Gli accessi sono resi difficoltosi: strade ostruite, edifici crollati. Si contano numerosi morti, feriti e dispersi.
Rapidamente i pompieri volontari dei Comuni limitrofi vengono mobilitati e
il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 1 interviene con un’azione d’aiuto spontaneo. Tutti i mezzi sanitari del Cantone sono allertati. Viene allestita
una cittadella sanitaria con una sez san della formazione d’addestramento
della logistica giunta a dare man forte. Siccome alcune vittime risultano sepolte sotto le macerie si fa appello alla Società svizzera per i cani da ricerca
e da salvataggio (REDOG).
Una richiesta d’aiuto è lanciata anche alla Francia che manda sul posto degli elementi civili e militari: i pompieri dell’Ain e dell’Alta Savoia, oltre a dei
rinforzi giunti dai dipartimenti del Rodano, dell’Isère, della Savoia e della
Drôme, un’unità d’istruzione e d’intervento della sicurezza civile (UIISC7) stazionata nel dipartimento del Var e un reggimento medico (RMED) della Valbonne.
Le Forze aeree inviano degli elicotteri per il trasporto dei feriti e un drone
per una ricognizione aerea notturna del settore. Anche la REGA e gli ospedali universitari di Ginevra mettono a disposizione i loro elicotteri.
I partecipanti lavorano per tutta la notte. Quando gli incendi sono circoscritti e i primi feriti ricevono i soccorsi del caso iniziano le operazioni di ricerca, localizzazione e soccorso alle vittime sepolte, successivamente vengono organizzati i turni, visto che l’esercizio si sarebbe concluso soltanto il 23
maggio alle 3.00 del mattino, immediatamente seguito dal ripiegamento e
dal ristabilimento. In totale circa 40 ore d’impiego intenso.
www.inter13.ch
Il sito Internet dell’esercizio propone diverse gallerie fotografiche, la rassegna stampa e alcuni link per accedere ai video/reportage.
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Reg ter 2
ESERCIZIO TEMPESTA
Recupero in un caseificio: forze civili e militari
durante un impiego comune
Inizio settembre, la regione della Svizzera nordorientale è colpita da violente raffiche di vento. La tempesta che si è
abbattuta anche sul Cantone di Basilea Campagna arriva a soffiare fino a 120 chilometri orari. Numerosi edifici sono
distrutti, un gruppo di escursionisti cerca riparo in un edificio pericolante a Rothenfluh (BL) e resta sepolto sotto le
macerie. Vengono impiegate le organizzazioni di soccorso comunali, la protezione civile e parti della sezione sanitaria
del bat acc 2 per estrarre i feriti.
Cpl Andreas Hinterberger,
cellula di comunicazione reg ter 2
Importanti preparativi dello scenario
I militari del bat acc 2 hanno fornito un
importante contributo soprattutto durante
i lavori di preparazione e di smantellamento
della piazza sinistrata teatro dell’esercizio.
Soltanto l’allestimento dello scenario principale, vale a dire il vecchio caseificio crollato di Rothenfluh, ha richiesto una settimana
di lavoro. Il responsabile dell’impiego del
bat acc 2, cap Peter Giger, ha sorvegliato
l’allestimento e lo smantellamento dell’esercizio. «All’interno il vecchio caseificio era
quasi completamente crollato e nell’edificio
non vi erano praticamente nemmeno più i
pavimenti portanti», racconta Giger. Ciò
non ha certo semplificato il compito di Giger
e del suo distaccamento: alcune parti dell’edificio dovevano giacere come dopo una
tempesta e tuttavia questo doveva risultare
abbastanza stabile da garantire in qualsiasi
momento la sicurezza dei partecipanti. Per
questo motivo non si è risparmiato su nulla.
Gli specialisti del bat acc 2 hanno approntato
l’edificio con uno strenuo lavoro in maniera
Bilder: Sdt Mario Stübi
Questo scenario, del tutto realistico, è stato
esercitato a Rothenfluh (BL) il 9 settembre.
L’obiettivo principale dell’esercizio era di
allenare la collaborazione interdisciplinare
tra le organizzazioni di soccorso (pompieri
e sanitari), la protezione civile cantonale
e l’esercito nonché di verificare il concetto «Salvare dalle macerie» («Retten aus
Trümmern») dello stato maggiore di crisi
di Basilea Campagna (SMCC). Per quanto
riguarda l’esercito, durante l’esercizio sono
state impiegate parti della sezione sanitaria
del bat acc 2, ossia l’elemento modulare del
servizio sanitario II (EMS II).
Durante l’esercizio TEMPESTA le autorità civili, la protezione civile e parti del bat acc 2 hanno collaborato.
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Reg ter 2
adeguata all’esercizio. La costruzione è stata
sistematicamente demolita e le macerie e i
detriti sono poi stati posizionati nelle rovine
dell’edificio.
Soddisfazione da parte della direzione
dell’esercizio
Il giorno dell’esercizio è stato caratterizzato
da un intenso fervore. «La grande sfida durante i preparativi era di creare all’interno
dell’edificio distrutto delle ubicazioni sicure
per le cosiddette vittime», dice Giger. Grazie
a pozzi di luce e anelli di cemento sono stati
assicurati diversi accessi nelle macerie, dai
quali i figuranti hanno poi potuto essere
estratti. Durante l’esercizio è emerso che i
dispendiosi preparativi sono valsi la pena.
L’esercizio è stato svolto dall’inizio alla fine
senza alcun problema.
Il direttore dell’esercizio, Michael Feller,
responsabile dell’istruzione della protezione civile, si è detto pienamente soddisfatto:
«L’obiettivo dell’esercizio era di allenare il
salvataggio dalle macerie con tutti gli organi
interessati e di individuare l’eventuale potenziale di ottimizzazione. Questo obiettivo è
stato centrato al cento per cento».
Anche il cap Giger si esprime in termini
estremamente positivi: «L’esercizio è stato
svolto in maniera eccellente. È stato bello
vedere che il nostro impegno viene ripagato
e che la collaborazione delle forze d’impiego su tre livelli, ossia comunale, cantonale e
nazionale, ha potuto essere esercitata senza
intoppi». Il suo impiego non si è tuttavia concluso con la fine dell’esercizio: nel giro di 48
ore ha dovuto ricostruire completamente il
luogo dell’esercizio assieme ai suoi uomini.
Pertanto, nei giorni successivi all’esercizio
il distaccamento del bat acc 2, appartenente
alla regione territoriale 2, ha assolto ancora
alcuni impieghi notturni. n
I soldati del bat acc 2 hanno preparato per un’intera settimana la piazza sinistrata per l’esercizio.
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Reg ter 3
Montaggio di un ponte a travatura metallica
a Obfelden da parte del bat G 9, 2009.
Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito
Gli stati maggiori d’ingegneri dell’esercito sono stati introdotti con la riforma Esercito XXI. Derivano perlopiù dagli stati
maggiori di costruzione, che erano aggregati ai battaglioni del genio, e sul piano specialistico sono integrati nella Formazione d’addestramento del genio/del salvataggio. L’idea era quella di offrire agli stati maggiori un’istruzione centralizzata per
mantenere nell’esercito, uniformare e sviluppare ulteriormente la competenza militare in ambito ingegneristico. Attualmente
negli stati maggiori d’ingegneri sono incorporati circa 100 esperti edili (ingegneri, architetti, geologi ecc.).
Maggiore Fernando M. Binder, cdt SM ing 3
Gli stati maggiori d’ingegneri sono attribuiti a ogni regione territoriale, alle Forze aeree, alle Forze terrestri e all’esercito. L’SM ing 3 fa
parte della reg ter 3 ed è a disposizione del capo del genio per la pianificazione edilizia degli impieghi delle truppe del genio. Analogamente a un ufficio civile della pianificazione che si occupa della progettazione delle opere edili che vengono poi realizzate dalle imprese
di costruzione, lo stato maggiore d’ingegneri si occupa della progettazione delle opere edili che vengono poi realizzate dagli zappatori.
Vengono fornite prestazioni di ingegneria negli ambiti del genio,
del salvataggio, dell’aiuto in caso di catastrofe, della gestione dei pericoli naturali e del servizio territoriale, e ciò in tutti i settori di competenza dell’esercito. Mentre in precedenza l’attività principale consisteva nelle applicazioni militari a favore delle truppe da istruire, oggi
la priorità è data a progetti a carattere civile. Si tratta ad esempio di
lavori di progettazione per spazi espositivi in occasione di apparizioni in pubblico dell’esercito, impieghi sussidiari in caso di eventi naturali o dello smantellamento di costruzioni militari non più utilizzate. Di seguito vengono presentati quattro esempi.
Statica delle costruzioni
Per il montaggio di ponti con esigenze tecniche particolari, gli ufficiali specialisti dello stato maggiore d’ingegneri offrono supporto alla
truppa. Eseguono calcoli statistici, valutano il sottosuolo, elaborano
piani e offrono consulenza alla truppa durante il processo di costruzione. Grazie a questa attività di consulenza, lo stato maggiore d’ingegneri raccoglie esperienze preziose per la progettazione di nuovi
luoghi di posa e per lo sviluppo dei sistemi di ponte. Alcuni esperti di statica degli stati maggiori d’ingegneri, in collaborazione con la
Formazione d’addestramento del genio/salvataggio, hanno ad esempio definito le esigenze tecniche per la sostituzione dei ponti fissi 69.
10 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
Apparizioni in pubblico dell’esercito
Per le apparizioni in pubblico dell’esercito, l’SM ing 3 progetta padiglioni in legno a scopo espositivo e per gli esercizi della ristorazione. Ad esempio, per le Giornate dell’esercito a Lugano è stato progettato un bistrot, mentre in occasione di Espoprofessioni a Lugano un
padiglione espositivo per le professioni rappresentate nell’esercito.
Impiego in caso di pericoli naturali
Tra il 20 e il 22 agosto 2005, le intense precipitazioni sul versante nord
delle Alpi hanno causato ingenti danni, in particolare nell’Oberland
bernese e nella Svizzera centrale. Sono stati in particolare gli ingegneri idraulici degli stati maggiori d’ingegneri a collaborare direttamente con gli stati maggiori di condotta regionali o cantonali. Nella Melchtal (OW), uno specialista idrologo dell’SM ing 3 ha rilevato
i danni dovuti al maltempo e ha definito misure immediate per evitare ulteriori danni. Nell’Oberland bernese erano impiegati ulteriori specialisti degli altri stati maggiori d’ingegneri.
Prestazioni a favore di civili (ex OIMC, ora OAAMM)
In caso di richieste di appoggio a favore di attività civili e attività fuori del servizio mediante mezzi militari, l’SM ing 3 viene coinvolto già
in occasione delle prime ricognizioni per determinare se le prestazioni richieste sono fattibili per la truppa e per stimare le esigenze in
materia di istruzione. Vengono fornite prestazioni che senza l’esercito non sarebbero possibili, ad esempio il rinnovamento di strade alpine, e prestazioni riguardanti infrastrutture in occasione di eventi
sportivi. L’SM ing 3 svolge rilievi planimetrici, elabora un progetto e
infine accompagna la truppa nell’esecuzione.
Per il 2014, lo Stato maggiore d’ingegneri della reg ter 3 progetta nuovi edifici per la pista di macerie di Rivera, un ponte DIN nella
zona degli obiettivi «Salastrains» a St. Moritz e due edifici in legno
per lo sci di fondo a Davos e Lenzerheide. n
Reg ter 3
Bistrot in occasione delle Giornate dell’esercito a Lugano, 2007.
Planimetria del padiglione ad Espoprofessioni a Lugano, 2012.
Rilievi planimetrici per una strada alpina a Novaggio, 2010.
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11
FOA fant
Fanteria: dimostrazione delle nuove procedure d’impiego
I CHURFIRSTEN seminano il panico
Tra il 1° e il 5 luglio 2013, a Walenstadt, la scuola reclute di fanteria 12 ha presentato le nuove procedure d’impiego della
fanteria a un vasto pubblico, tra cui figuravano rappresentanti del mondo politico ed economico e militari di professione
ancora attivi e non. Gli ospiti del comandante della Formazione d’addestramento, il brigadiere Lucas Caduff, hanno inoltre
potuto avere una dimostrazione della complessità della fanteria moderna.
Col SMG Peter Baumgartner, cdt SR fant 12
Negli ultimi mesi i CHURFIRSTEN, un’organizzazione terroristica il cui obiettivo è
discreditare il governo per far valere i propri
interessi, si sono imposti con violenza nella
regione di Walenstadt-Sargans. Di conseguenza l’accesso alla base d’impiego della
compagnia, ora occupata dagli ospiti, può
avvenire soltanto attraverso un checkpoint.
Suonano le sirene d’allarme
Al termine dell’introduzione da parte del br
Caduff, si sente un annuncio radio di una sezione che si trova su una pattuglia motorizzata: «Al PC della sez inf 1, ci stanno attaccando
dal quadro planimetrico delta-one-alpha»!
Suonano le sirene d’allarme e l’elemento di
riserva della sezione di lanciamine scatta
sull’attenti. Due minuti più tardi, dalla bocca
del lanciamine da 8,1 cm parte il primo colpo.
Civili irritati, CHURFIRSTEN renitenti
I CHURFIRSTEN in fuga
Alcuni CHURFIRSTEN riescono ad abbandonare il villaggio e a dirigersi verso Sargans.
Giunti a un punto d’osservazione, aprono il
fuoco. Ma la loro fuga non è sfuggita ai tiratori scelti, e una sezione di fanteria è già in avvicinamento. La sezione passa subito all’azione.
Si avvicinano sempre più ai CHURFIRSTEN,
secondo il principio ormai consolidato «fuoco e movimento». Non essendoci pericolo di
danni collaterali, vengono impiegate diverse
armi di fanteria (razzi anticarro, mitragliatrici, granate a mano e per fucile).
Fanteria polivalente
Oltre a quelle sopra menzionate, tramite
un’altra dimostrazione è stato evidenziato
quanto sia complesso l’equipaggiamento di
una sezione di fanteria. Il numero di mezzi
radio, veicoli e mitragliatrici di una singola
sezione è di molto superiore rispetto a quello
di una «vecchia» compagnia. Inoltre, una
sezione può essere equipaggiata in modo
specifico a seconda del compito.
Spettatori in prima fila
Gli ospiti hanno potuto vedere dal vivo quanto sia diventata ampia e complessa la gamma
degli impieghi della fanteria. Hanno avuto la
prova che l’impiego di lanciamine ha luogo
sulla base dell’impiego della compagnia, che
i tiratori scelti e gli osservatori di lanciamine
rappresentano i «sensori» del battaglione, che
le azioni complesse in zone edificate possono
essere portate a termine in presenza della
popolazione civile e che la fanteria, grazie
all’ampiezza del proprio equipaggiamento,
può effettuare un’escalation o una deescalation in qualsiasi momento. n
Foto: sgt Oliver Schäuble, MCT SR fant 12
Più tardi, il battaglione di fanteria effettua un
accerchiamento (una delle nuove procedure
d’impiego della fanteria) nel villaggio di Äuli.
La compagnia di fanteria 1 riesce ad accedere
alla località e a svolgere il complesso compito di occuparsi dei civili feriti, di svolgere
controlli su persone e indagini nonché di
preparare attacchi. Poco dopo l’ordine di
perquisizione da parte del comandante, I
ten Andreas Muff, i tiratori scelti informano che i CHURFIRSTEN si sono rintanati
nella panetteria. Subito dopo, viene aperto
il fuoco sulla sezione CANALE. Ciò induce
il comandante a scostarsi dalla sua decisione
iniziale di effettuare una perquisizione parallela, e ad attaccare gli avversari secondo
uno schema concentrico. Le perdite registrate
sono minime, e questo grazie alla procedura
coordinata, all’appoggio di fuoco da parte dei
tiratori scelti, all’attacco a sorpresa nonché
all’impiego di petardi di diversione.
Alcune persone vengono controllate e interrogate in un locale di
­collegamento.
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Un caposezione si consulta con i tiratori scelti, e nel frattempo il
cdt SR fant 12 commenta la situazione.
FOA fant
Fanteria: la strada verso il futuro è tracciata
Con l’entrata in vigore e l’introduzione del nuovo regolamento «Impiego della fanteria», quest’ultima è stata dotata di una dottrina d’impiego moderna e polivalente, che disciplina l’impiego dei nostri mezzi
e formazioni in modo credibile e uniforme in tutti i possibili scenari
di minaccia. Non solo vengono definite le procedure tattiche d’impiego; tutte le attività quotidiane della vita militare di una formazione
della fanteria vengono orientate a queste procedure d’impiego, dalla
condotta delle formazioni alla loro logistica e all’andamento del servizio. Il punto focale di questa nuova dottrina d’impiego sarà la rete
integrata d’efficacia dei sensori, nel quadro della quale tutti i mezzi
d’esplorazione e d’efficacia del battaglione saranno impiegati in modo
efficiente e flessibile a favore delle formazioni di manovra. Anche i futuri progetti di acquisto della fanteria terranno conto di tale dottrina.
Per sapere in che direzione vogliamo muoverci dobbiamo sapere da dove veniamo. Grazie alle giornate della fanteria, che si tengono a scadenza annuale, curiamo il contatto diretto con l’economia,
la cultura e la politica, nonché con i nostri numerosi militari di fanteria impiegati fuori sede o non più incorporati nella fanteria che a
quest’ultima hanno dedicato gran parte della loro forza lavorativa.
Brigadiere Lucas Caduff, comandante della Formazione d’addestramento della fanteria
Una sezione di fanteria presenta
i mezzi a sua disposizione.
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13
FOA bl/art
Istruzione presso la scuola ufficiali dei blindati e dell’artiglieria
Sopporta e resisti!
L’obiettivo della scuola ufficiali, della durata di dieci settimane, consiste nel fornire agli aspiranti ufficiali il bagaglio
necessario per poter assolvere con successo il servizio pratico nella funzione di caposezione delle scuole reclute.
Considerate le condizioni attuali, ovvero dieci settimane d’istruzione e tredici istruzioni di specialisti con una trentina di aspiranti ufficiali per ogni scuola, si tratta di una vera e propria sfida!
Istruzione specialistica nell’ambito della lotta contro gli incendi; protagonisti gli aspiranti
ufficiali della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale.
Col SMG Edi Hirt, cdt SU bl/art
Il sistema di istruzione attuale comporta il fatto che gli aspiranti ufficiali dispongano di poca pratica in quanto gestori del sistema e
istruttori. Oltre che sull’istruzione di base a ufficiale, la scuola ufficiali è quindi incentrata sugli ambiti della formazione alla condotta
e alla metodica, della tattica e della tecnica di combattimento nonché nel perfezionamento dell’istruzione degli specialisti e ai sistemi.
L’insegnamento ha luogo secondo un sofisticato sistema di blocchi
didattici organizzati in tre classi, che comprendono le istruzioni speciali seguenti:
• classe 1 (aiuto alla condotta): scaglione di condotta, esploratori,
cacciacarri, infrastruttura e quartiere generale;
• classe 2 (meccanizzata): carri armati, granatieri carristi, equipaggi dei carri armati granatieri e zappatori carristi;
• classe 3 (artiglieria): cannonieri, comandante di tiro, trasmissione, servizio meteorologico e rifornimento.
Per garantire l’efficienza dell’istruzione malgrado gli effettivi ridotti,
è prevista la collaborazione con le scuole dei blindati 21 e 22, la scuola dell’artiglieria 31, la scuola d’infrastruttura e di quartiere generale 35, nonché con il Centro d’istruzione delle truppe meccanizzate di
Thun e il Centro d’istruzione dell’artiglieria di Bière.
Integrazione degli aspiranti ufficiali della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale
Da dicembre 2012, gli aspiranti ufficiali che frequentano la scuola
14 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
d’infrastruttura e di quartiere generale non seguono più l’istruzione presso la loro scuola, bensì presso la scuola ufficiali dei blindati e
dell’artiglieria. A tal fine sono stati integrati nella classe 1 (aiuto alla condotta) e assolvono la scuola ufficiali assieme ai loro camerati
«gialli» e «rossi». Questa misura consente di sfruttare le sinergie. Dai
primi feedback della scuola d’infrastruttura e di quartiere generale
35 emerge un quadro positivo. I risultati dell’istruzione sono per la
maggior parte soddisfacenti.
Durante le prime cinque settimane, gli aspiranti ufficiali vengono istruiti negli ambiti della formazione alla condotta, tattica, pianificazione ed esecuzione di posti di lavoro di sezione, nonché attività per responsabili dell’istruzione. Le conoscenze e capacità tecniche
vengono trasmesse mediante corsi intensivi destinati al massimo a
cinque aspiranti ufficiali per ogni funzione speciale. Gli esercizi didattici «ROTOR» (80 km in bicicletta su un percorso impegnativo) e
­«WACHSELDORNER» (marcia di 50 km su terreno accidentato, con
postazioni di lavoro) portano gli aspiranti ufficiali al limite della loro
resistenza psicofisica.
Nella sesta settimana, gli aspiranti svolgono per la prima volta
un «impiego reale» in qualità di capisezione. Durante la settimana di
collaborazione con le scuole reclute, seguendo le istruzioni del personale professionista pianificano e conducono diverse sequenze d’istruzione in qualità di capisezione nelle loro scuole d’appartenenza.
Nella settima e ottava settimana si svolgono ulteriori blocchi d’istruzione specialistica. Grazie al supporto all’istruzione
dei centri d’istruzione, la formazione può essere approfondita in
Foto: SU bl/art
FOA bl/art
Finalmente! Una pattuglia soddisfatta giunta al traguardo!
modo efficiente sui moderni simulatori, come le installazioni d’istruzione al tiro elettroniche per carri armati e carri armati granatieri di Thun, nonché l’impianto d’istruzione al tiro per obici
blindati di Bière.
Ispezione e settimana di resistenza
La nona settimana prevede l’ispezione, durante la quale il comandante della Formazione d’addestramento dei blindati e dell’artiglieria sottopone gli aspiranti ufficiali a test approfonditi. In particolare, viene verificata la loro capacità di condurre una sezione in quanto capi
militari, di pianificare ed eseguire un’istruzione in quanto istruttori e responsabili d’esercizio, nonché di mettere in atto un comportamento specifico e appropriato alla situazione in quanto capo tattico.
Al termine dell’ispezione, per gli aspiranti ufficiali ha inizio una
settimana di esercizi di resistenza. Quest’ultima si compone di numerosi esercizi d’impiego a livello di compagnia e classe. L’accento viene posto sulla condotta in condizioni difficili. Dagli esercizi di
presa di decisione agli esercizi e tiri di combattimento, dalle simulazioni di combattimento sul simulatore tattico elettronico all’istruzione speciale nell’ambito del combattimento in edifici e in località,
dall’attraversamento di un corso d’acqua, alla calata su terreni difficili o al volo in elicottero: non si tratta di mera istruzione, bensì anche di esperienze vere e proprie! L’esercizio di resistenza termina con
la leggendaria marcia di 100 km da Morat a Thun. Dagli aspiranti ufficiali viene preteso molto, all’insegna del motto della scuola «Perfer
et obdura» («Sopporta e resisti»).
Conclusione
La scuola ufficiali di dieci settimane permette di trasmettere valori e
contenuti in forma concentrata agli aspiranti ufficiali, i quali in tal modo acquisiscono molta esperienza. Malgrado i risultati dell’istruzione
di tutto rispetto e i notevoli sviluppi in breve tempo, a causa delle condizioni sopra menzionate al momento il rapporto oneri/benefici non
è equilibrato. I cambiamenti previsti nel quadro dell’ulteriore sviluppo dell’esercito (modello con due inizi di scuola reclute all’anno, scuola reclute completa per tutti, prolungamento della scuola ufficiali a 15
settimane) sono un passo nella giusta direzione, ovvero verso un impiego delle risorse più efficiente e migliori risultati dell’istruzione. n
FOA bl/art – Attualità da dicembre 2013 a giugno 2014
01.12.
nuovo comandante della scuola dell’artiglieria 31:
ten col SMG Serge Pignat
01.12.
nuovo comandante del Centro d’istruzione dell’artiglieria: col SMG Thomas Brunner
01.01.
nuovo comandante della Formazione d’addestramento
dei blindati e dell’artiglieria: brigadiere René Wellinger
01.01.
nuovo comandante della scuola dei blindati 22:
col SMG Balz Bütikofer
01.01.
nuovo comandante della scuola ufficiali dei blindati e
dell’artiglieria: col SMG Nicolas Weber
03.–21.03.
CR bttr CCF 2, con gr art 54 (regione di Bière)
21.04.– 09.05. CR bttr CCF 1, con gr art 1 (regione del Sempione)
esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
15
FOA g/salv
Dopo la Festa federale di lotta a Burgdorf:
I soldati smantellano l’arena
La Festa federale di lotta e dei giochi alpestri 2013 è terminata. I circa 170 soldati della formazione d’intervento di aiuto in
caso di catastrofe nonché altre formazioni che prestano CR hanno fornito appoggio al comitato d’organizzazione fino alla
fine di ottobre per i lavori di smantellamento delle sei tribune principali, dei capannoni, del centro per i media e dei due ponti
militari sopra il fiume Emme.
Comunicazione Forze terrestri
170 soldati hanno fornito appoggio al comitato d’organizzazione
della Festa federale di lotta nei lavori di smantellamento.
Foto: messa a dispo
Le cifre della Festa federale di lotta sono impressionanti: 300 000 visitatori, 400 atleti e uno share del 67,5% per quanto riguarda la diretta televisiva. Al termine dell’impiego, i militari hanno prestato circa
5000 giorni di servizio, spostato migliaia di tonnellate di materiale
(solamente la tribuna pesa 2900 tonnellate), indirizzato gli automobilisti in parcheggi grandi dozzine di ettari e prestato soccorso in 400
occasioni – fortunatamente tutte situazioni non gravi: nella maggior
parte dei casi si è trattato di punture di vespe.
Accanto alle prestazioni logistiche, l’esercito ha entusiasmato il
pubblico presente a Burgdorf con diverse esibizioni della Patrouille
Suisse e concerti della fanfara delle reclute 16-2. L’impiego dell’esercito è stato coronato dal successo esattamente come l’evento stesso. n
Foto: messa a dispo
L’entità e la complessità delle prestazioni sussidiarie hanno rappresentato e rappresentano tuttora delle sfide particolari per l’esercito.
Le esperienze accumulate durante un impiego di vasta entità sono
quindi estremamente preziose. E quando il bilancio finale degli organizzatori risulta positivo, anche i soldati possono essere fieri di sé
stessi: «Siamo molto soddisfatti dello svolgimento della festa e degli
oltre 300 000 visitatori che vi hanno partecipato», afferma il presidente del comitato d’organizzazione Andreas Aebi. Anche il col SMG
Vincent Fehr, responsabile dell’impiego attribuito alla reg ter 1, è sereno: piena soddisfazione per il compito assolto, senza incidenti. Oltre che direttamente nell’arena, esaurita in ogni ordine di posti, molti spettatori senza biglietto hanno seguito le competizioni grazie alla
trasmissione in diretta presso le zone Public-Viewing.
Il palco del peso di 2900 tonnellate viene smontato dai soldati.
Intervista a Matthias Sempach, re della lotta svizzera 2013
In che modo le esperienze della scuola reclute per
sportivi di punta a Macolin l’hanno aiutata nel suo
percorso verso il titolo di re della lotta svizzera?
L’opportunità di assolvere la SR a Macolin è stato per me
un vero e proprio colpo di fortuna. Ho potuto approfittare delle fantastiche infrastrutture e mi sono trovato molto bene in compagnia di persone con interessi affini ai
miei. Tutti gli atleti lì hanno un obiettivo e vogliono raggiungere qualcosa. Mi auguro che la SR per sportivi di punta continui ad essere promossa e sostenuta anche in futuro. A mio parere i buoni sportivi sono un ottimo biglietto da visita per il nostro Paese e per la nostra immagine.
sfuggisse di mano. Al contrario, ho potuto gustarmi ogni istante e sono ancora al settimo cielo dalla felicità.
Da quando ha vinto il titolo è spesso al centro dell’attenzione. Tutti
vogliono qualcosa da lei. Come gestisce questa nuova situazione?
Negli ultimi giorni ho ricevuto davvero moltissime attenzioni. Era comunque tutto piacevole e positivo. Proprio ora sono grato di poter contare su
una cerchia di persone molto affiatate. La mia famiglia, la mia fidanzata e il
mio management mi hanno molto sgravato, hanno fatto un grande lavoro di
coordinamento ed erano sempre disponibili per me. Negli ultimi tempi non
ho mai avuto la sensazione che per me fosse troppo o che la situazione mi
Che cosa si augura per lo sport svizzero nel 2014?
Spero che tutti gli sportivi svizzeri credano nelle loro capacità, lavorino duramente per raggiungere gli obiettivi fissati e non abbiano mai a dubitare
di se stessi. Mi auguro inoltre che gli sportivi svizzeri possano continuare a
trarre profitto dalle ottime condizioni offerte da Macolin e possano progredire nelle loro discipline. In questo modo sono convinto che nel 2014 avremo modo di festeggiare tanti nuovi successi nello sport svizzero. E questo
mi rende molto felice!
16 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
Quali obiettivi sia sportivi che privati intende raggiungere entro la prossima Festa federale di lotta svizzera che si terrà a Estavayer-le-Lac?
L’importante è che io possa restare in salute. A Burgdorf ho potuto realizzare il mio più grande sogno, quindi da questo punto di vista non devo più dimostrare niente a nessuno. Ma è chiaro che se riuscirò ad allenarmi al meglio e
la salute me lo permetterà, nel 2016 intendo essere «pronto» un’altra volta.
Sul piano personale per me è importante non cambiare e rimanere quello che
sono. Voglio restare con i piedi per terra e occuparmi dei miei cari.
FOA g/salv
È stato difficile motivare i soldati durante la fase di
smantellamento in quanto il tempo era molto freddo
e umido.
Iten Yannick Müller
caposez cdo impg fo interv acc
Per me la pianificazione del personale per questo
impiego su larga scala ha rappresentato una sfida
interessante.
Aiut suff Romain Reynard
sottufficiale di professione, cdo impg fo interv acc
Come disegnatrice edile, per me i cantieri non sono
ambienti estranei. Ciò mi ha aiutato a trovarmi
rapidamente a mio agio qui a Burgdorf.
Sgt Jasmin Hug
militare in ferma continuata, capogruppo, cp interv acc 104
Trovo che l’impiego qui a Burgdorf sia più sensato di
quello che abbiamo fatto in altri CR.
Sdt René Bellwald
dist eser FOA G/salv
L’impiego ha richiesto molta forza e resistenza.
Sono orgoglioso di aver potuto partecipare a questa
attività.
Ho avuto l’opportunità di lavorare a 15 metri d’altezza
per smontare la tribuna. Come carpentiere sono
abituato a lavorare a queste altezze.
Sdt Stefan Petermann
militare in ferma continuata, cp interv acc 104
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Foto: Forze aeree svizzere
Recl Stefan Bichsel
militare in ferma continuata, cp interv acc 104
17
Foto: cp san 4
FOA log
Montaggio delle tende ancora intatte.
Festa federale di ginnastica 2013
Impiego reale per la cp san 4 a Bienne
Il 10 giugno 2013, 80 membri della compagnia sanitaria 4 (cp san 4) sono entrati in servizio in Ticino per il proprio corso
di ripetizione. Dopo aver ritirato il materiale la compagnia si è spostata nella zona di Berna e ha iniziato lo svolgimento dei
diversi moduli d’istruzione secondo il programma stabilito. Contemporaneamente a Bienne aveva luogo la Festa federale
di ginnastica, per cui era inizialmente previsto l’impiego della cp san 4 a supporto del servizio sanitario. Il 12 giugno era
prevista la grande cerimonia d’apertura con la partecipazione del consigliere federale Ueli Maurer. Una tempesta ha però
scombussolato tutti i piani, distruggendo nell’area della festa tutto ciò che non fosse fissato più che saldamente.
Samuel Forster, cdt cp san 4
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
Venerdì 13 giugno, di prima mattina, il comandante delle cp san 4, cap Samuel Forster,
informa la sua compagnia di voler offrire
aiuto spontaneo alla Festa di ginnastica.
Dopo aver stabilito un primo contatto con il
comandante dei pompieri di Bienne, viene
immediatamente attivata la cellula militare
di collegamento della Festa di ginnastica,
che coordinerà in seguito l’intero impiego
della cp san 4. Il primo incarico, ricevuto
alle ore 1000, è stato: «Ripristinare le tende».
Presso il campeggio di Sutz la tempesta aveva
18 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
strappato 440 tende dai relativi ancoraggi
e le aveva trasportate fino alla vicina zona
industriale. 50 militari hanno rafforzato un
distaccamento di 20 membri della protezione
civile, permettendo di montare nuovamente
in tempo record le tende ancora intatte.
Altri 15 soldati sono stati convocati a
Nidau per contribuire ai lavori di sgombero
e ripristino nell’area dell’Expo. Il cap Forster
ha avuto in questa occasione la possibilità di
incontrare la direzione d’intervento militare,
cosa che ha semplificato l’ulteriore collaborazione. La cp san ha lavorato senza sosta.
Oltre ai lavori di sgombero e ripristino, nel
pomeriggio sono stati richiesti due autocarri
IVECO allo scopo di trasportare materassi
per creare ulteriori posti letto presso il centro
congressi di Bienne. Grazie alla buona collaborazione sia all’interno della compagnia
sia nei confronti della direzione d’intervento
militare della Festa di ginnastica, l’impiego
spontaneo si è svolto senza alcun intoppo.
Rifugio nelle tende resistenti alle
intemperie
Dopo il primo impiego, il 18 giugno la cp san
ha allestito presso il campeggio di Sutz 18
robuste tende militari in sostituzione delle
numerose tende distrutte dalla tempesta. In
un clima torrido, ogni tenda è stata montata
FOA log
alle ore 0800. Poco alla volta è stato possibile
aumentare il grado di prontezza di marcia
e pianificare gli eventuali avvicendamenti.
L’immagine che si è presentata ai 40 membri
del distaccamento presso l’area dell’evento è
stata al tempo stesso impressionante e spaventosa. I soccorritori civili e i partecipanti
alla Festa di ginnastica lavoravano fianco a
fianco per raccogliere e preparare al trasporto
le tende sradicate e distrutte. L’intero impianto
sportivo era cosparso di tende, oggetti vari e
rami strappati dagli alberi. I pompieri abbattevano alberi in modo da scongiurare il pericolo
di ulteriori danni. Inoltre, il sopraggiungere
del buio non semplificava di certo i lavori.
Grazie ai molti aiutanti, la sera tardi
l’impianto sportivo di Ipsach era già stato
quasi completamente ripristinato. Solamente
una grossa tenda era stata danneggiata a tal
Foto: Rega
in trenta minuti da otto soldati appositamente
istruiti. Una cosa però ancora nessuno la sapeva: in occasione della tempesta successiva,
il 20 luglio, queste tende rappresenteranno
un luogo di rifugio per molti partecipanti
alla Festa di ginnastica. Grazie alla struttura
resistente alle intemperie, le 18 tende hanno
infatti superato indenni l’ondata di maltempo.
Nei giorni seguenti il corso di ripetizione
della cp san 4 è proseguito come inizialmente
previsto. Le previsioni meteorologiche venivano costantemente tenute sotto controllo
in quanto la situazione non si era ancora
stabilizzata completamente. Già giovedì 20
giugno una seconda tempesta ha nuovamente colpito la zona del Seeland. Questa volta
anche l’impianto della protezione civile che
ospitava la cp san ha subito dei danni. A
seguito delle forti precipitazioni, in breve
tempo la rampa di accesso si è trasformata
in un ruscello in piena. Le canalizzazioni e
le condotte di drenaggio non erano in grado
di trasportare l’immensa quantità d’acqua
e l’impianto rischiava di venire allagato. I
sacchi di sabbia, inizialmente previsti per
fermare i proiettili, sono stati velocemente
spostati dalla postazione di guardia all’entrata. L’acqua ha raggiunto un livello di 20
centimetri prima di defluire in direzione del
vicino campo di calcio, trasformandolo in
un vero e proprio lago. Il pericolo più acuto
era stato scongiurato; era ancora solo necessario rimuovere l’acqua dalla zona d’entrata
dell’impianto della protezione civile.
I partecipanti alla Festa di ginnastica
hanno avuto meno fortuna. I luoghi della
manifestazione sono infatti stati colpiti con
estrema violenza dal maltempo. Tre veicoli
sanitari sono stati richiesti a supporto dei
soccorritori civili. I medici hanno afferrato gli zaini d’emergenza e dopo un breve
briefing i veicoli erano già in partenza in
direzione di Ipsach con le luci lampeggianti
blu inserite. In totale, tredici militari della cp
san 4 hanno prestato soccorso ai feriti. Le vittime già sottoposte a triage sono state curate
e preparate al trasporto dai medici militari in
stretta collaborazione con i soccorritori civili
e i volontari. La maggior parte delle persone
coinvolte era stata ferita da oggetti trasportati
dal vento o da tende sradicate. Il materiale
di soccorso portato sul posto, per es. collari
cervicali, materassini a depressione e barelle,
si è dimostrato estremamente importante. I
feriti leggeri sono stati protetti dal freddo e
dall’umidità con delle coperte di salvataggio.
punto da dover essere chiusa al pubblico in
via precauzionale dai pompieri. Anche con
gli apparecchi pesanti non sarebbe infatti
stato possibile ripararla prima dell’inizio
delle gare. La tenda avrebbe dovuto ospitare
la corsa a staffette, prevista per la mattina
successiva. Grazie all’equipaggiamento d’illuminazione per piazze sinistrate della cp san
4 è stato possibile illuminare un prato poco
lontano, dove i responsabili hanno tracciato
Verso le ore 2000 sono giunte nuove richieste
per lavori di sgombero e ripristino. L’obiettivo
era chiaro: le gare avrebbero dovuto poter
cominciare puntualmente il giorno seguente
Foto: cp san 4
Campeggio e area dell’Expo nuovamente distrutti
dei nuovi percorsi all’aperto. La partenza è
quindi potuta avvenire come previsto alle
ore 0800 senza ulteriori intoppi.
Anche il campeggio a Sutz era stato
nuovamente colpito dalla tempesta. Molti
sportivi hanno trovato rifugio nelle tende
militari già montate. È quindi stato deciso
di montare tutte le tende militari disponibili,
in modo da offrire un luogo in cui dormire
anche agli altri atleti ormai «senzatetto».
Sono inoltre state distribuite 200 coperte di
lana. Con evidenti segni di stanchezza, alle
ore 0730 il distaccamento ha terminato il
proprio lavoro presso il campeggio di Sutz.
Grazie al grande impegno dei militari della
cp san 4, degli aiutanti e dei soccorritori civili
nonché dei partecipanti, la Festa federale di
ginnastica ha potuto prendere il via come
pianificato alle ore 0800.
Mentre il cap Forster ha aiutato attivamente i suoi uomini sul posto, il suo sostituto
I ten Albicker ha condotto tutte le attività
dietro le quinte presso l’impianto della protezione civile a Müntschemier. Il posto della
compagnia d’impiego è stato allestito per
un impiego di 24 ore. Su grosse flipchart
sono stati annotati i mezzi impiegati; è stato
necessario pianificare e sfruttare in modo
mirato le ore di riposo, la sussistenza, il carburante, il materiale e i veicoli. Grazie a una
pianificazione e a una messa in atto altamente
professionali è stato possibile impiegare tutti
i mezzi in modo ottimale. Il cap Forster ha
stilato un bilancio positivo da questo impiego
reale: i suoi uomini si sono impegnati in
maniera esemplare e hanno lavorato molto
bene. Ciò è stato ribadito anche in occasione
della consegna della bandiera dal rappresentante del comitato d’organizzazione della
Festa di ginnastica, che ha lodato la cp san
e ha ringraziato per l’instancabile impegno.
Senza l’esercito la Festa di ginnastica non
avrebbe potuto continuare. n
Impiego presso il campeggio di Sutz.
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19
CC mus mil
Un servizio comandato a Roma che non lascia indifferenti
«Band of Brothers» in Vaticano
Foto: messa a disposizione
Per il maggiore Aldo Werlen, capo della scuola per i quadri della musica militare, a inizio aprile vi erano in programma alcuni
giorni a Roma, che si preannunciavano veramente emozionanti. È stato distaccato nel quadro di una visita a scopo di istruzione
alla banda della Guardia svizzera pontificia a Città del Vaticano. Il soggiorno di un quadro della musica militare svizzera fa già
parte della tradizione. L’obiettivo è il perfezionamento della banda in vista del giuramento delle nuove guardie il 6 maggio.
Il maggiore Aldo Werlen con la banda della Guardia svizzera pontificia.
Christine Hartmann, Comunicazione Forze terrestri
Dal 31 marzo al 6 aprile 2013, in Vaticano, il
maggiore Aldo Werlen ha incontrato la banda
della Guardia svizzera pontificia. Il maggiore
Werlen, ufficiale di professione attivo presso
il Centro di competenza musica militare,
durante i cinque giorni ha diretto le prove
di sezione e le prove d’insieme, fornendo
alle guardie una preparazione ottimale
per l’importante impiego in occasione del
giuramento. Le prove hanno luogo soltanto
durante il tempo libero delle guardie, che si
esibiscono ad esempio il giorno della festa
nazionale o di Natale. Il 6 maggio, giorno
del giuramento, non è un momento saliente
soltanto per le nuove guardie, bensì anche per
la banda della Guardia svizzera pontificia.
Per l’ufficiale di professione della musica
militare soddisfare le diverse esigenze ha
rappresentato una sfida non indifferente. Alcune guardie vantano un’istruzione musicale
eccellente, ad esempio tra i trombettieri militari. Altre, invece, hanno fatto le loro prime
esperienze musicali nelle guggen. «L’impegno e la disponibilità dei musicisti a imparare
nuove cose è impressionante. E altrettanto lo
sono i progressi che le guardie hanno com-
20 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
piuto in questi pochi giorni», racconta Aldo
Werlen. Con le sue vaste conoscenze in tutti
gli ambiti musicali, ha potuto rispondere a
molte domande delle guardie, a partire dalle
quali sono nate interessanti discussioni.
Il cameratismo prima di tutto
Durante il suo soggiorno, Aldo Werlen ha
La famiglia Werlen nella Basilica di San Pietro
avvertito con chiarezza che i giovani svizzeri
seguono in modo esemplare i principi del
senso della comunità e del cameratismo e
sono fieri della loro incorporazione, di tutte le
guardie e della Svizzera. «È sempre toccante
vedere che anche i giovani del giorno d’oggi
sono disposti a fare sacrifici e, in caso di
emergenza, a donare la propria vita per il
Santo Padre», afferma Werlen.
Tra un’intensa prova e l’altra e al loro
termine, il magg Werlen ha avuto il piacere
di poter avere scorci esclusivi della Santa
Sede. Aldo Werlen parla con entusiasmo
delle mura della caserma, dei tesori storici e
dei momenti nella basilica di San Pietro che
ha trascorso con la moglie e la figlioletta. Uno
dei momenti più salienti è stata l’udienza
generale con Papa Francesco sulla Piazza
San Pietro, con diverse migliaia di credenti
che hanno reso onore al pontefice.
Il maggiore Aldo Werlen ha trascorso
una settimana intensa. Ha apprezzato molto
le riunioni con i quadri, in particolare con il
colonnello Daniel Anrig, comandante della
Guardia svizzera pontificia. È rimasto colpito
da come il comandante segua le sue idee,
i suoi principi e le sue credenze e da come
funga da modello per i giovani. n
CC mus mil
Orchestra di rappresentanza
CR sulla Piazza Rossa
Cremlino, Gorkij Park, Ministero della sanità russo, ambasciata svizzera e torre Spasskaya:
un’emozione dopo l’altra. Per i 75 componenti dell’orchestra di rappresentanza della fanfara
dell’Esercito svizzero tutto ciò è divenuto realtà. Dopo tre giorni di preparativi e un giorno di
viaggio, i musicisti militari svizzeri hanno prestato servizio nell’ambito del Festival Internazionale di Musica Militare «Spasskaya bachnya» a Mosca.
Sull’arco di 10 giorni la formazione si è esibita
in cinque concerti all’aperto, una parata di
musica militare e otto spettacoli durante
il Tattoo. Accanto alle orchestre rinomate
come i cadetti di Suworow russi, la Conscript
Band finlandese e la Marinekapelle olandese,
i trombettieri, i batteristi e i tamburini svizzeri sono riusciti ad affascinare gli oltre 7000
spettatori. Lo spettacolo di quest’anno, messo
a punto dal maggior Aldo Werlen e dall’aiutante di stato maggiore Philipp Rütsche, era
stato preparato durante la prima fase di CR
nella pista di ghiaccio a Huttwil. A Mosca
sono state effettuate altre prove, sebbene la
prova generale prevista per venerdì sia stata
annullata all’ultimo momento. Per motivi di
sicurezza la polizia ha bloccato l’accesso alla
Piazza Rossa e la metà dei musicisti non ha
potuto entrare nell’Arena. Malgrado il periodo relativamente breve per la preparazione,
il 31 agosto l’orchestra è arrivata pronta sulla
Piazza Rossa per la prima performance. Oltre
all’orchestra si sono esibiti anche i tamburini
che hanno indiscussamente rappresentato
l’attrazione principale del Tattoo. Al posto dei normali tamburi, durante il pezzo
«Recycling» si è suonato su e con materiali
del mercato edilizio. Mentre i tamburini
percuotevano fusti e cerchioni, le scintille
prodotte dalle smerigliatrici angolari hanno
creato anche uno spettacolo visivo. Ha poi
fatto seguito la marcia iniziale del Sechseläute
di Zurigo, conosciuta in Russia come una
marcia militare locale.
Accanto agli spettacoli, l’orchestra e i
tamburini si sono esibiti anche durante diversi concerti all’aperto. La Swiss Army Central
Band, ad esempio, ha dato un concerto in
occasione di un evento del Ministero della
sanità russo la domenica pomeriggio nell’immenso Gorkij Park. Un’altra esibizione ha
poi avuto luogo presso l’ambasciata svizzera.
Per questo concerto il maggiore Werlen era
partito appositamente a bordo di una limousine un’ora prima dell’orchestra per regolare
sul posto gli ultimi dettagli. Con suo grande
stupore è però arrivato ben 5 minuti dopo i
musicisti e ha dovuto percorrere gli ultimi
metri a piedi sotto una pioggia scrosciante
poiché i due torpedoni dell’orchestra bloccavano l’entrata.
Un altro momento saliente è stata la
visita al Cremlino con tanto di foto di gruppo
al termine, nella sala in cui normalmente
vengono ricevuti soltanto gli statisti stranieri.
Il 9 settembre i musicisti militari svizzeri
hanno fatto ritorno in Svizzera dopo un
impiego impressionante e del tutto riuscito. n
Foto: CC musica militare
Bernhard Fischer, CC musica militare
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21
CC S mont Es
Servizio comandato d’impiego presso l’École Militaire de Haute Montagne di Chamonix, Monte Bianco, Francia.
Mani fredde e aria rarefatta invece
di carta e computer
Per la prima volta un sottufficiale di professione dell’Esercito svizzero ha avuto la possibilità di trascorrere nove mesi
presso il centro per l’istruzione alpina dell’Esercito francese. L’opportunità di lavorare come istruttore presso
l’École Militaire de Haute Montagne (EMHM) di Chamonix è un sogno diventato realtà per l’aiutante di stato maggiore
Roger Würsch. Ecco il resoconto della sua esperienza.
Aiutante di stato maggiore Roger Würsch,
sottufficiale di professione presso il Centro
di competenza servizio alpino dell’esercito
(CC S alpi Es) di Andermatt
Per quanto riguarda il servizio alpino militare, la scuola ai piedi del Monte Bianco è
uno degli indirizzi più rinomati al mondo.
La scuola dispone di un’ampia e importante
tradizione nell’ambito dell’istruzione alpina
e delle tecniche di salvataggio, nel combattimento in montagna, nelle spedizioni alpinistiche in tutto il mondo e nel sostegno di
sportivi di punta degli sport invernali. La
scuola è appena stata insignita del «Piolet
d’or 2013», il più importante riconoscimento
civile per prestazioni eccezionali nel settore
dello sport di montagna estremo a livello
internazionale.
Primo impiego: allenamento tecnico in
Val d’Isère
Contemporaneamente alla nazionale femminile di Swiss Ski, a inizio dicembre 2012
mi trovavo anch’io in viaggio per la Val
d’Isère. Tuttavia non mi stavo preparando a
una discesa di coppa, ma cominciavo il mio
servizio comandato all’estero con il «seminario sulla stagione invernale» della durata
di una settimana. A questa settimana erano
presenti tutti gli istruttori della EMHM e
sono stati discussi diversi temi concernenti
l’imminente periodo invernale. Questo mi ha
permesso di allacciare velocemente e in modo
diretto i contatti con oltre 100 colleghi. Sono
stato accolto a braccia aperte dalla scuola e la
disponibilità dei collaboratori è stata enorme.
Oltre all’esperienza militare, ho potuto far
valere anche le mie formazioni come guida
alpina patentata, istruttore di sci e istruttore
del soccorso alpino svizzero. Mi sono sentito subito benaccetto e sono stato impiegato
quale istruttore autonomo presso la scuola.
Poco dopo Natale era previsto il trasloco
della mia famiglia nella Valle di Chamonix.
Sebbene l’appartamento in affitto a Les Houches fosse ammobiliato, il quantitativo di
materiale da traslocare non era indifferente.
22 esercito.ch Forze terrestri 2 / 13
Da gennaio a luglio 2013 i nostri tre figli (Matteo di 5 anni e i due gemelli Linus e Moreno
di 3 ½ ) hanno frequentato le scuole del posto.
Sebbene all’inizio della scuola non parlassero
una parola di francese, dopo una prima fase
difficile si sono integrati perfettamente. Ora
sono tutti in grado di esprimersi in questa
nuova lingua. Un bagaglio importante per il
resto della loro vita.
L’inverno: mani fredde e aria rarefatta
invece di carta e computer
Il mio lavoro presso l’EMHM mi portava
quasi sempre all’aria aperta. Nessun ufficio
caldo, macchina del caffè o computer, bensì
vento, neve, nebbia e mani fredde. Sono stato
impiegato come istruttore in diversi corsi e
ho istruito i quadri dell’Esercito francese
nel servizio alpino. Le attività svolte erano
molteplici: lezioni di sci e di sci di fondo, lezioni su come affrontare i ghiacciai, azioni di
salvataggio, classiche escursioni in alta quota,
gestione dei rischi, lezioni sulle valanghe,
esercizi tattici con infiltrazioni e addirittura
bivacchi d’emergenza non pianificati tra le
rocce e il ghiaccio.
Presso la scuola i quadri vengono formati in modo mirato in vista di impieghi
all’estero. L’ambiente è sempre stato molto
cameratesco e i discorsi con i partecipanti
molto interessanti. Tutti i partecipanti contribuivano ai corsi con esperienze operative
talvolta pluriennali. È stato molto interessante poter comparare l’organizzazione e il
lavoro sul terreno con le attività che svolgo
presso il Centro di competenza servizio
alpino dell’esercito e avere la possibilità di
esaminare criticamente alcuni contenuti.
Ogni giorno portava con sé delle novità che
mi permettevano di trovare nuovi spunti e
idee per il mio lavoro in Svizzera.
Tuttavia non sempre tutto va come dovrebbe e a inizio marzo ne abbiamo avuto
la prova. Durante il servizio due istruttori
dell’EMHM sono rimasti vittima di una
caduta mortale in una gola impervia. È
stato uno shock per la scuola e per tutta la
regione. In questa occasione si è vista la forte
coesione tra i collaboratori e l’attaccamento
della popolazione alla scuola. In occasione
di una toccante commemorazione presso
la caserma è stato reso omaggio ai defunti.
Il servizio alpino non viene allenato sulla
piazza della caserma, ma si svolge sul terreno
anche durante l’istruzione. Ciò è sicuramente
ottimale, ma comporta anche rischi e pericoli permanenti. Questa tragedia ci ha reso
dolorosamente consapevoli di questa realtà.
L’estate: breve ma intensa
Nel mese di maggio non erano previsti corsi. Questo periodo è stato quindi segnato
da diverse assenze. Chi aveva terminato le
vacanze cominciava con la preparazione
mirata alla stagione estiva. Come già accaduto in inverno, anche nel periodo estivo le
mie capacità sono state messe alla prova e
valutate attentamente. Ciò che mi ha fortemente impressionato sono state le capacità
tecniche degli istruttori dell’EMHM. In ogni
disciplina il livello era superiore alla media
e in quanto a tecnica di arrampicata alcuni
erano in grado di misurarsi con i migliori
al mondo. Ogni esperienza rappresentava
quindi una sfida per me e qualche volta mi è
capitata una caduta controllata dalla ripida
parete rocciosa. Tuttavia ciò fa parte del lavoro e per questo siamo assicurati con corde
e moschettoni.
Da giugno a inizio agosto abbiamo
nuovamente scalato centinaia di metri di
roccia e svolto innumerevoli ore d’istruzione.
Sebbene l’istruzione alpina non sia fondamentalmente diversa in Francia, ho potuto
raccogliere diverse idee e spunti.
In salute, felici e con un’importante
esperienza ad aggiungersi al nostro bagaglio,
a metà agosto io e la mia famiglia siamo
tornati in Svizzera. Così è volto al termine un
periodo indimenticabile in Francia. Spesso
abbiamo dovuto mettere da parte il tipico
perfezionismo svizzero e affrontare con
meno rigore le incombenze quotidiane. Ciò
che pianificavamo spesso poi non si realizzava e la realtà risultava essere tutt’altra. Ma
quando si trattava di lavoro, la qualità delle
Foto: messe a dispo CCRubriktitel
S mont Es
prestazioni era quantomeno parificabile
all’abituale «qualità svizzera». Per me e
la mia famiglia è stata una sfida costellata
di momenti indimenticabili e incontri
importanti.
Una volta tornato ad Andermatt
cercherò di far confluire nel mio lavoro
le esperienze raccolte e le conoscenze acquisite. Mi impegnerò inoltre a mantenere
i contatti con gli istruttori dell’EMHM e
cercherò di trarre un beneficio durevole
da questa esperienza unica nel suo genere.
Spero che ad altri militari di professione
sarà concessa la stessa opportunità. Affronterò le sfide del mio lavoro con rinnovata passione e sono grato che il mio
datore di lavoro mi abbia offerto questa
possibilità. n
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CC sport
«La SR per sportivi di punta è stata la cosa migliore
per dare una svolta alla mia carriera»
Patrizia Kummer è una campionessa di snowboard alpino di livello mondiale: quest’anno ha vinto per la seconda volta la Coppa del mondo e ha conseguito altri importanti successi. Nell’intervista la 25enne vallesana racconta cosa significa per lei lo
sport e su cosa si basano i suoi successi.
Comunicazione DDPS
Patrizia, che cosa significa per te lo sport?
Lo sport è per me una grande soddisfazione fisica, una fonte
inesauribile di felicità. Dopo gli allenamenti, anche quando
sono del tutto sfinita, mi sento ugualmente in super forma.
Per me, lo sport è pura gioia di vivere.
Come è nata questa passione per lo snowboard parallelo?
Durante la mia infanzia ho praticato lo sci e lo snowboard
alpino. Una volta un’amica mi ha chiesto se volevo partecipare a una gara dei campionati vallesani. Alla prima gara
siamo state squalificate entrambe, ma negli anni successivi ci
siamo sempre date il cambio sul podio e da lì in poi è stato tutto
un susseguirsi di eventi.
Qual è stato sinora il momento culminante della tua carriera?
Ve ne sono stati tanti, sicuramente ogni volta che vinco una gara.
Quest’anno ho vinto la medaglia d’argento ai Campionati mondiali di Stoneham, la piccola sfera di cristallo nello slalom
parallelo della Coppa del mondo per discipline e la grande
sfera di cristallo nella Coppa mondiale.
Quindi hai alle spalle una stagione di successi. Quali
sono adesso le tue aspettative?
Lo scorso anno ho vinto la Coppa del mondo e sono
stata letteralmente travolta da quanto mi stava
accadendo, dalle emozioni, da tutte le domande.
Quest’anno mi diverto e seguo gli eventi senza
particolari aspettative.
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Che cosa significa per te questo successo?
Il successo di per sé non conta molto per me: mi consente di fare
esperienze molto belle e lo considero piuttosto un
premio per tutti gli allenamenti e il duro lavoro.
Nelle gare di parallelo il vincitore passa sempre al turno successivo. In
un certo qual modo,
il successo per me è
questo – quanto meglio scio, tanto più posso
andare avanti.
CC sport
Quando cado o quando sono meno veloce degli altri rimango per un
momento delusa. Le sconfitte riesco comunque a sormontarle in fretta
e dico a me stessa che devo ancora migliorare alcune cose. Il più difficile
per me non è perdere, ma il fatto di essere stata eliminata e di dover
poi stare a guardare come sciano coloro che hanno superato il turno!
militare a contratto temporaneo. Riesco anche a portare a termine
piccoli progetti, come il mio viaggio in giugno negli USA dove conto
di iniziare già gli allenamenti sulla neve. Queste sono cose che posso
fare grazie ai finanziamenti che ricevo, tra gli altri, anche dall’esercito.
Grazie a questo sostegno posso praticare il mio sport in modo ancora
più professionale.
Dopo il tuo successo internazionale sei stata certamente al centro
Parliamo adesso dell’esercito. Come sei arrivata all’idea di frequenta-
dell’attenzione mediatica. Eri preparata a tutto questo?
re la SR per sportivi di punta?
Avevamo avuto due o tre training mediatici organizzati dall’esercito
e da Swiss Ski. Quindi ero senz’altro un po’ preparata. Inoltre ho
sempre osservato il comportamento degli altri atleti dai quali ho
potuto imparare molto.
Ho stabilito chiaramente sin dall’inizio di cosa avrei parlato e di cosa
no. La mia vita privata non riguarda nessuno. Parlare di snowboard
invece non è un problema: lo faccio tutto il giorno.
La scuola reclute ha cambiato molte cose. Vivevo a Davos e i miei ex
allenatori si erano ritirati dall’attività e poiché avevo assolutamente
bisogno di un preparatore sportivo, mi avevamo proposto la scuola
reclute per sportivi di punta. Ne avevo sentito parlare e mi ero anche
già informata. Tutto si è svolto molto rapidamente – in aprile mi
sono annunciata presso l’esercito e in agosto è già iniziata la SR. Non
avrei mai pensato che un giorno avrei fatto parte dell’esercito, ma mi
sono resa conto che per me, come atleta di punta, è stata una grande
opportunità. Penso che sia stata la cosa migliore che abbia fatto finora
per dare una svolta alla mia carriera sportiva.
Alcune cose saranno certamente cambiate anche a livello privato. Hai
Come te ne sei accorta?
dovuto fare delle rinunce per praticare uno sport di punta?
Per me una grande rinuncia sarebbe sicuramente stata non praticare
lo snowboarding. Ho la sensazione di avere una bella vita e quindi
non mi sembra di aver dovuto rinunciare a qualcosa.
Soprattutto per via degli allenamenti: sono ottimi sia nella scuola
reclute, sia nei corsi di ripetizione. Inoltre, attraverso la scuola reclute
per sportivi di punta ho conosciuto anche il mio preparatore sportivo,
grazie al quale ho fatto progressi davvero enormi.
Stai inoltre studiando psicologia. Come riesci a conciliare sport e
Quindi è la cosa migliore da fare in Svizzera per uno sportivo di punta?
studio?
Dipende dal tipo di sport. Un ginnasta, per esempio, è comunque a
Macolin. Se invece si pratica uno sport marginale per il quale non ti
viene messo a disposizione un preparatore sportivo e bisogna organizzare e occuparsi di tutto personalmente, allora è la cosa migliore!
Come ho già detto, è anche un sostegno dal punto di vista finanziario.
Da sportiva e studentessa non mi resta il tempo per svolgere un’attività professionale. In qualità di militare a contratto temporaneo
posso dunque praticare sport e guadagnare per mantenermi; inoltre,
durante la scuola reclute Swiss Ski mi ha anche messo a disposizione
un preparatore sportivo. Nella mia situazione è quindi proprio la
cosa migliore!
E come affronti invece le delusioni?
Come ci si trova quando improvvisamente tutti si interessano di te,
sebbene tu provenga da una disciplina sportiva marginale?
Fortunatamente è uno studio a tempo parziale, altrimenti non
sarebbe possibile. Nel mese di giugno spero di conseguire il
bachelor.
Quindi ti eri posta anche altri obiettivi oltre allo
snowboarding?
Sì. Ho fatto una pausa di sei mesi dopo
il liceo per dedicarmi allo sport. Nel
frattempo mi sono però accorta che
mi mancava qualcosa accanto allo
sport. Tuttavia, non essendo ancora
nel pieno del successo, avevo più tempo
a disposizione. Con i successi degli ultimi due anni sia lo
sport sia lo studio sono diventati più impegnativi e hanno richiesto
molta disciplina. Una volta concluso in estate il ciclo di bachelor, vorrei
fare un anno di pausa universitaria e concentrarmi soltanto sullo sport.
Potresti anche immaginare un futuro in ambito militare?
Sono ancora soldato semplice (ride). Effettivamente posso anche
immaginare un futuro in ambito militare. Intanto sto per concludere
i miei studi e poi vedrò un po’ come si presenta la situazione.
Un’ultima domanda: ti sposti molto frequentemente. Dove ti senti
Una cosa è il tempo, un’altra i soldi: puoi mantenerti
con lo sport che pratichi?
Sì, ho buoni sponsor e ricevo sostegno attraverso il mio
impiego quale
veramente «a casa»?
Sì, sono spesso in viaggio, ma ho una camera a Macolin e ho ancora la
mia stanza dai miei genitori. In fondo per me è lo stesso dove mi trovo.
Finché che posso praticare lo snowboarding sono contenta così. n
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25
CIFT
Monitoraggio dell’esercizio da parte di militari di professione esperti.
Simulazione live presso il CIFT
Esercitazioni di combattimento
I Centri d’istruzione al combattimento (CIC) Est e Ovest del Centro d’istruzione delle Forze terrestri (CIFT)
dispongono ciascuno di un impianto di simulazione per esercizi di combattimento (SIMUG) e di un impianto
di simulazione per il combattimento in zone edificate (SIM CIZE). Su entrambe le piattaforme di simulazione
è possibile intervenire in tempo reale negli esercizi di simulazione in corso.
Col SMG M. Bellwald, cdt Centro d’istruzione delle Forze terrestri (CIFT)
Ten col P. Pellegatta, cdt CIC Est
Cap M. Lampert, uff prof regia SIM CIZE CIC Est
Da più anni, sia le scuole reclute che le truppe delle Grandi Unità delle Forze terrestri possono esercitarsi sulle piattaforme di simulazione
dei Centri d’istruzione al combattimento. Con la messa in esercizio
dell’impianto SIM CIZE a Walenstadt, è stato possibile incrementare
ulteriormente l’efficienza delle piattaforme di simulazione. Qui di seguito una breve panoramica.
In generale
Gli impianti per esercizi sono generalmente concepiti per esercizi di
sezione e per esercizi di compagnia (rinforzata). È comunque anche
possibile l’allenamento a livello di battaglione. Su entrambe le piattaforme di simulazione è possibile rilevare in modo esaustivo, mediante GPS e radiodeterminazione, tutti i soldati e i quadri che stanno
partecipando all’esercizio, con indicazione delle funzioni, dei sistemi d’arma e dei veicoli. Sia le truppe che le armi e i veicoli sono infatti equipaggiati di componenti LASSIM (simulatore di tiro a laser).
I movimenti e le azioni di combattimento sul terreno e negli
edifici vengono valutati e rielaborati simultaneamente dalla centrale
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d’impiego. L’esercizio viene svolto secondo il principio «quattro occhi vedono meglio di due». Mentre la direzione dell’esercizio raccoglie
impressioni e dati sul terreno, grazie alla registrazione di conversazioni radio e sequenze video e al fatto di seguire l’esercizio mediante la simulazione al computer anche la centrale d’impiego dispone di
un quadro sempre aggiornato della situazione. Gli esercizi sulle piattaforme dei CIC Est e Ovest hanno molteplici vantaggi.
La rappresentazione del campo di battaglia
Spesso, all’interno della truppa vengono riscontrate lacune per quanto
concerne la conoscenza degli effetti dei diversi sistemi d’arma. Grazie
alle piattaforme di simulazione, il campo di battaglia può essere rappresentato in modo molto realistico, affinché per la truppa sia più chiaro come si presenta un combattimento. Tale risultato si ottiene tramite:
• possibilità realistiche di ferimento e le cure corrispondenti richieste dal sistema. Una mancata cura genera interruzioni del sistema,
che possono poi essere valutate dalla centrale d’impiego;
• la possibilità di simulare la perdita di veicoli da combattimento e del
loro equipaggio. Il sistema riporta gli effetti sulla truppa che occupa
il veicolo;
• sensori presenti sugli edifici, che reagiscono ai bombardamenti e
alle sparatorie e sono collegati a un sistema presso l’impianto SIM
CIFT
Foto: ten col P. Pellegatta, cdt CIC Est
Preparazione all’impiego nell’impianto per esercizi SIM CIZE: La truppa si prepara all’impiego.
Un gruppo di fanti penetra in un edificio.
Perquisizione di un edificio.
CIZE. A seconda del sistema d’armi, del tipo di munizione e della distanza d’impiego, ne risultano ripercussioni anche all’interno dell’edificio, accompagnate da lampi, fumo ed effetti acustici;
• la possibilità di addestramento dei rapporti di tempo delle armi da
fuoco a traiettoria curva nonché dell’avvicinamento con formazioni rinforzate.
tanto indirizzare l’esercizio in modo efficiente e nella direzione
auspicata. Vengono inoltre illustrate le conseguenze effettive dell’intervenuto dei responsabili nell’esercizio mediante la gestione mirata
dell’OPFOR (opposing force). Tutto ciò garantisce loro una migliore comprensione delle procedure dei combattimenti, aumentando
di conseguenza la qualità degli esercizi futuri. Infine, il monitoraggio ha luogo sul terreno, da parte della direzione dell’esercizio, e nel
contempo da parte della centrale d’impiego. In tal modo è possibile
identificare a tappeto i comportamenti errati a livello tecnico e tattico per quanto concerne le forze, i settori, il tempo e le informazioni.
Qualità della valutazione degli esercizi
Rispetto a sistemi di simulazione meno recenti e ad altri impianti per
esercizi, le nuove piattaforme di simulazione, più versatili, presentano diversi vantaggi:
• il monitoraggio degli esercizi da parte di militari di professione più
esperti presso la centrale di comando e sul terreno assicura l’elevata qualità della valutazione degli esercizi;
• dal punto di vista del sistema, grazie a un monitoraggio costante
può essere messo in pratica il principio «bottom-up / top-down».
Indipendentemente dalla fase in corso, è possibile controllare la
procedura dal profilo tattico e, contemporaneamente, della tecnica di combattimento. Ciò consente di potenziare le prestazioni della formazione a tutti i livelli;
• una critica professionale degli esercizi incrementa la prontezza a
fornire prestazioni da parte della truppa. Infatti, in primo luogo
la società attuale (militari compresi) non si accontenta più di critiche vaghe o difficilmente documentabili. In secondo luogo, oggi
la formazione scolastica e professionale sono sempre più orientate
a prodotti multimediali. Le critiche agli esercizi sulle piattaforme
del CIC tengono conto di entrambi gli elementi menzionati.
Istruzione della direzione dell’esercizio
Oltre alla già menzionata possibilità di rappresentare in modo realistico il campo di battaglia e di rendere più professionale la valutazione
degli esercizi, le piattaforme di simulazione presentano vantaggi anche
per quanto concerne la preparazione e lo svolgimento degli esercizi.
Grazie alle piattaforme, infatti, la direzione dell’esercizio dispone sempre di un quadro aggiornato della situazione e può per-
Simulazione live / tiri di combattimento
La simulazione live è un mezzo ottimale per l’istruzione delle formazioni ed è pertanto indispensabile. I vantaggi quali valutazioni
degli esercizi di alta qualità, critiche professionali degli esercizi e l’istruzione di formazioni, unitamente alla possibilità di offrire ai responsabili dell’esercizio stessi una formazione o un perfezionamento
nonché alla rappresentazione realistica del campo di battaglia, porteranno certamente alla definizione di priorità in tale ambito di istruzione. Naturalmente, questo tipo di istruzione non dev’essere inteso
come «ultima ratio». I tiri di combattimento continuano a costituire una componente fondamentale dell’istruzione, in quanto gli effetti psicologici del fuoco, l’influsso di fattori esterni sulla balistica
e sulla mira devono continuare a essere oggetto dell’istruzione. Tuttavia, le piattaforme di simulazione non presentano altre possibilità concrete per preparare e rielaborare anche altre forme di esercizi
o per migliorarle applicando quanto appreso grazie alle piattaforme
di simulazione stesse.
Centro d’istruzione delle Forze terrestri
Il CIFT, con le sue due piattaforme di simulazione CIC Est e Ovest,
è orientato al futuro. Con un sostegno professionale della milizia e
un’efficiente simulazione live, è possibile sfruttare in modo ottimale il breve periodo di istruzione offerto dalla scuola reclute e dai corsi di ripetizione. n
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27
Agenda
27 / 28 febbraio Campionati invernali dell’esercitoAndermatt
www.armeewettkaempfe.ch
29 aprile – 3 maggio
Patrouille des Glaciers
www.he.admin.ch > Temi >
Patrouille des Glaciers
Zermatt –Verbier
20 maggio – 1° giugno Cielo Aperto: Locarno
100 anni delle Forze aeree svizzere /
75 anni dell’Aeroporto di Locarno
www.cieloaperto.ch
29 agosto Campionati estivi dell’esercito
www.armeewettkaempfe.ch
Wangen an der Aare
30 / 31 agosto Air 14 PayernePayerne
6 / 7 settembre 100 anni delle Forze aeree svizzere
www.air14.ch
Concerti della musica militare
www.militaermusik.ch
Dimostrazioni di volo delle Forze aeree svizzere in Svizzera e all’estero
www.armee.ch/airshows
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2
KOMBI 13 –
Aiuto transfrontaliero in caso di piena
2 / 13
2 Ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) – «Ecco la nostra officina»
8 Squadriglia d’aviazione 6 – Tenuta combinata da pilota anziché completo e cravatta
10 Militari in pellegrinaggio a Lourdes – Dove ognuno trova qualcosa di speciale
A colloquio con il capoprogetto brigadiere Sergio Stoller
«Ecco la nostra officina»
L’ulteriore sviluppo dell’esercito (USEs) non è ancora un prodotto definitivo e non è pronto per essere reso noto. Il br
Sergio Stoller sottolinea infatti come si stia lavorando intensamente all’USEs e come quindi il progetto si trovi ancora
in fase di elaborazione. Diamo pertanto un’occhiata in compagnia del capoprogetto all’interno della sua officina.
Daniel Laroche, Comunicazione Difesa
Nei primi giorni di ottobre ha avuto luogo il trapasso formale dall’attuale delegato del capo dell’esercito per l’USEs, colonnello SMG Alain
Vuitel, al nuovo capoprogetto, brigadiere Sergio Stoller. Il colonnello
SMG Vuitel, dal 1° gennaio 2014 brigadiere capo dello stato maggiore
del CEs, sarà ancora responsabile della redazione finale del rapporto
generale parte seconda, tuttavia da ottobre il br Stoller ha iniziato ad
occuparsi assieme alla sua organizzazione di progetto della pianificazione ulteriore, della realizzazione e della gestione dell’esercito futuro.
Questo ha reso il br Stoller una persona assai richiesta e il primo
referente per le questioni legate all’USEs. Per lui non si tratta quindi soltanto della semplice elaborazione dei contenuti del «prodotto»
USEs, bensì anche della sua comunicazione e quindi di spiegarne la
grande importanza. Nella dicotomia tra esercito e politica e con i media sullo sfondo ciò si rivela essere un compito tutt’altro che semplice.
In merito un piccolo esempio: a fine ottobre, durante il seminario operativo il br Stoller ha presentato un resoconto agli alti ufficiali superiori. Due giorni prima della manifestazione il suo intervento era pronto assieme all’ampia presentazione Powerpoint. Il giorno
successivo, il Consiglio federale, durante la sua seduta del mercoledì,
ha deciso di inchinarsi al volere del Parlamento e a partire dal 2016
di mettere a disposizione dell’esercito 5 miliardi di franchi. Il giorno stesso della manifestazione si è quindi dovuto apportare gli ultimi adeguamenti del caso.
«Ciò rientra nel nostro compito. L’importante è che in momenti
del genere si persegua la propria linea e si continui la pianificazione
con passi chiari, si approntino delle alternative e si mantenga il dialogo con tutte le istituzioni. In definitiva, nella nostra officina raggiungeremo l’obiettivo quando la politica e forse anche il popolo attraverso le urne ci diranno quale via percorrere», spiega il br Stoller.
In proposito, l’analisi globale della consultazione conclusasi
ad ottobre ha mostrato una prima direzione. Ad esempio per quanto riguarda la durata dei futuri CR. La pianificazione non approvata
che prevedeva che in linea di principio in futuro abbia luogo un corso preparatorio dei quadri della durata di una settimana, nella consultazione non è risultata unanimemente gradita e ha sollevato alcune perplessità.
Un problema quindi su cui il br Stoller dovrà ancora chinarsi.
«Vi sono numerosi punti che dobbiamo tenere ben presenti. Per tale
questione sarà essenziale che la componente di professione dichiari il
grado di prontezza al quale i militari e in particolare i quadri rinunciano sul posto di lavoro», continua il brigadiere. In proposito un altro esempio: l’USEs prevede che tutti i militari assolvano una scuola
reclute intera e che i quadri al termine superino la rispettiva istruzione. Un punto cruciale è il fatto che per ogni livello di grado, l’ultimo
grado venga «pagato» nel servizio pratico assolvendo un’intera SR.
Nelle pianificazioni questo principio è ad esempio previsto anche per i futuri comandanti d’unità. Tuttavia il br Stoller si pone la
questione seguente: «Nell’odierno mondo professionale è possibile
che un trentenne futuro capitano vada a militare per circa 19 settimane?». Da un’indagine svolta presso i futuri comandanti di milizia
interessati la risposta è stata chiara: «Difficilmente!».
2 esercito.ch 2 / 13
I punti in sospeso di questo genere sono piuttosto numerosi, anche
se al momento attuale non sono ancora oggetto di discussione. Nei
dibattiti parlamentari potranno emergere ulteriori questioni simili.
Il br Sergio Stoller ne è certo. La struttura di condotta con la ripartizione in istruzione, impiego, logistica e aiuto alla condotta viene oggi
solo marginalmente discussa. Ma in futuro come potrà essere mantenuta se risulterà improvvisamente evidente che le attuali brigate di
fanteria e di fanteria di montagna in quanto unità organizzative sono destinate a scomparire e i rispettivi battaglioni dovranno essere
subordinati alle regioni territoriali?
In ultima analisi nell’officina del br Stoller il diritto gioca un
ruolo decisivo. Quali cambiamenti previsti l’esercito sarà in grado di
determinare in maniera autonoma? Quali leggi, ordinanze e regolamenti dovranno essere adeguati e sottomessi a quali processi politici? Anche in questo caso un ultimo esempio dalla pratica: «In realtà per tutti è chiaro che a partire dal 2016 avremo soltanto due inizi
di SR, ciascuna di 18 settimane. La SR invernale che si estende a cavallo di due anni è destinata a scomparire. Ora si pone la questione
di quali basi legali dovranno essere soddisfatte affinché ciò possa essere applicato nella pratica e al momento attuale non è ormai troppo
tardi?», si interroga il br Stoller.
Una questione aperta che già sin d’ora interessa numerosi futuri militari, in particolare quei giovani cittadini e cittadine che partecipano alle giornate informative organizzate dai Cantoni o che effettuano il reclutamento. Nel 2015 vi saranno ancora tre inizi di SR?
Una domanda di grande interesse e a cui il br, malgrado la sua conoscenza del dossier, non è in grado di rispondere.
Tutto ciò costituisce appunto un’officina nella quale i vari prodotti
devono essere ulteriormente levigati affinché in futuro possano trovare una loro collocazione armoniosa nei vari cantieri in Svizzera.
Ulteriore sviluppo dell’esercito
Il nuovo Concetto relativo agli
stazionamenti dell’esercito
Martedì 26 novembre 2013 a Berna Ueli Maurer, capo del DDPS, e il comandante di corpo André Blattmann, capo dell’esercito, hanno fornito informazioni in merito al nuovo Concetto relativo agli stazionamenti dell’esercito. Il progetto provvisorio
mostra quali ubicazioni continueranno a essere utilizzate e a quali ubicazioni si rinuncerà. Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo
dell’esercito il Concetto approvato dal Consiglio federale concretizza al meglio le direttive politiche ed economiche.
Comunicazione DDPS
resta
cambiamento
esame
Il Concetto relativo agli stazionamenti approvato dal Consiglio federale prevede che in
futuro l’esercito dovrà rinunciare a un terzo
degli immobili. I parametri fondamentali
del decreto del Parlamento del 29 settembre
2011 hanno costituito le relative condizioni
quadro. Tenendo conto dei criteri militari
ed economico-aziendali nonché di un buon
radicamento regionale dell’esercito, è stato
elaborato un progetto nel quale sono stati
considerati in maniera ottimale tutti i criteri.
Il 29 settembre 2011 le Camere federali
hanno stabilito in un decreto federale che in
futuro l’esercito avrebbe avuto un effettivo
regolamentare di 100 000 militari e beneficiato di un limite di spesa annuo di 5 miliardi di
franchi. Questi valori sono stati confermati
dal Consiglio federale (5 mia. dal 2016). Per
rispettare questi criteri e disporre di risorse
sufficienti per gli investimenti e l’esercizio
sono necessari importanti risparmi. Entrano
segnatamente in considerazione gli immobili, poiché generano annualmente notevoli
costi di manutenzione e d’esercizio. Per
questo motivo il parco immobiliare odierno
dev’essere ridotto di oltre un terzo.
Piazze d’armi
Comandi
Logistica
Centri di reclutamento
Piazze d’esercizio
Aerodromi
Per stabilire le future ubicazioni dell’esercito
si è tenuto conto in primo luogo dei criteri
militari, di quelli economico-aziendali e delle
ripercussioni degli stazionamenti a livello
regionale. In tale contesto, è stata attribuita
la priorità al criterio della necessità degli immobili in questione per un impiego conforme
alla dottrina e per l’istruzione, ma anche ai
costi di manutenzione e di locazione nonché
al fabbisogno di rinnovamento. Si è inoltre
tenuto conto delle immissioni spesso legate
alle attività militari. Nonostante le considerevoli riduzioni del budget, il DDPS è riuscito a
concretizzare i criteri e a considerare tutte le
regioni in modo equilibrato. Per elaborare le
proposte di soluzione il DDPS ha collaborato
strettamente con i Cantoni interessati.
Secondo l’attuale progetto di Concetto relativo agli stazionamenti è necessario
rinunciare a numerosi impianti sotterranei
classificati in tutta la Svizzera. La chiusura di
questi impianti classificati sarà sottoposta al
Parlamento con un messaggio separato, contemporaneamente alla modifica della legge
militare. Inoltre si rinuncerà all’aerodromo
militare di Sion. Si rinuncerà parimenti agli
aerodromi di Buochs e di Dübendorf, che già
oggi sono utilizzati in misura ridotta (sleeping bases). In futuro Dübendorf ospiterà
soltanto un’elibase. Si rinuncerà altresì alle
piazze d’armi di Friburgo, Ginevra, Moudon,
Lyss e St-Maurice come pure agli alloggi e
alle piazze di tiro di Glaubenberg, Brigels e
Gluringen.
Con l’attuazione del Concetto relativo agli
stazionamenti saranno pertanto realizzate
chiusure previste da lungo tempo nell’ambito
di precedenti riforme dell’esercito.
Ripercussioni sui posti di lavoro
Il progetto provvisorio di Concetto relativo
agli stazionamenti ha un influsso diretto su
circa 300 posti di lavoro. Poiché l’attuazione
del Concetto si estenderà sull’arco di vari
anni, si potrà ottenere la necessaria riduzione
dei posti di lavoro grazie alla fluttuazione naturale del personale. Inoltre, dopo l’attuazione vi saranno collaboratori che lavoreranno
presso un’altra sede.
Procedura ulteriore
I Cantoni potranno esprimersi sull’attuale
progetto di Concetto relativo agli stazionamenti fino alla fine di gennaio 2014. In
seguito il Concetto sarà, per quanto possibile,
adeguato. La versione definitiva sarà trattata
dal Consiglio federale unitamente al Messaggio concernente la modifica delle basi legali
per l’ulteriore sviluppo dell’esercito.
→→ w ww.vbs.admin.ch > Temi > Difesa >
Concetto relativo agli stazionamenti
Secondo la pianificazione provvisoria,
le piazze d’armi continueranno a essere
ripartite equamente in tutta la Svizzera.
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3
KOMBI 13
Aiuto transfrontaliero
in caso di piena
Il Liechtenstein è a rischio di catastrofe. Il Paese è minacciato da inondazioni e frane
e la stabilità degli argini del Reno potrebbe venire meno. Risultano colpite anche le
infrastrutture per l’approvvigionamento energetico particolarmente sensibili e alcune
vie di comunicazione di fondamentale importanza. Il Liechtenstein si trova in difficoltà
e ricorre all’aiuto reciproco, chiedendo alla Svizzera di intervenire. In aiuto
giunge un migliaio di militari del battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4
della regione territoriale 4.
Sdt Thomas Färber, cellula di comunicazione regione territoriale 4
Liechtenstein, Comune di Ruggell, ore 14.00: in questo pomeriggio
del 17 luglio 2013 il sole è cocente. Le fronti dei soldati, sottoufficiali
e ufficiali della sezione zappatori della compagnia zappatori costruttori 4/4 sono imperlate di sudore. Sono già diverse ore, più precisamente dalle 23.00 del giorno precedente, che questi militari dell’Esercito svizzero si trovanonel Liechtenstein e sono impegnati in lavori
di sgombero delle piante abbattute. Il loro compito consiste nel liberare gli argini del Reno dalla sterpaglia e dagli alberi: ciò consente di
evitare che, in caso di evento reale, si formi materiale galleggiante e
la situazione di piena peggiori.
Uno dei sottoufficiali che sta soffrendo il caldo in mezzo ai cespu-
«La collaborazione con i forestali di
Ruggell è ottima, parliamo la stessa lingua,
se così si può dire, e perseguiamo gli
stessi obiettivi».
gli è il sergente Clemens Müller. Nonostante le temperature sfiancanti e il duro lavoro, è di buon umore. Come tutti i suoi camerati della
compagnia di zappatori costruttori, sta svolgendo il corso di ripetizione annuale in seno al battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4.
Come facilmente immaginabile per un sergente di una compagnia di
questo tipo, Müller ha seguito la formazione di pontoniere battipalo
e nella vita civile è artigiano. Il fatto che qui a Ruggel debba eccezionalmente utilizzare la motosega, sebbene per lui sia la prima volta,
non sembra disturbarlo. Pur affermando che avrebbe preferito svolgere un’attività sull’acqua come la costruzione di un ponte, il sergente Müller considera questi lavori dei diversivi. «In più, quello che facciamo qui è molto utile. In tal modo, anche al termine dell’esercizio
4 esercito.ch 2 / 13
rimane qualcosa di concreto per gli abitanti del Liechtenstein», spiega Müller. Quest’ultimo risponde senza esitazioni alla domanda riguardante la situazione straordinaria di prestare servizio all’estero:
non ha molta importanza il posto in cui devono essere svolti i lavori necessari. Sia nel nostro Paese che all’estero devono essere svolti con la massima cura. «La collaborazione con i forestali di Ruggell
è ottima, parliamo la stessa lingua, se così si può dire, e perseguiamo gli stessi obiettivi. Non vedo alcun problema», aggiunge Müller.
Un accordo del 2006
Il sergente Müller è uno dei circa 1000 militari che, nel quadro dell’esercizio civile-militare transfrontaliero «KOMBI 13» nel Liechtenstein prestano aiuto in caso di catastrofe. Lo sgombero delle piante
abbattute è solo uno dei numerosi compiti assegnati alle compagnie
di salvataggio e di zappatori costruttori del battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4 nel quadro di KOMBI 13.
Fino a un paio di giorni prima i militari, nel bel mezzo di un «normale» corso di ripetizione a Bremgarten, erano praticamente all’oscuro di tutto. Poi ecco la richiesta di assistenza reciproca formulata
dal Liechtenstein, che si basa sull’accordo del 2006 tra la Confederazione Svizzera e il Principato del Liechtenstein sull’assistenza reciproca in caso di catastrofi o incidenti gravi. Questa la situazione nel
Liechtenstein: una cosiddetta piena «HQ300», ovvero una piena che
nel Liechtenstein ricorre in media ogni 300 anni. In caso di un evento straordinario di questo tipo, il Principato del Liechtenstein ha difficoltà a far fronte ai numerosi problemi soltanto con le proprie forze,
e deve pertanto ricorrere all’aiuto reciproco. Durante questi tre giorni di «catastrofe», come detto, è giunto in soccorso il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4.
In un totale di undici zone sinistrate nel Liechtenstein, i militari dell’Esercito svizzero hanno fornito un notevole supporto alle autorità civili e organizzazioni di soccorso locali. Sono state costruite
«KOMBI 13» in cifre
Durata dell’esercizio:
• dal 16 al 18 luglio 2013.
Area interessata:
• lungo il Reno, nel Liechtenstein, principalmente in territorio del
Comune di Ruggell;
• area sinistrata: 2 km2 (4 km di lunghezza per 0,5 km di profondità);
• 11 zone sinistrate: costruzione di strade per l’intervento, risanamento
e ricostruzione di ponti, sgombero delle piante abbattute, approvvigionamento idrico d’emergenza, decontaminazione di persone e veicoli,
­liberazione delle canalizzazioni ostruite, rafforzamento degli argini.
Partecipanti:
• circa 1000 soldati, sottoufficiali e ufficiali del battaglione d’aiuto in
­caso di catastrofe 4 della regione territoriale 4;
• diverse centinaia di persone facenti parte delle forze di soccorso delle
organizzazioni civili di soccorso del Liechtenstein.
Sostegno nell’impiego:
• 240 veicoli e 180 rimorchi dell’Esercito svizzero;
• escavatrici e macchine da costruzione di partner civili;
• un elicottero Super Puma, 20 big bag e 4000 sacchi di sabbia.
vie d’intervento, sono stati sostituiti ponti, è stata allenata la decontaminazione di veicoli e persone e, mediante un elicottero Super Puma e 20 big bag pieni di ghiaia, sono stati rafforzati gli argini. Molte
delle prestazioni dell’Esercito svizzero nel quadro di KOMBI 13 a favore della popolazione civile del Liechtenstein sono durature e anche
al termine dell’esercizio rimarranno in essere, sotto forma di opere
di costruzione ultimate.
Liechtenstein: «ora conosciamo i nostri limiti»
KOMBI 13 perseguiva diversi obiettivi; quelli del Liechtenstein non
corrispondevano necessariamente a quelli dell’Esercito svizzero.
Quello che li accomunava era l’intenzione di simulare un caso reale dalla a alla z e congiuntamente. Innanzitutto, affinché in caso
di emergenza tutti conoscano gli interlocutori e le procedure. Inoltre, per sapere come funzionano le organizzazioni d’aiuto civili del
Liechtenstein e il battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 dell’Esercito svizzero. E infine, per evitare che lo stato maggiore della regione territoriale 4 e lo stato maggiore di condotta del Governo del
Liechtenstein si incontrino per la prima volta in caso di evento reale e che prima di allora non abbiano idea di come potrebbe svolgersi, in una situazione di crisi, una riunione di coordinamento tra due
Paesi con legislazioni e procedure di lavoro diverse.
I risultati di una prima valutazione dell’esercizio da parte del
Liechtenstein sono la prova che questo era assolutamente necessario.
Emanuel Banzer, responsabile del progetto per il Liechtenstein, a nome dello stato maggiore del Governo ha individuato in alcuni punti
un potenziale di ottimizzazione per quanto riguarda le procedure formali dell’accordo internazionale. «Nel quadro dell’esercizio abbiamo
imparato a riconoscere i nostri limiti», afferma Banzer, che ha inoltre «preso atto delle sfide a livello logistico che si celano dietro a un
impiego di soccorso mirato che vede coinvolte oltre mille persone facenti parte delle forze di soccorso». Secondo il Ministro degli interni
e vicecapo del governo Thomas Zwiefelhofer, ancora una volta è risultato evidente quanto per il Liechtenstein l’aiuto reciproco rappresenti una sorta di assicurazione sulla vita e quanto il Paese sia grato
di poter contare su questo aiuto grazie all’accordo in vigore dal 2006.
Da 0 a 100 in poche ore
Per il divisionario Hans-Peter Kellerhals, comandante della regione territoriale 4, questo esercizio aveva una valenza diversa per la
sua truppa: voleva infatti verificare fino a che punto il suo battaglione d’aiuto in caso di catastrofe 4 fosse in grado, nel mezzo di un corso di ripetizione, di fornire prestazioni di primo acchito, di passare
in poche ore da 0 a 100, dal corso di ripetizione a un caso effettivo.
Secondo Kellerhals, «Non stiamo facendo prove per qualcosa di inverosimile. Anche se piene di tale portata in teoria ricorrono soltanto ogni 300 anni, in realtà è possibile che nell’arco di 15 anni si verifichi più di una catastrofe del genere. E noi dobbiamo essere pronti».
Se le cose stanno veramente così lo rivelerà la valutazione dettagliata dell’esercizio. Già ora si può però affermare che il sergente
Clemens Müller, appena 24 ore dopo l’inizio dell’esercizio, non era
già più a Bremgarten, bensì a Ruggell, e con i suoi camerati stava tagliando alberi e cespugli. Con una premessa del genere, i risultati non
possono che essere positivi. n
«Non stiamo facendo prove per qualcosa di
inverosimile. Anche se piene di tale portata
in teoria ricorrono soltanto ogni 300 anni,
in realtà è possibile che nell’arco di 15 anni
si verifichi più di una catastrofe del genere.
E noi dobbiamo essere pronti».
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5
La parola a…
6 esercito.ch 2 / 13
Thomas Zwiefelhofer,
vicecapo del governo e Ministro
degli interni:
Divisionario Hans-Peter Kellerhals,
responsabile dell’esercizio e comandante della regione territoriale 4:
«La sicurezza è una risorsa fondamentale
per il nostro Paese. In determinate situazioni non potremmo cavarcela solo con le nostre forze. In casi del genere dobbiamo ricorrere all’aiuto reciproco transfrontaliero».
«In caso di situazioni straordinarie, l’Esercito svizzero dispone di tutta una serie di
possibilità e forze per affiancare le autorità
civili in caso di emergenza».
Emanuel Banzer,
direttore dell’Ufficio del Liechtenstein
per la protezione della popolazione:
«L’esercizio che svolgiamo nel quadro
di KOMBI 13 è molto importante per noi,
in particolare per quanto riguarda gli
insegnamenti che ne traiamo».
Tenente colonnello di stato maggiore
generale Daniel Reimann,
responsabile del progetto e sostituto
del responsabile dell’esercizio:
«Il nostro obiettivo, oltre a conoscere
i partner, è imparare ad apprezzarli.
Dobbiamo trovare una ‹lingua› comune.
In caso di emergenza, dobbiamo poter
lavorare fianco a fianco».
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7
Foto: David Marquis
Il maggiore Edouard
Schmutz (terzo da destra) con alcuni piloti
della squadriglia davanti a un Tiger F-5.
Squadriglia d’aviazione 6: un’unità particolare
Tenuta combinata da pilota anziché
completo e cravatta
Oggi la condotta della guerra aerea è una questione estremamente complessa. Nonostante ciò, sui jet da combattimento
svizzeri non mancano piloti di milizia. Attualmente vi sono ancora tre squadriglie che si avvalgono dei Northrop F-5 Tiger. armee.ch ha visitato la squadriglia d’aviazione 6 durante il suo corso d’allenamento a Sion. Uno degli obiettivi di questo corso
era l’esibizione di volo sulla piazza di tiro dell’aviazione di Axalp.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
In civile, il maggiore Edouard Schmutz
pilota il velivolo passeggeri più grande al
mondo, l’Airbus A380. Per otto settimane
all’anno prende però posto nel cockpit del
Tiger, incomparabilmente più piccolo ma più
veloce. Pilota il jet da combattimento, particolarmente maneggevole, da quasi 20 anni,
e da una decina d’anni è comandante della
squadriglia d’aviazione 6, la cui ubicazione
durante i CR è Payerne. Il corso d’allenamento per i piloti di milizia di ottobre 2013
si è però tenuto a Sion. In una piccola sala
riunioni è stata allestita un’aula provvisoria
per la squadriglia, dove sono stati pianificati
gli impieghi e hanno avuto luogo i briefing.
«La nostra gamma di impieghi è relativamente ampia per i piloti di milizia. Svolgiamo il
servizio di polizia aerea e ci alleniamo nel
combattimento aereo, nel combattimento al
suolo e nel tiro aria-aria. Affinché tutto ciò
possa essere affrontato dai militari di milizia è necessario un allenamento regolare»,
8 esercito.ch 2 / 13
spiega il maggiore Schmutz. Nonostante il
Tiger sia sensibilmente inferiore ai moderni
jet da combattimento, «il nostro compito
principale oggi è il servizio di polizia aerea.
Durante le ore diurne e con buone condizioni
meteorologiche possiamo garantirlo altrettanto bene dei nostri colleghi professionisti
con gli F/A-18», aggiunge Schmutz. Di notte
e in condizioni di volo strumentale, invece,
questo compito viene ceduto ai piloti militari
di professione, con i quali intratteniamo una
stretta collaborazione: «Solitamente voliamo
o con gli F/A-18 o contro di loro, quando
con i nostri Tiger rappresentiamo il nemico».
Per poter tenere il passo anche come pilota
di milizia sono richiesti spirito di gruppo e
molta passione. «Ci riteniamo estremamente
fortunati di poter assumere tale compito in
quanto ufficiali di milizia. Ciò comporta
però anche un grande impegno», ammette
il maggiore Schmutz.
Dall’ufficio al cockpit
Non tutti i membri della squadriglia d’avia-
zione 6 sono piloti anche nella vita civile.
Il capitano Cédric Perret-Gentil è gestore
patrimoniale presso una banca. Ogni anno,
per circa otto settimane sostituisce il suo completo con cravatta con la tenuta combinata
da pilota, frequenta i corsi di ripetizione e
d’allenamento e assolve gli allenamenti individuali prescritti con il Tiger. «In realtà
avrei dovuto aver concluso già da tempo il
servizio di volo», spiega il 41enne. Tuttavia,
dato che il Tiger verrà presto messo fuori
servizio, non vengono più istruiti nuovi piloti.
Per garantire gli effettivi, è quindi stato soppresso il limite d’età di 36 anni. «A 25 anni,
sul lavoro non avevo altrettanta responsabilità
di quella odierna. Diventa sempre più difficile
conciliare la vita lavorativa e il servizio militare», afferma il capitano Perret-Gentil. In
passato le aziende accettavano maggiormente
che un impiegato non fosse in ufficio a causa
del servizio militare, ma «con un poco di
flessibilità da entrambe le parti anche oggi è
ancora possibile». Durante il servizio militare il capitano Perret-Gentil deve comunque
Tiro sull’Axalp
viazione ha dovuto essere annullato a causa
delle condizioni meteorologiche avverse»,
racconta Liardet.
Futuro incerto
Parlando di aviazione militare con i piloti
della squadriglia d’aviazione 6 emerge un
grande entusiasmo. Tutti sono pronti a lasciare lavoro e famiglia due mesi all’anno per
mettersi al servizio dell’esercito. Per poter
mantenere la loro autorizzazione al volo, sono
tenuti ad assolvere un allenamento almeno
ogni sette settimane. Il fatto che l’era del Tiger
sia ormai agli sgoccioli non scalfisce questo
entusiasmo. «Siamo consapevoli che la fine
è vicina e quindi approfittiamo al massimo
di questi ultimi anni sul Tiger», afferma il
comandante della squadriglia Edouard Schmutz. Il futuro militare dei dieci piloti della
squadriglia rimanenti è ancora incerto. «La
maggior parte di essi continuerà a volare,
invece che con il Tiger con il Pilatus PC-6 o
PC-7», conclude il comandante. n
Foto: David Marquis
Durante il suo corso d’allenamento di ottobre, la squadriglia d’aviazione 6 ha dovuto far
fronte a un’ulteriore sfida oltre ai suoi compiti
già di per sé impegnativi: era infatti prevista
un’esibizione con i Tiger in occasione del tiro
d’aviazione sull’Axalp. Per i piloti di milizia
la piazza di tiro di montagna sopra a Brienz
è familiare. Il capitano Alexandre Liardet
spiega però: «Generalmente svolgiamo il tiro
con quattro velivoli. Adesso abbiamo volato con dieci Tiger contemporaneamente».
Quattro pattuglie di due velivoli ciascuna
hanno assolto l’impegnativo percorso di tiro
sparando con entrambi i cannoni su quattro obiettivi terrestri in sequenza. Un’altra
pattuglia ha sparato una raffica, per la quale
vengono utilizzate munizioni incendiarie.
«In linea di principio questo esercizio non
è molto difficile. Tuttavia, in montagna le
condizioni meteorologiche possono subire
cambiamenti repentini e durante il tiro d’aviazione sono presenti diversi altri velivoli, il
che rende più difficoltoso il coordinamento»,
afferma il capitano Liardet. Inoltre, il fatto di
esibirsi davanti al pubblico può costituire un
ulteriore fattore di stress. Ma quest’anno le
cose sono andate diversamente: «Eravamo
pronti e il giorno d’allenamento abbiamo
svolto il nostro programma, ma il tiro d’a-
Briefing nell’ambito di un allenamento nel combattimento aereo
nell’aula provvisoria a Sion.
Foto: Eugen Bürgler/skynews.ch
Un pilota di milizia prepara il suo Tiger per il prossimo allenamento
nel combattimento aereo.
Foto: David Marquis
rispondere alle e-mail e talvolta recuperare
il lavoro arretrato durante i fine settimana.
«L’importante è riuscire a porre un limite
chiaro. Quando si pianifica o esegue un volo, per poter fornire la prestazione richiesta
bisogna essere totalmente concentrati. Non
c’è posto per nient’altro. Delle e-mail e telefonate di lavoro ci si può occupare soltanto
in un secondo tempo», spiega Perret-Gentil.
Il carico supplementare è il prezzo da pagare
per questa attività fuori dal comune. E qual è
il punto di vista del datore di lavoro? Cédric
Perret-Gentil fa presente che la banca per la
quale lavora trae vantaggi dal fatto che durante il servizio militare egli piloti un jet, poiché
questa attività gli ha insegnato «a lavorare
sotto stress e a prendere decisioni tempestive.
Inoltre, nella funzione di pilota militare si
lavora in modo metodico e si mantiene la
visione d’insieme in un contesto difficile»,
conclude Perret-Gentil.
La squadriglia d’aviazione 6 con i suoi Tiger F-5 durante l’allenamento sulla piazza di tiro dell’aviazione di Axalp.
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9
Militari in pellegrinaggio a Lourdes
Dove ognuno trova qualcosa di speciale
Ogni anno la delegazione svizzera del Pellegrinaggio Militare Internazionale (PMI) va in pellegrinaggio a Lourdes, dando
seguito a una tradizione iniziata oltre 70 anni fa. Al pellegrinaggio di quest’anno, il 55esimo, hanno partecipato oltre 40
nazioni, compresa una delegazione svizzera composta da 120 persone. Per tutti quelli che si ritrovano in questa comunità
internazionale si tratta di un evento unico.
Ruth van der Zypen, Comunicazione D
Con il termine «pellegrinaggio» solitamente
si immagina una schiera di persone religiose
e devote in cammino verso una meta di pellegrinaggio. Ma cosa c’entrano i militari, i
soldati? La prima reazione è quella di scuotere
il capo. Tuttavia, a pensarci bene un senso c’è:
i militari sono tra le persone più coinvolte
nelle situazioni di crisi e nelle battaglie del
mondo odierno. Perché non dovrebbero essere
proprio loro a sentire l’esigenza di pregare per
la pace o la guarigione o di scambiare opinioni
in un contesto pacifico?
Queste riflessioni hanno dato origine
ai primi pellegrinaggi di militari. Nel bel
mezzo degli scontri della Seconda guerra
mondiale, i militari francesi iniziarono a
recarsi a Lourdes per pregare per la pace.
La cittadina del sud-ovest della Francia è
diventata uno dei luoghi di pellegrinaggio
più visitati in seguito all’apparizione della
Madonna, che si racconta essere avvenuta
attorno al 1858.
Delegazione svizzera: civili e militari uniti
Dal 1958 al pellegrinaggio di tre giorni
partecipa anche una delegazione svizzera,
costituita tramite un’associazione civile. Il
vicepresidente e responsabile militare è il
l’ufficiale di professione specialista tenente
colonnello Pierre Gogniat. La delegazione è
inoltre composta da militari, reclute e quadri
di milizia delle scuole reclute in corso. La par-
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tecipazione è facoltativa e viene conteggiata
come tempo di servizio all’interno della SR
in questione. I quadri fanno parte dei militari
a contratto temporaneo della Formazione
d’addestramento della fanteria. Quest’anno, il colonnello di milizia Markus Dietrich
ha partecipato per l’ottava volta in veste di
comandante, e afferma: «Anche questo è un
impiego per il promovimento internazionale
della pace, anche se di certo un po’ fuori
dall’ordinario».
Funzioni religiose, processioni e
momenti conviviali
Per il col Markus Dietrich, l’opportunità di
incontrare e scambiare opinioni con militari di altre nazioni è altrettanto importante
della componente religiosa. «A Lourdes tutti
trovano qualcosa», asserisce Dietrich. Su più
giorni, le delegazioni partecipano alle funzioni religiose e alle processioni con la musica
militare. I partecipanti pernottano perlopiù
in tende nel campo militare, e la sera non
mancano le opportunità per discutere.
Uno dei momenti clou è costituito
dalla messa internazionale della domenica
mattina, alla quale partecipano circa 25 000
persone. Tra queste vi sono anche militari che
hanno riportato ferite nelle guerre in corso.
Vengono commemorati i camerati caduti e
viene reso grazie per essere ancora in vita
e in salute.
Quel qualcosa in più
Sull’arco di tre giorni viene a crearsi una
comunità internazionale con stretti legami.
L’aura mistica di Lourdes viene affiancata
da «un certo non so che di spirituale» che
si diffonde nella comunità di pellegrini,
lasciando in ognuno, come afferma il col
Dietrich, un sentimento unico. La maggior
parte dei membri della delegazione svizzera
non ha dubbi sul fatto che intende tornare.
Il ten col Pierre Gogniat condivide questa
opinione: «Che uno ci creda o meno, Lourdes
non lascia nessuno indifferente».
→→ www.dirpmi.free.fr
→→ www.pmilourdes.ch
Foto: Roland Richoz
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11
Da dieci anni le giornate informative sono un successo
Comunicazione con i giovani cittadini
Le giornate informative preparano al reclutamento e rappresentano il primo contatto dei giovani svizzeri e delle giovani
svizzere con l’esercito. Ormai da dieci anni i Cantoni organizzano con successo queste giornate che tramite informazioni trasparenti e neutrali creano un «ponte comunicativo» con i giovani 18enni, illustrando le opportunità e i doveri legati all’imminente reclutamento.
Comando del reclutamento
Moderatori che sanno entusiasmare
Il successo di queste GI è dovuto anche
all’entusiasmo trasmesso dai «moderatori
di milizia» che sono stati reclutati dai Cantoni e preparati al loro compito nell’ambito
di corsi di base per moderatori. Ogni anno
il Comando del reclutamento, facente parte
del Personale dell’esercito in seno allo Stato
maggiore di condotta dell’esercito, svolge due
di questi corsi di base. Durante quattro giorni
i partecipanti, per lo più giovani, vengono
sottoposti a intense istruzioni e allenamenti
a livello metodico e contenutistico. I responsabili del corso sono sempre piacevolmente
sorpresi nel constatare con quale impegno i
Un modo diverso di prestare servizio
militare
I moderatori GI sono le persone chiave nella comunicazione con i giovani cittadini. Essi
vengono reclutati dai Cantoni e istruiti accuratamente in un corso di base. I candidati ideali sono militari tra i 22 e i 27 anni con circa
40 giorni di servizio rimanenti. Non cerchiamo persone con una predisposizione alla vendita, ma piuttosto candidati dotati di capacità
di moderazione e pronti a discutere di svariati
temi con i giovani partecipanti. Ulteriori informazioni vengono fornite dai comandi di circondario dei Cantoni.
12 esercito.ch 2 / 13
servizio, opportunità di carriera,
svolgimento del reclutamento ecc.
L’opuscolo, ideato appositamente
per questa occasione, presenta in
modo neutrale e approfondito
le informazione necessarie affinché i partecipanti si possano
preparare al reclutamento. Negli
ultimi anni ci siamo tuttavia resi
conto che l’elemento chiave di
queste GI sono le emozioni! Lo
sport non viene solo mostrato,
ma anche praticato attivamente;
durante le GI vengono svolte, ad
esempio, alcune parti dell’esame
di reclutamento. Ai partecipanti
viene inoltre mostrato il materiale
e offerta la possibilità di toccare con mano
il futuro equipaggiamento personale. I giovani soggetti all’obbligo di leva e le giovani
volontarie devono comprendere che ora è il
loro turno di servire la Patria!
Foto: messa a disp
Le giornate informative (GI), concepite nell’intento di ascoltare e
informare i giovani cittadini e non
di intimidirli, si rivolgono ai 18enni
e da dieci anni vengono organizzate
con successo dai Cantoni su incarico della Confederazione. L’idea
alla base di queste giornate è tuttora
attrattiva: rinunciare alla propaganda, informare in modo aperto e
neutrale, prendere sul serio i giovani
e, soprattutto, lavorare con i metodi
dell’attuale formazione degli adulti.
Solo in Svizzera è possibile discutere
apertamente della protezione civile
e del servizio civile a un evento organizzato dall’esercito e questo grazie
alla comprensione profondamente radicata del
concetto di servizio a favore della Patria. Quale
altro esercito ne avrebbe il coraggio?
militari provenienti da tutte le regioni della
Svizzera affrontano il loro compito di moderatore. Credibilità e autenticità sono i pilastri
del «ponte» verso i 18enni. Non bisogna inoltre
dimenticare che il servizio come moderatore è
a tutti gli effetti un privilegio! Anche in questo contesto è importante sottolineare che la
prima impressione è quella che conta: sono i
moderatori che hanno il compito di trasmettere questa prima immagine del nostro sistema
di sicurezza sostenuto collettivamente.
Un successo possibile grazie ai
numerosi attori
L’obiettivo di tutti gli attori è una comunicazione aperta con i giovani svizzeri e le giovani
svizzere. Il fattore di successo di queste GI?
I Cantoni organizzano queste giornate secondo le direttive della Confederazione, ma
dispongono di una grande libertà d’azione.
I moderatori seguono le direttive del comandante di circondario, ma hanno la possibilità
di realizzare in modo creativo le proprie idee.
Il comandante Reclutamento garantisce l’uniformità desiderata quale elemento coesivo e gli
specialisti informano su metodi ed elementi
moderni della formazione degli adulti.
Le emozioni prima di tutto
Tantissimi i temi affrontati: Armi dell’esercito, funzioni, aspetti medici, protezione civile,
servizio civile, tassa d’esenzione dal servizio militare, pianificazione SR, modelli di
Cifre e fatti
• In tutto il Paese si svolgono ogni anno 700
GI alle quali partecipano circa 40 000 cittadini e cittadine.
• A seconda delle dimensioni del Cantone, si
tratta di gestire quantitativi diversi: nel Cantone di Zurigo sono necessari circa 110 «GI per
uomini» e 10 «GI per donne», mentre per il Cantone di Glarona ne bastano cinque.
• I Cantoni SG, ZH, LU e GR svolgono le GI in
modo regionale: ZH a Birmensdorf e Andelfingen, GR presso 6 ubicazioni distribuite in tutto
il Cantone (5 ubicazioni in lingua tedesca e 1 a
Roveredo in italiano), LU presso 4 ubicazioni,
SG presso 6 ubicazioni. BE e VS presso due
ubicazioni (motivi linguistici), mentre i Cantoni
restanti dispongono di un’unica ubicazione.
• Oltre 450 persone contribuiscono attivamente alla buona riuscita delle GI: moderatori in servizio, istruttori della protezione civile,
dipendenti cantonali (capo GI, comandante di
circondario).
• Ogni anno vengono formati 70–80 moderatori; ciò soddisfa appena il fabbisogno dei
Cantoni.
• Tramite 20–25 corsi d’aggiornamento decentralizzati distribuiti su tutto il territorio
Svizzero si rinfrescano le capacità e le conoscenze dei moderatori.
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